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Lazio occhio alla cabala: sosta positiva

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La Lazio prova ad aggrapparsi alla cabala: il bilancio dopo la sosta di settembre è più che positivo. Nell’ultimo ventennio infatti i biancocelesti non hanno quasi mai steccato alla ripresa del campionato. I numeri parlano chiaro: 11 vittorie, 7 pareggi e solamente 2 sconfitte, arrivate entrambe in casa contro Chievo e Juventus. In particolare è dal 2010 che la Lazio esce vittoriosa dalla prima partita dopo lo stop forzato a causa degli impegni delle nazionali: Si va dunque i cerca della sesta vittoria consecutiva.

Pioli sa bene che la squadra è attesa da un vero e proprio tour de force: in 21 giorni infatti i biancocelesti scenderanno in campo ben 7 volte. L’imperativo è dunque partire con il piede giusto, sperando che queste due settimane siano servite a recuperare energie fisiche ma soprattutto mentali, dopo le due batoste rimediate nella stregata notte di ChampionsLeverkusen e nella sfortunata serata del Bentegodi contro il Chievo Verona.

Le statistiche sono quindi dalla parte dei biancocelesti, ma si sa, le vittorie non si ottengono solo con i numeri.

Canovi: “Persa di nuovo la possibilità di fare il grande salto. Ancelotti voleva Anderson”

Un mercato all’insegna del risparmio e dell’investimento in prospettiva. La società biancoceleste invece di investire su qualche grande nome ha preferito puntare su calciatori giovani. Scommettere su nomi di belle speranze sfruttando le occasioni di mercato può essere la scelta giusta, ma solo in prospettiva futura, perchè l’età e l’esperienza, contano molto nel mondo del calcio e fanno tutta la differenza sul terreno di gioco. I tifosi biancocelesti ancora una volta sono rimasti delusi dalle scelte societarie e con loro anche molti addetti ai lavori.

Nel corso della trasmissione 1900 TV per commentare la campagna acquisti biancoceleste è intervenuto Dario Canovi, procuratore di fama internazionale:

“Anche questa volta si è persa una grande occasione, sono stati ripetuti gli stessi errori fatti in passato. Si sarebbe dovuto investire per centrare l’obiettivo Champions ma non è stato così. Puntare sui giovani sta portando ottimi risultati alla società biancoceleste ma non sempre paga subito. L’investimento su Anderson all’inizio mi era sembrata una pazzia ma mi sono dovuto ricredere, è stato un grande colpo. Tempo fa Ancelotti mi fece capire il suo interesse parlandomi molto bene di lui, credo che se fosse rimasto a Madrid sarebbe arrivata una proposta irrinunciabile per il giocatore”
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Su Biglia:

“Se davvero sono arrivate offerte importanti su di lui è ovvio che nel calciatore nascano dubbi e la scelta da prendere non sia facile. Pesano anche le proposte economiche arrivate al giocatore. I giornali hanno scritto molto sull’argentino ma non credo tutto corrispondi a verità, l’offerta del Real Madrid mi lascia interdetto visto che i madrileni già hanno in squadra due dei registi più forti al mondo, mentre l’interessamento del Manchester ci può stare”.

CONVOCATI E CONFERENZA UDINESE – Colantuono: “Mi aspetto una Lazio arrabbiata. Affrontiamo una delle squadre più forti d’Italia”

In concomitanza con la conferenza stampa del tecnico biancoceleste Pioli, ha parlato in quel di Udine l’allenatore bianconero Colantuono. Ecco quanto ha detto: “Domani sarà una gara difficile, la Lazio vuole riscattare la sconfitta col Chievo. Mi aspetto un cane arrabbiato. Voglio vedere come risponderà la mia squadra contro esterni forti come quelli della Lazio. Purtroppo la squadra è piena di acciacchi e non voglio rischiare alcune situazioni per poi ritrovarmi in emergenza. Iturra giocherà ma non è al meglio, mentre Heurtaux e Thereau sono a rischio. Il turnover lo affronteremo più avanti. Domani dovremo essere abili a tenere botta quando loro attaccheranno e dovremo essere bravi a ripartire. Mi aspetto una partenza a mille della Lazio. Dobbiamo essere abili a non disunirci e a fare nostra la gara. Reputo la Lazio tra le squadre più forti d’Italia ma confido nella mia squadra. Di Natale? Causa problemi alla schiena non si è allenato con continuità. Inoltre stamattina si è fermato per un pestone. Totò è un valore aggiunto e dobbiamo preservarlo, anche quest’anno darà il suo contributo”.

Al termine della conferenza Colantuono ha diramato la lista convocati:

Portieri: Karnezis, Meret, Romo.

Difensori: Adnan, Danilo, Domizzi, Edenilson, Felipe, Heurtaux, Insua, Pasquale, Piris, Wague.

Centrocampisti: Badu, Fernandes, Iturra, Kone, Marquinho, Merkel.

Attaccanti: Aguirre, Di Natale, Perica, Thereau, Zapata.

La Primavera inizia col botto: 4-0 a Pescara firmato Cardelli, Palombi (2) e Rokavec

PESCARA-LAZIO 0-4

MARCATORI: 45′ Cardelli (L), 65′ Palombi (L), 71′ Palombi (L), 74′ Rokavec (L)

PESCARA (4-2-3-1) : Kastrati; Maloku, Milillo Di Pietrantonio Ventola; Mazzone, Odriozola (52′ Castagna); Logoluso (74′ Mele), Delsole, Guerra; Testi (56′ Acatullo). A disp.: Giachetta, De Cinque, Forte, Pietrantoni, Barbaria, Parker, Mongiello, Sowe. All. Ruscitti.

