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Felipe Anderson: “Fa male perdere una battaglia, ma la guerra possiamo vincerla”

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Sta raggiungendo in questo momento il Brasile, dove il prossimo 11 e 15 novembre sfiderà in amichevole gli Stati Uniti con la Nazionale olimpica carioca, ma Felipe Anderson non riesce proprio a dimenticare il derby perso con la Roma. La ferita è ancora troppo fresca e allora il numero 10 decide di lanciare, dal proprio profilo Twitter, un vero e proprio grido di battaglia: “Fa male la sensazione di una battaglia perduta, ma mi motiva sapere che la guerra non è finita e che possiamo vincerla. NON MOLLARE MAI!“.

EURORIVALI – Ok Dnipro e Rosenborg, male il Saint Etienne

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Il Dnipro dimentica l’amarezza di Saint Etienne battendo in casa l’Hoverla Uzhgorod per 2-0. La formazione di Markevich conferma Seleznyov unica punta, ma si schiera stavolta con un 4-1-4-1 con Bezus vertice basso in mediana e Cheberyachko e Gama sugli esterni. Dopo un primo tempo a reti inviolate, l’assalto decisivo arriva al 62′ e a firmarlo è ancora il brasiliano Matheus, al quarto centro nelle ultime cinque gare di campionato. Dieci minuti più tardi raddoppia bomber Seleznyov, che di gol ne ha segnati invece dieci in dodici incontri. Un successo, ottavo in stagione e quinto utile consecutivo, che permette alla compagine di Dnipropetrovsk di tenere il passo di Shakkthar e Dinamo Kiev e godersi la pausa in tutta serenità

Viaggia invece a doppia velocità il Rosenborg, che, se in Europa ha ottenuto una miseria di un punto in quattro gare, in campionato suggella il titolo appena vinto andando a battere l’Aalesund sul proprio campo grazie ad un rigore di Jensen al 93′. Nessuna sorpresa dunque in questo ultimo turno, che mantiene le dodici lunghezze di distacco tra la squadra di Ingebrigtsen e lo Strömsgodset e certifica numeri a dir poco sensazionali: 69 punti conquistati in 30 partite, grazie a 21 vittorie e 6 pareggi e 73 reti segnate contro le 27 subite. Una stagione dominata dall’inizio e che potrebbe essere ulteriormente coronata il prossimo 22 novembre, con la vittoria della Coppa di Norvegia nella finale contro il Sarpsborg.

Weekend amaro infine per il Saint Etienne, che perde 3-0 il derby della Gerland con il Lione e manca l’assalto al secondo posto. Cambia ancora mister Galtier, che si affida al tridente formato da Roux, Beric e Hamouma, con Monnet-Paquet e Eysseric che partono invece dalla panchina. Quest’ultimo si riprende però il suo posto da trequartista nel 4-2-3-1 alla mezzora, causa l’infortunio di Lemoine. È Lacazette con un tocco sotto dopo 40 minuti a spezzare l’equilibrio, dopo che in precedenza Ruffier aveva salvato i suoi con un doppio intervento. Nella ripresa poi lo stesso attaccante prima sfiora il palo e poi mette la firma sia sul raddoppio che, in pieno recupero, sul tris, a tu per tu con il portiere avversario. Finisce dunque così, con i ‘Verdi’ ora quarti a pari punti con l’Angers.

TEMPI BELLI – Nessuno può fermare il TagliaVento

Vento e TagliaVento. I due fattori derby, un altro derby maledetto, sono stati questi. Vento contrario, quello che ha fatto sbattere il potenziale eurogol di Felipe Anderson sulla traversa. E poi giù oltre la linea, una sottile linea rossa di sfiga che ormai dura dal doppio palo di Djordjevic nella finale di Coppa Italia. E poi lo stesso Filip e Klose che non prendono lo specchio neanche a porta spalancata: per la serie quando una partita non gira… non gira!

Il tedesco fino al 26 maggio si portava addosso i galloni di uomo derby. Poi, nella stracittadina successiva, errore da due passi e primo ko che ha aperto una nuova serie negativa, fatta finora di due pareggi e tre sconfitte. E un gol sbagliato clamorosamente anche lo scorso maggio: quello di ieri, quasi al 90′, forse avrebbe cambiato poco, ma è stato l’ennesimo segnale che il Vento, per ora, non ha intenzione di cambiare.

