Lazio-Saint Etienne, incontro valido per la seconda giornata di Europa League che si disputerà domani alle ore 19, è una sfida che incute timore visto ciò che successe l’anno scorso a Milano, quando i tifosi francesi in occasione dell’incontro con l’Inter, misero il capoluogo milanese a ferro e fuoco. Per facilitare il flusso dei tifosi l’apertura dei cancelli è prevista per le ore 16.30. Tramite una nota della Questura si viene a sapere che “in relazione alle valutazioni condivise nel contesto della collaborazione internazionale di polizia, si considera ad alto rischio la tifoseria del Saint Etienne, ed è stato quindi predisposto un piano di massima sicurezza“. Inoltre, sul comunicato viene precisato che “sono 1027 i tifosi della squadra ospite, che arriveranno a Roma a bordo di autobus ed aerei, tra questi circa 300 ad alto rischio noti per abuso di alcol e uso di artifizi esplodenti. Dal pomeriggio, gli ospiti francesi potranno recarsi in piazzale delle Canestre da dove saranno scortati a bordo di eventuali pullman privati e, per coloro che giungeranno con altri mezzi, con autobus messi a disposizione dall’Atac”.
FOCUS – Lazio seconda solo alla Fiorentina
Mentre, come al solito, tutti gli addetti ai lavori decantano le strabilianti imprese – inesistenti e secondarie – delle altre formazioni, sono pochi quelli che si sono soffermati sul vero dato che conta realmente: quello dei punti ottenuti. Il dato reale di questa speciale classifica, taciuto da e ai più, è che la vera protagonista dell’anno solare nella città eterna, sia in passato che in questa stagione, è la Lazio e non i “fantasmagorici” dirimpettai. La classifica tiene conto dei punti fatti nelle ultime 22 giornate del 2014-15 e quelli ottenuti in queste prime sei giornate di campionato. A differenza della classifica stagionale, questa speciale graduatoria, fa riferimento al calendario gregoriano, cioè partendo dal 1° gennaio fino al 31 dicembre. In questo specifico arco temporale, con 17 vittorie, 3 pareggi e 8 sconfitte su 28 partite disputate nel 2015, la squadra biancoceleste ha raccolto ben 54 punti, risultando seconda a livello nazionale solo alla Fiorentina, che di punti ne ha fatti 55 (sorpasso effettuato grazie al 4-1 sull’Inter nell’ultima giornata), e davanti alla Juventus che ne ha raccolti 53. Inoltre la truppa di Pioli ha il secondo miglior attacco con 51 goal segnati e la quarta miglior difesa con 30 reti subite (dato peggiorato solo ultimamente a causa dei 9 gol subiti nelle ultime due trasferte, a Verona con il Chievo e a Napoli). In questa speciale classifica, valevole solo ai fini statistici, che rende onore alla Pioli-band sono state determinanti le otto vittorie consecutive della squadra biancoceleste conseguite nella passata stagione (dalla ventitreesima alla trentesima giornata). Stranamente tra tutti gli addetti ai lavori nessuno ha preso in considerazione il valore di questi dati mentre, volendo malignare, si può immaginare con quanta enfasi avrebbero trovato risalto sui giornali e sui media nazionali se questi risultati fossero stati ottenuti da Juventus, Milan, Inter e Roma. Ciò che salta all’occhio dei lettori in questa graduatoria è la fase calante dei giallorossi. La squadra di Garcia occupa il settimo posto – insieme al Napoli – a 45 punti, con 39 goal realizzati (media appena migliore delle squadre che si trovano in genere in zona salvezza) e 27 subiti. L’Inter, capolista in campionato al pari dei viola, è invece quinta a 49 punti, in risalita grazie alle cinque vittorie consecutive di questo inizio campionato. Il Milan si trova al dodicesimo posto a 36 punti ed ha la terza peggior difesa (41 reti subite). Questa speciale classifica – ribadiamo valevole solo a fini statistici – dimostra che non è tutto oro ciò che luccica o, perlomeno, che i dati riportati e fatti passare dagli addetti ai lavori per oro colato, non sempre corrispondano alla realtà dei fatti.
Ghoulam: “Lazio da Champions, ma spero in un’impresa dell’ASSE”
Faouzi Ghoulam non ha dimenticato il suo passato nelle fila del Saint Etienne. Ai microfoni del quotidiano ‘Le progres’, il difensore del Napoli ha avvertito i suoi ex compagni in vista del match di giovedì sera contro la Lazio: “I biancocelesti sono fortissimi nei singoli, anche se hanno un buon potenziale anche come squadra. Oltretutto sono in un buon momento e hanno un collettivo molto forte. Non è un caso se l’anno scorso sono stati la sorpresa del campionato piazzandosi al terzo posto davanti a noi. Il pericolo più grande? Felipe Anderson, è devastante sotto il profilo della potenza di accelerazione e in più ha fatto anche molti assist. Nonostante la forza in attacco del Saint Etienne, la Lazio proverà a portare a casa il risultato con un calcio molto offensivo, anche se ancora un po’ carente in difesa. Mi auguro che il Saint Etienne possa fare un grande risultato all’Olimpico, sarebbe un’impresa perché la Lazio è la favorita del girone. Occhio però anche a Keita e Candreva, che sono velocissimi, e a gente come Biglia e Cataldi in mezzo e Djordjevic, Matri e Klose in avanti. Personalmente, considero la Lazio un top club di Serie A, a livello della Champions League“.
