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LAZIONALI – Maledizione-Biglia: lesione di primo grado alla coscia

AGGIORNAMENTO DELLE ORE 8.50 – Secondo quanto riporta Il Corriere dello Sport, il centrocampista farà rientro oggi in Italia e nelle prossime ore si sottoporrà ad ulteriori esami strumentali.
I medici della Lazio cercheranno un quadro più preciso della situazione e di stabilire i relativi tempi di recupero. Se verrà confermata la lesione di primo grado allora l’argentino ne avrà per quindici giorni, saltando così le prime sfide dello stancante tour de force che attende i biancocelesti:  Sassuolo-Lazio di domenica, Lazio-Rosenborg del 22 ottobre in Europa League,  Lazio-Torino del 25 ottobre e Atalanta-Lazio il 28. 

AGGIORNAMENTO 11/10 DELLE ORE 7.00 – Brutte notizie in casa Lazio, la persecuzione della sfortuna nei confronti del suo regista continua: sono infatti più gravi del previsto le condizioni di Lucas Biglia. Lo staff medico della Selección riporta che gli esami svolti hanno evidenziato una lesione di primo grado al bicipite femorale della coscia sinistra. Il centrocampista della Lazio salterà sicuramente il prossimo impegno della Nazionale contro il Paraguay, ma anche la presenza contro il Sassuolo sembra essere in fortissimo dubbio. Biglia nel fratempo già ha lasciato il ritiro dell’Argentina ed è pronto a far ritorno a Roma per effettuare le cure necessarie.

C’è un problema fisico per Lucas Biglia, il regista argentino è stato sottoposto in giornata ad accertamenti strumentali dopo aver accusato dolore alla regione inguinale destra. La Federazione argentina, tramite Twitter, comunica che nella giornata di domani continuerà a valutare l’evoluzione delle condizioni del centrocampista, difficile vederlo in campo nella seconda partita delle qualificazioni ai Mondiali contro il Paraguay mercoledì prossimo. Pioli e i tifosi biancocelesti incrociano le dita, sperando che la sfortuna non si accanisca ancora sul capitano biancoceleste…la Lazio ha bisogno di lui.

ItaLazio: Vittoria e qualificazione per l’Italia. Candreva ancora assistman, bene Parolo

L’ItaLazio colpisce ancora, Antonio Candreva e Marco Parolo si dimostrano ancora una volta preziosi e impagabili, non solo per Pioli (che non vede l’ora di riabbacciarli) ma sopratutto per Conte che sta facendo sempre più fatica a rinunciare ai due perni della Lazio. Questa sera infatti nel 4-4-2 schierato dal commissario tecnico nella partita contro l’Azerbaigian (vinta per 3 -1 dagli azzurri) entrambi i giocatori biancocelesti erano titolari e mentre Parolo è stato in campo fino al triplice fischio nelle vesti di interno sinistro, Candreva invece (schierato come esterno destro di centrocampo) è stato sostituito all’89’ con Montolivo.
Ormai sono anche loro un punto fermo di questa Nazionale.

Candreva era reduce da un lungo stop che lo ha tenuto lontano dai campi per quasi un mese (con il Frosinone domenica scorsa è rimasto in panchina per non rischiarlo) ma Antonio Conte, dopo averlo valutato in questi giorni in allenamento e tenendolo fino all’ultimo in ballottaggio con il romanista Florenzi, lo ha ritenuto pronto per scendere in campo questa sera contro l’Azerbaigian e visto il risultato possiamo dire senza ombra di dubbio che la scelta è stata pienamente azzeccata. Nell’importantissima vittoria di questa sera (che ha permesso agli azzurri di qualificarsi con un turno d’anticipo alla fase finale dell’Europeo 2016) c’è anche il suo zampino visto che al 43′ mentre era a tu per tu con il portiere ha fornito un preziosissimo assist ad El Shaarawy per il nuovo vantaggio azzurro (dopo il momentaneo pareggio dell’Azerbaigian), permettendo così a Candreva di confermarsi come “Re degli assist“. Finchè non è stato sostituito ha mostrato tutto il suo magnifico repertorio: corsa, grinta, pressing, fantasia e (appunto) preziosissimi assist. Insomma, diventa sempre più difficile immaginare un’Italia senza Candreva, senza colui che è in grado come pochi di trasformare in oro ogni pallone che passa per i suoi piedi. I tifosi laziali lo sanno benissimo per questo non devono l’ora di rivederlo all’opera con la maglia della Lazio quanto prima (sarà disponibile per Sassuolo-Lazio).
Anche Marco Parolo si è mosso bene questa sera: per tutti e 90 i minuti è stato bravo a farsi sentire in fase di interdizione, anche se onestamente l’Azerbaigian e la sua strategia attendista hanno facilitato (e non poco) i compiti del centrocampista biancoceleste.
Sicuramente questi sono segnali importanti per Pioli e la Lazio che attendono con gioia il loro ritorno alla ripresa del campionato.

