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L’AVVERSARIO DI TURNO – Un anno dopo ancora il Palermo per la svolta…

Ci siamo…la sosta è finalmente finita ed è di nuovo tempo di campionato, anche se dopo i recenti attentati di Parigi e il clima di terrore e di allerta che si respira è veramente dura ripartire o perlomeno ripartire con serenità…ma l’UEFA è stata categorica: SI GIOCA!!! E l’Italia insieme a tutti gli altri campionati europei si sta adeguando seppur con fortissime cautele.
Si torna così a parlare di Lazio:

I ragazzi di Pioli stanno vivendo un periodo decisamente negativo (per usare un eufemismo) e che sta creando non poco malessere tra i tifosi. Non solo per i risultati, spesso negativi (già 6 sconfitte quest’anno), ma sopratutto per il modo in cui i nostri beniamini in più di un’occasione hanno affrontato i vari avversari incontrati nel loro cammino. C’è stata un eccessiva alternanza di prestazioni sublimi che hanno fatto rivedere la bella Lazio dell’anno scorso “Brutta, Sporca e Cattiva“, a prestazioni che si fa fatica a ritenere tali. E’ decisamente ora di rialzarsi e lottare come questa squadra sapeva fare in modo subilime la scorsa stagione, e forse il destino le viene ancora una volta incontro…Domenica prossima di fronte alla Lazio ci sarà il Palermo, guidato dall’ex Ballardini, subentrato solo da pochi giorni a Iachini. Proprio quel Palermo che lo scorso anno fu un punto di svolta per i biancocelesti. Anche in quel caso la Lazio veniva da un periodo negativo e la vittoria con i rosanero (con la bellissima tripletta di Djordjevic e la rete di Parolo) diede il via a quella che molti ritengono come una delle più esaltanti stagioni biancocelesti. L’unica differenza (oltre che di calendario) e’ che questa Lazio appare troppo come una  squadra sfiduciata e demoralizzata. I ragazzi di Pioli vogliono rialzare la testa e tornare ad avere fiducia per regalare ai tifosi biancocelesti le gioie che meritano. La sosta per le nazionali potrebbe essere arrivata nel momento giusto, le prove dei nazionali in giro per il mondo fanno ben sperare il tecnico emiliano oltre a dare  una vera e propria iniezione di fiducia ai diretti interessati.  I rosanero quindi possono essere ancora una volta quella scossa necessaria per ripartire alla grande e voltare definitivamente pagina.  Come diceva il filosofo: “La vita è una serie di corsi e ricorsi…”, bene il Palermo chiama…è ora di rispondere…ancora! 

IL CAMMINO DEI ROSANERO – Dopo il successo dell’anno scorso con Beppe Iachini i tifosi rosanero si aspettavano perlomeno una stagione di conferme nonostante la partenza del talentuoso Dybala (passato questa estate alla Juventus) e il capitano Barreto autentico metronomo del centrocampo rosanero. I 6 punti conquistati nelle prime due uscite contro 2 buone squadre come Genoa e Udinese sembravano confermare le aspettative. Poi il declino: dopo il pareggio con il modesto Carpi infatti, i rosanero ha incassato ben quattro sconfitte consecutive (contro Milan, Sassuolo, Torino e Roma), prima di vincere di nuovo con il Bologna in casa dei rossoblu (ultima vittoria in trasferta dei rosanero), vittoria che, insieme all’importante pareggio casalingo contro una Big come l’Inter hanno illuso i tifosi rosanero che ormai il peggio fosse passato, prima di perdere nuovamente contro il Napoli e una diretta concorrente per la salvezza come l’Empoli. Il Palermo ha ritrovato la vittoria nell’ultima partita prima della sosta nell’importante scontro per la salvezza contro il Chievo che hanno portato i rosanero agli attuali 14 punti, ma la vittoria non è stata sufficiente ad impedire l’esonero di Iachini da parte del vulcanico presidente Zamaparini, che come abbiamo visto ha deciso per il cambio di allenatore

