Intervistato da Mediaset Premium a fine partita, Felipe Anderson eletto migliore in campo ha detto: “Sono contento. Ringrazio Dio, i compagni che mi aiutano ogni giorno e Pioli che mi dà sempre consigli per migliorare. Il clima è difficile ma è normale perché i tifosi vogliono rivedere la squadra dell’anno scorso, come si è vista oggi. Dobbiamo continuare a lavorare e a giocare sempre come oggi. Non devono più esserci partite come quella di Napoli. Il mio gol? Segnare o fare l’assist è sempre bello ma l’importante è che la squadra vinca. Ho corso per i compagni, non esiste Felipe, esiste la squadra. Questo lo voglio dimostrare in ogni partita. Devo ritrovare fiducia e convinzione nelle mie giocate. Ho parlato molto col mister e mi diceva che dovevo rimanere tranquillo perché il mio momento sarebbe arrivato. Noi siamo forti, dobbiamo restare umili e giocare uniti come oggi. Classifica? Noi guardiamo solo a noi stessi. Abbiamo molto da migliorare. Siamo molto forti a dobbiamo dimostrarlo sempre come abbiamo fatto oggi”.
Lazio-Genoa 2-0, la cronaca: si vola con Genio Filip e Mago Felipe
Dopo il tracollo di Napoli, l’unica medicina era la vittoria. La Lazio l’ha buttata giù tutta, prima un po’ riluttante, poi sempre più di gusto sentendo moltiplicarsi le energie. Ancora tante assenze e qualche sbavatura affliggono una squadra che si può definire sicuramente ancora non guarita ma convalescente, ma i fantasmi partenopei sembrano finalmente svaniti. Soprattutto, il tabellino dice che la Lazio ha ritrovato Djordjevic in campo e tra i marcatori, e Felipe Anderson come leader e genio offensivo, dopo un lungo digiuno capace ancora di far sciogliere l’Olimpico con un’autentica prodezza. Visti i presupposti con i quali ci si era avvicinati a questo Lazio-Genoa, probabilmente non si poteva sperare di meglio.
FORMAZIONI – Nella Lazio il fulmine a ciel sereno è il forfait di Matri: si rivede così Djordjevic dal primo minuto, dopo un avvio pieno di problemi fisici. Cataldi e Parolo sono i vertici bassi di centrocampo, si rivedono titolari Milinkovic-Savic e Kishna, al centro della difesa si rivede Gentiletti, e lo spaesato Hoedt di Napoli può così rifiatare. Il Genoa reduce dai ko contro Fiorentina e Juventus non rinuncia alla sua vena offensiva, con Ntcham nel tridente assieme a Pandev e Perotti.
SUBITO BRIVIDO – La Lazio parte a testa bassa, aggressiva e desiderosa di riscatto, ma il primo brivido è di marca genoana. Rincon al 5′ dal limite coglie un clamoroso palo a portiere battuto, e la Curva, già in contestazione, comincia decisamente a rumoreggiare. 3′ dopo la reazione biancoceleste si traduce in un’imperiosa progressione di Felipe Anderson che serve Milinkovic-Savic, che conclude però debolmente tra le braccia di Lamanna. I biancocelesti faticano però a sfondare e dopo un quarto d’ora Pioli inverte gli esterni d’attacco con Anderson che passa da destra a sinistra e Kishna che compie il percorso inverso.
LAMPO DJORDJEVIC – Le occasioni concrete però continuano ad essere del Genoa, con Rincon che si libera al tiro da ottima posizione e conclude di potenza, costringendo Marchetti alla grande risposta. Il primo vero guizzo biancoceleste arriva al 33′, sullo stesso binario del gol realizzato dal Dnipro. Punizione di Kishna e colpo di testa di Sergej Milinkovic-Savic, che trova lo straordinario riflesso di Lamanna che toglie il pallone da sotto la traversa per la deviazione in angolo. Ma al 35′ arriva il lampo che scuote la partita. Dalla sinistra Lulic lascia partire un cross che taglia tutta l’area del Genoa: la difesa rossoblu sale scriteriatamente e Djordjevic, completamente solo, piazza la palla dove Lamanna non può arrivare. Al 39′ il serbo prova il bis su punizione dal limite, mancando di poco il bersaglio. Ma l’ultimo vero sussulto del primo tempo arriva da Tachtsidis, che su punizione impegna severamente Marchetti.
FUORI CISSOKHO – Gasperini cambia subito molto ad inizio secondo tempo inserendo Diego Capel al posto dell’evanescente Ntcham, e l’ex Napoli Dzemaili al posto di Tachtsidis. I rossoblu provano ad imbastire una reazione, la Lazio a ripartire efficacemente. All’11’ pero Cissokho, già ammonito tre minuti prima, stende il lanciatissimo Felipe Anderson, e viene così espulso. La squadra di Pioli ha immediatamente l’occasione per raddoppiare grazie ad una grande giocata di Kishna, ma Djordjevic sceglie l’assist invece che il tiro e spreca l’opportunità. Gasperini nel frattempo riequilibra la squadra inserendo Figueiras al posto di Perotti.
