La Serie B avrà una novità che partirà da questa stagione: il cartellino verde. Gli arbitri sperimenteranno questa regola già presente nella Primavera. Il cartellino verde serve a premiare le buone azioni dette anche Fair Play. Al termine della gara i direttori di gara annoteranno azioni come la correttezza in campo, la lealtà sportiva, l’ammettere simulazioni. Questo serve ad incentivare i giocatori, e soprattutto i giovani, a dare il buon esempio a chi segue il calcio. La sperimentazione avverrà, per ora, solo nella serie cadetta, per testarne la praticità e l’utilità. Ma le riforme nel calcio sembrano non finire qui. Infatti Platini vorrebbe inserire l’espulsione a tempo, come accade nell’hockey o nella pallanuoto. In questo caso si farebbe ricorso al cartellino bianco. Quest’ultima, pero’ è solo un’ipotesi ancora tutta da valutare.
“Forza bomber”, gli auguri di Vieri e Brocchi a Matri
“Forza bomber“, “In bocca al lupo, non esisteva soluzione migliore“. Questi sono i due commenti di Vieri e Brocchi tramite i loro profili Instagram. I due, tra l’altro ex Lazio, hanno elogiato la scelta di Matri e postato la sua foto con la sciarpa biancoceleste. Gli attestati di stima e di incoraggiamento per l’ex ariete rossonero, sono frutto di un’amicizia in campo e fuori tra il bomber laziale e gli ex laziali. Tutti i tifosi biancocelesti sperano che possa percorrere la stessa strada che fece Vieri alla lazio, una strada piena di gol e giocate fantastiche.
Berisha : “Grazie alla Lazio sono in perfetta forma”
Finora le prestazioni di Berisha con la maglia della Lazio non sono state esaltanti, ma gli sono comunque valse la convocazione nella nazionale albanese. Intervistato dal portale panorama-sport.com, Berisha ha detto: “Per me è stato molto importante e molto positivo aver giocato le ultime partite con la Lazio. Questo mi ha aiutato molto a trovare la forma fisica” .
Di Marzio rivela: “La Lazio ha detto no al Manchester United”
Il giornalista di Sky Gianluca Di Marzio ha rilasciato ai microfoni di tuttomercatoweb, una breve panoramica sul mercato, indicando in particolare qual è stato il vero colpo del mercato biancoceleste : “La Lazio? Matri può servire ma il miglior acquisto è stato trattenere Felipe Anderson su cui fino all’ultimo c’era il Manchester United“.
Parole che fanno sicuramente piacere al popolo laziale, speranzosi di vedere al più presto il loro FA10 e le sue magie.
Cavanda, la Turchia e il Trabzonspor
Luis Pedro Cavanda riparte dalla Turchia, dal Trabzonspor.
“Quando ero alla Lazio ho incontrato il Trabzonspor in Europa League, ho capito subito l’atmosfera che si respira. Il calore dei tifosi è incredibile, sono stati decisivi per la mia scelta”.
Il belga-angolano si è raccontato ai microfoni di 61SAAT.com:
“Ci alleniamo molto, quando ho del tempo libero mi piace stare con la mia famiglia. Trebisonda è una città che vive di calcio. Per grandezza non è paragonabile a Roma o a Istanbul, ma si vive molto bene ed è un posto ideale per giocare.”
La concorrenza con Bosingwa?
“Per me è un un onore essere in competizione con lui, è un grande giocatore con parecchia esperienza. Da lui posso solo imparare. In passato ho già avuto modo di conoscerlo perché un mio amico di infanzia era parente dello zio di Bosingwa”.
Cavanda ha poi continuato parlando del suo ruolo:
“Ho giocato terzino sinistro quando era necessario, alla Lazio mi è capitato spesso”.
Cavanda conclude parlando dei traguardi da raggiungere insieme ai suoi compagni:
“Abbiamo iniziato bene la stagione, cercheremo di fare del nostro meglio. Siamo una buona squadra e siamo fiduciosi, vogliamo vincere il campionato e diventare delle leggende. Mi piacerebbe indossare questa maglia per molti anni!”.
