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Lazio-Torino, precedenti e statistiche

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Lazio alla riscossa. Dopo la vittoria (netta) sul Rosenborg, la squadra biancoceleste è chiamata a mettersi definitivamente alle spalle il ko di Sassuolo con un altro successo, domani pomeriggio all’Olimpico contro il Torino. Sfida tutt’altro che semplice, dal momento che i Ventura boys hanno iniziato alla grande questa stagione e puntano a essere la sorpresa del torneo. Come se non bastasse, ci si mettono anche i numeri  a non far dormire i tifosi sonni tranquilli.

Finora infatti i due club si sono sfidati 120 volte in serie A e il bilancio vede in vantaggio i granata per 37 vittorie a 32 più 51 pareggi. All’Olimpico a prevalere sono invece i biancocelesti con 20 successi contro 10 e 30 pareggi (e 75 gol fatti contro 52). Prima del 2-1 della scorsa stagione, l’X era il segno più ricorrente: in quell’occasione, la Lazio interruppe un digiuno di vittorie che durava dal 2007, 2-0 con doppietta di Pandev. Il Torino invece non viola il campo ‘straniero’ addirittura dal 1993, quando Silenzi e l’ex Gregucci resero vano il gol iniziale di Boksic.

I due allenatori invece si sono incrociati 9 volte e il bilancio vede in vantaggio Pioli con 4 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte. La prima sfida risale al 2007, con successo del Grosseto del parmense sul Pisa di Ventura. Ventura che non batte il collega dal 2013, dal 2-1 del suo Torino sul Bologna al Dall’Ara. Pioli risulta avanti anche nel conto dei gol fatti, 8 contro 6 del tecnico genovese. 18 inoltre le sfide ai piemontesi dell’ex Bologna, con un bilancio di 8 vittorie, 4 pareggi e 5 sconfitte. Ex Bologna che, con il doppio successo dell’anno scorso, ha interrotto un’astinenza di successi che durava dal 2009, da quello ottenuto all’Olimpico con il Sassuolo. Numeri poco confortanti invece per l’ex Napoli contro la Lazio, che in 12 precedenti si è imposta 5 volte, con 3 pareggi e 4 sconfitte. Da segnalare per l’anno scorso, oltre al doppio confronto in campionato, la sfida valida per gli ottavi di Coppa Italia, giocata in Piemonte e vinta dai biancocelesti per 3-1, con reti di Keita, Klose e Ledesma su rigore.

Quanto agli uomini gol, da tenere d’occhio in casa Lazio Matri, alla ricerca della prima marcatura in quello che è il suo ottavo incrocio con il Torino: i granata, insieme a Sassuolo, Empoli, Carpi e Frosinone, non sono mai stati puniti dal numero 17 biancoceleste. Tutto l’opposto di Mauri, che ha nella squadra piemontese la sua ‘vittima preferita: 10 volte l’ha infatti affrontata, collezionando 5 vittorie, altrettante e 3 reti. Buoni numeri anche per Anderson, Klose e Candreva, autori di 2 sigilli, e per Keita Biglia, fermi a quota 1. Nel Torino, invece, attenzione sopratutto a Glik, che ha già segnato 2 volte ai biancocelesti (la prima nel 2012, in occasione della sua prima rete in serie A). Meglio di lui hanno fatto però Quagliarella Amauri, che hanno violato 3 volte la porta capitolina, mentre a quota 1 ci sono Maxi Lopez Farnerud.

Torna l’ora solare, occhio alle lancette

Eccoci qua, come ogni anno, nella notte tra sabato 24 ottobre e domenica 25 le “lancette” andranno spostate un’ora indietro per l‘ora solare.
Come di consueto il cambio avverrà alle ore 3:00 – sugli smartphone avverrà in automatico – e quindi diventeranno le ore 2:00.
La bella stagione è ormai passata, il caldo torrido d’agosto è oramai un lontano ricordo. Ora è tempo di Castagne, vino rosso e con le temperature in ribasso, sarà anche il tempo di tornare ai maglioni di lana. Quindi torneranno utili le sciarpe e i zuccotti della Lazio per ripararci dal freddo.  

