I due giocatori biancocelesti, impegnati con l’Under 21 dell’Olanda, sono stati battuti dai pari età della Slovacchia. Nonostante essere passati in vantaggio con Jansen, i tulipani hanno dovuto subire il ritorno degli avversari, che con Chrien, Skriniar e Bero, sono riusciti a ribaltare il risultato. Kishna è stato sostituito all’86’ da Menig, mentre Hoedt è rimasto in campo per tutto l’incontro. Per i due laziali non certo una partita da ricordare. Sconfitta – che interrompe la serie positiva durante la quale i giovani olandesi hanno ottenuto due vittorie in altrettante gare di qualificazione giocate – dalla quale dovranno presto rialzarsi per riprendere il loro cammino verso gli Europei di Polonia 2017. Più fortunato Eddy Onazi con la sua Nigeria che fa trionfato in amichevole per 3-0 contro il Camerum in Belgio. Il centrocampista della Lazio ha disputato l’intera partita nel centrocampo a 3 della Nigeria.
Pronti al secondo blocco di gare, forza Lazio non mollare!
In una settimana senza campionato, abbiamo comunque avuto modo di raccontare tanti fatti ed episodi rigaurdante la nostra squadra. Nemmeno il “Tempo” di celebrare la vittoria contro il Frosinone, che mercoledì abbiamo dovuto assistere a una prima pagina molto discutibile dedicata a chi ha rovinato la vita di una giovane donna, poi le gare delle nazionali che ci hanno riportato tante buone notizie e una piccola grande tegola, iniziamo con quelle buone: sabato scorso, la nostra nazionale, battendo per 3-1 l’Azerbaijan, è riuscita ad accedere alla fase finale di Euro 2016, europeo che si giocherà in Francia. La formazione di Antonio Conte può fare affidamento su 2 giocatori laziali, sempre più apprezzati anche dal CT. Antonio Candreva e Marco Parolo. Il primo si sta rivelando un giocatore sempre più maturo e fondamentale anche per la nazionale maggiore. Suo infatti l’assist per El Shaarawy in occasione del secondo gol degli azzurri. Parolo invece zitto zitto si sta ritagliando sempre più spazio fra gli undici titolari. Novanta minuti di ardore e generosità fra difesa e attacco. Ma la Lazio non si ferma soltanto alla propria nazionale, c’è anche un giovane ragazzo olandese che giura di voler vincere con la Lazio. Il suo nome è Stefan de Vrij, talentuoso centrale difensivo che un’intervista ha dichiarato di stare molto bene nella società biancoceleste e punta a vincere trofei con la casacca biaca e celeste. La Lazio potrà contare su di lui, forse già dal match da domenica prossima nella gara valevole per l’ottavo turno di campionato contro il temibile Sassuolo allenato da Eusebio Di Francesco. Ma insieme a De Vrij, pronto al ritorno in campo, c’è anche un altro gran bel calciatore che sta vivendo un ottimo periodo di forma dopo un avvio un po’ sotto le attese. Anche la Uefa se ne è accorta e stilando la classifica dei giocatori più decisivi nelle qualificazioni a Euro 2016, e tra campioni del calibro di Lewandovski e Muller, spunta anche il nome di Senad Lulic. Il giocatore biancoceleste ha infatti collezionato un gol e ben 5 assist in questa fase preliminare degli europei. Davvero un bel bottino, considerando pure che al contrario dei giocatori succitati, Lulic è un centrocampista, spesso impiegato come esterno nel 4-4-2 del c.t. Bazdarevic.
Ma nella vita qualcosa manca sempre e allora eccoci a parlare dell’ennesimo infortunio a Lucas Biglia. Il centrocampista della Lazio durante la gara tra Argentina ed Ecaudor, ha riportato una lesione di primo grado al muscolo pettineo della coscia destra e molto probabilmente ne avrà per minimo 15 giorni. Salterà almeno tre partite. Una grande perdita per la formazione di Mister Pioli che in 21 giorni disputerà ben 7 gare ufficiali: Sassuolo-Lazio, il 22 ottobre ci sarà Lazio-Rosenborg, dopo tre giorni Lazio-Torino, poi il turno infrasettimanale a Bergamo per Atalanta-Lazio, domenica 1 novembre alle 20:45 il big-match Lazio-Milan, il giovedì successivo Rosenborg-Lazio e per finire in bellezza il grande derby fra Roma-Lazio in programma domenica otto alle ore quinidici.
Last but not least il fatto che dalla trasferta di Reggio Emilia, i tifosi laziali torneranno in trasferta. Una spinta in più per la squadra di Pioli che potrà di nuovo contare sull’appoggio di una tifoseria fra le più importanti del nostro panorama nazionale.
Candreva: “E’ un onore giocare con la Nazionale all’Olimpico”
Martedì sera la Nazionale Italiana scenderà in campo allo stadio Olimpico per affrontare la Norvegia. In conferenza stampa per presentare l’evento sono intervenuti proprio i due romani agli ordini del ct Antonio Conte: il biancoceleste Antonio Candreva e il romanista Florenzi.
Queste le parole del giocatore della Lazio, che torna a calcare il terreno di gioco romano dopo un mese trascorso lontano dal campo a causa dell’infortunio: “Vogliamo arrivare al primo posto del girone, sarebbe importante per il sorteggio. E’ un onore indossare la maglia dell’Italia qui a Roma, davanti ai nostri tifosi, anche se la volta precedente non è stata positiva dato che abbiamo perso con l’Argentina. Martedì possiamo farci perdonare, spero di fare meglio di quella sera. Con Conte applichiamo molti schemi, dal 3-5-2 al 4-3-3 al 4-4-2, ma riusciamo sempre a mantenere la nostra identità. Con l’Azerbaijan siamo scesi in campo con il 4-4-2 per metterli in difficoltà. Non è facile preparare partite internazionali con il poco tempo a disposizione ma ogni volta noi giocatori ci facciamo trovare pronti e cerchiamo di dare il meglio in ogni incontro”.
