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Camolese: “Finito il mercato Anderson tornerà ad essere se stesso. Matri? Acquisto importante e di valore”

L’ex tecnico biancoceleste, Giancarlo Camolese, è intervenuto ai microfoni di Tuttomercatoweb.com per fare il punto sul momento in casa Lazio.

Queste le sue parole:

“La brutta partenza dei biancocelesti è dovuta alle voci di mercato che hanno riguardato vari componenti della rosa di Pioli. Le notizie distolgono l’attenzione ed i calciatori ne risentono. Ora che è finita la campagna acquisti e cessioni la squadra ne trarrà benefici. Anche Felipe Anderson tornerà ad essere quel giocatore che nella scorsa stagione ha stupito tutti”.

Domenica all’Olimpico arriva l’Udinese:

“Partita importante per la compagine biancoceleste che dopo il difficile avvio deve tornare a vincere e ad essere protagonista”.

Probabile l’esordio di Matri:

“Dovunque ha giocato ha fatto bene e così sarà anche in questa nuova esperienza. Ma i risultati non dipendono dal singolo individuo, è la squadra a dover fare il salto di qualità”.

Dnipro-Lazio a porte chiuse

Giovedì prossimo, alle 21,05, alla Dnipro Arena di Dnipropetrovsk la Lazio farà il suo esordio in Europa League. La gara verrà disputata a porte chiuse a causa della sanzione, decisa dalla Uefa, in seguito all’invasione di campo e dei cori razzisti dei sostenitori della squadra ucraina durante la semifinale della scorsa stagione contro il Napoli. Questo il comunicato pubblicato sul sito della società biancoceleste: “Si comunica che, la gara di Uefa Europa League con il Dnipro del 17 settembre, sarà svolta a porte chiuse”.

 

Frezzolini a ILSQ: “Alla Lazio è mancato un grande come Marchetti. Guerrieri ha un futuro importante”

Giorgio Frezzolini è calcisticamente cresciuto nelle giovanili della Lazio. Attualmente è il responsabile portieri delle giovanili dell’Atalanta. Intervistato da I Laziali Sono Qua di Danilo Galdino e Vincenzo Oliva, in onda tutte le mattine su Elle Radio 88..100, Frezzolini ha commentato i portieri biancocelesti: Marchetti è un grandissimo portiere, è un top in Italia. Ha avuto delle difficoltà la scorsa stagione ma fanno parte della carriera di un giocatore. Berisha è un buon portiere però non è al livello di Marchetti. Mi parlano bene di Guerrieri che sicuramente ha un futuro importante”.

Frezzolini analizza la gara di domenica Lazio Udinese: “Conosco bene Colantuono avendolo avuto a Bergamo e le sue squadre rispecchiano il suo modo di lavorare. Sarà una partita difficile perché le squadre di Colantuono sono difficili da affrontare. Loro lasceranno pochi spazi, però se li fai sbilanciare, li aspetti cercando di ripartire secondo me puoi farli male. Loro sono compatti negli ultimi 40 metri ed è difficile scardinare la difesa”. In questo avvio di stagione stiamo assistendo a una Lazio incerottata. Secondo l’ex portiere biancoceleste l’assenza più pesante è stata quella di Marchetti: “Il portiere è molto importante in una squadra, se è forte ti dà 4-5 punti che a fine campionato fanno la differenza. In questo inizio di campionato è mancato Marchetti, senza nulla togliere a Berisha, però Federico è di un altro pianeta. In una squadra come la Lazio è pesata la sua assenza”.

Il mercato biancoceleeste non ha regalato grosse emozioni: “Ogni anno noi laziali partiamo con delle aspettative che poi rimangono tali. E’ anche vero che la società ha fatto una politica dei giovani a cui va dato tempo. L’entusiasmo che c’era l’altro anno ha fatto la differenza perché la testa fa il 70-80%. L’anno scorso c’era un’euforia che poi si è persa con pochissimo. Speriamo che la squadra cambi marcia altrimenti farà un campionato anonimo. L’unica medicina sono i risultati. Dalle sconfitte non impari nulla, mentre con le vittorie cresce l’autostima e diventi più forte. I ragazzi ora devono compattarsi. Primavera Lazio? Negli ultimi anni hanno fatto benissimo, questo dimostra un buon lavoro alle spalle, una buona preparazione gestita da gente capace. E’ un settore giovanile importante”. Frezzolini elogia Cataldi, prodotto del vivaio biancoceleste: “Da laziale quando vedo un ragazzo romano uscire dal settore giovanile mi fa piacere. Gli va dato tempo per crescere, però ha ampi margini di miglioramento e avercelo già pronto in casa non è una cosa da poco”. Sul prosieguo del campionato Frezzolini è scettico sulla Lazio: “Spero di sbagliarmi ma la lotta allo scudetto sarà tra Juve e Roma, l’Inter non la vedo pronta. Per il resto vedo un campionato equilibrato e temo che la Lazio non ripeterà quanto fatto l’anno scorso. L’Europa League incide non poco sul campionato. Spero che la squadra faccia bene in Europa. Pioli? Lo conosco ed è una persona preparatissima. E’ un grande allenatore e l’ha dimostrato l’altro anno. Da tifoso uno si aspetta un allenatore più ferreo con la società, però a volte ti trovi in alcune circostanze in cui devi adattarti alla situazione. Ha sbagliato a essere un po’ aziendalista. Ma non ci scordiamo l’immagine che ha dato a questa squadra e questo resta a prescindere”. Chiosa finale sul 26 maggio 2013:Ero allo stadio a divertirmi (ride, ndr). E’ uno dei giorni indimenticabili per i laziali che rimane nella storia”.

