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Basta: “Preliminari Champions? Una maledizione. Ora rialziamoci”

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Non chiedete a Basta di raccontarvi dei suoi sei preliminari di Champions League. Potrebbe davvero non rispondervi. Il serbo della Lazio, lo scorso agosto ha perso l’ennesimo playoff Champions della sua carriera. Dalla Stella Rossa alla Lazio passando per l’Udinese. Tutti il medesimo risultato: eliminato. Eppur non ha perso l’ottimismo e la voglia di lottare. Intervistato dal messaggeroveneto.it, Dusan Basta ha voluto esorcizzare così la sua sfortuna dei preliminari: “Ne ho persi sei e la delusione è tanta, ma bisogna guardare avanti“. E l’ “avanti” è la Lazio: “Non bisogna farsi condizionare dalla debacle contro il Chievo. E’ stata solamente una giornata no e ha influito anche il ko di Leverkusen. Ora testa all’Udinese“. Ed è proprio contro la sua ex squadra che la Lazio deve tornare a fare bottino pieno: “Ci stiamo preparando al meglio anche per raggiungere l’obiettivo stagionale che è quello di un posto in Europa. Fare come lo scorso anno? Sarà difficile perchè le milanesi si sono rinforzate tantissimo“.

Rock&Roll Ravel! Verso il debutto di Morrison

Guarda quel ragazzo, il numero 7 sul campo d’allenamento, vieni e vedi, il miglior ragazzo che abbia mai visto“.

Il ragazzo in questione al tempo aveva solo quattordici anni, il campo di allenamento era quello del Manchester United e le parole sono quelle di un certo Sir. Alex Ferguson.

The Old Boss parlava così al suo difensore centrale, nonchè capitano, Rio Ferdinand, osservando un giovanissimo Ravel Ryan Morrison, scattare sui campi gelidi di Birch Road.

Ferdinand, ospite su BT Sport, disse che Darren Fletcher, suo storico compagno di squadra a Manchester, gli riferì che il ragazzo correva con la palla al piede e mentre lo faceva guardava i movimenti del difensore.

-Solo i top player lo fanno –

aggiunse Ferdinand ,

-reagiscono ai moviementi dei difensori.-

Al di là della Manica, Ravel Morrison è un Crazy Genius, Un genio pazzo, un 10 dal passo prepotente, dalla progressione, perdonate l’inglesismo, Unstoppable! Un destro potente e al tempo stesso finissimo, bravo anche sui calci di punizione.

Guardando giocare il ragazzo, ciò che salta all’occhio è la capacità di ragionare fuori dagli schemi, di vedere ciò che neanche dagli spalti è percepibile. Un numero 10 che indossa la numero 7,  la 7 che in Inghilterra è altrettanto importante, se non di più.

La numero 10 qui la indossa Felipe Anderson. Un dualismo interessante tra i due, dotati di caratteristiche simili, che insieme possono fare le fortune della Lazio.

Udinese dietro l’angolo, Biglia out. Un’Udinese avvelenata, per lo meno quanto noi, beh no, noi lo siamo un po’ di più. Nella storia recente i bianco neri sono sempre stati una diretta rivale.

Di Natale è li che sembra sonnecchiare, ma lui è un altro Old Boss del calcio che non aspetta altro se non il momento giusto per mordere.

La Lazio deve risvegliarsi, Pioli ha bisogno di qualcuno che faccia un bel casino li davanti. Abbiamo bisogno di un Punk Rocker che faccia drizzare i capelli a tutti, uno che squota la squadra da questo torpore.

Ma quale Bolero di Ravel, che sia un pazzo e sfrenato Rock&Roll, quello di Ravel Ryan Morrison. A suon di dribbling, bordate e lanci.

Lazio svegliati! E aggiungerei: “lasciate provare il ragazzo”.

 

Lorenzo Centioni

Niente Napoli per i tifosi laziali. Lo ha deciso il CASM

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Continuano le restrizioni sulle trasferte per i tifosi laziali. Il CASM, ha deciso che i supporters biancocelesti non potranno seguire la propria squadra al San Paolo per il match contro i rivali del Napoli. La partita è stata dichiarata ad alto rischio per via della rivalità tra le due tifoserie. Una brutta notizia per Pioli e i suoi ragazzi, che non potranno far fede sull’apporto dei propri spettacolari tifosi. Questa restrizione si va a sommare a quella dello scorso maggio, quando la lazio espugnò il San Paolo per 2-4 e si qualificò ai preliminari di Champions League. Speriamo che anche questa volta il risultato sia lo stesso.