Con questo successo la capolista Italia sale a quota 21 nel Gruppo H, a più due sulla Norvegia che ha regolato Malta con un netto 2-0. Terza forza del girone con 14 punti è la Croazia, impegnata questa sera contro la Bulgaria. Martedì 13 ottobre, allo Stadio Olimpico di Roma, Italia e Norvegia si giocano il primato

Marco Lanari

 

Claudio Lopez, parole d’amore per la Lazio: “I tifosi saranno sempre nel mio cuore. La Lazio attuale? Mi piace molto”

Oggi veste i panni del dirigente, ma i tifosi della Lazio non dimenticheranno mai il giocatore, quell’attaccante con la maglia numero 7 addosso che con la sua super velocità (degna del miglior Speedy Gonzales) e il suo mancino ha incantato fin da subito i tifosi biancocelesti oltre ad aver fatto tremare tanti difensori avversari che in cuor loro sapevano che se riusciva a trovare lo spazio non lo prendevi più, forse peccava un po’ sottoporta, ma rimarrà per sempre nei cuori dei tifosi biancocelesti: stiamo parlando di “El Piojo” Claudio Lopez.
E’ Arrivato alla Lazio nell’estate del 2000 per una cifra vicina ai 35 miliardi di lire presentandosi subito alla grande con una doppietta nella Supercoppa Italiana contro l’Inter. Claudio Lopez può essere definito tranquillamente uno degli attaccanti più forti che abbia mai vestito la maglia della Lazio, e con Hernan Crespo formava una coppie d’attacco più belle mai esistite. Nei suoi anni di Lazio (quattro anni) ha disputato 144 partite, segnando 40 gol e alzando al cielo una Coppa Italia e (appunto) una Supercoppa Italiana. A Roma avrebbe potuto vincere di più, molto di più. Non solo nell’annata 2000/2001, ma anche dal 2002 al 2004 quando era una delle colonne portanti di una Lazio che comunque regalava spettacolo in campo: la Banda Mancini. Oggi Claudio Lopez ha appeso gli scarpini al chiodo e veste i panni di dirigente dei Colorado Rapids, ma non ha assolutamente dimenticato il suo passato laziale e ai microfoni del portale 
Lalaziosiamonoi.it ha rilasciato parole d’amore verso la Lazio e i suoi fantastici tifosi, oltre che parole di stima per la “Banda Pioli”:

LA NUOVA VITA DA DIRIGENTE NEGLI USA   “Procede tutto bene. Il mio obiettivo è quello di conoscere meglio questa posizione, usare le esperienze che ho avuto nella mia carriera. Voglio cercare di aiutare l’allenatore ed esaudire le sue richieste”.

E’ SEMPRE “EL PIOJO– “Sì, certo (ride, ndr). Quello non cambia mai, rimane sempre lo stesso!”.

PARENTESI RALLY  “È una passione che ho da sempre, nella mia città (Rio Tercero, provincia di Cordoba, ndr) le gare di rally piacciono molto. Quando ho finito la mia carriera ho provato a correre per due volte per provare la macchina, non in gara. Mi è piaciuto, era per divertirmi, per passare il fine settimana con i miei amici. Alla fine sono rimasto a gareggiare lì per tre anni. Ora ho deciso di tornare nel mondo del calcio, di lavorare sempre di più, ho riflettuto molto…”.

LA LAZIO ATTUALE “Mi piace molto. Ho visto tanti giocatori buoni alla Lazio in questi anni, ci sono stati tanti cambiamenti. Sono rimasto un po’ fuori dalle vostre vicende, però ho visto un bel progetto che punta in alto. Stanno lavorando bene per il futuro, ci sono un paio di giocatori molto forti, può diventare una bella squadra”.

LUCAS BIGLIA  Me lo ricordo ai tempi dell’Argentinos Juniors, mi piace molto la crescita che ha avuto rispetto a quando giocava in Argentina. Ho seguito anche le sue prestazioni con la Nazionale. Sta facendo bene, è un ottimo giocatore, mi aspetto che prenda la Lazio per mano e che faccia felice i suoi tifosi”.

RICORDI DI LAZIO – “Ho tantissimi bei ricordi. L’affetto della gente per strada, la società, il rapporto con i compagni che ho avuto in squadra, i dirigenti che mi hanno dato tutto per far bene. Poi la Supercoppa Italiana che abbiamo vinto contro l‘Inter appena sono arrivato (4-3, lui realizzò una doppietta in 5′, ndr), la Coppa Italia con la Juventus. Roma mi piace tanto, non sono riuscito a tornare per impegni di lavoro, vorrei tornare…”.

