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Scudetto 1915, Lazio prima nel girone già prima della sospensione?

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Un altro interessante dato giunge a fondare ancora di più l’irregolarità dello scudetto 1914-15, assegnato solo al Genoa. A riferirlo ‘LazioWiki’, secondo cui il 23 maggio 1915 si svolgevano gli incontri Genoa-Torino e Milan-Internazionale, validi per la sesta e ultima giornata del girone. Prima dell’inizio, gli arbitri lessero ai presenti il comunicato Figc che sanciva la sospensione di ogni attività, ma che non impedì il regolare svolgimento delle due partite, che ebbero comunque luogo come amichevoli. Al momento della sospensione, il primato del girone era ancora contendibile tra il Genoa, primo a quota 7, e l’Internazionale, che seguiva insieme al Torino a 5. Nell’ultima giornata del girone centro, invece, in programma la settimana precedente, si erano giocate Pisa-Roman e Lazio-Lucca. Come testimoniato da ‘Il Messaggero’ del 17 maggio, il Lucca dette forfait, a causa probabilmente di provvedimenti prebellici, tra cui la sospensione delle licenze, che scoraggiarono, se non impedirono agli atleti del club toscano e a quelli del Roman di allontanarsi dai loro distretti militari. Comunque, le due gare non si disputarono e la Figc decretò poi la vittoria ‘a tavolino, per rinuncia, di Lazio e Pisa. Successivamente, la stessa Federazione dapprima non assegnò lo scudetto e poi, per ragioni discutibili di pura opportunità, lo conferì soltanto al Genoa, estromettendo la Lazio, che avrebbe avuto (e ha ora a maggior ragione) pieno diritto a rivendicarlo.

Acerbis a I Laziali Sono Qua: “Chi ha giocato nella Lazio resta laziale tutta la vita”

Ha vestito la maglia della Lazio negli anni bui, dalla Lazio dei meno 9 di Fascetti al ritorno in serie A con mister Materazzi. Parliamo di Antonio Elia Acerbis, entrato nel cuore dei supporters biancocelesti per il suo attaccamento alla maglia e per la sua tenacia e aggressività in campo. Intervistato da I Laziali Sono Qua su Elle Radio 88.100, l’ex mediano biancoceleste ha commentato: “La maglia bandiera è stata una bella iniziativa della società. E’ stata emozionante rivederla e ha portato pure bene. Ricordi della Lazio? Il ritiro a Gubbio: Fascetti ci disse che ci avevano tolto 9 punti e ci chiese se volevamo restare e tutti abbiamo detto di sì perché la Lazio non è una squadra normale. Quando ci rivediamo tra compagni dopo tanti anni ancora parliamo di quel momento. Poi ricordo il gol di Fiorini all’ultima giornata di campionato, è stato incredibile. A 5′ dalla fine della gara eravamo retrocessi invece il gol di Fiorini ci ha regalato un’emozione indimenticabile per tutti. Fu un gol liberatorio. Stagione della promozione? Era il nostro obiettivo, la Lazio non poteva stare in B vista la sua storia. Il mio primo anno alla Lazio fu bellissimo, il secondo anno riportare la Lazio in A è stato il massimo. Del terzo anno  non ho un bel ricordo. Con Materazzi non avevo un buon feeling, anche perché ero molto legato a Fascetti. Per me è come un padre”.

Dagli anni ’80 a oggi: “Questa Lazio è come quella dell’anno scorso. Non mi aspettavo che sarebbe uscita subito dalla Champions, mi è dispiaciuto molto considerando pure i tanti sforzi fatti nella scorsa stagione. In campionato la squadra sta andando molto bene, è terza. Chi mi somiglia? Il calcio è cambiato, sono più bravi oggi di allora. Oggi vanno a 3000 all’ora. Non è possibile fare confronti”. Quando era giocatore, Acerbis non aveva un buon rapporto con la stampa: “Quando ero stato a Bari i giornalisti scrivevano cose che non dicevo allora chiusi i rapporti. Col senno di poi mi sono reso conto che sbagliai perché c’erano anche giornalisti leali, avrei dovuto fare una selezione”. L’ex mediano laziale elogia il lavoro di Pioli: “I risultati sono sotto gli occhi di tutti – afferma Acerbis a I Laziali Sono Qua, come riportato da Laziochannel.it -. Nessuno un anno fa pensava che la Lazio sarebbe arrivata in Champions League. 26 maggio 2013? Ero in auto al gol di Lulic e l’ho sentito per radio. E’ stata una goduria. I tifosi laziali sono il massimo, hanno una passionalità incredibile. Ho girato tante squadre ma come i laziali non ne ho visti, anche perché dopo tanti anni ancora si ricordano del passato. Chi ha giocato nella Lazio rimane laziale tutta la vita, è una cosa che rimane dentro. Sempre forza Lazio”.

