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Rigoni: “Stupito dalla reazione della Lazio dopo il nostro poker”

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Sta volando altissimo in questo inizio di stagione il Chievo Verona. A farsi portavoce dell’entusiasmo che regna in casa gialloblu uno dei pilastri dello scacchiere di Maran, Nicola Rigoni, che, intervistato ai microfoni di ‘Sky Sport 24’, si è soffermato, tra le altre cose, sul 4-0 rifilato nella seconda giornata di campionato alla Lazio di Pioli: “Quando li abbiamo affrontati stavano attraversando un momento difficile, erano reduci dall’eliminazione dai preliminari di Champions e forse l’hanno un po’ sofferta. Non mi aspettavo però che tornassero subito ad alti livelli, anche se devo dire che i loro valori sono rimasti identici rispetto all’anno scorso“.

Fascetti a “I Laziali Sono Qua”: “Adesso Pioli sa che il gruppo è con lui”

Ci sono uomini destinati a lasciare un segno indelebile nella storia di un club, anche con un passaggio breve. E’ l’intensità di un’esperienza a fare la differenza, e nelle due stagioni sulla panchina della Lazio, Eugenio Fascetti ha scritto la storia a caratteri di fuoco nel grande libro biancoceleste. Prima l’impresa del leggendario anno del “-9”, evitando agli spareggi, recuperando da una penalizzazione quasi impossibile, la retrocessione in C che avrebbe probabilmente segnato la fine della società. Quindi, l’anno successivo, il ritorno in Serie A, l’inizio di una nuova storia per la Lazio che diventerà principessa del calcio internazionale dopo anni di delusioni e sofferenze. Le radici dei successi futuri furono impiantate da quella squadra: il tecnico toscano è rimasto dunque legato a vita alle vicende biancocelesti, e nella trasmissione di riferimento per i tifosi dell’aquila, “I Laziali Sono Qua” condotta sugli 88.100 di Elle Radio da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva, è intervenuto per parlare del momento biancoceleste, approfittando della sosta del campionato per l’attività delle Nazionali per fare il punto sulla banda-Pioli.

Pioli ha dovuto affrontare pesantissime critiche nella fase iniziale di questa stagione. Ai suoi tempi, anche Fascetti è dovuto passare attraverso questo fuoco incrociato, ma la sua squadra ha sempre saputo reagire come ha fatto la Lazio attuale. “Le batoste subite non ci stavano sulla carta, hanno sorpreso tutti, ma la reazione della squadra è stata encomiabile. Personalmente non conosco Pioli, ma devo dire da osservatore che ha dimostrato di essere, oltre che un buon allenatore, anche una persona caratterialmente molto forte, perché sopravvivere a queste guerre mediatiche a Roma non è affatto facile. E’ evidente che il gruppo è con lui, perché altrimenti avrebbero avuto l’occasione di farlo fuori.

Sui giovani: “La Lazio è piena di talenti di grande avvenire, ma al momento ha una necessità prioritaria: un rinforzo in difesa, magari da reperire già nel mercato di gennaio. Il solo De Vrij come centrale di livello mi sembra poco, un innesto garantirebbe anche in caso di infortuni.

La realtà del campionato è sotto gli occhi di tutti: grande equilibrio ed incertezza. Fascetti sottolinea: “Attenzione a dare per morta la Juventus: se i bianconeri dovessero vincere a Milano, e non la vedo come una cosa impossibile perché a me personalmente l’Inter non piace, li considererei di nuovo in lizza per lo scudetto. Napoli e Fiorentina sono brillanti, ma non so se hanno l’organico e l’esperienza per arrivare fino in fondo per puntare al bersaglio grosso. Anche la Lazio potrebbe inserirsi ma è ancora presto per qualsiasi valutazione: anche in Europa League bisognerà attendere la seconda fase e sapere quali saranno le otto squadre che scenderanno dalla Champions, per capire dove i biancocelesti potranno arrivare. La squadra che mi ha impressionato di più in questo avvio di stagione è stata comunque il Sassuolo: ha un tecnico giovane e un gioco definito, una squadra che è un piacere vedere giocare al calcio.

Uno sguardo sui singoli del gruppo biancoceleste: Felipe Anderson può vivere l’anno della sua consacrazione: sarebbe incredibile vederlo fallire la stagione dopo quanto espresso nella passata stagione, ha tutto per diventare un fuoriclasse assoluto. Lucas Biglia guai a perderlo: è un giocatore determinante, con caratteristiche uniche che sarebbe molto difficile individuare in un sostituto. Io insisterei anche su Keita: va lasciato maturare tranquillamente, alla sua età è normale avere un po’ di alti e bassi, ma quando entra in campo mette in mostra numeri importantissimi.

