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Lettera di un tifoso deluso, ma innamorato…

Cara Lazio,
stanotte non mi hai fatto prendere sonno. Neanche la scorsa notte a dire il vero io ho dormito granchè, ma per motivi diversi. Carica, adrenalina e tensione erano sicuramente compagne più liete rispetto a delusione e amarezza. Ieri dovevo studiare, eppure non riuscivo a non pensare alla partita…. “Voglio andare a vincere in Europa, e cantare la mia canzon che fa….” erano le cose che ripetevo invece di normative, grafici e definizioni economiche…Rimpianti? Nessuno, mai. In Europa, quella dei grandi, volevo andarci davvero. Sulla cartina geografica stavo già segnando tutti i miei amici in Erasmus, immaginando grandi gite in macchina e notti da sogno in stadi fantastici…Invece no, non ancora almeno. Stamattina, se possibile, ho studiato ancor meno. Non faccio altro che pensare a quel pallone che da Onazi, va sul ginocchio di Mauricio servendo un assist perfetto per Chalanoglu e poi…gonfia la rete. Mi è impossibile non soffermarmi a pensare a quell’occasione di Keita fermata con un braccio. E mentre provo a memorizzare articoli dal codice civile, in mente mi risuona quella canzone “Voglio andare a vincere in Europa….”. E’ inevitabile. Sono arrabbiato, deluso e dispiaciuto. Commenti tecnico-tattici non ho la presunzione di poterne fare, nè ho la voglia di farne. Ormai è andata. Mamma entra in camera e mi dice “Studia dai! Pazienza è andata così”. Chi è tifoso come me una cosa non può sopportare in determinate occasioni, la parola “Pazienza”. Nella mia ignoranza di meccanismi societari però, credo una cosa: la parola pazienza, non deve essere contemplata da una società di calcio. Pazienza può voler dire “Abbiamo fatto il possibile, non è bastato, ci riproverò” e allora ok. Ma se nella sua accezione negativa e pessimistica vuol significare “Vabbè ormai è andata, non fa niente” allora NO. Ogni squadra deve analizzare gli errori, perchè tutti ne commettono. Sbagliano Real Madrid, Bayern Monaco e Barca, figuriamoci se non sbaglia la Lazio. Da domani pian piano la delusione si attenuerà, e la mia concentrazione sui libri aumenterà facendo la felicità di mamma (ed in fondo anche il mio bene). Ma una società sportiva deve tenere conto più di una serata storta come quella di ieri, che di una positiva, perchè è così che si cresce. Lasciate la delusione e l’amarezza a noi tifosi…Di delusione ne ho tanta, ma bisogna anche essere riconoscenti verso un gruppo di ragazzi che dal nulla, senza che nessuno se lo aspettava, ci hanno portato a 90′ dall’Europa che conta. Non ci siamo entrati, e sfiorarla per così poco fa male, malissimo. Ma in fondo, quando la delusione svanirà, la tristezza finirà, e quando rivedrò in campo quelle maglie biancocelesti sarò di nuovo la persona più felice al mondo. E pazienza se dovrò ridisegnare la mia cartina geografica con amici sparsi per l’Europa. Fuori Madrid, Monaco e Parigi, dentro Bilbao, Lisbona e Liverpool….fa male, ma in fondo poteva andare peggio. Perchè tu, cara Lazio, sei come una bella ragazza, che sai che ti farà male, ma lontana dalla quale non vuoi, e non puoi, stare!

A presto Lazio

Un tifoso innamorato

 

Lazio, non buttare tutto al vento!

Il calcio è sport di squadra. Si vince in 11, anzi si vince tutti insieme (titolari, riserve, staff tecnico), e si perde in altrettanti. Senza se, e senza ma! Se poi l’errore che ha messo in salita la partita lo fa il centrale più forte che hai in rosa, pazienza. Capita. Non dovrebbe capitare in determinate occasioni, ma capita…La delusione è enorme, comprensibile e giustificata. Ma ora parlare di difesa a tre, a quattro, di singoli o di reparto, di infortuni o di sfortuna, è tanto riduttivo quanto inutile. Abbiamo affrontato una squadra forte, tosta e soprattutto abituata ad affrontare determinate gare. Esperienza che Lazio, purtroppo non ha. In certe occasioni, più che in altre, questa conta tremendamente. Ieri la partita era confusionaria e poco affascinante, ma fino al 40′ la Lazio controllava discretamente bene. È bastato un errore, un clamoroso infortunio, per far crollare qualsiasi tipo di certezza o sicurezza. Le gambe tremavano, il pallone scottava e la partita è scivolata via senza neanche accorgersene. Buttare via un campionato o quasi, come quello dello scorso anno, è davvero un peccato. Non bisogna però rischiare di buttare via molto di più. Quel processo di crescita cominciato 12 mesi fa non può finire per una partita storta. Da essa va presa coscienza di determinanti errori. Errori dei giocatori, dell’allenatore e della società. Da oggi si deve ripartire, non si deve ricominciare. La delusione aiuta a fortificare e le sconfitte aiutano a crescere, bene, per quanto impossibile da pensare per noi tifosi, tutti quanti nella Lazio devono imparare tanto da ieri sera. Deve servire da lezione a tutti. Perché vanificare un terzo posto fa male, ma vanificare un anno intero non si può. Forza Lazio, reagisci ancora una volta, perché per fortuna, si torna in campo tra sole 72 ore.
Stefano Gaudino

