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Formello – Seduta pomeridiana, assenti De Vrij e Mauri

Dopo i due giorni di riposo concessi da mister Pioli i biancocelesti tornano al lavoro a Formello. Sul terreno di gioco non si è visto Stefan De Vrij, rimasto a riposo, e ancora una volta Stefano Mauri. Dopo gli esami eseguiti questa mattina ci si aspettavano buone notizie per il difensore ma per l’incontro di domenica prossima con il Sassuolo sarà difficile che il centrale possa tornare disponibile, si spera in un rientro la settimana prossima. Tutto bene per Marchetti e Mauricio in campo insieme al gruppo: il portiere ha superato in pieno il problema del taglio allo zigomo, mentre il difensore dovrà utilizzare una mascherina protettiva per la frattura al naso. Anche Kishna, Hoedt e Milinkovic sono rientrati. Klose ormai si è perfettamente ripreso e con Matri dovrà lottare per conquistare una maglia da titolare nella trasferta emiliana. Dusan Basta soffre ancora per la lussazione alla spalla sinistra ma stringerà i denti per esserci domenica. A riposo Biglia, Parolo e Djordjevic a causa degli infortuni. Domani ancora doppia seduta.

Rosi: “Con la Lazio abbiamo perso solo a causa di un grande Keita”

Domenica scorsa, nell’ultimo turno prima della sosta per le nazionali, il Frosinone si è dovuto inchinare a Roma al cospetto dei corregionali biancocelesti. Per quasi tutta la partita gli uomini di Stellone erano riusciti ad imbrigliare i piani del tecnico Pioli ma, quando tutto stava procedendo nel miglior modo possibile per gli ospiti, dalla panchina del tecnico emiliano si è alzato il giovane biancoceleste Keita. Con l’ingresso del funambolico esterno spagnolo la Lazio si è accesa improvvisamente e nella mezzora finale è riuscita a conquistare i tre punti in palio. Subentrato al 61′ al posto di Kishna, il giovane attaccante ha dato la scossa alla squadra, realizzando la rete del vantaggio biancoceleste e mettendo lo zampino nell’azione del raddoppio firmato da Djordjevic. Aleandro Rosi, terzino della formazione ciociara, in conferenza stampa è tornato sulla partita dell’Olimpico: “Nonostante le sconfitte siamo stati all’altezza di Roma e Lazio. Con i primi ce la siamo giocata mentre con i biancocelesti abbiamo perso solo per via di un gran gol di Keita nel finale dell’incontro. Vedere tanti nostri tifosi all’Olimpico è stato meraviglioso, loro ci danno molta carica e ci trasmettono molta euforia. Siamo in una fase di crescita esponenziale, possiamo fare molto meglio”.

 

Gentile sul caso Infront ed il Bari: “Nulla di vero, non ci è arrivata nessuna comunicazione”

Su alcuni giornali sono uscite delle indiscrezioni secondo le quali il presidente della Lazio, Claudio Lotito, sarebbe indagato dalla procura di Milano per la negoziazione dei diritti televisivi tra Sky e Mediaset. Voci per ora sopite ma adesso il numero uno biancoceleste è stato chiamato in causa per i rapporti tra Infront ed il Bari. All’Adnkronos per commentare tali voci è intervenuto l’avvocato del presidente biancoceleste, Gian Michele Gentile: “A noi non risulta niente. Non c’è stato nulla di quanto affermato: nessuna informazione di garanzia, nessun intervento da parte degli uffici giudiziari, ne’ perquisizioni ne’ acquisizioni di documenti, niente di niente. Da ieri eravamo a conoscenza, per indiscrezioni di stampa, che la posizione di Lotito riguardava la negoziazione dei diritti televisivi tra Sky e Mediaset mentre oggi si parla del Bari. Il presidente si dichiara completamente estraneo alla questione anche perché tra Lazio e Infront i rapporti sono irrilevanti economicamente. Lotito afferma che con il Bari non c’entra niente, se tra Infront e la squadra pugliese ci sono stati contratti di sponsorizzazione se la sono vista tra loro; lui non ha nessuna veste per interferire né lo ha mai fatto. Notizie che restano comunque solo voci, anche ieri ce n’erano state altre ma sembra siano cadute perché si riferiscono ad un’altra questione. Magari la prossima settimana ce ne saranno ancora di nuove”.

 

Biglia, infortunio meno grave del previsto

Questa mattina alla clinica Paideia è stato un andirivieni di giocatori biancocelesti. A presentarsi per dei controlli sono stati De Vrij, Djordjevic e Biglia. L’infortunio – rimediato con la sua Nazionale – del difensore olandese Stefan De Vrij sembra essere ormai alle spalle, l’infiammazione al ginocchio sinistro è in via di guarigione e il giocatore potrebbe riaggregarsi al gruppo già nel pomeriggio. Come detto, presente in clinica anche Filip Djordjevic per degli accertamenti strumentali. Il serbo è fermo per una lesione muscolare del grande adduttore rimediata durante l’incontro con il Frosinone. Confortanti invece, all’uscita dalla Paideia, le notizie riguardanti Lucas Biglia. L’infortunio riportato dal centrocampista al termine di Argentina-Ecuador sembra meno grave del previsto. Domenica il centrocampista sarà sicuramente assente nella trasferta in Emilia con il Sassuolo ma il calciatore potrebbe tornare a disposizione del tecnico Pioli già contro il Torino.

