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L’Olimpico come San Siro: nel derby il fattore campo conta eccome…

C’era una volta il derby: uno da giocare in casa, l’altro in trasferta, ma poco contava. Laziali e romanisti insieme allo stadio, con la prevalenza numerica dei secondi andata via via assottigliandosi nel corso degli anni, sin a partire dall’inizio dell’epopea della brigata Chinaglia. Una curva intera per gli ospiti, poi le divisioni si sono fatte più nette, ma sono stati rari i derby a totale rappresentanza della compagine di casa. Col tempo e con le misure di sicurezza sempre più restrittive il calcio è cambiato, sino al paradosso di domenica scorsa. Con le curve deserte per la protesta e la Roma padrona di casa, alla Lazio è rimasto un distinto per vivere una partita giocata, stavolta sì nella forma e nella sostanza, fuori casa.

Un ragionamento che diventa interessante anche a livello sportivo. Nel dopoguerra, il fattore campo aveva un’influenza bassissima nelle sorti del derby. Lazio-Roma o Roma-Lazio non faceva differenza, la tendenza dei risultati era in equilibrio, ed anzi c’è stato un periodo in cui i derby in trasferta hanno sorriso maggiormente rispetto a quelli in casa per i colori biancocelesti. Basti pensare che fra il 1984 e il 1998 la Lazio ha perso solamente due volte la stracittadina, nel 1990 e nel 1994. Si trattava di Lazio-Roma in tutti i casi. Dopo essere rimasta imbattuta per quindici anni all’Olimpico ‘giallorosso’ però, qualcosa è pesantemente cambiato. Gli ultimi precedenti sono impietosi. Dal 1999 ad oggi, negli ultimi diciassette anni solo una volta la Lazio ha ottenuto i tre punti quando il calendario recitava Roma-Lazio, in ben venti precedenti. Per il resto sette pareggi e dodici sconfitte. Ci sarebbe l’eccezione del 26 maggio 2013 che era un Roma-Lazio però solo per il calendario: gli spalti dell’Olimpico vennero equamente divisi, settore Nord e tribuna Tevere ai laziali, settore Sud e tribuna Monte Mario ai romanisti. Il derby di Coppa Italia del 2011 fu invece un Roma-Lazio a tutti gli effetti, avendo i giallorossi maturato il diritto di disputare la partita in casa negli ottavi di finale.

Il perché di questa strana tendenza non è del tutto chiaro. Il fattore ambientale può contare fino a un certo punto, avendo potuto contare i biancocelesti spesso su una Curva Nord spettacolare anche in occasione di diversi Roma-Lazio. I numeri sono però chiarissimi e negli ultimi anni peggio dell’Olimpico romanista per la Lazio c’è stato solo il Meazza milanista, con la Lazio che in campionato a San Siro non passa contro i rossoneri dal 1989. Ma visto che nei venti precedenti presi in esame ci sono anche i Roma-Lazio di Coppa Italia, il derby in trasferta passa in testa alle partite tabù, visto che negli ultimi anni (compresa la scorsa stagione) i biancocelesti hanno espugnato più volte San Siro contro i rossoneri.

Fabio Belli

Di seguito, l’elenco degli ultimi venti derby disputati in casa della Roma:

98/99 Roma-Lazio 3-1
99/00 Roma-Lazio 4-1
00/01 Roma-Lazio 2-2
01/02 Roma-Lazio 2-0
02/03 Roma-Lazio 1-1
02/03 Roma-Lazio 1-0
03/04 Roma-Lazio 2-0
04/05 Roma-Lazio 0-0
05/06 Roma-Lazio 1-1
06/07 Roma-Lazio 0-0
07/08 Roma-Lazio 3-2
08/09 Roma-Lazio 1-0
09/10 Roma-Lazio 1-0
10/11 Roma-Lazio 2-1
10/11 Roma-Lazio 2-0
11/12 Roma-Lazio 1-2
12/13 Roma-Lazio 1-1
13/14 Roma-Lazio 2-0
14/15 Roma-Lazio 2-2
15/16 Roma-Lazio 2-0

Zamparini esonera Iachini, al suo posto un ex laziale

C’è fermento in Serie A, dopo l’ultima giornata di campionato è saltata la panchina di Giuseppe Iachini del Palermo, prossimo avversario in campionato della Lazio. Zamparini così non sconfessa se stesso e la sua fama di mangia allenatore esonerando un mister che tanto bene aveva fatto al Palermo e richiamando così alle sue dipendenze l’ex allenatore della Lazio Davide Ballardini, già sulla panchina rosanero nella stagione 2008/09. Il nuovo debutto in rosanero ci sarà alla ripresa del campionato domenica 22 novembre proprio contro i biancocelesti all’Olimpico. Iachini dunque viene esonerato nonostante l’ottima stagione scorsa e l’ultima vittoria in casa sul Chievo, che si pensava fosse ben augurante per il suo proseguo a Palermo. C’è fermento anche sulla panchina della Sampdoria con Walter Zenga vicino all’esonero dopo l’ultima sconfitta subita in casa da parte della Fiorentina. In attesa di notizie ufficiali in pole per la sostituzione c’è l’ex giallorosso ed ex allenatore della Viola Vincenzo Montella.

Lazio, Prandelli: “Paga gli impegni ravvicinati”

Il derby è andato malamente in archivio, la Lazio è stata sconfitta e sta vivendo un motivo non particolarmente esaltante, fatto di tre sconfitte consecutive di cui una nella partita più sentita della stagione. “Conoscendo e sapendo come lavora Pioli – parla della Lazio l’ex ct Azzurro Cesare Prandelli al Corriere dello Sport – quando hai due o tre impegni ravvicinati non è la stessa cosa. Se hai una partita a settimana, la puoi preparare nei minimi particolari. Così, invece, ti affidi ai giocatori con più personalità oppure a una situazione di gioco ripetuta”.

La partita – L’ex commissario tecnico della Nazionale Italiana poi entra nel dettaglio della partita vinta dalla Roma: “La Lazio ha trovato difficoltà a costruire. È stato lampante. Se scegli di giocare con tre attaccanti e un trequartista, come la Roma, devi avere per forza questo tipo di atteggiamenti tattico. Gli stessi tre giocatori, scappando indietro, non saprebbero difendere. È meno dispendioso correre in avanti che indietro. È difficile da vedere in Italia. È una mentalità che fai fatica, da allenatore, a trasmettere in Italia”. Analizzando l’occasione del rigore che ha sbloccato la gara: “C’è una cosa straordinaria da osservare. Dzeko va nell’uno contro uno, ma è da guardare e applaudire il movimenti di Gervinho. Attacca l’area, libera lo spazio per il centravanti. L’azione parte con una giocata di prima, ed è stata ripetuta per tutta la partita, la Roma così ha evitato il pressing della Lazio: giocando di prima. Gentiletti in quel frangente deve continuare e seguire il centravanti della Roma, non affrontarlo. Ha visto che sul primo controllo Dzeko era lungo e ha pensato “ci arrivo”. Dzeko invece ha gamba e lo anticipa. Se vogliamo analizzare tutta l’azione dobbiamo leggere anche l’imperfezione di Radu. Sul movimento di Gervinho lo deve seguire e lo fa bene, ma poi lo deve mollare. Era stato bravo a chiudere il taglio dell’ivoriano, poi avrebbe dovuto sostenere Gentiletti e raddoppiare Dzeko, che invece si trova lo spazio libero davanti per tentare l’uno contro uno”.

