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Biglia, Buffon, Hamisk e gli altri capitani di A uniti per l’UNICEF

Fino a mercoledì 18 novembre sarà attiva un’asta benefica online delle magliette dei capitani delle squadre della Serie A TIM a favore dell’UNICEF per i bambini del Nepal che lo scorso aprile sono stati colpiti da un devastante terremoto.

Biglia, Buffon, Totti, Hamsik, Vargas, Ranocchia, Toni, GIik, Abbiati, sono solo alcuni dei tanti capitani delle squadre di calcio della Serie A TIM che hanno deciso di donare la propria maglietta e partecipare  all’asta.

E’ possibile sostenere l’UNICEF e partecipare a questa gara di solidarietà collegandosi al sito: https://www.charitybuzz.com/

Lo scorso maggio, nell’ultima giornata di campionato della Serie A TIM della stagione 2014/2015, i capitani delle squadre di calcio hanno apposto sulla propria divisa la fascetta dell’UNICEF per ricordare il dramma dei bambini del Nepal e hanno donato le magliette all’UNICEF.

I terremoti di magnitudo 7,8 e 7,3 che hanno colpito il Nepal il 25 aprile e il 12 maggio hanno avuto effetti devastanti sul paese: quasi  9.000 persone hanno perso la vita e 22.400 sono rimaste ferite, più di 600.000 case sono state distrutte e quasi 300.000 danneggiate.  A sei mesi dopo il terremoto, il paese ha lentamente cominciato a muoversi verso la ripresa e la ricostruzione. Tuttavia, data l’enormità dell’impatto e dei danni subiti, c’è ancora molto da fare, anche in vista del prossimo inverno: quasi 60.000 persone rimangono in 120 siti per sfollati, l’85% dei quali non sono adatti a sopportare la stagione fredda.

In questi mesi, l’UNICEF in Nepal ha vaccinato 537.081 bambini tra i 6 mesi e i 5 anni contro morbillo, rosolia e poliomielite; garantito l’approvvigionamento idrico di emergenza per 655.910 persone; creato 1.568 Centri temporanei di apprendimento per 141.600 bambini, formato 4.593 insegnanti e distribuito a 587. 330 bambini kit scolastici e per lo sviluppo della prima infanzia. 16.094 bambini hanno beneficiato di 226 spazi protetti a misura di bambino.

Sull’olandese Vlaar l’interesse di altre squadre

Con De Vrij fuori dai giochi ancora per molto tempo nel prossimo mercato di gennaio per la Lazio la priorità assoluta è la ricerca di un difensore centrale. Molti i nomi elencati sul taccuino del ds biancoceleste Igli Tare. In prima fila c’è sempre il brasiliano Douglas, il difensore del Dnipro ha una valutazione di 5 milioni di euro. Subito dopo però c’è Ron Vlaar – l’olandese compagno di reparto nella nazionale orange di Stefan De Vrij – svincolatosi lo scorso giugno dall’Aston villa e già nei programmi della società capitolina nelle precedenti finestre di calciomercato. A quanto scrive il Daily Mail però quella biancoceleste non è l’unica società interessata al giocatore. Infatti sull’olandese c’è l’attenzione degli inglesi dell’Everton che però presenteranno un’offerta solo dopo aver valutato le condizioni fisiche del giocatore, che tra l’altro restando nei nostri confini nazionali piace anche all’Inter.  In secondo piano i vari Heurtaux dell’Udinese, N’Koulou in scadenza con il Marsiglia, Terziev del Ludogorets e Matip dello Schalke04.

I precedenti di Lazio-Palermo

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Dopo la sosta per le nazionali domenica torna il campionato. Allo stadio Olimpico i biancocelesti affrontano il Palermo. La squadra di Pioli, alla luce delle ultime tre sconfitte in altrettanti incontri, è chiamata a dimostrare di aver superato il periodo negativo ed a fornire una prova di forza per non cadere nelle sabbie mobili di un anonimo campionato. Di fronte, la squadra rosanero, fresca della nomina del nuovo allenatore Ballardini, chiamato da Zamparini per sostituire l’ex tecnico Iachini, sollevato dall’incarico a dispetto di una piazza ed una squadra alquanto scioccati dalla decisione societaria.

