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PARIGI – Sale il numero delle vittime. Hollande: “E’ stato un atto di guerra jihadista a cui risponderemo”

Il clima di paura che attanaglia Parigi dopo la serie di attentati di venerdì notte non si è quietato nemmeno a 24 ore di distanza dalla carneficina. Sabato sera la polizia ha fatto evacuare la zona della Tour Eiffel e decine di poliziotti hanno circondato e ispezionato l’Hotel Pullman, proprio accanto alla celebre attrazione, comunque chiusa dopo gli attacchi della vigilia. Chiusa anche la vicina stazione della metropolitana e della ferrovia Champ de Mars in quello che, però, si è rivelato un falso allarme bomba, ma che è un chiaro segnale della tensione che attanaglia la Francia.

Hollande e Valls: «Atto di guerra, ci saranno altri attacchi»

La capitale francese si è svegliata sabato mattina in un clima spettrale dopo la tragedia in quello che sembrava un venerdì di divertimento, spensieratezza e di sport. La puntuale rivendicazione da parte dell’Isis (è «solo l’inizio della tempesta»), arrivata sabato mattina e che la Casa Bianca ritiene attendibile, ha contribuito ad abbattere il clima. «Quello che è successo venerdì a Parigi è un atto di guerra commesso da un’armata jihadista contro i valori che noi difendiamo e che siamo: un Paese libero», ha detto il presidente François Hollande in un discorso televisivo. «La Francia è stata aggredita in modo vergognoso e violento, sarà spietata contro la barbarie dello Stato islamico, agirà con tutti i mezzi, sul fronte interno ed esterno». Sabato sera il primo ministro Manuel Valls, in diretta su Tf1, ha ribadito la posizione di Hollande: «Siamo in guerra. Sarà lunga e difficile. E per questo dico che dobbiamo attenderci altri attacchi». Il procuratore di Parigi non ha escluso che alcuni terroristi siano sfuggiti e siano in fuga e in un’operazione legata agli attentati «almeno 5 arresti» sono stati effettuati in Belgio.

Come esplosivo la «Madre di Satana»

L’esplosivo usato è stato il Tatp, perossido di acetone, un potente esplosivo primario talmente instabile da essere soprannominato «la madre di Satana». Si tratta dello stesso tipo di esplosivo impiegato anche negli attacchi di Londra che, il 7 luglio 2005, causarono 52 vittime su metropolitane e autobus. Una miscela di acqua ossigenata, acetone e acido solforico o acido cloridrico, sostanze facilmente reperibili in commercio, che risulta molto sensibile al calore, all’attrito e agli urti, come spiega il Centro nazionale antiterrorismo americano.

Bilancio

Il bilancio, «sfortunatamente ancora provvisorio e in continua evoluzione», è pesantissimo: 129 morti e 352 feriti, di cui 99 in stato di urgenza assoluta, 177 in urgenza relativa, ha riferito il procuratore della Repubblica François Molins. Delle vittime, 89 provengono solo dalla sala concerti Bataclan. Sette i terroristi morti e non otto, come affermato in un primo momento. Di questi sei sono riusciti ad azionare i detonatori delle loro cinture esplosive, uno è stato invece ucciso dalla polizia.

Città chiusa

Nella capitale francese sabato le scuole di ogni ordine e grado, i musei e gli istituti di cultura, ma anche i luoghi simbolo come la Tour Eiffel o il parco di Eurodisney sabato sono rimasti chiusi. Con loro i principali grandi magazzini. Undici stazioni del metrò sono rimaste chiuse, tra queste lo snodo di Place de la République presso i luoghi delle principali sparatorie. Se le scuole – sospese in tutto lo Stato – dovrebbero riaprire lunedì, per i luoghi culturali non è ancora stata presa una decisione. Inoltre, diversi eventi musicali e mondani sono stati cancellati dalle star: gli U2, che avrebbero dovuto suonare sabato sera all’Accorhotels Arena e in diretta tv, hanno rinviato il concerto; Natalie Portman non sarà più alla prima del film «Jane got a gun»; è stato cancellato il photo call di «Bridge of spies» con Steven Spielberg, Mark Rylance e Amy Ryan, previsto domenica; i Foo Fighters, che avrebbero dovuto suonare sabato sera a Torino e lunedì a Parigi, hanno addirittura annullato la tournée.

Fonte: Corriere della Sera

Milinkovic-Savic elogia gli azzurrini: “Non mi aspettavo giocassero così…”

Insieme a Danilo Cataldi, Milinkovic-Savic è stato uno dei protagonisti del bellissimo match Serbia Italia under 21. Il centrocampista biancoceleste ai media serbi si è detto sorpreso dalla prestazione degli azzurrini:Non mi aspettavo giocassero così, ma noi siamo stati limitati dal campo che non era in buone condizioni. Gol? Ho visto il portiere fuori dai pali e ci ho provato, mi è andata bene. Sono contento del pareggio ma avrei preferito la vittoria dato che abbiamo avuto parecchie occasioni. Adesso vogliamo i 3 punti contro la Slovenia per confermare il primo posto nel girone. Per il primato ce la giochiamo con l’Italia e subito dopo con Slovenia e Irlanda”.

 

Domenica blocco del traffico a Roma. Lunedì e Martedì targhe alterne

Domenica ecologica. Domenica 15 novembre si svolge la prima delle quattro domeniche ecologiche, da tempo decise dalla precedente Giunta Marino, sempre in base alla delibera 242/2011. Lo stop riguarderà tutti i veicoli e per la prima volta il divieto di circolazione all’interno della Fascia Verde si estenderà sino alla categoria “Euro 5(sia benzina che Diesel) dalle 7.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 20.30. Potranno circolare le categorie di veicoli meno inquinanti: metano, gpl, ibride, Euro 6 e ciclomotori due ruote quattro tempi Euro 2 e motocicli quattro tempi Euro 3.

Per alcune categorie è stata prevista una deroga. L’elenco è contenuto nell’ordinanza firmata dal commissario Francesco Paolo Tronca.
Previste altre tre domeniche ecologiche nel 2016: il 17 gennaio21 febbraio e 13 marzo.

Targhe alterne. Per quanto riguarda, invece, l’inizio della settimana, ci sarà la reintroduzione delle targhe alterne, a causa del persistere dell’alta concentrazione di polveri sottili nell’atmosfera rilevata dalla rete di monitoraggio per il quinto giorno consecutivo, è stato disposto il traffico a targhe alterne nelle giornate di lunedì 16 e martedì 17 novembre. Complice il clima mite del tutto fuori stagione e l’assenza di rovesci protrattosi per più giorni, i livelli di inquinamento nella Capitale non sono tornati ai livelli di norma. Pertanto, nella giornata di lunedì 16 novembre non potranno circolare auto e moto con l’ultima cifra della targa dispari dalle 7.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 20.30. Potranno circolare ciclomotori due ruote quattro tempi Euro 2 e motocicli quattro tempi Euro 3.
Mentre martedì 17 novembre, le auto e le moto interessate saranno quelle con l’ultima cifra pari.

