Ci siamo, l’operazione rinnovo di Lucas Biglia è pronta a scattare. L’incontro tra la dirigenza laziale e il procuratore del regista argentino è infatti stato fissato per la prossima settimana: fissato ufficialmente, tramite un contatto telefonico intercorso tra le parti nelle scorse ore. Sul tavolo il presidente Lotito metterà una proposta già pronta da tempo: vale a dire, 2,5 milioni, bonus compresi, all’anno fino al 2020. Ovviamente, come in tutte le contrattazioni che riguardano giocatori importanti, ci sarà non poco da trattare: secondo indiscrezioni, infatti, Biglia potrebbe essere attratto più da un cospicuo ingaggio che da un contratto lungo, per cui la sensazione è che dovrà aver luogo più di un meeting per raggiungere un’intesa. Ma d’altronde il valore del giocatore è alto e deve essergli riconosciuto: in fondo, stiamo parlando di un vice campione del mondo e d’America, oltre che di un giocatore per il quale sono state avanzate offerte da capogiro (vedi Manchester United). Per cui Lotito, se non vorrà perdere il suo capitano (e soprattutto le sue reti, continue nell’ultimo periodo), dovrà mettere fortemente mano al portafoglio. Il presidente è comunque sicuro circa il buon esito della trattativa, anche alla luce delle parole rilasciate dal Principito nel post match con l’Hellas (“Voglio fare bene con questa maglia“), ma, per far sì che ciò avvenga, non dovrà perdere tempo e chiudere quanto prima, anche perché il mercato di gennaio non è lontanissimo e con esso potrebbero arrivare nuovi assalti per il giocatore. E per continuare a resistergli, non dovrà lasciarsi cogliere impreparato, ma avere già in tasca il nuovo contratto, più lungo ed economicamente sostanzioso dell’attuale, in scadenza nel 2018. Un contratto simile a quelli riconosciuti a Klose e Candreva, i più pagati dello spogliatoio, e adatto ad un giocatore nel pieno della sua maturità calcistica e pedina fondamentale, direi quasi insostituibile, dello scacchiere di Pioli.
Ritiro estivo – Ass. Auronzo: “Siamo noi la prima scelta. Certo se Pinzolo facesse un’offerta…”
La stagione è appena iniziata, ma in casa Lazio si programma già la nuova stagione.
Due giorni fa “Il Tempo” ha riportato la notizia di un sopralluogo della Lazio a Pinzolo (clicca qui per leggere la notizia) e ciò poteva lasciar intendere l’intenzione della Lazio stessa di cambiare la sede del ritiro estivo, dopo 8 anni passati tra le “Tre cime di Lavaredo.
Oggi però Dario Vecellio Galeno, assessore al Bilancio del Comune di Auronzo, ha dichiarato al Corriere delle Alpi di essere tranquillo e che auspica entro metà novembre la stipulazione di un nuovo contratto con i biancocelesti:
“Sapevamo in anticipo che la società aveva fatto un sopralluogo a Pinzolo, ma mi sono sentito telefonicamente con i responsabili della Media Sport Event (la società che gestisce gli eventi della Lazio, ndr) che mi hanno assicurato come Auronzo rimanga sempre la prima opzione e come la loro intenzione sia quella di tornare nella nostra località. Il contratto è scaduto e già dalla scorsa estate stiamo lavorando per un nuovo accordo biennale con opzione per il terzo. Al momento non ci sono ostacoli”.
Nessun ostacolo all’orizzonte, quindi, ma la sede del ritiro biancoceleste, non è ancora certa come ha ammesso lo stesso assessore:
“Sono trattative molto delicate e anche se eravamo al corrente di questo interessamento della società per Pinzolo, sarebbe stato meglio se la notizia non fosse uscita. Sia noi che la società ci siamo dati la scadenza di metà novembre per sottoscrivere il contratto. La trattativa continua anche perché da ambo le parti c’è sempre un grosso interesse a riportare la Lazio ad Auronzo. E’ chiaro che se poi Pinzolo facesse loro un’offerta da un milione di euro le cose cambierebbero”.