L’obiettivo della nazionale è comportarsi bene al prossimo Europeo: “In tutte le grandi manifestazioni l’Italia è sempre una delle candidate al successo finale, la storia dice questo. Gli avversari lo sanno e hanno timore di noi, quindi prepararsi per vincere è il minimo che possiamo fare”.
Si parla tanto del ballottaggio con Florenzi: “Siamo compagni di squadra tra noi non c’è rivalità. Alessandro è un grande giocatore, può giocare benissimo anche in altri ruoli. Questa è una squadra unita, giochiamo aiutandoci e soffrendo tutti quanti insieme, non ci sono superstar, quello che conta è il gruppo”.
Florenzi sulla stessa domanda ha dichiarato: “Non c’è nessuna rivalità fra Roma e Lazio o tra Antonio e me per il nostro ruolo. Non esistono problemi del genere, tutti e due possiamo dare un grande contributo alla Nazionale“.
Hoedt: “E’ grazie alla Lazio se sono in Nazionale”
Dopo le precedenti esternazioni il difensore olandese, Wesley Hoedt,è tornato ancora una volta a parlare ai microfoni del suo paese. Cambiano i siti – questa volta tocca a Voetbal.com – ma non l’argomento, cioè la sua nuova esperienza alla Lazio: “In questo periodo ho giocato molto, sono contento di quanto fatto in questi ultimi tempi. E’ grazie alle mie prestazioni con i biancocelesti se ora sono qui con la nazionale Under 21 del mio paese“. E ancora una volta il giovane centrale olandese torna sulla brutta serata di Napoli: “Quella è stata una partita storta per tutta la squadra non solo per me. Ho imparato più in quella sera che in dieci partite ma comunque sono contento di poter giocare a questi livelli”.
Zoff incorona Marchetti: “Tra i migliori portieri della A”. Sulla Lazio: “Terzo posto alla portata”
Ha vestito i panni prima dell’allenatore e poi del Presidente della Lazio. Inoltre rappresenta l’icona del calcio italiano e il portiere per eccellenza nella storia della Serie A. Stiamo parlando dell’eterno Dino Zoff. Il portierone che alzò al cielo la Coppa del Mondo del 1982, è tornato a parlare di Lazio ai microfoni di Lazionews.eu, soffermandosi sui portieri in casa Lazio e sul primo scorcio di stagione. Inevitabile la domanda su chi predilige tra Marchetti e Berisha. Zoff ha così risposto: “Attualmente Marchetti è uno dei migliori portieri della Serie A e meriterebbe la Nazionale per ciò che sta facendo. E’ tornato ad essere decisivo e lo considero superiore a Berisha“. Poi lancia un consiglio a Marchetti: “Deve rinnovare con la Lazio visto che ha 32 anni. E’ in ottime condizioni fisiche e potrà dare ancora tanto alla causa biancoceleste“. Ma all’orizzonte c’è un altro portiere che vuol far parlare di sè, ovvero il giovane Guerrieri: “Non l’ho visto all’opera parecchie volte ma sono rimasto impressionato durante un derby contro la Roma. Fece parate strepitose. Avrà un grande avvenire se continuerà così“. Infine una previsione sulla Lazio: “Per me può puntare al terzo posto. E’ un campionato strano quello di quest’anno perchè non sembra esserci una dominatrice. Tutte le squadre potranno dire la loro. La Lazio si sta riprendendo dopo un avvio difficile e questo fa ben sperare“.
“Lazio, con Klose puoi arrivare in Champions”, parola di Reja
In occasione dei suoi 70 anni, il Corriere dello Sport ha intervistato Edy Reja, che ha ricordato i suoi grandi amori Lazio e Napoli: “Sono stato cinque anni da una parte e cinque dall’altra, hanno dei colori simili e non posso non ricordarle. Ho ancora oggi manifestazioni d’affetto, saluto entrambe le tifoserie. La Lazio può centrare la Champions, sperando che non abbia tutti gli infortuni di questo inizio di stagione. Se recupera tutti i giocatori, Klose compreso, potrà dire la sua”.
