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FOTO – Milinkovic-Savic record di Km percorsi in A. E dopo la partita cena con Tare

Milinkovic-Savic contro il Torino ha disputato una grande partita ottenendo il record di kilometri percorsi nella nona giornata di serie A. Infatti, il serbo ha percorso ben 12,476 km come apparso sull’account di Serie A Tim.

Dopo la partita, con il suo agente Mateja Kezman a Roma ad assistere all’incontro all’Olimpico, sono andati a cena con Igli Tare, ds della Lazio. Come dimostra la foto postata sui social network:

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INFERMERIA – Parolo verso il recupero

Pioli, dopo aver recuperato Biglia contro il Torino, freme per riavere a disposizione anche Marco Parolo. Il centrocampista azzurro sta recuperando alla grande dall’infortunio muscolare patito in nazionale e stamattina ha svolto in Paideia una visita di controllo (ultime notizie infermeria Lazio QUI). Per Bergamo comunque è out, Pioli allora spera di recuperarlo per il posticipo di domenica all’Olimpico contro il Milan. In mattinata in Paideia si è visto anche Alessandro Matri ma per fortuna l’attaccante si è recato in clinica solo per accertamenti oculistici.

Wilson: “Dopo 40 anni la gente mi chiama ancora capitano. Orgoglioso di questo”

Capitano della Lazio del primo scudetto e simbolo di quella grande squadra insieme a Maestrelli e a Chianaglia. Pino Wilson oggi compie 70 anni. Intervistato dal sito lalaziosiamonoi, ha ricordato il suo momento più bello in biancoceleste: “Sicuramente l’esordio con la Lazio all’Olimpico contro il Torino e la vittoria dello Scudetto del 1974. Di solito si pensa alla Nazionale e al Mondiale, dove io ho dato il mio contributo. Ma il ricordo più bello è stato vincere il campionato con la Lazio”.

Tornando ai giorni nostri, domani la Lazio affronterà l’Atalanta agli Atleti azzurri, una sfida tutt’altro che semplice secondo l’ex difensore biancoceleste: “Andiamo in un ambiente che è sempre stato ostico alla Lazio, sarà difficile. Ci ritroviamo di fronte un signore come Reja che ha fatto bene con i biancocelesti. Quest’anno ha avuto un ottimo inizio, al di là della sconfitta con la Juventus. Ma a Torino ci si può aspettare di perdere. Mi auguro che i biancocelesti possano uscire indenni da Bergamo, hanno infilato un percorso positivo e stanno rientrando degli infortunati, sarà una gara ostica ma allo stesso tempo è alla nostra portata”.

La rinascita della Lazio è direttamente proporzionale a quella del suo numero 10: “Credo che Anderson, così come tutti gli esterni della Lazio, siano elementi che tutte le squadre della Serie A ci invidiano. Questa è una mia convinzione dall’inizio del campionato. Felipe Anderson può risolvere una partita grazie ad uno spunto e poi non toccare più la sfera. Ovviamente ancora non è il talento che ci ha fatto sognare per due mesi lo scorso anno. Però credo che quando un giocatore riesce a capovolgere situazioni spinose diventa essenziale. Se avesse anche la continuità di rendimento sarebbe un campione con la ‘C’ maiuscola”.

Non solo Felipe, la squadra capitolina può vantare in avanti uno dei centravanti più forti della serie A: “Credo che Klose quando sta bene fisicamente è un giocatore dal quale non si può prescindere. Il suo problema è la carta d’identità, a volte ha bisogno di pause e si abbassa il suo rendimento. Ritengo che lui, Biglia,Parolo, Anderson e Candreva siano i pilastri di questa squadra”. Una piccola nota anche su Milinkovic-Savic: “Credo che Parolo sia un titolare imprescindibile. Quando avrà smaltito il suo infortunio tornerà titolare. Milinkovic sta facendo molto bene ed è un calciatore di grande prospettiva. Lo dicono i risultati ottenuti con la sua Nazionale e la cifra che è stato pagato. E’ un elemento per il futuro, avrà tempo per affermarsi in maniera totale senza togliere il posto a nessuno”.

