Home Blog Pagina 2899

VIDEO – L’appello di Mauri su facebook e twitter: “Stateci vicino e rifaremo un grande campionato…”

Capitano non significa soltanto indossare una fascia, ma vuol dire essere un capo, un leader di un gruppo e come nel caso della Lazio di un intero popolo. Due delusioni nel giro di poche settimane: una a Shangai e l’altra a Leverkusen. Doveva essere la stagione della svolta per la squadra biancoceleste, a finora c’è stata soltanto tanta delusione. E proprio in questo momento di difficoltà che il capitano Stefano Mauri è tornato a parlare per tranquillizzare la sua gente: “Rialzeremo la testa e faremo un gran Campionato. Cercheremo di toglierci delle soddisfazioni, soprattutto in Europa League…stateci vicino” ha twettato.

Rialzeremo la testa e faremo un gran Campionato. Cercheremo di toglierci delle soddisfazioni, soprattutto in Europa League…stateci vicino

— Stefano Mauri (@Stefano_Mauri) 27 Agosto 2015

 

Poi il centrocampista biancoceleste ha lasciato un video messaggio ai tifosi sulla pagina facebook della Lazio:

EUROPA LEAGUE – Oggi alle 13:00 i sorteggi. Occhio a Schalke 04, Borussia Dortmund e Tottenham

Ci siamo, è il giorno dei sorteggi d’Europa League. Certo, i tifosi laziali speravano ben altri sorteggi, ma va bene così… Alle 13:00 a Montecarlo inizierà la cerimonia che verrà trasmessa in esclusiva sul canale satellitare Sky Sport 1 (canale 201). Le 48 partecipanti saranno suddivise in 12 gironi da 4 squadre. Non potranno essere sorteggiate squadre della stessa nazione nello stesso girone. Oltre alla Lazio, delle italiane ci saranno anche Napoli e Fiorentina. La squadra di Sarri sarà testa di serie, mentre le altre due italiane saranno inserite in seconda fascia. Pertanto la Lazio rischia di trovare nel girone big del calibro di Schalke 04, Borussia Dortmund e Tottenham. Di seguito la liste delle varie urne:

TESTE DI SERIE
FC Schalke 04 (GER)
Borussia Dortmund (GER)
FC Basel 1893 (SUI)
SSC Napoli (ITA)
Tottenham Hotspur FC (ENG)
AFC Ajax (NED)
Villarreal CF (ESP)
FC Rubin Kazan (RUS)
Athletic Club (ESP)
Sporting Clube de Portugal (POR)
Olympique de Marseille (FRA)
FC Dnipro Dnipropetrovsk (UKR)

SECONDA FASCIA
SC Braga (POR)
ACF Fiorentina (ITA)
SS Lazio (ITA)
RSC Anderlecht (BEL)
Liverpool FC (ENG)
AZ Alkmaar (NED)
FC Viktoria Plzeň (CZE)
Club Brugge KV (BEL)
PAOK FC (GRE)
Celtic FC (SCO)
Beşiktaş JK (TUR)
APOEL FC (CYP)

TERZA FASCIA
AS Monaco FC (FRA)
AC Sparta Praha (CZE)
Fenerbahçe SK (TUR)
Legia Warszawa (POL)
FC Girondins de Bordeaux (FRA)
FC Lokomotiv Moskva (RUS)
KKS Lech Poznań (POL)
AS Saint-Étienne (FRA)
FC Slovan Liberec (CZE)
FC Augsburg (GER)
SK Rapid Wien (AUT)
FC Krasnodar (RUS)

QUARTA FASCIA
FK Partizan (SRB)
Asteras Tripolis FC (GRE)
CS Os Belenenses (POR)
Rosenborg BK (NOR)
Qarabağ FK (AZE)
Molde FK (NOR)
FC Dinamo Minsk (BLR)
FC Groningen (NED)
FC Sion (SUI)
FC Midtjylland (DEN)
KF Skënderbeu (ALB)
Qäbälä FK (AZE)

Lazio sarà seconda fascia in Europa League, a meno che…

I sorteggi di Europa League di Montecarlo sono dietro l’angolo, Lazio e Fiorentina attendono di conoscere i risultati delle partite di ritorno di Play Off.

Il Napoli è già certo di essere tra le 12 teste di serie impegnate nella competizione.

Mentre il destino di Lazio, Fiorentina e delle loro reciproche rivali è legato inesorabilmente ai match che si disputeranno questa sera.

Le due squadre italiane saranno inserite nella seconda urna a meno che non avvenga un ribaltone clamoroso.

La Fiorentina ha bisogno dell’eliminazione di due squadre tra Borussia Dortmund (vittorioso all’andata per 4 a 3 contro l’Odd), Ajax ( che ha vinto 1 a 0 il match di andata  contro lo Jablonec), Rubin Kazan (che ha pareggiato 1-1 col Rabotnicki) e l’Athletic Bilbao (sconfitto in trasferta dallo Zilina per 3 a 2).  La Lazio ha bisogno dell’eliminazione di tre di questi blasonati club.

Lorenzo Centioni

Di Biagio chiama Danilo Cataldi

Gli azzurrini di Di Biagio tornano a lavoro, a ridosso delle qualificazioni del campionato europeo. Ad attendere gli undici ragazzi di Di Biagio c’è la Slovenia.