Renzo Nostini, un atto doveroso per un grandissimo uomo di sport

Renzo Nostini vive nei nostri cuori e in quelli di tutti gli sportivi italiani, non soltanto quelli di fede laziale. A 10 anni dalla sua scomparsa (1° ottobre 2005), il presidente della Lazio Nuoto Moroli, insieme al prof. Emanuele sono i promotori di una bellissima iniziativa, per celebrare e rendere omaggio a un grandissimo uomo di sport.

La proposta lanciata in occasione del terzo memorial nel 2014, torna a prendere corpo grazie ad Alessandro Palazzotti, diverse adesioni dalle istituzioni e sezione sportive. Il tutto accompagnato da una campagna sul web promossa da change.org.

La città non può dimenticare un suo mito e modello per tutto lo sport italiano.

L’idea di Lazio

E’ più difficile descriverla che sentirla la Lazialità: è signorilità non di carattere esteriore, è cosa che si sente dentro, della quale ci si sente orgogliosi. E’ un messaggio che tocca i cuori, la mente, la sensibilità e ci innalza verso il cielo, è un messaggio di costume di vita e quindi incide nel comportamento quotidiano di ciascuno di noi. E’ importante dimostrarla in ogni occasione, nei campi di gioco e nella vita“. Così Renzo Nostini descriveva quel senso di appartenenza ai colori biancocelesti e al glorioso sodalizio rappresentando quel termine diventato riferimento di tutti i tifosi e tesserati. Questo storico sportivo prima e dirigente poi, non è solo un simbolo del mondo Lazio ma anche un modello per tutti gli sportivi, al di sopra della fede di appartenenza.

La proposta

Per questo a 10 anni dalla scomparsa (1° ottobre 2015) la città nella quale è nato chiede che venga intitolata una via a questo monumento dello sport italiano, un’iniziativa proposta già lo scorso anno in occasione del terzo “memorial Nostini” dal presidente della Lazio Nuoto Massimo Moroli e dal Presidente Generale Onorario della S.S. Lazio Emmanuele Emanuele e adesso rilanciata dal vicepresidente di Special Olympics Alessandro Palazzotti perfino attraverso il web dal sito change.org con una petizione dal titolo: “Intitolare strade ai Dirigenti Sportivi di valore, ad iniziare dal nostro grande Renzo Nostini”. Per firmare la petizione per intitolare una via di Roma a Renzo Nostini basta cliccare qui

Renzo Nostini (Roma , 27 maggio 1914 – 1° ottobre 2005), Luminosa figura di atleta e di dirigente sportivo. 7 volte oro mondiale nella scherma, ha eccelso anche nel nuoto, nella pallanuoto, nel rugby e nel pentathlon moderno, è stato a lungo Presidente della Federscherma e della S.S. Lazio (la Polisportiva) e della Lazio Nuoto oltre che Presidente Onorario del CONI.

Tragedia Diarra: “I kamikaze hanno ucciso mia cugina”. Salva invece la sorella di Griezmann

Nonostante uno dei kamikaze non sia riuscito ad entrare allo Stade De France, indirettamente il calcio ne è rimasto comunque coinvolto in qualche modo. Tra le tante vittime di degli atroci attentati di Parigi c’è anche Asta Diakitè, cugina di Lassana Diarra (30enne centrocampista della Nazionale Francese) che ieri sera era in campo nel corso dell’amichevole contro la Germania allo Stade de France. Il giocatore ha espresso tutto il suo dolore per la cugina e per i suoi connazionali sul suo account personale di Twitter“Alla luce degli avvenimenti drammatici avvenuti e con il cuore pieno di tristezza, prendo la parola oggi. Sono stato personalmente toccato dalla tragedia: mia cugina, Asta Diakite, figura tra le vittime di una delle sparatorie che ha avuto luogo ieri, dove sono scomparse decine di altri innocenti. Lei è sempre stata per me un rifugio, un supporto, una sorella maggiore. In questo clima di terrore è importante per tutti noi rappresentanti del Paese e della sua diversità di prendere la parola. Dobbiamo rimanere uniti contro un orrore che non ha né colore e neppure religione. Difendere il rispetto e l’amore della pace. Grazie a tutti per la vostra testimonianza e i messaggi: prendetevi cura di voi e della vostra famiglia: che i nostri morti riposino in pace”.

Sorte diversa ha invece fortunatamente avuto la sorella di Antoine Griezman: la ragazza stava ascoltando il concerto della band americana Eagle of death metal (tutti salvi anche i musicisti) quando i terroristi hanno aperto il fuoco contro gli spettatori. L’ex teatro parigino, era tutto esaurito con circa 1.500 persone al suo interno. Ed è il luogo in cui si conta il più alto numero di vittime: 87 secondo l’ultimo bilancio. Il giocatore francese dell’Atletico Madrid ha scritto un messaggio su Twitter: “Grazie a Dio mia sorella è riuscita a uscire dal Bataclan. Tutti i miei pensieri ora vanno alle vittime e alle loro famiglie. Viva la Francia”.

 

Attentato di Parigi: uno dei kamikaze aveva il biglietto per lo Stadio

AGGIORNAMENTO 14/11 ORE 20:10 – (Ansa) Continuano a emergere nuovi dettagli in merito all’attentato di ieri notte a Parigi: Secondo la procura di Parigi “tre squadre di terroristi coordinate sono all’origine della barbarie”. Inoltre almeno uno degli attentatori di Parigi aveva un biglietto d’ingresso alla partita Francia-Germania, ma è stato fermato ai cancelli dello Stade de France dopo che gli addetti ai controlli hanno scoperto che indossava dell’esplosivo. Allora si è fatto esplodere mentre tentava la fuga. Questo è ciò che riporta il Wall Street Journal, citando un addetto alla sicurezza dello stadio.
Il racconto dell’addetto alla sicurezza – spiega il Wsj – sarebbe stato confermato dalla polizia secondo cui l’obiettivo del terrorista era chiaramente quello di farsi saltare in aria all’interno dello stadio per generare panico e una fuga di massa che avrebbe provocato una strage. Ad assistere alla partita decine di migliaia di spettatori, tra cui il presidente francese Francois Hollande. L’episodio sarebbe avvenuto circa 15 minuti dopo l’inizio dell’incontro amichevole tra Francia e Germania. Tre minuti dopo l’esplosione provocata dal terrorista fermato un altro kamikaze si è fatto esplodere nei pressi dello stadio, mentre un terzo ha innescato l’esplosivo vicino a un fast food McDonald’s.