E il TagliaVento? Neanche, visto che l’arbitro di Terni, dopo tante trasferte a Milano da incubo e un derby con due rigori contro fischiati e uno clamorosamente negato (Riise su Mauri, do you remember?) ha aggiunto un altro tassello al suo mosaico laziale. Roba da ridere, se non ci fosse da piangere: nel match tra i migliori contropiedisti d’Italia, chi fosse passato in vantaggio avrebbe avuto tre quarti di partita sul piatto e così puntualmente è stato.

Se il TagliaVento fischia ormai solo dalla stessa parte e ormai si sa, fischia Vento di bufera sul campionato della Lazio, con sei sconfitte in dodici partite non potrebbe essere altrimenti. Ma la certezza è anche un’altra: il Vento in poppa di chi vince il derby ieri era velato da una certa brezza di nervosismo. Parlare di Lulic-Salah quando si ha Nainggolan in squadra è un segnale che tradisce una certa inquietudine. La “verginità arbitrale” servirà più che mai in un campionato che si deciderà sul filo del rasoio. Chi si è giocato già parecchi bonus in questo senso, forse ha paura che il Vento possa cambiare. Il TagliaVento, lui invece, non cambia mai.

Fabio Belli

Campionato, il punto sulla 12^ giornata

Duello in vetta in Serie A fra Inter e Fiorentina. Alla vittoria del lunch-match della squadra di Mancini, contro il Torino grazie alla rete vittoria di Kondogbia al 31′ del primo tempo, ha risposto la Viola che, nella gara del posticipo domenicale, batte a domicilio la Sampdoria con un secco 0-2. Marcatori dell’incontro di Marassi sono stati al 10′ Ilicic, su calcio di rigore, e al 58′ Kalinic. Dietro alla coppia di testa a quota 27 punti seguono ad una lunghezza la Roma, vittoriosa nel derby contro la Lazio, e a due punti il Napoli che ha avuto la meglio al San Paolo sull’Udinese, grazie alla rete del solito Higuain al 58′. Leggermente più staccato il sorprendente Sassuolo che vince il derby emiliano contro il Carpi, con il goal di Sansone al 28′. Poi a seguire il Milan (pareggio a reti bianche a San Siro contro l’Atalanta, nell’anticipo serale del sabato).

Centro classifica – A quota 18 punti tre squadre: Juventus (3-1-in rimonta in casa dell’Empoli, alla rete iniziale di Maccarone hanno risposto Mandzukic, Evra e Dybala nel finale), la Lazio e l’Atalanta, rispettivamente settima, ottava e nona in classifica. Al decimo posto la Sampdoria, all’undicesimo il Torino, poi il Palermo che respira a quota 14 punti grazie alla vittoria in casa per 1-0 sul Chievo (match-winner Gilardino al ’71).

Zona retrocessione – Nella zona calda della classifica troviamo in ordine Empoli, Chievo e Genoa che riacciuffa il pari in casa del Frosinone, (goal iniziale di Pavoletti al 6′, uno-due ciociaro firmato Blanchard al 31′ e Diakité al 38′ e rete che ha fissato il risultato sul 2-2 di Gakpe al 75′). Nelle ultime posizioni, infine, troviamo il Carpi ed il Verona appaiate in fondo a 6, entrambe sconfitte nell’ultimo turno di campionato, in particolare i veneti, nel primo anticipo di questa dodicesima giornata, sono stati sconfitti al Benetegodi per 2-0 dal ritrovato Bologna di mister Donadoni.

Ma quali Hooligans, allo stadio nessun incidente. Quando i media manipolano la realtà

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Vedendo il TG1 la scorsa sera, mi ero impaurito. Gli hooligans polacchi, quelli inglesi del West Ham, gli spagnoli, insomma tutti pronti a fare tafferugli allo stadio e devastare la città.. Le mie capacità intellettuali venivano meno….

