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Pioli punta su Keita, lo spagnolo promette la doppietta

E’ una Lazio con il turbo quella che tutti si aspettano. Una Lazio che come al solito aggredisca i suoi rivali dal primo all’ultimo minuto.

Molto probabilmente così sarà, pronosticando che l’ undici di Pioli andrà subito all’assalto. La squadra è pronta, il gruppo è solido, e l’impronta offensiva impressa da mister Pioli è ormai diventata un marchio di fabbrica. 

A difendere i pali ci sarà il valido Berisha, il quale si è distinto egregiamente nella partita di andata contro il Bayer Leverkusen e che ha sempre risposto prontamente in caso di necessità. Difesa a 4 per Pioli con De Vrij e il rientrante Gentiletti che bene aveva figurato prima dell’infausto infortunio di Marassi, stagione scorsa. Basta andrà a ricoprire il ruolo di terzino destro e Radu quello di sinistra. Centrocampo a tre, con la costante Biglia, affiancato probabilmente dallo scalpitante Cataldi, in ansia per confermarsi punto di riferimento del centrocampo laziale. Potrebbe verificarsi una staffetta tra lo stesso Cataldi e il laterale Lulic, impiegato nell’andata di play off di martedì sera. Parolo andrebbe a completare il centrocampo biancoceleste.

A completare l’undici laziale un attacco tutto fantasia e velocità: Candreva, Keita, Anderson. Il trio delle meraviglie tenterà di seminare scompiglio nella retroguardia rosso blu. il popolo biancoceleste attende grandi cose dai tre, sognando dribbling ubriacanti, conclusioni poderose, cross e gol a valanga. Forza ragazzi!

 

Lorenzo Centioni

 

 

Contro il Bologna Kishna e Cataldi in pole

Mancano poche ore all’esordio in campionato della Lazio contro il Bologna. Una partita importante per cominciare col piede giusto il campionato, ma con un occhio al match di mercoledì alla BayArena. Pioli potrebbe optare per qualche cambio e attuare un piccolo turnover. I maggiori indiziati che potrebbero accomodarsi in panchina sono i pilastri De Vrij, Parolo e Candreva. I tre devono recuperare le forze e trascinare la squadra ai gironi di Champions. Così potrebbe esserci spazio per Gentiletti o Hoedt in difesa, con il primo in vantaggio. A centrocampo ancora nulla da fare per Morrison, mentre Cataldi dovrebbe partire titolare. Possibile sorpresa Milinkovic Savic, ma parte in svantaggio rispetto all’italiano. In attacco Kishna potrebbe finalmente esordire dal primo minuto e mettere in mostra tutte le sue qualità. Ci sono ancora dei dubbi e non è da escludere, a sorpresa, la presenza di Mauri al centro dell’attacco. Ruolo che ha già più volte svolto nel finale della scorsa stagione.

Caccia al terzino, spunta D’Ambrosio. L’ag. ammette: “Lazio un’opportunità”

Prosegue senza sosta il monitoraggio da parte della Lazio sul mercato. Tare sta lavorando per dare a Pioli una rosa ampia, di qualità e soprattutto completa in ogni ruolo. La lacuna da colmare, oltre all’attacco, è quella del terzino sinistro. Radu non è più affidabile come qualche stagione fa e Lulic è un terzino “adattato”. Le soluzioni portano in casa Inter. Come riporta FootMercato, D’Ambrosio è in cima alla lista della spesa di tare ed è in uscita dal club nerazzurro. Il suo procuratore ammette la possibilità di un trasferimento del suo assistito a breve: “Tante opzioni. In Francia lo vuole il Marsiglia, ma D’Ambrodio ha estimatori anche in Italia, Spagna e Germania. Ci piacerebbe rimanere in Italia e la Lazio potrebbe essere un’opportunità“. Non solo l’italiano nei pensieri di Tare. Anche Nagatomo potrebbe essere una soluzione last minute. La Champions potrebbe essere una vetrina allettante per il laterale ed inoltre sarebbe anche un’ottima operazione di marketing per far conoscere il brand Lazio nella terra del Sol Levante.

