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Il c.t. Conte furioso dopo Italia Romania

«Dispiace, perchè gare così le devi portare a casa senza se e senza ma». Antonio Conte si dice «arrabbiato» dopo il pari dell’Italia nell’amichevole con la Romania. «Meritavamo ampiamente di vincere dice il ct ai microfoni di Raisport – Sono convinto che i ragazzi abbiano dato tutto per intensità, non abbiamo vinto però e questo dispiace perché queste partite le devi vincere quando crei tante occasioni. In Belgio abbiamo subito un risultato pesante, qui il pareggio, ma sono esperienze che ci fanno crescere».

L’Italia pareggia contro la Romania. Pochi minuti per i laziali

A Bologna si gioca. E già questa è una notizia. Non solo per la vena propositiva dell’Italia che non rinuncia a fare calcio, seppur penalizzata di nuovo dai suoi errori difensivi. Il 2-2 contro la Romania, nell’ultima amichevole dell’anno, dà altre indicazioni a Conte. Ma è anche un segnale nei giorni del terrore che non risparmiano il calcio, anzi lo vogliono al centro della scena. L’entusiasmo dei tifosi bolognesi per una nazionale che sta conquistando affetto per la sua voglia di calcio, la festa finale dei 4.000 romeni dall’altra parte: il calcio è gioia semplice, quella tanto desiderata in queste ore. Anche Conte applaude la sua Italia pronta a ribaltare lo svantaggio iniziale con un’altra partita convincente davanti, ma poi sul 2-1 incapace di tenere la partita. Il 2-2 penalizza la voglia di El Shaarawy e compagni, non la loro maturità di squadra. Al Dall’Ara si gioca mentre dall’Europa arrivano altri squilli di paura. Belgio-Spagna annullata nel pomeriggio, lo stadio di Hannover evacuato poco prima di Germania-Olanda. Sugli schermi tv degli skybox scorrono le immagini dei tg internazionali, i giocatori arrivati allo stadio con una scorta rinforzata sono lontani dagli echi. La Romania ricorda un altro lutto, sulla maglia i nomi dei ragazzi morti nel rogo della discoteca di Bucarest. Ma il pensiero di tutti va ai ragazzi del Bataclan quando allo stadio si intona la ‘Marsigliesè. Il minuto a centrocampo è di un silenzio profondo. Poi il fischio dell’arbitro dà inizio alla voglia di normalità. Normale è la formazione scelta di Conte, quasi fotocopia del 4-4-2 di Bruxelles solo con Barzagli per De Sciglio, Soriano per Parolo ed El Shaarawy per Candreva. La Romania si schiera con un 4-2-3-1 che ha in Hoban e Pintilii le chiavi di volta. Florenzi ed El Shaarawy ci mettono il consueto dinamismo, il secondo col sovrappiù della freschezza dopo il riposo di venerdì, ma è al centro che il centrocampo italiano fatica a carburare, in idee e corsa. I difensori azzurri sono subito messi sotto pressione dal forcing dei quattro offensivi romeni, e difatti dopo un tiro di Torje deviato in angolo da Buffon all’8′ arriva il pasticcio: Darmian trasforma una chiusura in verticale in un assist per Stancu, che con Barzagli buttato a terra dalla spallata del compagno è libero di battere a rete. Zero a uno e partita in salita, contro una Romania blindatissima (due soli gol subiti in tutta la qualificazione). Eder soffre davanti, Soriano perde troppi palloni, eppure le sue palle gol l’Italia le crea. Ci provano El Shaarawy su cross di Chiellini (14′) e Pellè su angolo (21′) ma senza mira. Al 26′ il pari è sfiorato, Eder si fa anticipare sottoporta sul velo di Pellè che trasforma il cross di Florenzi in assist. Il più attivo è El Shaarawy, lì a sinistra troppo solo. Così prima prova a inventarsi dribbling in sterzata e sinistro al 34′, deviato in angolo, poi lancia Eder che si è andato a cercare spazi sugli esterni e poi torna al centro per la girata che Tatarusanu mura sottoporta. La chiusura di tempo offre a Marchisio un’altra occasione ma il suo tiro è alto, per Eder in pieno recupero c’è invece la recriminazione per una spallata in area di Chiriches che l’arbitro non valuta da rigore. Conte dà fiducia allo stesso undici anche al ritorno in campo, la Romania sembra voler blindare il risultato e a tratti gioca anche un torello piacevole, o irritante secondo i punti di vista. E quando il ct si sta decidendo ai cambi, arriva il rigore cercato da Eder: è il 10′, il destro di Marchisio dal dischetto è imparabile. Il brasiliano ricasca in area appena un minuto dopo, il tocco di Taturasanu c’è e magari non è da rigore ma l’arbitro Jacottet opta per la simulazione e ammonisce. Scoccata l’ora tonda di gioco, è tempo di riposare per Soriano, Pellè ed Eder, entrano Montolivo, Okaka e Gabbiadini. Il quale una manciata di secondi dopo va troppo morbido di testa sul cross, sprecando il possibile sorpasso. Che però arriva al 21′, un colpo di testa in solitario su controcross di Marchisio sul quale lo stesso Gabbiadini teme di essere in fuorigioco, fortuna che Grigore rientra in ritardo. Gli spazi ora sono aperti per il contropiede, Okaka (in fuorigioco non valutato) si fa anticipare al 28′ in angolo, sul tiro dalla bandierina El Shaarawy di testa alza troppo la mira. È ancora lui al 30′ a sfiorare il gol, con un destro rimpallato sui centrali romeni che avrebbe meritato di più. E invece arriva nel finale il pari romeno, per la gioia dei quattromila tifosi di Bucarest. Gabbiadini si è fatto male (caviglia, sembra serio), l’Italia in 9 paga l’incertezza di Sirigu e Andone lo punisce col 2-2 finale: tre tiri e due gol subiti, ecco la media della difesa azzurra. Gli animi si scaldano, Florenzi e Chiriches sfiorano una rissa che sa di campionato. Trance agonistica, perchè a Bologna si è giocato a calcio fino al fischio finale.