Occasioni Lazio – Per quanto riguarda le occasioni della Lazio, partendo dalla clamorosa traversa colpita da Felipe Anderson: “In questo caso c’è un gesto tecnico di livello elevato. Il brasiliano fa un tunnel e poi tira. I giocatori di qualità tra le linee hanno l’idea. Felipe in quel momento si trova in posizione verticale rispetto a Djordjevic. È una zona molto rischiosa da difendere, o c’è un centrocampista pronto come vertice basso oppure deve uscire uno dei due difensori centrali per evitare quel tiro”. L’altra occasione da gola della Lazio nel derby: “Ha sviluppato bene l’azione, attaccando la profondità. L’errore della difesa della Roma è che non difende la porta, gioca il jolly e va in scivolata Rudiger per il salvataggio. Il portiere è andato oltre la porta, si trova fuori di quasi tre metri. Un attaccante con più sensibilità forse la poteva buttare dentro. In quel caso, la Lazio ha sviluppato bene i concetti di gioco, con due passaggi arrivare a cambiare lato, Parolo scarica la palla, Radu attacca e si inserisce, la punta va sul primo palo. La Roma ha difeso a livello individuale, non come reparto”.

Lazio tradita dai suoi big

De Vrij (prima dell’infortunio), Radu, Biglia, Parolo, Candreva, Felipe Anderson, Klose. Hanno giocato davvero loro in questi tre mesi? Oppure no? La crisi li ha stravolti, li ha trasfigurati, li ha resi irriconoscibili. La crisi ha coinvolto i big, tutti quanti, chi prima e chi dopo. Non stanno confermando l’exploit dell’anno scorso. Sono fiacchi, sono mosci. Forse sono distratti, non rendono come potrebbero e come tutti vorrebbero. Cosa gli è successo? Il terzo posto può aver dato alla testa? Sono i mancati rinnovi a condizionare le prestazioni di qualcuno? L’estate turbolenta (mini ritiro, mini tournée, viaggio in Cina) può aver creato problemi di forma, ma non vale come alibi complessivo.

«Non era mia intenzione farti male»

Lulic chiede scusa a Salah. Dopo il fallo nel derby vinto dai giallorossi per 2-0 il centrocampista biancoceleste scrive su Facebook un messaggio di scuse indirizzato all’attaccante egiziano in bosniaco, inglese, arabo e italiano: «Non era mia intenzione farti male – scrive Lulic sulla sua pagina ufficiale – spero di vederti presto in campo».

Lazio: crisi di gioco e nessuna reazione, la classifica preoccupa

Ora sì che si può parlare di crisi. Sotto tutti i punti di vista: gioco assente, motivazioni basse, incapacità di reagire, numeri impietosi e chi più ne ha più ne metta. Il derby perso 2-0 con la Roma ha messo in luce ulteriormente gli attuali problemi della Lazio di Pioli, nel peggior momento della sua gestione.

TAGLIAVENTO E L’IMMOBILISMO DI PIOLI – La Roma ha vinto perché si è dimostrata più forte, a prescindere dall’evidente errore di Tagliavento nell’assegnazione del calcio di rigore per il fallo fuori area di Gentiletti su Dzeko. Un rapporto complicato, comunque, quello tra il fischietto di Terni e la Lazio, che dopo l’ultima partita è diventata (insieme al Palermo) la squadra che ha perso più incontri (13 su 27) con lui, mentre la Roma è per distacco quella con più vittorie (20 su 30). Più che sfortuna (come la aveva definita Pioli nella conferenza della vigilia), sembra matematica. Giusto dunque che l’allenatore della Lazio lo faccia notare anche con una certa veemenza al termine della partita, così come fatto pure dal ds Tare, che ha avuto un duro confronto con il direttore di gara. Ma tutto non si può ridurre a un rigore al 9′. Perché sebbene il vantaggio giallorosso abbia cambiato radicalmente la partita, Pioli ha avuto 81 minuti per cercare di modificare quella della Lazio. E invece non c’è stato nemmeno un cambio tattico fino al 67′ (Keita per Radu e conseguente cambio di modulo), a gara già compromessa sul risultato di 2-0 per la Roma. Si è ostinato a giocare fino in fondo allo stesso modo, l’allenatore, sperando in qualche guizzo dei suoi giocatori più talentuosi.

GIOCATORI SPENTI E MERCATO INADEGUATO – Il problema è che quasi tutti sembrano lontani parenti di quelli che hanno guidato la squadra al terzo posto dell’anno scorso: Parolo non era in condizione (prevedibile visto il mese di inattività per infortunio), Djordjevic nullo, Candreva indolente, Felipe Anderson capace solo di regalare qualche guizzo ogni tanto, Lulic confuso, Marchetti incerto e così via. Quasi tutti appaiono svuotati mentalmente, svogliati, demotivati, fuori condizione e in confusione tattica. E soprattutto non sufficientemente supportati dalle alternative, portate in estate dal mercato scelto dalla società. Lotito ha scelto di non osare, ha messo a disposizione non più di 15 milioni per migliorare una squadra arrivata terza in classifica nell’ultimo campionato e in ballo per la qualificazione ai gironi di Champions League; il ds Tare ha utilizzato questo budget per completare l’organico, portando a Roma alcuni tra i migliori giovani talenti in circolazione. Una scelta che forse potrà dare buoni frutti in futuro, ma che si è rivelata certamente inadeguata per il breve periodo. Un esempio arriva anche dalla gara di ieri, visto che tra Patric, Hoedt, Morrison, Kishna, Milinkovic e Matri, solo l’attaccante in prestito dal Milan è sceso in campo del derby e solo per i 10 minuti finali.

L’ASSENZA DI DE VRIJ E I PROBLEMI DIFENSIVI – E i problemi della rosa sono stati ulteriormente sottolineati dall’incapacità di sopperire con le risorse a propria disposizione a infortuni gravi che si sono presentati nel corso di questi primi mesi. Su tutti quello che di fatto ha chiuso la stagione di De Vrij, che rende ancora più complicata una situazione difensiva già di per sé preoccupante. Sì, perché la Lazio con 20 reti subite è la seconda peggior difesa del campionato (solo il Carpi a 24 ha fatto peggio). Non accadeva addirittura dal 1992 (in quel caso furono 21) che la squadra biancoceleste ne subisse così tante nelle prime 12 di campionato (dati LazioPage). I numeri sono ovviamente condizionati dalle due débacle pesantissime di inizio campionato con Napoli e Chievo, ma di recente non è che le cose siano andate meglio: negli ultimi 5 turni di serie A, solo il Torino (10) ha subìto più reti della Lazio (9). C’è un problema alla base, insomma, a cui la società cercherà di rimediare nella prossima sessione di mercato. Anche in questo caso, però, bisognerà vedere quanto sarà messo a disposizione per intervenire.