Mauri riabbraccia i laziali: “Sono tornato da voi. Il sogno continua”

Il suo addio alla Lazio i primi di luglio aveva lasciato l’amaro in bocca a molti tifosi. Ma come Hollywood insegna, l’happy end è sempre dietro l’angolo. E’ tornato Stefano Mauri e l’ha fatto nel momento del bisogno, quando la Lazio si ritrova senza attaccanti. I tifosi all’unanime hanno riaccolto il loro ex capitano e lo stesso Mauri ha espresso la sua felicità su twitter: “Dopo qualche settimana di assenza sono tornato da voi! Il sogno continua…Grazie a tutti!”.

Mauri è ben voluto dai tifosi, ma anche dai suoi stessi compagni, come testimonia il tweet di Marchetti

I PRECEDENTI – Lazio avanti in casa, ma occhio a Destro e…Delio Rossi

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Manca davvero poco in casa Lazio all’avvio del nuovo campionato. Cornice ancora una volta l’Olimpico, che, dopo il successo sul Bayer, vuole essere teatro di un’altra notte magica per gli uomini di Stefano Pioli che devono partire con il piede giusto per ripetere (e perché no migliorare) i fasti della passata stagione. Di fronte il neopromosso Bologna, avversario ostico anche perché allenato dall’ex Delio Rossi che conosce bene la città e la squadra e che potrebbe creare qualche difficoltà. Biglia e compagni comunque non sembrano preoccupati, anche in virtù di precedenti decisamente favorevoli (almeno tra le mura amiche).

Se infatti nel computo totale delle 131 sfide tra le due formazioni sono i rossoblu ad essere in vantaggio (per 48 a 47 con 35 pareggi), diverso è il discorso all’ombra del Cupolone dove a prevalere sono invece i biancocelesti con 35 successi contro 11 e 19 pari. I rossoblu non si impongono in terra capitolina dal marzo 2012, un 3-1 che costituisce anche l’ultimo k.o. nelle ultime 14 sfide romane.

Il Bologna potrà tuttavia consolarsi con l’assenza di Miro Klose, autentico giustiziere dei felsinei, che ha già punito 5 volte (tutte nel 6-0 del maggio 2013). In più con il tedesco in campo la Lazio ha fallito solo una volta, imponendosi 6 e impattando 7. Vedremo se in questa statistica il teutonico verrà sostituito da uno tra Candreva, Parolo e Lulic, anch’essi in rete contro gli emiliani. Tra le fila nemiche bisognerà, invece, fare attenzione all’ex giallorosso Mattia Destro, che ha già violato 3 volte la porta biancoceleste ed è in cerca di riscatto dopo i flop con Roma e Milan. Da tenere d’occhio anche Acquafresca e Brienza, fermi a quota 2 centri, oltre a Brighi, autore di un sigillo ai tempi del Chievo.

 

Lazio, Pioli ne convoca 23. Morrison e Mauri ci sono

E’ stata diramata poco fa la lista dei convocati da parte di Stefano Pioli. Il tecnico biancoceleste porterà con se 23 giocatori. Nota lieta il ritorno di Stefano Mauri. Ci sono tutti i nuovi acquisti desiderosi di esordire e mettersi in mostra. Via libera anche per De Vrij, recuperato dopo la botta subita contro il Leverkusen. Di seguito la lista completa:

Portieri: Berisha, Guerrieri;

Difensori: de Vrij, Mauricio, Radu, Patric, Hoedt, Konko, Braafheid, Basta, Gentiletti

Centrocampisti: Parolo, Onazi, Biglia, Lulic, Cataldi,Milinkovic-Savic, Morrison, Mauri;

Attaccanti: Kishna, Keita, Felipe Anderson, Candreva

Si comincia, all’Olimpico arriva il Bologna di Delio Rossi

Un bentornato Mister sorge spontaneo, è un vero piacere rivederlo su una panchina di serie A, anche se non è quella laziale, anche se domani sarà un acerrimo rivale.

Mister Delio Rossi dopo quattro anni indimenticabili anni alla Lazio torna all’Olimpico da avversario, seduto sulla panchina del Bologna.

