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Pioli: “Volevamo vincere e ci siamo riusciti, ora testa al derby”

Al termine dell’incontro tra Rosenborg e Lazio il tecnico biancoceleste Stefano Pioli è intervenuto ai microfoni di Sky: “Quella di stasera è stata una bella vittoria. Volevamo fare risultato per restare in testa nel girone per mantenere inalterate le possibilità per il passaggio del turno, ci siamo riusciti e siamo contenti. Ora ci basta un punto per qualificarci. Sarebbe molto importante arrivare primi per evitare le ripescate dalla Champions. Avremmo dovuto fare un gol in più ma va bene anche così. Morrison ha giocato bene, ha lavorato tanto e si è sacrificato per la squadra. Era la prima volta che giocava, ha fatto bene, sta crescendo, credo che possa fare molto meglio. Ora testa al derby”.

Pioli a Lazio Style Radio:

Il mister è soddisfatto per la vittoria ma avrebbe voluto qualcosa in più: Ottima prestazione e buon atteggiamento solo che  dovevano essere più cinici e fare qualche gol in più“. Il match ha visto in campo la presenza di una giovane Lazio: “Ho avuto le risposte che cercavo sia dal punto di vista dell’impegno che dell’atteggiamento, ma adesso dobbiamo tornare a fare risultato in campionato, cercando di vincere il derby“. Chiusura sul girone di Europa League: “Siamo molto vicini alla qualificazione, c’è il rimpianto per quel pareggio allo scadere con il Dnipro, ma ancora non abbiamo ottenuto niente. Il Dnipro verrà a Roma agguerrito e sarà molto difficile andare a giocare l’ultima in Francia. Dobbiamo rimanere concentrati e fare bottino pieno“.

Kishna carico: “Pronto per il mio primo derby!”

Uno dei protagonisti della vittoria in terra norvegese è stato Ricardo Kishna, intervenuto sulle frequenze di LazioStyleRadio. Queste le sue parole: “Un’ottima prestazione questa sera, sicuramente potevamo fare più gol, ma ci accontentiamo di questo risultato e di questa bella vittoria in trasferta. Un’ottima prestazione da parte mia, ma soprattutto da parte della squadra, questa partita è estremamente importante per il passaggio del turno.

Chiusura sulla stracittadina: “Ovviamente sono molto emozionato di giocare il mio primo derby a Roma nel caso in cui scenderò in campo, sono molto contento perchè è un match importantissimo per noi e per tutti i tifosi, sono pronto!”

 

CONFERENZA STAMPA – Ingebrigtsen: “Lazio grande squadra anche con le seconde linee”

Seconda sconfitta in due partite per il Rosenborg contro la Lazio in Europa League. Il tecnico norvegese Ingebrigtsen ha commentato così il ko casalingo dei suoi in conferenza stampa:

In questo periodo abbiamo giocato davvero tante partite in pochi giorni ed abbiamo conseguito il titolo nazionale. Era difficile mettere in campo sempre un livello massimo di intensità. Oggi siamo stati meno brillanti anche rispetto alla partita di Roma. Sarà un monito per noi per lavorare e migliorare per il futuro, pur tenendo presente che abbiamo ospitato una squadra fortissima come la Lazio. Ammiro i biancocelesti e anche Pioli, che non ritengo sia stato poco rispettoso verso il Rosenborg venendo qui in Norvegia a giocare con tante seconde linee. Semplicemente, il turn over è vitale per le squadre che affrontano l’Europa, perché come dicevo all’inizio gli impegni ravvicinati sono davvero tanti. La rosa della Lazio è di grande livello nella sua interezza e stasera direi che lo hanno dimostrato sul campo.

Dopo le due sconfitte consecutive contro la Lazio, serve un vero e proprio miracolo al Rosenborg per passare il turno. Solo un punto in quattro partite, troppo poco per i campioni di Norvegia. Lo sa bene il tecnico, Ingebrigtsen, intervenuto nel post partita in conferenza stampa: “È difficile mantenere sempre la stessa intensità giocando tante partite ravvicinate. È chiaro che questo non era il Rosenborg di sempre, lavoreremo su questo aspetto e per essere gli stessi in ogni partita. Abbiamo perso contro una grande squadra, la Lazio ha tanto bravi giocatori e un bravo allenatore. Una mancanza di rispetto che Pioli abbia lasciato i titolari a Roma? No, capisco che in Europa è necessario fare turnover, oltretutto in prossimità del derby con la Roma. Anche senza i titolari la Lazio ha vinto e ha dimostrato di essere una grande squadra“.

Fabio Belli

STATISTICHE – Altro rosso in casa Lazio, ma si sbloccano gli attaccanti

Quarta giornata di Europa League e terza vittoria per la Lazio di Pioli. I biancocelesti salgono a quota 10 consolidando il primo posto nel girone. Sono 9 i gol siglati a fronte di 4 subiti. Finalmente torna un attaccante nel tabellino marcatori. Grazie a Djordjevic che mette a segno una bella doppietta (di testa e di destro). Prima volta con la porta imbattuta in campo europea in questa Europa League. Purtroppo, come spesso è accaduto in campionato, la Lazio ha visto sventolarsi l’ennesimo cartellino rosso. Il secondo in questa competizione. Il rosso questa volta è toccato a Keita.

