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LAZIALI FUORI PORTA – Conferma per Filippini, progressi per Strakosha, in attesa di Tounkara…

Nuovo appuntamento con la consueta rubrica che settimanalmente aggiorna i nostri lettori sulle prestazioni dei giocatori della S.S. Lazio attualmente in prestito ad altre squadre italiane o straniere: Gonzalez (Atlas), Vinicius ( Zurigo), Lombardi (Ancona), Filippini (Pro Vercelli), Crecco e Rozzi (Virtus Lanciano), Elez (Aarhus), Tounkara (Crotone), Pollace e Strakosha (Salernitana), Perea (Troyes), Minala (Latina).

SERIE B

Tounkara: il giovane attaccante classe ’96 sarà impegnato questa sera nel monday night della serie cadetta che vedrà impegnato il suo Crotone contro un Avellino in netta scesa ed imbattuto da 5 partite. Stando alle ultime indiscrezioni il giovane senegalese dovrebbe partire dalla panchina.

Strakosha e Pollace: nell’anticipo di venerdì, una mai arrendevole Salernitana viene sconfitta solo nel finale per 2-1 sul difficile campo del Bari. Confermato titolare Strakosha, giunto alla quinta presenza consecutiva dal primo minuto e che sembra aver definitivamente battuto la concorrenza dell’esperto Terracciano. Per lui una prova positiva, incolpevole sui gol dei galletti, sta migliorando in sicurezza e concentrazione. Non convocato l’ex capitano della Primavera biancoceleste Pollace.

Rozzi e Crecco: non decolla la stagione dei due giovani biancocelesti in Abruzzo: nella sconfitta della Virtus Lanciano per 2-0 sul campo del Perugia, Crecco siede in panchina per l’intera gara, Rozzi non appare nemmeno nel novero dei convocati.

Filippini: ancora una vittoria per la Pro Vercelli e ancora una presenza da titolare per Lorenzo Filippini (la seconda consecutiva), Nell’1-0 inflitto al Livorno di Panucci, l’esterno difensivo ex Bari sfodera un’ottima prestazione, aggiungendo ad un’attenta fase difensiva anche un buonissimo apporto in fase di spinta. Dai suoi piedi nascono azioni pericolose e lui stesso ha un paio di occasioni buone per arrotondare il punteggio. Ammonito sul finire del primo tempo.

Minala: il Latina, dopo l’esonero di Iuliano e l’arrivo del nuovo allenatore Somma, vince 1-0 contro l’ex capolista Cesena. Alla vittoria casalinga non partecipa il camerunense classe ’96, non convocato per qualche problemino fisico.

LEGA PRO

Lombardi: l’Ancona incappa in una brutta sconfitta casalinga per 2-0 contro i romagnoli del Santarcangelo; titolare come sempre Lombardi, che dopo ottime prestazioni vive un momento di flessione. La sua prestazione è la fotografia del primo tempo dell’Ancona: lento, impacciato, avulso dal gioco. Non rientra in campo dopo la fine del primo tempo, sostituito da Di Mariano.

LIGUE 1

Perea: la crisi del Troyes sembra non avere fine, siamo a 5 sconfitte consecutive e soli 4 punti in classifica dopo ben 13 giornate di Ligue 1: 4-1 il risultato sul campo del Lorient. Nel 4-2-3-1 di mister Furlan Perea parte titolare, senza però riuscire minimamente ad incidere. Sostituito al 63esimo, con il risultato ancora in bilico sul 2-1 per i padroni di casa.

PRIMERA DIVISION Messico

Alvaro Gonzales: ancora una sconfitta, la seconda consecutiva e questa volta tra le mura amiche, per l’Atlas del Tata: il Chiapas passa per 2-3. Alvaro Gonzales parte titolare come interno di centrocampo nel 4-4-2 del nuovo allenatore Castillo, subentrato a Matosas. Dopo questa sconfitta l’Atlas precipita a ridosso della zona retrocessione, la grinta del Tata potrebbe rivelarsi utile in questa difficile situazione.

ALKA SUPERLIGAEN Danimarca

Elez: l’Aarhus capitola in casa del Randers: 4-1 il risultato per i padroni di casa. Elez non viene convocato per qualche problema fisico e la sua assenza al centro della difesa si fa sentire eccome…

SUPER LEAGUE Svizzera

Vinicius: prosegue la lenta risalita dello Zurigo, al terzo pareggio consecutivo, 1-1 contro il Vaduz, formazione del Liechtestein. Vinicius parte titolare per la terza volta consecutiva ed è proprio lui a fornire l’assist vincente per il momentaneo vantaggio  di Nef. Dopo una partenza in sordina, il laterale brasiliano classe ’93 sembra aver trovato fiducia e ritmo, un po’ come tutta la sua squadra.