Andiamo a vedere quali sono le armi in possesso del nostro affezionatissimo ex mister, e quali strategie potrebbe adottare per mettere in difficoltà mister Pioli, altro ex di questo affascinante incontro.

La Lazio non perde la prima in casa all’Olimpico dal 2002, da quel momento 4 vittorie ed un solo pareggio. Ci vorrà tutto l’estro tecnico-tattico di Delio Rossi per provare ad arginare i bianco celesti, che vivono per altro una condizione morale invidiabile.

Tra i pali Mirante svincolato dal Parma, si prospetta una classica difesa a 4 con i centrali  Oikonomou, Rossettini neo acquisto dal Cagliari per 2,5 mln. Masina e Mbaye i terzini. Centrocampo tutto nuovo per Delio Rossi: Rizzo laterale di destra dalla Sampdoria, in ballottaggio con il veterano della Serie A Brighi, al centro Crisetig dall’Inter e a sinistra Pulgar, neo acquisto dalla Universidad Catolica per 2,5 mln. Davanti per i rosso blu c’è un misto di fantasia e potenza, con il trequartista Brienza alle spalle dell’attesissimo Destro, anche qui ballottaggio tra Mancosu e Acquafresca per completare l’unidici titolare del Bologna.

Per quanto riguarda la chiave tattica del match, è pronosticabile un match caratterizzato da ripartenze veloci del Bologna. Occhio al piede educato e sbarazzino di Brienza, pericoloso sui calci piazzati e sui lanci, anche la conclusione dalla distanza potrebbe rappresentare un pericolo. Attenzione a Destro che avrà sicuramente voglia di mettersi in mostra sentendo aria di derby.

Questi i convocati dell’allenatore emiliano:

Portieri: Da Costa, Mirante, Stojanovic;
Difensori: Ceccarelli, Ferrari, Maietta, Masina, Morleo, Oikonomou, Rossettini;
Centrocampisti: Brighi, Crimi, Crisetig, Diawara, Pulgar, Silvestro;
Attaccanti: Acquafresca, Brienza, Destro, Falco, Mancosu.
Squalificato Mbaye, infortunati Rizzo e Zuculini.

CONFERENZA – Pioli: “Contento per Mauri ma il capitano resta Biglia. Ora pensiamo al Bologna, poi al Bayer”

Vigilia di esordio per la Lazio di Pioli. Prima partita di campionato tra le mura amiche contro il Bologna dell’ex Delio Rossi. Alle 16 ha preso la parola il mister nella sala conferenze di Formello. Queste le sue parole:

Il destino è strano, Lazio-Bologna, lei e Delio Rossi…

Il calendario è questo, lo prendiamo per quello che è. Vogliamo vincere per cominciare bene, non sarà facile. Obiettivo? Confermarci. Gli avversari si sono rinforzati, ma noi abbiamo fiducia nelle nostre potenzialità. Dobbiamo continuare a pensare partita per partita. Dobbiamo avere lo spirito dello scorso anno.

L’infortunio di Klose ha cambiato i piani in attacco?

Sono innanzitutto contento del ritorno di Mauri, che ha dimostrato di saper giocare ovunque davanti. Abbiamo anche giovani molto importanti.

Destro e Acquafresca, chi teme di più?

Io temo sempre tutti i giocatori avversari. Per giocare a certi livelli le qualità sono innegabili. Rispettiamo il Bologna che avrà entusiasmo.

Che gara si aspetta? Cosa ne pensa dell’assenza dei tifosi?

Credo che il Bologna tenterà di chiuderci gli spazi, ma tutte le partite sono difficili in campionato. Per i tifosi è un peccato, la prima in casa sarebbe stata bello viverla con i nostri tifosi. Martedì sono stati fondamentali per noi. E’ un peccato…

Tournover in vista di Leverkusen?

La vittoria aiuta a recuperare, ho visto la squadra in forma. Bisogna vincere domenica e poi pensare al ritorno del preliminare.

Emozione per il Bologna?

Ho dato tutto a Bologna ed ho ricevuto tanto. Ma ora sono concentrato sulla partita e sulla mia Lazio. Vogliamo partire subito bene, non come lo scorso anno. Lì ho allenato Gilardino, è un ottimo calciatore e sono orgoglioso di averlo allenato…

Mauri come sta?

