LE TIFOSERIE — Non solo protagonisti sul campo. Il derby capitolino si gioca anche sugli spalti. E se dopo i 5 confronti vinti la sud stravolge lo slogan laziale “quelli che hanno portato il calcio a Roma” con “quelli che hanno portato il Bingo a Roma”, i biancocelesti dopo lo storico derby di Coppa Italia, hanno dato libero sfogo alla fantasia: dal “t’ho alzato la Coppa in faccia” fino al “Lulic ‘71”. Il 22 settembre 2013 c’è il primo derby dopo la finale di Coppa Italia, i laziali lasciano la curva vuota con uno striscione per ricordare ai rivali la sconfitta: “Ah dimenticavo c’è il ‘memorial’ derby… finisco la birra e poi entro”; la risposta dei romanisti nel febbraio 2014: “Avete già finito la birra? Sbrigateve che Lotito ve se venne pure er pub”.
Roma-Lazio, da Chinaglia e Di Canio a Totti e Paolo Negro, gli sfottò del derby
Stadio vuoto e blindato La paura nelle strade
Poche decine di tifosi inglesi sono già arrivati a Roma. Gli altri spagnoli (meno di dieci) sono a spasso per la città. E i polacchi, quelli che sulla carta potrebbero mostrare l’umore più caldo, ancora non sarebbero stati visti gironzolare. Stanno con gli occhi sgranati e attenti gli oltre mille operatori delle forze dell’ordine che fanno parte del dispositivo messo in campo per il derby di calcio Roma-Lazio (ore 15 allo stadio Olimpico). Le operazioni di bonifica dell’area intorno sono iniziate già l’altra sera e stamattina andranno a regime con la rimozione dei veicoli nella zona rossa. Particolare attenzione ai vari ponti presenti vicino all’impianto. Controlli anche in centro e nelle stazioni. Vigilato il Tevere con la polizia fluviale.
La preoccupazione è aumentata per l’allarme della Questura sull’arrivo di hooligan stranieri. Tra le tifoserie monitorate, di estrema destra e gemellate soprattutto con i laziali, oltre a quella del West Ham (che sono andati a pernottare nella zona della stazione Termini), gli Ultrà Sur del Real Madrid e i polacchi del Wisla Cracovia. Questi ultimi autori di violenze assieme ai “colleghi” romani al derby di maggio. cancelli saranno aperti alle 13 di domani. Dalle 10 saranno rimossi i veicoli in sosta, i cassonetti e i cestini dei rifiuti. Stop al traffico, eccetto residenti, taxi e ambulanze, dalle 12 in alcune strade. Soppresse pure tre fermate dei mezzi pubblici. In vista del derby saranno schierati anche reparti mobili, pattuglie in abiti civili per evitare eventuali episodi di illegalità, squadre di artificieri e unità cinofile. A monitorare le operazioni elicotteri della polizia e dei carabinieri.
Oggi la giornata sembra particolare. Non solo per il confronto tra le squadre. Ma soprattutto per lo scontro tra tifoserie e prefetto Franco Gabrielli e questore Nicolò D’Angelo, contro la rivoluzione avviata delle curve dell’Olimpico per renderlo più sicuro (spalti divisi in settori da barriere e corridoi per consentire l’accesso dei eventuali soccorsi, e rispetto dall’assegnazione dei posti). I supporter hanno annunciato lo “sciopero delle curve”. I numeri degli spalti dicono molto sulla temperatura bassa (sotto zero) degli animi sportivi. Oltre alla presenza certa di circa 800 steward, secondo la previsione i paganti saranno 35 mila ma i presenti 30mila (24 mila abbonati di cui alcuni assenti per scelta più 11mila biglietti venduti tra cui i 2600 della Lazio divisi tra 300 in Nord, 100 in Monte Mario e il resto nei distinti). O forse meno.
Quanti andranno a stare nelle Curve Nord e Sud? Si dice che si vedrà solo una manciata di affezionati. Il resto dei romanisti si raduneranno di mattina fuori dall’hotel della squadra. Poi si divideranno tra un campo sulla Tiburtina oppure andranno a vedere la partita in tv.
Nei giorni scorsi Gabrielli era stato chiaro: «Lo stadio, per quanto qualcuno lo consideri una zona franca, è un luogo di pubblico spettacolo. Nulla di tutto questo ha carattere punitivo, ha il carattere precipuo di affermare, anche nelle curve, il rispetto delle regole. Ho condiviso – aveva proseguito il prefetto – e continuo a condividere queste misure, continuo a sostenere che solo se ci sarà un diverso modo di atteggiarsi del tifo potranno essere riviste, ma non si pensi che il gioco sia del tipo “non rientriamo finché non togliete le barriere”. Se questo è l’atteggiamento, di derby senza curve ne vedremo in maniera industriale».
Fonte : Il Tempo
Pioli ci crede: l’ora della svolta
«Questo derby conta tanto. Può essere la svolta per la Lazio». Stefano Pioli lo sa, stravolge la massima di Zdenek Zeman, quella contro la Roma non sarà mai una partita come tutte le altre. Ripete a memoria i tre motivi che obbligano alla vittoria, mentre vive con apparente calma la vigilia della stracittadina.
Motivo numero uno, comincia il tecnico biancoceleste, vincere per scalare la classifica. Il successo con il Rosenborg avrà anche ipotecato la qualificazione ai sedicesimi di Europa League, ma le ultime due sconfitte in campionato contro Atalanta e Milan hanno fatto perdere terreno: «Non siamo soddisfatti della nostra classifica, ma siamo pronti per diventare grandi. E se lo vogliamo fare veramente, questi sono gli appuntamenti che non possiamo sbagliare».