 

Colantuono, tanti i dubbi nell’Udinese anti-Lazio

L’Udinese, agli ordini di Stefano Colantuono, sta preparando l’incontro di domenica prossima all’Olimpico contro la Lazio. Come di consueto, il giovedì, partitella in famiglia per la squadra friulana, nella quale l’allenatore prova le tattiche da anteporre all’avversario di turno. Da registrare il ritorno in gruppo di Manuel Iturra, ma anche le probabili defezioni di vari elementi. Al palo sono rimasti Thereau, che accusa problemi al ginocchio sinistro, Heurtaux, fermo per affaticamento muscolare, Alì Adnan, rientrato ieri e stanco per il viaggio, e Widmer, infortunatosi nell’allenamento di ieri, nel corso del quale ha riportato una piccola distorsione alla caviglia sinistra. Per quest’ultimo, a tre giorni dall’incontro, le possibilità di scendere in campo sono ridotte al lumicino.

Calvarese sarà l’arbitro di Lazio-Udinese

Sono usciti i nominativi degli arbitri della terza giornata di Serie A. A condurre l’incontro tra i biancocelesti ed i friulani è stato designato Gianpaolo Calvarese. L’arbitro abruzzese, prima della gara di domenica alle 18, ha già diretto 7 volte la Lazio. Il bilancio è di 5 vittorie, un pareggio ed una sconfitta: i successi dei biancocelesti sono stati tutti conquistati tra le mura amiche dell’Olimpico. Uno di essi è arrivato proprio contro l’Udinese, 3-0 il 27 novembre 2012. La squadra biancoceleste, con il giudice di gara della sezione di Teramo, in casa è sempre riuscita a segnare, e non solo, in tutti e cinque gli incontri non ha mai subito reti.

Con i friulani invece i precedenti dell’arbitro sono 6: 2 le vittorie, un pareggio e 3 sconfitte.

I numeri lasciano il tempo che trovano ma ci si augura che la serie positiva non venga interrotta domenica sera e che i tifosi biancocelesti possano uscire dallo stadio felici e con tre punti in più che potrebbero essere una grande iniezione di fiducia in attesa di tempi migliori.

CASO CUCCHI – Tre carabinieri sotto inchiesta. Ilaria Cucchi: “Non è finita”

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Tre carabinieri sono sotto inchiesta per la morte di Stefano Cucchi tra cui Roberto Mandorlini ex vicecomandante della stazione di Tor Sapienza dove il ragazzo fu portato la notte dell’arresto (il 15 ottobre 2009), indagato per falsa testimonianza. Questo è quanto riporta il Corriere della Sera stamattina. Gli altri due uomini sotto inchiesta sono Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro che rischiano l’iscrizione al registro degli indagati per lesioni colpose.

Secondo i risultati del processo, Cucchi sarebbe stato malmenato più volte dal momento dell’arresto fino alla detenzione in carcere, passando per le mani degli agenti di custodia. Ma per la prima volta sarebbero coinvolti anche i carabinieri contrariamente a quanto avvenuto nella prima inchiesta. Queste sono le prime novità dell’inchiesta bis della Procura di Roma. Dopo l’assoluzione in corte d’appello di medici e agenti della penitenziaria la Procura si è mossa, sollecitata in parallelo da un nuovo esposto della famiglia Cucchi e dalle indicazioni sulla falsa testimonianza di Mandolini fornite dal presidente della Corte d’appello. Ora il pubblico ministero Giovanni Musarò, al quale è affidata l’inchiesta bis, dovrà accertare anche eventuali omissioni dei militari.

C’è però un mistero: né Di Bernardo né D’Alessandro risultano ufficialmente fra chi eseguì l’arresto di quella notte. E allora, come e perché lo avvicinarono? E perché mai, successivamente, non fu fatto il fotosegnalamento presso il comando provinciale dai carabinieri di Roma, come prevede la procedura? La spiegazione offerta in aula da Mandolini è stata la seguente: «Il signor Cucchi mi disse che non gradiva sporcarsi con l’inchiostro per gli accertamenti dattiloscopici (impronte, ndr) e fotosegnaletici. Dopo questa sua richiesta non ho ritenuto necessario farlo, visto che era una persona tossicodipendente, non l’ho voluto sforzare a fargli questa identificazione e non gli feci fare questi rilievi». Da questo passaggio, ora, bisognerà risalire per accertare la verità.