Crespo ci crede: “Scudetto, può farcela anche la Lazio”

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Hernan Crespo e il campionato. L’ex attaccante della Lazio e attuale tecnico del Modena dice la sua sul torneo in corso ai microfoni de ‘Il Corriere dello Sport’, inserendo anche i biancocelesti tra le pretendenti (numerose) allo Scudetto: “È un anno di grandi possibilità. Non ci sarà bisogno di fare novanta punti per vincere, ma essere più veloci degli altri a prendere consapevolezza di questo. A parte Inter, Milan e Juventus, che sono abituate a vincere, io direi che possono farcela anche Roma, Lazio, Napoli e Fiorentina“. A proposito poi del suo passaggio ai nerazzurri, avvenuto dopo le due stagioni trascorse all’ombra del Colosseo: “Lì io e la squadra abbiamo iniziato a vincere insieme. Prima invece arrivavamo entrambi sempre secondi. Il Milan? È stata una scelta di cuore, perché da piccolo ero tifoso della squadra degli olandesi“.

Reina: “Per lo scudetto occhio alla Lazio”

La classifica di serie A ad oggi recita la Fiorentina al primo posto in solitaria. Nessuno ci avrebbe scommesso un cent, come anche di vedere Lazio e Sassuolo a -3 punti dalla vetta. E’ evidente che la crisi della Juve ha spiazzato tutti e dopo anni di dominio bianconero si sta finalmente assistendo a un campionato equilibrato, con le prime della classe tutte allo stesso livello. Lo sa bene Pepe Reina, leader del Napoli, che sulle colonne del Corriere dello Sport ha detto una sacrosanta verità: “È un campionato senza padroni e possono vincerlo in 7, forse 8 squadre. La Juve, ovviamente; poi la Roma e l’Inter, la Fiorentina e il Napoli; ma anche la Lazio, il Milan e il Sassuolo del mio amico Paolo Cannavaro“. Reina non è l’unico a lanciare i biancocelesti tra i candidati allo scudetto, giovedì sera anche un grande ex portiere come Marchegiani si è detto possibilista sul tricolore alla Lazio (leggi qui).

Lopez: “Toro gara difficile, Mauricio deve moderare gli interventi”

Intervistato da LaLazioSiamoNoi, l’ex difensore di Lazio e Torino, nonchè vice di Reja nelle sue stagioni biancocelesti Giovanni Lopez, ha analizzato il momento Lazio, soffermandosi soprattutto sui difensori biancocelesti.

Sul periodo della Lazio e sulla sfida che attende i biancocelesti: “La Lazio è una squadra che sta facendo il massimo con una rosa dimezzata. Gli mancano i giocatori più importanti, come Biglia e de Vrij, ma si sta comportando bene. Con il Torino sarà una sfida per l’Europa, una gara difficilissima. Attendo una prova di maturità da parte della Lazio.”

Ha poi parlato della linea difensiva delle aquile, partendo da Mauricio: “Mauricio deve considerarsi un difensore e deve moderare gli interventi. Non è detto che tutte le volte debba prendere la palla o far fallo.”

Poi sulla crescita di Radu: “Quando c’eravamo io e Reja era uno dei migliori difensori in Italia. Ultimamente si è un po’ perso, ma è in ripresa.”

Chiusura sul lungodegente De Vrij: “Non conosco la situazione di de Vrij nello specifico, ma è un giocatore imprescindibile sotto tutti i punti di vista. De Vrij è talmente forte che riesce a dare sicurezza a tutto il reparto.”

Abbonamenti e derby: il punto di Cragnotti sulle vendite

E’ intervenuto poco fa su Lazio Style Radio, Angelo Cragnotti, responsabile biglietteria della lazio. Oggi si è chiusa la campagna abbonamenti, riaperta per incrementare il dato degli abbonati. Con un pizzico di rammarico Cragnotti ha commentato i 14000 abbonati finali: “Sinceramente ci asi aspettava una risposta migliore da parte dei tifosi. E’ un dato che ci spiazza in negativo anche perchè la squadra sta facendo bene e anche perchè le offerte abbonamenti erano molto competitive“. Poi sulle vendite in vista di Torino e derby: “Contro i granata per ora sono stati staccati 5000 tagliandi. Per il derby, complice anche la decisione della Nord, solo 500“. Ricordiamo che la Nord ha preso posizione decidendo di non entrare più allo Stadio Olimpico. Per leggere il comunicato della Nord CLICCA QUI.