“Soltanto 20 tifosi  fermati ed identificati durante le operazioni di monitoraggio preventivo degli stranieri di cui si era appreso l’arrivo grazie alla collaborazione con le polizie internazionali.” così recitava il comunicato emesso dalla questura di Roma. Di questi, 10 inglesi sono stati controllati in zona Ponte Milvio e poi accompagnati al commissariato Viminale per accertamenti e subito rilasciati mentre gli altri 10 di nazionalità inglese e norvegese, con regolare biglietto per la partita, sono stati sanzionati per ubriachezza molestaDa fonti ufficiali, invece rileviamo che quella di iera è stata una tranquilla domenica di inizio novembre e soprattutto senza i pericoli che molti organi di stampa avevano previsto! Senza la strategia del terrore, ieri è andato tutto bene, e nessuna problematica relativa all’ordine pubblico è stata registrata nelle ore precedenti all’incontro sportivo, né durante le operazioni di filtraggio e afflusso delle tifoserie che si è svolto in maniera fluida senza lunghe attese per gli spettatori. Nella mattinata erano state eseguite dagli agenti della  Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri, alcune perquisizioni domiciliari. Tre di queste, hanno avuto esito positivo. Sequestrato un coltello a serramanico, vari petardi e fumogeni. Diffidati invece altri 4 tifosi di cui 2 romanisti sorpresi a scavalcare e 2 laziali per l’accensione di fumogeni, denunciati anche all’autorità giudiziaria. Sanzionati invece amministrativamente altri 2 tifosi. Uno perché trovato senza biglietto e l’altro perché seduto sul parapetto. Questo è quanto. Ognuno faccia le dovute considerazioni. Occhio però, ci teniamo a ribadarlo che  tanti operatori della comunicazione a volte vi dicono cose non corrispondenti alla realtà. Quindi da questo giornale, vuole partire un grande saluto agli amici del West Ham e a tutti gli altri tifosi, italiani e stranieri che sono sempre presenti ad ogni derby per sostenere la nostra Lazio, senza violenza ma solo con tanta goliardia. Naturalmente augurandoci che nel derby di ritorno si possa festeggiare allegramente una vittoria dei pionieri capitolini.

 

Esagerato diffidare un tifoso laziale soltanto perchè….

Da fonti ufficiali rileviamo che nei pressi dello stadio è stato fermato un tifoso laziale  perché stava bruciando una sciarpa della Roma. Per tale motivo allo stesso, è stato commissionato il Daspo. Il gesto del tifoso, seppur altamente antisportivo, crediamo che sia un’esagerazione sanzionarlo con la diffida. Sarebbe già bastato togliegli la sciarpa, o al limite fargli una multa. Crediamo che a volte manchi anche del tatto alle istituzioni, che dovrebbero essere più comprensive e capire, che il discorso legato alla violenza negli stadi, si costruisce passo dopo passo. Si sta esagerando, forse, con queste norme che sono davvero stringenti e anche poco flessibili. Tutto e subito. Così è stato deciso. Chissà se all’imprecazione della signora seduta in Tribuna Tevere arriverà un bel Daspo sotto Natale o al bambino che dice una parolaccia verrà fatto un fermo?

MOVIOLA – Che errore Tagliavento e poi chiede scusa?

Derby negativo per la Lazio anche per colpa della decisione sbagliata iniziale di Tagliavento di assegnare il penalty alla Roma, per fallo di Gentiletti su Dzeko punibile con la punizione dal limite e non con il rigore. Analizzando la moviola la direzione di Tagliavento dunque è stata molto negativa, da rimarcare due episodi – come scrive la Gazzetta dello Sport – iniziamo dal rigore per la Roma: il fallo di Gentiletti (piede su piede) è pochi centimetri fuori area, poi col bosniaco già in caduta c’è pure un altro colpo del difensore col ginocchio a cavallo della linea che potrebbe “salvare” Tagliavento, ma il secondo tocco è conseguenza del primo. Quindi la decisione corretta sarebbe stata la punizione dal limite. Tagliavento sbaglia anche quando non vede il fallaccio di di Lulic da dietro su Salah che si era già liberato del pallone: non se ne accorge nessuno (neppure fischiato fallo) tra arbitro (seguiva lo sviluppo dell’azione), assistente e quarto uomo. Per il resto, Gentiletti rischia il 2° giallo: affossato Gervinho.

Tagliavento e Tare – A fine partita – come scrive il Tempo – il ds della Lazio Tare e l’arbitro del derby hanno avuto un colloquio, nel quale Tagliavento, sempre secondo il quotidiano romano, sembrerebbe aver ammesso il suo errore, chiedendo scusa per la decisione presa.

Le pagelle dei quotidiani

 

CORRIERE DELLO SPORT:

Lazio – Marchetti 5, Mauricio 5, Gentiletti 5, Basta 6, Radu 5,5, Lulic 6,5, Parolo 6, Biglia 5,5, Candreva 5,5, Felipe Anderson 6,5, Djordjevic 5, B.Keita 6,5.

