Home Blog Pagina 2854

Pulici ricorda il “Maestro”: “Il nostro abbraccio rimarrà indelebile su quella maglia…”

Quella di oggi non è una data come le altre per tutto il popolo biancoceleste, in questo giorno 93 anni fa nasceva “Il MaestroTommaso Maestrelli. Tanti cuori sono legati a questo meraviglioso Mito della storia laziale tra questi c’è anche quello di Felice Pulici, portiere della squadra che fu portata proprio dal grande Maestrelli alla vittoria del primo storico scudetto del ’74. L’ex portiere biancoceleste è intervenuto ai microfoni di RadioSei per ricordare con tanta commozione colui che è stato una delle persone più importanti della sua vita nel giorno della sua nascita prima di tornare ai giorni nostri:
Qualche tempo fa ho ritrovato la maglia di Lazio-Foggia di 41 anni fa. Oggi l’ho indossata quasi d’istinto per confrontarla con una foto del passato dove abbraccio il ‘Maestro’. Il segno della calce delle linee del campo che avevo quel giorno ce l’ho tutt’ora, ed è ormai indelebile nonostante l’avessi lavata più volte. In quella foto Maestrelli aveva quella giacca quadrettata che ha portato tutto l’anno. Soltanto dopo ho realizzato di averla indossata proprio nel giorno del suo compleanno”.

LA LAZIO DI OGGI – “Dopo le critiche iniziali, alcune delle quali le sottoscrivo, devo dire che vedo una squadra molto più brillante, quasi simile a quella della scorsa stagione. Mi sembra più padrona del campo”.

LE DICHIARAZIONI DI PAROLO – “Ha cercato di giustificare i passi falsi fatti in estate. Lo dissi in tempi non sospetti, la coppa ‘di latta’ (in riferimento alla Supercoppa Italiana di Shanghai, ndr) conta poco con tutto il rispetto. Bisognava lavorare in funzione del preliminare di Champions, mentalmente e fisicamente, con la volontà totale di centrare quell’obiettivo. La Lazio ha subito difficoltà perché la squadra non era pronta. Anche in casa ad esempio il Bayer ha meritato di vincere, dimostrandosi pronto a superare il preliminare. L’accesso in Champions ti avrebbe consentito di ottenere 30 milioni più l’incasso casalingo delle singole gare. Questo è stato il vero errore”.

LE DIFFICOLTA’ DI CATALDI – “Spesso lo si paragona a Biglia, che è un vicecampione del mondo ed ha già una certa esperienza. Cataldi può ancora migliorare e non escludo che un giorno possa giocare anche nel ruolo dell’argentino. È questione di fiducia, ma resta un patrimonio del club. La fase di crescita, nel periodo post-iniziale, può essere difficile. Vicino giocatori bravi però si impara molto”.

UN GIUDIZIO SU BERISHA –  “Se fai tre parate bellissime e poi resti a metà strada in un’uscita vanifichi quanto di buono fatto prima. Non doveva farsi trovare a metà strada su quel calcio d’angolo. Con un po’ più di sfortuna quella palla sarebbe entrata ed arrivederci e grazie. È vero a me dicevano che non uscivo mai, ma dovevi farmi un gol incredibile per potermi battere (ride, ndr). Berisha ha una struttura fisica importante e sicuramente non può farsi cogliere impreparato sulle palle alte”.

INFERMERIA – Le ultime sugli infortunati

Intervenuto sulle frequenze di Lazio Style Radio, il medico sociale Roberto Bianchini ha fatto il punto della situazione per quanto riguarda gli infortunati biancocelesti: “Klose è arrivato alla fine del protocollo predisposto, la situazione clinica va benissimo. Da oggi si è aggregato di nuovo ai compagni, non ci sono problemi. Per quanto riguarda De Vrij è stato sottoposto ad un lavoro specifico, questi saranno per lui i giorni della verità. Se tutto andrà come sta andando dovrebbe unirsi al resto della squadra la prossima settimana”. L’infortunio a Filip Djordjevic sembra essere più complicato del previsto: “Djordjevic è stato sfortunato, esce da un problema e se ne aggiunge un altro. Ha già iniziato il protocollo valutativo, dobbiamo aspettare la risposta alle cure per dire quando potremo vederlo in campo“. Sembrano migliorare le condizioni degli altri infortunati Basta, Mauricio e Marchetti: “Basta deve riguardarsi per qualche giorno per la lussazione alla spalla. Oggi le condizioni erano buone, tra qualche giorno potremo vederlo in campo. Per Mauricio bisogna aspettare che si ricomponga la frattura al naso e deve evitare di prendere botte in quel punto. Si sta allenando con le dovute attenzioni. Marchetti ha fatto un massaggio defaticante, per lui non ci sono fratture ma solo una ferita con cinque punti di sutura“. Chiosa finale su Lulic, uscito malconcio dalla gara di domenica contro il Frosinone: “Non ha nessun tipo di problema, i fastidi manifestati contro il Frosinone erano dovuti soltanto ad affaticamento“.