Si è allenato bene e sarà convocato, ma chiaramente si è allenato da solo e manca del ritmo partita…

Keita centravanti è una trasformazione defiitiva?

E’ un calciatore completo, che secondo me può giocare ovunque davanti. Il talento conta, ma più di tutto conta la mentalità. Quando gioca come martedì può fare tutto e bene.

I mass media non rendono giustizia alle potenzialità della Lazio?

Credo che non partire in testa nei pronostici di inizio stagione possa essere solo uno stimolo. Abbiamo un giusto mix di esperienza e freschezza. Abbiamo investito molto in ragazzi giovani e ne sono contento. Vedo la Juve ancora avanti a tutti, poi ci sono le solite sei sette squadre a giocarsi i primi posti.

Come si vede guardandosi allo specchio dopo un anno di Lazio?

Con qualche capello in meno e qualche capello bianco in più (ride,ndr). Scherzi a parte dobbiamo migliorare tutti. Il nostro è un percorso partito l’anno scorso ma che è ancora lungo. Dobbiamo imparare a gestire meglio la partita anche quando non andiamo a cento all’ora.

Kishna è un giocatore pronto per far rifiatare gli esterni?

Sta bene e si sta allenando molto bene. C’è anche Lulic che può giocare in quel ruolo in determinate occasioni. Ho grandi opportunità di scelte.

Morrison?

Non c’è mai stata la possibilità che le nostre strade si dividessero. Ha un grande talento e qualità importanti. Deve imparare da un punto di vista tattico ma farà benissimo.

Chi sarà il vice Biglia?

Cataldi ha qualità e sta imparando a gestire anche il ruolo di playmaker. Per quanto riguarda il discorso capitano resta Biglia, mentre Klose è il vice.

 

Dal nostro inviato a Formello
Stefano Gaudino

La riproduzione parziale o totale dell’articolo è possibile previa citazione della fonte

 

 

 

Brutte notizie in casa Leverkusen

Si avvicina mercoledì, giorno in cui si terrà l’incontro di ritorno del preliminare di Champions League tra Bayer Leverkusen e Lazio. I tedeschi si stanno preparando per tentare di ribaltare il risultato della partita di andata, 1-0 per i biancocelesti. Roger Shmidt, il tecnico della squadra tedesca, aveva, durante gli allenamenti della sua formazione, manifestato l’intenzione di dare un po’ di riposo ai suoi centrocampisti, Kramer e Bender, apparsi in difficoltà all’Olimpico nei confronti dei dirimpettai biancocelesti. Nelle intenzioni del tecnico sarebbe dovuto scendere in campo Charles Aranguiz, cileno appena acquistato dall’International di Porto Alegre, ma ieri nel corso della seduta pomeridiana il giocatore si è infortunato gravemente. Il centrocampista ha subito la rottura del tendine d’achille, domani verrà operato e dovrà stare fermo per 6 mesi.

Delio Rossi sfida la Lazio: “Voglio un Bologna arrogante. Complimenti a Pioli”

Ha allenato la Lazio per 4 stagioni dal 2005 al 2009, vincendo una coppa Italia, ma domani sera Delio Rossi farà di tutto per rovinare l’esordio in campionato della sua ex squadra. In conferenza stampa, il tecnico emiliano è stato chiaro: “Domani inizia una nuova avventura e sono curioso di vedere come ci comporteremo in questo esordio. Sono certo che faremo bene visto come abbiamo lavorato quest’estate. Contro la Lazio servirà massimo spirito e applicazione contro un avversario di grande livello. Dovremo giocare con umiltà ma anche con un po’ di sana arroganza. Con la consapevolezza che abbiamo solo da guadagnare. La squadra sa che è importante entrare subito in clima campionato. L’organico è giovane ma con tante qualità, pertanto andrà sostenuto e seguito”. Chiosa finale su Pioli che ha seguito le sue orme all’inverso, partendo da Bologna e arrivando alla Lazio: “Ha svolto un lavoro importante. La Lazio gioca bene ed è stato bravo perché è riuscito a coinvolgere tutti i giocatori”.