Ledesma-Santos, sì. Ma c’è una clausola rescissoria…

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Telenovela finita, Cristian Ledesma e il Santos si sono finalmente uniti in matrimonio. L’argentino ha risolto anche gli ultimi intoppi e si è reso così libero di firmare il contratto con il club carioca. Ledesma, che già da oggi inizierà ad allenarsi coi nuovi compagni, è arrivato in Brasile in un buon stato di forma, che ha lasciato entusiasta il tecnico Dorival Junior, ma dovrà ritrovare i 90 minuti nelle gambe prima di poter esordire ufficialmente con il Peixe. Piccola curiosità: nel contratto del numero 24 (un biennale da 600mila euro più premi) è presente una clausola rescissoria di 20 milioni, non valida però per Italia e Stati Uniti.

Pioli e la Lazio nei piedi di Matri, il boia dell’Udinese

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4 reti nelle ultime 6 sfide: si presenta così all’appuntamento con l’Udinese Alessandro Matri. L’ex Milan è il boia dei bianconeri e a lui si affiderà Stefano Pioli per restituire peso ad un attacco orfano di Klose e Djordjevic e con un Keita non esattamente con le caratteristiche da centravanti puro. Il tecnico si affida ai suoi gol, che anche la Lazio ha avuto il dispiacere di assaggiare (l’ultima volta nella finale di Coppa Italia) e che avevano reso la squadra biancoceleste una delle vittime favorite del bomber, insieme nell’ordine a Napoli, Roma, Genoa e appunto Udinese. La cabala induce dunque all’ottimismo per domenica e Matri già freme, rinvigorito dal cambio di modulo, che dovrebbe vedere la Lazio giocare con un tandem offensivo, e dall’ottima condizione evidenziata dai test fisici. Con lui fremono anche i tifosi, che si augurano di vederlo subito in campo colpire il bersaglio con la sua freccia duttile e furba.

PROBABILE FORMAZIONE – Pioli torna al 4-2-3-1. Ben 3 giocatori verso l’esordio stagionale

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Certi amori ritornano… e anche certi schemi. Dopo il 4-3-3 e il 3-4-3, Pioli sta pensando di tornare al 4-2-3-1 il modulo con cui la Lazio ha espresso il miglior calcio nella passata stagione. Il tecnico biancoceleste dovrà fare a meno di de Vrij (infortunatosi in nazionale), Klose, Djordjevic e Biglia. Praticamente tutto l’asse centrale della squadra. Roba da non poco. Ha recuperato e domenica sarà regolarmente in campo Marchetti per buona pace di Berisha reduce da ottime prestazioni in nazionale.

Dall’allenamento mattutino si evince che la probabile formazione per la gara contro l’Udinese dovrebbe essere il seguente: Marchetti in porta; Basta e Radu sulle fasce con Mauricio e Hoedt al centro; Parolo e Cataldi sulla mediana (ma occhio a Milnkovic-Savic); trequarti composta da Candreva, Mauri e Lulic alle spalle di Matri. Le scelte sono frutto delle due settimane di nazionale che hanno dato lustro a Parolo e Candreva e hanno messo in mostra le qualità di Lulic autore di un gol e di un assist contro l’Andorra. Felipe Anderson vive un momento difficile, il tecnico biancoceleste lo sa bene e molto probabilmente vuole preservarlo dalle critiche tenendolo in panchina. Se questa dovesse essere la formazione titolare ci sarà il debutto stagionale di Mauri, Hoedt e Matri. 

PROBABILE FORMAZIONE
(4-2-3-1) Marchetti; Basta, Mauricio, Hoedt, Radu; Parolo, Cataldi; Candreva, Mauri, Lulic; Matri.