 

Anche il Chelsea su Yarmolenko

E’ da diversi giorni che circolano voci insistenti su un interessamento del direttore sportivo biancoceleste, Igli Tare, nei confronti dell’ucraino Andriy Yarmolenko, giocatore della Dinamo Kiev. Il forte esterno offensivo, che andrà in scadenza il prossimo 30 giugno 2016, per ora non ha rinnovato il contratto con la squadra ucraina e la Lazio ha già avuto qualche contatto con persone vicine al calciatore. A quanto pare però su Yarmolenko si sarebbe acceso l’interesse della squadra di Abramovich, il Chelsea. A conferma di ciò, la presenza in tribuna del tecnico della squadra inglese, Mourinho, all’Olympiskyi di Kiev per l’incontro tra Ucraina e Spagna, gara valevole per le qualificazioni a Euro 2016.

 

Zoff: “Vice-Buffon vedo bene Marchetti, Sirigu ed anche Perin”

Grazie alla vittoria di sabato sera per 3-1 contro l’Azerbaijan l’Italia ha conquistato il diritto a prendere parte ad Euro 2016. Ancora non si conoscono i nomi dei giocatori che vi parteciperanno ma almeno su uno non ci sono dubbi: Buffon. Il portiere juventino è sempre un punto fermo degli Azzurri, mentre è ancora aperto il quesito su quali potrebbero essere gli altri due candidati nello stesso ruolo. Sulla questione, ai microfoni di Tuttomercatoweb, è intervenuto il grande portiere bianconero ed ex factotum biancoceleste Dino Zoff: “Bisogna avere pazienza c’è ancora tanto tempo davanti. Comunque secondo me Marchetti e Sirigu sono i favoriti per ricoprire il posto dietro Buffon, ma anche Perin potrebbe avere delle chance. Sportiello è un altro giovane interessante, sta facendo bene con l’Atalanta. Non credo che Conte abbia già deciso. Molto dipenderà da come i giocatori si comporteranno in questo campionato”.

Corsi (Trio Medusa): “Ecco perché firmare la petizione per lo scudetto 1915 è un dovere”

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Lo vediamo, insieme ai compagni Giorgio e Furio, animare (e qualche volta sconvolgere) le giornate degli italiani tramite tv e radio. Gabriele Corsi, uno dei due tifosi laziali del ‘Trio Medusa’ (l’altro è Furio, mentre Giorgio è romanista), ha parlato ai microfoni de ‘lalaziosiamonoi’, soffermandosi, tra le altre cose, anche sulla petizione per assegnare ai biancocelesti lo scudetto 1914-15.

La mia passione nasce per via della mia famiglia, tutta laziale. Mio nonno in particolare, che è romano da sette generazioni e per il quale essere laziale è una cosa normale. Tempo fa ero un gran tifoso, andavo spessissimo allo stadio, poi per gli impegni di lavoro ho dovuto smettere. Ma non di seguire la squadra, perché nella vita si cambia tutto, tranne la fede calcistica“.

La Lazio attuale, andando in onda con ‘Le Iene’ di domenica e in diretta’, l’ho vista molto poco, buttando ogni tanto un occhio al monitor ma nulla di più. Più che altro, ho visto qualche partita di coppa e non mi è dispiaciuta. Pioli mi piace molto per il suo essere posato, invece non mi entusiasma la difesa, a volte balliamo davvero troppo. Giocatori simbolo? Uno è Klose, mi fa impazzire per la sua posatezza e professionalità. Poi c’è Felipe Anderson, anche se il mio idolo assoluto, quello che ho amato di più è Bruno Giordano.

La storia dello scudetto 1914-15? L’ho scoperta da poco e la trovo drammatica e per certi versi bellissima. Sembra quasi un film, tanto che a volte mi chiedo cosa avranno pensato quei ragazzi che sognavano solo di giocare a calcio. All’epoca non c’erano campioni strapagati, si giocava per passione e ci si incontrava tanto per divertirsi, secondo il pieno spirito olimpico. E non dimentichiamo la guerra, una cosa orribile. Sarebbe dunque bello onorare quei ragazzi firmando la petizione: meritano un riconoscimento sportivo in un paese come il nostro dove si dimentica tutto troppo facilmente. Non significherebbe vantarsi di avere tre scudetti, ma restituire qualcosa di giusto e di bello. Se poi lo chiedesse anche il Genoa sarebbe ancora più bello. Sapete, io sono uno che si proietta molto verso il futuro, ma, in maniera molto romantica, contemplo anche il passato e un calcio che non c’è più. Un calcio fatto di trasferte, di bandiere e sciarpe portate allo stadio, ma soprattutto di lealtà sportiva. E proprio in nome di quest’ultima firmare la petizione deve essere un dovere. Perché, se si può ricordare quei ragazzi con una celebrazione sportiva, oltre che con un monumento, sarebbe senza dubbio la cosa più romantica e bella“.

Ravanelli a “I Laziali Sono Qua”: “Non riesco a vedere Keita in panchina”

Nonostante la sua militanza in biancoceleste non sia stata lunghissima, il nome di Fabrizio Ravanelli è legato indissolubilmente alla storia della Lazio, vista la sua presenza nella rosa dello scudetto del 2000. L’ex attaccante è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione “I Laziali Sono Qua”, condotta da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva. “Penna Bianca” ha fatto il punto sul momento-Lazio, partendo dai discussi infortuni di Lucas Biglia e Marco Parolo in Nazionale.

Conte deve cercare di allestire una squadra importante,” spiega Ravanelli, “e credo che i ct siano costretti a sottostare a regole ferree rispetto ai club, che impediscono anche di lavorare come si vorrebbe. Non ci sono soluzioni semplici visto che rappresentare il proprio paese per un giocatore è un qualcosa di unico. L’unica cautela può essere rappresentata dalle assicurazioni che i club possono stipulare.”

