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LAZIONALI – Felipe show in 9′, Oikonomidis titolare

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Altra vittoria e altro show all’Arena da Amazônia di Manaus per la Nazionale olimpica brasiliana, che, dopo aver rifilato una sestina alla Repubblica Dominicana, si impone anche su Haiti con il risultato di 5-1, in virtù della doppietta di Gabriel e delle reti di Maicon, Vinicius Araujo e Gabriel Jesus. Felipe Anderson gioca solo 9 minuti: il numero 10 della Lazio viene infatti inserito all’81’ al posto di Valdivia, ma riesce comunque a dare spettacolo, prima procurandosi il rigore del 4-0 e poi propiziando l’azione del quinto sigillo.

Bella serata anche per Chris Oikonomidis, schierato dal 1′ nell’1-2 subito dall’Australia Olimpica all’Icheon Sports Complex Stadium contro la Corea del Sud U23 (replay dello 0-2 patito dagli stessi coreani tre giorni fa in quel del Hwaseong Stadium). Importanti minuti nelle gambe quindi per il giovane attaccante biancoceleste, in un test di preparazione alla Coppa d’Asia AFC U23, in programma dal 12 al 30 gennaio prossimi in Qatar e valida anche per l’accesso ai XXXI Giochi Olimpici.

I ricordi di Stam alla Lazio: “Quando quattro tifosi ci fecero una sorpresa…”

Jaap Stam è stato uno dei giocatori più apprezzati nei primi anni duemila in maglia biancoceleste. Il difensore olandese non si è forse distinto per attaccamento alla maglia (il club rischiò la messa in mora col presidente Cragnotti che dovette pagare il suo solo stipendio per evitare che si accumulassero arretrati) ma sicuramente la sua classe e la sua potenza ne facevano un elemento di rara efficacia. La sua grinta era proverbiale così come un certa difficoltà nell’adattarsi agli usi e costumi del calcio italiano.

La stagione più difficile di Stam fu paradossalmente la prima: paradossalmente in quanto fu l’unica in cui ebbe la possibilità di comporre una coppia di difensori centrali stellare al fianco di Alessandro Nesta. Ma si sa, non sempre le cose nel calcio vanno come previsto, e la squadra allora allenata da Zaccheroni scatenò spesso e volentieri il malumore dei tifosi. Tanto che in un’intervista rilasciata alla stampa olandese, per la precisione al sito voetbalrss.be, Stam ha ricordato l’episodio in cui: “Durante una sessione di allenamento in palestra il nostro Team Manager (presumibilmente Maurizio Manzini ndr) fece il suo ingresso in palestra accompagnato da quattro tifosi che ebbero con noi un acceso confronto. Volevano parlare con noi a ogni costo. In quel momento mi sono chiesto chi fosse quel branco di pazzi, ma in Italia sono abituati a certe situazioni.

Fabio Belli

De Vrij pronto al provino per Sassuolo: la difesa ritroverà il suo leader?

Dopo tanta sfortuna e tante cattive notizie, finalmente dall’infermeria potrebbero arrivare buone nuove per Stefano Pioli. Il tecnico laziale infatti testerà sul campo di allenamento di Formello nella giornata di oggi la condizione fisica di Stefan De Vrij. L’olandese, out dalla precedente sosta per le Nazionali a causa dell’infiammazione al ginocchio sinistro che lo tormenta da inizio stagione, ha svolto un lavoro specifico che dovrà permettergli di entrare progressivamente in forma, oltre che smaltire definitivamente il problema.

Per questo la Lazio, nonostante l’importanza ricoperta dall’olandese nella squadra, ha agito con la massima cautela, anche per evitare guai muscolari che potrebbero derivare da un recupero troppo affrettato. I responsi clinici degli ultimi giorni sono stati incoraggianti: l’infiammazione si è ridotta di molto, ma bisognerà naturalmente valutare come reagirà il ginocchio alle prime forti sollecitazioni sul campo. Per questo il provino di oggi sarà fondamentale per capire se De Vrij potrà essere della partita contro il Sassuolo, oppure se sarà più prudente farlo partire dalla panchina. Di sicuro, sembra scongiurata l’eventualità dell’intervento chirurgico che aveva spaventato i tifosi laziali nei giorni scorsi.

Fabio Belli

 

Biava: “La Lazio si è rinforzata, ma la Champions sarà dura senza un vice-Biglia”

E’ stato alla Lazio solamente dal 2010 al 2014 (vincendo da protagonista la storica Coppa Italia del 26 maggio 2013) ma in questo arco temporale Giuseppe Biava ha conquistato i cuori dei tifosi biancocelesti tant’è che moltissimi lo avrebbero voluto ancora in rosa nonostante abbia raggiunto ormai le 38 primavere…ma l’intelligenza tattica, il senso dell’anticipo che aveva questo giocatore erano così elevati che, anche se non è più un ragazzino, riesce sempre a essere una garanzia e magari avrebbe potuto fare da chioccia ai giovani difensori della Lazio: Prce, de Vrij, Hoedt avrebbero potuto imparare sicuramente molto da lui…se solo avesse avuto 10 anni di meno…
L’ex perno della difesa biancoceleste, è intervenuto ai microfoni di Radio Olympia per esprimere un suo parere sul momento vissuto dalla Lazio: La Lazio ha rinforzato la sua rosa rispetto allo scorso anno, però le assenze importanti ad inizio campionato hanno pesato molto. L’unico insostituibile è Biglia. Anche De Vrij è molto importante. Hoedt mi sembra un buon giocatore, forse è stato criticato troppo dopo la partita di Napoli, ma al San Paolo ha faticato tutta la squadra, quando sei lasciato così solo contro Higuain chiunque farebbe una figuraccia. Però se analizziamo i numeri la Lazio ha subito 11 goal di cui 9 in due partite, quindi significa che la fase difensiva non è andata così male”.