Firmani a Lazio Style Radio: “Lazio in ripresa, Biglia un top player”

La Lazio, dopo un inizio di stagione stentato, sembra stia tornando ai livelli della scorsa stagione, almeno per quanto concerne il risultato. Per analizzare il momento dei biancocelesti è intervenuto sulle frequenze di Lazio Style Radio l’ex laziale Fabio Firmani. Queste le sue parole: “In questo momento vedo bene la Lazio. C’è un buon umore dopo essersi messi alle spalle le battute d’arresto. Considerata poi la classifica con cui è arrivata alla sosta, sta tornando ai livelli dello scorso anno. Nell’ultima giornata già nel primo tempo meritava il vantaggio. I due cambi obbligati hanno influito, altrimenti l’avrebbe sbloccata prima. Al di là della difficile trasferta di Leverkusen, può recriminare comunque solo sulle partite di Napoli e Verona, due gare interpretate nel modo sbagliato. Per il resto la formazione di Pioli ha fatto sempre il suo dovere, mantenendo un rendimento costante. Contro il Chievo in particolare, c’era delusione dopo non esser riusciti ad approdare in Champions League, traguardo che la squadra si aspettava e che avrebbe meritato. La testa era ancora a quella sfida, ma il tempo fa superare tutto“. Il tifosissimo laziale ha poi così commentato la serie di infortuni che ha caratterizzato questo inizio di stagione: “Considerate le assenze di pedine in grado di farti fare il salto di qualità, la Lazio è in un’ottima posizione in classifica, aspetto che lascia ben sperare. Con l’intera rosa a disposizione per Pioli ci saranno tante soluzione diverse. Già contro il Frosinone in panchina c’erano giocatori come Matri, Candreva e Keita“. Passando poi all’analisi dei singoli: “A Biglia posso solo fare i complimenti. È un grandissimo calciatore, con una velocità di pensiero superiore alla media. È da top club europeo. Cataldi invece è ancora giovane e non bisogna attribuirgli troppe responsabilità perché già se ne prende tante. Per diventare completo, deve migliorare in fase difensiva. Sono poi molto fiducioso su Keita che ha qualità indiscusse. Pioli lo sta gestendo al meglio e la voglia con cui subentra dalla panchina è un grande segnale di maturità. Ci sarà comunque l’occasione per giocare anche dall’inizio, in attacco ci sono cinque o sei titolari che rendono difficili le scelte. Hoedt? Ha subito la fase d’ambientamento iniziale come avvenuto anche con de Vrij lo scorso anno, ma ora sta crescendo e prendendo misure e tempi. Ha già avuto l’opportunità di giocare incontri importanti, ci si può fare affidamento.” Infine una chiusura sul campionato e sul cammino europeo: “Il campionato è apertissimo. Se la Juventus dovesse continuare ad avere delle difficoltà, non ci sarebbero squadre favorite, ma almeno cinque o sei contendenti tra cui inserisco anche la Lazio.  Per i biancocelesti sarà comunque già importante riproporre il gioco dell’anno scorso e mettere in evidenza giovani interessanti. Per quanto riguarda l’Europa, c’è la possibilità di andare avanti. L’anno scorso il Torino aveva grandi motivazioni e meritava di passare il turno addirittura contro Zenit. Servirà molta fame, a quel punto si potrà arrivare fino in fondo in una competizione che fornisce grande visibilità“.

Lazionali azzurri: Candreva guadagna posizioni, Parolo prima alternativa a centrocampo

I Lazionali azzurri Antonio Candreva e Marco Parolo continuano ad essere importanti e necessari nelle idee tattiche del commissario tecnico Antonio Conte. Per le ultime due partite di qualificazione ad Euro 2016 contro Azerbaigian e Norvegia infatti, il CT azzurro non ha ovviamente rinunciato ai due biancocelesti. Candreva, reduce da un infortunio che lo tiene lontano dai campi di gioco da circa tre settimane è pronto al rientro. L’idea di Conte è quella di rilanciarlo dal primo minuto nel tridente d’attacco con El Shaarawy e Pellè: il numero 87 della Lazio è diventato infatti un elemento imprescindibile nello scacchiere tattico della nazionale: la sua duttilità, la sua tecnica e il suo moto perpetuo permettono a Conte variazioni di modulo anche a partita in corso. Discorso simile per Marco Parolo: anche se spesso dalla panchina il numero 16 biancoceleste ha sempre fornito un contributo notevole alla causa azzurra, contributo più volte sottolineato dal mister e dai compagni. Probabilmente nella gara contro gli azeri siederà in panchina, pronto a scendere in campo come prima alternativa a centrocampo del probabile titolare De Rossi, a fianco degli inamovibili Pirlo e Verratti.

Candreva e Parolo gemelli biancocelesti in azzurro, la qualificazione dell’Italia agli Europei del prossimo anno passa anche dai loro piedi.

Formello – Tornano Klose e Mauricio, non ancora De Vrij

Questo pomeriggio a Formello, i pochi biancocelesti rimasti a disposizione di Pioli, si sono ritrovati sul campo per la seduta odierna. Piacevole novità il rientro di Klose. A magra consolazione per l’ennesimo infortunio di Filip Djordjevic, al quale è stata diagnosticata una lesione muscolare all’adduttore della coscia destra che lo terrà lontano dai campi di gioco per almeno 40 giorni, il rientro dell’attaccante tedesco risolleverà almeno in parte il morale del tecnico biancoceleste. Già nel prossimo turno di campionato, contro il Sassuolo, dovrà riprendere il suo posto in campo e con il suo carisma dare un grande apporto nel proseguimento del cammino de biancocelesti. Mauricio è rientrato in gruppo e ha lavorato senza problemi. Tra i biancocelesti scesi sul terreno per l’allenamento non si è visto De Vrij,  che solo nei prossimi giorni aumenterà i carichi di lavoro ma resta difficile che possa scendere in campo contro il Sassuolo. Assenti Berisha, Biglia, Candreva, Cataldi, Felipe Anderson, Hoedt, Kishna, Lulic, Milinkovic, Oikonomidis, Onazi e Parolo, tutti impegnati con le rispettive nazionali.