CONFERENZA STAMPA – Pioli: “Bravi a sfruttare gli spazi. Morrison? Vi dico che…”

In conferenza stampa l’allenatore della Lazio Stefano Pioli ha commentato la performance biancoceleste in casa del Rosenborg, che ha interrotto la serie di due sconfitte per i biancocelesti.

L’approccio al match è stato ottimale da parte nostra, il Rosenborg anche all’andata aveva dimostrato di essere una squadra capace di giocare a viso aperto, quindi sapevamo che avremmo avuto spazi da sfruttare. L’unico rammarico riguarda il fatto che anche questa volta non siamo riusciti a chiudere la partita, ci manca il cinismo quando nei fatti abbiamo in pugno la gara. Ma ho visto anche tanti aspetti positivi: soprattutto la grande concretezza dimostrata nel primo tempo. Nel secondo siamo stati forse più leziosi, ma eravamo comunque chiamati a gestire un doppio vantaggio. L’importante è soprattutto aver compiuto un passo decisivo per la qualificazione.

La vera nota stonata è stata l’espulsione di Keita a risultato che pareva ormai acquisito. Pioli la liquida così: “Una gravissima ingenuità che non dovrà mai più ripetersi. Il ragazzo è il primo a sapere di aver sbagliato.

C’era grande curiosità per la prima da titolare di Ravel Morrison, attesa a lungo e finalmente vissuta sul campo dei norvegesi. Spiega Pioli: “Dell’inglese mi è piaciuta soprattutto la voglia di sacrificarsi, assieme a Djordjevic ha compiuto un lavoro costante di copertura sui portatori di palla del Rosenborg che si è rivelato fondamentale per spezzare il gioco avversario e ripartire. Lui deve lavorare per la squadra ma anche la squadra deve lavorare per lui, per favorire le giocate importanti che ha.

Ora la Lazio può pensare al derby: “Valuterò a Roma le condizioni di almeno quattro elementi che stasera non erano con noi perché non al meglio. Sarà una vigilia tutta da vivere.

Fabio Belli

Djordjevic: “Felice per la doppietta, adesso pronti per il Derby!”

Ai microfoni di Lazio Style Radio è intervenuto Filip Djordjevic, autore della doppietta decisiva nella vittoria per 0-2 sul campo del Rosenborg. Ha analizzato la buona prestazione biancoceleste, con un occhio di riguardo alla stracittadina in programma domenica. Queste le sue parole: “Sono molto contento per i due gol di questa sera, potevo anche fare il terzo, ma su quel tiro al volo nel secondo tempo non ho visto la palla a causa della luce (ride ndr). L’importante è vincere per aumentare la fiducia. Siamo partiti con l’atteggiamento giusto dal primo minuto, prendendo subito l’iniziativa, meritiamo questi 3 punti e con il morale positivo continuiamo a lavorare, anche perchè non era facile dopo due sconfitte fare risultato, è molto importante. Questo risultato ci da molta fiducia in vista di domenica, ci faremo trovare pronti!

Djordjevic a Sky: “Vittoria importante, non era facile fare bene dopo due sconfitte ma ci siamo riusciti. Abbiamo meritato la vittoria. In campionato non stiamo facendo tanto bene in trasferta ma in Europa è un’altra musica. Non so dove potremo arrivare, pensiamo ad una partita alla volta. Dobbiamo continuare a fare bene come questa sera e poi vedremo”.

 

 

 

 

 

 

 

Le scuse di Keita ai tifosi per l’espulsione (FOTO)

La vittoria della Lazio è stata macchiata dall’espulsione di Keita nel finale sul risultato di 0-2. Gesto di reazione ai danni di un avversario e doccia anticipata per lui. Ma il numero 14 biancoceleste ha subito voluto chiedere scusa. Lo ha fatto usando il suo profilo ufficiale di Instagram. Di seguito il post di scuse ai tifosi laziali e l’elogio alla squadra per la vittoria.

 

EUROPA LEAGUE – Sorride la Lazio: ecco il risultato di Saint Etienne Dnipro

Sorride la Lazio sia per la vittoria contro il Rosenborg, sia per la vittoria del Saint Etienne. I francesi si sono imposti in casa per 3 a 0. Una partita senza storia: al 38′ ha aperto le marcature Monnet-Paquet dopo un triangolo con Beric. Lo stesso Beric ha poi realizzato la rete del 2 a 0 sfruttando un cross teso dalla destra. Infine al 67′ Hamouma ha trasformato in rete una carambola difensiva chiudendo la partita sul 3 a 0. Con la Lazio a 10 punti, il Saint Etienne a 7 punti e il Dnipro fermo a 4 punti, ai capitolini basterà un punto nelle prossime due partite per qualificarsi alla fase finale della competizione.

PAGELLE E TABELLINO DI ROSENBORG-LAZIO

ECCO LE PAGELLE DI ROSENBORG-LAZIO

ROSENBORG

An. Hansen 6 – Paratone su Candreva al 33′ (colpito in pieno volto) e poi niente di speciale. Nessuna responsabilità sulla doppietta subita da Djordjevic. Bravissimo a negare la gioia del gol a Matri.