Giulio Piras

I social contro Garcia

Sui vari social si sta parlando molto del commento relativo al rigore assegnato ai giallorossi nel corso del derby. Protagonista dei commenti ironici il tecnico giallorosso Rudy Garcia. Si va dai tempi in cui l’allenatore della Roma “suonava il violino” dopo le decisioni arbitrali che favorirono la Juve nella vittoria contro i giallorossi nel 3-2 del 2014 ad oggi: “È interessante vedere che qui a Torino le aree di rigore le fanno grandi 17 metri – le frasi dell’epoca di Garcia riportate su Canale Juve -. Credo sia l’ora di ricorrere all’aiuto tecnologico, i centimetri sui rigori si vedono perfettamente“. Queste furono le parole del tecnico dopo la sviolinata all’arbitro Rocchi che gli costò l’espulsione. Ma tutti possono cambiare. A distanza di un anno, cioè ieri durante il derby Roma-Lazio, in cui l’arbitro Tagliavento assegna un rigore inesistente a Dzeko per un contatto con Gentiletti avvenuto fuori dall’area di rigore l’allenatore giallorosso commenta così: “Il rigore su Dzeko? Questione di millimetri, non ha inciso sul risultato. Se c’è il contatto con il ginocchio è sulla linea. Preferisco parlare di gioco, di calcio e non di episodi“. Commento che scatena i tifosi della Juve: “Beh ha specificato che con la Juve contano i centimetri con la Roma i millimetri. Ragazzi ha ragione lui – dice Luca Pani -, c’è una bella differenza, come fate a non capirlo?“. “Nel mondo del calcio non c’è nessuno coerente e corretto…lui poi è un fuoriclasse” posta Fabio Morittu. “Non ci abbassiamo al loro livello pensiamo a noi” conclude Antonio Valentini. La ruota del calcio gira e un violino, in lontanza, suona…

Malagò: “Curve deserte una sconfitta per tutti”

Il presidente Giovanni Malagò a margine della Giunta Coni ha così commentato la situazione irreale del derby di ieri: “Ero allo stadio con la mia famiglia, vedere i settori delle curve vuoti è una cosa veramente brutta. Ho provato una strana sensazione di malinconia mista a dispiacere. Ovvio che una cosa del genere è una sconfitta per tutto il mondo calcistico. Io rappresento le istituzioni e posso fare ben poco ma mi auguro che presto tutto possa tornare alla normalità. La gente deve tornare a vivere e colorare lo stadio, spero che grazie ad un po’ di buon senso da parte di tutti le cose possano tornare come prima”.

Nuova pausa in campionato riecco le nazionali

Dopo il derby di ieri arriva una nuova sosta a causa degli impegni delle nazionali. Per i giocatori biancocelesti non sarà facile superare la grande delusione derivata dalla sconfitta subita ieri, tra l’altro la terza consecutiva. Il periodo nero della squadra di Pioli continua ed ora ci saranno due settimane non facili da superare, nel corso delle quali si dovranno ricaricare le pile e ripartire, tornando alla vittoria sin dalla prossima partita con il Palermo. Anche questa volta il tecnico dovrà lavorare con i pochi uomini che rimarranno a disposizione. Infatti saranno almeno tredici i giocatori che dovranno rispondere alle convocazioni delle rispettive nazionali. Candreva e Parolo saranno impegnati con l’Italia nell’incontro con il Belgio a Bruxelles il 13 novembre e quello del 17 con la Romania, Basta e Djordjevic saranno con la Serbia per l’incontro con la Repubblica Ceca e poi con la Slovacchia, Milinkovic-Savic con la Serbia U21 contro i pari grado italiani, tra cui anche Cataldi, e poi con la Slovenia, Kishna e Hoedt saranno con l’Olanda U21 contro la Bielorussia e la Slovacchia, Biglia sarà impegnato in Argentina-Brasile e poi contro la Colombia, Onazi in Nigeria-Swaziland, Felipe Anderson con il Brasile U23 contro gli Stati Uniti, Oikonomidis in Qatar-Australia U23 e con l’Iran, e Berisha nelle amichevoli dell’Albania (il 13 contro il Kosovo a Pristina e il 16 contro la Georgia a Tirana). Sempre sperando nella buona stella, confidando che tutti rientrino sani dai rispettivi impegni.

Tagliavento story: dalle manette di Mourinho al rigore inesistente di Dzeko, passando per il gol “fantasma” di Muntari

Da un piccolo negozietto di Terni alla ribalta internazionale. Questa la carriera di Paolo Tagliavento. L’arbitro del derby di ieri ha iniziato la sua carriera nel 2004. Il fischietto umbro ha lasciato nelle mani del padre il parrucchiere che gestiva  ed ha iniziato a girare l’Italia e l’estero. Da molti è considerato uno dei migliori arbitri italiani, tuttavia non sono pochi gli errori nella sua carriera.

Nel 2012 nel corso di Milan-Juventus, valevole per lo scudetto, non convalidò il famigerato gol a Muntari che fece imbestialire non poco la società rossonera e Allegri, allora allenatore del Milan. Due anni prima Tagliavento aveva fatto arrabbiare anche un allenatore speciale, per la precisione lo special one degli allenatori, Josè Mourinho, che fece il gesto delle manette dopo le espulsioni di Samuel e Cordoba in Inter-Sampdoria. Ed ancora in un Inter-Roma fece andare su tutte le furie Mazzarri per un rigore assegnato ai giallorossi per un fallo di Pereyra su Gervinho fuori area (vi ricorda qualcosa?) e nella stessa stagione in Inter-Napoli mandò fuori dal campo Alvarez ingiustamente. Nel 2013 le sviste arbitrali in Fiorentina-Milan (espulsione esagerata a Tomovic mentre graziò dal secondo giallo Montolivo e Balotelli) estromisero di fatto i viola dalla corsa alla Champions. In un incontro tra Atalanta e Torino fischiò due rigori inesistenti a favore dei granata. Nel 2014 nei quarti di finale di Coppa Italia Roma-Juventus annullò un gol di Peluso probabilmente regolare.

Ma l’arbitro di Terni ha commesso errori anche a livello internazionale: in Champions League i suoi sbagli costarono caro a Porto (nella gara interna contro lo Zenit espulsione di Herrera, difensore dei lusitani, per doppia ammonizione dopo soli sei minuti) e Basilea (penalizzato da un gol dello Schalke con quattro giocatori in evidente fuorigioco), il tutto guadagnandosi aspre critiche dalle stampe portoghesi e svizzere ( che titolarono “Un parrucchiere costa 8 milioni al Basilea”).

