La corsa della Lazio in campionato, dopo la sosta per le nazionali, riparte dall’Emilia nella sfida del Mapei Stadium contro il Sassuolo. La gara contro la squadra del patron Squinzi, domenica alle 18:00, sarà diretta dal Sig. Marco Guida di Torre Annunziata, con l’assistenza dei guardalinee Tasso e Schenone e del quarto uomo Barbirati. I giudici di porta, infine saranno i Sig.ri Cervellera e Saia. In sette incroci totali il bilancio laziale con Guida è in equilibrio, fra vittorie e sconfitte: tre e tre più un pareggio. L’ultima gara dei biancocelesti con il fischietto campano risale allo scorso campionato nella vincente trasferta, anche in quella circostanza in Emilia, in casa del Parma.
Myrtaj: “Sassuolo-Lazio gara aperta. Tare presidente Federcalcio? Forse tra 5-10 anni”
In vista di Sassuolo-Lazio di domenica pomeriggio, ai microfoni de ‘lalaziosiamonoi’ ha parlato Florian Myrtaj, ex attaccante albanese che vanta una lunghissima esperienza in serie A, iniziata proprio tra le fila dei neroverdi. Nella lunga intervista vengono toccati vari argomenti, a partire dallo storico accesso ai prossimi Europei della Nazionale di De Biasi (in cui Myrtaj ha militato tra il 2002 e il 2006): “È stato un risultato fantastico e insperato nelle previsioni. Fino a qualche mese fa nessuno se l’aspettava, poi le cose hanno preso a mettersi bene e abbiamo cominciato a sperarci. Che nell’impresa la mano di un tecnico italiano abbia avuto un ruolo fondamentale è un dato di fatto: l’Italia ha sempre sfornato grandissimi allenatori e a noi ne serviva uno che compattasse il gruppo e cercasse nuovi giocatori in Europa. De Biasi in questo è stato bravissimo: tre anni fa ha iniziato un percorso, arrivando a compiere quest’impresa straordinaria. Speriamo che in Francia l’Albania possa fare qualche bella figura, ne ha la possibilità. D’altronde, raggiungendo la qualificazione dopo tanti anni, per noi ha già vinto. Se poi le dovesse capitare nel girone qualche squadra non troppo blasonata e riuscisse a fare qualche punto, sarebbe un ulteriore successo. Nel ranking è migliorata molto e sono certo che non si fermerà“.
Sulla possibilità poi di vedere Tare a capo della Federcalcio albanese o addirittura sulla panchina della Nazionale dopo De Biasi: “Non credo che Igli voglia fare l’allenatore. Per il ruolo di presidente della Federcalcio, invece, è normale che venga indicato tra i papabili, visto che, tra tutti i ragazzi albanesi che sono all’estero, è quello che ricopre il ruolo dirigenziale più importante. Non penso a breve, ma credo che succederà: ho sentito che è un suo desiderio, quindi tra 5 o 10 anni, chissà… Da attaccante ha fatto un’ottima carriera, avendo giocato tanti anni in serie A. Ci ho giocato insieme, aveva grande temperamento e personalità. Una punta centrale vecchia maniera, che magari non segnava tanti goal ma che trascinava tutti in campo e nello spogliatoio. Anche da dirigente è partito da zero e si sta comportando benissimo. Sul mercato è riuscito a prendere giocatori importanti come Biglia e De Vrij prima che disputassero dei grandi mondiali e non è facile“.
Una battuta inoltre sull’altro connazionale in biancoceleste Berisha: “Lo conosco solo di vista, non ho potuto giocarci insieme perché quando lui esordì io avevo già smesso con la Nazionale. Mi sembra che abbia fatto bene quando la Lazio l’ha chiamato in causa: i biancocelesti sono una squadra importante, giocano tre competizioni e hanno bisogno di portieri forti. Al momento è chiuso da Marchetti, ma durante l’anno le sue partite le fa sempre“.
Sulla sfida di domenica al Sassuolo: “Sinceramente non mi aspettavo i neroverdi così in ascesa. La città è famosa più per la ceramica che per il calcio, ma ha la fortuna di avere alle spalle una società importante, che è migliorata di anno in anno e si è consolidata in serie A, sia economicamente che come strutture. 20 anni fa, quando ci giocavo io, nessuno pensava a un simile salto, ma direi che lo ha meritato pienamente. Che partita mi aspetto? L’anno scorso ero allo stadio e la Lazio vinse 3-0 , giocando una gran partita. Mi aspetto una bella gara, aperta: d’altronde il Sassuolo gioca al calcio, non si difende e basta. Al netto dei problemi fisici, l’attaccante titolare della Lazio al momento è Matri. In realtà mi piace molto Djordjevic, ma gli infortuni non mi hanno ancora permesso di vederlo per come lo conoscevo. È arrivato all’ombra di Klose, un campione del mondo che ha segnato tanto e a cui quindi non era facile rubare il posto, nonostante non fosse più in giovane età, ma lui ci era riuscito“.