Filippini: “La Lazio ha tutte le carte in regola”
L’ex centrocampista della Lazio, Emanuele Filippini, fa il punto della situazione ai microfoni di Lazio Style Radio. Il bresciano è stato in campo un grande faticatore, che ha tenuto in piedi il centrocampo bianco celeste in momenti duri e indimenticabili per ogni tifoso laziale. Dopo la pausa per gli impegni delle nazionali, La Lazio affronterà l’Udinese all’Olimpico:
“Pioli dovrà ricompattare il gruppo, dopo questa pausa. E’ stato un brutto inizio, tra finale di Supercoppa e i preliminari di Champions. Poi la brutta sconfitta con il Chievo. Il contraccolpo psicologico può capitare. Ma la Lazio ha tutte le carte in regola per fare bene anche quest’anno. Anche durante lo scorso campionato, la Lazio ha collezionato 4 sconfitte su cinque gare nella partenza”
Cosa ne pensi dell’acquisto di Matri?
“Come giocatore mi piace, è un attaccante da area di rigore. Non è molto completo, ma sicuramente questo arrivo può dare maggior spinta alla Lazio. Ci sarà poi della sana competizione: quando è leale e sana può far crescere ancor di più i valori. Si può incastrare bene nel gioco di Pioli, ma anche l’anno scorso gli attaccanti hanno fatto bene”
E contro l’Udinese toccherà ripartire:
“E’ un’avversaria da prendere con le pinze. E’ una squadra ancora da definire, ha dimostrato che in casa e fuori può metterti in difficoltà”
Infine, sul mercato:
“Al primo posto metterei l’Inter, ha comprato molti giocatori ma bisogna vedere come si comportano nel campionato. Poi Roma. A pari merito, Lazio e Juve. Quest’ultima ha cambiato molto, ma è riuscita a ricostruire una squadra ottima per il futuro”.
Fonte Tuttomercatoweb
Lorenzo Centioni
Giordano al Tatabanya: “Simbolo e colori simili, è il destino. Pioli doveva farsi sentire di più”
Dopo Tommaso Rocchi, un altro ex laziale farà parte dello staff del Tatabanya. Si tratta di Bruno Giordano, scelto dalla nuova proprietà italiana del club magiaro per guidare la squadra alla conquista della massima serie nazionale. Della nuova esperienza il diretto interessato ha parlato ai microfoni de Lalaziosiamonoi:
“La trattativa è nata come con tutte le proprietà italiane: ho incontrato gente seria con tanta determinazione e voglia di creare qualcosa di importante. E che sopratutto mi fa fare il calcio, che per me è la cosa più importante, perché vuol dire che c’è stima nei miei confronti. Il fatto poi che c’era Rocchi ha influito molto sulla scelta“.
“Sarà un segno del destino che il simbolo e i colori sono simili a quelli della Lazio. Sia chiaro, avrei accettato anche se fossero stati altri colori, ma mi piace considerare questi segni, sopratutto a livello scaramantico. Purtroppo allenare in Italia è molto difficile, quindi per me farlo qui o da un altra parte non ha importanza, l’importante è avere un campo dove lavorare e migliorarsi”.
“La dirigenza è italiana: per esempio c’è Massimo Caroletti che è il Direttore Generale e un po’ il rappresentante della società. Per loro fare calcio all’estero non è un declassamento, anche perché come strutture il paese non è messo peggio del nostro. Anzi con la serietà e il lavoro stanno approfittando del nostro stallo per raggiungerci”.
“Rocchi? L’ho sempre stimato, a Roma ha fatto grandi cose senza mai polemizzare. Come Ledesma è uscito in punta di piedi e forse ha ricevuto meno di quanto ha dato. Sono onorato di allenare un campione e un grande professionista come lui, che certamente sarà un esempio per i compagni“.
“Obiettivi? Per ora abbiamo un solo punto, quindi dovremo essere perfetti per arrivare alla promozione. Speriamo di farcela, perché abbiamo una rosa più che valida, ma non sarà facile”
“La Lazio? Purtroppo, tanto per la squadra quanto per i giocatori, la conferma dopo una stagione andata bene non è mai semplice. Forse si è sopravvalutato il gruppo o forse c’è meno motivazione. Anche a livello fisico la squadra ha perso qualcosa. Per fortuna tempo per recuperare ce n’è, ma obiettivamente le aspettative erano di gran lunga superiori. Anche sul mercato gli altri hanno fatto grandi cose, mentre noi abbiamo abbandonato le certezze e ci siamo affidati a giovani che tanto possono esplodere quanto no. Per riprendersi dunque servirà in primis che la società protegga la squadra e l’allenatore“.