Verso Sassuolo-Lazio, Biondini: “Ci attende una gara difficile”
Intervistato dal Corriere dello Sport, il centrocampista del Sassuolo Davide Biondini ha parlato del momento degli emiliani, incappati nella prima sconfitta stagionale domenica scorsa contro l’Empoli di Giampaolo, soffermandosi sull’utilità della sosta e sulla difficile gara che attende la propria squadra al rientro dallo stop per le Nazionali, quando arriverà al Mapei Stadium la Lazio guidata da Stefano Pioli. Queste le sue parole: “Non sarà la prima sconfitta a farci cambiare atteggiamento, abbiamo ottenuto risultati importanti, con prestazioni buone. Siamo stati meno lucidi nelle ultime due gare, ma abbiamo raccolto dei punti che ci consentono di affrontare sereni anche i momenti difficili. Sappiamo che dobbiamo sempre dare il massimo per raggiungere il nostro obiettivo, che al momento non può che essere la salvezza. Con l’Empoli l’approccio non è stato dei migliori. Montati la testa? No, siamo persone serie, ci siamo conquistati quel che abbiamo con il lavoro. Siamo abituati alla tranquillità, so che in altre piazze è peggio. Si deve imparare a gestire meglio. Sosta? Non stiamo male fisicamente. Al rientro ci attende una difficile gara contro la Lazio e avere più tempo per prepararla è positivo.”
Lazionali azzurri – Parolo verso una maglia da titolare
Manca ormai solo un giorno al penultimo appuntamento per la Nazionale italiana nella corsa per un posto a Euro 2016 e Marco Parolo sembra aver convinto il CT azzurro Antonio Conte a consegnargli una maglia da titolare nell’undici che affronterà l’Azerbagian a Baku. Il numero 16 biancoceleste molto probabilmente farà parte della linea a due di centrocampo a protezione della difesa insieme a Marco Verratti, con Pirlo che si accomoderà in panchina. Assetto molto offensivo quello degli azzurri, con i due esterni d’attacco che saranno l’altro laziale Candreva, a cui Conte non riesce proprio a rinunciare nonostante sia al rientro da un infortunio, ed El Shaarawy, a supporto delle due punte che saranno Pellè ed Eder. In difesa confermato il blocco juventino con Buffon tra i pali e la coppia di centrali composta da Bonucci e Chiellini mentre i due terzini saranno i giovani Darmian e De Sciglio. Conte sembra avere le idee chiare: a centrocampo servono muscoli e corsa, soprattutto per bilanciare una formazione ultra offensiva come quella che molto probabilmente scenderà in campo domani a Baku e Marco Parolo sembra essere il profilo giusto.
Formello – 2-2 nel test in famiglia
Dopo la mezza giornata di permesso concessa dal mister Stefano Pioli i biancocelesti si sono ritrovati a Formello per la seduta pomeridiana. Partitella in famiglia contro la Primavera per i pochi calciatori rimasti a disposizione del tecnico. Oltre ai nazionali assenti sul terreno di gioco Basta, Braafheid, Djordjevic, Marchetti e Mauri. Quello contro i giovani della Primavera è stato un buon test per mantenere il ritmo gara e per permettere ai nuovi arrivati di mettere in mostra la loro crescita. La partita terminata 2-2 si è svolta in tre tempi di 20 minuti. Al doppio vantaggio della Primavera, raggiunto grazie alle reti di Folorunsho e Rossi, gli uomini di Pioli hanno risposto con Matric e Patric, ambedue in gol su calci di rigore conquistati dal funambolico Keita. Nella prima squadra in campo anche Morrison, buone iniziative e anche un palo colpito nel corso della sgambata per il giocatore inglese.
Chimenti: “Campionato particolare, anche la Lazio…”
Franco Chimenti, ex presidente della Lazio, intervenendo all’Adnkronos ha commentato l’inizio del campionato di Serie A. Torneo strano dove le gerarchie sembrano in parte modificate. In testa la Fiorentina con 18 punti, seguita da Inter (16), Lazio (15) e Roma (14), mentre i bianconeri, dati per favoriti, si ritrovano a rincorrere con soli 8 punti: “La Juventus potrebbe puntare più sulla Champions League visto che in campionato è in ritardo. La lotta per lo scudetto quindi è aperta, sono tante le squadre che possono sperare di vincerlo, fare un pronostico è davvero dura. Fiorentina e Napoli per ora sono le squadre che hanno espresso il calcio migliore, la Roma ha un grande organico e dopo due secondi posti la voglia di riuscire a primeggiare. Anche l’Inter ha giocatori di livello e in più non ha le coppe. Non si può escludere neanche la Lazio, di sicuro sarà un campionato davvero divertente“.