Oltre a quella della Lazio, Fascetti è legatissimo anche alla piazza di Bari, dove lanciò il talento di Antonio Cassano. “Come movenze – spiega il tecnico toscano – vedo più simile a Cassano Felipe Anderson piuttosto che Keita. Come testa non conosco i giocatori laziali, ma tecnicamente la similitudine mi pare evidente.

Fabio Belli

FORMELLO – Doppia seduta: Klose sicuro per Sassuolo, De Vrij quasi

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Doppio allenamento in programma oggi a Formello: si comincia questa mattina, con il gruppo agli ordini di Pioli che dapprima lavora in palestra e poi va dritto in campo, dove ad attenderlo ci sono esercizi di carattere atletico. Tra i primi a farsi vedere Stefan De Vrij, le cui condizioni stanno migliorando sempre di più, tanto che il suo rientro in gruppo potrebbe avvenire già la prossima settimana. Per oggi il suo programma ha previsto test di Mognoni (valutazione della velocità di soglia anaerobica) insieme a Mauricio e Prce, anch’essi sulla via del pieno recupero, e si spera che il suo nome rientri nella lista dei convocati per la trasferta contro il Sassuolo del 18 ottobre, alla ripresa del campionato. Ripresa che vedrà la presenza di Miro Klose, che ha superato del tutto l’infortunio muscolare e non si esclude possa giocare dall’inizio al centro dell’attacco, e l’assenza di Djordjevic, che sarà out per almeno un mese a causa dello stiramento subito con il Frosinone. Non hanno partecipato invece alla seduta Morrison Braafheid, oltre ai Nazionali sparsi in giro per il mondo. Appuntamento ora per questo pomeriggio alle 15, per la seconda razione giornaliera di lavoro.

Mercato, nuovi sondaggi per Carrillo (Sporting Lisbona)

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Ci sarebbe anche la Lazio sulle tracce di André Carrillo, centrocampista peruviano in uscita dallo Sporting Lisbona. Il classe ’91 ha infatti il contratto in scadenza a fine stagione e il club lusitano non ha accettato le sue richieste per il rinnovo, motivo per cui potrebbe perderlo nei prossimi mesi a parametro zero. Una possibilità questa confermata anche dell’agente del ragazzo Elio Casareto: “Lo Sporting non ha voluto accettare le nostre condizioni e quindi non decideremo nulla fino a gennaio. André è un professionista stimato da colleghi e tifosi e un ragazzo meraviglioso e sono certo che questa disputa con il club non condizionerà il suo futuro“. Futuro che, come detto, potrebbe essere a Roma, come ennesimo talento regalato a Pioli a zero euro da Lotito e Tare: secondo indiscrezioni, infatti, i due dirigenti avrebbero già chiesto informazioni al procuratore, una mossa per battere sul tempo la concorrenza, al momento piuttosto nutrita (annovera Siviglia e Leicester, oltre alle ‘italiane’ Napoli e Inter). Nessuna urgenza tuttavia, visto che al momento Pioli in quel ruolo ha già Candreva e Felipe Anderson. Ma, come si dice, di qui a gennaio sono tante le cose che possono cambiare, per cui ci sarà tempo per vedere se i sondaggi possono trasformarsi o meno in una trattativa vera e propria.

Da segnalare che questa non è la prima volta che i vertici biancocelesti si interessano a Carrillo: un tentativo per portarlo a Roma fu infatti fatto già nel 2011, quando il centrocampista militava nell’Alianza Lima. Quella volta, nonostante dichiarazioni importanti del giocatore (“Io voglio già andare via, so che tutto il mondo parla di me. So anche che la Lazio è un club importante che si è interessato fortemente a me. Fosse per me partirei subito“), il colpo non riuscì. Chissà se stavolta l’esito sarà diverso…

FOTO – Roma 2020 Marchetti presente

La città di Roma punta forte ad ospitare le Olimpiade del 2020 e questa mattina è stata presentata ufficialmente la candidatura. Fra gli ospiti anche il portiere della Lazio Federico Marchetti, presso la Sala Autorità dello Stadio Olimpico. Il giocatore biancoceleste all’importante appuntamento vestendo la divisa sociale del club, come da foto pubblicata sui profili social della Lazio.marchetti-roma-2020

Keita, passaporto regalo di Natale

Il passaporto tanto atteso di Keita arriverà entro Natale – sostiene il Corriere dello Sport nell’edizione odierna – e finalmente la Lazio potrà tesseralo come comunitario liberando una casella per gli extracomunitari. Keita ora possiede soltanto il passaporto senegalese, cioè la nazionalità dei suoi genitori. Il passaporto comunitario dunque sarà una svolta non solo per la Lazio ma anche per il giocatore che così può ambire ad indossare la prestigiosa maglia della nazionale spagnola.