Infine, qualche ‘consiglio per gli acquisti made in Albania’: “In Nazionale ci sono alcuni giocatori interessanti che vedrei bene in serie A. Ad esempio, Memushaj (capitano del Pescara ndr), che conosce il calcio italiano e potrebbe meritare una chance. Non è giovanissimo, ma può inserirsi più semplicemente. Altri nomi potrò darli in prossimità degli Europei, quando li vedrò in partite più importanti: ricordiamoci che il calcio albanese sta venendo fuori, ma è ancora molto indietro“.
La Lazio piange Arrigo Dolso
Lutto in casa Lazio: è morto questa mattina, poco prima dell’alba, Arrigo Dolso. Aveva 68 anni. Nato a San Daniele del Friuli il 12 novembre 1946, di professione centrocampista, approdò in biancoceleste nel 1966 e qui fece il suo esordio in serie A, il 18 settembre a Firenze contro i viola (nella partita terminata 5-1). Militò sulle rive del Tevere per sei stagioni, interrotte solo da un prestito in quel di Monza, collezionando 80 presenze (68 in campionato, 9 in Coppa Italia, 2 in Coppa delle Alpi e 1 in Coppa Uefa) e 6 gol (tutti in campionato) e vincendo una Coppa delle Alpi nel 1971. Il suo era un calcio ancora romantico, non attaccato ai soldi e agli interessi: “Amavo la vita, che per me era sempre stata calcio, musica e donne“, diceva. Dalla redazione di Laziochannel.it le più sentite condoglianze alla famiglia.
INFORTUNIO DE VRIJ – La Lazio fa causa all’Olanda? Ecco la risposta dell’avv. Gentile
Piove sul bagnato in casa Lazio, Stefan de Vrij si è nuovamente fatto male con la Nazionale, l’unica a beneficiare del giocatore in questo ultimo mese. Il difensore ha rifiutato l’operazione al ginocchio al momento e proverà con una terapia conservativa, come ha spiegato ieri Lovati sulla radio ufficiale del club. Il giocatore nel migliore dei casi tornerebbe ad allenarsi tra 20 giorni. Un danno non da poco considerando che in quest’arco di tempo i biancocelesti affronteranno due volte il Rosenborg in Europa League, mentre in campionato l’olandese sicuramente salterà i due big match contro Milan e Roma. La società pondera l’ipotesi di fare causa alla federazione olandese, ma l’avvocato Gentile, intervistato dal Tempo frena: “Vedremo, bisogna provare eventuali responsabilità o negligenze assistenziali dello staff medico olandese. È presto, ancora bisogna capire quale sia effettivamente il danno”.
D’amico su de Vrij: “Sono preoccupato, ma Pioli troverà una soluzione”
Purtroppo la Lazio dovrà fare a meno del suo centrale più forte ancora per un altro mese: questo è il tempo stimato per effettuare tutte le cure necessarie per scongiurare fino all’ultimo il pericolo operazione, che vorrebbe dire rivedere Stefan de Vrij soltanto ad inizio 2016. Il ragazzo, di concerto con lo staff medico, ha deciso che non vuole operarsi: “Niente operazione: procederemo con un ulteriore step di tipo conservativo attraverso l’utilizzo di un trattamento con fattori di crescita per cercare di risolvere il problema”, queste le parole del consulente ortopedico Stefano Lovati (clicca qui per il comunicato completo).
Operazione o no…comunque l’assenza del centrale olandese si farà sentire molto, ma la Lazio dovrà cercare di fare necessità virtù…del resto i biancocelesti non hanno quasi mai potuto schierare il loro centrale più forte in questo inizio di stagione e nonostante ciò sono 3° in campionato. Pioli dovrà stringere i denti e cercare di trovare una soluzione per tamponare nel miglior modo possibile questa situazione. Per commentare la brutta notizia sul fronte infermeria, è intervenuto ai microfoni di Tuttomercatoweb.com l’ex biancoceleste Vincenzo D’Amico:
“È un bel problema. I giocatori che in difesa possono sostituirlo non valgono de Vrij. Gentiletti non è quello dell’anno passato e Mauricio e Hoedt sono palliativi rispetto all’olandese. E’ un problema, così come per Parolo, gli unici tre insostituibili della Lazio. Spero che al massimo per i primi di gennaio possa tornare. Soprattutto occorre capire qual è il problema, se è un legamento danneggiato o solo un menisco”.
Come fare a risolvere il problema per questo periodo?