PRECEDENTI – Lazio-Udinese: storia di un match, tra grandi successi e beffarde cadute

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Udinese, un avversario che negli ultimi tempi non evoca dolci sorrisi sulla bocca dei tifosi della Lazio. Sarà forse per le due Champions soffiate di misura ai bianconeri ai biancocelesti di Reja: la prima nel 2010-11, con le due squadre che terminano la stagione con lo stesso punteggio e i capitolini che soccombono per differenza reti, nonostante l’equa divisione della posta negli scontri diretti. La seconda l’anno successivo, con la Lazio che termina quarta a quota 62, 2 lunghezze in meno dell’Udinese terza. Un risultato che i bianconeri ottengono anche grazie al 2-2 nello scontro diretto all’Olimpico, reso ancora più pesante dal 2-0 del ritorno al Friuli.

Tristi ricordi, mitigati tuttavia dal favore dei 70 precedenti, in cui i biancocelesti prevalgono per 30 vittorie a 22 e 12 pareggi. Stesso discorso per le sfide romane, dove la Lazio si è imposta 17 volte contro le 10 dell’Udinese e gli 8 pareggi. Un dato questo che però non mette del tutto al riparo da possibili sorprese, vista l’alta media gol (43 in 35 partite) dell’Udinese.

Tra i match che i sostenitori laziali ricordano con maggiore piacere vi è quello del 12 novembre 2006, un 5-0 che costituisce il successo più netto dei biancocelesti sui bianconeri dal 1951 (anno del primo incrocio tra le due squadre), per di più realizzato per mano di tre italiani, Rocchi, e Oddo. Quel giorno inoltre la Lazio ritrova la vittoria dopo 6 giornate di astinenza (l’ultima era stata il 4-0 sul Torino del 30 settembre).

Infine, all’Udinese è legata anche l’epopea verso la serie A della Lazio post meno 9. Nella stagione 1987-88 infatti la squadra guidata da Eugenio Fascetti, reduce da un’incredibile salvezza ottenuta nonostante 9 punti di penalizzazione comminati per lo scandalo scommesse, si classifica al 3° posto e conquista la promozione nella massima serie. Il risultato è condotto in porto nelle ultime 5 giornate con una serie di risultati utili, primo dei quali un 2-0 proprio contro i bianconeri il 22 maggio 1988. Fu quella l’ultima volta che le due squadre si incontrarono a Roma in B: in quella precedente, la prima, ad imporsi fu sempre la Lazio per 2-0.

Divieti, barriere, pay tv. Ridatemi il calcio di una volta

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Ricordo con piacere quando da bambino andavo allo stadio accompagnato da mio padre. Si decideva un giorno prima, oppure la mattina stessa della domenica. Tanto i biglietti sono acquistabili li, al botteghino dello stadio. Dopotutto se non li vendono lì, dove dovrebbero venderli? Sciarpetta al collo, maglietta con sponsor Banco di Santo Spirito e via a vedere i gemelli del gol Riedle e Sosa. Poco importava se la Lazio non era piena di campionissimi. L’importante era passare una domenica a vedere la mia squadra del cuore in un clima festoso che solo lo stadio ti dava. Tornavo a casa, stanco ma contento, ed accendevo la tv per il consueto 90° minuto sulla Rai dove in una manciata di minuti ti gustavi tutti i gol delle altre partite di Serie A. Doccia, cena e via a dormire che il giorno dopo si andava a scuola.

Leggendo queste righe forse vi starete chiedendo: “Che belli gli anni 70 eh?”. Invece no. Vi parlo di circa 15/16 anni fa o poco più. Già, tutto questo sembra fantascienza in confronto ad oggi. Ma soprattutto sembra una giornata di un mondo parallelo, dove potevi andare allo stadio all’ultimo minuto accompagnato anche dai tuoi genitori.

Ebbene sì tutto questo oggi, nel 2015, non esiste più. La notizia del CASM di vietare per l’ennesima volta una trasferta ai tifosi ospiti (in questo caso ai laziali per la trasferta di Napoli) mi ha indotto a fare tante riflessioni sul mondo del calcio. Uno sport nato come divertimento, come svago e che è divenuto passione in tutto il mondo. Ma che ora, colpa del business sempre più frequente, non è altro che un “luogo” dove lucrare sulla passione di milioni di persone. Non si è più liberi di andare allo stadio a tifare. Divieti di trasferte, divieti per quanto concerne una coreografia, niente bandieroni per via della stecca di legno. No fumogeni che colorano le curve. Perquisizioni oltremodo severe ai tornelli dello stadio. Ah giusto i tornelli con conseguente tessera del tifoso... Che dire poi delle barriere inserite nelle due curve dello Stadio Olimpico? Dividere il cuore del tifo di una squadra è praticamente far giocare in trasferta quel club anche se si trova tra le mura amiche. E tutto questo a cosa serve? Dicono a far riavvicinare le famiglie allo stadio. Ma ne siete proprio sicuri? L’effetto è completamente il contrario. Non solo si allontanano i tifosi, ma gli stessi tifosi iniziano a perdere anche quella passione verso questo bellissimo sport.