TABELLINO

ITALIA (4-4-2): Buffon (24′ st Sirigu), Darmian Barzagli, Bonucci, Chiellini 6, Florenzi, Soriano (15′ st Montolivo), Marchisio (32′ st Parolo), El Shaarawy (40′ st Candreva), Pellè (15′ st Okaka), Eder (15′ st Gabbiadini) (26 Padelli, 27 Perin, 25 Acerbi, 13 Antonelli, 5 Astori, 2 De Sciglio, 29 De Silvestri, 28 Bonaventura, 11 Cerci, 23 Giaccherini, 7 Zaza). All.: Conte

ROMANIA (4-2-3-1): Tatarusanu, Sapunaru, Chiriches, Grigore, Rat (43′ st Filip sv), Pintilii (23′ st Prepelita), Hoban, Torje (23′ st Andone 6.5), Budescu (1′ st Maxim), Stancu (43′ st Ivan), Keseru (1′ st Sanmartean) (1 Pantilimon, 23 Lung, 2 Matel, 15 Gaman, 4 Moti, 7 Popa, 16 Achim, 25 Hora). All. Iordanescu.

Arbitro: Jaccottet (Svi)

Reti: nel pt 8′ Stancu, nel st 10′ Marchisio su rigore, 21′ Gabbiadini, 43′ Andone.

Angoli: 9 a 2 per l’Italia

Recupero: 2′ e 4′

Ammoniti: Hoban per gioco falloso, Eder per simulazione

Note: 1′ di silenzio per le vittime degli attentati di Parigi e per quelle del rogo della discoteca di Bucarest. Spettatori 24 mila, incasso 227.990 euro.

Fonte: Ansa

LAZIONALI – Onazi rigenerato, Cataldi ringrazia Milinkovic

Per molti questa sosta per le nazionali rappresentava un ulteriore fonte di preoccupazione visto che negli ultimi mesi, ogni volta che il campionato si è dovuto fermare la Lazio ha sempre dovuto affrontare grossi problemi di infermeria (vedi Biglia, Parolo, de Vrij, ecc…) e sopratutto ora più che mai questa sosta sembrava inopportuna perché, dopo la brutta sconfitta nel derby (ultimo atto di un periodo decisamente negativo per i ragazzi di Pioli) c’era una gran voglia di ripartire immediatamente e di riportare la Lazio nelle posizioni che contano.
Non tutto il male però viene per nuocere…questa sosta infatti ha visto infatti molti giocatori biancocelesti come protagonisti nelle loro rispettive nazionali: Felipe Anderson (gol e assist), Candreva (gol), Kishna (assist), Milinkovic-Savic e Cataldi (entrambi in gol), Biglia (gol), ecc…dati che dimostrano come le nazionali questa volta restituiranno alla Lazio giocatori decisamente rigenerati, e questo fa ben sperare mister Pioli, che alla ripresa del campionato ha bisogno che tutti siano Fast and Furios e pronti a risollevare la Lazio.
Tra questi ci sono sicuramente Onazi e Milinkovic-Savic (tra i protagonisti di oggi di queste ultime partite delle nazionali):