Tornando indietro nel passato, Wilson ricorda gli anni in cui indossava la fascia da capitano: “Una gratificazione immensa, ne vado ancora fiero. La gente mi chiama ‘Capitano’ da quaranta anni e non più Wilson. Questo è motivo di orgoglio. Non avrei mai pensato nel ’69, quando arrivai alla Lazio, a distanza di tanti e tanti lustri mi ritrovo simbolicamente ancora il capitano. Dei miei compagni chi vedrei bene in questa Lazio? Tutti quanti (ride, ndr), non me ne vogliano. Quella è una squadra irripetibile sotto il profilo tecnico, della personalità, della concentrazione e della corsa. Sarebbe riduttivo esprimere la scelta di uno piuttosto che di un altro. La nostra aveva un’altra filosofia di calcio rispetto a quella di adesso”. Infine il capitano chiede un regalo alla sua ex squadra: “Ho avuto tanti regali dalla Lazio, sono già soddisfatto per quello che mi ha dato questa società. Ovvio che da laziale e da tifoso laziale vorrei quello che tutti i tifosi si aspettano: non sono un ingordo, vorrei la Champions League, volo basso”.

Lazio, Felipe Anderson: “Stiamo crescendo, la nostra forza il gruppo”

Felipe Anderson di nuovo trascinatore della Lazio, quattro goal consecutivi per lui uno score non passato inosservato in Brasile: “Sono molto contento per questi quattro gol consecutivi – le sue parole a FoxSports.com.br – ma soprattutto sono felice di poter aiutare la Lazio nel modo in cui tutti si aspettano. La scorsa stagione è stata positiva per me e grazie a Dio sto rivivendo un momento speciale. Sto attraversando la fase migliore di questa stagione e se lavorerò ancora più duramente, riuscirò a mantenere questo rendimento e ad aiutare la Lazio”. La Lazio dopo qualche balbettio di troppo ha imboccato la strada giusta anche da quando ha ritrovato il suo campione, devastante quando è in condizione: “So che quando segno si parla molto di me, ma io ci tengo a sottolineare il buon lavoro che tutta la squadra sta facendo. Stiamo crescendo ogni partita, la forza del gruppo è più di ogni altra cosa quella che permette alla Lazio di fare bene in Serie A e in Europa League”. 

L’obiettivo di Felipe, ora perno della nazionale Olimpica Brasiliana Under 23, è anche quello di essere il trascinatore del Brasile dei grandi: “La Selecao è il mio grande obiettivo e prima o poi lo raggiungerò. Certo che torno alla principale squadra brasiliana è un obiettivo, sto cercando di indovinare, ma accadrà naturalmente. Continuerò a fare bene con la Lazio e a sfruttare al massimo le chance con la Selezione Olimpica brasiliana – conclude – che adesso è la mia dimensione ideale. Il Brasile Under 23  è una grande vetrina, posso mostrare la mia crescita a tutti e spero di continuare a fare buone prestazioni”.

Reja parola di ex e sui tifosi…

Nel turno infrasettimanale la Lazio affronta l’Atalanta a Bergamo dell’ex Reja, un allenatore che conosce molto bene l’ambiente laziale. “Penso, per quello che ho vissuto, l’Atalanta sia ideale per me – le sue parole in un intervista al Corriere dello Sportuna società che ha nel suo Dna questa carica. C’è una partecipazione totale della tifoseria, si sente molto questo aspetto. E’ proprio una fede. Un ambiente giusto per la mia dimensione. Qui ho ritrovato carica, entusiasmo. Qui ci sono ruoli, compiti, funzioni, doveri. Ognuno sta al suo posto, non ci sono mai invasioni”. Non quello che Reja ha affrontato a Roma e Napoli, lavorando alle dipendenze prima di De Laurentis e poi di Lotito: “Napoli e Roma sono due ambienti diversi, c’è più tensione dal punto di vista mediatico. Le piccole frizioni sono esaltate, qui a Bergamo non succede”.

Stefano Pioli, in conferenza stampa dopo Lazio-Torino, aveva parlato di Reja definendolo un ‘allenatore preparato che ci conosce bene’: “Anche lui non è meno preparato di Reja. Ha dato un’impronta decisiva, una filosofia giusta per la Lazio. Sta facendo risultati importanti. L’anno scorso è stato protagonista di un grandissimo campionato, si sta ripetendo, anche in Europa va bene nonostante i cambi e gli infortuni. In estate ha avuto un momento di difficoltà, con pazienza ha atteso che la squadra crescesse. Ora la Lazio è in forma e, sono sincero, speravo non arrivasse così a Bergamo. E’ in serie positiva, ha il consenso da parte della tifoseria. Mi è piaciuto cosa ha detto Pioli dei tifosi. «Insieme siamo più forti, senza siamo più deboli». Giusto. Cosa avrei dovuto dire io quando venivano in tre o quattro mila all’Olimpico? Se mi davano una mano, forse sarei arrivato in Europa League. Ma lasciamo perdere, inutile tornare indietro”.