LAZIO (4-3-3): Matosevic; Dovidio, Mattia, Cardelli, Germoni; Verkaj, Rokavec (79′ Impallomeni), Folorunsho (62′ Bernardi); Manoni, Palombi (75′ Cinti), Calì. A disp.: Lazzari, Quaglia, Pedrazzini, Cardoselli, Nolano, Beqiri. All. Inzaghi

ARBITRO: De Remigis (sez. Teramo)

ASSISTENTI: Perrotti-Campitelli

NOTE. Ammoniti: 69′ Verkaj (L), 71′ Palombi (L).

Primo impegno dell’anno per la Primavera di Simone Inzaghi in campionato. Biancocelesti opposti al Pescara, in un match che vede il tecnico laziale costretto a rinunciare agli squalificati Prce, Murgia e Rossi e all’infortunato Collarino. In più Borecki ha usufruito di un permesso per tornare in Polonia. Formazione dunque quasi obbligata per il tecnico biancoceleste, con diversi elementi presenti l’anno scorso nella rosa degli Allievi Nazionali. Esordio per il portiere ex Catania Matosevic, al centro della difesa c’è Cardelli al fianco di Mattia. Folorunsho affianca Verkaj e Rokavec a centrocampo, Manoni viene impiegato come esterno offensivo al fianco dell’ex giallorosso Calì e del bomber Palombi.

Dopo 7′ la Lazio crea la prima occasione sull’asse Calì-Manoni, con la conclusione di quest’ultimo che viene deviata in calcio d’angolo: dal conseguente corner, Palombi manca d’un soffio l’inserimento vincente. Le iniziative della Lazio in queste prime battute di gioco sono costanti ma timide, e i biancocelesti rischiano anche qualcosa con una bella conclusione di Testi.

Al 19′ è Simone Palombi a salire in cattedra, con un’azione personale che si conclude con un destro che finisce di poco alto sopra la traversa. Nella fase centrale del primo tempo i ritmi si alzano. Rokavec perde un sanguinoso pallone a centrocampo, ma Verkaj in ripiegamento riesce a rimediare su Ventola. 1′ dopo è Calì a seminare il panico nella retroguardia abruzzese, che riesce alla fine a chiudere sul vivace attaccante biancocelesti. Alla mezz’ora la grande occasione è proprio per l’ex Roma, col portiere albanese del Pescara Kastrati che si supera per deviare in angolo.

Subito dopo, fallo in area su Manoni e calcio di rigore per la Lazio: dal dischetto va Palombi che si fa però ipnotizzare da Kastrati, che salva per la seconda volta consecutiva il risultato, stavolta su conclusione dagli undici metri. Occasione enorme per la Lazio, con Palombi che torna a fallire un rigore dopo quello nella finalissima scudetto contro il Torino.

La porta sembra davvero stregata per la Lazio, con Manoni che al 33′ coglie un clamoroso palo con Castrati che pareva ormai finalmente battuto. La palla sembra davvero non voler entrare, e per poco il Pescara non beffa la Lazio con Del Sole che da ottima posizione apre troppo la conclusione, mancando d’un soffio in vantaggio con un velenoso diagonale.

Proprio allo scadere del primo tempo, su calcio d’angolo battuto da Rokavec per la Lazio, il migliore in campo, Kastrati, si fa sfuggire il pallone in presa alta, e l’esordiente difensore centrale Cardelli trova il gol del vantaggio biancoceleste. Si chiude il primo tempo subito dopo, con la Lazio avanti 1-0 sul Pescara.

Riprende il gioco e la Lazio, subito a testa bassa, sfiora il raddoppio con Palombi, e quindi si fa viva immediatamente dopo dalle parti di Kastrati con un colpo di testa di Folorunsho. Al 9′ è Mattia ad avere l’opportunità migliore per il raddoppio con un colpo di testa che finisce fuori davvero di un soffio.

Lazio padrona del campo nonostante i tentativi di ripartenza del Pescara, e al 20′ Simone Palombi trova il suo riscatto: slalom nella difesa ospite e tiro scaricato con violenza alle spalle dell’estremo difensore ospite. C’è la rabbia per il rigore fallito, c’è la gioia per una partita che sembra a questo punto messa in ghiaccio. La certezza arriva 5′ dopo, con Palombi che ha preso definitivamente le misure alla retroguardia ospite, e sempre sfruttando la sua potenza sigla il tris, meritatissimo, in favore dei biancocelesti.

La Lazio dilaga: al 28′ è Rokavec a pescare il jolly, con una bomba da fuori area, imparabile per Kastrati: un eurogol che rende bene l’idea della superiorità imposta dalla Lazio nel match, in particolare nel corso della seconda frazione di gioco. I ritmi inevitabilmente calano, anche se gli spazi per il quinto gol ci sarebbero anche. Ma Inzaghi fa tirare un po’ il fiato ai suoi, inserendo Cinti e Impallomeni. Si arriva dunque al triplice fischio finale: nonostante le tante assenze, una Lazio Primavera praticamente perfetta cala il poker a Pescara. L’anno scorso gli aquilotti avevano iniziato a Napoli con una sconfitta: una maniera senz’altro migliore per partire nella grande avventura del campionato Primavera.

Fabio Belli

CONFERENZA- Pioli: “Stiamo lavorando bene. Abbiamo qualità e dobbiamo metterle in campo”

Superata la pausa delle nazionali si torna al campionato. Le due pesanti sconfitte hanno fatto male e due settimane di stop hanno permesso a Pioli di lavorare sulle gambe ma soprattutto sulla testa dei propri ragazzi. Domani alle 18 sarà l’Udinese a far visita alla Lazio, in una partita da vincere, a tutti i costi. Oggi alle 14 ha parlato Pioli in conferenza stampa, queste le sue dichiarazioni:

Da dove e come si riparte?

“Facendo le cose che sappiamo fare, lottando e giocando come sappiamo. Lo spirito dei ragazzi è lo stesso dello scorso anno: vedo un gruppo unito e compatto, che sa che non sta mettendo in campo ciò che può e che sta lavorando bene. Ora dobbiamo pensare solo alla prossima partita senza guardarci indietro. Abbiamo tre obbiettivi da centrare e lavoriamo per questo”.