De Vrij giura fedeltà: “Nessun Manchester, voglio vincere alla Lazio”
Ride, de Vrij, che Marloes ha fatto gli gnocchi: «Li ho scoperti per la prima volta in Italia e adesso la mia fidanzata me li cucina ogni sera. Non posso più farne a meno». Eppure non ha messo su un etto in questo mese lontano dal campo: «Mi manca tanto, sto lavorando sodo, spero di farcela col Sassuolo». Fermo dal 6 settembre per un maledetto crac al ginocchio. Qualche anno fa era stato operato al menisco, divorava libri sul letto d’ospedale: «Proprio perché nel calcio la tua carriera – spiega Stefan a Il Messaggero – può finire da un momento all’altro, i miei genitori mi sostenevano ma volevano finissi gli studi». De Vrij si occupa d’economia e commercio, fa l’analisi di se stesso e degli avversari sul computer. Prima d’andare a letto, infine, prega: «Ogni sera leggo versi della Bibbia». E’ un atleta di Cristo, lontano dalle tentazioni: «Non bevo e non fumo, curo maniacalmente la mia prevenzione. Devo dormire 10 ore a notte». Eppure ha un «vizio capitale»: Stefan s’era innamorato di Roma in una gita con gli amici e la compagna, prima di sapere di sbarcare a Formello: «Infatti ho smesso subito d’utilizzare il navigatore». La Lazio insomma era nel suo destino, lui un gladiatore di felicità a un passo dal Colosseo. Forse per questo non ha alcuna intenzione di combattere altrove: «Mi accostano di continuo al Manchester United perché c’è Van Gaal. Ma io voglio vincere alla Lazio». E’ olandese, ma sembra tedesco. E’ pignolo come il “maestro” Klose: «Non ho mai avuto molto tempo libero. Ho sempre messo il calcio e la mia formazione davanti al divertimento e alle mie relazioni sociali. Già a 5 anni il mio miglior amico era il pallone». A 10 anni il Feyenoord scovò questo talento nel VV Spirit, “squadretta” della sua città. Quindi il trasloco a Rotterdam e l’inizio degli studi nella scuola che fu di Van Persie, allora già maggiorenne. Stefan alunno modello al Thorbecke Lyceum, tutti sette in pagella: «Pretendevo voti alti, ho una mentalità sportiva. Ho tanta forza di volontà. La mattina m’allenavo e il pomeriggio seguivo i corsi, più altre lezioni private. Mai stato più di 5 ore a casa». Responsabile, saggio, imprenditore della sua vita. Così Stefan a 17 anni acciuffava il debutto da professionista in Coppa d’Olanda contro l’Harkemase Boys, con Mario Been in panchina. La stagione successiva (il 6 dicembre) l’esordio in Eredivisie, nel 2012 già la fascia da capitano. L’aveva già tatuata sul bicipite: «Mi hanno sempre detto che so dare serenità ai compagni». De Vrij è nato leader a centrocampo, s’è confermato da terzino destro, è esploso da centrale. Miglior difensore dell’ultimo mondiale e dell’ultima stagione in Serie A. Tremate, de Vrij sta tornando.
Come va, Stefan?
«Sto migliorando e recuperando, la prossima settimana voglio rientrare in gruppo e spero di farcela già per il Sassuolo»
Che è successo in Nazionale?
«Ero arrivato in Olanda senza alcun problema. Ero partito da Roma in forma, ma avevo tuttavia già giocato quattro partite in due settimane. Forse ero un po’ stanco, perché nel precampionato non avevo disputato nemmeno un’amichevole. Con l’Islanda non avevo avvertito alcun fastidio per 90 minuti. Dopo la partita però c’era un versamento. Il giorno dopo era andato via il gonfiore e i medici mi avevano dato l’ok, perché non c’era nulla di preoccupante. Alla vigilia del match con la Turchia era andato bene il provino…»
Alla fine del primo tempo De Vrij chiedeva il cambio e iniziava il calvario
«Ho tanta voglia di tornare, quando vado allo stadio a guardare le partite, vorrei sempre stare in campo ed aiutare la squadra»
La Lazio pian piano si è comunque rialzata
«Siamo tornati forti, abbiamo avuto un inizio un po’ difficile, ma stiamo risalendo in classifica alla grande. I risultati stanno migliorando, siamo già terzi, ma possiamo crescere ancora tanto».
Cosa non ha funzionato a inizio stagione?
«Ci sono tanti problemi individuali e di squadra. Nel precampionato già le cose non andavano bene e siamo quindi arrivati male al primo appuntamento contro una big forte come la Juve».
Sfumata la Supercoppa, ma anche la Champions
«Il preliminare è stato un colpo duro da digerire. Avevamo lavorato tutto l’anno scorso per centrarlo e uscire subito ci ha dato una profonda delusione. Il Leverkusen però era più forte, aveva anche più esperienza. Gioca ogni anno in Europa. Mio errore? Tutti sbagliamo, c’è stato un errore d’incompresione con Berisha»
I laziali non vedono l’ora di vedere una coppia olandese al centro
«Non ho ancora giocato con Hoedt, ma lui sta già imparando tanto. Prima che venisse, gli avevo spiegato un po’ di segreti del campionato italiano, lui apprende facilmente. Con chi preferisco giocare? Wesley, Gentiletti, Mauricio, sono tutti forti. Non importa chi c’è in campo, contano i movimenti e sapere sempre cosa fare. Siamo una squadra».
Creata a immagine e somiglianza di Pioli
«Il mister è molto importante per come parla, con energia ed entusiasmo.Un papà o un maestro? Sa essere un capo, ma poi scherzare e ridere con tutti» Lui dice di voler alzare un trofeo «Anch’io voglio vincere qualcosa qui. Abbiamo avuto due opportunità, non le abbiamo sfruttate, ma ora siamo più forti dell’anno scorso. Non pronuncio la parola scudetto, ma è rimasto chi già si conosceva bene e la rosa è stata rinforzata»
E’ arrivato anche il connazionale Kishna
«Ricardo ha tanta qualità, dribbling e buon cross. E’ molto giovane, ma anche molto forte. E’ unico, potrebbe assomigliare a Dybala, ma è diverso fisicamente».
A proposito, chi è l’attaccante più difficile da marcare in Serie A?
«Tevez l’anno scorso, ma anche Higuain» Dzeko lo affronterà il prossimo 8 novembre «Ho capito che il derby è una partita fondamentale. Tutti i tifosi non parlano d’altro. E’ presto perché mancano ancora diverse gare, ma io non vedo l’ora di rigiocarlo. Meritavamo di più all’andata l’anno scorso e io fui costretto a uscire anzitempo…».