 

Mauri domani già in panchina. La fascia da capitano resta a Biglia

Il secondo primo giorno non si scorda mai. Perdonate l’ossimoro, ma ciò che è capitato a Mauri è davvero un tuffo nel passato. E’ accaduto tutto nella giornata di ieri: in mattinata visite mediche, alle 15 la firma sul contratto e poi alle 18 il suo primo allenamento stagionale al campo Fersini. Chissà cosa avrà pensato Mauri, di sicuro avrà vissuto un déjà vu.

CAPITANO SENZA FASCIA – Pronti, partenza e via. Il giocatore domani dovrebbe essere convocato per la gara contro il Bologna (salvo problemi burocratici) ma con ogni probabilità siederà in panchina. E’ tornato all’interno dello spogliatoio in punta di piedi, come se fosse l’ultimo arrivato e ha lasciato la fascia da capitano a Biglia, come riporta stamattina il Corriere dello Sport. Nella gara di ritorno del preliminare di Champions non potrà esserci, ma la Lazio ha intenzione di inserirlo nei 25 della lista Uefa nei 4 cresciuti nel vivaio nazionale. Si spera che questa lista venga consegnata per la fase a gironi della Champions League, piuttosto che in quella dell’Europa League.

IL NUMERO 6 PER ANTONOMASIA – Quella di Mauri è stata una scelta di cuore. Pur di tornare alla Lazio ha deciso di abbassarsi lo stipendio passando da 1 mln percepito fino a 2 mesi fa, a 700mila euro (più bonus legati alle presenze e agli obiettivi della squadra) per un altro anno. Il centrocampista brianzolo ha rinunciato a una parte dello stipendio, alla fascia da capitano ma non alla maglia numero 6. Ne ha parlato con Gentiletti, che l’ha presa in prestito per la gara di Supercoppa e l’argentino si è reso disponibile a cambiare numero.

Keita story. Il padre: “Il pres. del Barcellona disse che aveva la faccia da goleador”

Il gol al Bayer Leverkusen ha puntato i riflettori del grande calcio europeo su Keita Balde Diao. Il talento cristallino è indubbio, ma nella scorsa stagione lo spagnolo non è riuscito ad esprimersi. Causa probabilmente di un rapporto non proprio idilliaco con Pioli che l’ha spesso schierato da prima punta, ruolo a lui poco congeniale ma che in Champions è risultato efficace. Oggi osannare le qualità di Keita è semplice, ma c’è chi aveva intravisto il suo potenziale già anni prima. Si vedeva che aveva grandi qualità – dichiara il d.s. del Cornella alla trasmissione spagnola Jugones -. Arrivò da noi dalla cantera del Barcellona in seguito a un provvedimento disciplinare – mise del ghiaccio nel letto di un compagno -. Per questo il club blaugrana lo mandò in prestito da noi”. Incalza la madre di Keita: “L’esperienza al Cornella è stata utile per la sua educazione, per la sua crescita”. Anche il padre dice la sua, raccontando un aneddoto: “Arrivato al Barca il presidente Laporta gli disse che aveva la faccia da goleador e aveva ragione. Lasciò il Barcellona per timore di essere giudicato solo per i suo carattere e non per ciò che faceva in campo. Adesso gioca nella Lazio ma resta un tifoso del Barca”.

 

Trapattoni lancia i biancocelesti: “Dopo Juve, Roma e Napoli, c’è la Lazio per lo scudetto”

7 scudetti sulla panchina della Juventus (record ancora imbattuto in serie A), 2 coppe Italia, 1 supercoppa italiana, 3 coppe Uefa (oggi Europa League), 1 Coppa dei Campioni (oggi Champions League), 1 Supercoppa europea, 1 Coppa Intercontinentale e giusto per non farsi mancare nulla anche un titolo in Portogallo, Austria e ben 3 titoli in Germania ai tempi del Bayer Monaco. Ovviamente parliamo di Giovanni Trapattoni, vero guru degli allenatori made in Italy. Oggi il tecnico milanese alla bellezza di 76 anni ha smesso di allenare, ma il suo amore per il calcio non si è spento. Intervistato dal Mattino, il Trap ha detto la sua sulla corsa allo scudetto: “In prima fila Juventus, Roma e Napoli, in seconda la Lazio e le due milanesi”. L’11 di Pioli continua a convincere gli addetti ai lavori. L’aver trattenuto i propri gioielli, con l’innesto di qualche giovane interessante, rende la Lazio tra le maggiori candidate a vincere il titolo della serie A. Parola di Giovanni Trapattoni.

