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L’uomo qualificazione: Senad Lulic

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La Bosnia di Senad Lulic con la vittoria di ieri sera per 2-3 contro Cipro è ufficialmente entrata a far parte del lotto delle 24 nazionali che a partire dal 10 giugno 2016 si contenderanno il titolo di campione d’Europa in terra francese. Per la Nazionale balcanica si tratta della prima qualificazione alla rassegna continentale, dopo la prima storica qualificazione alla Coppa del Mondo in Brasile del 2014. Ma per gli addetti ai lavori questa non è affatto una sorpresa: la nazionale bosniaca gioca un ottimo calcio e soprattutto può contare su giocatori di levatura internazionale, tra i quali Senad Lulic. Proprio il giocatore della Lazio è risultato uno degli uomini più decisivi per l’allenatore bosniaco Baždarević: nella vittoriosa trasferta in terra cipriota il laterale biancoceleste ha fornito due assist decisivi per il pareggio ed il sorpasso della Bosnia dopo il momentaneo 2-1 di Cipro. Quella di ieri è stata l’ennesima ottima prestazione con la propria Nazionale di Lulic, uomo chiave nello scacchiere tattico dell’allenatore bosniaco. La sua duttilità e la sua dinamicità lo rendono una pedina fondamentale non solo per la Bosnia, ma anche e soprattutto per Mister Stefano Pioli che difficilmente rinuncia alle doti del suo jolly. Nelle ultime due uscite in biancoceleste Pioli lo ha utilizzato da terzino sinistro, ruolo in cui Lulic può dare sfogo alla sua grande facilità di corsa, dopo che nella prima parte di stagione era stato schierato come mezzala o esterno alto. Nella sua nazionale spesso viene utilizzato proprio come esterno sinistro alto in un 4-2-3-1, posizione che gli permette di fornire assist decisivi ai compagni e di essere pericoloso anche in zona gol. La Lazio è pronto a riaccoglielo a braccia aperte dopo la parentesi Nazionale, soprattutto dopo gli infortuni occorsi a Biglia e Parolo, infortuni che probabilmente determineranno lo spostamento del bosniaco a centrocampo.

Ovunque lo si schieri in campo Senad Lulic continua ad essere un giocatore imprescindibile nei piani tattici dei suoi allenatori: da eroe del 26 maggio a uomo qualificazione per la Bosnia, ad un jolly come lui non si riesce a rinunciare.

Giulio Piras

Lazio, Scudetto 1915: sabato raccolta di firme presso il Lazio MCM Tuscolano di via Sestio Calvino n° 14/16

Nell’ambito delle attività a sostegno della rivendicazione dello Scudetto 1914/15 ed a supporto della petizione on-line “Lazio 1914/15: Campione d’Italia ex aequo!”, promossa sulla piattaforma telematica Change.org, l’Avv. Gian Luca Mignogna comunica ufficialmente che Sabato 17 Ottobre 2015 presso il Lazio MCM Tuscolano sito in Roma Via Sestio Calvino n° 14/16 ed in collaborazione con la Consulta Biancazzurra ed il Lazio Club Frascati, dalle ore 10 sino alle ore 20, sarà organizzata una giornata tricolore per far sottoscrivere on-line ai tifosi laziali, agli sportivi ed ai sostenitori la suddetta petizione.

Per tale evento è stato richiesto il patrocinio del Municipio Roma VII, l’autorizzazione per poter realizzare anche due postazioni informatiche esterne e la possibilità di poter esporre lo striscione “Lazio 1914/15: Campione d’Italia!” che ha già debuttato in Tribuna Tevere in occasione del match di campionato Lazio-Frosinone.

De Biasi: “Mai stato vicino alla panchina biancoceleste. Se Tare vuole la panchina…””

Gianni De Biasi ha raggiunto con l’Albania una storica qualificazione agli europei. Intervenuto ai microfoni di Tuttomercatoweb.com l’allenatore ha così commentato l’avvenimento: “Quando siamo tornati a Tirana mi sono reso conto di quanto fatto. L’abbraccio dei nostri tifosi è stato meraviglioso. Nessuno si aspettava una gioia così grande. Ripensando da dove siamo partiti non avrei mai creduto ad un successo del genere ma dopo la vittoria in Portogallo abbiamo iniziato a crederci e ci siamo resi conto di potercela fare, poi siamo riusciti a vincere anche in Armenia e abbiamo centrato meritatamente la qualificazione”.

Al tecnico sono arrivati anche i complimenti di Igli Tare: “E’ albanese, anche lui è felice per il traguardo che abbiamo raggiunto. Gli albanesi sono molto legati alla Nazionale, quello che stiamo facendo ha reso orgoglioso ogni abitante dell’Albania.