Quello di domenica prossima sarà il 49° incontro disputato in Serie A tra le due formazioni: nei precedenti scontri 21 sono state le vittorie della Lazio, 11 i pareggi e 16 i successi dei rosanero; le reti totali dei biancocelesti sono 85, 58 quelle del Palermo. 25 le sfide disputate nella Capitale: 16 i successi dei padroni di casa (l’ultimo, 2-1 nello scorso campionato), 5 i pareggi (l’ultimo, 0-0 nel 2011-2012) e 4 le vittorie della squadra ospite (l’ultima, un 1-2 della stagione 2007-08). Le reti realizzate dai biancocelesti sono 52 mentre quelle del Palermo 18. Il primo confronto fra le due formazioni risale al 25 settembre del 1932: 1-1 finale con reti di Fantoni e Ruffino; l’ultimo invece, è quello della scorsa stagione dove la Lazio si impose 2-1 grazie alle reti di Mauri e Candreva, che ribaltarono l’iniziale vantaggio dei rosanero firmato da Dybala. La vittoria più larga dei biancocelesti risale al 7 maggio del 1950: 5-0 con reti di Penzo, Remondini, Flamini, Sentimenti III, Puccinelli; quella del Palermo un 5-1 nel 2012 con goal di Barreto, Donati, Silvestre, Budan, Miccoli e Kozak per il gol della bandiera biancoceleste.

Per i due tecnici un ritorno al passato: Pioli allenò i rosanero nella stagione 2011-12 ma venne subito allontanato dal fumantino Zamparini dopo l’eliminazione dai preliminari di Europa League; Ballardini invece arrivò alla Lazio proprio al termine della prima esperienza del tecnico ravennate nel capoluogo siciliano. L’allenatore si legò ai biancocelesti con un contratto di due anni più un’opzione per il terzo. Appena arrivato a Roma vince la Supercoppa Italiana battendo l’Inter a Pechino, ma in campionato la sua squadra non riesce ad esprimersi come dovrebbe e si ritrova a lottare per non retrocedere, ed in seguito ad una sconfitta interna con il Catania viene sollevato dall’incarico a favore di Edy Reja, che riuscirà a condurre la squadra romana ad una salvezza insperata.

EURO 2016 – Lulic: “C’è rammarico, ma quel rigore…”

La sconfitta arrivata contro l’Irlanda brucia ancora nei cuori di tutto il popolo Bosniaco. Nella gara di ritorno dei playoff la nazionale allenata da Baždarević si è dovuta inchinare alla doppietta di Walters. Protagonista della partita anche Senad Lulic che ha voluto rilasciare un’intervista a Sport.ba:” Siamo rammaricati per come è andata la partita, visto che non abbiamo messo in pratica il gioco che volevamo e non abbiamo scusanti per questo. Anche se il rigore, a parer mio molto discutibile, non ci ha aiutato.” L’esterno ha poi commentato il suo stato d’animo e quello dei suoi compagni: “Siamo ovviamente tristi e delusi ma dobbiamo subito rialzare la testa e non pensarci troppo. Continuare a pensare all’eliminazione sarebbe un grande errore“. Conclude poi sulle qualificazioni ai Mondiali del 2018: “Con il nostro allenatore abbiamo intrapreso una buona strada anche con buoni risultati, manca ancora tanto ai mondiali ma con fiducia e lavoro potremo avere successo“.

Orizzonti italiani per Zarate

Secondo quanto riportato da GazzettaTV, l’ex centravanti della Lazio, Mauro Zarate, attualmente in forza al West Ham, ha dato mandato ai suoi agenti di allacciare rapporti di mercato con squadre italiane, nella speranza di un clamoroso ritorno nella nostra serie A. Nel corso della prima esperienza nel nostro campionato l’attaccante ha giocato con Lazio ed Inter, dove ha raccolto risultati alterni. Ma la voglia del giocatore argentino di ritornare a misurarsi nel Bel Paese è sempre stata forte e l’entourage del calciatore ha già allacciato contatti con Genoa, Torino e Verona.

CASO LOTITO PETKOVIC – Ecco le ultime

AGGIORNAMENTO ORE 15:00 – L’avvocato di Petkovic Otello Pontini ha dichiarato in esclusiva ai nostri microfoni: “Purtroppo ancora nessun accordo tra le parti in causa. Aspettiamo di vedere cosa succederà nella prossima udienza che il giudice Sabatini ha fissato il  23 dicembre”.

Lotito-Petkovic: continua la querelle tra il presidente della Lazio e il commissario tecnico della nazionale svizzera, “licenziato per giusta causa” il 4 gennaio 2014 proprio per aver firmato per la federazione elvetica senza aver avvertito la società capitolina, almeno stando a quanto sostiene il patron capitolino. A presentare ricorso non solo Petkovic, ma anche il suo vice Manicone e l’ex preparatore atletico Rongoni. L’ex allenatore biancoceleste ha chiesto il risarcimento delle sei mensilità che gli sarebbero spettate fino alla fine del contratto e poi per i danni d’immagine e morali.  In queste ore si sta tenendo a Tivoli l’udienza. Intervistato in esclusiva dal nostro inviato, l’avvocato di Lotito Gian Michele Gentile ha commentato: “Non ci sono ammissioni dei mezzi di prova. Dobbiamo stabilire quanti sono i testimoni”. Seguiranno aggiornamenti…

Varela-Lazio risponde l’agente

AGGIORNAMENTO ORE 14:30 – Lalaziosiamonoi.it ha contattato l’agente di Varela, il quale ha affermato di aver proposto il suo assistito a diverse squadre italiane tra cui anche la Lazio: “Al momento non abbiamo ricevuto nessun interesse da parte della società biancoceleste, anche perché il valore del difensore si aggira intorno ai 4 milioni di euro e da quanto ho capito la Lazio vorrebbe investire una quota minore”.