LE MINACCE:

  • GILARDINO: L’esperienza dell’attaccante italiano e il suo animo da goleador che non muore mai, lo rendono sicuramente una potenziale minaccia che la retroguardia biancoceleste ha il dovere di non  sottovalutare assolutamente anche se in dieci presenze fino ad ora con il Palermo ha messo a segno solo tre reti (contro Roma, Inter e Chievo), resta comunque un grande attaccante con il fiuto per il gol nonostante non sia ancora al top. Gila è in evidente ritardo fisico rispetto al resto del gruppo rosanero, ma migliora  settimana dopo settimana e riesce comunque ad essere importante per la squadra nei momenti di maggior necessità. La Lazio, è uno dei bersagli preferiti dal “violinista”. Con i biancocelesti, il centravanti biellese non ha mai siglato reti banali. In questa stagione, l’attaccante è particolarmente motivato a fare bene. Infatti c’è in ballo la qualificazione all’europeo, che per lui potrebbe rappresentare l’ultima occasione per vestire la maglia azzurra.
  • VAZQUEZ: Senza il gemello del gol Dybala, l’oriundo sta facendo più fatica dell’anno scorso, uscendo anche dai radar di mister conte che puntava molto su di lui. Le doti tecniche restano comunque indiscutibili e il nuovo tecnico potrebbe aiutarlo a trovare la vena realizzativa, perciò anche lui si candida di dirittto a potenziale minaccia per la squadra di Pioli.

COME SCENDERANNO IN CAMPO – Ballardini garantisce che in questo Palermo c’è qualità. Zamparini vuole vedere una squadra che “gioca”, quindi via  il 3-5-2 tanto caro a Iachini. I rosanero, quindi, dovrebbero affrontare i biancocelesti con un 4-3-2-1. Davanti a Sorrentino, Ballardini ripartirà con la difesa a 4 con Rispoli e Lazaar esterni e Gonzalez a guidare il reparto affiancato da Andelkovic e Laazar. A centrocampo Hiljemark e Rigoni sono sicuri del posto, con quest’ultimo che sembra aver superato il problema allo zigomo. In cabina di regia, invece, potrebbe tornare titolare Jajalo, in vantaggio su Maresca e Chocev. Davanti Ballardini punterà su Quaison (che a detta di Zamparini è uno dei pochi che può fare la differenza) E i gol? Ci penseranno Vazquez e Gilardino.
Per la gara contro la Lazio il nuovo tecnico potrà rivedere tra i convocati Bolzoni e Morganella che hanno ripreso il lavoro col gruppo. Ai box Vitiello e Djurdjevic. 

PROBABILE FORMAZIONE (4-3-2-1) – Sorrentino; Rispoli, Gonzalez, Andelkovic (Goldaniga), Laazar; Rigoni, Hiljemark, Jajalo (Maresca); Quaison, Vazquez; Gilardino.   All. Ballardini

Squalificati: –
Indisponibili: Bolzoni, Djurdjevic, Vitiello

Marco Lanari

Mauri operato, il bollettino della S.S. Lazio

A seguito dell’operazione di Stefano Mauri, la Lazio ha diramato il bollettino medico.

La S.S.Lazio comunica che l’atleta Stefano Mauri è stato sottoposto, questo pomeriggio, ad intervento di Neuromodulazione con radiofrequenza pulsata del ganglio dorsale della radice L4-L5. L’atleta osserverà un periodo di riposo assoluto di cinque giorni, al seguito dei quali verrà valutato l’andamento del decorso clinico post operatorio per iniziare un eventuale lavoro atletico”.

I 25 anni di Mai Dire Gol. Quando il calcio si univa all’ironia (VIDEO)

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Era il 18 novembre del 1990 quando la Gialappa’s Band andò in onda con la prima puntata del format Mai Dire Gol. Una trasmissione che con il tempo conquistò ogni tipologia di pubblico: dai giovani ai più anziani, donne e uomini. Un modo diverso di vivere il calcio, commentando le azioni più divertenti, le gaffe di calciatori e allenatori durante le interviste (memorabile la conferenza di Trapattoni ai tempi del Bayern Monaco).