Lazio da Champions e Napoli da scudetto: “Tutto può succedere in questo campionato. Ora sta tornando la Juve. Ci sono Roma, Inter, Napoli, Lazio. La Fiorentina ha qualità. E’ aperto a tutti. Tutti lotteranno per lo scudetto. Vincerà chi avrà più qualità e mentalità per arrivarci. Napoli e Roma mi sembrano leggermente avanti alla Lazio, ma la Lazio va rispettata. Di solito Reja con le sue ex squadre riesce sempre a tirare fuori delle gran partite: “Non lo so. Forse perché conosco le caratteristiche delle squadre e dei giocatori. So quali sono i difetti individuali, le preparo in modo diverso, ma non è che mi impegni di più”.

Pulici: “Con il miglior de Vrij e Felipe Anderson si può sognare”

Mucchio selvaggio al secondo posto in classifica. A pochi passi dalla vetta c’è anche la Lazio, per l’ex portiere della Lazio, campione d’Italia ’74, Felice Pulici i biancocelesti posso inserirsi nella lotta scudetto“Per come sta giocando ora e per ciò che ha fatto vedere l’anno scorso, può arrivare tra le prime tre – le sue parole al Corriere dello Sport –potrebbe addirittura vincere, se ritrovasse il miglior de Vrij, anche perché deve eliminare le amnesie in difesa e migliorare il rendimento esterno. L’olandese al top della forma sarebbe provvidenziale, per i biancocelesti. Davanti possiede una qualità straordinaria. Penso a Felipe Anderson, il più forte di tutti. Credo possa giocare attaccante. Mi dicevano che solo il Barcellona di Messi può giocare senza punte. La Lazio può farlo, se ha a disposizione Felipe Anderson”. 

STATISTICHE – Lazio, numeri da Champions a centrocampo…

Che il gioco della Lazio puntasse molto sugli inserimenti in zona gol dei centrocampisti a discapito delle punte, chiamate a fare un importante lavoro di manovra per disorientare i difensori avversari (senza trascurare troppo i gol ovviamente), lo si era capito già lo scorso anno quando la Lazio grazie al bellissimo gioco espresso è arrivata realizzare 71 gol in campionato (numero che sta molto a cuore ai tifosi biancocelesti per ovvi motivi) di cui più della metà realizzati proprio dai centrocampisti  (47 gol per la precisione): ben 3 furono i centrocampisti che raggiunsero la doppia cifra (Felipe Anderson, Candreva e Parolo) più Mauri che si fermò a 9 gol realizzati, numeri impressionanti che permisero alla Lazio di raggiungere il 3° posto.

Quest’anno il trend si sta ripetendo. Infatti, se da un lato gli attaccanti stanno facendo fatica a trovare una consistente vena realizzativa (complici anche una serie di infortuni che hanno creato non pochi problemi), vedi Matri, Djordjevic Klose (i primi due fermi a quota 2 gol in campionato mentre è ancora a secco il tedesco, che cerca di compensare con gli assist), dall’altro lato…sulla scia dello scorso anno, il reparto di centrocampo continua ad essere decisamente l’arma segreta del gioco espresso da mister Pioli, il “Bomber” che non ti aspetti. Con le tre reti rifilate al Torino ieri sera la Lazio è andata a confermare il primato dell’anno scorso: secondo le statistiche infatti, il centrocampo biancoceleste è risultato essere il più prolifico della Serie A con 8 gol segnati (una  rete in più rispetto a Roma ed Empoli) e fortunatamente non hanno intenzione di fermarsi ora che la Lazio ha ripreso quel ritmo importante che l’ha contraddistinta fino a pochi mesi fa. Le premesse sono buone: basta vedere Felipe Anderson…che a fine ottobre ha già raggiunto le quattro reti diventando temporaneamente il capocannoniere della Lazio (e pensare che l’anno scorso ha raggiunto quota 4 gol solamente nel mese di gennaio) e guida la speciale classifica della Serie A con il romanista Pjanic e Baselli del Torino. Le altre reti sono state invece realizzate: due dal capitano Lucas Biglia ( ma anche qui gli infortuni sono stati un grosso problema) e una rete a testa invece per Parolo e Lulic. Il totale però può salire qualora l’olandese Kishna fosse collocato nella categoria dei centrocampisti ( grazie al gol segnato all’esordio contro il Bologna). All’appello mancano ancora Candreva, vero trascinatore del reparto la scorsa stagione con 10 gol (ha siglato il primo gol stagionale solo in Europa), e Mauri,così come Cataldi e Morrison, quest’ultimi però hanno giocato pochissimo fino ad ora.