Prima della stracittadina di ritorno era invece svanita la Coppa Italia
«Vorrei rigiocare anche quella finale con la Juve, non l’ho mandata giù». E in futuro: finale champions o mondiale? «E’ una scelta difficile, l’importante è arrivarci a quel livello» Non col Manchester United «Tutti noi olandesi ormai veniamo accostati continuamente a Van Gaal, ma non c’è mai stato nulla. Io voglio vincere con la Lazio» E con la Nazionale Orange «Non stiamo facendo bene, ma dobbiamo guardare con fiducia al futuro».
LAZIONALI – Maledizione-Biglia: lesione di primo grado alla coscia
AGGIORNAMENTO DELLE ORE 8.50 – Secondo quanto riporta Il Corriere dello Sport, il centrocampista farà rientro oggi in Italia e nelle prossime ore si sottoporrà ad ulteriori esami strumentali.
I medici della Lazio cercheranno un quadro più preciso della situazione e di stabilire i relativi tempi di recupero. Se verrà confermata la lesione di primo grado allora l’argentino ne avrà per quindici giorni, saltando così le prime sfide dello stancante tour de force che attende i biancocelesti: Sassuolo-Lazio di domenica, Lazio-Rosenborg del 22 ottobre in Europa League, Lazio-Torino del 25 ottobre e Atalanta-Lazio il 28.
AGGIORNAMENTO 11/10 DELLE ORE 7.00 – Brutte notizie in casa Lazio, la persecuzione della sfortuna nei confronti del suo regista continua: sono infatti più gravi del previsto le condizioni di Lucas Biglia. Lo staff medico della Selección riporta che gli esami svolti hanno evidenziato una lesione di primo grado al bicipite femorale della coscia sinistra. Il centrocampista della Lazio salterà sicuramente il prossimo impegno della Nazionale contro il Paraguay, ma anche la presenza contro il Sassuolo sembra essere in fortissimo dubbio. Biglia nel fratempo già ha lasciato il ritiro dell’Argentina ed è pronto a far ritorno a Roma per effettuare le cure necessarie.
#Eliminatorias @aguerosergiokun y Lucas Biglia fueron desafectados debido a sus lesiones >> http://t.co/zAJDpd8jHX pic.twitter.com/7fX91HvXMZ
— Selección Argentina (@Argentina) 11 Ottobre 2015
C’è un problema fisico per Lucas Biglia, il regista argentino è stato sottoposto in giornata ad accertamenti strumentali dopo aver accusato dolore alla regione inguinale destra. La Federazione argentina, tramite Twitter, comunica che nella giornata di domani continuerà a valutare l’evoluzione delle condizioni del centrocampista, difficile vederlo in campo nella seconda partita delle qualificazioni ai Mondiali contro il Paraguay mercoledì prossimo. Pioli e i tifosi biancocelesti incrociano le dita, sperando che la sfortuna non si accanisca ancora sul capitano biancoceleste…la Lazio ha bisogno di lui.
ItaLazio: Vittoria e qualificazione per l’Italia. Candreva ancora assistman, bene Parolo
L’ItaLazio colpisce ancora, Antonio Candreva e Marco Parolo si dimostrano ancora una volta preziosi e impagabili, non solo per Pioli (che non vede l’ora di riabbacciarli) ma sopratutto per Conte che sta facendo sempre più fatica a rinunciare ai due perni della Lazio. Questa sera infatti nel 4-4-2 schierato dal commissario tecnico nella partita contro l’Azerbaigian (vinta per 3 -1 dagli azzurri) entrambi i giocatori biancocelesti erano titolari e mentre Parolo è stato in campo fino al triplice fischio nelle vesti di interno sinistro, Candreva invece (schierato come esterno destro di centrocampo) è stato sostituito all’89’ con Montolivo.
Ormai sono anche loro un punto fermo di questa Nazionale.
Candreva era reduce da un lungo stop che lo ha tenuto lontano dai campi per quasi un mese (con il Frosinone domenica scorsa è rimasto in panchina per non rischiarlo) ma Antonio Conte, dopo averlo valutato in questi giorni in allenamento e tenendolo fino all’ultimo in ballottaggio con il romanista Florenzi, lo ha ritenuto pronto per scendere in campo questa sera contro l’Azerbaigian e visto il risultato possiamo dire senza ombra di dubbio che la scelta è stata pienamente azzeccata. Nell’importantissima vittoria di questa sera (che ha permesso agli azzurri di qualificarsi con un turno d’anticipo alla fase finale dell’Europeo 2016) c’è anche il suo zampino visto che al 43′ mentre era a tu per tu con il portiere ha fornito un preziosissimo assist ad El Shaarawy per il nuovo vantaggio azzurro (dopo il momentaneo pareggio dell’Azerbaigian), permettendo così a Candreva di confermarsi come “Re degli assist“. Finchè non è stato sostituito ha mostrato tutto il suo magnifico repertorio: corsa, grinta, pressing, fantasia e (appunto) preziosissimi assist. Insomma, diventa sempre più difficile immaginare un’Italia senza Candreva, senza colui che è in grado come pochi di trasformare in oro ogni pallone che passa per i suoi piedi. I tifosi laziali lo sanno benissimo per questo non devono l’ora di rivederlo all’opera con la maglia della Lazio quanto prima (sarà disponibile per Sassuolo-Lazio).
Anche Marco Parolo si è mosso bene questa sera: per tutti e 90 i minuti è stato bravo a farsi sentire in fase di interdizione, anche se onestamente l’Azerbaigian e la sua strategia attendista hanno facilitato (e non poco) i compiti del centrocampista biancoceleste.