Si parla che in un prossimo futuro proprio Tare vorrebbe allenare la sua squadra (in realtà il ds biancoceleste sarebbe interessato alla presidenza della Federcalcio albanese): “Non resterò certo un secolo su questa panchina, prima o poi anche io dovrò lasciare. Nel frattempo mi impegno a farla crescere”.

La vedremo mai su qualche panchina italiana: “Questa nuova esperienza mi ha aiutato molto, mi sono fatto una cultura e mi sono misurato a grandi livelli. Ora anche noi abbiamo maturato l’esperienza necessaria per andare avanti, vincere in Portogallo non è facile per nessuno. Per ora non ho intenzione di tornare in Italia ma se un club mi presentasse un progetto ambizioso valuterei la situazione”.

E la Lazio: “Tutte voci, in realtà non sono mai stato vicino alla panchina biancoceleste”.

 

Crecco: “Far bene qui per tornare alla Lazio”

Dall’estate scorsa Luca Crecco sta affrontando una nuova esperienza in prestito, con diritto di riscatto e controriscatto, alla Virtus Lanciano. Dopo la precedente stagione in Serie B tra le fila della Ternana il ragazzo ora si sta misurando in una nuova piazza con l’intento di crescere sia come uomo che come calciatore. 182 i minuti giocati in sei presenze fino a questo momento, ma ci si può giurare, saranno molti di più al termine della stagione. In campo Luca è un jolly. D’Aversa, suo tecnico nel Lanciano, sa di poter contare su un elemento dal sicuro rendimento. L’ex Primavera biancococeleste ha rilasciato un’intervista a Lalaziosiamonoi.it per parlare dei suoi obiettivi, partendo dalla sua ultime esperienza a Lanciano: “Mi trovo bene qui anche se è una realtà diversa da quella della scorsa stagione. A Terni c’erano più giocatori della mia età. Qui i compagni e l’ambiente sono più esperti, l’allenatore finora ha puntato sui calciatori più “grandi” ma spero di scendere di più in campo per poter dare continuità alle mie prestazioni. A livello di squadra l’obiettivo è la salvezza. Il mio personale è quello  di fare bene per poi tornare e restare alla Lazio. Cosa mi manca? Nella Ternana non ho mai segnato, mi piacerebbe riuscire a fare qualche gol. Ho fatto 5-6 assist ma non ho mai avuto il piacere di esultare per una prodezza personale. Ruolo? Quello della mezzala è il ruolo in cui mi esprimo meglio. Ma mi trovo bene anche come terzino, esterno in un centrocampo a cinque oppure come esterno alto del 4-3-3. In questo momento D’Aversa mi sta impiegando proprio in questo ruolo”.

Sulla sua quotidianità, il ragazzo romano racconta: “Abito da solo non ho con me neanche Raul... quando rientro a casa dagli allenamenti sento la mancanza della famiglia, soprattutto non ho proprio voglia di cucinare. Raul è il mio cane, l’ho preso a Terni. C’era un annuncio su Facebook, era stato abbandonato e l’ho adottato. Aveva nove mesi, mi ha tenuto compagnia. Ora è a Roma con la mia famiglia. Sta bene con loro, mia madre ci si è affezionata e ha voluto che rimanesse con lei. Abito fuori città a 3 km di distanza dal campo ma vado con la macchina. Qui è molto diverso rispetto a Formello, ci alleniamo al “Memmo” a 1 km di distanza e ci cambiamo direttamente allo stadio”. Infine parla del suo futuro e dei suoi ex compagni Cataldi e Keita:Spero nel frattempo di essere maturato. Il mio obiettivo è giocare nella Lazio, entrare a far parte della prima squadra sarebbe un sogno. Cataldi e Keita sono due bravi ragazzi, siamo cresciuti insieme, sono stato quattro anni con Danilo e tre con Keita. Sono felicissimo per loro, stanno facendo bene ma possono fare molto meglio”.

 

 

 

 

 

 

Materazzi: “Col Sassuolo serve massima concentrazione. Klose l’arma in più”

L’ex allenatore biancoceleste Giuseppe Materazzi è intervenuto questo pomeriggio su Lazio Style radio 89.3 FM per parlare di Lazio: “Si ricomincia domenica con la partita con il Sassuolo, Di Francesco è un ottimo allenatore, la squadra è migliorata e darà del filo da torcere. La Lazio deve essere molto concentrata e attenta per tutti i 90 minuti. Il Sassuolo gioca un calcio totale, sa chiudere gli spazi e ripartire, la Lazio è superiore ma deve essere concentrata. Non contano tanto i moduli ma l’approccio del gruppo, sarà importantissimo iniziare la partita con il piede giusto. Il ritorno di Klose è molto importante, Miro è un giocatore di esperienza che segna e dà forza al gruppo”.