Con il trio della Gialappa’s ha fatto storia Teo Teocoli con il suo leggendario Caccamo. Commentatore del Napoli, e con la sua passione per Fashanu, attaccante del Wimbledon. Da Vai col liscio a Questo lo segnavo anche io, tante le rubriche a suon di immagini che hanno accompagnato il pubblico con mille risate.

https://youtu.be/P9iymgbLkSQ

Allontana Pugnitopo… Frosinone culone – La telecronaca più divertente della storia del calcio. La Gialappa’s ha fatto conoscere due squadre che all’epoca militavano nel calcio dilettantistico. Frosinone e Giulianova si sfidavano in un playoff dalle mille emozioni, raccontato da un certo Marcozzi. Una telecronaca colorita di cui vi regaliamo il video da pelle d’oca…

https://youtu.be/MILUzh7p8Kg

All’improvviso uno sconosciuto – altra perla è stata la rubrica dei nomi dei calciatori storpiati dai conduttori. Su tutti Galeazzi, Gruber, Sbardella e Betello che a suon di pronunce impossibili hanno reso famosi anche i calciatori meno conosciuti

Aldo, Giovanni, Giacomo e gli altri – Nel corso dei 25 anni in trasmissione hanno preso parte fior fior di comici e di soubrette. Tra tutti Aldo, Giovanni e Giacomo, poi Albanese (con il foggiano Frengo), Gioele Dix (grandiosa la parodia su ravanelli), Crozza (indimenticabile Arrigo Sacchi). Poi Simona Ventura, la Cortellesi, Ellen Hidding e la Marcuzzi, Fabio de Luigi. Tanti i talenti usciti scoperti in questa trasmissione tra cui anche Claudio Bisio.

Le sigle di Elio e le Storie Tese – questa band ha fatto scuola nel mondo della canzone satirica italiana. le sigle della trasmissione sono quasi tutte firmate da Elio. Memorabile la sigla del 1993/1994 con i vari Gullit, Mancini, Signori, Di Canio, Peruzzi, Pagliuca e molti altri.

https://youtu.be/IBZkLIAuNhE

A distanza di 25 anni Mai Dire Gol rappresenta ancora l’unica e inimitabile trasmissione ironica del mondo del pallone. Tanti auguri! E chi cambia canale è un burfaldino!

JE SUIS PARIS – L’omaggio del Psg alle vittime del terrorismo

Bellissima iniziativa del PSG. La squadra di Parigi ha annunciato che sulla divisa da gioco verrà inserita la scritta “Je suis Paris“, in ricordo alle vittime della strage di Parigi di venerdì scorso. La scritta verrà sistemata sotto lo stemma del club che, guarda caso, ha la Torre Eiffel come emblema, il simbolo della capitale francese. La maglia verrà utilizzata per le tre prossime sfide del club parigino.

Onazi, notizie negative

L’ennesimo infortunio stagionale colpisce la squadra biancoceleste. Questa volta a farne le spese è Eddy Onazi. Il club biancoceleste ha diramato un comunicato confermando “che gli esami strumentali hanno evidenziato una lesione muscolare di I grado all’adduttore destro“. L’infortunio è stato riportato dal centrocampista durante Nigeria-Swaziland, quando un avversario lo ha colpito duramente, pagando con l’espulsione il suo folle intervento. La prossima settimana il giocatore verrà sottoposto ad un nuovo controllo.

Buffon, vent’anni da numero uno!