 

Mauri: “Tornare è stato bellissimo. Ora guardiamo avanti. Ai tifosi dico che…”

Il day after è decisamente triste in casa Lazio. L’ex capitano Mauri, intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio, analizza il suo ritorno ed così il match di ieri “Tornare è stato bellissimo. Appena si sono sparse le voci di un mio possibile ritorno, sui social network sono stato invaso da messaggi ed incitamenti. Questo vuol dire che mi sono fatto ben volere! Detto ciò però ora devo pensare a dare una mano alla squadra, è per questo che sono qui. La partita di ieri lascia ovviamente l’amaro in bocca, non abbiamo giocato come sappiamo e per questo c’è grande rammarico. Loro sono una buonissima squadra e lo hanno dimostrato sul campo. Sono più abituati di noi ai ritmi europei e questo si è fatto sentire nell’arco della doppia sfida. Oggi siamo stanchi e delusi, ma dobbiamo andare avanti e pensare al Chievo! Sarà una trasferta insidiosa per vari motivi, loro in casa sono molto accorti e fisicamente stanno bene. Il campo sarà una variabile importante, spesso non è nelle migliori condizioni, ma se giochiamo da Lazio possiamo vincere. Saremo impegnati su tre fronti, e vogliamo far bene ovunque, sono convinto che in Europa League potremo toglierci belle soddisfazioni!”. In chiusura una battuta sul possibile ruolo di falso nove ed un appello ai tifosi “Io posso giocare in tutti i ruoli, il mister conosce le mie caratteristiche e spetta a lui decidere. Ai tifosi dico che vogliamo toglierci tante soddisfazioni, stateci vicino perchè quando giochiamo all’Olimpico è come se giocaste con noi!“. Mauri è pronto a ripartire, e chiama a raccolta i tifosi…

Primavera sconfitta in amichevole: 2-3 col Monterosi, sabato c’è il Fondi

Prosegue la preparazione della Primavera della Lazio allenata da Simone Inzaghi, che il prossimo 13 settembre si ritufferà nell’avventura in campionato. I biancocelesti hanno affrontato la prima delle due amichevoli in cartello questa settimana, uscendo sconfitti per 3-2 contro il Monterosi, club militante nell’Eccellenza regionale. Non ha convinto il passaggio del tecnico al 4-3-1-2, considerando che con questo modulo adottato nella prima frazione di gioco, i biancocelesti hanno incassato tre reti. Rimontando poi fino al 3-2 nella ripresa riadottando il canonico 4-3-3, grazie ad un penalty realizzato da Collarino e a una punizione magistralmente calciata da Verkaj. Sono stati provati tutti gli elementi a disposizione di Inzaghi, con il nuovo acquisto Sarac che ha finora convinto maggiormente come attaccante esterno piuttosto che come trequartista. Sabato prossimo nuovo test contro un club di Serie D, il Fondi.

ADDIO YOUTH LEAGUE – Una brutta notizia nel frattempo è arrivata per gli aquilotti, diretta conseguenza dell’eliminazione dei “grandi” dal preliminare di Champions League: la Primavera di Inzaghi non parteciperà alla UEFA Youth League, visto che l’ingresso nel tabellone principale è garantito soltanto alle 32 di Champions. Il Torino Campione d’Italia Primavera in carica parteciperà invece al percorso “campioni” della competizione. Una possibilità importante sfuma dunque per la giovane Lazio, beffata ai rigori nella finale scudetto che avrebbe garantito la wild card di cui invece usufruiranno i granata.