QUI TORINO – Emergenza infortuni per Ventura

Il Torino, prossimo avversario della Lazio, si è ritrovata nel pomeriggio al Sisport, per preparare il match di domenica. Il Torino viene dal pareggio casalingo contro il Milan, pari avvenuto in rimonta. Mister Ventura però dovrà fare i conti con l’emergenza infortuni. Il mister granata deve ancora fare a meno di Gazzi, e la sua presenza per domenica è ancora incerta. Ma a lui si aggiungono anche Vives, Maksimovic, Farnerud e Avelar. L’allenamento odierno è andato in scena a suon di sessioni tecnico – tattiche. Domani pè previsto l’ultimo test a Torino e poi la partenza per Roma.

BIGLIETTERIA- Info e prezzi per Rosenborg-Lazio

La società biancoceleste ha reso note le modalità di acquisto dei biglietti per la trasferta di Europa League contro il Rosenborg in programma il 5 Novembre prossimo. Di seguito tutte le info biglietteria:

Rosenborg-Lazio

La S.S. Lazio comunica che dalle ore 12:00 di lunedi 26 ottobre, inizieranno le vendite dei tagliandi per la gara del girone di Europa League in Norvegia.

Questa sono i dettagli della vendita:

– Gara: Rosenborg – Lazio del 5 novembre ore 21:05;

– Prezzo:  – Settore Ospiti €. 28 più prevendita Listicket-Ticketone  per un totale di €. 32;

– Tagliando a pagamento: SOLO presso i punti vendita abilitati LISTICKET-TICKETONE verrà rilasciato un segna posto personalizzato;

– Periodo di vendita: dalle ore 12:00 di lunedi 26 ottobre fino alle ore 10:00 di martedi 3 novembre.

– Limite di vendita: fino a quattro biglietti presentando l’acquirente il documento in originale e le copie dei documenti degli altri tre titolari

Con il tagliando rilasciato dai punti vendita Listicket-Ticketone, si potrà ritirare il biglietto ingresso stadio, SOLO presso uno dei seguenti Lazio Style 1900 a vostra scelta (da comunicare al momento dell’acquisto del tagliando presso un punto vendita Listicket-Ticketone) dalle ore 10:00 di mercoledi 28 ottobre presentando sempre un documento e copia degli eventuali altri tre titolari:

– Lazio Style 1900 di Via G. Calderini 66/C

– Lazio Style 1900 di Parco Leonardo (lunedi 2/11 e martedi 3/11 sarà chiuso, ricordarsi di ritirare il tagliando entro domenica 1/11)

– Lazio Style 1900 di Via Prenestina, 200

IMPORTANTE:

La SS Lazio informa che in occasione della gara Rosenborg BK  – SS Lazio del prossimo 5 novembre 2015, saranno adottate le stesse misure di sicurezza valide in Italia e pertanto i destinatari di DASPO non avranno titolo per accedere al Lerkndal Stadium. E’ fondamentale presentare al ritiro dei tagliandi presso i Lazio Style, lo stesso documento che porterete in trasferta in Norvegia.

FONTE: S.S. Lazio

BIGLIETTERIA – Info e prezzi per Lazio – Milan

La società biancoceleste ha comunicato le modalità di acquisto dei tagliandi per il match tra Lazio e Milan. Il posticipo serale dell’1 novembre tra le due compagini sarà il big match di giornata. La vendita dei tagliandi partirà ufficialmente lunedì 26 ottobre alle ore 10:00.

I punti vendita sono i Lazio Style 1900 e le rivendite del circuito Listicket – Ticketone.

