Nonostante l’assenza dei numerosi nazionali, Stefano Pioli vuole subito ripartire ed ha iniziato a preparare la sfida contro l’Udinese. Il tecnico ha accolto il nuovo acquisto Matri, pronto a lottare per un a maglia da titolare. Nel giorno del suo arrivo, si è rivisto sul terreno di gioco anche il suo antagonista, ovvero Djordjevic. Il serbo però è ancora lontano dalla giusta condizione fisica. Infatti ha lavorato a parte con il pallone. L’allenamento è proseguito con lavoro di scarico e partitella in famiglia.
Daniele Lazzari completa la rosa dei portieri alla Lazio Primavera
Un ritorno d’eccezione alla Lazio Primavera. Simone Inzaghi potrà contare tra i pali su Daniele Lazzari, estremo difensore classe ’97, cavallo di ritorno a Formello. Cresciuto nel settore giovanile della Lazio, Lazzari aveva lasciato il biancoceleste dopo la stagione passata come portiere dei Giovanissimi Nazionali. Aveva tentato l’avventura al Bari dopo aver trascorso una stagione in prestito tra le fila di una delle società più prestigiose del calcio dilettantistico laziale, il Tor di Quinto. Un grave infortunio lo ha tenuto a lungo lontano dai campi da gioco, fino al passaggio al Trapani. Svincolato alla fine della stagione, Lazzari ha di nuovo riabbracciato il biancoceleste, richiamato anche su indicazione del preparatore dei portieri del settore giovanile della Lazio, Gianluca Zappalà. Lazzari dunque completa il parco portieri della Primavera biancoceleste, assieme all’ex Catania Matosevic e al ’98 Borrelli, che dovrà restare però per un po’ fermo ai box a causa di un infortunio muscolare.
I bianco celesti nelle nazionali
La Serie A si ferma, è tempo di nazionali. Sono undici i nostri ragazzi convocati. Il primo impegnato è il giovane Cristopher Oikonomidis, che con la sua Australia, il 3 settembre alle ore 13 affronterà il Bangladesh nel match valido per le qualificazioni ai Mondiali del 2018.
Il 3 SETTEMBRE, Danilo Cataldi sarà impegnato nell’amichevole tra l’Italia U21 e la Lupa Roma. Alle 20 e 45 l’Italia di Conte affronterà Malta per le qualificazioni agli Europei 2016, Candreva e Parolo ci saranno.
Sempre il 3 SETTEMBRE, De Vrij con l’Olanda affronterà l’Islanda all’Amsterdam Arena, partita valevole per le qualificazioni agli Europei 2016.
VENERDI 4 SETTEMBRE, Hoedt, Kishna saranno impegnati con l’Olanda U21 contro Cipro, partita valevole per le qualificazioni agli Europei U21 2017.
Il nostro portiere Berisha giocherà contro la Danimarca difendendo la porta Albanese (qual. Euro 2016 gruppo I), Telia Parken di Copenaghen.
DOMENICA 6 SETTEMBRE
18.00: De Vrij – Turchia-Olanda (qual. Euro 2016 gruppo A), Büyükşehir Torku Arena di Konya
20.45: Candreva, Parolo – Italia-Bulgaria (qual. Euro 2016 gruppo H), Renzo Barbera di Palermo
LUNEDI 7 SETTEMBRE
20.45: Berisha: Albania-Portogallo (qual. Euro 2016 gruppo I), Elbasan Arena di Elbasan
MARTEDI 8 SETTEMBRE
15.00: Oikonomidis – Tajikistan-Australia (qual. Mondiali 2018 gruppo B), Central Republican Stadium di Dushanbe
18.00: Cataldi – Italia U21-Slovenia U21 (qual. Euro 2017 gruppo 2), Mapei-Città del Tricolore di Reggio Emilia
18.30: Milinkovic-Savic – Serbia U21-Lituania U21 (qual. Euro 2017 gruppo 2), Metalac Stadium di Gornji Milanovic
18.45: Hoedt, Kishna – Turchia U21-Olanda U21 (qual. Euro 2017 gruppo 8), Recep Tayyip Erdoğan di Kasimpasa (Istanbul)
21.00: Felipe Anderson – Francia U21-Brasile Selezione Olimpica (amichevole), MM Arena di Le Mans.