“Se rientra ai primi di gennaio va tamponata la falla con Radu centrale e con Mauricio, Gentiletti e Hoedt. Ma se è così buona fortuna azzurri… Mauricio non finisce una gara, Hoedt è inesperto. Sono preoccupato ma dovrà essere bravo Pioli a sfruttare il momento di coloro che saranno chiamati a sfruttare l’occasione di sostituirlo. E in ogni caso la Lazio senza de Vrij è terza in classifica“.
Marco Lanari
L’AVVERSARIO DI TURNO – Sassuolo, buone notizie per Di Francesco: Berardi c’è
E’ un momento un pò complicato quello che sta vivendo la Lazio in questi giorni: se da un alto c’è la consapevolezza che il momento negativo è passato riportando gioia e fiducia tra i tifosi (e le 4 vittorie consecutive tra campionato e Europa League lo dimostrano), dall’altro però la sosta per le nazionali ha portato effetti totalmente diversi da quelli sperati, dove Sì c’è da segnalare il recupero di Klose…ma hanno costretto Pioli e la Lazio a dover rinunciare a 2 colonne portanti del centrocampo biancoceleste: ossia Biglia e Parolo (senza dimenticare l’assenza ormai certa anche di de Vrij in difesa). Ma si sa’ quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare, e in questa situazione la Lazio ha il dovere di non fermarsi e dovrà essere ancora più brutta, sporca e cattiva del solito se vuole fare una grande partita al Mapei Stadium contro il Sassuolo. Quella neroverde è una squadra molto difficile da battere (sopratutto in casa dove ancora non ha mai perso) e in quest’inizio di stagione già alcune big, come Napoli e Roma, ne hanno fatto le spese perdendo dei punti preziosi.
IL CAMMINO DEGLI EMILIANI – Il gol di Maccarone della scorsa settimana ha posto fine all’imbattibilità del Sassuolo interrompendo l’entusiasmo dell’ambiente emiliano. La squadra del presidente Squinzi rimane comunque una delle belle sorprese di questo campionato dove ha realizzato 12 punti in 7 giornate. Il Sassuolo è partito subito forte e fino a domenica scorsa erano l’unica squadra italiana a non aver mai perso. Su 6 gare, infatti, i ragazzi di Di Francesco avevano ottenuto 3 vittorie (Napoli, Bologna, Palermo) e 3 pareggi (Atalanta, Roma e Chievo) catapultando così la squadra nelle zone nobili della classifica. Insomma un cammino che giustamente fa sognare i tifosi emiliani anche se Di Francesco fin dalla prima giornata ha sempre predicato calma e ha continuato a ribadire che il vero obiettivo stagionale è la salvezza.
COME SCENDERANNO IN CAMPO – Dopo la doppia seduta di lavoro odierna, restano pochi dubbi: il Sassuolo scenderà in campo con il 4-3-3. In porta ci sarà Consgli; In difesa Acerbi è in dubbio: il difensore centrale ha un problema muscolare, se non ce la dovesse fare al suo posto è pronto Terranova. Il resto della linea a quattro, invece, sarà composta da Vrsaljko, Cannavaro e Peluso (quest’ultimo però nella sessione di allenamento di oggi ha lavorato a parte insieme a Floccari ma la sua presenza non sembra in dubbio per domenica). In cabina di regia agirà capitan Magnanelli, con Missiroli e Duncan come intermedi. Davanti Di Francesco può stare sereno, nel tridente con Defrel e Floro Flores ci sarà anche Berardi: sembrava essere anche lui in dubbio visto il problema agli adduttori della coscia sinistra accusato ad Empoli e che gli ha impedito di rispondere alla chiamata della Nazionale e invece, dopo una settimana di sedute differenziate, oggi ha lavorato regolarmente con il resto del gruppo svolgendo sia la parte atletica, che la partitina finale a ranghi contrapposti, dunque può considerarsi recuperato per la sfida con la Lazio in programma alle 15 di domenica al Mapei Stadium. Per Eusebio Di Francesco, un ulteriore bella notizia dopo che la scorsa settimana aveva già riabbracciato i difensori Acerbi ed Antei. Gli unici giocatori che rimangono ai box sono Floccari (vittima di uno stiramento alla coscia destra) e Peluso (alle prese con acciacchi muscolari) solo l’attaccante calabrese non dovrebbe riuscire a recuperare per il match contro la sua ex squadra. All’appello mancano sempre Vrsaljko e Duncan, impegnati con le rispettive nazionali: il croato rientrerà oggi dopo aver sfidato Malta nell’ultima gara delle qualificazioni ad Euro 2016, il ghanese invece tornerà a disposizione soltanto domani essendo stato impegnato all’una di questa notte nell’amichevole con il Canada a Washington. Proprio per questo motivo non è da escludere che, contro la Lazio, Di Francesco possa rilanciare Biondini nell’undici titolare, in una mediana completata dagli instancabili Magnanelli e Missiroli.