GLI EX COMPAGNI– Marchetti e Berisha sono due ottimi portieri, la differenza la fa la personalità di Marchetti: tiene sempre alta la tensione, parla alle spalle dei difensori per tutti e 90 i minuti, ha un grandissimo carisma. Radu sta vivendo un momento particolare ma credo che possa essere ancora importante per la Lazio, io ricordo che quando mancava si sentiva sempre la sua assenza, riesce a dare equilibrio a tutto il reparto. Lulic sta facendo bene da terzino anche se io lo preferisco quando gioca più avanti perché può esprimere tutto il suo potenziale”.

I GIOVANI –  “La Lazio ha tanti giocatori di qualità, alcuni sono molto giovani. E’ normale che vivano fasi alterne. Bisogna aver pazienza perché le qualità ci sono. Io ricordo il primo anno di Felipe Anderson, noi in allenamento vedevamo il suo valore ma poi non riusciva a mostrarlo in partita. Poi lo scorso anno è esploso, quando abbiamo incontrato la Lazio è stato lui, praticamente da solo, a demolirci in pochi minuti. Cataldi, invece, ha fatto benissimo il primo anno e sta trovando qualche difficoltà a confermarsi, ma è normale perchè bisogna imparare a gestire le pressioni, le qualità ci sono e lo dimostrerà.

I VETERANI – “Sono rimasto un pò sorpreso dal mancato rinnovo di Ledesma, così come non immaginavo che Mauri potesse tornare. Però ha fatto bene la Lazio a riprenderlo, è ancora decisivo. Io Mauri nella mia squadra lo farei giocare sempre. Ha un’itelligenza unica che fa girare la squadre, muove attacco e centrocampo con le sue giocate, nessun allenatore ci rinuncerebbe mai. Quest’anno sarà più difficile raggiungere la Champions ma la Lazio può lottare fino alla fine. Lo scorso anno meritava il secondo posto.

CONSIGLI – Se potessi scegliere un giocatore da acquistare a gennaio per rinforzare la rosa nel prossimo mercato di gennaio punterei a trovare un vice Biglia

 

Jacobelli: “Le assenze di Biglia e Parolo non ci volevano. Nazionali? Manca l’organizzazione…”

Ai microfoni di CITTACELESTE FM, in onda su Elleradio 88.100  è intervenuto il direttore di corrieredellosport.it e tuttosport.com Xavier Jacobelli per parlare del fenomeno degli infortuni in Nazionale e per analizzare le protagoniste di questo campionato così particolare…in primis la Lazio:

Bisogna assolutamente fare qualcosa, serve una maggiore organizzazione e non spezzettare il calendario delle Nazionali: c’è un indennizzo assicurativo, ma c’è una disomogenità dei calendari. Gli infortuni ci sono sempre, ma quello che manca è l’organizzazione. Ora la Fifa e Uefa hanno altri problemi a cui pensare. La Lazio ha poco risalto in questo momento, visto l’exploit della Fiorentina, ma la squdra di Pioli è terza in classifica, ed è una delle protagoniste di questo torneo. E’ ancora presto capire dove intervenire sul mercato, ma solo a Natale si potranno portare dei correttivi. Bisogna recuperare degli infoutnati: tornano Klose e forse de Vrij, sicuramente con il Torino, ma le perdite di Biglia e Parolo proprio non ci volevano. Scudetto? E’ un campionato anomalo, la Juventus è partita male, l’Inter è un cantiere aperto. Il Napoli si segnala per la sua grande competitività: nelle ultime 6 uscite 18 gol fatti e appena uno subito. La Roma, nonostante abbia 14 punti, potrà essere protagonista. Tutto può ancora succedere. Sui diritti tv, c’è in ballo 1 miliardo di euro a stagione, non viene suddivisa con gli stessi criteri di Premier e Bundesliga. Alle piccole viene garantito un paracadute. Questa inchiesta deve chiarire il giusto criterio di ripartizione dei diritti Tv, il ticketing e gli abbonamenti allo stadio sono in netto calo ed è un dato su cui riflettere”.

Lazio, quando la sosta diventa deleteria…

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Benedetta sosta! Questo diceva o pensava la quasi totalità dei tifosi laziali dopo la vittoria contro il Frosinone nell’ultima partita di campionato giocata il 4 ottobre. Mister Pioli e tutto lo staff medico vedevano nella sosta per le Nazionali un importante modo per far riposare i giocatori più stanchi, recuperare gli infortunati e far rientrare in forma chi da un infortunio si era appena ripreso. Niente di più sbagliato. La Lazio sta perdendo i pezzi proprio a causa di questa sciagurata sosta. Impegnati nelle rispettive Nazionali, Marco Parolo e Lucas Biglia hanno subito infortuni di tipo muscolare che li costringeranno a dare forfait per la ripresa del campionato, quando i biancocelesti saranno di scena al Mapei Stadium contro il Sassuolo. Lesione di I-II grado per il centrocampista di Gallarate, lesione di I grado per il regista argentino: queste le prime diagnosi effettuate dagli staff medici di Italia ed Argentina. Parolo e Biglia, in pratica due terzi del centrocampo titolare (quando la Lazio gioca con il 4-3-3); l’intera linea mediana se consideriamo una formazione schierata con il 4-2-3-1 visto nelle ultime uscite. Adesso Pioli sarà costretto a rivoluzionare la linea di metà campo, proprio nel momento in cui la sua squadra sembrava aver ritrovato la quadratura del cerchio. Con il rientro del Principito ed un Parolo che partita dopo partita stava acquisendo la forma migliore infatti, la Lazio era tornata a volare, con 4 vittorie consecutive tra campionato ed Europa League. Cataldi il primo indiziato per la sostituzione di Biglia, Onazi e all’occorrenza MilinkovicSavic arretrato sulla linea mediana le alternative per il numero 16 biancoceleste. Aspettando Morrison e la decisione del mister sulla sua collocazione tattica.