Motivo numero due, continua l’emiliano, la scorsa stagione sulla panchina biancoceleste ha lasciato un forte rimpianto. Pioli non ha mai vinto il derby da quando è il tecnico della Lazio. Un pareggio per 2-2 nella sfida d’andata contro la Roma, poi l’amara sconfitta del 25 maggio che quasi costò la qualificazione in Champions League: «Ogni partita ti insegna qualcosa e certamente nei due precedenti abbiamo peccato in alcuni aspetti. Per giocare il derby devi starci dentro con la testa e con l’attenzione, sono gare che vengono decise dagli episodi. In tutte le stagioni ci sono partite delicate, questa potrebbe essere una di quelle. Se l’anno scorso non avesse segnato Yanga-Mbinwa saremmo arrivati al secondo posto? Come si dice, se mio nonno avesse avuto…». Scherza il tecnico emiliano, esorcizza la tensione. Questo è il suo terzo derby ed è fermamente convinto che sia arrivato il momento di vincerlo. In tutta la carriera da allenatore (sulle panchine di Parma, Chievo Verona, Bologna e Lazio) contro la Roma non ha mai avuto troppa fortuna: ha sfidato i giallorossi 13 volte ed è riuscito a vincere soltanto in un’occasione, collezionando 5 sconfitte e 7 pareggi. Era la stagione 2012/13 e il tecnico guidava i felsinei nel 2-3 all’Olimpico del 16 settembre 2012. Historia magistra vitae, Pioli ha imparato a conoscere la Roma, sa anche che a questo derby ci arriva da favorita: «È una squadra forte, ne sono consapevoli anche loro. Hanno investito molto, ma noi vogliamo vincere. La squadra di Garcia ha il dovere di vincere qualcosa quest’anno – sottolinea ancora Pioli – Ma sarà il campo a parlare, il derby esula sempre dai pronostici perché è una partita da giocare dall’inizio alla fine. Conosciamo bene i nostri avversari, sono pericolosi nelle ripartenze e hanno importanti qualità: abbiamo la nostra mentalità, sappiamo cosa dobbiamo fare».
C’è un ultimo motivo, ricorda il tecnico biancoceleste, vincere per i tifosi laziali che non saranno all’Olimpico per il derby. Nessun dietrofront per la protesta contro il prefetto Gabrielli, le curve saranno vuote: «È una situazione che va risolta e per farlo basterebbe lasciare a casa quelli che non sono tifosi. È un peccato perché una partita così merita una cornice diversa, è un dispiacere e non fa bene a nessuno – continua Pioli – Ma non credo che influirà sulla partita in campo, l’importanza del derby si percepisce lo stesso». Poi un calcio alle statistiche e alla cabala. I precedenti col fischietto di Tagliavento non lo spaventano affatto: «So che in passato ci sono state polemiche, ma lo ritengo uno dei migliori e farà bene». Ma chi deciderà Roma-Lazio? «Chiunque può essere l’uomo derby, l’importante è che sia un giocatore della Lazio».
Fonte : Il Tempo
Lazio, Pioli: «Vogliamo vincere, può essere la partita della svolta»
Dopo l’ottima vittoria in Europa League, la Lazio si tuffa nella gara più importante della stagione: il derby. I biancocelesti vogliono ritrovare il passo per restare nelle vette della classifica. Non sarà certo impresa facile contro una Roma accreditata per lo scudetto. Stefano Pioli vuole anche il suo primo successo nella stracittadina dopo che l’anno scorso ha rimediato un pareggio e una sconfitta.
«Conta tanto, non siamo soddisfatti della nostra classifica. Conta per la partita in sé e per il nostro momento attuale».
Diventare grandi. «E’ quello che credo io, i miei giocatori hanno dei valori e l’abbiamo dimostrato, ma non con la c ontinuità necessaria. E’ quello che ci manca, cerco di analizzare il mio lavoro in modo obiettivo. Io ci credo in questa squadra, se vogliamo crescere sono questi gli appuntamenti dove dobbiamo farci trovare pronti. La trasferta in Europa ci ha fatto bene, così come ritrovare la vittoria. La squadra sdta bene, c’è la giusta miscela di concentrazione, determinazione e voglia di vincere la partita».
Tagliavento. «So che in passato ci sono state delle polemiche e decisioni non foprtunate, ma lo reputo uno dei migliori italiane. Arbitrerà al meglio».
Un derby senza tifosi… «E’ un peccato, il ricordo dei derby dell’anno scorso sono di uno stadio di passione e coreografie. E’ una situazione che vada risolta, non so come, ma credo che sia molto più semplice di come stia andando. Basta lasciare a casa i tifosi che non sono tifosi».
Dubbi di formazione. «Credo che troppe volte mi prendete sul serio, sto facendo tutte le valutazioni per le formazione. Ci sono state delle prestazioni che mi sono piaciute, devo capure quanto hanno inciso sulla condizione».
La partita più delicata. «E’ delicata, ma anche la scorsa stagione ne abbiamo avute. Questa può essere una partita della svolta».
Radu terzino. «La Roma è forte, lo sanno tutti e anche loro sanno che possono vincere. Hanno speso tanto, ma noi vogliamo vincere».
La pretattica di Garcia. «A prescindere dai giocatori, la Roma ha il dovere di vincere per quello che ha speso. Loro pensano di poterlo fare, vedremo».
Differenza con la Roma. «Sarà il campo a parlare, il derby esula dai pronostici, non ci sono favoriti. Sono partite che vanno vissute dall’inizio alla fine con concentrazione».
Tattica. «Ci sono tanti modi per interpretare le gare e affrontare gli avversari. Sappiamo che sono pericolosi se possono ripartire, sono situazioni che terremo in conto. Ma abbiamo il nostro modo di fare la partita e su quello punteremo».
Una Lazio diversa dal solito. «Noi abbiamo delle caratteristiche, dobbiamo sfruttarle. Bassi o alti, dovremo lavorare da squadra, con compattezza e pressione sugli avversari. Se le squadre di qualità giocano con spazio diventa difficile, dovremo costringerli a giocate sporche».
Insegnamenti. «Ogni partita dà delle indicazioni. Il fatto di non aver ottenuto i risultati che meritavamo vuol dire che siamo mancatui in qualcosa. Dobbiamo stare dentro la partita per 95 minuti, dovremo essee molto precisi in questo. Le partite si decidono negli episodi, soprattutto i derby. Ogni pallone è quello decisivo».
Senza il gol di Yanga Mbiwa… «Se mio nonno avesse avuto… (ride, ndr). No, non ci pensiamo. L’anno scorso abbiamo portato a casa risultati importanti, siamo chiamati a pretendere il massimo per far diventare positiva anche questa stagione. Vincere il derby potrebbe essere molto positivo».