Una triste storia all’italiana…

Stamattina ecco la notizia che non ti aspetti: l’artefice dell’ignobile gesto, tale Maurizio Falcioni, che rilascia un’intervista su un quotidiano nazionale, privilegio che i familiari di Chiara non hanno mai ricevuto. L’Italia è per sua fortuna uno Stato di diritto  ma in più di qualche occasione questo modus operandi è venuto a mancare. Nella fattispecie la storia di Chiara Insidioso rientra in quel novero di surreali vicende maccheroniche made in Italy. In un altro Stato Chiara sarebbe protetta e tutelata dai servizi sociali e dalle strutture delle istituzioni pubbliche del Paese. Invece no, dobbiamo sorbirci in prima pagina di un quotidiano nazionale l’intervista a chi invece al massimo meriterebbe l’ultima pagina. In una Nazione e in una Capitale gestite con criteri di sana e normale amministrazione, questa vicenda si sarebbe dovuta risolvere con un aiuto concreto dal servizio sanitario alla povera ragazza e da una sentenza ben più rigida nei confronti di Falcioni, altro che sconto di pena… E non come sta accadendo da ormai troppo tempo, in cui un padre lotta contro i mulini  a vento per riconoscere dei diritti di cui un cittadino ha bisogno in situazioni del genere. Noi di Laziochannel.it non vorremmo mai vedere in prima pagina un personaggio violento che ha ridotto in fin di vita una ragazza di soli 19 anni.

ASCOLTA LE PAROLE DI MAURIZIO INSIDIOSO ALLA TRASMISSIONE I LAZIALI SONO QUA

Davide Sperati

Parolo: “La sberla di Napoli ci è servita per ritrovare umiltà e compattezza. Possiamo arrivare in alto”

A pochi giorni dalla partita dell’Italia contro l’Azerbaijan ha parlato in conferenza stampa il centrocampista biancoceleste Marco Parolo. Ecco cosa ha detto: “Sabato non sarà una partita semplice, loro ci tengono a fare bella figura nel nuovo stadio e daranno il 110%. Il fatto che vengono da 4 risultati utili li dà morale. Noi sappiamo che vincendo questa partita chiuderemmo la vicenda qualificazione quindi la stiamo preparando come se fosse una finale”. Ha sollevato qualche polemica la scelta di Insigne di lasciare gli Azzurri, ma Parolo difende il compagno: “Chiunque viene in Nazionale vuole starci il più possibile, se un giocatore va via è perché ha qualche fastidio fisico e sa di non poter giocare. E’ un peccato per Insigne che sta facendo bene, è un giocatore importante e speriamo si riprenda presto. Pressioni della società? Conta quello che vuole il giocatore. Chi mette la maglia della Nazionale vuole dare il massimo e il club viene messo da parte. Lorenzo ha parlato sia con lo staff della Nazionale che con quello del Napoli e hanno deciso insieme che era meglio lasciare il ritiro. Sicuramente non avremo il giocatore più in forma della serie A, però ci sono altri attaccanti che stanno facendo molto bene in campionato. Non bisogna mai dipendere da un giocatore, tutti devono essere in grado di cambiare la partita. 

Parolo non sa se giocherà sabato: “Il mister ci tiene tutti sulle spine, coinvolgendoci tutti quanti. E’ difficile capire che giocherà quindi arriviamo alla viglia della gara tutti motivati, concentrati e con la giusta voglia. Il mister pretende molto e noi dobbiamo dare il 100% mettendo a disposizione del gruppo le nostre caratteristiche e qualità. Modulo? Alla Lazio giochiamo a volte con 2 in mezzo a volte in 3, cambia l’interpretazione. Tutto ciò che viene fatto qua è studiato e deve essere messo in pratica in campo. Poi ci sono le giocate dei singoli che possono fare la differenza però tutto deve essere supportato dall’organizzazione di squadra. La nostra forza deve essere nella compattezza e nell’aggressività. Dobbiamo sapere quello che vogliamo e mettere in pratica ciò che facciamo in settimana. Abbiamo giocatori che possono far male a qualsiasi squadra però tutto deve essere supportato da organizzazione e intensità che non devono mai mancare. Pochi gol realizzati? Tutte le grandi squadra che hanno vinto subivano pochi gol. Sei sempre attento e sbagli poco in fase difensiva, poi in avanti abbiamo la qualità per trovare il gol vincente. Segniamo poco ma creiamo tanto, arriverà il momento che realizzeremo quanto creiamo. Ranking Fifa? Non so come viene calcolato ma evidentemente qualcosa è mancato a livello di risultati. Valiamo di più della diciassettesima posizione. Abbiamo fatto tante partite ma non abbiamo mai subito l’avversario, l’ultima sconfitta è stata contro il Portogallo in amichevole. Ci sono cicli, nel 2006 abbiamo vinto il mondiale, alcuni di quei campioni sono ancora in gruppo e danno ai giovani la mentalità vincente. Il nostro primo obiettivo deve essere quello di qualificarci all’Europeo. Vincere contro l’Azerbaijan, in un campo dove altre squadre hanno pareggiato, dimostrerebbe la nostra crescita”.