ONAZI – Il nigeriano è ormai un punto di riferimento della sua nazionale. Le Super Eagles vincono 2-0 contro lo Swaziland e avanzano alla fase finale di qualificazione ai prossimi Mondiali. Nell’undici è ancora una volta titolare inamovibile Eddy Onazi, schierato come mezzala nel 4-3-3. E’ stata una serata importante per il nigeriano che ha avuto ben 2 motivi per gioire: oltre che la gioia per la vittoria, Onazi ha vissuto anche l’emozione di concludere la partita con la fascia di capitano (dopo l’uscita di Musa) a testimonianza di quanto sia altamente considerato in patria. La speranza è che queste gioie diano la carica di cui ha bisogno per aiutare Pioli.

MILINKOVIC – Giornata da dimenticare invece per il serbo. Dopo aver brillato contro l’Italia U21, regalando dispiaceri a Danilo Cataldi, questa volta Sergej non riesce a impedire la sconfitta contro i pari età della Slovenia nel match valido per le qualificazioni ai prossimi Europei. La Serbia Under 21 per 2 a 0 e si allontana dal primo posto (ora distante 3 punti). La vetta del Gruppo 2 ora appartiene all’Italia di Cataldi, vittoriosa 2-0 contro la Lituania (il centrocampista romano però non ha giocato causa squalifica).  Sergej anche oggi è partito titolare nel 4-5-1 di Sivic, posizionandosi alle spalle dell’unica punta Saponjic ed è rimasto in campo per tutta la partita finendo anche ammonito. Pazienza, il suo bilancio in nazionale è comunque ottimo. Pioli non vede l’ora di riabbracciarlo. 

Amarcord – Quando un calcio di punizione era l’equivalente di un rigore…

C’è un fattore che da un po’ di anni sta creando una certa malinconia tra i tifosi biancocelesti:  la Lazio fa pochissimi gol su calcio di punizione.
Bei tempi quando a battere le punizioni c’era un certo Sinisa Mihajlovic…il più grande maestro dei calci di punizione. Sinisa ha siglato con la Lazio ben 17 gol su calcio di punizione, era il suo marchio di fabbrica e rimane l’unico in Serie A ad aver messo a segno tre punizioni in una sola partita (nel 5-2 contro la Sampdoria nella stagione ’98-’99). Inoltre, sempre con una traiettoria mancina delle sue, segnò il primo gol della storia in Champions per la Lazio (era il settembre 1999 contro il Bayer Leverkusen). La potenza unita alla traiettoria mai lineare dei tiri di Sinisa hanno fatto si che ogni punizione dai 30 metri in su fosse un vero e proprio incubo per i portieri avversari, quest’ultimi infatti tremavano all’idea che un loro compagno potesse commettere il più grande di tutti gli errori...fare un fallo nel pressi dell’area di rigore. Perchè se succedeva…allora era la fine…dalla curva partivano gli “oooohhhhh”, Sinisa posizionava il pallone e…..GOL!
Non importava la distanza con Sinisa, un calcio di rigore o una punizione erano la stessa identica cosa per lui. La sua qualità nelle punizioni è cresciuta mano a mano con il tempo, aumentando anche sensibilmente la potenza di tiro (Sinisa era in grado di scagliare bordate da 165Km/h, numeri impressionanti). Un successo garantito per chi lo aveva al fantacalcio, un giocatore come Mihajlovic era decisamente da avere in una rosa che ambiva al titolo, anche se collezionava molti cartellini che ovviamente portavano ai malus (il record è della stagione ’98/’99 con 11 gialli) ma ne valeva decisamente la pena. Nonostante ciò il rendimento del giocatore era infatti indiscutibile, con lui avevi praticamente un attaccante in difesa e questo non aveva prezzo. E se Mihajlovic non giocava? Nessun problema, quando non c’era lui c’era un certo Juan Sebastian Veron pronto a sostituirlo….
Dopo di loro la Lazio non ha più avuto un “goleador” sui calci di punizione. Tra coloro che si sono susseguiti in questo arduo compito (i vari Oddo, Liverani, Ledesma, Zarate ecc..) l’unico che riuscì ad infiammare i tifosi e a lambire la grandezza di Sinisa fu Alexandar Kolarov (attualmente titolare nel Manchester City), solo lui è riuscito a far rivivere quel brivido che pervade tutta la schiena ai portieri della nostra Serie A anche se, a differenza di Mihajlovic, Kolarov prediligeva i tiri di potenza soltanto dopo è riuscito ad affinare il tiro avvicinandosi sempre di più al suo connazionale, ma un fac-simile…è sempre un fac-simile. Da quel momento in poi c’è il buio: nessuno è più risuscito ad essere l’arma letale dei calci piazzati,  colui che poteva permettere di sbloccare partite inchiodate sul pareggio se non in rari casi, e questo è decisamente un peccato. Chissà quante partite Pioli avrebbe potuto risolvere se avesse avuto un giocatore decisivo sui calci piazzati, un pò come è Pjanic oggi per Garcia (soprannominato “Giotto“). Della Lazio attuale solo Biglia e Parolo sono riusciti a trovare ogni tanto la via del gol (vedi
 il gol di Parolo con il Verona e di Biglia con l’Atalanta) infatti, nessun altro laziale ha più gonfiato la rete su punizione. I calci piazzati oggi restano quasi un monopolio di Antonio Turbo Candreva ma anche lui stenta a trovare la via del gol (vedi il gol al derby di 2 anni fa e l’anno scorso con il Verona all’Olimpico). Forse è il caso di sperimentare altre soluzioni in modo tale da avere un ventaglio di ipotesi non indifferente e avere così una risorsa importantissima visto il momento delicato che sta vivendo in generale la Lazio in fase realizzativa. I gol su punizione di Felipe Anderson e di Milinkovic-Savic con le rispettive nazionali possono rappresentare alternative validissime. Chissà se magari proprio il giovane serbo può continuare la tradizione positiva che la Lazio ha con i giocatori di tale nazionalità e il loro bel rapporto con i calci piazzati?! Tentare non costa niente…male che va continuerà il trend poco entusiasmante in tema di calci piazzati.