Era il lontano 19 Novembre 1995 quando un ragazzino di nome Gianluigi Buffon esordiva con la maglia del Parma in serie A contro il Milan. Subito un figurone. Uscite alte, uscite basse, parata e quella capacità di comandare una difesa che non si impara, si ha dentro, e basta. Quel ragazzino in vent’anni ne ha fatte di parate, di uscite…e di storia. Parma prima, Juventus poi, le squadre che hanno potuto usufruire di quella classe e quel carisma che fin da subito ha messo in mostra. Quasi 600 partite in serie A, la quantità di record battuti però non inquadrano bene che cosa sia stato Buffon per il calcio italiano. Si perché Gigi, è un vanto ed un simbolo del calcio italiano. Diverso, da tutti. Ha sempre detto ciò che pensava, sempre fatto ciò che voleva, anche quando magari poteva essere scomodo e difficile. Ragazzini che, grazie a lui, si sono innamorati del ruolo del portiere, e giovani portieri che in lui hanno visto l’esempio da seguire. È il ragazzo che tutte le mamme desiderano per le proprie figlie e poi si, è l’uomo che in Germania, con le sue parate, ci ha portato sul tetto del mondo. Impossibile scordare la parata su Podolski in semifinale o su Zidane in finale, due momenti che hanno scritto la storia del calcio italiano. Ma Buffon è anche altro, tanto altro, ed in particolare per i tifosi laziali. Il rapporto tra lui e la curva nord è speciale. Perché? Semplice. La curva nord è speciale e Gigi anche. Un rapporto schietto e sincero, come i protagonisti. Ogni volta che viene a giocare all’Olimpico gli viene riservato un lungo applauso, caloroso e sincero. Applauso che ha sì a che vedere con i meriti sportivi, ma che è anche, se non soprattutto, riservato all’uomo. E questo, come ha spesso sottolineato il diretto interessato, lo inorgoglisce anche di più. Oggi, vent’anni dopo il suo esordio, abbiamo ancora la fortuna ed il privilegio di vederlo in campo a compiere parate miracolose, in serie A ed in campionato. E allora complimenti, da Laziochannel.it, per un ventennio da numero 1 Gigi Buffon.

Formello – Out Klose ed Onazi, dubbio Candreva-Keita

Il gruppo biancoceleste, ormai quasi al completo, si è riunito dopo le fatiche internazionali. Anche Biglia è tornato alla base: il centrocampista argentino è rientrato ieri sera dalla Colombia, oggi si è limitato a svolgere lavoro differenziato a bordo campo e solo domani si riunirà ai compagni prendendo parte alla preparazione della gara con il Palermo. Oltre Mauri e De Vrij il tecnico biancoceleste, probabilmente, dovrà rinunciare anche a Onazi: il centrocampista ha riportato nell’ultimo incontro con la Nigeria un guaio muscolare agli adduttori; oggi si è sottoposto a dei controlli in clinica. Inoltre domenica mancherà anche Klose, assente durante la seduta: per il tedesco un nuovo stop per un fastidio alla caviglia rimediato nel derby. Nonostante le varie assenze, però, i biancocelesti devono tornare al successo per interrompere la serie negativa dell’ultimo periodo che ha portato a tre sconfitte consecutive, un vero e proprio colpo basso nei confronti delle aspirazioni biancocelesti. Per tornare al gol ed alla vittoria Pioli sembra deciso ad affidarsi a Balde Diao Keita, senza dubbio uno degli elementi più in forma della squadra. L’ingresso del talento biancoceleste porterebbe all’esclusione di Candreva – che nella seduta odierna è rimasto fuori dal tridente titolare -. Insieme allo spagnolo in campo Djordjevic e Felipe Anderson a completare il reparto avanzato.

Bobo Vieri, un libro per raccontare e raccontarsi

Cristian Vieri, detto Bobo, dopo tanti anni trascorsi a rincorrere un pallone torna a far parlare di se’. Domani è in uscita nelle librerie la sua biografia e per presentarla l’ex giocatore biancoceleste ha concesso un’intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport, nel corso della quale ne anticipa alcuni stralci.