FELIPE IL MAGO – E’ il minuto 16 quando la Lazio, a caccia del colpo per chiudere la partita, riceve la notizia più bella: il mago Felipe è tornato, e per svegliarsi dal torpore realizza forse quello che è uno dei suoi gol più belli in biancoceleste. Conclusione a girare dalla lunga distanza, sotto l’incrocio dei pali, imparabile per Lamanna: una delle magie alle quali il brasiliano aveva abituato il pubblico della Lazio nella scorsa stagione, e che sembravano smarrite, a loro volta svanite nel nulla. Un raddoppio che permette alla Lazio di gestire il risultato, anche se per i cambi Pioli attende oltre la mezz’ora.
FOLLIA PANDEV & SORPASSO – Al 33′ il primo ad entrare in campo dalla panchina tra le fila biancocelesti è Keita in luogo di Djordjevic. 5′ dopo Milinkovic-Savic lascia spazio a Morrison, Felipe Anderson a Mauri. Al 40′ Pandev perde la testa ed entra a gomito alto sul volto di Mauricio. Rosso diretto e Genoa ridotto in nove, davvero un brutto gesto da parte del macedone. Si chiude con la Lazio sul velluto e la Nord in contestazione come annunciato, ma scossa oltre che dai gol biancocelesti anche dalle prodezze di Eder e l’autorete di Manolas che hanno castigato la Roma a Marassi. Perché ci sono sere nere dall’inizio alla fine, ed altre che nascono bene e finiscono meglio. Con tanto di sorpasso.
Fabio Belli
TABELLINO: LAZIO-GENOA 2-0
Marcatori: 35′ Djordjevic, 62′ Felipe Anderson
LAZIO (4-2-3-1): Marchetti; Basta, Mauricio, Gentiletti, Lulic; Cataldi, Parolo; Felipe Anderson (82′ Mauri), Milinkovic-Savic (83′ Morrison), Kishna; Djordjevic (78′ Keita). A disp. Berisha, Guerrieri, Hoedt, Patric, Braafheid, Oikonomidis, Radu, Onazi. All. Pioli.
GENOA (3-4-3): Lamanna; De Maio, Burdisso, Marchese; Cissokho, Rincon, Tachtsidis (46′ Dzemaili), Laxalt; Ntcham (46′ Capel), Pandev, Perotti (58′ Figueiras). A disp. Ujkani, Sommariva, Ierardi, Lazovic, Asencio Raul. All. Gasperini
ARBITRO: Rizzoli (sez. Bologna).
ASS.: Passeri-Peretti. IV: Musolino. ADD.: Fabbri-Abisso.
NOTE. Ammoniti: 24′ Cataldi (L), 38′ Marchese (G), 42′ Mauricio (L), 53′ Cissokho (G), 64′ Gentiletti (L), 76′ Milinkovic-Savic (L), 78′ Figueiras (G) Espulsi: 56′ Cissokho (G) per doppia ammonizione, 85′ Pandev (G). Recupero:1′ pt, 4′ st.
Djordjevic nell’intervallo: “Gol meritato dopo un buon primo tempo”
Il suo gol ha sbloccato il match, Filip Djordjevic incalzato da Mediaset Premium ha detto: “E’ una gara molto difficile perché dopo il 5 a 0 non è facile tornare in gioco subito. Sono contento del gol perché ce lo siamo meritati dopo un buon primo tempo in cui abbiamo fatto tanto possesso palla. Contestazione dei tifosi? Noi siamo sul campo e cerchiamo di giocare per vincere tutte le partite”.
Marchese: “Gara difficile, ma se diamo il massimo possiamo farcela”
Queste le parole rilasciate dal giocatore del Genoa Giovanni Marchese a Lazio Style Radio 89.3 prima del match:
“Sarà una gara difficile, anche se ormai tutte in serie A sono difficili, dobbiamo affrontarla al meglio e esprimere il nostro calcio.
Tra di noi parliamo e ci diciamo cosa fare in campo, se ognuno da il meglio di se stesso possiamo fare bene questa sera“
Tare: “Dobbiamo ritrovare l’umiltà, mi aspetto una risposta dalla squadra”
Il direttore sportivo Igli Tare ha parlato ai microfoni di Mediaset prima del match con il Genoa:
“Speriamo di trovare un punto di partenza da cui ripartire, peggio di così non può andare, purtroppo è avvenuta una confitta che ha insegnato qualcosa di importante a tutti…dobbiamo trovare l’umiltà e tornare a giocare con onore e rispetto per la maglia
Pioli? Non abbiamo mai cercato di scaricare colpe, dobbiamo stare uniti e trovare il problema e risolverlo, spero che la squadra dia una risposta sul campo. Vi assicuro che pioli resterà in ogni caso.”