PROBABILE FORMAZIONE – (4-3-3) Consigli; Vrsaljko, Acerbi (Terranova), Cannavaro, Peluso; Magnanelli, Missiroli, Duncan (Biondini); Berardi, Floro Flores, Defrel All. Di Francesco
Squalificati: –
Indisponibili: Floccari, Pellegrini
Marco Lanari
Peluso: “Ce la giochiamo con tutti, pronti per la Lazio”
L’esterno sinistro Federico Peluso, è intervenuto nella conferenza pomeridiana tenutasi in casa Sassuolo, parlando del momento dei neroverdi e dal calendario ostico che li attende, a partire dalla sfida casalinga di domenica contro la Lazio: “Abbiamo lavorato bene e tanto, speriamo di ripartire non dall’ultima partita che ha preceduto la sosta ma da quella prima, visto che a Empoli non è andata bene. Quella non è stata una gara alla nostra altezza, ci sono stati parecchi problemi, sicuramente è mancato qualcosa anche dal punto di vista mentale. Lazio? Affronteremo una delle grandi del campionato, hanno un organico importante, ma abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutti e affronteremo la gara con la giusta importanza. Noi meglio contro le grandi? In effetti abbiamo faticato più con le nostre dirette concorrenti che con le big. Speriamo di proseguire così visto che le prossime tre saranno contro tre squadre di alta classifica”
INFERMERIA – Lovati fa il punto su De Vrij
Intervenuto sulle frequenze di Lazio Style Radio, il consulente ortopedico della Lazio, Stefano Lovati, ha fatto il punto della situazione per quanto riguarda Stefan De Vrij. Queste le sue parole: “Stefan nella giornata di ieri è stato visitato alla clinica Paideia. Abbiamo fatto un lavoro conservativo nei giorni precedenti che ha dato, in parte, i suoi frutti. Sabato ha avuto una riacutizzarsi dell’infiammazione nella zona esterna del ginocchio, per cui in questo momento non è in grado di poter svolgere un lavoro fisico-atletico in gruppo. Abbiamo deciso in accordo con il giocatore di procedere con un ulteriore step di tipo conservativo attraverso l’utilizzo di un trattamento con fattori di crescita per cercare di risolvere il problema. Questo è un ginocchio già operato tempo fa in Olanda, stiamo cercando di evitare un intervento chirurgico, che però non escludiamo possa accadere. Inizieremo con un approccio conservativo e nel giro di tre o quattro settimane dovremo avere una risposta definitiva. Speriamo possa essere positiva. In caso contrario, agiremo in artroscopia al ginocchio sinistro. Questo è l’ultimo trattamento, molto aggressivo, che ci ha dato ottimi risultati, cerchiamo di mettere fine al discorso conservativo”. Ancora un mese di stop dunque per il centrale olandese, perno della difesa biancoceleste.
L’uomo qualificazione: Senad Lulic
La Bosnia di Senad Lulic con la vittoria di ieri sera per 2-3 contro Cipro è ufficialmente entrata a far parte del lotto delle 24 nazionali che a partire dal 10 giugno 2016 si contenderanno il titolo di campione d’Europa in terra francese. Per la Nazionale balcanica si tratta della prima qualificazione alla rassegna continentale, dopo la prima storica qualificazione alla Coppa del Mondo in Brasile del 2014. Ma per gli addetti ai lavori questa non è affatto una sorpresa: la nazionale bosniaca gioca un ottimo calcio e soprattutto può contare su giocatori di levatura internazionale, tra i quali Senad Lulic. Proprio il giocatore della Lazio è risultato uno degli uomini più decisivi per l’allenatore bosniaco Baždarević: nella vittoriosa trasferta in terra cipriota il laterale biancoceleste ha fornito due assist decisivi per il pareggio ed il sorpasso della Bosnia dopo il momentaneo 2-1 di Cipro. Quella di ieri è stata l’ennesima ottima prestazione con la propria Nazionale di Lulic, uomo chiave nello scacchiere tattico dell’allenatore bosniaco. La sua duttilità e la sua dinamicità lo rendono una pedina fondamentale non solo per la Bosnia, ma anche e soprattutto per Mister Stefano Pioli che difficilmente rinuncia alle doti del suo jolly. Nelle ultime due uscite in biancoceleste Pioli lo ha utilizzato da terzino sinistro, ruolo in cui Lulic può dare sfogo alla sua grande facilità di corsa, dopo che nella prima parte di stagione era stato schierato come mezzala o esterno alto. Nella sua nazionale spesso viene utilizzato proprio come esterno sinistro alto in un 4-2-3-1, posizione che gli permette di fornire assist decisivi ai compagni e di essere pericoloso anche in zona gol. La Lazio è pronto a riaccoglielo a braccia aperte dopo la parentesi Nazionale, soprattutto dopo gli infortuni occorsi a Biglia e Parolo, infortuni che probabilmente determineranno lo spostamento del bosniaco a centrocampo.