Anche la Lazio non ha avuto molta fortuna con Tagliavento: 8 vittorie, 3 pareggi e ben 13 sconfitte. Statistiche inversamente proporzionali a quelle della Roma che ha diretto in 29 incontri con ben 18 successi, 4 pareggi e solo 7 sconfitte. Quello di ieri è stato il suo quarto derby capitolino diretto che annovera tre successi per la Roma ed una solo vittoria per la Lazio, tra l’altro arrivata al 93′ grazie al provvidenziale gol di Klose. La prima volta risale al 18 aprile del 2010, quando la Lazio perse 1-2. Tagliavento non prese alcun provvedimento nei confronti di Totti che, al termine del match, fece i pollici versi ai tifosi della Lazio. Al contrario, Ledesma venne espulso per uno scambio di opinioni con Menez. Nel marzo del 2011 (2-0 per la Roma), sulla punizione del gol di Totti, Muslera fu accecato da un laser. In quella gara fu espulso Radu per una testata a Simplicio e venne fischiato un rigore a favore dei giallorossi.

Danilo Tramontana

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Supercoppa Primavera, Milani carica i suoi ex compagni. E svela un sogno…

La Lazio nel cuore, sempre e comunque. L’esperienza nelle file del San Severo non ha fatto dimenticare a Simone Milani i colori biancocelesti e i suoi ex compagni della Primavera. Di questo l’attaccante ha parlato ai microfoni di ‘LSR’: “Sabato i miei compagni possono prendersi una bella rivincita contro il Torino. Sarà una gara difficile e molto dura, perché giocheremo in casa loro, ma una vittoria potrebbe costituire per i ragazzi una svolta per magari ripercorrere la strada dello scorso anno. È stata un’annata incredibile, la vittoria contro la Roma un’emozione indescrivibile, che racconterò ai miei figli. La Lazio? È stata dura lasciare la mia squadra del cuore, ma da lì sono ripartito per togliermi le mie soddisfazioni. Mi fido della squadra, sono certo che faranno bene. Sono contento che Mattia sia diventato capitano, è un grande giocatore è ha gli attributi per farlo. Il mio sogno è giocare per la Lazio, ci spero e ce la metterò tutta per non avere rimpianti. Ai miei compagni dico di andare in campo e giocarsela, perché siamo la Lazio Primavera e dobbiamo difendere la Supercoppa“.

Lazio-Palermo, biglietti in vendita da domani. Tutte le info

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La S.S. Lazio comunica che, dalle ore 10:00 di martedì 10 novembre, saranno messi in vendita i tagliandi per la partita di campionato LAZIO – Palermo in programma domenica 22 novembre alle ore 15:00.

TUTTI COLORO CHE SONO IN POSSESSO DELLA FIDELITY CARD MILLENOVECENTO E NON SONO ABBONATI, POTRANNO RICHIEDERE AL MOMENTO DELL’ACQUISTO CHE, IL TITOLO D’INGRESSO VENGA CARICATO ELETTRONICAMENTE SULLA STESSA.

I tagliandi si potranno acquistare presso:

– I nostri punti vendita Lazio Style 1900

– Le rivendite Listicket-Ticketone

– Tramite il Call Center al numero a pagamento 892.101 , il sito internet LISTICKET.COM Gruppo Ticketone con la sola modalità di acquisto HOME TICKETING (è necessario disporre di una stampante laser). Molto comoda è l’opzione della scelta del posto nel settore selezionato.

Si ricorda che chi acquista un biglietto è tenuto a mostrare il suo documento di identità, pena l’impossibilità di emettere il titolo di accesso ( D.L. 8/2/2010 nr. 8). Non verranno considerate come documenti idonei alla vendita, tutte le patenti di ultima generazione che non riportano le indicazioni del luogo di residenza.

Per i ragazzi under 14, è possibile esibire anche solo il tesserino sanitario, per gli altri minori più grandi, è necessario esibire in alternativa in originale o in copia:

– il documento di identificazione rilasciato dal Comune;

– carta d’identità;

– lo stato di famiglia con foto;

– il certificato di nascita con foto o il passaporto di un genitore (in cui compaia ovviamente il minorenne).

Il numero massimo di tagliandi acquistabili da una singola persona è di quattro e con le nuove disposizioni dell’ Osservatorio sulle Manifestazioni Sportive, è possibile presentare per le altre eventuali tre persone, anche solo la copia del documento d’identità.

Per acquistare i tagliandi ci sarà tempo fino al calcio d’inizio dell’incontro. Si ricorda a tutti i tifosi che, il punto vendita dei tagliandi più vicino allo Stadio Olimpico è, il Lazio Style 1900 in Via Guglielmo Calderini 66 / C e sarà aperto il giorno della partita, dalle ore 10:00 alle 16:15 e saranno disponibili solo per la stampa dei tagliandi di Lazio-Palermo.

Possono acquistare un tagliando Ridotto Under 16 i ragazzi nati dal 1/1/1999 al 31/12/2010

I tagliandi ridotti Invalidi Civili al 100 %, posso essere acquistati solo presso i Lazio Style 1900 e, solo il giorno della gara, presso la nuova biglietteria in viale delle olimpiadi 61, presso l’ex ostello della gioventù.

I bambini di 4 anni nati dal 1/1/2011 accedono allo stadio gratuitamente e senza biglietto.

