Home Blog Pagina 2892

Maradona: “Un ex laziale è stato il giocatore più forte con il quale ho giocato”

Diego Armando Maradona, ogni volta che viene intervistato, non risparmia da giudizi e critiche chiunque sia il soggetto della discussione. Intervistato da Piuenne ha risposto alla domanda su chi fosse il giocatore più forte e più tecnico con il quale ha giocato. Questa la risposta del Pibe de Oro, che non dimentica gli anni trascorsi all’ombra del Vesuvio: “Il calciatore più forte è stato sicuramente il brasiliano Careca. Tra gli italiani senza dubbio l’ex biancoceleste Bruno Giordano, il più sudamericano dei giocatori nati nel vostro Paese.

Ilaria Cucchi a “I Laziali Sono Qua”: “Nuove testimonianze choc sulla morte di Stefano”

Il 22 ottobre del 2009 Stefano Cucchi è morto in circostanze ancora non chiarite dopo il suo arresto. Nuove testimonianze, a sei anni dallo svolgimento dei fatti, sembrano avvalorare le ipotesi del pestaggio che avrebbe portato Stefano alla morte. La sorella Ilaria è intervenuta sugli 88.100 di Elle Radio a “I Laziali Sono Qua“, la trasmissione condotta da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva che si è sempre occupata della tragica vicenda di Stefano, per commentare questi nuovi, importantissimi sviluppi.

L’iter processuale potrebbe ripartire in circostanze completamente diverse. La testimonianza choc di due militari potrebbe far rivedere completamente il processo. “I ragazzi hanno massacrato un ragazzo arrestato“. La testimonianza di un Maresciallo ha rimesso in discussione tutte le certezze emerse nel processo, sempre contestate da Ilaria Cucchi. “Mi sento di dire che dopo sei anni siamo ad una svolta,” spiega, “visto che finalmente, oltre alla nostra famiglia, si è palesata finalmente un’altra persona alla quale interessa la verità sulla morte di mio fratello.

In questi anni Ilaria Cucchi ha ricevuto anche una querela per la determinazione con la quale ha continuato a difendere il fratello, cercando la verità sulle tragiche circostanze che lo hanno portato alla morte. “Non si può capire quanto sia ingiusto e crudele chiedere a una famiglia come la nostra, che ha già sofferto tantissimo, di sostenere certe battaglie. Dal punto di vista emotivo è devastante, ma non ho mai avuto il tempo di piangere mio fratello, perché dovevo restare concentrata sulla ricerca della verità. La nostra speranza è che si possa riaprire il caso per fare finalmente luce sulla morte di Stefano.

Anche gli esami clinici sul cadavere di Stefano hanno evidenziato delle lacune: “Per anni,” spiega Ilaria, “si è tentato di negare con diverse perizie, o perlomeno sminuire, i danni fisici subiti da mio fratello. Io ricordo la testimonianza del dottor Degli Angeli, medico di Regina Coeli, che non riteneva Stefano idoneo per l’ingresso in carcere. Mi chiedo perché questi processi possano essere condizionati in questo modo, quando in ballo ci sono la vita e la dignità delle persone: Stefano ed i ragazzi come lui non avranno la possibilità di essere giudicati di nuovo, non avranno modo di avere giustizia. Speriamo che ci possano essere degli sviluppi al più presto, per riaprire una pagina che c’è il dovere morale di riscrivere completamente dopo queste nuove, scioccanti testimonianze.

 

FORMELLO – Al via le prove anti Dnipro. Lazio verso il 4-2-3-1

0

Ultimi due allenamenti pre Europa per la Lazio, che lavorerà anche domani a Formello prima di imbarcarsi per Dnipro, dove giovedì affronterà la squadra locale nella prima gara dei gironi di EL. Senza Mauricio squalificato e De Vrij, Biglia, Klose e Djordjevic infortunati. Di questi, solo l’argentino, che oggi sarà sottoposto a nuovi controlli, ha ancora una speranzella di farcela per Napoli.

A 48 ore dal fischio di inizio l’unica certezza è il modulo, che sarà il 4-2-3-1 visto con l’Udinese. Per il resto, il turnover potrebbe concedere spazio a quei giocatori (tanti) che finora ne hanno trovato poco. Le uniche scelte obbligate riguarderanno il pacchetto centrale difensivo, che conta solo tre elementi disponibili, ovvero Hoedt Gentiletti, oltre al baby Mattia.

Sulla destra Konko si sta allenando e, complice l’assenza dalle liste Uefa di Patric (che oggi non si è allenato con i compagni), potrebbe concedere un turno di riposo a Basta, mentre Radu e Lulic si giocano una maglia sulla fascia opposta. Favorito in mediana il duo Onazi-ParoloAnderson, Milinkovic Kishna fungeranno invece da trequartisti alle spalle del terminale offensivo Matri, alla sua prima da titolare in maglia biancoceleste.