Sicuramente la stra-grande maggioranza del popolo laziale adesso avrà cambiato totalmente idea: maledetta sosta!

Giulio Piras

Cataldi: “Il mio percorso di crescita nella Lazio studiato a tavolino”

Danilo Cataldi, il giovane centrocampista biancoceleste, in questi giorni impegnato con l’Under 21, ha rilasciato una lunga intervista a www.vivoazzurro.it, il portale dei tifosi della Nazionale italiana: “Il compito di noi giocatori è quello di giocare anche, e soprattutto, per tutti quei tifosi che spendono tanti soldi per starci vicini, in casa e in trasferta. Non giochiamo solo per noi stessi o per la maglia”.  Il giovane biancoceleste ha parlato dei suoi primi passi nel calcio, della Lazio e delle proprie passioni. Per quanto riguarda la maglia biancoceleste ha le idee puttosto chiare: “Con me la società ha intrapreso un percorso di crescita stabilito in anticipo. Dopo la squadra Primavera mi è stato proposto di fare esperienza in Serie B, al Crotone, dove molti giovani hanno fatto bene. Poi sono tornato a Roma per restare, i primi tempi non è stato semplice ma grazie anche ai miei compagni sono riuscito ad adattarmi ai loro livelli, senza risentire del salto di categoria”.

Domani l’Under 21 torna in campo, alle 17, per affrontare la Repubblica d’Irlanda. Ieri allenamento a porte aperte a Caldogno, come vi hanno accolto i tifosi vicentini? Tutti ci hanno accolto bene. E’ bello vedere tante mamme, papà e bambini festosi intorno al campo. I tifosi hanno dimostrato di essere molto attaccati alla Nazionale e a noi giovani, c’è un grandissimo entusiasmo, nei club è difficile che agli allenamenti si presentino 1500 persone”.

Con l’Irlanda che partita sarà?

“Sarà un incontro difficile, simile a quello con la Slovenia. L’Irlanda ha giocatori bravi ma noi siamo pronti e speriamo di continuare a fare bene come fatto fino ad ora”.

Come hai iniziato a giocare a pallone?

Ho iniziato piccolissimo. A circa un anno e mezzo i miei genitori mi hanno regalato il primo pallone. Poi, come tutti i bambini, intorno ai cinque anni ho rotto qualche quadro dentro casa e hanno deciso di iscrivermi a scuola calcio”.

Qual è un tuo pregio e un tuo difetto in campo:

“Il difetto è che forse dovrei essere più cattivo. A volte sono troppo tranquillo, qualche volta è un bene ma non sempre. Il pregio la volontà di crescere ogni giorno sia personalmente che in campo con i compagni”.

Puntare sui giovani è la strada da seguire allora, tu a 21 anni sei titolare in Serie A…

“Credo sia la via giusta. La Lazio con me l’ha fatto permettendomi di crescere seguendo un  percorso stabilito e studiato in precedenza ed i risultati, spero e credo, gli stanno dando ragione“.

Il tuo idolo da bambino e di oggi? 

“Quando ero piccolo seguivo grandissimi calciatori, gente come Baggio e Zidane, elegante in campo come nessuno. Ora il mio esempio è Marchisio, uno dei pochi giocatori che sa ricoprire ogni ruolo del centrocampo sempre con lo stesso rendimento”.

Qual è il miglior consiglio che hai ricevuto? 

“Quello che mi hanno dato i miei genitori: “cerca di rimanere sempre te stesso!“, consiglio valido sia in campo che nella vita”.

Cosa fai nel tempo libero? 

“Mi piace guardare i film e, quando posso, pescare o passeggiare per Roma, città magnifica! Per quanto riguarda qui con l’Under quella sul tennis è pura verità! Nei giorni scorsi volevo sfidare Rugani ma a causa del maltempo abbiamo dovuto rinunciare, sarà per un’altra volta!”

La maledizione delle nazionali continua: dopo Biglia anche Parolo è OUT

AGGIORNAMENTO DELLE 16.40 – E’ più grave del previsto la situazione di Marco Parolo, ecco il comunicato pubblicato dalla società biancoceleste sul proprio sito ufficiale: “Nelle prime ore del pomeriggio di oggi l’atleta Marco Parolo, accompagnato dal Prof. Castellacci e dal medico sociale biancoceleste Bianchini, è stato sottoposto, presso la clinica Paideia, ad accertamenti strumentali per un fastidio a livello dei flessori della coscia sinistra comparso nell’ultima parte della gara l’Azerbaijan-Italia. Tali accertamenti hanno evidenziato la presenza di una lesione di I-II grado a livello del terzo distale del semimembranoso della coscia sinistra“.
Dopo Biglia la Lazio perde un’altra colonna portante del suo centrocampo, per l’ex Parma si potrebbe ipotizzare uno stop tra le 3 e le 4 settimane. Decisamente un periodo “sfortunato” (per usare un eufemismo) che alla vigilia di un tour de force importante non ci voleva.