Da Shanghai a Leverkusen, il problema della Lazio è la personalità

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Clima battagliero in casa Bayer a poco meno di 24 ore dal ritorno del preliminare di Champions. Il messaggio postato su Twitter  (“Non abbiamo mai perso nella storia dei preliminari”) è stato di buon auspicio per la compagine tedesca, che ha rimpolpato la propria striscia positiva e interrotto invece quella della Lazio, anch’essa imbattuta ai playoff Champions con 3 passaggi del turno su 3 apparizioni. Il quarto purtroppo non è arrivato e adesso la strada dei rimpianti si allarga decisamente: perché i biancocelesti ci credevano, speravano di archiviare con un impresa un estate travagliata che invece si è conclusa nella maniera più ovvia. Molte sono le cause di questa situazione, ma forse una più di tutte può aiutare a capire meglio come si sia arrivati al tracollo. Vale a dire la mancanza di personalità, carattere ed esperienza, determinante sia nel fallimento degli obiettivi stagionali (la Supercoppa a Shanghai e il preliminare ieri) sia nella difficoltà di affrontare, anche nella scorsa stagione, impegni importanti. Davvero poco confortante il bilancio dell’ultimo anno, corredato inoltre dalle due sconfitte nel detby e attenuato in parte dalla conquista del terzo posto in quel di Napoli. Anche se nemmeno lì la gestione della gara è stata impeccabilissima. 

Per il resto le ultime finali giocate non hanno regalato sorrisi alla truppa capitolina, rimasta a guardare la Juventus alzare al cielo ben due Coppe. Ma se in quella di Coppa Italia ci aveva messo lo zampino anche la sfortuna (vedi doppio palo di Djordjevic), in Supercoppa non c’è stata partita e agli uomini di Allegri è bastato alzare il ritmo per mettere al tappeto una Lazio senza idee e soprattutto impaurita, come quella scesa in campo ieri alla Bay Arena. Paura, sentimento che non dovrebbe far capolino in una squadra giovane come la Lazio, che dovrebbe avere invece dalla sua incoscienza e spensieratezza. E che invece quando il gioco si fa duro trema. Ma perché questo? E qui torniamo al punto di partenza: a questa squadra manca personalità, carattere e nervi saldi. Ecco dunque spiegato l’aumento al 31,25% del saldo delle finali perse negli ultimi 3 mesi.

E non va meglio sul fronte degli scontri diretti con Juve e Roma, dove in 4 gare i biancocelesti hanno rimediato solo un pari (per giunta amaro, all’andata con i giallorossi) a fronte di 3 sconfitte (di cui 2 pesanti con i bianconeri e una amatissima, perché è costata il secondo posto, nel derby di ritorno). Il bottino pieno è riuscito solo con la Fiorentina, mentre Napoli, Milan e Inter hanno tolto punti in almeno un occasione. E, per concludere, nemmeno il mercato ha contribuito a infondere nella rosa biancoceleste quelle virtù utili a non sentire la paura e a salire a 4 per volta gli scalini che portano alle vette più alte.

Paolo Negro a “I Laziali Sono Qua”: “Lazio, serve un innesto per reagire.”

Ospite d’eccezione a “I Laziali Sono Qua“, la trasmissione condotta da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva sulle frequenze di Elle Radio 88.100. E’ intervenuto infatti uno dei protagonisti dello scudetto del 2000, il difensore Paolo Negro. Presente anche nella notte di Montecarlo in cui i biancocelesti conquistarono, nella finale contro il Manchester United, il loro più prestigioso trofeo europeo, la Supercoppa. Oggi, 27 agosto, cade il sedicesimo anniversario di quel successo, e Negro racconta i suoi ricordi: “Mi vengono i brividi a pensare che sono passati ben sedici anni. Quella vittoria è tra i primi tre ricordi più belli della mia lunga esperienza alla Lazio. Battere lo United degli invincibili, i Campioni d’Europa, è stato un qualcosa di indescrivibile. Ci rendemmo conto a mente fredda di ciò che avevamo realizzato, e soprattutto capimmo quanto il nostro gruppo fosse forte. A rimandare alla mente i nomi di quella squadra si resta impressionati, c’erano campioni di livello mondiale che erano addirittura seduti in panchina. Un’altra squadra titolare a disposizione per subentrare a chi era in campo.