Giostra di nomi in casa Lazio per quanto riguarda il reparto arretrato. Il ds Tare ha in agenda diversi profili di difensori che potrebbero far caso a Pioli. Douglas è in cima ai desideri ma il Dnipro continua a sparare alto (7-8 milioni), poi c’è N’Koulou del Marsiglia, forse il profilo di maggior spessore: il giocatore è in scadenza ed è deciso a non rinnovare, il club però per farlo partire a gennaio chiede 8 milioni di euro. Il Marsiglia in ogni caso lo perderebbe a zero a febbraio ma la Lazio ne ha bisogno subito ed ecco che il club francese punta a monetizzare l’operazione più possibile. Affianco a questi due nomi si affaccia anche quello di Fernando Varela, giocatore portoghese in forza alla Steaua Bucarest. Lui è il nome forte in questo momento perchè è in scadenza a giugno e gennaio si può liberare a prezzo di saldo. Dalla Romania, secondo indiscrezioni della nostra Redazione, lo danno in partenza con destinazione S.S. Lazio.

Conte: “L’Italia può dar fastidio a tutti”

«All’Europeo possiamo, anzi dobbiamo essere al livello delle più grandi. Ribadisco la mia convinzione: l’Italia può dare fastidio a tutti». Antonio Conte, a poche ore dall’ultima amichevole dell’anno, torna a far professione di ottimismo per la sua nazionale. «È un vero peccato giocare questa sera e poi dover ritrovare la squadra fra quattro mesi, mi fa rabbia», ha detto nell’intervista prepartita a RaiSport, nell’ambito dell’esclusiva tv pubblica-Figc. «Avevamo trovato una continuità, un gioco, una squadra che entusiasma il suo pubblico». Dopo l’impegno di questa sera contro la Romania, il nuovo appuntamento sarà a marzo per una doppia sfida contro Germania e Spagna. «Ora 4-5 squadre grandi sono davanti, ma la mia nazionale è destinata a crescere. Sono convinto che daremo fastidio a tutti», ha aggiunto il ct, che ha anche spiegato il motivo del ‘cambio di passo’ nel rapporto con l’azzurro. «Sì, in un certo modo ora sento davvero mia questa squadra. La semifinale all’Europeo? Sarebbe un bel traguardo, ma perchè no la finale? – la conclusione – un risultato del genere mi aiuterebbe ad andare verso la scelta giusta sul contratto».

Vice De Vrij, la Lazio guarda anche in Ungheria. E su N’Koulou…

Continua in casa Lazio la ricerca frenetica di un difensore centrale per ovviare all’assenza dell’infortunato De Vrij. Secondo quanto rivela ‘Il Tempo’, al vortice di nomi circolati in questi giorni si sarebbero aggiunti nelle ultime ore quelli di due calciatori ungheresi, precisamente Richárd GuzmicsÁdám Lang. Il primo, classe 1987, alto 190 cm per 88 kg, milita attualmente nel Wisla Cracovia, dove ha finora collezionato 6 presenze e nessun gol ed è arrivato nel 2014 proveniente dall’Haladás, club in cui ha esordito nel 2005, mettendo insieme 247 presenze e 8 reti. Il secondo, invece, classe 1993, alto 185 cm, gioca nel Videoton, dove ha collezionato 7 presenze e 0 reti ed è arrivato quest’anno dal Gyôri ETO, in cui ha esordito nella massima serie ungherese nel 2012, collezionando 57 presenze e 1 gol, mentre il suo debutto nel calcio risale al 2008, con la maglia del Veszprem, con cui ha messo a segno 3 reti in 44 presenze. Entrambi sono protagonisti anche nella Nazionale magiara, con cui hanno partecipato allo spareggio per Euro 2016 contro la Norvegia: Guzmics vi ha esordito nel 2012, con un bottino di 9 presenze e 1 gol, Lang invece due anni più tardi, il 22 maggio 2014, nel corso dell’amichevole con la Danimarca terminata 2-2, collezionando da allora 6 presenze e 0 gol. Per entrambi inoltre il costo è più che abbordabile: Guzmics ha infatti un contratto con il Wisla fino al 2017 e può essere preso con circa 500mila euro. Stesso prezzo di Lang, che però ha un anno in più di contratto con il Videoton. La Lazio può dunque farci seriamente un pensierino, anche perché, nel frattempo, si complica la situazione relativa di uno degli obiettivi primari: secondo infatti quanto riporta ‘TalkSPORT, per N’Koulou del Marsiglia si registra la concorrenza sia del Liverpool, da tempo sulle tracce del classe ’90, che del Chelsea, pronto a regalarlo ai propri tifosi già nel corso del mercato di gennaio.