Per non parlare poi delle pay tv che negano il diritto di vedersi 90 minuti di partita. O meglio: se paghi vedi. Se non te lo puoi permettere sei costretto a farti invitare da qualcuno o di arrangiarti su qualche streaming arabo con immagini poco nitide. Direte voi: vedremo gli highlights del dopo partita. Lo puoi fare solo se il mattino seguente non hai la sveglia alle 7 di mattina, in quanto le trasmissioni trasmettono le immagini sempre dopo mezzanotte.

Il calcio ormai ha preso questa evitabilissima piega. D’accordo la sicurezza, ma di sicuro queste “novità” non fanno altro che peggiorare la situazione ed esasperare i tifosi, costringendoli ad abbandonare un mondo, uno sport che dovrebbe essere lo svago numero uno della nostra vita.

C’era una volta una famiglia che andava allo stadio…

Marco Corsini

Milinkovic-Savic: “Abbiamo affrontato la Lituania come se avessimo davanti il Brasile”

Due gol e un assist. Questi i numeri della grande prestazione messa in campo da Milinkovic-Savic durante la partita contro la Lituania, schiacciata dalla Serbia del centrocampista laziale. Una vittoria importantissima nella corsa alle qualificazioni di Euro 2017, come conferma il campione serbo alla rivista Sport, al termine dell’incontro:

Non ci siamo mai rilassati durante la partita, non abbiamo sottovalutato l’avversario: abbiamo giocato come se dall’altra parte ci fosse stato il Brasile. Questo atteggiamento è stato essenziale per metterci la gara in discesa, poi è stato più semplice.Onestamente non mi aspettavo una vittoria così convincente. La Lituania aveva già perso 3-0 contro la Slovenia“.

Il talento serbo ha poi concluso: “Se continuiamo su questa strada potremo raggiungere traguardi importanti“.

Milinkovic torna dalla Serbia con la grinta di cui ora la Lazio ha bisogno: ora testa all’Udinese, e lui scalpita per mostrare ai tifosi della Lazio spettacoli così:

Pulici crede in Felipe Anderson: “Ha solo bisogno di fiducia”

Felice Pulici (ex portiere della grande Lazio di Maestrelli) è intervenuto ai microfoni di CITTACELESTE FM, in onda sugli 88,100 di Elle Radio, e (visto il delicato momento che FA10 sta vivendo) ha voluto manifestare parole di incoraggiamento e di sostegno nei confronti del numero 10 verdeoro: 

PIOLI – Deve continuare a fare quello che ha fatto lo scorso anno, senza andare a pensare altre soluzioni, il centravanti ce l’ha e lo deve schierare, punto.”

FELIPE ANDERSON – “Indispensabile farlo partire dal primo minuto, non commettiamo l’errore di trattenerlo fuori. Ha necessità e bisogno di sentire la fiducia della tifoseria, del mister e della società. Sento troppe chiacchiere, bisogna ringraziarlo per le posizioni raggiunte lo scorso anno. La Supercoppa poteva interessare un po’ meno, rispetto a quello che interessava la società, ma partire una settimana prima per la Cina mi è sembrata una scelta non giusta. L’uscita dalla Champions non so che colpo possa aver portato all’interno e come si possa uscire da questa sitazione. Ma Felipe Anderson ha bisogno di fiducia, rappresenta l’elemento che può mettere in crisi le squadre avversarie. Che vuol dire che gli avvrsari lo conoscono? Pioli credo che debba rivedere un po’ della preparzione di quest’anno. Non c’è qualcosa che ha funzionato a livello di preparazione e che va rivisto”.

PRESIDENTE“Quando Lotito è stato inibito mi aveva incaricato da Presidente. Sotto il porticato mi ha detto: “allora come la mettiamo presidè?”.

RAPPRESENTANTE TIFOSI“Ho accettato quel ruolo, gli davo una mano per farli rientrare a Roma, quando erano in difficoltà. Parlavo con il Questore per cercare di mediare, per portarli a casa”.

RICOSTRUIRE LA LAZIALITA’“Il primo passo che dovrebbe fare è quello di individuare un soggetto che possa fare da trade union tra società e tifoseria per dare una mano in questo rapporto. Le licenze Uefa passano anche da questa figura. Il rapporto tifosi socieetà è fondamentale, io avevo fatto anche un nome che era Gigi Martini, deve trovare un soggetto capace di mediare. Da qui si può partire come base per ricostruire un rapporto duraturo e nel tempo con i tifosi”.