Scelte a centrocampo. «Giocheremo in 11 e da squadra, al di là delle posizioni in campo. E’ determinante l’interpretazione della gara».
Uomo derby e Parolo. «Lo possono essere tutti, l’importante è che sia una della Lazio. Parolo ha fatto una buona settimana, sarà a disposizione per domani».
Fonte : Il Messaggero
Forza Dottore, perchè domani VALE di più!
Che Valentino Rossi non abbia bisogno di presentazioni, è cosa tanto nota quanto ovvia….È un patrimonio dell’Italia, un vanto, un orgoglio. Un pó come la pasta e la pizza, o Colosseo e San Pietro se preferite, qualcosa che il mondo ci invidia e che, più di ogni cartellone o spot pubblicitario, nobilita l’Italia. È il classico ragazzo fortunato che con il talento riesce in ciò che fa e perde la testa? No, niente affatto. La sua grandezza sta proprio in questo, nell’essere rimasto sempre lo stesso ragazzo delle colline pesaresi: riccio scompigliato al punto giusto e sorriso stampato sulla faccia, con la battuta sempre pronta, sarcastico al punto giusto quando serve. Nove volte campione del mondo, maggior numero di podi ottenuti, maggior numero di GP corsi consecutivamente, maggior numero di pole position ottenute….insomma la sua fama lo precede. Vittorie su vittorie, record su record eppure….quella che si affronta a vivere è la più grossa sfida di sempre. Nel duello lungo mesi con Lorenzo si trova all’ultima gara con un vantaggio di sette punti sul rivale spagnolo, ma…No, non è così semplice. Cosa sia successo in Malesia lo sanno tutti, e allora per conquistare il decimo mondiale….Rossi partirà ultimo. Davanti a lui tutti i piloti, uno sciame di moto che vanno ad oltre 300km/h….Un’impresa incredibile, titanica….Una Mission Impossible? “Pe’ l’altri“ citando un lazialissimo De Sica in uno dei suoi film di Natale. Superarne uno ad uno, il più possibile fino a che non vede la bandiera a scacchi, e poi vedere come è andata…quanti ne ha superati e quanti ne sono rimasti davanti, ma soprattutto chi c’è davanti? Ci sarà il suo rivale Lorenzo? Negli ultimi quindici giorni, questo Mondiale è diventato uno scontro tra fazioni. Yamaha contro Honda, Lorenzo e Marquez contro Rossi…anche Italia contro Spagna. Ma la realtà è che domani sarà Rossi contro tutti, senza paura di rischiare, di lottare e di metterci la faccia, come sempre. Quella faccia con il sorriso stampato. Domani alle 14 Valentino Rossi aspetterà lo scoccare del verde dei semafori dietro a tutti i piloti. Dietro di lui però, ci sarà un’Italia intera che, incollata alla TV, cercherà di aggiungere cavalli al suo motore ed aderenza ai suoi pneumatici…Sarà uno di quegli eventi che fanno la storia dello sport. E allora domani “in piedi sul divano” tutta l’Italia soffrirà con Valentino Rossi che in Spagna, patria proprio di Lorenzo e Marquez, tenterà (l’ennesima) incredibile impresa di una carriera che già è passata alla storia. Non sarà il modo più rilassante per prepararsi al derby, vero, ma la voglia di esserci è davvero troppa….
La redazione di www.laziochannel.it fa un grosso in bocca al lupo a Valentino Rossi, che si presta a preparare la più difficile ed affascinante sfida di una carriera colma di successi.
FORZA DOTTORE, PERCHÉ DOMANI VALE DI PIÙ’!
Inzaghi a fine gara: buona vittoria, ora testa al Toro
Dopa la larghissima vittoria per 8-1 contro il malcapitato Avellino, l’allenatore della Primavera biancoceleste Simone Inzaghi si è presentato ai microfoni di LazioStyleChannel, per analizzare il successo casalingo in vista della difficile finale di Supercoppa in programma sabato a Torino contro i granata guidati da Moreno Longo. Queste le sue parole: “Abbiamo fatto una buona gara, Empoli e Frosinone non ci hanno reso giustizia. Oggi, sbloccando il risultato, abbiamo preso poi un buon distacco. Dobbiamo cercare di migliorare.” Poi sulla partita di Supercoppa: “Sabato abbiamo questo compito difficilissimo a Torino per la finale di Supercoppa. Conosciamo meglio il 4-3-3, partiamo da questo successo e non guardiamo la classifica per un po’. La botta dello scudetto perso ai rigori è stata forte. Siamo andati avanti con i nostri ragazzi, mi auguro che tutto possa andare per il meglio perché i miei ragazzi se lo meritano.” Chiosa finale per un’analisi generale del campionato Primavera, che vede la Roma favorita: “La Roma quest’anno farà un campionato a parte, ha due pedine molto forti, quando non le mettono in campo si vede la differenza. Al di là di quello che fanno o meno, noi dobbiamo pensare solo a noi. Un pizzico di fortuna girerà anche dalla nostra parte. Far sì che gli episodi tornino a nostro favore.”
In arrivo anche i fans del West Ham per sostenere la Lazio!
Sarà un derby atipico quello che andrà in scena domenica pomeriggio. Un derby senza coreografie, ma soprattutto un derby senza i TIFOSI. Questa è la decisione della Curva Nord e della Curva Sud in occasione del derby della Capitale.
I motivi ormai li conoscono tutti: la divisione delle curve e la militarizzazione dell’evento sportivo (con controlli ai limite della legalità e della libertà personale), non sono stati per nulla graditi dai tifosi che settimanalmente frequentano lo Stadio Olimpico di Roma. I supporters di Lazio e Roma hanno infatti deciso di comune accordo di disertare le partite casalinghe dei loro beniamini, affinchè non saranno rimosse le barriere divisorie installate all’interno dei settori più popolari.
Ciò nonostante, il derby di Roma è sempre una grande attrazione per i turisti che visitano la Capitale d’Italia e per i tifosi provenienti da tutte le parti di Europa. Per questa festa dello sport, i cittadini di Roma diserteranno in massa gli spalti dell’impianto sportivo, ma chi invece risiede fuori dalle mura cittadine, ha dovuto organizzarsi per tempo il viaggio. Questo vale anche per i tifosi del West Ham, gemellati con i ragazzi della Curva Nord, che sono pronti a sbarcare in città già dalla giornata di domani, per godersi un weekend soleggiato, nella città più bella del mondo e vivere dal vivo lo spettacolo che solo il derby della capitale sa offrire.