Canigiani: “Keita e Matri incontreranno i tifosi”. Ecco dove e quando

Marco Canigiani, responsabile dell’area marketing biancoceleste, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 FM ha parlato di una bella iniziativa:  “Keita Balde Diao e Alessandro Matri saranno protagonisti di uno dei nostri incontri con i tifosi. I due giocatori biancocelesti saranno presenti presso il Lazio Style di Parco Leonardo venerdì 16 ottobre a partire dalle ore 16 per salutare i nostri tifosi“.

Sugli abbonamenti Canigiani ha detto: “Continua la campagna abbonamenti fino a venerdì 23 ottobre, i dati per ora sono scarsi ma speriamo che il numero cresca. Ricordo, inoltre, che sono partite ieri le prevendite con diritto di prelazione per il Derby e che sono in vendita i tagliandi per la partita contro il Rosenborg in programma giovedì 22 Ottobre alle ore 19:00. L’apporto del pubblico sarà fondamentale per la squadra”.

Brocchi: “Col Sassuolo non sarà facile. Cataldi? In under 21 ha meno pressioni…”

Cristian Brocchi, ex centrocampista biancoceleste, è intervenuto questo pomeriggio ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 FM.
Ecco le sue parole: “Sassuolo e Lazio sono due squadre con caratteristiche simili. I biancocelesti devono preparare una partita importante contro una squadra che gioca un bel calcio. Il Sassuolo spesso è stato sottovalutato, invece è una squadra con ottime qualità, ha meno pressioni e questo facilita il rendimento della rosa. Ogni partita raccoglie delle insidie, conta molto il fattore mentale. La Lazio è un pochino più abbattuta dal punto di vista dell’infermeria ma questo può essere un stimolo a fare bene per quelli che scenderanno in campo”.

Cataldi è sempre tra i migliori nella Nazionale under 21, ma con la Lazio il suo rendimento in questo primo scorcio di stagione è stato al di sotto delle sue potenzialità: “Cataldi ha giocato benissimo in Nazionale, ha meno pressioni rispetto a quando gioca con la Lazio. Bisogna ricordarsi che è un ragazzo giovane con grandissime qualità, gli va solo concesso di sbagliare qualche partita e di non essere sempre al top, ma averlo in squadra è sicuramente qualcosa di importante. La cosa bella della Lazio è avere tanti interpreti che possono essere decisivi. Felipe Anderson? è un giocatore sopra la media, è un atleta imprevedibile che può risolvere la partita da solo e può regalare palloni importanti alla squadra. Miro Klose? Il rientro del tedesco vuol dire personalità e gol, è molto importante per la squadra”.

King, Bournemouth: “Morrison è un mostro, palla al piede è incredibile”

Ravel Morrison da quando è sbarcato nel nostro paese ha visto poco i campi da calcio, a Roma il ragazzo è ancora in fase di rodaggio e non riesce ad esprimere il suo potenziale. Ma non per questo viene dimenticato da chi lo ha frequentato. Joshua King, intervenendo ai microfoni del Dagbladet, ha parlato anche del talento inglese, suo ex compagno di squadra ai tempi del Manchester United. Nel corso dell’intervista il ventitreenne attaccante del Bournemouth ha dchiarato: Ravel è bravissimo, quando ha il pallone tra i piedi nessuno riesce a portarglielo via. Mi auguro che riesca a dimostrare tutta la sua bravura”. Ora le loro strade si sono divise ed i due si sono persi di vista: “Purtroppo non lo sento mai, lui è in Italia ed io in Inghilterra per cui è difficile frequentarsi. È normale sia così quando si cambia squadra e città. Comunque per quanto lo conosco sono sicuro che la sua famiglia sia ancora a Manchester“. Il talento inglese è un tipo particolare, sia sul terreno di gioco che fuori: “Cambia numero tutti i mesi quindi è ancora più difficoltoso rimanere in contatto con lui. Io ad esempio sono uno di quelli che non ha più il suo numero (ride, ndr)”.

 

Matri: “Voglio dimostrare il mio valore alla Lazio. Su chi scommetto per il futuro? Keita”

Intervistato da Mediaset Premium, Alessandro Matri ha presentato la sfida contro il Sassuolo: “Con Di Francesco gioca bene, è forte soprattutto nei singoli”. L’attaccante lombardo spiega il mal di trasferta della Lazio: “E’ difficile da spiegare. In casa davanti al nostro pubblico tendiamo a fare meglio, ma dobbiamo cercare di farlo anche fuori casa. Come sto? Bene, sono due settimane che mi alleno col gruppo e cercherò di convincere Pioli a farmi giocare. Voglio fare bene per tornare in Nazionale. Intanto mi congratulo con gli Azzurri per la qualificazione raggiunta”. Sul suo futuro Matri non ha dubbi: “So di essere qui in prestito e voglio dimostrare il mio valore. Napoli? Perdere 5 a 0 fa male, ma ci siamo uniti, abbiamo analizzato i nostri errori e ci abbiamo lavorato su”. Poi sui suoi compagni di reparto: Klose sappiamo tutti il campione e professionista che è. Djordjevic ha dimostrato di essere un ottimo giocatore. Inoltre siamo una squadra ricca di giovani interessanti come Cataldi e Milinkovic-Savic, ma su tutti Keita è quello col più alto potenziale”. Chiusura sulla lotta scudetto: “Sicuramente la Juve risalirà, Il Milan ha bisogno di tempo ma Mihajlovic sta lavorando bene. Dopo la sosta vedremo se ci sono miglioramenti”.