LAZIO“Ho trovato delle persone straordinarrie da Lenzini a Sbardella e Maestrelli che è stato un personaggio unico per tutto. I tifosi della Lazio erano pronti sempre a darci una mano, hanno dato qualcosa di importante e di unico. Essere laziale signifca senso di appartenenza, ma bisogna sempre esternarli, è difficile togliermela di dosso questa maglia che ce l’ho sempre e comunque”.

 

FORMELLO – Amichevole contro l’Under 17. Finisce 16-0

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Quest’oggi Stefano Pioli ha voluto disputare un’amichevole contro la Lazio Under 17. Sotto gli occhi attenti del mister, ma anche di Simone Inzaghi e dell’infortunato Biglia, i biancocelesti hanno messo ulteriori minuti nelle gambe e provato schemi soprattutto offensivi. Risultato finale  Sugli scudi Keita, Morrison, Matri su tutti, ma anche Felipe Anderson, Mauri e Candreva. I dubbi di Pioli sono soprattutto in attacco e sul modulo. Scontata la presenza di Matri, bisognerà capire se giocherà come unica punta oppure supportato da una seconda punta (Keita o Kishna). Qualora si giocasse con il trequartista anche qui la corsa per la maglia da titolare è affollata: Mauri, Morrison, Anderson e Candreva. Per le sue scelte Pioli terrà conto anche delle condizioni dei nazionali e, perchè no, anche della sfida di giovedi prossimo contro il Dnipro in Ucraina. Per quanto riguarda Djordjevic, il serbo ha lavorato ancora a parte. l’obiettivo è andare in panchina contro i friulani per poi candidarsi per un posto da titolare in Europa League.

Basta: “Preliminari Champions? Una maledizione. Ora rialziamoci”

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Non chiedete a Basta di raccontarvi dei suoi sei preliminari di Champions League. Potrebbe davvero non rispondervi. Il serbo della Lazio, lo scorso agosto ha perso l’ennesimo playoff Champions della sua carriera. Dalla Stella Rossa alla Lazio passando per l’Udinese. Tutti il medesimo risultato: eliminato. Eppur non ha perso l’ottimismo e la voglia di lottare. Intervistato dal messaggeroveneto.it, Dusan Basta ha voluto esorcizzare così la sua sfortuna dei preliminari: “Ne ho persi sei e la delusione è tanta, ma bisogna guardare avanti“. E l’ “avanti” è la Lazio: “Non bisogna farsi condizionare dalla debacle contro il Chievo. E’ stata solamente una giornata no e ha influito anche il ko di Leverkusen. Ora testa all’Udinese“. Ed è proprio contro la sua ex squadra che la Lazio deve tornare a fare bottino pieno: “Ci stiamo preparando al meglio anche per raggiungere l’obiettivo stagionale che è quello di un posto in Europa. Fare come lo scorso anno? Sarà difficile perchè le milanesi si sono rinforzate tantissimo“.

Rock&Roll Ravel! Verso il debutto di Morrison

Guarda quel ragazzo, il numero 7 sul campo d’allenamento, vieni e vedi, il miglior ragazzo che abbia mai visto“.

Il ragazzo in questione al tempo aveva solo quattordici anni, il campo di allenamento era quello del Manchester United e le parole sono quelle di un certo Sir. Alex Ferguson.

The Old Boss parlava così al suo difensore centrale, nonchè capitano, Rio Ferdinand, osservando un giovanissimo Ravel Ryan Morrison, scattare sui campi gelidi di Birch Road.

Ferdinand, ospite su BT Sport, disse che Darren Fletcher, suo storico compagno di squadra a Manchester, gli riferì che il ragazzo correva con la palla al piede e mentre lo faceva guardava i movimenti del difensore.

-Solo i top player lo fanno –

aggiunse Ferdinand ,

-reagiscono ai moviementi dei difensori.-

Al di là della Manica, Ravel Morrison è un Crazy Genius, Un genio pazzo, un 10 dal passo prepotente, dalla progressione, perdonate l’inglesismo, Unstoppable! Un destro potente e al tempo stesso finissimo, bravo anche sui calci di punizione.

Guardando giocare il ragazzo, ciò che salta all’occhio è la capacità di ragionare fuori dagli schemi, di vedere ciò che neanche dagli spalti è percepibile. Un numero 10 che indossa la numero 7,  la 7 che in Inghilterra è altrettanto importante, se non di più.

La numero 10 qui la indossa Felipe Anderson. Un dualismo interessante tra i due, dotati di caratteristiche simili, che insieme possono fare le fortune della Lazio.

Udinese dietro l’angolo, Biglia out. Un’Udinese avvelenata, per lo meno quanto noi, beh no, noi lo siamo un po’ di più. Nella storia recente i bianco neri sono sempre stati una diretta rivale.