I laziali si sa, sono una delle tifoserie più importanti del panorama europeo, ed è ormai una consuetudine ritrovarsi ad ogni derby, tifosi di altre squadre gemellate o in rapporti di amicizia, con i tifosi della prima squadra cittadina. Venuti da Londra con il solo scopo di divertirsi, al cospetto di tanti addetti ai lavori, colleghi poco informati sui fatti, queste manifestazioni – per la stragrande maggioranza dei casi – non sono altro che segnali di rispetto e amicizia verso gli originali tifosi della Lazio, da sempre contraddistinti da un animo sportivo e goliardico, unico e inimitabile. Un modo di fare tifo che ha fatto scuola in Italia e non solo.
Per garantire che tutto si svolgerà nel modo giusto da stasera inizierà la bonifica delle zone intorno allo Stadio e, augurandoci che non ci siano problemi di ordine pubblico e che la macchina organizzativa messa a punto dal prefetto Gabrielli funzioni a meraviglia, noi di laziochannel.it ci auguriamo che il derby della Capitale possa svolgersi in piena tranquilità per i pochi spettatori che saranno presenti allo stadio. Naturalmente il pensiero va anche agli amici anglosassoni, che si augurano di vedere una Lazio vittoriosa per potersi bere una (o forse più) pinte di birra insieme agli amici della Lazio.
Miro o Filip: una maglia per due
Domani alle ore 15 allo stadio Olimpico di Roma andrà in scena la partita più attesa della stagione, la partita che vale una stagione: il Derby della Capitale, Roma-Lazio. La stracittadina è una di quelle gare che può cambiare il volto di un’intera annata calcistica, in un senso o nell’altro: una vittoria ti può portare in paradiso, ma una sconfitta può farti scendere inesorabilmente verso l’inferno. Le due squadre arrivano a questa partita in maniera diametralmente opposta: la Roma, reduce dalla bella vittoria di Champions contro il Bayer Leverkusen è pronta a confermarsi e a riprendersi il primo posto in campionato, Inter e Fiorentina permettendo; la Lazio, nonostante la buona vittoria esterna sul campo del Rosenborg in Europa League, è reduce da due sconfitte consecutive in campionato, l’ultima delle quali con il Milan ha lasciato il segno sul morale di squadra e tifosi. La Roma è sicura delle proprie capacità, la Lazio è arrabbiata. Trasformare questa rabbia in qualcosa di positivo è il compito di mister Stefano Pioli. I due allenatori hanno tenuto coperte le ultime prove tattiche e per quanto concerne le formazioni c’è più di qualche dubbio. Uno su tutti in casa Lazio: chi sarà l’attaccante centrale, il terminale offensivo dei biancocelesti? Una maglia per due. Miroslav Klose, la leggenda, il kaiser biancoceleste, l’immortale tedesco capocannoniere della storia dei Mondiali di calcio. O Filip Djordjevic, il serbo ex Nantes che porta in dote la spaventosa media di un gol ogni 155 minuti, 13 gol in 34 presenze con l’aquila sul petto. A inizio settimana le scelte sembravano chiare: Klose era certo di una maglia, nonostante la prova più che opaca nella partita contro il Milan; il derby, come tutti i big match, sono roba sua. Ma la trasferta di Europa League sembra aver scombinato i piani di Pioli: con la doppietta al Rosenborg Djordjevic si è prepotentemente candidato a partire dal primo minuto. Dalla sua il serbo ha anche l’effetto cabala: con lui in campo dall’inizio la Lazio ha sempre vinto in questa stagione, 4 vittorie in altrettante presenze dal primo minuto. Matri sembra non avere chance, il ballottaggio è ridotto a Miro e Filip.
Pioli ha una bella gatta da pelare, ma sarà sicuramente felice di avere un problema del genere.
Giulio Piras
L’agente di Breno: “Difficile che possa trasferirsi in Italia”
Nelle ultime ore hanno iniziato a circolare voci su un probabile ritorno di fiamma di Tare per Breno. Il giocatore brasiliano, già un po’ di tempo fa, è stato vicino ai biancocelesti. Per smentire un’eventualità del genere è intervenuto ai microfoni di calciomercato.it Alexandre Soares. L’agente del calciatore ha dichiarato: “Nessuna possibilità che da gennaio possa giocare nella Lazio. In Brasile si trova benissimo, ha tre anni di contratto con il San Paolo e la sua volontà è quella di rispettare l’accordo con il suo attuale club”.
Hoedt e Kishna convocati con l’Olanda Under 21
Buon periodo per Wesley Hoedt e Ricardo Kishna. I due giovani biancocelesti sono stati convocati dal tecnico Remy Reynierse per il doppio impegno dell’Under 21 Olandese. I giovani tulipani, il 12 ed il 17 novembre prossimi, scenderanno in campo per affrontare la Bielorussia e la Slovacchia, match valevoli per gli Europei Under 21 del 2017.
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Primavera, Lazio-Avellino 8-1. Inzaghi scaccia i fantasmi con una goleada, irpini in gol col portiere!
Latina, Frosinone, Empoli: un punto in tre partite, soprattutto tre sconfitte che avevano costretto la Lazio Primavera alla peggior partenza in campionato dal 2006. Serviva una vittoria straordinaria per ritrovare convinzione e morale, ed è arrivata al “Fersini” contro l’Avellino. Clamoroso 8-1, Palombi di nuovo implacabile in zona gol e sorriso ritrovato in casa Lazio. Ora servirà far fruttare queste nuove energie per il primo grande appuntamento dell’anno, la Supercoppa da giocare sabato prossimo in casa del Torino.
FORMAZIONI – Simone Inzaghi torna all’antico con un 4-3-3 con Manoni in posizione avanzata, Rossi e Palombi a completare il tridente, Folorunsho titolare a centrocampo e Calì e Rokavec in panchina, con la coppia centrale difensiva composta da Mattia e Quaglia. Modulo speculare per l’Avellino che si gioca la carta del tridente Trentin-Pizi-Ventola.