Sul momento biancoceleste Ravanelli ha le idee chiare: “La Lazio non è partita benissimo ma ha dei margini di miglioramento enormi. Ha tutte le carte in regola per ripetere il campionato dello scorso anno, ma recuperare gli infortunati sarà la condizione per riuscire a fare un ottimo torneo anche quest’anno. Pioli è un allenatore che sa lavorare e anche il mercato della Lazio alla fine mi è sembrato mirato. Secondo me la Lazio ha tutto per far bene anche in Europa League, ma per essere veramente grande e se Lotito avesse la possibilità prenderei un grande attaccante e un difensore che possa essere un leader. Con questi due elementi il salto di qualità per i biancocelesti sarebbe definitivo, e la Lazio potrebbe essere una seria candidata allo scudetto.

La Lazio è comunque a tre punti dal primo posto e ora è attesa dall’impegno di Reggio Emilia. “La Lazio ha tutto per battere il Sassuolo,” evidenzia Ravanelli, “anche se la sosta può aver fatto sicuramente più comodo agli emiliani. La Lazio ha la qualità per poter vincere, gli scivoloni contro Chievo e Napoli sono stati metabolizzati e non mi sorprenderebbe vedere la squadra di Pioli in lotta per le prime due posizioni. Il giocatore che spicca nella rosa biancoceleste è senza dubbio Felipe Anderson, ma personalmente non riesco a vedere Keita in panchina. E’ un giocatore determinante, che sa creare la superiorità numerica e contro Bayer Leverkusen e Frosinone ha dimostrato di saper spaccare la partita. Deve assolutamente giocare a prescindere da quale sia il modulo utilizzato dalla squadra.

Da ex attaccante, Klose e Matri possono secondo Ravanelli essere l’arma segreta della Lazio alla ripresa? “Klose può essere fondamentale in determinate partite, anche e soprattutto per il contributo che riesce ad apportare nella fase difensiva. Le doti da fuoriclasse in lui si combinano con un’esperienza fuori dal comune. Matri si sta sicuramente ambientando bene, e le tante esperienze in giro per l’Italia forse gli hanno tolto un po’ di condizione. Alla Lazio può ritrovare stabilità e continuità, è un’ottima occasione anche per la sua carriera.

Ravanelli è anche un ex della Juventus, la maggiore delusione di questo avvio di campionato. “Non si può sempre vincere, la formazione bianconera ha cambiato tanto e ci vuole pazienza. In Champions League battendo Manchester City e Siviglia ha dimostrato di esserci ancora, alcuni episodi hanno remato contro la squadra di Allegri, ma dopo quattro scudetti consecutivi non si può criticare una società come la Juventus, che ha dimostrato di essere brava a gestire anche gli eventuali insuccessi. Una qualità che farebbe comodo anche in un ambiente come quello di Roma dove spesso si recrimina con mentalità da perdenti: il vincente non si aggrappa ad alibi, quando le cose vanno male capisce dove si è sbagliato e riparte.

Il calendario di Serie A propone due incroci di lusso alla ripresa. “Inter-Juventus,” spiega Ravanelli, “può essere l’occasione per i bianconeri per riagganciare il treno di testa, e forse l’Inter in questo momento ha più da perdere rispetto alla Juventus. Napoli-Fiorentina potrebbe lanciare definitivamente in orbita i violi: conosco Paulo Sousa e lo ricordo come leader in campo, e sta dimostrando di esserlo anche fuori. Non credo però che la Fiorentina possa davvero vincere lo scudetto e anche a Napoli la vedo dura, visto che nelle ultime partite i partenopei hanno prodotto uno standard di gioco di livello assoluto. Con una difesa di livello la squadra di Sarri sarebbe la favorita numero uno per lo scudetto.

Fabio Belli

LAZIONALI – Felipe show in 9′, Oikonomidis titolare

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Altra vittoria e altro show all’Arena da Amazônia di Manaus per la Nazionale olimpica brasiliana, che, dopo aver rifilato una sestina alla Repubblica Dominicana, si impone anche su Haiti con il risultato di 5-1, in virtù della doppietta di Gabriel e delle reti di Maicon, Vinicius Araujo e Gabriel Jesus. Felipe Anderson gioca solo 9 minuti: il numero 10 della Lazio viene infatti inserito all’81’ al posto di Valdivia, ma riesce comunque a dare spettacolo, prima procurandosi il rigore del 4-0 e poi propiziando l’azione del quinto sigillo.

Bella serata anche per Chris Oikonomidis, schierato dal 1′ nell’1-2 subito dall’Australia Olimpica all’Icheon Sports Complex Stadium contro la Corea del Sud U23 (replay dello 0-2 patito dagli stessi coreani tre giorni fa in quel del Hwaseong Stadium). Importanti minuti nelle gambe quindi per il giovane attaccante biancoceleste, in un test di preparazione alla Coppa d’Asia AFC U23, in programma dal 12 al 30 gennaio prossimi in Qatar e valida anche per l’accesso ai XXXI Giochi Olimpici.

I ricordi di Stam alla Lazio: “Quando quattro tifosi ci fecero una sorpresa…”

Jaap Stam è stato uno dei giocatori più apprezzati nei primi anni duemila in maglia biancoceleste. Il difensore olandese non si è forse distinto per attaccamento alla maglia (il club rischiò la messa in mora col presidente Cragnotti che dovette pagare il suo solo stipendio per evitare che si accumulassero arretrati) ma sicuramente la sua classe e la sua potenza ne facevano un elemento di rara efficacia. La sua grinta era proverbiale così come un certa difficoltà nell’adattarsi agli usi e costumi del calcio italiano.