Infine, all’ingresso il controllo dell’identità sarà effettuato su ogni singolo spettatore ed è pertanto obbligatorio esibire un documento di identità, compresi i minorenni. SOLO ED ESCLUSIVAMENTE IL GIORNO DELLA GARA, sarà attivata la nuova biglietteria in viale delle olimpiadi 61, presso l’ex ostello della gioventù. Il punto vendita sarà attivo dalle ore 11:00 di domenica 22 novembre abilitato a rilasciare SOLO TAGLIANDI PER LA TRIBUNA TEVERE, TEVERE TOP, TEVERE DISABILI, MONTE MARIO E D’ONORE CENTRALE.

Possono acquistare un tagliando Ridotto Under 16 i ragazzi nati dal 1/1/1999 al 31/12/2010

RESTRIZIONI SULLA VENDITA ADOTTATE DALL’ OSSERVATORIO SULLE MANIFESTAZIONI SPORTIVE:

– divieto di vendita per i residenti della Regione Sicilia, escluso i possessori delle Fidelity Card;

SETTORE OSPITI: Sarà possibile acquistare i tagliandi per il SETTORE OSPITI, fino alle ore 19:00 di sabato 21 novembre, presso le ricevitorie di tutta Italia della Listicket, presentando un documento di riconoscimento e la Fidelity Card.

Fonte: sslazio.it

Brocchi: “Ora i giocatori devono seguire Pioli al cento per cento”

In un derby perso, per forza di cose, si parla sempre di grinta e temperamento che vengono a mancare. Cristian Brocchi non ha mai avuto problemi di questo tipo: per commentare la sconfitta biancoceleste l’ex centrocampista, ora allenatore della Primavera del Milan, è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione “I Laziali Sono Qua“.

L’analisi di Brocchi sul derby: “La Lazio dal punto di vista agonistico ha giocato partite migliori rispetto a quelle di ieri, mettendo in campo un temperamento diverso. Sicuramente l’episodio del contestatissimo rigore ha dato qualcosa di più alla Roma sul piano delle motivazioni. C’era però il tempo, e a dire il vero ci sono state anche le opportunità, di raddrizzare la partita, ma la squadra non è riuscita a reagire nel modo giusto.

Rispetto alla Lazio di cinque mesi fa che incantava l’Italia, cosa è cambiato? “L’eliminazione dalla Champions ha influito tantissimo. Probabilmente nella rosa della Lazio ci sono giocatori che vivono l’entusiasmo di determinati momenti e soffrono invece le fasi calanti anche a livello di morale e, conseguentemente, di rendimento. E’ chiaro che per ambire a qualcosa di importante serva anche la capacità di reagire a determinate situazioni quando si presentano. Questa è una squadra che ha dato tanto ma deve crescere dal punto di vista mentale. Non credo si possa parlare neanche di rosa corta: quando giocavo io nella Lazio forse c’erano problemi di organico, oggi si può discutere soggettivamente sulla qualità di certi elementi, ma i ricambi ci sono eccome.

Non credo però che Pioli sia in confusione,” spiega Brocchi, “anzi mi sembra l’unico che ha le idee ben chiare. Servono giocatori che possano seguirlo al cento per cento e che possano esprimersi loro stessi al cento per cento, dando tutto quello che possono.” Sulle difficoltà di Candreva: “Antonio è un giocatore che ha sempre saputo dare tutto a questa squadra. Gli serve un episodio, come un gol importante, che possa saperlo far sbloccare a livello mentale. Sono convinto che è il primo che sta soffrendo per la situazione attuale.

Della partita di ieri cosa si può salvare? “Ieri la Lazio è riuscita a creare diverse situazioni pericolose, avendo in varie occasioni l’opportunità di riaprire il match. Sarei molto più preoccupato se la squadra non avesse prodotto nulla di buono, dimostrandosi per niente reattiva, cosa che nel derby per fortuna non è successa. La sosta in questo senso può aiutare a schiarire un po’ le idee, anche se da giocatore preferivo giocare subito dopo per mettermi alle spalle la sconfitta.

Da ex centrocampista, Brocchi vede la linea mediana della Lazio: “Ben assortita. Parolo è un giocatore che deve ora crescere di nuovo dopo l’infortunio, ma sa giocare al meglio con ogni compagno di reparto e questo è importante. Nella Lazio poi ci sono giocatori come Matri, che io conosco bene, che in attacco potrebbero portare un qualcosa in più: forse ha bisogno di giocare con maggiore continuità.

Fabio Belli

Felipe Anderson: “Fa male perdere una battaglia, ma la guerra possiamo vincerla”

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Sta raggiungendo in questo momento il Brasile, dove il prossimo 11 e 15 novembre sfiderà in amichevole gli Stati Uniti con la Nazionale olimpica carioca, ma Felipe Anderson non riesce proprio a dimenticare il derby perso con la Roma. La ferita è ancora troppo fresca e allora il numero 10 decide di lanciare, dal proprio profilo Twitter, un vero e proprio grido di battaglia: “Fa male la sensazione di una battaglia perduta, ma mi motiva sapere che la guerra non è finita e che possiamo vincerla. NON MOLLARE MAI!“.