Il biancoceleste Marco Parolo, accompagnato dai medici Bianchini e Castellacci, si è recato in Paideia per un controllo precauzionale in vista della gara contro la Norvegia di domani all’Olimpico. Il centrocampista laziale si è appena garantito, grazie alla vittoria dell’Italia con l’Azerbajgian, la partecipazione ad Euro 2016. Marco con il suo carattere e la caparbietà in mezzo al campo sta conquistando l’allenatore Conte, diventando un punto fermo del centrocampo italiano. Presente in clinica anche Basta per dei controlli al braccio sinistro infortunato nell’incontro con il Frosinone.

LAZIALI FUORI PORTA – Filippini e Lombardi dal 1′, Minala ai box

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Appuntamento con la consueta rubrica che aggiorna i nostri lettori sulle prestazioni dei giocatori della S.S. Lazio attualmente in prestito ad altre squadre italiane o straniere; in questo weekend calcistico erano impegnate solo squadre di Serie B e di Lega Pro, quindi i giocatori che avevano l’opportunità di scendere in campo erano: Tounkara (Crotone), Crecco e Rozzi (Virtus Lanciano), Filippini (Pro Vercelli), Strakosha e Pollace (Salernitana), Minala (Latina), Lombardi (Ancona). Tra i cadetti, altro turno ai box per Tounkara, vittima dell’ennesimo problema muscolare, che gli impedisce di prender parte alla sfida pareggiata 0-0 dal suo Crotone a Vicenza. 20 minuti a Bari con il Lanciano invece per Crecco, inserito da mister D’Aversa per provare a raggiungere il pareggio (inutilmente, vista la vittoria finale dei galletti per 1-0), mentre Rozzi non risulta nemmeno nella lista dei convocati del tecnico degli abruzzesi. Fuori gioco Minala, messo ko da un problema al tendine alla vigilia di Modena-Latina: un vero peccato per il camerunense, che vede dunque sfumare un’importante opportunità di riscatto. Va decisamente meglio a Filippini, titolare nel derby perso in casa dalla sua Pro Vercelli contro il Novara: l’ex Bari gioca l’intera gara, dimostrando di essere vicinissimo alla piena continuità sotto il profilo delle presenze. In casa Salernitana, invece, assente Strakosha, impegnato con l’Albania U21, nello 0-1 casalingo con il Trapani. Un ko osservato tutto dalla panchina da Pollace, al quale l’inserimento di  Schiavi da parte di mister Torrente nega la seconda presenza con i granata. In Lega Pro, infine, nuova apparizione da titolare con l’Ancona per Lombardi, impiegato da mister Cornacchini come esterno sinistro nel suo 4-2-3-1: tutto merito del gol vittoria di qualche settimana fa, che sembra aver spianato all’ex Trapani la strada verso una stagione ricca di soddisfazioni.

Bollini a “I Laziali Sono Qua”: “I tifosi permettano ai giovani anche di sbagliare”

Se la Lazio Primavera nell’ultimo quadriennio si è imposta come miglior formazione a livello nazionale con uno scudetto, due Coppe Italia, una Supercoppa in bacheca e altre due finali (scudetto e Supercoppa) disputate e perdute, il merito è anche e soprattutto suo. Alberto Bollini ha messo le basi sui successi della squadra di Simone Inzaghi, e finora resta l’unico allenatore capace di vincere lo scudetto in biancoceleste negli ultimi venti anni. Dopo il “dream team” di Mimmo Caso con Nesta e Di Vaio, due titoli Primavera sono arrivati solo sotto la sua gestione, nel 2001 e nel 2013. Il tecnico, reduce da un’esperienza in Lega Pro sulla panchina del Lecce ed attualmente secondo di Reja all’Atalanta, è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione di riferimento di tutti i tifosi biancocelesti, “I Laziali Sono Qua”, ed ha fatto il punto con i conduttori Danilo Galdino e Vincenzo Oliva sul momento biancoceleste, con la ripresa del campionato che vedrà domenica prossima gli uomini di Pioli impegnati sul campo del Sassuolo.

Sulla realtà del campionato: “La Fiorentina al momento è la nota più positiva, per come riesce ad abbinare la qualità del gioco alla concretezza. Tra le note liete di questa parte iniziale del campionato posso inserire sicuramente anche la nostra Atalanta, il Sassuolo ed il Torino. Ci sono squadre che esprimono un buon calcio, mentre possiamo dire che la sorpresa negativa è la Juventus, anche se il ritmo in testa non esclude un possibile rientro dei bianconeri in chiave scudetto. Lazio e Roma sono state molto criticate, ma alla fine si sono assestate già nelle posizioni di vertice.”

Proprio il Sassuolo sarà il prossimo avversario della Lazio. Secondo Bollini: “Il Sassuolo è una squadra che ha una propria identità indipendentemente dall’avversario. E’ una società che merita complimenti così come il tecnico Di Francesco, che sa esprimere un 4-3-3 molto organizzato. Sassuolo-Lazio sarà una partita che promette spettacolo, che si deciderà negli ultimi trenta metri, con gli attaccanti pronti a fare la differenza e capitalizzare al meglio il gioco espresso dalle due squadre.”