CLASSIFICA PERICOLOSA E IL TABÙ CON LE BIG – Questa è la fotografia della Lazio di oggi. Pioli dovrà fare un bel lavoro in queste due settimane di pausa per riuscire a isolarsi dall’ambiente e dalla classica sindrome della catastrofe post-derby perso. Che fa male, soprattutto per come è arrivato, ma è solo la punta di un iceberg che non può essere nascosto dai buoni risultati in Europa League. I numeri adesso preoccupano davvero: a partire dalla classifica, che vede la Lazio più vicina alla zona retrocessione (7 punti) che al terzo posto (8). La settima posizione insieme a Juventus e Atalanta non mente, e colloca la squadra di Pioli dove fino a questo momento ha dimostrato di meritare, soprattutto considerata la schizofrenica differenza tra partite in casa (5 vittorie, una persa, 12 gol fatti e 4 subiti) e in trasferta (un successo, 5 sconfitte, 4 reti all’attivo e 16 incassate). La gara con la Roma è l’ennesima dimostrazione della difficoltà del tecnico di Parma nell’affrontare i “big match”: sono undici, per la precisione, le partite perse su 17 sfide contro le big (Milan, Juventus, Inter, Napoli, Fiorentina e Roma), cui si aggiungono 2 pareggi e sole 4 vittorie. Troppo poco, per chi solo qualche giorno fa diceva di avere tutto per diventare grandi o per chi, a inizio stagione, parlava dell’inizio di una “nuova era“.

Fonte : La Repubblica

Lazio sotto processo

La nave imbarca acqua, ma la Lazio tiene la linea di galleggiamento. Quando c’è tempesta, l’unica cosa che interessa è restare a galla. Galleggiare.

Dalle parti di Formello si attende una schiarita dopo l’ennesima sconfitta, la terza in altrettante partite. Pioli ha dato alla squadra un paio di giorni di riposo, domani si tornerà al lavoro senza i nazionali: rialzare la testa contro il Palermo non sarà semplice, soprattutto dopo l’ennesimo derby che ha rimarcato ancora una volta una supremazia cittadina piuttosto netta.

Il domani più che biancoceleste appare grigio, questo campionato doveva essere l’inizio di una nuova era, ma il proclama presidenziale non ha fatto altro che accrescere le aspettative dei tifosi, puntualmente disilluse dopo una manciata di settimane. Il mercato non è stato all’altezza della situazione: i sostenitori laziali si attendevano altro, il tecnico Pioli e gli stessi giocatori si aspettavano di trovare nello spogliatoio nuovi compagni coi quali fare il definitivo salto di qualità. «Questa squadra è difficilmente migliorabile» aveva sentenziato il diesse all’inizio del calciomercato.

Alla fine, il tecnico si è ritrovato a Formello quattro scommesse da incassare (forse) chissà quando. E Matri, arrivato quando il sogno di un viaggio in prima classe verso la Champions League era già svanito. Peccato, da queste parti si viaggia solo in economy.

Non è un caso che nella sfida contro la Roma nessuno dei nuovi acquisti sia stato utilizzato da Pioli dall’inizio: solo Matri ha messo piede in campo, quando i tre punti avevano già presto la strada di Trigoria, con l’intero stadio a intonare la società dei magnaccioni.

La nuova Lazio è morta prima di nascere, con un mercato inadeguato, giocatori incerti nel continuare il loro percorso in biancoceleste e una fascia di capitano passata di braccio in braccio che ha creato solo incomprensioni. Il gruppo è spaccato, lo stesso che pochi mesi prima aveva centrato un risultato inatteso grazie alla convinzione e alla determinazione nei propri mezzi andando a prendersi il terzo posto nella polveriera del San Paolo di Napoli. In quella notte magica di Champions League tutti si strinsero in un unico grande abbraccio: dirigenti, tecnico, giocatori, tifosi. Quella notte la Lazio era un’unica cosa, un corpo unico, un’unica mente. Un esercito pronto a marciare verso un futuro radioso. È stata l’illusione di una notte. Ma i sogni – si sa – muoiono all’alba. Oggi i dirigenti latitano, quasi a voler allontanare la loro figura dalla negatività dell’ennesima sconfitta, lo stadio è deserto, lo spogliatoio spaccato. E Pioli è sempre più solo. Un uomo alla guida di un gruppo in cui lo scetticismo prevale sulla convinzione, i dubbi sovrastano le certezze, l’individualità predomina sul collettivo.

Domani – alla ripresa degli allenamenti – ci sarà l’ennesimo confronto tra dirigenti, tecnico e giocatori per analizzare il momento negativo della squadra. Ma sarà un faccia a faccia tra pochi intimi considerando quanti in queste ore hanno risposto alla convocazione delle rispettive nazionali. Parte l’ennesima ricerca di un colpevole. Nei romanzi gialli è quasi sempre il maggiordomo, nel calcio è sempre l’allenatore.

Fonte : Il Tempo

LAZIOSOCIAL – Ecco le scuse di Lulic a Salah

Tra le polemiche del POST-DERBY si è aggiunta nel pomeriggio anche quella inerente l’infortunio di Mohamed Salah. L’esterno egiziano come sappiamo, si è infortunato durante uno sfortunato scontro di gioco con Senad Lulic durante il derby di ieri, ed è stato costretto ad abbandonare il campo in barella. I controlli di rito hanno evidenziato lo scontro ha provocato una lesione capsulo-legamentosa di secondo grado del compartimento articolare esterno della caviglia destra che terrano fuori l’egiziano per almeno 4-6 settimane.
La notizia ha fatto letteralmente alterare i tifosi romanisti ed egiziani che nel tardo pomeriggio hanno iniziato a insultare il calciatore biancoceleste sulla sua pagina ufficiale di Facebook.
Così per cercare di placare, o per lo meno attenuare, le polemiche inerenti lo sfortunato incidente, Senad Lulic ha deciso di intervenire. Pochi minuti fa, infatti, il centrocampista laziale si è scusato con Salah con un post sul proprio account. “Mi dispiace per il tuo infortunio Mohamed Salah, non era mia intenzione farti male. Spero di vederti presto in campo”. 
Gesto di grande sportività da parte del giocatore biancoceleste, che si spera sia sufficiente per placare le polemiche.

Fudbal je igra u kojoj nekad pobijedis, a nekad izgubis. Zbog fudbala se radujemo i placemo, a svi dajemo sve od sebe za…

Posted by Senad Lulic on Lunedì 9 novembre 2015

LAZIOSOCIAL – Guerrieri sprona i compagni

La Lazio sta vivendo un periodo di estrema difficoltà. La sconfitta nel derby con la Roma ha certificato che la svolta non è così vicina come si poteva pensare, ma nulla è perduto, non è grande chi non cade, ma chi una volta caduto ha la forza di rialzarsi in piedi SEMPRE. La Lazio deve solo ritrovare la via giusta, una missione difficile è vero…ma non impossibile, anzi: piedi a terra, umiltà e lavoro duro: è questa la formula segreta secondo Guido Guerrieri per uscire da questo momento così delicato. Non c’è altra via…se non puoi tornare indietro allora puoi solo andare avanti dando tutto te stesso. L’ex portiere della Primavera, nonostante la giovanissima età, ha una maturità da veterano e sa che piangersi addosso è inutile, solo lavorando si può uscire da questo periodo delicato. Così, in attesa di guidare (un giorno non troppo lontano) i suoi compagni all’interno del rettangolo di gioco, cerca di trovare altri mezzi per spronarli a rialzarsi dopo la brutta sconfitta di ieri e tra questi mezzi non poteva mancare il suo account di Instagram: attraverso il social network infatti Guido (da buon laziale qual è) esprime un concetto molto semplice che i suoi compagni hanno il dovere di eseguire: Testa alta e pedalare..e SEMPRE forza Lazio!!!👊🏻⚪️🔵⚪️🔵”.