Hoedt: “Alla Lazio per imparare e crescere”
Dopo un primo naturale periodo di ambientamento dove è rimasto a guardare i compagni dalla panchina ora Wesley Hoedt si sta affermando con la maglia biancoceleste. In queste ultime gare il giovane centrale olandese si è conquistato una maglia da titolare. Chiamato in causa dal tecnico biancoceleste il ragazzo ha fornito delle buone prestazioni riuscendo anche a trovare il gol in Europa League contro il Saint Etienne.
Per parlare della sua nuova esperienza italiana il difensore laziale è intervenuto ai microfoni di ad.nl: “In questo periodo sono felice per come stanno procedendo le cose, nelle ultime settimane ho giocato molto e sono stato anche convocato dall’Olanda Under 21. Solamente nella partita di Napoli ho incontrato molte difficoltà ma giocare a simili livelli contro attaccanti come Higuain è una soddisfazione enorme. Quella è stata un partita complicata per tutta la squadra. All’inizio per sei settimane non ho mai visto il campo ma poi ho fatto tre partite una dopo l’altra. L’ultima è stata la peggiore, il Napoli ha fatto una prestazione eccezionale. Dopo però mi sono rifatto in Europa League, segnare contro il Saint-Étienne è stata una sensazione stupenda”. Poi riguardo le critiche ricevute dopo l’addio all’Az Alkmaar: “Mi trovo in un ambiente diverso da quello che conoscevo. Sono giovane ma credo di essere in grado di decidere da solo se provare una nuova esperienza in una realtà diversa da quella nella quale giocavo. In Serie A ho la possibilità di crescere ed imparare molto di più di quando mi trovavo nel campionato Olandese. L’anno scorso, a questo punto della stagione, avevo giocato con l’Alkmaar solo quattro partite. Con la Lazio, anche se nel reparto siamo in quattro a ricoprire il ruolo di difensori centrali, ho già giocato sei partite, misurandomi anche come centrodestra a causa dell’infortunio di Stefan De Vrij“.
Rocchi: “Che strano farsi allenare da Giordano…”. Giordano: “Rocchi è un leader”
Tommaso Rocchi a Sky Sport ha parlato della sua avventura al Tatabanya: “Mi hanno chiamato e sono venuto – spiega l’ex punta biancoceleste -. Il fatto che ci fosse Bruno Giordano è stata la spinta per accettare. So che l’eta avanza ma amo il mio lavoro. In rosa ci sono 4-5 italiani, anche lo staff è italiano e poi ci sono gli argentini che ci capiscono. Quando sono arrivato in Ungheria tutti mi guardavano con ammirazione, però ho cercato di restare sempre umile. Giordano è un buon allenatore, si è subito fatto capire. E’ strano averlo come allenatore dato che fino a qualche anno fa puntavo a superarlo nella classifica marcatori della Lazio, non ci sono riuscito per due gol. Adesso il mio obiettivo è fare il 200° gol da professionista”.
Di tutta risposta, Bruno Giordano ha elogiato Rocchi: “Il Tatabanya è una buona squadra che in passato ha disputato la coppa Uefa. I ragazzi sono molto professionali e sono guidati da Rocchi che è il nostro leader. Speriamo di fare un campionato straordinario e di veder crescere i giocatori”.