Ricordi indelebili di una carriera che iniziò con una scelta importante: il cambio di ruolo. In Australia, appena quattordicenne, chiese al tecnico di poter giocare in attacco invece che in difesa dove veniva impiegato: “Stare in difesa mi piace ma forse è meglio se gioco davanti”. Poi il ritorno in Italia, diviso tra le giovanili di Prato e Torino, e l’amicizia con Pippo Inzaghi già dai tempi della serie B: “Oh Pippo, domani ti spaccano, quel matto che ti deve marcare mi ha detto che gli stai sui coglioni!”. Nel 1997 venne chiamato da Moggi all’Atletico Madrid e, senza pensarci due volte, accetta subito la destinazione, anche se adesso ammette che era un’offerta economica troppo vantaggiosa per rifiutarla. Poi il ricordo di un simpatico siparietto con Futre, all’epoca dirigente dell’Atletico: “Devi dire al presidente che se segno tre gol anche in Coppa mi aspetto in regalo una Ferrari 550 Maranello”. L’impresa riuscì, Bobo firmò una tripletta e la Ferrari entrò a far parte del suo parco auto. All’interno dello spogliatoio il suo parere veniva ascoltato e seguito, tanto che all’Inter convinse i suoi compagni a fare un sacrificio: ‘Dopo la sconfitta del 5 maggio convinsi Ronaldo e Recoba a tagliarsi lo stipendio per arrivare a Nesta. Una mattina mentre mi trovavo all’ippodromo mi arriva una telefonata di Mao, il figlio del presidente Moratti:Bobo, lo so che sei incazzato, ma Nesta costava davvero troppo’”. Vieri parla anche dell’addio di Ronaldo, che gli fu comunicato dall’ex Presidente Moratti mentre si trovava ad una serata alla Pineta: “Pres, non mi dire che stiamo per parlare di Ronaldo”. “Bobo, vuole andare via…”. “Non ci pensare nemmeno, non possiamo venderlo, se fai così sfasci tutto”. “Ci sono problemi, con Cuper non lega proprio”. “I problemi si risolvono”. “Vuole cambiare, Bobo”. “Non facciamo cazzate…”. Ma nel libro non solo calcio, nella sua biografia Bobo fa contenti anche gli appassionati di cronaca rosa parlando delle lunghe relazioni con la Canalis e la Satta: “Elisabetta me la passò al telefono Iacchetti. Menava di brutto Eli quando la facevo arrabbiare… Melissa Satta la conobbi quando aveva 18 anni, era bellissima. Le dissi: ‘Ascolta Melissa, adesso sei troppo giovane, ma mi prenoto per diventare tuo fidanzato appena avrai compiuto vent’anni’. Mi hanno attribuito molte storie in questi anni. Devo essere sincero, quelle inventate sono state poche, è quasi tutto vero ciò che avete letto sui giornali di gossip. Molte delle ragazze che vedete in tv e al cinema hanno avuto a che fare con il Bomber”.

Ceravolo: “Candreva è molto legato alla Lazio e difficilmente…”

Franco Ceravolo, direttore sportivo del Palermo nella scorsa stagione, è intervenuto ai microfoni di Lalaziosiamonoi.it . L’ex dirigente, nel corso della lunga intervista, si è soffermato anche sulla questione Candreva.

Dopo i tragici fatti che hanno sconvolto la capitale francese con quale stato d’animo si riscende in campo? “Ciò che è successo a Parigi ha scosso un po’ tutti. La situazione è alquanto triste e dolorosa, la gente in questo momento è angosciata, mi auguro che tutto possa tornare al più presto alla normalità”.

La Lazio, dopo tre sconfitte consecutive tra cui il derby, è chiamata a rialzare la testa: “Il calcio è fatto di momenti positivi e momenti no. I biancocelesti, dopo un momento fantastico di gioco e di risultati, stanno ora attraversando un periodo negativo. I risultati non aiutano e ci si interroga sui motivi della crisi. Credo che per il titolo sia una questione tra Fiorentina, Inter, Juventus, Napoli e Roma. La squadra di Pioli ha un parco giocatori con enormi potenzialità, credo che sia in grado di riprendersi. L’obiettivo principale è quello di crescere anno dopo anno ed i biancocelesti hanno tutte le caratteristiche per disputare un ottimo campionato”.