Raimondo Marino: “Candreva deve essere più leader. E si ricordi che alla Ternana…”

Eroe del -9 in una squadra rimasta nella leggenda biancoceleste, Raimondo Marino è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio per parlare del momento della squadra di Stefano Pioli nella trasmissione “I Laziali Sono Qua“.

Cosa manca attualmente alla Lazio secondo Marino? “Alla Lazio manca un attaccante forte e dei difensori con grande personalità. Se vengono annullati i centrocampisti ci devono essere dei giocatori in grado di partire dalla difesa per impostare il gioco. La difesa va registrata assolutamente, deve essere la priorità immediata nel calciomercato. Serve un qualcosa in più a livello tecnico, giocatori che sappiano avere la meglio nell’uno contro uno, di portare in campo valori importanti. Poi è chiaro che le personalità devono sapersi bilanciare, tanti leader devono saper convivere. L’umiltà precede la gloria, si dice in gergo. Sul fronte offensivo io sono innamorato di Klose, che porta la sua personalità ed esperienza anche in trasferta. A volte una punta deve farsi rispettare, anche fisicamente, più di un difensore.

Su Pioli: “Oltre ad essere un grande allenatore è una bravissima persona. Gli serve più qualità: un mulo non potrà mai vincere anche se lo fai correre a San Siro. Ci sono giocatori che conosco molto bene che comunque possono dare di più. Antonio Candreva l’ho valorizzato io alla Ternana, anche se lui si è dimenticato di me. Era fuori rosa ma l’ho portato ad essere protagonista e da lì è esploso. Deve essere più tranquillo in campo e capire che è un leader di questa squadra. Può e deve essere un leader di questa Lazio.

Sulle altre realtà del campionato, Marino ha parole di elogio per Sarri: “E’ una persona umile, che sa mettere anche campioni e gregari allo stesso livello. Il Napoli e, purtroppo da laziale, anche la Roma, mi sembrano al momento le squadre che hanno qualcosa in più in chiave scudetto. Credo meno alla Fiorentina che gioca un buon calcio ma difetta in cinismo al limite dell’area. La Juventus ha perso leader importanti nello spogliatoio, mancano i punti di riferimento dell’anno scorso e si vede. Servono uomini veri anche fuori dal campo: ai miei tempi al Napoli Maradona era il leader in campo, ma i nostri riferimenti nella gestione della squadra erano Giordano, Bagni e Bruscolotti.

Fabio Belli

Biava avverte la Lazio: “La sosta ha aiutato di più il Palermo”

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La sfida di domenica tra Lazio Palermo avrà uno spettatore d’eccezione: Giuseppe Biava. Il difensore ex atalantino del match dell’Olimpico è infatti un doppio ex, avendo vestito in carriera sia la maglia rosanero che quella biancoceleste, esperienze splendide in cui si è guadagnato l’affetto dei tifosi per la sua dedizione alla causa. Proprio sulla partita ha rilasciato alcune dichiarazioni a ‘Il Giornale di Sicilia’: “La classifica della Lazio è molto migliore di quella del Palermo, ma i biancocelesti, dopo tre sconfitte consecutive, non possono certo stare tranquilli, vorranno riscattare il ko nel derby e non possono sbagliare. La sosta per le Nazionali ha aiutato di più i rosanero, perché la Lazio avrebbe preferito scendere subito di nuovo in campo piuttosto che stare due settimane a pensare alla sconfitta con la Roma. I biancocelesti hanno un organico superiore, ma stanno soffrendo l’assenza di De Vrij e il fatto che Felipe Anderson non sia al 100%. A sfavore di Pioli c’è inoltre che ha avuto molti giocatori in giro per il mondo con le nazionali e questo può pesare“.

Onazi, l’agente: “Pensa alla Lazio ma…”

Onazi in questa stagione ha alternato buone e cattive prestazioni. Di lui ha parlato il suo agente, l’ex giocatore della Lazio Stefan Makinwa: “E’ un ragazzo speciale e un gran giocatore, sta facendo molto bene. Ha un contratto fino al 2018 con la Lazio ma nel calcio come sappiamo non si sa mai – le sue parole ai taccuini di Tuttomercatoweb.com – la Lazio è una vetrina importante, purtroppo ha cominciato un po’ male, con l’uscita della Champions. E’ una squadra molto giovane e ha bisogno di tempo, migliorerà nel corso del campionato. Su Eddy ci sono tante squadre che tranquillamente lo prenderebbero. E’ vicecapitano della Nigeria e piace a tante squadre, ma lui pensa alla Lazio e a fare bene a Roma”.