Svensson 5,5 – Soffre le giocate di Keita, dopo che aveva tenuto botta alle giocate di Candreva durante i primi quarantacinque minuti.

Reginiussen 5,5 – Lento su Kishna dopo appena cinque minuti del gioco, il centrale norvegese non gioca affatto bene. Esce per un infortunio al polpaccio dopo appena trenta minuti di gioco. Dal 32′ Bjordal 5,5 – Sullo stesso livello del compagno di squadra, concede troppi spazi a Djordjevic e poi a Matri.

Eyjólfsson 5,5 – Al centro della difesa, dopo un primo tempo sottotono, migliora nell’arco dei secondi quarantacinque minuti. Matri è meno pericoloso del serbo e la situazione diventa più gestibile.

Skjelvik 6 – Una gara disciplinata anche se il confronto con gli avversari non regge. Agisce sull’out di sinistra e non garantisce copertura sulla seconda rete di Djordjevic.

Jensen 6,5 – Il migliore. Il giocatore è molto dinamico, portando Radu al cartellino giallo dopo appena venti minuti di gioco. Il numero sette norvegese anche nella ripresa è uno dei pochi a rendersi pericoloso in ben due occasioni.

Selnæs 4,5 – Il peggiore. Sul primo gol della Lazio si perde Djordjevic che gli ruba il tempo e, anche alla mezz’ora, perde una palla clamorosa che apre la strada al raddoppio della Lazio.

Midtsø 6 – Al 16′ serve Helland, in quella che di fatto è l’occasione più importante della prima frazione di gioco. Poi gara una normale senza particolari prodezze balistiche. Dal 60′ Konradsen 6 – Come il compagno di reparto, si limita a contrastare le giocate degli avversari.

Helland 6,5 – Assente nella gara dell’andata, si rende pericoloso col tiro-cross scheggia il palo alla destra del portiere avversario. Cala nella ripresa.

Søderlund 6 – Giocatore con trascorsi in Italia (giocò nel Lecco), non combina nulla di buono, dopo la buona prova offerta invece allo stadio Olimpico dove realizzò anche una rete di testa. Dal 65′ Vilhjalmsson 5,5 – Trenta minuti per smuovere qualcosa e cercare il gol che riaprirebbe il match.

Mikkelsen 5,5 – Pericoloso soltanto sul finire del primo tempo, quando con un destro dal limite chiama Berisha all’intervento in tuffo.

All. Ingebrigtsen 6 – Formazione al gran completo per i campioni di Norvegia che, subendo subito la rete di Djordjevic, si ritrovano subito a modificare l’atteggiamento in campo. Rispetto alla sconfitta dell’andata a Roma, il tecnico Ingebrigtsen ritrova Helland, che va a comporre il trio d’attacco con Mikkelsen e Søderlund. Al Lerkendal Stadion bisognava vincere per sperare nel discorso qualificazione, così non è stato, e quindi, se non ancora matematicamente, il Rosenborg è praticamente già fuori dai giochi.

LAZIO

Berisha 6 – Sicurissimo sulle uscite, è impegnato soltanto nel finale del primo tempo. Nella ripresa niente di che.
Konko 6 – Dopo la buona prova nella gara di andata, anche oggi è autore di una buona prestazione e l’intesa con Kishna non è male.

Hoedt 6 – Con Mauricio indisponibile, stasera tocca a lui giocare al centro della difesa. In marcatura su Soderlund, deve ancora smaliziarsi per bene. Al 33′ va anche in gol ma il gioco era già fermo. Bravo nel finale a deviare in angolo una conclusione avversaria.

Gentiletti 6 – Praticamente una partita semplice per il centrale argentino a cui spetta la marcatura di Soderlund che non lo impensierisce mai più di tanto.

Radu 6 – Sulla sinistra e con la fascia sul braccio, gioca una gara dignitosa anche se viene ammonito (forse esageratamente) dopo appena ventuno minuti di gioco.

Onazi 6,5 – Minutaggio pesante per il nigeriano che viene sempre più utilizzato in questa stagione. Suo l’assist per Djordjevic nell’occasione del due a zero, ci riprova anche con Candreva, ma il centrocampista italiano sbaglia. Nella ripresa (60′) anche per lui un’occasione per realizzare il terzo gol.

Cataldi 6 – Novanta minuti europei non sono male per un giocatore che non riesce a trovare la verve dello scorso anno. Finalmente in mostra con una palla filtrante per Candreva al decimo minuto di gioco. Bravo a far ripartire la manovra, fa la sua onesta partita.

Candreva 5,5 – Il peggiore. Nell’ottima gara vinta in Norvegia, se proprio dobbiamo trovare un giocatore sottotono, beh, quello è Antonio Candreva. Primo tempo di contenimento per l’esterno di Tor De Cenci che continua a collezionare gare così e così. Clamorosa la pallagol divorata nel primo tempo, che poteva valere il punto del tre a zero. Gli manca il gol e forse anche qualcos’altro. Dal 46′ Keita 5,5 – Nonostante l’espulsione del finale, ingenua oltre modo, l’esterno spagnolo gioca meglio di Candreva. Cerca sempre il dribbling e spesso riesce a mettere alle corde i deboli avversari norvegesi. Buono in vista del derby.