Parolo: “Il ritiro ci ha aiutato, adesso dobbiamo tornare a essere squadra”
Queste le dichiarazioni rilasciate da Marco Parolo a Lazio Style Radio 89.3 a pochi minuti dall’inizio del match:
“Qualcosa è cambiato ma noi dobbiamo scendere in campo dando il massimo. In casa possiamo avere più spinta ma dobbiamo solo pensare a lottare insieme, se faccimao questo abbiamo le qualità per sbloccare le partite. Dobbiamo lottare su ogni pallone e non mollare mai se lo facciamo diventiamo competitivi sia in casa che fuori.
Il ritiro ci ha permesso di confrontarci, di vedere i problemi, di mostrare le idee e i concetti…è stato fatto e adesso dobbiamo mettere in pratica le idee di ognuno, dobbiamo essere una squadra dove tutti quanti corrono e si aiutano, poi sì abbiamo giocatori di qualità…ma la base deve essere che tutti si sacrificano per il bene del compagno“
FORMAZIONI UFFICIALI – Spazio alla linea verde, Djordjevic dal 1′.
LAZIO (4-2-3-1) – Marchetti; Basta, Mauricio, Gentiletti, Lulic; Cataldi, Parolo; Felipe Anderson, Milinkovic-Savic, Kishna; Djordjevic. All. Pioli. A disp. Berisha, Guerrieri, Hoedt, Patric, Braafheid, Oikonomidis, Radu, Onazi, Morrison, Mauri, Keita.
Indisponibili: Klose, Biglia, de Vrij, Candreva, Matri
Squalificati: nessuno
Diffidati: nessuno
GENOA (3-4-3) – Lamanna; De Maio, Burdisso, Marchese; Cissokho, Rincon, Tachtsidis, Laxalt; Perotti, Pandev, Ntcham. All. Gasperini. A disp. Ujkani, Sommariva, Diogo Figueiras, Ierardi, Dzemaili, Capel, Lazovic, Asencio Raul.
Indisponibili: Perin, Gakpè, Munoz, Costa, Pavoletti
Squalificati: Izzo
diffidati: nessuno
ARBITRO: Rizzoli (sez. Bologna)
ASSISTENTI: Passeri e Peretti
IV UOMO: Musolino
ADDIZIONALI: Fabbri e Abisso
LAZIALI FUORI PORTA – Tounkara gol! Crecco ok, esordio per Filippini
Appuntamento infrasettimanale con la consueta rubrica che aggiorna i nostri lettori sulle prestazioni dei giocatori della S.S. Lazio attualmente in prestito ad altre squadre italiane o straniere; in questo martedì calcistico sono scesi in campo i giovani in prestito in squadre di Serie B: Tounkara (Crotone), Crecco e Rozzi (Virtus Lanciano), Filippini (Pro Vercelli), Strakosha e Pollace (Salernitana).
Tounkara: BOOM! Bastano due minuti a Mamadou per mettere a segno la prima rete da professionista nel campionato cadetto nella partita stravinta dal Crotone per 4-1 sul Bari, sfruttando alla perfezione un assist di Modesto. Il giovane di origine senegalese sfodera un’ottima prestazione, mettendo costantemente in difficoltà il suo avversario di turno, Del Grosso, che non riesce mai a tenerlo. Esce al 77esimo, quando i giochi sono ormai fatti, tra gli applausi del pubblico. Prima di uscire fa in tempo a rimediare un cartellino giallo. Chapeau!
Crecco e Rozzi: il Lanciano pareggia a reti bianche nella partita casalinga contro il Vicenza e Luca Crecco parte titolare come mezzala mancina nel 4-3-3 disegnato da mister D’Aversa, sfoderando una prestazione ampiamente sufficiente. Il suo dinamismo e la sua duttilità si rivelano importantii per la squadra, anche se spesso pecca un po’ di lucidità: prezioso. Non figura nemmeno nell’elenco dei convocati l’ex Virtus Entella Antonio Rozzi.
Filippini: esordio dal primo minuto per l’esterno di fascia lo scorso anno in prestito al Bari. Un esordio difficile sul campo del Brescia che ha visto la Pro Vercelli uscire sconfitta con un secco 2-0. La difesa piemontese va spesso in difficoltà e il classe ’95 soffre molto le scorribande di Embalo, in grande serata: da rivedere.
Strakosha e Pollace: la Salernitana riesce a strappare un preziosissimo punto a Pescara, nonostante abbia giocato in inferiorità numerica per oltre un tempo. Per la seconda partita consecutiva al giovane Strakosha viene preferito il più esperto Terracciano; l’ex capitano Primavera Pollace si accomoda vicino a lui, rimandando nuovamente il proprio esordio in Serie B.