Marco Lanari 

 

Paura terrorismo, annullata Germania – Olanda per allarme bomba. La Merkel era in tribuna

AGGIORNAMETO ORE 21:06 – Si parla di un ordigno nascosto dentro l’ambulanza parcheggiata all’interno dello Stadio.

AGGIORNAMETO ORE 20:02 – Secondo Sky Deutschland la Polizia ha chiesto l’intervento degli artificieri. Secondo la Bild è stata evacuata anche la Tui Arena, palazzetto dove si doveva tenere un concerto musicale.

AGGIORNAMENTO ORE 19:54Sulle tribune era presente anche la Cancelliera tedesca Angela Merkel. Wall Street Journal parla di “minaccia concreta“, tale da fa r annullare il match.

AGGIORNAMENTO ORE 19:44 – Secondo il giornale tedesco Bild, il motivo dell’annullamento è stat la presenza di persone sospette nelle vicinanzze dello Stadio.

Notizia di pochi istanti fa. E’ stato evacuato lo stadio di Hannover, impianto sportivo che doveva ospitare Germania e Olanda per il match di amichevole di questa sera. Secondo le ultime indiscrezioni la partita è stata annullata per un presunto allarme bomba. Seguono aggiornamenti.

Brutte notizie dall’infermeria. Operazione in vista per un big. Il punto di Bianchini

Non c’è pace in casa Lazio con gli infortuni. Quando l’infermeria sembrava essere ormai vuota ecco che arriva un nuovo ko. A finire al tappeto questa volta è Stefano Mauri. Il brianzolo dovrà operarsi  per via della sofferenza discale. Mauri dovrà stare fermo quasi un mese. Potrebbe tornare disponibile per l’ultima partita del 2015. Bianchini poi, a Lazio Style Radio, ha fatto il punto su Klose e sugli altri giocatori alle prese con piccoli acciacchi: “Klose è tornato in gruppo ma ancora non ha superato i dolori alla gamba. Speriamo di evrlo contro il Palermo. Niente di preoccupante per Felipe Anderson, mentre Marchetti non ha preso parte agli allenamenti per via della febbre“.