Nanni a “I Laziali Sono Qua”: “Anderson è il talento più puro della Lazio”
Protagonista dello scudetto del 1974, Franco Nanni ha sempre incarnato lo spirito indomito della Lazio del primo titolo. L’ex centrocampista è intervenuto nella trasmissione radiofonica di riferimento per tutti i tifosi laziali sugli 88.100 di Elle Radio, “I Laziali Sono Qua”, condotta da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva. Alla vigilia del match col Saint Etienne in Europa League, il campione d’Italia in biancoceleste ha fatto il punto sul momento di Parolo e compagni.
Come la banda Maestrelli, anche la squadra di Pioli, in svantaggio contro il Verona, ha atteso domenica scorsa gli avversari in campo per ribaltare il risultato. Franco Nanni ovviamente c’era, e ricorda quell’episodio: “La rimonta contro il Verona fu l’episodio di svolta nella stagione dello scudetto. Quel match fu l’emblema dello spirito di quel gruppo, capace di esprimere la massima aggressività a livello agonistico. Eravamo forse, per l’epoca, la prima squadra capace di proporre in campo il pressing a tutto campo, soprattutto nella prima mezz’ora di gioco. Avevamo fame di farci conoscere, giovani che dovevano confermare quanto di buono fatto l’anno prima, proprio come la Lazio di adesso. La squadra di Pioli è in grado di dare soddisfazione, soprattutto ha degli esterni che tolgono il fiato per la bellezza dei numeri prodotti in campo, su tutti Felipe Anderson, che considero il talento più cristallino della squadra.”
La partenza della Lazio non è stata però all’altezza delle aspettative. Secondo Nanni: “A causa degli infortuni e di diverse esigenze Pioli si è trovato a cambiare molto, e l’intesa purtroppo non poteva essere immediata. Per esprimere la sua qualità la Lazio deve essere in forma: solo in questo caso può essere in grado di dare fastidio a tutti. Recuperare elementi importanti sarà fondamentale, altrimenti non si potrà vedere la vera Lazio.”
Su Pioli: “In Italia la realtà è ipercritica, anche Allegri dopo la stagione scorsa viene messo sulla graticola. La cosa importante è che Pioli sia riuscito a circoscrivere la situazione, senza proclami né accuse nei momenti più difficili. Questo ha aiutato a mantenere la calma anche all’interno del gruppo. Pioli rispetta e vuole essere rispettato: su questa base è riuscito a trovare le soluzioni giuste per ovviare all’emergenza, aspettando poi di recuperare tutti gli infortunati.”
I tanti giovani che si stanno mettendo in luce nella Lazio hanno catturato l’attenzione di Nanni. “Quando un giovane è di talento e ha valore, deve giocare. Solo giocando i ragazzi possono migliorare e fare esperienza. Io all’inizio degli anni settanta ho vinto due campionati “Di Martino”, l’allora competizione riservata ai giovani e alle riserve. Era una possibilità in più per tanti ragazzi che volevano emergere. Ora queste chance non ci sono: guardate il Milan che ha fatto esordire Calabria solo per necessità, e si è ritrovato tra le mani un talento eccezionale.”
Per tornare quella dell’anno scorso, la Lazio dovrà recuperare per forza di cose, secondo Nanni, i suoi big: “A Verona si è visto come Biglia sia in grado di gestire il traffico a centrocampo. Un altro da attendere con fiducia è De Vrij, che in difesa riesce a fornire una tranquillità al reparto non indifferente: l’olandese è l’unico del reparto arretrato con determinate caratteristiche, capace di esprimere una spiccata personalità.”
Un’analisi generale sui valori espressi dalle prime sei giornate del campionato vede Nanni sottolineare i nuovi valori espressi dal torneo: “Si pensava che la Juventus, nonostante le cessioni di tre big, continuasse a dominare e invece non è stato così. Il campionato è imprevedibile, l’Inter nonostante il grande inizio non mi dava grande fiducia, con la Fiorentina che ha confermato le mie perplessità sui nerazzurri. Gli stessi viola, assieme al Napoli, potrebbero puntare a qualcosa di importante: le grandi infatti non hanno ancora trovato l’intesa, e anche squadre come il Sassuolo e il Chievo hanno espresso valori importanti approfittando di questi tentennamenti delle formazioni più importanti.”
Domenica la Lazio affronterà il Frosinone: “I ciociari arriveranno all’Olimpico con la forza dei nervi distesi: sono partite in cui la Lazio avrà tutto da perdere, visto che la vittoria viene considerata quasi scontata, e qualunque altro risultato scatenerebbe polemiche a non finire. Nel nostro primo anno dopo la promozione dalla B, ottenemmo cinque punti tra Inter, Fiorentina e Juventus nelle prime tre giornate. La nostra forza era la tranquillità, per questo le matricole spesso riescono a giocare brutti scherzi a squadre maggiormente titolate. Il morale per una squadra di calcio è importantissimo: se è alto, riescono anche le cose più difficili, se è basso, i problemi si moltiplicano. Spesso volere è potere.”