Morrison 6 – Il giocatore più osservato della compagine italiana della gara odierna, agisce soprattutto per vie centrali, sembrando quasi un Biglia più avanzato. Ancora tutto da valutare, va anche al tiro intorno alla mezz’ora, con palla che finisce fra le braccia del portiere. Comunque niente di speciale, in considerazione anche di un avversario poco probante. Dal 76′ Mauri s.v.

Kishna 6,5 – Subito una buona occasione al 5′ ma il suo sinistro si stampa sul corpo del portiere. Ancora vicino al gol durante i primi minuti della ripresa, ma stavolta il suo destro finisce di un soffio fuori. Gioca col piglio giusto per tutti i novanta minuti.

Djordjevic 7 – Il migliore. Sblocca il match con un buon stacco di testa, sfruttando al meglio un corner per i capitolini. Il suo semi-esordio in Europa (otto anni fa giocò in Champions con la Stella Rossa), è impreziosito dalla rete del due a zero che mette al sicuro il risultato. Nella ripresa (49′) va vicinissimo alla tripletta ma il suo sinistro è da dimenticare. Pillola Statistica: Djordjevic è il 1° giocatore della Lazio a realizzare più di un gol alla gara d’esordio nella moderna Europa League. Dal 66′ Matri 5,5 – Anche lui non riesce a siglare la rete della sicurezza facendosi ipnotizzare dal portiere norvegese.

All. Pioli 6,5 – Ampio turn over per il mister della Lazio che lascia a Roma tanti titolari (Biglia, Klose, Marchetti, Lulic, Anderson, Parolo) più Mauricio – che comunque era squalificato per la gara in questione. I gol del primo tempo sono di buon auspicio e indirizzano la gara sui livelli di gioco congeniali a Pioli, utili per non faticare troppo, in vista del prossimo turno di campionato in programma domenica alle quindici. Per il resto nulla di importante, se non la buona reazione della squadra dopo le due sconfitte subite contro Atalanta e Milan, la seconda vittoria esterna di questa stagione dopo quella contro l’Hellas e l’esordio dal primo minuto di Ravel Morrison, un giocatore tutto da scoprire.

Arbitro: Marriner 5,5  – Arbitro che divenne famoso per aver espulso un giocatore per un altro, durante Chelsea-Arsenal, gestisce bene la gara ma sbaglia a non concedere il rigore alla Lazio per un fallo su Radu al 32′, a non ammonire Morrison per un fallo al limite dell’area e poi da rivedere la punizione seguente, perché sembra che Onazi tocchi col braccio una conclusione della formazione norvegese. Nella ripresa nulla da annotare.

TABELLINO
ROSENBORG-LAZIO 0-2
Rosenborg (4-3-3): An. Hansen; Svensson, Reginiussen (dal 32′ Bjordal), Eyjólfsson, Skjelvik; Jensen, Selnæs, Midtsø (dal 60′ Konradsen); Helland, Søderlund (dal 65′ Vilhjalmsson), Mikkelsen. A disp: Al. Hansen, Dorsin,  Stamnestro, Gamst, De Lanlay. All. Kare Ingebrigtsen

Lazio (4-2-3-1): Berisha; Konko, Hoedt, Gentiletti, Radu; Onazi, Cataldi (dal 46′ Keita); Candreva, Morrison (dal 76′ Mauri), Kishna; Djordjevic (dal 66′ Matri). A disp: Guerrieri, Basta, Murgia, Oikonomidis. All. Stefano Pioli

Arbitro: Andre Marriner (ENG)

Marcatori: 8′ e 28′ Djordjevic (L)

Ammoniti: 21′ Radu (L), 81′ Kishna (L)

Espulsi: 83′ Keita (L)

LA CRONACA – Djo c’è, Keita ci fa. Per la Lazio bis col Rosenborg: è 2-0 a Trondheim

Memori di Lazio-Milan, verrebbe quasi da dire che le seconde linee sono migliori dei titolari. I Pioli boys si confermano superiori al Rosenborg e bissano il successo dell’andata. Filo conduttore che si ritrova anche nel capitolo cartellini rossi: stavolta almeno la follia di Keita è arriva a 6′ dalla fine e non a 6′ dopo l’inizio come quella di Mauricio. Ciò che più conta è che i biancocelesti blindano la qualificazione e si mantengono primi a + 3 sul Saint Etienne nel girone, ma soprattutto a +6 dal Dnipro. Per i sedicesimi finali ora sarà sufficiente un punto nelle prossime due partite.

FORMAZIONI – In vista del derby, Pioli cambia tutto: dentro Berisha, Konko, Hoedt, Radu, Cataldi, Morrison, Kishna e Djordjevic in un undici rivoluzionato. Tra i titolari delle ultime partite, solo Gentiletti, Onazi e Candreva corrono nel freddo norvegese. Il Rosenborg, con la pancia già piena dopo lo scudetto, ha solo la vittoria come risultato utile per la qualificazione, ritrovandosi già ultimo nel girone con un solo punto in classifica.