Di seguito la tabella prezzi

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Fonte S.S. Lazio

La solitudine dei numeri 1: Etrit Berisha

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Etrit Berisha, titolare indiscusso ed inamovibile della Nazionale albanese guidata da Gianni De Biasi, veniva e viene tuttora considerato un punto debole per la Lazio, sia dai tifosi che da qualche addetto ai lavori. La partita di ieri contro il Rosenborg ha messo a tacere anche i più scettici: Berisha, più che una riserva, può essere considerato a tutti gli effetti un secondo titolare. Una impercettibile quanto decisiva deviazione su tiro a botta sicura di  Skjelvik, terminato poi sul palo, sicurezza sui palloni alti e nel gioco con i piedi ed infine come ciliegina sulla torta il rigore parato allo scadere al norvegese Soderlund, inutile ai fini del risultato ma utilissimo in termini di autostima e morale. Anche nei periodi più difficili, anche quando, molto spesso, è stato messo in discussione, Berisha ha sempre continuato a lavorare duro e in silenzio agli ordini del sapiente e preparatissimo preparatore Grigioni, noncurante delle opinioni altrui nè del suo ruolo di subalterno al titolare Marchetti, consapevole delle proprie capacità e della fiducia che Pioli ha sempre mostrato nei suoi confronti. Spesso i tifosi in passato hanno fatto gli scongiuri quando scorrendo la formazione titolare della Lazio vedevano che tra i pali non figurava il nome dell’indiscutibile Federico Marchetti ma invece quello del numero 1 della Nazionale albanese; in molti adesso forse cominceranno a ricredersi: la porta biancoceleste con lui e Marchetti è in mani ben salde.

Giulio Piras

Mitra-Matri: qualcosa in più di un vice-Klose?

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Alessandro Matri è arrivato alla Lazio l’ultimo giorno di mercato, colpo lastsecond per sopperire all’assenza prolungata di Filip Djordjevic e a quella improvvisa di Miroslav Klose, infortunatosi nell’andata del preliminare di Champions League contro il Bayer Leverkusen. E’ arrivato in punta di piedi, senza proclami altisonanti o propositi fuori portata (come si vede fare sempre più spesso nel mondo del calcio…), garantendo però da subito il massimo impegno e dedizione estrema alla causa laziale. La condizione era precaria, d’altronde è difficile allenarsi un’intera estate con la consapevolezza che la tua squadra, il Milan, non ti ritiene parte del proprio progetto tecnico. 13 giorni, il tempo di recuperare una buona forma fisica, e Stefano Pioli lo getta nella mischia per la prima volta in Lazio-Udinese, minuto 55. In 20 minuti Mitra-Matri svolge appieno quello che è il suo compito principale: fare gol. Doppietta e Udinese battuta per 2-0. Titolare nella sfida successiva di Europa League in trasferta contro il Dnipro, sfodera una buona prestazione, nonostante qualche occasione di troppo sprecata, a causa probabilmente della difficoltà di giocare due sfide ravvicinate con una condizione non ancora al top. Dopo la pesante sconfitta di Napoli, in cui è subentrato solo nei minuti finali, uno stop di natura muscolare lo costringe ai box per un paio di settimane. Il rientro è graduale: pochi minuti contro il Saint Etienne, solo panchina nella vittoria interna contro il Frosinone e ancora uno scampolo di partita nella deludente trasferta di Sassuolo. Fino ad arrivare a ieri sera, Lazio-Rosenborg, terzo turno del girone di Europa League. Pioli schiera l’attaccante lombardo come unica punta, supportato da Candreva, Felipe Anderson ed il rientrante Mauri. Dopo 10 minuti la squadra è in 10 e in difficoltà e chi conosce un po’ il calcio sa bene quanto sia difficile giocare da unica punta in una squadra in inferiorotà numerica per 80 minuti. Nessun problema. Matri lotta, sgomita, corre, tiene palla, fa salire la squadrasegna e fa segnare. Egoista come una vera punta quando c’è da segnare, altruista e decisivo quando premia gli inserimenti dei compagni, come nel caso dei gol di Felipe Anderson o del rigore procurato da Radu.

Da vice-Klose e acquisto last-second a certezza assoluta il passo è stato breve; Pioli e i laziali possono dormire sonni tranquilli: se ci sarà bisogno di scendere in trincea potranno sempre contare sul Mitra-Matri.