Partita in programma per le ore 17:00, martedì 8 settembre. Si attende un Mapei stracolmo, per spingere i nostri ragazzi a ben figurare, nella prima partita del girone eliminatorio.

I ragazzi si riuniranno il 31 agosto a Roma e giovedì 3 settembre è in programma la sfida di preparazione contro la Lupa Roma.

Ecco i 24 convocati di Di Biagio, a centrocampo ci inorgoglisce la presenza di Danilo Cataldi.

Portieri: Alessio Cragno (Cagliari), Ivan Provedel (Modena), Simone Scuffet (Como);

Difensori: Antonio Barreca (Cagliari), Arturo Calabresi (Livorno), Andrea Conti (Atalanta), Nicola Murru (Cagliari), Alessio Romagnoli (Milan), Daniele Rugani (Juventus), Michele Somma (Brescia), Lorenzo Venuti (Brescia); Francesco Vicari (Novara);

Centrocampisti: Marco Benassi (Torino), Danilo Cataldi (Lazio), Bryan Cristante (Benfica), Rolando Mandragora (Pescara), Augustin Jose Mauri (Milan), Valerio Verre (Pescara);

Attaccanti: Federico Bernardeschi (Fiorentina), Kingsley Boateng (Bari), Alberto Cerri (Cagliari), Nicolò Fazzi (Virtus Entella), Gaetano Monachello (Atalanta), Daniele Verde (Frosinone).

Forza ragazzi, forza Danilo!

 

Lorenzo Centioni

La Lazio sempre in 33esima posizione nel ranking Uefa

Sul profilo ufficiale della Uefa è stato reso noto il Ranking per le squadre di club. Nell’ordine, Real Madrid, Bayern Monaco, Barcellona, Chelsea, Atletico Madrid, Benfica, Arsenal, Juventus, Paris Saint-Germain e Borussia Dortmund si confermano nelle prime dieci posizioni. La Lazio, nonostante la sconfitta riportata ieri in Champions, resta in 33esima posizione, pari merito con la Fiorentina. Il Napoli retrocede in 16esima piazza, scavalcato proprio dai tedeschi del Bayer Leverkusen.

La triste notte europea…

Ammazza che botta! Nessuno, neanche il peggior pessimista, avrebbe potuto immaginare un tracollo di questo tipo. La Lazio abbandona la Champions per ripiegare sull’Europa League. A mio avviso competizione più adatta per la squadra di mister Pioli. E già, perché la sonora sconfitta patita dai pionieri capitolini, ha messo in mostra tutti i problemi su cui bisognerà lavorare per migliorare, una rosa ancora troppo debole per la massima competizione europea.

Come si suol dire il pesce puzza dalla testa e allora iniziamo ad analizzare insieme da dove ha origine la sonora sconfitta subita ieri sera alla BayArena. Al di là del risultato, la prima cosa che balza all’occhio è che ieri sera, sui cinque nuovi acquisti presi per rinforzare l’organico, soltanto uno (Kishna) è stato utilizzato per poco più di mezz’ora, ma quando ormai il risultato era già sfavorevole. Che la Lazio avrebbe disputato questi preliminari lo si sapeva già dallo scorso maggio. Quindi era lecito domandarsi su dove intervenire. Tutti ci aspettavamo che almeno uno o due degli acquisti fatti sinora potesse presentarsi come titolare nel doppio scontro contro la rivale tedesca.

Lo scorso anno abbiamo assistito al calo di Radu e tutti ci aspettavamo un rinforzo sull’out di sinistra, mentre i rinnovi del romeno fino al 2020 e quello annuale di Braafheid hanno spiazzato un po’ tutti. Se manca Marchetti chi para? Berisha è un portiere nella media, se non sotto, e difficilmente esce dall’ordinario. Non sarebbe il caso di lanciare Guerrieri, “romano de Roma” di cui si parla un gran bene? Passiamo al centrocampo occupandoci di questo dannoso problema che riguarda il sostituto di Biglia. Chi è il vice di Biglia? Esiste, non esiste? Mister non possiamo scendere in campo con Eddy Onazi playmaker. Non è il suo ruolo. Mentre noi crediamo che Cataldi sia il più idoneo a sostituire l’argentino nelle situazioni d’emergenza. Ieri forse anche Pioli ha sbagliato con quel modulo, ma va anche detto che fino alla gaffe di de Vrij la Lazio aveva contenuto con intelligenza la formazione di Schmidt.

Il problema principale si è creato dopo, nella ripresa, con la Lazio che ha continuato a subire la manovra dei tedeschi subendo altri due gol senza mai dare segnali di ripresa. L’espulsione di Mauricio al 70′ ha complicato tutto, ricordando i classici “cappottoni europei”, quelli che arrivano quando si perdono le staffe, quando ormai si è in alto mare in balia delle onde.

A difesa del mister e della squadra va di fatto anche menzionato che fino al primo gol la Lazio aveva espresso un discreto calcio, anche se Felipe Anderson continua a non dare segnali di vita e spesso la Lazio gioca in dieci.

Per concludere possiamo dire che la Lazio ha speso 10 milioni di euro per Milinkovic-Savic ancora non pronto, Hoedt e Patric finora sono stati spettatori non paganti, Morrison ieri ha esordito nei cinque minuti finali. Ad oggi, Kishna è l’unico che sembra già avere il passo dei titolari. Crediamo sia anomalo, per una società seria come la Lazio, annotare queste defezioni.