IL DOPO LEVERKUSEN – Paolo Negro ha anche analizzato le prospettive che attendono la Lazio per il resto della stagione, dopo l’eliminazione dalla Champions League. “Sono un po’ meno fiducioso per la stagione appena iniziata, rispetto all’anno scorso. L’inizio non è stato incoraggiante, non solo dal punto di vista dei risultati. Ci vorrebbe l’innesto di qualche giocatore d’esperienza in un gruppo che si sta rivelando troppo giovane e inesperto. Servirebbe una punta da 20 gol a stagione, in grado di garantire un salto di qualità, e un difensore centrale di valore che possa dare più garanzie rispetto a quelli che sono attualmente in rosa. Alla BayArena francamente ho visto errori abbastanza banali. Ci può stare lo sbaglio individuale anche da parte di un big come De Vrij, ma in generale la qualità del reparto difensivo della Lazio, nel suo complesso, non mi convince al 100%. Parlando più strettamente della partita di Leverkusen, credo che la Lazio abbia sbagliato l’approccio: ci hanno sovrastato sull’aspetto della convinzione e della reattività. Io forse avrei schierato un altro modulo, ma parlare col senno di poi è sempre facile; mi sembra invece evidente che la concentrazione sia mancata nei momenti chiave della partita.

TUTTO SUL CAMPIONATO – Il campionato diventa ora l’obiettivo principale per la squadra di Pioli, e lex difensore della Nazionale valuta il quadro generale: “In questo primo avvio di stagione, la Juventus ha rappresentato una delusione, sul mercato non ha operato secondo me al livello consono per restare ai livelli della scorsa stagione. Mi ha molto ben impressionato la Fiorentina, mentre le milanesi restano un’incognita nonostante gli investimenti. In questo scenario, per la Lazio non sarà facile ripetersi: per questo mi auguro che arrivi un giocatore in grado di fare la differenza. Sarà importante anche valutare come Pioli farà reagire la squadra: domenica a Verona ci sarà subito una partita molto importante, un successo focalizzerebbe di nuovo la squadra sugli obiettivi stagionali, archiviando l’amarezza in Champions. Io ricordo, quando giocavo, che dopo una sconfitta non vedevi l’ora di tornare in campo per mangiarti il campo e gli avversari: sono convinto che anche per la Lazio sarà così.

Dopo Leverkusen, Pioli sprona i suoi e dà il via alle prove anti Chievo

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Dopo la batosta subita ieri alla Bay Arena, mister Stefano Pioli sul campo del Fersini prova a risollevare la Lazio. Tempo per piangersi addosso non ce n’è, bisogna ripartire e in fretta, perché tra poco meno di 72 ore è già di nuovo campionato, con Candreva e compagni che dovranno far visita all’ostico Chievo di Rolando Maran. Colloquio di sprone e poi rosa divisa in due, con i giocatori scesi in campo a Leverkusen impegnati in una seduta di scarico in palestra e lavoro tecnico e atletico, con partitella 7 contro 7, per gli altri.

Da domani invece riprenderà la preparazione vera e propria in vista della gara del Bentegodi. Alla quale non parteciperanno gli infortunati Marchetti, Biglia, Klose Djordjevic, le cui condizioni devono essere ancora valutate e che, salvo complicazioni, dovrebbero rivedersi dopo la sosta. Ad eccezione forse del portiere, che ancora ha una qualche speranza di farcela. Più certo invece il modulo, che sarà di nuovo il 4-3-3, con Radu che riprende il suo posto da terzino e Gentiletti in vantaggio su Mauricio al centro. In mediana invece Cataldi potrebbe avere una chance da regista, affiancato da Parolo e Lulic. In attacco infine probabile la proposizione del tridente visto ieri sera, con Kishna che scalpita per fregiarsi di una maglia dal 1′.

Da Matri a Adebayor, i possibili rinforzi per l’Europa League

Sfumato il sogno Champions e in attesa di conoscere (domani alle 13) gli avversari in Europa League, la Lazio può dedicarsi anima e corpo alle manovre di mercato. La partita di ieri ha dimostrato che questa squadra ha bisogno di rinforzi, rinforzi veri, gente d’esperienza che aiuti i giovani a crescere e soprattutto avvezza ai grandi palcoscenici internazionali. Ed è proprio su questo asse che si stanno muovendo in queste ore Lotito e Tare. Che per l’attacco mantengono caldo il nome di Alessandro Matri. 31 anni compiuti lo scorso 19 agosto, è legato al Milan da un contratto fino al 2017 a 2,8 milioni a stagione e piace molto a Tare. Non è un affare difficile, un po’ per la formula (prestito con diritto di riscatto) un po’ perché il giocatore nelle scorse settimane ha rifiutato Sassuolo e Atalanta, forse desideroso di misurarsi con una piazza ambiziosa quale appunto quella romana, cosa per cui accetterebbe perfino di ridursi l’ingaggio. In caso però di mancato accordo, le alternative non mancano: fuori causa Gilardino, in procinto di accasarsi a Palermo, restano vive le piste Borini, Campbell Adebayor.