RIMPIANTO NEL 2000 – Io mi sono infortunato al ginocchio dopo un mese dall’inizio del campionato. Mi ha fatto tanto male perché sono rimasto fuori per sette mesi. Non ho avuto la possibilità di aiutare i miei compagni, di lottare con loro per vincere lo Scudetto. Credo che abbiamo fatto bene, avevamo la voglia per far bene contro le difficoltà”.

LA FAMOSA ESULTANZA CON “ASEREJE“È quel pazzo di Corradi, lui voleva fare queste cose (ride, ndr). Dopo è diventato bellissimo perché ho fatto tre gol contro l’Inter (7 dicembre 2002, tripletta in 35′, ndr) e abbiamo fatto il balletto di Aserejé. Sono tutti ricordi che sono rimasti nel mio cuore, condividere le gioie con quei ragazzi era fantastico”.

LA BANDA MANCINI  “Nello spogliatoio c’era sempre il sorriso, ricordo tante scene divertenti. In campo diventava tutto più bello, giocavamo tra amici. Lottavamo per il compagno e l’allenatore, abbiamo passati tanti momenti stupendi insieme”.

IL PIU’ FORTE ATTACCANTE CON CUI HA GIOCATO – Hernan Crespo è forse il più forte con cui abbia giocato”.

NUOVI C. LOPEZ CERCASI – Ci sono tanti bravi giocatori, ma non posso sceglierne uno, è difficile trovare un calciatore con le mie caratteristiche. Il calcio è cambiato, si gioca anche in maniera diversa”.

IL SALUTO AI TIFOSI LAZIALI  “Ho dei grandi ricordi dei tifosi della Lazio. Li voglio ringraziare per quello che mi hanno fatto vivere a Roma, è stato unico. Resteranno nel mio cuore e per sempre… Forza Lazio!”.

 

Onazi pronto per la sfida al Camerun: “Vogliamo vincere per i tifosi!”

Edy Onazi, fresco di investitura al ruolo di vice capitano della Nigeria, si dimostra carico e motivato nell’intervista rilasciata al sito Completesportsnigeria.com alla vigilia del match che vedrà la sua Nazionale affrontare il temibile Camerun. Per la Nigeria è vietato sbagliare dopo la cocente sconfitta contro il Congo. Queste le sue parole: “La partita contro il Congo è ormai passata, quindi l’unica cosa a cui dobbiamo pensare è la sfida di domenica contro il Camerun. Per noi è importante vincere, ma è anche importante fornire una buona prestazione per i nostri supporters. Approcceremo la partita con molta serietà, anche se si tratta solo di un’amichevole. Abbiamo bisogno di una vittoria per aumentare la nostra fiducia come squadra e faremo del nostro meglio per esser certi di battere il Camerun“.

Il centrocampista della Lazio è concentrato e fissa il suo obbiettivo: battere il Camerun e rendere felici i propri tifosi.

Primavera, sesto trionfo Lazio al Trofeo Wojtyla: vittoria 3-1 nella finale a Lariano

RAPPRESENTATIVA LND – S.S. LAZIO 1-3

Marcatori: 41′ Di Maggio (LND), 42′ Cardoselli (L), 56′ Beqiri (L), 94′ Manoni (L)

RAPPRESENTATIVA LND: Petrucci; Albanese, Compagnone, D’Antimi (46′ Martinelli), De Dominicis, Di Maggio (87′ Calemme), Di Vito, Incoronato, Le Rose (62′ Giambi), Porfiri, Velentini (77′ Colageo). A disp.: Cassetti, Tamburlani, Volponi. All. Bencivenga

LAZIO: Matosevic; Manoni, Mattia, Cardelli (78′ Quaglia), Germoni; Murgia, Folorunsho, Cardoselli (63′ Cinti); Verkaj (63′ Bernardi), Beqiri (78′ Pedrazzini); Calì. A disp: Lazzari, Rossi, Bezziccheri . All. Inzaghi

ARBITRO: Caciotti (di Albano Laziale).

ASSISTENTI: Schemeil-Bianchi.

NOTE. Ammoniti: 27′ D’Antimi (LND), 40′ Cardelli (L), 70′ Mattia (L). Recupero: 2′ pt; 4′ st.