Sicuramente questi sono segnali importanti per Pioli e la Lazio che attendono con gioia il loro ritorno alla ripresa del campionato.
Con questo successo la capolista Italia sale a quota 21 nel Gruppo H, a più due sulla Norvegia che ha regolato Malta con un netto 2-0. Terza forza del girone con 14 punti è la Croazia, impegnata questa sera contro la Bulgaria. Martedì 13 ottobre, allo Stadio Olimpico di Roma, Italia e Norvegia si giocano il primato.
Marco Lanari
Claudio Lopez, parole d’amore per la Lazio: “I tifosi saranno sempre nel mio cuore. La Lazio attuale? Mi piace molto”
Oggi veste i panni del dirigente, ma i tifosi della Lazio non dimenticheranno mai il giocatore, quell’attaccante con la maglia numero 7 addosso che con la sua super velocità (degna del miglior Speedy Gonzales) e il suo mancino ha incantato fin da subito i tifosi biancocelesti oltre ad aver fatto tremare tanti difensori avversari che in cuor loro sapevano che se riusciva a trovare lo spazio non lo prendevi più, forse peccava un po’ sottoporta, ma rimarrà per sempre nei cuori dei tifosi biancocelesti: stiamo parlando di “El Piojo” Claudio Lopez.
E’ Arrivato alla Lazio nell’estate del 2000 per una cifra vicina ai 35 miliardi di lire presentandosi subito alla grande con una doppietta nella Supercoppa Italiana contro l’Inter. Claudio Lopez può essere definito tranquillamente uno degli attaccanti più forti che abbia mai vestito la maglia della Lazio, e con Hernan Crespo formava una coppie d’attacco più belle mai esistite. Nei suoi anni di Lazio (quattro anni) ha disputato 144 partite, segnando 40 gol e alzando al cielo una Coppa Italia e (appunto) una Supercoppa Italiana. A Roma avrebbe potuto vincere di più, molto di più. Non solo nell’annata 2000/2001, ma anche dal 2002 al 2004 quando era una delle colonne portanti di una Lazio che comunque regalava spettacolo in campo: la Banda Mancini. Oggi Claudio Lopez ha appeso gli scarpini al chiodo e veste i panni di dirigente dei Colorado Rapids, ma non ha assolutamente dimenticato il suo passato laziale e ai microfoni del portale Lalaziosiamonoi.it ha rilasciato parole d’amore verso la Lazio e i suoi fantastici tifosi, oltre che parole di stima per la “Banda Pioli”:
LA NUOVA VITA DA DIRIGENTE NEGLI USA – “Procede tutto bene. Il mio obiettivo è quello di conoscere meglio questa posizione, usare le esperienze che ho avuto nella mia carriera. Voglio cercare di aiutare l’allenatore ed esaudire le sue richieste”.
E’ SEMPRE “EL PIOJO” – “Sì, certo (ride, ndr). Quello non cambia mai, rimane sempre lo stesso!”.
PARENTESI RALLY – “È una passione che ho da sempre, nella mia città (Rio Tercero, provincia di Cordoba, ndr) le gare di rally piacciono molto. Quando ho finito la mia carriera ho provato a correre per due volte per provare la macchina, non in gara. Mi è piaciuto, era per divertirmi, per passare il fine settimana con i miei amici. Alla fine sono rimasto a gareggiare lì per tre anni. Ora ho deciso di tornare nel mondo del calcio, di lavorare sempre di più, ho riflettuto molto…”.
LA LAZIO ATTUALE – “Mi piace molto. Ho visto tanti giocatori buoni alla Lazio in questi anni, ci sono stati tanti cambiamenti. Sono rimasto un po’ fuori dalle vostre vicende, però ho visto un bel progetto che punta in alto. Stanno lavorando bene per il futuro, ci sono un paio di giocatori molto forti, può diventare una bella squadra”.
LUCAS BIGLIA – “Me lo ricordo ai tempi dell’Argentinos Juniors, mi piace molto la crescita che ha avuto rispetto a quando giocava in Argentina. Ho seguito anche le sue prestazioni con la Nazionale. Sta facendo bene, è un ottimo giocatore, mi aspetto che prenda la Lazio per mano e che faccia felice i suoi tifosi”.
RICORDI DI LAZIO – “Ho tantissimi bei ricordi. L’affetto della gente per strada, la società, il rapporto con i compagni che ho avuto in squadra, i dirigenti che mi hanno dato tutto per far bene. Poi la Supercoppa Italiana che abbiamo vinto contro l‘Inter appena sono arrivato (4-3, lui realizzò una doppietta in 5′, ndr), la Coppa Italia con la Juventus. Roma mi piace tanto, non sono riuscito a tornare per impegni di lavoro, vorrei tornare…”.
RIMPIANTO NEL 2000 – “Io mi sono infortunato al ginocchio dopo un mese dall’inizio del campionato. Mi ha fatto tanto male perché sono rimasto fuori per sette mesi. Non ho avuto la possibilità di aiutare i miei compagni, di lottare con loro per vincere lo Scudetto. Credo che abbiamo fatto bene, avevamo la voglia per far bene contro le difficoltà”.
LA FAMOSA ESULTANZA CON “ASEREJE“–“È quel pazzo di Corradi, lui voleva fare queste cose (ride, ndr). Dopo è diventato bellissimo perché ho fatto tre gol contro l’Inter (7 dicembre 2002, tripletta in 35′, ndr) e abbiamo fatto il balletto di Aserejé. Sono tutti ricordi che sono rimasti nel mio cuore, condividere le gioie con quei ragazzi era fantastico”.