Lo sbaglio, come ammesso dallo stesso Pioli, è stato fatto sulla tempistica. Perché la Lazio poteva e doveva muoversi per tempo, senza perder tempo con le solite “tarantelle” su milione più milione meno.

Fra i nuovi innesti quelli che ad oggi sembrano essere i più forti (Milinkovic e Kishna) sono stati acquistati a ridosso di una doppia sfida troppo importante. Tenere Cataldi in panchina e continuare a schierare Anderson titolare sono stati gli sbagli maggiori, forse anche più del modulo proposto.

Al presidente Lotito va fatto un appunto: in undici anni di Lazio non è mai riuscito a portarla in Champions League. Eccezion fatta per la stagione 2006-2007 in cui la Lazio arrivò terza in classifica, ma con Juve e Napoli in serie B, il Milan con 8 punti di penalizzazione e la Fiorentina con 11.

Dopo la sconfitta contro la Juve e quella contro il Bayer Leverkusen, i segnali che arrivano non sono dei più esaltanti. Non abbiamo la palla di vetro e non ci piace fare profezie, attendiamo quindi la chiusura del calciomercato per fare delle valutazioni più precise. Ad oggi, però, questa Lazio desta non poche perplessità.

Davide Sperati

Bender: “Mai avuto paura di non farcela”

I giocatori tedeschi si sono avvicinati alla partita sicuri di poter passare il turno. Davanti ai propri tifosi sono scesi sul terreno di gioco certi delle proprie possibilità e carichi nel modo giusto, nell’arco dei 90 minuti hanno dominato tenendo sempre in mano il pallino del gioco, approfittando dell’inesperienza e dei timori dei giovani calciatori biancocelesti. L’esperienza internazionale di alcuni elementi ha fatto la differenza in campo. Ai microfoni della Federcalcio Tedesca è intervenuto il capitano della squadra teutonica, Lars Bender.

Avete mai avuto paura di non farcela?
“L’anno scorso abbiamo disputato un grande campionato e la nostra intenzione è quella di ripeterci. Non abbiamo mai avuto il timore di non farcela, neanche prima della partita, nei giorni scorsi abbiamo detto spesso di essere sicuri delle nostre possibilità”.

Cosa ha fatto la differenza ieri sera:
“Credo sia stato un successo meritato, abbiamo disputato un buon incontro. Volevamo giocare come fatto a Roma, dove non avevamo demeritato. E’ andata come volevamo, siamo riusciti a passare in vantaggio al termine del primo tempo e a trovare subito il raddoppio al ritorno in campo, a quel punto la partita era già in discesa, poi il doppio giallo di Mauricio ci ha facilitato ancora di più il compito”.

Quinto preliminare su cinque passati dal Bayer, stavolta a farne le spese è stata la Lazio:
“I biancocelesti sono un’ottima squadra, hanno saputo metterci in difficoltà, ieri sera avevamo un solo risultato da ottenere, siamo scesi in campo molto motivati e siamo riusciti a centrarlo. Per noi è stata come una finale ed è stato importante vincerla”.

Ora, finalmente, i gironi di Champions:
“Disputare una competizione così importante è uno stimolo in più per tutti, possiamo solo trarne benefici, però bisogna giocare ogni incontro come abbiamo fatto ieri sera”.

Lazio che fino alla rete che ha indirizzato l’incontro aveva avuto anche occasioni per segnare ma alla lunga vi siete dimostrati più in forma:
“L’anno scorso abbiamo lavorato molto per essere qui. In campo eravamo certi di noi stessi, abbiamo rischiato qualche cosa ma giocando bene abbiamo ottenuto ciò che volevamo. L’abbiamo preparata puntando sul fisico, più la partita scorreva e più prendevamo consapevolezza di riuscire a farcela”.

Ballotta: “La Lazio ha poco peso internazionale”

Per commentare l’eliminazione della Lazio in Champions League è intervenuto ai microfoni di Tuttomercatoweb.com l’ex portiere biancoceleste Marco Ballotta: “Sono dispiaciuto per come sia andata ma la partita di ieri sera ha dimostrato che i biancocelesti non hanno peso in campo internazionale. Ora rimane l’Europa League da onorare, una vetrina minore e diversa dalla Champions, ma più a portata dei biancocelesti e dove possono ben figurare. La società ha deciso di investire su ragazzi giovani ma questa non sempre è la strada giusta sulla quale puntare. Anche se gli introiti della Champions non arriveranno a causa dell’eliminazione, la società deve fare uno sforzo e cercare di rinforzare l’organico. Se dovesse capitare un’occasione credo che Lotito non si tirerà indietro, altrimenti sarà una cosa che verrà rimandata a tempi migliori. Con il reintegro di Mauri non credo che la Lazio abbia intenzione di rinforzarsi ancora nel reparto avanzato”.

Chievo Lazio arbitra il “talismano” Di Bello

La seconda giornata del campionato di Serie A TIM Chievo Verona- Lazio, in programma domenica 30 agosto alle 20:45 allo Stadio Bentegodi di Verona, sarà diretta da Marco Di Bello (sez. Brindisi), gli assistenti saranno Vivenzi e Galloni, mentre il quarto uomo Meli. Il fischietto pugliese ha diretto la Lazio ben 4 volte che sono coincise con 4 vittorie per i biancocelesti. L’ultimo precedente è stato Lazio Palermo dello scorso febbraio vinto dai capitolini per 2 a 1.

