A poche ore da Lazio-Palermo, il medico sociale biancoceleste dott. Salvatori ha fatto, dalle frequenze di ‘LSR’, il consueto punto sull’infermeria: “La notizia positiva arrivata da stamattina è il rientro di Klose, che si è allenato con la squadra. Avevamo pochi dubbi in merito, ma, visto che i dolori insorti martedì sono leggermente rallentati, abbiamo preferito fargli fare un lavoro differente. Per domenica è dunque disponibile. Ieri si è fermato Onazi, un altro giocatore che si fa male in Nazionale. A mio parere, questi giocatori vengono gestiti superficialmente: Eddy infatti ci aveva avvertito di qualche problemino alla vigilia della prima gara, ma la partita era importante e lo hanno fatto giocare, così ha rimediato questo risentimento muscolare alla coscia e non è potuto uscire. Gli esami hanno confermato la lesione, stimiamo un recupero intorno alle tre settimane, ma non ci vogliamo sbilanciare. Ieri è stata una giornata importante anche per Mauri, perché il protocollo che ci ha dato il collega è più rapido di quello che avevamo previsto noi. Adesso godrà di riposo assoluto, poi valuteremo. Lavorerà in pace e tranquillità, poi capiremo se forzare, visto che aveva fastidio da molto tempo“.
FORMELLO – Le ultime dalle prove tattiche anti Palermo
Sarà Keita a partire titolare domenica contro il Palermo. L’ex Barça ha convinto Pioli, già prima della sosta, a concedergli una chance dal primo minuto. Il posto sulla fascia sinistra d’attacco sarà suo, costringendo dunque alla panchina uno tra Candreva e Felipe Anderson, tornati a Roma dagli impegni con le Nazionali solo da qualche giorno. Resta invece aperto il ballottaggio sulla destra.
Sono partite infatti stamane alle 10 le prove tattiche per il match contro i rosanero, alle quali ha preso parte, per la prima volta dopo il derby, la rosa al completo. Ad eccezione, ovviamente, degli infortunati De Vrij, Mauri e Onazi. C’era anche Miro Klose, che si è allenato insieme ai compagni e potrebbe essere convocato. Anche se, per la maglia da titolare al centro dell’attacco, Djordjevic è ancora in vantaggio su Matri.
A centrocampo, invece, dovrebbe essere Milinkovic ad affiancare Biglia e Parolo, in quello che dovrebbe essere un 4-3-3 (favorito sul 4-2-3-1). Questa mattina infatti il serbo è stato provato più arretrato, mentre, per quanto concerne la difesa, Lulic agirà da terzino sinistro, con Basta che si muoverà sul fronte opposto e la coppia di centrali che sarà nuovamente quella formata da Mauricio e Gentiletti.
Dalla Salernitana alla Lazio: Lotito dialoga col Catania per un giovane ghanese
Dopo tanti giocatori sbarcati dalla Lazio alla Salernitana, ce n’è (finalmente) uno che potrebbe compiere il percorso inverso: si tratta di Moses Odjer, centrocampista ghanese rivelazione del campionato di serie B. Classe 1996, soprannominato dal patron Mezzaroma ‘Bobcat’ (quelle piccole escavatrici che arrivano dappertutto), è arrivato in granata alla fine dello scorso mercato estivo dal Catania, cui è ancora legato da un contratto fino al 2019, con la formula del prestito con diritto di riscatto a favore dei campani. I quali potrebbero dunque prenderlo sborsando 900mila euro e gli etnei, in cambio, non eserciterebbero il contro riscatto che si sono mantenuti nel contratto di cessione. In società lo coccolano (il da Fabiani lo ha definito “un predestinato“), ma al contempo lo tengono lontano da tanto clamore: questo perché il ragazzo, per continuare a rendere al meglio, ha bisogno di serenità, spensieratezza, gambe fresche e soprattutto di una mente che non fantastichi troppo il salto di categoria. La Lazio comunque ci sta facendo realmente un pensierino e, a questo proposito, Lotito sta infittendo il dialogo con il Catania per arrivare al giocatore che mister Torrente, da tre partite a questa parte, ha promosso titolare e che il ragazzo ha ripagato, nell’ultima apparizione, con un assist di gran pregio per Donnarumma, un cross teso e affilato che all’Arechi non vedevano da tempo. Piccolo di statura ma un gigante per quello che mette in campo, Odjer è l’anima nuova e fresca del centrocampo della Salernitana. Per ora il suo futuro è nelle mani dei granata e dei siciliani, ma chissà che un giorno sul suo petto non possa posarsi davvero l’aquila biancoceleste…
Non esiste calcio senza i TIFOSI
Emergenza stadi in Serie A, dopo gli attentati di Parigi e i ripetuti allarme bomba mercoledì scorso in prossimità di stadi europei, cresce la paura e la diretta conseguenza sono stadi sempre più vuoti. In particolare, allo Stadio Olimpico di Roma, si vive già da tempo una desolazione perenne, ormai decennale. I tifosi della Lazio non amano questa dirigenza. I dati, purtroppo, sono sotto gli occhi di tutti. Non è tanto la vittoria che manca – infatti, ad oggi, il presidente Lotito è il secondo presidente più vincente nella storia della società capitolina, dopo i fasti della dirigenza Cragnottiana.