AGGIORNAMENTO 14/11 ORE 18:40 – Non è uno ma sono più di 5 arresti avvenuti a Bruxelles nel quartiere di Molenbeek nel corso delle perquisizioni. Lo ha detto il ministro della giustizia belga Koen Geens secondo quanto riferisce la tv Rtbf.

AGGIORNAMENTO 14/11 ORE 18:00 – (Ansa) Sono otto in totale i terroristi uccisi. Tre al momento quelli di cui si conosce l’identità perchè sui loro corpi sono stati trovati passaporti di diverse nazionalità tra cui quella egiziana e siriana. Per tutti sono in corso le procedure per verificare l’origine e l’autenticità del documento.
I quattro assalitori del Bataclan sono tutti morti. Tre di loro si sono fatti esplodere azionando le loro cinture esplosive: lo ha detto il prefetto di Parigi.
Un passaporto egiziano è stato ritrovato vicino a uno dei kamikaze che si sono fatti esplodere ieri sera davanti allo Stade de France di Saint-Denis. Poco prima, sui resti di un altro dei killer suicidi era stato trovato un passaporto siriano.
Uno dei quattro kamikaze, di nazionalità francese, del Bataclan è stato identificato grazie alle impronte digitali. Lo hanno reso noto fonti degli inquirenti.
Kamikaze con documenti Siria registrato come rifugiato – Il passaporto ritrovato accanto ad uno dei kamikaze della strage di Parigi è stato identificato come appartenente ad un rifugiato siriano registrato a Lesbo il 3 ottobre. Lo ha detto il vice ministro dell’Interno greco Nikolaos Toskas, secondo quanto riporta la tv greca Antenna news. “Il titolare del passaporto era passato da Lero il 3 ottobre, dove è stato identificato sulla base delle norme europee“, ha detto Toskas. “Non sappiamo se il passaporto è stato controllato da altri Paesi attraverso i quali il titolare è probabilmente passato“. Il viceministro ha quindi assicurato che il paese continuerà “lo sforzo scrupoloso e persistente per garantire la sicurezza del nostro Paese e dell’Europa in queste difficili circostanze, insistendo sulla completa identificazione di coloro che arrivano“.

AGGIORNAMENTO 14/11 ORE 17:40 – (Ansa) BRUXELLES: “Si tratta di un attacco contro tutti noi. Faremo fronte a questa minaccia insieme, con tutti i mezzi necessari e una determinazione senza fallo“. Così i leader dei 28 e delle istituzioni Ue, aggiungendo che: “gli attentati di Parigi avranno il risultato inverso di quello cercato e che era di dividere. Il 13 novembre sarà “un giorno di lutto europeoIl bene è più forte del male. Tutto quello che può essere fatto a livello europeo per garantire la sicurezza della Francia sarà fatto“.

AGGIORNAMENTO 14/11 ORE 17:15 – Emergono nuovi particolari: tre degli attentatori di Parigi sarebbero belgi e proverrebbero dal quartiere di Molenbeek di Bruxelles, da cui provenivano già alcuni dei terroristi del blitz di gennaio in Belgio. Lo riporta il quotidiano belga Dh online. Sono invece in corso, secondo la tv Rtbf, perquisizioni nel quartiere e una persona sarebbe stata arrestata.

AGGIORNAMENTO 14/11 ORE 16:40 E’ allarme per un’auto con quattro persone armate che ha forzato un casello autostradale nelle Yvelines, a sud-ovest di Parigi. Secondo fonti di Le Parisien, la polizia sta inseguendo l’auto, una Citroën Berlingo con quattro uomini pesantemente armati, individuata ad Ablis e diretta a Parigi

AGGIORNAMENTO 14/11 ORE 16:30  – (Ansa) – Una studentessa di Venezia, Valeria Solesin di 28 anni dottoranda a Paris 1/a, è tra gli scomparsi dopo l’assalto terroristico di Parigi. La giovane, come racconta un’amica, stava entrando al ‘Bataclan’ quando è scattato il blitz. Nel parapiglia ha perso i documenti. “L’unica notizia positiva al momento – dice l’amica – è che non è nella lista dei morti ma spero che presto possa avere un filo di voce per far sapere chi è e far avvisare i suoi genitori: siamo in ansia e in attesa“.

AGGIORNAMENTO 14/11 ORE 16  – Queste le dichiarazioni del ministro dell’Interno Alfano ha dichiarato: “Nessun paese è a rischio zero, accresciuta la minaccia. E’ stata alzata l’allerta a livello 2, sono pronti corpi speciali. Abbiamo assunto due decisioni essenziali: un rafforzamento dei controlli sul territorio e un rafforzamento dei controlli alla frontiera. Oggi è un giorno di dolore e preghiera. Ciascuno di noi si sente francese”. Secondo Europe 1, un passaporto siriano sarebbe stato trovato dalla polizia sul corpo dilaniato di uno dei kamikaze che si sono fatti esplodere ieri sera non lontano allo Stade de France. Lo riporta il sito de Le Figaro. Un secondo attentatore è stato identificato e, è un cittadino francese. Intanto, un nuovo bilancio provvisorio degli attacchi terroristici di ieri sera a Parigi è stato diffuso da fonti della polizia e sanitarie: i morti sono 128, i feriti 250 di cui 99 in condizioni molto gravi.

AGGIORNAMENTO 14/11 ORE 14 – Dopo che la rivista ufficiale dell’Isis in francese, Dabiq, si era assunta nella notte la paternità del massacro, evocando una “vendetta per i raid in Siria“, e un successivo video di minacce, i jihadisti dello Stato islamico hanno diffuso un comunicato ufficiale e un audio per rivendicare gli attacchi e lanciare nuovi anatemi. Parigi è stata presa di mira perché “capitale dell’abominio e della perversione. E’ solo l’inizio della tempesta: la Francia, e chi la sostiene, rimarrà tra gli obiettivi principali dell’Isis e continuerà a sentire l’odore della morte per aver preso la guida della crociata, aver insultato il Profeta e essersi vantata di combattere l’Islam“. Un passaporto siriano è stato ritrovato sul corpo di uno degli attentatori kamikaze, riferisce Bfm-Tv. Sono 8 in tutto i terroristi morti nei diversi luoghi degli attacchi, secondo i dati forniti dal procuratore François Molins e dai suoi servizi. Alcuni testimoni della strage della sala da concerti Bataclan hanno affermato di aver visto una donna nel commando. Un secondo terrorista è stato identificato, “è un francese“, (un trentenne nato nella banlieue parigina, a Courcouronnes) afferma Europe1.
Anche il Papa è intervenuto, condannando duramente gli attacchi. “Questo è un pezzo di una terza guerra mondiale, non ci sono giustificazioni per queste cose. Questa non può essere nè una giustificazione religiosa nè umana. Questo non è umano. Per questo sono vicino a tutta la Francia a cui voglio tanto bene.” le parole del Santo Padre.
E’ un atto di guerra pianificato dall’esterno con complicità interne, un atto di guerra compiuto dall’esercito dell’Isis“. Lo ha detto il presidente francese, Francois Hollande, parlando in diretta tv ai francesi. “Le forze di sicurezza e l’esercito sono mobilitate al massimo livello“. Sono stati annunciati tre giorni di lutto nazionale.