 

Lettera di un tifoso deluso, ma innamorato…

Cara Lazio,
stanotte non mi hai fatto prendere sonno. Neanche la scorsa notte a dire il vero io ho dormito granchè, ma per motivi diversi. Carica, adrenalina e tensione erano sicuramente compagne più liete rispetto a delusione e amarezza. Ieri dovevo studiare, eppure non riuscivo a non pensare alla partita…. “Voglio andare a vincere in Europa, e cantare la mia canzon che fa….” erano le cose che ripetevo invece di normative, grafici e definizioni economiche…Rimpianti? Nessuno, mai. In Europa, quella dei grandi, volevo andarci davvero. Sulla cartina geografica stavo già segnando tutti i miei amici in Erasmus, immaginando grandi gite in macchina e notti da sogno in stadi fantastici…Invece no, non ancora almeno. Stamattina, se possibile, ho studiato ancor meno. Non faccio altro che pensare a quel pallone che da Onazi, va sul ginocchio di Mauricio servendo un assist perfetto per Chalanoglu e poi…gonfia la rete. Mi è impossibile non soffermarmi a pensare a quell’occasione di Keita fermata con un braccio. E mentre provo a memorizzare articoli dal codice civile, in mente mi risuona quella canzone “Voglio andare a vincere in Europa….”. E’ inevitabile. Sono arrabbiato, deluso e dispiaciuto. Commenti tecnico-tattici non ho la presunzione di poterne fare, nè ho la voglia di farne. Ormai è andata. Mamma entra in camera e mi dice “Studia dai! Pazienza è andata così”. Chi è tifoso come me una cosa non può sopportare in determinate occasioni, la parola “Pazienza”. Nella mia ignoranza di meccanismi societari però, credo una cosa: la parola pazienza, non deve essere contemplata da una società di calcio. Pazienza può voler dire “Abbiamo fatto il possibile, non è bastato, ci riproverò” e allora ok. Ma se nella sua accezione negativa e pessimistica vuol significare “Vabbè ormai è andata, non fa niente” allora NO. Ogni squadra deve analizzare gli errori, perchè tutti ne commettono. Sbagliano Real Madrid, Bayern Monaco e Barca, figuriamoci se non sbaglia la Lazio. Da domani pian piano la delusione si attenuerà, e la mia concentrazione sui libri aumenterà facendo la felicità di mamma (ed in fondo anche il mio bene). Ma una società sportiva deve tenere conto più di una serata storta come quella di ieri, che di una positiva, perchè è così che si cresce. Lasciate la delusione e l’amarezza a noi tifosi…Di delusione ne ho tanta, ma bisogna anche essere riconoscenti verso un gruppo di ragazzi che dal nulla, senza che nessuno se lo aspettava, ci hanno portato a 90′ dall’Europa che conta. Non ci siamo entrati, e sfiorarla per così poco fa male, malissimo. Ma in fondo, quando la delusione svanirà, la tristezza finirà, e quando rivedrò in campo quelle maglie biancocelesti sarò di nuovo la persona più felice al mondo. E pazienza se dovrò ridisegnare la mia cartina geografica con amici sparsi per l’Europa. Fuori Madrid, Monaco e Parigi, dentro Bilbao, Lisbona e Liverpool….fa male, ma in fondo poteva andare peggio. Perchè tu, cara Lazio, sei come una bella ragazza, che sai che ti farà male, ma lontana dalla quale non vuoi, e non puoi, stare!

A presto Lazio

Un tifoso innamorato

 

Lazio, non buttare tutto al vento!

Il calcio è sport di squadra. Si vince in 11, anzi si vince tutti insieme (titolari, riserve, staff tecnico), e si perde in altrettanti. Senza se, e senza ma! Se poi l’errore che ha messo in salita la partita lo fa il centrale più forte che hai in rosa, pazienza. Capita. Non dovrebbe capitare in determinate occasioni, ma capita…La delusione è enorme, comprensibile e giustificata. Ma ora parlare di difesa a tre, a quattro, di singoli o di reparto, di infortuni o di sfortuna, è tanto riduttivo quanto inutile. Abbiamo affrontato una squadra forte, tosta e soprattutto abituata ad affrontare determinate gare. Esperienza che Lazio, purtroppo non ha. In certe occasioni, più che in altre, questa conta tremendamente. Ieri la partita era confusionaria e poco affascinante, ma fino al 40′ la Lazio controllava discretamente bene. È bastato un errore, un clamoroso infortunio, per far crollare qualsiasi tipo di certezza o sicurezza. Le gambe tremavano, il pallone scottava e la partita è scivolata via senza neanche accorgersene. Buttare via un campionato o quasi, come quello dello scorso anno, è davvero un peccato. Non bisogna però rischiare di buttare via molto di più. Quel processo di crescita cominciato 12 mesi fa non può finire per una partita storta. Da essa va presa coscienza di determinanti errori. Errori dei giocatori, dell’allenatore e della società. Da oggi si deve ripartire, non si deve ricominciare. La delusione aiuta a fortificare e le sconfitte aiutano a crescere, bene, per quanto impossibile da pensare per noi tifosi, tutti quanti nella Lazio devono imparare tanto da ieri sera. Deve servire da lezione a tutti. Perché vanificare un terzo posto fa male, ma vanificare un anno intero non si può. Forza Lazio, reagisci ancora una volta, perché per fortuna, si torna in campo tra sole 72 ore.
Stefano Gaudino