Canigiani: “Più di 8mila i biglietti venduti per il Saint Etienne”
A poche ore dal doppio impegno casalingo contro Saint Etienne in Europa League e Frosinone in campionato, il responsabile marketing della Lazio Marco Canigiani è intervenuto sulle frequenze di ‘Lazio Style Radio’ per aggiornare i dati sulla biglietteria: “Per la gara con i francesi abbiamo superato quota 8mila tagliandi, speriamo in un incremento tra oggi e domani che dia luogo ad una cornice di pubblico cospicua. Purtroppo in EL abbiamo avuto la sfortuna di avere tutte le gare interne alle 19. Per domenica invece abbiamo staccato 4500 biglietti, molti dei quali di tifosi provenienti da Frosinone. Contro i gialloblu prevedo un buon afflusso di pubblico, considerata la posizione in classifica e l’intento di arrivare alla sosta con una vittoria“.
ASSE, Galtier ci crede: “Lazio favorita, ma vogliamo gli ottavi. Temo l’attacco biancoceleste”
Mancano poco più di 24 ore alla sfida di Europa League tra Lazio e Saint Etienne. Una gara diversa dalle altre per l’allenatore dei ‘Verdi’ Christophe Galtier, che all’inizio della carriera sfidò i biancocelesti in Champions con il Marsiglia. Quella volta Simone Inzaghi e Alen Boksic gli rifilarono una sonora cinquina: una batosta che l’ex secondo dei biancazzurri non vuole assolutamente ripetere ma che, anzi, ha tutte le intenzioni di ‘vendicare’, come ribadito in un’intervista al ‘Corriere dello Sport’.
“Come stiamo? Bene, penso siamo arrivati ad un buon livello. Prima della sconfitta con il Nizza avevamo collezionato cinque vittorie consecutive e credo che riusciremo a smaltire la delusione prima di giovedì. In generale direi che siamo su una buona dinamica. Rispetto all’anno scorso, abbiamo una rosa più grande e quindi possiamo adottare il turnover su più piani. Abbiamo apportato alla squadra un mix di freschezza ed esperienza, con dei giovani che stanno crescendo bene e di livello tale da integrarsi alla perfezione con il gruppo dei professionisti e dei giocatori più di peso come Roux e Beric. Chi arriverà agli ottavi? Lazio e Dnipro sono senza dubbio favorite, ma anche noi ambiamo a qualificarci in virtù dell’esperienza dello scorso anno. In questi anni il club ha sempre fatto passi in avanti ed io ho dato il mio contributo cercando il dialogo nella gestione del gruppo”.
“La Lazio? È ad un buon livello, sta riprendendo un buon ritmo. L’incidente di percorso che ha avuto con il Napoli non mi fa dubitare sul suo stato di forma. Cosa temo di più? La qualità del suo attacco nel crearsi occasioni e la dinamica del suo gioco. Djordjevic? Ci avevo messo gli occhi quando era in Francia, ma purtroppo non se n’è fatto niente perché sapevo che sarebbe andato alla Lazio. Lo apprezzo perché ha molta qualità e sono sicuro che farà grandi cose in biancoceleste. Biglia? Non c’è solo lui da tenere d’occhio. Penso anche ad Anderson, che ha un livello davvero buon ottimo, e a Keita, che può far male con la sua velocità“.
“Andremo a Roma per vincere, ne abbiamo bisogno perché con il Rosenborg non siamo riusciti ad andare oltre il pari. Favorite per la vittoria del trofeo? Al momento è difficile vederne, perché, come ha dimostrato il Dnipro l’anno scorso, ci possono essere sempre delle sorprese. Sorpreso dell’exploit delle squadre ‘minori’ nei campionati europei? No, anche perché credo sia presto per fare un giudizio sulla stagione. In Italia vedo l’Inter tra le favorite, penso che la Juve si riprenderà e, da francese, spero che anche la Roma di Garcia e del suo staff tecnico transalpino possa fare bene“.
L’ora di Ravel: in Lazio-St. Etienne sarà il momento di Morrison?
L’ora di Ravel: contro il Saint Etienne quello che secondo molti è l’inglese con la valigia, è pronto a mettere radici in biancoceleste. Sul campo innanzitutto: per vedere se l’innesto terrà, Stefano Pioli dovrà trovare per lui la giusta collocazione in campo. E se il tecnico laziale confermerà il 4-2-3-1, Morrison dovrebbe far parte del trio di incursori alle spalle dell’unica punta di ruolo, per fare vedere finalmente quegli sprazzi di talento che sin dal ritiro estivo si sono potuti apprezzare, ma che non hanno trovato conferma nelle partite che contano. Finora.
