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Cataldi: “Sto lavorando sodo per farmi trovare pronto con la Lazio. Ruolo? Preferisco mezzala”

Il giovane centrocampista biancoceleste, Danilo Cataldi, sta passando un periodo sotto tono nel gruppo di Pioli. Nonostante il suo momento no a rallegrare lo stato del giocatore è arrivata la convocazione della Nazionale Under 21. Nell’allenamento sul campo della Lupa Roma, Danilo, si è messo in mostra realizzando il gol del raddoppio degli azzurrini. Una splendida punizione all’incrocio dei pali che ha fatto tornare il sorriso sul volto del ragazzo. Al Mancini Park Hotel, sede del raduno degli uomini di Di Biagio, il centrocampista si è concesso ai microfoni dei giornalisti presenti. Di seguito le sue parole:

Sei alla settima convocazione, oramai puoi essere considerato un veterano in questo gruppo, come procede la crescita della squadra?

“Siamo tutti giovani che già ci conosciamo da tempo, da martedì prossimo si inizia a fare sul serio e stiamo cercando di unirci e compattarci per rendere al meglio”.

Ti trovi bene nel ruolo che occupi in campo?

“Si, quello della mezzala è il mio ruolo e mi ci trovo bene perché l’ho ricoperto più volte però è l’allenatore quello che decide dove e quando schierarmi”.

Vi aspetta la Slovenia, che partita ti aspetti?

“Sarà un incontro difficile ma punteremo alla vittoria. Ci avviciniamo alla partita tranquilli, vogliamo conquistare i tre punti per iniziare al meglio le qualificazioni”.

In squadra sono pochi gli italiani presenti:

“E’ già un po’ di tempo che se ne parla, l’importante è che siano bravi, basta un po’ di esperienza come quella che ho fatto io a Crotone“.

Qual è il tuo stato di forma?

“Mi sento abbastanza bene. Questa estate, per via dell’Europeo, ho iniziato la preparazione più tardi ma sto recuperando il tempo perso. Sto tentando di entrare in forma per essere pronto martedi e con la Lazio.

Avete superato la delusione dell’Europeo?

“Dobbiamo buttarcelo alle spalle ormai anche se in Repubblica Ceca la delusione è stata grande. Questo è un gruppo nuovo, molti compagni non c’erano. Sono tutti carichi e vogliono dimostrare il  loro valore, speriamo che al termine di questa nuova avventura riusciremo a conquistare qualcosa”.

E’ arrivato il tuo momento, prima le punizioni le batteva Viviani ora spettano a te…

“Prima era lui che le tirava, ora oltre a me ci sono anche Verde e Bernardeschi. Al momento della battuta l’importante è essere concentrati e essere convinti di centrare la porta per poter segnare”.

Quale sono i tuoi modelli in nazionale maggiore e in generale?

“Mi ispiro a Marchisio, è il giocatore pù vicino alle mie caratteristiche. Cerco di rubare i suoi segreti. Lui è un campione, è completo, in campo ricopre più ruoli, cerco di assomigliarli il più possibile”.

Hai mai pensato alla nazionale maggiore? Hai mai parlato con Conte?

“L’ho incontrato in occasione dell’Europeo. Devo crescere ancora, per ora mi concentro a fare bene con l’Under 21″.

Visti i nomi, il centrocampo può essere considerato uno dei più forti della nazionale giovanile?

“Non conosco quelli che ci hanno preceduto ma è certo che con gente come Verre, Benassi e gli altri è più facile giocare”.

In squadra con chi hai legato di più, con Romagnoli avete anche la stessa fede cacistica…

“Si, con lui sono molto amico, dividiamo la stessa stanza, ho un buon rapporto anche con Bernardeschi avendoci giocato insieme a Crotone ma anche con Benassi e Verre. Comunque anche con gli altri, dobbiamo solo conoscerci di più”.

FOCUS – Josip Elez il giramondo

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Era approdato alla Lazio nell’estate del 2013 con poco clamore e tante speranze. Igli Tare lo aveva visionato a lungo nelle giovanili dell’Hajduk Spalato, dopo averne apprezzato le qualità proprio contro la Lazio Primavera nel Trofeo Wojtyla. Josip Elez, 190 centimetri di pura potenza, era riuscito presto ad entrare nelle grazie di mister Bollini. Il nuovo Igor Tudor, si diceva di lui: fisico possente, abile nel gioco aereo, versatile e duttile tatticamente, in breve aveva scalato le gerarchie della squadra primavera, diventandone presto titolare fisso, dapprima come difensore centrale, poi come centrocampista centrale grazie anche a due buoni piedi ed una discreta tecnica. Il nativo di Spalato, classe ’94, in quella stagione collezionò ben 29 presenze tra campionato e coppa Italia, condite da ben 8 gol, molti dei quali siglati su calcio di rigore di cui è uno specialista.