La tegola per Stefano Pioli è l’infortunio di Lucas Biglia. L’ennesimo, con Danilo Cataldi di nuovo in pole position per sostituire il regista argentino. Bollini sottolinea come: “Cataldi è l’espressione migliore della politica del settore giovanile della Lazio, che negli ultimi cinque anni ha saputo fare grandissime cose. Per Cataldi l’esperienza a Crotone è stata fondamentale: la sua migliore qualità è l’intraprendenza tattica e la visione di gioco. Un ragazzi di ventuno anni come lui deve essere forte se arriveranno critiche, che inevitabilmente non mancano quando si gioca in una piazza importante. I tifosi devono dare la possibilità a Danilo e agli altri giovani della Lazio di crescere e qualche volta anche di sbagliare, senza soffocarli con eccessive pressioni, che in misura giusta possono invece aiutare i ragazzi a maturare.”

Ci sono altri due giovani nella rosa di Pioli che Bollini conosce molto bene: Keita e Onazi. “Ormai sono due ragazzi che si sono fatti conoscere benissimo. Ricordo come Keita ha avuto la pazienza di allenarsi per un anno intero senza giocare, dimostrando una grande forza caratteriale. Onazi è un ragazzo di grande sensibilità: ricordo che alla prima convocazione ricevuta dalla Nazionale nigeriana è subito tornato a Formello per regalarmi la maglia, dicendo che era stato merito mio se era arrivato fin lì: indice anche di una riconoscenza che nel calcio non sempre è scontata.”

Su Milinkovic-Savic: “Mi aspettavo un giocatore già pronto perché c’è grande cultura del settore giovanile in Serbia, dove i giovani vengono immediatamente lanciati in campionato, e si ritrovano ad essere più pronti a livello di temperamento e di personalità, e di confrontarsi ad alti livelli.”

L’analisi si sofferma anche sul lavoro del tecnico laziale: “Pioli ha un grande merito, ha dato motivazioni ai giocatori e ha dato un’impronta molto chiara al suo gioco. Sono molto contento per lui perché ha grande cultura sportiva e ha fatto la cosiddetta gavetta fino in fondo: la grande stagione dell’anno scorso conoscendo la sua professionalità non mi ha sorpreso ed anche ora, dopo un momento difficile, è tornato ai vertici della classifica della Serie A. Anche in Europa League la Lazio, così come altre squadre capaci di esprimere un gioco eccellente come Napoli e Fiorentina, può essere protagonista. A livello di qualità alle italiane non manca nulla per primeggiare in questa competizione. L’incognita può arrivare dal dover giocare il giovedì e dalla maggiore pressione mediatica che, inevitabilmente, si riversa sul campionato.”

Fabio Belli

LAZIONALI – Kishna: “Contavamo sulla vittoria, ma stiamo facendo un buon lavoro”

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C’è grande delusione in casa dell’Olanda U21 dopo lo stop imposto dalla Slovacchia successivamente ai due successi ottenuti nelle gare di qualificazione. A farsene portavoce l’attaccante, in forza alla Lazio, Ricardo Kishna, che ha così commentato l’andamento del match ai microfoni dei media locali: “Ci aspettavamo di vincere, ma ora sarà importante capire come abbiamo giocato e dove abbiamo sbagliato. Il lavoro che abbiamo fatto è stato buono, quindi presto arriveranno anche i risultati“. Una battuta poi sui metodi di preparazione imposti ai giocatori in Olanda: “In Italia è stato molto apprezzato il modo in cui l’Ajax mi ha formato e anch’io ne sono molto fiero. Lì si puntava molto sul lavoro individuale, di cui i giovani come me hanno beneficiato tantissimo quando poi sono andati a giocare all’estero“. Adesso per Kishna, così come per il compagno Wesley Hoedt, è previsto il rientro a Roma, per iniziare a preparare, insieme al resto della squadra, la trasferta di domenica prossima sul campo del Sassuolo.

Candreva e Parolo, Fratelli d’Italia sulle orme di Guarisi e Piola

In principio furono Anfilogino Guarisi e Silvio Piola. “Oriundo” il primo, italianissimo il secondo, entrambi uniti da un marchio di fabbrica: campioni del mondo con la Nazionale azzurra negli anni trenta, e laziali doc ai tempi in cui la squadra biancoceleste, sotto la presidenza Gualdi, arrivò a sfiorare lo scudetto del 1937. Insieme furono i primi laziali che in coppia parteciparono ad una spedizione ufficiale della Nazionale, durante la Coppa Internazionale del 1933-1935. Guarisi fu riconfermato per il Mondiale del 1934: da vincere a tutti i costi, e fu vinto, in casa. Al trionfo di Roma Silvio Piola non partecipò, ma si rifece nel 1938, quando tutta Parigi si alzò per applaudire il più forte calciatore italiano dell’epoca assieme a Meazza, quando il talento di Valentino Mazzola stava quasi per sbocciare. Allo stadio di Colombes l’Italia fece il bis mondiale, e i gol di Piola, il centravanti della Lazio di allora, restano nella storia del calcio.