Fabio Anselmo, legale della famiglia Cucchi ha commentato questi nuovi dettagli emersi dall’inchiesta bis: “Prendiamo atto con soddisfazione la notizia che ci sarebbero tre carabinieri sotto inchiesta per la morte di Stefano Cucchi. Credo si tratti solo dell’inizio; la verità sta venendo a galla. Abbiamo raccolto elementi che crediamo siano di grande contributo per far luce sull’intera vicenda, e li abbiamo immediatamente portati in procura – riporta l’agenzia Ansa -. Sono certo che la procura avrà fatto molto di più. Questi elementi riguardano sia aspetti medico-legali sia la ricostruzione degli eventi dei quali è rimasto vittima Stefano. Lui è stato pestato probabilmente più volte e poi è morto in conseguenza di quei pestaggi”.

Anche Ilaria Cucchi, sorella della vittima, ha commentato queste nuove indagini a GR1: “In questi anni non ci siamo mai fermati, né io né il mio avvocato. Incontreremo lunedì il procuratore capo. Questa è la prima delle novità che ci saranno sul caso della morte di mio fratello. Io l’avevo detto: non era finita”.

 

 

 

De Vrij: “Ho dato il mio consenso per scendere in campo contro la Turchia”

Il giovane difensore biancoceleste, Stefan De Vrij, intervistato dai media olandesi, è tornato a commentare la decisione presa nell’incontro con i turchi di scendere in campo nonostante il dolore accusato nella partita precedente contro l’Islanda: Quella di giocare è stata una mia scelta, presa insieme allo staff medico. Già nella scorsa stagione avevo avuto problemi al ginocchio, inoltre questa estate ho svolto solo una parte del ritiro a causa dell’operazione all’inguine. Dopo essere rientrato in campo, abbiamo sostenuto diversi incontri nell’arco di pochi giorni, la fatica e lo sforzo sostenuto evidentemente hanno influito negativamente sulla situazione già precaria”.

Calori a “I Laziali Sono Qua”: “Alla Lazio manca lo spirito dello scorso anno”

Può essere considerato a buon diritto un idolo dei tifosi laziali, nonostante non abbia mai vestito nella sua lunga carriera da calciatore, come difensore, la maglia biancoceleste. Alessandro Calori si è però ritagliato il suo posto intoccabile nella storia della Lazio, con il gol realizzato con la maglia del Perugia alla Juventus il 14 maggio del 2000. Un giorno che per ogni supporter biancoceleste significa soltanto una cosa: scudetto. Un titolo conquistato grazie al sorpasso ottenuto con la sconfitta bianconera al “Renato Curi”. Calori eroe per un giorno, ma al tempo stesso per sempre nei ricordi di tutti i sostenitori laziali. L’ex difensore ha anche trascorso buona parte della sua carriera indossando la maglia dell’Udinese, ed è intervenuto nella trasmissione radiofonica di riferimento per tutti i tifosi biancocelesti, “I Laziali Sono Qua“, condotta sugli 88.100 di Elle Radio da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva. Una chiacchierata anche per fare il punto alla vigilia della sfida che vedrà opposta la squadra di Stefano Pioli proprio ai friulani domenica prossima, nella terza giornata di camponato.

L’inizio di stagione della Lazio non è stato di certo brillante. Secondo Calori: “La situazione è ovviamente ancora rimediabile, ma l’eliminazione dalla Champions League ha condizionato la squadra. Che è giovane, forte e deve solo ritrovare l’entusiasmo, oltre ovviamente a quei giocatori che hanno fatto la differenza lo scorso anno, e che tra infortuni e cali di forma in questo avvio di stagione ancora non hanno inciso.

Per i suoi trascorsi da calciatore, Calori conosce molto bene la piazza dell’Udinese. In vista della sfida di domenica, l’ex difensore osserva: “L’Udinese è una squadra tosta, brava ad aspettare e ripartire e dotata di grande carattere. Colantuono è già riuscito a regalare una grande organizzazione alla sua squadra. Il 3-5-2 è molto efficace in fase difensiva, e per la Lazio potrebbe essere un problema trovare gli spazi giusti. Il tasso tecnico pende però ovviamente a favore della Lazio.

Le assenze di Biglia, De Vrij e Klose finiranno inevitabilmente per pesare sull’economia della partita. Un cambio di modulo potrebbe essere la soluzione per ovviare alle assenze? “Purtroppo cambiare sistema di gioco in corso non è così semplice,” spiega Calori, “soprattutto quando in estate si è fatto un certo tipo di lavoro su determinati schemi. La rosa della Lazio ha le caratteristiche per tentare variazioni sullo spartito del modulo, può tentare la difesa a tre e variare l’assetto a centrocampo grazie all’abbondanza di mezze punte. Ma cambiare l’equilibrio consolidato può essere più rischioso e portare più guai che benefici, improvvisando assetti che non sono stati provati con grande attenzione.