 

Mauri: “Tornare è stato bellissimo. Ora guardiamo avanti. Ai tifosi dico che…”

Il day after è decisamente triste in casa Lazio. L’ex capitano Mauri, intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio, analizza il suo ritorno ed così il match di ieri “Tornare è stato bellissimo. Appena si sono sparse le voci di un mio possibile ritorno, sui social network sono stato invaso da messaggi ed incitamenti. Questo vuol dire che mi sono fatto ben volere! Detto ciò però ora devo pensare a dare una mano alla squadra, è per questo che sono qui. La partita di ieri lascia ovviamente l’amaro in bocca, non abbiamo giocato come sappiamo e per questo c’è grande rammarico. Loro sono una buonissima squadra e lo hanno dimostrato sul campo. Sono più abituati di noi ai ritmi europei e questo si è fatto sentire nell’arco della doppia sfida. Oggi siamo stanchi e delusi, ma dobbiamo andare avanti e pensare al Chievo! Sarà una trasferta insidiosa per vari motivi, loro in casa sono molto accorti e fisicamente stanno bene. Il campo sarà una variabile importante, spesso non è nelle migliori condizioni, ma se giochiamo da Lazio possiamo vincere. Saremo impegnati su tre fronti, e vogliamo far bene ovunque, sono convinto che in Europa League potremo toglierci belle soddisfazioni!”. In chiusura una battuta sul possibile ruolo di falso nove ed un appello ai tifosi “Io posso giocare in tutti i ruoli, il mister conosce le mie caratteristiche e spetta a lui decidere. Ai tifosi dico che vogliamo toglierci tante soddisfazioni, stateci vicino perchè quando giochiamo all’Olimpico è come se giocaste con noi!“. Mauri è pronto a ripartire, e chiama a raccolta i tifosi…

Primavera sconfitta in amichevole: 2-3 col Monterosi, sabato c’è il Fondi

Prosegue la preparazione della Primavera della Lazio allenata da Simone Inzaghi, che il prossimo 13 settembre si ritufferà nell’avventura in campionato. I biancocelesti hanno affrontato la prima delle due amichevoli in cartello questa settimana, uscendo sconfitti per 3-2 contro il Monterosi, club militante nell’Eccellenza regionale. Non ha convinto il passaggio del tecnico al 4-3-1-2, considerando che con questo modulo adottato nella prima frazione di gioco, i biancocelesti hanno incassato tre reti. Rimontando poi fino al 3-2 nella ripresa riadottando il canonico 4-3-3, grazie ad un penalty realizzato da Collarino e a una punizione magistralmente calciata da Verkaj. Sono stati provati tutti gli elementi a disposizione di Inzaghi, con il nuovo acquisto Sarac che ha finora convinto maggiormente come attaccante esterno piuttosto che come trequartista. Sabato prossimo nuovo test contro un club di Serie D, il Fondi.

ADDIO YOUTH LEAGUE – Una brutta notizia nel frattempo è arrivata per gli aquilotti, diretta conseguenza dell’eliminazione dei “grandi” dal preliminare di Champions League: la Primavera di Inzaghi non parteciperà alla UEFA Youth League, visto che l’ingresso nel tabellone principale è garantito soltanto alle 32 di Champions. Il Torino Campione d’Italia Primavera in carica parteciperà invece al percorso “campioni” della competizione. Una possibilità importante sfuma dunque per la giovane Lazio, beffata ai rigori nella finale scudetto che avrebbe garantito la wild card di cui invece usufruiranno i granata.

Da Shanghai a Leverkusen, il problema della Lazio è la personalità

0

Clima battagliero in casa Bayer a poco meno di 24 ore dal ritorno del preliminare di Champions. Il messaggio postato su Twitter  (“Non abbiamo mai perso nella storia dei preliminari”) è stato di buon auspicio per la compagine tedesca, che ha rimpolpato la propria striscia positiva e interrotto invece quella della Lazio, anch’essa imbattuta ai playoff Champions con 3 passaggi del turno su 3 apparizioni. Il quarto purtroppo non è arrivato e adesso la strada dei rimpianti si allarga decisamente: perché i biancocelesti ci credevano, speravano di archiviare con un impresa un estate travagliata che invece si è conclusa nella maniera più ovvia. Molte sono le cause di questa situazione, ma forse una più di tutte può aiutare a capire meglio come si sia arrivati al tracollo. Vale a dire la mancanza di personalità, carattere ed esperienza, determinante sia nel fallimento degli obiettivi stagionali (la Supercoppa a Shanghai e il preliminare ieri) sia nella difficoltà di affrontare, anche nella scorsa stagione, impegni importanti. Davvero poco confortante il bilancio dell’ultimo anno, corredato inoltre dalle due sconfitte nel detby e attenuato in parte dalla conquista del terzo posto in quel di Napoli. Anche se nemmeno lì la gestione della gara è stata impeccabilissima. 