 

Testa alta e pedalare..e SEMPRE forza Lazio!!!👊🏻⚪️🔵⚪️🔵

Una foto pubblicata da guidoguerrieri (@guidoguerrieri) in data:

MAFIA CAPITALE – Odevaine accusa Totti

Vecchie amicizie e consolidate procedure. Da qui nacque l’abbraccio tra l’ex sindaco Gianni Alemanno e il re delle coop, Salvatore Buzzi. La ricostruzione viene fornita dall’ex capo di gabinetto di Walter Veltroni, Luca Odevaine, nell’ultimo dei suoi interrogatori ai pm di Mafia Capitale. Un racconto giudicato credibile dalla procura, che alla vigilia del processo ha accordato i domiciliari al funzionario di lunga militanza politica.

«Totti e il pagamento in nero»
Nel corso dell’interrogatorio è venuto fuori anche un particolare che riguarderebbe il capitano della Roma Francesco Totti: avrebbe pagato in nero alcuni vigili per proteggere i suoi figli. «È vero, dei vigili urbani facevano vigilanza ai figli del calciatore romano – ha affermato Odevaine – ma lo facevano fuori dall’orario di lavoro e venivano pagati in nero dallo stesso Totti». «L’esigenza -ha precisato poi Odevaine, rispondendo alle domande del pm Paolo Ielo – era nata dal fatto che era giunta voce di un progetto di rapimento del figlio di Totti. Ne parlai con il Colonnello Luongo dei carabinieri, il quale, tenuto conto della genesi e della natura della notizia, convenne con me che non era il caso di investire il comitato per la sicurezza ma che si poteva trovare un modo per provvedere».

«Si affidò a Buzzi per inesperienza»
Alemanno non si aspettava di vincere le elezioni e si trovò impreparato al momento di dover formare una squadra di governo, dice Odevaine. Per questo si affidò inizialmente a Buzzi, e al suo consolidato sistema messo in piedi sotto Veltroni: «Alemanno individuò nel sistema Buzzi il riferimento nel sociale nell’aggiudicazione dei lavori, complice il rapporto di conoscenza che vi era tra Alemanno, Buzzi, Mancini, Carminati e Piso, nato in carcere tempo prima». Aggiunge Odevaine: «Diversamente da quello che normalmente accade in questi casi, il nuovo sindaco mi chiese di rimanere fino a luglio. Io accettai e in tale periodo egli mi presentò Riccardo Mancini e l’onorevole Vincenzo Piso, indicandomeli come interlocutori per suo conto per tutte le questioni di mio interesse. L’ambiente non mi piacque particolarmente. Nella gestione del Comune – ha proseguito Odevaine – Mancini e Piso mi dissero di voler inserire nei ruoli apicali e dirigenziali persone che, a prescindere dalla loro competenza e dalla competenza di chi in precedenza rivestiva quei ruoli, fossero di loro fiducia». Ma, poiché «la destra non aveva soggetti economici di riferimento che avessero tali caratteristiche» ecco la scelta dell’amministrazione Alemanno di sposare il sistema Buzzi. «Solo balle e sentito dire» ha detto Gianni Alemanno riferendosi alle dichiarazioni di Odevaine.

Ha confutato alcune «verità» di Buzzi
La credibilità di Odevaine sta anche nell’aver confutato alcune “verità” di Buzzi, che nei suoi interrogatori aveva chiamato in causa nomi e istituzioni senza per la verità risultare attendibile. «Le sue dichiarazioni, in relazione alla tangente, su Cionci, Zingaretti, Venafro e Calicchia, sono false. Io non conosco Cionci. Non so perché lui mi metta in mezzo», ha fatto mettere a verbale Odevaine, arrestato quando era membro del tavolo nazionale per l’immigrazione. «E non è vero – ha proseguito – che io gli abbia detto di parlare con la senatrice Finocchiaro per la gara di Mineo. Io so al riguardo che lui andò a parlare con Gianni Letta, come da mia indicazione, fu lui stesso a dirmelo, così come lui mi disse di essere andato a parlare con la senatrice Finocchiaro. Così come parlò con Letta per il Cara di Castelnuovo di Porto che occorreva costruire, Letta lo mandò dal Prefetto Pecoraro. Non so se abbia raggiunto un accordo con il sindaco di Castelnuovo di Porto. Talvolta – ha concluso Odevaine parlando di Buzzi – millanta rapporti che non ha».

«Tangente pagata da Caltagirone»
Odevaine tira in ballo – durante l’interrogatorio – anche Francesco Gaetano Caltagirone che secondo l’ex membro del tavolo per i migranti del Ministero dell’Interno pagò una tangente che servì a chiudere l’affare edilizio della Bufalotta. Odevaine lo aveva già detto durante un precedente interrogatorio – lo scorso 15 ottobre – ai pm della procura di Roma nel carcere di Terni, a cui dichiarò: «Riccardo Mancini (uomo di fiducia dell’ex sindaco di Roma Alemanno, ndr) mi disse che era stata pattuita una tangente, pagata da Caltagirone, in relazione all’affare edilizio della Bufalotta, nella direzione di Marroni (all’epoca capogruppo Pd in Campidoglio, ndr), Smedile e Alemanno». «Solo calunnie» ha replicato il deputato dem Umberto Marroni.

«I camion bar finanziavano la politica romana»
Ma le accuse più pesanti, che in buona parte confermano le indicazioni già emerse in questa ed altre inchieste, riguardano il ruolo dell’ex consigliere comunale Giordano Tredicine e della sua famiglia:«Preciso che di 500 licenze rilasciate, 430 circa erano tutte intestate a membri della famiglia Tredicine-Falasca, che, fino all’avvento di Giordano Tredicine al consiglio comunale, finanziavano tutta la politica romana». Lo ha detto Luca Odevaine nell’interrogatorio reso ai pm il 15 ottobre scorso nel carcere di Terni, parlando dei camion bar. «Durante il periodo di Veltroni – ha spiegato Odevaine – avevo individuato seri problemi nell’assegnazione delle concessioni ai camion bar. Si trattava di licenze rilasciate con il carattere della temporaneità e in relazione ad ambiti molto ristretti. Molte di esse erano state rilasciate da Gianmario Nardi, e via via si erano espanse illegittimamente quanto al contenuto e quanto ai tempi». Nardi, che era stato prima dirigente del primo municipio e poi direttore del Gabinetto del sindaco Rutelli, era tornato a fare il vicecapo di Gabinetto con l’avvento di Alemanno «gestendo insieme a Lucarelli tutti gli affari più rilevanti, e con lui riprendono i contrasti – ha spiegato Odevaine -, culminati nella nomina del dirigente al decoro, che lui fece senza interpellarmi, di Mirko Giannotta». Tornando ai camion bar, Odevaine ha detto di aver «chiesto al sindaco di mandare gli atti in Procura. Egli mi disse di aver sollecitato uno studio delle carte al segretario comunale e all’assessore competente e che io sappia non se ne fece nulla.