Quello che manca è, a nostro modesto avviso, quella lazialità, semplice e popolare, romana e identitaria. Un sentimento quasi impercettibile da spiegare, che però esce fuori anche nei piccoli gesti quotidiani. Questa Lazio non tira quanto e come potrebbe o dovrebbe. Diciamocelo francamente. Un brand non troppo competitivo, per il suo immenso potenziale, e una politica societaria che non riscuote successi al botteghino. Ma non solo questo. La poca risonanza mediatica e una specie di sudditanza politico-economica nei confronti della sua rivale storica, fanno il resto e aumentano il disagio.
Contro il Palermo e il Dnipro, c’è da registrare di nuovo, un netto calo degli spettatori, dopo i segnali incoraggianti della scorsa stagione. Laziochannel.it a questo punto pensa all’idea di una proposta per un organizzare e proporre a chi è interessato, reputandolo come utile e propositivo, un tavolo di confronto fra le parti più influenti del mondo Lazio. Sezioni della polisportiva, colleghi giornalisti, i dirigenti di questa gloriosa società, le vecchie glorie, i politici, e tutti perosonaggi che hanno a cuore questa squadra, devono riflettere e porsi delle domande su cosa è cambiato e come si può risolvere tutti questo disinteresse. A nostro modo di vedere, nella Lazio c’è troppo immobilismo e inerzia a rivendicare sentimenti e identità neotirbali. Per noi c’è bisogno di un tavolo di confronto su cui ragionare, porre delle questioni, riflettere sugli sbagli e agire per riavvicinare società e tifosi, creando nuove sinergie, aumentare il business, lavorare sul territorio. Insomma lavorare, lavorare tanto, con passione e dedizione alla causa. Questa è la nostra visione di Lazio.
Ma, al di là della problematica fra società e “clientela biancoceleste”, un altro aspetto su cui ragionare – e che di fatto aumenta la desertificazione dello Stadio Olimpico – è quello delle barriere costruite all’interno delle curve e l’aumento, a tratti esagerato ed eccessivo, dei controlli verso i frequentatori dell’impianto sportivo. Le 2 curve romane frequentate dai nostri giovani cittadini, da tempo sono sul piede di guerra verso le barriere volute dal Prefetto Gabrielli. Come riporta anche il Tempo stamane, alla protesta ora si è aggiunta anche la fobia d’attentato nella Capitale. In questo quasi-clima di guerra, a farne le spese è il calcio, perchè non lo si può più chiamare spettacolo senza la sua essenza fondamentale: i TIFOSI. Traffico, caro-biglietti, mancanza di parcheggi e parcheggiatori abusivi. Mezzi pubblici non adeguati all’offerta, la visione dello spettacolo non è adeguata per gli standard attuali, assenza del replay, bevande e alimenti con prezzi esorbitanti per lo sport più popolare d’Italia, seggiolini sempre sporchi, vetrate che ostruiscono la completa visione del match. “Ogni tre per due” c’è una Calciopoli, i dirigenti della Fifa e della Uefa non sono più credibili come qualche anno fa. Ecco perchè ormai gli unici che guadagnano da questa situazione sono le TV che, grazie ai loro servizi altamente professionali, ci offrono un servizio veramente più adeguato, rispetto alla fruizione dal vivo che, almeno sulla carta, dovrebbe garantire un coinvolgimento maggiore. E’ così in gran parte dell’Europa, tranne che in Italia, dove andare allo stadio non è più bello. Signori, ma siamo proprio sicuri che il problema del calcio siano i tifosi? Ai posteri l’ardua sentenza.
Davide Sperati & Marco Savo
RASSEGNA STAMPA – Djordjevic ok per l’attacco
RASSEGNA STAMPA – Rivelazione Milinkovic-Savic
Una telefonata speciale, un ulteriore riconoscimento del cammino percorso finora. “La Lazio mi ha chiamato per farmi i complimenti!”. È soddisfatto, Sergej Milinkovic-Savic: quanto dimostrato in settimana con la propria Nazionale, l’Under 21 della Serbia, non è di certo passato inosservato dalle parti di Formello. Merito di quel gol segnato proprio contro l’Italia, nella sfida tutta in famiglia con l’altro laziale Cataldi: “Il club si aspetta di proseguire il lavoro intrapreso insieme, verso quegli obiettivi che voglio raggiungere con la maglia biancoceleste”, rivela il giovane centrocampista ai media del suo Paese.
IL PIÙ UTILIZZATO DEGLI ACQUISTI ESTIVI – Campione del mondo Under 20, il talento classe 1995 è divenuto in poco tempo uno dei giocatori più seguiti in patria. I primi mesi alla Lazio lo stanno consacrando come uno dei prospetti più interessanti del panorama internazionale. Non è un caso, allora, che sia proprio lui il più utilizzato tra gli acquisti dell’ultimo mercato biancoceleste: sono 821 i minuti collezionati tra campionato e coppa da quando ha messo piede a Roma. Un assist notevole, nel suo rapido processo di crescita, è arrivato anche dalla stessa Città Eterna: “Ci si ambienta subito, questo è un fattore molto importante. Poi sono riuscito a ritagliarmi un posto in squadra, a segnare, sono molto contento”. Insieme a Basta e Djordjevic, forma una delle colonie straniere più cospicue della rosa laziale: “Loro sono giocatori esperti, mi trattano come uno di famiglia ed è bello poter godere di un supporto così sincero”. Insomma, per il giovane Sergej tutto soffia nella giusta direzione: “A Roma mi sembra di vivere un sogno! Ho appena iniziato la mia carriera in un grande club, ho un contratto di cinque anni e ci sono ottime condizioni affinché io riesca a fare bene”.