Il ritorno di Federico Marchetti dovrebbe regalare un pizzico di sicurezza in più a una retroguardia che ha ballato molto a Leverkusen e a Verona. Calciatori dello spessore di Basta, Radu e Candreva sono chiamati a prendere per mano i più giovani per reagire dopo il doppio ko. Calori sottolinea: “I veterani dovranno ora far valere la loro esperienza. I tanti impegni che ora attendono la Lazio potranno aiutare a ritrovare quella convinzione e spensieratezza che l’hanno portata a fare grandi cose nella passata stagione. L’età media della squadra si è abbassata ancor di più togliendo dall’undici titolare i giocatori infortunati. E’ chiaro che in questo momento più la Lazio gioca, più ha la possibilità di ritrovarsi. Pioli già lo scorso anno ha dimostrato di saper superare fasi della stagione molto complicate.

Sul mercato, l’idea di Calori è che: “La Lazio nelle trattative estive ha agito in maniera oculata, e soprattutto coerente con la linea seguita nelle ultime stagioni. Felipe Anderson fu accolto nello scetticismo generale, e lo scorso anno è esploso. Cataldi è stato inserito dalla Primavera, e secondo me arriverà presto alla Nazionale maggiore. Non avendo ceduto i big, la Lazio ha inserito giovani di prospettiva che possano rinforzare una base già forte: senza i soldi per i top player, è una politica che può sicuramente portare i suoi frutti, anche se magari nel lungo periodo. D’altronde chi ha i campioni veri se li tiene, e non è facile arrivare sul mercato a calciatori in grado di spostare da soli gli equilibri. La stessa Lazio con Biglia non ha ceduto alle lusinghe che arrivavano da club di caratura internazionale.

Un’ultima osservazione da parte di Calori sulla realtà attuale della Serie A: “La Juventus ha cambiato tanto ma deve ritrovare quello che ha perso con le cessioni di Tevez, Pirlo e Vidal. La Roma con il doppio colpo in attacco si è avvicinata molto ai bianconeri, mentre il Napoli sembra ancora un’incognita. Ci vorrà tempo per assimilare gli schemi di Sarri. La Lazio potrebbe avere come punto di forza la continuità rispetto alla passata stagione. La squadra è rimasta la stessa, deve solo ritrovare il suo spirito.

Lotito, rifutati 50 milioni per Felipe Anderson

Tiene ancora banco il mercato, con le trattative ormai ferme Repubblica quest’ogg scrive di una maxi proposta arrivata sul tavolo di Lotito per Felipe Anderson. Si parla di una cifre intorno ai 50 milioni di euro che il Manchester United avrebbe formulato alla Lazio per accamparsi il gioiellino brasiliano. Lotito ha rifiutato confermando di credere fortemente tenendo fede al progetto di quest’estate cioè di trattenere i giocatori più importanti – secondo quanto richiesto anche dalla piazza – e inserire giovani di qualità. Una strategia che al momento però non premia i capitolini. In n.1 capitolino magari avrà tentennato difronte ai soldi dell’United ma i fatti dicono che la maxi-proposta è stata respinta. Così come, in precedenza, era stata rispedita al mittente un’offerta di 20 milioni del Milan per Parolo, di 35 dello stesso United per Biglia, di 15 del Leverkusen per Keita, un’altra importante del Valencia per De Vrij. Smentita invece un’offerta di 15 mln del Napoli per Cataldi. Per quest’ultimo – come scrive l’edizione odierna del Corriere dello Sport – si inizia a parlare di rinnovo di contratto. Il primo incontro dovrebbe svolgersi dopo l’esordio in Europa League.

Gilardino: “Lazio? Nessuna proposta convincente”

L’ultimo mercato della Lazio ha ruotato intorno agli attaccanti e fra i tanti nomi accostati alla rosa di mister Pioli c’è anche quello di Alberto Gilardino, ora in forza al Palermo. L’ex viola – in un’intervista al Corriere dello Sport di quest’oggi conferma che un timide interesse biancoceleste verso di lui c’è stato ma che alla fine non si più fatto nulla: Lazio e Inter? Il Palermo è stata l’unica vera società che si è presentata con una proposta convincente”. 