Cosa manca per tornare ad essere quelli dello scorso anno?

“La solidità mentale. Dobbiamo essere  consapevoli della nostra forza ma consci che in ogni partita ci sarà da soffrire”.

Cosa vuole vedere domani che non è stato fatto nelle scorse uscite?

“Il nostro campionato è agli inizi. Non possiamo continuare a guardarci indietro. Andiamo avanti e lavoriamo per migliorarci sempre. Siamo una buona squadra, l’ho detto ai nostri giocatori. Dobbiamo dimostrarlo a partire da domani”.

Matri come lo ha visto? Il suo arrivo è stato dettato da…

“Matri è un buon attaccante. È arrivato in buone condizioni ma non ottime, si vede che non ha giocato tanto. È un elemento valido ed è arrivato anche per gli infortuni, ma al di là di tutto è venuto perché lo reputo bravo  Matri può giocare prima punta o anche in coppia…”

Come si riporta la gente allo stadio?

“Con le vittorie, sicuramente. Ma anche con lo spirito. Noi dobbiamo essere concentrati e vogliamo tornare ad essere competitivi in tutte le competizioni”.

Milinkovic Savic in nazionale ha fatto benissimo…

“Io sono molto contento che abbia fatto bene in nazionale. Anche se serie A e under 21 sono due categorie diverse. Ci aspettano 20 giorni duri, tutti dovranno essere pronti a dare il proprio contributo. Però sono gia soddisfatto del suo impatto”.

L’Udinese l’anno scorso ha fatto il primo sgambetto alla Lazio. Questa volta conta più il risultato?

“Il risultato è sempre fondamentale. Domani ci aspetta una gara difficile. Dovremo giocare in modo propositivo e molto più veloce rispetto allo scorso anno per trovare degli spazi nella difesa friulana”.

De Vrij e Felipe Anderson sono calati molto, perché ?

“Tutti stanno lavorando e tutti torneranno ad avere un rendimento superiore rispetto a quello avuto nelle ultime partite, ne sono certo”.

 

Dal nostro inviato a Formello

Stefano Gaudino

La riproduzione parziale o totale dell’articolo è possibile previa citazione della fonte.

 

 

 

 

 

 

[I PRECEDENTI] – Di Natale boia della Lazio e di Pioli, Matri a caccia della ‘manita’

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Vincere. Non ha alternative la Lazio se vuole archiviare un inizio di stagione da incubo e riprendere il volo. Non sarà impresa facile tuttavia domani pomeriggio contro l’Udinese, squadra tosta che quest’anno ha già fermato la Juventus (nella propria tana) e che negli ultimi tempi ha complicato più volte i piani dei biancocelesti (vedi ad esempio le due Champions consecutive strappate all’allora squadra di Reja). Per fortina a sollevare il club capitolino ci pensano i numeri.

In 73 sfide in serie A infatti la Lazio si è imposta 30 volte contro le 24 dell’Udinese e i 18 pareggi. In perfetta parità (4 vittorie per parte e 1 pareggio) invece il bilancio delle ultime nove sfide, mentre ai biancocelesti sono andate 4 delle ultime sei sfide, compresa l’ultima al Friuli firmata dal rigore scavetto di Candreva. Biancocelesti che prevalgono anche nelle sfide all’Olimpico, dove hanno vinto 17 volte contro le 11 bianconeri e gli 8 pareggi. Al dicembre 2011 risale l’ultimo pareggio (2-2), cui sono seguite 2 vittorie laziali e una udinese.

In parità anche lo score tra Pioli e Colantuono, con 6 successi a testa e 4 pari. Da segnalare che il tecnico udinese è quello che ha incontrato più volte (ben 16) il collega laziale tra serie A e B. Collega che a sua volta non lo batte dal dicembre 2012, dal 2-1 col Bologna firmato Diamanti-Gabbiadini. Il parmense ha inoltre nell’Udinese una delle sue bestie nere: in 8 sfide ai friulani infatti ha vinto una sola volta, nell’ultimo confronto, collezionando altresì 2 pari e ben 5 ko. Stesso discorso per il collega contro la Lazio, che ha battuto solo 3 volte su 10 occasioni, perdendo 6 e pareggiando 1. Da segnalare che di questo score 2 vittorie e 4 sconfitte sono arrivate all’Olimpico.

Passiamo agli uomini gol: in casa Udinese Di Natale è il giustiziere della Lazio, che ha battuto 7 volte su 22 occasioni, segnandole ben 13 gol (che fanno dei biancocelesti il suo bersaglio preferito dopo la Samp, colpita 14 volte). L’attaccante napoletano è un tabù anche per Stefano Pioli, contro cui ha perso una sola volta, vinto 3 e diviso la posta 6, segnando inoltre 4 reti. In casa Lazio, invece, da tenere d’occhio gli ex Candreva Mauri, che hanno punito i bianconeri 3 volte a testa, oltre al neo acquisto Matri, autore di 4 sigilli.

Zoff: “L’esperienza alla Lazio bellissima. Gascoigne? Sembrava un jazzista…”

Dino Zoff, leggenda vivente del calcio italiano e della storia della Lazio, si è concesso in una lunga intervista al Corriere dello Sport in cui ha parlato del suo trascorso in biancoceleste: L’esperienza alla Lazio fu bellissima. Sono stato allenatore e presidente e le due cose insieme. Tornammo dopo quindici anni in Europa e posso dire che in quegli anni la squadra fece il salto, diventò una grande. Ho un rimpianto nel 2001, quando presi la squadra a dicembre dopo Eriksson. Facemmo una rincorsa meravogliosa e se non avesse segnato al 92′ Dalmat in una partita in campo neutro con l’Inter, noi avremmo conteso lo scudetto alla Roma. Signori era un giocatore fantastico e mi dispiace quello che è accaduto in questi mesi. E poi c’era Gascoigne, genio e disperazione. Sembrava un jazzist, aveva un talento sconfinato unito a un’ansia di autodistruzione“. Sulla Lazio di oggi, Zoff afferma: “Sarà una lotta vera, quest’anno. Con la Juve ci sono Inter, Roma e altre. La Lazio deve stare attenta al rischio, che c’è sempre in questa città, capace di volare sulle ali dell’entusiasmo e la settimana dopo sprofondare nella disperazione. Forse era troppo l’anno scorso, forse è troppo ora. Nel calcio occorre tempo, sempre.