ORA PIOLI LO VUOLE LANCIARE MEZZALA – Milinkovic-Savic, come anticipato, non trova la via della porta solo con la Lazio: nella gara di qualificazione contro gli azzurrini di Di Biagio, la rete del momentaneo 1-0 è opera sua: “Il mio gol contro l’Italia è stato molto importante, ci ha portato un punto e devo ammettere che è stato bello segnare”. Nella lista dei desideri dell’ex Genk, c’è l’esordio con la Nazionale maggiore: “Sono stato convocato contro l’Albania e il Portogallo, non ho debuttato e mi è rimasto un po’ di amaro in bocca. Ma c’è tempo anche per questo obiettivo. Per ora sono felice di trovarmi tra i miei coetanei, sentire gli applausi e il mio nome cantato dai tifosi è stato indimenticabile”. Nell’ultimo incontro, contro i pari età sloveni, Milinkovic-Savic si è mosso da trequartista alle spalle dell’unica punta. Tutto sommato, ruolo non troppo diverso da quello ricoperto nella Lazio. Anche se Pioli sta ragionando in questi giorni su una nuova soluzione, in vista della partita contro il Palermo: utilizzarlo da mezzala nel centrocampo a tre, accanto a Biglia e Parolo. Un’ipotesi che non preoccupa affatto il tuttofare di Lleida, capace di ricoprire praticamente tutti i ruoli della zona nevralgica del campo. L’importante per lui è farsi trovare pronto, conquistare sempre più spazio.
SI BLOCCA ONAZI: OUT ALMENO DUE SETTIMANE – E l’ipotesi di vederlo mezzala è rafforzata pure da altri due fattori: la tentazione di Pioli di riproporre Radu centrale in attesa del mercato di gennaio (e questo blinderebbe Lulic nel ruolo di terzino sinistro togliendo un concorrente a centrocampo) e l’infortunio di Onazi. Il centrocampista nigeriano è l’unico dei nazionali che è tornato con dei problemi fisici e nel pomeriggio si è sottoposto a esami strumentali in clinica Paideia: “Gli accertamenti eseguiti – si legge sul comunicato medico biancoceleste – hanno evidenziato la presenza di una lesione muscolare di I grado a carico dell’adduttore lungo della coscia destra. L’atleta inizierà questa sera stessa le cure specifiche del caso ed i tempi di recupero verranno definiti dopo un ulteriore controllo strumentale tra 7-10 giorni”.
Fonte : La Repubblica
RASSEGNA STAMPA – Klose ai titoli di coda
Salterà probabilmente il Palermo, s’è fermato per un problema alla caviglia, negli ultimi giorni non è mai sceso in campo. Miroslav Klose – leggenda del calcio mondiale – vive la stagione più complicata della carriera. Poche presenze e zero gol, stimoli da ritrovare e quella irrefrenabile voglia di rientrare in Germania. L’esclusione dalla Champions lo ha demotivato, l’addio dalla Lazio è vicino, a fine anno le due strade si divideranno (difficile una cessione durante il mercato invernale). Il declino purtroppo è iniziato: 7 partite, zero gol e 2 assist in 378 minuti, il panzer biancoceleste diventerà allenatore di una nazionale giovanile tedesca, le proposte non mancano. Guidare una squadra è da sempre il suo sogno, lo realizzerà a breve, partirà dal basso per arrivare in alto: «Mi piacerebbe molto – ha spiegato qualche settimana fa – dopo Natale prenderò una decisione definitiva».
Poche sorprese sotto l’albero, Klose cercherà di aiutare la Lazio fino a giugno, è un professionista esemplare e non mollerà di un centimetro. Ma alla fine saluterà tutti, non si lascerà ingolosire probabilmente dall’America, la corte dei Red Bulls resta spietata: «Come giocatore ci piace molto – ha svelato il ds dei NY – se ci sarà la possibilità proveremo a prendere pure lui». In realtà è un’idea che stuzzica anche l’attaccante di Opole, ma ormai ha promesso fedeltà a Lotito e Tare, non tradirà a gennaio. La Lazio ha bisogno ancora di lui, per mister Pioli è un punto di riferimento importante, il contributo di Klose può aiutare soprattutto i più giovani. Dipendesse dalla società, Miro resterebbe a vita, magari come dirigente, un anno fa le parti affrontarono il discorso. È il giocatore più conosciuto, un’immagine straordinaria per il club nel mondo, ma convincerlo a restare – al momento – è praticamente impossibile. E intanto si concentrerà sul campo, proverà a reagire con le prestazioni, aiuterà la squadra a rialzare la testa.
La concorrenza è reale e concreta, Djordjevic e Matri sono in rampa di lancio, ma il ruggito di Klose è sempre in agguato. Altre notizie di mercato: occhio a Berat Djimsiti, difensore centrale albanese di proprietà dello Zurigo (scadenza contratto 2016). È un classe 1993, Tare lo conosce bene, con l’Albania ha già realizzato 1 gol in 5 presenze.