La Karol Wojtyla Cup parla di nuovo biancoceleste. Non è bastato il maltempo di Lariano a fermare la truppa di Simone Inzaghi, che dopo un cammino trionfale nella manifestazione ha alzato al cielo il trofeo, battendo 3-1 la Rappresentativa LND. Per la finalissima il tecnico laziale sceglie una squadra con molti protagonisti titolari in campionato: 4-3-1-2 con Matosevic tra i pali, Manoni che torna esterno basso con Germoni sull’altra corsia difensiva e Mattia e Cardelli centrali, Murgia, Cardoselli e Folorunsho a formare la cerniera di centrocampo, con Verkaj confermatissimo in posizione di trequartista e Calì e Beqiri a formare il tandem offensivo.
La Rappresentativa allenata da Bencivenga si dimostra immediatamente un osso duro, ma la Lazio dimostra immediatamente, nonostante il terreno pesante, di saper sfruttare la maggiore velocità dei suoi elementi offensivi. Tra il 15′ e il 20′ Folorunsho e Verkaj sprecano la palla del vantaggio, col tedesco che spara addosso a Petrucci in completa solitudine.
I ritmi imposti dalla Lazio restano alti per tutta la prima metà del primo tempo, ma la Rappresentativa guadagna campo man mano che ci si avvicina all’intervallo, e al 41′ piazza il colpo a sorpresa. Magistrale punizione dal limite di Di Maggio che piazza il pallone dove Matosevic proprio non può arrivare. La Coppa potrebbe prendere una strada inaspettata, se immediatamente la Lazio non concretizzasse la sua reazione. Biancocelesti subito in avanti dopo lo svantaggio e mischia in area risolta da Cardoselli, che permette agli aquilotti di andare al riposo sull’uno a uno.
Nella ripresa la Lazio riparte a testa bassa, con la Rappresentativa che riprende a soffrire i ritmi imposti dai biancocelesti. Dopo 11′, la svolta: conclusione a girare dal limite di Beqiri che supera Petrucci. Un gol capolavoro e partita finalmente in discesa per la squadra di Inzaghi, che prova ora a gestire al meglio il match. Petrucci nega a Cardoselli la gioia della doppietta, poi la stanchezza comincia a farsi sentire e i ragazzi della LND tentano il tutto per tutto. A un quarto d’ora dalla fine gran botta di sinistro di Di Maggio, migliore in campo tra i suoi, e solo una provvidenziale deviazione consente a Matosevic di non ritrovarsi battuto.
Nei 10′ finali però la Lazio ha vere e proprie praterie di fronte a sé per sfruttare le ripartenze, ed al quarto ed ultimo minuto di recupero Manoni trova il varco giusto per siglare il tre a uno finale e permettere alla Lazio di mettere le mani sulla Coppa.
Il Trofeo Wojtyla è dunque della Lazio Primavera, che se lo aggiudica per la sesta volta confermandosi la formazione più titolata della manifestazione. Un successo che negli ultimi anni è stato sempre di buon auspicio per i ragazzi di Bollini e di Inzaghi poi, sempre capaci di portare uno o più titoli in bacheca nelle ultime tre stagioni.

Fabio Belli

DERBY – Anche la Roma senza Curva

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Dopo la Lazio, anche la Roma potrebbe giocare il prossimo derby senza il sostegno della propria Curva, la Sud. Ad ufficializzarlo i rappresentanti del cuore del tifo giallorosso, tramite un comunicato in cui si ribadisce il malcontento per la decisione di dividere il settore e si chiede alla società una presa di distanza dalle scelte del prefetto Gabrielli.

Eccoci con l’ennesimo comunicato, – si legge nella nota – ma questa volta diverso, in quanto, se non ci sarà una presa di posizione da parte della A.S.Roma, per noi è l’ultimo. Siamo solo ragazzi innamorati della Curva Sud e della maglia giallorossa, non abbiamo secondi fini, non ambiamo a posti di potere, guadagni oppure favoritismi, quindi mai e poi mai accetteremo la situazione attuale. È giusto che tutti sappiano!!! Non possiamo stare immobili davanti ad una società che non tutela i propri tifosi e non reggiamo il gioco a nessuno, siamo quello che siamo, pieni di difetti, ma di sicuro non dei collusi. In attesa di una presa di posizione ufficiale da parte della società, sottolineiamo e ribadiamo che questo è il solo ed unico comunicato della Curva Sud e che successivamente, chiunque dica o faccia qualcosa in nome della Sud è un millantatore. Abbiamo abbandonato gli spalti per colpa di assurde imposizioni che non accettiamo e non accetteremo mai, ci avete tolto l’Obelisco con ancora più assurde denunce, ma non ci toglierete mai la dignità di tifare liberamente e l’onestà nel dire le cose come stanno alla gente che ci segue. Ora sta a voi, società e chiunque sia complice o artefice di questo scempio, dimostrare a TUTTI la vostra buona fede e dimostrare soprattutto che non volete cancellare per SEMPRE la parola PASSIONE da quello che da sempre è il fulcro del tifo della A.S. Roma: la Curva Sud. Insulti, diffide, multe, biglietti, vetri divisori, rimborsi mancati E bugie varie…ora basta! NESSUNO può comprarci perché noi non siamo in vendita!!!“.