AGGIORNAMENTO 14/11 ORE 8:15 – Sono otto in tutto i terroristi morti negli attacchi a Parigi delle ultime ore, secondo i dati forniti dal procuratore Francois Molins e dai suoi servizi. Almeno sei di loro si sono fatti esplodere con la cintura esplosiva, due invece sono morti a seguito di scontri a fuoco con la polizia. Il procuratore Molins parla di altri terroristi probabilmente in fuga, al momento se ne ignora il numero.

AGGIORNAMENTO ORE 02:11 – Parigi sotto attacco: sei sparatorie e tre esplosioni in contemporanea, almeno 158 morti. Francois Hollande evacuato da stadio: “E’ terrorismo islamico”

Almeno sei sparatorie e tre esplosioni. Sette luoghi colpiti: stadio, teatro, ristoranti. Quasi in contemporanea. Oltre 158 morti, tra cui alcuni assalitori. E un numero imprecisato di ostaggi nella sala concerti Bataclan: alcuni liberati, molti altri uccisi, quasi 120. Numeri che necessitano conferme. Unica certezza: Parigi è sotto attacco. Ed è un attacco terroristico di matrice islamica senza precedenti in Europa. “E’ l’11 settembre della Francia” ha rivendicato l’Isis in Rete, rilanciando la sfida: “Ora tocca a Roma, Londra e Washington”. Lo stadio, il teatro, i ristoranti: colpiti i simboli delle libertà e della cultura occidentali, come simbolo della libertà d’espressione era la satira di Charlie Hebdo. Drammatica la cronaca degli attentati in simultanea. Fonte: ilfattoquotidiano.it

AGGIORNAMENTO ORE 00:29 – Secondo quanto riportato da Radio1Rai, sono almeno 60 i morti dell’attentato di Parigi. Ricordiamo che la Francia ospiterà l’Europeo del prossimo anno. “Sono cose che preoccupano eccome. Non giriamoci intorno”. Queste le dichiarazione del CT Antonio Conte.

Seguono aggiornamento

AGGIORNAMENTO ORE 23:21 – Arriva su Twitter la rivendicazione dell’Isis per l’attentato a Parigi. Circa 60 il numero dei morti. Allo Stade De France spettatori impauriti sul campo di gioco.

AGGIORNAMENTO ORE 23:06 – Salgono a 30 le morti confermate. 60 ostaggi al momento.

AGGIORNAMENTO ORE 22:59 – L’edizione straordianria del TG1 ha appena confermato l’uccisione di uno degli attentatori che ineggiava ad Allah. Partita terminata e gli spettatori sono bloccati all’interno dello stadio. 18 morti e 10 feriti nelle vicinanze dello stadio.

E’ notizia di poco fa di sparatorie al centro di Parigi. 3 sparatorie per l’esattezza che al momento hanno causato 18 morti e molti feriti. Ancora ignoti i motivi dell’attentato e di chi lo abbia commesso. Evacuato il presidente Hollande presente allo stadio per il match tra Francia e Germania. Nel pomeriggio allarme bomba nell’hotel dei tedeschi. Si parla di uomini fuggiti in possesso di kalashnikov. Seguono aggiornamenti.

INCHIESTA – L’oro dei vivai: Barça primo in Europa, in Italia domina l’Inter

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Interessante l’inchiesta pubblicata oggi dal Corriere dello Sport riguardante i vivai europei. L’analisi del quotidiano romano è partita dall’impatto che i vari settori giovanili riescono ad avere nel calcio dei grandi, sia a livello economico che a livello tecnico. Numeri alla mano il CIES Football Observatory di Neuchatel ha cercato di quantificare il numero dei giocatori sfornati dai vivai dei club europei che attualmente giocano in uno dei 5 maggiori campionati del continente, stilando una vera e propria classifica. In testa a questa graduatoria c’è il Barcellona: la cantera blaugrana, la Masia, viene presa come esempio da tutte le altre squadre del Vecchio Continente; sono ben 44 i giocatori sfornati dal vivaio del Barça infatti, che attualmente calcano i campi dei maggiori campionati europei, sparsi tra Premier League, Liga Spagnola, Bundesliga, Serie A e Ligue 1. Rimanendo in Spagna, le due squadre basche, Athletic Bilbao e Real Sociedad, tengono il passo ma ben distanziate: 18 elementi cresciuti nella cantera de Lezama giocano attualmente nella prima squadra dell’Athletic Bilbao, ai quali si aggiungono altri 6 sparsi per l’Europa; 12 sono gli elementi cresciuti nella Zubieta della Real Sociedad arrivati a giocare in prima squadra. Più staccato il Real Madrid: sono solo 8 i canterani merengues presenti nella squadra maggiore, mentre da tenere d’occhio è la cantera del modesto Las Palmas, che attraverso la sua Ciudad Deportiva de Siete Palmas ha sfornato ben 13 elementi attualmente in prima squadra. Spostandoci dalla penisola iberica una menzione particolare la meritano Lione, Monaco e Manchester United: a Lione è stato da tempo attuata una politica basata sui giovani, politica che ha permesso alla società di sanare il bilancio ed ottenere risultati più che positivi. 22 i giocatori del vivaio del Lione in giro per l’Europa, 13 dei quali militano nella rosa attuale dei transalpini. Discorso diverso per i Monegaschi ed i Red Devils, che solitamente mandano i prodotti del proprio vivaio a giocare lontano da Monaco e Manchester: ben 20 giocatori formati nel Principato giocano nei maggiori campionati e solo uno è rimasto in rosa; gli elementi scuola United in giro per il Vecchio continente in questo momento sono ben 25.