Per il resto le ultime finali giocate non hanno regalato sorrisi alla truppa capitolina, rimasta a guardare la Juventus alzare al cielo ben due Coppe. Ma se in quella di Coppa Italia ci aveva messo lo zampino anche la sfortuna (vedi doppio palo di Djordjevic), in Supercoppa non c’è stata partita e agli uomini di Allegri è bastato alzare il ritmo per mettere al tappeto una Lazio senza idee e soprattutto impaurita, come quella scesa in campo ieri alla Bay Arena. Paura, sentimento che non dovrebbe far capolino in una squadra giovane come la Lazio, che dovrebbe avere invece dalla sua incoscienza e spensieratezza. E che invece quando il gioco si fa duro trema. Ma perché questo? E qui torniamo al punto di partenza: a questa squadra manca personalità, carattere e nervi saldi. Ecco dunque spiegato l’aumento al 31,25% del saldo delle finali perse negli ultimi 3 mesi.

E non va meglio sul fronte degli scontri diretti con Juve e Roma, dove in 4 gare i biancocelesti hanno rimediato solo un pari (per giunta amaro, all’andata con i giallorossi) a fronte di 3 sconfitte (di cui 2 pesanti con i bianconeri e una amatissima, perché è costata il secondo posto, nel derby di ritorno). Il bottino pieno è riuscito solo con la Fiorentina, mentre Napoli, Milan e Inter hanno tolto punti in almeno un occasione. E, per concludere, nemmeno il mercato ha contribuito a infondere nella rosa biancoceleste quelle virtù utili a non sentire la paura e a salire a 4 per volta gli scalini che portano alle vette più alte.

Paolo Negro a “I Laziali Sono Qua”: “Lazio, serve un innesto per reagire.”

Ospite d’eccezione a “I Laziali Sono Qua“, la trasmissione condotta da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva sulle frequenze di Elle Radio 88.100. E’ intervenuto infatti uno dei protagonisti dello scudetto del 2000, il difensore Paolo Negro. Presente anche nella notte di Montecarlo in cui i biancocelesti conquistarono, nella finale contro il Manchester United, il loro più prestigioso trofeo europeo, la Supercoppa. Oggi, 27 agosto, cade il sedicesimo anniversario di quel successo, e Negro racconta i suoi ricordi: “Mi vengono i brividi a pensare che sono passati ben sedici anni. Quella vittoria è tra i primi tre ricordi più belli della mia lunga esperienza alla Lazio. Battere lo United degli invincibili, i Campioni d’Europa, è stato un qualcosa di indescrivibile. Ci rendemmo conto a mente fredda di ciò che avevamo realizzato, e soprattutto capimmo quanto il nostro gruppo fosse forte. A rimandare alla mente i nomi di quella squadra si resta impressionati, c’erano campioni di livello mondiale che erano addirittura seduti in panchina. Un’altra squadra titolare a disposizione per subentrare a chi era in campo.

IL DOPO LEVERKUSEN – Paolo Negro ha anche analizzato le prospettive che attendono la Lazio per il resto della stagione, dopo l’eliminazione dalla Champions League. “Sono un po’ meno fiducioso per la stagione appena iniziata, rispetto all’anno scorso. L’inizio non è stato incoraggiante, non solo dal punto di vista dei risultati. Ci vorrebbe l’innesto di qualche giocatore d’esperienza in un gruppo che si sta rivelando troppo giovane e inesperto. Servirebbe una punta da 20 gol a stagione, in grado di garantire un salto di qualità, e un difensore centrale di valore che possa dare più garanzie rispetto a quelli che sono attualmente in rosa. Alla BayArena francamente ho visto errori abbastanza banali. Ci può stare lo sbaglio individuale anche da parte di un big come De Vrij, ma in generale la qualità del reparto difensivo della Lazio, nel suo complesso, non mi convince al 100%. Parlando più strettamente della partita di Leverkusen, credo che la Lazio abbia sbagliato l’approccio: ci hanno sovrastato sull’aspetto della convinzione e della reattività. Io forse avrei schierato un altro modulo, ma parlare col senno di poi è sempre facile; mi sembra invece evidente che la concentrazione sia mancata nei momenti chiave della partita.

TUTTO SUL CAMPIONATO – Il campionato diventa ora l’obiettivo principale per la squadra di Pioli, e lex difensore della Nazionale valuta il quadro generale: “In questo primo avvio di stagione, la Juventus ha rappresentato una delusione, sul mercato non ha operato secondo me al livello consono per restare ai livelli della scorsa stagione. Mi ha molto ben impressionato la Fiorentina, mentre le milanesi restano un’incognita nonostante gli investimenti. In questo scenario, per la Lazio non sarà facile ripetersi: per questo mi auguro che arrivi un giocatore in grado di fare la differenza. Sarà importante anche valutare come Pioli farà reagire la squadra: domenica a Verona ci sarà subito una partita molto importante, un successo focalizzerebbe di nuovo la squadra sugli obiettivi stagionali, archiviando l’amarezza in Champions. Io ricordo, quando giocavo, che dopo una sconfitta non vedevi l’ora di tornare in campo per mangiarti il campo e gli avversari: sono convinto che anche per la Lazio sarà così.