LEGGI IL COMUNICATO DELLA CURVA NORD

FORMELLO – Braafheid c’è, Mauri no. De Vrij in gruppo alla ripresa

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Ultimo allenamento della settimana per la Lazio di Pioli. Presenti all’appello solo dieci giocatori, tra i quali Braafheid, rientrato in gruppo diversamente da Mauri, che invece non lavora con i compagni da tre giorni, saltando sia i test atletici che il match con la Primavera di ieri. La speranza è quella di rivederlo tra qualche giorno, quando faranno ritorno anche i 12 Nazionali in giro per il mondo.

A questo proposito, c’è ansia per le condizioni di Biglia, messo ko da un problema alla regione inguinale sinistra e che in giornata, come comunicato dallo staff medico dell’Argentina, si sottoporrà ad accertamenti strumentali, anche se, dai primi rilievi, non sembrano esserci lesioni muscolari. Vede il rientro invece De Vrij, che da martedì riprenderà a lavorare in gruppo. Assenti questa mattina inoltre Basta, Mauricio e Djordjevic. Adesso per i biancocelesti sono previste 48 ore di assoluto riposo, in attesa di martedì mattina, quando riprenderanno gli allenamenti in vista della trasferta del 18 ottobre contro il Sassuolo.

EURO 2016 – Nella top 5 dei calciatori più decisivi compare un laziale

La Uefa ha stilato la classifica dei giocatori più decisivi nelle qualificazioni a Euro 2016 e tra campioni del calibro di Lewandovski e Muller, spunta anche Senad Lulic. Il giocatore biancoceleste ha infatti collezionato un gol e ben 5 assist in questa fase preliminare degli europei. Davvero un bel bottino, considerando pure che al contrario dei giocatori succitati, Lulic è un centrocampista, spesso impiegato come esterno nel 4-4-2 del c.t. Bazdarevic.

Kishna: “Klose giocatore anormale. Ogni giorno mi sento più in forma”

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Dopo le dichiarazioni rilasciate a ‘Fox Sports’, Ricardo Kishna torna a parlare in una breve intervista al ‘Telegraaf’. Il numero 88 parte da Miro Klose: “Non è un giocatore normale: tu gli dai la palla e lui la mette dentro. Pur avendo 37 anni, è davvero in grande forma“. Per proseguire con Roma: “L’ho visitata per la prima volta la settimana scorsa: ho fatto qualche giro turistico perché c’è tantissima bellezza da vedere. Tuttavia, quando torno dagli allenamenti, preferisco rilassarmi sul letto o in piscina“. E concludere infine con la continuità con cui sta vedendo il campo: “Ogni giorno mi sento più in forma e tutti sono sempre più contenti e affettuosi con me“.

Rinnovo Biglia, ci siamo: la prossima settimana incontro procuratore-dirigenza

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Ci siamo, l’operazione rinnovo di Lucas Biglia è pronta a scattare. L’incontro tra la dirigenza laziale e il procuratore del regista argentino è infatti stato fissato per la prossima settimana: fissato ufficialmente, tramite un contatto telefonico intercorso tra le parti nelle scorse ore. Sul tavolo il presidente Lotito metterà una proposta già pronta da tempo: vale a dire, 2,5 milioni, bonus compresi, all’anno fino al 2020. Ovviamente, come in tutte le contrattazioni che riguardano giocatori importanti, ci sarà non poco da trattare: secondo indiscrezioni, infatti, Biglia potrebbe essere attratto più da un cospicuo ingaggio che da un contratto lungo, per cui la sensazione è che dovrà aver luogo più di un meeting per raggiungere un’intesa. Ma d’altronde il valore del giocatore è alto e deve essergli riconosciuto: in fondo, stiamo parlando di un vice campione del mondo e d’America, oltre che di un giocatore per il quale sono state avanzate offerte da capogiro (vedi Manchester United). Per cui Lotito, se non vorrà perdere il suo capitano (e soprattutto le sue reti, continue nell’ultimo periodo), dovrà mettere fortemente mano al portafoglio. Il presidente è comunque sicuro circa il buon esito della trattativa, anche alla luce delle parole rilasciate dal Principito nel post match con l’Hellas (“Voglio fare bene con questa maglia“), ma, per far sì che ciò avvenga, non dovrà perdere tempo e chiudere quanto prima, anche perché il mercato di gennaio non è lontanissimo e con esso potrebbero arrivare nuovi assalti per il giocatore. E per continuare a resistergli, non dovrà lasciarsi cogliere impreparato, ma avere già in tasca il nuovo contratto, più lungo ed economicamente sostanzioso dell’attuale, in scadenza nel 2018. Un contratto simile a quelli riconosciuti a Klose e Candreva, i più pagati dello spogliatoio, e adatto ad un giocatore nel pieno della sua maturità calcistica e pedina fondamentale, direi quasi insostituibile, dello scacchiere di Pioli.