Minala: solo panchina per il classe ’96 nella vittoria casalinga del Latina contro l’Ascoli dopo la brutta prestazione di domenica sul campo della Pro Vercelli.
Giulio Piras
PROBABILI FORMAZIONI – Pioli torna al 4-2-3-1: sorpresa in attacco. Il Genoa ritrova Perotti
La bruciante sconfitta di Napoli ha messo in discussione molti dell’11 titolare di quella sera. Tra i maggiori colpevoli ci sono Radu e Hoedt. Il romeno non vive un momento particolarmente felice della sua carriera. Lui lo sa benissimo e ha promesso il pronto riscatto come raccolto in esclusiva ieri da Laziochannel.it. Ma difficilmente Pioli stasera lo schiererà dal primo minuto. Al suo posto dovrebbe arretrare Lulic. Invece il difensore olandese sarà sostituito da Gentiletti. A centrocampo è ballottaggio tra Onazi e Cataldi, con quest’ultimo favorito. Nel tridente sulla trequarti si rivedono Kishna e Felipe Anderson, con Milinkovic-Savic posizionato dietro la punta come contro il Dnipro. A proposito del centravanti, infortunatosi Matri potrebbe tornare in campo Djordjevic. Il serbo è in vantaggio su Keita. Per quanto riguarda il Genoa, anche Gasperini dovrà rinunciare a molti giocatori. Oltre ai lungodegenti Tino Costa, Perin e Pavoletti, nell’ultimo match Izzo è stato espulso e quindi non ci sarà a Roma. Il Genoa ritrova, però, Perotti che quasi sicuramente scenderà in campo dall’inizio.
PROBABILI FORMAZIONI
LAZIO (4-2-3-1) Marchetti; Basta, Mauricio, Gentiletti, Lulic; Cataldi, Parolo; Felipe Anderson, Milinkovic-Savic, Kishna; Djordjevic. All.Pioli
GENOA (3-4-3): Lamanna; De Maio, Burdisso, Marchese; Cissokho, Rincon, Dzemaili, Laxalt; Ntcham, Pandev, Perotti. All. Gasperini.
Cana: “Djordjevic mi ha convinto a venire a Nantes. Uno come lui ci avrebbe fatto comodo”
Dopo 4 stagioni trascorse nella capitale tra le fila biancocelesti Lorik Cana si è trasferito in Francia per giocare nel Nantes, l’ex squadra di Filip Djordjevic. In un’intervista rilasciata ai media francesi il calciatore albanese ha speso parole di elogio nei confronti del suo ex compagno di squadra: “E’ un peccato che Filip sia andato via dal Nantes, è un eccellente giocatore, ci avrebbe fatto molto comodo. Prima di venire qui ho parlato con lui per avere notizie sull’ambiente francese e di come si viveva qui in città. Mi ha parlato bene di tutte le componenti: città, tifosi, club. Le sue risposte sono state tutte incoraggianti, mi hanno convinto ad iniziare questa nuova avventura e ad accettare il trasferimento nella mia nuova squadra”.
Morrison chiarisce: “Quel tweet non l’ho scritto io”. Poi precisa: “Rispetto il mio allenatore”
AGGIORNAMENTO ORE 16:00 – Morrison ha spiegato che le dichiarazioni precedenti non le ha scritte lui ma un suo amico che gestisce l’account. Così Ravel, dopo aver spiegato l’accaduto, ha scritto altri tweet: “Sto lavorando sodo tutti i giorni. Tutto quello che voglio fare è giocare a calcio. Tutti i giorni vengo al club e mi piace ogni minuto”.
I’m working hard everyday all I want to do is play football everyday I come to the club and I enjoy every minute
— R7 (@morrisonravel) 23 Settembre 2015
Poi l’inglese ha parlato del suo rapporto con la squadra e con l’allenatore: “Ho rispetto per il mio allenatore e per la mia squadra. Noi siamo un’unica grande famiglia”.
I have respect for my coach and my team as we are all one big family — R7 (@morrisonravel) 23 Settembre 2015
E’ tra i giocatori più discussi della rosa biancoceleste senza aver mai giocato una partita intera (54′ totali tra campionato e coppe). Parliamo di Ravel Morrison, fin qui oggetto del mistero. Tra infortuni e presunti mal di pancia, il talento inglese è tornato a parlare e l’ha fatto attraverso twitter. Probabilmente in riferimento alle parole di Pioli in conferenza stampa, Morrison ha cinguettato: “Non c’è bisogno di parlare molto sul campo, è il tuo calcio che parla per te”. Evidentemente resosi conto che quel tweet avrebbe potuto sollevare polemiche, qualche minuto dopo è stato rimosso e sostituito con un nuovo tweet: “Tevez ha giocato in Inghilterra senza mai parlare inglese e ha giocato in Italia senza mai parlare italiano”. Un segnale forte all’allenatore, ma come reagirà Pioli?