In Germania sarà una battaglia, ma questa Lazio è pronta!

In Germania sarà dura, una battaglia. Qualsiasi scontro che veda opposte Italia e Germania non può essere, né sarà mai, una partita come le altre. Non prendere gol era fondamentale, così come farne: il primo obiettivo è stato raggiunto. Guai però a rilassarsi, a giocare per non prenderle…La Lazio merita di giocare questa Champions, lo ha dimostrato durante tutto lo scorso anno sciolinando un gioco offensivo e spregiudicato, europeo se ce ne è uno! Più volte si è ritrovata spalle al muro, ha sempre reagito tirando fuori quel carattere che ha fatto innamorare di sé laziali e non. Si è trovata a giocare uno spareggio in un San Paolo infuocato, andando avanti 2-0, subendo il 2-2 ed andando in inferiorità numerica. Anche lì, quando tutto sembrava svanito, ed i rimpianti per le occasioni perse diventavano grandi come macigni, si è rialzata, con orgoglio ed organizzazione. Onazi prima e Klose poi hanno affossato il Napoli di Benitez in quinta posizione, prendendosi così il terzo posto. Un anno di fatiche e sofferenze, di gioie e dolori, non può svanire. La partita di Napoli rimarrà comunque nella mente e negli occhi dei laziali, che da anni non vedevano quella ferocia e quella voglia sprigionarsi dalle maglie biancoazzurre, ma sarebbe troppo poco, i ragazzi in campo ed i tifosi sugli spalti meritano di vivere notti da brividi. Lo meritavano più del Napoli, e lo hanno conquistato, ora manca un ultimo sforzo, un’ultima partita da Lazio e potremo (e potranno) goderci palcoscenici che da troppo tempo non viviamo.  In Germania sarà una battaglia, ma da anni i tifosi laziali non potevano contare su una Lazio così: dura, tenace, organizzata…in una parola: battagliera. Quindi ora concentrati e carichi, perchè in Germania sarà l’ennesima battaglia, ma questa Lazio è pronta!

Stefano Gaudino

STATISTICHE – Candreva, 150 volte Lazio

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Non è stato promosso capitano, ma Antonio Candreva rimane comunque uno dei pilastri e uno dei senatori di questa Lazio. “Romoletto“, contro il Bayer Leverkusen, ha timbrato la presenza numero 150 con la casacca biancoceleste. Tutto cominciò il 1 febbraio 2012 quando all’88 subentrò ad Hernanes nella vittoriosa gara per 2-0 contro il Milan. In solo sei mesi è riuscito, grazie alle sue prestazioni e ai suoi gol, a tramutare i fischi in applausi ed ora è il beniamino numero uno dei tifosi. le statistiche parlano chiaro: 150 presenze totali – 33 gol – 40 assist. Indimenticabile il suo gol al derby con una sassata su punizione che piegò le mani al portiere giallorosso. E martedì è arrivato un altro importante passo della sua carriera con la Lazio: l’esordio in Champions League. A livello di trofei vanta la famosissima Coppa Italia del 26 maggio, due secondi finali di Supercoppa italiana e due finali di Coppa Italia (1 vittoria e 1 sconfitta).

La Bild attacca la tifoseria laziale

Secondo il giornale tedesco Bild, la tifoseria biancoceleste ieri sera si sarebbe macchiata di episodi razzisti nei confronti di alcuni giocatori del Bayer Leverkusen (tra cui Wendell, Bellarabi e Tah).

Che i fatti di martedì sera si discostino dalla versione della Bild è evidente sia al giudice di gara, sia alla UEFA che ha assolto la tifoseria laziale da ogni accusa di ululati razzisti. A conferma di ciò, sul referto post-match dell’arbitro Eriksson non c’è nessuna segnalazione in merito.