Il talento di Ravel è un po’ come quella luce nel cielo che vedi con chiarezza e ti sbalordisce, e poi è tutto un: “Hai visto? Hai visto?”, ma per la brevità del fenomeno nessuno ha visto nulla. Ma Morrison è stato un oggetto non identificato solo nelle ultime stagioni. Il suo talento fu notato in maniera piuttosto nitida da Phil Brogan, vecchio squalo della United Academy a Manchester. Che sottopose le giocate del giovane Ravel a sir Alex Ferguson in persona, nonché a uno che di attaccanti da marcare se ne intendeva, Rio Ferdinand. C’erano due ’93 sotto gli occhi del gatto e della volpe mancuniani: “quello” è veramente forte, si dissero, ma Ferguson e Ferdinand concordarono con Brogan: “l’altro” era decisamente meglio, capace di far impazzire le folle se gestito nel modo giusto.
“L’altro” era Ravel, “quello” un certo Paul Pogba. Se uno ci pensa oggi, non ci può credere. L’esordio con la maglia dei Red Devils arrivano a diciassette anni, ma per vedere il vero Ravel nel calcio inglese, bisogna aspettare altre tre stagioni. Caratterialmente il ragazzo è sul conflittuale: in realtà in campo è taciturno e abbastanza disciplinato, una figurina che non combacia con quelle dei tanti assi tutto genio e sregolatezza del calcio inglese. E’ fuori che abbondano le distrazioni. Problemi che Ravel sembra aver risolto nella stagione 2013/14, con la maglia del West Ham. L’anno precedente era arrivata la prima stagione giocata con continuità, ventisette presenze in Championship con il Birmingham City. Ma con gli “Hammers” arrivano i primi gol in Premier League.
L’amore sboccia a gennaio, da una parte all’altra di Londra. Il West Ham fatica a gestirne il carattere, lo spedisce di nuovo in Championship al Queens Park Rangers. E con il QPR Morrison va a segno nove volte in sedici apparizioni, contribuendo in maniera tangibile a trascinare la squadra in Premier League. Ciò che è più importante, è che il talento di Ravel sembra definitivamente sbocciato. Gli “Hammers” però se lo riprendono e lo rimandano in Championship, a Cardiff. Uno schiaffo ancora mal digerito da Ravel, che si riperde in un’apatia che puntualmente lo avviluppa quando non sente fiducia intorno a sé. A gennaio arriva la rescissione con il West Ham e la firma, a sorpresa, con la Lazio, che dai temi di Gazza non puntava su un calciatore inglese.
La fama di Ravel, però, lo precede. Da quando è arrivato a Roma, sarà scappato in Inghilterra almeno cinquanta volte. Solo sui giornali però, affamati di ritrovare un nuovo Gascoigne con cui riempire le colonne. Morrison in realtà lavora a fari spenti: ad Auronzo incanta, e l’unico reale momento di nervosismo arriva quando Pioli, con la Lazio in crisi di risultati, non lo lancia come previsto in Europa League contro il Dnipro. Uno strano botta e risposta, in una lingua a metà tra italiano, inglese e quella “universale del calcio”. L’ennesima smentita, in realtà. Gli inserimenti chiesti da Pioli in conferenza stampa arrivano però in allenamento. Ciò che è più importante: e adesso, finalmente, sembra sia arrivata l’ora di Ravel: dopo i tweet e i giornali è ora di far parlare il campo contro il Saint Etienne. E se Ravel ci sarà, qualcuno dalle tribune dell’Olimpico si girerà sbalordito verso il vicino di posto e dirà di nuovo: “Hai visto? Ma l’hai visto?”. La speranza è che stavolta lo vedano tutti, e non per una partita sola.
Fabio Belli
Canale tematico Lazio anche su Mediaset Premium?
Il canale tematico Lazio potrebbe sbarcare anche su Mediaset Premium – come riporta l’edizione odierna del Tempo – il patron biancoceleste Lotito infatti oltre a Sky vorrebbe portare il suo canale tematico anche sul digitale. Ma non sarà semplice perché trovare l’accordo con la piattaforma digitale, soprattutto visti i rapporti tesi con con Murdoch dopo il rifiuto biancoceleste di rendere il canale “in chiaro” come Juve e Roma.
Lulic nuova vita da terzino
Lulic alla Lazio sta vivendo un nuova vita da terzino sinistro – come scrive quest’oggi il Corriere dello Sport – contro il Genoa la svolta della stagione, con la fascia di capitano al braccio a confezionato l’assist vincente per la rete di Djordjevic. A Verona la conferma con una prestazione di livello su tutto l’out sinistro. Nelle gerarchie di Pioli ora c’è il bosniaco, poi Radu ed infine Braafheid, in un ruolo che però Lulic non ama particolarmente ma che sa interpretare alla perfezione. Radu in quest’inizio di campionato non ha dato più quelle garanzie che tutti ci si aspettavano, nonostante il rinnovo per cinque anni. Braafheid non invece è molto indietro nelle considerazioni di Pioli ed infatti il suo nome non figura neanche in lista Uefa. Con questo scenario, Lulic rischia di ritagliarsi un nuovo capitolo della sua carriera, provando a diventare in quella porzione di campo uno dei migliori esterni della Serie A.