Spostandoci in Italia il primato spetta all’Inter: grazie alla formazione di un gruppo di lavoro molto funzionale sotto la supervisione del DS Ausilio coadiuvato dal capo degli osservatori Mirabelli e all’utilizzo di un software che forma una grande banca dati, i nerazzuri sono riusciti ad avvicinarsi ai livelli dei maggiori club europei. Qualche nome noto formato dal vivaio interista: Balotelli, Bonucci, Destro. Menzione speciale per il vivaio dell’Atalanta, che da anni riesce a sfornare talenti di altissimo livello: a Zingonia, centro sportivo dei bergamaschi, arrivano osservatori da tutta Europa per studiare le metodologie utilizzate nel settore giovanile atalantino.

Supercoppa Primavera, Torino-Lazio 2-1: i biancocelesti cedono ai supplementari

La Lazio si gioca all’Olimpico di Torino la sua terza Supercoppa Primavera consecutiva. Dopo la sconfitta del 2013 contro la Juventus e la vittoria nel 2014 contro il Chievo, i biancocelesti provano a difendere il trofeo contro un Toro che ha strappato lo scudetto Primavera ai rigori ai biancocelesti nella finale di Chiavari del giugno scorso. Inzaghi insiste sulla formazione che ha travolto l’Avellino in campionato e sul 4-3-3, con l’eccezione di Borecki convocato in Nazionale nel Toro out Segre, Procopio e Zenoni, quest’ultimo impegnato nelle giovanili azzurre.

Al 6′ prima fiammata del Toro che inizia a buon ritmo la partita, con una percussione di Berardi che non riesce però ad arrivare coordinato alla conclusione (reclamando anche il penalty), consegnando la sfera a Matosevic. La Lazio risponde 3′ dopo con un tentativo di Palombi, debole e impreciso anche se l’attaccante laziale era stato abile nel liberarsi al tiro.

Si alzano da subito i ritmi agonistici, Quaglia e Candellone rimediano la prima ammonizione per parte della partita. Berardi tra le fila granata reclama al 21′ il secondo rigore ma il direttore di gara Mainardi di Bergamo non ha dubbi anche stavolta nel lasciar proseguire. La gara è vivace, ma le occasioni da gol vere e proprie scarseggiano, con la lotta tra i ventidue protagonisti che si concentra a centrocampo. Al 24′ la Lazio si fa finalmente viva in area granata con un cross col contagiri di Folorunsho, sul quale si inserisce alla perfezione Manoni: la girata dell’esterno di Bassano Romano manca però di poco il bersaglio. La Lazio insiste e al 33′ Murgia mette alla prova i riflessi di Zaccagno, costretto a parare a terra un suo insidioso sinistro.

I capovolgimenti di fronte comunque non mancano e il più attivo sul fronte granata, Berardi, serve un ottimo pallone ad Osei il cui diagonale, da ottima posizione all’interno dell’area di rigore biancoceleste, non manca di molto la porta difesa da Matosevic. Il primo tempo termina comunque senza ulteriori sussulti in una partita dominata dalla tattica, come ogni finale che si rispetti.

Nella ripresa pronti via e la Lazio passa in vantaggio: perfetto inserimenti centrale di Cardoselli che beffa i centrali granata e a tu per tu con Zaccagno non basta, permettendo ai biancocelesti di colpire a freddo. Il Toro accusa il colpo e al 6′ la Lazio manca una clamorosa occasione per il raddoppio: Palombi sfrutta bene gli spazi a disposizione e serve l’accorrente Manoni che può concludere a porta spalancata, ma la sua conclusione, deviata, clamorosamente manca lo specchio della porta. All’11’ nuova palla gol biancoceleste, con un colpo di testa ravvicinato di Rossi che viene sventato dalla grande risposta da Zaccagno, che si ripete sul conseguente calcio d’angolo su un tentativo aereo del capitano Mattia.

Il Toro prova a riorganizzarsi ma la squadra di Longo inizia a perdere metri su metri in difesa. La potenza di Palombi è devastante e al 18′ l’attaccante laziale costringe di nuovo al grande intervento Zaccagno. Proprio quando la partita sembra in controllo per i ragazzi biancocelesti, la difesa di Inzaghi si fa colpevolmente infilare e Berardi, proprio nel momento più inaspettato a un quarto d’ora dalla fine, riporta il risultato in parità. Ad accusare il colpo stavolta è la Lazio, e al 33′ Mattia trattiene in area Martino. Il rigore appare generosissimo, ma l’arbitro Mainardi non ha dubbi. Lo stesso Martino si incarica della trasformazione, ma il tiro è debole e centrale e con i piedi Matosevic riesce a sventare la minaccia. Un episodio che a questo punto congela la voglia di vincere delle due squadre: dopo 2′ di recupero arriva il fischio arbitrale che porta le due squadre ai tempi supplementari.

L’extra time parte con le due squadre ormai guardinghe: chi segnerà avrà la partita in pugno, i due allenatori lo sanno e le occasioni si bloccano fino al 9′ del primo tempo supplementare. Quando Palombi in mischia da posizione molto favorevole spara alto un pallone che sembrava pronto ad essere spinto in rete. E’ una scintilla che fa sbilanciare un po’ la Lazio, il Torino prova ad infilarsi negli spazi ed il neo entrato Bortoluz (in sospetta posizione di fuorigioco) si ritrova a tu per tu con Matosevic e non sbaglia.

Il Torino ha ormai in pugno la partita: inizia il secondo tempo supplementare e ci sarebbe anche il tris di Kobon, ma l’arbitro ravvisa una posizione di fuorigioco. Dopo 8′ arriva l’espulsione per doppia ammonizione per il capitano Mattia. Nei minuti finali l’assalto laziale non porta frutti e la Supercoppa Primavera, fra tanti rimpianti per gli errori sotto porta e alcune decisioni arbitrali, finisce tra le mani del Torino.

Fabio Belli

IL TABELLINO

TORINO – LAZIO 2-1

Marcatori: 46′ Cardoselli (L), 76′ Berardi (T), 104′ Bortoluz (T)

TORINO (4-3-1-2) Zaccagno; Carissoni, Mantovani, Auriletto, Origlio; Osei, Berardi (81′ Kobon), Piccoli; Edera; Candellone, Debeljuh [6′ Martino (86′ Bortoluz)]. A disp. Cucchietti, Morello, Tindo, Benedetti, Curti, Geraci, Tobaldo, Stanghellini, Dellino. All. Moreno Longo

LAZIO (4-3-3): Matosevic; Dovidio, Mattia, Quaglia, Germoni; Murgia, Cardoselli, Folorunsho (71′ Cinti); Manoni, Rossi (95′ Calì), Palombi. A disp. Borrelli, Lazzari, Cotani, Pedrazzini, Petroselli, Portanova, Miceli, Nolano, Collarino, Bezziccheri. All. Simone Inzaghi

ARBITRO: Mainardi (sez. Bergamo) ASS.: Novellino-Lombardi. IV: Curti.