EURORIVALI – Ok Dnipro e Rosenborg, male il Saint Etienne

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Il Dnipro dimentica l’amarezza di Saint Etienne battendo in casa l’Hoverla Uzhgorod per 2-0. La formazione di Markevich conferma Seleznyov unica punta, ma si schiera stavolta con un 4-1-4-1 con Bezus vertice basso in mediana e Cheberyachko e Gama sugli esterni. Dopo un primo tempo a reti inviolate, l’assalto decisivo arriva al 62′ e a firmarlo è ancora il brasiliano Matheus, al quarto centro nelle ultime cinque gare di campionato. Dieci minuti più tardi raddoppia bomber Seleznyov, che di gol ne ha segnati invece dieci in dodici incontri. Un successo, ottavo in stagione e quinto utile consecutivo, che permette alla compagine di Dnipropetrovsk di tenere il passo di Shakkthar e Dinamo Kiev e godersi la pausa in tutta serenità

Viaggia invece a doppia velocità il Rosenborg, che, se in Europa ha ottenuto una miseria di un punto in quattro gare, in campionato suggella il titolo appena vinto andando a battere l’Aalesund sul proprio campo grazie ad un rigore di Jensen al 93′. Nessuna sorpresa dunque in questo ultimo turno, che mantiene le dodici lunghezze di distacco tra la squadra di Ingebrigtsen e lo Strömsgodset e certifica numeri a dir poco sensazionali: 69 punti conquistati in 30 partite, grazie a 21 vittorie e 6 pareggi e 73 reti segnate contro le 27 subite. Una stagione dominata dall’inizio e che potrebbe essere ulteriormente coronata il prossimo 22 novembre, con la vittoria della Coppa di Norvegia nella finale contro il Sarpsborg.

Weekend amaro infine per il Saint Etienne, che perde 3-0 il derby della Gerland con il Lione e manca l’assalto al secondo posto. Cambia ancora mister Galtier, che si affida al tridente formato da Roux, Beric e Hamouma, con Monnet-Paquet e Eysseric che partono invece dalla panchina. Quest’ultimo si riprende però il suo posto da trequartista nel 4-2-3-1 alla mezzora, causa l’infortunio di Lemoine. È Lacazette con un tocco sotto dopo 40 minuti a spezzare l’equilibrio, dopo che in precedenza Ruffier aveva salvato i suoi con un doppio intervento. Nella ripresa poi lo stesso attaccante prima sfiora il palo e poi mette la firma sia sul raddoppio che, in pieno recupero, sul tris, a tu per tu con il portiere avversario. Finisce dunque così, con i ‘Verdi’ ora quarti a pari punti con l’Angers.

TEMPI BELLI – Nessuno può fermare il TagliaVento

Vento e TagliaVento. I due fattori derby, un altro derby maledetto, sono stati questi. Vento contrario, quello che ha fatto sbattere il potenziale eurogol di Felipe Anderson sulla traversa. E poi giù oltre la linea, una sottile linea rossa di sfiga che ormai dura dal doppio palo di Djordjevic nella finale di Coppa Italia. E poi lo stesso Filip e Klose che non prendono lo specchio neanche a porta spalancata: per la serie quando una partita non gira… non gira!

Il tedesco fino al 26 maggio si portava addosso i galloni di uomo derby. Poi, nella stracittadina successiva, errore da due passi e primo ko che ha aperto una nuova serie negativa, fatta finora di due pareggi e tre sconfitte. E un gol sbagliato clamorosamente anche lo scorso maggio: quello di ieri, quasi al 90′, forse avrebbe cambiato poco, ma è stato l’ennesimo segnale che il Vento, per ora, non ha intenzione di cambiare.

E il TagliaVento? Neanche, visto che l’arbitro di Terni, dopo tante trasferte a Milano da incubo e un derby con due rigori contro fischiati e uno clamorosamente negato (Riise su Mauri, do you remember?) ha aggiunto un altro tassello al suo mosaico laziale. Roba da ridere, se non ci fosse da piangere: nel match tra i migliori contropiedisti d’Italia, chi fosse passato in vantaggio avrebbe avuto tre quarti di partita sul piatto e così puntualmente è stato.

Se il TagliaVento fischia ormai solo dalla stessa parte e ormai si sa, fischia Vento di bufera sul campionato della Lazio, con sei sconfitte in dodici partite non potrebbe essere altrimenti. Ma la certezza è anche un’altra: il Vento in poppa di chi vince il derby ieri era velato da una certa brezza di nervosismo. Parlare di Lulic-Salah quando si ha Nainggolan in squadra è un segnale che tradisce una certa inquietudine. La “verginità arbitrale” servirà più che mai in un campionato che si deciderà sul filo del rasoio. Chi si è giocato già parecchi bonus in questo senso, forse ha paura che il Vento possa cambiare. Il TagliaVento, lui invece, non cambia mai.

Fabio Belli

Campionato, il punto sulla 12^ giornata

Duello in vetta in Serie A fra Inter e Fiorentina. Alla vittoria del lunch-match della squadra di Mancini, contro il Torino grazie alla rete vittoria di Kondogbia al 31′ del primo tempo, ha risposto la Viola che, nella gara del posticipo domenicale, batte a domicilio la Sampdoria con un secco 0-2. Marcatori dell’incontro di Marassi sono stati al 10′ Ilicic, su calcio di rigore, e al 58′ Kalinic. Dietro alla coppia di testa a quota 27 punti seguono ad una lunghezza la Roma, vittoriosa nel derby contro la Lazio, e a due punti il Napoli che ha avuto la meglio al San Paolo sull’Udinese, grazie alla rete del solito Higuain al 58′. Leggermente più staccato il sorprendente Sassuolo che vince il derby emiliano contro il Carpi, con il goal di Sansone al 28′. Poi a seguire il Milan (pareggio a reti bianche a San Siro contro l’Atalanta, nell’anticipo serale del sabato).

Centro classifica – A quota 18 punti tre squadre: Juventus (3-1-in rimonta in casa dell’Empoli, alla rete iniziale di Maccarone hanno risposto Mandzukic, Evra e Dybala nel finale), la Lazio e l’Atalanta, rispettivamente settima, ottava e nona in classifica. Al decimo posto la Sampdoria, all’undicesimo il Torino, poi il Palermo che respira a quota 14 punti grazie alla vittoria in casa per 1-0 sul Chievo (match-winner Gilardino al ’71).