Con Marchetti nel futuro, la Lazio è al sicuro

Chissà se ci ha pensato, sotto la pioggia, per quello che era di fatto il suo esordio stagionale. Per Federico Marchetti la rincorsa della Champions League è quasi una maledizione. Ma la sua presenza a tempo pieno per la Lazio è la migliore delle garanzie per rincorrere grandi risultati.

E’ arrivato nel 2011 alla Lazio il numero uno ex Cagliari, proprio dopo la beffa nella volata con l’Udinese. Serviva un portiere di sicura affidabilità, con Muslera che non sempre era riuscito a blindare la porta biancoceleste. Ma tutti gli assalti Champions sono andati a vuoto. Nel 2012, primo anno in cui il quarto posto non era più sufficiente, a due punti sempre dalla solita Udinese. Nel 2013, col crollo finale mitigato dalla gloria del 26 maggio, con Marchetti primo ad impazzire di gioia.

Perché il biondo estremo difensore non ci ha messo molto a diventare uno della Nord. Quando non gioca, si presenta in tribuna autorità con la maglia di Lulic sulle spalle. Spesso ci ha anche giocato, sotto quella da portiere: perché “Quelli lì devono sempre ricordarselo“, parole sue, logico pensare a cosa si riferisca.

Ma i momenti difficili non sono mancati. Proprio la stagione post-coppa in faccia è stata la più dura. Cosa è accaduto ancora non si sa. Quattro mesi di “febbri“, soprattutto nella seconda parte dell’annata, e di problemi muscolari. E di errori incredibili per un portiere del suo calibro, come quelli contro il Parma, in una partita per fortuna vinta, e contro il Ludogorets, quelli sì costati l’eliminazione europea.

L’anno scorso “Fede” è tornato, qualcuno non ci credeva più. Si prevedeva l’utilizzo a tempo pieno di Berisha, e invece la chioma bionda è tornata a volare tra i pali, con la maglia di Lulic quasi come una seconda pelle. Fuori dagli schemi, qualche volta anche fuori tra i pali, capace quasi di infortunarsi per esultare al momento del rigore fallito da Higuain, il 31 maggio scorso, che ha deciso una stagione a Napoli.

Col senno di poi, un cattivo auspicio. L’infortunio arriva davvero prima del preliminare col Leverkusen. E la Champions, ancora una volta, “Fede” se la guarda dalla tribuna. L’ostacolo non viene superato, Marchetti in Champions League ancora non può giocare. Ma contro l’Udinese (un caso o i soliti corsi e ricorsi del destino?), coi capelli tagliati e il solito sguardo spiritato, era ancora lì: e se rinnovo sarà, se il suo nome si legherà alla Lazio per il resto della carriera, allora si potrà sperare nello spezzare una maledizione che, tra infortuni e sconfitte sul filo di lana, tormenta il portiere-tifoso dal suo arrivo alla Lazio. Ma con lui tra i pali le soddisfazioni non sono mai mancate. Con Marchetti nel futuro, la Lazio è al sicuro.

 

Lazio, no alla trasferta a Napoli anche per i fidelizzati

0

Lazio a Napoli senza tifosi. È questo il risultato delle decisioni del CASMS (Comitato di Analisi Strategica per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive), che, in data 10 settembre 2015, ha deliberato che a nessun sostenitore biancoceleste, anche in possesso di forme di fidelizzazione (vedi Tessera del Tifoso) sarà consentito l’accesso allo stadio San Paolo per assistere al match di campionato tra biancocelesti e partenopei in programma domenica 20 settembre. Lazio dunque che, come già avvenuto l’anno scorso in Coppa Italia e in campionato, si ritroverà ad affrontare la delicata sfida agli azzurri con tutto uno stadio contro. Chissà pero che la decisione del CASSMS non si riveli alla fine di buon auspicio: le due precedenti esperienze sono infatti coincise con altrettante vittorie. Quindi, se, come dice il detto “non c’è due senza tre”, i tifosi hanno di che ben sperare.

Gli Euroesordi della Lazio: da Plovdiv a Dnipropetrovsk

Sapore d’Europa, sapore di primo giorno di scuola. Per la ventunesima volta nella sua storia, la Lazio si presenta ai nastri di partenza nella stagione delle Coppe Europee. Una storia cominciata negli anni settanta, con tre partecipazioni alla vecchia Coppa UEFA. Sion, Chernomorets e Boavista tennero a battesimo i biancocelesti a cavallo del primo, storico scudetto. L’ostacolo venne sempre superato, ma la corsa si fermò sempre ai sedicesimi di finale.