Fabrizio Piepoli

Kishna: “Giocare con la Lazio mi ha migliorato e mi sarà utile per tutta la carriera”

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Ha subito risolto il problema ambientamento con la medicina più infallibile che il calcio conosca: il gol, messo a segno già al debutto con il Bologna. Non ha certo perso Ricardo Kishna, che ora si gode la fiducia di Pioli, come racconta ai microfoni di ‘Fox Sports’: “In Italia gli stili di gioco sono tanti e diversi e tutto si sviluppa in maniera più veloce. Me ne sono accorto subito alla Lazio, dove gioco sempre con moduli diversi, una cosa che mi ha migliorato e che mi sarà utile per tutto il resto della mia carriera“. Un impatto decisamente esaltante quello dell’ex Ajax con il nostro calcio: “La mentalità vincente è la cosa più importante in Italia. Giocare con il cuore e con l’anima è fondamentale per ognuno di noi. Forse da fuori non sembra, ma il campionato italiano è più difficile e veloce, per cui devi reagire molto più velocementeConquistarsi la fiducia di Pioli non è stato facile: “All’inizio devi sgobbare e impegnarti, sennò finisci dritto in panchina. Sono i fatti quelli che contano, per cui devi essere sempre pronto“.

Lotito, missione a Baku anche per lo sponsor

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Missione a Baku per Claudio Lotito. Il presidente biancoceleste si trova in queste ore nella capitale dell’Azerbaijan, ufficialmente per seguire come consigliere federale la Nazionale, che sabato sera affronterà qui la Selezione del paese asiatico nella penultima gara di qualificazione a Euro 2016. Ma non solo: secondo quanto rivela ‘Cittaceleste’, il numero uno ne approfitterà anche per riallacciare le trattative con il presidente della democrazia azera Aliyev per la sponsorizzazione del club. Grande appassionato di calcio, tanto da usarlo per promuovere il turismo nel suo paese, quest’ultimo tentò un primo contatto con la società capitolina tra il 2012 e il 2013. Tutto si risolse però con un nulla di fatto e allora Aliyev puntò dritto il mirino verso Madrid, riuscendo in breve tempo a raggiungere un accordo con l’Atletico. Intesa di cui hanno beneficiato enormemente entrambe le parti, visto che da un lato nelle casse dei Colchoneros sono entrati qualcosa come 12 milioni di euro e dall’altro i successi ottenuti in questi anni dal team Simeone hanno donato all’Azerbaijan una grande visibilità a livello internazionale.

Chissà dunque che ora i tempi non siano maturi per formalizzare una partnership anche con la Lazio. Che a questo progetto lavora da parecchio tempo, esattamente da inizio 2015, salvo poi mettervi una brusca frenata a fine agosto, quando i preliminari di Champions imposero a tutti la massima concentrazione per portare a casa una qualificazione alla massima competizione continentale importantissima, direi quasi imprescindibile dal punto di vista economico per la sponsorizzazione. Ora però che quell’obiettivo è, come noto, sfumato, Lotito dovrà reimpostare le trattative su altre cifre, decisamente più basse. E qui sta l’essenza: perché, se da una parte il presidente ha dichiarato più volte di non voler svendere il marchio, dall’altro è evidente come le perdite stiano diventando ogni giorno sempre più cospicue e che sia dunque necessario, ora più che mai, porvi un robusto e deciso freno. Chissà dunque che il volo non abbia portato al numero uno adeguato consiglio su come mettere fine allo ‘scempio’ e cucire qualcosa alla seta.

La Nord comunica modalità e costi della trasferta a Reggio Emilia e preannuncia una clamorosa decisione per il derby