Ma si sa, il calcio dei grandi è molto diverso dal campionato primavera, e Josip lo capì molto presto: 0 presenze con la prima squadra dopo il ritiro di Auronzo di Cadore e subito in prestito in Lega Pro, al Grosseto, per farsi le ossa. Per lui in Toscana 15 presenza e buone prestazioni, il ritorno a Roma a gennaio, ma non per restare. Si riparte, questa volta destinazione Ungheria in prestito all’Honved. Subito maglia di titolare al centro della difesa dei magiari, buone prestazioni e costanza di rendimento. Josip torna a Roma in estate con più esperienza e determinazione, sperando in una chance con il club che lo aveva portato in Italia due estati prima sborsando quasi mezzo milione di euro. Niente da fare, il 25 giugno la Lazio comunica di aver raggiunto un accordo con i danesi dell’Aarhus per la cessione a titolo temporaneo. L’impatto con il calcio danese è ottimo, Josip guadagna subito una maglia da titolare sfornando ottime prestazioni culminate con un gol segnato contro l’Aalborg poco meno di un mese fa.

Josip Elez, il nuovo Tudor, giocatore giramondo poco più che ventenne riuscirà a tornare alla Lazio alla fine della stagione e ad avere finalmente una chance? Stay tuned…

 

Giulio Piras

Lazionali azzurri: Candreva e Parolo verso una maglia da titolare

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Giovedì sera, nella gara della nazionale azzurra contro Malta disputata allo stadio Artemio Franchi di Firenze, li avevamo visti partire dalla panchina: Candreva e Parolo, i due Lazionali azzurri. Il loro ingresso in campo ha contribuito a cambiare le sorti di un incontro che si avviava noiosamente verso un pareggio a reti bianche. La roccaforte maltese, eretta dall’abile Pietro Ghedin, era riuscita senza troppe difficoltà a respingere gli assalti sporadici e poco incisivi dell’Italia guidata dal c.t. Antonio Conte. L’Italia mancava di dinamismo, fantasia, muscoli e creatività. Ed ecco che in poco meno di dieci minuti tra il 55esimo ed il 64esimo, il c.t. ha chiamato all’appello i due giocatori biancocelesti, prima la mezzala di Gallarate, poi l’esterno di Tor de’ Cenci: i due hanno risposto presente. Sono bastati appena cinque minuti infatti a Candreva per sfornare l’assist vincente che avrebbe permesso a Pellè di sbloccare la partita, mentre Parolo metteva in mostra le sue enormi doti di interditore ed instancabile recupera palloni.

Domani sera, nella partita che gli azzurri disputeranno contro l’ostica Bulgaria al Renzo Barbera di Palermo, probabilmente i due avranno una maglia da titolare nel 4-3-3 disegnato da Conte.

Imprescindibili per la Lazio, imprescindibili per l’Italia, anche il c.t. azzurro sembra essersene reso conto: ai due Lazionali non si può proprio rinunciare.

 

Giulio Piras

Djordjevic: nuovo intervento in vista?

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Preoccupazione in casa Lazio per le condizioni di Djordjevic, che non ha ancora recuperato del tutto dal guaio patito con il Sigma Olomouc. Le radiografie successive all’infortunio non avevano mostrato lesioni, ma poi, un po’ il recupero affrettato per la Supercoppa un po’ le condizioni non ottime del campo di Shanghai avevano costretto il serbo ad un nuovo stop. Da martedì poi, dopo aver provato a vedere le reazioni forzando la caviglia, il giocatore è tornato stabilmente in palestra, il che ha messo in serio dubbio la sua presenza contro l’Udinese. Scalpita Filip, ha una voglia matta di tornare a giocare (e a segnare) per aiutare la Lazio. Il dolore però sembra proprio non volersi allontanare e procrastina l’attesa: che potrebbe ulteriormente allungarsi nell’ipotesi di un nuovo intervento chirurgico. In questo caso infatti l’attaccante rientrerebbe non prima di 6 mesi e dunque la sua stagione sarebbe fortemente compromessa. A questo punto non resta dunque che aspettare lunedì e l’esito dei nuovi esami cui il giocatore sarà sottoposto: solo loro infatti chiariranno da dove assisterà i compagni, se dalla poltrona di casa o dalla panchina.