Ecco un altro baby per la Lazio, Denis Petro
Slovacco, classe ’99, ingaggiato dalla Lazio a titolo definitivo dal Partizan Bardejov. Denis Petro è un difensore eclettico che può ricoprire il ruolo di centrale di difesa, anche se il suo ruolo naturale è quello di terzino. Il giovane si è messo in mostra durante l’europeo under 16 e si aggregherà alla squadra Allievi.
Cana: “Orgoglioso di aver vestito i colori biancocelesti”
Lorik Cana ha lasciato la società biancoceleste per accasarsi al Nantes, l’ex squadra di Djordjevic. Il quotidiano francese Ouest France ha riportato le sue prime parole dopo la cessione: “Sono orgoglioso di aver vestito la maglia della Lazio, sono state stagioni importanti ed emozionanti. Quando sono sceso in campo non mi sono mai risparmiato, ho lottato e dato tutto per questi colori. Sono stato anche contestato e fischiato ma è successo anche a grandi calciatori del calibro di Veron e Boksic. Auguro tutto il bene possibile alla società ed ai tifosi che nonostante tutto mi sono stati sempre vicini. Avevo un altro anno di contratto e sarei potuto anche rimanere ma ho parlato con la società per conoscere le loro intenzioni nei miei confronti. Ho capito che per me gli spazi si erano ristretti ed ho deciso di guardarmi intorno. Non credevo di venire qui, ero in contatto con un altro club straniero ma non abbiamo raggiunto l’accordo. Il Nantes è stato bravo e veloce ad inserirsi nella trattativa, ha mostrato di essere interessato alle mie prestazioni e questo mi ha convinto a firmare. Giocherò da centrale, sono pronto, è un ruolo che ho già ricoperto con la Lazio e con la Nazionale albanese. Per me sarà un anno importante, sono venuto qui per giocarmi le mie chance per l’Europeo“.
Coppa Italia: date dei sedicesimi e degli ottavi
Sono state ufficializzate le date dei sedicesimi e degli ottavi della prossima edizione della Coppa Italia. Le gare verranno giocate tutte nel mese di dicembre. La Lazio inizierà dagli ottavi affrontando il 17 dicembre la vincente dello scontro tra Udinese ed Atalanta.
Ufficiale: Alfaro al Liverpool Montevideo
Sul sito del Liverpool Montevideo è stato ufficializzato l’arrivo di Emiliano Alfaro dalla Lazio. Il giocatore arrivato nella società biancoceleste nel 2012 non si è mai affermato nella capitale e dopo i vari passaggi in prestito è ora giunto per lui il momento del ritorno nella terra natia.
Kishna: “Alla Lazio ho ricominciato da capo, voglio dimostrare quanto valgo”
Il sogno con il Bologna, l’incubo con il Chievo. Ricardo Kishna ha parlato ai microfoni di AD, raccontando questi primi mesi con la maglia della Lazio: “Non sono sorpreso da questo inizio qui a Roma, so cosa Pioli vuole da me. – ha detto – In Italia mi trovo molto bene, la squadra in campo mi ha aiutato molto e le devo tanto. E poi lo stile di gioco è molto simile al mio. L’Ajax? Mi dispiace per come ci siamo lasciati, ma sono contento di aver intrapreso questo nuovo percorso che mi sta regalando tante gioie. Alla Lazio ho ricominciato da zero e devo ancora dimostrare quanto valgo. Dunque sia io che il club siamo contenti del lavoro che sto svolgendo“.