Di Natale è li che sembra sonnecchiare, ma lui è un altro Old Boss del calcio che non aspetta altro se non il momento giusto per mordere.

La Lazio deve risvegliarsi, Pioli ha bisogno di qualcuno che faccia un bel casino li davanti. Abbiamo bisogno di un Punk Rocker che faccia drizzare i capelli a tutti, uno che squota la squadra da questo torpore.

Ma quale Bolero di Ravel, che sia un pazzo e sfrenato Rock&Roll, quello di Ravel Ryan Morrison. A suon di dribbling, bordate e lanci.

Lazio svegliati! E aggiungerei: “lasciate provare il ragazzo”.

 

Lorenzo Centioni

Niente Napoli per i tifosi laziali. Lo ha deciso il CASM

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Continuano le restrizioni sulle trasferte per i tifosi laziali. Il CASM, ha deciso che i supporters biancocelesti non potranno seguire la propria squadra al San Paolo per il match contro i rivali del Napoli. La partita è stata dichiarata ad alto rischio per via della rivalità tra le due tifoserie. Una brutta notizia per Pioli e i suoi ragazzi, che non potranno far fede sull’apporto dei propri spettacolari tifosi. Questa restrizione si va a sommare a quella dello scorso maggio, quando la lazio espugnò il San Paolo per 2-4 e si qualificò ai preliminari di Champions League. Speriamo che anche questa volta il risultato sia lo stesso.

 

Colantuono, tanti i dubbi nell’Udinese anti-Lazio

L’Udinese, agli ordini di Stefano Colantuono, sta preparando l’incontro di domenica prossima all’Olimpico contro la Lazio. Come di consueto, il giovedì, partitella in famiglia per la squadra friulana, nella quale l’allenatore prova le tattiche da anteporre all’avversario di turno. Da registrare il ritorno in gruppo di Manuel Iturra, ma anche le probabili defezioni di vari elementi. Al palo sono rimasti Thereau, che accusa problemi al ginocchio sinistro, Heurtaux, fermo per affaticamento muscolare, Alì Adnan, rientrato ieri e stanco per il viaggio, e Widmer, infortunatosi nell’allenamento di ieri, nel corso del quale ha riportato una piccola distorsione alla caviglia sinistra. Per quest’ultimo, a tre giorni dall’incontro, le possibilità di scendere in campo sono ridotte al lumicino.

Calvarese sarà l’arbitro di Lazio-Udinese

Sono usciti i nominativi degli arbitri della terza giornata di Serie A. A condurre l’incontro tra i biancocelesti ed i friulani è stato designato Gianpaolo Calvarese. L’arbitro abruzzese, prima della gara di domenica alle 18, ha già diretto 7 volte la Lazio. Il bilancio è di 5 vittorie, un pareggio ed una sconfitta: i successi dei biancocelesti sono stati tutti conquistati tra le mura amiche dell’Olimpico. Uno di essi è arrivato proprio contro l’Udinese, 3-0 il 27 novembre 2012. La squadra biancoceleste, con il giudice di gara della sezione di Teramo, in casa è sempre riuscita a segnare, e non solo, in tutti e cinque gli incontri non ha mai subito reti.

Con i friulani invece i precedenti dell’arbitro sono 6: 2 le vittorie, un pareggio e 3 sconfitte.

I numeri lasciano il tempo che trovano ma ci si augura che la serie positiva non venga interrotta domenica sera e che i tifosi biancocelesti possano uscire dallo stadio felici e con tre punti in più che potrebbero essere una grande iniezione di fiducia in attesa di tempi migliori.

CASO CUCCHI – Tre carabinieri sotto inchiesta. Ilaria Cucchi: “Non è finita”

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Tre carabinieri sono sotto inchiesta per la morte di Stefano Cucchi tra cui Roberto Mandorlini ex vicecomandante della stazione di Tor Sapienza dove il ragazzo fu portato la notte dell’arresto (il 15 ottobre 2009), indagato per falsa testimonianza. Questo è quanto riporta il Corriere della Sera stamattina. Gli altri due uomini sotto inchiesta sono Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro che rischiano l’iscrizione al registro degli indagati per lesioni colpose.

Secondo i risultati del processo, Cucchi sarebbe stato malmenato più volte dal momento dell’arresto fino alla detenzione in carcere, passando per le mani degli agenti di custodia. Ma per la prima volta sarebbero coinvolti anche i carabinieri contrariamente a quanto avvenuto nella prima inchiesta. Queste sono le prime novità dell’inchiesta bis della Procura di Roma. Dopo l’assoluzione in corte d’appello di medici e agenti della penitenziaria la Procura si è mossa, sollecitata in parallelo da un nuovo esposto della famiglia Cucchi e dalle indicazioni sulla falsa testimonianza di Mandolini fornite dal presidente della Corte d’appello. Ora il pubblico ministero Giovanni Musarò, al quale è affidata l’inchiesta bis, dovrà accertare anche eventuali omissioni dei militari.