Giulio Piras

Orsi: “Per la Lazio vittoria meritata, ora deve far bene anche con il Torino”

Per commentare la vittoria della Lazio sul Rosenborg e l’incontro di domenica prossima con il Torino ai microfoni di tuttomercatoweb.com è intervenuto l’ex portiere biancoceleste Fernando Orsi: Il primo posto nel girone premia il buon lavoro dei biancocelesti. Non era facile riuscire a conquistare i tre punti. La squadra sta bene sotto il profilo fisico, ha giocato molto bene, con carattere e molta qualità. Nonostante si sia ritrovata con un uomo in meno per tutto l’incontro ha vinto con pieno merito. Spero che la sconfitta con il Sassuolo sia solo un incidente di percorso. E’ da un po’ che la Lazio alterna vittorie belle ed importanti a sconfitte clamorose. Vedremo come si comporterà domenica contro il Torino, la squadra di Pioli è chiamata a confermare il processo di crescita per continuare a fare bene”.

Ventura ed il Torino a Roma per sfatare un tabù

Il Torino del tecnico Ventura scende in campo domenica alle 18 all’Olimpico contro la Lazio. Impegno proibitivo o quasi quello dei granata. Infatti per risalire all’ultimo successo del Toro a Roma bisogna tornare indietro a ventidue anni fa. A differenza del ruolino interno con i biancocelesti alquanto positivo – seppure negli ultimi due incontri siano arrivati due successi dei romani – fuori casa il Torino non batte i biancocelesti dalla stagione 1993-’94 con Emiliano Mondonico in panchina. Vittoria conquistata grazie all’unico gol realizzato in maglia granata da Angelo Gregucci, ex “Angelo” biancoceleste, che diede i tre punti al Toro a pochi minuti dal termine, quando la partita si stava incanalando sul pareggio per le marcature di Boksic e Silenzi su calcio di rigore. Da allora però per i torinesi 4 sconfitte e 7 pareggi, di cui l’ultimo un 3-3 di due anni fa. Il successo più eclatante del Torino in casa biancoceleste è un 5-1 di 40 anni fa con doppietta di Graziani e tre gol di Pulici.

 

INFERMERIA – Le ultime sugli olandesi e su Keita

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AGGIORNAMENTO ORE 15:30 – Questo il comunicato apparso sul sito ufficiale della Lazio: ” Nella mattinata di oggi l’atleta Wesley Hoedt è stato sottoposto a controlli strumentali radiografici e tomografici alla caviglia destra per i postumi di un trauma contusivo occorso ieri sera. Gli esami  strumentali effettuati non hanno evidenziato la presenza di lesioni ossee”.

In vista della gara di domenica con il Torino, il medico sociale della Lazio dott. Salvatori, dalle frequenze di ‘Lazio Style Radio’, fa il punto della situazione relativa all’infermeria: “Kishna negli ultimi giorni non si è allenato per un sovraccarico funzionale muscolare all’adduttore della cosciaOggi abbiamo preferito non rischiarlo nella partitella, ma comunque ha lavorato regolarmente, quindi significa che il problema è superato e che dovrebbe essere arruolabile per domenica. Biglia e Djordjevic sono di nuovo a piena disposizione del mister, mentre Parolo sta incrementando i carichi di lavoro: la settimana prossima lo sottoporremo ad un controllo e lavoreremo per farlo rientrare con il Milan, anche se non disdegneremo di provarci per la gara di mercoledì. Keita sta migliorando sensibilmente: oggi ha lavorato in acqua e anche per lui a inizio settimana sono previsti accertamenti clinici e strumentali. Se i miglioramenti dovessero continuare, non escludiamo un recupero più rapido, anche sui tempi ancora non siamo in grado di sbilanciarci. Hoedt, infine, ieri ha subito un trauma contusivo alla caviglia e oggi sarà in clinica per una lastra di controllo. Sentiva dolore nella zona del trauma, per cui comunicheremo l’esito dell’esame e vedremo se domani riuscirà a lavorare sul campo“.