LA GAZZETTA DELLO SPORT:

Lazio – Marchetti 5,5, Mauricio 5, Gentiletti 5, Basta 5, Radu 5,5, Lulic 5, Parolo 5, Biglia 5,5, Candreva 5, Felipe Anderson 6, Djordjevic 4,5, Klose 5,5, B.Keita 6,5. All.Pioli 5.

IL MESSAGGERO:

Lazio – Marchetti 5, Mauricio 5,5, Gentiletti 5,5, Basta 6, Radu 5,5, Lulic 6, Parolo 5, Biglia 5, Candreva 5, Felipe Anderson 7,Djordjevic 5, Klose 5,5, B.Keita 7. All.Pioli 5.

IL TEMPO:

Lazio – Marchetti 4 Mauricio 4,5, Gentiletti 4, Basta 4, Radu 5,5, Lulic 6, Parolo 5, Biglia 4,4, Candreva 4, Felipe Anderson 6, Djordjevic 4, Klose 4, B.Keita 6. All.Pioli 4

Lazio, Pioli: “Rigore inesistente, ci ha condizionati: ma sono preoccupato”

“Il rigore ha cambiato la partita”. Stefano Pioli recrimina per l’episodio che ha aperto il derby e ha spianato la strada verso il successo alla Roma. “Non ci sono dubbi. Il fallo di Gentiletti su Dzeko e’ avvenuto fuori area. Il rigore non c’era. Gli episodi in queste partite sono determinanti. Moviola in campo? Ci vorrebbe anche se gli arbitri sono in tanti… Non era possibile vederlo chiaramente per l’arbitro, ma se non sei sicuro prima di fischiare un rigore in una partita cosi’ importante, bisognava prendere un’altra decisione. Mi ha detto che ha visto dentro, ma e’ impossibile. E’ un peccato. Le partite cambiano per questi episodi”.

SONO PREOCCUPATO – Detto ciò, è comunque vero che la Lazio ha incassato la sesta sconfitta in 12 giornate. Decisamente troppe…”E’ chiaro che sono preoccupato”, continua Pioli. “E’ la terza sconfitta consecutiva e il derby era molto importante. Il risultato negativo ci complica la situazione. Ora dobbiamo lavorare a testa bassa e lavorare e continuare a credere in quel che facciamo”.

SUBITO IL RADDOPPIO IN MODO INGENUO – Per il tecnico biancoceleste la Lazio non ha pagato in campo l’eccessiva pressione: “Non credo, eravamo carichi al punto giusto. Purtroppo la gara si e’ messa subito male e non siamo riusciti a trovare il modo per raddrizzarla. Abbiamo avuto le nostre occasioni e non le abbiamo sfruttate. Il rammarico c’è anche su come abbiamo subito il secondo gol, in modo ingenuo”.

Fonte : La Repubblica

(Rassegna Stampa) C’è solo la Roma

Vince la Roma. Perché gioca meglio, perché ha più voglia, sta più in campo e fa la partita: o più semplicemente perché in questo momento è più forte di una Lazio che rimedia la terza sconfitta consecutiva in campionato, con un bilancio di tre punti nelle ultime cinque gare. E sulla quale si abbatte, come se non bastasse, tutta l’incapacità di Tagliavento.

Il fischietto di Terni è il peggiore in campo in assoluto, sbaglia tutto quello che può, a partire da un rigore concesso ai giallorossi dopo sette minuti di gioco che cambia inevitabilmente la dinamica della stracittadina. Ma non basta perché poi l’«internazionale» Tagliavento continua a far danni, cercando di «compensare» il primo errore (per esempio graziando Gentiletti che meritava un rosso sacrosanto), prendendo fischi per fiaschi per tutta la gara chiaramente in confusione: voto 3. Cercando di smaltire la delusione del rigore concesso e la rete di Dzeko che porta avanti i suoi, la Lazio prova a restare in partita prima con Candreva (per lui altro derby da dimenticare), poi a ridosso della mezz’ora con la traversa centrata da Felipe Anderson (unico guizzo del giovane talento). ma proprio sulle vibrazioni del legno sopra la testa di Szczesny si chiude di fatto la partita dei biancocelesti.