De Vrij sulla via del ritorno
Il 6 settembre scorso, durante l’incontro tra Olanda e Turchia, la Nazionale olandese perse 3-0 e Stefan De Vrij uscì dal campo con un ginocchio infiammato: “Non ho fatto la preparazione questa estate ed ora ne sto pagando le conseguenze. Durante l’incontro ho sentito un fastidio e ho chiesto il cambio”, dichiarò al fischio finale. Già nelle ultime giornate del campionato scorso, infatti, il difensore biancoceleste saltò cinque partite a causa di fastidi al ginocchio. Durante l’estate poi si è sottoposto ad una operazione per il rafforzamento delle pareti inguinali. Niente di preoccupante ma a causa dell’intervento l’olandese si presentò in ritiro non pienamente in forma. Dopo pochi giorni di preparazione, in Supercoppa contro la Juventus, era regolarmente in campo ma in ritardo di condizione, ombra di quel magnifico giocatore che aveva stupito positivamente tutti nella stagione precedente. Stefan ha provato a forzare per recuperare ma dopo il tracollo di Verona, contro il Chievo, si è arreso al suo ginocchio e si è dovuto fermare. Da allora il difensore biancoceleste ha saltato gli incontri con Udinese, Dnipro, Napoli, Genoa, Verona, St. Etienne e Frosinone. Ora finalmente il calciatore sembra sia sulla via della definitiva guarigione. La difesa con la sua assenza ha mostrato grandi limiti: in queste prime giornate ha già subito 19 reti in 12 partite. Lo scorso anno in 30 partite di campionato con lui in campo la squadra biancoceleste ha avuto una media di 2,13 punti a partita, mentre nelle 8 in cui è mancato (5 sconfitte, 2 pareggi e una sola vittoria) la media è crollata a 0,62. Questi dati dimostrano quanto il suo rientro sia fondamentale per i biancocelesti e per il tecnico Stefano Pioli. Ora però finalmente le sue condizioni sono in continuo miglioramento e all’inizio della prossima settimana il giocatore dovrebbe essere aggregato al resto del gruppo per preparare la trasferta di Sassuolo.
Scudetto 1915, Lazio prima nel girone già prima della sospensione?
Un altro interessante dato giunge a fondare ancora di più l’irregolarità dello scudetto 1914-15, assegnato solo al Genoa. A riferirlo ‘LazioWiki’, secondo cui il 23 maggio 1915 si svolgevano gli incontri Genoa-Torino e Milan-Internazionale, validi per la sesta e ultima giornata del girone. Prima dell’inizio, gli arbitri lessero ai presenti il comunicato Figc che sanciva la sospensione di ogni attività, ma che non impedì il regolare svolgimento delle due partite, che ebbero comunque luogo come amichevoli. Al momento della sospensione, il primato del girone era ancora contendibile tra il Genoa, primo a quota 7, e l’Internazionale, che seguiva insieme al Torino a 5. Nell’ultima giornata del girone centro, invece, in programma la settimana precedente, si erano giocate Pisa-Roman e Lazio-Lucca. Come testimoniato da ‘Il Messaggero’ del 17 maggio, il Lucca dette forfait, a causa probabilmente di provvedimenti prebellici, tra cui la sospensione delle licenze, che scoraggiarono, se non impedirono agli atleti del club toscano e a quelli del Roman di allontanarsi dai loro distretti militari. Comunque, le due gare non si disputarono e la Figc decretò poi la vittoria ‘a tavolino, per rinuncia, di Lazio e Pisa. Successivamente, la stessa Federazione dapprima non assegnò lo scudetto e poi, per ragioni discutibili di pura opportunità, lo conferì soltanto al Genoa, estromettendo la Lazio, che avrebbe avuto (e ha ora a maggior ragione) pieno diritto a rivendicarlo.
Acerbis a I Laziali Sono Qua: “Chi ha giocato nella Lazio resta laziale tutta la vita”
Ha vestito la maglia della Lazio negli anni bui, dalla Lazio dei meno 9 di Fascetti al ritorno in serie A con mister Materazzi. Parliamo di Antonio Elia Acerbis, entrato nel cuore dei supporters biancocelesti per il suo attaccamento alla maglia e per la sua tenacia e aggressività in campo. Intervistato da I Laziali Sono Qua su Elle Radio 88.100, l’ex mediano biancoceleste ha commentato: “La maglia bandiera è stata una bella iniziativa della società. E’ stata emozionante rivederla e ha portato pure bene. Ricordi della Lazio? Il ritiro a Gubbio: Fascetti ci disse che ci avevano tolto 9 punti e ci chiese se volevamo restare e tutti abbiamo detto di sì perché la Lazio non è una squadra normale. Quando ci rivediamo tra compagni dopo tanti anni ancora parliamo di quel momento. Poi ricordo il gol di Fiorini all’ultima giornata di campionato, è stato incredibile. A 5′ dalla fine della gara eravamo retrocessi invece il gol di Fiorini ci ha regalato un’emozione indimenticabile per tutti. Fu un gol liberatorio. Stagione della promozione? Era il nostro obiettivo, la Lazio non poteva stare in B vista la sua storia. Il mio primo anno alla Lazio fu bellissimo, il secondo anno riportare la Lazio in A è stato il massimo. Del terzo anno non ho un bel ricordo. Con Materazzi non avevo un buon feeling, anche perché ero molto legato a Fascetti. Per me è come un padre”.