Francesco Colonnese a “I Laziali Sono Qua”: “La Lazio manca di personalità”
Ha lasciato un buon ricordo in biancoceleste, nonostante non abbia vestito per molto tempo la maglia della Lazio. Ma soprattutto nella stagione 2001/2002, quella in cui è sceso in campo all’Olimpico con maggiore continuità, lo spirito indomito di Francesco Colonnese non è passato inosservato ai tifosi della Lazio. L’ex difensore è intervenuto nella trasmissione radiofonica di riferimento per tutti i tifosi biancocelesti, “I Laziali Sono Qua“, condotta da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva dal lunedì al sabato, dalle ore 10 alle 13 sugli 88.100 di Elle Radio.
SUL MERCATO – Colonnese analizza innanzitutto la fine delle trattative estive, conclusesi per la Lazio con l’arrivo di Alessandro Matri: “Il calciomercato della Lazio è stato onestamente non di altissimo livello. Quella di Matri era un’esigenza imprescindibile, ma probabilmente si sperava che chi c’era già potesse far meglio nel preliminare. Io ritengo che la chiarezza verso i tifosi sia fondamentale. Raggiunta la Champions anche con un pizzico di fortuna per il rigore fallito di Higuain, servivano rinforzi importanti e non solo giovani che avranno bisogno di tempo per adattarsi alla realtà del calcio italiano. La Lazio a mio avviso doveva comprare giocatori di qualità in tutti e tre i reparti, almeno un giocatore di livello sia in difesa, sia a centrocampo, sia in attacco. Invece si è concentrata sulle alternative: è mancata dunque la personalità per superare un ostacolo difficile come il Bayer Leverkusen. Con l’assenza di Biglia e Mauri è mancato questo carisma necessario in mezzo al campo.”
SU PIOLI – Il brutto momento biancoceleste trova la sosta come opportunità per ricaricare le batterie. Al mister biancoceleste Stefano Pioli spetta il compito di trovare la ricetta per risolvere la fase difficile. Per Colonnese Pioli dovra “riflettere con calma, e soprattutto cercare di valutare tutti gli aspetti con tranquillità. E’ vero che ci sono dei campanelli d’allarme importanti, ma Pioli deve essere in grado di tirare fuori il meglio dai giocatori proprio in una fase così delicata. La vera Lazio non può essere quella di Leverkusen e Verona, completamente in balìa dell’avversario. Sono emerse delle fragilità che non appartengono a una grande squadra: la Lazio sta invece dimostrando che nei momenti difficili si sfalda.”
SULLA SERIE A – Colonnese ha analizzato anche gli elementi emersi dalle prime due giornate di Serie A: “Il campionato ha perso la candidata numero uno al titolo, la Juventus, che ha smarrito la qualità superiore di giocatori, su tutti Tevez, che potevano sbloccare la partita in qualsiasi momento. Vedo le altre più o meno sullo stesso livello. L’Inter ha aggiunto qualità ed esperienza in difesa e in attacco, pur senza raggiungere obiettivi di mercato stratosferici. Vedo la lotta al titolo mai così aperta, dopo quattro anni di dominio juventino. Il Napoli ha cominciato male, ma ha scommesso su Sarri che dovrà avere la forza di cambiare, adattandosi ad una grande realtà dopo aver fatto bene in provincia.”
SULL’EUROPA LEAGUE – Tornando all’argomento Lazio, Colonnese ha valutato le possibilità dei biancocelesti di far bene in Europa. “La Lazio di oggi non potrebbe imporsi neppure in Europa League. Troppo disorganizzata e lontana partente della squadra dell’anno scorso: il sorteggio non è stato semplicissimo, Dnipro e Saint Etienne sono squadre esperte che approfitterebbero delle lacune viste in Germania e col Chievo, senza dubbio. Squadra e allenatore lo scorso anno sono riusciti a dimostrare di saper fare ben altro, devono ritrovare lo spirito decisivo nella passata stagione. E per farlo ci sono dei giocatori che devono prendere per mano la squadra in un momento come questo. Serve la personalità di Marchetti, l’esperienza di Radu in difesa, il peso di Biglia e Mauri a centrocampo e le giocate di Candreva e Klose i attacco. Saranno i veterani che dovranno fare la differenza.”