La stagione più difficile di Stam fu paradossalmente la prima: paradossalmente in quanto fu l’unica in cui ebbe la possibilità di comporre una coppia di difensori centrali stellare al fianco di Alessandro Nesta. Ma si sa, non sempre le cose nel calcio vanno come previsto, e la squadra allora allenata da Zaccheroni scatenò spesso e volentieri il malumore dei tifosi. Tanto che in un’intervista rilasciata alla stampa olandese, per la precisione al sito voetbalrss.be, Stam ha ricordato l’episodio in cui: “Durante una sessione di allenamento in palestra il nostro Team Manager (presumibilmente Maurizio Manzini ndr) fece il suo ingresso in palestra accompagnato da quattro tifosi che ebbero con noi un acceso confronto. Volevano parlare con noi a ogni costo. In quel momento mi sono chiesto chi fosse quel branco di pazzi, ma in Italia sono abituati a certe situazioni.

Fabio Belli

De Vrij pronto al provino per Sassuolo: la difesa ritroverà il suo leader?

Dopo tanta sfortuna e tante cattive notizie, finalmente dall’infermeria potrebbero arrivare buone nuove per Stefano Pioli. Il tecnico laziale infatti testerà sul campo di allenamento di Formello nella giornata di oggi la condizione fisica di Stefan De Vrij. L’olandese, out dalla precedente sosta per le Nazionali a causa dell’infiammazione al ginocchio sinistro che lo tormenta da inizio stagione, ha svolto un lavoro specifico che dovrà permettergli di entrare progressivamente in forma, oltre che smaltire definitivamente il problema.

Per questo la Lazio, nonostante l’importanza ricoperta dall’olandese nella squadra, ha agito con la massima cautela, anche per evitare guai muscolari che potrebbero derivare da un recupero troppo affrettato. I responsi clinici degli ultimi giorni sono stati incoraggianti: l’infiammazione si è ridotta di molto, ma bisognerà naturalmente valutare come reagirà il ginocchio alle prime forti sollecitazioni sul campo. Per questo il provino di oggi sarà fondamentale per capire se De Vrij potrà essere della partita contro il Sassuolo, oppure se sarà più prudente farlo partire dalla panchina. Di sicuro, sembra scongiurata l’eventualità dell’intervento chirurgico che aveva spaventato i tifosi laziali nei giorni scorsi.

Fabio Belli

 

Biava: “La Lazio si è rinforzata, ma la Champions sarà dura senza un vice-Biglia”

E’ stato alla Lazio solamente dal 2010 al 2014 (vincendo da protagonista la storica Coppa Italia del 26 maggio 2013) ma in questo arco temporale Giuseppe Biava ha conquistato i cuori dei tifosi biancocelesti tant’è che moltissimi lo avrebbero voluto ancora in rosa nonostante abbia raggiunto ormai le 38 primavere…ma l’intelligenza tattica, il senso dell’anticipo che aveva questo giocatore erano così elevati che, anche se non è più un ragazzino, riesce sempre a essere una garanzia e magari avrebbe potuto fare da chioccia ai giovani difensori della Lazio: Prce, de Vrij, Hoedt avrebbero potuto imparare sicuramente molto da lui…se solo avesse avuto 10 anni di meno…
L’ex perno della difesa biancoceleste, è intervenuto ai microfoni di Radio Olympia per esprimere un suo parere sul momento vissuto dalla Lazio: La Lazio ha rinforzato la sua rosa rispetto allo scorso anno, però le assenze importanti ad inizio campionato hanno pesato molto. L’unico insostituibile è Biglia. Anche De Vrij è molto importante. Hoedt mi sembra un buon giocatore, forse è stato criticato troppo dopo la partita di Napoli, ma al San Paolo ha faticato tutta la squadra, quando sei lasciato così solo contro Higuain chiunque farebbe una figuraccia. Però se analizziamo i numeri la Lazio ha subito 11 goal di cui 9 in due partite, quindi significa che la fase difensiva non è andata così male”.

GLI EX COMPAGNI– Marchetti e Berisha sono due ottimi portieri, la differenza la fa la personalità di Marchetti: tiene sempre alta la tensione, parla alle spalle dei difensori per tutti e 90 i minuti, ha un grandissimo carisma. Radu sta vivendo un momento particolare ma credo che possa essere ancora importante per la Lazio, io ricordo che quando mancava si sentiva sempre la sua assenza, riesce a dare equilibrio a tutto il reparto. Lulic sta facendo bene da terzino anche se io lo preferisco quando gioca più avanti perché può esprimere tutto il suo potenziale”.

I GIOVANI –  “La Lazio ha tanti giocatori di qualità, alcuni sono molto giovani. E’ normale che vivano fasi alterne. Bisogna aver pazienza perché le qualità ci sono. Io ricordo il primo anno di Felipe Anderson, noi in allenamento vedevamo il suo valore ma poi non riusciva a mostrarlo in partita. Poi lo scorso anno è esploso, quando abbiamo incontrato la Lazio è stato lui, praticamente da solo, a demolirci in pochi minuti. Cataldi, invece, ha fatto benissimo il primo anno e sta trovando qualche difficoltà a confermarsi, ma è normale perchè bisogna imparare a gestire le pressioni, le qualità ci sono e lo dimostrerà.