Una cosa è certa: le coppie laziali portano fortuna alla Nazionale. Che nel 1936 a Berlino si era laureata campione olimpica con un altro due biancoceleste tra i convocati. Giuseppe Baldo e Francesco Gabriotti. E compiendo un deciso passo avanti nel tempo, anche nell’ultimo trionfo Mondiale dell’Italia nel 2006 i laziali erano in tandem. C’erano Massimo Oddo e Angelo Peruzzi, seppur non protagonisti assoluti in campo, tra i ventitré convocati da Marcello Lippi. Ricordi che ora tornano di prepotenza attuali, visto che un altro duo biancoceleste è stato protagonista della vittoria in Azerbaijan che ha portato ufficialmente l’Italia di Conte a Francia 2016.

Stiamo parlando ovviamente di Antonio Candreva e di Marco Parolo, autori di una prestazione assolutamente convincente (di Candreva anche l’assist per il gol del 2-1 di El Shaarawy) e soprattutto capaci negli ultimi mesi di esprimersi con continuità in azzurro come nessun laziale era riuscito a fare in tempi recenti. Assente nelle ultime partite della Lazio di Stefano Pioli per infortunio, Candreva sembra pronto a tornare ad offrire il suo contributo alla causa biancoceleste così come ha fatto con quella azzurra. Parolo sta dimostrando una crescita che obiettivamente fa tirare un bel sospiro di sollievo ai tifosi laziali. Il centrocampista delle ultime partite e della trasferta di Baku si avvicina finalmente a quello visto nella stagione scorsa, e non a quello opaco e confuso del difficilissimo avvio di stagione laziale.

Martedì sera c’è all’orizzonte un appuntamento speciale per Candreva e Parolo, chiamati a difendere l’azzurro d’Italia nella loro Roma. Con la qualificazione messa già in tasca, forse Antonio Conte contro la Norvegia metterà in atto un turn over che potrebbe lasciare almeno uno dei due in panchina dal primo minuto. Ma i tifosi biancocelesti che saranno all’Olimpico potranno applaudire comunque quelle che di fatto al momento sono due colonne azzurre, che dovranno trascinare la squadra di Pioli ad una ripresa di campionato di fuoco, con la classifica cortissima e un nuovo tour de force di impegni che da qui alla prossima sosta per la Nazionale porterà fino al derby.

Fabio Belli

RINNOVI – L’agente di Biglia atteso a Roma, mentre Marchetti…

Biglia di nuovo ai box e Pioli che deve rinunciare ancora al suo pilastro di centrocampo. Fuori dal campo – come riporta il Corriere delle Sport – Lotito e Tare hanno in agenda il rinnovo del giocatore. A tal proposito la Lazio ha convocato a Roma il suo agente Montepaone a quale proporrà questa offerta: contratto di cinque anni a 2,5 milioni. Lotito spera di strappare subito il sì. La trattativa però non sarà semplice, dipenderà tutto dalla volontà di Biglia. Il vertice comunque sarà interlocutorio per discutere di tutto, di soldi e dettagli temporali.

MARCHETTI – Molto più semplice il discorso sul rinnovo di Marchetti, il contratto fino al 2019 è cosa quasi fatta. L’unica condizione che detta il giocatore per firmare – come scrive il Messaggero quest’oggi – è quella di essere il titolare della Lazio fine alla fine del contratto. Il portiere infatti spera di partecipare ad Euro 2016 ed ancora di più ad ambire ad una maglia da titolare ai prossimi mondiali nel 2018. Due obiettivi ambiziosi che Marchetti può sperare di raggiungere solo facendo il titolare nella Lazio.

Lazio tentata da Yarmolenko

Lazio tentata di puntellare il reparto avanzato con l’innesto di Andriy Yarmolenko, della Dinamo Kiev che nasce come ala e può giocare sia a destra che a sinistra o come seconda punta. La sua valutazione attuale è di 30 milioni e sicuramente fuori portata ai biancocelesti ma – come riporta l’edizione odierna del Corriere dello Sport –  la Lazio può arrivare all’ucraino a parametro zero. Il suo contratto infatti scade a giugno 2016 e la dirigenza capitolina avrebbe fatto un sondaggio. Yarmolenko compirà 26 anni il 23 ottobre. E’ stato seguito da grandissimi club, dai migliori d’Europa. E’ una stella ucraina, il suo nome s’è diffuso ieri sera. Se è solo una tentazione si vedrà. Iniziano a circolare i primi nomi di mercato. Yarmolenko non sarebbe un nome per gennaio bensì per giugno. Non ha accettato il rinnovo, la Dinamo Kiev prova a blindarlo ogni giorno, rischia di perderlo a parametro zero. E’ uno dei profili più appetibili. Con la Dinamo ha segnato in totale 103 gol in 274 presenze. In campionato ha colpito 72 volte in 182 apparizioni. In Champions ha realizzato due reti in 13 gare. In Europa League ha fatto centro 12 volte in 42 partite, sono alcuni dei suoi numeri d’oro.