Avv. Contucci a ILSQ: “Ecco come fare ricorso per la multa per cambio posto”

Intervenuto sulle frequenze di Elle Radio 88.100 alla trasmissione I Laziali Sono Qua di Danilo Galdino, l’avvocato penalista Lorenzo Contucci ha affrontato la questione inerente alle multe per i posti assegnati e non rispettati: “E’ stata rispolverata per volere della Questura e Prefettura una legge del 2007 nata dopo l’omicidio Raciti che i ragazzi della curva non hanno mai messo in pratica per ragioni sociali. Quindi per far rispettare questa legge sono state comminate queste multe per chi non rispetta il proprio posto allo stadio. Si può fare ricorso mandando una raccomandata con ricevuta di ritorno alla Prefettura di Roma per congelare la sanzione e contenere il pericolo di Daspo da 1 a 3 anni che scatta alla seconda violazione del regolamento d’uso. E’ chiaro che l’intenzione è quella di debellare il tifoso allo stadio”.

L’avvocato Contucci spiega anche come evitare la multa: “Se si trova un’altra persona seduta al proprio posto oppure il seggiolino non è fruibile perché magari sporco, bisogna comportarsi secondo i canoni chiedendo allo steward di far spostare la persona presente al proprio posto o di rendere fruibile il seggiolino. Nel caso in cui il seggiolino sia sporco bisogna chiedere allo steward di pulirlo. Se non fosse possibile pulirlo conviene fare una foto al seggiolino per documentare e chiedere al capo steward di verbalizzare, oppure basta avere dei tifosi che testimoniano quanto successo. Se io dovessi spostarmi per questi motivi e dovesse arrivarmi una multa, io posso contestarla. Videosorveglianza? E’ consentita dalla norma per ragioni di sicurezza basta che ci sia l’avvertimento ‘Area videosorvegliata’. La legge è questa. I latini dicevano ‘Summa lex summa iniuria’, quando si rispetta in modo pedissequo la legge poi si vengono a creare situazioni che stridono o portano all’esasperazione. Se ad esempio noi dovessimo rispettare alla lettera le norme della strada, il traffico sarebbe del tutto paralizzato in città. Queste decisioni della prefettura e della questura presumo porteranno a un calo degli abbonamenti. Il tifoso più radicale cerca di adattarsi in ogni situazione, mentre i tifosi medi, come ad esempio un signore di 70 anni o un bambino, sono i primi che abbandonano lo stadio. Nessuno vuole vedere la partita accanto a una persona che non conosce. Una disposizione del genere va a svilire il concetto di calcio allo stadio in curva. Quando si va in trasferta l’assegnazione dei posti numerati non è assoluta perché dipende dal dirigente di ordine pubblico che opera una deroga a questa legge, quindi paradossalmente si vive meglio la propria squadra del cuore in trasferta. Questo rispetto dei posti assegnati è stato già fatto in passato a Terni ed è durato due mesi e a Lecce, ma i tifosi hanno spaccato i numeri dei seggiolini. Dopo 8 anni hanno riscoperto questa norma.Visuale non buona? Bisognerebbe fare un’azione comune alle società per ripristinare le condizioni di visibilità. Già nel 2000 feci presente questa cosa alla Roma e nella partita seguente vennero spostati i tabelloni. Il tuo diritto è vedere la partita ma qui in Italia questa forma di unione tra tifosi e società . In Inghilterra ci sono i supporters trust che sono delle associazioni a tutela dei tifosi che ottengono questi risultati”.

Di seguito il fac simile che l’avvocato Contucci ha messo pubblicamente a disposizione sul proprio profilo facebook per fare ricorso alla multa:

Come promesso, ecco qui il fac simile da inviare per raccomandata con ricevuta di ritorno all’indirizzo indicato qualora…

Posted by Lorenzo Contucci on Giovedì 10 settembre 2015

PUNTO INFERMERIA – Il dott. Salvatori: “Djordjevic necessita di altro tempo, sulla via del recupero Biglia e Klose”

Per fare il consueto punto sull’infermeria a poco più di 48h dal match contro l’Udinese, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 il medico sociale biancoceleste Stefano Salvatori:

DJORDJEVIC – In primis parliamo di Djordjevic che purtroppo non è riuscito a rispettare i nostri piani. Contavamo di poterlo di ridare al mister già in questa settimana in maniera completa. Ha avuto una nuova riacutizzazione, sta facendo già un buon lavoro ma sempre a parte. Rinviamo il rientro in gruppo per la prossima settimana. Al momento non sono previsti dei nuovi controlli strumentali. Si tratta solo di far fare all’atleta un lavoro completo che ora non può fare”.

Tra gli assenti ancora in infermeria, spiccano anche Biglia e Klose:

BIGLIA – “Lucas sta facendo un buon lavoro ed è anche in anticipo rispetto nostri programmi. La settimana prossima farà un altro controllo e speriamo di poter dare una prognosi meno lunga così da accelerare i tempi. In ogni caso continuerà lavoro differenziato e martedì svolgerà un controllo strumentale associato.”

KLOSE – Per quanto riguarda Klose, andrà in Germania per altri controlli, dopodiché stabiliremo la tabella di marcia per il definitivo recupero. Speriamo che gli esami che farà a Monaco possano darci risposte confortanti”.