Ritiro estivo – Ass. Auronzo: “Siamo noi la prima scelta. Certo se Pinzolo facesse un’offerta…”

La stagione è appena iniziata, ma in casa Lazio si programma già la nuova stagione.
Due giorni fa “Il Tempo” ha riportato la notizia di un sopralluogo della Lazio a Pinzolo (clicca qui per leggere la notizia) e ciò poteva lasciar intendere l’intenzione della Lazio stessa di cambiare la sede del ritiro estivo, dopo 8 anni passati tra le “Tre cime di Lavaredo.
Oggi però Dario Vecellio Galeno, assessore al Bilancio del Comune di Auronzo, ha dichiarato al Corriere delle Alpi di essere tranquillo e che auspica entro metà novembre la stipulazione di un nuovo contratto con i biancocelesti:
Sapevamo in anticipo che la società aveva fatto un sopralluogo a Pinzolo, ma mi sono sentito telefonicamente con i responsabili della Media Sport Event (la società che gestisce gli eventi della Lazio, ndr) che mi hanno assicurato come Auronzo rimanga sempre la prima opzione e come la loro intenzione sia quella di tornare nella nostra località. Il contratto è scaduto e già dalla scorsa estate stiamo lavorando per un nuovo accordo biennale con opzione per il terzo. Al momento non ci sono ostacoli”.

Nessun ostacolo all’orizzonte, quindi, ma la sede del ritiro biancoceleste, non è ancora certa come ha ammesso lo stesso assessore:
“Sono trattative molto delicate e anche se eravamo al corrente di questo interessamento della società per Pinzolo, sarebbe stato meglio se la notizia non fosse uscita. Sia noi che la società ci siamo dati la scadenza di metà novembre per sottoscrivere il contratto. La trattativa continua anche perché da ambo le parti c’è sempre un grosso interesse a riportare la Lazio ad Auronzo. E’ chiaro che se poi Pinzolo facesse loro un’offerta da un milione di euro le cose cambierebbero”. 

 

 

SOCIAL – Tweet in versione “Nazionale” per i biancocelesti

Con la pausa campionato dovuta alle partite delle nazionali, molti giocatori biancocelesti sono sparsi nel mondo per difendere i colori della loro patria sul campo di calcio. Non mancano però i famosi tweet che ormai sono all’ordine del giorno nel mondo del pallone. All’opera l’ “esperto” Felipe Anderson che si immortala dietro le telecamenre di una tv locale. Poi Oikonomidis che illustra a suo modo la strada che dovrà percorrere per raggiungere i grandi traguardi. Infine Hoedt con la maglia dell’Olanda. Ecco i tweet tutti per voi!

 

Verso Sassuolo-Lazio, Biondini: “Ci attende una gara difficile”

Intervistato dal Corriere dello Sport, il centrocampista del Sassuolo Davide Biondini ha parlato del momento degli emiliani, incappati nella prima sconfitta stagionale domenica scorsa contro l’Empoli di Giampaolo, soffermandosi sull’utilità della sosta e sulla difficile gara che attende la propria squadra al rientro dallo stop per le Nazionali, quando arriverà al Mapei Stadium la Lazio guidata da Stefano Pioli. Queste le sue parole: “Non sarà la prima sconfitta a farci cambiare atteggiamento, abbiamo ottenuto risultati importanti, con prestazioni buone. Siamo stati meno lucidi nelle ultime due gare, ma abbiamo raccolto dei punti che ci consentono di affrontare sereni anche i momenti difficili. Sappiamo che dobbiamo sempre  dare il massimo per raggiungere il nostro obiettivo, che al momento non può che essere la salvezza. Con l’Empoli l’approccio non è stato dei migliori. Montati la testa? No, siamo persone serie, ci siamo conquistati quel che abbiamo con il lavoro. Siamo abituati alla tranquillità, so che in altre piazze è peggio. Si deve imparare a gestire meglio. Sosta? Non stiamo male fisicamente. Al rientro ci attende una difficile gara contro la Lazio e avere più tempo per prepararla è positivo.”

Lazionali azzurri – Parolo verso una maglia da titolare

Manca ormai solo un giorno al penultimo appuntamento per la Nazionale italiana nella corsa per un posto a Euro 2016 e Marco Parolo sembra aver convinto il CT azzurro Antonio Conte a consegnargli una maglia da titolare nell’undici che affronterà l’Azerbagian a Baku. Il numero 16 biancoceleste molto probabilmente farà parte della linea a due di centrocampo a protezione della difesa insieme a Marco Verratti, con Pirlo che si accomoderà in panchina. Assetto molto offensivo quello degli azzurri, con i due esterni d’attacco che saranno l’altro laziale Candreva, a cui Conte non riesce proprio a rinunciare nonostante sia al rientro da un infortunio, ed El Shaarawy, a supporto delle due punte che saranno Pellè ed Eder. In difesa confermato il blocco juventino con Buffon tra i pali e la coppia di centrali composta da Bonucci e Chiellini mentre i due terzini saranno i giovani Darmian e De Sciglio. Conte sembra avere le idee chiare: a centrocampo servono muscoli e corsa, soprattutto per bilanciare una formazione ultra offensiva come quella che molto probabilmente scenderà in campo domani a Baku e Marco Parolo sembra essere il profilo giusto.