Formello – Candreva e Basta in gruppo

Continua la preparazione della Lazio in vista dell’incontro di domenica con il Sassuolo. Oggi doppia seduta per gli uomini di Pioli. In mattinata i biancocelesti hanno svolto solo lavoro atletico. Con i compagni anche Antonio Candreva e Dusan Basta. L’italiano torna in squadra dopo la distorsione alla caviglia che lo aveva tenuto fermo ai box per due settimane. Dopo i novanta minuti giocati con l’Azerbaijan e i venti disputati contro la Norvegia il centrocampista biancoceleste non ha riscontrato problemi e domenica, a Reggio Emilia, scenderà in campo con i biancocelesti. Oggi si è allenato saltando le partitelle finali per evitare affaticamenti. Anche Basta, nonostante un leggero fastidio alla spalla sinistra dovuto alla lussazione subita, si è allenato in gruppo. Molto probabile che domenica sarà in campo contro la squadra di Di Francesco. Ancora assente Stefano Mauri che non si allena ormai da due settimane, se il dolore alla schiena darà un po’ di tregua il giocatore da domani potrebbe riprendere ad allenarsi con i compagni. Nel pomeriggio ancora tutti in campo per la seduta pomeridiana. Al gruppo si aggregherà anche Danilo Cataldi, appena rientrato dagli impegni con l’Under 21 di Di Biagio.

 

Signori: “Scommettevo solo per divertirmi. La mia Lazio da scudetto”

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Beppe Signori si confessa. Lo fa ai microfoni di ‘Sportitalia’, dove dà la propria versione in merito al suo coinvolgimento, nel 2011, nello scandalo del calcioscommesse: “La mia vita è cambiata, – dice – perché una situazione più grande di me mi ha travolto e arrecato molte difficoltà. Ho voluto aspettare il momento giusto, di essere tranquillo dentro, perché è stato devastante a livello sia psichico che fisico, ma ho ripreso a vivere. Adesso attendo gli eventi e poi si vedrà. L’indagine è partita da alcune intercettazioni in cui però non ero io a parlare, ma alcuni soggetti che si riferivano a me. Già qui si capisce che non facevo parte del sistema. Erano sostanzialmente i commercialisti a parlare di me e il fatto che io non ne avessi di mio vuol dire che non potevo esserne il capo“.

Ringrazio quelli che mi sono stati vicini negli ultimi anni, sono loro i miei veri amici. Qualcuno è sparito ma lo capisco, fa parte del gioco. Sono tornato a parlare perché vedo che è cambiato il modo in cui la gente mi affronta: questo perché, dopo quattro anni e mezzo, si è resa conto che c’era qualcosa di strano e non vero“.

L’ammissione e la richiesta di pietà? Anche quella è stata una montatura dei giornali, perché io avevo solo chiesto di aver pietà perché mi stavano martellando giorno e notte. Ripeto, mi sento pronto moralmente, a prescindere che le indagini siano concluse e che ora ci saranno gli avvisi di garanzia, che i giornali già conoscono, come conoscono tante altre situazioni, fatto molto strano visto che non sono ancora stati notificati. Non ho ammazzato nessuno né creato problemi, quindi è giusto che continui a vivere dignitosamente e onestamente. D’altronde, io c’ero all’incontro, pur senza saperlo, e c’erano anche altre persone“.

Quando non sei tesserato, dei tuoi soldi puoi fare quello che vuoi e a me piace scommettere. Era un giochino, un divertimento come altri. Però da scommettere in maniera lecita al vendersi o comprare le partite ce ne passa. Bisogna conoscere le persone, mentre io il capo degli zingari non lo conoscevo, né avevo rapporti con Mauri se non perché giocava. Avevo rapporti solo con i commercialisti ed è lì che è nata l’associazione, visto che erano più di due elementi. Scommettevo fino a quattromila euro, tranquillamente, perché mi piaceva, come ad altri piace fare altre cose. E come fa la maggior parte degli italiani, un modo per guadagnare“.