Zona retrocessione – Nella zona calda della classifica troviamo in ordine Empoli, Chievo e Genoa che riacciuffa il pari in casa del Frosinone, (goal iniziale di Pavoletti al 6′, uno-due ciociaro firmato Blanchard al 31′ e Diakité al 38′ e rete che ha fissato il risultato sul 2-2 di Gakpe al 75′). Nelle ultime posizioni, infine, troviamo il Carpi ed il Verona appaiate in fondo a 6, entrambe sconfitte nell’ultimo turno di campionato, in particolare i veneti, nel primo anticipo di questa dodicesima giornata, sono stati sconfitti al Benetegodi per 2-0 dal ritrovato Bologna di mister Donadoni.

Ma quali Hooligans, allo stadio nessun incidente. Quando i media manipolano la realtà

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Vedendo il TG1 la scorsa sera, mi ero impaurito. Gli hooligans polacchi, quelli inglesi del West Ham, gli spagnoli, insomma tutti pronti a fare tafferugli allo stadio e devastare la città.. Le mie capacità intellettuali venivano meno….

“Soltanto 20 tifosi  fermati ed identificati durante le operazioni di monitoraggio preventivo degli stranieri di cui si era appreso l’arrivo grazie alla collaborazione con le polizie internazionali.” così recitava il comunicato emesso dalla questura di Roma. Di questi, 10 inglesi sono stati controllati in zona Ponte Milvio e poi accompagnati al commissariato Viminale per accertamenti e subito rilasciati mentre gli altri 10 di nazionalità inglese e norvegese, con regolare biglietto per la partita, sono stati sanzionati per ubriachezza molestaDa fonti ufficiali, invece rileviamo che quella di iera è stata una tranquilla domenica di inizio novembre e soprattutto senza i pericoli che molti organi di stampa avevano previsto! Senza la strategia del terrore, ieri è andato tutto bene, e nessuna problematica relativa all’ordine pubblico è stata registrata nelle ore precedenti all’incontro sportivo, né durante le operazioni di filtraggio e afflusso delle tifoserie che si è svolto in maniera fluida senza lunghe attese per gli spettatori. Nella mattinata erano state eseguite dagli agenti della  Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri, alcune perquisizioni domiciliari. Tre di queste, hanno avuto esito positivo. Sequestrato un coltello a serramanico, vari petardi e fumogeni. Diffidati invece altri 4 tifosi di cui 2 romanisti sorpresi a scavalcare e 2 laziali per l’accensione di fumogeni, denunciati anche all’autorità giudiziaria. Sanzionati invece amministrativamente altri 2 tifosi. Uno perché trovato senza biglietto e l’altro perché seduto sul parapetto. Questo è quanto. Ognuno faccia le dovute considerazioni. Occhio però, ci teniamo a ribadarlo che  tanti operatori della comunicazione a volte vi dicono cose non corrispondenti alla realtà. Quindi da questo giornale, vuole partire un grande saluto agli amici del West Ham e a tutti gli altri tifosi, italiani e stranieri che sono sempre presenti ad ogni derby per sostenere la nostra Lazio, senza violenza ma solo con tanta goliardia. Naturalmente augurandoci che nel derby di ritorno si possa festeggiare allegramente una vittoria dei pionieri capitolini.

 

Esagerato diffidare un tifoso laziale soltanto perchè….

Da fonti ufficiali rileviamo che nei pressi dello stadio è stato fermato un tifoso laziale  perché stava bruciando una sciarpa della Roma. Per tale motivo allo stesso, è stato commissionato il Daspo. Il gesto del tifoso, seppur altamente antisportivo, crediamo che sia un’esagerazione sanzionarlo con la diffida. Sarebbe già bastato togliegli la sciarpa, o al limite fargli una multa. Crediamo che a volte manchi anche del tatto alle istituzioni, che dovrebbero essere più comprensive e capire, che il discorso legato alla violenza negli stadi, si costruisce passo dopo passo. Si sta esagerando, forse, con queste norme che sono davvero stringenti e anche poco flessibili. Tutto e subito. Così è stato deciso. Chissà se all’imprecazione della signora seduta in Tribuna Tevere arriverà un bel Daspo sotto Natale o al bambino che dice una parolaccia verrà fatto un fermo?

MOVIOLA – Che errore Tagliavento e poi chiede scusa?

Derby negativo per la Lazio anche per colpa della decisione sbagliata iniziale di Tagliavento di assegnare il penalty alla Roma, per fallo di Gentiletti su Dzeko punibile con la punizione dal limite e non con il rigore. Analizzando la moviola la direzione di Tagliavento dunque è stata molto negativa, da rimarcare due episodi – come scrive la Gazzetta dello Sport – iniziamo dal rigore per la Roma: il fallo di Gentiletti (piede su piede) è pochi centimetri fuori area, poi col bosniaco già in caduta c’è pure un altro colpo del difensore col ginocchio a cavallo della linea che potrebbe “salvare” Tagliavento, ma il secondo tocco è conseguenza del primo. Quindi la decisione corretta sarebbe stata la punizione dal limite. Tagliavento sbaglia anche quando non vede il fallaccio di di Lulic da dietro su Salah che si era già liberato del pallone: non se ne accorge nessuno (neppure fischiato fallo) tra arbitro (seguiva lo sviluppo dell’azione), assistente e quarto uomo. Per il resto, Gentiletti rischia il 2° giallo: affossato Gervinho.