Fonte: Corriere della Sera

Di Battista: ” Derby senza curve desolante, il calcio è passione”

Alessandro Di Battista, esponente del Movimento 5 Stelle e più volte avvistato allo stadio Olimpico lato Curva Nord, ha voluto esprimere tramite il suo profilo Facebook la propria opinione riguardo la mancata presenza delle due curve al Derby capitolino svoltosi ieri. Questo il suo post: “Ieri in occasione del derby di Roma ho visto due curve vuote e in silenzio. E’ stato desolante, perché il calcio è, nonostante tutto, uno sport bellissimo che trova la grandezza soprattutto nella passione dei tifosi. Non è mia intenzione entrare nel merito delle decisioni del prefetto Gabrielli, ma guardiamoci negli occhi: oggi, malgrado il frazionamento delle curve, nessuno può assicurarci che tragedie come quella avvenuta prima di Napoli-Fiorentina non si verificheranno più.Sono contro ogni tipo di violenza e ritengo che chi incita all’odio o commette un reato in un impianto sportivo, così come in una strada, in una piazza debba essere punito. Ma questo mi sembra un Paese montato al contrario, dove chi accende una torcia per fare colore allo stadio si becca il DASPO per anni ma un politico corrotto può riformare la Costituzione e il DASPO non lo prende mai.”

BIGLIETTERIA – Info e prezzi per Lazio-Dnipro

La società biancoceleste ha reso note le modalità di acquisto dei biglietti per la partita di Europa League contro il Dnipro in programma il 26 Novembre prossimo. Di seguito tutte le info biglietteria:

La S.S. Lazio comunica che, dalle ore 12:00 di mercoledi 11 novembre, saranno messi in vendita i tagliandi per la partita del girone di Europa League LAZIO – Dnipro in programma giovedi 26 novembre alle ore 19:00.

PRELAZIONE ABBONATI AL CAMPIONATO 2015-2016:

Dalle ore 12:00 di mercoledi 11 alle ore 18:30 di domenica 15 novembre, gli abbonati al campionato avranno la possibilità di usufruire della prelazione sul proprio posto ma, contemporaneamente sarà possibile acquistare anche i posti liberi al momento.

In virtù del fatto che il settore dei DISTINTI SUD-EST rimarrà chiuso, gli abbonati di questo settore non potranno esercitare il diritto di prelazione.

TUTTI COLORO CHE SONO IN POSSESSO DELLA FIDELITY CARD MILLENOVECENTO, POTRANNO RICHIEDERE AL MOMENTO DELL’ACQUISTO CHE, IL TITOLO D’INGRESSO VENGA CARICATO ELETTRONICAMENTE SULLA STESSA.

I tagliandi si potranno acquistare presso:

– I nostri punti vendita Lazio Style 1900

– Le rivendite Listicket-Ticketone

– Tramite il Call Center al numero a pagamento 892.101 , il sito internet LISTICKET.COM Gruppo Ticketone con la sola modalità di acquisto HOME TICKETING   (è necessario disporre di una stampante laser). Molto comoda è l’opzione della scelta del posto nel settore selezionato.

Si ricorda che chi acquista un biglietto è tenuto a mostrare il suo documento di identità, pena l’impossibilità di emettere il titolo di accesso ( D.L. 8/2/2010 nr. 8). Non verranno considerate come documenti idonei alla vendita, tutte le patenti di ultima generazione che non riportano le indicazioni del luogo di residenza.

Per i ragazzi under 14, è possibile esibire anche solo il tesserino sanitario, per gli altri minori più grandi, è necessario esibire in alternativa in originale o in copia:

– il documento di identificazione rilasciato dal Comune;

– carta d’identità;

– lo stato di famiglia con foto;

– il certificato di nascita con foto o il passaporto di un genitore (in cui compaia ovviamente il minorenne).

Il numero massimo di tagliandi acquistabili da una singola persona è di quattro e con le nuove disposizioni dell’ Osservatorio sulle Manifestazioni Sportive, è possibile presentare per le altre eventuali tre persone, anche solo la copia del documento d’identità.

Per acquistare i tagliandi ci sarà tempo fino al calcio d’inizio dell’incontro. Si ricorda a tutti i tifosi che, il punto vendita dei tagliandi più vicino allo Stadio Olimpico è, il Lazio Style 1900 in Via Guglielmo Calderini 66 / C e sarà aperto il giorno della partita,  dalle ore 10:00 alle 13:30 e dalle ore 14:30 fino alle ore 19:45 e saranno disponibili solo per la stampa dei tagliandi di Lazio-Dnipro.

Settori e prezzi:

S E T T O R E

INTERO

RID. UNDER 16 (*)

INVALIDI CIVILI 100 % (**)

TRIBUNA D’ONORE CENTRALE

120 €.

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TRIBUNA MONTE MARIO

60 €.

40 €.

40 €.

TRIBUNA TEVERE TOP

40 €.

25 €.

25 €.

TRIBUNA TEVERE

25 €.

14 €.

14 €.

TRIBUNA TEVERE NON DEAMBULANTE IN CARROZZELLA

14 €.

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TRIBUNA TEVERE NON DEAMBULANTE IN CARR.- ACC.GNO

14 €.

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DISTINTI NORD EST – NORD OVEST

14 €.

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CURVA NORD 14 €.

(*) Possono acquistare un tagliando Ridotto Under 16 i ragazzi nati dal 1/1/1999 al 31/12/2010

(**) I tagliandi ridotti Invalidi Civili al 100 %, posso essere acquistati solo presso i Lazio Style 1900 e solo il giorno della gara, presso la nuova biglietteria in viale delle olimpiadi 61, presso l’ex ostello della gioventù.

I bambini di 4 anni nati dal 1/1/2011 accedono allo stadio gratuitamente e senza biglietto.

Infine, all’ingresso il controllo dell’identità sarà effettuato su ogni singolo spettatore ed è pertanto obbligatorio

esibire un documento di identità, compresi i minorenni.

SOLO ED ESCLUSIVAMENTE IL GIORNO DELLA GARA, sarà attivata la nuova biglietteria in viale delle olimpiadi 61, presso l’ex ostello della gioventù. Il punto vendita sarà attivo dalle ore 15:00 di giovedi 26 novembre abilitato a rilasciare SOLO TAGLIANDI PER LA TRIBUNA TEVERE, TEVERE TOP, TEVERE DISABILI, MONTE MARIO E D’ONORE CENTRALE con questi prezzi:

S E T T O R E

INTERO

RID. UNDER 16 (*)

INVALIDI CIVILI 100 % (**)
TRIBUNA D’ONORE CENTRALE 120 €. == ==
TRIBUNA MONTE MARIO

60 €.

40 €.

40 €.
TRIBUNA TEVERE TOP

40 €.

25 €.

25 €.
TRIBUNA TEVERE

25 €.

14 €.