Ovunque lo si schieri in campo Senad Lulic continua ad essere un giocatore imprescindibile nei piani tattici dei suoi allenatori: da eroe del 26 maggio a uomo qualificazione per la Bosnia, ad un jolly come lui non si riesce a rinunciare.
Giulio Piras
Lazio, Scudetto 1915: sabato raccolta di firme presso il Lazio MCM Tuscolano di via Sestio Calvino n° 14/16
Nell’ambito delle attività a sostegno della rivendicazione dello Scudetto 1914/15 ed a supporto della petizione on-line “Lazio 1914/15: Campione d’Italia ex aequo!”, promossa sulla piattaforma telematica Change.org, l’Avv. Gian Luca Mignogna comunica ufficialmente che Sabato 17 Ottobre 2015 presso il Lazio MCM Tuscolano sito in Roma Via Sestio Calvino n° 14/16 ed in collaborazione con la Consulta Biancazzurra ed il Lazio Club Frascati, dalle ore 10 sino alle ore 20, sarà organizzata una giornata tricolore per far sottoscrivere on-line ai tifosi laziali, agli sportivi ed ai sostenitori la suddetta petizione.
Per tale evento è stato richiesto il patrocinio del Municipio Roma VII, l’autorizzazione per poter realizzare anche due postazioni informatiche esterne e la possibilità di poter esporre lo striscione “Lazio 1914/15: Campione d’Italia!” che ha già debuttato in Tribuna Tevere in occasione del match di campionato Lazio-Frosinone.
De Biasi: “Mai stato vicino alla panchina biancoceleste. Se Tare vuole la panchina…””
Gianni De Biasi ha raggiunto con l’Albania una storica qualificazione agli europei. Intervenuto ai microfoni di Tuttomercatoweb.com l’allenatore ha così commentato l’avvenimento: “Quando siamo tornati a Tirana mi sono reso conto di quanto fatto. L’abbraccio dei nostri tifosi è stato meraviglioso. Nessuno si aspettava una gioia così grande. Ripensando da dove siamo partiti non avrei mai creduto ad un successo del genere ma dopo la vittoria in Portogallo abbiamo iniziato a crederci e ci siamo resi conto di potercela fare, poi siamo riusciti a vincere anche in Armenia e abbiamo centrato meritatamente la qualificazione”.
Al tecnico sono arrivati anche i complimenti di Igli Tare: “E’ albanese, anche lui è felice per il traguardo che abbiamo raggiunto. Gli albanesi sono molto legati alla Nazionale, quello che stiamo facendo ha reso orgoglioso ogni abitante dell’Albania“.
Si parla che in un prossimo futuro proprio Tare vorrebbe allenare la sua squadra (in realtà il ds biancoceleste sarebbe interessato alla presidenza della Federcalcio albanese): “Non resterò certo un secolo su questa panchina, prima o poi anche io dovrò lasciare. Nel frattempo mi impegno a farla crescere”.
La vedremo mai su qualche panchina italiana: “Questa nuova esperienza mi ha aiutato molto, mi sono fatto una cultura e mi sono misurato a grandi livelli. Ora anche noi abbiamo maturato l’esperienza necessaria per andare avanti, vincere in Portogallo non è facile per nessuno. Per ora non ho intenzione di tornare in Italia ma se un club mi presentasse un progetto ambizioso valuterei la situazione”.
E la Lazio: “Tutte voci, in realtà non sono mai stato vicino alla panchina biancoceleste”.
Crecco: “Far bene qui per tornare alla Lazio”
Dall’estate scorsa Luca Crecco sta affrontando una nuova esperienza in prestito, con diritto di riscatto e controriscatto, alla Virtus Lanciano. Dopo la precedente stagione in Serie B tra le fila della Ternana il ragazzo ora si sta misurando in una nuova piazza con l’intento di crescere sia come uomo che come calciatore. 182 i minuti giocati in sei presenze fino a questo momento, ma ci si può giurare, saranno molti di più al termine della stagione. In campo Luca è un jolly. D’Aversa, suo tecnico nel Lanciano, sa di poter contare su un elemento dal sicuro rendimento. L’ex Primavera biancococeleste ha rilasciato un’intervista a Lalaziosiamonoi.it per parlare dei suoi obiettivi, partendo dalla sua ultime esperienza a Lanciano: “Mi trovo bene qui anche se è una realtà diversa da quella della scorsa stagione. A Terni c’erano più giocatori della mia età. Qui i compagni e l’ambiente sono più esperti, l’allenatore finora ha puntato sui calciatori più “grandi” ma spero di scendere di più in campo per poter dare continuità alle mie prestazioni. A livello di squadra l’obiettivo è la salvezza. Il mio personale è quello di fare bene per poi tornare e restare alla Lazio. Cosa mi manca? Nella Ternana non ho mai segnato, mi piacerebbe riuscire a fare qualche gol. Ho fatto 5-6 assist ma non ho mai avuto il piacere di esultare per una prodezza personale. Ruolo? Quello della mezzala è il ruolo in cui mi esprimo meglio. Ma mi trovo bene anche come terzino, esterno in un centrocampo a cinque oppure come esterno alto del 4-3-3. In questo momento D’Aversa mi sta impiegando proprio in questo ruolo”.