SU MATRI – Infine, un’ultima osservazione sul nuovo arrivato in casa Lazio, Alessandro Matri: “Si tratta senza dubbio di un buon attaccante, ha le caratteristiche che possono fare al caso della Lazio. Deve però trovare il supporto di tutta la squadra: va servito ed assistito per far valere la sua qualità sulle palle alte e la potenza della sua stazza fisica. Per vedere il miglior Matri dovrà farsi vedere per forza di cose la migliore Lazio, a partire da Felipe Anderson, che non riesce per ora a incidere come nella passata stagione, in cui aveva dimostrato di saper risolvere da solo le partite.“
Rocchi prosegue in Ungheria: firma con l’Fc Tatabanya
Prosegue l’avventura ungherese di Tommaso Rocchi. Dopo la scorsa stagione disputata nelle file dell’Haladas, l’ex attaccante biancoceleste riparte dal Football Club Tatabanya, club di seconda divisione con cui nelle scorse ore ha firmato un contratto.
Lazio, un mercato estivo perfetto. O quasi
Ieri alle 23 è calato il sipario sul mercato estivo e per la Lazio è stata una chiusura più che soddisfacente. Proprio sul gong infatti ai vari Hoedt, Morrison, Patric, Milinkovic-Savic e Kishna si è aggiunto Alessandro Matri, arrivato dal Milan in prestito fino a fine stagione. Un innesto che ha ravvivato una sessione fin lì piuttosto deludente, visti i risultati delle prime uscite, e che ha elevato il giudizio sull’operato del duo Lotito- Tare. I quali hanno dotato la squadra dell’attaccante che le serviva, un centravanti con un buon fiuto del gol, non troppo avanti con l’età (ha 31 anni) e che dunque costituisce l’elemento ideale per sopperire alle assenze dei vari Klose e Djordjevic e dotare l’attacco biancoceleste di un (buon, si spera) bottino di reti. Ma le buone cose messe in mostra dai due dirigenti non si fermano all’arrivo dell’ex rossonero: da tenere in conto infatti anche il fatto di essere riusciti a trattenere i cosiddetti big, resistendo alle varie offerte anche allettanti provenute dall’estero e anche dall’italia fino alle ultime ore. Il patron deve essersi reso conto che se vuole costruire una squadra vincente non può fare a meno dei vari Biglia, Felipe Anderson, gente che con la propria classe è in grado di accendere la lampadina e di condurre per mano la Lazio verso il successo. Ma c’è di più: in questa sessione di mercato Lotito è riuscito in un impresa che nelle precedenti gli aveva sempre creato grattacapi, ovvero piazzare gli esuberi. I vari Novaretti, Cana, Gonzalez hanno infatti trovato tutti una sistemazione, chi in prestito chi a titolo definitivo. Un bene sopratutto per mister Pioli, che potrà lavorare con una rosa non eccessivamente lunga e quindi non avrà pressoché problemi a far assimilare le sue idee e i suoi schemi ai vari componenti. A questo punto voi direte: ma allora è stato un mercato perfetto. Beh, non proprio: per renderlo tale infatti si sarebbe dovuto prendere un terzino sinistro in grado di dare il cambio a Radu, apparso non proprio impeccabile in queste prime uscite. La Lazio ci ha anche provato, inserendosi con l’Inter per D’Ambrosio, ma purtroppo il tempo per imbastire la trattativa era troppo poco e il colpo non è andato a segno. Peccato, ma non è detto che non ci si riprovi, magari già a gennaio. La torta è pronta, adesso basta piazzarci la ciliegina e il progetto di una Lazio sulle alte vette può avere inizio.