Dagli anni ’80 a oggi: “Questa Lazio è come quella dell’anno scorso. Non mi aspettavo che sarebbe uscita subito dalla Champions, mi è dispiaciuto molto considerando pure i tanti sforzi fatti nella scorsa stagione. In campionato la squadra sta andando molto bene, è terza. Chi mi somiglia? Il calcio è cambiato, sono più bravi oggi di allora. Oggi vanno a 3000 all’ora. Non è possibile fare confronti”. Quando era giocatore, Acerbis non aveva un buon rapporto con la stampa: “Quando ero stato a Bari i giornalisti scrivevano cose che non dicevo allora chiusi i rapporti. Col senno di poi mi sono reso conto che sbagliai perché c’erano anche giornalisti leali, avrei dovuto fare una selezione”. L’ex mediano laziale elogia il lavoro di Pioli: “I risultati sono sotto gli occhi di tutti – afferma Acerbis a I Laziali Sono Qua, come riportato da Laziochannel.it -. Nessuno un anno fa pensava che la Lazio sarebbe arrivata in Champions League. 26 maggio 2013? Ero in auto al gol di Lulic e l’ho sentito per radio. E’ stata una goduria. I tifosi laziali sono il massimo, hanno una passionalità incredibile. Ho girato tante squadre ma come i laziali non ne ho visti, anche perché dopo tanti anni ancora si ricordano del passato. Chi ha giocato nella Lazio rimane laziale tutta la vita, è una cosa che rimane dentro. Sempre forza Lazio”.
Fabrizio Piepoli
Kishna: “Giocare con la Lazio mi ha migliorato e mi sarà utile per tutta la carriera”
Ha subito risolto il problema ambientamento con la medicina più infallibile che il calcio conosca: il gol, messo a segno già al debutto con il Bologna. Non ha certo perso Ricardo Kishna, che ora si gode la fiducia di Pioli, come racconta ai microfoni di ‘Fox Sports’: “In Italia gli stili di gioco sono tanti e diversi e tutto si sviluppa in maniera più veloce. Me ne sono accorto subito alla Lazio, dove gioco sempre con moduli diversi, una cosa che mi ha migliorato e che mi sarà utile per tutto il resto della mia carriera“. Un impatto decisamente esaltante quello dell’ex Ajax con il nostro calcio: “La mentalità vincente è la cosa più importante in Italia. Giocare con il cuore e con l’anima è fondamentale per ognuno di noi. Forse da fuori non sembra, ma il campionato italiano è più difficile e veloce, per cui devi reagire molto più velocemente“. Conquistarsi la fiducia di Pioli non è stato facile: “All’inizio devi sgobbare e impegnarti, sennò finisci dritto in panchina. Sono i fatti quelli che contano, per cui devi essere sempre pronto“.
Lotito, missione a Baku anche per lo sponsor
Missione a Baku per Claudio Lotito. Il presidente biancoceleste si trova in queste ore nella capitale dell’Azerbaijan, ufficialmente per seguire come consigliere federale la Nazionale, che sabato sera affronterà qui la Selezione del paese asiatico nella penultima gara di qualificazione a Euro 2016. Ma non solo: secondo quanto rivela ‘Cittaceleste’, il numero uno ne approfitterà anche per riallacciare le trattative con il presidente della democrazia azera Aliyev per la sponsorizzazione del club. Grande appassionato di calcio, tanto da usarlo per promuovere il turismo nel suo paese, quest’ultimo tentò un primo contatto con la società capitolina tra il 2012 e il 2013. Tutto si risolse però con un nulla di fatto e allora Aliyev puntò dritto il mirino verso Madrid, riuscendo in breve tempo a raggiungere un accordo con l’Atletico. Intesa di cui hanno beneficiato enormemente entrambe le parti, visto che da un lato nelle casse dei Colchoneros sono entrati qualcosa come 12 milioni di euro e dall’altro i successi ottenuti in questi anni dal team Simeone hanno donato all’Azerbaijan una grande visibilità a livello internazionale.