Intervistato da Danilo Galdino alla trasmissione I Laziali Sono Qua sugli 88.100 fm di Elle Radio, è intervenuto un rappresentante della Curva Nord per spiegare le modalità di trasferta: La Nord si sposterà con i pullman per la trasferta di Reggio Emilia, ci muoveremo tutti insieme. Le prenotazioni sono effettuabili in determinati punti vendita (leggi sotto). Il costo della trasferta sarà di 50 euro a persona. Diremo tutti gli appuntamenti dalla settimana prossima. C’è una grossa mole di persone che vuole venire e poca disponibilità di mezzi, quindi sbrigatevi a prenotare. Non è incluso il biglietto della partita (che costa 20 euro, ndr) nell’importo. Siamo molto contenti perché tornare in trasferta è una cosa bellissima. Sappiamo che verranno messi a disposizione 1500 biglietti. Vogliamo creare una curva Nord in vecchio stile a Reggio Emilia, dato che all’Olimpico non è più possibile. Al Mapei Stadium non ci sono barriere e staremo tutti insieme. Sarà una trasferta tranquilla, adatta anche alle famiglie”. In chiusura la Nord preannuncia una clamorosa decisione per il derby dell’8 Novembre: “Per noi è un enorme sacrificio non vivere l’Olimpico come vorremmo, quello che stiamo subendo è obbrobrioso. A breve intraprenderemo un’iniziativa molto forte per il derby: probabilmente non andremo allo stadio e invitiamo tutta la Curva a non farlo. Pensiamo sia la cosa più giusta per dimostrare il grave danno perpetrato ai tifosi della Lazio. La settimana prossima daremo l’ufficialità. Altra cosa molto triste sono le direttive della Federcalcio sulla regia preventiva delle partite in cui non verranno inquadrati striscioni e fumogeni. Non ricordando che il tifoso è la locomotiva di questo sistema. Chi va allo stadio vuole vedere lo spettacolo rappresentato da tutti e non solo dai 22 calciatori in campo”. Di seguito i punti vendita in cui effettuare la prenotazione:

  • Lazio fan shop via Scipioni 84;
  • Lazio Football Club via di Gesù e Maria 23;
  • Lazio fan shop via Sestio Calvino 14;
  • 9 gennaio 1900 via Portuense 544;
  • Taverna der Sercio via Nocera Umbra 200;
  • Lazio Style via Prenestina 200;
  • Mondo Lazio a Monte Rotondo.

Fabrizio Piepoli

Ex laziali: “Salviamo il Flaminio”

Il degrado ha avvolto lo stadio Flaminio, dove sono impresse tante gesta importanti della Lazio primi anni ’90. Un colpo al cuore vederlo in questa situazione per tutti i tifosi ed ex giocatori biancocelesti. Il pensiero è comune, da Orsi, Bergodi, Piscedda, Manfredonia a Gregucci, che la Corriere dello Sport dichiarano:Fa tristezza vedere il Flaminio in queste condizioni. E’ li che abbiamo coronato i nostri sogni e vederlo così non può che rammaricarci. E’ una sconfitta per tutti: la città, a politica e i cittadini”.

Giordano ricorda. “Emozione unica il primo goal con la Lazio”

Bruno Giordano fra i miti biancocelesti di sempre. Un lunga carriera esplosa in biancoceleste, che inizio il 5 ottobre 1975, quando nella Lazio era allenatore Giulio Corsini; quel giorno, proprio su passaggio di Giorgio Chinaglia, allo Stadio Luigi Ferraris contro la Sampdoria, Giordano segnò il gol della vittoria all’89º. Una rete che Giordano al Corriere dello Sport – ricorda così: “Ricordo che Giorgio tirò, la palla mi schizzò davanti e chiusi gli occhi… Mi sembrava di sognare”. E su Maestrelli che dopo quel goal, nella stagione successiva, decise di dargli la pesante eredità della n.9 di Chinaglia in partenza per States: “Ho vissuto la sua malattia, era una grande persona tecnico”.

Bilancio Lazio in positivo

Bilancio in attivo per la Lazio – come sottolinea l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport – che chiude con utile di 5,8 milioni. Un risultato importante perchè nel bilancio della stagione 2014/15  sono stati anticipati 22,3 milioni di ricavi “da partecipazione a competizioni Uefa“.  Un espediente che ha consentito alla Lazio di chiudere positivamente il bilancio. Il club però giustifica l’operazione con il fatto che già a maggio, a campionato concluso, era maturato il diritto a partecipare alle coppe europee 2015-16.

Pioli a 360°: “Voglio un trofeo, Lazio squadra competitiva”

Mister Pioli dopo la partita shock contro il Napoli ha invertito la rotta e da lì ha conquistato quattro successi consecutivi, fra coppa e campionato. Un bel ruolino di marcia per il mister emiliano che non nasconde le su abizioni alla guida della Lazio: “Il sogno e l’obiettivo è quello di vincere qualcosa – le sue parole concesse al Corriere dello Sport – ora ho una squadra competitiva con la quale credo di poter puntare a vincere qualcosa. In passato non ci siamo riusciti ed è stato un vero peccato. Ma io voglio pensare in grande, sono alla Lazio per cercare di ottenere dei successi e dare soddisfazioni ai tifosi. So che non sarà facile perché gli avversari sono temibili, ma so anche di avere una squadra all’altezza della situazione”..