C’è spazio anche per parlare di Lazio: “L’inizio di stagione è stato complicato per i tanti infortuni che non ci hanno permesso di lavorare tutti insieme. Quando sono rientrati i giocatori importanti abbiamo ritrovato compattezza e la possibilità di ruotare i giocare. Abbiamo ripreso il discorso abbandonato nella scorsa stagione. Siamo in una buona posizione di classifica ma dobbiamo migliorare le nostre prestazioni. Se mettiamo sempre lo spirito delle ultime gare lottando su tutti i palloni possiamo rimanere in alto in classifica fino a fine stagione. Dopo Napoli c’è stata la presa di coscienza che dovevamo tornare umili e lottare l’un per l’altro. Se non si lavora di squadra e non ci si mette a disposizione del compagno non si va da nessuna parte. Noi ci siamo cullati del terzo posto della scorsa stagione e ci serviva una sberla per ritrovare umiltà e cattiveria che avevamo l’anno scorso. La gara del San Paolo ci ha permesso di rimetterci in carreggiata. Il ritorno di Biglia e Djordjevic ci ha ridato delle certezze e la possibilità di giocare in un certo modo”. 

Fabrizio Piepoli

Lombardi: “Innamorato della Lazio e di Roma, sogno di tornare”

0

Il lavoro senza tregua per realizzare un sogno, tornare alla casa madre. Questa la dichiarazione di intenti rilasciata l’intellettuale dissidente da Cristiano Lombardi, ex attaccante della Primavera biancoceleste attualmente in prestito all’Ancona. “Questa esperienza è iniziata positivamente, ma non posso certo rilassarmi, perché anche l’anno scorso a Trapani ero partito bene, con un gol fantasma. È un bel gruppo, pur essendo qui da pochi giorni mi sono integrato con tutti e stiamo attraversando un buon momento. Abbiamo fatto 9 punti in 5 gare, conditi da una sconfitta meritata con la Carrarese“. “L’anno scorso a Trapani non è andata molto bene, ma è stata comunque un’esperienza di carattere che in un anno mi ha lasciato dei bei ricordi”. “La Primavera? Quella di mister Bollini era una squadra molto più tattica. Lui sotto questo profilo era molto preparato e per lui parlano i fatti, visto che quell’anno abbiamo vinto lo scudetto. Con Inzaghi invece continuo ad avere un bel rapporto, mi ha anche fatto i complimenti dopo il gol con l’Ancona. Come allenatore è molto carismatico e, nonostante sia ancora all’inizio della carriera, riesce a ottenere grandi risultati”. “In prima squadra sono arrivato in un momento non troppo positivo. Davanti avevo tanta concorrenza, da Keita a Tounkara e Rossi, e in quel mese trovai sempre meno spazio. Non me l’aspettavo, ma andarci mi diede comunque quella carica in più che ti dà l’illusione di potercela giocare alla pari con chiunque. Mi sono sentito partecipe del gruppo e ci sono stato tranquillamente. In fondo è stata una bella esperienza, anche se è normale che la categoria ha valori tecnici elevati e richiede prestazioni diverse”. “Mi sono innamorato dell’ambiente della Lazio, dell’ambiente di Formello e di Roma. Il mio obiettivo è ritornare, per vivere la serie A con una società importantissima”.

Massimo Maestrelli a “I Laziali Sono Qua”: “Quante analogie tra Pioli e mio padre”

Oggi, 7 ottobre, è un giorno sempre speciale per i tifosi biancocelesti. Cade infatti l’anniversario della nascita di uno dei principali artefici dello scudetto del 1974, l’allenatore Tommaso Maestrelli. Un “papà” per quella squadra e per tutti i tifosi laziali ed il figlio Massimo, intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione “I Laziali Sono Qua” condotta da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva, ha ricordato la figura del padre e ha parlato anche della Lazio attuale.

“La Lazio piace perché è piena di giovani,” spiega Massimo Maestrelli, “è una squadra bella in prospettiva, si vede che sta preparando qualcosa che potrebbe portare i suoi frutti anche nei prossimi dieci anni. In tanti vedono in Pioli la figura di mio padre, e devo dire che per certi versi si assomigliano. Hanno un modo simile di intendere il calcio, aggressivo e piacevole, ma anche come persona devo dire che ci sono delle analogie. Pioli è una bella persona e avrà modo di dimostrare tutto il suo talento.”

E fra i tanti giovani della Lazio, Massimo Maestrelli parla di due in particolare: “Keita è la classe, la forza e la velocità pura. Quando ho sentito che poteva andare via ho avuto delle perplessità, per certi versi a vent’anni mi ricorda Vincenzo D’Amico, che aveva forza, potenza e genialità, ma anche cali di tensione e risvolti per certi versi imprevedibili. Cataldi è un giocatore estremamente importante nonostante faccia in campo cose semplici e rischi di passare inosservato in alcuni casi, ma il suo lavoro oscuro è di raccordo, indispensabile alla manovra della squadra.”