Lucas Biglia, il faro biancoceleste
La stagione scorsa era stato il faro dei biancocelesti, in questa stagione non si è praticamente mai visto. A parte nell’incontro di esordio di questo campionato contro il Bologna, dove realizzò il gol del vantaggio biancoceleste, del centrocampista argentino Lucas Biglia se ne sono perse le tracce per un prolungato periodo. L’infortunio al polpaccio riportato nel corso della stessa partita, una lesione ai muscoli della gamba destra, ne hanno frenato la partenza e condizionato l’inizio di campionato in questa nuova stagione. Assenza troppo importante per la truppa di Pioli che ha risentito della mancanza del faro del centrocampo laziale. Il tecnico emiliano ha tentato in tutti i modi di far fronte alla sua prolungata assenza ma gli uomini in rosa, nonostante l’impegno profuso, non sono stati all’altezza dell’argentino e non sono riusciti a colmare la pesante lacuna. Ora il peggio sembra essere passato, o almeno si spera. Domani mattina Lucas dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, rientrare in gruppo. Il medico, Stefano Salvatori, nell’ultimo aggiornamento sulla situazione degli infortunati biancocelesti ha dichiarato che giovedì alla ripresa degli allenamenti verranno verificate le sue condizioni e se le risposte saranno confortanti il giocatore potrebbe tornare disponibile per l’incontro di Verona di domenica prossima contro l’Hellas. Il tecnico Pioli spera di ritrovare presto l’argentino, l’uomo che, nella scorsa stagione con le sue ottime prestazioni, era riuscito a guidare i biancocelesti fino al terzo posto finale, prendendo per mano la squadra e dando sicurezza al reparto centrale ed a tutti i suoi compagni. Il presidente Lotito lo ritiene incedibile, nel corso dell’ultimo calciomercato ha rispedito al mittente tutte le proposte arrivate. L’argentino viene valutato dal numero uno biancoceleste circa 40 milioni di euro, cifra spropositata che ha fatto girare i tacchi e prendere altre direzioni a squadre come Real Madrid e Manchester United, che si erano interessate al giocatore. Il suo contratto è in scadenza nel 2018, Lucas guadagna meno di 1,5 milioni a stagione, è in attesa di un adeguamento di contratto, almeno al livello degli altri top player biancocelesti come promessogli dal presidente in persona. Ad ora, quella di Lotito è rimasta solo una promessa non mantenuta, e questa situazione ha pesato non poco sul rendimento e la concentrazione del calciatore argentino. Tornando al campo, Pioli non vede l’ora di riabbracciare il giocatore, sperando che il faro del centrocampo torni presto ad illuminare la navigazione della barca biancoceleste e che con le sue giocate riesca ad indirizzare verso un porto sicuro ciò che resta di quella splendida ciurma che solo qualche mese fa riuscì a regalare un sogno che neanche il più ottimista dei sostenitori biancocelesti si sarebbe mai aspettato di poter vivere.
Supercoppa, i cinesi non pagano: verso un’altra sede?
1,5 milioni. È questa la cifra che Lazio e Juventus sono ancora in attesa di ricevere dalla Cina a titolo di compenso per la partecipazione alla Supercoppa Italiana dello scorso agosto. Le due società non sono però le sole ad avanzare dei soldi, visto che anche la Lega A deve ricevere 3,3 milioni dalla Vansen Sport. Secondo quanto rivela Tuttosport, se per i soldi ai club non ci sono problemi e dovrebbero riceverli come pattuito, per quanto riguarda invece quelli alla Lega c’è il rischio che sfumino per inadempienza degli obblighi contrattuali da parte dei cinesi. Ciò sarebbe un danno enorme per il massimo organo del calcio nostrano, in quanto non gli consentirebbe di pagare Lazio e Juventus non avendo a disposizione le risorse necessarie. Proprio per questo, Lega e Infront starebbero valutando per il futuro altre sedi, tra cui Australia, Qatar e Canada.
Lazio-Genoa, i convocati di Pioli: Matri out
Al termine dell’allenamento odierno Stefano Pioli ha diramato la lista dei convocati per la sfida di questa sera contro il Genoa. Spicca l’assenza di Matri: l’attaccante di Sant’Angelo Lodigiano ha riportato un affaticamento all’adduttore che lo costringerà a saltare la sfida con il Grifone. Al suo posto giocherà probabilmente Djordjevic affiancato da Kishna, con Keita che invece partirà dalla panchina. Di seguito la lista completa:
Portieri: Marchetti, Berisha, Guerrieri;
Difensori: Basta, Braafheid, Gentiletti, Hoedt, Mauricio, Patric, Radu, Seck;
Centrocampisti: Cataldi, Felipe Anderson, Lulic, Mauri, Milinkovic-Savic, Morrison, Oikonomidis, Onazi, Parolo;
Attaccanti: Djordjevic, Keita, Kishna.