La mattina dell’arresto stavo per prendere da Termini il treno per Bologna, quando mi telefonarono dicendomi che c’erano due poliziotti in borghese che mi aspettavano. Quando li incontrai, mi dissero che mi stavano arrestando, ma che non sapevano perché. Sul Frecciarossa poi mi chiamò mia sorella, dicendomi che l’arresto non mi era stato notificato. Lo lessi poi sui giornali online, perché qualcuno si era venduto in anticipo la notizia“.

Sono tra i 130 indagati che hanno perso la sentenza per 2-1, una cosa mai successa. Oltretutto sui capi di imputazione la giustizia è stata molto vaga. Sono stato arrestato, messo ai domiciliari e poi radiato in tutta fretta pur non essendo tesserato per nessun club. In più, sono stato interrogato dall’avvocato e non in Figc. Personalmente, credo di non aver mancato di rispetto a nessuno, se l’ho fatto è stato verso tutti. Dovessi risultare colpevole, è giusto che paghi, altrimenti qualcun altro lo farà per me“.

Le mie tre schede sim? Ne avevo due regalatemi da un amico e che mi sono state consegnate regolarmente. Tanto che, quando sono stato travolto dall’ uragano, ho comprato pure le intercettazioni. Il conto in Svizzera? Ho un conto in quella banca, ma non sono assolutamente socio di quelle società. La consulenza tecnica con la Ternana? Non avevo nessun titolo per farla, ma me l’hanno affidata e poi purtroppo… Tra l’altro, avevo appena conseguito il patentino di allenatore Uefa e mi avviavo ad un futuro da allenatore dei ragazzi, il mio sogno. Che però con questa radiazione è crollato definitivamente“.

La mia esperienza da calciatore? Alla Lazio ho giocato in una squadra Che Cragnotti aveva costruito per vincere lo scudetto e vi ho vinto tre volte il titolo di capocannoniere. Al Mondiale, Sacchi non era abituato a giocare con i piccolini, me e Baggio davanti, perché aveva sempre avuto Van Basten, Massaro e Simone. Perdemmo la prima, cosi vista la mia capacità di resistenza, mi mise a centrocampo. Per inesperienza o presunzione pensai che ciò bastasse per essere titolare, invece non giocai la finale e questo è il mio rimpianto più grosso. Anche alla Lazio arrivammo secondi e non giocammo in Champions perché allora vi andava solo la prima. Se tornassi indietro? Non andrei all’incontro“.

Martini a “I Laziali Sono Qua”: “Pioli sa leggere il futuro di questa squadra”

Infaticabile terzino dello scudetto del 1974 e personaggio sempre attento alle vicende biancocelesti, Luigi Martini è intervenuto nella trasmissione radiofonica di riferimento per tutti i tifosi laziali, “I Laziali Sono Qua” sugli 88.100 di Elle Radio condotta da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva, ed ha parlato dell’avvio di stagione della squadra di Stefano Pioli, alla vigilia della ripresa del campionato che vedrà la Lazio impegnata a Sassuolo domenica prossima.

Il tecnico laziale ha chiesto una squadra “brutta, sporca e cattiva”, un po’ come quella del ’74. Secondo Martini: “Pioli ha sicuramente un grandissimo carisma ed un’eccellente capacità di leggere il futuro della squadra. Questa caratteristica ha portato tranquillità nei momenti difficili e può essere considerato il vero punto di forza della società. I giusti meriti vanno anche riconosciuti anche al presidente Lotito per la scelta di questo allenatore.

Domenica la Lazio è attesa da una partita molto delicata a Sassuolo. “La Lazio si troverà di fronte una brutta bestia,” spiega Martini, “anche se tecnicamente ritengo la Lazio un gradino superiore al Sassuolo, senza ombra di dubbio. Determinazione e concentrazione saranno fondamentali per fare bottino pieno.

Senad Lulic nella sua nuova posizione da esterno sinistro di difesa ricorda in parte il modo di giocare di Martini: “Secondo me può esprimersi al meglio sia da terzino sia da interno di centrocampo: anche nell’utilizzo di Lulic vedo grandi meriti per Pioli, che sta trovando soluzioni ad hoc importanti per tutti i giocatori.

Quanto c’è di Tommaso Maestrelli, maestro della grande Lazio del primo scudetto, in Stefano Pioli? “E’ vero, ci sono diverse similitudini,” racconta Martini, “soprattutto nella caratteristica di saper infondere fiducia e tranquillità al gruppo nei momenti di maggiore agitazione. E’ un paragone che mi è subito saltato all’occhio visto questo modo di fare simile tra i due tecnici. Maestrelli era un uomo vero, che non barattava mai i suoi principi e le sue convinzioni e che è in grado di insegnarti tutto nella vita.