Chissà dunque che ora i tempi non siano maturi per formalizzare una partnership anche con la Lazio. Che a questo progetto lavora da parecchio tempo, esattamente da inizio 2015, salvo poi mettervi una brusca frenata a fine agosto, quando i preliminari di Champions imposero a tutti la massima concentrazione per portare a casa una qualificazione alla massima competizione continentale importantissima, direi quasi imprescindibile dal punto di vista economico per la sponsorizzazione. Ora però che quell’obiettivo è, come noto, sfumato, Lotito dovrà reimpostare le trattative su altre cifre, decisamente più basse. E qui sta l’essenza: perché, se da una parte il presidente ha dichiarato più volte di non voler svendere il marchio, dall’altro è evidente come le perdite stiano diventando ogni giorno sempre più cospicue e che sia dunque necessario, ora più che mai, porvi un robusto e deciso freno. Chissà dunque che il volo non abbia portato al numero uno adeguato consiglio su come mettere fine allo ‘scempio’ e cucire qualcosa alla seta.
La Nord comunica modalità e costi della trasferta a Reggio Emilia e preannuncia una clamorosa decisione per il derby
Intervistato da Danilo Galdino alla trasmissione I Laziali Sono Qua sugli 88.100 fm di Elle Radio, è intervenuto un rappresentante della Curva Nord per spiegare le modalità di trasferta: “La Nord si sposterà con i pullman per la trasferta di Reggio Emilia, ci muoveremo tutti insieme. Le prenotazioni sono effettuabili in determinati punti vendita (leggi sotto). Il costo della trasferta sarà di 50 euro a persona. Diremo tutti gli appuntamenti dalla settimana prossima. C’è una grossa mole di persone che vuole venire e poca disponibilità di mezzi, quindi sbrigatevi a prenotare. Non è incluso il biglietto della partita (che costa 20 euro, ndr) nell’importo. Siamo molto contenti perché tornare in trasferta è una cosa bellissima. Sappiamo che verranno messi a disposizione 1500 biglietti. Vogliamo creare una curva Nord in vecchio stile a Reggio Emilia, dato che all’Olimpico non è più possibile. Al Mapei Stadium non ci sono barriere e staremo tutti insieme. Sarà una trasferta tranquilla, adatta anche alle famiglie”. In chiusura la Nord preannuncia una clamorosa decisione per il derby dell’8 Novembre: “Per noi è un enorme sacrificio non vivere l’Olimpico come vorremmo, quello che stiamo subendo è obbrobrioso. A breve intraprenderemo un’iniziativa molto forte per il derby: probabilmente non andremo allo stadio e invitiamo tutta la Curva a non farlo. Pensiamo sia la cosa più giusta per dimostrare il grave danno perpetrato ai tifosi della Lazio. La settimana prossima daremo l’ufficialità. Altra cosa molto triste sono le direttive della Federcalcio sulla regia preventiva delle partite in cui non verranno inquadrati striscioni e fumogeni. Non ricordando che il tifoso è la locomotiva di questo sistema. Chi va allo stadio vuole vedere lo spettacolo rappresentato da tutti e non solo dai 22 calciatori in campo”. Di seguito i punti vendita in cui effettuare la prenotazione:
- Lazio fan shop via Scipioni 84;
- Lazio Football Club via di Gesù e Maria 23;
- Lazio fan shop via Sestio Calvino 14;
- 9 gennaio 1900 via Portuense 544;
- Taverna der Sercio via Nocera Umbra 200;
- Lazio Style via Prenestina 200;
- Mondo Lazio a Monte Rotondo.
Fabrizio Piepoli
Ex laziali: “Salviamo il Flaminio”
Il degrado ha avvolto lo stadio Flaminio, dove sono impresse tante gesta importanti della Lazio primi anni ’90. Un colpo al cuore vederlo in questa situazione per tutti i tifosi ed ex giocatori biancocelesti. Il pensiero è comune, da Orsi, Bergodi, Piscedda, Manfredonia a Gregucci, che la Corriere dello Sport dichiarano: “Fa tristezza vedere il Flaminio in queste condizioni. E’ li che abbiamo coronato i nostri sogni e vederlo così non può che rammaricarci. E’ una sconfitta per tutti: la città, a politica e i cittadini”.