C’è però un mistero: né Di Bernardo né D’Alessandro risultano ufficialmente fra chi eseguì l’arresto di quella notte. E allora, come e perché lo avvicinarono? E perché mai, successivamente, non fu fatto il fotosegnalamento presso il comando provinciale dai carabinieri di Roma, come prevede la procedura? La spiegazione offerta in aula da Mandolini è stata la seguente: «Il signor Cucchi mi disse che non gradiva sporcarsi con l’inchiostro per gli accertamenti dattiloscopici (impronte, ndr) e fotosegnaletici. Dopo questa sua richiesta non ho ritenuto necessario farlo, visto che era una persona tossicodipendente, non l’ho voluto sforzare a fargli questa identificazione e non gli feci fare questi rilievi». Da questo passaggio, ora, bisognerà risalire per accertare la verità.

Fabio Anselmo, legale della famiglia Cucchi ha commentato questi nuovi dettagli emersi dall’inchiesta bis: “Prendiamo atto con soddisfazione la notizia che ci sarebbero tre carabinieri sotto inchiesta per la morte di Stefano Cucchi. Credo si tratti solo dell’inizio; la verità sta venendo a galla. Abbiamo raccolto elementi che crediamo siano di grande contributo per far luce sull’intera vicenda, e li abbiamo immediatamente portati in procura – riporta l’agenzia Ansa -. Sono certo che la procura avrà fatto molto di più. Questi elementi riguardano sia aspetti medico-legali sia la ricostruzione degli eventi dei quali è rimasto vittima Stefano. Lui è stato pestato probabilmente più volte e poi è morto in conseguenza di quei pestaggi”.

Anche Ilaria Cucchi, sorella della vittima, ha commentato queste nuove indagini a GR1: “In questi anni non ci siamo mai fermati, né io né il mio avvocato. Incontreremo lunedì il procuratore capo. Questa è la prima delle novità che ci saranno sul caso della morte di mio fratello. Io l’avevo detto: non era finita”.

 

 

 

De Vrij: “Ho dato il mio consenso per scendere in campo contro la Turchia”

Il giovane difensore biancoceleste, Stefan De Vrij, intervistato dai media olandesi, è tornato a commentare la decisione presa nell’incontro con i turchi di scendere in campo nonostante il dolore accusato nella partita precedente contro l’Islanda: Quella di giocare è stata una mia scelta, presa insieme allo staff medico. Già nella scorsa stagione avevo avuto problemi al ginocchio, inoltre questa estate ho svolto solo una parte del ritiro a causa dell’operazione all’inguine. Dopo essere rientrato in campo, abbiamo sostenuto diversi incontri nell’arco di pochi giorni, la fatica e lo sforzo sostenuto evidentemente hanno influito negativamente sulla situazione già precaria”.

Calori a “I Laziali Sono Qua”: “Alla Lazio manca lo spirito dello scorso anno”

Può essere considerato a buon diritto un idolo dei tifosi laziali, nonostante non abbia mai vestito nella sua lunga carriera da calciatore, come difensore, la maglia biancoceleste. Alessandro Calori si è però ritagliato il suo posto intoccabile nella storia della Lazio, con il gol realizzato con la maglia del Perugia alla Juventus il 14 maggio del 2000. Un giorno che per ogni supporter biancoceleste significa soltanto una cosa: scudetto. Un titolo conquistato grazie al sorpasso ottenuto con la sconfitta bianconera al “Renato Curi”. Calori eroe per un giorno, ma al tempo stesso per sempre nei ricordi di tutti i sostenitori laziali. L’ex difensore ha anche trascorso buona parte della sua carriera indossando la maglia dell’Udinese, ed è intervenuto nella trasmissione radiofonica di riferimento per tutti i tifosi biancocelesti, “I Laziali Sono Qua“, condotta sugli 88.100 di Elle Radio da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva. Una chiacchierata anche per fare il punto alla vigilia della sfida che vedrà opposta la squadra di Stefano Pioli proprio ai friulani domenica prossima, nella terza giornata di camponato.

L’inizio di stagione della Lazio non è stato di certo brillante. Secondo Calori: “La situazione è ovviamente ancora rimediabile, ma l’eliminazione dalla Champions League ha condizionato la squadra. Che è giovane, forte e deve solo ritrovare l’entusiasmo, oltre ovviamente a quei giocatori che hanno fatto la differenza lo scorso anno, e che tra infortuni e cali di forma in questo avvio di stagione ancora non hanno inciso.