DJO VEDE E PROVVEDE – Ci si chiede se il morale biancoceleste possa essere basso dopo la disfatta casalinga contro i rossoneri. Dopo 5′ Kishna ha già la palla del vantaggio, ma tira addosso a Hansen da posizione leggermente defilata sulla sinistra. Al 9′ è l’olandese a calciare un angolo insidiosissimo: lo stacco di testa di Djordjevic è imperioso, e il serbo torna a timbrare il cartellino con il gol. La Lazio è padrona del campo e si vede al tiro anche Morrison, positivo nel suo interpretare il match anche con alcuni passaggi illuminati. Al 29′ nuovo break della Lazio con Onazi che ruba palla a centrocampo e serve in profondità Djordjevic. A tu per tu con Hansen il centravanti non sbaglia e realizza la doppietta che mette già “in ghiaccio” (è proprio il caso di dirlo) la partita.

VACANZE DI NATALE 2015 – La partita diventa tutta in discesa per la Lazio. Non assume i contorni di una scampagnata solo perché Candreva si mangia quaranta metri di campo palla al piede e anche un gol grosso come una casa, cogliendo in piena faccia il povero Hansen. Scena da cinepanettone: “Mamma mia che dolore!” ma porta norvegese non ulteriormente violata. Bisogna dire che prima di Candreva, Hoedt aveva realizzato la sua seconda rete in Europa League, annullata per una posizione di Cataldi piuttosto dubbia. Nel senso che probabilmente il gol era buono: ma va bene anche così, con Berisha che al 3′ di recupero salva bene su una gran botta di Mikkelsen.

QUESTO PAZZO PAZZO KEITA – Il turno over di Pioli diventa epico ad inizio ripresa quando anche Candreva lascia spazio a Keita, di rientro dall’infortunio. Le ripartenze biancocelesti possono far male in qualsiasi momento, soprattutto grazie alla grande ispirazione di Kishna. Ma Djordjevic manca la clamorosa occasione per la tripletta non andando convinto su un perfetto invito dell’olandese. Per vedere il Rosenborg davvero pericoloso bisogna aspettare il 23′, conclusione di Hansen notevole ma neutralizzata da Berisha. Entrano anche Matri e Mauri per Djordjevic e Morrison, ma l’ultimo vero sussulto arriva al 38′. Duello Keita-Hansen che diventa formale quando il laziale schiaffeggia l’avversario. Non siamo però ai tempi dei nobili francesi, e tantomeno l’attaccante biancoceleste si premura di usare il guanto: la sfida viene raccolta solo dall’arbitro che manda direttamente negli spogliatoi la “maravilha”. La Lazio ha ancora il tempo di sprecare un paio di contropiede, ma il sorriso può tornare: Rosenborg-Lazio 0-2, salvo cataclisimi l’avventura della EuroLazio continuerà anche nella fase ad eliminazione diretta.

Fabio Belli

IL TABELLINO

ROSENBORG-LAZIO 0-2

Marcatori: 9′ Djordjevic (L), 29′ Djordjevic (L)

ROSENBORG (4-3-3): A.Hansen; Svensson , Reginiussen (33′ Bjørdal), Eyjólfsson,  Skjelvik , Jensen,  Selnæs, Midtsjø (62′ Konradsen); Helland, Søderlund (65′ Vilhjalmsson), Mikkelsen. A disp. A.L. Hansen, Pedersen, Stamnestro, De Lanlay. All. Ingebrigtsten

LAZIO (4-2-3-1): Berisha; Konko, Hoedt, Gentiletti, Radu; Cataldi, Onazi; Candreva (46′ Keita), Morrison (75′ Mauri), Kishna; Djordjevic (66′ Matri). A disp. Guerrieri, Basta, Murgia, Oikonomidis. All. Pioli

Arbitro: Marriner (ENG).

Ass.: Kirkup-Bennett. IV: Salisbury. Add.: Madley- Mason.

NOTE. Ammoniti: 21′ Radu (L), 82′ Kishna (L). Espulsi: 83′ Keita (L) Recupero: 3′ pt; 3′ st.

FORMAZIONI UFFICIALI – Morrison all’esordio

ROSENBORG (4-3-3) – Hansen; Svensson, Reginiussen, Eyjólfsson, Skjelvik; Jensen, Selnæs, Midtsø; Helland, Søderlund, Mikkelsen. A disp. Lund Hansen, Konradsen, Dorsin, Vilhjalmsson, Bjordal, Stamnestro, Gamst, De Lanlay. All. Ingebrigtsen.

Indisponibili: Pedersen
Squalificati: nessuno
Diffidati: nessuno

LAZIO (4-2-3-1) – Berisha; Konko, Hoedt, Gentiletti, Radu; Onazi, Cataldi; Candreva, Morrison, Kishna; Djordjevic. A disp. Guerrieri, Basta, Murgia, Oikonomidis, Mauri, Keita, Matri. All. Pioli.