NOTE. Ammoniti: 11′ Quaglia (L), 19′ Candellone (T), 32′ Piccoli (T), 64′ Rossi (L), 79′ Mattia (L), 81′ Origlio (T), 86′ Murgia (L) Recupero: 3′ pt, 2′ st.

LAZIO SOCIAL – Tounkara sprona i suoi ex compagni della Primavera

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Mamadou Tounkara non ha voluto far mancare il proprio sostegno alla Lazio Primavera, in vista della difficile partita di Supercoppa Italiana in programma questa sera allo stadio Olimpico di Torino. Avversario dei biancocelesti il Torino campione d’Italia, giustiziere delle giovani aquile nella finale scudetto della scorsa stagione. Il classe ’96, ora in prestito al Crotone, ha cercato di caricare i suoi compagni attraverso il proprio profilo Instagram: “Due anni fa sempre il Torino, ci buttò fuori in semifinale, con la rabbia e a testa alta siamo usciti fuori dal campo, l’anno scorso, con la rabbia e le lacrime agli occhi e a testa alta siamo usciti di nuovo fuori dal campo. Oggi è il giorno che darà la rivincita a tutto. Un altra occasione, un altra volta loro. Da quella supercoppa a Verona abbiamo scritto la storia, e voi oggi potete di nuovo scrivere la storia. Ci hanno rovinato un sogno, quello di vincere tutto, ma voi oggi potete riprendervi tutto, partendo da stasera, partendo da questa supercoppa, e un giorno quando sarete grandi non rimpiangerete mai, questo giorno, e ai vostri figli racconterete la storia di questa Lazio Primavera, che era disposta a giocarsi tutto, pur di non perdere la dignità, l’orgoglio, e la voglia che ci ha sempre contraddistinto da tutto e tutto di non mollare mai. E allora amici miei entrate in campo perché oggi è il vostro giorno, e ai vostri figli potrete raccontare, IO QUEL 14 NOVEMBRE C’ERO.In bocca a lupo amici miei.. Il destino è nelle vostre mani”.

Parole cariche di grinta e passione, la Lazio Primavera questa sera potrà contare su un tifosissimo d’eccezione.

Lulic dopo Bosnia-Irlanda: “Stanchi ma concentrati, da martedi penserò alla Lazio”

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La Bosnia Erzegovina di Senad Lulic è impegnata negli spareggi per accedere a Euro 2016, avversario l’ostica Irlanda. Nella gara di andata disputata a Sarajevo la squadra di casa non è riuscita ad andare oltre un modesto 1-1, risultato che non lascia tranquilli i bosniaci in vista della gara di ritorno di lunedì a Dublino. L’Irlanda si era portata in vantaggio con gol di Brady, a 10 dalla fine; dopo 3 minuti l’immediato pareggio dell’attaccante della Roma Edwin Dzeko. Intercettato dai microfoni di LaLazioSiamoNoi all’aeroporto in partenza per la capitale irlandese, Senad Lulic ha lasciato alcune dichiarazioni inerenti la prestazione della propria Nazionale. Queste le sue parole: “Siamo un po’ stanchi, ma ora dobbiamo concentrarci per lunedì. Abbiamo poco tempo per riuscirci”. Focalizzato sulla sfida di ritorno, non ha lasciato commenti sul campionato della Lazio: “Ora mi concentro sulla Bosnia, al campionato tornerò a pensarci a partire da martedì“. Infine una doveroso commento sui terribili fatti di Parigi avvenuti ieri: “Siamo tutti scossi per quanto accaduto“.

Oikonomidis, il giovane “canguro” biancoceleste in procinto di spiccare il grande salto

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Per Christopher Oikonomidis, giovane australiano e promessa biancoceleste, la società – con la promozione del giocatore nella squadra dei grandi – aveva disegnato un programma da far seguire al ragazzo per consentirgli di crescere con calma al fianco dei compagni più titolati. Ma il destino, contrario, ci ha messo del suo. Alla luce degli infortuni di Klose e Djordjevic la società è dovuta intervenire sul mercato e, di conseguenza, l’arrivo di Matri ed il reintegro di Mauri hanno chiuso ulteriormente gli spazi per il giovane ed ora sembra che le strade dei biancocelesti e di Chris stiano per dividersi. Nonostante la stima del ds Tare e di Pioli, il ragazzo si trova davanti ad un bivio: nella squadra del tecnico emiliano giocatori come Keita, Kishna e Morrison hanno difficoltà a trovare spazio e quindi la speranza di potersi rendere utile e mettersi in mostra per lui è ridotta al lumicino. Ora nel suo prossimo futuro si profila un prestito, la società ha puntato su di lui prolungandogli il contratto fino al 2020 e non ha nessuna intenzione di cederlo a titolo definitivo. Il ventenne centrocampista è seguito da diversi club, anche di serie A, pronti ad accaparrarsi le sue prestazioni: Empoli e Genoa, in prima fila, hanno già mostrato il loro interessamento ed il giocatore, nella finestra invernale di mercato, potrebbe diventare una preziosa pedina di scambio per arrivare a qualche profilo che potrebbe interessare la società biancoceleste.

Cataldi: “Il gol in Azzurro mi dà tanta fiducia. Ora spero di sbloccarmi…”

“Un gol che mi dà tanta fiducia. Lo cercavo da tempo sia con la Lazio che in azzurro”. Parola di Danilo Cataldi, che dopo il pareggio dell’Italia under 21 contro i pari età della Serbia ha rilasciato queste dichiarazioni: “Sono contento del gol perché ci ha permesso di ottenere un punto importante anche se meritavamo di più. Spero che questa rete serva a sbloccarmi per fare meglio di quanto fatto finora. Milinkovic? A fine gara ci siamo scambiati le maglie. So che lui è fortissimo ma poteva segnare nella prossima partita”. Entrambi i gioielli biancocelesti si sono resi protagonisti di una grande prestazione: “Significa che la Lazio ci vede bene in fatto di giovani”. Dopo la sua rete, Cataldi ha esultato mimando un binocolo, emulando Candreva dopo una rete decisiva contro il Cagliari nel 2013. Ma il centrocampista romano ha glissato: “Il significato di quella esultanza la tengo per me”. Sulla gara contro la Lituania: “Non giocherò per squalifica ma resto in ritiro per dare una mano al gruppo”.