LAZIO ARREMBANTE – I biancocelesti partono a testa bassa desiderosi di dimenticare gli ultimi passi falsi. Palombi si avventa su ogni pallone, ma al 9′ è Folorunsho ad avere l’opportunità migliore con la sua deviazione che manca di poco il bersaglio. Sono proprio gli inserimenti di Folorunsho a creare i maggiori problemi agli irpini, che al 25′ rischiano di nuovo di capitolare, ma pur essendosi ben posizionato in area, la conclusione del centrocampista non trova il bersaglio.
FINALMENTE CONCRETI – E’ il preludio al gol e a sbloccare il risultato è Simone Palombi: al 29′ un cross di Manoni viene solo sfiorato da Bentivogli, e per il bomber laziale è un gioco da ragazzi ribadire in rete. La Lazio sembra sbloccarsi anche mentalmente, e Palombi è letteralmente inarrestabile. Dopo aver sfiorato il gol su punizione, al 36′ serve un pallone d’oro per Murgia, che sigla il raddoppio con un preciso colpo di testa. Paura prima dell’intervallo su un duro intervento su Folorunsho, ma il centrocampista laziale può continuare la sfida senza problemi.
GOLEADA NELLA RIPRESA – Stavolta non ci sono brutte sorprese, come nel match col Frosinone che ha visto la Lazio capitolare proprio quando sembrava in pieno controllo della partita. Nel giro di 7′ si scatena Alessandro Rossi, che realizza una doppietta prima su un assist perfetto di Manoni, poi capitalizzando una nuova iniziativa dell’infaticabile Palombi. Che al 22′ si ritaglia un nuovo, meritatissimo momento di gloria personale andando in gol su perfetto invito di Murgia. La Lazio gioca di nuovo ai livelli dell’anno scorso, un’orchestra che non sbaglia una nota, e al di là dei gol è questo il dato che deve far più ben sperare Inzaghi.
STRAVAGANZE FINALI – La Lazio però vuole sfogare la rabbia delle partite precedenti e si “mangia” l’Avellino anche nel finale. Calì subentrato nella ripresa timbra il cartellino con il gol al 35′, quindi Palombi al 37′ (l’attaccante chiude con una favolosa tripletta) e Collarino al 39′ portano la Lazio ad otto. Sbalorditivo, e così quando 3′ dopo l’Avellino può usufruire di un calcio di rigore, gli irpini regalano una passerella al portiere Bentivogli, che dal dischetto non sbaglia. 8-1, stravaganze e follie di una Lazio Primavera finalmente tornata alla vittoria. E ora la Supercoppa.
Fabio Belli
IL TABELLINO
LAZIO-AVELLINO 8-1
Marcatori: 29′ Palombi (L), 36′ Murgia (L), 50′ Rossi (L), 52′ Rossi (L), 67′ Palombi (L), 80′ Calì (L), 82′ Palombi (L), 83′ Collarino (L), 87′ rig. Bentivogli (A)
LAZIO (4-3-3): Matosevic; Dovidio, Mattia, Quaglia, Germoni (60′ Collarino); Murgia, Borecki (53′ Cardoselli), Folorunsho; Palombi, Rossi (53′ Calì), Manoni. A disp.: Lazzari, Cardelli, Cinti, Cotani, Pedrazzini, Rokavec, Bezziccheri, Nolano, Borrelli. All. Inzaghi
AVELLINO (4-3-3): Bentivogli; Cozzolino, Rizzo, Alcorace, Cardellicchio; Guernera (51′ Caggiano), De Feo, Porro (60′ Asvestopoulos); Trentin, Pizi (51′ Garaffa) , Ventola. A disp. Colella, Cheikh Adama, De Luca, Scognamiglio, Giardino, Tufo, Meringolo, De Rosa. All. Iezzo.
ARBITRO: Boggi.
ASS.: Iovine- Capaldo.
NOTE. Ammoniti: 25′ Porro (A), 35′ Alcorace (A), 66′ Cardoselli (L). Recupero: 1′ pt
Vocalelli: “Le assenze dei giallorossi potrebbero favorire la Lazio”
Alessandro Vocalelli, direttore del Corriere dello Sport, è intervenuto alla trasmissione televisiva 1900tv per parlare del derby di domenica: “Fisicamente ci arriva meglio la Lazio, nel centrocampo della Roma non ci dovrebbero essere due dei tre elementi titolari (comunque convocati dal tecnico giallorosso, ndr). Però dal punto di vista psicologico è favorita la squadra di Garcia, perché i biancocelesti intorno hanno tante pressioni e potrebbero essere preoccupati. Il problema della Lazio è che è troppo discontinua quest’anno, anche per colpa dei tanti infortuni. Credo sia una questione psicologica. Le responsabilità non sono certo di Pioli, credo che la colpa sia soprattutto della società. Non è ammissibile che dovendo giocare i preliminari di Champions non si faccia un mercato vero, puntando solo sui giovani. Nella squadra manca sicuramente un vice Biglia“. Sullo sciopero delle due tifoserie: “Un derby senza curve, e di conseguenza senza spettacolo, è impensabile e deprimente. Però è una protesta civile che bisogna accettare e rispettare”.
I convocati di Garcia: c’è anche De Rossi
Al termine della seduta di rifinitura di questa mattina il tecnico Rudi Garcia ha scelto i convocati per la gara di domani che vedrà i giallorossi impegnati nel derby contro la Lazio. A differenza delle voci della vigilia, che vedevano in “forse” tre uomini della compagine romanista, nessuna defezione almeno tra le convocazioni. Questa la lista dei 26 giocatori diramata dall’allenatore giallorosso.
Portieri: Bogdan Lobont, Wojciech Szczesny, Morgan De Sanctis;
Difensori: Antonio Rüdiger, Lucas Digne, Leandro Castan, Sisenando Douglas Maicon, Norbert Gyömbér, Palmieri Dos Santos Emerson, Konstantinos Manolas;
Centrocampisti: Radja Nainggolan, Daniele De Rossi, Seydou Keita, William Vainqueur, Alessandro Florenzi, Salih Uçan, Jose Machin, Umar Sadiq;
Attaccanti: Juan Manuel Iturbe, Edin Džeko, Mohamed Salah, Iago Falque, Ezequiel Ponce, Yao Kouassi Gervinho, Abdullahi Nura.