La società biancoceleste deve intervenire sul mercato per sostituire l’olandese De Vrij: “La Lazio si deve rinforzare, l’ho sempre sostenuto. Circolano vari nomi ma i biancoelesti non hanno bisogno di consigli, hanno dirigenti capaci che sanno cosa fare. Credo che qualcosa nel prossimo mercato succederà, già sapranno come e dove intervenire”.

Domenica ospite all’Olimpico il nuovo Palermo di Ballardini: “l rosanero hanno una squadra competitiva, possono disputare un campionato tranquillo, senza problemi eccessivi. La squadra siciliana può fare meglio della scorsa stagione. Ma dipende anche dagli episodi, sono quelli che determinano i risultati. Il cambio del tecnico, di solito, genera una scossa positiva nell’ambiente, specialmente in quei giocatori che con il tecnico precedente hanno goduto di meno visibilità e che ora potranno mettersi in mostra. L’obiettivo stagionale dei rosanero è un campionato da metà classifica. Il Palermo ha calciatori di un certo livello, può uscire dalla crisi senza problemi”.

Lei conosce bene Candreva visto che nel 2008 lo portò a Livorno: “Per molti anni ho lavorato per la Juventus e l’ho visto in molti incontri con la Nazionale di Serie C; già a quei tempi aveva delle grandi potenzialità. L’Udinese riuscì ad assicurarselo e noi fummo bravi a portarlo in prestito a Livorno. Mi ha sempre impressionato per le sue qualità, non riuscivo a capire come mai nessuno lo avesse notato e fosse ancora in Serie B. All’inizio ebbe problemi a trovare la posizione in campo ma, sia in mezzo al campo che sulla fascia, faceva sempre la sua parte. Anche a livello umano ha una gran personalità. Sono contento per ciò che sta facendo, è stato perseverante, voleva fare il calciatore a livelli importanti e ci è riuscito. Avevo capito che aveva grandi potenzialità ed i fatti mi hanno dato ragione”.

In questa stagione però non è il miglior Candreva: “Ogni giocatore aspira a migliorarsi ed a giocare per grandi traguardi. Antonio ha 28 anni, si trova in una squadra importante, la Lazio ha un grande passato ed è una realtà conosciuta anche in Europa. Poi è ovvio che giocando bene a certi livelli si attirino le attenzioni di club importanti – con budget enormi a disposizione – che propongono contratti a cifre superiori. Ed è normale, di conseguenza, che qualsiasi calciatore a queste condizioni può avere un attimo di smarrimento ma lui è molto legato alla Lazio e rispetterà quelle che sono le volontà della società biancoceleste”.

 

Palermo – Ballardini striglia i suoi

Doppia seduta per gli uomini di Ballardini. I rosanero agli ordini del nuovo tecnico nella mattinata di ieri hanno svolto esercitazioni sulla forza e lavoro tattico per reparti. Nel pomeriggio invece partite a tema in campo ridotto, esercitazioni sui tiri in porta, partita tattica a trequarti campo e sfida finale a metà campo. Rientrato in gruppo, dopo gli impegni con la sua nazionale, anche Achraf Lazaar. Andelkovic ha lavorato solo nel pomeriggio svolgendo lavoro differenziato. Oggi rientreranno anche Trajkovski e Hiljemark. Gonzalez, invece, rientrerà solo questa sera e prima di venerdì non sarà a disposizione. Djurdjevic continua l’attività di riatletizzazione. Vitiello, dopo l’infortunio che lo terrà fuori per diverso tempo, si è sottoposto alle cure dei fisioterapisti. Oggi riposo mattutino ed allenamento pomeridiano al “Tenente Onorato”.