I VETERANI – “Sono rimasto un pò sorpreso dal mancato rinnovo di Ledesma, così come non immaginavo che Mauri potesse tornare. Però ha fatto bene la Lazio a riprenderlo, è ancora decisivo. Io Mauri nella mia squadra lo farei giocare sempre. Ha un’itelligenza unica che fa girare la squadre, muove attacco e centrocampo con le sue giocate, nessun allenatore ci rinuncerebbe mai. Quest’anno sarà più difficile raggiungere la Champions ma la Lazio può lottare fino alla fine. Lo scorso anno meritava il secondo posto.

CONSIGLI – Se potessi scegliere un giocatore da acquistare a gennaio per rinforzare la rosa nel prossimo mercato di gennaio punterei a trovare un vice Biglia

 

Jacobelli: “Le assenze di Biglia e Parolo non ci volevano. Nazionali? Manca l’organizzazione…”

Ai microfoni di CITTACELESTE FM, in onda su Elleradio 88.100  è intervenuto il direttore di corrieredellosport.it e tuttosport.com Xavier Jacobelli per parlare del fenomeno degli infortuni in Nazionale e per analizzare le protagoniste di questo campionato così particolare…in primis la Lazio:

Bisogna assolutamente fare qualcosa, serve una maggiore organizzazione e non spezzettare il calendario delle Nazionali: c’è un indennizzo assicurativo, ma c’è una disomogenità dei calendari. Gli infortuni ci sono sempre, ma quello che manca è l’organizzazione. Ora la Fifa e Uefa hanno altri problemi a cui pensare. La Lazio ha poco risalto in questo momento, visto l’exploit della Fiorentina, ma la squdra di Pioli è terza in classifica, ed è una delle protagoniste di questo torneo. E’ ancora presto capire dove intervenire sul mercato, ma solo a Natale si potranno portare dei correttivi. Bisogna recuperare degli infoutnati: tornano Klose e forse de Vrij, sicuramente con il Torino, ma le perdite di Biglia e Parolo proprio non ci volevano. Scudetto? E’ un campionato anomalo, la Juventus è partita male, l’Inter è un cantiere aperto. Il Napoli si segnala per la sua grande competitività: nelle ultime 6 uscite 18 gol fatti e appena uno subito. La Roma, nonostante abbia 14 punti, potrà essere protagonista. Tutto può ancora succedere. Sui diritti tv, c’è in ballo 1 miliardo di euro a stagione, non viene suddivisa con gli stessi criteri di Premier e Bundesliga. Alle piccole viene garantito un paracadute. Questa inchiesta deve chiarire il giusto criterio di ripartizione dei diritti Tv, il ticketing e gli abbonamenti allo stadio sono in netto calo ed è un dato su cui riflettere”.

Lazio, quando la sosta diventa deleteria…

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Benedetta sosta! Questo diceva o pensava la quasi totalità dei tifosi laziali dopo la vittoria contro il Frosinone nell’ultima partita di campionato giocata il 4 ottobre. Mister Pioli e tutto lo staff medico vedevano nella sosta per le Nazionali un importante modo per far riposare i giocatori più stanchi, recuperare gli infortunati e far rientrare in forma chi da un infortunio si era appena ripreso. Niente di più sbagliato. La Lazio sta perdendo i pezzi proprio a causa di questa sciagurata sosta. Impegnati nelle rispettive Nazionali, Marco Parolo e Lucas Biglia hanno subito infortuni di tipo muscolare che li costringeranno a dare forfait per la ripresa del campionato, quando i biancocelesti saranno di scena al Mapei Stadium contro il Sassuolo. Lesione di I-II grado per il centrocampista di Gallarate, lesione di I grado per il regista argentino: queste le prime diagnosi effettuate dagli staff medici di Italia ed Argentina. Parolo e Biglia, in pratica due terzi del centrocampo titolare (quando la Lazio gioca con il 4-3-3); l’intera linea mediana se consideriamo una formazione schierata con il 4-2-3-1 visto nelle ultime uscite. Adesso Pioli sarà costretto a rivoluzionare la linea di metà campo, proprio nel momento in cui la sua squadra sembrava aver ritrovato la quadratura del cerchio. Con il rientro del Principito ed un Parolo che partita dopo partita stava acquisendo la forma migliore infatti, la Lazio era tornata a volare, con 4 vittorie consecutive tra campionato ed Europa League. Cataldi il primo indiziato per la sostituzione di Biglia, Onazi e all’occorrenza MilinkovicSavic arretrato sulla linea mediana le alternative per il numero 16 biancoceleste. Aspettando Morrison e la decisione del mister sulla sua collocazione tattica.

Sicuramente la stra-grande maggioranza del popolo laziale adesso avrà cambiato totalmente idea: maledetta sosta!

Giulio Piras

Cataldi: “Il mio percorso di crescita nella Lazio studiato a tavolino”

Danilo Cataldi, il giovane centrocampista biancoceleste, in questi giorni impegnato con l’Under 21, ha rilasciato una lunga intervista a www.vivoazzurro.it, il portale dei tifosi della Nazionale italiana: “Il compito di noi giocatori è quello di giocare anche, e soprattutto, per tutti quei tifosi che spendono tanti soldi per starci vicini, in casa e in trasferta. Non giochiamo solo per noi stessi o per la maglia”.  Il giovane biancoceleste ha parlato dei suoi primi passi nel calcio, della Lazio e delle proprie passioni. Per quanto riguarda la maglia biancoceleste ha le idee puttosto chiare: “Con me la società ha intrapreso un percorso di crescita stabilito in anticipo. Dopo la squadra Primavera mi è stato proposto di fare esperienza in Serie B, al Crotone, dove molti giovani hanno fatto bene. Poi sono tornato a Roma per restare, i primi tempi non è stato semplice ma grazie anche ai miei compagni sono riuscito ad adattarmi ai loro livelli, senza risentire del salto di categoria”.