Indisponibili: de Vrij, Parolo
Squalificati: Mauricio
Diffidati: Milinkovic-Savic

Arbitro: Marriner (Inghilterra)
Assistenti: Kirkup e Bennett
Addizionali: Madley e Mason
IV uomo: Salisbury

Agostinelli: “Lazio il derby è fondamentale, ma oggi devi vincere”

Pioli è stato chiaro, “l’europa è una competizione importante,  se vinci hai possibilità di passare il turno ma la nostra priorità è il derby. Per questo stasera la Lazio contro il Rosenborg ha intenzione Sì di chiudere il discorso qualificazione ma puntando su un turn-over totale e sulla freschezza della gioventù. E’ vero che una vittoria oggi, oltre a dare nuova linfa positiva ed energie mentali, permetterebbe di ipotecare la qualificazione (a quel punto basterebbe un solo punto nelle successive due partite per passare matematicamente al turno successivo), ma è troppo importante per tanti motivi la sfida di domenica e la Lazio ha il dovere di pensare step by step se vuole diventare grande.
Per parlare della partita con il Rosenborg e dell’influenza che la sfida con i giallorossi può avere sulla partita di oggi, la redazione di Tuttomercatoweb.com ha contattato il grande ex centrocampista biancoceleste Andrea Agostinelli. Queste le sue parole:

E’ un periodo molto delicato per la squadra di Pioli, ma penso che prima delle ultime due sconfitte aveva comunque fatto bene nonostante le tante assenze. L’allenatore non lo dirà mai, ma gli infortunati sono il vero motivo di questo andamento altalenante della squadra“.

Quale può essere l’utilità della partita contro il Rosenborg in un momento come questo?
Solo quella di passare il turno in anticipo. Anche se in caso di sconfitta non ci sarebbe da fare drammi. La classifica è buona ed è normale che Pioli pensi più al derby che all’Europa“. 

Impossibile non parlare del derby di domenica prossima…
La Lazio non si può permettere di perderlo ma la Roma arriverà con il morale alto e quindi parte da favorita. Questo però, in un derby non conta niente, anzi. Spesso e volentieri chi parte da sfavorito riesce a ribaltare il pronostico, perché il derby di Roma è una partita diversa da tutte le altre“.

EUROPA LEAGUE – Rosenborg-Lazio: probabili formazioni

A Trondheim sarà turnover totale, spazio alla Lazio B ricca di giovani. Da segnalare il tanto atteso debutto dal primo minuto di Ravel Morrison (che sembra aver battuto la concorrenza di Stefano Mauri).
Confermato il 4-2-3-1, tra i pali Berisha, Konko e Radu sulle corsie esterne, Hoedt e ancora Gentiletti al centro della difesa (causa assenza per squalifica di Mauricio, l’argentino dovrà stringere i denti e giocare fare tutte e tre le partite di questa settimana calcistica). Davanti la difesa giocherà la coppia composta da Cataldi e Onazi. Alle spalle di Djordjevic a guidare l’attacco, si muoveranno Candreva (dovrebbe vincere il ballottaggio con l’australiano Oikonomidis per assicurare alla squadra un pizzico di esperienza in più) con l’inglese e Kishna. In panchina  saranno presenti anche i giovani Guerrieri Murgia.
Per quanto riguarda i norvegesi (come anticipato ieri dalla nostra redazione (leggi qui): dovrebbero cambiare poco o nulla rispetto alla disfatta romana. Davanti ad HansenIngebrigtsen schiererà una linea a quattro, composta da Svensson e Dorsin sulle fasce, con Eyjolfsonn, Bjordal come coppia centrale. In mediana il terzetto Jensen-Midtsjo-Salnaes, mentre in avanti tridente: in attacco agiranno Soderlundde Lanlay e l'”X-Factor” Helland

ROSENBORG (4-3-3) – Hansen; Svensson, Eyjolfsonn, Bjordal, Dorsin; Jensen, Midtsjo, Salnaes; de Lanlay, Soderlund, Helland.
All. Ingebrigtsten. A disp. Mikkelsen, Reginiussen, Vilhjalmsson, A.L. Hansen, Pedersen, Stamnestro, Konradsen, Dorsin.

Indisponibili: –
Squalificati: –

LAZIO (4-2-3-1) – Berisha; Konko, Hoedt, Gentiletti, Radu; Cataldi, Onazi; Candreva, Morrison, Kishna; Djordjevic.
All. Pioli. A disp. Guerrieri, Basta, Mauri, Murgia, Oikonomidis, Keita, Matri.

Indisponibili: de Vrij, Parolo
Squalificati: Mauricio
Diffidati: Milinkovic-Savic

Arbitro: Marriner (Eng)
Assistenti: Kirkup, Bennett
IV Uomo: Salisbury
Add.: Madley, Mason

 

Baldas: “Il derby è una partita difficile, i tifosi sono in fibrillazione e…”

Per presentare il derby romano ai microfoni di Tuttomercatoweb.com è intervenuto l’ex direttore di gara Fabio Baldas.

Per lui un ricordo particolare della stracittadina:

“Ho arbitrato il derby capitolino, ma non all’Olimpico bensì al Flaminio. Era la stagione in cui stavano risistemando l’Olimpico per Italia ’90. Mamma mia quanta difficoltà nel dirigerlo: a Roma c’era stata guerriglia tra le due frange di tifosi sin dalle prime ore della mattina, in campo non ci fu molta tensione ma fu veramente dura. Nel catino del Flaminio fu una partita incredibile. Io grazie a Dio non ebbi problemi sul campo ma fu una vera e propria battaglia e non fu semplice da mantenere nei ranghi. Il derby non è una partita facile da dirigere ma farlo in quello stadio così piccolo fu ancora più tosto: i tifosi erano vicino al campo e ricordo che ci furono grandi problemi di ordine pubblico sugli spalti. Noi sul terreno di gioco abbiamo tentato di mantenere la calma ma ovviamente anche i calciatori delle due squadre sono tesi in occasioni del genere. In campo c’erano continue discussioni, dovetti fare da paciere tra i giocatori (sette ammoniti e due espulsi). La rivalità tra le due compagini è tanta, ricordo che vinse la Roma”.