Colonia albanese alla Lazio? Tare non lo esclude: “Vorrei portare altri albanesi in biancoceleste”

Il ds della Lazio, Igli Tare, è al seguito dell’Albania è intervenuto ai microfoni di Sky Sport, poco prima dell l’importantissima sfida contro l’Armenia, che poi ha portato alla storica qualificazioni ad Euro 2016 della squadra del ct De Biasi: “Sono qui perchè è una partita importantissima per la nostra nazione. Dobbiamo disputarla come se fosse una finale mondiale“. Alla fine dell’incontro la sua gioia è stata tanta: “Questo è il sogno di un popolo che si avvera, vorrei essere a Tirana perchè so cosa succederà e so quanto andranno avanti i festeggiamenti. Siamo molto felici e fieri di quello che abbiamo raggiunto”. L’Albania negli ultimi anni è cresciuta molto, nonostante le qualità siano molto limitate: “Merito di De Biasi, grande allenatore che ha saputo sfruttare al meglio le qualità dei nostri giocatori“. Poi sull’ex laziale Cana: “Sono dispiaciuto che alla Lazio non si sia espresso ad alti livelli. Purtroppo gli infortuni lo hanno penalizzato, ma anche la tanta concorrenza nel suo ruolo“. Attualmente in rosa biancoceleste ci sono i connazionali Berisha e Strakosha, anche se quest’ultimo è in prestito alla Salernitana. Ma Tare non esclude che la colonia albanese possa aumentare di numero: “Mi piacerebbe portare alla Lazio altri albanesi. Ci sono molti giocatori interessanti ma la cosa difficile è che poi l’ambiente pensa che vengano alla Lazio solo perchè sono miei connazionali. Ma se ci saranno calciatori forti li porterò senza alcun problema“. Infine rivela un indiscrezione che lo poteva portare sulla ct della Nazionale del proprio paese: “C’è stata questa possibilità l’anno scorso, mi è stato proposto dalla federazione ma ho rifiutato perchè mi sento uomo di calcio e non mi sento di fare questi ruoli, comunque prenderei in considerazione questa possibilità ma tra un po’ di anni”. 

Lazionali – Hoedt e Kishna, domenica da dimenticare. Onazi ok

I due giocatori biancocelesti, impegnati con l’Under 21 dell’Olanda, sono stati battuti dai pari età della Slovacchia. Nonostante essere passati in vantaggio con Jansen, i tulipani hanno dovuto subire il ritorno degli avversari, che con Chrien, Skriniar e Bero, sono riusciti a ribaltare il risultato. Kishna è stato sostituito all’86’ da Menig, mentre Hoedt è rimasto in campo per tutto l’incontro. Per i due laziali non certo una partita da ricordare. Sconfitta – che interrompe la serie positiva durante la quale i giovani olandesi hanno ottenuto due vittorie in altrettante gare di qualificazione giocate – dalla quale dovranno presto rialzarsi per riprendere il loro cammino verso gli Europei di Polonia 2017. Più fortunato Eddy Onazi con la sua Nigeria che fa trionfato in amichevole per 3-0 contro il Camerum in Belgio. Il centrocampista della Lazio ha disputato l’intera partita nel centrocampo a 3 della Nigeria.

Pronti al secondo blocco di gare, forza Lazio non mollare!

In una settimana senza campionato, abbiamo comunque avuto modo di raccontare tanti fatti ed episodi rigaurdante la nostra squadra. Nemmeno il “Tempo” di celebrare la vittoria contro il Frosinone, che mercoledì abbiamo dovuto assistere a una prima pagina molto discutibile dedicata a chi ha rovinato la vita di una giovane donna, poi le gare delle nazionali che ci hanno riportato tante buone notizie e una piccola grande tegola, iniziamo con quelle buone: sabato scorso, la nostra nazionale, battendo per 3-1 l’Azerbaijan, è riuscita ad accedere alla fase finale di Euro 2016, europeo che si giocherà in Francia. La formazione di Antonio Conte può fare affidamento su 2 giocatori laziali, sempre più apprezzati anche dal CT. Antonio Candreva e Marco Parolo. Il primo si sta rivelando un giocatore sempre più maturo e fondamentale anche per la nazionale maggiore. Suo infatti l’assist per El  Shaarawy in occasione del secondo gol degli azzurri.  Parolo invece zitto zitto si sta ritagliando sempre più spazio fra gli undici titolari. Novanta minuti di ardore e generosità fra difesa e attacco. Ma la Lazio non si ferma soltanto alla propria nazionale, c’è anche un giovane ragazzo olandese che giura di voler vincere con la Lazio. Il suo nome è Stefan de Vrij, talentuoso centrale difensivo che un’intervista ha dichiarato di stare molto bene nella società biancoceleste e punta a vincere trofei con la casacca biaca e celeste. La Lazio potrà contare su di lui, forse già dal match da domenica prossima nella gara valevole per l’ottavo turno di campionato contro il temibile Sassuolo allenato da Eusebio Di Francesco. Ma insieme a De Vrij, pronto al ritorno in campo, c’è anche un altro gran bel calciatore che sta vivendo un ottimo periodo di forma dopo un avvio un po’ sotto le attese. Anche la Uefa se ne è accorta e stilando la classifica dei giocatori più decisivi nelle qualificazioni a Euro 2016, e tra campioni del calibro di Lewandovski e Muller, spunta anche il nome di Senad Lulic. Il giocatore biancoceleste ha infatti collezionato un gol e ben 5 assist in questa fase preliminare degli europei. Davvero un bel bottino, considerando pure che al contrario dei giocatori succitati, Lulic è un centrocampista, spesso impiegato come esterno nel 4-4-2 del c.t. Bazdarevic.

Ma nella vita qualcosa manca sempre e allora eccoci a parlare dell’ennesimo infortunio a Lucas Biglia. Il centrocampista della Lazio durante la gara tra Argentina ed Ecaudor, ha riportato una lesione di primo grado al muscolo pettineo della coscia destra e molto probabilmente ne avrà per minimo 15 giorni. Salterà almeno tre partite. Una grande perdita per la formazione di Mister Pioli che in 21 giorni disputerà ben 7 gare ufficiali: Sassuolo-Lazio, il 22 ottobre ci sarà Lazio-Rosenborg, dopo tre giorni Lazio-Torino, poi il turno infrasettimanale a Bergamo per Atalanta-Lazio, domenica 1 novembre alle 20:45 il big-match Lazio-Milan, il giovedì successivo Rosenborg-Lazio e per finire in bellezza il grande derby fra Roma-Lazio in programma domenica otto alle ore quinidici.