LA BANDA MANCINI – “Nello spogliatoio c’era sempre il sorriso, ricordo tante scene divertenti. In campo diventava tutto più bello, giocavamo tra amici. Lottavamo per il compagno e l’allenatore, abbiamo passati tanti momenti stupendi insieme”.
IL PIU’ FORTE ATTACCANTE CON CUI HA GIOCATO – “Hernan Crespo è forse il più forte con cui abbia giocato”.
NUOVI C. LOPEZ CERCASI – “Ci sono tanti bravi giocatori, ma non posso sceglierne uno, è difficile trovare un calciatore con le mie caratteristiche. Il calcio è cambiato, si gioca anche in maniera diversa”.
IL SALUTO AI TIFOSI LAZIALI – “Ho dei grandi ricordi dei tifosi della Lazio. Li voglio ringraziare per quello che mi hanno fatto vivere a Roma, è stato unico. Resteranno nel mio cuore e per sempre… Forza Lazio!”.
Onazi pronto per la sfida al Camerun: “Vogliamo vincere per i tifosi!”
Edy Onazi, fresco di investitura al ruolo di vice capitano della Nigeria, si dimostra carico e motivato nell’intervista rilasciata al sito Completesportsnigeria.com alla vigilia del match che vedrà la sua Nazionale affrontare il temibile Camerun. Per la Nigeria è vietato sbagliare dopo la cocente sconfitta contro il Congo. Queste le sue parole: “La partita contro il Congo è ormai passata, quindi l’unica cosa a cui dobbiamo pensare è la sfida di domenica contro il Camerun. Per noi è importante vincere, ma è anche importante fornire una buona prestazione per i nostri supporters. Approcceremo la partita con molta serietà, anche se si tratta solo di un’amichevole. Abbiamo bisogno di una vittoria per aumentare la nostra fiducia come squadra e faremo del nostro meglio per esser certi di battere il Camerun“.
Il centrocampista della Lazio è concentrato e fissa il suo obbiettivo: battere il Camerun e rendere felici i propri tifosi.
Primavera, sesto trionfo Lazio al Trofeo Wojtyla: vittoria 3-1 nella finale a Lariano
RAPPRESENTATIVA LND – S.S. LAZIO 1-3
Marcatori: 41′ Di Maggio (LND), 42′ Cardoselli (L), 56′ Beqiri (L), 94′ Manoni (L)
RAPPRESENTATIVA LND: Petrucci; Albanese, Compagnone, D’Antimi (46′ Martinelli), De Dominicis, Di Maggio (87′ Calemme), Di Vito, Incoronato, Le Rose (62′ Giambi), Porfiri, Velentini (77′ Colageo). A disp.: Cassetti, Tamburlani, Volponi. All. Bencivenga
LAZIO: Matosevic; Manoni, Mattia, Cardelli (78′ Quaglia), Germoni; Murgia, Folorunsho, Cardoselli (63′ Cinti); Verkaj (63′ Bernardi), Beqiri (78′ Pedrazzini); Calì. A disp: Lazzari, Rossi, Bezziccheri . All. Inzaghi
ARBITRO: Caciotti (di Albano Laziale).
ASSISTENTI: Schemeil-Bianchi.
NOTE. Ammoniti: 27′ D’Antimi (LND), 40′ Cardelli (L), 70′ Mattia (L). Recupero: 2′ pt; 4′ st.
La Karol Wojtyla Cup parla di nuovo biancoceleste. Non è bastato il maltempo di Lariano a fermare la truppa di Simone Inzaghi, che dopo un cammino trionfale nella manifestazione ha alzato al cielo il trofeo, battendo 3-1 la Rappresentativa LND. Per la finalissima il tecnico laziale sceglie una squadra con molti protagonisti titolari in campionato: 4-3-1-2 con Matosevic tra i pali, Manoni che torna esterno basso con Germoni sull’altra corsia difensiva e Mattia e Cardelli centrali, Murgia, Cardoselli e Folorunsho a formare la cerniera di centrocampo, con Verkaj confermatissimo in posizione di trequartista e Calì e Beqiri a formare il tandem offensivo.
La Rappresentativa allenata da Bencivenga si dimostra immediatamente un osso duro, ma la Lazio dimostra immediatamente, nonostante il terreno pesante, di saper sfruttare la maggiore velocità dei suoi elementi offensivi. Tra il 15′ e il 20′ Folorunsho e Verkaj sprecano la palla del vantaggio, col tedesco che spara addosso a Petrucci in completa solitudine.
I ritmi imposti dalla Lazio restano alti per tutta la prima metà del primo tempo, ma la Rappresentativa guadagna campo man mano che ci si avvicina all’intervallo, e al 41′ piazza il colpo a sorpresa. Magistrale punizione dal limite di Di Maggio che piazza il pallone dove Matosevic proprio non può arrivare. La Coppa potrebbe prendere una strada inaspettata, se immediatamente la Lazio non concretizzasse la sua reazione. Biancocelesti subito in avanti dopo lo svantaggio e mischia in area risolta da Cardoselli, che permette agli aquilotti di andare al riposo sull’uno a uno.
Nella ripresa la Lazio riparte a testa bassa, con la Rappresentativa che riprende a soffrire i ritmi imposti dai biancocelesti. Dopo 11′, la svolta: conclusione a girare dal limite di Beqiri che supera Petrucci. Un gol capolavoro e partita finalmente in discesa per la squadra di Inzaghi, che prova ora a gestire al meglio il match. Petrucci nega a Cardoselli la gioia della doppietta, poi la stanchezza comincia a farsi sentire e i ragazzi della LND tentano il tutto per tutto. A un quarto d’ora dalla fine gran botta di sinistro di Di Maggio, migliore in campo tra i suoi, e solo una provvidenziale deviazione consente a Matosevic di non ritrovarsi battuto.