Le statistiche prendono in considerazione solo il campionato di Serie A ma il discorso non cambia se si parla di Europa: anche in tale competizione il trend viene confermato dalle reti del talento serbo Milinkovic-Savic (gol al debutto contro il Dnipro), quella di Onazi e ancora del capitano Biglia con il St. Etienne, oltre alle recenti marcature contro il Rosenborg di Anderson e Candreva, che portano il totale complessivo a 14. Il doppio rispetto ai gol realizzati fino ad ora dagli attaccanti biancocelesti, divisi tra Keita, Djorjdjevic e Matri. In attesa del bomber da 20 gol Pioli si gode i “suoi bomber”. E se il buongiorno si vede dal mattino (salvo la persecuzione degli infortuni) quest’anno la Lazio, con una stagione che sta entrando nel vivo, può raggiungere numeri impressionanti numeri… da Champions.

Marco Lanari

 

 

 

INFERMERIA – Ottime notizie in casa Lazio

Il medico sociale biancoceleste, Roberto Bianchini, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 FM per il consueto punto infermeria: Wesley Hoedt per scrupolo ha fatto oggi una risonanza magnetica per la botta presa qualche giorno fa alla caviglia. La caviglia sta migliorando, sono convinto che domani il campo confermerà la mia sensazione che sta bene. Stefan Radu ha avuto una piccola alterazione dovuta a un raffreddamento influenzale, domani dovrebbe allenarsi e partire con la squadra se il mister lo riterrà opportuno. Per Marco Parolo domani faremo accertamenti per la sua problematica. Anche Keita domani vedrà controllato in Paideia, clinicamente sta migliorando ed è probabile che possa anticipare i tempi di recupero. Oggi abbiamo tenuto a riposo Mauricio per un adduttore affaticato, domani vedremo dopo una seduta di scarico e di cure”.

L’ex Zauri avverte: “La Lazio troverà un’Atalanta arrabbiata”

E’ stato capitano dell’Atalanta e della Lazio, quindi chi meglio di Luciano Zauri può parlare della gara d mercoledì? L’ex terzino biancoceleste sul portale lalaziosiamonoi.it ha commentato: “Affrontare l’Atalanta non sarà facile visto che parliamo di una squadra che negli ultimi anni ha costruito le proprie fortune proprio in casa. Sarà una partita difficile, anche perché i ragazzi di Reja hanno perso male a Torino nell’ultimo turno e vorranno sicuramente rifarsi”. Sul giocatore chiave Zauri non ha dubbi: “Attualmente Felipe Anderson è il più in forma. Insieme al brasiliano punterei anche su Candreva: sono i due che insieme fanno di più la differenza. Non  so sinceramente se Matri scenderà in campo, vedremo se Pioli lo inserirà al posto di Klose, ma è sicuramente un giocatore che può fare bene anche mercoledì”.

Sul discorso scudetto Zauri rimane possibilista: “La classifica dopo questo inizio di campionato è veramente corta. La Lazio sta facendo benissimo e anche l’ultimo turno ha recuperato punti importanti sulla Fiorentina. Il campionato è ancora lungo e se continuasse così la Champions League sarebbe sicuramente alla portata della squadra di Pioli e poi perché no, magari si può anche sognare qualcosa di più”. A inizio estate ha fatto discutere la scelta di Pioli di affidare la fascia da capitano a Biglia, scelta che l’ex terzino non approva: “Sinceramente avrei dato la fascia ad un altro calciatore, anche se Biglia è un calciatore davvero fondamentale per la squadra. Biglia, però, è da meno anni che è in Italia e di solito la Lazio sceglie il proprio capitano in base alle presenze fatte”. Chiusura con i ricordi in biancoceleste: “Ho giocato qualche anno (ride, ndr) per cui ne avrei tanti. Sicuramente ricordo con estremo piacere la vittoria della Coppa Italia nel primo anno con Mancini e, negli ultimi, la qualificazione in Champions League conquistata dopo un campionato importante”.