I CONTROLLI DI OGGI Per quanto riguarda le visite in Paideia di oggi, spiega:
“Sono stati svolti dei controlli in clinica precauzionali per Braafheid e Morrison che avevano avuto traumi alla caviglia. Volevamo avere maggior tranquillità per lavorare in modo massimale”.
E sulla presenza in clinica anche di Matri, Salvatori rivela:
“Si è creato anche un piccolo allarme per l’avvistamento di Matri. Posso dire che era lì per motivazioni personali, ma non c’è alcun problema di carattere fisico”.

MARCHETTI Infine, un aggiornamento anche su Marchetti: “Ha lavorato bene in questi giorni e ieri ha anche preso parte all’amichevole. Abbiamo forzato un po’ i tempi visto che domenica sarà un mese esatto dalla frattura. Ha sopportato nella fase iniziale qualche dolore, ma ha reagito bene per cui lo renderemo disponibile al mister già da domani”.

CRAGNOTTI si confessa: “Per fare le grandi squadre servono grandi mezzi finanziari. Pioli? deve acquisire esperienza internazionale”

E’ stato colui che ha reso grande la Lazio, portandola a primeggiare in Italia e in Europa, tant’è che la Lazio sotto la sua presidenza, venne nominata la “Squadra più forte del Mondo” e rimase in testa a queste classifiche per molto tempo, portando: allo storico Scudetto, 2 Coppe Italia, 2 Supercoppe Italiane, 1 Coppa delle Coppe, 1 Supercoppa Europea (contro gli “invicibili” del Manchester United) facendo così impazzire di gioia l’intero popolo biancoceleste che ancora oggi gli è eternamente grato.
Stiamo parlando dell’ex grande presidente Sergio Cragnotti intervenuto ai microfoni di cittaceleste, in onda su Elle Radio 88,100:

LA QUESTIONE CIRIO – Qui siamo sempre alle prese con la nostra amata Lazio! (dice sorridendo ndr) Per problemi di natura giudiziaria, abbiamo ancora le cause in corso. Ormai siamo quasi arrivati alla fine, speriamo di ottenere un buon risultato. Credo che allora fu una grande ingiustizia. Noi avevamo un gruppo industriale florido, eravamo all’avanguardia, già nei mercati internazionali. La mia mente era sempre rivolta ad una dimensione internazionale. C’è stata una debacle tempistica tra progetto economico e industriale. Il pensiero bancario è sempre corto e la scadenza di un bond portò alla scadenza di tutti gli altri. Quindi ci fu il famoso crack Cirio. Poteva essere coperto in tanti modi, ci fu un’incomprensione con il mondo finanziario. La Lazio dava fastidio a tanta gente, era la goccia che ha fatto traboccare tutto”.

LOTITO – “Ha un’altra struttura e appartenenza rispetto a me. E’ un uomo all’interno del tessuto locale e nazionale. Conosce le carenze e le necessità del momento, è un uomo più preparato a dibattere con il sistema, io non ero provveduto. Potente? Non lo posso valutare, è un uomo che ha – evidentemente – le spalle coperte, all’interno poi di un mondo – come il calcio – che distrae molto . E’ un uomo ben coperto e sa benissimo dove vuole andare e quello che vuole fare”

RAPPORTO TIFOSI – “L’aspetto importante è quello di vincere qualche battaglia e far conoscere la propria società. Che sia egemone in Italia e all’Estero. Al tifoso interessa una squadra vincente che possa lottare per conquistare un titolo. Questo penso. Bisogna dare lustro alla società e alla squadra. I tifosi vogliono una squadra vincente”.

ANEDDOTI – “La trattativa di Vieri mi ha ricordato quella per Dzeko che ha condotto la Roma. Sono quelle cose improvvise e quelle opportunità che vanno colte al volo. Ronaldo? Siamo stati li mesi e mesi a San Paolo per portarlo a casa. Poi all’ultimo è arrivato Moratti con l’assegno e se l’è portato via. Quando ti capitano grandi campioni, come Vieri, devi approfittarne. Bastò un volo di elicottero a Porto Santo Stefano. Stankovic? Fu un’operazione condotta di notte, fatta in 12 ore. Sono partito alle 17 del pomeriggio e poi alle 4 ho chiuso”.

LA LAZIO DI OGGI – Pioli sta facendo bene, è molto tattico e tranquillo, trasmette molto nello spogliatoio. Ma è un mister senza esperienza internazionale, che sicuramente dovrà acquisire. Ha accompagnato bene la squadra, quello scorso è stato un grande campionato. Peccato che non abbia sfruttato il seme che ha saputo piantare siapentemente. Pjanic? Avrebbe giocato nella mia Lazio, poi mi piace molto Biglia. Anche lui avrebbe potuto giocare nella mia squadra, spero che Lotito non se lo faccia sfuggire, sta facendo un po’ di capricci (sorride ndr)”.

INCUBO MEDIOCRITA’ – “Se si vogliono fare le grandi squadre servono grandi mezzi finanziari. Milan, Inter, Juventus e Roma fanno investimenti voluminosi, alla ricerca di grandi giocatori per un grande colpo. La Lazio ha 4/5 elementi importanti. Credo che i tifosi – però – meritino una quadratura del cerchio. Lotito è molto vicino a raggiungere questo traguardo. Spero che il Presidente capisca come sia giunto il momento per raggiungere il grande salto”.

VINI – “La campagna sta andando molto bene. Avremo un’annata tipo 2003, le pioggie stanno mancando, la vendemmia arriva in anticipo. Speriamo di ottenere un grande vino. Per adesso abbiamo preso il Merlot, per il San Giovese aspettiamo ancora 10 giorni. I miei giocatori vincevano perchè bevevano vini “Corte alla Flora” che si trovano a Montepulciano, dove vivo attualmente (sorride ndr). Una curiosità? Ho fatto un quadro con la dichiarazione di Ferguson dopo che lo abbiamo battuto a Montecarlo”.