Biglietti Lazio-Saint Etienne, tutte le info sulla vendita: diritto di prelazione per gli abbonati

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AGGIORNAMENTO DELLE ORE 18.30 – Arrivano importanti novità riguardo i tagliandi per la partita Lazio-Saint Etienne di giovedì 1 ottobre allo stadio Olimpico. Ѐ di poco fa la comunicazione ufficiale da parte della società biancoceleste chetutti gli abbonati al campionato, dalle 12.00 di martedì 15 settembre alle ore 18.00 di mercoledì 16, potranno usufruire del diritto della prelazione sul proprio posto.Contemporaneamente verrà mantenuta anche la possibilità di acquistare i posti liberi sul momento.

La S.S. Lazio comunica che, dalle ore 12:00 di martedi 15 settembre, saranno messi in vendita i tagliandi per la partita del girone di Europa League LAZIO – Saint Etienne in programma giovedi 1 ottobre alle ore 19:00.

 


Martedì 15 settembre alle ore 12
. I tifosi della Lazio si segnino questa data sul calendario, perché sarà allora che partirà la vendita dei biglietti per la gara con il Saint Etienne, valida per la fase a gironi di Europa League e in programma allo stadio Olimpico giovedì 1 ottobre alle 19.

I biglietti, che potranno essere caricati sulla Fidelity Card Millenovecento, saranno acquistabili presso i punti vendita Lazio Style 1900, le ricevitorie Listicket e Ticketone, call center (al numero a pagamento 892.101) e tramite il sito internet  www.listicket.com.

All’atto dell’acquisto è necessario esibire un documento di identità (tra cui non le patenti di ultima generazione). Per gli U14 può bastare anche solo il tesserino sanitario, mentre per gli altri minori più grandi serve anche il documento di identificazione del Comune, la carta di identità, lo stato di famiglia con foto, il certificato di nascita con foto o il passaporto del genitore dove compare il minore.

Si può acquistare fino a un massimo di 4 biglietti e per le altre tre persone è possibile presentare anche solo copia del documento di identità. I biglietti infine possono essere acquistati fino al calcio di inizio della partita.

CURIOSILAZIO – La rosa oggi vale di più…

Il calciomercato, come sappiamo, è ormai chiuso da diversi giorni ed è arrivato il momento di fare bilanci sui movimenti delle squadre di Serie A.
Secondo una statistica – riportata sul portale CalcioWeb – il valore delle rose delle 20 squadre che compongono il nostro campionato è aumentato di ben 100,1 milioni di euro rispetto all’inizio della sessione estiva di calciomercato.
Le neo-promosse di quest’anno (Bologna, Frosinone e Carpi) ad esempio, hanno visto addirittura raddoppiare il loro valore in soli 3 mesi.

LAZIO – Anche la Lazio ha visto incrementare il valore della rosa, anzi possiamo dire che (nel periodo estivo) ha avuto una vera e propria impennata: dai 164,6 milioni di euro del 1 giugno 2015 ai 181,2 milioni del primo settembre 2015. Il valore della rosa della Lazio è cresciuto di ben 16,6 milioni di euro.

E’ arrivato il momento di dimostrare anche sul campo l’incremento di tale valore, non resta che attendere.

 

 

Cataldi, futuro biancoceleste

Dopo essere stato ultimamente retrocesso nelle gerarchie del tecnico Stefano Pioli, Danilo Cataldi, dopo la buona prestazione con la Nazionale Under 21 è pronto a tornare protagonista ed a ritagliarsi uno spazio importante nella squadra biancoceleste. Il centrocampista, appena ventunenne, è uno dei giovani più promettenti dell’intera serie A.

Cuore biancoceleste cresciuto nell’Ottavia, la squadra da dove la Lazio lo ha prelevato nel 2006-2007, ha svolto tutta la trafila nelle giovanili biancocelesti. Nell’ultima stagione disputata tra le fila della Primavera, agli ordini di mister Bollini, si è reso protagonista di una stagione esaltante arrivando con la squadra alla conquista dello scudetto di categoria. In quella magica serata Danilo mise a segno una doppietta coronando con successo l’annata della giovane compagine biancoceleste. All’inizio della stagione successiva viene convocato per la prima volta per il ritiro di Auronzo con la Prima Squadra agli ordini di Pioli, per poi essere ceduto in prestito al Crotone in Serie B. Nella piazza calabrese riesce, con abnegazione e volontà, a mettersi in evidenza scendendo in campo in 35 occasioni e realizzando 4 reti nell’arco del campionato. Le sue prestazioni non sfuggono alle Nazionali minori e viene aggregato alla Selezione di Serie B.