Supercoppa Primavera Torino-Lazio: presentazione e probabili formazioni

Quel palo interno colpito al 92′ da Silvagni a Zaccagno battuto, che di fatto spense le speranze tricolori e di triplete della Lazio Primavera, consegnandole nelle mani del Torino, è un ricordo ancora troppo vivo nella mente dei giovanotti biancocelesti. Ma, si sa, il calcio è bello anche per questo, perché ti regala sempre una seconda chance, e questa sera alle 18 i ragazzi di Inzaghi avranno l’opportunità di ‘vendicare’ quel 16 giugno. Nonostante la partenza di sei titolari, un inizio di stagione non proprio esaltante e l’assenza di alcuni giocatori chiave, l’obiettivo, sul terreno dell’Olimpico torinese, dovrà essere uno e uno solo: mantenere la Supercoppa a Roma. Inzaghi ci crede, sogna la rivincita e per questo ha preparato la partita in maniera certosina, senza lasciare nulla al caso. Servirà la gara perfetta per battere i campioni d’Italia. Servirà soprattutto non lasciarsi intimorire: d’altronde, la Lazio è quella squadra che sta per giocarsi la terza finale di Supercoppa in tre anni ed è decisa a rompere, ovviamente in senso positivo, l’equilibrio che l’ha vista finora trionfare e soccombere una volta. A suo favore gioca inoltre il fatto che, su 11 edizioni, solo in 4 la Supercoppa è stata vinta dalla squadra detentrice dello scudetto, mentre nelle altre 7 si è aggiudicata il trofeo la vincitrice della Coppa nazionale: un trend questo che si è consolidato nelle ultime 4 stagioni, con i successi di Fiorentina, Roma, Juventus e, appunto, Lazio. E non dimentichiamo che i baby aquilotti sono detentori della Supercoppa e faranno di tutto per mantenere il trofeo nella loro bacheca. Insomma, tanti buoni motivi per ‘vendicare’ la sconfitta ai rigori nella finale scudetto, il cui ricordo dovrà servire per darsi la carica. Guai però a schierarlo in campo: meglio dimenticarlo, compiendo così la migliore delle vendette.

Probabili formazioni

TORINO (4-2-4): Zaccagno; Carissoni, Auriletto, Mantovani, Procopio; Osei, Segre; Edera, Zenuni, Candellone, Debeljuh  All. Longo

LAZIO (4-3-3): Matosevic; Dovidio, Mattia, Quaglia, Germoni; Murgia, Cardoselli, Folorunsho; Palombi, Rossi, Manoni  All. Inzaghi

FORMELLO – Le novità dall’ultimo allenamento settimanale

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Un nuovo infortunato nell’ultima seduta della settimana in casa Lazio: questa volta però non si tratta di un giocatore, bensì del vice di Pioli Murelli, che partecipa, al pari del tecnico e del resto dello staff, alla partitella a campo ridotto, segna tre gol e alla fine è costretto a fermarsi per un problema muscolare al polpaccio. In campo anche Klose, in recupero dalla distrazione alla caviglia subita nel derby e che svolge corsa differenziata: dovrebbe esserci anche lui in gruppo martedì, alla ripresa degli allenamenti. Ancora ai box invece Mauri, che ieri non si è allenato per una discopatia: nella giornata di oggi si sottoporrà a nuovi accertamenti per determinare il protocollo riabilitativo. Oltre al brianzolo, assenti, ovviamente, anche i dodici Nazionali. La seduta è stata composta da una partitella a metà campo, seguita da una serie di allunghi e scatti prima e di slalom e tiri in porta poi effettuati su tre diverse stazioni del campo, e si è conclusa dopo circa un’ora e mezza.

Biglia, botta e risposta tra l’agente e Tare

Tutti vogliono Lucas Biglia. Dall’Inter (disposta a offrire 20 milioni più Ranocchia) al Real Madrid (che di milioni ne avrebbe invece pronti 30 più 3 all’anno per il giocatore), è lunga la lista di pretendenti sul regista biancoceleste, in scadenza nel 2018 e la cui trattativa per il rinnovo è attualmente in stallo a causa della differenza, non da poco, tra domanda e offerta. In merito agli interessamenti circolati intorno al suo prospetto, l’agente Enzo Montepaone, ai microfoni di ‘fcinter1908.it’ ha dichiarato: “Sono solo voci, in questo momento in mano non ho nulla. Devo prima parlare con la Lazio e con Lotito, perché sono loro che devono decidere se Lucas deve partire a gennaio. Alla Lazio si trova bene, ma diciamo che si trova bene in Italia in generale. Non posso dire se gradisca essere allenato da Mancini: lo dirò quando avrò qualcosa di concreto in mano e al momento non ho nulla“. Dichiarazioni che non aprono, ma nemmeno chiudono definitivamente la porta a una cessione. A esse ha risposto, dalle colonne de ‘Il Corriere dello Sport’, il ds capitolino Igli Tare: “L’Inter non ci ha mai chiesto Biglia e comunque a gennaio non lo vendiamo. Lucas resta alla Lazio“. Fine della discussione dunque, almeno per il momento. Sì perché Biglia già la scorsa estate aveva espresso il desiderio di un salto di qualità e, se il rinnovo non dovesse arrivare prima della fine della stagione, potrebbe essere accontentato. Comunque per adesso una certezza c’è ed è che l’argentino non svestirà la maglia con l’aquila, almeno fino a giugno.

Strage Parigi: il cordoglio della S.S. Lazio

Anche la Lazio mostra la sua vicinanza al popolo parigino attraverso il suo account ufficiale Twitter aderendo all’hastag che sta circolando in queste ore sul social network, #PrayForParis, dopo la strage di questa notte (vedi notizia qui) avvenuta nella capitale francese.

 

LAZIONALI – Belgio-Italia: gol di un Super Candreva

AGGIORNAMENTO ORE 22:40 – Nonostante l’ottima prova dell’esterno romano (rimasto in campo per tutti e 90 i minuti), l’Italia non riesce a portare a casa la vittoria. La gara termina 3-1 per i diavoli rossi: doppio vantaggio siglato da De Bruyne al 74′ e da Batshuayi all’83’).

Inizio scoppiettante dell’Italia di Conte nell’amichevole contro il Belgio. Balza gli agli occhi la grinta e la personalità messa subito in campo da Antonio Candreva che ha trovato subito il gol al 3′ dopo aver avviato lui stesso l’azione che ha portato il momentaneo vantaggio italiano (il Belgio ha pareggiato con Vertonghen al 13′): cambio di gioco su Florenzi che arriva sul fondo e crossa, velo di Eder, tiro di Pellè respinto e appoggio in rete del giocatore biancoceleste. Candreva e tutto il reparto offensivo azzurro hanno avuto sicuramente un approccio super alla gara. In campo anche Marco Parolo (uscito al 15′ del secondo tempo), partita di sacrificio del centrocampista biancoceleste, non ancora al massimo visto che è tornato da poco dall’infortortunio.