“Pioli sta facendo fatica ad imporsi sulle scelte tecniche. Lo scorso anno ha compiuto un impresa straordinaria e quest’estate forse avrebbe dovuto farsi sentire di più. È strano che a Roma non si riesca a confermarsi l’anno dopo: purtroppo i risultati non sono arrivati e la società non ha saputo dare le giuste risposte ai tifosi. Per esempio non capisco perché Matri è stato preso ora e non durante il preliminare, quando avrebbe potuto essere d’aiuto”
“Per caratteristiche Matri è l’attaccante migliore che si poteva prendere. È un buon giocatore che sa lanciarsi negli spazi e manovrare l’azione. Se motivato e in condizione può disputare un ottima stagione“.
“Mauri? Vedendo la partita con il Chievo tutti avrebbero potuto essere utili per risollevare la situazione. Tuttavia se la squadra non so regge in piedi non basta un giocatore per risollevarla. Stefano ha esperienza e sa destreggiarsi bene in situazioni complicate, ma anche con lui abbiamo subito sconfitte pesanti. D’altra parte però può costituire uno di quei giocatori esperti a cui i più giovani si possono aggrappare in caso di bisogno“
Primavera, la Lazio domina nel ranking: primo posto a +6 dalla Roma
Con la composizione dei gironi di campionato, la Lega Calcio ha anche stilato l’annuale ranking delle formazioni Primavera, aggiornandolo con i risultati della stagione 2014/15. La Lazio si conferma regina del settore giovanile nazionale, consolidando il primato già ottenuto nella passata stagione. Primo posto a quota 79 punti per la Lazio di Simone Inzaghi, con ben 6 lunghezze di vantaggio sulla Roma seconda: un successo frutto dei titoli conquistati nella passata stagione, con la Supercoppa e la seconda Coppa Italia consecutiva messa in bacheca, e lo scudetto perso solo ai calci di rigore nella finalissima contro il Torino.
Di seguito, il ranking completo con tutte le formazioni partecipanti al campionato Primavera:
LAZIO 79 punti
ROMA 73
TORINO 72
FIORENTINA 71
MILAN 69
JUVENTUS 69
INTER 67
CHIEVO 64
ATALANTA 60
PALERMO 57
EMPOLI 50
NAPOLI 48
GENOA 45
SAMPDORIA 41
UDINESE 40
BOLOGNA 37
NOVARA 34
BARI 33
BRESCIA 31
CESENA 30
LIVORNO 30
SPEZIA 27
SASSUOLO 26
ASCOLI 24
CAGLIARI 23
PESCARA 18
HELLAS VERONA 17
CROTONE 16
VICENZA 14
PRO VERCELLI 12
LATINA 10
TERNANA 10
MODENA 9
VIRTUS ENTELLA 8
CARPI 7
PERUGIA 7
FROSINONE 6
TRAPANI 6
VIRTUS LANCIANO 4
AVELLINO 2
COMO 0
SALERNITANA 0
Primavera, ecco i gironi di campionato: Lazio confermata nel gruppo C
Nessuna sorpresa da parte della Lega Calcio per quanto riguarda la composizione dei gironi del campionato Primavera: la Lazio è stata confermata nel gruppo C, il raggruppamento centro-meridionale, e saranno sempre Roma, Napoli, Palermo ed Empoli, come l’anno scorso, le principali avversarie della squadra di Simone Inzaghi nella regular season.
Entro la fine della settimana prevista anche la formulazione dei calendari: ecco di seguito la composizione del girone C con tutte le avversarie della Lazio in campionato.
Ascoli
Avellino
Bari
Crotone
Empoli
Frosinone
Latina
Lazio
Napoli
Palermo
Pescara
Roma
Ternana
Virtus Lanciano
Simone Milani a “I Laziali Sono Qua”: “La Lazio era e resta il mio sogno”
Supercoppa, Coppa Italia (vinta in finale contro la Roma!) e scudetto sfiorato. Tra i protagonisti della straordinaria stagione dello scorso anno della Lazio Primavera c’è anche Simone Milani, che oltre a fornire il suo contributo sul campo, ha fatto sfoggio di grande lazialità. Un amore per i colori biancocelesti che ha fatto proseliti sui social network, coi tifosi laziali commossi dalle dichiarazioni di fedeltà all’aquila del giovane, promettente attaccante. Che concluso il suo cammino con la Primavera biancoceleste, è passato ora tra le fila del San Severo Calcio per provare a completare il salto nel calcio che conta. Simone Milani è intervenuto nella popolare trasmissione in onda sugli 88.100 di Elle Radio, “I Laziali Sono Qua“, e con i conduttori Danilo Galdino e Vincenzo Oliva ha fatto il punto sul momento attuale della Lazio.