Giudice Sportivo – Mauricio in diffida, Toloi squalificato

Nella giornata di oggi sono arrivate le decisioni del Giudice Sportivo, Gianpaolo Tosel, riguardanti l’ultimo turno di campionato.  Unico biancoceleste sanzionato, il difensore brasiliano Mauricio che con l’ammonizione rimediata ieri è entrato in diffida; una giornata di squalifica invece per il difensore dell’Atalanta, Rafael Toloi,  che a causa della “doppia ammonizione per comportamento scorretto nei confronti di un avversario” ricevuta ieri salterà il match di mercoledì sera a Bergamo contro la Lazio.

Primavera – Ufficializzato l’orario del derby

La Lega Serie A ha ufficializzato la data e l’orario del derby Primavera. A causa della contemporaneità con la prima squadra giallorossa, che sarà impegnata contro il Torino di Ventura alle ore 15, il derby tra i ragazzi di Inzaghi e quelli di De Rossi si giocherà sabato 5 dicembre alle 13, in casa dei giallorossi.

Felipe Anderson, ancora un gol tra i più belli dell’ultima giornata

Felipe Anderson, dopo un breve periodo di appannamento è rientrato in forma. Le sue giocate stanno di nuovo facendo impazzire i difensori avversari ed i suoi gol hanno ricominciato a fare le fortune della sua squadra. I tifosi laziali a suon di gol e assist hanno ripreso a sognare e a volare. Nell’ultima settimana in tre partite ha realizzato 4 reti. Ieri il fantasista brasiliano nell’incontro con  il Torino ha messo a segno una doppietta. In un sondaggio lanciato dalla Lega Serie A la sua seconda marcatura, un destro dal limite potente è preciso, è stata inserita tra i migliori gol di giornata. Ai voti anche le prodezze di Higuain, Salah, e Dybala.

Biava: “Sarà una bella partita, mercoledì sarò allo stadio”

A due giorni da Atalanta-Lazio, Giuseppe Biava, doppio ex, è intervenuto ai microfoni di LazioStyleRadio 89.3 per dire la sua sull’incontro di mercoledì: “Penso che sarà una bella partita. Reja ci tiene a fare bene contro la sua ex squadra e la sua squadra in casa sta facendo abbastanza bene. La Lazio invece in trasferta non sta andando bene come in casa, ma a Bergamo farà la sua partita. I bergamaschi sono bravi nella fase difensiva e nell’organizzazione, mentre la squadra di Pioli può mettere in difficoltà i nerazzurri sulle fasce sfruttando l’ottima condizione di Felipe Anderson e Candreva. Inoltre la difesa atalantina con Paletta e Stendardo, bravi nel gioco aereo ma piuttosto lenti, credo possano avere delle difficoltà con Matri o Klose, anche se l’esperienza dei due atalantini non faciliterà i compiti dei biancocelesti. Credo che l’Atalanta farà una gara di attesa, in modo da ripartire per mettere in difficoltà gli avversari con la velocità di Moralez e Gomez. La partita la farà la Lazio e la squadra di Reja giocherà di rimessa”. Infine sui singoli: Basta non è una novità, è un giocatore molto forte che sta facendo molto bene. Di certo è stato un ottimo acquisto per i biancocelesti. Mi sento spesso con Radu tramite messaggi. Mercoledì sarò allo stadio per riabbracciare i miei ex compagni”.

Irrati sarà l’arbitro di Atalanta-Lazio

Sono uscite le designazioni per la prossima giornata di Serie A. Ad arbitrare Atalanta-Lazio, gara che si giocherà mercoledì 28 ottobre alle ore 20.45 allo stadio Atleti Azzurri d’Italia, sarà Massimiliano Irrati. Il direttore di gara sarà coadiuvato dagli assistenti Meli e Carbone, dal quarto uomo Alassio e dagli addizionali Gavillucci e Di Paolo. Per il direttore di gara sono 42 le gare dirette in A: 21 le vittorie interne, 13 i pareggi e 8 le vittorie esterne; 9 sono i rigori assegnati e 15 gli espulsi.