Domani l’Under 21 torna in campo, alle 17, per affrontare la Repubblica d’Irlanda. Ieri allenamento a porte aperte a Caldogno, come vi hanno accolto i tifosi vicentini? Tutti ci hanno accolto bene. E’ bello vedere tante mamme, papà e bambini festosi intorno al campo. I tifosi hanno dimostrato di essere molto attaccati alla Nazionale e a noi giovani, c’è un grandissimo entusiasmo, nei club è difficile che agli allenamenti si presentino 1500 persone”.

Con l’Irlanda che partita sarà?

“Sarà un incontro difficile, simile a quello con la Slovenia. L’Irlanda ha giocatori bravi ma noi siamo pronti e speriamo di continuare a fare bene come fatto fino ad ora”.

Come hai iniziato a giocare a pallone?

Ho iniziato piccolissimo. A circa un anno e mezzo i miei genitori mi hanno regalato il primo pallone. Poi, come tutti i bambini, intorno ai cinque anni ho rotto qualche quadro dentro casa e hanno deciso di iscrivermi a scuola calcio”.

Qual è un tuo pregio e un tuo difetto in campo:

“Il difetto è che forse dovrei essere più cattivo. A volte sono troppo tranquillo, qualche volta è un bene ma non sempre. Il pregio la volontà di crescere ogni giorno sia personalmente che in campo con i compagni”.

Puntare sui giovani è la strada da seguire allora, tu a 21 anni sei titolare in Serie A…

“Credo sia la via giusta. La Lazio con me l’ha fatto permettendomi di crescere seguendo un  percorso stabilito e studiato in precedenza ed i risultati, spero e credo, gli stanno dando ragione“.

Il tuo idolo da bambino e di oggi? 

“Quando ero piccolo seguivo grandissimi calciatori, gente come Baggio e Zidane, elegante in campo come nessuno. Ora il mio esempio è Marchisio, uno dei pochi giocatori che sa ricoprire ogni ruolo del centrocampo sempre con lo stesso rendimento”.

Qual è il miglior consiglio che hai ricevuto? 

“Quello che mi hanno dato i miei genitori: “cerca di rimanere sempre te stesso!“, consiglio valido sia in campo che nella vita”.

Cosa fai nel tempo libero? 

“Mi piace guardare i film e, quando posso, pescare o passeggiare per Roma, città magnifica! Per quanto riguarda qui con l’Under quella sul tennis è pura verità! Nei giorni scorsi volevo sfidare Rugani ma a causa del maltempo abbiamo dovuto rinunciare, sarà per un’altra volta!”

La maledizione delle nazionali continua: dopo Biglia anche Parolo è OUT

AGGIORNAMENTO DELLE 16.40 – E’ più grave del previsto la situazione di Marco Parolo, ecco il comunicato pubblicato dalla società biancoceleste sul proprio sito ufficiale: “Nelle prime ore del pomeriggio di oggi l’atleta Marco Parolo, accompagnato dal Prof. Castellacci e dal medico sociale biancoceleste Bianchini, è stato sottoposto, presso la clinica Paideia, ad accertamenti strumentali per un fastidio a livello dei flessori della coscia sinistra comparso nell’ultima parte della gara l’Azerbaijan-Italia. Tali accertamenti hanno evidenziato la presenza di una lesione di I-II grado a livello del terzo distale del semimembranoso della coscia sinistra“.
Dopo Biglia la Lazio perde un’altra colonna portante del suo centrocampo, per l’ex Parma si potrebbe ipotizzare uno stop tra le 3 e le 4 settimane. Decisamente un periodo “sfortunato” (per usare un eufemismo) che alla vigilia di un tour de force importante non ci voleva.

Il biancoceleste Marco Parolo, accompagnato dai medici Bianchini e Castellacci, si è recato in Paideia per un controllo precauzionale in vista della gara contro la Norvegia di domani all’Olimpico. Il centrocampista laziale si è appena garantito, grazie alla vittoria dell’Italia con l’Azerbajgian, la partecipazione ad Euro 2016. Marco con il suo carattere e la caparbietà in mezzo al campo sta conquistando l’allenatore Conte, diventando un punto fermo del centrocampo italiano. Presente in clinica anche Basta per dei controlli al braccio sinistro infortunato nell’incontro con il Frosinone.