Primavera, la Lega Calcio conferma: questa settimana i calendari
C’è grande attesa per la diramazione dei calendari del campionato Primavera 2015/16. Quest’anno la compilazione dei gironi ha subito forti ritardi a causa delle inchieste sul calcioscommesse che hanno coinvolto il campionato di Serie B. Le Lega Calcio ha deciso dunque di aspettare che venissero riempite le “X” nei calendari del torneo cadetto, cosa avvenuta nel Consiglio Federale di ieri con i ripescaggi di Ascoli e Virtus Entella.
LAZIO VERSO LA SUPERCOPPA – La Lega ha dunque confermato direttamente che entro venerdì prossimo saranno comunicati gironi e calendari del campionato Primavera. Per la Lazio di Simone Inzaghi una nuova stagione da vivere come protagonista, dopo il “triplete” di categoria sfiorato nella passata stagione. Alla Supercoppa e alla Coppa Italia non si è aggiunto di un soffio lo scudetto, a causa della sconfitta ai rigori nella finalissima contro il Torino. A proposito di Supercoppa, i biancocelesti sfideranno proprio i granata per la conquista del trofeo: come prima data utile per la disputa della prima finale dell’anno si è ipotizzata quella di mercoledì 16 settembre. Anche in questo senso dovranno arrivare conferme dalla Lega. Di certo per ora c’è che il campionato riprenderà sabato 12 settembre, e che la Lazio di Inzaghi entro la fine di questa settimana conoscerà il suo cammino.
All’Olimpico ecco le barriere del Prefetto
Le famigerate barriere divisorie removibili, volute nel Piano Sicurezza del Prefetto di Roma Franco Gabrielli, faranno il loro esordio in Curva Nord il 12 settembre in occasione di Lazio-Udinese. Nelle prime partite all’Olimpico delle due squadre capitoline al posto delle barriere c’era un cordone di steward ma dopo i disordini di Roma-Juventus in Curva Sud, fra tifosi e forze dell’ordine, il Prefetto ha ordinato di istallarle. Tali barriere però verranno smontate in occasione delle gare europee di Lazio e Roma dato che l’Uefa è per l’abolizione di ogni barriera fra tifosi.
“Nesta-lgia” canaglia: “Lazio, non ti avrei mai lasciato. Ora credi in Pioli”
E’ stato il capitano più vincente della storia della Lazio, e ne rappresenta ancora un simbolo, nonostante la seconda metà della sua carriera l’abbia spesa in maglia rossonera. Intervenendo alla trasmissione televisiva “Tiki Taka” su Italia Uno, Alessandro Nesta ha parlato molto dei biancocelesti, tra ricordi del suo passato e un’analisi sul momento attuale della squadra allenata da Stefano Pioli.
“Ormai sanno tutti,” ha raccontato Nesta tornando ai tempi del suo addio del 2002, “che non avrei mai lasciato la Lazio di mia spontanea volontà. Anche il presidente Cragnotti lo sapeva, ma mi chiese un sacrificio perché il club era in gravi difficoltà economiche. Al di là dell’introito in sé, i trenta miliardi della mia cessione rappresentarono una plusvalenza enorme, poiché venivo dal settore giovanile della Lazio. Una boccata d’ossigeno che nessun altro trasferimento avrebbe potuto portare alle casse della società.”
Nesta inizierà la sua prima avventura da allenatore negli Stati Uniti, guidando il Miami Fc a sua volta presieduto da un altro mito del calcio italiano, Paolo Maldini. Ha speso così parole di incoraggiamento anche per quello che sarà dunque a tutti gli effetti un suo collega, Stefano Pioli. “La Lazio sta attraversando un brutto momento,” ha spiegato il capitano dello scudetto del 2000, “ma sono convinto che saprà risollevarsi perché è guidata in panchina da un allenatore eccezionale. Purtroppo credo che nel tracollo di Verona abbia influito moltissimo l’eliminazione dalla Champions League. Veder sfumare già a fine agosto un obiettivo così importante è destabilizzante, nella partita successiva basta incassare un gol fortuitamente e vai nel pallone. E col Chievo è andata proprio così.”