Dopo Leverkusen, Pioli sprona i suoi e dà il via alle prove anti Chievo

0

Dopo la batosta subita ieri alla Bay Arena, mister Stefano Pioli sul campo del Fersini prova a risollevare la Lazio. Tempo per piangersi addosso non ce n’è, bisogna ripartire e in fretta, perché tra poco meno di 72 ore è già di nuovo campionato, con Candreva e compagni che dovranno far visita all’ostico Chievo di Rolando Maran. Colloquio di sprone e poi rosa divisa in due, con i giocatori scesi in campo a Leverkusen impegnati in una seduta di scarico in palestra e lavoro tecnico e atletico, con partitella 7 contro 7, per gli altri.

Da domani invece riprenderà la preparazione vera e propria in vista della gara del Bentegodi. Alla quale non parteciperanno gli infortunati Marchetti, Biglia, Klose Djordjevic, le cui condizioni devono essere ancora valutate e che, salvo complicazioni, dovrebbero rivedersi dopo la sosta. Ad eccezione forse del portiere, che ancora ha una qualche speranza di farcela. Più certo invece il modulo, che sarà di nuovo il 4-3-3, con Radu che riprende il suo posto da terzino e Gentiletti in vantaggio su Mauricio al centro. In mediana invece Cataldi potrebbe avere una chance da regista, affiancato da Parolo e Lulic. In attacco infine probabile la proposizione del tridente visto ieri sera, con Kishna che scalpita per fregiarsi di una maglia dal 1′.

Da Matri a Adebayor, i possibili rinforzi per l’Europa League

Sfumato il sogno Champions e in attesa di conoscere (domani alle 13) gli avversari in Europa League, la Lazio può dedicarsi anima e corpo alle manovre di mercato. La partita di ieri ha dimostrato che questa squadra ha bisogno di rinforzi, rinforzi veri, gente d’esperienza che aiuti i giovani a crescere e soprattutto avvezza ai grandi palcoscenici internazionali. Ed è proprio su questo asse che si stanno muovendo in queste ore Lotito e Tare. Che per l’attacco mantengono caldo il nome di Alessandro Matri. 31 anni compiuti lo scorso 19 agosto, è legato al Milan da un contratto fino al 2017 a 2,8 milioni a stagione e piace molto a Tare. Non è un affare difficile, un po’ per la formula (prestito con diritto di riscatto) un po’ perché il giocatore nelle scorse settimane ha rifiutato Sassuolo e Atalanta, forse desideroso di misurarsi con una piazza ambiziosa quale appunto quella romana, cosa per cui accetterebbe perfino di ridursi l’ingaggio. In caso però di mancato accordo, le alternative non mancano: fuori causa Gilardino, in procinto di accasarsi a Palermo, restano vive le piste Borini, Campbell Adebayor.

Parolo: ” Non siamo stati cattivi. Esperienza utile per crescere”

Il centrocampista laziale Parolo parla ai microfoni di Mediaset dopo la sconfitta di Leverkusen:

Che cosa è andato storto?

Abbiamo cercato di tenere, sapevamo che il loro ritmo era alto. Ci hanno punito quando hanno potuto, prima della fine del primo tempo e all’inizio del secondo tempo. Si esce in due modi da una partita così: o a testa bassa oppure crescendo. E’ il primo anno che proviamo a giocare a questo livello. Dobbiamo prendere spunto da loro, questo è il calcio che si gioca in Europa, ci siamo scontrati con una squadra forte.

Hanno pesato le assenze di giocatori come Klose e Biglia?

E’ vero, da qui dobbiamo prendere spunto e capire ciò che ci è mancato. Dovevamo cercare di metterli  più sotto pressione, hanno fatto la loro partita , hanno meritato di vincere. Ci aspetta l’Europa League.

Non siete riusciti a ripartire e a costruire azioni corali…

Loro ti costringono a giocare di prima. Dovevamo essere bravi a sfruttare la superiorità in più occasioni, Kiessling ha fatto un ottimo lavoro. Noi qualche situazione l’abbiamo avuta ma non siamo stati cattivi.

Il centrocampista laziale ha poi parlato ai microfoni di Lazio Style Radio: “Non era facile contro una squadra che l’hanno scorso è uscita ai quarti con l’Atletico. Il ritmo non siamo riusciti ad averlo. Dobbiamo prendere spunto da ciò che hanno fatto loro, alzare l’asticella, di giorno in giorno, di domenica in domenica. Abbiamo costruito la squadra in un anno. Se fossimo riusciti a chiudere sullo 0 a 0 il primo tempo sarebbe stato un altro match.  Il 3 a 0 è stato condizionato dall’uomo in meno. Loro hanno mostrato un’intensità più forte della nostra. Se pensiamo che tutto è da buttare e tutto fa schifo non abbiamo capito niente. Solo reagendo dimostriamo di avere  dei valori”.

 

CONFERENZA – Pioli: “Bayer superiore. Ci rialzeremo! Mercato? Siamo già competitivi”

Al termine della pesante sconfitta alla BayArena, mister Pioli ha preso parte alla conferenza post partita.

Vista la partita, la Lazio ha meritato di uscire?

Sicuramente il Bayer ha meritato la vittoria. Hanno giocato con ritmi diversi dai nostri mettendoci in difficoltà. Nel primo tempo abbiamo tenuto bene, ma abbiamo commesso errori che a certi livelli non ti puoi permettere. Le mie scelte sono state fatte a ragion veduta, pertanto le rifarei. Ho cercato di schierare la migliore formazione possibile. Il Bayer stasera è stato superiore in ogni zona del campo, per aggressività e intensità. Stasera la partita ci ha detto che non siamo pronti a giocare su questi livelli.