Da qui in poi in campo c’è solo la Roma, che amministra la gara, prova a chiuderla un paio di volte (Dzeko sbaglia una cosa non da lui al 37’) e archivia la pratica dopo venti minuti della ripresa con Gervinho, che prende in velocità Basta e non dà scampo a un Marchetti messo malissimo tra i pali. Harakiri tecnici a parte, l’errore della Lazio è stato quello di non provare mai a giocarla questa partita: poca voglia, ancor meno «cattiveria» (tranne qualche calcio ben assestato e un paio di baruffe inutili a risultato già acquisito): la squadra di Pioli non ha mai dato la sensazione di poter rientrare in partita, di poter dire la sua. I numeri confermano: prima parata di Szczesny al 42esimo della ripresa, con la Roma che per la seconda volta quest’anno – e la prima in casa da sei mesi – chiude una partita senza incassare gol (la prima era stato l’altro «derby» contro il Frosinone).

È la sintesi di una stracittadina anomala, senza le curve, e nonostante questo con una città in assetto di guerra. Qualcuno dovrebbe riflettere sui muri innalzati all’interno dell’Olimpico: se serviva un segnale di distensione da parte dei tifosi come preteso dal prefetto, è arrivato… ora Gabrielli non può più nascondersi, quella dello stadio romano è una questione nella quale deve rimettere le mani e stavolta senza inutili eccessi.

Ma quello di ieri è stato anche un derby senza romani, con il solo Candreva in campo per entrambe le squadre a rappresentare i nativi della Capitale e con la Roma che, dopo quasi mezzo secolo (non accadeva dal marzo del 1967), gioca una stracittadina senza un romano in campo: senza considerare ovviamente l’ingresso di Florenzi subentrato a Salah «calpestato» da Lulic.

Il bilancio calcistico rilancia chiaramente la Roma che resta in scia a Inter e Fiorentina (tutte la grandi hanno vinto), con un solo punto di ritardo dalla vetta, e mette la Lazio davanti al solito dubbio amletico: andare avanti con Pioli, un allenatore che ha mostrato proprio con la Roma, squadra contro la quale non ha mai vinto da quando allena i biancocelesti, tutti i suoi limiti e non sembrerebbe più così «solido», o cambiare tutto e ripartire con un nuovo tecnico!

Fonte : Il Tempo

Pioli: «Il rigore non c’era. Episodio determinante»

Nel corso del programma “Serie A Live” in onda su Premium Sport, l’allenatore della Lazio Stefano Pioli dichiara: “Siamo alla terza sconfitta consecutiva, è chiaro che il derby rappresentava una partita molto importante. Il momento è delicato adesso testa bassa e lavorare e credere ancora in quello che facciamo. Non è mancata la voglia e l’interpretazione, la partita si è messa subito male, su un rigore che non c’era. Abbiamo avuto delle occasioni e non le abbiamo sfruttate e sul secondo gol siamo stati troppo ingenui. E’ stata una partita equilibrata, combattuta, ci è mancato poco per rimettere in piedi la partita. La gara è stata decisa da due episodi, il rigore prima di tutto e la nostra ingenuità sulla seconda rete, dove abbiamo commesso un errore di reparto e gli abbiamo concesso la ripartenza. Il rigore per la Roma? Il fallo è fuori area, gli episodi in queste partite sono determinanti, il rigore non c’era. Non era possibile vederlo per l’arbitro, per cui se non sei sicuro, prima di fischiare un rigore all’inizio di una partita così importante ci pensi, e credo che avrebbe dovuto prendere un’altra decisione. Fallo di Lulic su Salah? Lulic non voleva assolutamente fare male, queste partite sono gare piene di scontri, di duelli, di falli. Lui voleva entrare sulla palla in modo deciso per fermare l’azione. Curve vuote? Mi auguro che la situazione cambi, perché così penalizziamo lo spettacolo e i tifosi sani. E’ un peccato, bisogna trovare delle soluzioni, basterebbe lasciare fuori dallo stadio i non tifosi e far entrare solo i tifosi veri. ”

Fonte : Il Messaggero

Un derby senza i tifosi è una sconfitta per tutti. Mai così pochi spettatori

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Si è concluso il derby  della Capitale e tra le tante notizie a cui far riferimento, c’è anche quella relativa al dato sugli spettatori paganti dello Stadio Olimpico. Un  derby vuoto come mai si era visto in città. La curva Sud era vuota, ma quella della gente laziale lo era ancor di più.