Fabio Belli
Sirene inglesi per Keita ma resterà alla Lazio
In Italia il mercato ha chiuso i battenti alle 23 del 31 agosto mentre in Inghilterra chiuderà stasera alle 18. Il Manchester United dopo aver acquistato Martial dal Monaco per 60 milioni di euro ha rinunciato all’idea che portava a Felipe Anderson. Qualche dubbio sulla permanenza in biancoceleste -come riporta il Corriere dello Sport – rimane su Keita sul quale è ancora forte l’interesse del Watford. E’ caduto l’interesse del Bayer Leverkusen: i tedeschi erano arrivati a offrire 14 milioni, Lotito ne chiedeva 22, Voeller ha cambiato obiettivo e ha preso il Chicharito Hernandez dal Manchester United. Pozzo s’era fatto sentire con Lotito. Ieri il club inglese ha preso Ibarbo, ma stava cercando due attaccanti e potrebbe tornare ancora alla carica. La Lazio non molla Keita per meno di 20 milioni di euro. Lotito, anche dopo Shanghai, non aveva intenzione di mollarlo e tanto meno ci pensa adesso dopo il crollo di Verona e l’eliminazione dalla Champions. L’ingresso di Matri non toglierà spazio a Keita, ma permetterà a Pioli di gestire meglio il reparto attaccanti dando riposo e Djordjevic e Klose, oppure optando per un’altra soluzione tattica (4-3-1-2) sinora mai presa in considerazione.
Lazio, un quarto di secolo di bomber: da Riedle a Matri
Il colpo di mercato che cambiò la vita dei laziali arrivò dalla Germania. Un decennio segnato da guai di ogni tipo, dal doppio scandalo del Totonero alla retrocessione, dal quasi fallimento della gestione Chinaglia agli spareggi di Napoli per evitare la Serie C. Con l’avvento dei fratelli Calleri al ponte di comando, venne ritrovata la Serie A e la stabilità, ma per sognare, alla fine degli anni ottanta, ancora non era tempo. Poi, in un freddo mercoledì di Coppa UEFA, la storia cambiò, in un Werder Brema – Napoli 5-1. In cui anche il pubblico italiano, nella partita televista sulla Rai, scoprì la dirompente potenza, soprattutto sui colpi di testa, di un giovane centravanti già nel giro della Nazionale tedesca, Karl Heinz Riedle.
Iniziarono già le speculazioni di mercato. Quando i giornali titolarono che era la Lazio il club più forte sul giocatore, qualcuno si stropicciò gli occhi. Per la prima volta, il club tornava a trattare sul mercato quello che oggi sarebbe definito un Top Player. Campione del Mondo in quella estate del 1990 proprio a Roma, le tre stagioni di Riedle alla Lazio risposero solo in parte alle aspettative, ma si conclusero comunque, nel 1993, con quel ritorno in Europa che il popolo laziale attendeva da ben 16 anni. Da allora, si aprì una grande tradizione di centravanti in biancoceleste, di colpi di mercato spesso a sorpresa, capaci di esaltare la tifoseria e aprire nuove prospettive.
Proprio nel 1993, con l’addio di Riedle, sempre a sorpresa Sergio Cragnotti, che nel frattempo aveva rilevato la presidenza da Calleri, mise le mani sul bomber italiano del momento. Pierluigi Casiraghi, potenza fisica fuori dal comune, che lasciava la Juventus per la Lazio. Un altro segno dei tempi, la storia stava cambiando. Il trasferimento fece ancor più rumore perché “Tyson”, come venne soprannominato, andava ad affiancare Beppe Signori, nel frattempo divenuto idolo della Nord e capocannoniere con 26 reti nel campionato precedente. Ma la nota clamorosa era un’altra: Casiraghi arrivava a coprire il “buco” creato dal mancato trasferimento del giocatore del momento in Europa: Alen Boksic, che con i suoi gol aveva trascinato l’Olympique Marsiglia all’accoppiata titolo di Francia-Champions League nel 1993.
