Il presidente della Lega francese e dell’Epfl, Frédéric Thiriez, ha espresso i suoi ringraziamenti per le dimostrazioni di affetto e vicinanza al popolo francese mostrate dagli italiani nel corso dell’ultima giornata di campionato: “Vorrei dire grazie a tutti coloro che hanno partecipato con commozione al dolore per gli attentati di Parigi. Vorrei esprimervi tutta la mia riconoscenza per il supporto e la commossa partecipazione del calcio italiano”. Inoltre, in una lettera indirizzata al Presidente della Lega di Serie A, Maurizio Beretta, ha aggiunto: “Il calcio italiano ha reso un grande omaggio alle vittime degli attentati di Parigi. Questo week-end, l’esecuzione dell’inno francese e l’esposizione della nostra bandiera hanno rappresentato un momento molto intenso ed emozionante”.
Biglietteria – Dal 25 novembre in vendita i tagliandi per Lazio-Juventus
Dopo la trasferta di domenica prossima ad Empoli la Lazio sarà impegnata venerdì 4 dicembre alle 20.45 allo stadio Olimpico contro la Juventus. Questo il comunicato della società biancoceleste relativo alla vendita dei tagliandi.
La S.S. Lazio comunica che, dalle ore 12:00 di mercoledì 25 novembre, saranno messi in vendita i tagliandi per la partita di campionato LAZIO–Juventus in programma venerdi 4 dicembre alle ore 20:45.
TUTTI COLORO CHE SONO IN POSSESSO DELLA FIDELITY CARD MILLENOVECENTO E NON SONO ABBONATI, POTRANNO RICHIEDERE AL MOMENTO DELL’ACQUISTO CHE, IL TITOLO D’INGRESSO VENGA CARICATO ELETTRONICAMENTE SULLA STESSA.
I tagliandi si potranno acquistare presso:
– I nostri punti vendita Lazio Style 1900 vedi elenco
– Le rivendite Listicket-Ticketone
– Tramite il Call Center al numero a pagamento 892.101 , il sito internet LISTICKET Gruppo Ticketone con la sola modalità di acquisto HOME TICKETING (è necessario disporre di una stampante laser). Consigliamo di selezionare l’opzione della scelta del posto nel settore selezionato.
Si ricorda che chi acquista un biglietto è tenuto a mostrare il suo documento di identità, pena l’impossibilità di emettere il titolo di accesso ( D.L. 8/2/2010 nr. 8). Non verranno considerate come documenti idonei alla vendita, tutte le patenti di ultima generazione che non riportano le indicazioni del luogo di residenza.
Per i ragazzi under 14, è possibile esibire anche solo il tesserino sanitario, per gli altri minori più grandi, è necessario esibire in alternativa in originale o in copia:
– il documento di identificazione rilasciato dal Comune;
– carta d’identità;
– lo stato di famiglia con foto;
– il certificato di nascita con foto o il passaporto di un genitore (in cui compaia ovviamente il minorenne).
Il numero massimo di tagliandi acquistabili da una singola persona è di quattro e con le nuove disposizioni dell’ Osservatorio sulle Manifestazioni Sportive, è possibile presentare per le altre eventuali tre persone, anche solo la copia del documento d’identità.
Per acquistare i tagliandi ci sarà tempo fino al calcio d’inizio dell’incontro. Si ricorda a tutti i tifosi che, il punto vendita dei tagliandi più vicino allo Stadio Olimpico è, il Lazio Style 1900 in Via Guglielmo Calderini 66 / C e sarà aperto il giorno della partita, dalle ore 10:00 alle 13:30 e dalle 14:30 fino alle ore 21:15 e saranno disponibili solo per la stampa dei tagliandi di Lazio-Juventus.
Vertenza Petkovic, tutto rimandato
Di nuovo tutto rimandato, sembra sempre più una vicenda senza fine quella che vede impegnati l’ex allenatore biancoceleste Vladimir Petkovic e il presidente Lotito. Il presidente della Sezione Lavoro del Tribunale di Tivoli, Livio Sabatini, foro presso cui è stato incardinato il procedimento, ha rinviato l’udienza prevista per oggi al prossimo 23 dicembre. Non si sanno ancora i motivi del nuovo rinvio ma c’è da tener presente che prima dell’estate, in sede di “trattativa” dialettica il legale del ricorrente, Paco D’Onofrio, aveva chiesto un rinvio ottenendo la fissazione della prossima udienza alla data di oggi.