La maledizione del secondo turno si presentò sedici anni dopo. Sedici anni in cui accadde di tutto, con cadute e risalite pazzesche per un club che non ha mai avuto una storia banale. Poi, l’arrivo di Sergio Cragnotti cambiò le carte in tavola, e nel settembre del 1993 ecco l’Olimpico illuminarsi di nuovo a festa per il primo turno di Coppa UEFA. L’avversario non è irresistibile, la Lokomotiv Plovdiv, formazione bulgara domata con un 2-0 con i gol di Casiraghi e Cravero. Ma ma “maledizione dei sedicesimi” si spezzò solo l’anno successivo, quando la Lazio si spinse fino ai quarti di finale, poi eliminata dal Borussia Dortmund. In quella stagione 1994/95, furono i bielorussi della Dinamo Minsk, con uno 0-0, a tenere a battesimo la truppa allenata da Zeman, che di 0-0 di lì in poi ne avrebbe fatti registrare davvero pochi.

Nuovo battesimo europeo nel 1995 e nel 1996, sempre in Coppa UEFA. Goleada contro i ciprioti dell’Omonia Nicosia, in una partita segnata da un piccolo evento: Beppe Signori, il bomber abituato a segnare a valanga sia in campionato che in Coppa Italia, dopo due stagioni di digiuno si sblocca, finalmente, anche in Europa. L’anno successivo è Diego Fuser a stendere i francesi del Lens in trasferta. Entrambe le campagne si chiuderanno nel turno successivo: nonostante l’exploit della stagione precedente, la “maledizione dei sedicesimi” è sempre viva.

Per spezzarla del tutto, la Lazio cambia pelle. Nel 1997, la mentalità vincente la portano Roberto Mancini in campo e Sven Goran Eriksson in panchina. Esordio in Coppa UEFA da applausi nel giorno del primo Eurogol di Alessandro Nesta. Poker al Vitoria Guimaraes e via ad un’avventura che porterà fino alla finalissima di Parigi, poi persa con l’Inter. Ma è l’inizio del triennio di massimo splendore continentale della Lazio, che per la prima volta, l’anno successivo, cambia Coppa: il digiuno ultraventennale di trofei è stato infatti spezzato con la conquista della Coppa Italia, e per il primo turno di Coppa delle Coppe la Lazio ospita il Losanna. L’inizio è da incubo, espulsione di Stankovic e rigore (parato da Marchegiani) dopo un solo minuto. La fine è da sogno: la Lazio battendo in finale il Maiorca alza al cielo il primo trofeo europeo della sua storia, e farà il bis a Montecarlo, piegando il Manchester United degli invincibili nella Supercoppa Europea.

L’anno è il 1999, e per la Lazio c’è un altro esordio da ricordare: prima partita di sempre in Coppa dei Campioni, alla BayArena di Leverkusen una delle leggendarie punizioni di Sinisa Mihajlovic regala un punto prezioso. La Champions sarà la casa dei biancocelesti anche nel 2000 (esordio vincente, 3-0 in casa dello Shakhtar Donetsk) e nel 2001. Giornata anche questa da ricordare, ma per altri motivi: è l’11 settembre, e mentre il mondo si ferma di fronte alla tragedia del World Trade Center, il calcio va avanti. E la Lazio cade di misura sul campo del Galatasaray.

L’anno successivo la Lazio torna in Coppa UEFA. Si parte con un inizio anonimo, un poker ai semidilettanti greci dello Xanthi. Si chiuderà con i 70.000 della semifinale contro il Porto, in quella che resta di fatto la miglior performance europea degli ultimi 15 anni. Nel 2003 si torna in Champions e la partenza è sprint: 2-0 in casa dei turchi del Besiktas con gol di Jaap Stam e Stefano Fiore. Ma la fase a gironi non sarà superata.

2004, l’era Lotito parte sul campo del Metalurh Donetsk: sapore di calcio post-sovietico e primi eurogol di Tommaso Rocchi e Goran Pandev. Poi, una pausa biennale che riporta la Lazio ai cancelli della Champions nel settembre del 2007. Superata la Dinamo Bucarest nel preliminare, l’avventura riparte dallo stadio “Karaiskakis” di Atene contro l’Olympiacos. Zauri salva la Lazio dalla sconfitta, arriveranno grandi emozioni (soprattutto in Lazio-Real Madrid e Lazio-Werder Brema) ma anche l’eliminazione.

Nel 2009 la Lazio torna ad alzare un trofeo, il primo dell’era-Lotito. La Coppa Italia garantisce l’accesso in Europa League. La Lazio piega nel preliminare l’Elfsborg e riparte in una tiepida serata di settembre contro il Salisburgo. Notte amarissima all’Olimpico: Foggia illude la Curva Nord, poi due patatrac difensivi permetteranno agli austriaci di portare via i tre punti da Roma. La Lazio torna ai nastri di partenza dell’Europa League con ben altri presupposti nel 2011. Ci sono Klose e Cissé a guidare l’attacco, c’è il profeta Hernanes a centrocampo e l’anno precedente la Champions è sfuggita soltanto per la differenza reti rispetto all’Udinese. L’esordio contro l’Olimpico, con i modesti romeni del Vaslui, è tutto in affanno: 2-2 riacciuffato in inferiorità numerica, ma per la prima volta nel corso della presidenza Lotito, la fase a gironi sarà superata. A Madrid l’avventura terminerà pero ai sedicesimi (ancora loro) contro l’Atletico.