Parolo: ” Non siamo stati cattivi. Esperienza utile per crescere”

Il centrocampista laziale Parolo parla ai microfoni di Mediaset dopo la sconfitta di Leverkusen:

Che cosa è andato storto?

Abbiamo cercato di tenere, sapevamo che il loro ritmo era alto. Ci hanno punito quando hanno potuto, prima della fine del primo tempo e all’inizio del secondo tempo. Si esce in due modi da una partita così: o a testa bassa oppure crescendo. E’ il primo anno che proviamo a giocare a questo livello. Dobbiamo prendere spunto da loro, questo è il calcio che si gioca in Europa, ci siamo scontrati con una squadra forte.

Hanno pesato le assenze di giocatori come Klose e Biglia?

E’ vero, da qui dobbiamo prendere spunto e capire ciò che ci è mancato. Dovevamo cercare di metterli  più sotto pressione, hanno fatto la loro partita , hanno meritato di vincere. Ci aspetta l’Europa League.

Non siete riusciti a ripartire e a costruire azioni corali…

Loro ti costringono a giocare di prima. Dovevamo essere bravi a sfruttare la superiorità in più occasioni, Kiessling ha fatto un ottimo lavoro. Noi qualche situazione l’abbiamo avuta ma non siamo stati cattivi.

Il centrocampista laziale ha poi parlato ai microfoni di Lazio Style Radio: “Non era facile contro una squadra che l’hanno scorso è uscita ai quarti con l’Atletico. Il ritmo non siamo riusciti ad averlo. Dobbiamo prendere spunto da ciò che hanno fatto loro, alzare l’asticella, di giorno in giorno, di domenica in domenica. Abbiamo costruito la squadra in un anno. Se fossimo riusciti a chiudere sullo 0 a 0 il primo tempo sarebbe stato un altro match.  Il 3 a 0 è stato condizionato dall’uomo in meno. Loro hanno mostrato un’intensità più forte della nostra. Se pensiamo che tutto è da buttare e tutto fa schifo non abbiamo capito niente. Solo reagendo dimostriamo di avere  dei valori”.

 

CONFERENZA – Pioli: “Bayer superiore. Ci rialzeremo! Mercato? Siamo già competitivi”

Al termine della pesante sconfitta alla BayArena, mister Pioli ha preso parte alla conferenza post partita.

Vista la partita, la Lazio ha meritato di uscire?

Sicuramente il Bayer ha meritato la vittoria. Hanno giocato con ritmi diversi dai nostri mettendoci in difficoltà. Nel primo tempo abbiamo tenuto bene, ma abbiamo commesso errori che a certi livelli non ti puoi permettere. Le mie scelte sono state fatte a ragion veduta, pertanto le rifarei. Ho cercato di schierare la migliore formazione possibile. Il Bayer stasera è stato superiore in ogni zona del campo, per aggressività e intensità. Stasera la partita ci ha detto che non siamo pronti a giocare su questi livelli.

 

Nonostante i nuovi arrivi, oggi si è rivista la stessa squadra della scorsa stagione…

“Questa Lazio poteva tenere testa all’avversario che però si  è dimostrato più forte. Le assenze hanno pesato, ma potevamo fare meglio”. 

Arriverà qualcuno fino alla fine del mercato?

“La squadra è competitiva. Siamo tutti delusi stasera ma dobbiamo continuare a lavorare per crescere. Col rientro degli assenti possiamo migliorare”.

 

Rimpianti?

“Abbiamo commesso ingenuità che a questi livelli paghi. Il secondo gol è stato più pesante del primo. Non è la prima volta che prendiamo gol appena rientrati in campo. Poi nel momento in cui ci stavamo rialzando è arrivata l’espulsione che ci ha tagliato le gambe”.

 

C’è il rischio di un contraccolpo psicologico?

“Siamo delusi, volevamo la Champions League e non ci siamo riusciti. Dobbiamo riprenderci da questo momento difficile come abbiamo fatto in passato. Da questa gara dobbiamo ripartire per crescere. Sono sicuro che ci riprenderemo perché i ragazzi per volontà e impegno non hanno nulla da invidiare a nessuno”.

 

Fabrizio Piepoli

 

Niente Champions per la Lazio: il Bayer è più forte. Alla BayArena finisce 3 a 0

Quello che doveva essere un sogno, alla fine si è trasformato in un incubo per la squadra e per i 2000 laziali presenti alla BayArena. Calahnoglu nel primo tempo e poi Mehmedi e Bellarabi nella ripresa stendono i biancocelesti per 3 a 0.