Subito la richiesta di aprire l’album dei ricordi, indicando il gol più bello realizzato in maglia biancoceleste: “Il gol al quale sono più affezionato durante la mia esperienza con la Lazio è quello che ho realizzato con gli Allievi Nazionali dedicandolo al preparatore atletico La Penna, che oggi purtroppo non c’è più. Quel giorno aveva predetto che avrei segnato, e sono corso subito ad abbracciarlo dopo aver realizzato la rete.”
Parlando di ricordi, il derby del primo maggio e la “Coppa in Faccia Primavera” non può non essere menzionato. “Avevamo perso l’andata: ero carichissimo prima della sfida perché io sento il derby da una settimana prima. In quel caso rivivere in Primavera l’emozione del 26 maggio, allo Stadio Olimpico, impreziosiva il match di significati mai visti. Una cosa che probabilmente non ricapiterà più: purtroppo aver perso di misura ha alzato ancora di più la tensione agonistica della sfida di ritorno, ma questo ci ha dato una grinta che abbiamo messo in campo anche in tutti gli allenamenti. E in campo abbiamo dato tutto, grazie a tutta la squadra abbiamo conquistato un trofeo storico.”
Le immagini di Milani durante i festeggiamenti sulla vetrata della Nord sono rimaste nell’immaginario collettivo biancoceleste. Un episodio particolare riguarda una bambina che non era riuscita ad avere una maglietta dai giocatori: Milani è andato allora in panchina per regalare almeno un fratino alla piccola. “La foto della ragazzina mi è stata inviata due settimane fa dalla mamma: mi ha fatto veramente felice vederla così contenta per un gesto che per me è stato comunque istintivo, fatto col cuore. Da ragazzino sognavo sempre che un giocatore mi lanciasse la maglia, ricordo quanto era importante: anche se non eravamo in prima squadra, sapevo che da un piccolo gesto di disponibilità poteva nascere una grande felicità.”
Sul momento difficile della Lazio, Milani ha le idee piuttosto chiare: “Contro il Chievo l’atteggiamento della squadra ha colpito: non si può accettare. La sconfitta di Leverkusen poteva avere delle ragioni, quella di Verona no, anche se a volte purtroppo queste partite capitano. Nonostante tutto resto fiducioso, mi piacciono gli acquisti che sono stati fatti. Giocatori di prospettiva, bisogna dare credito a questi ragazzi: non bisogna d’altronde festeggiare ad agosto come fa qualcun altro. Adesso bisogna buttarsi a testa bassa sull’impegno con l’Udinese, per dimostrare quanto veramente vale la Lazio.”
Un’ultima considerazione Milani la riserva al futuro e alle sue aspirazioni: “Il mio sogno l’ho già realizzato: vincere un derby sul prato dell’Olimpico e correre sotto quella calda, esultante Curva Nord a festeggiare. E’ logico che io come tutti i tifosi laziali darei la vita per giocare una partita con la maglia biancoceleste. Vorrei tornare per fare molto di più, e riversare in campo il mio amore per la Lazio.”
La Lazio sogna lo scudetto del 1915: la petizione online sfiora le 25.000 firme
Il primo scudetto della Capitale? Potrebbe diventare quello del 1915, rigorosamente biancoceleste. L’iniziativa intrapresa dall’avvocato Gianluca Mignogna sta riscuotendo un successo sempre più ampio. Si chiede infatti alla Federazione Italiana Giuoco Calcio di rivedere la decisione che cento anni fa assegnò d’ufficio il titolo ai campioni del nord del Genoa. Il campionato era allora diviso tra Italia settentrionale e centro-meridionale: le formazioni vincitrici delle due divisioni si contendevano successivamente il primato nella finalissima. Match in quella stagione che si sarebbe dovuto disputare tra Genoa e Lazio, mai svoltosi a causa dello scoppio della Grande Guerra. Un conflitto al quale gli atleti laziali pagarono un tributo altissimo, con oltre trenta atleti della Polisportiva caduti al fronte. L’assegnazione dello scudetto ex aequo, riconoscendo il titolo sia ai campioni del nord che del centro-sud, sarebbe anche un modo per onorare quegli eroi di guerra. L’iniziativa dell’avvocato Mignogna procede spedita, e tramite l’istituzione della Consulta Biancazzurra ha coinvolto quasi tutte le componenti del tifo laziale, dagli organi d’informazione ai tifosi in ogni parte del mondo.