Nel 2012 è di nuovo Europa League, ma nell’anno di Vladimir Petkovic in panchina le Coppe porteranno tanti sorrisi. Che sarà un’annata speciale lo si capisce dall’esordio continentale su un campo affascinante, White Hart Lane. Contro il Tottenham finirà 0-0, tre gol annullati agli inglesi ma anche una traversa del “Tata” Gonzalez che grida vendetta. La Lazio stavolta supererà brillantemente il girone e si spingerà fino ai quarti di finale, prima di scrivere la storia con la “Coppa in faccia” del 26 maggio. Petkovic tenterà la fortuna in Europa anche l’anno successivo: partenza ok in casa, assist di Keita e gol di Hernanes contro il Legia Varsavia. Ma il giorno dell’eliminazione, amarissima ai sedicesimi contro il Ludogorets, ci sarà di nuovo Edy Reja in panchina.

Lazio in Europa, anno ventunesimo: giovedì 21 settembre si ripartirà in Europa League sul campo di Dnipropetrovsk. La prima di Stefano Pioli, escluso il tentativo andato a vuoto in Champions a Leverkusen. Ma adesso si comincia a fare sul serio, e lo spirito di quella notte contro il Plovdiv, in cui si tornava finalmente a respirare aria d’Europa, è sempre vivo. La Lazio vuole dimostrare di saper arrivare lontano, il primo giorno di scuola non sognare è proibito.

Fabio Belli

Matri la Lazio nel destino

Domenica contro l’Udinese mitra Matri ha esordito in maglia biancoceleste con una doppietta da tre punti. L’edizione odierna del Corriere dello Sport rivela un retroscena di mercato secondo il quale le strade di Matri e della Lazio potevano incrociarsi già qualche stagione fa. Per l’esattezza nel 2007 l’Ad rossonero Adriano Galliani lo propose all’allora DS biancoceleste Walter Sabatini nell’affare Oddo. Il DS rispose di no puntando ad ottenere una maggiore liquidità nell’operazione accontentandosi così del cartellino di Pasquale Foggia. Nel 2011 fu Edy Reja a caldeggiare l’acquisto dell’attaccante però la Juventus fu più lesta e si portò a casa Matri pagandolo al Cagliari 18 milioni di euro.

EUROPA LEAGUE – Mtv NO la prima in chiaro della Lazio

La prima gara di Europa League della Lazio non sarà trasmessa in chiaro su Mtv, canale numero 8 del digitale terrestre, acquistata in estate dal gruppo ‘Sky Italia’. In chiaro sarà trasmesso il debutto della Fiorentina al Franchi di Firenze contro il Basilea. La prima partita della Lazio, in casa degli ucraini del Dnipro alle 21.05, dunque sarà visibile solo sul satellite sui canali di “Sky Sport” .

CALCIOSCOMMESSE – A febbraio udienza per 110 imputati. Avv. Mauri: “Nessuna sorpresa”

Ennesimo atto della vicenda calcioscommesse. Per quanto riguarda la giustizia ordinaria la Procura di Cremona ha stabilito, per metà febbraio le date per le udienze preliminari,  per i circa 110 imputati. Tra di loro figurano Stefano Mauri ed il ct della Nazionale Antonio Conte. Notizia da Cremona dicono che il tutto si dovrebbe svolgere a Cremona all’interno di tre aule del tribunale che saranno collegarle tra loro attraverso un sistema di videoconferenza e registrazione.

Mauri – Il Procuratore Di Martino contesterà a Mauri l’associazione per delinquere, sulla base delle nuove fantomatiche rivelazioni di Ilievksi, che intanto si appresta a patteggiare la pena. Dunque il centrocampista biancoceleste, così come Antonio Conte, dovrà difendersi nel processo penale. Per quanto riguarda quello sportivo Mauri non corre più pericoli. “Nessuna sorpresa – il commento dell’Avv. Melandri ai taccuini de La Lazio Siamo Noi –  ci aspettavamo questo ulteriore passo. È un’udienza preliminare in cui verranno ascoltati gli imputati. Da lì in poi, se ci saranno ulteriori novità, scopriremo se si andrà avanti con un processo o meno”.

Lazio-Udinese nessuna multa alla NORD

Domenica in Curva Nord in occasione di Lazio-Udinese c’è stato l’esordio delle famigerate barriere divisorie ed inoltre c’era attenzione sulle normative riguardante i posti assegnati. Una scure, un salasso soprattutto economico, che avrebbe colpito chi non si sedeva al proprio posto, come è avvenuto in Curva Sud dopo Roma-Juventus. C’era timore, al goal di Matri molti tifosi hanno lasciato il loro posto per andare ad omaggiare il giocatore. Dalla Questura – come scrive l’edizione odierna de Il Tempo – non è arrivata nessun provvedimento: “perché i tifosi laziali si sono alzati sì, salvo tornarsene pochi istanti dopo ai rispettivi posti assegnati”. Comunque resta un provvedimento che lascia nel tifo organizzato mille perplessità, in caso di multa ecco come fare ricorso QUI!