LE ASPIRINE PROVOCANO IL MAL DI TESTA – Comincia meglio il Bayer Leverkusen, desideroso di recuperare lo svantaggio maturato all’Olimpico. Il più pericoloso è il numero 10 Calhanoglu che al 16′ con un poderoso destro fa la barba alla traversa. La risposta della Lazio è nei piedi di Basta, con un tiro improvviso dal limite che termina di poco a lato. Due minuti dopo il solito Calhanoglu si accentra e lascia partire un tiro che però Berisha blocca senza problemi. Al 24′ il primo allarme: Kiessling svetta più in alto di tutti e colpisce l’incrocio dei pali. Ci prova anche Papadopoulos di testa ma senza fortuna.

REAZIONE DELLA LAZIO E GOL DEL BAYER – La Lazio prova a reagire col duo Anderson-Keita, ma il tiro dello spagnolo è facilmente bloccato da Leno. Il numero 1 tedesco si ripete qualche minuto dopo sempre su Keita parando col piede un suo tiro ravvicinato. Bravo il numero 14 biancoceleste a liberarsi col fisico dall’avversario. Proprio nel momento in cui la Lazio appare in ripresa, come un fulmine a ciel sereno arriva la rete di Calahnoglu che sfrutta la poca reattività della retroguardia biancoceleste. 1 a 0 per i turchi a pochi minuti dall’intervallo.

MAURICIO DA INCUBO – Pioli decide di rimandare in campo lo stesso 11 iniziale confermando la difesa a 3 che, in verità, non aveva dato molte sicurezze nel primo tempo. Il canovaccio della gara non cambia, anzi il Bayer trova subito il 2 a 0 con Mehmedi che approfitta di un disimpegno errato di Mauricio e tutto solo di fronte a Berisha non perdona. Lazio in ginocchio e Bayer che cerca di chiudere la partita con uno scatenato Calhanoglu, ma Berisha è bravo a murargli la porta. Al 59′ Mauricio si fa ammonire ingenuamente. Un giallo che al 67′ pesa come un macigno quando l’arbitro lo espelle. La Lazio in 10 è alle corde ed inevitabilmente arriva anche il terzo gol delle aspirine con Bellarabi che finalizza un rapido contropiede. Finisce qui il sogno Champions della Lazio. La squadra di Pioli paga ingenuità ed inesperienza. L’unico rimpianto del club romano è quello di non essersela potuta giocare con gli uomini chiave come Biglia e Klose.

TABELLINO BAYER LEVERKUSEN LAZIO 3-0
GOL: 40′ Calhanoglu, 48′ Mehmedi, 88′ Bellarabi

BAYER LEVERKUSEN (4-2-3-1): Leno; Hilbert, Papadopoulos, Tah, Wendell; Kramer, Bender; Bellarabi (89′ André Ramalho), Calhanoglu (80′ Kruse), Mehmedi (75′ Brandt); Kiessling. (A disp. Kresic, Donati, Boenisch, Seung-Woo). All. Schmidt.

LAZIO (3-4-3): Berisha; Mauricio, de Vrij, Radu (56′ Kishna); Basta, Onazi (82′ Morrison), Parolo, Lulic; Candreva, Keita, Felipe Anderson (70′ Gentiletti). (A disp. Guerrieri, Konko, Cataldi, Milinkovic-Savic). All. Pioli.

Arbitro: Carlos Velasco Carballo (Spagna).
Espulso: 68′ Mauricio (L).
Ammoniti: Bellarabi, Wendel, Parolo, Lulic, Hilbert.

 

Fabrizio Piepoli

Candreva: “Noi poco cinici, ma le assenze hanno pesato”

Antonio Candreva ha commentato a caldo ai microfoni di Mediaset la sconfitta della Lazio a Leverkusen. Il sogno Champions è svanito e il capitano della triste serata in Germania fa mea culpa: “Non eravamo partiti commettendo errori, anzi abbiamo subito tenuto bene il campo,” ha spiegato Candreva, “ma dovevamo colpirli al momento giusto, così come avevamo fatto all’andata, per sperare nella qualificazione. Invece siamo stati poco cinici, poi quando siamo rimasti in dieci nel secondo tempo tutto è diventato sin troppo difficile. Poi forse non è giusto cercare alibi, ma è stato un peccato affrontare una partita così importante con così tante assenze. Ora dobbiamo ripartire tenendo sempre a mente quanto di buono abbiamo fatto finora, ma anche gli errori di stasera. Solo facendo così potremo crescere e maturare come squadra.

PAGELLE – Keita la luce nel buio. Mauricio che disastro!