Fonte : Il Tempo
RASSEGNA STAMPA – Pioli “processa” la sua Lazio
Tutti a rapporto e testa al Palermo, la Lazio inizia a fare sul serio per la sfida di domenica pomeriggio all’Olimpico. Finalmente Pioli riabbraccia tutti i nazionali tornati a Formello, la squadra è al completo e possono scattare le prime prove tattiche. Contro i rosanero però il tecnico biancoceleste dovrà fare a meno di Onazi. Il centrocampista ha rimediato un trauma alla coscia destra con la Nigeria nell’ultima gara di qualificazione ai Mondiali 2018, oggi pomeriggio si è subito sottoposto ad accertamenti strumentali in clinica Paideia che «hanno evidenziato la presenza di una lesione muscolare di I grado a carico dell’adduttore lungo della coscia destra», ha comunicato lo staff medico. Fra 7-10 giorni effettuerà nuovi controlli che stabiliranno i tempi di recupero. Anche Klose è out, il tedesco non ha ancora smaltito la distorsione alla caviglia accusata nel derby, sente ancora fastidio. Gli altri reduci dagli impegni delle nazionali comunque sono tutti in campo, Milinkovic-Savic e Kishna si allenano con il resto del gruppo. Biglia, che è tornato solo ieri sera a Roma dalla Colombia, svolge un lavoro differenziato ma domani sarà regolarmente a disposizione di Pioli. Le prime indicazioni dal campo confermano Lulic terzino sinistro e Keita in pole position per un posto nel tridente. Lo spagnolo si è dimostrato tra i più in forma nelle ultime settimane e insidia fortemente Candreva per una maglia da titolare tanto che è stato provato nel tridente insieme a Felipe Anderson e Djordjevic.
Fonte : Il Tempo
RASSEGNA STAMPA – Lazio, si allunga la lista degli infortunati
Si allunga la lista degli infortunati in casa Lazio. Ai vari de Vrij, Mauri e Klose, infatti, si aggiunge Eddy Onazi. Il centrocampista nigeriano è stato sottoposto questo pomeriggio, presso la clinica Paideia, ad esami strumentali alla coscia destra in seguito ad un trauma riportato durante le qualificazioni ai mondiali del 2018 con la sua Nazionale. E gli accertamenti eseguiti hanno evidenziato «la presenza di una lesione muscolare di 1/o grado a carico dell’adduttore lungo della coscia destra». «L’atleta – fa sapere il club biancoceleste -inizierà questa sera stessa le cure specifiche del caso ed i tempi di recupero verranno definiti dopo un ulteriore controllo strumentale tra 7-10 giorni».
Fonte : Il Messaggero
L’AVVERSARIO DI TURNO – Un anno dopo ancora il Palermo per la svolta…
Ci siamo…la sosta è finalmente finita ed è di nuovo tempo di campionato, anche se dopo i recenti attentati di Parigi e il clima di terrore e di allerta che si respira è veramente dura ripartire o perlomeno ripartire con serenità…ma l’UEFA è stata categorica: SI GIOCA!!! E l’Italia insieme a tutti gli altri campionati europei si sta adeguando seppur con fortissime cautele.
Si torna così a parlare di Lazio:
I ragazzi di Pioli stanno vivendo un periodo decisamente negativo (per usare un eufemismo) e che sta creando non poco malessere tra i tifosi. Non solo per i risultati, spesso negativi (già 6 sconfitte quest’anno), ma sopratutto per il modo in cui i nostri beniamini in più di un’occasione hanno affrontato i vari avversari incontrati nel loro cammino. C’è stata un eccessiva alternanza di prestazioni sublimi che hanno fatto rivedere la bella Lazio dell’anno scorso “Brutta, Sporca e Cattiva“, a prestazioni che si fa fatica a ritenere tali. E’ decisamente ora di rialzarsi e lottare come questa squadra sapeva fare in modo subilime la scorsa stagione, e forse il destino le viene ancora una volta incontro…Domenica prossima di fronte alla Lazio ci sarà il Palermo, guidato dall’ex Ballardini, subentrato solo da pochi giorni a Iachini. Proprio quel Palermo che lo scorso anno fu un punto di svolta per i biancocelesti. Anche in quel caso la Lazio veniva da un periodo negativo e la vittoria con i rosanero (con la bellissima tripletta di Djordjevic e la rete di Parolo) diede il via a quella che molti ritengono come una delle più esaltanti stagioni biancocelesti. L’unica differenza (oltre che di calendario) e’ che questa Lazio appare troppo come una squadra sfiduciata e demoralizzata. I ragazzi di Pioli vogliono rialzare la testa e tornare ad avere fiducia per regalare ai tifosi biancocelesti le gioie che meritano. La sosta per le nazionali potrebbe essere arrivata nel momento giusto, le prove dei nazionali in giro per il mondo fanno ben sperare il tecnico emiliano oltre a dare una vera e propria iniezione di fiducia ai diretti interessati. I rosanero quindi possono essere ancora una volta quella scossa necessaria per ripartire alla grande e voltare definitivamente pagina. Come diceva il filosofo: “La vita è una serie di corsi e ricorsi…”, bene il Palermo chiama…è ora di rispondere…ancora!
IL CAMMINO DEI ROSANERO – Dopo il successo dell’anno scorso con Beppe Iachini i tifosi rosanero si aspettavano perlomeno una stagione di conferme nonostante la partenza del talentuoso Dybala (passato questa estate alla Juventus) e il capitano Barreto autentico metronomo del centrocampo rosanero. I 6 punti conquistati nelle prime due uscite contro 2 buone squadre come Genoa e Udinese sembravano confermare le aspettative. Poi il declino: dopo il pareggio con il modesto Carpi infatti, i rosanero ha incassato ben quattro sconfitte consecutive (contro Milan, Sassuolo, Torino e Roma), prima di vincere di nuovo con il Bologna in casa dei rossoblu (ultima vittoria in trasferta dei rosanero), vittoria che, insieme all’importante pareggio casalingo contro una Big come l’Inter hanno illuso i tifosi rosanero che ormai il peggio fosse passato, prima di perdere nuovamente contro il Napoli e una diretta concorrente per la salvezza come l’Empoli. Il Palermo ha ritrovato la vittoria nell’ultima partita prima della sosta nell’importante scontro per la salvezza contro il Chievo che hanno portato i rosanero agli attuali 14 punti, ma la vittoria non è stata sufficiente ad impedire l’esonero di Iachini da parte del vulcanico presidente Zamaparini, che come abbiamo visto ha deciso per il cambio di allenatore.