Keita presto la cittadinanza spagnola
Buone notizie per Keita Balde Diao e la Lazio, a breve sarà un giocatore comunitario. Infatti – come riporta l’edizione odierna de Il Messaggero – in Spagna sembra che stia arrivando il passaporto comunitario del giocatore. L’iter burocratico infatti procede spedito ed entro la fine dell’anno Keita sarà a tutti gli effetti un cittadino spagnolo, con tanto di possibilità di rispondere all’eventuale chiamata della nazionale iberica Under 21.
EUROPA LEAGUE – L’ex Perea: “Lazio prova a vincere la coppa”
Per affrontare al meglio il Saint-Etienne arrivano consigli alla Lazio da oltralpe. L’ex biancoceleste Brayan Perea, quest’anno in Ligue 1 in prestito secco al Troyes, ha affrontato i verdi di Francia in campionato la settimana scorsa: “sono una bella squadra e giocano un ottimo calcio – ha dichiarato in un intervista nell’edizione odierna di Repubblica – hanno anche delle buone individualità, soprattutto l’esterno Moonet-Paquet e il centravanti Roux. Sono messi molto bene pure dietro con due centrali forti fisicamente come Sall e Pogba, il fratello dello juventino Paul, che però non ci sarà domani. Il centrocampo – continua Perea – può essere considerato il loro punto debole. La Lazio è più forte, ma non deve abbassare la guardia”. Per il giovane colombiano la squadra biancoceleste ha tutte le qualità per andare avanti in Europa League: “Vincere un trofeo non è mai semplice, si deve sempre lavorare con grande attenzione. Ma Pioli ha creato un grande gruppo ed è giusto provarci”. Quando gli viene chiesto chi potrà essere decisivo domani, Perea non ha dubbi: “Felipe Anderson e Keita: con loro mi sento sempre, spero possano fare bene. Ma è riduttivo far ricadere tutto su uno o due giocatori, la Lazio dovrà dare il 100%”.
Lazio all’Olimpico sempre ok
Giovedì all’Olimpico si accendono i riflettori sulla Lazio e sull’Europa League. In quest’inizio di stagione l’impianto capitolino – come riporta l’edizione odierna del Corriere dello Sport – ha sempre regalato soddisfazioni alla squadra di Pioli, qui ha perso anche il Bayer Leverkusen nell’andata del preliminare di Champions League. Poi sono arrivare le vittorie con Bologna, Udinese e Genoa che hanno tenuto vive le ambizioni laziali nonostante i due pesanti ko esterni a Napoli ed a Verona contro il Chievo. I prossimi due incontri dunque fra le mura amiche per tornare a volare.
Gasperini ci ripensa su: “Contro la Lazio troppi giocatori fuori”
Dopo la batosta di Napoli non era facile ripartire ma la Lazio con forza, in pochi giorni, è riuscita a sfatare il tabù Genoa e trasferte. Proprio la vittoria sui ligure è stata benefica facendo tornare il sereno in quel di Formello. Tre punti arrivarti – secondo Gasperini nell’intervista odierna alla Gazzetta dello Sport – solo perchè la Lazio ha approfittato di un Genoa incerottato: “Ci siamo trovati a gestire una situazione difficile con diversi elementi indisponibili per tanto tempo. Perciò si è creata una vera e propria difficoltà a livello di organico per completare e allestire la squadra”.
MARCHETTI – Il muro biancoceleste che vuol far grande la Lazio
Possiamo dirlo: Federico Marchetti sta tornando ai livelli che gli competono. Dopo la brutta parentesi dello scorso anno e, in parte, di due anni fa con il clamoroso errore contro il Ludogorets, il portierone biancoceleste si sta confermando ora tra i migliori del suo ruolo in Serie A. Il numero 22 della Lazio, dopo aver saltato i preliminari di Champions League e le prime due giornate di campionato, è tornato a difendere la porta laziale.
OLIMPICO: tra le mura amiche dello Stadio Olimpico, Marchetti in questo campionato è stato titolare per due partite su tre. Con lui in porta la Lazio ha ottenuto due brillanti vittorie con il medesimo punteggio: 2-0. Le vittime sono state, in ordine di calendario, l’Udinese e il Genoa. Vittorie che sono da attribuire anche agli ottimi interventi compiuti da Federico. Con l’Udinese ha letteralmente salvato l’1-0 con una smanacciata che vale quanto un gol. Contro il Genoa ha tenuto testa agli attacchi dei grifoni nel primo tempo quando la retroguardia biancoceleste sembrava in bambola dei rossoblu. Sarà un caso che l’unico gol subito dalla Lazio sia avvenuto in sua assenza (Lazio – Bologna 2-1)? Forse non è solo un caso…
SICUREZZA: tralasciando la debacle di Napoli in cui la Lazio ha pagato, forse, anche la stenachezza del match europeo, ma soprattutto un approccio gara completamente da dimenticare come è successo contro il Chievo, Marchetti ha dato sicurezza al reparto arretrato. I difensori sanno di poter contare su un “numero 1” che può letteralmente togliere le castagne dal fuoco. Una sua parata può valere una vittoria e le sue indicazioni favoriscono anche il posizionamento del quartetto difensivo. Non a caso, i tifosi e l’allenatore sono spesso in ansia quando manca all’appello.