Il vice Murelli rimprovera Cataldi: ecco il motivo
AGGIORNAMENTO 23/11/2015 – Secondo quanto riporta repubblica.it i motivi del rimprovero del vice Murelli ai tre giocatori in panchina è da ricondurre a una risata di troppo dopo l’errore di un compagno di squadra. Un’ironia davvero fuori luogo dato che la squadra in quel momento era in svantaggio. Non è un caso che oggi la società abbia imposto il ritiro (leggi qui).
Clima teso in casa Lazio: secondo gli inviati Sky e Mediaset, durante il primo tempo della partita interna contro il Palermo, con la Lazio in svantaggio per 0-1, tre giocatori biancocelesti seduti in panchina, Cataldi, Candreva e Mauricio sono stati ripresi a muso duro dal Vice di Stefano Pioli, Murelli, rei di essersi lamentati del gioco espresso dai compagni. Agitatissimo, il secondo di Pioli è stato calmato da Konko e Manzini. Ennesima dimostrazione di un clima certamente non sereno nello spogliatoio biancoceleste.
Vendita biglietti per Empoli-Lazio. Ecco i prezzi
Attraverso il suo sito ufficiale la S.S. Lazio comunica le modalità di vendita per Empoli-Lazio. Di seguito il comunicato ufficiale.
La S.S. Lazio comunica che, sono in vendita i tagliandi per la gara di Campionato Empoli – Lazio del 29 novembre.
Questi i dettagli della vendita:
– gara: EMPOLI – LAZIO
– stadio: Carlo Castellani di Empoli
– domenica 29 novembre ore 18:00
– prezzo del settore ospiti curva sud 20 €
– circuito di vendita: www.ticketone.it
– chiusura delle vendite: sabato 28 novembre ore 19:00
La vendita del settore ospiti, è vietata ai residenti della Regione Lazio fatta eccezione ai soli possessori della
Fidelity Card Millenovecento (nel settore ospiti la Fidelity Card è obbligatoria anche per i residenti di altre regioni).
Il giorno della gara, per i sostenitori della Società SS Lazio fidelizzati oppure non fidelizzati e NON RESIDENTI
NELLA REGIONE LAZIO, è in vendita il settore a loro riservato di TRIBUNA LATERALE SUD SCOPERTA
(Capienza del settore 750 posti, prezzo del biglietto euro 30,00 (trenta//00).
Lazio-Dnipro l’arbitro
Dopo il deludente pareggio casalingo contro il Palermo, la Lazio dovrà cercare il riscatto attraverso l’Europa League. Avversario di turno sarà il Dnipro. La squadra Ucraina, anch’essa fermata da un pareggio nel proprio campionato, vorrà sfruttare al meglio il momento no in casa Lazio. E’ arrivata da pochi minuti la comunicazione ufficiale sulla designazione arbitrale per la gara in programma giovedì 26 novembre alle 19.00 allo stadio Olimpico di Roma (clicca qui per sapere dove poter vedere la partita). Di seguito l’elenco dei direttori di gara:
Arbitro di gara: Gediminas Mažeika (LTU).
Assistenti: Vytautas Šimkus (LTU) – Vytenis Kazlauskas (LTU)
IV Uomo: Dovydas Sužiedėlis (LTU)
ADD1: Nerijus Dunauskas (LTU)
ADD2: Sergejus Slyva (LTU)
Arriva la decisione della società…
Ritiro. Questo è quanto è stato deciso dalla società all’indomani del deludente pareggio con il Palermo. Dopo la disfatta con il Napoli, scatta quindi il secondo ritiro stagionale per i biancocelesti. Un provvedimento preso dal Presidente Lotito dopo il confronto Tare-Pioli in mattinata durante la seduta di scarico. Rimarranno tutti dentro Formello ripensando a quello che non si è fatto e che si dovrà fare per uscire fuori da questa complessa situazione. Ora rimane da capire se questo ritiro terminerà in concomitanza della sfida di giovedì col Dnipro, o si prolungherà. La massima dirigenza laziale è adirata per quanto visto nelle ultime gare e questa disposizione presa pochi minuti fa conferma quanto quella coi rosanero sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
INFERMERIA – Il report del dott. Bianchini sul post Palermo e sugli infortunati
Solito punto sull’infermeria, sulle frequenze di ‘LSR’, del medico sociale biancoceleste dott. Bianchini: “Questa mattina chi ha giocato ieri ha svolto un lavoro defaticante, mentre gli altri si sono allenati normalmente in campo. Nulla di rilevante sotto il profilo medico, a parte qualche piccola contusione o affaticamento che non dovrebbero comunque costituire un problema per giovedì. Onazi, per la lesione di I grado all’adduttore riportata con la Nazionale, sta svolgendo la riabilitazione con terapia e massaggi, che proseguirà ancora per tre-quattro giorni. Lavorerà anche in piscina e, dopo un nuovo controllo, in programma verso la fine della settimana prossima, intensificheremo la ripresa atletica. Quanto invece a Mauri, ha svolto una radiofrequenza per superare il piccolo fastidio sciatico. Da oggi inizierà la riabilitazione, alla quale aggiungeremo poi anche un lavoro in piscina. In base a quello che vedremo giorno per giorno e alle sensazioni che lui ci riporterà, concorderemo infine la ripresa. Credo che potremo rivederlo in campo anche prima della sosta natalizia“.