Makinwa ha rilasciato delle dichiarazioni anche al sito gianlucadimarzio.com in cui ha parlato del club biancoceleste: “Ho 33 anni, smesso per problemi al ginocchio che andavano avanti da un po’ di anni. Vivo a Roma ora. Mi sono veramente trovato bene dappertutto, in ogni città in cui ho giocato. Sono veramente contento per ciò che sono riuscito a fare e per come mi hanno accolto tutti. La Lazio? Ha fatto una squadra di giovani interessanti, sicuramente hanno bisogno di tempo: l’uscita dal preliminare ha condizionato un po’ l’ambiente. Non ho nessun giocatore da consigliare al momento”

L’ex attaccante ha poi concluso sul nigeriano classe ’92:” Ha sempre fatto bene quando è stato chiamato in causa: quando sente più fiducia ovviamente fa bene, le qualità le ha e ci tiene molto a fare bene, lavora forte. Nella nostra Serie A non ho visto nessuno in grado di vincere sempre, quindi credo che tutti abbiano bisogno di comprare“.

RASSEGNA STAMPA – Calciomercato Lazio, tutti vogliono Biglia.

Il Real Madrid lo corteggia, la dirigenza biancoceleste non vuole venderlo e Enzo Montepaone, agente dell’argentino, è pronto a sbarcare il Italia.

Il Principito, già a gennaio, secondo qualcuno potrebbe partire. E’ ancora presto, però, per analizzare uno scenario simile. Claudio Lotito e Igli Tare non vogliono farsi sfuggire il giocatore e per questo valutano di inserire una clausola rescissoria all’interno del contratto.

Un’ipotesi che certamente gioverebbe a entrambi. Biglia vuole che il patron abbassi le pretese ma non ha intenzione di voltare le spalle alla Lazio. Per questo si parla di una clausola fissata tra i 35 e i 40 milioni. Si tratta, Biglia fa gola a tanti.

Fonte : Romatoday.it

RASSEGNA STAMPA – Dal ruolino di marcia trionfale nel 2015 al tracollo

Sembrava destinato ad essere l’anno della Lazio: terza in campionato a sorpresa ad un solo punto dalla Roma, qualificata ai preliminari di Champions a scapito del Napoli e con un gioco da far invidia a mezza Europa.

Dalle stelle alle stalle, complici i risultati a corrente alternata (nelle ultime quattro gare 3 sconfitte ed una sola vittoria in Europa) la squadra è entrata in crisi. Eppure i biancocelesti sembravano gli unici in grado di tenere il passo della Juve pluridecorata. La speciale classifica delle formazioni per rendimento del 2015 mostrata ad agosto, con Lazio e Juve regine, aveva convinto anche i più scettici.

La nuova stagione ha però messo la squadra davanti ad una nuova amara realtà. I biancocelesti non sembrano aver retto all’urto prima della sconfitta in Supercoppa Italiana con la Juve poi dell’uscita dalla Champions contro il Bayer Leverkusen.

Una doppia batosta che si è evidentemente riflessa soprattutto sul campionato. Se in Europa League la squadra di Pioli comanda il suo girone ed è ad un passo dalla qualificazione ai sedicesimi, in campionato annaspa. La conferma arriva dalla classifica aggiornata che non fa altro che certificare la crisi dei biancocelesti scivolati al 5 posto e raggiunti anche dalla Roma. Numeri che evidenziano come la squadra di Pioli non sappia pareggiare: su 34 gare ha ottenuto 19 vittorie, 3 pareggi e ben 12 sconfitte. Qualche giorno fa a Formello nel confronto con il diesse Tare, il tecnico ha incassato la fiducia della società. C’è la certezza che possa tirare fuori la squadra da questa situazione, ma alla ripresa alle parole dovranno seguire i fatti.

Da qui alla prossima sosta, quella di Natale, mancano 7 gare, 5 in campionato e 2 in Europa League. Un calendario alla portata, con la Lazio che giocherà ben tre sfide di serie A all’Olimpico, ma con le due insidie Juventus ed Inter da superare. Pioli non ha ricevuto nessun ultimatum, ma la vicenda Petkovic insegna che perseverare con Lotito può essere fatale.

Fonte : Leggo

RASSEGNA STAMPA – Ds New York Red Bulls: “Klose? No ai rumors”

Il direttore sportivo dei NY Red Bulls, Ali Curtis, presente a WyScout ha parlato ai microfoni di TuttoMercatoWeb: “Klose? Non è nel nostro stile commentare rumors, soprattutto su calciatori sotto contratto con altre squadre. Giovinco è stato meraviglioso”.