Matri dal prestito all’acquisto

Dopo l’esordio scoppiettante con goal lo stop per Matri per guai muscolari. Con la sosta la possibilità di ritrovare la forma perduta e contro il Sassuolo probabilmente a lui la maglia da titolare con Djordjevic fuori e con Klose ancora non al meglio. La Lazio sull’ex milanista sta facendo delle valutazioni per il futuro – come scrive quest’oggi il Corriere dello Sport – dopo il prestito secco a Gennaio valuterà l’ipotesi di acquistare il cartellino del giocatore dal Milan a fine stagione. Con i rossoneri Matri è legato fino al 2017, che l’hanno ceduto in prestito per valorizzarlo per riuscire a cederlo in estate. Il contratto in scadenza nel 2017 però complica i piani milanisti che a questo punto saranno costertti ad abbassare le loro pretese economiche per il giocatore.

Morrison rivela: “Mi hanno cercato altre squadre, Lazio meglio del West Ham”

Ravel Morrison all’intervista al Sun, dopo aver ammesso di aver buttato via l’opportunità di affermarsi al Manchester United, svela alcuni retroscena di mercato prima che accettasse l’offerta di venire a Roma: “Fiorentina, Napoli, Sporting Lisbona e Atletico Madrid si erano interessate a me e hanno parlato con il mio agente”. L’esperienza invece al West Ham per Morrison è stata totalmente negativa: “Al West Ham è stata un’esperienza frustrante che mi ha quasi portato a smettere di giocare. Ero convinto di aver fatto tutto ciò che dovevo per far parte della squadra”. E da lì la scelta di cambiare aria e nell’intervista Ravel difende la scelta di venire a Roma“Mi viene da ridere quando sento alcune persone dire che ho fatto un passo indietro a venire qui. Con tutto il rispetto, la Lazio è senza dubbio un club più grande del West Ham“.

Hernanes: “Il 26 maggio fra i miei ricordi più belli”

Dolci ricordi biancocelesti per Hernanes, dopo l’esordio in Champions con la maglia della Juve l’ex giocatore di Lazio ed Inter in cima ai suoi ricordi più belli mette la vittoria della Coppa Italia del 26 maggio sulla Roma. Rivela: “tra i ricordi più belli – riporta tuttomercatoweb – dico la Coppa Italia vinta con la Lazio e l’esordio in Champions con la Juventus”

Pulici ricorda il “Maestro”: “Il nostro abbraccio rimarrà indelebile su quella maglia…”

Quella di oggi non è una data come le altre per tutto il popolo biancoceleste, in questo giorno 93 anni fa nasceva “Il MaestroTommaso Maestrelli. Tanti cuori sono legati a questo meraviglioso Mito della storia laziale tra questi c’è anche quello di Felice Pulici, portiere della squadra che fu portata proprio dal grande Maestrelli alla vittoria del primo storico scudetto del ’74. L’ex portiere biancoceleste è intervenuto ai microfoni di RadioSei per ricordare con tanta commozione colui che è stato una delle persone più importanti della sua vita nel giorno della sua nascita prima di tornare ai giorni nostri:
Qualche tempo fa ho ritrovato la maglia di Lazio-Foggia di 41 anni fa. Oggi l’ho indossata quasi d’istinto per confrontarla con una foto del passato dove abbraccio il ‘Maestro’. Il segno della calce delle linee del campo che avevo quel giorno ce l’ho tutt’ora, ed è ormai indelebile nonostante l’avessi lavata più volte. In quella foto Maestrelli aveva quella giacca quadrettata che ha portato tutto l’anno. Soltanto dopo ho realizzato di averla indossata proprio nel giorno del suo compleanno”.

LA LAZIO DI OGGI – “Dopo le critiche iniziali, alcune delle quali le sottoscrivo, devo dire che vedo una squadra molto più brillante, quasi simile a quella della scorsa stagione. Mi sembra più padrona del campo”.

LE DICHIARAZIONI DI PAROLO – “Ha cercato di giustificare i passi falsi fatti in estate. Lo dissi in tempi non sospetti, la coppa ‘di latta’ (in riferimento alla Supercoppa Italiana di Shanghai, ndr) conta poco con tutto il rispetto. Bisognava lavorare in funzione del preliminare di Champions, mentalmente e fisicamente, con la volontà totale di centrare quell’obiettivo. La Lazio ha subito difficoltà perché la squadra non era pronta. Anche in casa ad esempio il Bayer ha meritato di vincere, dimostrandosi pronto a superare il preliminare. L’accesso in Champions ti avrebbe consentito di ottenere 30 milioni più l’incasso casalingo delle singole gare. Questo è stato il vero errore”.