Rizzolo: “Pioli non è l’unico responsabile. Candreva e Biglia? Ecco cosa penso…”
Ex attaccante biancoceleste ai tempi del ritorno in Serie A alla fine degli anni ottanta e ora allenatore al fianco di Angelo Adamo Gregucci dell’Alessandria, seconda in classifica in Lega Pro, Antonio Rizzolo è rimasto un personaggio sempre vicino alle vicende biancocelesti. Forse perché quelli con la maglia della Lazio sono stati i primi gol in Serie A, forse perché in un attaccante proveniente dalla Primavera i tifosi si identificavano in quella che al momento era una fase di rinascita. Rizzolo è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione “I Laziali Sono Qua” condotta da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva per fare il punto dopo il pari della squadra di Pioli contro il Palermo.
“Quelli alla Lazio furono anni importanti, esaltanti,” spiega partendo dai suoi ricordi in biancoceleste Rizzolo, “l’anno che ricordo con grande affetto è quello del ritorno in Serie A. Ma la stagione dopo arrivarono i miei primi gol nella massima serie. Al Napoli e poi una doppietta al Verona in cui era proprio Pioli a marcarmi.“
Il mister sembra al momento il capro espiatorio nella brutta situazione biancoceleste. Secondo Rizzolo: “Spesso purtroppo è l’ambiente di Roma ad essere un vero tritacarne, anche e soprattutto per i tecnici. A mio avviso Pioli è un allenatore di grande spessore che riesce a regalare grande equilibrio alla squadra. Purtroppo i risultati condizionano molto il giudizio della gente, ma a volte bisogna anche chiedersi se sia sempre e solo colpa del tecnico, o se ci sono altre motivazioni alla crisi. Giocatori che fino all’anno scorso facevano la differenza non stanno garantendo lo stesso rendimento ed i problemi si stanno moltiplicando. Si innescano meccanismi anche a livello mentale nei giocatori con i quali è difficile convivere. Candreva e Biglia non sono quelli dell’anno scorso e quando l’apporto di giocatori di tale spessore viene meno è difficile ritrovare la quadratura del cerchio. Al di là delle possibili dinamiche dello spogliatoio io sono sempre dell’idea che un giocatore che desidera essere ceduto va ceduto, ad ogni costo.“
Sul mercato Rizzolo ha le idee chiare: “Ci si aspettava qualche operazione in più: andare avanti in Champions League significava soldi, prestigio e soprattutto entusiasmo per i calciatori. Un eventuale investimento sarebbe stato potenzialmente ripagato. Ora la società deve per forza di cose sostenere l’allenatore con tutta la convinzione possibile ed immaginabile. Ed i calciatori devono rispondere e fare i professionisti, al di là di quello che potevano aspettarsi in estate.“
Fabio Belli
FORMELLO – Le ultime dalla ripresa dei lavori in vista di Dnipro e Empoli
Ripresi questa mattina alle 10 i lavori a Formello per la Lazio. Presenti in campo solo Berisha e Guerrieri, che si allenano agli ordini del preparatore Grigioni. E che vengono raggiunti, dopo circa mezz’ora, dai giocatori che ieri non hanno giocato o che lo hanno fatto nella ripresa. Il gruppo viene seguito dal responsabile dei preparatori prof. Osti, mentre Pioli arriva a seduta già iniziata: il tecnico ha avuto un lungo colloquio con Tare, furioso per la prestazione con il Palermo e che resta a guardare nervosamente da bordocampo.