Giordano ricorda. “Emozione unica il primo goal con la Lazio”
Bruno Giordano fra i miti biancocelesti di sempre. Un lunga carriera esplosa in biancoceleste, che inizio il 5 ottobre 1975, quando nella Lazio era allenatore Giulio Corsini; quel giorno, proprio su passaggio di Giorgio Chinaglia, allo Stadio Luigi Ferraris contro la Sampdoria, Giordano segnò il gol della vittoria all’89º. Una rete che Giordano al Corriere dello Sport – ricorda così: “Ricordo che Giorgio tirò, la palla mi schizzò davanti e chiusi gli occhi… Mi sembrava di sognare”. E su Maestrelli che dopo quel goal, nella stagione successiva, decise di dargli la pesante eredità della n.9 di Chinaglia in partenza per States: “Ho vissuto la sua malattia, era una grande persona tecnico”.
Bilancio Lazio in positivo
Bilancio in attivo per la Lazio – come sottolinea l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport – che chiude con utile di 5,8 milioni. Un risultato importante perchè nel bilancio della stagione 2014/15 sono stati anticipati 22,3 milioni di ricavi “da partecipazione a competizioni Uefa“. Un espediente che ha consentito alla Lazio di chiudere positivamente il bilancio. Il club però giustifica l’operazione con il fatto che già a maggio, a campionato concluso, era maturato il diritto a partecipare alle coppe europee 2015-16.
Pioli a 360°: “Voglio un trofeo, Lazio squadra competitiva”
Mister Pioli dopo la partita shock contro il Napoli ha invertito la rotta e da lì ha conquistato quattro successi consecutivi, fra coppa e campionato. Un bel ruolino di marcia per il mister emiliano che non nasconde le su abizioni alla guida della Lazio: “Il sogno e l’obiettivo è quello di vincere qualcosa – le sue parole concesse al Corriere dello Sport – ora ho una squadra competitiva con la quale credo di poter puntare a vincere qualcosa. In passato non ci siamo riusciti ed è stato un vero peccato. Ma io voglio pensare in grande, sono alla Lazio per cercare di ottenere dei successi e dare soddisfazioni ai tifosi. So che non sarà facile perché gli avversari sono temibili, ma so anche di avere una squadra all’altezza della situazione”..
PIOLI E LA LAZIO – Pioli sulla panchina della Lazio, un’investitura importante per una squadra che arrivava da una contestazione e da una stagione negativa: “Prima ho incontrato il ds Tare, ci fu un colloquio nel suo ufficio. Poi la sera stessa incontrai Lotito e sentii subito stima, rispetto e fiducia. Sapevo di arrivare in un club importante, prestigioso. E’ una tappa fondamentale per la mia crescita”. L’inizio di questa stagione di certo non è stato uno dei migliori però man mano la forza della Lazio è uscita fuori. L’inizio in sordina forse figlio di alcune questioni interne allo spogliatoio, ipotizza il Cor Sport: “Sono segnali presenti in tutte le squadre, è sbagliato pensare che l’anno scorso non ci sono stati. Io cerco sempre di essere chiaro e coerente tra quello che dico e faccio. Non voglio calciatori contenti di non giocare: devono essere arrabbiati, incazzati e lo devono dimostrare sul campo”. Per quanto riguarda i tifosi, di certo, non sono stati contenti per l’andamento del calciomercato di agosto: “Abbiamo scelto insieme alla società. Era fondamentale dare continuità a questi giocatori e la società è stata molto brava, rifiutando offerte importanti per alcuni di loro. Inoltre, abbiamo preso giocatori nuovi e giovani che avevano mostrato già le proprie qualità”.
RIMPIANTO – La stagione della Lazio 2015/16 è partita subito con due impegni importantissimi, prima in Supercoppa a Pechino contro la Juventus e poi nel preliminare di Champions con il Bayer Leverkusen. Soprattutto la sfida ai tedeschi in cui il tecnico non ha potuto contare sulla rosa al completo:“Se potessi tornare indietro giocherei il preliminare, magari con la squadra al completo. La Coppa Italia? Mi dà fastidio, credo che per come abbiamo giocato si potesse vincere, è il rimpianto principale”.