Nel 2014 rientra alla Lazio, dove esordisce in Serie A nell’incontro con il Napoli. Il giovane calciatore riesce pian piano a ritagliarsi spazi importanti in squadra, acquista sicurezza nei propri mezzi e diventa un elemento importante dello scacchiere di Stefano Pioli. Con la crescita del giovane biancoceleste, sono tante le società ad affacciarsi dalle parti di Formello interessate alle sue prestazioni, ma il presidente Lotito rifiuta tutte le varie proposte arrivate sulla sua scrivania. L’ultima, ma non per importanza, è stata svelata da Sky questa mattina. Il Napoli nel corso dell’ultimo mercato avrebbe messo sul piatto 15 milioni per accaparrarsi il calciatore, proposta subito rifiutata dalla società biancoceleste. La Lazio punta forte su Danilo. Il ragazzo percepisce 200mila euro, uno dei contratti più bassi nella rosa, ma la dirigenza è pronta a sedersi al tavolo per adeguare il suo contratto (ora in scadenza nel 2018). A metà settembre è previsto un incontro tra il suo procuratore, Alessandro Beltrami, e la società per discutere il rinnovo. La società vuole trattenere Cataldi e Cataldi vuole la Lazio, problemi all’orizzonte non sembrano esserci. Il cielo sopra Danilo è sempre più a tinte biancocelesti.

Felipe Anderson: meno fioretto, più acciaio giapponese

Quando in Kill Bill vol. 1 la “sposaUma Thurman vola sull’isola di Okinawa per incontrare il maestro della spada samurai Hattori Hanzo, la sua richiesta è la più chiara possibile: le occorre “Acciaio Giapponese” per liberarsi di “scarafaggi enormi.”

Quanto servirebbe alla Lazio attuale l'”Acciaio Giapponese” che Felipe Anderson aveva portato lo scorso anno in una stagione iniziata in maniera grigia tanto quanto quella attuale, è cosa nota. FA7, che nel frattempo si è trasformato in FA10, sembra però preferire ultimamente il fioretto alle lame affilate. Scelta consapevole o necessità dettata da uno stato di forma ancora approssimativo? Proviamo a scoprirlo.

L’UOMO DEI (BI)SOGNI – Quanto occorra alla Lazio il miglior Felipe Anderson, e quanto sia servito anche lo scorso anno, è risaputo da tutti. La stagione della squadra di Stefano Pioli è completamente cambiata da quando il giovane brasiliano aveva pescato il jolly in un’anonima partita di Coppa Italia contro il Varese. Nella mente di un giovane in cerca di affermazione, sono strani i meccanismi che possono scattare. Subito dopo è arrivato il primo gol in campionato in casa del Parma, seguito da quella che è stata la vera partita della svolta, Inter-Lazio, un 2-2 amaro per la rimonta subita dai biancocelesti, ma dolcissimo per Anderson per la strepitosa doppietta realizzata. Da lì è partita un’escalation che ha portato Felipe ad essere “l’Acciaio Giapponese” che ha eliminato tutti gli “scarafaggi” che la Lazio si è trovata di fronte. Una stagione squarciata in due, dalla sconfitta di Empoli che aveva relegato la Lazio a metà classifica, all’ottava vittoria consecutiva, esattamente un girone dopo, proprio contro i toscani. In quel match, di fronte a 50.000 laziali in delirio, Felipe Anderson siglò il suo decimo gol in campionato. L’ultimo, finora, perché quella parentesi felice terminò inaspettatamente.

RITROVARE L’INCISIVITA’ – Come si è passati allora dall'”Acciaio Giapponese” ad un morbido fioretto? Nemmeno la vicenda personale dell’arresto del padre in Brasile aveva distolto Anderson dalla concentrazione nella scalata alla Serie A. Gol pazzeschi, partite “spaccate” come quella contro il Sassuolo o contro il Torino, assist vincenti e accelerazioni spaventose. Da Juventus-Lazio, Felipe ha dimenticato come si fa: all’apice dell’ascesa, la furia del samurai è stata sostituita da un tenero spadaccino. Che non incide, non colpisce più: e dopo un finale della scorsa stagione in cui non sono più arrivate le magie necessarie per chiudere al secondo posto, anche l’inizio di questa nuova annata non è stato all’altezza delle aspettative. Addirittura in panchina nelle prime due di campionato contro Bologna e Chievo, e senza un vero acuto nella doppia sfida col Bayer Leverkusen. Consacrazione internazionale rimandata, e per Anderson la sosta è arrivata forse provvidenziale.