Formello – 2-2 nel test in famiglia

Dopo la mezza giornata di permesso concessa dal mister Stefano Pioli i biancocelesti si sono ritrovati a Formello per la seduta pomeridiana. Partitella in famiglia contro la Primavera per i pochi calciatori rimasti a disposizione del tecnico. Oltre ai nazionali assenti sul terreno di gioco Basta, Braafheid, Djordjevic, Marchetti e Mauri. Quello contro i giovani della Primavera è stato un buon test per mantenere il ritmo gara e per permettere ai nuovi arrivati di mettere in mostra la loro crescita. La partita terminata 2-2 si è svolta in tre tempi di 20 minuti. Al doppio vantaggio della Primavera, raggiunto grazie alle reti di Folorunsho e Rossi, gli uomini di Pioli hanno risposto con Matric e Patric, ambedue in gol su calci di rigore conquistati dal funambolico Keita. Nella prima squadra in campo anche Morrison, buone iniziative e anche un palo colpito nel corso della sgambata per il giocatore inglese.

Chimenti: “Campionato particolare, anche la Lazio…”

Franco Chimenti, ex presidente della Lazio, intervenendo all’Adnkronos ha commentato l’inizio del campionato di Serie A. Torneo strano dove le gerarchie sembrano in parte modificate. In testa la Fiorentina con 18 punti, seguita da Inter (16), Lazio (15) e Roma (14), mentre i bianconeri, dati per favoriti, si ritrovano a rincorrere con soli 8 punti: “La Juventus potrebbe puntare più sulla Champions League visto che in campionato è in ritardo. La lotta per lo scudetto quindi è aperta, sono tante le squadre che possono sperare di vincerlo, fare un pronostico è davvero dura. Fiorentina e Napoli per ora sono le squadre che hanno espresso il calcio migliore, la Roma ha un grande organico e dopo due secondi posti la voglia di riuscire a primeggiare. Anche l’Inter ha giocatori di livello e in più non ha le coppe. Non si può escludere neanche la Lazio, di sicuro sarà un campionato davvero divertente.

Hoedt: “Alla Lazio per imparare e crescere”

Dopo un primo naturale periodo di ambientamento dove è rimasto a guardare i compagni dalla panchina ora Wesley Hoedt si sta affermando con la maglia biancoceleste. In queste ultime gare il giovane centrale olandese si è conquistato una maglia da titolare. Chiamato in causa dal tecnico biancoceleste il ragazzo ha fornito delle buone prestazioni riuscendo anche a trovare il gol in Europa League contro il Saint Etienne.

Per parlare della sua nuova esperienza italiana il difensore laziale è intervenuto ai microfoni di ad.nl: “In questo periodo sono felice per come stanno procedendo le cose, nelle ultime settimane ho giocato molto e sono stato anche convocato dall’Olanda Under 21. Solamente nella partita di Napoli ho incontrato molte difficoltà ma giocare a simili livelli contro attaccanti come Higuain è una soddisfazione enorme. Quella è stata un partita complicata per tutta la squadra. All’inizio per sei settimane non ho mai visto il campo ma poi ho fatto tre partite una dopo l’altra. L’ultima è stata la peggiore, il Napoli ha fatto una prestazione eccezionale. Dopo però mi sono rifatto in Europa League, segnare contro il Saint-Étienne è stata una sensazione stupenda”. Poi riguardo le critiche ricevute dopo l’addio all’Az Alkmaar: “Mi trovo in un ambiente diverso da quello che conoscevo. Sono giovane ma credo di essere in grado di decidere da solo se provare una nuova esperienza in una realtà diversa da quella nella quale giocavo. In Serie A ho la possibilità di crescere ed imparare molto di più di quando mi trovavo nel campionato Olandese. L’anno scorso, a questo punto della stagione, avevo giocato con l’Alkmaar solo quattro partite. Con la Lazio, anche se nel reparto siamo in quattro a ricoprire il ruolo di difensori centrali, ho già giocato sei partite, misurandomi anche come centrodestra a causa dell’infortunio di Stefan De Vrij“.