I precedenti per la Lazio con il fischietto toscano della sezione di Pistoia sono quattro. Risultati positivi per i biancocelesti che sono imbattuti: tre vittorie ed un pareggio. Non si può dire di certo la stessa cosa per gli atalantini che con l’arbitro toscano non hanno mai vinto. 6 gli incontri diretti della squadra bergamasca: un solo pareggio e ben 5 sconfitte subite, tutte in trasferta.

TEMPI BELLI – Chiedimi se sono Felipe!

Una giornata di metà dicembre di più di venti anni fa: la Lazio di Zoff, ancora alla rincorsa di un posto in Europa come fosse la conquista di chissà quale Santo Graal. Sarà la volta buona, con Gascoigne, Riedle, gli esperti Cravero e Marchegiani a mettere a posto una linea difensiva da anni più croce che delizia per i tifosi biancocelesti? Una partita con l’Inter che sembra prendere le pieghe di un copione visto tante volte nella Lazio zoffiana: partenza sprint, rete della bandiera avversaria e poi due gol rimontati in maniera beffarda. Si torna dallo stadio, freddo dentro e fuori la macchina e la radio che gracchia le vittorie delle altre squadre. Ci vorrebbe un supereroe per cambiare una sorte che sembra già scritta.

E così, dopo che Fontolan era andato puntualmente a segno per i nerazzurri e qualcuno sentiva già il sapore amaro dell’ennesimo due a due, ecco che un lampo squarcia a metà il campo. Troppo veloce per essere un giocatore: di supereroe doveva trattarsi per forza. Vista al rallentatore, quell’azione fu più chiara: Beppe Signori, lanciato a medie realizzative tali da far sperare nel leggendario record di Angelillo, realizzò il tre a uno nonché una delle prodezze più belle della sua carriera, appena iniziata e che pure regalerà gol a grappoli in biancoceleste.

In quel momento Beppe-gol cambiò la storia della Lazio, chiudendo definitivamente anni bui e spalancando di vuovo le porte della ribalta europea, come poi puntualmente avvenne ad inizio stagione. Per cambiarla, la storia, ci vogliono elementi di questo spessore. E chi era allo stadio nel dicembre del 1992 ed ha visto ieri Lazio-Torino, nell’azione del secondo gol ha riconosciuto quel movimento, quella velocità, l’implacabile classe mista ad un fiuto del gol fuori dal comune in Felipe Anderson. Da sinistra a destra, come quel caschetto biondo di capelli che in quel pomeriggio di dicembre entrò definitivamente nella leggenda della Lazio, dopo la lunga rincorsa partita a suon di gol sin dall’inizio di quella straordinaria annata, che lo porterà ad essere il primo capocannoniere biancoceleste della Serie A dai tempi di Bruno Giordano.

E allora se oggi un laziale vi dirà: “Chiedimi se sono Felipe?” non sarà solo un gioco di parole per sottolineare la soddisfazione per l’ottava vittoria consecutiva in casa. Oggi tutti i tifosi biancocelesti sono Felipe: perché ieri Felipe è stato la Lazio, se l’è caricata sulle spalle nel momento più difficile della partita, andando a segno per la terza volta di fila dopo Sassuolo e dopo l’Europa League contro il Rosenborg. Esattamente quello che si chiedeva al brasiliano dopo l’esplosione dello scorso anno e il primo calo, a cavallo tra la vecchia e la nuova stagione, in cui molti si domandavano chi fosse davvero Felipe. Ora lo sta dimostrando, gol dopo gol, come un biondissimo bomber degli anni novanta.

Fabio Belli

IL FILM DI LAZIO TORINO – Le giocate di Felipe e sugli spalti spunta un tifoso del “dottore”

La Lazio di ieri ha convinto anche i più scettici: 3 a 0 contro un avversario tosto come il Torino è un risultato che va oltre le più rosee aspettative. I giocatori hanno espresso tutta la loro gioia attraverso i social network (guarda qui), noi invece vogliamo farmi rivivere le emozioni dell’incontro, tutte quelle sfumature che chi non era allo stadio non ha potuto cogliere. Tutto questo attraverso gli splendidi scatti del nostro fotografo Gianni Barberi. Buona visione e se le immagini sono state di tuo gradimento metti mi piace alla nostra pagina fb cliccando qui.