Felipe rientrerà per ultimo e poi ripartirà alla ricerca della brillantezza perduta

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Sarà Felipe Anderson l’ultimo a far rientro alla base dopo gli impegni con la Nazionale: il brasiliano si ritroverà a Formello giovedì, subito dopo la sfida di Le Mans che lo vedrà contrapposto con la Selezione Olimpica verdeoro alla Francia U21, e riprenderà immediatamente il lavoro agli ordini di mister Pioli, in modo da essere pronto per la gara di domenica con l’Udinese. Un appuntamento che rappresenta una delle ultime occasioni per tornare ad essere il giocatore ammirato nella seconda parte della scorsa stagione e in cui quindi l’ex Santos dovrà mettere il massimo della grinta e della determinazione. Pioli crede in lui e più volte lo ha esortato a lavorare come sta facendo finora e a cercare anche soluzioni diverse per completare il suo percorso. Sì perché ormai gli avversari lo conoscono e sanno come fermarlo. È dunque necessario che il ragazzo ritrovi quella rapidità che gli ha permesso di mostrare appieno il suo talento in campo e che, ora più che mai, sarà utile, a lui e alla Lazio, per tornare a brillare.

7 partite in 21 giorni: dopo sosta di fuoco per la Lazio

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Ci crede Stefano Pioli, e ora deve infondere questa fiducia, insieme a tanta energia fisica e mentale, anche nei suoi ragazzi. Si, perché al rientro dalla sosta la truppa biancoceleste sarà attesa da un vero e proprio tour de force. 7 partite in 21 giorni, una media di una ogni tre giorni, e tra trasferte, impossibilità di allenarsi a Formello e di recuperare a pieno dai guai fisici, state sicuri che i problemi non mancheranno. Si parte domenica con l’Udinese e non sarà certo semplice, visto che il tecnico laziale, oltre a quella psicologica, dovrà occuparsi anche della parte tecnica e, complici le assenze di due pilastri come Klose e Biglia, dovrà inserire i nuovi acquisti finora rimasti ai margini. Inoltre il recupero di Djordjevic non è sicuro e anche su Marchetti non ci si sbilancia visto che il portiere non si allena da circa 3 settimane. Tuttavia stavolta non ci saranno alternative alla vittoria. Come pure nella successiva trasferta europea a Dnipro, il 16 settembre, che rappresenterà la prima di Pioli nei gironi di Europa League. Domenica 20 poi tutti al San Paolo per la sfida al Napoli, seguita mercoledì 23 dal turno infrasettimanale casalingo con il Genoa e domenica 27 dalla trasferta di Verona con l’Hellas. Per concludere infine due incontri casalinghi, con il Saint Etienne il 1 ottobre e con il Frosinone il 4. Si giocherà dunque ogni tre giorni e ci sarà spazio per tutti. Tranne che per la delusione.

LAZIONALI – Berisha, che parate! Kishna 74′ con l’Olanda U21, solo panchina per Hoedt

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Secondo turno di partite per i laziali impegnati in nazionale: questa volta tocca a Berisha e agli under 21 Kishna e Hoedt.

Berisha si rende protagonista assoluto del pareggio a reti bianche tra Danimarca e Albania valevole per l’accesso alla fase a gironi di Francia 2016. Al 55′ il portiere biancoceleste compie una prodigiosa parata su colpo di testa di Jorgensen diretto all’angolino basso. Qualche minuto dopo è ben posizionato sul palo e blocca il tiro da pochi metri sempre di Jorgensen che scuote amareggiato la testa. Grande partita del numero uno albanese.

Vede vincere la sua Olanda under 21 Wesley Hoedt, che assiste dalla panchina al 4-0 degli orange contro i pari età del Cipro, gara di qualificazione per l’Europeo under 21 del 2017 . Altresì scende in campo per 74′ il suo compagno laziale Ricardo Kishna cercando la via della rete in un paio d’occasioni. Il talentino olandese sfodera una buona prestazione, con qualche giocata degna di nota, ma senza mai brillare.

Per le altre gare dei laziali impegnati nelle rispettive nazionali leggi qui.

Fabrizio Piepoli

Candreva assist da sogno anche per Conte

E’ il re degli assist. Se n’è accorto anche il ct Conte. Ha schienato Malta con quel cross corretto in rete da Pellè. Candreva ha cambiato l’Italia. Ha la capacità di trasformate in oro il pallone e gli succede ancora più spesso quando ha la possibilità di attaccare sulla fascia destra. Gol e assist. Mantiene un rendimento pazzesco da tre anni e mezzo. I numeri con la Lazio fanno spavento : 153 presenze, 33 gol, 41 assist. La media: lascia il segno e il suo nome entra nel tabellino, sotto la voce marcatori o assist, una volta ogni due partite. Costanza e regolarità ad altissimo livello. Centrocampista completo, fantasia, attaccante. Antonio è un playmaker offensivo. Pioli lo ha abituato a muoversi e creare gioco sull’intero fronte d’attacco, chiede ai suoi giocatori di non dare punti di riferimento alle difese avversarie, di tagliare verso il centro e scambiarsi di posizione. Succede di vederlo a sinistra con Felipe Anderson a destra, oppure il contrario.