14 €.
TRIBUNA TEVERE NON DEAMBULANTE IN CARROZZELLA 14 €. = =
TRIBUNA TEVERE NON DEAMBULANTE IN CARR.- ACC.GNO 14 €. = =

(*) Possono acquistare un tagliando Ridotto Under 16 i ragazzi nati dal 1/1/1999 al 31/12/2010

RESTRIZIONI SULLA VENDITA ADOTTATE DALL’ OSSERVATORIO SULLE MANIFESTAZIONI SPORTIVE:

– Tutti i tifosi norvegesi che hanno dei provvedimenti disciplinari da stadio in Ucraina, non possono acquistare i tagliandi;

LAZIALI FUORI PORTA – Conferma per Filippini, progressi per Strakosha, in attesa di Tounkara…

Nuovo appuntamento con la consueta rubrica che settimanalmente aggiorna i nostri lettori sulle prestazioni dei giocatori della S.S. Lazio attualmente in prestito ad altre squadre italiane o straniere: Gonzalez (Atlas), Vinicius ( Zurigo), Lombardi (Ancona), Filippini (Pro Vercelli), Crecco e Rozzi (Virtus Lanciano), Elez (Aarhus), Tounkara (Crotone), Pollace e Strakosha (Salernitana), Perea (Troyes), Minala (Latina).

SERIE B

Tounkara: il giovane attaccante classe ’96 sarà impegnato questa sera nel monday night della serie cadetta che vedrà impegnato il suo Crotone contro un Avellino in netta scesa ed imbattuto da 5 partite. Stando alle ultime indiscrezioni il giovane senegalese dovrebbe partire dalla panchina.

Strakosha e Pollace: nell’anticipo di venerdì, una mai arrendevole Salernitana viene sconfitta solo nel finale per 2-1 sul difficile campo del Bari. Confermato titolare Strakosha, giunto alla quinta presenza consecutiva dal primo minuto e che sembra aver definitivamente battuto la concorrenza dell’esperto Terracciano. Per lui una prova positiva, incolpevole sui gol dei galletti, sta migliorando in sicurezza e concentrazione. Non convocato l’ex capitano della Primavera biancoceleste Pollace.

Rozzi e Crecco: non decolla la stagione dei due giovani biancocelesti in Abruzzo: nella sconfitta della Virtus Lanciano per 2-0 sul campo del Perugia, Crecco siede in panchina per l’intera gara, Rozzi non appare nemmeno nel novero dei convocati.

Filippini: ancora una vittoria per la Pro Vercelli e ancora una presenza da titolare per Lorenzo Filippini (la seconda consecutiva), Nell’1-0 inflitto al Livorno di Panucci, l’esterno difensivo ex Bari sfodera un’ottima prestazione, aggiungendo ad un’attenta fase difensiva anche un buonissimo apporto in fase di spinta. Dai suoi piedi nascono azioni pericolose e lui stesso ha un paio di occasioni buone per arrotondare il punteggio. Ammonito sul finire del primo tempo.

Minala: il Latina, dopo l’esonero di Iuliano e l’arrivo del nuovo allenatore Somma, vince 1-0 contro l’ex capolista Cesena. Alla vittoria casalinga non partecipa il camerunense classe ’96, non convocato per qualche problemino fisico.

LEGA PRO

Lombardi: l’Ancona incappa in una brutta sconfitta casalinga per 2-0 contro i romagnoli del Santarcangelo; titolare come sempre Lombardi, che dopo ottime prestazioni vive un momento di flessione. La sua prestazione è la fotografia del primo tempo dell’Ancona: lento, impacciato, avulso dal gioco. Non rientra in campo dopo la fine del primo tempo, sostituito da Di Mariano.

LIGUE 1

Perea: la crisi del Troyes sembra non avere fine, siamo a 5 sconfitte consecutive e soli 4 punti in classifica dopo ben 13 giornate di Ligue 1: 4-1 il risultato sul campo del Lorient. Nel 4-2-3-1 di mister Furlan Perea parte titolare, senza però riuscire minimamente ad incidere. Sostituito al 63esimo, con il risultato ancora in bilico sul 2-1 per i padroni di casa.

PRIMERA DIVISION Messico

Alvaro Gonzales: ancora una sconfitta, la seconda consecutiva e questa volta tra le mura amiche, per l’Atlas del Tata: il Chiapas passa per 2-3. Alvaro Gonzales parte titolare come interno di centrocampo nel 4-4-2 del nuovo allenatore Castillo, subentrato a Matosas. Dopo questa sconfitta l’Atlas precipita a ridosso della zona retrocessione, la grinta del Tata potrebbe rivelarsi utile in questa difficile situazione.

ALKA SUPERLIGAEN Danimarca

Elez: l’Aarhus capitola in casa del Randers: 4-1 il risultato per i padroni di casa. Elez non viene convocato per qualche problema fisico e la sua assenza al centro della difesa si fa sentire eccome…

SUPER LEAGUE Svizzera

Vinicius: prosegue la lenta risalita dello Zurigo, al terzo pareggio consecutivo, 1-1 contro il Vaduz, formazione del Liechtestein. Vinicius parte titolare per la terza volta consecutiva ed è proprio lui a fornire l’assist vincente per il momentaneo vantaggio  di Nef. Dopo una partenza in sordina, il laterale brasiliano classe ’93 sembra aver trovato fiducia e ritmo, un po’ come tutta la sua squadra.

Giulio Piras

I social contro Garcia

Sui vari social si sta parlando molto del commento relativo al rigore assegnato ai giallorossi nel corso del derby. Protagonista dei commenti ironici il tecnico giallorosso Rudy Garcia. Si va dai tempi in cui l’allenatore della Roma “suonava il violino” dopo le decisioni arbitrali che favorirono la Juve nella vittoria contro i giallorossi nel 3-2 del 2014 ad oggi: “È interessante vedere che qui a Torino le aree di rigore le fanno grandi 17 metri – le frasi dell’epoca di Garcia riportate su Canale Juve -. Credo sia l’ora di ricorrere all’aiuto tecnologico, i centimetri sui rigori si vedono perfettamente“. Queste furono le parole del tecnico dopo la sviolinata all’arbitro Rocchi che gli costò l’espulsione. Ma tutti possono cambiare. A distanza di un anno, cioè ieri durante il derby Roma-Lazio, in cui l’arbitro Tagliavento assegna un rigore inesistente a Dzeko per un contatto con Gentiletti avvenuto fuori dall’area di rigore l’allenatore giallorosso commenta così: “Il rigore su Dzeko? Questione di millimetri, non ha inciso sul risultato. Se c’è il contatto con il ginocchio è sulla linea. Preferisco parlare di gioco, di calcio e non di episodi“. Commento che scatena i tifosi della Juve: “Beh ha specificato che con la Juve contano i centimetri con la Roma i millimetri. Ragazzi ha ragione lui – dice Luca Pani -, c’è una bella differenza, come fate a non capirlo?“. “Nel mondo del calcio non c’è nessuno coerente e corretto…lui poi è un fuoriclasse” posta Fabio Morittu. “Non ci abbassiamo al loro livello pensiamo a noi” conclude Antonio Valentini. La ruota del calcio gira e un violino, in lontanza, suona…

Malagò: “Curve deserte una sconfitta per tutti”

Il presidente Giovanni Malagò a margine della Giunta Coni ha così commentato la situazione irreale del derby di ieri: “Ero allo stadio con la mia famiglia, vedere i settori delle curve vuoti è una cosa veramente brutta. Ho provato una strana sensazione di malinconia mista a dispiacere. Ovvio che una cosa del genere è una sconfitta per tutto il mondo calcistico. Io rappresento le istituzioni e posso fare ben poco ma mi auguro che presto tutto possa tornare alla normalità. La gente deve tornare a vivere e colorare lo stadio, spero che grazie ad un po’ di buon senso da parte di tutti le cose possano tornare come prima”.