LE MINACCE:
- GILARDINO: L’esperienza dell’attaccante italiano e il suo animo da goleador che non muore mai, lo rendono sicuramente una potenziale minaccia che la retroguardia biancoceleste ha il dovere di non sottovalutare assolutamente anche se in dieci presenze fino ad ora con il Palermo ha messo a segno solo tre reti (contro Roma, Inter e Chievo), resta comunque un grande attaccante con il fiuto per il gol nonostante non sia ancora al top. Gila è in evidente ritardo fisico rispetto al resto del gruppo rosanero, ma migliora settimana dopo settimana e riesce comunque ad essere importante per la squadra nei momenti di maggior necessità. La Lazio, è uno dei bersagli preferiti dal “violinista”. Con i biancocelesti, il centravanti biellese non ha mai siglato reti banali. In questa stagione, l’attaccante è particolarmente motivato a fare bene. Infatti c’è in ballo la qualificazione all’europeo, che per lui potrebbe rappresentare l’ultima occasione per vestire la maglia azzurra.
- VAZQUEZ: Senza il gemello del gol Dybala, l’oriundo sta facendo più fatica dell’anno scorso, uscendo anche dai radar di mister conte che puntava molto su di lui. Le doti tecniche restano comunque indiscutibili e il nuovo tecnico potrebbe aiutarlo a trovare la vena realizzativa, perciò anche lui si candida di dirittto a potenziale minaccia per la squadra di Pioli.
COME SCENDERANNO IN CAMPO – Ballardini garantisce che in questo Palermo c’è qualità. Zamparini vuole vedere una squadra che “gioca”, quindi via il 3-5-2 tanto caro a Iachini. I rosanero, quindi, dovrebbero affrontare i biancocelesti con un 4-3-2-1. Davanti a Sorrentino, Ballardini ripartirà con la difesa a 4 con Rispoli e Lazaar esterni e Gonzalez a guidare il reparto affiancato da Andelkovic e Laazar. A centrocampo Hiljemark e Rigoni sono sicuri del posto, con quest’ultimo che sembra aver superato il problema allo zigomo. In cabina di regia, invece, potrebbe tornare titolare Jajalo, in vantaggio su Maresca e Chocev. Davanti Ballardini punterà su Quaison (che a detta di Zamparini è uno dei pochi che può fare la differenza) E i gol? Ci penseranno Vazquez e Gilardino.
Per la gara contro la Lazio il nuovo tecnico potrà rivedere tra i convocati Bolzoni e Morganella che hanno ripreso il lavoro col gruppo. Ai box Vitiello e Djurdjevic.
PROBABILE FORMAZIONE (4-3-2-1) – Sorrentino; Rispoli, Gonzalez, Andelkovic (Goldaniga), Laazar; Rigoni, Hiljemark, Jajalo (Maresca); Quaison, Vazquez; Gilardino. All. Ballardini
Squalificati: –
Indisponibili: Bolzoni, Djurdjevic, Vitiello
Mauri operato, il bollettino della S.S. Lazio
A seguito dell’operazione di Stefano Mauri, la Lazio ha diramato il bollettino medico.
“La S.S.Lazio comunica che l’atleta Stefano Mauri è stato sottoposto, questo pomeriggio, ad intervento di Neuromodulazione con radiofrequenza pulsata del ganglio dorsale della radice L4-L5. L’atleta osserverà un periodo di riposo assoluto di cinque giorni, al seguito dei quali verrà valutato l’andamento del decorso clinico post operatorio per iniziare un eventuale lavoro atletico”.
I 25 anni di Mai Dire Gol. Quando il calcio si univa all’ironia (VIDEO)
Era il 18 novembre del 1990 quando la Gialappa’s Band andò in onda con la prima puntata del format Mai Dire Gol. Una trasmissione che con il tempo conquistò ogni tipologia di pubblico: dai giovani ai più anziani, donne e uomini. Un modo diverso di vivere il calcio, commentando le azioni più divertenti, le gaffe di calciatori e allenatori durante le interviste (memorabile la conferenza di Trapattoni ai tempi del Bayern Monaco).
Con il trio della Gialappa’s ha fatto storia Teo Teocoli con il suo leggendario Caccamo. Commentatore del Napoli, e con la sua passione per Fashanu, attaccante del Wimbledon. Da Vai col liscio a Questo lo segnavo anche io, tante le rubriche a suon di immagini che hanno accompagnato il pubblico con mille risate.
https://youtu.be/P9iymgbLkSQ
Allontana Pugnitopo… Frosinone culone – La telecronaca più divertente della storia del calcio. La Gialappa’s ha fatto conoscere due squadre che all’epoca militavano nel calcio dilettantistico. Frosinone e Giulianova si sfidavano in un playoff dalle mille emozioni, raccontato da un certo Marcozzi. Una telecronaca colorita di cui vi regaliamo il video da pelle d’oca…
https://youtu.be/MILUzh7p8Kg
All’improvviso uno sconosciuto – altra perla è stata la rubrica dei nomi dei calciatori storpiati dai conduttori. Su tutti Galeazzi, Gruber, Sbardella e Betello che a suon di pronunce impossibili hanno reso famosi anche i calciatori meno conosciuti
Aldo, Giovanni, Giacomo e gli altri – Nel corso dei 25 anni in trasmissione hanno preso parte fior fior di comici e di soubrette. Tra tutti Aldo, Giovanni e Giacomo, poi Albanese (con il foggiano Frengo), Gioele Dix (grandiosa la parodia su ravanelli), Crozza (indimenticabile Arrigo Sacchi). Poi Simona Ventura, la Cortellesi, Ellen Hidding e la Marcuzzi, Fabio de Luigi. Tanti i talenti usciti scoperti in questa trasmissione tra cui anche Claudio Bisio.