Lo scetticismo attorno alla Lazio resta, nonostante le ultime quattro vittorie consecutive: “Purtroppo non è detto che gli investimenti portino successi automatici. Neanche ai tempi della Lazio di Cragnotti si è vinto quello che si poteva vincere. La Lazio non viene considerata, anche ora si parla sempre di Fiorentina e di Napoli, ma non viene dato il giusto rilievo a quanto la squadra di Pioli sta facendo. L’allenatore ha chiesto una squadra “brutta, sporca e cattiva”, ma la verità è che la Lazio attuale in campo è sin troppo bella e pulita.”

Qualcuno ha parlato dei gesti di Keita e Danilo Cataldi dopo il gol del vantaggio col Frosinone, stigmatizzandoli. A molti tifosi invece è piaciuta questa dichiarazione di carattere. “Sono ragazzi giovani e agiscono d’istinto,” spiega Maestrelli, “ma credo che quello che stanno mettendo in campo dimostri che hanno gli attributi, gesti o non gesti.”

Sulla realtà attuale della Serie A: “In campionato sono sicuro che la Juventus rientrerà e, anche se a malincuore, vedo bene la Roma che ha due alternative per ogni reparto. Vedo molto bene anche il Napoli, la Fiorentina sta giocando molto bene ma al momento vedo la Lazio superiore: io spero ci sia una volata tra Juventus, Napoli e Lazio, con l’Inter magari pronta ad inserirsi, anche se i nerazzurri hanno cambiato molto e la loro tenuta va verificata.”

Oggi è il giorno della nascita di Tommaso Maestrelli: per Massimo Maestrelli: “Il momento che ricordo con maggiore affetto è il momento in cui tornavamo a casa in macchina dopo la partita, lasciavamo il pullman a Tor di Quinto e poi rincasavamo con lui. Era un nostro momento speciale: succedeva anche al Foggia, negli spogliatoi, attimi d’intimità che per un figlio sono indimenticabili. E poi ricordo un particolare: quando mio padre era ormai vicino alla fine nella sua malattia, mia madre ci aveva anticipato di voler tornare a Bari, dove c’erano le sue sorelle e tutti i suoi parenti, anche per avere un aiuto per crescerci. Mio padre prima di morire però chiese a mia madre di lasciarci assolutamente a Roma, perché sapeva che la città ci avrebbe amato e cresciuto: lui era sicurissimo dell’affetto della gente laziale.”

Ferguson: “Morrison grande giocatore, ma sommerso da troppi guai”

0

Niente più errori per Ravel Morrison. Un obiettivo quello dichiarato ai microfoni del ‘Sun’ dettato dalla coscienza di aver fallito già troppe occasioni e che è tempo una volta per tutte di zittire gli scettici, ma anche quell’Alex Ferguson che lo ha allenato e coccolato allo United prima di essere costretto dall’avversa fortuna a lasciarlo andare. L’ex tecnico dei ‘Red Devils’ ha infatti parlato anche del numero 7 biancoceleste nella sua autobiografia intitolata ‘Leading’: “Purtroppo tanti calciatori possiedono un enorme talento ma non la forza emotiva e mentale necessaria per superare le proprie ferite infantili e i demoni interiori. Tra essi, Morrison potrebbe costituire il caso più triste: quando era allo United, infatti, nonostante il suo grande talento, si metteva continuamente nei guai. Fu un grande dolore venderlo nel 2012 al West Ham, perché avrebbe potuto essere un giocatore fantastico. E invece siamo stati costretti a tagliare la corda, perché i suoi problemi fuori dal campo nel corso degli anni erano aumentati a dismisura“.

Dal Brasile: pronta offerta al Corinthians per il difensore Felipe

Un altro brasiliano potrebbe sbarcare a Roma. Si tratta di Felipe, difensore del Corinthians già quest’estate ad un passo dal trasferimento all’Udinese. A rivelarlo ‘Esportes.terra.com’, secondo cui il club carioca starebbe cercando di vendere i suoi gioielli per risolvere la difficile situazione delle proprie finanze e avrebbe perciò inviato l’agente del ragazzo in Europa con l’obiettivo di piazzarlo presso il miglior offerente. Tra le società contattate ci sarebbe appunto anche la Lazio e, secondo il medesimo portale, la trattativa potrebbe subire un’accelerazione nelle prossime ore, con i biancocelesti pronti, già entro la fine di questa settimana, ad avanzare un’offerta per assicurarsi le prestazioni del giocatore 26enne.

Primavera, esordio con cinquina al Lanciano per la Lazio nel “Wojtyla”

La Lazio vince e convince nella sua gara d’esordio al Karol Wojtyla Cup. Dopo il passo falso della Roma contro la LND Lazio, la squadra di Simone Inzaghi travolge la Virtus Lanciano con una prestazione di altissimo livello. Sono ben cinque le reti rifilate agli abruzzesi, volenterosi ma scialbi in attacco. La maggiore esperienza e fisicità dei biancocelesti ha fatto sì che la partita si indirizzasse a proprio favore già dopo due minuti, con la difesa del Lanciano che era rimasta con la testa negli spogliatoi. La Primavera di Inzaghi si candida autorevolmente per la finale. Nella Lazio è piaciuto il reparto arretrato, ordinato ed attento, che ha avuto vita facile sui “piccoletti” attaccanti del Lanciano. La compagine abruzzese, nonostante il passivo, ha giocato a viso aperto rendendosi pericolosa in diverse occasioni fino ai sedici metri avversari, poi la difesa della Lazio ha protetto con sicurezza Daniele Lazzari.