Biancocelesti rigenerati, ora tocca a Pioli

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A dispetto della Lazio vista prima della sosta del campionato nel derby perso 2-0 contro i giallorossi questa tornata sul campo di Formello è una squadra diversa, completamente rigenerata nei suoi uomini migliori dopo gli incontri con le nazionali. I Lazionali hanno mostrato di essere in forma, riuscendo a mettere anche la firma in diversi incontri. Gli uomini di Pioli si sono resi protagonisti in queste due settimane lontani da casa. Il primo a timbrare il cartellino è stato Milinkovic-Savic che ha portato in vantaggio la sua Serbia Under 21 nel match poi pareggiato contro i pari grado azzurri; pareggio, tra l’altro, firmato dal compagno di squadra Danilo Cataldi: entrambi fuori nel derby e con la voglia di tornare subito tra i titolari per aiutare la squadra a superare il momento negativo. In gol anche Candreva in Belgio-Italia: il centrocampista di Tor di Cenci (voci di mercato – smentite da più parti – lo vedrebbero nel mirino dell’Inter) ha fin qui deluso, fornendo prestazioni al di sotto delle aspettative ma i sostenitori biancocelesti si aspettano ancora molto dall’azzurro. Come del resto ci si aspetta tanto da Felipe Anderson: nella nazionale olimpica brasiliana FA10 ha realizzato una splendida doppietta nell’incontro con gli USA. A differenza di Candreva, ha fatto abbastanza bene fino a questo momento, sta segnando con una certa continuità ed ha voglia di trascinare la squadra fuori dalla crisi. Anche l’argentino Lucas Biglia ha trascinato la sua nazionale al successo: la rete messa a segno dal Principito nella vittoria sulla Colombia ha permesso all’Albiceleste di conquistare il primo successo nelle qualificazioni ai Mondiali del 2018. Pioli sarà chiamato a sciogliere molte riserve. I suoi giocatori sono tornati alla base carichi al punto giusto per insinuare più di qualche dubbio nel tecnico biancoceleste. Biglia, Candreva, Cataldi, Felipe Anderson e Milinkovic-Savic, hanno mandato un segnale preciso all’allenatore: su di loro si può contare ad occhi chiusi. Cinque candidati, cinque nomi dai quali bisognerà ripartire per tornare al successo domenica prossima contro i rosanero dell’ex Ballardini ed evitare alla Lazio una crisi sempre più nera dalla quale sarebbe complicato tirarsi fuori.

 

L’ex Ciani e l’incubo CR7…

Cristiano Ronaldo, Bale e il Real Madrid. Ritrovarsi di fronte tutto questo sarebbe un incubo per qualsiasi difensore,come infatti lo è per la maggior parte delle difese del campionato Spagnolo. A provare sulla propria pelle questa sensazione è stato l’ex centrale della Lazio, Michael Ciani, che milita tutt’ora all’Espanyol. Il 12 settembre la sua squadra ha ospitato Benzema e compagni precipitando rovinosamente con un 6-0 sotto i colpi del team di Rafa Benitez. Mattatore dell’incontro con 5 reti ,neanche a dirlo, Cristiano Ronaldo. Il roccioso difensore Francese è intervenuto ai microfoni di SoFoot parlando di quella partita: “L’allenatore sapeva che non ero al 100% ma mi disse che mi stavo riprendendo e così mi ha schierato in una difesa a tre che fino a quel giorno non avevamo mai provato“. Continua poi il difensore dell’ Espanyol: “Nella mia carriera avevo già giocato in quella posizione con buoni risultati come alla Lazio o al Bordeaux, ma farlo davanti a Ronaldo non è proprio la stessa cosa. Il portoghese ne ha fatti 5 contro di noi,sembrava non fermarsi mai”.