Makinwa a “I Laziali Sono Qua”: “I giocatori della Lazio devono guardarsi negli occhi”
Cinque stagioni trascorse con la maglia della Lazio, pur con sole quarantacinque presenze e tre gol realizzati in Serie A. Stephen Makinwa ha attraversato un’esperienza costellata da diversi problemi a Roma, ma per la lunga militanza è rimasto comunque legato all’ambiente laziale, professandosi anche tifoso biancoceleste. Una attenta osservazione che oggi, ospite nella trasmissione radiofonica “I Laziali Sono Qua” condotta da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva sugli 88.100 di Elle Radio, l’ha portato a fare il punto sulla difficile situazione della squadra di Stefano Pioli, oggi chiamata al riscatto nel turno infrasettimanale contro il Genoa. Divenuto oggi un agente di calciatori, Makinwa da detto la sua nelle vesti di doppio ex, avendo vestito nella sua carriera anche la maglia dei grifoni.
“Mi aspetto una partita ricca di spunti,” spiega Makinwa, “ed importante per entrambe le squadre. La Lazio è reduce da una sconfitta pesante, ma il Genoa ha raccolto tre sconfitte nelle prime quattro partite, e non può permettersi di perdere ulteriore terreno in classifica.”
Per uscire fuori dal momento difficile, secondo Makinwa la Lazio deve: “Compattarsi come squadra, senza dubbio. I giocatori devono guardarsi negli occhi come facevamo noi ai tempi in cui militavo alla Lazio, e saper reagire come gruppo alle avversità.”
Aprendo l’album dei ricordi, l’ex attaccante nigeriano è sicuro nell’indicare la pagina più bella: “Giocare la Champions League è stata l’esperienza più bella dei miei anni alla Lazio. Probabilmente l’aver mancato l’obiettivo dell’ingresso nella fase a gironi ha influito a livello mentale nel far perdere fiducia alla squadra. Mancare un obiettivo importante che sembrava a portata di mano può essere destabilizzante, e far perdere quella personalità che la squadra aveva saputo mettere in campo nella scorsa stagione.”
Su Pioli Makinwa ha le idee chiare: “Il mister è un ottimo allenatore e sicuramente saprà uscire da questa situazione. Aver iniziato la preparazione da Shanghai può aver influito. Ricordo quando nel 2009 abbiamo affrontato questa esperienza: c’era un gran caldo che sicuramente influiva sul piano atletico, e che ha causato ripercussioni sul resto della preparazione. A mio avviso la Lazio ha fatto però bene a presentarsi in anticipo, adattandosi al fuso orari: il problema poi è adattarsi di nuovo alla routine in Europa.”
Infine, una riflessione sul calcio africano, che anche con la sua attività da procuratore Makinwa segue molto da vicino, e sul connazionale nella rosa biancoceleste, Eddy Onazi: “Il calcio nel mio continente sta crescendo molto, sfruttando meglio le qualità dei giovani talenti che stanno emergendo, rispetto a quello che accadeva in passato. E’ sempre più difficile però portare in Europa ragazzi promettenti, dove però avrebbero la possibilità di crescere tatticamente. Onazi è un giocatore molto interessante, soprattutto un ragazzo che è un gran lavoratore. Spero che continui così, restando un ragazzo eccezionale dentro e fuori dal campo.“
Bonanni: “EL obiettivo concreto. Curva Nord stia vicino alla squadra”
Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando Massimo Bonanni presidiava la fascia esterna della Lazio di Delio Rossi. Oggi allena il La Rustica, squadra di Roma Est militante in Promozione, e domenica scorsa proprio con un suo gol gli ha regalato il primo punto stagionale nella sfida contro la Castelnuovese. Intervistato da Lalaziosiamonoi, l’ex esterno ha parlato, in qualità di doppio ex, anche della sfida di questa sera tra i biancocelesti e il Genoa.
“Il gol alla Castelnuovese? – ha esordito – È gia stato emozionante dover entrare, figuriamoci segnare. È stato un po’ strano, anche se avrei preferito che la squadra avesse vinto, se lo sarebbe meritato. Sono molto soddisfatto di questa esperienza, almeno dei ragazzi molto intelligenti, che si sono messi a mia completa disposizione come io mi sono messo alla loro, e mi ritengo fortunato per questo. Abbiamo un bel rapporto di amicizia e stima dentro e fuori dal campo e puntiamo a fare il possibile per vincere il campionato, anche se non godiamo dei favori del pronostico“.