Solo un gran baccano quindi quello della Bild, che etichetta la tifoseria laziale con stereotipi figli di sporadici avvenimenti spiacevoli avvenuti in passato. Il baccano c’è stato, questo è un dato di fatto, ma è stato un baccano positivo attraverso il quale i 40.000 spettatori hanno spinto la Lazio a fare sua una partita fondamentale per la stagione.

Lorenzo Centioni

Il ritorno dell’araba fenice

Capitàno e càpitano. Basta cambiare un accento e il senso della frase cambia.

Ci sono capitàni e capitàni, sia chiaro. C’è chi lascia il segno, chi lo toglie, c’è chi a cui basta una stagione o anche un’ora per entrare nella storia.

E poi ci sono cose che càpitano ad alcuni e che càpitano ad altri. Fossero capitate ad altri, chissà come sarebbe andata a finire… A Stefano Mauri, quel che capitava capitava, ciononostante si sapeva che sarebbe rimasto capitàno.

Questa storia inizia da un cous cous cucinato in cella. Anzi no, inizia con una partita di Coppa Italia nel gelo di gennaio (Lazio-Inter 1-1, per chi non se la ricordasse). Tra i due episodi ci sono più di sei anni di differenza. Nel 2012 Mauri viene incarcerato nell’ambito delle indagini per l’ennesimo scandalo scommesse. Custodia cautelare  stabilita il 28 maggio, derubricata il 14 giugno con la seguente comunicazione: “Non ci sono i presupposti per applicare una misura cautelare”. Touchè! Siamo in Italia…

Mauri “dentro” ci è finito per uno scandalo-scommesse fumoso e poco circostanziato rispetto a quelli che hanno scosso il calcio italiano nel corso dei decenni. Le partite incriminate, ovvero Lazio-Genoa e Lecce-Lazio, ininfluenti ai fini della classifica, risalgono al 2011, ma questa storia continuerà a tormentare il capitàno per quattro anni. Cose che càpitano? Mica tanto. Non accade spesso di essere processati, di scontare una condanna per omessa denuncia inerente a partite sulle quali non è mai stato accertato un chiaro illecito. Ancor più atipica è l’idea di voler riaprire quel processo a tre anni di distanza. C’è chi vuole mischiare ancora le carte, in un incubo che sembra senza fine.

“La Lazio rischia” è il titolo abusato sui giornali, siti internet, sottopancia di servizi televisivi. Un titolo consunto, utilizzato anche dopo il trionfo di Napoli, il 31 maggio scorso. Tutta colpa di tal Baranca della Federbet (per la serie: “Carneade! Chi era costui?“) convinto che la UEFA attendesse la riapertura del processo sportivo sul caso Mauri per escludere la Lazio dalle competizioni europee. Nulla di nuovo insomma. Una punizione esemplare che, a detta di molti, avrebbe dovuto colpire la Lazio in tutte le ultime quattro stagioni. Tutte tranne una: nel 2014 quando la Lazio, guarda caso, non si è qualificata neppure per l’Europa League. Cose che càpitano…

Il capitàno invece, è sempre risorto dalle proprie ceneri. Ci è riuscito quando nel 2006, appena arrivato a Roma, gli fu detto che non era né carne e né pesce. Non fu dello stesso avviso Delio Rossi che lo reinventò trequartista alle spalle di Pandev-Rocchi. Quei 3 insieme spinsero la Lazio alla conquista della qualificazione in Champions. Ce l’ha fatta quando ha avuto tutta l’opinione pubblica contro dopo la diffusione della foto con Ilievski. Schernito e insultato dai tifosi avversari, Mauri ha saputo riscattarsi segnando e decidendo due derby nella stessa stagione. Ogni qual volta è stato attaccato, Mauri ha sempre risposto sul campo a suon di gol. Nel maggio del 2013 è arrivato anche l’affronto definitivo: il trionfo del 26 maggio. Troppo.

Arrivata la squalifica, mezza Italia e soprattutto mezza Roma ha esultato: “il mostro è stato finalmente sbattuto fuori dagli spogliatoi”. Oltre che in prima pagina. E lui di tutta risposta è rientrato in campo proprio nel derby, con la Roma favorita e la Lazio investita dai media del ruolo di vittima sacrificale. Tuttavia la gara è finita 0-0.