L’AVVERSARIO DI TURNO – Il Dnipro: Rotan e Seleznyov sorvegliati speciali

Il solo fatto di essere la finalista della scorsa edizione di Europa League (dopo aver eliminato il Napoli in semifinale) rende il Dnipro un avversario temibile per i ragazzi di Pioli.
E’ vero che gli ucraini hanno perso alcuni uomini chiave come Kankava, il bomber Nikola Kalinic (12 gol in 23 giornate di campionato, e  5 gol, tutti decisivi, nelle 17 gare di Europa League) e il talento di Evgen Konoplyanka – passati rispettivamente al Reims, alla Fiorentina e al Siviglia e non adeguatamente sostituiti con  Jairo Ruiz e con il trequartista belga Danilo – ma malgrado ciò, il Dnipro resta comunque un avversario da non sottovalutare assolutamente e che ad oggi si presenta come la principale antagonista dei biancocelesti per il primo posto nel girone.

LA PRIMA IN CASA –  Andare a giocare in casa degli ucraini (complice anche il clima freddo) non è facile: tra le mura amiche, durante la scorsa competizione europea, la squadra allenata da Markevyč ha subito appena 3 gol (compreso il play off). 
I biancocelesti però si ritroveranno a Dnipropetrovsk in uno stadio vuoto. La partita infatti, verrà giocata a porte chiuse a causa delle intemperanze dei tifosi ucraini nel torneo scorso, quindi il Dnipro non potrà contare sul calore e la spinta dei propri tifosi. Ciò può essere un piccolo vantaggio per la Lazio e va sfruttato al massimo.

IL CAMPIONATO UCRAINO – Il Dnipro ha iniziato il campionato lo scorso 19 luglio, quindi la squadra di Myron Markevyč ha il vantaggio di aver effettuato già 7 partite di campionato perciò sono notevolmente più avanti fisicamente rispetto alla Lazio stessa che ha giocato appena ieri la terza di campionato, la speranza è che la squadra allenata da Pioli (nonostante sia più indietro a livello fisico), abbia potuto ridurre notevolmente questo gap con la sosta per le nazionali.
Attualmente il Dnipro si trova terzo in classifica con 14 punti (a cinque punti dalla Dinamo Kiev capolista). Nel week end ha battuto in trasferta per 4-1 il Metalurg Zaporozhye (clicca qui per sapere i risultati di tutte le eurorivali), dimostrando di essere in forma. Giovedì i biancocelesti dovranno mettercela tutta, perché alla Dnipro Arena (seppur vuota) non sarà facile. 

COME SCENDERANNO IN CAMPO – Giocatore più in forma senza dubbio Yevhen Seleznyov, “carnefice” del Napoli nella scorsa edizione. Il centravanti sta vivendo un momento magico e sono 5 le reti segnate nelle ultime 3 partite disputate.
Il Dnipro dovrebbe scendere in campo con il 4-2-3-1, modulo utilizzato da Markevyč per tutte le partite giocate finora, ad eccezione di una. La spina dorsale della squadra è rappresentata dal difensore Douglas (in estate accostato anche alla Lazio), dal centrocampista Rotan (il capitano) e appunto la punta Seleznyov. A difendere la porta di Boyko, accanto a Douglas dovrebbe agire Gueye con Leo Matos e Fedetsky a completare il pacchetto difensivo. A centrocampo l’unico sicuro della maglia da  titolare è il capitano, mentre dietro alla punta ucraina dovrebbero agire Ruiz, Danilo e Matheus.

PROBABILE FORMAZIONE (4-2-3-1): Boyko; Fedetsky, Gueye, Douglas, Leo Matos; Rotan, Fedorchuk, Ruiz, Danilo, Matheus, Seleznyov 


Marco Lanari

 

Fascetti: “Lazio, Matri è il centravanti ideale per te. Terzo posto? Sarà dura”

L’ex tecnico della mitica Lazio dei -9, Eugenio Fascetti, ha espresso – ai microfoni di TuttoMercatoWeb – la sua opinione sulla sfida di ieri con l’Udinese e sugli eroi che hanno permesso di portare a casa 3 punti che permettono ai ragazzi di Pioli di respirare. In particolare, il mister ha esaltato il bomber Matri, che ha dimostrato di essere il centravanti che alla Lazio serviva da tempo:  
“Con i giocatori che ha la Lazio, e mi riferisco a Keita e Felipe Anderson che mettono spesso il pallone in mezzo, Matri può andare a nozze. È furbo, scaltro, è il giocatore che mancava. E, soprattutto in casa, secondo me farà parecchi gol”.  
Felipe Anderson – prosegue Fascetti era uscito dal radar.
Il suo precampionato non è stato certo bello. Ieri quando è entrato ha fatto la differenza, forse sta entrando ora in forma.
Le fortune della Lazio dipenderanno da lui
, da Biglia e dal recupero di De Vrij.