LAZIO – VIRTUS LANCIANO 5-1

MARCATORI: 2′ Manoni (L), 28′ Folorunsho (L), 41′ Verkaj (L), 71′ De Renzi (VL) , 73′ Bezziccheri (L), 75′, Pedrazzini (L)

LAZIO: Lazzari; Manoni; Cinti; Cardoselli; Quaglia; Pedrazzini; Beqiri; Folorunsho; Bezziccheri; Verkaj; Nolano (46’Bernardi). A disp: Matosevic; Dovidio; Germoni; Mattia; Cardelli; Murgia; Cali; Rossi.

VIRTUS LANCIANO: Savioli; Poklacki; Felici (46’Pezzella); Fusco (52’Priori); D’Ambrosio (46’Carbone); Patrizi; De Renzi; Baraldi; Tubani; Tortora M.; Tortora F. (71′ Riitano) A disp. Peluso; Cantagallo; Fossaceca; Recupero; Paternoster.

ARBITRO: Gubbiotti di Ciampino

ASSISTENTI: Grasso di Roma1 e D’Ascoli di Roma1

AMMONITI: Quaglia (L)

 

Primavera, Palombi arma segreta per Inzaghi dopo la sosta

Per la Lazio Primavera l’inizio di stagione è stato ricco di difficoltà. Nonostante un esordio in campionato eccellente contro il Pescara, poi sono arrivate tre partite particolarmente sofferte per i ragazzi di Simone Inzaghi. Un pari interno senza reti contro il Palermo, una sconfitta contro il Bari e la vittoria di misura contro il Crotone, firmata da Aimone Calì in un match rimasto in bilico filo all’ultimo. Filo conduttore di questi tre match, l’assenza in attacco di Simone Palombi, bomber biancoceleste nelle ultime due stagioni, alle prese con una lesione muscolare.

E non è un caso neppure che nel quattro a zero di Pescara, Palombi sia stato il grande protagonista, con una doppietta, un rigore fallito ed una presenza costante e implacabile nell’area di rigore avversaria. Finora, comprese le fasi finali, Palombi è andato già a segno 33 volte in circa due anni nel campionato Primavera: quest’anno avrebbe dovuto andare a giocare in una prima squadra in prestito, si era parlato anche di un suo possibile trasferimento all’estero, ma per l’attaccante classe ’96 originario di Tivoli, alla fine la scelta è stata quella di restare col gruppo della Primavera, per portare quell’esperienza in più fondamentale in una rosa comunque profondamente rinnovata.

La formazione di Simone Inzaghi attende anche che venga fissato in calendario un altro appuntamento fondamentale della stagione: la Supercoppa Primavera, da disputare contro il Torino che ha strappato lo scudetto ai calci di rigore, dopo una finale incertissima, dalle maglie biancocelesti. La partita si dovrebbe giocare nel mese di ottobre e Palombi punta ad arrivare al massimo della condizione a quell’appuntamento. Di sicuro la Lazio Primavera nelle ultime uscite ha dimostrato di avere ancora bisogno dei gol e delle giocate del suo leader offensivo: ma il momento del rientro in campo per Palombi è ormai vicino.

Fabio Belli

Lazio sopralluogo a Pinzolo per il ritiro estivo

La Lazio valuta l’ipotesi di cambiare la sede del consueto ritiro estivo – come scrive quest’oggi Il Tempo – dopo 8 anni infatti si potrebbe interrompere il rapporto fra i capitolini e la città di Auronzo. Il club biancoceleste, infatti, una decina di giorni fa avrebbe fatto un sopralluogo a Pinzolo per tastare il terreno in vista di un possibile trasferimento del ritiro, con tanto di “derby” con la Roma. Ancora nulla è stato deciso, si attendono novità nel 2016 con Auronzo ancora in cima alle preferenze dei dirigenti laziali.

AUDIO – Maurizio Insidioso a ILSQ: “L’articolo del Tempo una pugnalata. Siamo abbandonati da tutti”

Stamattina il Tempo ha pubblicato delle dichiarazioni di Maurizio Falcioni (leggi qui) condannato a 20 anni di reclusione dopo che il 4 febbraio 2014 picchiò l’allora 19enne fidanzata Chiara Insidioso Monda riducendola a uno stato vegetativo perenne. La piccola Chiara non può più difendersi e battersi per i suoi diritti, ma c’è il papà Maurizio, che non ha mai smesso di starle accanto e difenderla. Intervistato alla trasmissione radiofonica I Laziali Sono Qua di Danilo Galdino – in onda tutte le mattine dalle 10 alle 13 sugli 88.100 fm di Elle Radio – Maurizio Insidioso ha dichiarato: “Sto piangendo da stamattina, mi sento come fuori dall’ospedale il primo giorno che è successo il fatto… è stata una pugnalata. Ieri sera alle 21:30 lei stava male e io me ne sono andato dalla stanza perché non ce la facevo a guardarla. Poi stamattina leggo sul giornale che lui vuole il perdono e vuole abbracciarmi. Ma il giornale che servizio ha reso allo Stato italiano e alla gente? Tra un po’ ci sarà l’appello e gli ha dato il benservito per difendersi. Non è bastato il rito abbreviato, il tentativo di passare per infermo mentale, ora un quotidiano gli dà pure spazio. Nel mentre c’è una famiglia che inerme ogni giorno vede la figlia che in preda agli spasmi soffoca e si contorce nel letto, sapendo che tra un mese e mezzo finiremo in una casa alloggio per pazienti perché il Comune non ha alloggi per noi. Siamo abbandonati da tutti, mentre a chiunque viene data voce per difendersi. Oggi piango tanto, non accadeva da mesi…”.