Tagliavento e Tare – A fine partita – come scrive il Tempo – il ds della Lazio Tare e l’arbitro del derby hanno avuto un colloquio, nel quale Tagliavento, sempre secondo il quotidiano romano, sembrerebbe aver ammesso il suo errore, chiedendo scusa per la decisione presa.

Le pagelle dei quotidiani

 

CORRIERE DELLO SPORT:

Lazio – Marchetti 5, Mauricio 5, Gentiletti 5, Basta 6, Radu 5,5, Lulic 6,5, Parolo 6, Biglia 5,5, Candreva 5,5, Felipe Anderson 6,5, Djordjevic 5, B.Keita 6,5.

LA GAZZETTA DELLO SPORT:

Lazio – Marchetti 5,5, Mauricio 5, Gentiletti 5, Basta 5, Radu 5,5, Lulic 5, Parolo 5, Biglia 5,5, Candreva 5, Felipe Anderson 6, Djordjevic 4,5, Klose 5,5, B.Keita 6,5. All.Pioli 5.

IL MESSAGGERO:

Lazio – Marchetti 5, Mauricio 5,5, Gentiletti 5,5, Basta 6, Radu 5,5, Lulic 6, Parolo 5, Biglia 5, Candreva 5, Felipe Anderson 7,Djordjevic 5, Klose 5,5, B.Keita 7. All.Pioli 5.

IL TEMPO:

Lazio – Marchetti 4 Mauricio 4,5, Gentiletti 4, Basta 4, Radu 5,5, Lulic 6, Parolo 5, Biglia 4,4, Candreva 4, Felipe Anderson 6, Djordjevic 4, Klose 4, B.Keita 6. All.Pioli 4

Lazio, Pioli: “Rigore inesistente, ci ha condizionati: ma sono preoccupato”

“Il rigore ha cambiato la partita”. Stefano Pioli recrimina per l’episodio che ha aperto il derby e ha spianato la strada verso il successo alla Roma. “Non ci sono dubbi. Il fallo di Gentiletti su Dzeko e’ avvenuto fuori area. Il rigore non c’era. Gli episodi in queste partite sono determinanti. Moviola in campo? Ci vorrebbe anche se gli arbitri sono in tanti… Non era possibile vederlo chiaramente per l’arbitro, ma se non sei sicuro prima di fischiare un rigore in una partita cosi’ importante, bisognava prendere un’altra decisione. Mi ha detto che ha visto dentro, ma e’ impossibile. E’ un peccato. Le partite cambiano per questi episodi”.

SONO PREOCCUPATO – Detto ciò, è comunque vero che la Lazio ha incassato la sesta sconfitta in 12 giornate. Decisamente troppe…”E’ chiaro che sono preoccupato”, continua Pioli. “E’ la terza sconfitta consecutiva e il derby era molto importante. Il risultato negativo ci complica la situazione. Ora dobbiamo lavorare a testa bassa e lavorare e continuare a credere in quel che facciamo”.

SUBITO IL RADDOPPIO IN MODO INGENUO – Per il tecnico biancoceleste la Lazio non ha pagato in campo l’eccessiva pressione: “Non credo, eravamo carichi al punto giusto. Purtroppo la gara si e’ messa subito male e non siamo riusciti a trovare il modo per raddrizzarla. Abbiamo avuto le nostre occasioni e non le abbiamo sfruttate. Il rammarico c’è anche su come abbiamo subito il secondo gol, in modo ingenuo”.

Fonte : La Repubblica

(Rassegna Stampa) C’è solo la Roma

Vince la Roma. Perché gioca meglio, perché ha più voglia, sta più in campo e fa la partita: o più semplicemente perché in questo momento è più forte di una Lazio che rimedia la terza sconfitta consecutiva in campionato, con un bilancio di tre punti nelle ultime cinque gare. E sulla quale si abbatte, come se non bastasse, tutta l’incapacità di Tagliavento.

Il fischietto di Terni è il peggiore in campo in assoluto, sbaglia tutto quello che può, a partire da un rigore concesso ai giallorossi dopo sette minuti di gioco che cambia inevitabilmente la dinamica della stracittadina. Ma non basta perché poi l’«internazionale» Tagliavento continua a far danni, cercando di «compensare» il primo errore (per esempio graziando Gentiletti che meritava un rosso sacrosanto), prendendo fischi per fiaschi per tutta la gara chiaramente in confusione: voto 3. Cercando di smaltire la delusione del rigore concesso e la rete di Dzeko che porta avanti i suoi, la Lazio prova a restare in partita prima con Candreva (per lui altro derby da dimenticare), poi a ridosso della mezz’ora con la traversa centrata da Felipe Anderson (unico guizzo del giovane talento). ma proprio sulle vibrazioni del legno sopra la testa di Szczesny si chiude di fatto la partita dei biancocelesti.

Da qui in poi in campo c’è solo la Roma, che amministra la gara, prova a chiuderla un paio di volte (Dzeko sbaglia una cosa non da lui al 37’) e archivia la pratica dopo venti minuti della ripresa con Gervinho, che prende in velocità Basta e non dà scampo a un Marchetti messo malissimo tra i pali. Harakiri tecnici a parte, l’errore della Lazio è stato quello di non provare mai a giocarla questa partita: poca voglia, ancor meno «cattiveria» (tranne qualche calcio ben assestato e un paio di baruffe inutili a risultato già acquisito): la squadra di Pioli non ha mai dato la sensazione di poter rientrare in partita, di poter dire la sua. I numeri confermano: prima parata di Szczesny al 42esimo della ripresa, con la Roma che per la seconda volta quest’anno – e la prima in casa da sei mesi – chiude una partita senza incassare gol (la prima era stato l’altro «derby» contro il Frosinone).