Per riscaldarsi dal freddo, la rosa svolge una lunga corsa, accompagnata da skip e cambi di direzione. Solita seduta di scarico in palestra invece per i i titolari di ieri pomeriggio. Il ritorno al lavoro è previsto per domani, quando si inizierà a pensare alla gara di EL di giovedì con il Dnipro, decisiva per le sorti stagionali dei biancocelesti. Per centrare con 90′ di anticipo la qualificazione ai sedicesimi, Pioli non potrà contare sullo squalificato Keita, mentre dovrebbe invece confermare Gentiletti, che salterà per squalifica la trasferta di domenica prossima a Empoli. 180 minuti per vivere o morire e il tecnico non può più sbagliare le sue scelte.
TEMPI BELLI – Sopra la panca c’è chi ci campa, sotto la panca c’è chi ci crepa
Non era “High School Musical“, era Lazio-Palermo. Capita di non poter vedere una partita, né dal vivo né in televisione, per i più svariati motivi. Lavoro, ricorrenze, cerimonie, viaggi, influenza, anche i tifosi più incalliti a volte sono alle prese con imprevisti di ogni tipo. Una volta c’era solo la voce gracchiante della radio e di “Tutto il Calcio Minuto per Minuto” (ah, quant’era meglio…), oggi internet e smartphone la fanno da padroni. Nella ricerca costante di un aggiornamento (fattasi spasmodica dopo il gol di Goldaniga) arrivano però notizie strane. “Murelli ha sbroccato a Candreva, Cataldi e Mauricio in panchina” è il flash che rimbalza sui social network, poi “no, solo a Cataldi e Candreva”, poi “no, Pioli ha detto solo a Cataldi.” “L’ha detto Petrucci su Sky“, “l’ha detto Mediaset“ e poi ancora “a fine primo tempo Biglia avrebbe detto…” fino alle parole finali di Candreva che spiega: “Chiedete a Pioli come dovremmo fare per uscire dalla crisi”, un po’ con quel tono di quando mamma non ti faceva fare una cosa, papà ti chiedeva perché non la stavi facendo e tu piccato rispondevi: “Dillo a mamma perché no“. Avevamo quattro anni, ce lo ricordiamo, certe cose si fanno a quell’età.
In questo bailamme di citazioni, a chi era lontano col corpo ma non con la mente dall’Olimpico veniva sommessamente da dire: “Ma che c**** stanno a fa’, questi?“. Anche perché nel frattempo, grazie a eurosport.tk o altri siti lontani migliaia di chilometri da Formello, il tifoso laziale lontano ed esule veniva anche a sapere che Candreva aveva pareggiato su rigore. Alla fine qualcosa si è salvato, alla fine non è stato poi tutto sbagliato? I laziali non sono Sally e non sono nemmeno “silly“, per dirla all’inglese. Un po’ sciocchini sembrano al momento i giocatori perché un certo parlottare in panchina era stato avvertito anche dopo Lazio-Milan, sempre Candreva (stavolta il compagno di discorsi da bar era Radu), sempre un momento difficile in campo.
La differenza fondamentale è quella fra chi sopra la panca ci campa e chi sotto la panca ci crepa. Il primo, Pioli, sta cercando di far quadrare un equilibrio sempre più precario. Le attenuanti al mister non mancherebbero né in sede di mercato né in merito all’impegno in campo soprattutto di alcuni suoi senatori. Ma noi vogliamo concentrarci su un aspetto: vedere il tecnico che l’anno scorso aveva riportato una gioia che fra il popolo laziale mancava dal 26 maggio solo e abbandonato fa male. Gli altri allenatori possono sempre fare affidamento sullo scudo della società, anche pubblicamente, nei momenti più difficili. Questo al netto delle responsabilità che comunque spettano a un timoniere, nessuno lo nega, nelle fasi più complicate di una stagione. Senza questo scudo, le voci velenose che sotto la panca strisciano rischiano di distruggere una creatura bellissima. Starci inchiodato a quella panca può far male, ma fa ancor più male perdere l’unità di intenti, la voglia di sacrificarsi per quel compagno di squadra che conta avere al proprio fianco in campo, non in panchina. Così come forse chiacchiere da bar sono le vicende relative a fascia di capitano, offerte di mercato, contratti non rinnovati e chi più ne ha più ne metta. In attesa però di ritrovare la Lazio, quella vera e non quella parlata, una certezza: se alle chiacchiere si risponde con le chiacchiere, allora non si finisce più. Ieri poi la Lazio ha pareggiato, ma sembra davvero non interessare a nessuno.