Alla Lazio sta tornando alle origini. Era nato centrocampista con propensioni alla costruzione del gioco. Nell’autunno scorso, con la Croazia a San Siro, Conte in nazionale lo impiegò da interno destro nella linea mediana a tre. Candreva rispose con un gol dai venti metri, un’altra sua specialità. E’ maturato, ha acquistato personalità, diventando un giocatore completo. E’ stato uno dei pochi laziali, a Leverkusen nel ritorno dei play off di Champions, a prendere palla e cercare il controllo con il Bayer. Non si nascondeva sul campo. Non è bastato, forse anche perché tutta la squadra biancoceleste non era in vena e faticava a impostare da dietro la manovra, costringendo Antonio e Felipe a prendere palla in una posizione  troppo lontana dalla porta per creare pericoli.

Niente Champions, eppure il suo livello lo meriterebbe. E’ uno dei giocatori più forti nel ruolo in Europa. Robben è un modello. Antonio ha un tipo di gioco simile, perché abbina le qualità tecniche eccelse ad una potenza muscolare che gli permette di saltare i difensori in progressione. Un altro giocatore lo ricorda, forse anche per la barba che ormai porta da un anno, come Arda Turan, il turco ex Atletico Madrid in attesa di esordio con il Barcellona. Candreva è il top player della Lazio: alla prima giornata di campionato si è presentato con un assist per Kishna, alla seconda ha mancato il bersaglio dopo aver lanciato a rete Keita prima di crollare, con tutta la Lazio, davanti ai colpi del Chievo. Fondamentale il suo contributo al terzo posto: 10 gol e 13 assist in 34 presenze di campionato. Nella stagione precedente, saltando una sola partita, 12 gol e 9 assist. Nel 2012/13 firmò 6 reti e 7 assist in 35 gare. E’ cresciuto di anno in anno. Con la Lazio sinora ha scodellato 31 assist in 123 partite di campionato. Era arrivato a Formello il 31 gennaio 2011, fortemente voluto da Reja. Edy era in tribuna a Zagabria, nel giugno scorso, quando Antonio ha firmato il pareggio degli azzurri con un cucchiaio. Il tecnico di Gorizia ha segnato la svolta nella sua carriera. Stava diventando una promessa non mantenuta, un giocatore senza una precisa collocazione tattica. Reja è stato il primo allenatore a trovargli la posizione giusta, decidendo di trasformarlo in un esterno offensivo. Sulla fascia destra Antonio ha le idee migliori ed esprime al massimo il suo potenziale, gli sono bastati pochi minuti per dimostrarlo l’altra sera al Franchi di Firenze. Appena entrato, ha trovato il cross della vittoria. E’ il sesto assist in 30 presenze con la nazionale. Con la maglia azzurra ha realizzato 2 gol. Conte gli restituirà un posto da titolare per le partite con la Bulgaria, poi Antonio rientrerà a Formello per concentrarsi sulla sfida all’Udinese, dove è appena transitato pur essendo stato a lungo di proprietà del club di Pozzo. Pioli medita un cambio di modulo, ha provato il 4-3-1-2, ci possono stare il 4-2-3-1 e il 4-4-2, per inserire Matri. Candreva penserà a costruire i suoi assist.

Fonte: Corriere dello Sport

Digne: “Ho mostrato la mia sciarpa giallorossa a un gruppo di laziali”

Il derby a Roma è qualcosa di unico, un appuntamento che i romani vivono 365 giorni l’anno. Lo sanno anche gli stranieri che arrivano nella capitale. Lo sa bene Lucas Digne, neo acquisto della Roma, che al Corriere dello Sport ha raccontato un aneddoto riguardante il suo primo giorno nella città eterna: “Appena arrivato all’aeroporto c’erano dei tifosi della Lazio che stavano partendo per Leverkusen e mi hanno mostrato la sciarpa biancoceleste. E allora io ho risposto facendo vedere quella della Roma che avevo al collo. So cosa significhi il derby a Roma, è sempre una partita speciale, molto importante per i nostri tifosi”.  

Arriva la nazionale anche per Guerrieri: convocato nell’Italia Under 20 per la sfida contro la Svizzera

Pioli attende i nazionali, senza di loro le prove tattiche in vista della delicata sfida con l’Udinese si fanno più difficoltosi. All’elenco dei giocatori aggregati alle rispettive nazionali però deve aggiungersi l’ennesimo nome: l’ex Primavera, quest’anno è stato eletto terzo portiere nella Lazio dei grandi, Guido Guerrieri.

Il suo nome infatti compare nella lista dei 22 azzurrini convocati nell’Italia Under 20 per la seconda gara del torneo “Quattro Nazioni”. Martedì alle ore 18 la Svizzera ospiterà la Selezione di Evani che dovrà riscattarsi dalla sconfitta contro la Germania. Il tecnico italiano ha fissato il raduno a Torino per domenica, poi lunedì si partirà alla volta della Svizzera, e a difendere i pali della nazionale azzurra ci sarà proprio Guido Guerrieri.