Fabrizio Piepoli

Attesa per i rinnovi di Biglia, Marchetti e Lulic

Il ritorno in campo di Biglia è stato importante per mister Pioli, dal punto di vista contrattuale sull’argentino si attendono novità – come scrive il Corriere dello Sport – il contratto è in scadenza nel 2018, vorrebbe ridiscutere la parte dell’ingaggio che adesso ammonta a 1,5 milioni a stagione. Il suo agente Montepaone potrebbe arrivare nella capitale da un momento all’altro e cercare di forzare la mano in vista del prossimo mercato di gennaio. Contro il Frosinone una botta allo zigomo l’ha messo ko ma Federico Marchetti contro il Sassuolo è pronto a riprendersi la porta, per quanto riguarda il suo contratto la Lazio gli avrebbe offerto un biennale con opzione per il terzo anno, ma il portiere vorrebbe direttamente la stagione 2019 come termine dell’accordo. Un altra questione è quella legata a Lulic, da terzino sinistro è rinato ma si attendono ancora novità per quanto riguarda il rinnovo del contrtto in scadenza.

De Vrij pronto al rientro, con lui media punti migliore

Durante la sosta Pioli sperava di poter affrontare la ripresa del campionato con la rosa quasi al completo ma la sfida al Frosinone ha messo ko per un mese circa Filip Djordjevic. Il tecncio emiliano però si può consolare con i ritorni di Klose in avanti e de Vrij in difesa. Klose si era infortunato il 18 agosto (Lazio-Bayer Leverkusen) e da oggi sarà di nuovo a disposizione – come scrive Repubblica nell’edizione odierna – stesso discorso per il difensore Stefan De Vrij, altro pezzo pregiato riconsegnato all’allenatore. Nel pomeriggio, alla ripresa degli allenamenti, l’olandese sarà di nuovo in campo: inizialmente lavorerà in modo differenziato, ma per la sfida con il Sassuolo al rientro dalla sosta ci sarà anche lui. Pioli può esultare, De Vrij è il fuoriclasse della difesa. Lo si è notato chiaramente la stagione scorsa: nelle 30 partite di campionato con l’ex Feyenoord in campo (solo in una circostanza è entrato a gara in corso), la Lazio ha viaggiato a una media di 2,13 punti a partita; nelle 8 in cui è mancato (5 sconfitte, 2 pareggi e una sola vittoria), il dato è sceso vertiginosamente a 0,62.

Morrison sincero: “Ho sprecato tante occasioni…”

Ravel Morrison aspetta impaziente la sua occasione per imporsi in Italia e con la Lazio, nella passata esperienza in Premier League il suo carattere difficile non lo aiutato ad emergere in una realtà come quella del Manchester United, nonostante fosse un pupillo di Alex Ferguson. In intervista al Sun è tornato a parlare di quell’esperienza facendo un significativo mea-culpa: “Il Manchester United e Alex Ferguson mi hanno concesso troppe occasioni. Io non credo che avrebbero dato a qualsiasi altro giocatore le stesse chance che ho ricevuto io. Posso solo incolpare me stesso e non cercare scuse. Ho commesso troppi errori in Inghilterra, ma per cose stupide e futili. Non perché sono stato coinvolto in rapine. Per lo più per aver giocato troppo al computer e per essere uscito troppo con i miei amici, quando avrei dovuto dedicarmi più agli aspetti professionali e alla mia carriera”.

Berisha dalla nazionale: “Amico dei serbi della Lazio

Etrit Berisha contro il Frosinone è stato autore di due importanti parate, ora in nazionale albanese aspetta di affrontare la doppia sfida contro l’Armenia e soprattutto la Serbia. L’ultimo confronto fra le due squadre non è stato degli più amichevoli: “Noi come squadra ci concentriamo solamente sul campo e cercheremo di fare del nostro meglio. Sarà una gara molto importante, soprattutto perché in caso di vittoria riusciremo ad ottenere un risultato storico. Ci impegneremo al massimo e cercheremo di vincere la partita”. Alla Lazio insieme a Berisha convono senza problemi nazioalei serbi: “Il mio rapporto con i serbi che giocano nella Lazio è ottimo, siamo amici“.

Il Pres. Buccioni: “La Polisportiva è il nostro orgoglio. Sogno di realizzare il museo della Lazio”

Il Presidente della Polisportiva Lazio Antonio Buccioni è intervenuto alla trasmissione Il Nido delle Aquile trasmessa su Radio Roma Futura:
“Noi abbiamo profonda riverenza e rispetto nei confronti di quei 9 ragazzi che hanno avuto questa idea nel 1900, loro hanno seminato e noi cerchiamo di raccogliere…un raccolto di 10.000 ragazzi e ragazze (dietro il quale ci sono altrettante famiglie più la tifoseria che è fondamentalmente tifosa della sezione calcio ma che comunque vede con grande simpatia tutte le altre espressioni sportive della nostra organizzazione) che rappresentano una responsabilità e naturalmente un orgoglio di cui essere fieri.