Fabio Belli
Campionato, il punto sulla 13^ giornata
In Serie A nell’ultimo turno di campionato, quella della paura-attentati e nel segno della vicinanza alla Francia e del ricordo delle vittime degli attentati di Parigi, vince l’Inter capolista rifilando un sonoro poker al malcapitato Frosinone, al debutto assoluto al Meazza di Milano. I marcatori del posticipo sono: Biabiany al 29′, Icardi al 53′, Murillo 87′ e Brozovic nell’extra time. Le inseguitrici Fiorentina e Roma frenano entrambe rispettivamente per 2-2 nel derby toscano con l’Empoli e sul campo del Bologna, a beneficio del Napoli corsaro a Verona per 2-0 (reti di Insigne e Higuain nella ripresa), che grazie ai tre punti conquistati al Bentegodi si attestano a quota 28 punti, in seconda posizione a due lunghezze dall’Inter. La 13^ giornata si è aperta appunto con il pari sotto la pioggia, e fra le polemiche di Garcia, e con il big-match di Torino fra Juventus e Milan, vinto dai bianconeri di misura grazie alla rete di Dybala. Sia Roma che JUventus in questa settimana sono attese dai difficili impegni in Champions League contro il Barcellona, che ha travolto a domicilio il Real Madrid nel super clasico della Liga, e il Manchester City.
PARI LAZIO – Fra gli incontri delle 15 spicca il pari interno della Lazio contro il Palermo dell’ex Ballardini. I biancocelesti non riescono ad uscire dalla crisi e raccolgono un amaro pareggio su rigore di Candreva dopo che i rosanero hanno sfiorato più e più volte il colpo del ko. In contemporanea alla gara della Lazio da sottolineare la vittoria in trasferta sul difficile campo di Bergamo del Torino di Ventura (Bovo al 52′), la sconfitta alla prima di Vincenzo Montella alla guida della Sampdoria sul campo di Udine (1-0 decide Badu al 34′), la vittoria esterna del Chievo per 2 reti a una contro il Carpi (marcatori: Inglese, Meggiorini nel primo tempo e autorete di Gamberini al 61′). Infine la vittoria in casa per 2-1 del Genoa sul Sassuolo (succede tutto nell’extra time: Acerbi al 93′ pareggia la rete di Rincon al 51′ ma la 95′ Pavoletti sigla la rete che regala i tre punti alla squadra di casa). In coda dunque Carpi e Verona ancora ultime a 6 punti e Frosinone leggermente staccato a quota 11. Leggermente più tranquillo il Bologna a 13.
Marco Savo
RASSEGNA STAMPA – Pioli: «Candreva fuori? Non c’entra il mercato»
Pioli non può vedere il bicchiere mezzo pieno. Dopo tre sconfitte consecutive, l’ultima nel derby, il pareggio in casa con il Palermo è troppo poco per sorridere: «Volevamo interrompere la striscia negativa – dice il tecnico della Lazio a Mediaset Premium – ma ci tenevamo a vincere e quindi il pareggio non è un risultato che ci soddisfa. I giocatori erano motivati, hanno reagito contro una squadra che si è chiusa bene e ci ha fatto gol nella prima occasione. Abbiamo reagito con carattere ma non con tanta lucidità. È normale che ci sia un po’ di nervosismo ma lo spogliatoio lo sento ancora in mano: la poca serenità non ci ha permesso di avere la meglio su una squadra che si è chiusa bene».
CANDREVA FUORI DAI TITOLARI – Fa discutere la scelta di tenere Candreva fuori dai titolari: «Il mercato non c’entra niente, soprattutto in una partita così delicata non ci penso: ho esterni importanti e devo scegliere. Gli errori difensivi? È evidente che ci siano dei problemi di concentrazione, anche se poi abbiamo preso tanti gol in tre partite, mentre nelle altre ne abbiamo preso meno di uno a partita. È un momento particolare: ci sta di mettere in campo tutto quello che abbiamo, purtroppo a volte questo ci fa perdere le distanze. L’assenza di Vrij? Si sente, è un giocatore importante e la società interverrà a gennaio. Ma a gennaio mancano ancora tante partite e dobbiamo concentrarci sul lavoro. Dobbiamo ritrovare fiducia e convinzione e questo avverrà solo attraverso il lavoro e i risultati: dal punto di vista fisico stiamo bene, il problema è mentale ma abbiamo i valori per risollevarci».