PIOLI E LA LAZIO – Pioli sulla panchina della Lazio, un’investitura importante per una squadra che arrivava da una contestazione e da una stagione negativa: “Prima ho incontrato il ds Tare, ci fu un colloquio nel suo ufficio. Poi la sera stessa incontrai Lotito e sentii subito stima, rispetto e fiducia. Sapevo di arrivare in un club importante, prestigioso. E’ una tappa fondamentale per la mia crescita”. L’inizio di questa stagione di certo non è stato uno dei migliori però man mano la forza della Lazio è uscita fuori. L’inizio in sordina forse figlio di alcune questioni interne allo spogliatoio, ipotizza il Cor Sport: “Sono segnali presenti in tutte le squadre, è sbagliato pensare che l’anno scorso non ci sono stati. Io cerco sempre di essere chiaro e coerente tra quello che dico e faccio. Non voglio calciatori contenti di non giocare: devono essere arrabbiati, incazzati e lo devono dimostrare sul campo”. Per quanto riguarda i tifosi, di certo, non sono stati contenti per l’andamento del calciomercato di agosto: “Abbiamo scelto insieme alla società. Era fondamentale dare continuità a questi giocatori e la società è stata molto brava, rifiutando offerte importanti per alcuni di loro. Inoltre, abbiamo preso giocatori nuovi e giovani che avevano mostrato già le proprie qualità”.

RIMPIANTO – La stagione della Lazio 2015/16 è partita subito con due impegni importantissimi, prima in Supercoppa a Pechino contro la Juventus e poi nel preliminare di Champions con il Bayer Leverkusen. Soprattutto la sfida ai tedeschi in cui il tecnico non ha potuto contare sulla rosa al completo:“Se potessi tornare indietro giocherei il preliminare, magari con la squadra al completo. La Coppa Italia? Mi dà fastidio, credo che per come abbiamo giocato si potesse vincere, è il rimpianto principale”.

MAESTRELLI – Pochi giorni fa è stato l’anniversario della morte di Maestrelli, il condottiero della Lazio dello scudetto del ’74. Già dalla passata stagione si sono moltiplicati i paragoni con Pioli ed il “maestro”: “Il paragone mi fa piacere, non posso che essere orgoglioso”. 

DERBY – A Roma la sfida più sentita è il derby che quest’anno arriva incastonato fra gli impegni di Europa League, in particolare dopo la lunga trasferta in Norvegia in casa del Rosenborg. “Prima del derby e del Rosenborg ci sono altre cinque partite. Volevamo arrivare in Europa e non ci lamentiamo di giocare in modo così ravvicinato. Sicuramente prepareremo il derby al meglio”.  Proprio prima di approdare in biancocelste Pioli fu vicino a sedere sulla panchina giallorossa: “Ho incontrato Sabatini un paio di volte, al secondo incontro mi disse che la cosa non sarebbe andata in porto ma è stata una persona corretta”.

TIFOSI – Il rapporto fra lui e i tifosi laziali è importante, il tecnico non può che elogiare il tifo biancoceleste: “Sono un fattore importante e l’hanno dimostrato, insieme siamo più forti. Spero che i nostri risultati e le nostre prestazioni possano riportare allo stadio entusiasmo e felicità”. 

GIOVANI – Questa Lazio ha in squadra molti giovani, sui quali Pioli sta costruendo anche le basi per il futuro. In particolare il mister spiega il rapporto con Morrison, Keita e Felipe AndersonKeita è un giocatore di qualità, è cresciuto tanto e deve continuare a lavorare, può fare la differenza in qualsiasi partita. Tutti possono prevedere dove può arrivare. Felipe è un ragazzo volenteroso e un calciatore intelligente. Anche Morrison troverà lo spazioconclude – lo merita, ha qualità tecniche importanti”.

LAZIONALI – Serbia vince sull’Albania, male Berisha. Sconfitta anche l’Argentina di Biglia

AGGIORNAMENTO 09/10 – Nella notte l’Argentina di Biglia, titolare per tutta gara, è uscita sconfitta per 2-0 nel confronto contro l’Ecuador, nella gara valida per le qualificazioni ai Mondiali 2018. La gara più attesa però è stata Serbia-Albania terminata 2-0 a favore della squadra di Milinkovic-Savic e Lulic. Si decide tutto dopo il 90′ con i goal di Kolarov al 91′ e di  Ljajić al 94′. Gravi responsabilità di Berisha nel vantaggio serbo. Per quanto riguarda Cataldi, impegnato in Under 21, da registrare la vittoria per 3-2 della squadra allenata da Di Biagio. La Nigeria di Onazi, infine, è stata sconfitta in amichevole in Belgio per 2-0 contro il Congo.