Sulla sua quotidianità, il ragazzo romano racconta: “Abito da solo non ho con me neanche Raul... quando rientro a casa dagli allenamenti sento la mancanza della famiglia, soprattutto non ho proprio voglia di cucinare. Raul è il mio cane, l’ho preso a Terni. C’era un annuncio su Facebook, era stato abbandonato e l’ho adottato. Aveva nove mesi, mi ha tenuto compagnia. Ora è a Roma con la mia famiglia. Sta bene con loro, mia madre ci si è affezionata e ha voluto che rimanesse con lei. Abito fuori città a 3 km di distanza dal campo ma vado con la macchina. Qui è molto diverso rispetto a Formello, ci alleniamo al “Memmo” a 1 km di distanza e ci cambiamo direttamente allo stadio”. Infine parla del suo futuro e dei suoi ex compagni Cataldi e Keita: “Spero nel frattempo di essere maturato. Il mio obiettivo è giocare nella Lazio, entrare a far parte della prima squadra sarebbe un sogno. Cataldi e Keita sono due bravi ragazzi, siamo cresciuti insieme, sono stato quattro anni con Danilo e tre con Keita. Sono felicissimo per loro, stanno facendo bene ma possono fare molto meglio”.
Materazzi: “Col Sassuolo serve massima concentrazione. Klose l’arma in più”
L’ex allenatore biancoceleste Giuseppe Materazzi è intervenuto questo pomeriggio su Lazio Style radio 89.3 FM per parlare di Lazio: “Si ricomincia domenica con la partita con il Sassuolo, Di Francesco è un ottimo allenatore, la squadra è migliorata e darà del filo da torcere. La Lazio deve essere molto concentrata e attenta per tutti i 90 minuti. Il Sassuolo gioca un calcio totale, sa chiudere gli spazi e ripartire, la Lazio è superiore ma deve essere concentrata. Non contano tanto i moduli ma l’approccio del gruppo, sarà importantissimo iniziare la partita con il piede giusto. Il ritorno di Klose è molto importante, Miro è un giocatore di esperienza che segna e dà forza al gruppo”.
Canigiani: “Keita e Matri incontreranno i tifosi”. Ecco dove e quando
Marco Canigiani, responsabile dell’area marketing biancoceleste, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 FM ha parlato di una bella iniziativa: “Keita Balde Diao e Alessandro Matri saranno protagonisti di uno dei nostri incontri con i tifosi. I due giocatori biancocelesti saranno presenti presso il Lazio Style di Parco Leonardo venerdì 16 ottobre a partire dalle ore 16 per salutare i nostri tifosi“.
Sugli abbonamenti Canigiani ha detto: “Continua la campagna abbonamenti fino a venerdì 23 ottobre, i dati per ora sono scarsi ma speriamo che il numero cresca. Ricordo, inoltre, che sono partite ieri le prevendite con diritto di prelazione per il Derby e che sono in vendita i tagliandi per la partita contro il Rosenborg in programma giovedì 22 Ottobre alle ore 19:00. L’apporto del pubblico sarà fondamentale per la squadra”.
Brocchi: “Col Sassuolo non sarà facile. Cataldi? In under 21 ha meno pressioni…”
Cristian Brocchi, ex centrocampista biancoceleste, è intervenuto questo pomeriggio ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 FM.
Ecco le sue parole: “Sassuolo e Lazio sono due squadre con caratteristiche simili. I biancocelesti devono preparare una partita importante contro una squadra che gioca un bel calcio. Il Sassuolo spesso è stato sottovalutato, invece è una squadra con ottime qualità, ha meno pressioni e questo facilita il rendimento della rosa. Ogni partita raccoglie delle insidie, conta molto il fattore mentale. La Lazio è un pochino più abbattuta dal punto di vista dell’infermeria ma questo può essere un stimolo a fare bene per quelli che scenderanno in campo”.
Cataldi è sempre tra i migliori nella Nazionale under 21, ma con la Lazio il suo rendimento in questo primo scorcio di stagione è stato al di sotto delle sue potenzialità: “Cataldi ha giocato benissimo in Nazionale, ha meno pressioni rispetto a quando gioca con la Lazio. Bisogna ricordarsi che è un ragazzo giovane con grandissime qualità, gli va solo concesso di sbagliare qualche partita e di non essere sempre al top, ma averlo in squadra è sicuramente qualcosa di importante. La cosa bella della Lazio è avere tanti interpreti che possono essere decisivi. Felipe Anderson? è un giocatore sopra la media, è un atleta imprevedibile che può risolvere la partita da solo e può regalare palloni importanti alla squadra. Miro Klose? Il rientro del tedesco vuol dire personalità e gol, è molto importante per la squadra”.