LAZIALI FUORI PORTA – Filippini e Lombardi dal 1′, Minala ai box

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Appuntamento con la consueta rubrica che aggiorna i nostri lettori sulle prestazioni dei giocatori della S.S. Lazio attualmente in prestito ad altre squadre italiane o straniere; in questo weekend calcistico erano impegnate solo squadre di Serie B e di Lega Pro, quindi i giocatori che avevano l’opportunità di scendere in campo erano: Tounkara (Crotone), Crecco e Rozzi (Virtus Lanciano), Filippini (Pro Vercelli), Strakosha e Pollace (Salernitana), Minala (Latina), Lombardi (Ancona). Tra i cadetti, altro turno ai box per Tounkara, vittima dell’ennesimo problema muscolare, che gli impedisce di prender parte alla sfida pareggiata 0-0 dal suo Crotone a Vicenza. 20 minuti a Bari con il Lanciano invece per Crecco, inserito da mister D’Aversa per provare a raggiungere il pareggio (inutilmente, vista la vittoria finale dei galletti per 1-0), mentre Rozzi non risulta nemmeno nella lista dei convocati del tecnico degli abruzzesi. Fuori gioco Minala, messo ko da un problema al tendine alla vigilia di Modena-Latina: un vero peccato per il camerunense, che vede dunque sfumare un’importante opportunità di riscatto. Va decisamente meglio a Filippini, titolare nel derby perso in casa dalla sua Pro Vercelli contro il Novara: l’ex Bari gioca l’intera gara, dimostrando di essere vicinissimo alla piena continuità sotto il profilo delle presenze. In casa Salernitana, invece, assente Strakosha, impegnato con l’Albania U21, nello 0-1 casalingo con il Trapani. Un ko osservato tutto dalla panchina da Pollace, al quale l’inserimento di  Schiavi da parte di mister Torrente nega la seconda presenza con i granata. In Lega Pro, infine, nuova apparizione da titolare con l’Ancona per Lombardi, impiegato da mister Cornacchini come esterno sinistro nel suo 4-2-3-1: tutto merito del gol vittoria di qualche settimana fa, che sembra aver spianato all’ex Trapani la strada verso una stagione ricca di soddisfazioni.

Bollini a “I Laziali Sono Qua”: “I tifosi permettano ai giovani anche di sbagliare”

Se la Lazio Primavera nell’ultimo quadriennio si è imposta come miglior formazione a livello nazionale con uno scudetto, due Coppe Italia, una Supercoppa in bacheca e altre due finali (scudetto e Supercoppa) disputate e perdute, il merito è anche e soprattutto suo. Alberto Bollini ha messo le basi sui successi della squadra di Simone Inzaghi, e finora resta l’unico allenatore capace di vincere lo scudetto in biancoceleste negli ultimi venti anni. Dopo il “dream team” di Mimmo Caso con Nesta e Di Vaio, due titoli Primavera sono arrivati solo sotto la sua gestione, nel 2001 e nel 2013. Il tecnico, reduce da un’esperienza in Lega Pro sulla panchina del Lecce ed attualmente secondo di Reja all’Atalanta, è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione di riferimento di tutti i tifosi biancocelesti, “I Laziali Sono Qua”, ed ha fatto il punto con i conduttori Danilo Galdino e Vincenzo Oliva sul momento biancoceleste, con la ripresa del campionato che vedrà domenica prossima gli uomini di Pioli impegnati sul campo del Sassuolo.

Sulla realtà del campionato: “La Fiorentina al momento è la nota più positiva, per come riesce ad abbinare la qualità del gioco alla concretezza. Tra le note liete di questa parte iniziale del campionato posso inserire sicuramente anche la nostra Atalanta, il Sassuolo ed il Torino. Ci sono squadre che esprimono un buon calcio, mentre possiamo dire che la sorpresa negativa è la Juventus, anche se il ritmo in testa non esclude un possibile rientro dei bianconeri in chiave scudetto. Lazio e Roma sono state molto criticate, ma alla fine si sono assestate già nelle posizioni di vertice.”

Proprio il Sassuolo sarà il prossimo avversario della Lazio. Secondo Bollini: “Il Sassuolo è una squadra che ha una propria identità indipendentemente dall’avversario. E’ una società che merita complimenti così come il tecnico Di Francesco, che sa esprimere un 4-3-3 molto organizzato. Sassuolo-Lazio sarà una partita che promette spettacolo, che si deciderà negli ultimi trenta metri, con gli attaccanti pronti a fare la differenza e capitalizzare al meglio il gioco espresso dalle due squadre.”

La tegola per Stefano Pioli è l’infortunio di Lucas Biglia. L’ennesimo, con Danilo Cataldi di nuovo in pole position per sostituire il regista argentino. Bollini sottolinea come: “Cataldi è l’espressione migliore della politica del settore giovanile della Lazio, che negli ultimi cinque anni ha saputo fare grandissime cose. Per Cataldi l’esperienza a Crotone è stata fondamentale: la sua migliore qualità è l’intraprendenza tattica e la visione di gioco. Un ragazzi di ventuno anni come lui deve essere forte se arriveranno critiche, che inevitabilmente non mancano quando si gioca in una piazza importante. I tifosi devono dare la possibilità a Danilo e agli altri giovani della Lazio di crescere e qualche volta anche di sbagliare, senza soffocarli con eccessive pressioni, che in misura giusta possono invece aiutare i ragazzi a maturare.”

Ci sono altri due giovani nella rosa di Pioli che Bollini conosce molto bene: Keita e Onazi. “Ormai sono due ragazzi che si sono fatti conoscere benissimo. Ricordo come Keita ha avuto la pazienza di allenarsi per un anno intero senza giocare, dimostrando una grande forza caratteriale. Onazi è un ragazzo di grande sensibilità: ricordo che alla prima convocazione ricevuta dalla Nazionale nigeriana è subito tornato a Formello per regalarmi la maglia, dicendo che era stato merito mio se era arrivato fin lì: indice anche di una riconoscenza che nel calcio non sempre è scontata.”

Su Milinkovic-Savic: “Mi aspettavo un giocatore già pronto perché c’è grande cultura del settore giovanile in Serbia, dove i giovani vengono immediatamente lanciati in campionato, e si ritrovano ad essere più pronti a livello di temperamento e di personalità, e di confrontarsi ad alti livelli.”