Fonte : Corriere della Sera

RASSEGNA STAMPA – «Contro il terrorismo serve “Diplomazia del pallone”»

«Anche il calcio può costituire un importante mezzo di confronto, il trait d’union tra l’Occidente e il mondo arabo in quella che definirei come una nuova ‘diplomazia del pallone’, da intraprendere principalmente con i Paesi del Golfo, attori primari nello scacchiere mediorientale e nel sistema calcistico globale»: così, in una nota, il presidente della Lazio, Claudio Lotito.

«Il terribile attacco condotto a Parigisottolinea – ha trascinato non solo la Francia, bensì tutta l’Europa nell’incubo del terrorismo. Il nostro stesso Paese, con la prossima inaugurazione del Giubileo, rischia di finire nel mirino della galassia jihadista. La politica – evidenzia il presidente della Lazio – affronti il pericolo mettendo in campo misure concrete a sostegno di intelligence e forze dell’ordine, ma soprattutto consideri l’introduzione di provvedimenti atti a prevenire tragedie come quella del Bataclan, aprendo percorsi sociali di integrazione e de-radicalizzazione. In questo senso anche il calcio può costituire un importante mezzo di confronto, il trait d’union tra l’Occidente e il mondo arabo in quella che definirei come una nuova ‘diplomazia del pallone’, da intraprendere principalmente con i Paesi del Golfo, attori primari nello scacchiere mediorientale e nel sistema calcistico globale».

«Sarà compito di tutti ricordare le vittime di Parigiaggiunge Lotito – Si tratta di un atto dovuto e sentito. Quello che è successo venerdì deve stimolare in ognuno di noi senso civico e rispetto dell’essere umano che rappresentano i cardini fondamentali della democrazia. Sono atti da condannare, da reprimere nel migliore dei modi. Lo sport – conclude Lotito – può essere il modo giusto per sensibilizzare i tanti appassionati e far maturare tutte le coscienze non solo d’Italia ma del mondo».

Fonte : Il Corriere dello Sport

RASSEGNA STAMPA – Anderson: “Sto ritrovando continuità”

Un anno fa, proprio di questi tempi, con la nazionale olimpica del Brasile nasceva la stella di Felipe Anderson, quella che ora è valutata almeno 50 milioni. Ma che nel novembre 2014 era ancora considerato un talento triste, apatico e inconcludente. Fino a quando non è riuscito a trovare la fiducia in se stesso.

IL TORNEO IN CINA E I 4 MESI DA URLO – L’occasione è la sosta del campionato e la convocazione nell’Olimpica del Brasile per il torneo di Wuhan, in Cina. Nonostante le evidenti difficoltà nel primo anno e mezzo in Italia, in quel contesto Felipe Anderson è considerato un leader e gli viene affidata una maglia sacra per la Seleçao: la numero dieci. Alla prima gara, il 14 novembre contro l’Australia, il calciatore della Lazio si mette in luce con un bell’assist per Araujo; nell’incontro successivo con la Corea del Sud, poi, arriva anche il gol liberatorio, quello che ha finalmente consentito alla sua autostima di scattare verso l’alto e regalare a Pioli un giocatore nuovo, decisivo. Il torneo cinese si conclude con un’altra vittoria contro i padroni di casa, Felipe non segna ma è la stella del Brasile campione. Un’etichetta che riesce subito a rendere valida anche in Italia. Da dicembre (quando inizia a essere schierato titolare) a metà aprile la sua marcia è devastante: in 16 partite segna 10 gol e fornisce 9 assist, guidando la Lazio nella corsa per il terzo posto e in finale di Coppa Italia. Poi però arriva la flessione: dal suo gol nel 4-0 all’Empoli del 12 aprile, Anderson non riesce più a entrare nel tabellino e regala un solo assist ai compagni. Ma la sua valutazione, a fine stagione, si è comunque quintuplicata come testimonia l’offerta da 50 milioni che il Manchester United ha recapitato a Lotito ad agosto.