LE DIFFICOLTA’ DI CATALDI – “Spesso lo si paragona a Biglia, che è un vicecampione del mondo ed ha già una certa esperienza. Cataldi può ancora migliorare e non escludo che un giorno possa giocare anche nel ruolo dell’argentino. È questione di fiducia, ma resta un patrimonio del club. La fase di crescita, nel periodo post-iniziale, può essere difficile. Vicino giocatori bravi però si impara molto”.

UN GIUDIZIO SU BERISHA –  “Se fai tre parate bellissime e poi resti a metà strada in un’uscita vanifichi quanto di buono fatto prima. Non doveva farsi trovare a metà strada su quel calcio d’angolo. Con un po’ più di sfortuna quella palla sarebbe entrata ed arrivederci e grazie. È vero a me dicevano che non uscivo mai, ma dovevi farmi un gol incredibile per potermi battere (ride, ndr). Berisha ha una struttura fisica importante e sicuramente non può farsi cogliere impreparato sulle palle alte”.

INFERMERIA – Le ultime sugli infortunati

Intervenuto sulle frequenze di Lazio Style Radio, il medico sociale Roberto Bianchini ha fatto il punto della situazione per quanto riguarda gli infortunati biancocelesti: “Klose è arrivato alla fine del protocollo predisposto, la situazione clinica va benissimo. Da oggi si è aggregato di nuovo ai compagni, non ci sono problemi. Per quanto riguarda De Vrij è stato sottoposto ad un lavoro specifico, questi saranno per lui i giorni della verità. Se tutto andrà come sta andando dovrebbe unirsi al resto della squadra la prossima settimana”. L’infortunio a Filip Djordjevic sembra essere più complicato del previsto: “Djordjevic è stato sfortunato, esce da un problema e se ne aggiunge un altro. Ha già iniziato il protocollo valutativo, dobbiamo aspettare la risposta alle cure per dire quando potremo vederlo in campo“. Sembrano migliorare le condizioni degli altri infortunati Basta, Mauricio e Marchetti: “Basta deve riguardarsi per qualche giorno per la lussazione alla spalla. Oggi le condizioni erano buone, tra qualche giorno potremo vederlo in campo. Per Mauricio bisogna aspettare che si ricomponga la frattura al naso e deve evitare di prendere botte in quel punto. Si sta allenando con le dovute attenzioni. Marchetti ha fatto un massaggio defaticante, per lui non ci sono fratture ma solo una ferita con cinque punti di sutura“. Chiosa finale su Lulic, uscito malconcio dalla gara di domenica contro il Frosinone: “Non ha nessun tipo di problema, i fastidi manifestati contro il Frosinone erano dovuti soltanto ad affaticamento“.

Firmani a Lazio Style Radio: “Lazio in ripresa, Biglia un top player”

La Lazio, dopo un inizio di stagione stentato, sembra stia tornando ai livelli della scorsa stagione, almeno per quanto concerne il risultato. Per analizzare il momento dei biancocelesti è intervenuto sulle frequenze di Lazio Style Radio l’ex laziale Fabio Firmani. Queste le sue parole: “In questo momento vedo bene la Lazio. C’è un buon umore dopo essersi messi alle spalle le battute d’arresto. Considerata poi la classifica con cui è arrivata alla sosta, sta tornando ai livelli dello scorso anno. Nell’ultima giornata già nel primo tempo meritava il vantaggio. I due cambi obbligati hanno influito, altrimenti l’avrebbe sbloccata prima. Al di là della difficile trasferta di Leverkusen, può recriminare comunque solo sulle partite di Napoli e Verona, due gare interpretate nel modo sbagliato. Per il resto la formazione di Pioli ha fatto sempre il suo dovere, mantenendo un rendimento costante. Contro il Chievo in particolare, c’era delusione dopo non esser riusciti ad approdare in Champions League, traguardo che la squadra si aspettava e che avrebbe meritato. La testa era ancora a quella sfida, ma il tempo fa superare tutto“. Il tifosissimo laziale ha poi così commentato la serie di infortuni che ha caratterizzato questo inizio di stagione: “Considerate le assenze di pedine in grado di farti fare il salto di qualità, la Lazio è in un’ottima posizione in classifica, aspetto che lascia ben sperare. Con l’intera rosa a disposizione per Pioli ci saranno tante soluzione diverse. Già contro il Frosinone in panchina c’erano giocatori come Matri, Candreva e Keita“. Passando poi all’analisi dei singoli: “A Biglia posso solo fare i complimenti. È un grandissimo calciatore, con una velocità di pensiero superiore alla media. È da top club europeo. Cataldi invece è ancora giovane e non bisogna attribuirgli troppe responsabilità perché già se ne prende tante. Per diventare completo, deve migliorare in fase difensiva. Sono poi molto fiducioso su Keita che ha qualità indiscusse. Pioli lo sta gestendo al meglio e la voglia con cui subentra dalla panchina è un grande segnale di maturità. Ci sarà comunque l’occasione per giocare anche dall’inizio, in attacco ci sono cinque o sei titolari che rendono difficili le scelte. Hoedt? Ha subito la fase d’ambientamento iniziale come avvenuto anche con de Vrij lo scorso anno, ma ora sta crescendo e prendendo misure e tempi. Ha già avuto l’opportunità di giocare incontri importanti, ci si può fare affidamento.” Infine una chiusura sul campionato e sul cammino europeo: “Il campionato è apertissimo. Se la Juventus dovesse continuare ad avere delle difficoltà, non ci sarebbero squadre favorite, ma almeno cinque o sei contendenti tra cui inserisco anche la Lazio.  Per i biancocelesti sarà comunque già importante riproporre il gioco dell’anno scorso e mettere in evidenza giovani interessanti. Per quanto riguarda l’Europa, c’è la possibilità di andare avanti. L’anno scorso il Torino aveva grandi motivazioni e meritava di passare il turno addirittura contro Zenit. Servirà molta fame, a quel punto si potrà arrivare fino in fondo in una competizione che fornisce grande visibilità“.