Questo il link della petizione online su Change.org, per tutti coloro che volessero dare il loro sostegno all’iniziativa per permettere alla Lazio di vedersi riconosciuto lo scudetto del 1915: link QUI!
Doppia seduta a Formello: Matri c’è, Djordjevic no
Doppia seduta senza i Nazionali. Questo il programma previsto per la giornata da Stefano Pioli per restituire ai suoi ragazzi la brillantezza perduta. L’avvio c’è stato alle 10 con un lavoro atletico, al quale ha partecipato anche il nuovo arrivato Matri, al suo secondo allenamento con la maglia biancoceleste. L’ex rossonero ha fatto una corsa cronometrata sul campo e domani si sottoporrà alle visite mediche in Paideia.
Assente invece Djordjevic: il serbo, che è in via di ripresa e ieri non ha preso parte alla partitella in famiglia, dovrebbe tornare in campo nel pomeriggio e recuperare per l’Udinese dopo la sosta. Diversamente da Biglia, che ieri ha svolto altri controlli, e Klose, che dovrebbe rientrare per fine settembre.
Assenti anche i Nazionali: Berisha, De Vrij, Parolo, Lulic, Candreva, Oikonomidis, Cataldi, Milinkovic-Savic, Hoedt, Kishna e Felipe Anderson.
Il lungo addio di Cristian Ledesma: al Santos con una valigia piena di Lazio e di ricordi
Ha salutato tutti con uno zainetto sulla spalla. Dentro, migliaia di cuori laziali che idealmente lo hanno già visto dire addio nella notte di Napoli. L’assist servito su un piatto d’argento per quella Champions che, seppur attraverso l’angusta e stretta porta del preliminare, anche lui avrebbe meritato di assaporare.
Cristian Ledesma è stato la Lazio e della Lazio per nove lunghi anni. Un matrimonio sotto tutti gli aspetti, con momenti di crisi profonda da separati in casa, quando nel 2009 chiese uno svincolo poi concesso a Pandev ma non a lui. Che ha saputo riprendersi la squadra, come se nulla fosse, con l’arrivo di Edy Reja in panchina. Ma anche con momenti di profonda euforia, i derby vinti, la fascia da capitano, le Coppe alzate al cielo.
Era arrivato tra lo scetticismo generale, a causa dello scandalo Calciopoli sembrava addirittura dovesse prendersi sulle spalle la squadra in Serie B. Pericolo sventato in appello, e Delio Rossi gli consegnò le chiavi di un centrocampo inizialmente macchinoso. E le critiche si rincorsero, “è lento“, marchio che spesso viene affibbiato a chi staziona sulla linea mediana senza incisività. Una notte di dicembre, collocazione temporale inusuale per un derby, tutto cambiò. Fu il giorno dello “scaldabagno“, uno dei gol più incredibili mai realizzati dalla Lazio nella storia della stracittadina. L’esultanza che ne seguì fu sfrenata, liberatoria, quattro mesi di critiche che esplodono in un urlo catartico. Tutti compresero subito che sarebbe stata una notte magica, e il risultato finale fu il più rotondo della storia del derby: 3-0, con Ledesma nuovo padrone del centrocampo.
Quel campionato, così come l’ultimo, si chiuse con un terzo posto. In quel caso però, superato lo scoglio del preliminare, la Lazio poté misurarsi anche nella fase a gironi con le grandi d’Europa. E fu il delirio nella serata di Lazio-Real Madrid: 70.000 spettatori e Ledesma a dettare i tempi della zona nevralgica del campo contro i galacticos. Van Nistelrooy contro Pandev, finì 2-2 in tutti i sensi in una partita in cui Mudingayi sembrava Mascherano, e Ledesma si scoprì un leader a tutti gli effetti. Lo fu anche quando, quasi due anni dopo, la Lazio dell’era Lotito alzò al cielo la sua prima Coppa Italia. C’era anche lui tra i rigoristi contro la Sampdoria, ma non c’era a Pechino, nell’incredibile colpaccio in Supercoppa contro l’Inter di Mourinho destinata da li a poco al triplete. Era iniziata la guerra fredda che l’avrebbe riportato in campo solo a febbraio, per scacciare l’incubo della B.