La Lazio ha tanti giovani che si stanno mettendo in luce. Martini li passa in rassegna: “Keita ha grandi qualità e secondo me fa bene Pioli a dosarne l’impiego, perché alle doti naturali bisogna abbinare l’esperienza, che si acquisisce gradualmente e col tempo sul campo. Cataldi è già un pilastro inamovibile nell’Under 21, è lo vedo protagonista nel futuro anche nella Lazio, senza ombra di dubbio. Di lui mi ha impressionati nel particolare niente e nello specifico tutto: nel senso che è un giocatore che si sta formando piano piano ma in maniera assolutamente complete, ed ha tutto per diventare un vero punto fermo della squadra. Milinkovic-Savic non me lo aspettavo così: sta dimostrando di rendere in campo al di là di ogni rosea aspettativa iniziale.

Nel corso di una stagione ci sono partite-chiave che possono cambiare il corso di un’intera annata. Lo fu per la Lazio del ’74 quella dell’Hellas Verona, in cui la squadra attese all’intervallo in campo gli avversari, ribaltando lo svantaggio a fine primo tempo. Lo stesso è accaduto quest’anno alla Lazio di Pioli: la serie di vittorie ripresa dopo quella vittoria, può proseguire? “Sono sicuro che questo sarà l’anno migliore per la Lazio di Pioli,” spiega Martini, “e vedo i biancocelesti in lotta per le prime posizioni. La Juventus forse soffre di “stanchezza da scudetto”: esclusi i bianconeri, vedo squadre alla portata della Lazio e sono molto fiducioso.

Oltre al campionato, anche in Europa League la Lazio sta cercando di ritagliarsi un ruolo da protagonista. Secondo Martini: “C’è molta differenza tra lo scenario nazionale e quello continentale. La Lazio può far molto bene anche in Europa League perché crede in sé stessa ed ha un allenatore cosciente delle potenzialità della squadra, e sa come schierarla a seconda dei differenti impegni. Certo bisognerà saper reagire alle assenze che si stanno presentando per infortunio: Biglia e Parolo sono giocatori importantissimi ma la Lazio ha dimostrato di saper giocare bene con tutti i suoi interpreti. Ricordo che Inselvini, chiamato per un lungo periodo a sostituire Re Cecconi nella stagione dello scudetto, fece delle partite da grande campione perché era l’impianto di squadra a girare alla perfezione.

Felipe Anderson può essere l’uomo simbolo di questa Lazio? “Forse no a livello caratteriale, per ora, perché deve crescere sotto il profilo della continuità e della personalità. Ma a livello tecnico ha caratteristiche fuori dal comune, capaci di risolvere la partita in qualsiasi momento. L’uomo simbolo al momento è Stefano Pioli, senza ombra di dubbio.

Fabio Belli

Nella tempesta-infortuni la Lazio si appresta a ritrovare Klose

Infermeria piena per la Lazio di Stefano Pioli, la squadra che più di tutte sta risentendo della cosiddetta maledizione delle nazionali (visti gli stop di Biglia e Parolo). Un quadro al quale si è aggiunta ora la preoccupante situazione di Stefan De Vrij, che rischia ora di dover affrontare un lungo stop e un’operazione al ginocchio. Ma ogni tanto dalla clinica Paideia arriva anche qualche buona notizia: in queste ore, infatti, prende corpo l’idea di schierare Miroslav Klose in campo sin dal primo minuto contro il Sassuolo domenica al Mapei Stadium.

Il centravanti tedesco, rimasto fuori due mesi per uno stiramento rimediato nei play off di Champions League contro il Bayer Leverkusen, sembra aver recuperato ed è finalmente arruolabile. Sarà quindi Klose, a meno di ripensamenti del mister, a guidare l’attacco biancoceleste nel prossimo match di campionato, considerando anche l’indisponibilità di Djordjevic costretto nuovamente ai box a causa di una lesione muscolare all’adduttore. Turno di riposo invece per Matri, che molto probabilmente guiderà l’attacco biancoceleste in Europa League giovedì prossimo contro il Rosenborg.

Fabio Belli

Caso Infront, Lotito: “Campagna di bugie su di me”

Lotito risponde a muso duro a riguardo di un suo presunto coinvolgimento nell’indagine della Procura di Milano che riguarda le presunte irregolarità nell’assegnazione dei diritti tv del calcio avvenuti la scorsa primavera. Il nome del patron biancoceleste è tirato in ballo insieme a quelli del presidente del Bari Gianluca Paparesta e  del Genoa Enrico Preziosi. “Da otto mesi a questa parte è in atto ai miei danni una campagna di bugie – le parole di difesa di Lotito a Repubblica – ho letto moltissime cose non vere sul mio conto. Io rispondo a me stesso di quello che ho fatto e non di quello che non ho fatto. Non ho intenzione di commentare in alcun modo le notizie uscite sui giornali. Dico solo che sono dispiaciuto da quello che sta venendo fuori perché sono tutte cose non vere. Ne riparleremo alla fine di questa storia, e allora vedremo qual è la verità”. Per il patron laziale anche la difesa dell’Avvocato Gentile (LEGGI QUI).