Lazionali azzurri: Candreva guadagna posizioni, Parolo prima alternativa a centrocampo

I Lazionali azzurri Antonio Candreva e Marco Parolo continuano ad essere importanti e necessari nelle idee tattiche del commissario tecnico Antonio Conte. Per le ultime due partite di qualificazione ad Euro 2016 contro Azerbaigian e Norvegia infatti, il CT azzurro non ha ovviamente rinunciato ai due biancocelesti. Candreva, reduce da un infortunio che lo tiene lontano dai campi di gioco da circa tre settimane è pronto al rientro. L’idea di Conte è quella di rilanciarlo dal primo minuto nel tridente d’attacco con El Shaarawy e Pellè: il numero 87 della Lazio è diventato infatti un elemento imprescindibile nello scacchiere tattico della nazionale: la sua duttilità, la sua tecnica e il suo moto perpetuo permettono a Conte variazioni di modulo anche a partita in corso. Discorso simile per Marco Parolo: anche se spesso dalla panchina il numero 16 biancoceleste ha sempre fornito un contributo notevole alla causa azzurra, contributo più volte sottolineato dal mister e dai compagni. Probabilmente nella gara contro gli azeri siederà in panchina, pronto a scendere in campo come prima alternativa a centrocampo del probabile titolare De Rossi, a fianco degli inamovibili Pirlo e Verratti.

Candreva e Parolo gemelli biancocelesti in azzurro, la qualificazione dell’Italia agli Europei del prossimo anno passa anche dai loro piedi.

Formello – Tornano Klose e Mauricio, non ancora De Vrij

Questo pomeriggio a Formello, i pochi biancocelesti rimasti a disposizione di Pioli, si sono ritrovati sul campo per la seduta odierna. Piacevole novità il rientro di Klose. A magra consolazione per l’ennesimo infortunio di Filip Djordjevic, al quale è stata diagnosticata una lesione muscolare all’adduttore della coscia destra che lo terrà lontano dai campi di gioco per almeno 40 giorni, il rientro dell’attaccante tedesco risolleverà almeno in parte il morale del tecnico biancoceleste. Già nel prossimo turno di campionato, contro il Sassuolo, dovrà riprendere il suo posto in campo e con il suo carisma dare un grande apporto nel proseguimento del cammino de biancocelesti. Mauricio è rientrato in gruppo e ha lavorato senza problemi. Tra i biancocelesti scesi sul terreno per l’allenamento non si è visto De Vrij,  che solo nei prossimi giorni aumenterà i carichi di lavoro ma resta difficile che possa scendere in campo contro il Sassuolo. Assenti Berisha, Biglia, Candreva, Cataldi, Felipe Anderson, Hoedt, Kishna, Lulic, Milinkovic, Oikonomidis, Onazi e Parolo, tutti impegnati con le rispettive nazionali.