LAZIO ROSENBORG IL FILM – Dallo striscione della “discordia” a quello dedicato a Leo

E’ successo di tutto allo stadio Olimpico ieri sera nel match di Europa League tra Lazio e Rosenborg. Dall’espulsione di Mauricio alla grande vittoria in inferiorità numerica della squadra capitolina. Anche fuori dal campo, sugli spalti, ci sono stati due striscioni molto discussi per motivi differenti. Il primo è stato quello della curva Nord: “Questa curva non si divide” che ha portato non pochi problemi (leggi qui per saperne di più).  Mentre l’altro striscione è quello dedicato al piccolo Leonardo Andrini scomparso ieri a soli 8 anni in seguito a una malattia. Tutta la redazione di Laziochannel.it si unisce al cordoglio della famiglia. Rivivi la serata di ieri sera dagli splendidi scatti del nostro fotografo Gianni Barberi.

formazioneCandreva cataldi Felipe Anderson striscione Leo

Le foto sono di proprietà di Laziochannel.it, è possibile utilizzarle soltanto previo consenso del proprietario contattabile all’indirizzo redazione@laziochannel.it

Premio giovani promettenti della Catalogna: c’è anche Keita

Anche quest’anno la Federazione calcistica della Catalogna ha istituito il consueto “Premio al miglior giovane giocatore catalano“. Il premio viene assegnato al giovane che più si è messo in mostra sul terreno di gioco nella stagione 2014/15. Come riportato da olot.tv la premiazione avverrà il 9 novembre, il giorno successivo al derby romano, presso l’Antiga Fàbrica Estrella Damm di Barcellona. Tra i candidati al successo finale anche il calciatore biancoceleste Balde Diao Keita, che nonostante sia in questo momento fermo per un problema al  ginocchio sinistro, in questo inizio di stagione ha fatto davvero bene meritandosi la citazione. Gli altri candidati sono il portiere Pau Lopez, Héctor Bellerín, Kiko Casilla, Gerard Piqué e Aleix Vidal.

Soderlund, Skjelvik e Selnæs in coro: “Occasione sprecata”

Il Rosenborg, nonostante i proclami del tecnico norvegese Kåre Ingebrigtsen alla vigilia dell’incontro, ieri sera è uscito dall’Olimpico con le ossa rotte. La Lazio, nonostante fosse rimasta in dieci, a pochi minuti dall’inizio dell’incontro, ha imposto una severa lezione ai norvegesi. L’ennesima ingenuità di Mauricio (già al quarto cartellino rosso in questo inizio stagione) sembrava facilitare la serata romana della squadra di Ingebrigtsen ma la realtà è stata diversa e a fine incontro la delusione dei calciatori norvegesi era tanta. Le recriminazioni per l’occasione persa sono tante. Ai microfoni di andressa.com per commentare la sconfitta sono intervenuti Soderlund e Skjelvik.

Queste le parole dell’attaccante: “E’ stata una partita strana, abbiamo perso ma anche sprecato tanto, potevo fare 3-4 gol. A volte capitano partite del genere. Berisha ha compiuto un miracolo, quando l’ho visto parare non ci potevo credere. Abbiamo perso una grande occasione. Per tutto l’incontro abbiamo avuto il controllo del campo ma i biancocelesti giocando in contropiede sono stati spietati. La classifica ora ci condanna più del dovuto, potevamo stare a punteggio pieno ed invece ci ritroviamo ultimi. Questa è una sconfitta dura e fa molto male, ma possiamo rifarci”.

Skjelvik: “Non siamo una squadra che può permettersi di sbagliare tanto, con più concentrazione non sarebbe andata alla stessa maniera. Continuiamo a sprecare occasioni ed ora ci ritroviamo solo ad un punto. Nelle prossime partite vogliamo rifarci e conquistare nove punti nelle ultime tre partite”.

 

Ai microfoni di Adresseavisen è intervenuto il centrocampista norvegese Ole Selnæs: “Ci siamo ritrovati con l’uomo in più per quasi tutto l’incontro e siamo riusciti ad uscire sconfitti. Basterebbe restare concentrati fino in fondo ma con l’atteggiamento che avevamo in campo non potevamo mai vincerla. Abbiamo fatto un grande regalo alla Lazio, non si possono prendere tre gol in superiorità numerica. Non abbiamo demeritato, anche noi avremmo potuto segnare 3 o 4 volte. Se continuiamo a facilitare gli avversari sarà difficile andare avanti nella competizione”.