RABBIA CANDREVA – Si è sbloccato trovando il primo gol in questo campionato dopo 13 giornate, ma Candreva non ha voglia di esultare: «Per come si era messa la partita e per come abbiamo giocato, è un punto guadagnato – dice l’esterno della Lazio – dobbiamo lavorare per uscire da questa situazione. Può essere un problema di motivazioni? Può darsi di sì, può darsi di no, però noi siamo professionisti, le motivazioni le dobbiamo cercare dentro noi stessi». Sulle critiche e le polemiche per la fascia da capitano non risponde: «Io penso a lavorare e basta, il mio lavoro è quello di lavorare e prepararmi al meglio per giocare alla domenica».
Fonte : Il Corriere dello Sport
RASSEGNA STAMPA – Pioli: ”Manca serenità ma abbiamo i valori per tirarci fuori”
I fischi fanno male. I fischi – dopo il pari con il Palermo – non finiscono mai in questo lungo tunnel della Lazio. Candreva non si tira indietro: “Siamo professionisti, non è il nostro miglior momento e anche oggi, per come si era messa e per come stavamo giocando alla fine il pareggio è un punto guadagnato”. Cosa succede? “Non lo so. Noi lavoriamo ma se si tratta di un blocco manuale o di qualcos’altro dovete chiederlo al mister. Noi da professionisti quali siamo abbiamo il dovere di trovare le motivazioni dentro di noi”.
Stefano Pioli non può che confermare le parole del Nazionale: “L’amarezza fa parte del momento, dobbiamo avere pazienza, lavorare e aspettare”. Aspettare che passi la tormenta: “Intanto abbiamo interrotto le sconfitte di fila – dice – e nell’atteggiamento ho visto la voglia di tutti di reagire. E’ un momento delicato, manca serenità, forse, ma non mi sento neppure oggi di addossare la colpa a qualcuno. Ho visto una squadra macchinosa, un gioco non bello, ma ho visto anche la voglia di tutti, la volontà non fa difetto. Non siamo lucidi, ma in queste situazioni è normale. Siamo riusciti a riprendere una partita che si era messa male, contro un avversario messo bene in campo. Voglio dire: non credo proprio che quello che manca siano le motivazioni”.
Il problema è in difesa: “Anche questo è vero ma va detto qualcosa: se dicessi che non esiste un problema De Vrij sarei bugiardo. Però è vero anche che se togliete le tre sconfitte con Napoli, Chievo e Milan dove abbiamo preso 12 gol, la media di gol subiti non è così drammatica. Ripeto: oggi non abbiamo brillato ma ho visto buone risposte. Abbiamo i valori per tirarci fuori”.
Fonte : La Repubbblica
RASSEGNA STAMPA – Lazio, primo pareggio all’Olimpico
Metempsicosi, reincarnazione. La Lazio che scende in campo all’Olimpico contro il Palermo si reincarna, se possibile, in una squadra ancor più brutta di quella vista nel derby. Svuotata di idee e gioco, ma soprattutto di voglia e intensità. Goldaniga ammutolisce i biancocelesti, il gol dell’1-1 su rigore firmato da Candreva non basta a scacciare la crisi. L’ottavo posto allontana gli uomini di Pioli addirittura dalla zona Europa League. Psicosi invece tra i tifosi, appena 10mila sugli spalti dopo gli attentati di Parigi, con qualche apprensione per un presunto allarme bomba quando uno zainetto da bambina resta incustodito in Tribuna Monte Mario: la paura purtroppo è evidente, i controlli al prefiltraggio notevoli, la zona intorno allo stadio completamente blindata. I fischi per i biancocelesti comunque non mancano, inevitabili quando i rosanero dell’ex Ballardini centrano il vantaggio: Goldaniga approfitta del tiro sbilenco di Laazar, intercetta il pallone e scarica di destro in gol.