Nuova pausa in campionato riecco le nazionali

Dopo il derby di ieri arriva una nuova sosta a causa degli impegni delle nazionali. Per i giocatori biancocelesti non sarà facile superare la grande delusione derivata dalla sconfitta subita ieri, tra l’altro la terza consecutiva. Il periodo nero della squadra di Pioli continua ed ora ci saranno due settimane non facili da superare, nel corso delle quali si dovranno ricaricare le pile e ripartire, tornando alla vittoria sin dalla prossima partita con il Palermo. Anche questa volta il tecnico dovrà lavorare con i pochi uomini che rimarranno a disposizione. Infatti saranno almeno tredici i giocatori che dovranno rispondere alle convocazioni delle rispettive nazionali. Candreva e Parolo saranno impegnati con l’Italia nell’incontro con il Belgio a Bruxelles il 13 novembre e quello del 17 con la Romania, Basta e Djordjevic saranno con la Serbia per l’incontro con la Repubblica Ceca e poi con la Slovacchia, Milinkovic-Savic con la Serbia U21 contro i pari grado italiani, tra cui anche Cataldi, e poi con la Slovenia, Kishna e Hoedt saranno con l’Olanda U21 contro la Bielorussia e la Slovacchia, Biglia sarà impegnato in Argentina-Brasile e poi contro la Colombia, Onazi in Nigeria-Swaziland, Felipe Anderson con il Brasile U23 contro gli Stati Uniti, Oikonomidis in Qatar-Australia U23 e con l’Iran, e Berisha nelle amichevoli dell’Albania (il 13 contro il Kosovo a Pristina e il 16 contro la Georgia a Tirana). Sempre sperando nella buona stella, confidando che tutti rientrino sani dai rispettivi impegni.

Tagliavento story: dalle manette di Mourinho al rigore inesistente di Dzeko, passando per il gol “fantasma” di Muntari

Da un piccolo negozietto di Terni alla ribalta internazionale. Questa la carriera di Paolo Tagliavento. L’arbitro del derby di ieri ha iniziato la sua carriera nel 2004. Il fischietto umbro ha lasciato nelle mani del padre il parrucchiere che gestiva  ed ha iniziato a girare l’Italia e l’estero. Da molti è considerato uno dei migliori arbitri italiani, tuttavia non sono pochi gli errori nella sua carriera.

Nel 2012 nel corso di Milan-Juventus, valevole per lo scudetto, non convalidò il famigerato gol a Muntari che fece imbestialire non poco la società rossonera e Allegri, allora allenatore del Milan. Due anni prima Tagliavento aveva fatto arrabbiare anche un allenatore speciale, per la precisione lo special one degli allenatori, Josè Mourinho, che fece il gesto delle manette dopo le espulsioni di Samuel e Cordoba in Inter-Sampdoria. Ed ancora in un Inter-Roma fece andare su tutte le furie Mazzarri per un rigore assegnato ai giallorossi per un fallo di Pereyra su Gervinho fuori area (vi ricorda qualcosa?) e nella stessa stagione in Inter-Napoli mandò fuori dal campo Alvarez ingiustamente. Nel 2013 le sviste arbitrali in Fiorentina-Milan (espulsione esagerata a Tomovic mentre graziò dal secondo giallo Montolivo e Balotelli) estromisero di fatto i viola dalla corsa alla Champions. In un incontro tra Atalanta e Torino fischiò due rigori inesistenti a favore dei granata. Nel 2014 nei quarti di finale di Coppa Italia Roma-Juventus annullò un gol di Peluso probabilmente regolare.

Ma l’arbitro di Terni ha commesso errori anche a livello internazionale: in Champions League i suoi sbagli costarono caro a Porto (nella gara interna contro lo Zenit espulsione di Herrera, difensore dei lusitani, per doppia ammonizione dopo soli sei minuti) e Basilea (penalizzato da un gol dello Schalke con quattro giocatori in evidente fuorigioco), il tutto guadagnandosi aspre critiche dalle stampe portoghesi e svizzere ( che titolarono “Un parrucchiere costa 8 milioni al Basilea”).

Anche la Lazio non ha avuto molta fortuna con Tagliavento: 8 vittorie, 3 pareggi e ben 13 sconfitte. Statistiche inversamente proporzionali a quelle della Roma che ha diretto in 29 incontri con ben 18 successi, 4 pareggi e solo 7 sconfitte. Quello di ieri è stato il suo quarto derby capitolino diretto che annovera tre successi per la Roma ed una solo vittoria per la Lazio, tra l’altro arrivata al 93′ grazie al provvidenziale gol di Klose. La prima volta risale al 18 aprile del 2010, quando la Lazio perse 1-2. Tagliavento non prese alcun provvedimento nei confronti di Totti che, al termine del match, fece i pollici versi ai tifosi della Lazio. Al contrario, Ledesma venne espulso per uno scambio di opinioni con Menez. Nel marzo del 2011 (2-0 per la Roma), sulla punizione del gol di Totti, Muslera fu accecato da un laser. In quella gara fu espulso Radu per una testata a Simplicio e venne fischiato un rigore a favore dei giallorossi.

Danilo Tramontana

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Supercoppa Primavera, Milani carica i suoi ex compagni. E svela un sogno…

La Lazio nel cuore, sempre e comunque. L’esperienza nelle file del San Severo non ha fatto dimenticare a Simone Milani i colori biancocelesti e i suoi ex compagni della Primavera. Di questo l’attaccante ha parlato ai microfoni di ‘LSR’: “Sabato i miei compagni possono prendersi una bella rivincita contro il Torino. Sarà una gara difficile e molto dura, perché giocheremo in casa loro, ma una vittoria potrebbe costituire per i ragazzi una svolta per magari ripercorrere la strada dello scorso anno. È stata un’annata incredibile, la vittoria contro la Roma un’emozione indescrivibile, che racconterò ai miei figli. La Lazio? È stata dura lasciare la mia squadra del cuore, ma da lì sono ripartito per togliermi le mie soddisfazioni. Mi fido della squadra, sono certo che faranno bene. Sono contento che Mattia sia diventato capitano, è un grande giocatore è ha gli attributi per farlo. Il mio sogno è giocare per la Lazio, ci spero e ce la metterò tutta per non avere rimpianti. Ai miei compagni dico di andare in campo e giocarsela, perché siamo la Lazio Primavera e dobbiamo difendere la Supercoppa“.

Lazio-Palermo, biglietti in vendita da domani. Tutte le info

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La S.S. Lazio comunica che, dalle ore 10:00 di martedì 10 novembre, saranno messi in vendita i tagliandi per la partita di campionato LAZIO – Palermo in programma domenica 22 novembre alle ore 15:00.