Una sconfitta per tutti. In primis per le istituzioni che, dati alla mano, hanno allontanato i tifosi dallo stadio e dalla passione popolare del calcio, un gioco da sempre figlio della cultura italiana e non certo simile nè a una partita di tennis, nè ad uno spettacolo teatrale.

All’evento hanno assistito appena 29.500 tifosi, di cui 3500 ospiti. Un dato inequivocabile che deve far riflettere chi organizza e gestisce il sistema calcio del nostro paese, a corto di idee concrete in grado di risollevare un settore in forte crisi strutturale e senza visioni manageriali degne di interesse.

Oggi non ha perso soltanto la Lazio, ma anche tutte le istituzioni che non sono riuscite a coinvolgere in questo progetto fantascientifico la parte più importante del calcio. Quella che paga sempre il biglietto, quella che non si vende le partite, quella lontana da Blatter e da Platini, quella che lavora dalla mattina alla sera, quella che fa gli abbonamenti TV, le trasferte, compra i gadget, i quotidiani, va a votare e si costruisce una famiglia. Insomma, sì loro, l’essenza del calcio… I TIFOSI. I VERI PADRONI DEL CALCIO… D’altronde da una capitale europea, che nell’anno del Giubileo, non ha un sindaco nominato dai cittadini, cosa ci dovremo mai aspettare? Noi Romani non ci meritiamo uno stadio così vuoto con delle norme così severe e restrittive, con cancelli, grate, perquisizioni e telecamere puntate. Noi vogliamo andare alla stadio per divertirci e stare in serenità con i nostri amici o le nostre famiglie. E sì giusto, giustissimo combattere la violenza, ma prima crediamo sia il caso di dare una piccola “registrata” a tutto il sistema calcio, e non soltanto ai tifosi, che poi diciamocelo francamente, sono l’anello debole della catena.

“L’ingiustizia genera violenza. La libertà valorizza l’uomo”

Buongiorno dal vostro Direttore

Buone notizie per Candreva e Parolo

La Lazio esce con le ossa rotta dalla stracittadina, ma possono comunque sorridere Candreva e Parolo che sono stati entrambi convocati dal c.t. Conte per le amichevoli della Nazionale contro Belgio e Romania rispettivamente il 13 e il 17 Novembre. Questa la lista completa:

Portieri: Gianluigi Buffon (Juventus), Daniele Padelli (Torino), Mattia Perin (Genoa), Salvatore Sirigu (Paris Saint Germain)

Difensori: Francesco Acerbi (Sassuolo), Luca Antonelli (Milan), Davide Astori (Fiorentina), Andrea Barzagli (Juventus), Leonardo Bonucci (Juventus), Giorgio Chiellini (Juventus), Matteo Darmian (Manchester United), Mattia De Sciglio (Milan), Lorenzo De Silvestri (Sampdoria)

Centrocampisti: Giacomo Bonaventura (Milan), Antonio Candreva (Lazio), Alessio Cerci (Milan), Stephan El Shaarawy (AS Monaco), Alessandro Florenzi (Roma), Emanuele Giaccherini (Bologna), Claudio Marchisio (Juventus), Riccardo Montolivo (Milan), Marco Parolo (Lazio), Roberto Soriano (Sampdoria)

Attaccanti: Manolo Gabbiadini (Napoli), Eder Citadin Martins (Sampdoria), Stefano Okaka (Anderlecht), Graziano Pellé (Southampton), Simone Zaza (Juventus)

Baldissoni: “Vittoria meritata ed ora la Lazio è lontana”

Il direttore generale della Roma, Mauro Baldissoni, è intervenuto ai microfoni di Roma Tv per commentare il derby. Queste le sue parole: “Il derby è una partita molto difficile, oggi la squadra è scesa in campo carica al punto giusto. In questo periodo abbiamo affrontato tante partite importanti, avremmo voluto vincerle tutte. Con l’Inter non meritavamo la sconfitta ma possiamo comunque ritenerci soddisfatti. In questo derby siamo scesi in campo sicuri di potercela fare. In squadra abbiamo tanta qualità, dovevamo vincere per forza. Quella di oggi è una vittoria che vale doppio, la Lazio ora è a -8. Siamo migliorati molto, il merito è del lavoro svolto e dei nuovi arrivati. La squadra è costruita per vincere ma ci vuole anche la mentalità giusta e la stiamo raggiungendo giorno dopo giorno. Finalmente abbiamo terminato un incontro senza prendere gol. Prima dell’inizio della partita sembravamo spacciati a causa delle tante assenze soprattutto a centrocampo ma nonostante ciò abbiamo dominato. Mi complimento con tutti quelli che sono scesi in campo, sono stati bravissimi; la difesa in particolar modo, spesso è stata criticata ma oggi hanno giocato benissimo”.