Douglas – Lazio, si tratta. Parola del suo agente

Sempre aperta la caccia al difensore in casa Lazio. Tantissimi i nomi che circolano, ma ancora nulla di concreto. Gennaio è vicino, ma allo stesso tempo lontano in quanto ci sono molte partite da affrontare prima dell’apertura del mercato. Tra i papabili a sostituire De Vrij, c’è Douglas, attualmente difensore del Dnipro. Su di lui molta concorrenza, in primis quella del Galatasaray. Ma l’agente FIFA Malik Arutyunov ha aperto le porte ad auna trattativa con la Lazio. Al portale ajansspor.com ha così parlato: “Tra le tante squadre che seguono Douglas c’è anche la Lazio. Con il club biancoceleste affronteremo il discorso già la prossima settimana in occasione di Lazio – Dnipro (attuale squadra di Douglas). L’unica cosa certa è che il giocatore vuole essere ceduto a titolo definitivo e non andare via in prestito“.

Primi guai per Ballardini a Palermo

Non inizia sotto una buona stella la nuova esperienza a Palermo del neo tecnico Davide Ballardini. Nei rosanero  nella difficile trasferta romana di domenica prossima non potrà essere a disposizione Roberto Vitiello, che dovrà restare lontano dai campi per qualche settimana. Il difensore rosanero è stato sottoposto a indagini strumentali, al seguito dei quali è stata rilevata una lesione completa al retto femorale in corrispondenza della giunzione miotendinea. Il numero 2 rosanero ha già iniziato le cure fisioterapiche.

Fonte: Ansa

Ballardini: “Lasciare Palermo per la Lazio fu un grave errore”

Il nuovo tecnico del Palermo, Davide Ballardini, si è concesso ai microfoni di Sky Sport. L’allenatore rosanero è tornato a parlare dei tempi in cui decise di lasciare il capoluogo siciliano per accettare l’offerta dei biancocelesti, senza tralasciare una acuta stilettata nei confronti del presidente Lotito: Lasciare Palermo probabilmente fu un errore. La Lazio mi fece una proposta e credevo fosse la soluzione migliore. Ma non è andata come mi aspettavo (qui la stilettata alla dirigenza, ndr), sono rimasto deluso non per come è finita ma per la baraonda che c’era alla Lazio in quel periodo.

Formello – Rientro anticipato per Cataldi e Hoedt

Prima dell’inizio dell’allenamento pomeridiano un piacevole e gradito siparietto per un tifoso di 85 anni di nome Adriano, che ha ricevuto un premio da ‘laziale vero’: premio meritatissimo per un sostenitore biancoceleste che in 75 anni di Lazio non ha mai mancato un incontro all’Olimpico. Regalo graditissimo dal festeggiato, per lui foto ed autografi con tutta la squadra.

Dopo la piacevole iniziativa gli uomini di Pioli hanno ripreso il lavoro interrotto prima delle convocazioni. Passata la sosta del campionato per gli incontri internazionali – che ha visto comunque impegnati 12 biancocelesti – a Formello il campo di allenamento inizia lentamente a ripopolarsi. Nel pomeriggio, alla ripresa dei lavori, si sono rivisti in campo Cataldi, Hoedt e Oikonomidis. Lavoro ordinario per i primi due, differenziato invece per l’australiano. Il giovane centrocampista biancoceleste ha lasciato il gruppo di Di Biagio in quanto squalificato, salterà l’impegno con la Lituania di questa sera; il difensore olandese invece è rientrato a causa di un piccolo problema fisico, che non gli ha permesso di scendere in campo nella gara con la Slovacchia. Domani torneranno alla base Anderson, Candreva, Kishna, Lulic, Parolo, Onazi e Milinković-Savić. Biglia, impegnato oggi in Colombia, sarà l’ultimo a tornare a Roma (non prima di giovedì). Mauri e Klose hanno lavorato a parte senza unirsi al resto del gruppo.

Annullata Belgio Spagna. C.t. belga: “La vita vale più di una partita”

“Una vita umana vale più di una partita di calcio”. così il ct del Belgio, Marc Wilmots, ha commentato l’annullamento “per motivi di sicurezza” dell’amichevole che la sua nazionale avrebbe dovuto giocare questa sera con la Spagna a Bruxelles. “Ho saputo ieri sera alle 11 e mezza che la partita non si sarebbe giocata”, le parole di Wilmots riportate anche dai media spagnoli. Wilmots ha fatto sapere che i giocatori hanno lasciato la nazionale per raggiungere i club di appartenenza. “Si giocano tante partite, una in più o in meno non fa differenza”, ha aggiunto il tecnico sottolineando che i suoi giocatori non hanno manifestato timori. “La squadra era pronta per giocare – le parole di Wilmots – È un peccato che ciò non sia stato possibile. Il calcio dovrebbe essere una festa”, ha concluso.