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Le immagini sono di proprietà di Laziochannel.it

Mercato, prosegue la linea verde. Nel mirino due baby talenti

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Mancano ancora due mesi all’inizio del mercato invernale, ma la Lazio si sta già guardando intorno alla ricerca di possibili rinforzi. Secondo quanto rivela ‘Cittaceleste’, in queste ore Igli Tare starebbe monitorando due giovani talenti, Youri Tielemans Luis Henrique.

Il primo, ad appena 18 anni, ha già collezionato 100 presenze con la maglia dell’Anderlecht. Inoltre vanta una grande visione di gioco, che gli ha permesso di mettere all’attivo qualcosa come 13 gol e 14 assist tra campionato, Europa League e Champions League, oltre a 7 presenze (e 3 gol) nella selezione Under 21 del Belgio. Il suo costo si aggira sui 12 milioni, complice un contratto fino al 30 giugno 2020. Ma l’operazione potrebbe essere facilitata dai rapporti con il club belga ottimi dopo l’affare Biglia. Proprio al Principito Tielemans assomiglia per caratteristiche tecniche e potrebbe esserne un degno vice (o un erede, in caso di partenza dell’argentino): può essere infatti impiegato come regista o all’occorrenza sulla trequarti e possiede una velocità e una rapidità di esecuzione eccezionali. Tare ha avuto modo di visionarlo già quest’estate, nel corso dell’amichevole persa per 3-1 proprio contro i biancomalva e in cui il ragazzo si è reso protagonista di un’ottima prestazione. Chissà dunque che le prossime settimane non siano decisive per un suo sbarco nella Capitale.

Di un anno più giovane è invece il secondo, che potrebbe essere inizialmente inserito nella Primavera, per poi approdare gradualmente in prima squadra. Tra i protagonisti del Brasile U17, con cui ha collezionato 14 presenze e 10 gol, ha già esordito con i ‘grandi’ del Botafogo, realizzando una doppietta. Alto 184 cm per un peso forma di 80 kg, ha già messo a segno 4 gol nel campionato di serie B. Il suo idolo è Ronaldo, di cui spera di ripercorrere le gesta.

Marco Ligabue a “I Laziali Sono Qua”: “Felipe Anderson è il mio gioiello al Fantacalcio!”

La Lazio ha appena battuto il Torino in campionato e sugli 88.100 di Elle Radio, nella trasmissione di riferimento per tutti i tifosi biancocelesti, “I Laziali Sono Qua“, è intervenuto Marco Ligabue, fratello del rocker Luciano e a sua volta artista fresco di uscita del suo ultimo album, “Luci“. Ma Marco è anche un grande tifoso granata, come confermato al conduttore Danilo Galdino: “Quando ero piccolo, avevo cinque o sei anni, il Torino vinse il suo ultimo scudetto e mi ero accodato all’entusiasmo per la vittoria di quegli eroi granata: Paolo Pulici, Claudio Sala e tutti gli altri. Quindi pur essendo emiliano mi sono affezionato a quella squadra carica di storia, e la passione è rimasta viva in tutti questi anni.

Sulla partita di ieri, Marco Ligabue spiega: “Il match è stato equilibrato fino al gol di Lulic, poi il Torino è andato un po’ in bambola. La squadra riesce a tirar fuori gli artigli quando la situazione si fa difficile, ma fa fatica a trovare continuità ai piani alti della classifica. La Lazio ha meritato senz’altro la vittoria giocando una gran partita. Al Fantacalcio ho Felipe Anderson, ma della squadra di Pioli mi piace tantissimo anche Biglia: quando c’è lui in campo la Lazio cambia completamente pelle, la squadra comincia a girare al meglio solo sotto la regia dell’argentino.

A Roma c’è un derby che viene vissuto ventiquattro ore su ventiquattro. In casa Ligabue come si vive Torino-Inter (con Luciano grande tifoso nerazzurro)? “Luciano non è mai stato un tifoso estremo, gli piace molto guardare la partita ma con la giusta serenità. Poi va sottolineato come fra Torino e Inter la rivalità non sia mai stata esasperata.”