Per i suoi trascorsi da calciatore, Calori conosce molto bene la piazza dell’Udinese. In vista della sfida di domenica, l’ex difensore osserva: “L’Udinese è una squadra tosta, brava ad aspettare e ripartire e dotata di grande carattere. Colantuono è già riuscito a regalare una grande organizzazione alla sua squadra. Il 3-5-2 è molto efficace in fase difensiva, e per la Lazio potrebbe essere un problema trovare gli spazi giusti. Il tasso tecnico pende però ovviamente a favore della Lazio.

Le assenze di Biglia, De Vrij e Klose finiranno inevitabilmente per pesare sull’economia della partita. Un cambio di modulo potrebbe essere la soluzione per ovviare alle assenze? “Purtroppo cambiare sistema di gioco in corso non è così semplice,” spiega Calori, “soprattutto quando in estate si è fatto un certo tipo di lavoro su determinati schemi. La rosa della Lazio ha le caratteristiche per tentare variazioni sullo spartito del modulo, può tentare la difesa a tre e variare l’assetto a centrocampo grazie all’abbondanza di mezze punte. Ma cambiare l’equilibrio consolidato può essere più rischioso e portare più guai che benefici, improvvisando assetti che non sono stati provati con grande attenzione.

Il ritorno di Federico Marchetti dovrebbe regalare un pizzico di sicurezza in più a una retroguardia che ha ballato molto a Leverkusen e a Verona. Calciatori dello spessore di Basta, Radu e Candreva sono chiamati a prendere per mano i più giovani per reagire dopo il doppio ko. Calori sottolinea: “I veterani dovranno ora far valere la loro esperienza. I tanti impegni che ora attendono la Lazio potranno aiutare a ritrovare quella convinzione e spensieratezza che l’hanno portata a fare grandi cose nella passata stagione. L’età media della squadra si è abbassata ancor di più togliendo dall’undici titolare i giocatori infortunati. E’ chiaro che in questo momento più la Lazio gioca, più ha la possibilità di ritrovarsi. Pioli già lo scorso anno ha dimostrato di saper superare fasi della stagione molto complicate.

Sul mercato, l’idea di Calori è che: “La Lazio nelle trattative estive ha agito in maniera oculata, e soprattutto coerente con la linea seguita nelle ultime stagioni. Felipe Anderson fu accolto nello scetticismo generale, e lo scorso anno è esploso. Cataldi è stato inserito dalla Primavera, e secondo me arriverà presto alla Nazionale maggiore. Non avendo ceduto i big, la Lazio ha inserito giovani di prospettiva che possano rinforzare una base già forte: senza i soldi per i top player, è una politica che può sicuramente portare i suoi frutti, anche se magari nel lungo periodo. D’altronde chi ha i campioni veri se li tiene, e non è facile arrivare sul mercato a calciatori in grado di spostare da soli gli equilibri. La stessa Lazio con Biglia non ha ceduto alle lusinghe che arrivavano da club di caratura internazionale.

Un’ultima osservazione da parte di Calori sulla realtà attuale della Serie A: “La Juventus ha cambiato tanto ma deve ritrovare quello che ha perso con le cessioni di Tevez, Pirlo e Vidal. La Roma con il doppio colpo in attacco si è avvicinata molto ai bianconeri, mentre il Napoli sembra ancora un’incognita. Ci vorrà tempo per assimilare gli schemi di Sarri. La Lazio potrebbe avere come punto di forza la continuità rispetto alla passata stagione. La squadra è rimasta la stessa, deve solo ritrovare il suo spirito.

Lotito, rifutati 50 milioni per Felipe Anderson

Tiene ancora banco il mercato, con le trattative ormai ferme Repubblica quest’ogg scrive di una maxi proposta arrivata sul tavolo di Lotito per Felipe Anderson. Si parla di una cifre intorno ai 50 milioni di euro che il Manchester United avrebbe formulato alla Lazio per accamparsi il gioiellino brasiliano. Lotito ha rifiutato confermando di credere fortemente tenendo fede al progetto di quest’estate cioè di trattenere i giocatori più importanti – secondo quanto richiesto anche dalla piazza – e inserire giovani di qualità. Una strategia che al momento però non premia i capitolini. In n.1 capitolino magari avrà tentennato difronte ai soldi dell’United ma i fatti dicono che la maxi-proposta è stata respinta. Così come, in precedenza, era stata rispedita al mittente un’offerta di 20 milioni del Milan per Parolo, di 35 dello stesso United per Biglia, di 15 del Leverkusen per Keita, un’altra importante del Valencia per De Vrij. Smentita invece un’offerta di 15 mln del Napoli per Cataldi. Per quest’ultimo – come scrive l’edizione odierna del Corriere dello Sport – si inizia a parlare di rinnovo di contratto. Il primo incontro dovrebbe svolgersi dopo l’esordio in Europa League.