CONFERENZA – Rudi Garcia: “Io re di Roma? No, l’unico re di Roma è il Libanese”

Dopo Pioli, ha parlato in conferenza Rudi Garcia. Ecco le sue parole:

Mister compliementi, dopo il vantaggio la sua squadra ha giocato nel modo più congeniale, è così?

“Sì, dopo il gol del vantaggio è andato tutto liscio: pressavamo alto, Vainqueur e Nainggolan aggredivano i loro portatori di palla e abbiamo sfruttato al meglio la velocità di Gervinho e Salah”.

La Roma grazie a questa vittoria tiene il passo dell’Inter, nonostante oggi c’erano tantissimi giocatori che giocavano per la prima volta il derby e in campo non ci fosse nessun romano….

“La classifica dice questo. Dobbiamo essere così in ogni partita. con 7 nuovi giocatori per un derby può anche essere una piacevole novità. Piano piano, dobbiamo far capire ai nuovi innesti per chi giocano e il posto di chi sostituiscono. Per esempio Vainqueur ha fatto una grande gara, sia su Biglia, sia nel tener la palla. Questi giocatori danno tutto per il collettivo e per la squadra. Abbiamo visto immagini di sana rabbia e grinta, ed è così che si vincono le partite. Quando i giocatori vogliano qualcosa, la possono ottenere. Stiamo a un punto dell’Inter e prima del match sono andato a parlare con due-tre giocatori (Dzeko-Nainggolan e Manolas). Loro sono solo tre leader, ma nel mio gruppo ci sono molti giocatori di valore. Ecco, a loro ho chiesto la giusta concentrazione e di guidare tutto il gruppo alla vittoria. Credo che si siano dimostrati all’altezza della situazione”.

Mister una volta lei disse : “Io non sarò mai un problema per la Roma”. Ora, a questo punto della sua esperienza, si sente un punto di riferimento per questa società?

“A parte il Papa e Francesco Totti, che è uno dei Re di Roma, l’unico re di Roma è il Libanese. Noi dobbiamo continuare con il nostro gioco e, come contro la Fiorentina, anche oggi contro la Lazio abbiamo cercato di imporre io nostro gioco. Partite diverse ma l’importante è vincere. Scusatemi ma ora devo andare a vedere la serie Romanzo Criminale”.

Dal nostro inviato
Davide Sperati

© Riproduzione riservata

Dzeko: “Il fallo c’era ma non so se fosse…”

Dopo il derby vinto dalla squadra giallorossa Edin Dzeko è intervenuto ai microfoni di Rai Sport:  “Vorrei fare qualche rete in più ma sono contento di aver contribuito con i miei gol a tre successi. Non ce n’è uno che preferisco, tutti e tre sono stati importanti. Quello di oggi però vale molto. Sul  rigore il fallo era netto ma non so se fosse dentro o fuori area. L’importante però è che io abbia segnato. Spero di vedere il prossimo derby con lo stadio pieno di tifosi”.

CONFERENZA – Pioli: “Sono preoccupato. Tagliavento? Mi aspettavo Orsato…”

Ecco le dichiarazioni del Mister Pioli

Mister quell’avvio con quel rigore dato subito ha condizionato la gara?

“Sì certo, la partita era equilibrata e  purtroppo sono stati decisivi due episodi: uno non è dipeso da noi, mentre sul secondo gol della Roma abbiamo subito gol su una situazione che avevamo già studiato più volte in settimana”.

Come reputa la direzione di Tagliavento?

“Mah, devo dire onestamente che quando ho saputo che Orsato avrebbe diretto un’altra gara sono rimasto sorpreso. Riguardo Tagliavento, credo che sia un buon direttore di gara, ma con noi non è mai fortunato, tutto qua”.

Tre sconfitte consecutive in campionato, come si esce da questo momento?