Si parla anche di musica, con Marco Ligabue che racconta: “I concerti più calorosi della mia carriera sono stati al Sud. Quest’estate in Sardegna al festival organizzato dalla birra Ichnusa c’erano 55.000 persone che aspettavano Caparezza, al quale dovevo fare l’apertura. Dopo un paio di pezzi nessuno mi stava considerando, tutti aspettavano l’headliner: allora ho deciso di rivolgermi al pubblico chiedendo maggiore partecipazione per la mezz’ora di concerto: da lì c’è stato un boato generale e ci sono stati venti minuti di entusiasmo totale, di fronte alla più ampia platea davanti alla quale mi sono esibito. Mio fratello Luciano d’altronde mi è sempre stato di grande aiuto: mi sono lanciato come cantautore tre anni fa, sotto il suo consiglio quando mi disse che a suo parere, chi si scrive le canzoni se le deve anche cantare. Quindi la mia avventura da solista è iniziata dopo l’esperienza con i Rio.

Fabio Belli

FORMELLO – Le ultime in vista della trasferta con l’Atalanta

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Dopo la vittoria sul Torino, la Lazio riprende subito gli allenamenti in vista del turno infrasettimanale di mercoledì a Bergamo contro l’Atalanta. Seduta di scarico per i biancocelesti, chiamati a ritrovare la vittoria tra le mura nemiche: pochi i giocatori in campo, tra quelli che non hanno preso parte alla sfida ai granata e i tre che sono subentrati nella ripresa, ovvero Kishna, Matri e Morrison. Oltre ovviamente a Cataldi, che tornerà a disposizione dopo la squalifica rimediata per il rosso con il Sassuolo.

Ancora ai box, e indisponibili contro i nerazzurri di Reja, De Vrij, Parolo, Keita e Radu. Il romeno non si è allenato questa mattina, dopo che ieri sera era stato costretto a dare forfait per l’influenza. Soltanto nella rifinitura di domani si capirà se il suo nome sarà o meno sulla lista dei convocati. Stesso discorso per Hoedt, che oggi ha svolto lavoro differenziato con il pallone: l’olandese, messo ko da un trauma contusivo-distorsivo durante la gara con il Rosenborg, mercoledì sera dovrà comunque lasciare il posto al centro della difesa ai confermatissimi Mauricio e Gentiletti.

Weekend in chiaroscuro per le rivali in Europa League

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Weekend in chiaroscuro per le avversarie della Lazio nel girone di Europa League. Partiamo dal Rosenborg, al quale bastava un punto per laurearsi campione di Norvegia con due giornate di anticipo e se l’è preso con il pareggio per 3-3 conquistato sul campo dello Strømgodset. La squadra di Ingebretsen è tornata così sul tetto del paese scandinavo 5 anni dopo l’ultima volta. Il tecnico opera pochi cambi rispetto alla squadra sconfitta per 3-1 all’Olimpico, inserendo Konradsen sulla linea dei centrocampisti. E proprio l’ex Rennes sigla il vantaggio per i suoi all’8′ su assist di Soderlund. A questo punto però inizia a subentrare la paura e la squadra locale non esita ad approfittarne con un micidiale uno-tre firmato Marcus Pedersen (doppietta) e Adjei-Boateng. Nella ripresa gli ospiti rientrano in campo decisi a non fallire un altro match point e prima ancora Konradsen riduce le distanze al 50′ e poi, nove minuti dopo, Lanlay (al secondo centro in campionato) fissa il risultato sul definitivo 3-3. Risultato che consegna di fatto il 23° titolo della sua storia al club di Trondheim, considerata anche la sconfitta (2-1) dello Stabaek contro il Viking.

Quarto stop stagionale invece per il Saint Etienne, che, dopo aver violato il campo del Dnipro, non riesce a fare altrettanto con quello del PSG: la capolista si impone infatti per 4-1 e si porta a 29 punti, a +7 dalla seconda. Privi di diversi elementi, i Verdi si schierano con Monnet-Paquet, Eysseric e Hamouma alle spalle di Beric. È Kurzawa al 23′ a siglare il vantaggio, seguito nella ripresa da Cavani (azione di contropiede) e dalle due reti di Ibrahimovic e Lucas (di testa), in mezzo alle quali si inserisce l’autorete di Verratti per il momentaneo 3-1.

Weekend di riposo infine per il Dnipro, che tornerà in campo il 4 e 5 dicembre per la 12^ giornata della massima serie ucraina. La formazione di Markevych non potrà comunque rilassarsi completamente, visto che mercoledì alle 18 dovrà affrontare alla Dnipro Arena la gara di ritorno degli ottavi di Coppa contro l’Olimpik Donetsk, gara in cui partirà dal 2-0 conquistato all’andata.