Torna a giocare Mauri, con indosso la fascia da capitàno. La fenice è di nuovo risorta. A gennaio ennesimo derby tra “galacticos” e “peones”, come vorrebbe la realtà della grande stampa: il campo dice ben altro, e il primo gol chi lo segna? Esatto, la fenice.

Torna a parlare tale Ilievski, la causa di molti mali, di accuse non ancora del tutto precisate. I giornali riprendono a gonfiare i titoli: “La Lazio rischia, Mauri sarà di nuovo processato”. I ritagli di due e tre anni prima potrebbero essere tranquillamente riciclati. E alla fine arriva l’addio alla Lazio: “Sono certo che questo non è un addio, ma un arrivederci…”, c’è scritto nella lettera di commiato ai tifosi.

Ma mai dare per morta la fenice, che la sua resurrezione l’ha in realtà  vissuta in quella cella con altri due detenuti nordafricani. Qualcuno si aspettava che dopo una vita di agi da calciatore, sarebbe crollato svelando chissà quale scenario apocalittico sul calcio italiano. Lui, invece, si è comportato con naturalezza, cucinando il cous cous per lui e per i due occasionali commensali, aspettando che la sua verità venisse a galla. E adesso che l’incubo è finito, qualcuno si è inorridito nel vedere la fenice risorgere ancora. Di nuovo con l’aquila sul petto, di nuovo con la fascia da capitano a difendere i colori più belli del mondo.

Perché c’è capitàno e capitàno.

Fabio Belli

Klose si ferma: lesione al flessore della coscia sinistra

Unica nota dolente di martedì sera è stato l’infortunio che ha costretto Klose ha lasciare il campo durante l’intervallo. Nella giornata di oggi il panzer ha sostenuto controlli strumentali alla Paideia. Esito: Lesione al flessore della coscia sinistra“. I tempi di recupero sono ancora da stabilire, in quanto il calciatore tedesco si sottoporrà nuovamente a controlli durante la pausa di campionato di fine agosto. Solo allora si saprà con certezza quando il panzer potrà tornare a calcare il campo di gioco. Klose lascia la Lazio per un tempo ancora indeterminato…

Lotito blocca il mercato della Lazio: “Tutte false le voci che circolano”

Da Balotelli a Matri, passando per Gilardino. Ma anche la ricerca di un terzino ed ecco i nomi di D’Ambrosio, Santon, Andreolli. Vere o presunte, le voci hanno accostato questi nomi al club biancoceleste. Ma è di poco fa una chiara ma concisa dichiarazione del Presidente Lotito. Intervistato da FcInternews.it ha così commentato le voci di mercato: “Tutto falso, la lazio non sta trattando questi giocatori“. Frase di circostanza o semplice realtà dei fatti? Il primo settembre lo sapremo…

Barriere all’Olimpico, la Nord tuona: “Non entreremo contro il Bologna!”

La goccia che ha fatto traboccare il vaso e scatenare la rabbia dei tifosi laziali è stato l’inserimento delle barriere che sezioneranno la Curva Nord. Un gesto per nulla apprezzato dalla tifoseria che non intende lasciar passare inosservato questo ennesimo affronto da parte delle istituzioni. In un lungo comunicato la Nord ha deciso ufficialmente di non entrare allo stadio contro il Bologna, precisando però: “tiferemo pacificamente fuori dallo Stadio Olimpico, nel piazzale“. Altresì i ragazzi hanno criticato le pesanti e ingiustificate perquisizioni avvenute durante il match contro il Bayer: “Perquisizioni assurde che hanno creato ore di attese e di fila. Queste disposizioni stanno facendo allontanare la gente dallo stadio e presto tutti gli stadi saranno deserti. Invece di avvicinare la gente, il Governo la sta allontanando“. Infine, una precisazione: “Sono 20 anni che all’interno della Curva non accadono episodi di violenza e tutti sanno che gli scontri avvengono solo fuori dallo stadio e in zone molto lontane. Pertanto queste barriere sono del tutto ingiustificate!“.