Rocchi: “Che strano farsi allenare da Giordano…”. Giordano: “Rocchi è un leader”

Tommaso Rocchi a Sky Sport ha parlato della sua avventura al Tatabanya: “Mi hanno chiamato e sono venuto – spiega l’ex punta biancoceleste -. Il fatto che ci fosse Bruno Giordano è stata la spinta per accettare. So che l’eta avanza ma amo il mio lavoro. In rosa ci sono 4-5 italiani, anche lo staff è italiano e poi ci sono gli argentini che ci capiscono. Quando sono arrivato in Ungheria tutti mi guardavano con ammirazione, però ho cercato di restare sempre umile. Giordano è un buon allenatore, si è subito fatto capire. E’ strano averlo come allenatore dato che fino a qualche anno fa puntavo a superarlo nella classifica marcatori della Lazio, non ci sono riuscito per due gol. Adesso il mio obiettivo è fare il 200° gol da professionista”.

 

Di tutta risposta, Bruno Giordano ha elogiato Rocchi: “Il Tatabanya è una buona squadra che in passato ha disputato la coppa Uefa. I ragazzi sono molto professionali e sono guidati da Rocchi che è il nostro leader. Speriamo di fare un campionato straordinario e di veder crescere i giocatori”.

 

De Vrij sulla via del ritorno

Il 6 settembre scorso, durante l’incontro tra Olanda e Turchia, la Nazionale olandese perse 3-0 e Stefan De Vrij uscì dal campo con un ginocchio infiammato: “Non ho fatto la preparazione questa estate ed ora ne sto pagando le conseguenze. Durante l’incontro ho sentito un fastidio e ho chiesto il cambio”, dichiarò al fischio finale. Già nelle ultime giornate del campionato scorso, infatti, il difensore biancoceleste saltò cinque partite a causa di fastidi al ginocchio. Durante l’estate poi si è sottoposto ad una operazione per il rafforzamento delle pareti inguinali. Niente di preoccupante ma a causa dell’intervento l’olandese si presentò in ritiro non pienamente in forma. Dopo pochi giorni di preparazione, in Supercoppa contro la Juventus, era regolarmente in campo ma in ritardo di condizione, ombra di quel magnifico giocatore che aveva stupito positivamente tutti nella stagione precedente. Stefan ha provato a forzare per recuperare ma dopo il tracollo di Verona, contro il Chievo, si è arreso al suo ginocchio e si è dovuto fermare. Da allora il difensore biancoceleste ha saltato gli incontri con Udinese, Dnipro, Napoli, Genoa, Verona, St. Etienne e Frosinone. Ora finalmente il calciatore sembra sia sulla via della definitiva guarigione. La difesa con la sua assenza ha mostrato grandi limiti: in queste prime giornate ha già subito 19 reti in 12 partite. Lo scorso anno in 30 partite di campionato con lui in campo la squadra biancoceleste ha avuto una media di 2,13 punti a partita, mentre nelle 8 in cui è mancato (5 sconfitte, 2 pareggi e una sola vittoria) la media è crollata a 0,62. Questi dati dimostrano quanto il suo rientro sia fondamentale per i biancocelesti e per il tecnico Stefano Pioli. Ora però finalmente le sue condizioni sono in continuo miglioramento e all’inizio della prossima settimana il giocatore dovrebbe essere aggregato al resto del gruppo per preparare la trasferta di Sassuolo.

Scudetto 1915, Lazio prima nel girone già prima della sospensione?

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Un altro interessante dato giunge a fondare ancora di più l’irregolarità dello scudetto 1914-15, assegnato solo al Genoa. A riferirlo ‘LazioWiki’, secondo cui il 23 maggio 1915 si svolgevano gli incontri Genoa-Torino e Milan-Internazionale, validi per la sesta e ultima giornata del girone. Prima dell’inizio, gli arbitri lessero ai presenti il comunicato Figc che sanciva la sospensione di ogni attività, ma che non impedì il regolare svolgimento delle due partite, che ebbero comunque luogo come amichevoli. Al momento della sospensione, il primato del girone era ancora contendibile tra il Genoa, primo a quota 7, e l’Internazionale, che seguiva insieme al Torino a 5. Nell’ultima giornata del girone centro, invece, in programma la settimana precedente, si erano giocate Pisa-Roman e Lazio-Lucca. Come testimoniato da ‘Il Messaggero’ del 17 maggio, il Lucca dette forfait, a causa probabilmente di provvedimenti prebellici, tra cui la sospensione delle licenze, che scoraggiarono, se non impedirono agli atleti del club toscano e a quelli del Roman di allontanarsi dai loro distretti militari. Comunque, le due gare non si disputarono e la Figc decretò poi la vittoria ‘a tavolino, per rinuncia, di Lazio e Pisa. Successivamente, la stessa Federazione dapprima non assegnò lo scudetto e poi, per ragioni discutibili di pura opportunità, lo conferì soltanto al Genoa, estromettendo la Lazio, che avrebbe avuto (e ha ora a maggior ragione) pieno diritto a rivendicarlo.