Il croato arrivò a novembre, e sembra incredibile agli occhi dei contemporanei che quella Lazio non abbia vinto nulla. Un balzo in avanti nel tempo, estate del 1998, con l’ingresso in borsa e la Coppa Italia conquistata dopo 24 anni senza trofei, la Lazio di Cragnotti ha aperto una nuova era. Mercato sontuoso, ma il colpo finale è atomico: dall’Atletico Madrid arriva Cristian Vieri, il bomber più ambito, che Juventus (che proprio agli spagnoli lo aveva ceduto e che ora lo rivoleva indietro), Milan e Inter sognavano ogni notte. Un colpo miliardario, ma lo scudetto sfuggirà per un nulla, in uno dei finali di campionato più concitati (e poco chiari) della storia della Lazio. Ma il bomber del secondo titolo arriverà l’anno successivo. Vieri sarà il trasferimento record del calcio italiano, il suo passaggio all’Inter aprirà la strada per l’arrivo di Simone Inzaghi, che esordirà con la sua migliore stagione in carriera (19 gol totali tra campionato e coppe). Sullo scudetto del 2000 ci sarà anche la sua firma.
Estate 2000, con lo scudetto sul petto, arriva l’acquisto top, in termini economici, della storia laziale. 120 miliardi di lire, compresi i cartellini di Matias Almeyda e Sergio Conceicao, per Hernan Crespo in biancoceleste. Sarà lui quello che è ancora l’ultimo capocannoniere della Serie A della storia della Lazio. Dopo due stagioni, l’era Cragnotti volge al termine nel 2002, con la cessione dell’attaccante argentino e quella di Nesta. Nei trasferimenti arriva come pedina di scambio il promettente, ma da tutti considerato ancora acerbo, Bernardo Corradi. Esordirà con un gol contro la sua ex squadra, il Chievo, e per due stagioni guiderà l’attacco laziale fino alla Champions League, conquistando anche l’azzurro della Nazionale.
Non solo colpi milionari, dunque, ma anche gradite sorprese. Come quella che portò, all’ultimo giorno di mercato del primo anno dell’era Lotito, Tommaso Rocchi in biancoceleste. Una tripletta alla Juventus in maglia empolese per il bomber veneziano: questa la massima credenziale. Nessuno avrebbe immaginato che sarebbe diventato il quinto bomber della storia della Lazio. 105 gol complessivi, 82 in campionato, una lunga storia d’amore interrottasi solo nell’inverno 2013, quasi dieci anni dopo.
Nel 2011, è un doppio colpo nel reparto offensivo ad accendere gli entusiasmi. Il mito Miroslav Klose, segnalato a fine carriera e invece a sua volta destinato ad entrare nella storia biancoceleste. Con altri due gol in questa stagione, il Campione del Mondo del 2014 diverrebbe l’ottavo bomber di campionato della storia della Lazio. E anche Djibril Cissè, personalità dirompente in grado di far sognare i tifosi, ma fermatosi a un clamoroso palo in un derby deciso proprio da Klose.
Che guiderà l’attacco biancoceleste anche in questa stagione, una volta ripresosi dall’infortunio, affiancato proprio dagli ultimi due bomber che in ordine di tempo sono arrivati a vestire la maglia della Lazio. Filip Djordjevic, serbo dallo spirito indomito frenato lo scorso anno da una frattura che non gli ha impedito di sfiorare la doppia cifra in campionato. E Alessandro Matri: con lui la storia continua, nella speranza di proseguire nella tradizione dei centravanti che, sin dai tempi di Chinaglia e Giordano, fanno battere fortissimo il cuore della Nord.