Notizia bomba dalla Spagna: un big per la Lazio

Secondo il noto quotidiano As, Diego Pablo Simeone nei giorni scorsi avrebbe visitato l’Italia. A monte potrebbe esserci la voglia del tecnico argentino di tornare nel Bel Paese. Stando a quanto riporta il quotidiano spagnolo, Inter e Lazio sarebbero pronte a offrirgli un contratto approfittando degli screzi tra il Cholo e l’Atletico Madrid. Tuttavia, è difficile pensare che le casse societarie biancocelesti possano permettersi uno stipendio importante come quello di Simeone. Al contempo l’Inter ha rinnovato la fiducia a Mancini anche per il prossimo anno. Più facile ipotizzare che Simeone sia tornato in Italia in vacanza, approfittando della sosta nazionali.

Biglia, Buffon, Hamisk e gli altri capitani di A uniti per l’UNICEF

Fino a mercoledì 18 novembre sarà attiva un’asta benefica online delle magliette dei capitani delle squadre della Serie A TIM a favore dell’UNICEF per i bambini del Nepal che lo scorso aprile sono stati colpiti da un devastante terremoto.

Biglia, Buffon, Totti, Hamsik, Vargas, Ranocchia, Toni, GIik, Abbiati, sono solo alcuni dei tanti capitani delle squadre di calcio della Serie A TIM che hanno deciso di donare la propria maglietta e partecipare  all’asta.

E’ possibile sostenere l’UNICEF e partecipare a questa gara di solidarietà collegandosi al sito: https://www.charitybuzz.com/

Lo scorso maggio, nell’ultima giornata di campionato della Serie A TIM della stagione 2014/2015, i capitani delle squadre di calcio hanno apposto sulla propria divisa la fascetta dell’UNICEF per ricordare il dramma dei bambini del Nepal e hanno donato le magliette all’UNICEF.

I terremoti di magnitudo 7,8 e 7,3 che hanno colpito il Nepal il 25 aprile e il 12 maggio hanno avuto effetti devastanti sul paese: quasi  9.000 persone hanno perso la vita e 22.400 sono rimaste ferite, più di 600.000 case sono state distrutte e quasi 300.000 danneggiate.  A sei mesi dopo il terremoto, il paese ha lentamente cominciato a muoversi verso la ripresa e la ricostruzione. Tuttavia, data l’enormità dell’impatto e dei danni subiti, c’è ancora molto da fare, anche in vista del prossimo inverno: quasi 60.000 persone rimangono in 120 siti per sfollati, l’85% dei quali non sono adatti a sopportare la stagione fredda.

In questi mesi, l’UNICEF in Nepal ha vaccinato 537.081 bambini tra i 6 mesi e i 5 anni contro morbillo, rosolia e poliomielite; garantito l’approvvigionamento idrico di emergenza per 655.910 persone; creato 1.568 Centri temporanei di apprendimento per 141.600 bambini, formato 4.593 insegnanti e distribuito a 587. 330 bambini kit scolastici e per lo sviluppo della prima infanzia. 16.094 bambini hanno beneficiato di 226 spazi protetti a misura di bambino.

Sull’olandese Vlaar l’interesse di altre squadre

Con De Vrij fuori dai giochi ancora per molto tempo nel prossimo mercato di gennaio per la Lazio la priorità assoluta è la ricerca di un difensore centrale. Molti i nomi elencati sul taccuino del ds biancoceleste Igli Tare. In prima fila c’è sempre il brasiliano Douglas, il difensore del Dnipro ha una valutazione di 5 milioni di euro. Subito dopo però c’è Ron Vlaar – l’olandese compagno di reparto nella nazionale orange di Stefan De Vrij – svincolatosi lo scorso giugno dall’Aston villa e già nei programmi della società capitolina nelle precedenti finestre di calciomercato. A quanto scrive il Daily Mail però quella biancoceleste non è l’unica società interessata al giocatore. Infatti sull’olandese c’è l’attenzione degli inglesi dell’Everton che però presenteranno un’offerta solo dopo aver valutato le condizioni fisiche del giocatore, che tra l’altro restando nei nostri confini nazionali piace anche all’Inter.  In secondo piano i vari Heurtaux dell’Udinese, N’Koulou in scadenza con il Marsiglia, Terziev del Ludogorets e Matip dello Schalke04.