King, Bournemouth: “Morrison è un mostro, palla al piede è incredibile”
Ravel Morrison da quando è sbarcato nel nostro paese ha visto poco i campi da calcio, a Roma il ragazzo è ancora in fase di rodaggio e non riesce ad esprimere il suo potenziale. Ma non per questo viene dimenticato da chi lo ha frequentato. Joshua King, intervenendo ai microfoni del Dagbladet, ha parlato anche del talento inglese, suo ex compagno di squadra ai tempi del Manchester United. Nel corso dell’intervista il ventitreenne attaccante del Bournemouth ha dchiarato: “Ravel è bravissimo, quando ha il pallone tra i piedi nessuno riesce a portarglielo via. Mi auguro che riesca a dimostrare tutta la sua bravura”. Ora le loro strade si sono divise ed i due si sono persi di vista: “Purtroppo non lo sento mai, lui è in Italia ed io in Inghilterra per cui è difficile frequentarsi. È normale sia così quando si cambia squadra e città. Comunque per quanto lo conosco sono sicuro che la sua famiglia sia ancora a Manchester“. Il talento inglese è un tipo particolare, sia sul terreno di gioco che fuori: “Cambia numero tutti i mesi quindi è ancora più difficoltoso rimanere in contatto con lui. Io ad esempio sono uno di quelli che non ha più il suo numero (ride, ndr)”.
Matri: “Voglio dimostrare il mio valore alla Lazio. Su chi scommetto per il futuro? Keita”
Intervistato da Mediaset Premium, Alessandro Matri ha presentato la sfida contro il Sassuolo: “Con Di Francesco gioca bene, è forte soprattutto nei singoli”. L’attaccante lombardo spiega il mal di trasferta della Lazio: “E’ difficile da spiegare. In casa davanti al nostro pubblico tendiamo a fare meglio, ma dobbiamo cercare di farlo anche fuori casa. Come sto? Bene, sono due settimane che mi alleno col gruppo e cercherò di convincere Pioli a farmi giocare. Voglio fare bene per tornare in Nazionale. Intanto mi congratulo con gli Azzurri per la qualificazione raggiunta”. Sul suo futuro Matri non ha dubbi: “So di essere qui in prestito e voglio dimostrare il mio valore. Napoli? Perdere 5 a 0 fa male, ma ci siamo uniti, abbiamo analizzato i nostri errori e ci abbiamo lavorato su”. Poi sui suoi compagni di reparto: “Klose sappiamo tutti il campione e professionista che è. Djordjevic ha dimostrato di essere un ottimo giocatore. Inoltre siamo una squadra ricca di giovani interessanti come Cataldi e Milinkovic-Savic, ma su tutti Keita è quello col più alto potenziale”. Chiusura sulla lotta scudetto: “Sicuramente la Juve risalirà, Il Milan ha bisogno di tempo ma Mihajlovic sta lavorando bene. Dopo la sosta vedremo se ci sono miglioramenti”.
Formello – Candreva e Basta in gruppo
Continua la preparazione della Lazio in vista dell’incontro di domenica con il Sassuolo. Oggi doppia seduta per gli uomini di Pioli. In mattinata i biancocelesti hanno svolto solo lavoro atletico. Con i compagni anche Antonio Candreva e Dusan Basta. L’italiano torna in squadra dopo la distorsione alla caviglia che lo aveva tenuto fermo ai box per due settimane. Dopo i novanta minuti giocati con l’Azerbaijan e i venti disputati contro la Norvegia il centrocampista biancoceleste non ha riscontrato problemi e domenica, a Reggio Emilia, scenderà in campo con i biancocelesti. Oggi si è allenato saltando le partitelle finali per evitare affaticamenti. Anche Basta, nonostante un leggero fastidio alla spalla sinistra dovuto alla lussazione subita, si è allenato in gruppo. Molto probabile che domenica sarà in campo contro la squadra di Di Francesco. Ancora assente Stefano Mauri che non si allena ormai da due settimane, se il dolore alla schiena darà un po’ di tregua il giocatore da domani potrebbe riprendere ad allenarsi con i compagni. Nel pomeriggio ancora tutti in campo per la seduta pomeridiana. Al gruppo si aggregherà anche Danilo Cataldi, appena rientrato dagli impegni con l’Under 21 di Di Biagio.