Una triste storia all’italiana…

Stamattina ecco la notizia che non ti aspetti: l’artefice dell’ignobile gesto, tale Maurizio Falcioni, che rilascia un’intervista su un quotidiano nazionale, privilegio che i familiari di Chiara non hanno mai ricevuto. L’Italia è per sua fortuna uno Stato di diritto  ma in più di qualche occasione questo modus operandi è venuto a mancare. Nella fattispecie la storia di Chiara Insidioso rientra in quel novero di surreali vicende maccheroniche made in Italy. In un altro Stato Chiara sarebbe protetta e tutelata dai servizi sociali e dalle strutture delle istituzioni pubbliche del Paese. Invece no, dobbiamo sorbirci in prima pagina di un quotidiano nazionale l’intervista a chi invece al massimo meriterebbe l’ultima pagina. In una Nazione e in una Capitale gestite con criteri di sana e normale amministrazione, questa vicenda si sarebbe dovuta risolvere con un aiuto concreto dal servizio sanitario alla povera ragazza e da una sentenza ben più rigida nei confronti di Falcioni, altro che sconto di pena… E non come sta accadendo da ormai troppo tempo, in cui un padre lotta contro i mulini  a vento per riconoscere dei diritti di cui un cittadino ha bisogno in situazioni del genere. Noi di Laziochannel.it non vorremmo mai vedere in prima pagina un personaggio violento che ha ridotto in fin di vita una ragazza di soli 19 anni.

ASCOLTA LE PAROLE DI MAURIZIO INSIDIOSO ALLA TRASMISSIONE I LAZIALI SONO QUA

Davide Sperati

Parolo: “La sberla di Napoli ci è servita per ritrovare umiltà e compattezza. Possiamo arrivare in alto”

A pochi giorni dalla partita dell’Italia contro l’Azerbaijan ha parlato in conferenza stampa il centrocampista biancoceleste Marco Parolo. Ecco cosa ha detto: “Sabato non sarà una partita semplice, loro ci tengono a fare bella figura nel nuovo stadio e daranno il 110%. Il fatto che vengono da 4 risultati utili li dà morale. Noi sappiamo che vincendo questa partita chiuderemmo la vicenda qualificazione quindi la stiamo preparando come se fosse una finale”. Ha sollevato qualche polemica la scelta di Insigne di lasciare gli Azzurri, ma Parolo difende il compagno: “Chiunque viene in Nazionale vuole starci il più possibile, se un giocatore va via è perché ha qualche fastidio fisico e sa di non poter giocare. E’ un peccato per Insigne che sta facendo bene, è un giocatore importante e speriamo si riprenda presto. Pressioni della società? Conta quello che vuole il giocatore. Chi mette la maglia della Nazionale vuole dare il massimo e il club viene messo da parte. Lorenzo ha parlato sia con lo staff della Nazionale che con quello del Napoli e hanno deciso insieme che era meglio lasciare il ritiro. Sicuramente non avremo il giocatore più in forma della serie A, però ci sono altri attaccanti che stanno facendo molto bene in campionato. Non bisogna mai dipendere da un giocatore, tutti devono essere in grado di cambiare la partita. 

Parolo non sa se giocherà sabato: “Il mister ci tiene tutti sulle spine, coinvolgendoci tutti quanti. E’ difficile capire che giocherà quindi arriviamo alla viglia della gara tutti motivati, concentrati e con la giusta voglia. Il mister pretende molto e noi dobbiamo dare il 100% mettendo a disposizione del gruppo le nostre caratteristiche e qualità. Modulo? Alla Lazio giochiamo a volte con 2 in mezzo a volte in 3, cambia l’interpretazione. Tutto ciò che viene fatto qua è studiato e deve essere messo in pratica in campo. Poi ci sono le giocate dei singoli che possono fare la differenza però tutto deve essere supportato dall’organizzazione di squadra. La nostra forza deve essere nella compattezza e nell’aggressività. Dobbiamo sapere quello che vogliamo e mettere in pratica ciò che facciamo in settimana. Abbiamo giocatori che possono far male a qualsiasi squadra però tutto deve essere supportato da organizzazione e intensità che non devono mai mancare. Pochi gol realizzati? Tutte le grandi squadra che hanno vinto subivano pochi gol. Sei sempre attento e sbagli poco in fase difensiva, poi in avanti abbiamo la qualità per trovare il gol vincente. Segniamo poco ma creiamo tanto, arriverà il momento che realizzeremo quanto creiamo. Ranking Fifa? Non so come viene calcolato ma evidentemente qualcosa è mancato a livello di risultati. Valiamo di più della diciassettesima posizione. Abbiamo fatto tante partite ma non abbiamo mai subito l’avversario, l’ultima sconfitta è stata contro il Portogallo in amichevole. Ci sono cicli, nel 2006 abbiamo vinto il mondiale, alcuni di quei campioni sono ancora in gruppo e danno ai giovani la mentalità vincente. Il nostro primo obiettivo deve essere quello di qualificarci all’Europeo. Vincere contro l’Azerbaijan, in un campo dove altre squadre hanno pareggiato, dimostrerebbe la nostra crescita”.