L’analisi si sofferma anche sul lavoro del tecnico laziale: “Pioli ha un grande merito, ha dato motivazioni ai giocatori e ha dato un’impronta molto chiara al suo gioco. Sono molto contento per lui perché ha grande cultura sportiva e ha fatto la cosiddetta gavetta fino in fondo: la grande stagione dell’anno scorso conoscendo la sua professionalità non mi ha sorpreso ed anche ora, dopo un momento difficile, è tornato ai vertici della classifica della Serie A. Anche in Europa League la Lazio, così come altre squadre capaci di esprimere un gioco eccellente come Napoli e Fiorentina, può essere protagonista. A livello di qualità alle italiane non manca nulla per primeggiare in questa competizione. L’incognita può arrivare dal dover giocare il giovedì e dalla maggiore pressione mediatica che, inevitabilmente, si riversa sul campionato.”

Fabio Belli

LAZIONALI – Kishna: “Contavamo sulla vittoria, ma stiamo facendo un buon lavoro”

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C’è grande delusione in casa dell’Olanda U21 dopo lo stop imposto dalla Slovacchia successivamente ai due successi ottenuti nelle gare di qualificazione. A farsene portavoce l’attaccante, in forza alla Lazio, Ricardo Kishna, che ha così commentato l’andamento del match ai microfoni dei media locali: “Ci aspettavamo di vincere, ma ora sarà importante capire come abbiamo giocato e dove abbiamo sbagliato. Il lavoro che abbiamo fatto è stato buono, quindi presto arriveranno anche i risultati“. Una battuta poi sui metodi di preparazione imposti ai giocatori in Olanda: “In Italia è stato molto apprezzato il modo in cui l’Ajax mi ha formato e anch’io ne sono molto fiero. Lì si puntava molto sul lavoro individuale, di cui i giovani come me hanno beneficiato tantissimo quando poi sono andati a giocare all’estero“. Adesso per Kishna, così come per il compagno Wesley Hoedt, è previsto il rientro a Roma, per iniziare a preparare, insieme al resto della squadra, la trasferta di domenica prossima sul campo del Sassuolo.

Candreva e Parolo, Fratelli d’Italia sulle orme di Guarisi e Piola

In principio furono Anfilogino Guarisi e Silvio Piola. “Oriundo” il primo, italianissimo il secondo, entrambi uniti da un marchio di fabbrica: campioni del mondo con la Nazionale azzurra negli anni trenta, e laziali doc ai tempi in cui la squadra biancoceleste, sotto la presidenza Gualdi, arrivò a sfiorare lo scudetto del 1937. Insieme furono i primi laziali che in coppia parteciparono ad una spedizione ufficiale della Nazionale, durante la Coppa Internazionale del 1933-1935. Guarisi fu riconfermato per il Mondiale del 1934: da vincere a tutti i costi, e fu vinto, in casa. Al trionfo di Roma Silvio Piola non partecipò, ma si rifece nel 1938, quando tutta Parigi si alzò per applaudire il più forte calciatore italiano dell’epoca assieme a Meazza, quando il talento di Valentino Mazzola stava quasi per sbocciare. Allo stadio di Colombes l’Italia fece il bis mondiale, e i gol di Piola, il centravanti della Lazio di allora, restano nella storia del calcio.

Una cosa è certa: le coppie laziali portano fortuna alla Nazionale. Che nel 1936 a Berlino si era laureata campione olimpica con un altro due biancoceleste tra i convocati. Giuseppe Baldo e Francesco Gabriotti. E compiendo un deciso passo avanti nel tempo, anche nell’ultimo trionfo Mondiale dell’Italia nel 2006 i laziali erano in tandem. C’erano Massimo Oddo e Angelo Peruzzi, seppur non protagonisti assoluti in campo, tra i ventitré convocati da Marcello Lippi. Ricordi che ora tornano di prepotenza attuali, visto che un altro duo biancoceleste è stato protagonista della vittoria in Azerbaijan che ha portato ufficialmente l’Italia di Conte a Francia 2016.

Stiamo parlando ovviamente di Antonio Candreva e di Marco Parolo, autori di una prestazione assolutamente convincente (di Candreva anche l’assist per il gol del 2-1 di El Shaarawy) e soprattutto capaci negli ultimi mesi di esprimersi con continuità in azzurro come nessun laziale era riuscito a fare in tempi recenti. Assente nelle ultime partite della Lazio di Stefano Pioli per infortunio, Candreva sembra pronto a tornare ad offrire il suo contributo alla causa biancoceleste così come ha fatto con quella azzurra. Parolo sta dimostrando una crescita che obiettivamente fa tirare un bel sospiro di sollievo ai tifosi laziali. Il centrocampista delle ultime partite e della trasferta di Baku si avvicina finalmente a quello visto nella stagione scorsa, e non a quello opaco e confuso del difficilissimo avvio di stagione laziale.

Martedì sera c’è all’orizzonte un appuntamento speciale per Candreva e Parolo, chiamati a difendere l’azzurro d’Italia nella loro Roma. Con la qualificazione messa già in tasca, forse Antonio Conte contro la Norvegia metterà in atto un turn over che potrebbe lasciare almeno uno dei due in panchina dal primo minuto. Ma i tifosi biancocelesti che saranno all’Olimpico potranno applaudire comunque quelle che di fatto al momento sono due colonne azzurre, che dovranno trascinare la squadra di Pioli ad una ripresa di campionato di fuoco, con la classifica cortissima e un nuovo tour de force di impegni che da qui alla prossima sosta per la Nazionale porterà fino al derby.

Fabio Belli