Nei 10′ finali però la Lazio ha vere e proprie praterie di fronte a sé per sfruttare le ripartenze, ed al quarto ed ultimo minuto di recupero Manoni trova il varco giusto per siglare il tre a uno finale e permettere alla Lazio di mettere le mani sulla Coppa.
Il Trofeo Wojtyla è dunque della Lazio Primavera, che se lo aggiudica per la sesta volta confermandosi la formazione più titolata della manifestazione. Un successo che negli ultimi anni è stato sempre di buon auspicio per i ragazzi di Bollini e di Inzaghi poi, sempre capaci di portare uno o più titoli in bacheca nelle ultime tre stagioni.
Fabio Belli
DERBY – Anche la Roma senza Curva
Dopo la Lazio, anche la Roma potrebbe giocare il prossimo derby senza il sostegno della propria Curva, la Sud. Ad ufficializzarlo i rappresentanti del cuore del tifo giallorosso, tramite un comunicato in cui si ribadisce il malcontento per la decisione di dividere il settore e si chiede alla società una presa di distanza dalle scelte del prefetto Gabrielli.
“Eccoci con l’ennesimo comunicato, – si legge nella nota – ma questa volta diverso, in quanto, se non ci sarà una presa di posizione da parte della A.S.Roma, per noi è l’ultimo. Siamo solo ragazzi innamorati della Curva Sud e della maglia giallorossa, non abbiamo secondi fini, non ambiamo a posti di potere, guadagni oppure favoritismi, quindi mai e poi mai accetteremo la situazione attuale. È giusto che tutti sappiano!!! Non possiamo stare immobili davanti ad una società che non tutela i propri tifosi e non reggiamo il gioco a nessuno, siamo quello che siamo, pieni di difetti, ma di sicuro non dei collusi. In attesa di una presa di posizione ufficiale da parte della società, sottolineiamo e ribadiamo che questo è il solo ed unico comunicato della Curva Sud e che successivamente, chiunque dica o faccia qualcosa in nome della Sud è un millantatore. Abbiamo abbandonato gli spalti per colpa di assurde imposizioni che non accettiamo e non accetteremo mai, ci avete tolto l’Obelisco con ancora più assurde denunce, ma non ci toglierete mai la dignità di tifare liberamente e l’onestà nel dire le cose come stanno alla gente che ci segue. Ora sta a voi, società e chiunque sia complice o artefice di questo scempio, dimostrare a TUTTI la vostra buona fede e dimostrare soprattutto che non volete cancellare per SEMPRE la parola PASSIONE da quello che da sempre è il fulcro del tifo della A.S. Roma: la Curva Sud. Insulti, diffide, multe, biglietti, vetri divisori, rimborsi mancati E bugie varie…ora basta! NESSUNO può comprarci perché noi non siamo in vendita!!!“.
FORMELLO – Braafheid c’è, Mauri no. De Vrij in gruppo alla ripresa
Ultimo allenamento della settimana per la Lazio di Pioli. Presenti all’appello solo dieci giocatori, tra i quali Braafheid, rientrato in gruppo diversamente da Mauri, che invece non lavora con i compagni da tre giorni, saltando sia i test atletici che il match con la Primavera di ieri. La speranza è quella di rivederlo tra qualche giorno, quando faranno ritorno anche i 12 Nazionali in giro per il mondo.
A questo proposito, c’è ansia per le condizioni di Biglia, messo ko da un problema alla regione inguinale sinistra e che in giornata, come comunicato dallo staff medico dell’Argentina, si sottoporrà ad accertamenti strumentali, anche se, dai primi rilievi, non sembrano esserci lesioni muscolari. Vede il rientro invece De Vrij, che da martedì riprenderà a lavorare in gruppo. Assenti questa mattina inoltre Basta, Mauricio e Djordjevic. Adesso per i biancocelesti sono previste 48 ore di assoluto riposo, in attesa di martedì mattina, quando riprenderanno gli allenamenti in vista della trasferta del 18 ottobre contro il Sassuolo.
EURO 2016 – Nella top 5 dei calciatori più decisivi compare un laziale
La Uefa ha stilato la classifica dei giocatori più decisivi nelle qualificazioni a Euro 2016 e tra campioni del calibro di Lewandovski e Muller, spunta anche Senad Lulic. Il giocatore biancoceleste ha infatti collezionato un gol e ben 5 assist in questa fase preliminare degli europei. Davvero un bel bottino, considerando pure che al contrario dei giocatori succitati, Lulic è un centrocampista, spesso impiegato come esterno nel 4-4-2 del c.t. Bazdarevic.
Kishna: “Klose giocatore anormale. Ogni giorno mi sento più in forma”
Dopo le dichiarazioni rilasciate a ‘Fox Sports’, Ricardo Kishna torna a parlare in una breve intervista al ‘Telegraaf’. Il numero 88 parte da Miro Klose: “Non è un giocatore normale: tu gli dai la palla e lui la mette dentro. Pur avendo 37 anni, è davvero in grande forma“. Per proseguire con Roma: “L’ho visitata per la prima volta la settimana scorsa: ho fatto qualche giro turistico perché c’è tantissima bellezza da vedere. Tuttavia, quando torno dagli allenamenti, preferisco rilassarmi sul letto o in piscina“. E concludere infine con la continuità con cui sta vedendo il campo: “Ogni giorno mi sento più in forma e tutti sono sempre più contenti e affettuosi con me“.