Questa volta tocca a Tagliavento:

“Ora è diverso da allora, anche se la rivalità è sempre la stessa gli animi sono più sereni. Io ho arbitrato tutti i derby ma secondo il mio parere il più difficile è quello di Genova, anche se non ho riscontrato problemi neanche in quel caso. Però anche quello di Roma al Flaminio è stato duro. Tagliavento, è uno degli arbitri più bravi con Rizzoli, Rocchi ed Orsato. Sarà sicuramente più facile per lui dirigerlo. Paolo è un tipo deciso, sarà sicuramente all’altezza. Dovrà essere bravo sin dall’inizio. Spero che sia fortunato negli episodi se dovessero capitare”.

De Vrij: “L’operazione è perfettamente riuscita ma…”

Il difensore olandese Stefan De Vrij ieri è stato operato al ginocchio sinistro. Il giocatore biancoceleste è intervenuto ai microfoni di Fox Sports dove ha rassicurato tutti sulle sue condizioni fisiche. Queste le sue parole: “L’intervento è durato più di un’ora, tutto è andato bene e l’operazione è perfettamente riuscita ma non sono in grado di stabilire quando potrò rientrare. Dovrò stare fermo per circa sei settimane, dopo di che potrò iniziare la riabilitazione”.

Ancora Tagliavento, preoccupazione tra i tifosi biancocelesti

Sono uscite le designazioni arbitrali. A dirigere il derby romano è stato chiamato ancora una volta Paolo Tagliavento. Per il direttore di gara questo è il quarto derby capitolino. Nelle precedenti stracittadine 2 vittorie dei giallorossi ed una dei biancocelesti. Nel primo derby diretto la Roma espugnò l’Olimpico biancoceleste battendo i rivali per 2-1. Nella seconda occasione furono ancora i giallorossi ad uscire dal terreno di gioco con i tre punti in tasca. Nel terzo derby invece fu la Lazio a fare bottino pieno: 2-1 per i biancocelesti, grazie al gol a tempo scaduto di Miroslav Klose, che interruppe la serie negativa nelle stracittadine di mister Reja. Ma non è tanto questo dato a preoccupare i sostenitori ospiti quanto quello generale delle partite dirette dall’arbitro di Terni. Infatti con il direttore di gara umbro per la Lazio su 23 incontri sono arrivate solo 8 vittorie e 3 pareggi, per il resto la squadra biancoceleste è uscita dal campo per ben 12 volte con le pive nel sacco. I giallorossi invece nei 29 precedenti con Tagliavento hanno collezionato 18 vittorie, 4 pareggi e 7 sconfitte, tutte subite fuori casa. A coadiuvare il direttore di gara saranno gli assistenti Tonolini e Manganelli, gli addizionali Banti e Mazzoleni, mentre il quarto uomo sarà Passeri.

Velasco: “Pioli risollevi la Lazio con l’arma del dialogo con i giocatori”

Julio Velasco viene ricordato dalla grande maggioranza delle persone per i suoi successi come allenatore della Nazionale italiana di Pallavolo. I tifosi laziali lo tengono a mente in maniera vivida anche per l’esperienza come dirigente ai tempi della Lazio di Cragnotti, in particolare nella stagione precedente a quella dello scudetto del 2000. L’attuale CT della Nazionale argentina di Volley è intervenuto sugli 88.100 nella trasmissione “I Laziali Sono Qua” per parlare di Lazio e della doppia sfida Rosenborg-Roma che attende i biancocelesti nei prossimi quattro giorni.

La Lazio mi è rimasta nel cuore,” racconta Velasco, “e so che domenica c’è la partita più attesa dell’anno. Conosco personalmente Stefano Pioli poiché ci siamo incontrati quando allenava qui a Modena. Ricordo quando Sergio Cragnotti mi chiamò alla Lazio: notai subito la differenza nella gestione manageriale di una squadra di calcio rispetto a quella di qualsiasi altra azienda. Nel calcio tutti sanno tutto di tutti, e soprattutto tutti si sentono in dovere di dare la loro opinione. La pressione aumenta notevolmente in un contesto come questo. E la gestione di una società di questo tipo è molto più complessa. Ricordo quando la Lazio decise di vendere Signori: ci fu una vera e propria sollevazione popolare, impensabile nel caso di decisioni prese da un altro tipo di azienda. La sentenza Bosman ha poi complicato ulteriormente tutto e anche la gestione di professionisti come i calciatori non è facile. A volte si pensa che basti fare la voce grossa per risolvere le situazioni, ma non è così.

Qual era il rapporto di Velasco con Sergio Cragnotti? “Cragnotti era un presidente presente, ma che lasciava grande libertà di azione ai suoi collaboratori. Questo mi ha fatto lavorare nel migliore dei modi alla Lazio, c’era grande sintonia con Eriksson, anche se come direttore generale non vedevo chiare altre situazioni oltre lo sport che poi sono venute fuori e nelle quali non volevo avere nessun ruolo.