Con Reja, il centrocampista venuto dalla Patagonia trovò la sua definitiva collocazione a centrocampo: anni da titolare inamovibile, tra alti e bassi e una Champions sfiorata due volte. Fotofinish amari: la soddisfazione più grande, invece, neanche a dirlo quale fu. Il 26 maggio del 2013, naturalmente. Una partita per lui conclusa in anticipo, aquila ferita ad attendere col cuore in gola il triplice fischio finale, e poi la corsa sotto la Nord. Stavolta non un urlo liberatorio, ma un pianto, come a ricacciare in gola tutte le sofferenze, per potersi finalmente abbandonare ad un’estate di soli festeggiamenti assieme al popolo laziale.
Ora Cristian, argentino della Patagonia trapiantato in Salento (dove ha trovato l’amore) e romano d’adozione, va a chiudere la sua carriera in Brasile vestendo la maglia che è stata di Pelè. Al Santos Ledesma si porta una valigia piena di ricordi, di sogni, di Lazio. Il modo più bello di chiudere uno dei capitoli più significativi del romanzo di una carriera e di una vita.
Siete tutti qui dentro.Ciao amici miei! E….sempre Forza Lazio
Posted by Cristian Daniel Ledesma on Martedì 1 settembre 2015
Fabio Belli
Lazio sessione estiva in passivo
A pochissimi giorni dalla chiusura del mercato estivo è tempo di bilanci. In casa Lazio è stato importante trattenere tutti i big della rosa, da Biglia e Felipe Anderson nonostante le tante richieste pervenute sulla scrivania del Presidente Lotito sia dall’Italia che dall’estero. In uscita però il lavoro maggiore – come scrive oggi Repubblica – con i tanti esuberi della rosa dello scorso anno piazzati un po’ dovunque con la formula inedita – della gestione Lotito, della buonuscita. Rispetto all’anno scorso (giovani a parte), dunque, sono andati via Ledesma, Ciani, Sculli (a fine contratto), Pereirinha, Ederson, Cana, Novaretti (risoluzione consensuale), Perea, Vinicius, Gonzalez (prestiti onerosi per un totale di un milione), Cavanda e Alfaro. Solo gli ultimi due ceduti a titolo definitivo, per un incasso di 2,75 milioni. Movimenti che hanno aiutato ad abbassare di ben 10 milioni il monte ingaggi, passando dai circa 60 milioni dell’anno scorso ai 50 attuali. Per quanto riguarda i movimenti in entrata, invece, ne sono stati spesi 13: 9 per Milinkovic-Savic, 4 per Kishna. Tesserati a parametro zero Patric, Morrison e Hoedt, portato a Roma con la formula del prestito secco l’ultimo arrivato Alessandro Matri (ha scelto la maglia numero 17). La Lazio chiude dunque la sessione estiva con un passivo di 9,25 milioni.
Con Matri Lazio a due punte
Con l’arrivo di Matri alla Lazio, che ieri subito dopo il suo sbarco a Fiumicino ha risposto presente sul campo di allenamento, mister Pioli sta pensando a qualche novità tattica per rilanciare le ambizioni della sua squadra. Matri era l’elemento che mancava, dopo la disfatta di Verona presidente e tecnico hanno preso la decisione comune di affondare il colpo sull’ex milanista. Keita non può essere una soluzione stabile in assenza di Djordjevic e Klose, serviva un altro attaccante – come riporta l’edizione odierna del Corriere dello Sport – capace di dare profondità alla manovra e occupare l’area di rigore, allo spagnolo piace svariare e andare a cercare il pallone sull’esterno. Troppo uguale a se stessa la Lazio, senza entusiasmo e ripetitiva rispetto alla passata stagione.