C’è spazio anche per parlare di Lazio: “L’inizio di stagione è stato complicato per i tanti infortuni che non ci hanno permesso di lavorare tutti insieme. Quando sono rientrati i giocatori importanti abbiamo ritrovato compattezza e la possibilità di ruotare i giocare. Abbiamo ripreso il discorso abbandonato nella scorsa stagione. Siamo in una buona posizione di classifica ma dobbiamo migliorare le nostre prestazioni. Se mettiamo sempre lo spirito delle ultime gare lottando su tutti i palloni possiamo rimanere in alto in classifica fino a fine stagione. Dopo Napoli c’è stata la presa di coscienza che dovevamo tornare umili e lottare l’un per l’altro. Se non si lavora di squadra e non ci si mette a disposizione del compagno non si va da nessuna parte. Noi ci siamo cullati del terzo posto della scorsa stagione e ci serviva una sberla per ritrovare umiltà e cattiveria che avevamo l’anno scorso. La gara del San Paolo ci ha permesso di rimetterci in carreggiata. Il ritorno di Biglia e Djordjevic ci ha ridato delle certezze e la possibilità di giocare in un certo modo”. 

Fabrizio Piepoli

Lombardi: “Innamorato della Lazio e di Roma, sogno di tornare”

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Il lavoro senza tregua per realizzare un sogno, tornare alla casa madre. Questa la dichiarazione di intenti rilasciata l’intellettuale dissidente da Cristiano Lombardi, ex attaccante della Primavera biancoceleste attualmente in prestito all’Ancona. “Questa esperienza è iniziata positivamente, ma non posso certo rilassarmi, perché anche l’anno scorso a Trapani ero partito bene, con un gol fantasma. È un bel gruppo, pur essendo qui da pochi giorni mi sono integrato con tutti e stiamo attraversando un buon momento. Abbiamo fatto 9 punti in 5 gare, conditi da una sconfitta meritata con la Carrarese“. “L’anno scorso a Trapani non è andata molto bene, ma è stata comunque un’esperienza di carattere che in un anno mi ha lasciato dei bei ricordi”. “La Primavera? Quella di mister Bollini era una squadra molto più tattica. Lui sotto questo profilo era molto preparato e per lui parlano i fatti, visto che quell’anno abbiamo vinto lo scudetto. Con Inzaghi invece continuo ad avere un bel rapporto, mi ha anche fatto i complimenti dopo il gol con l’Ancona. Come allenatore è molto carismatico e, nonostante sia ancora all’inizio della carriera, riesce a ottenere grandi risultati”. “In prima squadra sono arrivato in un momento non troppo positivo. Davanti avevo tanta concorrenza, da Keita a Tounkara e Rossi, e in quel mese trovai sempre meno spazio. Non me l’aspettavo, ma andarci mi diede comunque quella carica in più che ti dà l’illusione di potercela giocare alla pari con chiunque. Mi sono sentito partecipe del gruppo e ci sono stato tranquillamente. In fondo è stata una bella esperienza, anche se è normale che la categoria ha valori tecnici elevati e richiede prestazioni diverse”. “Mi sono innamorato dell’ambiente della Lazio, dell’ambiente di Formello e di Roma. Il mio obiettivo è ritornare, per vivere la serie A con una società importantissima”.

Massimo Maestrelli a “I Laziali Sono Qua”: “Quante analogie tra Pioli e mio padre”

Oggi, 7 ottobre, è un giorno sempre speciale per i tifosi biancocelesti. Cade infatti l’anniversario della nascita di uno dei principali artefici dello scudetto del 1974, l’allenatore Tommaso Maestrelli. Un “papà” per quella squadra e per tutti i tifosi laziali ed il figlio Massimo, intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione “I Laziali Sono Qua” condotta da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva, ha ricordato la figura del padre e ha parlato anche della Lazio attuale.

“La Lazio piace perché è piena di giovani,” spiega Massimo Maestrelli, “è una squadra bella in prospettiva, si vede che sta preparando qualcosa che potrebbe portare i suoi frutti anche nei prossimi dieci anni. In tanti vedono in Pioli la figura di mio padre, e devo dire che per certi versi si assomigliano. Hanno un modo simile di intendere il calcio, aggressivo e piacevole, ma anche come persona devo dire che ci sono delle analogie. Pioli è una bella persona e avrà modo di dimostrare tutto il suo talento.”

E fra i tanti giovani della Lazio, Massimo Maestrelli parla di due in particolare: “Keita è la classe, la forza e la velocità pura. Quando ho sentito che poteva andare via ho avuto delle perplessità, per certi versi a vent’anni mi ricorda Vincenzo D’Amico, che aveva forza, potenza e genialità, ma anche cali di tensione e risvolti per certi versi imprevedibili. Cataldi è un giocatore estremamente importante nonostante faccia in campo cose semplici e rischi di passare inosservato in alcuni casi, ma il suo lavoro oscuro è di raccordo, indispensabile alla manovra della squadra.”