MAESTRELLI – Pochi giorni fa è stato l’anniversario della morte di Maestrelli, il condottiero della Lazio dello scudetto del ’74. Già dalla passata stagione si sono moltiplicati i paragoni con Pioli ed il “maestro”: “Il paragone mi fa piacere, non posso che essere orgoglioso”.
DERBY – A Roma la sfida più sentita è il derby che quest’anno arriva incastonato fra gli impegni di Europa League, in particolare dopo la lunga trasferta in Norvegia in casa del Rosenborg. “Prima del derby e del Rosenborg ci sono altre cinque partite. Volevamo arrivare in Europa e non ci lamentiamo di giocare in modo così ravvicinato. Sicuramente prepareremo il derby al meglio”. Proprio prima di approdare in biancocelste Pioli fu vicino a sedere sulla panchina giallorossa: “Ho incontrato Sabatini un paio di volte, al secondo incontro mi disse che la cosa non sarebbe andata in porto ma è stata una persona corretta”.
TIFOSI – Il rapporto fra lui e i tifosi laziali è importante, il tecnico non può che elogiare il tifo biancoceleste: “Sono un fattore importante e l’hanno dimostrato, insieme siamo più forti. Spero che i nostri risultati e le nostre prestazioni possano riportare allo stadio entusiasmo e felicità”.
GIOVANI – Questa Lazio ha in squadra molti giovani, sui quali Pioli sta costruendo anche le basi per il futuro. In particolare il mister spiega il rapporto con Morrison, Keita e Felipe Anderson: “Keita è un giocatore di qualità, è cresciuto tanto e deve continuare a lavorare, può fare la differenza in qualsiasi partita. Tutti possono prevedere dove può arrivare. Felipe è un ragazzo volenteroso e un calciatore intelligente. Anche Morrison troverà lo spazio – conclude – lo merita, ha qualità tecniche importanti”.
LAZIONALI – Serbia vince sull’Albania, male Berisha. Sconfitta anche l’Argentina di Biglia
AGGIORNAMENTO 09/10 – Nella notte l’Argentina di Biglia, titolare per tutta gara, è uscita sconfitta per 2-0 nel confronto contro l’Ecuador, nella gara valida per le qualificazioni ai Mondiali 2018. La gara più attesa però è stata Serbia-Albania terminata 2-0 a favore della squadra di Milinkovic-Savic e Lulic. Si decide tutto dopo il 90′ con i goal di Kolarov al 91′ e di Ljajić al 94′. Gravi responsabilità di Berisha nel vantaggio serbo. Per quanto riguarda Cataldi, impegnato in Under 21, da registrare la vittoria per 3-2 della squadra allenata da Di Biagio. La Nigeria di Onazi, infine, è stata sconfitta in amichevole in Belgio per 2-0 contro il Congo.
Un anno fa, in Serbia, la partita fu sospesa per gravi incidenti in seguito al lancio di un drone…ora a quasi un anno di distanza Albania e Serbia torneranno ad affrontarsi, stavolta in casa di Berisha e compagni. “Se la sicurezza non sarà garantita, non giochiamo”. Queste erano le dichiarazioni rilasciate da Alexsandar Boskovic, portavoce della Federcalcio serba, rilasciate dopo il lancio di sassi contro il pullman su cui viaggiavano i serbi. Un vetro del veicolo è stato infranto, mentre i giocatori all’interno sono rimasti illesi, tra i presenti anche il centrocampista biancoceleste Sergej Milinkovic-Savic (alla prima convocazione con la Nazionale maggiore dopo le ottime prestazioni con la Serbia U21). Fortunatamente dopo questo grande spavento la tensione sembra essersi allentata e secondo quanto è emerso da una riunione fra i responsabili Uefa e delle due Federazioni calcistiche, le condizioni di sicurezza non destano preoccupazioni e Elbasan non sono registrati problemi di ordine pubblico, pertanto il match Albania-Serbia (incontro del Gruppo I valido per le qualificazioni a Euro 2016) si giocherà regolarmente. Il fischio d’inizio del match è in programma per questa sera, alle ore ore 20.45, all’Elbasan Arena.