BERISHA 6 – Incolpevole in tutti e tre i gol. Quando possibile fa il suo dovere;

DE VRIJ 5 – Dormiente in occasione del primo gol del Bayer Leverkusen. Non è il solito “muro” che tutti conosciamo;

MAURICIO 3 – Partita disastrosa: poco reattivo in occasione del gol di Çalhanoğlu, inguardabile al gol di Mehmedi e alla fine si fa pure espellere. Chi più ne ha, più ne metta. Partita da dimenticare. E pensare che all’andata era stato uno dei migliori…

RADU 5 – Sbaglia tanti passaggi e in avanti non riesce mai a sfondare;
56′ KISHNA 6 – Qualche colpo di classe ma non riesce ad aiutare la squadra. Entra a gara ormai compromessa;

BASTA 6 – Uno dei pochi positivi della retroguardia biancoceleste, ma non riesce a spingere come vorrebbe;

ONAZI 6 – Si fa in quattro per aiutare i compagni, ma se la difesa non c’è…
82′ MORRISON S.V.

PAROLO 5 – A lui il compito di impostare vista l’assenza di Biglia. In realtà il centrocampista italiano non riesce mai a dare il via al gioco. Bocciato;

LULIC 6 – E’ il più attivo dei suoi. Dà una mano in difesa e cerca di creare azioni offensive, ma spesso predica nel deserto;

CANDREVA 5 – Non pervenuto stasera. Doveva trainare la squadra verso la vittoria, invece…

ANDERSON 5 – Qualche lampo di luce ma tanto buio. Stasera a brillare è il numero 10 con la maglia rossa;
70′ GENTILETTI 6 – Mette ordine al caos difensivo biancoceleste;

KEITA 6,5 – Il migliore della Lazio stasera. Cerca di dare dinamicità alla squadra e le uniche palle da gol capitano sui suoi piedi;

ALL. PIOLI 4 – Il 3-4-3 non convince, ma l’allenatore emiliano lo ripropone anche nella ripresa. Senza Biglia la squadra non gira e non ha il suo regista, ma Cataldi?

 

Fabrizio Piepoli

 

 

Schmidt: “Qualificazione meritata. Demerito della Lazio? No, merito nostro”

Dopo la sconfitta all’Olimpico nella gara d’andata, il tecnico dei tedeschi Schmidt ha compiuto un’impresa stravincendo contro la Lazio che alla vigilia appariva favorita.  In conferenza stampa l’allenatore del Bayer ha detto: “Siamo felici di aver strappato il biglietto per la Champions. Siamo riusciti a segnare nei momenti chiave della partita. Abbiamo attuato un pressing alto e segnato tre gol. Direi che la qualificazione è meritata. E’ stata una sfida difficile ma alla fine ha prevalso il nostro gioco. E‘ stato importante passare in vantaggio prima dell’intervallo. Abbiamo dimostrato la nostra esperienza giocando con tranquillità senza innervosirci. La Lazio ha fatto una buona gara all’andata, ma noi sapevamo che al ritorno in casa avremmo fatto bene. La Lazio resta una buona squadra, il merito è nostro se siamo passati. La squadra è riuscita a mettere in pratica ciò che volevo”.

 

 

 

 

Felipe Anderson: “La mancanza di esperienza ci è stata fatale”

Anche lui ha deluso nell’amara notte di Leverkusen: ai microfoni di Mediaset, Felipe Anderson ha detto la sua sulla sconfitta laziale in terra tedesca. “Abbiamo sbagliato molti palloni,” ha spiegato il numero dieci brasiliano, “credo che la differenza di esperienza in campo internazionale tra le due squadre si sia fatta sentire pesantemente. Ora non dobbiamo commettere l’errore di lasciarci andare, siamo solo all’inizio della stagione e io stesso sto lavorando duramente per ritrovare la forma migliore. Credo che potremo ripetere, restando uniti, gli ottimi risultati dello scorso anno. L’aspetto che ci ha messo più in difficoltà stasera è stata l’aggressività del Bayer Leverkusen, dovevamo essere più abili a tenere palla in attacco, invece non siamo mai riusciti ad occupare con continuità la metà campo avversaria.

Tare ammette: “Il Bayer ha meritato. Noi abbiamo giocato con la paura”

Onore agli avversari, questo il concetto espresso dal d.s. Tare al termine della pesante sconfitta della Lazio in quel di Leverkusen. Ai microfoni dell’emittente tv ZDF, il dirigente albanese ha infatti dichiarato: “Ha vinto la squadra migliore, noi abbiamo giocato con la paura. Il Bayer Leverkusen è un’ottima squadra, forte fisicamente, ha vinto meritatamente e le auguro il meglio”.