Un anno fa, in Serbia, la partita fu sospesa per gravi incidenti in seguito al lancio di un drone…ora a quasi un anno di distanza Albania e Serbia torneranno ad affrontarsi, stavolta in casa di Berisha e compagni. “Se la sicurezza non sarà garantita, non giochiamo”. Queste erano le dichiarazioni rilasciate da Alexsandar Boskovic, portavoce della Federcalcio serba, rilasciate dopo il lancio di sassi contro il pullman su cui viaggiavano i serbi. Un vetro del veicolo è stato infranto, mentre i giocatori all’interno sono rimasti illesi, tra i presenti anche il centrocampista biancoceleste Sergej Milinkovic-Savic (alla prima convocazione con la Nazionale maggiore dopo le ottime prestazioni con la Serbia U21). Fortunatamente dopo questo grande spavento la tensione sembra essersi allentata e secondo quanto è emerso da una riunione fra i responsabili Uefa e delle due Federazioni calcistiche, le condizioni di sicurezza non destano preoccupazioni e  Elbasan non sono registrati problemi di ordine pubblico, pertanto il match Albania-Serbia (incontro del Gruppo I valido per le qualificazioni a Euro 2016) si giocherà regolarmente. Il fischio d’inizio del match è in programma per questa sera, alle ore ore 20.45, all’Elbasan Arena.

Bollini: “Cataldi e Keita faranno grandi cose, il futuro è loro…vanno solo aspettati”

Quando si parla di giovani in casa Lazio, non si può non pensare a colui che sa far esaltare le doti di tutti i giovani che hanno avuto, e hanno tutt’ora, la fortuna di passare sotto le sue ali protettrici e che, nei suoi anni sulla panchina della primavera biancoceleste, ha dato un grandissimo contributo nel raggiungere quei traguardi che hanno permesso alla Lazio Primavera di diventare una delle più grandi realtà del settore giovanile, stiamo parlando di Alberto Bollini. L’ormai ex tecnico della primavera (tornato di recente a fare il vice di Reja in Serie A sulla panchina dell’Atalanta dopo la parentesi da allenatore del Lecce in LegaPro) è intervenuto ai microfoni di Radiosei 98.100 per parlare della sua esperienza a Bergamo e per rassicurare il popolo biancoceleste sul futuro dei 2 giovani aquilotti:

L’ATALANTA – “Non manca niente, esperienza e feeling, stiamo facendo bene e dobbiamo mantenere i piedi per terra. E’ una grandissima società per aziendalismo e figure, l’obiettivo è la salvezza. Il mister ha potuto capire e individuare le caratteristiche del gruppo e portarlo alla salvezza lo scorso anno. Il gruppo ora vive dell’esperienza del mister con uno staff ottimo di professionisti. Per ora la cosa più importante è questo grande feeling coi giocatori e il tipo di allenamento propositivo che abbiamo visto nelle partite. Gruppo professionale, ma in Italia contano i risultati”.

KEITA –  Keita è un giocatore ha tutti gli effetti ormai. Ha un talento straordinario, con un percorso di crescita veloce in proporzione all’età che ha. Ma non è terminato visto il campionato italiano e il ruolo difficile che ricopre. Un attaccante giovane vive di prestazione e di gol, a Roma la critica è feroce. L’errore diventa un grande patrimonio di crescita per un giovane, bisogna dargli la possibilità di sbagliare. Ha solo vent’anni ma tre anni di Serie A sulle spalle. Una maturazione passata da difficoltà, bisogna lasciarli tranquilli. Ha tutte le possibilità di miglioramento con Pioli”.

LA LAZIO – “Sono rimasto legato al mondo Lazio, la chiamata di Reja poi mi ha lusingato. Anni impegnativi che mi hanno dato opportunità di crescere. Il presidente Lotito sapeva che la mia vocazione era il campo, io mi identifico nel ruolo di allenatore. In questo momento lo faccio con passione e complementare a un saggio del calcio come Reja”.

CATALDI – “La sua esplosione è stata la migliore pubblicità per noi frutto di un gran lavoro. Bisogna avere pazienza di crescere, Danilo farà una carriera importante da calciatore. Quando una società dà tanti giocatori alle nazionali vuol dire che sta facendo un ottimo lavoro e lui è una garanzia per il futuro”.