 

Nonostante i nuovi arrivi, oggi si è rivista la stessa squadra della scorsa stagione…

“Questa Lazio poteva tenere testa all’avversario che però si  è dimostrato più forte. Le assenze hanno pesato, ma potevamo fare meglio”. 

Arriverà qualcuno fino alla fine del mercato?

“La squadra è competitiva. Siamo tutti delusi stasera ma dobbiamo continuare a lavorare per crescere. Col rientro degli assenti possiamo migliorare”.

 

Rimpianti?

“Abbiamo commesso ingenuità che a questi livelli paghi. Il secondo gol è stato più pesante del primo. Non è la prima volta che prendiamo gol appena rientrati in campo. Poi nel momento in cui ci stavamo rialzando è arrivata l’espulsione che ci ha tagliato le gambe”.

 

C’è il rischio di un contraccolpo psicologico?

“Siamo delusi, volevamo la Champions League e non ci siamo riusciti. Dobbiamo riprenderci da questo momento difficile come abbiamo fatto in passato. Da questa gara dobbiamo ripartire per crescere. Sono sicuro che ci riprenderemo perché i ragazzi per volontà e impegno non hanno nulla da invidiare a nessuno”.

 

Fabrizio Piepoli

 

Niente Champions per la Lazio: il Bayer è più forte. Alla BayArena finisce 3 a 0

Quello che doveva essere un sogno, alla fine si è trasformato in un incubo per la squadra e per i 2000 laziali presenti alla BayArena. Calahnoglu nel primo tempo e poi Mehmedi e Bellarabi nella ripresa stendono i biancocelesti per 3 a 0.

LE ASPIRINE PROVOCANO IL MAL DI TESTA – Comincia meglio il Bayer Leverkusen, desideroso di recuperare lo svantaggio maturato all’Olimpico. Il più pericoloso è il numero 10 Calhanoglu che al 16′ con un poderoso destro fa la barba alla traversa. La risposta della Lazio è nei piedi di Basta, con un tiro improvviso dal limite che termina di poco a lato. Due minuti dopo il solito Calhanoglu si accentra e lascia partire un tiro che però Berisha blocca senza problemi. Al 24′ il primo allarme: Kiessling svetta più in alto di tutti e colpisce l’incrocio dei pali. Ci prova anche Papadopoulos di testa ma senza fortuna.

REAZIONE DELLA LAZIO E GOL DEL BAYER – La Lazio prova a reagire col duo Anderson-Keita, ma il tiro dello spagnolo è facilmente bloccato da Leno. Il numero 1 tedesco si ripete qualche minuto dopo sempre su Keita parando col piede un suo tiro ravvicinato. Bravo il numero 14 biancoceleste a liberarsi col fisico dall’avversario. Proprio nel momento in cui la Lazio appare in ripresa, come un fulmine a ciel sereno arriva la rete di Calahnoglu che sfrutta la poca reattività della retroguardia biancoceleste. 1 a 0 per i turchi a pochi minuti dall’intervallo.

MAURICIO DA INCUBO – Pioli decide di rimandare in campo lo stesso 11 iniziale confermando la difesa a 3 che, in verità, non aveva dato molte sicurezze nel primo tempo. Il canovaccio della gara non cambia, anzi il Bayer trova subito il 2 a 0 con Mehmedi che approfitta di un disimpegno errato di Mauricio e tutto solo di fronte a Berisha non perdona. Lazio in ginocchio e Bayer che cerca di chiudere la partita con uno scatenato Calhanoglu, ma Berisha è bravo a murargli la porta. Al 59′ Mauricio si fa ammonire ingenuamente. Un giallo che al 67′ pesa come un macigno quando l’arbitro lo espelle. La Lazio in 10 è alle corde ed inevitabilmente arriva anche il terzo gol delle aspirine con Bellarabi che finalizza un rapido contropiede. Finisce qui il sogno Champions della Lazio. La squadra di Pioli paga ingenuità ed inesperienza. L’unico rimpianto del club romano è quello di non essersela potuta giocare con gli uomini chiave come Biglia e Klose.

TABELLINO BAYER LEVERKUSEN LAZIO 3-0
GOL: 40′ Calhanoglu, 48′ Mehmedi, 88′ Bellarabi

BAYER LEVERKUSEN (4-2-3-1): Leno; Hilbert, Papadopoulos, Tah, Wendell; Kramer, Bender; Bellarabi (89′ André Ramalho), Calhanoglu (80′ Kruse), Mehmedi (75′ Brandt); Kiessling. (A disp. Kresic, Donati, Boenisch, Seung-Woo). All. Schmidt.

LAZIO (3-4-3): Berisha; Mauricio, de Vrij, Radu (56′ Kishna); Basta, Onazi (82′ Morrison), Parolo, Lulic; Candreva, Keita, Felipe Anderson (70′ Gentiletti). (A disp. Guerrieri, Konko, Cataldi, Milinkovic-Savic). All. Pioli.

Arbitro: Carlos Velasco Carballo (Spagna).
Espulso: 68′ Mauricio (L).
Ammoniti: Bellarabi, Wendel, Parolo, Lulic, Hilbert.

 

Fabrizio Piepoli