I precedenti di Lazio-Palermo

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Dopo la sosta per le nazionali domenica torna il campionato. Allo stadio Olimpico i biancocelesti affrontano il Palermo. La squadra di Pioli, alla luce delle ultime tre sconfitte in altrettanti incontri, è chiamata a dimostrare di aver superato il periodo negativo ed a fornire una prova di forza per non cadere nelle sabbie mobili di un anonimo campionato. Di fronte, la squadra rosanero, fresca della nomina del nuovo allenatore Ballardini, chiamato da Zamparini per sostituire l’ex tecnico Iachini, sollevato dall’incarico a dispetto di una piazza ed una squadra alquanto scioccati dalla decisione societaria.

Quello di domenica prossima sarà il 49° incontro disputato in Serie A tra le due formazioni: nei precedenti scontri 21 sono state le vittorie della Lazio, 11 i pareggi e 16 i successi dei rosanero; le reti totali dei biancocelesti sono 85, 58 quelle del Palermo. 25 le sfide disputate nella Capitale: 16 i successi dei padroni di casa (l’ultimo, 2-1 nello scorso campionato), 5 i pareggi (l’ultimo, 0-0 nel 2011-2012) e 4 le vittorie della squadra ospite (l’ultima, un 1-2 della stagione 2007-08). Le reti realizzate dai biancocelesti sono 52 mentre quelle del Palermo 18. Il primo confronto fra le due formazioni risale al 25 settembre del 1932: 1-1 finale con reti di Fantoni e Ruffino; l’ultimo invece, è quello della scorsa stagione dove la Lazio si impose 2-1 grazie alle reti di Mauri e Candreva, che ribaltarono l’iniziale vantaggio dei rosanero firmato da Dybala. La vittoria più larga dei biancocelesti risale al 7 maggio del 1950: 5-0 con reti di Penzo, Remondini, Flamini, Sentimenti III, Puccinelli; quella del Palermo un 5-1 nel 2012 con goal di Barreto, Donati, Silvestre, Budan, Miccoli e Kozak per il gol della bandiera biancoceleste.

Per i due tecnici un ritorno al passato: Pioli allenò i rosanero nella stagione 2011-12 ma venne subito allontanato dal fumantino Zamparini dopo l’eliminazione dai preliminari di Europa League; Ballardini invece arrivò alla Lazio proprio al termine della prima esperienza del tecnico ravennate nel capoluogo siciliano. L’allenatore si legò ai biancocelesti con un contratto di due anni più un’opzione per il terzo. Appena arrivato a Roma vince la Supercoppa Italiana battendo l’Inter a Pechino, ma in campionato la sua squadra non riesce ad esprimersi come dovrebbe e si ritrova a lottare per non retrocedere, ed in seguito ad una sconfitta interna con il Catania viene sollevato dall’incarico a favore di Edy Reja, che riuscirà a condurre la squadra romana ad una salvezza insperata.

EURO 2016 – Lulic: “C’è rammarico, ma quel rigore…”

La sconfitta arrivata contro l’Irlanda brucia ancora nei cuori di tutto il popolo Bosniaco. Nella gara di ritorno dei playoff la nazionale allenata da Baždarević si è dovuta inchinare alla doppietta di Walters. Protagonista della partita anche Senad Lulic che ha voluto rilasciare un’intervista a Sport.ba:” Siamo rammaricati per come è andata la partita, visto che non abbiamo messo in pratica il gioco che volevamo e non abbiamo scusanti per questo. Anche se il rigore, a parer mio molto discutibile, non ci ha aiutato.” L’esterno ha poi commentato il suo stato d’animo e quello dei suoi compagni: “Siamo ovviamente tristi e delusi ma dobbiamo subito rialzare la testa e non pensarci troppo. Continuare a pensare all’eliminazione sarebbe un grande errore“. Conclude poi sulle qualificazioni ai Mondiali del 2018: “Con il nostro allenatore abbiamo intrapreso una buona strada anche con buoni risultati, manca ancora tanto ai mondiali ma con fiducia e lavoro potremo avere successo“.

Orizzonti italiani per Zarate

Secondo quanto riportato da GazzettaTV, l’ex centravanti della Lazio, Mauro Zarate, attualmente in forza al West Ham, ha dato mandato ai suoi agenti di allacciare rapporti di mercato con squadre italiane, nella speranza di un clamoroso ritorno nella nostra serie A. Nel corso della prima esperienza nel nostro campionato l’attaccante ha giocato con Lazio ed Inter, dove ha raccolto risultati alterni. Ma la voglia del giocatore argentino di ritornare a misurarsi nel Bel Paese è sempre stata forte e l’entourage del calciatore ha già allacciato contatti con Genoa, Torino e Verona.