Last but not least il fatto che dalla trasferta di Reggio Emilia, i tifosi laziali torneranno in trasferta. Una spinta in più per la squadra di Pioli che potrà di nuovo contare sull’appoggio di una tifoseria fra le più importanti del nostro panorama nazionale.

Candreva: “E’ un onore giocare con la Nazionale all’Olimpico”

Martedì sera la Nazionale Italiana scenderà in campo allo stadio Olimpico per affrontare la Norvegia. In conferenza stampa per presentare l’evento sono intervenuti proprio i due romani agli ordini del ct Antonio Conte: il biancoceleste Antonio Candreva e il romanista Florenzi.

Queste le parole del giocatore della Lazio, che torna a calcare il terreno di gioco romano dopo un mese trascorso  lontano dal campo a causa dell’infortunio: “Vogliamo arrivare al primo posto del girone, sarebbe importante per il sorteggio. E’ un onore indossare la maglia dell’Italia qui a Roma, davanti ai nostri tifosi, anche se la volta precedente non è stata positiva dato che abbiamo perso con l’Argentina. Martedì possiamo farci perdonare, spero di fare meglio di quella sera. Con Conte applichiamo molti schemi, dal 3-5-2 al 4-3-3 al 4-4-2, ma riusciamo sempre a mantenere la nostra identità. Con l’Azerbaijan siamo scesi in campo con il 4-4-2 per metterli in difficoltà. Non è facile preparare partite internazionali con il poco tempo a disposizione ma ogni volta noi giocatori ci facciamo trovare pronti e cerchiamo di dare il meglio in ogni incontro”.

L’obiettivo della nazionale è comportarsi bene al prossimo Europeo: “In tutte le grandi manifestazioni l’Italia è sempre una delle candidate al successo finale, la storia dice questo. Gli avversari lo sanno e hanno timore di noi, quindi prepararsi per vincere è il minimo che possiamo fare”.

Si parla tanto del ballottaggio con Florenzi: Siamo compagni di squadra tra noi non c’è rivalità. Alessandro è un grande giocatore, può giocare benissimo anche in altri ruoli. Questa è una squadra unita, giochiamo aiutandoci e soffrendo tutti quanti insieme, non ci sono superstar, quello che conta è il gruppo”.

Florenzi sulla stessa domanda ha dichiarato:Non c’è nessuna rivalità fra Roma e Lazio o tra Antonio e me per il nostro ruolo. Non esistono problemi del genere, tutti e due possiamo dare un grande contributo alla Nazionale“.

Hoedt: “E’ grazie alla Lazio se sono in Nazionale”

Dopo le precedenti esternazioni il difensore olandese, Wesley Hoedt,è tornato ancora una volta a parlare ai microfoni del suo paese. Cambiano i siti – questa volta tocca a Voetbal.com – ma non l’argomento, cioè la sua nuova esperienza alla Lazio: “In questo periodo ho giocato molto, sono contento di quanto fatto in questi ultimi tempi. E’ grazie alle mie prestazioni con i biancocelesti se ora sono qui con la nazionale Under 21 del mio paese. E ancora una volta il giovane centrale olandese torna sulla brutta serata di Napoli: “Quella è stata una partita storta per tutta la squadra non solo per me. Ho imparato più in quella sera che in dieci partite ma comunque sono contento di poter giocare a questi livelli”.

Zoff incorona Marchetti: “Tra i migliori portieri della A”. Sulla Lazio: “Terzo posto alla portata”

Ha vestito i panni prima dell’allenatore e poi del Presidente della Lazio. Inoltre rappresenta l’icona del calcio italiano e il portiere per eccellenza nella storia della Serie A. Stiamo parlando dell’eterno Dino Zoff. Il portierone che alzò al cielo la Coppa del Mondo del 1982, è tornato a parlare di Lazio ai microfoni di Lazionews.eu, soffermandosi sui portieri in casa Lazio e sul primo scorcio di stagione. Inevitabile la domanda su chi predilige tra Marchetti e Berisha. Zoff ha così risposto: “Attualmente Marchetti è uno dei migliori portieri della Serie A e meriterebbe la Nazionale per ciò che sta facendo. E’ tornato ad essere decisivo e lo considero superiore a Berisha“. Poi lancia un consiglio a Marchetti: “Deve rinnovare con la Lazio visto che ha 32 anni. E’ in ottime condizioni fisiche e potrà dare ancora tanto alla causa biancoceleste“. Ma all’orizzonte c’è un altro portiere che vuol far parlare di sè, ovvero il giovane Guerrieri: “Non l’ho visto all’opera parecchie volte ma sono rimasto impressionato durante un derby contro la Roma. Fece parate strepitose. Avrà un grande avvenire se continuerà così“. Infine una previsione sulla Lazio: “Per me può puntare al terzo posto. E’ un campionato strano quello di quest’anno perchè non sembra esserci una dominatrice. Tutte le squadre potranno dire la loro. La Lazio si sta riprendendo dopo un avvio difficile  e questo fa ben sperare“.