 

TROFEO WOJTYLA – Lazio in finale. Inzaghi: “Voglio il trofeo!”

Super baby Lazio nel trofeo Wojtyla. Gli aquilotti di Simone Izaghi si sono qualificati per la finalissima grazie ad un netto successo per 9-0 sui malcapitati del Brasov. L’enorme differenza di qualità e tecnica, ha permesso ai biancocelesti di accedere alla finalissima in grande scioltezza. Ora si contenderà il trofeo contro la LND, campione uscente. Il successo è stato targato da un Calì in grandissima forma, autore di ben 5 reti. Sul taccuino dei marcatori anche Rossi, Folorunsho, Bezzicheri e Mattia. Soddisfatto ovviamente il tecnico Simone Inzaghi che, a fine partita, ha così commentato la vittoria a Laziopress e Lazionews: “Sono contentissimo, ma ora non fermiamoci. Vorrei vincere il torneo ed alzare un altro trofeo al cielo“. Poi sulla prestazione dei singoli: “Grande impatto di Calì e Rossi. Sono una bella coppia d’attacco che, per caratteristiche, ha tutti gli elementi per rendere al vita difficile agli avversari“.

Hoedt: “La lezione di Napoli mi è servita molto”

Il giovane difensore olandese, Wesley Hoedt, insieme al compagno di squadra, Ricardo Kishna, si trova in ritiro con l’Olanda under 21. I due giocatori laziali sono stati convocati per l’incontro di domenica contro la Slovacchia. Ragazzi giovani ma che già hanno iniziato a mettersi in mostra tra le fila biancocelesti. Il difensore approfittando anche  dell’infortunio riportato dal connazionale Stefan De Vrij. Dopo alcune presenze sufficenti un passo falso, per il difensore biancoceleste la macchia della serataccia contro il Napoli, con un Higuain impietoso nei confronti dell’olandese, ma ora pian piano il centrale biancoceleste comincia a capire la Serie A.

Il difensore laziale si è concesso ai media locali dove si è lasciato andare a delle considerazioni per la nuova realtà che sta vivendo: “Il campionato italiano è diverso da quello olandese. Quella di Napoli è stata una grande lezione, da quella sera ho imparato molto. Poteva capitare a tutti di sbagliare, Higuain è un attaccante molto forte e con svariata esperienza. L’importante è che non si ripeta! Dopo quella prova sono stato molto criticato ma è stato un passo importante per accrescere la mia esperienza. In seguito, poi, è andata meglio”. La nottata sembra passata, dopo la sfida con i partenopei, Wesley ha reagito alla grande ed è cresciuto in silenzio all’ombra delle critiche ricevute. In Europa League, nell’incontro con il Saint-Etienne, ha realizzato il suo primo gol in biancoceleste, e con il Frosinone si è ben comportato: “E’ stato un incontro difficile anche se avevamo davanti una neopromossa. Abbiamo dovuto lottare per avere la meglio, con il loro carattere e la loro forza di volontà ci stavano mettendo in difficoltà ma del resto in serie A ogni partita è una guerra”.

Il suo ambientamento a Roma è stato facilitato dalla presenza dei suoi connazionali. De Vrij, Braafheid e il nuovo arrivato Kishna lo hanno aiutato ad inserirsi: “A volte andiamo a cena insieme fuori, è bello poter parlare olandese con loro ma non è vero che stiamo sempre insieme. Roma è una città fantastica, è meraviglioso viverci ma a causa dei nostri impegni e degli allenamenti spesso restiamo a casa a riposarci ma è bello avere degli amici con cui trascorrere il tempo”. Wesley ha solo 21 anni ma ne suoi sogni c’è la nazionale maggiore: “Il mio obiettivo è il Mondiale in Russia con l’Olanda e non vorrei doverci rinunciare”.

Formello – De Vrij in campo, fermi Basta, Marchetti e Mauri

Dopo la seduta mattutina Pioli raddoppia. I pochi giocatori rimasti a Formello sono scesi in campo anche per la seduta pomeridiana, per loro lavoro atletico e partitella finale. Assenti Morrison e Braafheid. Fuori anche Basta e Marchetti, ancora alle prese con i rispettivi infortuni, e Mauri. Buone notizie per il tecnico biancoceleste sul fronte De Vrij. Il difensore olandese, fermo da più di un mese per un’infiammazione al comparto esterno del ginocchio, è sceso in campo per un allenamento differenziato con il pallone, insieme al giovane compagno di reparto Prce.