GRINTA: forse se avrebbe giocato in mezzo al campo come centrocampista sarebbe stato premiato come capitano. La sua grinta, la sua caparbietà, il suo farsi rispettare dagli avversari, lo fanno leader del reparto arretrato e tra i più “attivi” quando c’è da protestare. La sua voglia di farsi valere e l’adrenalina che mette in campo in ogni partita, è uno stimolo al resto della squadra a caricarsi al massimo e a rendere al meglio. Anche per questo motivo è molto amato dalla tifoseria e le sue esultanze ai gol sono da cineteca!
Marchetti, la saracinesca al servizio della Lazio
Marco Corsini
Ordinanza anti alcool per Lazio – Saint Etienne
In vista del match di giovedi sera alle ore 19 tra Lazio e Saint Etienne, la prefettura di Roma ha diramato l’ordinanza anti alcool. Memori dei disordini causati dai tifosi olandesi lo scorso anno, il prefetto ha ordinato la restrizione della vendita di alcolici per il centro di Roma e nelle zone vicine allo Stadio. Di seguito il comunicato intero:
“Il prefetto Gabrielli ha vietato il consumo, la somministrazione e la vendita di bevande in contenitori di vetro, nonchè la vendita e la somministrazione di bevande alcoliche. Dalle ore 08.00 alle ore 24.00 del 1 ottobre 2015, nell’area del c.d. »Tridente«, sarà vietata la vendita per asporto e la somministrazione di alcolici di gradazione superiore al 5%; nelle stesse ore e nella medesima zona, non sarà possibile neppure acquistare per asporto o consumare bevande di qualunque tipologia in contenitori di vetro e lattine. Tutto ciò per preservare possibili pericoli per la sicurezza pubblica derivanti dall’abuso del consumo di bevande alcoliche e dal lancio di bottiglie di vetro e lattine si è reso necessario alla luce dei comportamenti posti in essere, in precedenti occasioni, dalla tifoseria della squadra ospite“
INFERMERIA – Ottime notizie: contro il Frosinone tornano due titolari
Il medico sociale Roberto Bianchini è intervenuto su Lazio Style Radio per fare il punto sull’infermeria: “Candreva da venerdì ricomincerà a pieno con il resto della squadra, se le decisioni del tecnico confermano quelle del campo sarà disponibile per domenica. Matri da domani pomeriggio dovrebbe riaggregarsi al resto della squadra. Sulla decisione del tecnico risponderà uguale al campo, teoricamente potrebbe essere convocabile anche per giovedì. Per Klose i tempi sono quelli che abbiamo già detto, lo rivedremo con de Vrij nel periodo della ripresa dopo la sosta. Konko dovrebbe, nell’arco di un paio di giorni, aver superato il risentimento muscolare al polpaccio e rientrare a pieno con i compagni. Da venerdì o dall’inizio della prossima settimana, Prce si potrà ritenere recuperato. La pausa influirà sui recuperi, anche se alcune pedine le recuperiamo già da prima. Candreva Konko e Matri saranno disponibili anche da prima della pausa, ovvero dalla partita con il Frosinone”.
Kezman, ag. Milinkovic: “Questo è soltanto l’inizio. Pradé? Dica ciò che vuole”
Sta cominciando a far conoscere tutto il suo potenziale Sergej Milinkovic-Savic! Il colpo più costoso del mercato biancoceleste, in un mese ha conquistato la Lazio e i laziali grazie alla sua grinta, determinazione e talento. Sembrava già destinato a essere il bidone dell’estate, e invece il giovanissimo centrocampista serbo ha impiegato poco a diventare una pedina inamovibile dei biancocelesti.
Era stato detto in tempi non sospetti che Sergej Milinkovic-Savic era un giocatore dalle grandi qualità, (non a un caso era stato nominato tra i 3 giocatori più forti del mondiale Under 20, vinto dalla sua Serbia), ma non era facile per un ragazzo di soli 20 anni essere catapultato – dopo una trattativa estenuante – in una realtà importante come la serie A: altro paese, altra lingua, altra vita, la pressione di una grande piazza come Roma, senza tralasciare il peso dei 10 milioni di euro spesi…tutti fattori non ha agevolato il suo impatto. “Non è un giocatore che sposta gli equilibri” aveva tuonato il d.s. della Fiorentina Pradé dopo aver perso il duello con la Lazio per il suo acquisto e fino a un mese fa i fatti sembravano dargli ragione. Poi all’improvviso la scintilla che cambia il destino…durante una partita con l’U21 serba Sergej ha messo in mostra tutto il suo repertorio (clicca qui per vedere) e da quel momento ha cominciato a crescere a vista d’occhio…il gol con il Dnipro in Europa League, le grandi prestazioni con Genoa e Hellas Verona…tutte prestazioni esaltanti che, non solo hanno portato alla chiamata nella nazionale maggiore della Serbia, ma hanno fatto anche letteralmente stropicciare gli occhi ai tifosi biancocelesti e a tutti gli addetti ai lavori o quasi…si perché il suo agente Meteja Kezman non ha mai dubitato del suo assistito e ha ribadito questo concetto ai microfoni del portale Lalaziosiamonoi.it:
“La Lazio è stata la scelta perfetta per Sergej, la squadra più adatta per un giocatore come lui. Certo, dispiace aver perso la Champions, era un obiettivo al quale tutti tenevano, ma ormai è il passato. Non avevo dubbi sul fatto che Milinkovic-Savic potesse affermarsi e fare bene, per me non è una sorpresa. Parliamo di un ragazzo umile, di un calciatore che in allenamento cerca di dare sempre il massimo. E’ arrivato a Roma al 50% della condizione e non era facile inserirsi in un meccanismo già collaudato come quello della Lazio, una squadra che lo scorso anno ha giocato il miglior calcio d’Italia. Sono felice dello spazio che si sta ritagliando, sta dimostrando parte del suo valore. Può ancora migliorare molto. Per farlo deve lavorare duramente ogni giorno, dare tutto se stesso in allenamento e in partita. Se proseguirà su questa strada potrà essere molto utile alla Lazio in questa stagione e per i prossimi anni”.