Poi torna sul match con l’Udinese“La Lazio ha faticato, ma ora è difficile giocare contro squadre che si chiudono. Si parla di calcio moderno ma vedo in realtà molto catenaccio, addirittura anche in area di rigore. Sarebbe questo il cacio moderno?”. 

Infine sugli obiettivi dei Pioli boys: “Arrivare al terzo o quarto posto sarà dura”.

Hunter arbtrerà Dnipro Lazio di Europa League

Dnipro- Lazio, in programma giovedì 17 settembre alle 21:05 (22:05 ora locale) al Dnipro Arena di Dnipropetrovsk, sarà diretta da Arnold Hunter (NIR).

Assistenti: Richard Storey (NIR)-Andrew Neeson (NIR)
IV Uomo: Stephen Bell (NIR)
ADD1: Raymond Crangle (NIR)
ADD2: Mervyn Smyth (NIR)

Le mille metamorfosi di Keita

0

Keita Balde Diao. Fino ad un mese fa il ragazzino classe ’95 di Arbucies stava preparando le valigie, in cerca di maggior considerazione, un posto fisso da titolare e nuovi stimoli personali. A giorni alterni il suo procuratore rilasciava dichiarazioni più o meno esplicite sulla volontà del ragazzo di cercare fortuna lontano da Roma, lontano da quella città che lo aveva accolto non ancora maggiorenne; lontano da quei tifosi che avevano aspettato ansiosi dapprima il suo transfer, poi il suo debutto, infine il suo primo gol. Non è un esterno d’attacco, non è una prima punta, non è un trequartista, non è una seconda punta si diceva di lui. Ebbene la novità è che invece La Maravilla può interpretare ognuno di questi ruoli indistintamente, a modo suo. E questo primo scorcio di stagione ce lo ha ampiamente dimostrato. Un camaleonte.
Giorno dopo giorno, prestazione dopo prestazione, scatto dopo scatto ha conquistato (o riconquistato) la fiducia di tutti. In primis quella di mister Pioli, che molto spesso lo aveva relegato in panchina e impiegato solo in spezzoni di gara. Poi quella dei tifosi che già mugugnavano su questo ragazzino amante dei social che dava dimostrazioni di classe più su Instagram che su un campo di calcio. Infine la propria fiducia, la fiducia in se stesso, smarrita sul finire dello scorso anno tra qualche gol di troppo fallito e quei dribbling ubriacanti che sembravano non riuscire più.
E’ tornato, Keita Balde Diao, ha sfruttato la contemporanea assenza di Klose e Djordjevic riscoprendosi punta centrale: subito in gol alla prima da titolare nel preliminare contro il Leverkusen, assist alla prima di campionato contro il Bologna, tanto movimento, tanta voglia e quella fiducia nei propri mezzi che sembrava smarrita improvvisamente ricomparsa. Ma la vera duttilità del giovane spagnolo di origine senegalese la abbiamo potuta ammirare domenica contro l’Udinese, e tutta in una partita, tutta in 90 minuti: inizio da prima punta nel 4-2-3-1 disegnato da Pioli; poi quando il mister ha chiesto al rientrante Stefano Mauri di agire da falso nueve alla spagnola il talento di Arbucies ha modificato la sua posizione indietreggiando sulla linea dei trequartisti, girando intorno al capitano con la maglia numero 6; infine con l’ingresso di Matri lo spostamento sulla fascia sinistra, esterno d’attacco, la posizione che lo ha fatto conoscere al calcio che conta. Uno e trino nella stessa partita.
I tifosi aspettano che faccia il definitivo salto di qualità e pare essere l’anno giusto…
Keita Balde Diao, La Maravilla di Arbucies.

 

Giulio Piras

Dott. Salvatori: “Biglia clinicamente più avanti di De Vrij. Djordjevic venerdì in gruppo”

0

2-0 all’Udinese, un risultato che la Lazio ha ottenuto nonostante le grandi assenze. Proprio a questo proposito, per comunicare le ultime dall’infermeria, è intervenuto a Lazio Style Radio il medico sociale biancoceleste dott. Salvatori: “De Vrij e Biglia saranno controllati domani. L’argentino clinicamente è più avanti dell’olandese, ma nessuno dei due sarà disponibile per giovedì. Djordjevic invece non sarà controllato, ma continuerà le terapie per tutta la settimana, perché le sue condizioni non sono peggiorate. Vedremo se venerdì potrà tornare in gruppo. È stato particolarmente sfortunato perché più di un mese fa ha subito una forte contusione e poi, quando stava migliorando, un problema al tendine ne ha rallentato il recupero, costringendolo a ripartire praticamente da zero. Klose infine domani sarà in Germania per i controlli. Se non sarò soddisfatto dei tempi del collega – in conclusione – mi riservo di approfondire la diagnostica. Comunque per ulteriori aggiornamenti aspettiamo il rientro del giocatore, previsto per mercoledì”.