Ravanelli: “Sassuolo ostico ma la Lazio non deve avere paura di nessuno”

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Fabrizio Ravanelli ha parlato della sua ex squadra partendo dalla trasferta in Reggio Emilia: “Il Sassuolo è una squadra tosta. È un campo ostico, ma la Lazio, se è in giornata, non deve avere paura di nessuno. Il fatto che, pur avendo già attraversato un periodo di difficoltà, sia così in alto in classifica lo dimostra e fa ben sperare. Pioli ha svolto un lavoro meraviglioso, e sa bene che la sua squadra per andare lontano dovrà concentrarsi partita dopo partita, lasciando le tabelle ai tifosi. Ma sono convinto che la Lazio possa ambire al vertice anche quest’anno”.

Keita e Totti insieme per “MediTiamo Roma”

Keita Balde Diao e Francesco Totti saranno i testimonial di “MediTiamo Roma”, incontro dedicato allo yoga che si terrà allo Stadio Olimpico il 10 ottobre. I due campioni di Lazio e Roma saranno promotori dell’iniziativa. Non ci sarà pace nel mondo finché non ci sarà pace dentro di noi, questo lo slogan scelto dagli organizzatori per promuovere l’iniziativa. Si inizierà alle 11 presso il settore Monte Mario, l’ingresso sarà gratuito: musica, arte e soprattutto meditazione promossa dai volontari di Sahaja Yoga, per una giornata di incontri e relax. Evento patrocinato dal Comune di Roma, il Coni e l’Unesco. Partner anche il progetto teatrale internazionale TEV e Inner Peace, che da due anni sostiene la meditazione sahaj nelle scuole.

CLASSIFICA RIGORI A FAVORE – Roma sul podio alla pari con la Juve. Lazio unica big in negativo

Il portale sportal.it ha stilato la classifica delle squadre che dal dopo Calciopoli hanno maggiormente beneficiato dei calci di rigore. Dal 2007 a oggi la squadra in cima alla particolare classifica è il Milan, che ha calciato 76 rigori e se ne è visti concedere contro 34: il saldo dunque ammonta a +42. A ruota segue il Napoli: anche i partenopei sono abbondantemente in positivo con un buon +36, frutto dei 71 rigori a favore e dei 35 contro. Terzo gradino del podio, a pari merito, per Roma e Juventus, a quota +22 (62 a favore e 40 contro per i capitoli, 56 a favore e 34 contro per la ‘Vecchia Signora’).

Più indietro c’è invece l’Inter: da Calciopoli in poi ha beneficiato di 51 rigori, mentre ai propri danni ne sono stati fischiati 46 per un saldo totale di +5. Unica squadra – tra le ‘big’ – in negativo è la Lazio, a quota -1: 49 assegnati ai biancocelesti, 50 assegnati ai loro diretti avversari.

Rigoni: “Stupito dalla reazione della Lazio dopo il nostro poker”

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Sta volando altissimo in questo inizio di stagione il Chievo Verona. A farsi portavoce dell’entusiasmo che regna in casa gialloblu uno dei pilastri dello scacchiere di Maran, Nicola Rigoni, che, intervistato ai microfoni di ‘Sky Sport 24’, si è soffermato, tra le altre cose, sul 4-0 rifilato nella seconda giornata di campionato alla Lazio di Pioli: “Quando li abbiamo affrontati stavano attraversando un momento difficile, erano reduci dall’eliminazione dai preliminari di Champions e forse l’hanno un po’ sofferta. Non mi aspettavo però che tornassero subito ad alti livelli, anche se devo dire che i loro valori sono rimasti identici rispetto all’anno scorso“.

Fascetti a “I Laziali Sono Qua”: “Adesso Pioli sa che il gruppo è con lui”

Ci sono uomini destinati a lasciare un segno indelebile nella storia di un club, anche con un passaggio breve. E’ l’intensità di un’esperienza a fare la differenza, e nelle due stagioni sulla panchina della Lazio, Eugenio Fascetti ha scritto la storia a caratteri di fuoco nel grande libro biancoceleste. Prima l’impresa del leggendario anno del “-9”, evitando agli spareggi, recuperando da una penalizzazione quasi impossibile, la retrocessione in C che avrebbe probabilmente segnato la fine della società. Quindi, l’anno successivo, il ritorno in Serie A, l’inizio di una nuova storia per la Lazio che diventerà principessa del calcio internazionale dopo anni di delusioni e sofferenze. Le radici dei successi futuri furono impiantate da quella squadra: il tecnico toscano è rimasto dunque legato a vita alle vicende biancocelesti, e nella trasmissione di riferimento per i tifosi dell’aquila, “I Laziali Sono Qua” condotta sugli 88.100 di Elle Radio da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva, è intervenuto per parlare del momento biancoceleste, approfittando della sosta del campionato per l’attività delle Nazionali per fare il punto sulla banda-Pioli.