DUE GOL AGLI USA: “STO TROVANDO CONTINUITÀ” – La stagione attuale è iniziata in sordina, proprio come si era conclusa l’ultima. Uno splendido gol al Genoa alla quinta di campionato è il suo primo centro, poi un lampo tra il 18 e il 22 ottobre dove segna 4 volte tra Sassuolo, Rosenborg e Torino. Sembra essere tornato quello dell’anno scorso, ma nelle successive tre gare con Atalanta, Milan e Roma (dove colpisce una traversa che ancora grida vendetta) resta a secco e la Lazio esce sempre sconfitta. Insomma, la situazione per lui non è proprio triste come quella di un anno fa, ma il Felipe continuo e determinante di quei 4 mesi e mezzo non si è ancora rivisto. La nazionale brasiliana può consentirgli ancora una volta di ritrovare la fiducia in se stesso. Soprattutto se, come accaduto nella gara contro gli Stati Uniti, Felipe torna di nuovo a strabiliare tutti: entrato dopo un quarto d’ora per sostituire l’infortunato Valdivia, il giocatore della Lazio sigla una doppietta nel 3-1 conclusivo: “Per me e per la Nazionale è un buon momento, sto riuscendo a trovare continuità di rendimento”. Se riuscirà a garantirla anche nei prossimi mesi, magari andando oltre metà aprile, allora altro che 50 milioni…

Fonte : La Repubblica

RASSEGNA STAMPA – Tagliavento e il derby

Dal derby vinto dalla Roma è passata poco più di una settimana, ma il fuoco delle polemiche non si è ancora spento. I giallorossi meritano sul campo la vittoria, ma il rigore concesso per il fallo di Gentiletti su Dzeko ha certamente spianato la strada agli uomini di Garcia. Quella decisione dell’arbitro Tagliavento, dopo appena una decina di minuti di gioco, la Lazio non l’ha digerita visto che l’intervento era fuori dall’area di rigore. Scontenti i tifosi e i giocatori per la direzione arbitrale del fischietto di Terni, ma anche la società biancoceleste. Che non ha esitato a far sentire la sua voce, già con il ds Tare il giorno stesso della stracittadina. Un duro confronto con Tagliavento, per ribadire le proprie ragioni. Poi ha deciso di scendere in campo anche il presidente Lotito, qualche giorno fa. Il numero uno biancoceleste è piombato negli uffici dell’AIA pronto a esprimere tutta la sua insoddisfazione, e lì ha avuto un’accesa discussione con il presidente Nicchi in cui non ha nascosto i suoi dubbi sulla designazione e la direzione di gara di Tagliavento durante il derby capitolino. La Lazio non ci sta più a subire torti arbitrali, questo in sintesi il pensiero espresso da Lotito, anche se dall’AIA non è arrivata nessuna risposta in merito.

Fonte : Il Tempo

La rivincita di un piccolo-grande giocatore: Sergej Milinkovic-Savic

Grinta, tecnica e talento…il tutto concentrato in un colosso (1,93 m) di soli 20 anni: Sergej Milinkovic-Savic.
E’ incredibile la rapidità con cui, nonostante la giovanissima età, il talento serbo sia riuscito a conquistare il cuore dei tifosi e a diventare un elemento fondamentale nello scacchiere tattico di mister Pioli. Sembra ieri che, dopo una trattativa estenuante con il Genk, complice anche la concorrenza della Fiorentina dei Della Valle, Sergej muoveva con difficoltà i suoi primi passi in un grande campionato come quello italiano e tutto ciò che esso comporta (nuovo paese, lingua nuova, ecc.) senza contare poi il peso di quei 9 milioni di euro spesi per strapparlo alla concorrenza che sembravano un macigno troppo grande per le sue giovani spalle. “Non è un giocatore in grado di spostare gli equilibri” aveva tuonato il ds viola Padrè dopo aver perso il duello di mercato con la Lazio, e purtroppo i fatti “sembravano” dargli ragione. Sergej appariva impacciato e irruento, insomma un inizio che non giustificava la spesa fatta per lui. Eppure il ds Tare non ha mai avuto dubbi sull’investimento fatto, si è subito innamorato del suo talento, lo ha voluto tutti i costi convinto che presto il suo potenziale sarebbe emerso. Del resto se vieni nominato 3° miglior giocatore del mondiale U20 qualcosa deve pur significare. Poi la svolta: Serbia Lituania under 21, il gigante serbo realizza un assist e due gol. Da lì migliora in maniera esponenziale trovando gloria anche con la maglia biancoceleste: dall’esordio europeo (con tanto di gol) contro il Dnipro in Europa League in poi, Sergej è stato una sorpresa continua e ha conquistato presto il posto da titolare nella Lazio. Il suo grandissimo talento, l
a duttilità e la sua intelligenza tattica hanno reso il centrocampista classe ’95 un jolly prezioso per la Lazio a cui è estremamente difficile rinunciare. Ora pare inarrestabile e se ne sono accorti “tutti“: colpi di tacco, sombreri, grandi abilità nel possesso palla, prepotenza fisica e a dispetto della stazza, tanta, tantissima corsa (record di km percorsi in una partita nella 9° giornata di campionato). Adesso è palese il perchè la Lazio ha voluto fare All-in per portarlo a Roma e finalmente ne raccoglie i frutti.
La presenza del colosso serbo nell’undici biancoceleste scatena la fantasia degli esterni offensivi, abili ad inserirsi negli spazi e a sfruttare le innumerevoli spizzate del centrocampista. Stessa sorte per il centravanti di turno, liberato dalla morsa dei due centrali avversari, uno dei quali costretto a contrastare il trequartista serbo sulle palle alte. Inutile dire che ora i paragoni illustri degli addetti ai lavori abbondano: chi rivende in lui il giocatore del Chelsea Nemanja Matic o uno dei giocatori più forti in circolazione, cioè il campione del Manchester City Yaya Tourè. Venturin l’ha addirittura definito tecnicamente più forte di un grande ex come Dejan Stankovic.
E’ vero che è dura non sognare di fronte a questi paragoni, a maggior ragione quando sai che Sergej è tra i 40 candidati al premio Golden Boy 2015 (premio fino ad ora vinto da grandi giocatori come: MessiAgueroFabregasRooneyPogba e Gotze, oltre all’ultimo vincitore Raheem Sterling), ma come ha sempre ribadito Stefano Pioli, il ragazzo va lasciato libero di lavorare in pace e senza pressioni, i risultati verranno da sé e se questa è solo la punta dell’iceberg…
Insomma,  tutto questo a soli “vent’anni”…possiamo solo immaginare cosa potrà fare quando la sua maturazione calcistica sarà completata.