Di seguito l’elenco dei convocati, tra cui compare anche un altro ex primavera della Lazio, Luca Crecco (ceduto questa estate alla Virtus Lanciano in prestito, con diritto di riscatto e controriscatto a favore della Lazio):

Portieri: Guido Guerrieri (Lazio), Wladimiro Falcone (Savona);

Difensori: Michele Troiani (Benevento), Davide Calabria (Milan), Pietro Ceccaroni (Spal), Marco Pinato (Vicenza), Giacomo Sciacca (Renate), Luca Iotti (Elche Ilicitano), Luca Zanon (Virtus Entella), Sebastiano Luperto (Napoli);

Centrocampisti: Luca Crecco (Virtus Lanciano), Alberto Grassi (Atalanta), Andrea Palazzi (Livorno), Lorenzo Pellegrini (Sassuolo), Luca Mazzitelli (Brescia), Giovanni Sbrissa (Vicenza);

Attaccanti: Mattia Rossetti (Catania), Patrick Ciurria (Spezia), Mattia Aramu (Livorno), Accursio Bentivegna (Como), Alessandro Piu (Empoli), Andrea Petagna (Ascoli);

 

Djordjevic, un rientro provvidenziale

Con Klose out fino a metà ottobre, il rientro di Filip Djordjevic sarà provvidenziale, l’attaccante serbo ben conosce i meccanismi della squadra di Pioli, e più volte ha dimostrato di avere tutti i movimenti da prima punta nelle sue corde e le qualità necessarie a fare reparto da solo; colpo di testa e tiro dalla distanza da top player.

Philip sta recuperando quasi completamente dall’infortunio al perone, ma all’Olimpico molto probabilmente partirà Matri, il popolo biancoceleste si augura che l’ex Milan dia il suo contributo a suon di gol.

Dal punto di vista tattico, il suo rientro contro l’Udinese rappresenterebbe l’ossigeno che manca in questo momento alla Lazio. Si spera che possa giocare uno spezzone di match contro Di Natale e compagni.

C’era l’ipotesi di un suo inserimento graduale in gruppo in settimana, ma il rientro dell’attaccante avverrà tra i primi giorni della prossima.

Con lui bisognerà fare attenzione e non forzare più di tanto, considerato che la situazione della caviglia sarà da tenere sotto stretta osservazione, anche se le terapie sotto sforzo hanno dato ottimi risultati.

Forza Filip!

Lorenzo Centioni

Simone Inzaghi tra volti nuovi, voglia di confermarsi ed il rammarico Youth League

La Lazio Primavera è pronta a ripartire per una nuova ed esaltante stagione. La squadra si presenta anche quest’anno tra le favorite per la lotta al titolo e con un solidissimo primo posto nel ranking nazionale, dopo un’annata conclusasi con la sconfitta ai rigori contro il Torino nella finale scudetto, ma che l’ha vista trionfare in Coppa Italia Supercoppa.

Intervenuto sulle frequenze di Lazio Style Radio, mister Simone Inzaghi ha fatto il punto sul campionato ormai imminente : Abbiamo cominciato il 26 luglio e ci stiamo ancora allenando. Cominceremo sabato prossimo con l’esordio a Pescara. I nuovi ragazzi stanno mettendo molto impegno e dedizione nel seguire le indicazioni dello staff tecnico, come del resto noi stiamo cercando di aiutarli nell’inserimentoAffronteremo squadre toste, non sarà un inizio semplice. Il Pescara è una squadra discreta allenata sino a un anno fa da Oddo. Il Palermo con Bentivegna ha la stessa ossatura dell’anno scorso. Il Bari è sempre una squadra solida. Vedremo che girone sarà, prima o poi bisogna incontrarle tutte”.

Non può mancare una battuta sul sentitissimo derby capitolino : “Lo scorso anno era ad inizio campionato, alla quinta giornata, questa stagione sarà all’undicesima. Noi pensiamo a partire bene mettendo minuti e ritmo nelle gambe”.

Passando poi alle eventuali pretendenti per la lotta al vertice : Roma, Empoli e Palermo sembrano essere le più attrezzate, ma anche il Napoli ha una buona squadra.”

Ritornando sull’inserimento dei nuovi nel gruppo : “Il primo anno è difficile, ci vorrà tempo, ma i nuovi si stanno ambientando. L’inserimento dei ’98 sarà graduale, così come avvenuto per i ’97. Saranno i veterani ad avere il compito di guidare il gruppo ed indirizzare i più giovani, anche se noi li avevamo tenuti in gruppo principalmente per la Youth League…”. La chiosa finale riguarda proprio la Youth League: ” E’ un peccato non poterla disputare, per noi sarebbe stata una grande opportunità. La disputerà il Torino, ma noi non siamo in cerca di rivalsa, siamo solo dispiaciuti. Del resto solo una squadra poteva uscire vincitrice lo scorso anno, anche se entrambe le squadre avrebbero meritato un premio.”