Lo scetticismo attorno alla Lazio resta, nonostante le ultime quattro vittorie consecutive: “Purtroppo non è detto che gli investimenti portino successi automatici. Neanche ai tempi della Lazio di Cragnotti si è vinto quello che si poteva vincere. La Lazio non viene considerata, anche ora si parla sempre di Fiorentina e di Napoli, ma non viene dato il giusto rilievo a quanto la squadra di Pioli sta facendo. L’allenatore ha chiesto una squadra “brutta, sporca e cattiva”, ma la verità è che la Lazio attuale in campo è sin troppo bella e pulita.”

Qualcuno ha parlato dei gesti di Keita e Danilo Cataldi dopo il gol del vantaggio col Frosinone, stigmatizzandoli. A molti tifosi invece è piaciuta questa dichiarazione di carattere. “Sono ragazzi giovani e agiscono d’istinto,” spiega Maestrelli, “ma credo che quello che stanno mettendo in campo dimostri che hanno gli attributi, gesti o non gesti.”

Sulla realtà attuale della Serie A: “In campionato sono sicuro che la Juventus rientrerà e, anche se a malincuore, vedo bene la Roma che ha due alternative per ogni reparto. Vedo molto bene anche il Napoli, la Fiorentina sta giocando molto bene ma al momento vedo la Lazio superiore: io spero ci sia una volata tra Juventus, Napoli e Lazio, con l’Inter magari pronta ad inserirsi, anche se i nerazzurri hanno cambiato molto e la loro tenuta va verificata.”

Oggi è il giorno della nascita di Tommaso Maestrelli: per Massimo Maestrelli: “Il momento che ricordo con maggiore affetto è il momento in cui tornavamo a casa in macchina dopo la partita, lasciavamo il pullman a Tor di Quinto e poi rincasavamo con lui. Era un nostro momento speciale: succedeva anche al Foggia, negli spogliatoi, attimi d’intimità che per un figlio sono indimenticabili. E poi ricordo un particolare: quando mio padre era ormai vicino alla fine nella sua malattia, mia madre ci aveva anticipato di voler tornare a Bari, dove c’erano le sue sorelle e tutti i suoi parenti, anche per avere un aiuto per crescerci. Mio padre prima di morire però chiese a mia madre di lasciarci assolutamente a Roma, perché sapeva che la città ci avrebbe amato e cresciuto: lui era sicurissimo dell’affetto della gente laziale.”

Ferguson: “Morrison grande giocatore, ma sommerso da troppi guai”

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Niente più errori per Ravel Morrison. Un obiettivo quello dichiarato ai microfoni del ‘Sun’ dettato dalla coscienza di aver fallito già troppe occasioni e che è tempo una volta per tutte di zittire gli scettici, ma anche quell’Alex Ferguson che lo ha allenato e coccolato allo United prima di essere costretto dall’avversa fortuna a lasciarlo andare. L’ex tecnico dei ‘Red Devils’ ha infatti parlato anche del numero 7 biancoceleste nella sua autobiografia intitolata ‘Leading’: “Purtroppo tanti calciatori possiedono un enorme talento ma non la forza emotiva e mentale necessaria per superare le proprie ferite infantili e i demoni interiori. Tra essi, Morrison potrebbe costituire il caso più triste: quando era allo United, infatti, nonostante il suo grande talento, si metteva continuamente nei guai. Fu un grande dolore venderlo nel 2012 al West Ham, perché avrebbe potuto essere un giocatore fantastico. E invece siamo stati costretti a tagliare la corda, perché i suoi problemi fuori dal campo nel corso degli anni erano aumentati a dismisura“.

Dal Brasile: pronta offerta al Corinthians per il difensore Felipe

Un altro brasiliano potrebbe sbarcare a Roma. Si tratta di Felipe, difensore del Corinthians già quest’estate ad un passo dal trasferimento all’Udinese. A rivelarlo ‘Esportes.terra.com’, secondo cui il club carioca starebbe cercando di vendere i suoi gioielli per risolvere la difficile situazione delle proprie finanze e avrebbe perciò inviato l’agente del ragazzo in Europa con l’obiettivo di piazzarlo presso il miglior offerente. Tra le società contattate ci sarebbe appunto anche la Lazio e, secondo il medesimo portale, la trattativa potrebbe subire un’accelerazione nelle prossime ore, con i biancocelesti pronti, già entro la fine di questa settimana, ad avanzare un’offerta per assicurarsi le prestazioni del giocatore 26enne.