Governato a “I Laziali Sono Qua”: “Pioli valore aggiunto della Lazio”

Calciatore della Lazio negli anni sessanta e direttore sportivo negli anni d’oro della presidenza di Sergio Cragnotti, Nello Governato è da sempre legato alle vicende del mondo biancoceleste, e festeggia oggi il suo compleanno. Ed è intervenuto ai microfoni di “I Laziali Sono Qua“, l’appuntamento quotidiano sugli 88.100 di Elle Radio condotto da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva, per commentare la vittoria sull’Udinese che ha finalmente fatto tornare il sole dalle parti di Formello.

Il commento di Governato sulla partita è sicuramente positivo: “La Lazio mi è piaciuta perché era una partita difficile contro un avversario forte, e soprattutto giocata su un terreno quasi impraticabile a causa della pioggia. E’ sin troppo facile indicare Matri come protagonista grazie alla doppietta da vero centravanti, ma anche Hoedt ha dimostrato di poter avere un posto in questa Lazio. Secondo me il valore aggiunto della Lazio è Pioli; un ottimo allenatore che saprà confermare la Lazio tra le prime cinque della classifica.

Proprio intervenendo a “I Laziali Sono Qua“, Governato era stato uno dei primi a prevedere il grande campionato della Lazio nella passata stagione. Il suo parere favorevole può essere dunque di buon auspicio: “Forse Pioli questa estate ha anche peccato leggermente di presunzione, ma l’assenza di un centravanti di ruolo a Leverkusen e Verona si è fatta sentire tantissimo. Ho grande fiducia nel tecnico della Lazio, una persona seria e dedita al cento per cento al lavoro. La Lazio ha bisogno di veder maturare i suoi giovani, ma anche di veder tornare in forma i suoi elementi più importanti. Penso alla necessità del recupero di Biglia, ma anche a Parolo e Lulic che devono ritrovare la piena brillantezza. In molte si sono rinforzate in serie A, ma un quarto-quinto posto è sicuramente alla portata dei biancocelesti anche in questa stagione.

Giovedì ci sarà il debutto in Europa League: “La Lazio ha una rosa adeguata per affrontare questa competizione,” spiega Governato, “ma sicuramente l’impegno sarà duro, a partire dalla sfida col Dnipro che l’anno scorso è arrivato in finale. Gli infortuni sono un’altra grande incognita: ieri si è visto col recupero di Marchetti quanto sia importante poter contare sui titolari. Io punterei sempre più sul campionato, ma se torneranno tutti gli effettivi si potrà avere fiducia anche in Europa.

Da ex centrocampista, il debole di Governato per la Lazio è per Biglia. “Credo che l’argentino sia un vero campione. Anche Parolo è un elemento fondamentale, mentre attendo il recupero della forma migliore da parte di Lulic, che dopo il gol del 26 maggio ha un posto speciale nel mio cuore e in quello di tutti i tifosi laziali. Anche Onazi non mi dispiace per niente, essendo un giocatore di grande temperamento, e proprio grazie all’Europa League sia lui che gli altri elementi che solitamente giocano meno potrebbero trovare più spazio.

Infine, un giudizio sul lavoro di Igli Tare come direttore sportivo: “Credo che lavorare al fianco di Lotito non sia semplice: Tare ha una grande conoscenza del calcio internazionale, ed ha avuto intuizioni formidabili, come quella di puntare a suo tempo su Klose. Quest’anno sono arrivati giovani che avranno bisogno di tempo per dimostrare il loro reale valore.

FORMELLO – Lazio già al lavoro per l’Europa. A Dnipro Matri titolare?

0

Niente riposo per la Lazio, di nuovo in campo stamane alle 10 per preparare la sfida di giovedì al Dnipro in Europa League. Come al solito, Pioli ha diviso il gruppo in 2 tronconi, uno con chi ieri è partito dalla panchina e che lavora con il pallone, l’altro con una piccola unità (Parolo, Hoedt, Cataldi e Keita) che svolge lavoro di scarico e il ‘man of the match’ Matri impegnato in una serie di allunghi per ritrovare la piena condizione. Sudore in palestra invece per tutti gli altri, con Djordjevic che, in attesa di (buone) nuove sulle sue condizioni, corre a parte lungo il perimetro di gioco. Domani alle 10 la ripresa.

Nessun recupero previsto per giovedì, Pioli si affiderà comunque ad un ampio turnover, concedendo spazio a chi con l’Udinese è partito dalla panchina. Con Mauricio out per squalifica, al centro del reparto arretrato dovrebbero piazzarsi GentilettiHoedt, mentre tra i pali dovrebbe toccare al portiere di Coppa Berisha. Per il resto, molte le forze fresche, da Konko a Braafheid a Milinkovic, Kishna, Onazi e Morrison, che reclamano spazio e di cui Pioli dovrà valutare l’inserimento. Come quello dal 1′ di Matri: con l’Udinese ha dato buone risposte, con il Dnipro “fusse che fusse la volta bona”?