 

Chiesa sul derby: “È stata la prima cosa che ho sentito nominare all’arrivo alla Lazio”

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Manca poco al derby dell’8 novembre e, per descrivere le emozioni di una partita che a Roma, più che nel resto d’Italia, non è ‘come tutte le altre’, è intervenuto, ai microfoni di Tele Radio Stereo, l’ex attaccante biancoceleste Enrico Chiesa: Alla Lazio lo vivevo sempre in maniera particolare. Vedendolo invece un po’ distaccato, devo ammettere che è qualcosa di incredibile. L’atmosfera era speciale e il fracasso non ti faceva sentire nemmeno la voce del compagno che avevi vicino. È sicuramente tra i migliori ricordi che posseggo: quando sono arrivato a Roma, è stata la prima cosa di cui ho sentito parlare. Il mio futuro? Al momento sono in attesa. A giugno ho avuto delle possibilità che poi non si sono concretizzate. Vorrei fare un’esperienza da allenatore, anche ad alti livelli: credo sia giunto il momento di mettermi alla prova in questo ruolo, dopo tanti anni nei settori giovanili“.

Chiambretti a ILSQ: “Lazio squadra strana. Chi vorrei al Torino? Candreva”

Protagonista da oltre trent’anni del mondo dello spettacolo, Piero Chiambretti è una delle figure più irriverenti del mondo della televisione e soprattutto, un grandissimo tifoso del Torino. Non ha mai nascosto la sua fede granata il “Pierino” nazionale, che è intervenuto in mattinata sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione di riferimento per tutti i tifosi biancocelesti, I Laziali Sono Qua, condotta da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva, per parlare della sfida che il suo Toro dovrà affrontare domenica pomeriggio allo stadio Olimpico contro la squadra di Stefano Pioli. Chiambretti ha raccontato il motivo per cui è diventato tifoso granata: Sono sempre andato contro i più forti, sono sempre stato dalla parte dei più sfigati o meno fortunati. In quegli anni in cui si è formata la mia personalità calcistica a Torino tutti tifavano Inter e Juventus, pertanto mi è scattata la voglia di stare dall’altra parte. Altresì mi colpì tantissimo la morte di Meroni, da quel giorno decisi di diventare tifoso del Toro. Ricordo che il giocatore morì di domenica sera dopo un Torino Sampdoria e la settimana dopo andai allo stadio a vedere il derby, il primo senza Meroni, e probabilmente da lassù ci diede una mano tanto che vincemmo 4 a 0 contro una Juve imbambolata. Ricordo che il quarto gol lo segnò un certo Carelli che indossava la maglia di Meroni”.

Chiambretti affronta anche il discorso del nuovo stadio granata e del presidente Cairo: “Pianelli che fu un grande presidente disse in tempi non sospetti che il termometro della salute del Torino era il Filadelfia. Cioè il vecchio stadio in cui la squadra dei gemelli del gol Pulici e Graziani si allenava nel ’76 quando vincemmo lo scudetto. Per un certo periodo il Filadelfia è stato distrutto diventando un campo nomadi. Oggi rinasce nell’anno che il Torino Primavera vince lo scudetto e negli ultimi anni la prima squadra ah ritrovato un gioco, una squadra, una società ed è perennemente nel lato sinistro della classifica. E’ un evento importante perché in quello stadio il grande Torino vinse 6-7 scudetti e in cui hanno giocato grandi giocatori come Loik e Valentino Mazzola ed è la storia del calcio italiano. Cairo è arrivato 10 anni fa come un salvatore della patria, ha fatto molti errori all’inizio perché inesperto e perché attorniato da figure che l’hanno consigliato male chi comprare e come gestire. La società ripartita dalla bancarotta piano piano si è riformata ed è ripartita. Con l’arrivo di Ventura, l’Alex Ferguson italiano, non solo la squadra è risalita in A ma sta valorizzando giocatori comprati a poco e venduti a tanto. A Cairo non si può non dire grazie, anche se a Torino c’è chi pensa che sia un manager interessato solo ai soldi ma in realtà il bilancio societario è sanissimo. Basti vedere Torino Milan con i rossoneri che pur avendo speso 90 mln sul mercato hanno rischiato di perdere. Io dico grazie al presidente e gli auguro altri 10 anni così”.