LA TRATTATIVA – Abbiamo capito da subito che i dirigenti erano intenzionati ad andare fino in fondo e credo che la cifra stanziata per il ragazzo ne sia testimonianza. La Lazio lo seguiva da tempo, era in trattativa con il Genk, ma poi si sono inserite un paio di squadre, una di queste era la Fiorentina. Noi, però, siamo stati chiari sin da subito con tutte le parti in causa: la Lazio era la nostra unica opzione, avevamo dato la nostra parola a Igli Tare, non potevamo certo rimangiarcela. La Lazio, poi, ci ha sempre rassicurato dicendoci che avrebbero fatto di tutto per portarlo a Roma. La famiglia di Sergej era d’accordo con me, la Lazio era la squadra giusta, il posto perfetto per far sì che il ragazzo mostrasse il suo talento. E’ stata un’estate lunga, ma credo che i tifosi biancocelesti stiano cominciando a capire perché il club ha lottato così tanto per acquistarlo”.
FUTURO TOP PLAYER? – “Conosco Sergej da circa quattro anni, ho capito sin dal primo momento che avevo davanti un talento speciale. Già a Novi Sad, col Vojvodina, aveva fatto intuire quanto fosse grande il suo potenziale, non è un caso che il Genk, un anno fa, abbia speso buona parte del suo budget per comprarlo. E’ uno dei migliori nel suo ruolo, in Belgio si è affermato subito, senza patire alcuna difficoltà di ambientamento. Io in lui rivedo giocatori come Yaya Toure e Matic. Ma per arrivare a certi livelli, Sergej sa di dover lavorare sempre con impegno ogni giorno. Credo, però, che la Lazio si sia assicurata un grandissimo giocatore”.
LA LAZIO – “Sergej è felice di essere alla Lazio, si trova molto bene a Roma. Ama già la maglia e i tifosi laziali. Non vedo perché dovrebbe cambiare qualcosa. Le voci fanno parte del calcio e in questo mondo tutto può accadere, però posso affermare con certezza che l’idea del giocatore è quella di rimanere alla Lazio per tanti anni, affermarsi e vincere con questo club. Sta vivendo un momento magico, è riuscito anche a ottenere la prima convocazione in nazionale, non pensa ad altro che alla Lazio e alla Serbia. Le voci sono solo voci e a noi non interessano”.
DICHIARAZIONI PRADE’ – “E’ ovvio che quando esci sconfitto da una battaglia, devi trovare il modo per proteggere te stesso. Lo capisco. E’ innegabile, Sergej è ancora giovane, ma credo stia dimostrando di essere un buon giocatore. Non ci interessano le chiacchiere altrui, neanche quelle di Pradé. La Lazio è il presente di Sergej, pensiamo a questo. Ripeto, le parole non contano nulla; la Fiorentina ha fatto di tutto per provare ad acquistare Milinkovic-Savic, ma la nostra decisione era un’altra. Diciamo che siamo tutti felici così”.
FORMELLO – Possesso palla e partita in famiglia per i biancocelesti
Terminato da poco l’allenamento serale dei biancocelesti a Formello. in vista del match contro i francesi del Saint Etienne, Pioli ha focalizzato la seduta sul possesso palla e sulle azioni offensive, insistendo molto sui cross da fondo campo. Per il match di giovedi la lazio dovrà ancora fare a meno di Antonio Candreva. Il laterale romano tornerà a disposizione contro il Frosinone domenica alle ore 18.00. In dubbio per giovedì la presenza di Matri. L’attaccante biancoceleste non ha ancora smaltito del tuitto l’affaticamento che lo ha messo ai box. Sarà valutato di nuovo domani. Sempre out De Vrij e Klose, che puntano il rientro dopo la sosta per le nazionali. Allenamento concluso con una partitella a campo ridotto. Domani allenamento e consueta conferneza per gara di mister Pioli.