Signori: “Scommettevo solo per divertirmi. La mia Lazio da scudetto”
Beppe Signori si confessa. Lo fa ai microfoni di ‘Sportitalia’, dove dà la propria versione in merito al suo coinvolgimento, nel 2011, nello scandalo del calcioscommesse: “La mia vita è cambiata, – dice – perché una situazione più grande di me mi ha travolto e arrecato molte difficoltà. Ho voluto aspettare il momento giusto, di essere tranquillo dentro, perché è stato devastante a livello sia psichico che fisico, ma ho ripreso a vivere. Adesso attendo gli eventi e poi si vedrà. L’indagine è partita da alcune intercettazioni in cui però non ero io a parlare, ma alcuni soggetti che si riferivano a me. Già qui si capisce che non facevo parte del sistema. Erano sostanzialmente i commercialisti a parlare di me e il fatto che io non ne avessi di mio vuol dire che non potevo esserne il capo“.
“Ringrazio quelli che mi sono stati vicini negli ultimi anni, sono loro i miei veri amici. Qualcuno è sparito ma lo capisco, fa parte del gioco. Sono tornato a parlare perché vedo che è cambiato il modo in cui la gente mi affronta: questo perché, dopo quattro anni e mezzo, si è resa conto che c’era qualcosa di strano e non vero“.
“L’ammissione e la richiesta di pietà? Anche quella è stata una montatura dei giornali, perché io avevo solo chiesto di aver pietà perché mi stavano martellando giorno e notte. Ripeto, mi sento pronto moralmente, a prescindere che le indagini siano concluse e che ora ci saranno gli avvisi di garanzia, che i giornali già conoscono, come conoscono tante altre situazioni, fatto molto strano visto che non sono ancora stati notificati. Non ho ammazzato nessuno né creato problemi, quindi è giusto che continui a vivere dignitosamente e onestamente. D’altronde, io c’ero all’incontro, pur senza saperlo, e c’erano anche altre persone“.
“Quando non sei tesserato, dei tuoi soldi puoi fare quello che vuoi e a me piace scommettere. Era un giochino, un divertimento come altri. Però da scommettere in maniera lecita al vendersi o comprare le partite ce ne passa. Bisogna conoscere le persone, mentre io il capo degli zingari non lo conoscevo, né avevo rapporti con Mauri se non perché giocava. Avevo rapporti solo con i commercialisti ed è lì che è nata l’associazione, visto che erano più di due elementi. Scommettevo fino a quattromila euro, tranquillamente, perché mi piaceva, come ad altri piace fare altre cose. E come fa la maggior parte degli italiani, un modo per guadagnare“.
“La mattina dell’arresto stavo per prendere da Termini il treno per Bologna, quando mi telefonarono dicendomi che c’erano due poliziotti in borghese che mi aspettavano. Quando li incontrai, mi dissero che mi stavano arrestando, ma che non sapevano perché. Sul Frecciarossa poi mi chiamò mia sorella, dicendomi che l’arresto non mi era stato notificato. Lo lessi poi sui giornali online, perché qualcuno si era venduto in anticipo la notizia“.
“Sono tra i 130 indagati che hanno perso la sentenza per 2-1, una cosa mai successa. Oltretutto sui capi di imputazione la giustizia è stata molto vaga. Sono stato arrestato, messo ai domiciliari e poi radiato in tutta fretta pur non essendo tesserato per nessun club. In più, sono stato interrogato dall’avvocato e non in Figc. Personalmente, credo di non aver mancato di rispetto a nessuno, se l’ho fatto è stato verso tutti. Dovessi risultare colpevole, è giusto che paghi, altrimenti qualcun altro lo farà per me“.
“Le mie tre schede sim? Ne avevo due regalatemi da un amico e che mi sono state consegnate regolarmente. Tanto che, quando sono stato travolto dall’ uragano, ho comprato pure le intercettazioni. Il conto in Svizzera? Ho un conto in quella banca, ma non sono assolutamente socio di quelle società. La consulenza tecnica con la Ternana? Non avevo nessun titolo per farla, ma me l’hanno affidata e poi purtroppo… Tra l’altro, avevo appena conseguito il patentino di allenatore Uefa e mi avviavo ad un futuro da allenatore dei ragazzi, il mio sogno. Che però con questa radiazione è crollato definitivamente“.
“La mia esperienza da calciatore? Alla Lazio ho giocato in una squadra Che Cragnotti aveva costruito per vincere lo scudetto e vi ho vinto tre volte il titolo di capocannoniere. Al Mondiale, Sacchi non era abituato a giocare con i piccolini, me e Baggio davanti, perché aveva sempre avuto Van Basten, Massaro e Simone. Perdemmo la prima, cosi vista la mia capacità di resistenza, mi mise a centrocampo. Per inesperienza o presunzione pensai che ciò bastasse per essere titolare, invece non giocai la finale e questo è il mio rimpianto più grosso. Anche alla Lazio arrivammo secondi e non giocammo in Champions perché allora vi andava solo la prima. Se tornassi indietro? Non andrei all’incontro“.