La Lazio farfuglia appena qualcosa in avanti, ma è davvero poca cosa tanto che Candreva e Cataldi borbottano in panchina la mancanza di gioco, il vice Murelli li redarguisce a muso duro. Non si risorge dalle proprie ceneri, perché Hoedt la spinge in rete dopo un batti e ribatti ma l’arbitro aveva già fischiato un fallo in area di Djordjevic su Goldaniga. Così il secondo tempo sembra la triste fotocopia del primo, con l’unica differenza che Pioli prova a invertire la rotta con Candreva – il grande escluso a sostituire Felipe Anderson – e Matri per l’evanescente attaccante serbo. Comunque le marcature su Biglia annientano sul nascere il gioco della Lazio, Parolo è trasparente e gli unici sprazzi arrivano da Keita e Milinkovic-Savic. Marchetti fa il suo tanto da sventare il raddoppio del Palermo sul tiro dalla distanza di Chochev, colpevoli i biancocelesti di aprire oltremodo gli spazi. Poi l’episodio che stravolge la partita, Hiljemark atterra Lulic in area e Celi non ha dubbi sul calcio di rigore. Sul dischetto va Candreva, l’uomo più chiacchierato e criticato del momento, il suo tiro potente annienta Sorrentino per l’insperato pareggio della Lazio. La fenice sorride appena, almeno è qualcosa, e ritrova un po’ di fiducia. Non è che serva a molto, perché Marchetti salva ancora una volta i suoi sul tentativo di Rigoni, Ballardini si dispera in panchina per la sfortuna. Nel finale c’è spazio per un gol divorato da Kishna, tutto solo spedisce lontano dallo specchio della porta, e per un presunto fallo di mano di Laazar in area di rigore. Ultimi rammarichi di un amaro pareggio.
Fonte : Il Tempo
RASSEGNA STAMPA – La Lazio è sparita
Tutto sbagliato. All’Olimpico esce un pareggio sbiadito più per merito di Marchetti che tiene in vita una Lazio sconclusionata e ormai attorcigliata su se stessa. Fa un figurone il nuovo Palermo di Ballardini, calcio semplice, niente di trascendentale. Va in vantaggio con una rete occasionale di Goldaniga su cui costruisce una dignitosa difesa e qualche pungente contropiede.
La Lazio è solo nel rigore trasformato da Candreva e nelle parate del suo portiere che conserva il primo pari stagionale. Il resto è noia, anzi peggio, solo tanta confusione. Una squadra allo sbando che non riesce a fare quanto viene preparato durante la settimana, un tecnico in difficoltà con il suo secondo che litiga in panchina con alcuni giocatori. Partita bruttissima, pomeriggio da dimenticare, freddo pungente, poca gente, curva Nord in sciopero, stadio blindato. Può bastare? Per i presenti, che alla fine hanno fischiato pesantemente la squadra, è stato davvero troppo, uno spettacolo indecoroso di un gruppo dilaniato da beghe interne. Ormai la crisi è nera, nerissima, per certi versi irreversibile perché non bastano le riunioni a Formello per mettere insieme i cocci di situazioni ormai incancrenite (la fascia di capitano ha distrutto in un colpo solo Biglia e Candreva, applausi a chi ha deciso, ndr). Difficile mettere mano ora per correre ai ripari e ripartire, ci sarebbe bisogno di una scossa ma difficilmente sarà l’allenatore a pagare come sempre accade nel calcio. Si va avanti così, nell’anonimato di un ottavo posto, con sfide molto complicate all’orizzonte e un calendario che potrebbe fare precipitare la Lazio alla fine del girone d’andata nella parte destra della classifica.
Tant’è, meglio pensare al Dnipro e alla qualificazione ai sedicicesimi di Europa League (giovedì alle 19 all’Olimpico) perché almeno in quella competizione la banda di Pioli ha avuto un buon rendimento. In campionato, invece, galleggia male inseguendo l’utopia di un gioco che non c’è più. Un pareggio in quattro partite, di cui tre nello stadio amico (si fa per dire visto la contestazione strisciante verso società e giocatori) sono il modesto bilancio che dovrebbe far riflettere Pioli. È il momento di mollare un progetto di squadra europea d’attacco, meglio pensare al sodo e fare qualche punto in più.
Anche ieri per Ballardini, che pure non è un genio, è stato facile chiudere gli spazi con la solita marcatura asfissiante su Biglia. Stavolta è toccato a Vazquez sacrificarsi per settanta minuti rinunciando alle sue veroniche e alla sue giocate felpate per portare a casa il risultato. Era già accaduto con Iago Falque nel derby, i tecnici avversari hanno studiato la squadra di Pioli e anestetizzano ogni volta la fonte più qualificata del gioco biancoceleste. Troppo facile, Pioli non ha previsto un piano B e così la sua Lazio va in difficoltà anche per una preparazione atletica che almeno per il momento non ha dato i suoi frutti. La squadra corre meno dell’anno scorso e soprattutto senza riuscire più a interpretare il vecchio spartito. Qui finiscono gli errori di Pioli e del suo staff e cominciano quelli dei giocatori che, se vogliamo quantificare, sono assolutamente superiori a quelli dell’allenatore che ieri festeggiava 200 panchine in A.