Ciani: “Sono francese ma giovedì tifo Lazio”
Ai microfoni di Lazionews.eu per presentare l’incontro di Europa League di giovedì prossimo tra Lazio e Saint Etienne è intervenuto l’ex difensore biancoceleste Michael Ciani.
Queste le sue parole:
“Il Saint Etienne è una squadra ostica ma la Lazio è più forte ma lo deve dimostrare sul campo. La squadra francese ha iniziato bene il campionato, è seconda in classifica alle spalle del PSG. Domenica scorsa ha subito una pesante sconfitta per 4-1 contro il Nizza ma è una squadra da non sottovalutare. Conosco le squadre francesi per aver preso parte a diversi campionati, sono toste e impegnative, vendono cara la pelle, non lasciano mai niente di intentato. Il Saint Etienne non ha molta esperienza internazionale e questo è sicuramente un handicap per loro. La Lazio ha il fattore campo dalla sua parte ed inoltre con giocatori del calibro di Anderson, Biglia e Keita può certamente avere la meglio. Credo che biancocelesti siano favoriti e possano vincere, sono francese ma tifo per i miei vecchi compagni“.
Qualche settimana fa il giornale francese Le Monde ha polemizzato sulla scelta della società biancoceleste di indossare la casacca nera, che ricorderebbe simboli politici ai quali sarebbe legata, secondo il loro parere, la curva nord:
“Non ho seguito molto questa vicenda. Per quanto mi riguarda posso testimionare di non aver mai avuto problemi con loro. Sono rimasto legato a Roma, ne conservo ricordi bellissimi“.
In serie A non c’è una squadra che abbia mostrato di essere superiore alle altre, il campionato è molto aperto:
“E’ difficile dire dove potranno arrivare i biancocelesti, mi sembra una stagione piuttosto equilibrata. Per aspirare ai primi posti Pioli dovrà riuscire a trovare continuità di risultati e di rendimento, cosa che è mancata nella stagione scorsa. Sono tanti i giovani arrivati e bisogna dargli il tempo di crescere e ambientarsi. Sul mercato la società si è mossa bene ma mancano elementi di esperienza. Quella di non rinnovare i contratti di giocatori di 30 anni, come me, Ledesma e Cana, puntando sul ringiovanimento della squadra è stata una scelta studiata. I giovani sono meno costanti, hanno bisogno di tempo per crescere. Io non sono rimasto perchè il mio contratto era scaduto (ride, ndr) e non mi è stata presentata nessuna proposta di rinnovo, se il club fosse stato interessato forse sarebbe stato possibile accordarci. Certamente avrei chiesto di poter scendere in campo un po’ di più. Ormai le nostre strade si sono divise ma sono contento della mia nuova destinazione. Non credo di tornare in Italia. Sogno da sempre la Premier League, la Serie A non è un campionato che mi ha mai particolarmente attratto, ho cambiato idea solo quando ho avuto la possibilità di venire in un grande club come la Lazio“.
FOCUS – La Lazio è la squadra che corre di più in serie A (dopo il Chievo)
Serie A Tim: è la Roma la squadra più pericolosa.
Tra i giallorossi in evidenza Salah e Pjanic.
Il Chievo è la squadra che corre di più. Seguono Lazio e Napoli.
Top assist men la coppia Ntcham-Pereyra.
E’ della Roma il maggiore indice di pericolosità arrecato alle retroguardie avversarie. Al termine del mese di settembre la compagine guidata da Garcia detiene il primato di marcature (13 per una media di 2.2. reti a partita) a fronte di 94 conclusioni, 51 delle quali in porta e 43 fuori lo specchio della porta avversaria. In totale i giallorossi hanno collezionato 143 attacchi offensivi, 26 dei quali vedono in Salah il principale artefice: per l’attaccante egiziano 13 tiri, 9 occasioni da goal, 3 reti e 2 assist.
La Roma primeggia anche in fase di costruzione del gioco: detiene a pari merito con la Juventus la classifica assist (21 in totale, 4 dei quali vincenti) ed è seconda soltanto al Palermo per il maggior numero di cross effettuati (64, rispetto ai 66 dei rosanero), a fronte di una media possesso palla per partita pari a 30’ 24’’. Perno del gioco risulta essere Pjanic: il bosniaco si contraddistingue sia in fase di impostazione (3 assist, tra i suoi compagni di squadra dietro soltanto a Nainggolan con 5) sia in fase offensiva (16 attacchi, 13 tiri, 9 occasioni da goal, 2 reti). Se da un lato il palleggio risulta essere un punto di forza per la squadra di Garcia lo stesso non si può dire per la corsa: i giallorossi finora hanno percorso 600,805 km (media di 100,134 km per partita, 15esimo dato stagionale) contro i 693,086 km del Chievo Verona che detiene il primato della massima serie, seguito da Lazio (650,392 km percorsi) e Napoli (646,944 km percorsi).
Lo rileva il Report n. 12/2015 elaborato da Osservatorio Calcio Italiano(www.
Nelle prime sei uscite stagionali per il reparto offensivo in evidenza Eder, Higuain e