 

LAZIO SOCIAL – Ruggito di Keità: “Chi non rischia non ottiene ricompense”

E’ carico Keita Balde Diao, già nella sfida con il Bayer Leverkusen il giovane spagnolo ha mostrato tutta la sua grinta dopo aver realizzato il gol-vittoria contro i tedeschi e correndo sotto la Curva Nord ha urlato “Vamos!!!” come per dire: Ci sono anch’io e sono pronto a lottare per voi…
Purtroppo l’ex canterano del Barca, come tutta la Lazio vive un momento negativo, ma seguendo l’eco dei suoi compagni (vedi le parole di Basta) si mostra pronto a rialzare la testa, dopo la batosta con il Chievo, e a dimostrare che la vera Lazio è un’altra.
Anche se le ultime indicazioni di formazione sembrano escluderlo dai titolari (giocherà Matri prima punta) il giovane biancoceleste  ha voluto comunque lanciare (tramite il suo profilo Instagram) un messaggio pieno di grinta e determinazione:
Chi non si assume grandi rischi, non ottiene grandi ricompense“, la frase che accompagna un’immagine che lo ritrae con la maglia della Lazio.

Quien no asume grandes riesgos, jamás obtiene grandes recompensas.⚽️❤️⚪️

Posted by Keita Balde Diao on Venerdì 11 settembre 2015

Lazio-Udinese: la storia degli ex, una lunga intesa calcistica

Stagione 96-97 Alberto Zaccheroni siede sulla panchina dell’Udinese. I calciofili del tempo guardano con stupore le idee tattiche di Zac. Un sorprendente 3-4-3. Fu il primo ad introdurlo in Italia. Zac si ispirò all’Ajax di Van Gaal, che nel 1995 con quel modulo vinse la Coppa dei Campioni.

Come non poteva creare stupore, giocare con quel modulo nel più classico dei campionati, la Serie A. Bierhoff-Poggi-Amoroso, risultato? Quinto posto in seria A, prima storica qualificazione per i friulani in Coppa Uefa.

Con quella squadra Zac battè in Coppa Uefa proprio l’Ajax di Litmanen, era il 4 Novembre 1997.

Stagione successiva ancora meglio, terzo posto, Bierhoff capocannoniere di Serie A.

Poi  lo scudetto con il Milan, vinto ahinoi sulla Lazio di Eriksson, una Lazio spaventosa, che l’anno dopo avrebbe vinto il tricolore.

La dirigenza laziale ammaliata dal calcio espresso dalle squadre di Zac ingaggiò il tecnico per la stagione 2001-2002.

Lazio e Udinese una storia di giocatori e tecnici, una storia di professionisti che hanno vissuto il calcio intensamente in entrambe le piazze.

Il portierone Dino Zoff, friulano Doc che alla Lazio ha dato molto come tecnico. Nella stagione 92-93 portò la Lazio nelle coppe europee dopo quindici anni di assenza. Nel 97′ sostituì Zeman, trascinando la Lazio dal dodicesimo posto al quarto posto in classifica. Nel 2001 sostituì Eriksson, portando la Lazio al terzo posto.

Il grande Nestor Sensini ex Udinese dal 89′ al 93, e pilastro di difesa laziale nella gloriosa stagione 99′-00′.

Nella stagione successiva Giuliano Giannichedda e Stefano Fiore passarono alla Lazio dall’Udinese per 88 miliardi di lire, nello scambio Giampiero Pinzi passa all’Udinese collezionando 305 presenze e 17 reti in 13 stagioni, un totem del centro campo per i bianco neri.

Stefano Fiore rimase alla Lazio fino al 2004, raggiungendo anche la nazionale. Con la Lazio giocò la fase a gironi di Champions League nella stagione 03′-04′. In molti dissero che quella Lazio giocava il miglior calcio d’Europa. Fiore a destra, Cesar a sinistra, el piojo Claudio Lopez a girare intorno a Bernardo Corradi, guarda un po’, un altro ex bianco nero.  Storica la sua rovesciata contro il Modena, cross di Fiore, colpo di testa di Cesar e l’acrobazia del gigante bianco celeste.

E ancora, Lucas Martin Castroman, l’eroe del derby del 29 aprile 2001, passato all’Udinese nel 2003.

Il presente è il tempo di turbo Antonio Candreva altro ex Udinese, come Dusan Basta, il padrone della fascia sinistra laziale.

 

Lorenzo Centioni

Mauri dall’addio di luglio alla fascia di settembre?

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Sono passati poco più di due mesi da quanto Stefano Mauri, capitano della Lazio nelle ultime stagioni, attraverso il suo profilo Facebook dava l’addio alla sua amata squadra:In questi giorni ho più volte parlato con il Presidente e, di comune accordo, abbiamo deciso di terminare qui, dopo quasi 10 stupendi anni, il nostro rapporto professionale, e di salutarci con il sorriso e tante lacrime. Nel mio cuore sono stato, sono e sarò sempre il Capitano della mia amata Lazio”, si leggeva sul social network bianco e blu.

Come riporta La Gazzetta dello Sport, in realtà sembrano passati secoli da quelle parole malinconiche di inizio luglio. Domenica, nella sfida che vedrà impegnati i biancocelesti all’Olimpico contro l’Udinese, Mauri potrebbe partire dall’inizio, magari tornando ad indossare quella fascia da capitano causa di sterili polemiche giornalistiche estive. Pioli sembra orientato a schierare la Lazio con un 4-2-3-1, modulo congeniale al brianzolo, che, nelle prove tattiche svolte in mattinata nel centro sportivo di Formello, è stato provato dal mister come perno centrale della linea dei tre trequartisti alle spalle dell’unica punta (probabilmente anche a causa dell’assenza di Morrison, in Paideia per accertamenti al ginocchio sinistro).

La storia di Stefano Mauri, una storia che sembra avviarsi verso il lieto fine, una storia da film, o più semplicemente una delle tante e romanzesche storie laziali.