Zeman: “Il derby è la partita dei tifosi, loro non possono mancare”
Non cambia mai, passano gli anni ma il suo pensiero rimane sempre lo stesso. Il tecnico Zdenek Zeman, che ha seduto su entrambe le panchine, continua a sostenere che la stracittadina è una partita come tutte le altre. L’allenatore ceco ha rilasciato un’intervista al Corriere Tv, queste le sue parole. Ora allena il Lugano: “Qui ho trovato la pace”. Domenica a Roma c’è il derby, lei lo conosce bene, dalla panchina ne ha vissuti ben dodici: “Per me resta una partita come tutte le altre. Il campo è lo stesso, il pallone è lo stesso, l’arbitro è lo stesso. Piuttosto il discorso è un altro”. L’Olimpico sarà deserto, le curve saranno vuote a causa dello sciopero indetto dalle tifoserie per protestare contro le disposizioni del prefetto di Roma Franco Gabrielli: “La stracittadina è la partita per e dei tifosi. Senza di loro non esiste derby. A Roma è una partita molto sentita, mi dispiace che questa volta le curve restino deserte. Credo che il calcio sia dei tifosi”. Oltre ai tifosi mancherà anche il suo pupillo Francesco Totti: “Finché si sente di essere utile giusto che continui, anche se poi decidono di tenerlo in panchina. Due anni fa gli suggerii di lasciare finché era il numero uno ma lui ama la Roma e vuole restarci finchè potrà”. Cosa pensa dell’attuale serie A: “Il campionato italiano è diverso dagli altri. In questa stagione non c’è una squadra superiore alle altre, è molto equilibrato”.
CONFERENZA – Pioli: “Vogliamo vincere, e basta! Che peccato non vedere certe coreografie….”
Eccoci che, dopo una serie di alti e bassi da metà agosto ad oggi, siamo giunti al derby. A Roma si sa, è una partita che vale ben oltre i tre punti, che comunque mai come ora risultano fondamentali per entrambe le squadre. Domani ci si gioca la supremazia cittadina che, sulle sponde del Tevere, vale quasi come un trofeo. Pioli lo sa, ha imparato a conoscere Roma in tutte le sue sfaccettature anche quelle più contorte. Essere tornati a vincere in trasferta è passato (forse troppo) in secondo piano…ma che volete “Il derby è il derby”…..e allora via, si comincia.
Queste le parole del mister in conferenza stampa.
Quanto conta questo derby?
“Conta tanto. Siamo arrivati a questo momento quando non siamo soddisfatto della classifica. Conta per classifica, e tanto altro.”
Ha spesso detto “per diventare grandi ci manca poco”. Siete pronti?
“Io credo di sì. Ci credo io e ci credono i miei giocatori. Sono obiettivo ed analizzo tutto, è troppo facile credere nella squadra quando vince, è più difficile ora. Ma io ho fiducia nei miei ragazzi, dobbiamo dimostrarlo domani. Ritrovare la vittoria ci ha fatto bene, i ragazzi hanno la giusta miscela di carica e serenità”.
Tagliavento come arbitro, cosa pensa?
“So che in passato ci sono state delle situazioni non favorevoli per la Lazio. Ma sono altrettanto convinto che sia uno dei migliori”.
Derby senza curve…?
“È un peccato perché ricordo l’anno scorso. Coreografie, soprattutto dei nostri tifosi, splendide. Non so come si possa risolvere, ma qualcosa va fatto. Credo sia più semplice di quanto si stia facendo pensare. Basta portare allo stadio solo i veri tifosi….”.
Ha scelto la formazione ? Qualcuno in campo giovedì lo ha convinto particolarmente?
“Sto facendo tutte le valutazioni, solo oggi ci alleneremo tutti insieme. Giovedì parecchi mi sono piaciuti, devo però capire quanto la partita sia ancora nelle gambe”.
È la partita più delicata della sua esperienza alla Lazio?
“In tutte le stagioni ci sono delle partite della svolta, questa può esserla”.
Grandi ali della Roma, Radu basso a sinistra?
“Sono sicuro che la Roma sia una squadra forte, ma credo che anche noi lo siamo. Loro vogliono vincere, ma noi non lo vogliamo meno”.
Florenzi, Maicon e De Rossi sono convocati, solo pretattica?
“Hanno investito tanto, ed hanno l’obbligo di vincere qualcosa questa stagione. Il loro monte ingaggi è molto più altro del nostro, ma mai come in un derby il risultato esula da ogni pronostico”.
Si può diventare grandi anche difendendosi e ripartendo?
“Certo. Sicuro noi abbiamo la nostra mentalità, ma consci delle forze e dei difetti avversari, si può far leva anche con quelle”.
La Roma gradisce chi la affronta a viso aperto…
“Ogni allenatore deve dettare la propria strategia alla squadra. Abbiamo certe caratteristiche che vogliamo sfruttare. Dobbiamo lavorare da squadra, e pressarli, che sia alti o bassi”.
I due derby dello scorso anno le hanno insegnato qualcosa ?
“Sicuramente ogni partita ti dà delle indicazioni. Non siamo riusciti a raccogliere quanto meritavamo. Riuscire a stare dentro alla partita per 95′ nei derby è fondamentale. Le partite si decidono sugli episodi, specialmente in partite come domani. Ogni pallone non “può essere” quello decisivo, lo è”.
Lo stadio semivuoto condizionerà le squadre?
“È un dispiacere e non farà bene a nessuno. Ma l’importanza della gara la si sente e la si percepisce ugualmente. Sarà una gara equilibrata da vivere per 95 minuti”.
Senza la sconfitta nel derby di ritorno, la Lazio sarebbe arrivata seconda. Ci pensa mai?
“Se mio nonno non avesse avuto…….. Non ci pensiamo. Abbiamo ottenuto ciò che abbiamo meritato. Pretendo il massimo come sempre, ma non mi guardo mai indietro. Con i se e con i ma non si va avanti”.