 

Pioli: “Lazio non pronta per giocare a questi livelli. Spero in un’Europa League da protagonisti”

Ai microfoni di Mediaset, Stefano Pioli commenta la dura sconfitta della BayArena che ha chiuso alla Lazio le porte della Champions League: “Stasera è andata così perché il Bayer è stato più bravo di noi. Abbiamo commesso troppi errori, pur avendo tenuto la gara in equilibrio fino alla fine del primo tempo. L’intensità dei tedeschi è stata però superiore sotto tutti gli aspetti.

OBIETTIVI FUTURI – Prosegue Pioli: “La gara di stasera è stata la dimostrazione che non siamo ancora pronti per questo livello, ma sarà sempre una stagione da vivere su tre fronti con l’Europa League che spero potremo vivere da protagonisti. Ci dobbiamo riprendere immediatamente e sono sicuro che lo faremo. Quattro eliminazioni di italiane ai preliminari di Champions negli ultimi cinque anni rappresentano un dato negativo, dicono che c’è un livello di calcio in Europa al quale non siamo più preparati. Il nostro percorso è ancora all’inizio, per puntare a tornare ad alti livelli sarà necessario affrontare queste sfide in maniera diversa.

LA TATTICA – Alle accuse di eccessiva prudenza, Pioli risponde: “Ci hanno impedito di esprimerci con la loro pressione, volevamo provare a fare un altro tipo di partita. Purtroppo abbiamo preso un gol in un momento delicatissimo, ma fino all’espulsione di Mauricio la squadra ha continuato a crederci, perché sapevamo che sarebbe bastato un pallone giusto per tornare in partita. Ci siamo ritrovati ad essere remissivi, ma non per scelta.” Sui primi due gol dei tedeschi il tecnico commenta: “Abbiamo commesso errori che a questi livelli si pagano molto cari. Eravamo in situazione di parità numerica, ma dovevamo mostrare più attenzione. Queste sbavature ci hanno impedito di restare davvero in partita fino alla fine.

Igli Tare: “Vogliamo andare più avanti possibile”

Ai microfoni di Mediaset Premium è intervenuto il ds laziale Igli Tare. Lazio che punta sui giovani, anche se coadiuvati da qualche giocatore più esperto: “Non è questione di giovani, ci troviamo a giocarci questa partita importante e vogliamo andare avanti”. Pioli ha detto che la Lazio lo scorso anno ha fatto tanto per essere in una competizione così importante: “Il tecnico ha ragione, nell’ultima stagione la squadra ha lavorato tanto per raggiungere questo obiettivo. Ora ci siamo, vogliamo vincere ed andare il più avanti possibile”. Quali le sensazioni del momento: “Giocare su campi così importanti è un piacere per tutti compresi i calciatori, la squadra si è preparata bene quindi sono fiducioso”.

Rudi Voeller: “Partita difficile, la Lazio è forte”

A ridosso dell’incontro di Leverkusen è intervenuto ai microfoni di Mediaset Premium il ds tedesco Rudi Voeller. Buonasera, ieri sera hai assistito all’allenamento della Lazio direttamente qui allo stadio: “Mi trovavo qui perchè ho un ufficio all’interno, ho buttato un occhio ma solo nei 15 minuti consentiti”. Stasera un incontro difficile: “Il campionato italiano è tornato ad essere competitivo, la Lazio è una squadra forte e pericolosa”. Keita nella gara di andata vi ha colpito: “Bravo giocatore ma non è mai stato un nostro interesse”.

Peruzzi: “Oggi è difficile trovare portieri tecnicamente bravi. Buffon resta il migliore in Italia”

Angelo Peruzzi è sicuramente stato uno dei protagonisti della stagione 2006-2007 che permise alla Lazio di arrivare terza e conquistare la Champions League, l’ultima disputata dal club biancocelesti fino ad ora. Intervistato da TeleRadiostereo ha parlato della situazione portieri: “Il mio erede? Oggi li cercano magri e alti al contrario mio (ride, ndr). Il più forte del mondo in Italia è ancora Buffon. In tutto il mondo solo 4-5 sono ai suoi livelli. E’ luogo comune pensare che i portieri debbano essere matti, ma io dico il contrario. Il portiere deve essere mentalmente forte, il 70% lo fa la testa. Deve ragionare più degli altri giocatori per guidare i propri compagni. La tecnica per un portiere è tutto e oggi pochi preparatori sanno insegnarla. E’ un settore che va migliorato. Oggi si prediligono i portieri che sanno giocare coi piedi anche se sono meno bravi”.