Le sigle di Elio e le Storie Tese – questa band ha fatto scuola nel mondo della canzone satirica italiana. le sigle della trasmissione sono quasi tutte firmate da Elio. Memorabile la sigla del 1993/1994 con i vari Gullit, Mancini, Signori, Di Canio, Peruzzi, Pagliuca e molti altri.
https://youtu.be/IBZkLIAuNhE
A distanza di 25 anni Mai Dire Gol rappresenta ancora l’unica e inimitabile trasmissione ironica del mondo del pallone. Tanti auguri! E chi cambia canale è un burfaldino!
JE SUIS PARIS – L’omaggio del Psg alle vittime del terrorismo
Bellissima iniziativa del PSG. La squadra di Parigi ha annunciato che sulla divisa da gioco verrà inserita la scritta “Je suis Paris“, in ricordo alle vittime della strage di Parigi di venerdì scorso. La scritta verrà sistemata sotto lo stemma del club che, guarda caso, ha la Torre Eiffel come emblema, il simbolo della capitale francese. La maglia verrà utilizzata per le tre prossime sfide del club parigino.
Onazi, notizie negative
L’ennesimo infortunio stagionale colpisce la squadra biancoceleste. Questa volta a farne le spese è Eddy Onazi. Il club biancoceleste ha diramato un comunicato confermando “che gli esami strumentali hanno evidenziato una lesione muscolare di I grado all’adduttore destro“. L’infortunio è stato riportato dal centrocampista durante Nigeria-Swaziland, quando un avversario lo ha colpito duramente, pagando con l’espulsione il suo folle intervento. La prossima settimana il giocatore verrà sottoposto ad un nuovo controllo.
Buffon, vent’anni da numero uno!
Era il lontano 19 Novembre 1995 quando un ragazzino di nome Gianluigi Buffon esordiva con la maglia del Parma in serie A contro il Milan. Subito un figurone. Uscite alte, uscite basse, parata e quella capacità di comandare una difesa che non si impara, si ha dentro, e basta. Quel ragazzino in vent’anni ne ha fatte di parate, di uscite…e di storia. Parma prima, Juventus poi, le squadre che hanno potuto usufruire di quella classe e quel carisma che fin da subito ha messo in mostra. Quasi 600 partite in serie A, la quantità di record battuti però non inquadrano bene che cosa sia stato Buffon per il calcio italiano. Si perché Gigi, è un vanto ed un simbolo del calcio italiano. Diverso, da tutti. Ha sempre detto ciò che pensava, sempre fatto ciò che voleva, anche quando magari poteva essere scomodo e difficile. Ragazzini che, grazie a lui, si sono innamorati del ruolo del portiere, e giovani portieri che in lui hanno visto l’esempio da seguire. È il ragazzo che tutte le mamme desiderano per le proprie figlie e poi si, è l’uomo che in Germania, con le sue parate, ci ha portato sul tetto del mondo. Impossibile scordare la parata su Podolski in semifinale o su Zidane in finale, due momenti che hanno scritto la storia del calcio italiano. Ma Buffon è anche altro, tanto altro, ed in particolare per i tifosi laziali. Il rapporto tra lui e la curva nord è speciale. Perché? Semplice. La curva nord è speciale e Gigi anche. Un rapporto schietto e sincero, come i protagonisti. Ogni volta che viene a giocare all’Olimpico gli viene riservato un lungo applauso, caloroso e sincero. Applauso che ha sì a che vedere con i meriti sportivi, ma che è anche, se non soprattutto, riservato all’uomo. E questo, come ha spesso sottolineato il diretto interessato, lo inorgoglisce anche di più. Oggi, vent’anni dopo il suo esordio, abbiamo ancora la fortuna ed il privilegio di vederlo in campo a compiere parate miracolose, in serie A ed in campionato. E allora complimenti, da Laziochannel.it, per un ventennio da numero 1 Gigi Buffon.
Formello – Out Klose ed Onazi, dubbio Candreva-Keita
Il gruppo biancoceleste, ormai quasi al completo, si è riunito dopo le fatiche internazionali. Anche Biglia è tornato alla base: il centrocampista argentino è rientrato ieri sera dalla Colombia, oggi si è limitato a svolgere lavoro differenziato a bordo campo e solo domani si riunirà ai compagni prendendo parte alla preparazione della gara con il Palermo. Oltre Mauri e De Vrij il tecnico biancoceleste, probabilmente, dovrà rinunciare anche a Onazi: il centrocampista ha riportato nell’ultimo incontro con la Nigeria un guaio muscolare agli adduttori; oggi si è sottoposto a dei controlli in clinica. Inoltre domenica mancherà anche Klose, assente durante la seduta: per il tedesco un nuovo stop per un fastidio alla caviglia rimediato nel derby. Nonostante le varie assenze, però, i biancocelesti devono tornare al successo per interrompere la serie negativa dell’ultimo periodo che ha portato a tre sconfitte consecutive, un vero e proprio colpo basso nei confronti delle aspirazioni biancocelesti. Per tornare al gol ed alla vittoria Pioli sembra deciso ad affidarsi a Balde Diao Keita, senza dubbio uno degli elementi più in forma della squadra. L’ingresso del talento biancoceleste porterebbe all’esclusione di Candreva – che nella seduta odierna è rimasto fuori dal tridente titolare -. Insieme allo spagnolo in campo Djordjevic e Felipe Anderson a completare il reparto avanzato.