Sul ricordo migliore in biancoceleste: “Il momento più bello è stata la vittoria della Coppa delle Coppe e, subito dopo, l’ultima partita in cui si aspettava il risultato del Milan per capire se avremmo vinto o meno lo scudetto. In quel giorno, al di là dell’amarezza per la vittoria mancata, ho sentito l’affetto della gente e dello stadio. E anche della squadra, che l’anno dopo venne a salutarmi agli Internazionali di Tennis manifestandomi grande stima, qualcosa di inusuale in questo ambiente.

Quali sono i calciatori che hanno stupito di più Velasco a livello umano? “I grandi campioni non lo sono mai soltanto a livello tecnico, ma anche e soprattutto a caratterialmente. E quella squadra era piena di campioni veri, ognuno con le sue caratteristiche. A me colpì per intelligenza, disponibilità e positività Luca Marchegiani. Anche Alessandro Nesta, che metteva un’enorme professionalità negli allenamenti come tutta la squadra, che non aveva paura dei contrasti e si allenava così come avrebbe giocato la partita ufficiale sul campo. Da quel gruppo sono usciti grandi allenatori come Simeone, Mancini, Mihajlovic.

Seguo ancora il campionato italiano,” spiega Velasco, “e mi ha impressionato come squadre del centro-sud come Roma e Napoli stiano facendo complessivamente meglio delle grandi di Milano e Torino. Mi sta impressionando molto favorevolmente Sarri, si vede che sa insegnare calcio. Così come l’anno scorso la Lazio di Pioli ha espresso il miglior football in Italia.

Per la Lazio il momento è però difficile: in vista del derby cosa farebbe Velasco per risollevare la formazione biancoceleste? “E’ impossibile dare consigli da fuori, ma credo sia altrettanto impossibile che nel derby ci sia una mancanza di motivazione. Pioli dovrebbe studiare i motivi dei cali di tensione della squadra: il dialogo con i giocatori è molto importante e diventa anzi fondamentale in momenti come questo. La Lazio lo scorso anno era un’altra squadra: dal confronto dialettico possono venire alla luce i motivi che hanno portato a questi problemi, senza strigliate generali. Se io accuso un gruppo di essere senza carattere, lo stronco definitivamente. Devo piuttosto chiedermi: perché chi ha carattere non riesce a tirarlo fuori in campo?

Fabio Belli

FANTACALCIO – Mexes, Bertolacci e Bacca nella top 11 di giornata. Ben 4 laziali nella flop

downloadL’1 a 3 rimediato all’Olimpico contro il Milan ha ovviamente permesso a molti giocatori rossoneri di finire nella top 11 dell’11^ giornata e d’altro canto molti laziali sono invece comparsi nella flop 11. Stando alle pagelle del noto sito fantaclub.it, tutti i 3 marcatori milanisti di domenica sera, ovvero Mexes, Bertolacci e Bacca meritano di comparire nella top 11. Sul banco degli imputati c’è invece la difesa della Lazio, a partire da Marchetti (leggi le sue scuse qui) con l’incredibile fantavoto di 1, finendo coi terzini Basta e Lulic entrambi col 4 in pagella e terminando con Candreva con un bel 4,5. A tenere alto il vessillo biancoceleste c’è Felipe Anderson che compare nella top 11 generale grazie a una media voto di 7,7.

Per leggere gli altri top e flop 11 e per avere consigli su quale formazione schierare visitate il sito www.fantaclub.it

DERBY – D.s. Roma, Sabatini: “Sono terrorizzato”

La Roma verso il derby, l’approccio del ds giallorosso Sabatini: Se sono preoccupato per il derby? Preoccupato no, terrorizzato sì – le sue parole riportate dalla Gazzetta dello Sport – la Roma è amata, ma questo amore è silenziosoNon solo la curva, sembra che tutto lo stadio abbia meno voglia”. Garcia, invece parla della situazione dei suoi infortunati: “Spero che Florenzi si sia fermato in tempo. De Rossi ha nuovamente sentito dolore nello stesso punto, dobbiamo aspettare per valutare. Per Maicon, invece, sono più pessimista. Non aveva giocato dall’inizio proprio perché a rischio, poi dopo il k.o. di Florenzi non potevo non farlo entrare in campo”. Dzeko, infine: “Il passaggio del turno di Champions non è ancora sicuro, ci manca di chiudere il discorso qualificazione. Prima però c’è il derby, vogliamo vincere anche quello”

De Silvestri ricorda Gabbo. “Amici fraterni”. Sul derby…

Pochi giorni alla stracittadina romana, ne parla l’ex capitolino Lorenzo De Silvestri“A Roma c’è tanta pressione – le sue parole alla Gazzetta dello Sport – io poi sono romano, alla Lazio ricordo Di Canio che ci caricava durante la settimana”. Lorenzo, nella sua intervista, parla del rapporto che lo legava a Gabriele Sandri: “Forse sono stato un po’ strumentalizzato dalla vicenda riguardante l’uccisione di Gabriele Sandri. Avevo 19 anni, andavo dappertutto e ripetevo le stesse cose. Con Gabriele non eravamo amici fraterni, ma ci frequentavamo spesso. Anche adesso, quando posso, mi piace ricordarlo insieme alla sua famiglia”.