Sulla Lazio: “I risultati dicono che è un momento difficile, di cui la prestazione di Napoli è stata la perfetta sintesi. Penso che aver visto la squadra quasi sfiduciata sia stata la preoccupazione più grande per Pioli. Speriamo che si riprenda al più presto perché senza la sua spensieratezza è una squadra normale. Secondo me questo ritiro può essere utile per restituire la serenità giusta per ripartire tutti da zero. La mancata qualificazione ai gironi di Champions ha toccato tutti. Ora quindi si deve provare a vincere l’Europa League, che anch’io come Pioli credo possa essere un obiettivo concreto. Lo scorso anno ha disputato una stagione importante, gettando sempre il cuore oltre gli ostacoli: ecco, questo quest’anno sta mancando, credo sia un deficit più mentale perché fisicamente Pioli lavora benissimo. Anzi, proprio per questo non penso sia giusto metterlo in discussione, perché è arrivato circondato dallo scetticismo e ha saputo far ricredere tutti nella scorsa stagione con il lavoro, che paga sempre. Rischio esonero? Lotito non è un mangia allenatori, ma purtroppo si sa che nel calcio i risultati contano più di tutto. Io credo che sia Pioli che i giocatori abbiano tutte le potenzialità per risollevare la squadra. È stato ritrovato un giocatore importante come Mauri, ma le assenze di Candreva e Anderson si sono fatte sentire. Comunque, ripeto, l’aspetto mentale è fondamentale adesso come adesso, ritrovato quello anche le gambe riprenderanno a girare“.
Sulla partita di questa sera: “Mi aspetto una Lazio da battaglia, vogliosa di dimostrare a sé stessa e ai tifosi che non è quella vista a Napoli. Una squadra che corra e pressi, con la stessa voglia di vincere che aveva lo scorso anno. Lo sciopero della Nord? Pure quando io ero alla Lazio ne hanno fatti parecchi. Non è semplice perché ogni squadra ha bisogno dei propri tifosi, soprattutto la Lazio, che oltretutto ha una curva troppo importante per non essere protagonista. Capisco che i tifosi siano delusi, ma devono stare vicini ai ragazzi, stasera bisogna cercare di vincere tutti insieme per ritrovare la vera Lazio“.
La solitudine della fascia sinistra: operazione riscatto per Radu, Lulic e Braafheid
“La costruzione di un errore richiede del tempo” cantava Georgeanne Kalweit con i Delta V, e di acqua sotto i ponti ne è passata tanta per i gioielli biancocelesti della corsia mancina. Gioielli detto con cognizione di causa, visto che nell’ultima trionfale stagione biancoceleste, Radu, Lulic e Braafheid hanno rappresentato un’arma segreta, in diverse fasi della stagione, per costruire i grandi risultati ottenuti dalla Banda Pioli. E ogni giocatore si ritrova metaforicamente a guardare una fotografia del momento più bello dell’anno scorso e a chiedersi malinconicamente cosa sia mancato oggi.
UN PASSO DALLA GLORIA – Stefan Radu sembra, ad esempio, essersi fermato alla zuccata vincente nella finale di Coppa Italia contro la Juventus. In quel momento alla Lazio tutto sembrava perfetto: un trofeo a portata di mano, il secondo posto ancora possibile con il derby all’orizzonte, la sensazione che qualunque sogno potesse diventare realtà. Tutto questo ben prima del rinnovo quinquennale che ha legato praticamente il difensore romeno alla Lazio fino alla fine della sua carriera. Come è andata a finire quella finale è superfluo ricordarlo, cosa sia successo invece a Radu, al momento, è difficile immaginarlo. Una forma accettabile ancora da raggiungere resta l’ipotesi più probabile, anche se il pur esperto terzino sinistro sembra aver perso proprio i riferimenti tattici, non riuscendo ad aiutarsi di fronte alle avanzate avversarie neppure con quel “mestiere” che dovrebbe ad esempio preservarlo dalle tante diagonali sbagliate nell’ultimo periodo. Ma tatticamente parlando la diagonale è una strana bestia, e riesce bene solo se tutta la squadra si muove nel modo giusto. Qualcuno rimprovera anche il fatto che il giocatore possa essersi “seduto” una volta firmato il rinnovo, ma anche i contratti nel calcio sono una strana bestia, e possiamo scoprire facilmente perché.