INCHIESTA – L’indagine della Procura di Milano – come riporta il Corriere dello Sport – parte in riferimento ai presunti ritocchi al rialzo dei bilanci della società tramite operazioni finanziarie anche strutturate all’estero riconducibili a Infront, la società che gestisce i diritti sportivi e il cui numero uno B. e altri manager sono anch’essi indagati, o a Tax and Finance, il cui socio Andrea Baroni è stato arrestato per riciclaggio in un altro filone dell’indagine milanese. Tali ritocchi ai bilanci avrebbero consentito, secondo l’ipotesi dei pm, di far figurare davanti ai controlli della Covisoc, un determinato equilibrio finanziario dimostrando in tal modo di rispettare i parametri economici richiesti dalla normativa sulle società calcistiche professionistiche. Lotito entra nell’inchiesta per il suo ruolo di componente del Consiglio federale della Figc.

De Vrij pericolo operazione e stop di 3 mesi

Stefan de Vrij ancora è lontano dal recupero dall’infortunio. La speranza era quella di vederlo in campo già alla ripresa contro il Sassuolo ma c’è da aspettare ancora. Il problema al ginocchio è più serio di quanto previsto – come riporta l’edizione odierna del Messaggero – che titola così: “Tegola De Vrij: deve operarsi al ginocchio”. L’olandese rischia di restare fuori altri 3 mesi a causa di un problema alla cartilagine. Il ginocchio infatti gli fa ancora molto male ed in particolare la cartilagine non risponde alle cure. Infatti il Dott. Bianchini, nel suo consueto punto sull’infermeria, aveva detto che in queste giorni andavano prese delle decisioni sul problema di de Vrij. Decisione che a questo punto riguarda l’operazione si o no, che sembra però l’opzione migliore per buttarsi alle spalle definitivamente il problema. De Vrij è fuori dai piani di Pioli già da settembre, dal giorno della gara Olanda -Turchia ed ora rischia di tornare a disposizione solo nel 2016. Il rischio era stato già evidenziato a metà settembre, all’epoca dell’ultimo infortunio del difensore olandese, ma sembrava ormai scongiurato, perché De Vrij aveva ripreso a correre da un paio di settimane dopo un periodo di iniziale riposo.

Primavera, ecco la data per la Supercoppa. Domenica si riparte col Latina

Il primo grande appuntamento della stagione per la Lazio Primavera ha una data. La formazione di Simone Inzaghi si giocherà infatti la Supercoppa di categoria, trofeo del quale è detentrice, il prossimo 14 novembre alle ore 18.00, in casa del Torino Campione d’Italia in carica. Che per l’occasione aprirà le porte dello stadio della prima squadra, l’Olimpico, così come è consuetudine per il trofeo. Due anni fa la Lazio è andata ko all’Olimpico romano contro la Juventus, ma si è riscattata l’anno scorso strappando la Supercoppa al Chievo allo stadio Bentegodi.

Fissata la data della Supercoppa e fresca di conquista del Trofeo Wojtyla, la Lazio Primavera ripartirà da Latina nell’avventura in campionato. Dovrebbe essere di nuovo della partita Simone Palombi, mentre buone notizie dall’infermeria stanno arrivando per quanto riguarda il portiere Borrelli e l’attaccante Collarino, che dovrebbero tornare presto disponibili. Dubbi invece sulla presenza in casa dei pontini di Alessandro Rossi, col bomber tormentato da un’infiammazione alla caviglia che lo ha costretto a saltare il “Wojtyla”.

Fabio Belli

FA10 dopo la Nazionale: “Torno alla Lazio più motivato e fiducioso”

La parentesi delle nazionali si è chiusa molto positivamente per la stella della Lazio Felipe Anderson. La selezione Olimpica del suo Brasile ha battuto agevolmente sia la Repubblica Domenicana che Haiti segnando tantissimi goal, in molti dei quali FA10 è stato decisivo. “Siamo sulla buona strada – le sue parole in patria riportate da esportes.terra – abbiamo una squadra molto competitiva, unita, tutti inseguono lo stesso obiettivo, ovvero quello di aiutare il Brasile. Adesso tornerò alla Lazio ancora più motivato e fiducioso. Essere parte della Selezione Olimpica è sempre un onore, sono felice di aver fatto la mia parte in queste due partite. Questo gruppo ha tutto per vincere e raggiungere l’obiettivo finale. Ora cercherò di continuare a fare bene nella Lazio – conclude –  per ottenere altre chance in Nazionale, con la Selezione Olimpica o, perché no, anche con la Seleção!”.