È la sintesi di una stracittadina anomala, senza le curve, e nonostante questo con una città in assetto di guerra. Qualcuno dovrebbe riflettere sui muri innalzati all’interno dell’Olimpico: se serviva un segnale di distensione da parte dei tifosi come preteso dal prefetto, è arrivato… ora Gabrielli non può più nascondersi, quella dello stadio romano è una questione nella quale deve rimettere le mani e stavolta senza inutili eccessi.

Ma quello di ieri è stato anche un derby senza romani, con il solo Candreva in campo per entrambe le squadre a rappresentare i nativi della Capitale e con la Roma che, dopo quasi mezzo secolo (non accadeva dal marzo del 1967), gioca una stracittadina senza un romano in campo: senza considerare ovviamente l’ingresso di Florenzi subentrato a Salah «calpestato» da Lulic.

Il bilancio calcistico rilancia chiaramente la Roma che resta in scia a Inter e Fiorentina (tutte la grandi hanno vinto), con un solo punto di ritardo dalla vetta, e mette la Lazio davanti al solito dubbio amletico: andare avanti con Pioli, un allenatore che ha mostrato proprio con la Roma, squadra contro la quale non ha mai vinto da quando allena i biancocelesti, tutti i suoi limiti e non sembrerebbe più così «solido», o cambiare tutto e ripartire con un nuovo tecnico!

Fonte : Il Tempo

Pioli: «Il rigore non c’era. Episodio determinante»

Nel corso del programma “Serie A Live” in onda su Premium Sport, l’allenatore della Lazio Stefano Pioli dichiara: “Siamo alla terza sconfitta consecutiva, è chiaro che il derby rappresentava una partita molto importante. Il momento è delicato adesso testa bassa e lavorare e credere ancora in quello che facciamo. Non è mancata la voglia e l’interpretazione, la partita si è messa subito male, su un rigore che non c’era. Abbiamo avuto delle occasioni e non le abbiamo sfruttate e sul secondo gol siamo stati troppo ingenui. E’ stata una partita equilibrata, combattuta, ci è mancato poco per rimettere in piedi la partita. La gara è stata decisa da due episodi, il rigore prima di tutto e la nostra ingenuità sulla seconda rete, dove abbiamo commesso un errore di reparto e gli abbiamo concesso la ripartenza. Il rigore per la Roma? Il fallo è fuori area, gli episodi in queste partite sono determinanti, il rigore non c’era. Non era possibile vederlo per l’arbitro, per cui se non sei sicuro, prima di fischiare un rigore all’inizio di una partita così importante ci pensi, e credo che avrebbe dovuto prendere un’altra decisione. Fallo di Lulic su Salah? Lulic non voleva assolutamente fare male, queste partite sono gare piene di scontri, di duelli, di falli. Lui voleva entrare sulla palla in modo deciso per fermare l’azione. Curve vuote? Mi auguro che la situazione cambi, perché così penalizziamo lo spettacolo e i tifosi sani. E’ un peccato, bisogna trovare delle soluzioni, basterebbe lasciare fuori dallo stadio i non tifosi e far entrare solo i tifosi veri. ”

Fonte : Il Messaggero

Un derby senza i tifosi è una sconfitta per tutti. Mai così pochi spettatori

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Si è concluso il derby  della Capitale e tra le tante notizie a cui far riferimento, c’è anche quella relativa al dato sugli spettatori paganti dello Stadio Olimpico. Un  derby vuoto come mai si era visto in città. La curva Sud era vuota, ma quella della gente laziale lo era ancor di più.

Una sconfitta per tutti. In primis per le istituzioni che, dati alla mano, hanno allontanato i tifosi dallo stadio e dalla passione popolare del calcio, un gioco da sempre figlio della cultura italiana e non certo simile nè a una partita di tennis, nè ad uno spettacolo teatrale.

All’evento hanno assistito appena 29.500 tifosi, di cui 3500 ospiti. Un dato inequivocabile che deve far riflettere chi organizza e gestisce il sistema calcio del nostro paese, a corto di idee concrete in grado di risollevare un settore in forte crisi strutturale e senza visioni manageriali degne di interesse.

Oggi non ha perso soltanto la Lazio, ma anche tutte le istituzioni che non sono riuscite a coinvolgere in questo progetto fantascientifico la parte più importante del calcio. Quella che paga sempre il biglietto, quella che non si vende le partite, quella lontana da Blatter e da Platini, quella che lavora dalla mattina alla sera, quella che fa gli abbonamenti TV, le trasferte, compra i gadget, i quotidiani, va a votare e si costruisce una famiglia. Insomma, sì loro, l’essenza del calcio… I TIFOSI. I VERI PADRONI DEL CALCIO… D’altronde da una capitale europea, che nell’anno del Giubileo, non ha un sindaco nominato dai cittadini, cosa ci dovremo mai aspettare? Noi Romani non ci meritiamo uno stadio così vuoto con delle norme così severe e restrittive, con cancelli, grate, perquisizioni e telecamere puntate. Noi vogliamo andare alla stadio per divertirci e stare in serenità con i nostri amici o le nostre famiglie. E sì giusto, giustissimo combattere la violenza, ma prima crediamo sia il caso di dare una piccola “registrata” a tutto il sistema calcio, e non soltanto ai tifosi, che poi diciamocelo francamente, sono l’anello debole della catena.

“L’ingiustizia genera violenza. La libertà valorizza l’uomo”

Buongiorno dal vostro Direttore