Giulio Piras

L’avversario di turno: Udinese, benedetta sosta

UDINE – Si può dire che capita al momento giusto per gli uomini di Colantuono. Infatti, se la gara con la Lazio si fosse giocata questo fine settimana, il tecnico di Anzio si sarebbe trovato in difficoltà in mediana, per non dire in piena emergenza, perché gli sarebbero mancati tre elementi: Guilherme (intervento chirurgico all’inguine), Badu (ancora impegnato nel lavoro differenziato per la botta al polpaccio) e Iturra (uscito con una contusione al ginocchio destro dalla sfida con il Palermo).

VERSO ROMA – Per la delicata sfida contro la Lazio di Pioli (prevista per domenica 13 settembre), Colantuono conta di recuperare almeno Badu e Iturra. Mentre per Guilherme non c’è possibilità di recupero, il giocatore sarà out almeno fino a fine ottobre (è ricoverato a Barcellona). Senza contare che Marquinho, acquistato due settimane fa, è ancora in palese ritardo di condizione, avendo ripreso al allenarsi con il pallone soltanto di recente. Ma la sosta permetterà al tecnico di recuperare al 100% un altro elemento, l’attaccante ex Napoli Duvan Zapata, che si sta dimostrando in costante crescita.

 

Ennesimo retroscena: la Lazio ha richiesto Pellè al Southampton…

Il finale di mercato ha portato Alessandro Matri, ma a quanto pare i retroscena in casa Lazio non finiscono mai.

Infatti, stando alle indiscrezioni raccolte da calciomercatonews.com, la Lazio, prima di chiudere per Matri, avrebbe effettuato dei sondaggi per Graziano Pellè, punta di riferimento della Nazionale di Conte e autore del gol partita nell’importante vittoria contro Malta valevole per le qualificazioni a Euro 2016.

NIENTE DA FARE – La risposta del Southampton però è stata chiara: di fronte a una richiesta di prestito, avrebbe risposto in maniera negativa, aggiungendo di preferire un’eventuale cessione a titolo definitivo e per di più ad una cifra che non ha convinto il presidente Lotito, che ha poi deciso di chiudere il discorso attaccante prendendo il centravanti dal Milan. 

 

FOCUS – La partita di Oikonomidis con l’Australia impreziosita da un palo

L’Australia è già sul 5 a 0 contro il Bangladesh, la partita è in cassaforte, siamo al minuto 63′ ed è il momento delle sostituzioni. Entra con il numero 9 Christopher James Oikonomidis.

Il ragazzo classe 95, può ricoprire gran parte dei ruoli dell’attacco, trequartista e destro naturale, adattabile anche come ala .

Il giovane biancoceleste è all’esordio in una competizione ufficiale con la nazionale maggiore australiana (il giocatore ha esordito in amichevole contro la Macedonia), si porta subito in avanti, al 65′ si coordina per un colpo di testa poderoso, Chris è sfortunato, il pallone finisce sul palo.

Al 92′ Ikonomidis ci riprova e ci mostra qualcosa di molto prelibato, il ragazzo si accentra partendo dalla destra, vede la porta, non è il suo piede, ma calcia lo stesso, bella botta, ma l’estremo difensore del Bangladesh respinge. Sfortunato ancora una volta, ma tentativo più che pregevole.

L’Australia non è ancora sazia e al 94′ parte in contropiede, retroguardia del Bangladesh sguarnita, i Socceroos sviluppano un’azione sulla sinistra, Luongo la crossa dentro, Ikonomidis si getta in scivolata sul pallone, ma il portiere del Bangladesh ancora una volta neutralizza la sua conclusione.

Niente gol all’esordio per Ikonomidis, ma una mezz’ora ottima per lui, speriamo che il gol allora arrivi in un altro esordio, magari in Serie A, magari con la maglia bianco celeste.

Lorenzo Centioni

Lazio-Zarate: una querelle senza fine

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La telenovela LazioZarate sembra non intravedere ancora la parola fine. Come riporta il quotidiano La Repubblica, la società pretende la somma stabilita lo scorso 11 luglio dal tribunale della FIFA, corrispondente a circa sei milioni di euro, dopo che l’attaccante argentino, attualmente in forza al West Ham, nell’estate di due anni fa aveva sottoscritto un contratto con il Velez Sarsfield liberandosi unilateralmente dal contratto che lo legava ai biancocelesti. Inoltre, i giudici stabilirono che la sentenza doveva essere eseguita entro 30 giorni dal momento del pronunciamento, ma di giorni ne sono passati quasi 60 e di questi soldi nelle casse biancocelesti nemmeno l’ombra. Queste le parole dell’avvocato Gentile in merito alla vicenda:” Non abbiamo notizie di impugnazioni né da parte di Zarate né da parte del Velez, quindi in mancanza di un difetto di notifica ci muoveremo subito per ottenere la cifra in oggetto. Cercheremo le vie più rapide per recuperare questi soldi, anche passando tramite le federazioni“. Sembrano passati secoli da quando il Pibe de Haedo infiammava la curva biancoceleste a suon di giocate sopraffine e numeri d’alta scuola.