LAZIONALI- Assist decisivi di Candreva e Lulic

AGGIORNAMENTO  14/10 – Gran bella vittoria dell’Italia in rimonta, che chiude il proprio girone al primo posto. Antonio Candreva è partito dalla panchina ma appena è entrato in campo, nel suo Olimpico, è stato il protagonista di tante giocate e soprattutto dell’assist del definitivo 2-1 firmato da Graziano Pellè. Nelle vesti di assist man si è calato anche Senad Lulic, decisivo in due delle reti che hanno permesso alla Bosnia di battere per 3-2 Cipro. Il primo suggerimento è stato per Medunjanin, nel goal del 2-2, poi nel finale il cross per Djurić è valso il 3-2 finale. Grazie a questa vittoria la Bosnia ha chiuso il proprio girone al terzo posto ma per approdare alla fase finale degli europei dovrà affrontare i playoff. Caltaldi, infine ha giocato tutto il match che l’Italia Under 21 ha vinto per 1-0 sull’Irlanda.

Gli ultimi biancocelesti impegnati con le nazionali scenderanno in campo oggi. Per il tecnico biancoceleste Stefano Pioli sarà un’altra serata di apprensione per i suoi ragazzi visti i recenti infortuni di Biglia e Parolo. I due giovani olandesi Hoedt e Kishna sono già rientrati a Formello, mancano ancora Candreva, Cataldi e Lulic. Alle 17 tocca a Danilo Cataldi, impegnato con l’Italia Under 21 e i pari età dell’Irlanda, l’incontro – diretta su rai tre – è valido per le qualificazioni ai prossimi europei di categoria. In serata sarà la volta di Candreva e Lulic: il primo sarà impegnato all’Olimpico per Italia-Norvegia (diretta su rai uno alle 20,45), mentre il secondo se la vedrà a Nicosia con Cipro. Il brasiliano Felipe Anderson invece è atteso nelle prossime ore.

Berisha e il periodo d’oro: “Ho realizzato un sogno, adesso aiuto la Lazio”

Etrit Berisha, portiere biancoceleste, sta vivendo un periodo esaltante: prima le belle parate contro il Frosinone, poi la storica qualificazione agli Europei in Francia con l’Albania. Il portiere albanese è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 FM. per raccontare le emozioni di questa impresa e per fare una promessa alla Lazio e ai suoi tifosi:

“Per la nostra Nazionale era un sogno andare a giocare gli Europei, sono felice perché abbiamo giocato bene. E’ una grande gioia.
Al fischio finale erano tutti felici, ci siamo messi in cerchio e festeggiato tutti insieme. Non mi sembrava vero, perché quando abbiamo perso all’ultimo minuto con la Serbia ci sono rimasto molto male. Dopo quest’ultima vittoria mi sono sentito libero, anche se in quel momento non realizzavo bene cosa fosse successo. Prima della partita c’era molta agitazione, mi sono concentrato e siamo entrati in campo.

MISTER DE BIASI   Il mister De Biasi quando è arrivato ha portato un’energia che mancava nella nostra Nazionale. Ha fatto molto a livello tattico e mentale, è riuscito a mettere insieme la squadra. All’inizio nessuno pensava potessimo arrivare a qualificarci. Noi, invece, ci abbiamo creduto fino alla fine. Ed è una grande soddisfazione.
Devo ringraziare tutti, i miei compagni di squadra, i tifosi e il mister.In Francia andiamo per fare il meglio possibile, non solo tre o quattro partite.

L’ACCOGLIENZA CALOROSA – Ripeto, nessuno poteva immaginare un traguardo simile. Adesso è la realtà, è una grandissima soddisfazione. C’era tanta pressione, soprattutto dopo la partita conto la Serbia. Contro l’Armenia è stata la partita della vita ed ero concentratissimo. Cantare l’inno mi ha fatto tranquillizzare. Se ho pianto? Un pochino sì”. 

LA LAZIO – “Con la Lazio, se penso a quando sono arrivato, beh, sono migliorato tantissimo. Per me è importante lavorare giorno dopo giorno e stare sempre in forma. Il portiere è un ruolo particolare, che non si cambia mai durante le partite. Per essere un bravo portiere bisogna giocare con continuità, io non ce l’ho ma quando entro in campo ce la metto tutta per fare meglio possibile, per la Lazio e per i nostri tifosi
Quando sono all’Olimpico mi piace vedere tanta gente, i nostri tifosi sono molto passionali.Il calcio non è più come prima quando avevi due giocatori forti che ti facevano la differenza. Ora se hai la squadra forte che gioca insieme, puoi far male a tutti. Noi giocando così abbiamo preso tanti punti e la qualificazione europea.

OBIETTIVI – Ora voglio continuare a lavorare nel miglior modo possibile, sono concentrato con la Lazio“.