 

Camolese: “Finito il mercato Anderson tornerà ad essere se stesso. Matri? Acquisto importante e di valore”

L’ex tecnico biancoceleste, Giancarlo Camolese, è intervenuto ai microfoni di Tuttomercatoweb.com per fare il punto sul momento in casa Lazio.

Queste le sue parole:

“La brutta partenza dei biancocelesti è dovuta alle voci di mercato che hanno riguardato vari componenti della rosa di Pioli. Le notizie distolgono l’attenzione ed i calciatori ne risentono. Ora che è finita la campagna acquisti e cessioni la squadra ne trarrà benefici. Anche Felipe Anderson tornerà ad essere quel giocatore che nella scorsa stagione ha stupito tutti”.

Domenica all’Olimpico arriva l’Udinese:

“Partita importante per la compagine biancoceleste che dopo il difficile avvio deve tornare a vincere e ad essere protagonista”.

Probabile l’esordio di Matri:

“Dovunque ha giocato ha fatto bene e così sarà anche in questa nuova esperienza. Ma i risultati non dipendono dal singolo individuo, è la squadra a dover fare il salto di qualità”.

Dnipro-Lazio a porte chiuse

Giovedì prossimo, alle 21,05, alla Dnipro Arena di Dnipropetrovsk la Lazio farà il suo esordio in Europa League. La gara verrà disputata a porte chiuse a causa della sanzione, decisa dalla Uefa, in seguito all’invasione di campo e dei cori razzisti dei sostenitori della squadra ucraina durante la semifinale della scorsa stagione contro il Napoli. Questo il comunicato pubblicato sul sito della società biancoceleste: “Si comunica che, la gara di Uefa Europa League con il Dnipro del 17 settembre, sarà svolta a porte chiuse”.

 

Frezzolini a ILSQ: “Alla Lazio è mancato un grande come Marchetti. Guerrieri ha un futuro importante”

Giorgio Frezzolini è calcisticamente cresciuto nelle giovanili della Lazio. Attualmente è il responsabile portieri delle giovanili dell’Atalanta. Intervistato da I Laziali Sono Qua di Danilo Galdino e Vincenzo Oliva, in onda tutte le mattine su Elle Radio 88..100, Frezzolini ha commentato i portieri biancocelesti: Marchetti è un grandissimo portiere, è un top in Italia. Ha avuto delle difficoltà la scorsa stagione ma fanno parte della carriera di un giocatore. Berisha è un buon portiere però non è al livello di Marchetti. Mi parlano bene di Guerrieri che sicuramente ha un futuro importante”.

Frezzolini analizza la gara di domenica Lazio Udinese: “Conosco bene Colantuono avendolo avuto a Bergamo e le sue squadre rispecchiano il suo modo di lavorare. Sarà una partita difficile perché le squadre di Colantuono sono difficili da affrontare. Loro lasceranno pochi spazi, però se li fai sbilanciare, li aspetti cercando di ripartire secondo me puoi farli male. Loro sono compatti negli ultimi 40 metri ed è difficile scardinare la difesa”. In questo avvio di stagione stiamo assistendo a una Lazio incerottata. Secondo l’ex portiere biancoceleste l’assenza più pesante è stata quella di Marchetti: “Il portiere è molto importante in una squadra, se è forte ti dà 4-5 punti che a fine campionato fanno la differenza. In questo inizio di campionato è mancato Marchetti, senza nulla togliere a Berisha, però Federico è di un altro pianeta. In una squadra come la Lazio è pesata la sua assenza”.

Il mercato biancoceleeste non ha regalato grosse emozioni: “Ogni anno noi laziali partiamo con delle aspettative che poi rimangono tali. E’ anche vero che la società ha fatto una politica dei giovani a cui va dato tempo. L’entusiasmo che c’era l’altro anno ha fatto la differenza perché la testa fa il 70-80%. L’anno scorso c’era un’euforia che poi si è persa con pochissimo. Speriamo che la squadra cambi marcia altrimenti farà un campionato anonimo. L’unica medicina sono i risultati. Dalle sconfitte non impari nulla, mentre con le vittorie cresce l’autostima e diventi più forte. I ragazzi ora devono compattarsi. Primavera Lazio? Negli ultimi anni hanno fatto benissimo, questo dimostra un buon lavoro alle spalle, una buona preparazione gestita da gente capace. E’ un settore giovanile importante”. Frezzolini elogia Cataldi, prodotto del vivaio biancoceleste: “Da laziale quando vedo un ragazzo romano uscire dal settore giovanile mi fa piacere. Gli va dato tempo per crescere, però ha ampi margini di miglioramento e avercelo già pronto in casa non è una cosa da poco”. Sul prosieguo del campionato Frezzolini è scettico sulla Lazio: “Spero di sbagliarmi ma la lotta allo scudetto sarà tra Juve e Roma, l’Inter non la vedo pronta. Per il resto vedo un campionato equilibrato e temo che la Lazio non ripeterà quanto fatto l’anno scorso. L’Europa League incide non poco sul campionato. Spero che la squadra faccia bene in Europa. Pioli? Lo conosco ed è una persona preparatissima. E’ un grande allenatore e l’ha dimostrato l’altro anno. Da tifoso uno si aspetta un allenatore più ferreo con la società, però a volte ti trovi in alcune circostanze in cui devi adattarti alla situazione. Ha sbagliato a essere un po’ aziendalista. Ma non ci scordiamo l’immagine che ha dato a questa squadra e questo resta a prescindere”. Chiosa finale sul 26 maggio 2013:Ero allo stadio a divertirmi (ride, ndr). E’ uno dei giorni indimenticabili per i laziali che rimane nella storia”.