Ci sono elementi ormai con la testa altrove, la prova di ieri di Biglia è stata per certi versi irritante dopo aver incantato con il suo club, l’Argentina naturalmente. Non solo lui, anche altri non riescono a confermare quanto di buono fanno con le loro nazionali e ci riferiamo a Felipe Anderson, Parolo, Candreva e Milinkovic. Ma c’è un tale caos che è difficile trovare un solo colpevole all’interno del gruppo.
Infine, la società, Lotito e Tare, con un mercato che finora non ha dato i suoi frutti e con la grave responsabilità di non aver capito che gli stenti estivi erano un campanello d’allarme. E poi aver tenuto a forza qualche giocatore non è altro che «tafazismo» allo stato puro. Ora c’è gennaio all’orizzonte per provare a rimediare agli errori commessi perché chi non vuole restare alla Lazio, farebbe bene ad andarsene. In fretta.
Fonte : Il Tempo
RASSEGNA STAMPA – La Lazio non va oltre l’1-1 con il Palermo
L’unica notizia buona di giornata è che la Lazio non ha perso. Ma il pareggio per 1-1 contro il Palermo non può certo far sorridere i biancocelesti. L’aria è tesa e in campo si sente, non solo perché gli uomini di Pioli non riescono a produrre gioco, ma anche perché in panchina va in scena un battibecco molto acceso tra Candreva, Cataldi e Muricio contro il vice di Pioli, Murelli. I giocatori criticavano il poco gioco espresso dai compagni. Un litigio che per poco non sfocia in una rissa. Murelli prontamente allontanato da Manzini e Konko.
Pioli aveva chiesto un cambio di marcia, avrebbe voluto vedere carattere e invece ha assistito ad una prova opaca dei suoi che hanno fatto il minimo sindacale. Migliore in campo Marchetti che tiene a galla i compagni con almeno tre interventi eccezionali. La rivoluzione voluta dal mister non ha sortito gli effetti desiderati visto che Hoedt è sembrato a dir poco spaesato in una difesa da mani nei capelli, Keita ci ha provato ma senza mai pungere come sa così come Milinkovic.
Delude Felipe Anderson che nel burro del Palermo non riesce quasi mai a trovare le sue giocate. Il brasiliano si accende raramente, per il resto della gara ciondola sulla fascia di competenza. Male anche Djordjevic che più che un attaccante della Lazio sembra un difensore aggiunto per il Palermo.
A salvare i biancocelesti ci pensa Candreva che appena entrato si trova a realizzare un rigore guadagnato da Lulic. Dal battibecco al gol. Peccato che la partita del bell’Antonio finisca lì. Pioli si passa la mano sul volto, la situazione è molto più complicata di come sembra. I tifosi lo hanno capito e fischiano i biancocelesti all’uscita dal campo.
Fonte : Il Messaggero
EURORIVALI – Gioisce solo il Rosenborg. Male Dnipro e Saint-Etienne
Dopo la sosta per le nazionali è di nuovo tempo di tornare in campo, anche se con qualche timore in più vista la costante minaccia di nuovi attentati in Europa (vedi la decisione di annullare le partite in Belgio). Oltre alla Lazio anche le sue eurorivali si apprestano a scendere in campo nelle rispettive competizioni nazionali:
DNIPRO – La squadra ucraina (prossima eurorivale della Lazio giovedì 26 novembre, clicca qui per sapere dove vederla) viene bloccata sullo 0-0 sul campo del Chornomorets Odessa (squadra che occupa il penultimo posto nel campionato ucraino), a testimonianza del fatto che i ragazzi di Myron Markevych non stanno vivendo un buon momento di forma. Un’ottima notizia per mister Pioli che avrà l’occasione giovedì sera di chiudere definitivamente il discorso qualificazione ed eliminare così le ultime possibilità di passaggio del turno per i vice-campioni dell’Europa League.
ROSENBORG – Dopo aver vinto brillantemente il campionato norvegese, gli uomini di Ingebrigtsen possono esultare ancora grazie alla vittoria della coppa nazionale. I norvegesi infatti hanno sconfitto 2 2 a 0 il Sarpsborg realizzando così un bellissimo double di trofei. Ora cihudere in positivo l’Europa League.
SAINT-ETIENNE – La squadra di Galtier cade in casa contro il Marsiglia per 2 a 0 rimanendo così al settimo posto in classifica. I biancoverdi speravano di cancellare la sconfitta nel derby contro il Lione e rilanciare le sue ambizioni in campionato ma anche per loro è stata una domenica negativa.