Pioli ha dovuto affrontare pesantissime critiche nella fase iniziale di questa stagione. Ai suoi tempi, anche Fascetti è dovuto passare attraverso questo fuoco incrociato, ma la sua squadra ha sempre saputo reagire come ha fatto la Lazio attuale. “Le batoste subite non ci stavano sulla carta, hanno sorpreso tutti, ma la reazione della squadra è stata encomiabile. Personalmente non conosco Pioli, ma devo dire da osservatore che ha dimostrato di essere, oltre che un buon allenatore, anche una persona caratterialmente molto forte, perché sopravvivere a queste guerre mediatiche a Roma non è affatto facile. E’ evidente che il gruppo è con lui, perché altrimenti avrebbero avuto l’occasione di farlo fuori.

Sui giovani: “La Lazio è piena di talenti di grande avvenire, ma al momento ha una necessità prioritaria: un rinforzo in difesa, magari da reperire già nel mercato di gennaio. Il solo De Vrij come centrale di livello mi sembra poco, un innesto garantirebbe anche in caso di infortuni.

La realtà del campionato è sotto gli occhi di tutti: grande equilibrio ed incertezza. Fascetti sottolinea: “Attenzione a dare per morta la Juventus: se i bianconeri dovessero vincere a Milano, e non la vedo come una cosa impossibile perché a me personalmente l’Inter non piace, li considererei di nuovo in lizza per lo scudetto. Napoli e Fiorentina sono brillanti, ma non so se hanno l’organico e l’esperienza per arrivare fino in fondo per puntare al bersaglio grosso. Anche la Lazio potrebbe inserirsi ma è ancora presto per qualsiasi valutazione: anche in Europa League bisognerà attendere la seconda fase e sapere quali saranno le otto squadre che scenderanno dalla Champions, per capire dove i biancocelesti potranno arrivare. La squadra che mi ha impressionato di più in questo avvio di stagione è stata comunque il Sassuolo: ha un tecnico giovane e un gioco definito, una squadra che è un piacere vedere giocare al calcio.

Uno sguardo sui singoli del gruppo biancoceleste: Felipe Anderson può vivere l’anno della sua consacrazione: sarebbe incredibile vederlo fallire la stagione dopo quanto espresso nella passata stagione, ha tutto per diventare un fuoriclasse assoluto. Lucas Biglia guai a perderlo: è un giocatore determinante, con caratteristiche uniche che sarebbe molto difficile individuare in un sostituto. Io insisterei anche su Keita: va lasciato maturare tranquillamente, alla sua età è normale avere un po’ di alti e bassi, ma quando entra in campo mette in mostra numeri importantissimi.

Oltre a quella della Lazio, Fascetti è legatissimo anche alla piazza di Bari, dove lanciò il talento di Antonio Cassano. “Come movenze – spiega il tecnico toscano – vedo più simile a Cassano Felipe Anderson piuttosto che Keita. Come testa non conosco i giocatori laziali, ma tecnicamente la similitudine mi pare evidente.

Fabio Belli

FORMELLO – Doppia seduta: Klose sicuro per Sassuolo, De Vrij quasi

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Doppio allenamento in programma oggi a Formello: si comincia questa mattina, con il gruppo agli ordini di Pioli che dapprima lavora in palestra e poi va dritto in campo, dove ad attenderlo ci sono esercizi di carattere atletico. Tra i primi a farsi vedere Stefan De Vrij, le cui condizioni stanno migliorando sempre di più, tanto che il suo rientro in gruppo potrebbe avvenire già la prossima settimana. Per oggi il suo programma ha previsto test di Mognoni (valutazione della velocità di soglia anaerobica) insieme a Mauricio e Prce, anch’essi sulla via del pieno recupero, e si spera che il suo nome rientri nella lista dei convocati per la trasferta contro il Sassuolo del 18 ottobre, alla ripresa del campionato. Ripresa che vedrà la presenza di Miro Klose, che ha superato del tutto l’infortunio muscolare e non si esclude possa giocare dall’inizio al centro dell’attacco, e l’assenza di Djordjevic, che sarà out per almeno un mese a causa dello stiramento subito con il Frosinone. Non hanno partecipato invece alla seduta Morrison Braafheid, oltre ai Nazionali sparsi in giro per il mondo. Appuntamento ora per questo pomeriggio alle 15, per la seconda razione giornaliera di lavoro.