IL RAPPORTO CON LA LAZIO CALCIO – “Faccio una similitudine riferendomi alla famiglia e questo riguarda anche chi di volta in volta presiede la Lazio calcio: in questa grande famiglia la il calcio rappresenta un figlio che è diventato il Presidente degli Stati Uniti quindi mantiene sì i rapporti con il resto della famiglia…magari partecipa al pranzo di natale…ma è chiaro poi che le esigenze sono talmente diverse, che finito il pranzo va alla casa bianca a reggere il mondo mentre i fratelli molto dignitosamente vanno a fare gli impiegati, gli operai ecc…questa è un po’ la fotografia della situazione. Ormai nel mondo in linea generale e in Italia in maniera assolutamente intollerabile si è creata e si sta ulteriormente dilatando la distanza tra calcio professionistico e tutto il resto del movimento sportivo e questo non è emblema di una civiltà socio-culturalmente avanzata. La Lazio da questo punto di vista è sempre stata storicamente una risposta importante a questo progressivo affermarsi del calcio, che è uno sport meraviglioso, ma certamente la dimensione socio-culturale del fenomeno, in Italia in particolare, si è assestata in termini molto poco accettabili. Ci si scopre sportivi a 360° 15 giorni ogni 4 anni in occasione dei giochi olimpici e poi si torna nel medioevo. Bisogna attenuare il gap.
Riassumendo: ci rendiamo conto che oggi le esigenze sono diverse tra una Società professionistica quotata in borsa e quelle che restano (nella stragrandissima maggioranza dei casi) delle Associazioni Sportive Dilettantistiche
.”

IL MUSEO DELLA LAZIO –E’ un obiettivo imprescindibile oggi più che mai, non solo l’esposizione ma tutto quello che ne deriva negli spazi museali più all’avanguardia: si deve vedere, comprare e interagire. Il buono è che non passa giorno senza che il museo si arricchisca di materiale più disparato, il problema di fondo è la mancanza di risorse. Forse in epoche non lontanissime, nei quali tanto il Paese quanto la Regione e il Comune avevano un esistenza meno disagiata…lì si doveva intervenire per permetterci di realizzare in modo sinergico una struttura del genere che a mio modesto avviso, da una parte non sarebbe poca cosa nei confronti dei più importanti musei di club sportivi del mondo, e dall’altra, anche nel panorama delle offerte museali della città sicuramente sarebbe frequentata in maniera considerevole.

LA DISCIPLINA PREFERITA – “Io amo la Lazio…non è una risposta di circostanza, la Lazio va amata tutta e senza predilezioni. Avendo presieduto per 8 anni il Circolo Canottieri Lazio io sono molto vicino ai canottieri biancocelesti, sarebbe stupido non riconoscere questo perché sono stato da Presidente, ma anche dopo, molto vicino a loro, in quegli anni conquistammo 40 titoli italiani, di cui i primi 2 assoluti maschili della storia del circolo, mandammo alle olimpiadi di Atene 2004 Gabriella Bascelli (da poco diventata mamma di 2 gemelle), e ancora a Pechino nel 2008 Gabriella riuscì a qualificarsi…quindi Tutta la Lazio ma i Canottieri che ho presieduto personalmente per 8 anni sono nel mio cuore e diciamo che forse nella storia della Lazio l’elemento dell’acqua prevale sull’elemento della terra, ma questo solo per dire che in acqua si è vinto più che a terra.”

IL MOVIMENTO DELLA POLISPORTIVA LAZIO Il movimento è in espansione.. per carità con qualche limitatissima rinuncia, ma non passa mese che qualcuno non bussa alla porta della società per chiedere l’ammissione, e sia ben chiaro io non incoraggio le società che fanno domanda a diventare Lazio, nel senso che le avverto che entrando nella nostra famiglia non solo non avranno vantaggi economici diretti ma anzi dovranno pagare una quota associativa sia pure simbolica, ma comunque il rapporto è di associato ad associazione, ostentando la loro lazialità in più di un ambiente potranno anche andare in contro a freddezza se non ostilità e non avranno sopratutto benefici materiali…sicuramente si renderanno compartecipi di quella che io chiamo la storia più bella che è stata scritta in questa città dal 9 gennaio 1900. Nonostante questo tipo di avvertenze il movimento si espande: nell’ultimo consiglio generale a fine luglio abbiamo ammesso una società di Tiro al volo che dovrebbe gravitare con il proprio impianto dalle parti di Fiumicino, abbiamo accolto una sezione di Automobilismo e in particolare di auto d’epoca e poi è stata fatta e accolta una domanda di una disciplina che si chiama Unihockey Floorball che è una variante dell’Hockey su ghiaccio, però si gioca sul parquet, quindi il movimento, incredibilmente ha una sorta di fascino, non riesco a trovare una parola diversa per spiegare perché continuano a bussare alla nostra porta. Io cerco di realizzare il più compiutamente possibile l’intento dei fondatori, loro erano 9 e avevano 2 discipline cioè il podismo (atletica leggera) e il nuoto sul tevere…hanno seminato… e oggi ci sono circa 70 discipline che costituiscono il raccolto di quella semina…”

Auguro alla Lazio di esserci fino alla fine del mondo, questo è ciò che spero per questa amatissima espressione dello sport ma anche della cultura e dell’educazione civile e morale di questa città”.