Rinnovo Biglia, ci siamo: la prossima settimana incontro procuratore-dirigenza
Ci siamo, l’operazione rinnovo di Lucas Biglia è pronta a scattare. L’incontro tra la dirigenza laziale e il procuratore del regista argentino è infatti stato fissato per la prossima settimana: fissato ufficialmente, tramite un contatto telefonico intercorso tra le parti nelle scorse ore. Sul tavolo il presidente Lotito metterà una proposta già pronta da tempo: vale a dire, 2,5 milioni, bonus compresi, all’anno fino al 2020. Ovviamente, come in tutte le contrattazioni che riguardano giocatori importanti, ci sarà non poco da trattare: secondo indiscrezioni, infatti, Biglia potrebbe essere attratto più da un cospicuo ingaggio che da un contratto lungo, per cui la sensazione è che dovrà aver luogo più di un meeting per raggiungere un’intesa. Ma d’altronde il valore del giocatore è alto e deve essergli riconosciuto: in fondo, stiamo parlando di un vice campione del mondo e d’America, oltre che di un giocatore per il quale sono state avanzate offerte da capogiro (vedi Manchester United). Per cui Lotito, se non vorrà perdere il suo capitano (e soprattutto le sue reti, continue nell’ultimo periodo), dovrà mettere fortemente mano al portafoglio. Il presidente è comunque sicuro circa il buon esito della trattativa, anche alla luce delle parole rilasciate dal Principito nel post match con l’Hellas (“Voglio fare bene con questa maglia“), ma, per far sì che ciò avvenga, non dovrà perdere tempo e chiudere quanto prima, anche perché il mercato di gennaio non è lontanissimo e con esso potrebbero arrivare nuovi assalti per il giocatore. E per continuare a resistergli, non dovrà lasciarsi cogliere impreparato, ma avere già in tasca il nuovo contratto, più lungo ed economicamente sostanzioso dell’attuale, in scadenza nel 2018. Un contratto simile a quelli riconosciuti a Klose e Candreva, i più pagati dello spogliatoio, e adatto ad un giocatore nel pieno della sua maturità calcistica e pedina fondamentale, direi quasi insostituibile, dello scacchiere di Pioli.
Ritiro estivo – Ass. Auronzo: “Siamo noi la prima scelta. Certo se Pinzolo facesse un’offerta…”
La stagione è appena iniziata, ma in casa Lazio si programma già la nuova stagione.
Due giorni fa “Il Tempo” ha riportato la notizia di un sopralluogo della Lazio a Pinzolo (clicca qui per leggere la notizia) e ciò poteva lasciar intendere l’intenzione della Lazio stessa di cambiare la sede del ritiro estivo, dopo 8 anni passati tra le “Tre cime di Lavaredo.
Oggi però Dario Vecellio Galeno, assessore al Bilancio del Comune di Auronzo, ha dichiarato al Corriere delle Alpi di essere tranquillo e che auspica entro metà novembre la stipulazione di un nuovo contratto con i biancocelesti:
“Sapevamo in anticipo che la società aveva fatto un sopralluogo a Pinzolo, ma mi sono sentito telefonicamente con i responsabili della Media Sport Event (la società che gestisce gli eventi della Lazio, ndr) che mi hanno assicurato come Auronzo rimanga sempre la prima opzione e come la loro intenzione sia quella di tornare nella nostra località. Il contratto è scaduto e già dalla scorsa estate stiamo lavorando per un nuovo accordo biennale con opzione per il terzo. Al momento non ci sono ostacoli”.
Nessun ostacolo all’orizzonte, quindi, ma la sede del ritiro biancoceleste, non è ancora certa come ha ammesso lo stesso assessore:
“Sono trattative molto delicate e anche se eravamo al corrente di questo interessamento della società per Pinzolo, sarebbe stato meglio se la notizia non fosse uscita. Sia noi che la società ci siamo dati la scadenza di metà novembre per sottoscrivere il contratto. La trattativa continua anche perché da ambo le parti c’è sempre un grosso interesse a riportare la Lazio ad Auronzo. E’ chiaro che se poi Pinzolo facesse loro un’offerta da un milione di euro le cose cambierebbero”.
Verso Sassuolo-Lazio, Biondini: “Ci attende una gara difficile”
Intervistato dal Corriere dello Sport, il centrocampista del Sassuolo Davide Biondini ha parlato del momento degli emiliani, incappati nella prima sconfitta stagionale domenica scorsa contro l’Empoli di Giampaolo, soffermandosi sull’utilità della sosta e sulla difficile gara che attende la propria squadra al rientro dallo stop per le Nazionali, quando arriverà al Mapei Stadium la Lazio guidata da Stefano Pioli. Queste le sue parole: “Non sarà la prima sconfitta a farci cambiare atteggiamento, abbiamo ottenuto risultati importanti, con prestazioni buone. Siamo stati meno lucidi nelle ultime due gare, ma abbiamo raccolto dei punti che ci consentono di affrontare sereni anche i momenti difficili. Sappiamo che dobbiamo sempre dare il massimo per raggiungere il nostro obiettivo, che al momento non può che essere la salvezza. Con l’Empoli l’approccio non è stato dei migliori. Montati la testa? No, siamo persone serie, ci siamo conquistati quel che abbiamo con il lavoro. Siamo abituati alla tranquillità, so che in altre piazze è peggio. Si deve imparare a gestire meglio. Sosta? Non stiamo male fisicamente. Al rientro ci attende una difficile gara contro la Lazio e avere più tempo per prepararla è positivo.”