La Lazio avrebbe meritato il secondo posto?
“I risultati non mentono mai. Ora ci concentriamo sul presente e sul futuro”.
Dopo il Milan ha detto “penso già al derby non all’Europa League”. Perché?
“Nessuna paura di perdere il bandolo della matassa. Un allenatore maturo sa individuare i momenti giusti per dire determinate cose. Abbiamo preparato bene la partita di giovedì”.
A centrocampo vertice alto o basso a centrocampo?
“Giocheremo in 11, e dovremo farlo da squadra. Poi le posizioni contano poco…”
Chi secondo lei sarà l’uomo derby? Parolo?
“Tutti possono essere decisivi, l’importante è che sia dei nostri. Parolo sta bene, si è allenato in settimana, penso che possa essere disponibile”.
Stefano Gaudino
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L’AVVERSARIO DI TURNO – La Roma: Garcia perde tasselli importanti a centrocampo
La vittoria di Trondheim è stata sicuramente importante per il passaggio del turno e ha dato sicuramente un po’ più di serenità ai ragazzi di mister Pioli, ma in casa Lazio ancora si può dire che il momento delicato sia passato…anzi…le due sconfitte, contro Atalanta e Milan (senza contare quelle di Napoli e Verona) hanno lasciato ancora un bel po’ di delusione, e ora la situazione rischia di farsi ancora più delicata, perchè tra 24 ore c’è una partita molto difficile contro gli avversari di sempre: la Roma.
Vincere domani è importantissimo non solo per dare una immensa gioia a una piazza che è al quanto disorientata da questa altalena di risultati dei biancocelesti, ma anche eprchè in un campionato livellato come quello di quest’anno…sarebbe un delitto non approfittarne e la partita di domani può essere quella rampa di lancio verso le stelle….dove appunto possono osare solo le aquile. “Il derby vale più del doppio” aveva tuonato Stefano Pioli dopo la partita con il Milan, quasi snobbando l’imminente partita contro il Rosenborg, e questo fa fa capire quanto la partita di domenica sia importante per la squadra biancoceleste e come si stiano preparando al massimo per regalare questa gioia ai loro tifosi…
Questa è LA partita in cui la Lazio ora più che mai deve essere Brutta Sporca e Cattiva…dimostrare che quella squadra che incantava tutti nella scorsa stagione non è scomparsa…ma c’è sta solo facendo più fatica del solito a emergere…ma c’è…è viva…sotto quel mucchio di ceneri che i risultati hanno portato…sta a lei dimostrare che le ceneri non sono solo polvere accumulata ma un terreno fertile per rinascere…
Vai Lazio, domani è la tua occasione, scrivi un nuovo bellissimo capitolo della tua storia e non dimenticare: NESSUNO PUO’ FERMARE IL VENTO (cit.), devi solo capirlo.
IL CAMMINO DEI GIALLOROSSI – I cugini giallorossi stanno avendo per ora un ottimo per corso, che li ha portati ad accumulare 23 punti in undici giornate raggiungendo così il terzo posto in classifica. La squadra, dopo un inizio balbettante che ha fatto infuriare e non poco i tifosi giallorossi (unico momento esaltante è la vittoria contro una Juventus in profonda crisi) concluso con il pareggio contro il Sassuolo (2-2) e la sconfitta contro la Sampdoria (2-1), da quel momento la Roma ha ripreso a ottenere per buoni risultati e a partire dalla gara contro il Carpi (5-1), hanno vinto cinque partite consecutive (appunto Carpi, Palermo, Empoli, Fiorentina, Udinese), non delle corazzate ma sufficienti per dare quella serenità che gli occorreva. Poi però la tosta battuta d’arresto contro l’Inter di Mancini, che, grazie al gol di Medel, ha superato proprio la la formazione di Trigoria in classifica. La vittoria con il Bayer in champions ha dato ulteriore fiducia ma….a caro prezzo: a 24 ore dal derby, Rudi Garcia teme di perdere di perdere altri pezzi pregiati del suo centrocampo. Nonostante i giallorossi abbiano vinto contro il Leverkusen, anche a Trigoria non si respira un aria tranquilla: Garcia deve assolutamente vincere domenica per riscattare la sconfitta di San Siro.
COME SCENDERANNO IN CAMPO – Szczesny tra i pali, vista l’assenza di maicon Maicon a destra torna tra i titolari il greco Torosidis, mentre Digne si collocherà regolarmente a sinistra, Manolas e Rudiger saranno i centrali difensivi. Grossi problemi a centrocampo per Rudi Garcia con molti dubbi e assenze da dover fronteggiare: vista l’assenza di Pjanic, il tecnico avrebbe voluto far avanzare Florenzi sulla linea dei centrocampisti, ma ha accusato un problema fisico che lo mette in dubbio per domenica (anche se sta forzando il recupero per cercare di essere disponibile). Il jolly di Garcia doveva costituire insieme a Nainggolan doveva la coppia di intermedi, anche se nelle ultime ore pare che anche il belga sta tenendo in ansia il tecnico francese visto che oggi anche lui è alle prese con un problema fisico (si parla di un versamento al ginocchio sinistro). Unico sicuro del posto è quindi il recuperato Keita che farà da schermo davanti la difesa (assente De Rossi a causa di un ematoma alla coscia sinistra), il maliano però non è al 100% visto che si è aggregato al gruppo soltanto da una settimana dopo più di un mese di assenza. L’alternativa è schierare rare Vainqueur. Più difficile immaginare Uçan, sulla carta il sostituto naturale di Pjanic ma fin qui sistematicamente ignorato dall’allenatore. Dzeko sarà ancora la punta centrale, con Salah e Gervinho (o Iago Falque) sulle fasce. A 24 ore dal fischio d’inizio, non resta che aspettare.
Squalificati: Pjanic
Indisponibili: Totti, Strootman, De Rossi e Maicon
Ballottaggi :Rudiger 60% – Castan 40%; Florenzi 60% – Vainqueur 40%; Gervinho 65% – Falque 35%
Marco Lanari
CONFERENZA – Rudi Garcia: “Il derby senza pubblico è triste. Lazio per lo scudetto? No comment”
Alla vigilia del derby della Capitale Roma Lazio, ha parlato in conferenza a Trigoria l’allenatore giallorosso Rudi Garcia. Ecco quanto ha detto:
Mister come sta la Roma?