Sospesa per ora la vendita ai tifosi biancocelesti dei tagliandi per Napoli-Lazio

Da lunedì 7 settembre nel capoluogo campano verranno messi in vendita i biglietti per l’incontro di calcio Napoli-Lazio, in programma domenica 20 settembre alle 20,45. Come annunciato dal sito ufficiale del Napoli, per ora la vendita è aperta solo ai tifosi partenopei, mentre per quanto riguarda il settore ospiti si attendono le decisioni che verranno prese dall’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive.

Lulic-Lazio: quale futuro?

Le strade di Senad Lulic, l’eroe del famoso derby del 26 maggio, e della Lazio rischiano di dividersi. Il centrocampista qualche mese fa ha declinato l’offerta della società biancoceleste e ad ora le distanze tra le parti sono rimaste le stesse. Nonostante i vari incontri non c’è stato alcun passo di avvicinamento. Nell’ultima sessione di mercato l’Inter si era fatta sotto, il giocatore si sarebbe trasferito volentieri a Milano, ma il presidente Lotito ha rifiutato l’offerta ritenendola troppo bassa. Per accaparrarsi le prestazioni del giocatore la richiesta della società non scende dai 15 milioni di euro, e come consuetudine, non transige e non fa sconti. Il bosniaco nella prossima sessione di mercato potrebbe lasciare la squadra di Pioli. Come riportato da Calciomercato.com, Lulic al momento guadagna circa 750mila euro e la sua nuova richiesta sarebbe di 1,5 milioni più bonus, mentre la dirigenza laziale non vorrebbe superare la cifra di 1,2. La distanza tra domanda ed offerta resta dunque piuttosto larga e difficilmente le cose da qui a gennaio potrebbero cambiare.

 

Gregucci a I Laziali Sono Qua: “Giù le mani da Pioli. Matri? Meglio un giovane…”

Angelo Adamo Gregucci ha vissuto il punto più basso della storia della Lazio e l’anticamera della grande Lazio di Cragnotti. Ha fatto parte della banda dei meno 9 e ha indossato la fascia da capitano nella Lazio di Zoff che dopo 15 anni tornava in Europa. Indubbiamente rappresenta uno dei simboli dell’ultimo trentennio biancoceleste. Intervistato dalla trasmissione radiofonica I Laziali Sono Qua di Danilo Galdino e Vincenzo Oliva – in onda tutte le mattine dalle 10:00 alle 13:00 su Elle Radio 88.100 – l’ex difensore pugliese ha indicato l’origine del male della Lazio: “Il problema non è solo nella fase difensiva. Bisogna mettere sotto analisi tutto. La prima considerazione che faccio è che manca la fame. I ragazzi non sono partiti determinanti come nella scorsa stagione. L’anno scorso la squadra veniva da tante critiche e voleva mostrare il proprio valore. Invece quest’anno si è ritrovata a giocare obiettivi inattesi: Champions League, finale di Coppa Italia e Supercoppa italiana. Il calcio d’agosto, che conta poco per gli altri, per noi rappresentava la panacea della nostra stagione: per arrivare nell’Europa dei grandi e per cercare di contendere alla Juve un titolo. Sono rammaricato. Abbiamo trovato la Juve che era un cantiere, probabilmente la peggiore degli ultimi anni, privata di 3 giocatori molto forti dal punto di vista carismatico più che tecnico. Era una Juve in fase embrionale e non siamo riusciti a tenerle testa. Discutibile anche la sede della partita, ma non entro nei meriti di tale scelta. Nei preliminari di Champions abbiamo affrontato la quarta squadra di Germania contro la terza italiana e hanno dimostrato che loro sono più forti. Inoltre, noi come calcio italiano non siamo preparati. Udinese, Lazio, Napoli, Sampdoria, negli ultimi anni sono sempre uscite ai preliminari. Solo il Milan è riuscito a passare il playoff di Champions contro il Psv. Per non parlare dell’eliminazione della Sampdoria dall’Europa League contro gli sconosciuti del Vojvodina. Il nostro agosto è stato terrificante e ha azzerato tutto l’entusiasmo che si era creato qualche mese fa: ricordo ancora i tifosi a Formello che festeggiano con la squadra dopo la vittoria di Napoli”.