Marco Lanari

Ecco il nuovo stadio del Pescara. La Lazio quando inizia?

Nuovo stadio, riunione sullo studio di fattibilità. Il sindaco: “Sarà una struttura d’avanguardia, sicura, accessibile e tecnologica”

Si è svolto presso la Sala Giunta di Palazzo di Città un confronto sullo studio di fattibilità per la riqualificazione e ammodernamento dello Stadio Giovanni Cornacchia. Alla riunione erano presenti il presidente della Regione Luciano D’Alfonso, il sindaco Marco Alessandrini, il vice sindaco Enzo Del Vecchio l’assessore allo Sport Giuliano Diodati, il presidente della Lega B, Andrea Abodi, il presidente della Pescara Calcio Daniele Sebastiani e oltre ai dirigenti e tecnici del Settore Lavori Pubblici del Comune di Pescara e tutto il team di lavoro di B Futura (società di scopo della Lega Nazionale Professionisti B per lo sviluppo infrastrutturale).

La riunione continua gli incontri che porteranno entro il mese prossimo alla presentazione dello studio di fattibilità, volto ad ottenere l’interesse pubblico tramite la conferenza di servizi che avvia l’iter della legge 147 del 27/12/2013 sugli impianti sportivi. Durante l’incontro sono stati mostrati i piani architettonici dell’intero progetto e la prima bozza di rendering della struttura. Si ricorda che l’elaborato è stato già inserito nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche del Comune, senza oneri per l’Ente e che la realizzazione verrà finanziata da capitali privati.

“Tutto questo va nel miglioramento dei servizi sportivi alla città – afferma il sindaco Marco Alessandrini – il tutto aumentando il profilo della sicurezza e dell’accessibilità. Sarà uno stadio ineteramente coperto, senza barriere, con degli standard di sicurezza elevatissimi e con l’ausilio di tecnologie che permetteranno ai tifosi di partecipare attivamente agli eventi sportivi, rendendo il nuovo stadio una delle eccellenze in Italia in termini di impiantistica di ultima generazione. I riflessi positivi sono destinati ad incidere non solo sulla riduzione della spesa pubblica, visto che ad oggi il costo annuo dello stadio a carico della collettività è pari ad oltre 1 milione di euro, ma anche con ricadute positive sull’economia cittadina e del territorio regionale, con un investimento privato di oltre 40 milioni di euro, a costo zero per la Pubblica Amministrazione”.

“I tecnici di B Futura sono arrivati quasi alla conclusione della realizzazione dello studio di fattibilità in cui sono stati già definiti il piano economico finanziario, il concept dell’opera, la maggior parte dei piani architettonici e l’impatto socio-economico sul territorio – aggiunge l’assessore allo Sport Giuliano Diodati – A dicembre sarà presentato all’Amministrazione comunale e alla collettività pescarese un progetto che dovrebbe portare la nostra città ad avere uno degli stadi più all’avanguardia d’Italia al via derlla stagione calcistica 2018/2019.

La struttura a cui si sta lavorando sarà conforme ai più moderni standard Uefa Euro 4, potendo quindi accogliere tutti i tipi di manifestazioni internazionali ed elevando così il livello non solo del confort e dei servizi ma anche degli eventi. Sarà uno stadio intelligente, previsto principalmente per il calcio, ma potrà accogliere anche manifestazioni, concerti, appuntamenti di varia natura. Sono previsti anche parcheggi a servizio della struttura, saranno circa mille posti, fruibili dalla comunità a prescindere dalle attività dello stadio”.