“Stiamo bene e siamo molto motivati”.
La Roma rispetto lo scorso anno segna di più, cosa è cambiato?
“Niente”
Florenzi e Maicon come stanno?
“Oggi hanno fatto una parte col gruppo e una parte differenziato. Valuterò domani”.
De Rossi come sta?
“Anche lui è convocato”.
Keita e Nainggolan?
“Entrambi convocati”.
Sarà un derby con poco pubblico, cosa si sente di dire?
“Tutto ciò è triste ma non ci posso fare nulla”.
Come si sente psicologicamente la Roma?
“La Roma sta bene. Oggi il contesto è totalmente differente, siamo in casa e vogliamo vincere la partita perché vogliamo tornare in vetta alla classifica”.
La Lazio ha lasciato molti uomini a riposo, può essere questo un vantaggio?
“Mah, nemmeno troppo. Anche loro pur avendo fatto molto turnover, hanno comunque impiegato diversi giocatori che forse domani non saranno al 100%”.
La Lazio può essere una pretendente al titolo?
“Non parlo degli avversari. Li studiamo ma non commento lo stato di forma degli avversari”.
Dal nostro inviato a Trigoria
Davide Sperati
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ROAD TO DERBY – Ecco il programma della squadra biancoceleste ora per ora
Il Corriere dello Sport nell’edizione odierna stila il programma di oggi e domani della squadra di Pioli. Ecco cosa faranno i biancocelesti prima di scendere in campo per l’attesissimo derby alle ore 15:00.
IL PROGRAMMA DI OGGI
-14:00 Conferenza di Pioli;
-16:00 Tutta la squadra a merenda con le delizie preparate dal cuoco Giocondo;
-17:00 Video riunione organizzata dal match analyst Enrico Allavena per analizzare la Roma;
-18:00 Allenamento a porte chiuse;
-20:15 Cena nella Club house di Formello;
-23:00 Tutti a dormire nella foresteria del centro sportivo.
IL PROGRAMMA DI DOMANI
-8:00 Suona la sveglia;
-8:30 Colazione a base di zuccheri con a scelta latte, caffè o thé, mentre per dessert ciambella o crostata di marmellata;
-10:30 Risveglio muscolare;
-11:30 Pranzo anticipato;
-12:45 Riunione tecnica in cui Pioli svela ai suoi giocatori l’11 titolare e gli ultimi dettami tattici;
-13:15 Partenza in pullman da Formello per raggiungere lo stadio.
MERCATO – Vice De Vrij, la Lazio cerca in Brasile. E su Breno…
Per sostituire l’infortunato De Vrij (che, secondo le ultime stime, dovrà star fermo tra i 6 e gli 8 mesi), la Lazio sembra orientata a pescare in Brasile, precisamente al Corinthians: oltre a Felipe, infatti, nel mirino dei biancocelesti c’è anche Carlos Gilberto Nascimento Silva, in arte Gil. Classe ’87, dopo un’esperienza poco edificante in Francia con la maglia del Valenciennes, si è subito riscattato, divenendo, a partire dal 2013, uno dei pilastri del club carioca. Stando a quanto rivela il portale ‘Uol’, se vorranno portarselo a casa, dovranno battere la concorrenza dell’Udinese. Il suo contratto è stato recentemente rinnovato fino al 2019, ma, in caso di una nuova chiamata dall’Europa, non opporrebbe un rifiuto: già in estate, infatti, era stato vicinissimo all’approdo al Wolfsburg, sfumato proprio all’ultimo momento.
Rimanendo in tema di brasiliani, sembrano essere invece prive di fondamento le voci che volevano la Lazio nuovamente sulle tracce di Breno. Ricorderete tutti la storia del suo mancato passaggio in biancoceleste, con il pre-contratto per 4 anni firmato nella primavera 2012 poi reso nullo per la condanna a 3 anni e 9 mesi di prigione per l’incendio doloso appiccato alla sua abitazione. Ebbene, lo scorso dicembre, il classe ’89 è tornato in libertà e si è accasato al San Paolo, club in cui ha mosso i primi passi. E, nella giornata di ieri, è circolata la voce di un nuovo interesse dei capitolini, puntualmente smentita, ai microfoni de ‘lalaziosiamonoi’, dall’agente del giocatore: “Non ho avuto contatti con la Lazio. Breno è sotto contratto con il San Paolo e, se sono interessati, i biancocelesti dovrebbero fare un’offerta. A loro il giocatore piace, sin da prima del problema avuto in Germania. Ma da allora non li ho più sentiti“. Vero e proprio pallino di Tare, Breno sembra essere rinato nel club carioca, dove ha collezionato finora 5 presenze e 1 gol, oltre ad alcuni infortuni: “Ha avuto un problema al ginocchio – ha concluso il procuratore – e ieri ha subito un intervento chirurgico, rientrerà tra 4 settimane. Sono certo che tornerà ai massimi livelli: quest’anno ha giocato a volte non al top, anche da centrocampista, risultando il migliore in campo nonostante non fosse il suo ruolo. Una volta al 100%, giocherà sicuramente al massimo“. Lo spera anche la Lazio, che continua a seguire quel difensore insuperabile di testa e elegante di piede e si augura che ora, a 26 anni, nel momento clou della carriera, il destino gli restituisca ciò che gli ha tolto in una notte di follia…
STATISTICHE – Felipe Anderson, che numeri!
Arrivato a Roma infortunato, dopo una stagione in panchina, è esploso lo scorso anno. In questo primo scorcio di campionato non è riuscito ad avere quella continuità che tutti gli chiedono per fare il definitivo salto di qualità. Parliamo di Felipe Anderson, fiore all’occhiello della Lazio di Pioli, a cui tifosi e società si affidano per dare lo sprint decisivo al campionato, a partire dal derby di domani. Statistiche alla mano, il brasiliano è stato spesso decisivo nell’ultimo anno. Lo dicono i numeri: 17 gol e ben 16 assist in 74 presenze. Cifre importanti che attestano le qualità del ragazzo. Con la speranza che questi numeri possano raddoppiarsi a fine stagione.