Wesley il bello è anche… buono. L’esordio ok di Hoedt

Anche l’occhio vuole la sua parte, recita un vecchio adagio. E quando le tifose laziali presenti ad Auronzo per il ritiro hanno potuto ammirare da vicino uno dei nuovi acquisti biancocelesti, i commenti sono stati positivi così come non avveniva da tempo. Wesley Hoedt si è preso immediatamente i cuori della parte “rosa” della tifoseria biancoceleste, fisico possente e faccia da attore. Ma solo il campo avrebbe potuto emettere il verdetto più importante: ok la bellezza, ma la sostanza? Il primo esame da titolare contro l’Udinese è stato superato a pieni voti: un sospiro di sollievo per tutti, visto che sia l’occhio maschile che quello femminile dei tifosi non era stato troppo rassicurato dai test estivi dell’ex AZ Alkmaar.

I DURI HANNO DUE CUORI – La Lazio, che ha dimostrato un occhio clinico particolare nelle ultime stagioni nella scoperta di nuovi talenti, ha puntato forte sul difensore olandese, classe ’94, sin dallo scorso anno, quando provò a portarlo a parametro zero nella rosa di Pioli. Il minimo indennizzo non bastò a convincere l’AZ Alkmaar per lasciarlo raggiungere subito Roma, e così Hoedt restò da separato in casa in Olanda. Continuando a giocare titolare e realizzando anche quello che è probabilmente, al momento, il più bel gol della sua carriera contro il Twente. Una scalata che ha portato l’AZ Alkmaar in extremis in Europa League, un’impresa celebrata con una vacanza tra compagni di squadra a fine stagione, celebrata sui profili social per mandare saluti ai rivali del Feyenoord. Un’unità di intenti che ha fatto da contraltare al carattere per nulla accomodante del centrale dalla faccia d’angelo, che è stato coinvolto in un paio di scaramucce niente male in allenamento. D’altronde gli eroi dei film d’azione non hanno paura a menare le mani quando necessario.

CIME TEMPESTOSE – Lo scenario di Lazio-Udinese è stato in fondo da pellicola d’altri tempi: pioggia battente, grida in mezzo al campo e gioco duro nel fango, in attesa di quel riscatto che Matri ha portato per la gioia di tutto il popolo biancoceleste. Ma sotto l’acquazzone il profilo di Hoedt si stagliava come su una locandina di Hollywood: con De Vrij ai box, il connazionale che spera di ricalcarne le orme nella Nazionale orange (per ora Hoedt fa parte dell’Under 21) ha dimostrato di essere più di una faccia da copertina. Buone chiusure e applicazione tattica feroce contro la velocità di Zapata e Thereau. E alla fine anche lui è andato a raccogliere gli applausi della Curva Nord, zuppo dalla testa ai piedi, ma con la gioia di aver dimostrato di esserci a tutti gli effetti. Il sogno è fare coppia con De Vrij: la concorrenza interna è tanta, ma Wesley il bello, ora che ha dimostrato di essere anche buono, non ha paura: sperando di non doversi fare largo tra i compagni come avvenuto all’AZ Alkmaar… ma quelle in fondo, sono rare eccezioni: cose da film.

Fabio Belli

EUROPA LEAGUE – Solo vittorie per le avversarie dei biancocelesti

Tra pochi giorni in Ucraina, in casa del Dnipro, ripartirà l’avventura europea della Lazio in Europa League. La finalista dell’ultima edizione della competizione continentale nell’ultima giornata del campionato ucraino, così come la Lazio contro l’Udinese, ha vinto per 4-1 contro Zaporozhye, l’ultima della classe. Andando più a Nord nel campionato norvegese il Rosenborg, altra avversaria dei capitolini in Europa, ha avuto la meglio dello Stabaek solo al 94′ della sfida. Vittorioso in Francia anche il Sant’Etienne per 2-1 in casa del Montpellier.

NUMERI e CURIOSITA’ dopo Lazio – Udinese 2-0

0

Lazio e Udinese si sono sfidate per la TERZA giornata di campionato di Serie A.

Esordio con doppietta di MATRI

PRIMA assoluta di Hoedt con la maglia biancoceleste

1 solo l’ammonito del match (Iturra)

2 minuti al primo tempo e 3 minuti al secondo tempo il recupero concesso dall’arbitro

64 e 73 i minuti dei gol di Matri

17 il numero di maglia di Matri, contro ogni scaramanzia

6 i punti in classifica della Lazio dopo 3 giornate

Prima gara in campionato per i biancocelesti senza subire gol

4 i gol fatti 5 i subiti in 3 giornate di campionato

2 le vittorie ottenute fin qui e sempre segnando 2 gol

Salgono a 3 i marcatori stagionali biancocelesti (Biglia, Kishna, Matri)

Prima gara casalinga con la Curva Nord al completo