MERCATO INSODDISFACENTE – Gregucci critica il mercato estivo del club biancoceleste scevro da grossi colpi: “Questa campagna acquisti è in linea con le scelte della società che ogni anno prende giovani bravi da formare. L’esempio è Felipe Anderson che nella passata stagione ha fatto vedere grandi giocate, gli manca continuità per dimostrare che è un campione, ma le qualità ci sono. Io al posto della società avrei preso almeno un fuoriclasse come ad esempio Jackson Martinez, giocatore che conosce la Champions. Pioli e il suo staff hanno fatto un lavoro meraviglioso. Hanno glorificato la nostra società facendo vedere un calcio che non si vedeva da tempo, in cui motivazione e determinazione erano su massimi livelli. I giocatori attaccavano la porta in 4-5, non a caso tanti centrocampisti sono andati in doppia cifra. Oltre al terzo posto, abbiamo visto un bel gioco, la Lazio ha espresso il miglior calcio d’Italia. Io ripartirei dalla fame, testa bassa e lavorare. Soprattutto a livello emotivo bisogna ricreare l’ambiente del girone di ritorno della scorso campionato. C’era una bella sinergia col pubblico, che è durata fino al preliminare di Champions d’andata. Un clima che si è dissolto con la gara di ritorno”. 

PIOLI NON SI TOCCA – L’allenatore tarantino difende l’operato del suo collega Pioli: “Inutile criticare quando i buoi sono scappati. Ci si chiede perché il mister non ha scelto Gentiletti piuttosto che Mauricio, perché Onazi e non Cataldi?! Ma va considerato che lui vede i giocatori tutti i giorni in allenamento, quindi carpisce sfumature che noi non rileviamo. Va ricomposto lo spirito della squadra: chi va in campo deve rappresentare prima la società che se stesso. Qui il problema non è nel nome di chi scende in campo. L’anno scorso era forte lo spirito di squadra. Prima viene la squadra e poi gli interessi personali. I mal di pancia non fanno male solo alla Lazio ma a tutti quanti. Noi oggi non dobbiamo mettere in discussione Pioli ma l’atteggiamento della squadra. Roma è un ambiente difficile che passa facilmente dall’euforia alla depressione. La squadra deve ritrovare la compattezza della scorsa stagione. Ricordo ad esempio che quando segnava Felipe Anderson il primo a festeggiare era Keita. Questo è lo spirito che il gruppo deve ritrovare”.

LARGO AI GIOVANI – L’ultimo giorno di mercato ha riservato la sorpresa Matri, un acquisto che Gregucci ritiene poco utile alla causa: “Io non l’avrei preso, avrei puntato su un fuoriclasse a giugno. Ripeto il nome di Jackson Martinez. Visto che Djordjevic ha qualche problema – non scordiamoci che nella passata stagione ha avuto un infortunio molto grave – Klose è un fuoriclasse ma è grande, quindi andava preso un sostituto all’altezza. In alternativa avrei preso un giovane o avrei puntato sui nostri ragazzi. O si prende un attaccante molto forte o mi cresco i miei. Con tutto il rispetto per Matri ma non ci serviva un ripiego di un’altra società. Io in quello spazio temporale in cui mancheranno Klose e Djordjevic avrei puntato su uno dei nostri ragazzi”. L’ex capitano biancoceleste apre una parentesi sul calcio giovanile: “Mi chiedo a che serve vincere il campionato primavera? Il campionato più inutile del settore giovanile. Poi ci domandiamo perché in Olanda e in Germania a 17-18 anni sono già titolari in prima squadra, mentre qui in Italia a 20 anni i ragazzi giocano ancora in Primavera. Il campionato primavera non forma. Noi non diamo rilevanza al merito: se sei bravo giochi in prima squadra a prescindere dall’età. Comunque vada Matri non sarà un nostro patrimonio, servirà soltanto a coprire dei buchi con la sua esperienza. Bisogna prendersi le proprie responsabilità esaltando il lavoro del settore giovanile. Io voglio bene al calcio italiano ma dobbiamo riformarlo per riappropriarci del termine credibilità”.

 

Fabrizio Piepoli

 

 

 

Pradè sminuisce Milinkovic-Savic: “Non sposta gli equilibri. Qui non avrebbe trovato spazio”

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È stato il colpo più sofferto del calciomercato estivo della Lazio, ma finora gli effetti non se ne sono visti. Nonostante ciò, il braccio di ferro con la Fiorentina continua a far parlare di Milinkovic-Savic. Sull’argomento è intervenuto stamane in conferenza stampa il ds viola Pradè: «La trattativa era definita il giorno prima che arrivasse – ha spiegato – poi ci ha detto che doveva pensarci e ce ne siamo fatti una ragione. Sapevamo che il primo anno avrebbe avuto poco spazio perché aveva bisogno di inserirsi per gradi. Comunque non si tratta di un giocatore che sposta gli equilibri».