Non tutti sanno che Chiambretti ha un passato come radiocronista sportivo: “E’ stata un’esperienza breve che non ho potuto coltivare perché già lavoravo in tv. Pur mantenendo la mia fede calcistica, giocavo sempre sull’ironia scherzando anche sui giocatori del Torino. E’ stata un’esperienza deliziosa, seguivo la squadra anche in allenamento. Ero un radiocronista brillante”. Il conduttore tv elogia la squadra di Pioli: “La Lazio è una squadra strana: sembra fortissima ma poi si perde. Invece nel momento in cui sembra debba capitolare, quando la tifoseria è pronta a una feroce contestazione contro squadra e società, la Lazio riparte fortissimo. Quando siamo lì a dire “è tornata la Lazio” ricade in una penombra non giustificata. La squadra ha buoni giocatori e un buon allenatore. Sicuramente qualcosa manca: non so se il feeling tra Lotito e i tifosi oppure l’assenza di qualche giocatore che ti permetta una squadra da vertice. Chi vorrei al Torino? Candreva, mi piace come gioca e come si danna. Sa fare tutte le fasi: è bravo sia nell’impostazione, sia nel tiro, sia nell’aggredire gli spazi. E’ un giocatore di prima fascia, non a caso è in Nazionale. Io tifo sempre per gli italiani, quindi anche se la Lazio ha tanti stranieri forti, io prenderei lui. Agli amici laziali avviso che il Torino è una squadra difficile da affrontare e se è in giornata attenzione a scoprirsi”.

Chiambretti spende parole d’elogio verso mister Ventura: “E’ sottovalutato ma negli ultimi anno è stato spesso premiato Nell’ultimo periodo ha ricevuto ciò che si merita. E’ un grande allenatore, una persona intelligente che ama il gioco del calcio e ha un tocco magico perché molti giocatori persi si ritrovano a Torino. Cito ad esempio Ogbonna, Cerci, Immobile e Bianchi. Una volta venduti si perdono”. Lazio e Torino storie molto simili ma tifosi diversi secondo Chiambretti: “La differenza con la Lazio è che i biancocelesti giocano a Roma, la capitale d’Italia e unisce tanti valori non solo sportivi. Il Torino ha vinto pochissimo rispetto alla Lazio e ha sempre vissuto all’ombra della Juve, per questo noi tifosi siamo simpatici, quando vinci diventi antipatico. Sogno nel cassetto? Anni fa ho avuto la possibilità di condurre la Domenica Sportiva, ma non essendo un giornalista la mia candidatura cadde. Mi piacerebbe fare un porgramma sportivo con un po’ di ironia. Vorrei essere Ilaria D’Amico”. 

Fabrizio Piepoli

FORMELLO – Subito al lavoro per il Torino: le ultimissime

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Niente riposo per la Lazio dopo la vittoria di ieri sera sul Rosenborg: tra quarantotto ore sarà infatti di nuovo campionato, con la sfida al Torino in programma domenica alle 18 all’Olimpico, e Pioli ha poco tempo a disposizione per testare l’undici da contrapporre ai granata. Prevista dunque per le 10 una seduta di scarico, alla presenza dei giocatori non scesi in campo contro i norvegesi. Seduta nella quale il tecnico, che domenica dovrà fare a meno, causa squalifica, di Cataldi, ha ritrovato in gruppo gli infortunati Biglia (che, da buon capitano, al termine della seduta, ha raccolto i palloni insieme al preparatore dei portieri Grigioni) e Djordjevic: entrambi hanno lavorato con i compagni e partecipato alla partitella finale, dunque sono a disposizione per domenica. Da valutare Hoedt, che ieri sera, nel corso della ripresa, ha subito un colpo alla caviglia ha abbandonato lo stadio zoppicando vistosamente: per lui sono previsti in giornata accertamenti strumentali, ma la sua presenza contro i Ventura boys resta in forte dubbio. Assenti Onazi Mauricio, che ieri hanno giocato per pochi minuti, si è allenato invece Kishna, rimasto ai box in EL per un fastidio ai tendini del ginocchio: l’ex Ajax ha saltato solo la partitella e il suo impiego domenica verrà valutato nelle prossime ore. Ai box anche Marchetti (ieri in panchina e oggi rimpiazzato dal baby Matosevic), De Vrij, Keita, Parolo (che sta facendo il possibile per rientrare con il Milan) e Morrison, per il quale il rumore generato dal tweet di ieri sera non accenna a diminuire.