DUE PUNTE – Allora Pioli sta pensando di modificare il suo assetto tattico utilizzando le due punte, una soluzione fino ad ora mai utilizzata con continuità. Perciò alla ripresa spazio a Matri in coppia con Keita, in attesa di rientri di Klose e Djordjevic in recupero dai rispettivi infortuni. Il tedesco, nella migliore delle ipotesi, si ripresenterà alla fine di settembre, forse all’inizio di ottobre, non verranno accelerati i tempi. S’è fermato per uno stiramento tra il primo e il secondo grado. Il serbo riprenderà gradualmente in questi giorni, ieri era in campo a Formello e la sosta del campionato gli permetterà di controllare bene la reazione della caviglia destra sotto sforzo. L’obiettivo è riportarlo nel gruppo tra venerdì e lunedì per rimetterlo a disposizione di Pioli domenica 13 settembre. Dovrà filare tutto liscio: Djordjevic viene da una frattura scomposta al perone e da una contusione forte nello stesso punto in cui alla fine di gennaio erano state applicate viti e placche. Andrà verificato sul campo. Così si spiega l’acquisto di Alessandro Matri per fronteggiare gli impegni ravvicinati tra Europa League e campionato. La Lazio ha fallito la Champions, ma può ancora raddrizzare la stagione.
Retroscena Berbatov
Nel valzer dell punte accostate alla Lazio negli ultimi giorni di mercato da registrare anche il nome di Dimitri Berbatov, attaccante bulgaro giramondo attualmente svincolato dopo aver disputato l’ultima stagione nelle file del Monaco. Il retroscena di mercato è stato rivelato nell’edizione odierna del Messaggero. Un nome, quello del 34enne punta ex, tra le tante, Manchester United è stato proposto alla Lazio nelle ultime fasi di mercato. Una trattiva però m,ai decollata perchè il suo profilo è stato bocciato immedesimante dallo stesso presidente Lotito, il quale ha preferito di gran lunga quello di Alessandro Matri, poi arrivato alla corte di Pioli.
Matri ha scelto il suo numero di maglia
Alessandro Matri neo acquisto della Lazio, è sbarcato a Roma all’ora di pranzo e si è messo già a disposizione di Stefano Pioli. L’attaccante giovedì sosterrà le visite mediche. nel frattempo ha scelto quello che sarà il suo numero di maglia che lo accompagnerà in questa stagione. Abbandonato il consueto numero 32, Matri ha ripiegato sul numero 17, contro ogni scaramanzia. Sperando che sia di buon auspicio.
De Laurentiis chiarisce: “Comprare la Lazio? Non scherziamo….”
Ieri pomeriggio era circolata una palese bufala secondo la quale Aurelio De Laurentiis sarebbe stato disposto a cedere il Napoli per acquistare la Lazio. Per spazzare via ogni dubbio, il patron del club campano è intervenuto a Radio Kiss Kiss: “La mia famiglia ha origini campane. Come potrei comprare la Lazio? Non scherziamo…”.
LISTA UEFA – Esclusioni a sorpresa da parte di Pioli
Il 17 settembre inizierà il cammino della Lazio in Europa League. Girone non difficilissimo, ma di sicuro da non sottovalutare, specialmente per via delle lunghe trasferte che bisognerà affrontare. Si esordirà in Ucraina contro i vice campioni del Dnipro. Pioli ha scelto la sua rosa, lasciando, a sorpresa, a casa Braafheid e il nuovo acquisto Patric. Di seguito la lista completa:
Portieri: Federico Marchetti, Etrit Berisha, Guido Guerrieri;
Difensori: Wesley Hoedt, Stefan de Vrij, Dusan Basta, Santiago Gentiletti, Stefan Radu, Abdoulay Konko, Mauricio Dos Santos Nascimento;
Centrocampisti: Senad Lulic, Lucas Biglia, Ogenyi Eddy Onazi, Antonio Candreva, Danilo Cataldi, Sergej Milinkovic-Savic, Ravel Morrison, Marco Parolo, Alessandro Murgia;
Attaccanti: Stefano Mauri, Felipe Anderson, Miroslav Klose, Filip Djordjevic, Alessandro Matri, Ricardo Kishna.
Lista UEFA B: Keita Balde Diao e Christopher Oikonomidis
FOTO E VIDEO ESCLUSIVI – Matri: “Felicissimo di essere qui alla Lazio. Non vedo l’ora di iniziare”
Alessandro Matri è sbarcato a Fiumicino e ha pronunciato le sue prime parole da giocatore biancoceleste: “Sono felicissimo di essere qui alla Lazio. Non vedo l’ora di iniziare”. Queste le parole dell’attaccante raccolte da Laziochannel.it. Matri ha manifestato tutta la sua volontà di iniziare questa nuova avventura nella capitale. Ecco le foto e il video ESCLUSIVO realizzati dal nostro inviato a Fiumicino:
Si ringrazia il nostro inviato a Fiumicino
Stefano Gaudino