Ledesma-Santos, sì. Ma c’è una clausola rescissoria…

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Telenovela finita, Cristian Ledesma e il Santos si sono finalmente uniti in matrimonio. L’argentino ha risolto anche gli ultimi intoppi e si è reso così libero di firmare il contratto con il club carioca. Ledesma, che già da oggi inizierà ad allenarsi coi nuovi compagni, è arrivato in Brasile in un buon stato di forma, che ha lasciato entusiasta il tecnico Dorival Junior, ma dovrà ritrovare i 90 minuti nelle gambe prima di poter esordire ufficialmente con il Peixe. Piccola curiosità: nel contratto del numero 24 (un biennale da 600mila euro più premi) è presente una clausola rescissoria di 20 milioni, non valida però per Italia e Stati Uniti.

Pioli e la Lazio nei piedi di Matri, il boia dell’Udinese

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4 reti nelle ultime 6 sfide: si presenta così all’appuntamento con l’Udinese Alessandro Matri. L’ex Milan è il boia dei bianconeri e a lui si affiderà Stefano Pioli per restituire peso ad un attacco orfano di Klose e Djordjevic e con un Keita non esattamente con le caratteristiche da centravanti puro. Il tecnico si affida ai suoi gol, che anche la Lazio ha avuto il dispiacere di assaggiare (l’ultima volta nella finale di Coppa Italia) e che avevano reso la squadra biancoceleste una delle vittime favorite del bomber, insieme nell’ordine a Napoli, Roma, Genoa e appunto Udinese. La cabala induce dunque all’ottimismo per domenica e Matri già freme, rinvigorito dal cambio di modulo, che dovrebbe vedere la Lazio giocare con un tandem offensivo, e dall’ottima condizione evidenziata dai test fisici. Con lui fremono anche i tifosi, che si augurano di vederlo subito in campo colpire il bersaglio con la sua freccia duttile e furba.

PROBABILE FORMAZIONE – Pioli torna al 4-2-3-1. Ben 3 giocatori verso l’esordio stagionale

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Certi amori ritornano… e anche certi schemi. Dopo il 4-3-3 e il 3-4-3, Pioli sta pensando di tornare al 4-2-3-1 il modulo con cui la Lazio ha espresso il miglior calcio nella passata stagione. Il tecnico biancoceleste dovrà fare a meno di de Vrij (infortunatosi in nazionale), Klose, Djordjevic e Biglia. Praticamente tutto l’asse centrale della squadra. Roba da non poco. Ha recuperato e domenica sarà regolarmente in campo Marchetti per buona pace di Berisha reduce da ottime prestazioni in nazionale.

Dall’allenamento mattutino si evince che la probabile formazione per la gara contro l’Udinese dovrebbe essere il seguente: Marchetti in porta; Basta e Radu sulle fasce con Mauricio e Hoedt al centro; Parolo e Cataldi sulla mediana (ma occhio a Milnkovic-Savic); trequarti composta da Candreva, Mauri e Lulic alle spalle di Matri. Le scelte sono frutto delle due settimane di nazionale che hanno dato lustro a Parolo e Candreva e hanno messo in mostra le qualità di Lulic autore di un gol e di un assist contro l’Andorra. Felipe Anderson vive un momento difficile, il tecnico biancoceleste lo sa bene e molto probabilmente vuole preservarlo dalle critiche tenendolo in panchina. Se questa dovesse essere la formazione titolare ci sarà il debutto stagionale di Mauri, Hoedt e Matri. 

PROBABILE FORMAZIONE
(4-2-3-1) Marchetti; Basta, Mauricio, Hoedt, Radu; Parolo, Cataldi; Candreva, Mauri, Lulic; Matri.

PRECEDENTI – Lazio-Udinese: storia di un match, tra grandi successi e beffarde cadute

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Udinese, un avversario che negli ultimi tempi non evoca dolci sorrisi sulla bocca dei tifosi della Lazio. Sarà forse per le due Champions soffiate di misura ai bianconeri ai biancocelesti di Reja: la prima nel 2010-11, con le due squadre che terminano la stagione con lo stesso punteggio e i capitolini che soccombono per differenza reti, nonostante l’equa divisione della posta negli scontri diretti. La seconda l’anno successivo, con la Lazio che termina quarta a quota 62, 2 lunghezze in meno dell’Udinese terza. Un risultato che i bianconeri ottengono anche grazie al 2-2 nello scontro diretto all’Olimpico, reso ancora più pesante dal 2-0 del ritorno al Friuli.

Tristi ricordi, mitigati tuttavia dal favore dei 70 precedenti, in cui i biancocelesti prevalgono per 30 vittorie a 22 e 12 pareggi. Stesso discorso per le sfide romane, dove la Lazio si è imposta 17 volte contro le 10 dell’Udinese e gli 8 pareggi. Un dato questo che però non mette del tutto al riparo da possibili sorprese, vista l’alta media gol (43 in 35 partite) dell’Udinese.

Tra i match che i sostenitori laziali ricordano con maggiore piacere vi è quello del 12 novembre 2006, un 5-0 che costituisce il successo più netto dei biancocelesti sui bianconeri dal 1951 (anno del primo incrocio tra le due squadre), per di più realizzato per mano di tre italiani, Rocchi, e Oddo. Quel giorno inoltre la Lazio ritrova la vittoria dopo 6 giornate di astinenza (l’ultima era stata il 4-0 sul Torino del 30 settembre).

Infine, all’Udinese è legata anche l’epopea verso la serie A della Lazio post meno 9. Nella stagione 1987-88 infatti la squadra guidata da Eugenio Fascetti, reduce da un’incredibile salvezza ottenuta nonostante 9 punti di penalizzazione comminati per lo scandalo scommesse, si classifica al 3° posto e conquista la promozione nella massima serie. Il risultato è condotto in porto nelle ultime 5 giornate con una serie di risultati utili, primo dei quali un 2-0 proprio contro i bianconeri il 22 maggio 1988. Fu quella l’ultima volta che le due squadre si incontrarono a Roma in B: in quella precedente, la prima, ad imporsi fu sempre la Lazio per 2-0.