Fabio Belli
Biglia il Milan ci ha provato fino alla fine
Nell’ultimo giorno di mercato Lazio e Milan si sono accordati per il trasferimento in biancoceleste di Alessandro Matri ma nei colloqui fra Galliani e Lotito si è parlato anche di altro. In particolare di Lucas Biglia – come riporta l’edizione odierna del Corriere dello Sport – che ha stuzzicato molto la fantasia dell’Ad rossonero il quale ha provato fino all’ultimo secondo il colpaccio. Dall’altra parte però il patron capitolino Lotito, che ieri ha condotto personalmente le trattative di mercato nel capoluogo lombardo, è stato irremovibile e avrebbe fatto partite l’argentino solo dietro un richiesta irrinunciabile. In particolare Lotito ha valutato Biglia 35 milioni di euro, in alternativa avrebbe accettato le lusinghe del Milan solo dopo un offerta di 18 milioni più i cartellini di Montolivo e Abate.
Pioli linea dura
Mister Pioli non ha gradito per niente la disfatta dei suoi in quel di Verona, in particolare – come scrive il Corriere dello Sport – si è sentito tradito dai suoi giocatori. Sul campo del Bentegodi non sono arrivate le risposte giuste che il mister si sarebbe aspettato. Pioli, in particolare, si aspettava un altro furore, una mentalità diversa, quelle caratteristiche che avevano fatto grande la sua Lazio nella passata stagione. E dunque l’allarme è scattato e già da oggi, nella ripresa degli allenamenti senza i nazionali impegnati con le rispettive nazionali, Pioli ha scelto di azzerare ogni gerarchia ripartendo tutti da zero risalendo al più presto la china.
Una rivoluzione già pensata dopo l’eliminazione in Champions ma in quel di Verona ha desistito fidandosi fino in fondo della vecchia Lazio, sperando che i suoi giocatori più fidati si rialzassero dopo la sconfitta con il Bayer. Dunque contro il Chievo hanno giocato Gentiletti e Cataldi, di cui era stata contestata l’esclusione in Germania. Fiducia a Lulic e Radu, ma anche a Parolo invece di Onazi ed infine solo panchina per Felipe Anderson, che a Leverkusen si era nascosto e defilato invece di andare a caccia del pallone nei momenti più complicati.
Anche la Società si è fatta sentire in maniera energica, sia dopo la sconfitta della BayerArena che quella del Bentegodi. Tutti sono in discussione, compreso il tecnico, ora si riparte, la sosta sarà di grande aiuto e nella rosa inoltre c’è un Matri in più. Si può e si deve ripartire.
Matri, la scheda del nuovo bomber biancoceleste
L’attaccante tanto richiesto da Pioli è stato preso: si tratta di Alessandro Matri. L’ex rossonero approda alla cprte di Pioli in prestito e si metterà subito a disposizione del mister. ma andiamo a scoprire la carta d’indentità del nuovo bomber delle aquile:
Alessandro Matri 31 anni
183 cm per 80 kg
Punti di forza: colpo di testa, prestanza fisica, fiuto del gol
Carriera: cresciuto nel Milan è esploso a cagliari sotto la gestione Allegri. Poi i trionfi con la Juventus grazie a Conte. Da li ritorno al Milan di Allegri poi una serie di prestiti (Fiorentina, Genoa e di nuovo Juve). Ora approda alla Lazio per giocarsi anche la possibilità di tornare nel giro della nazionale
Statistiche complessive: 338 gare e 97 gol
PRIMAVERA – Kinalis non sarà tesserato
Niente da fare per il giovane portiere Kinalis. Lo sloveno doveva essere tesserato per la lazio di Simone Inzaghi. Peccato però che dalla sua ex sqaudra (Atromitos) non siano giunti in tempo tutti i documenti per completare l’operazione.