TUTTI COLORO CHE SONO IN POSSESSO DELLA FIDELITY CARD MILLENOVECENTO E NON SONO ABBONATI, POTRANNO RICHIEDERE AL MOMENTO DELL’ACQUISTO CHE, IL TITOLO D’INGRESSO VENGA CARICATO ELETTRONICAMENTE SULLA STESSA.

I tagliandi si potranno acquistare presso:

– I nostri punti vendita Lazio Style 1900

– Le rivendite Listicket-Ticketone

– Tramite il Call Center al numero a pagamento 892.101 , il sito internet LISTICKET.COM Gruppo Ticketone con la sola modalità di acquisto HOME TICKETING (è necessario disporre di una stampante laser). Molto comoda è l’opzione della scelta del posto nel settore selezionato.

Si ricorda che chi acquista un biglietto è tenuto a mostrare il suo documento di identità, pena l’impossibilità di emettere il titolo di accesso ( D.L. 8/2/2010 nr. 8). Non verranno considerate come documenti idonei alla vendita, tutte le patenti di ultima generazione che non riportano le indicazioni del luogo di residenza.

Per i ragazzi under 14, è possibile esibire anche solo il tesserino sanitario, per gli altri minori più grandi, è necessario esibire in alternativa in originale o in copia:

– il documento di identificazione rilasciato dal Comune;

– carta d’identità;

– lo stato di famiglia con foto;

– il certificato di nascita con foto o il passaporto di un genitore (in cui compaia ovviamente il minorenne).

Il numero massimo di tagliandi acquistabili da una singola persona è di quattro e con le nuove disposizioni dell’ Osservatorio sulle Manifestazioni Sportive, è possibile presentare per le altre eventuali tre persone, anche solo la copia del documento d’identità.

Per acquistare i tagliandi ci sarà tempo fino al calcio d’inizio dell’incontro. Si ricorda a tutti i tifosi che, il punto vendita dei tagliandi più vicino allo Stadio Olimpico è, il Lazio Style 1900 in Via Guglielmo Calderini 66 / C e sarà aperto il giorno della partita, dalle ore 10:00 alle 16:15 e saranno disponibili solo per la stampa dei tagliandi di Lazio-Palermo.

Possono acquistare un tagliando Ridotto Under 16 i ragazzi nati dal 1/1/1999 al 31/12/2010

I tagliandi ridotti Invalidi Civili al 100 %, posso essere acquistati solo presso i Lazio Style 1900 e, solo il giorno della gara, presso la nuova biglietteria in viale delle olimpiadi 61, presso l’ex ostello della gioventù.

I bambini di 4 anni nati dal 1/1/2011 accedono allo stadio gratuitamente e senza biglietto.

Infine, all’ingresso il controllo dell’identità sarà effettuato su ogni singolo spettatore ed è pertanto obbligatorio esibire un documento di identità, compresi i minorenni. SOLO ED ESCLUSIVAMENTE IL GIORNO DELLA GARA, sarà attivata la nuova biglietteria in viale delle olimpiadi 61, presso l’ex ostello della gioventù. Il punto vendita sarà attivo dalle ore 11:00 di domenica 22 novembre abilitato a rilasciare SOLO TAGLIANDI PER LA TRIBUNA TEVERE, TEVERE TOP, TEVERE DISABILI, MONTE MARIO E D’ONORE CENTRALE.

Possono acquistare un tagliando Ridotto Under 16 i ragazzi nati dal 1/1/1999 al 31/12/2010

RESTRIZIONI SULLA VENDITA ADOTTATE DALL’ OSSERVATORIO SULLE MANIFESTAZIONI SPORTIVE:

– divieto di vendita per i residenti della Regione Sicilia, escluso i possessori delle Fidelity Card;

SETTORE OSPITI: Sarà possibile acquistare i tagliandi per il SETTORE OSPITI, fino alle ore 19:00 di sabato 21 novembre, presso le ricevitorie di tutta Italia della Listicket, presentando un documento di riconoscimento e la Fidelity Card.

Fonte: sslazio.it

Brocchi: “Ora i giocatori devono seguire Pioli al cento per cento”

In un derby perso, per forza di cose, si parla sempre di grinta e temperamento che vengono a mancare. Cristian Brocchi non ha mai avuto problemi di questo tipo: per commentare la sconfitta biancoceleste l’ex centrocampista, ora allenatore della Primavera del Milan, è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione “I Laziali Sono Qua“.

L’analisi di Brocchi sul derby: “La Lazio dal punto di vista agonistico ha giocato partite migliori rispetto a quelle di ieri, mettendo in campo un temperamento diverso. Sicuramente l’episodio del contestatissimo rigore ha dato qualcosa di più alla Roma sul piano delle motivazioni. C’era però il tempo, e a dire il vero ci sono state anche le opportunità, di raddrizzare la partita, ma la squadra non è riuscita a reagire nel modo giusto.

Rispetto alla Lazio di cinque mesi fa che incantava l’Italia, cosa è cambiato? “L’eliminazione dalla Champions ha influito tantissimo. Probabilmente nella rosa della Lazio ci sono giocatori che vivono l’entusiasmo di determinati momenti e soffrono invece le fasi calanti anche a livello di morale e, conseguentemente, di rendimento. E’ chiaro che per ambire a qualcosa di importante serva anche la capacità di reagire a determinate situazioni quando si presentano. Questa è una squadra che ha dato tanto ma deve crescere dal punto di vista mentale. Non credo si possa parlare neanche di rosa corta: quando giocavo io nella Lazio forse c’erano problemi di organico, oggi si può discutere soggettivamente sulla qualità di certi elementi, ma i ricambi ci sono eccome.

Non credo però che Pioli sia in confusione,” spiega Brocchi, “anzi mi sembra l’unico che ha le idee ben chiare. Servono giocatori che possano seguirlo al cento per cento e che possano esprimersi loro stessi al cento per cento, dando tutto quello che possono.” Sulle difficoltà di Candreva: “Antonio è un giocatore che ha sempre saputo dare tutto a questa squadra. Gli serve un episodio, come un gol importante, che possa saperlo far sbloccare a livello mentale. Sono convinto che è il primo che sta soffrendo per la situazione attuale.

Della partita di ieri cosa si può salvare? “Ieri la Lazio è riuscita a creare diverse situazioni pericolose, avendo in varie occasioni l’opportunità di riaprire il match. Sarei molto più preoccupato se la squadra non avesse prodotto nulla di buono, dimostrandosi per niente reattiva, cosa che nel derby per fortuna non è successa. La sosta in questo senso può aiutare a schiarire un po’ le idee, anche se da giocatore preferivo giocare subito dopo per mettermi alle spalle la sconfitta.

Da ex centrocampista, Brocchi vede la linea mediana della Lazio: “Ben assortita. Parolo è un giocatore che deve ora crescere di nuovo dopo l’infortunio, ma sa giocare al meglio con ogni compagno di reparto e questo è importante. Nella Lazio poi ci sono giocatori come Matri, che io conosco bene, che in attacco potrebbero portare un qualcosa in più: forse ha bisogno di giocare con maggiore continuità.

Fabio Belli