LULIC, QUO VADIS? – Se il problema per Radu è il rinnovo del contratto infatti, a Senad Lulic si rimprovera paradossalmente una questione diametralmente opposta. Il bosniaco infatti il contratto sembra non volerlo rinnovare, o perlomeno l’accordo con la società non arriva. Per cui i detrattori rimproverano: non è più motivato, va ceduto. Possibile? L’uomo del 26 maggio vanta ancora un credito importante all’interno della tifoseria laziale, e va sottolineato come Senad non si sia fermato certo a quel momento di gloria eterna risalente a più di due anni fa. L’anno scorso è stato il suo gol a Napoli a regalare l’accesso alla finale di Coppa Italia. Un momento che sembrava averlo consegnato a vita alla Lazio, come se ormai appartenesse al club e alla sua storia, tanto che Marchetti lo omaggia spesso e volentieri indossando la sua maglia sia in campo sia in “borghese”. Ma quest’anno, mal di pancia contrattuali a parte, anche Lulic sembra essere stato risucchiato in un vortice tattico che lo vede al momento poco efficace come mezz’ala. Lui che si era espresso sostanzialmente sempre meglio a centrocampo piuttosto che da terzino sinistro puro, sembra aver perso quella spinta fondamentale che lo ha reso spesso e volentieri l’uomo in più nella fase d’attacco. Pioli sembra intenzionato a riciclarlo come terzino sinistro, per dare respiro a Radu. Anche se l’alternativa al romeno sarebbe un’altra…
CROCE, ROSSA – Edson Braafheid è arrivato infatti alla Lazio per rilanciare una carriera che l’aveva visto passare dalla finale dei Mondiali del 2010 e dalla militanza nel Bayern Monaco, a ritrovarsi fuori rosa per l’Hoffeheim. Non per motivi tecnici ma per beghe contrattuali, va specificato; resta il fatto che l’esterno sinistro olandese si era presentato a Formello dopo una lunga inattività. La sua fotografia lo ritrae mentre pennella cross perfetti nell’esordio all’Olimpico contro il Cesena, un anno fa. Affidabile e in forma, l’olandese si è fermato a Parma per un infortunio che lo ha tenuto lontano dal campo per più di tre mesi. E da allora ha trascorso molto più tempo in infermeria che in campo. Il contratto rinnovato in estate lasciava però presagire un recupero completo del giocatore, pronto a rappresentare un’alternativa concreta anche in questa stagione. E invece sono arrivati altri guai fisici, l’esclusione dalla lista UEFA ed anche un momento di nervosismo con Radu in allenamento, circa due settimane fa. Al momento Pioli sembra averci messo sopra una croce, anche se il Braafheid dello scorso anno gli servirebbe come il pane per tamponare l’emergenza e dare respiro ai titolari meno in forma. Ma la costruzione di un errore richiede del tempo, dicevamo all’inizio: e di errori se ne sono sommati tanti, per trasformare la fascia sinistra da punto di forza a punto debole della Lazio. Dal riscatto di Radu, Lulic e Braafheid, passa quello della squadra di Pioli: una consapevolezza che in questo momento è anche la prima preoccupazione del mister biancoceleste.
Fabio Belli
Verso Verona-Lazio, Hallfredsson in recupero
Stasera il Genoa e domenica il Verona, queste sono le gare utili per dimenticare la figuraccia di Napoli. Contro il Grifone il primo test davanti ai tifosi delusi e poi al Bentegodi, stadio che alla seconda giornata di campionato è stato il teatro di un altra disfatta biancoceleste. Questa sera il Verona affronterà l’Inter al Meazza, con alcuni uomini chiave fermi ai box per infortunio. Tra questi il centrocampista Hallfredsson, fuori dalla seconda giornata e in procinto di rientrare in campo proprio contro la Lazio: “Sto molto meglio – ha dichiarato ad Hellas Magazine – sto lavorando tanto per tornare al top, facendo doppie sedute tutti i giorni. Ho voglia di tornare a giocare e dare una mano ai miei compagni. Il mio obiettivo è rientrare già domenica con la Lazio davanti ai miei tifosi”.
Retroscena Lippi: “Lotito mi chiamò”
Retroscene di mercato, l’ex ct della Nazionale Italiana Marcello Lippi dopo il Mondiale sud africano, prima di approdare in Cina, avrebbe potuto sedere comodamente sulla panchina della Lazio. E’ lui stesso a rivelarlo: “Se sono mai stato vicino ad allenare Totti alla Roma? Sapete – racconta in un intervista al Corriere dello Sport di quest’oggi – avrei potuto allenare la…Lazio: Lotito mi chiamò, parlammo, ma ero già orientato verso la Cina”.
Lazio-Genoa, chiuso il Distinto SUD-EST
Stasera è tempo di Lazio-Genoa, un informazione di servizio per chi andrà allo stadio ed in particolare per gli abbonati dei Distinti Sud-Est. Il settore infatti sarà chiuso ed i tifosi che l’avrebbero occupato saranno dirottati in Tribuna Tevere: “La S.S. Lazio comunica che -recita il comunicato della Società – per la gara di campionato del 23 settembre con il Genoa , il settore dei DISTINTI SUD EST rimarrà chiuso.Tutti coloro che hanno un titolo di accesso per questo settore, possessori di un abbonamento o di un tagliando,verranno fatti accomodare nella Tribuna Tevere”.