#STELIPE – Chissà se come la “sposa” tarantiniana, Felipe ha un maestro spirituale a cui rivolgersi nei momenti di crisi. Se sì, è auspicabile che ci abbia fatto un salto. Anche osservatori illustri come Marcello Lippi l’hanno notato: l’uragano della scorsa stagione oggi fatica a saltare l’uomo. Un problema temporaneo? Tutti i laziali si augurano, e in cuor loro sono convinti, di . Probabilmente mancano i riferimenti dell’anno scorso. La fondamentale protezione di Lucas Biglia a centrocampo, la collaborazione di Filip Djordjevic nelle sponde, la serenità di alcuni elementi del gruppo. L’amicizia cementata con Stefan De Vrij, quasi inseparabili i due nelle scorribande social con i fans che hanno varato un hashtag, #Stelipe, per consacrarne l’unione sul campo. Un corpo e un anima, ma se Stefan sta male, anche Felipe probabilmente soffre. L’inizio di stagione non è stato memorabile per nessuno dei due. Pioli intanto studia soluzioni tattiche da trequartista che possano rivitalizzare anche lui, il fuoriclasse da cento milioni, richiesta del presidente Lotito per l’uomo che l’anno scorso ha cambiato la stagione della Lazio. Che spera di ritrovare il suo “Acciaio Giapponese” sin dalla fondamentale partita contro l’Udinese.

Fabio Belli

Ecco la decisione della Curva Nord per Lazio-Udinese

Intervenendo con un proprio esponente nella trasmissione “I Laziali Sono Qua“, condotta da Danilo Galdino sugli 88.100 di Elle Radio, la Curva Nord ha sciolto le riserve sulla presenza o meno della parte più calda del tifo laziale nella partita contro l’Udinese di domenica prossima alle ore 18.

La Curva Nord è casa nostra,” è stato spiegato nella diretta radiofonica, “la casa di tutti i tifosi laziali. E dunque contro l’Udinese la Nord sarà al suo posto.” Una scelta presa dunque nonostante la divisione della Curva ordinata dal prefetto, decisione che ha causato grandi malumori in seno alla tifoseria dell’Olimpico. Contro il Bologna era andata in scena la protesta con la curva laziale che aveva disertato il match per manifestare il suo deciso dissenso riguardo ai lavori che hanno letteralmente spaccato in due il settore. Restando ferme le posizioni prese a inizio stagione, la Nord tornerà al suo posto per sostenere la squadra di Stefano Pioli nella delicata sfida contro i friulani: “Perché mai nessuno potrà cacciarci da casa nostra.

Fabio Poli: “Lazio, domenica servirà la determinazione. Matri? Ha qualità”

L’ex attaccante biancoceleste, Fabio Poli, è intervenuto questo pomeriggio ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 FM per parlare di Lazio:
L’inizio dei biancocelesti non è stato positivo, ma ora bisogna ricominciare e ripartire. L’Udinese ha ottimi giocatori, è una squadra di tutto rispetto. La Lazio deve scendere in campo con molta determinazione e voglia di vincere, i biancocelesti sulla carta sono superiori. Forse un cambio di modulo per affrontare l’ Udinese potrebbe essere una valida alternativa viste le assenze. 
Alessandro Matri è un giocatore con grandi qualità, mi auguro che possa dare una mano alla squadra e che Pioli riesca ad inserirlo nel migliore dei modi”.

 

Sannino crede in Pioli: “Saprà motivare i suoi”

Giuseppe Sannino, ex tecnico di Chievo, Palermo e Watford, ai microfoni di Tuttomercatoweb.com ha espresso il suo punto di vista sulla Serie A, manifestando anche parole di elogio per il tecnico biancoceleste:
È un campionato più equilibrato rispetto agli altri anni.
Penso che il Napoli voglia ambire ad un posto in Champions. La Lazio ha un allenatore come Pioli che sa dare le giuste motivazioni ai suoi, poi ci sono le milanesi che hanno bisogno di ottenere un risultato importante”.

Portanova, parole d’amore per la Lazio: “Avrei pagato per vestire quella maglia”

Daniele Portanova è un uomo che nella vita ha cambiato molte squadre: Messina, Napoli, Genoa, Bologna e Siena (e la sua avventura non è ancora finita visto che sta ancora giocando in Lega Pro con la Robur Siena), ma c’è solo una maglia che lui avrebbe voluto indossare per tutta la sua vita calcistica: quella della Lazio, la squadra per cui tifa fin da bambino, il suo unico grande amore. Proprio di questo amore (e non solo) ha parlato ai microfoni di GianlucadiMarzio.com:

IL CALCIO – “Il calcio è sempre stata la mia passione e infatti ho iniziato a giocare a cinque anni nella squadra del Montespaccato, una borgata di Roma nella quale sono nato. Poi mi ha preso il Casalotti che era una società un po’ più nominata. Lì ho fatto bene e mi ha prelevato la Roma, dove ho avuto la prima crescita soprattutto sotto il profilo tecnico-tattico. Poi altre esperienze che mi hanno formato anche sotto un altro profilo, quello umano che è stato il mio forte e infine tante avventure in Serie A. Sono molto felice ed orgoglioso di quello che ho fatto, l’unico momento negativo è stato il CalcioscommesseHo sempre sostenuto un calcio pulito ed esser stato tirato in mezzo mi ha fatto tanto male. Però dico sempre che c’è un Dio e alla fine ne sono uscito vittorioso. Io credo molto in Padre Pio”.

IL SOGNO – Gli viene chiesto qual è il suo sogno nel cassetto: “Il mio sogno da quando sono nato ad oggi è stato sempre lo stesso: vestire la maglia della squadra per cui tifo, la Lazio. Gli si chiede se ci sarebbe andato anche gratis: “Sì, assolutamente addirittura ci pagherei sopra io (ride, ndr). Quest’anno è stato quello in cui mi sono sentito più richiesto dalla gente della Lazio. E’ stata una soddisfazione enorme. Se prima ero laziale, ora lo sono ancora di più”.

IL PRESENTE – Si torna al presente, alla sua nuova squadra di Lega Pro, la Robur Siena: “Amo tantissimo questa città e la scelta è stata dunque semplice. Ho deciso di andare in D anche perché non vedevo più in un certo tipo di calcio nel quale credo. Un calcio fatto di valori, unione, rispetto per la maglia e per l’avversario. Questa è stata l’unica squadra che mi ha dato stimoli. Mi sono sentito in dovere di riportarla in alto”.

DI PADRE IN FIGLIO – Una domanda sulla sua vita privata, e sul figlio Manolo, centrocampista che gioca negli Allievi della Lazio: “Ha esaudito la metà del mio sogno nel cassetto. E’ giovane deve stare solo sereno e divertirsi. A questa età il calcio è divertimento, educazione e rispetto. Se è contento lui, siamo contento tutti”.

CARATTERISTICHE – Infine come ultima domanda, gli viene chiesto che tipo di difensore è: “Io do tutto per la maglia che indosso. E poi non ho paura di nessuno. Io mi sento un buono, una persona di cuore. Non ho vie di mezzo. O sono ‘buono buono’ o ‘cattivo cattivo’. Con le dovute proporzioni”.  

Verso Lazio-Udinese, idea Zapata per i friulani

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Lazio-Udinese è ormai alle porte. Mancano infatti appena 4 giorni alla ripresa del campionato dopo la sosta per le nazionali e cominciano ad arrivare le prime indicazioni sulla formazione che il tecnico dell’Udinese Stefano Colantuono potrebbe schierare all’Olimpico, domenica alle ore 18.

Al centro dell’attacco dei friulani potrebbe partire dal primo minuto Duvan Zapata. L’attaccante colombiano, reduce da una stagione altalenante come vice Higuain a Napoli, è segnalato in grande crescita e vicino al top della condizione. Difficilmente Colantuono rinuncerà a schierarlo al centro dell’attacco, in tandem con Cyril Thereau, sicuro di un posto da titolare. Capitan Totò Di Natale è pronto a subentrare a partita in corso per offrire varianti tattiche e fantasia in avanti.

Tra le speranze mal nascoste dell’ex tecnico dell’Atalanta c’è anche quella di recuperare per il centrocampo il cileno Iturra, 31enne “prelevato” in estate dal Granada, società di proprietà della famiglia Pozzo.

L’Avv. Gentile: “L’infortunio di De Vrij frutto del caso”

A seguito dell’infortunio subito da Stefan De Vrij nell’ultimo incontro disputato con l’Olanda, si era sparsa la voce di una dirigenza laziale infuriata e pronta ad azioni legali nei confronti della Federazione Olandese ma niente di tutto ciò corrisponde alla realtà. A smentire il tutto è stato l’avv. Gentile intervenuto ai microfoni di Radio Olympia: “L’infortunio del giocatore è frutto del caso e può succedere a chiunque scenda in campo. Il caso e la sfortuna fanno parte del gioco. Non promuoveremo nessuna azione contro l’Olanda ed il loro staff medico, non ci sono ne i termini ne i presupposti. Mi auguro che Stefan recuperi in fretta, è un elemento fondamentale per la Lazio.