CASO LOTITO PETKOVIC – Ecco le ultime

AGGIORNAMENTO ORE 15:00 – L’avvocato di Petkovic Otello Pontini ha dichiarato in esclusiva ai nostri microfoni: “Purtroppo ancora nessun accordo tra le parti in causa. Aspettiamo di vedere cosa succederà nella prossima udienza che il giudice Sabatini ha fissato il  23 dicembre”.

Lotito-Petkovic: continua la querelle tra il presidente della Lazio e il commissario tecnico della nazionale svizzera, “licenziato per giusta causa” il 4 gennaio 2014 proprio per aver firmato per la federazione elvetica senza aver avvertito la società capitolina, almeno stando a quanto sostiene il patron capitolino. A presentare ricorso non solo Petkovic, ma anche il suo vice Manicone e l’ex preparatore atletico Rongoni. L’ex allenatore biancoceleste ha chiesto il risarcimento delle sei mensilità che gli sarebbero spettate fino alla fine del contratto e poi per i danni d’immagine e morali.  In queste ore si sta tenendo a Tivoli l’udienza. Intervistato in esclusiva dal nostro inviato, l’avvocato di Lotito Gian Michele Gentile ha commentato: “Non ci sono ammissioni dei mezzi di prova. Dobbiamo stabilire quanti sono i testimoni”. Seguiranno aggiornamenti…

Varela-Lazio risponde l’agente

AGGIORNAMENTO ORE 14:30 – Lalaziosiamonoi.it ha contattato l’agente di Varela, il quale ha affermato di aver proposto il suo assistito a diverse squadre italiane tra cui anche la Lazio: “Al momento non abbiamo ricevuto nessun interesse da parte della società biancoceleste, anche perché il valore del difensore si aggira intorno ai 4 milioni di euro e da quanto ho capito la Lazio vorrebbe investire una quota minore”.

Giostra di nomi in casa Lazio per quanto riguarda il reparto arretrato. Il ds Tare ha in agenda diversi profili di difensori che potrebbero far caso a Pioli. Douglas è in cima ai desideri ma il Dnipro continua a sparare alto (7-8 milioni), poi c’è N’Koulou del Marsiglia, forse il profilo di maggior spessore: il giocatore è in scadenza ed è deciso a non rinnovare, il club però per farlo partire a gennaio chiede 8 milioni di euro. Il Marsiglia in ogni caso lo perderebbe a zero a febbraio ma la Lazio ne ha bisogno subito ed ecco che il club francese punta a monetizzare l’operazione più possibile. Affianco a questi due nomi si affaccia anche quello di Fernando Varela, giocatore portoghese in forza alla Steaua Bucarest. Lui è il nome forte in questo momento perchè è in scadenza a giugno e gennaio si può liberare a prezzo di saldo. Dalla Romania, secondo indiscrezioni della nostra Redazione, lo danno in partenza con destinazione S.S. Lazio.

Conte: “L’Italia può dar fastidio a tutti”

«All’Europeo possiamo, anzi dobbiamo essere al livello delle più grandi. Ribadisco la mia convinzione: l’Italia può dare fastidio a tutti». Antonio Conte, a poche ore dall’ultima amichevole dell’anno, torna a far professione di ottimismo per la sua nazionale. «È un vero peccato giocare questa sera e poi dover ritrovare la squadra fra quattro mesi, mi fa rabbia», ha detto nell’intervista prepartita a RaiSport, nell’ambito dell’esclusiva tv pubblica-Figc. «Avevamo trovato una continuità, un gioco, una squadra che entusiasma il suo pubblico». Dopo l’impegno di questa sera contro la Romania, il nuovo appuntamento sarà a marzo per una doppia sfida contro Germania e Spagna. «Ora 4-5 squadre grandi sono davanti, ma la mia nazionale è destinata a crescere. Sono convinto che daremo fastidio a tutti», ha aggiunto il ct, che ha anche spiegato il motivo del ‘cambio di passo’ nel rapporto con l’azzurro. «Sì, in un certo modo ora sento davvero mia questa squadra. La semifinale all’Europeo? Sarebbe un bel traguardo, ma perchè no la finale? – la conclusione – un risultato del genere mi aiuterebbe ad andare verso la scelta giusta sul contratto».