 

Serbia – Italia: super Cataldi e Milinkovic! Entrambi in gol e la Lazio spera…

E’ andata in scena la sfida Under 21 tra la Serbia e l’Italia. La gara, valevole per le qualificazioni europeee, è terminata con il punteggio di 1-1. Protagonisti assoluti sono stati i laziali Milinkovic – Savic e Cataldi. I due centrocampisti hanno dominato nelle rispettive nazionali andando entrabi in gol. Il serbo si è reso protagonista di un gol incredibile. Da posizione angolata è riuscito a calciare il pallone sotto la traversa non lasciando scampo al poriere azzurro. Il gol del vantaggio serbo però è stato reso vano dalla conclusione da fuori distanza di cataldi. Danilo, dal limite dell’area, ha lasciato partire un destro angolato che ha trafitto il portiere e gelato il pubblico locale.

MILINKOVC – SAVIC: è l’autentico leader della sua Nazionale. Ha già carisma, grinta e personalità per stare nel gruppo della nazionale maggiore. Questa sera ha confermato il suo talento contro una bella Italia. Il suo strapotere fisico, unito alle qualità tecniche, lo hanno reso il migliore in campo per la Serbia. Schierato a centrocampo con licenza di attaccare gli spazi, è stato un pericolo costante per la difesa azzurrina. Partendo dalla fascia destra, dove può attaccare gli spazi da dietro e dar man forte al reparto arretrato grazie al suo strapotere fisico.

CATALDI: completamente un altro giocatore quando scende in campo con la Nazionale. Anche questa sera “il vanto nostro” ha sfornato una prestazione di qualità. Giocando con la naturale tranquillità e senza pressioni, Cataldi ha dato il meglio di sè, smistando palloni ai suoi compagni partecipando con successo sia alla fase difensiva che a quella offensiva. la sua prestazione è stata arricchita da un magnifico gol. Altro dato importante è che i suoi compagni lo cercano con insistenza lasciandogli anche l’onere dei calci di punizione, cosa che spesso alla Lazio non accade.

La Lazio gongola con la speranza che il serbo continui nel suo ottimo momento di forma e che Cataldi rinasca come un’araba fenice che rinasce dalle sue ceneri…

LAZIONALI – Kishna leader dell’U21 orange…e che tacco! Problemi invece per Hoedt

E’ in grande forma Ricardo Kishna e lo sta dimostrando anche in queste partite con la Nazionale U21 olandese: grazie a una sua magia di tacco infatti, il classe ’95  ha condotto gli orange alla vittoria (per 1 -0) contro la Bielorussia U21, portandosi così al comando del gruppo 8 delle qualificazioni al prossimo Europeo di categoria del 2017, con con 9 punti in 4 partite. Il suo bellissimo colpo di tacco ha permesso a Janssen di entrare in area e di realizzare il gol vittoria. Kishna (schierato a sinistra nel tridente d’attacco) ha lasciato il campo all’87’, sostituito da Haye.
La grande prestazione in nazionale non fa che confermare la candidatura di Ricardo come arma vincente anche per la Lazio di Pioli e i tifosi biancocelesti non vedono l’ora di poter ammirare altre magie di questo genere.
Queste le sue dichiarazioni rilasciate a fine partita ai microfoni di Voetbal International:
Sentivamo molto pressione oggi, era una partita importante. Se non avessimo vinto oggi (ieri, ndr), martedì (contro la Slovacchia, ndr) sarebbe stato tutto molto più complicato. Anche se questa gara andava chiusa prima: nel finale abbiamo rischiato un po’ troppo”Io, come Paul Boëtius e Tonny Trindade de Vilhena, dobbiamo essere efficaci”. E con quel tacco vincente possiamo dire che è stato super-efficace: “Il colpo di taccoSo che il ct vuole più concretezza e meno frivolezze, ma era il momento giusto per fare quella giocata. Quando mi ha sostituito mi ha fatto i complimenti e ci siamo anche fatti una risata. Ho voglia di mantenere questi virtuosismi, ma devo capire quando è il momento giusto per farlo. Ogni tanto ci vogliono.

Solo tribuna, invece, per l’altro biancoceleste Wesley Hoedt, alle prese con un problema alla caviglia

Ecco l’assist di tacco di Kishna con l’Olanda Under 21:

MORRISON – Quel “like” di troppo su Twitter che fa preoccupare i tifosi

PREMESSA: ai tempi di oggi i social network sono il pane quotidiano di ogni persona. Se poi questa persona è uno sportivo famoso (in questo caso calciatore), aggiornare i vari profili Twitter, Facebook e Instagram, diventa quasi un dovere, un obbligo per rendere partecipi i loro followers della loro vita sportiva e privata. Per questo spesso si trovano status, frasi, foto, che a volte vengono pubblicate solo per ricevere i “like” e/o per far parlare di sè. E può capitare che poi quei pensieri da loro resi pubblici non siano nemmeno veritieri.

La premessa è stata d’obbligo in quanto si parlerà di Morrison e del suo “like” che ha fatto (e sta facendo) preoccupare i tifosi biancocelesti. L’inglese, a cui è rimasto nel cuore il West Ham sua ex squadra, segue su Twitter l’account @westhamtransfer, intenditore di notizie di calciomercato degli Hammers. Ed è proprio lo status di tale account che è stato preso in considerazione da Morrison. Lo status di West Ham Transfers recitava così: “West Ham want to bring Ravel Morrison back to the club, according to reports“. Ovvero Il West Ham vuole riprendersi Morrison. Scorrendo nella lista delle persone che hanno messo “Mi Piace” o “Like” al Tweet, spunta anche l’account ufficiale del laziale (ancora per molto o per poco?) Morrison. Sul medesimo account spunta anche uno screenshoot di una conversazione tra il titolare della pagina e lo stesso Ravel, che gli domanda se davvero vuol tornare a Londra. Ovviamente di attendibile non c’è nulla, ma solo un semplice “like” che lascia, almeno per ora, il tempo che trova.

C’è da dire che Morrison qualche mese fa dichiarò che, a volte, il suo account viene gestito da un suo amico. Ora, senza sollevare polveroni, tantomeno creare casi che non ci sono, si potrebbe chiedere a Ravel (o al suo amico), di cercare di evitare di far parlare di sè sui social network ma, al contrario, di far parlare di sè (riferito a Ravel) sul campo con grandi prestazione degne da giocatore della Lazio.