Bobo Vieri, un libro per raccontare e raccontarsi
Cristian Vieri, detto Bobo, dopo tanti anni trascorsi a rincorrere un pallone torna a far parlare di se’. Domani è in uscita nelle librerie la sua biografia e per presentarla l’ex giocatore biancoceleste ha concesso un’intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport, nel corso della quale ne anticipa alcuni stralci.
Ricordi indelebili di una carriera che iniziò con una scelta importante: il cambio di ruolo. In Australia, appena quattordicenne, chiese al tecnico di poter giocare in attacco invece che in difesa dove veniva impiegato: “Stare in difesa mi piace ma forse è meglio se gioco davanti”. Poi il ritorno in Italia, diviso tra le giovanili di Prato e Torino, e l’amicizia con Pippo Inzaghi già dai tempi della serie B: “Oh Pippo, domani ti spaccano, quel matto che ti deve marcare mi ha detto che gli stai sui coglioni!”. Nel 1997 venne chiamato da Moggi all’Atletico Madrid e, senza pensarci due volte, accetta subito la destinazione, anche se adesso ammette che era un’offerta economica troppo vantaggiosa per rifiutarla. Poi il ricordo di un simpatico siparietto con Futre, all’epoca dirigente dell’Atletico: “Devi dire al presidente che se segno tre gol anche in Coppa mi aspetto in regalo una Ferrari 550 Maranello”. L’impresa riuscì, Bobo firmò una tripletta e la Ferrari entrò a far parte del suo parco auto. All’interno dello spogliatoio il suo parere veniva ascoltato e seguito, tanto che all’Inter convinse i suoi compagni a fare un sacrificio: ‘Dopo la sconfitta del 5 maggio convinsi Ronaldo e Recoba a tagliarsi lo stipendio per arrivare a Nesta‘. Una mattina mentre mi trovavo all’ippodromo mi arriva una telefonata di Mao, il figlio del presidente Moratti: ‘Bobo, lo so che sei incazzato, ma Nesta costava davvero troppo’”. Vieri parla anche dell’addio di Ronaldo, che gli fu comunicato dall’ex Presidente Moratti mentre si trovava ad una serata alla Pineta: “Pres, non mi dire che stiamo per parlare di Ronaldo”. “Bobo, vuole andare via…”. “Non ci pensare nemmeno, non possiamo venderlo, se fai così sfasci tutto”. “Ci sono problemi, con Cuper non lega proprio”. “I problemi si risolvono”. “Vuole cambiare, Bobo”. “Non facciamo cazzate…”. Ma nel libro non solo calcio, nella sua biografia Bobo fa contenti anche gli appassionati di cronaca rosa parlando delle lunghe relazioni con la Canalis e la Satta: “Elisabetta me la passò al telefono Iacchetti. Menava di brutto Eli quando la facevo arrabbiare… Melissa Satta la conobbi quando aveva 18 anni, era bellissima. Le dissi: ‘Ascolta Melissa, adesso sei troppo giovane, ma mi prenoto per diventare tuo fidanzato appena avrai compiuto vent’anni’. Mi hanno attribuito molte storie in questi anni. Devo essere sincero, quelle inventate sono state poche, è quasi tutto vero ciò che avete letto sui giornali di gossip. Molte delle ragazze che vedete in tv e al cinema hanno avuto a che fare con il Bomber”.
Ceravolo: “Candreva è molto legato alla Lazio e difficilmente…”
Franco Ceravolo, direttore sportivo del Palermo nella scorsa stagione, è intervenuto ai microfoni di Lalaziosiamonoi.it . L’ex dirigente, nel corso della lunga intervista, si è soffermato anche sulla questione Candreva.
Dopo i tragici fatti che hanno sconvolto la capitale francese con quale stato d’animo si riscende in campo? “Ciò che è successo a Parigi ha scosso un po’ tutti. La situazione è alquanto triste e dolorosa, la gente in questo momento è angosciata, mi auguro che tutto possa tornare al più presto alla normalità”.
La Lazio, dopo tre sconfitte consecutive tra cui il derby, è chiamata a rialzare la testa: “Il calcio è fatto di momenti positivi e momenti no. I biancocelesti, dopo un momento fantastico di gioco e di risultati, stanno ora attraversando un periodo negativo. I risultati non aiutano e ci si interroga sui motivi della crisi. Credo che per il titolo sia una questione tra Fiorentina, Inter, Juventus, Napoli e Roma. La squadra di Pioli ha un parco giocatori con enormi potenzialità, credo che sia in grado di riprendersi. L’obiettivo principale è quello di crescere anno dopo anno ed i biancocelesti hanno tutte le caratteristiche per disputare un ottimo campionato”.
La società biancoceleste deve intervenire sul mercato per sostituire l’olandese De Vrij: “La Lazio si deve rinforzare, l’ho sempre sostenuto. Circolano vari nomi ma i biancoelesti non hanno bisogno di consigli, hanno dirigenti capaci che sanno cosa fare. Credo che qualcosa nel prossimo mercato succederà, già sapranno come e dove intervenire”.