“Con il lavoro e a testa bassa. Devo essere un po’ preoccupato perchè con questa di oggi, subiamo la terza sconfitta in campionato e questo non era mai successo. Purtroppo le prestazioni sono troppe altalenanti e dobbiamo porre rimedio. Non è mancata la voglia o la determinazione, è solo un momento delicato. Dobbiamo soltanto lavorare bene e impegnarci a riprendere la corsa”.

Scorrendo la classifica, sei vittorie e sei sconfitte, cosa succede?

“In effetti, abbiamo commesso degli errori, altrimenti non avremmo perso sei gare. Ci vuole più attenzione e possiamo fare sicuramente meglio. Evidentemente abbiamo anche dei limiti tecnici”.

Non crede che la squadra si sia affidata troppo ai lanci lunghi per sorprendere l’avversario?

“Abbiamo cercato di impensierire la loro linea difensiva alta e in tante occasioni ci è mancato davvero un centimetro. Poi però dopo il secondo gol subito è stato tutto più complicato”.

Al di là degli errori, lo scorso anno sembrava che la sua formazione giocasse con maggior entusiasmo. Quest’anno sembra che vi manca qualcosa anche da questo punto di vista?

“Sì forse ci manca quella continuità della scorsa stagione. Adesso non si può giocare con entusiasmo perchè i risultati tardano ad arrivare e non c’è quella gioia che invece c’era lo scorso anno”.

Sono già tre-quattro volte che alla Lazio mancano degli episodi favorevoli, ma le proteste sono sempre sterili, sente ancora sua questa squadra? Djordjevic?

“Io non valuto i singoli episodi, ma non credo che la squadra protesti poco o tanto. Rigurado Djordjevic l’ho messo titolare perché stava bene ma il primo responsabile sono io”.

Dal nostro inviato
Davide Sperati

© Riproduzione riservata

 

Del Vecchio: “Gran partita della Roma, la Lazio ha fatto poco”

Al termine di Roma-Lazio ai microfoni di Roma TV è intervenuto Marco Delvecchio: “Vincere il derby è una soddisfazione grandissima. Possono capitare partite negative o con tanti infortuni. La Roma quest’anno può fare davvero bene. La difesa giallorossa ha fatto una gran partita come del resto il reparto avanzato. La Lazio ha concesso troppo ed ha fatto davvero poco in questa partita”.

VIDEO – Gentiletti in zona mista: “Non era rigore! Ora dobbiamo lavorare e reagire in fretta”

Queste le parole di Gentiletti a Lazio Style Radio: “Sono dispiaciuto perché non era calcio di rigore il fallo era fuori area e abbiamo subito protestato con l’arbitro. Adesso dobbiamo fare meglio“. Penso che il pareggio era più giusto ma adesso dobbiamo lavorare per fare meglio.” Poi sulla reazione della squadra al gol subito: “Si può fare sempre di più, anche quando vinci. La reazione c’è stata subito vista l’azione di Candreva subito dopo il gol e la traversa di Felipe. C’è molta amarezza. Ora c’è la sosta e speriamo di recuperare energie e giocatori. Dobbiamo pensare di fare sempre meglio. Anche il pressing e la fase di copertura dobbiamo migliorare. Però quando si perde si vede sempre tutto nero. Ora speriamo di ripartire e pensare al Palermo“.

Gentiletti in mixed zone: Il rigore ha influenzato il match, ma nonostante le mie proteste, Tagliavento lo ha assegnato. Era fuori area. E’ un peccato perché poi non siamo stati fortunati. Abbiamo avuto le nostre occasioni. Ora ripartiamo da zero, in questa sosta lavoreremo per questo. Adesso testa al Palermo. Purtroppo ora abbiamo perso e tutti parlano di crisi. Piano piano dobbiamo migliorare, soprattutto in difesa. Serve soprattutto equilibrio. Abbiamo lottato, ma dobbiamo dare di più. Sinceramente non ho visto troppa differenza con la Roma. Pensiamo al Palermo e basta

 

 

Bellissimo gesto di Biglia

Dopo la brutta sconfitta nel derby, la terza consecutiva in campionato, unica nota lieta da rilevare è l’atteggiamento di Biglia che a fine gara è andato sotto i Distinti Nord per dialogare e scusarsi con i tifosi biancocelesti. Un grande gesto per un grande uomo. Il Principito è stato poi raggiunto anche da Parolo, Felipe Anderson e Gentiletti.