Domenica ospite all’Olimpico il nuovo Palermo di Ballardini: “l rosanero hanno una squadra competitiva, possono disputare un campionato tranquillo, senza problemi eccessivi. La squadra siciliana può fare meglio della scorsa stagione. Ma dipende anche dagli episodi, sono quelli che determinano i risultati. Il cambio del tecnico, di solito, genera una scossa positiva nell’ambiente, specialmente in quei giocatori che con il tecnico precedente hanno goduto di meno visibilità e che ora potranno mettersi in mostra. L’obiettivo stagionale dei rosanero è un campionato da metà classifica. Il Palermo ha calciatori di un certo livello, può uscire dalla crisi senza problemi”.
Lei conosce bene Candreva visto che nel 2008 lo portò a Livorno: “Per molti anni ho lavorato per la Juventus e l’ho visto in molti incontri con la Nazionale di Serie C; già a quei tempi aveva delle grandi potenzialità. L’Udinese riuscì ad assicurarselo e noi fummo bravi a portarlo in prestito a Livorno. Mi ha sempre impressionato per le sue qualità, non riuscivo a capire come mai nessuno lo avesse notato e fosse ancora in Serie B. All’inizio ebbe problemi a trovare la posizione in campo ma, sia in mezzo al campo che sulla fascia, faceva sempre la sua parte. Anche a livello umano ha una gran personalità. Sono contento per ciò che sta facendo, è stato perseverante, voleva fare il calciatore a livelli importanti e ci è riuscito. Avevo capito che aveva grandi potenzialità ed i fatti mi hanno dato ragione”.
In questa stagione però non è il miglior Candreva: “Ogni giocatore aspira a migliorarsi ed a giocare per grandi traguardi. Antonio ha 28 anni, si trova in una squadra importante, la Lazio ha un grande passato ed è una realtà conosciuta anche in Europa. Poi è ovvio che giocando bene a certi livelli si attirino le attenzioni di club importanti – con budget enormi a disposizione – che propongono contratti a cifre superiori. Ed è normale, di conseguenza, che qualsiasi calciatore a queste condizioni può avere un attimo di smarrimento ma lui è molto legato alla Lazio e rispetterà quelle che sono le volontà della società biancoceleste”.
Palermo – Ballardini striglia i suoi
Doppia seduta per gli uomini di Ballardini. I rosanero agli ordini del nuovo tecnico nella mattinata di ieri hanno svolto esercitazioni sulla forza e lavoro tattico per reparti. Nel pomeriggio invece partite a tema in campo ridotto, esercitazioni sui tiri in porta, partita tattica a trequarti campo e sfida finale a metà campo. Rientrato in gruppo, dopo gli impegni con la sua nazionale, anche Achraf Lazaar. Andelkovic ha lavorato solo nel pomeriggio svolgendo lavoro differenziato. Oggi rientreranno anche Trajkovski e Hiljemark. Gonzalez, invece, rientrerà solo questa sera e prima di venerdì non sarà a disposizione. Djurdjevic continua l’attività di riatletizzazione. Vitiello, dopo l’infortunio che lo terrà fuori per diverso tempo, si è sottoposto alle cure dei fisioterapisti. Oggi riposo mattutino ed allenamento pomeridiano al “Tenente Onorato”.
Biancocelesti rigenerati, ora tocca a Pioli
A dispetto della Lazio vista prima della sosta del campionato nel derby perso 2-0 contro i giallorossi questa tornata sul campo di Formello è una squadra diversa, completamente rigenerata nei suoi uomini migliori dopo gli incontri con le nazionali. I Lazionali hanno mostrato di essere in forma, riuscendo a mettere anche la firma in diversi incontri. Gli uomini di Pioli si sono resi protagonisti in queste due settimane lontani da casa. Il primo a timbrare il cartellino è stato Milinkovic-Savic che ha portato in vantaggio la sua Serbia Under 21 nel match poi pareggiato contro i pari grado azzurri; pareggio, tra l’altro, firmato dal compagno di squadra Danilo Cataldi: entrambi fuori nel derby e con la voglia di tornare subito tra i titolari per aiutare la squadra a superare il momento negativo. In gol anche Candreva in Belgio-Italia: il centrocampista di Tor di Cenci (voci di mercato – smentite da più parti – lo vedrebbero nel mirino dell’Inter) ha fin qui deluso, fornendo prestazioni al di sotto delle aspettative ma i sostenitori biancocelesti si aspettano ancora molto dall’azzurro. Come del resto ci si aspetta tanto da Felipe Anderson: nella nazionale olimpica brasiliana FA10 ha realizzato una splendida doppietta nell’incontro con gli USA. A differenza di Candreva, ha fatto abbastanza bene fino a questo momento, sta segnando con una certa continuità ed ha voglia di trascinare la squadra fuori dalla crisi. Anche l’argentino Lucas Biglia ha trascinato la sua nazionale al successo: la rete messa a segno dal Principito nella vittoria sulla Colombia ha permesso all’Albiceleste di conquistare il primo successo nelle qualificazioni ai Mondiali del 2018. Pioli sarà chiamato a sciogliere molte riserve. I suoi giocatori sono tornati alla base carichi al punto giusto per insinuare più di qualche dubbio nel tecnico biancoceleste. Biglia, Candreva, Cataldi, Felipe Anderson e Milinkovic-Savic, hanno mandato un segnale preciso all’allenatore: su di loro si può contare ad occhi chiusi. Cinque candidati, cinque nomi dai quali bisognerà ripartire per tornare al successo domenica prossima contro i rosanero dell’ex Ballardini ed evitare alla Lazio una crisi sempre più nera dalla quale sarebbe complicato tirarsi fuori.