Ballardini: “Sarà un Palermo molto diverso da quello che conoscete”

Per commentare la sua nuova esperienza in terra siciliana il tecnico del Palermo Davide Ballardini è intervenuto ai microfoni de Il Giornale di Sicilia: “La mia squadra giocherà in modo differente da quella di chi mi ha preceduto. Ho visto che ci sono tanti buoni giocatori adatti al mio gioco ma ne saprò di più solo quando rientreranno tutti i nazionali. Posso però affermare che posso puntare su una squadra diversa da quella di Iachini. La difesa a quattro, Gilardino – che è bravissimo a non dare riferimenti agli avversari – e due mezzepunte molto avanzate saranno i punti base della mia squadra”.

 

Terziev, l’agente: “Resta al Ludogorets, in futuro…”

La Lazio manca del suo perno principale in difesa,uno dei più forti centrali in circolazione,Stefan de Vrij e quando a questo si aggiunge che manca poco più di un mese all’apertura del calciomercato invernale il valzer dei nomi non si fa attendere. Un nome dell’ultim’ora è Georgi Terziev, centrale Bulgaro del Ludogorets, queste le parole del suo agente Milen Georgiev, ai taccuini de Lalaziosiamonoi.it: “Non c’è nessun interessamento da parte della Lazio,il mio assistito è legato alla sua squadra per i prossimi sei mesi poi il resto si vedrà”. Nonostante le smentite qualora la Lazio affondasse il colpo non ci sarebbero di certo problemi nella trattativa,ma la sensazione è che il difensore Bulgaro sia più un piano B più che una prima scelta.

Donnarumma: “La mia parata su Felipe Anderson…”

Mentre uno dei piu’ grandi portieri di tutta la storia come Gianluigi Buffon si appresta a festeggiare i 20 anni di carriera, l’Italia calcistica è ancora alla ricerca di un degno sostituto per l’avvenire. Ad aggiungersi alle varie candidature, c’è Gianluigi Donnarumma, 16 anni e portiere del Milan, intervistato da Sport Mediaset ha voluto ripercorrere il suo inizio di carriera che lo ha portato all’esordio con la maglia rossonera dichiarando: “Indossare la maglia del Milan non è semplice e per me è una grande soddisfazione, cerco di mantenere i nervi saldi ma a 16 anni non è facile”. Poi ha risposto su quale fosse stata la parata più bella per lui finora: “Quella contro la Lazio su Felipe Anderson“. La strada è ancora lunga per un giovane come Gianluigi ma se il buongiorno si vede dal mattino, fermare un tiro di Felipe non è assolutamente poca cosa.

Celi a Lazio-Palermo, i precedenti

La Lazio è pronta a ripartire e i suoi tifosi non aspettano altro che ricominci la marcia di vittorie proprio da domenica prossima,quando alle ore 15:00 i Capitolini affronteranno il Palermo allo Stadio Olimpico di Roma. Ecco le designazioni arbitrali valevoli per la 13^ giornata di Serie A del 22 novembre. Per quanto riguarda la sfida tra Lazio e Palermo sarà diretta da Domenico Celi.

PRECEDENTI – I precedenti sono 14, con un bilancio positivo per la prima squadra della Capitale, che vanta 7 vittorie 4 sconfitte e 3 pareggi. A far sorridere ancor di più i biancocelesti c’è l’ultimo incrocio con i rosanero diretto proprio da Celi, conclusosi con una schiacciante vittoria, 3-0 con le marcature di Candreva e doppietta di Miroslav Klose. In aiuto dell’arbitro di gara ci saranno gli assistenti Di Fiore e Peretti, il IV uomo Posado e gli addizionali Calvarese e Ghersini.

Di seguito tutte le designazioni arbitrali del prossimo turno di Serie A:

ATALANTA – TORINO
CERVELLERA
LONGO – TEGONI
IV: GAVA
ADD1: GERVASONI
ADD2: MARINI

BOLOGNA – ROMA Sabato 21/11 h.18.00
ROCCHI
VUOTO – CRISPO
IV: DE PINTO
ADD1: MASSA
ADD2: BARACANI

CARPI – CHIEVO
MARESCA
LO CICERO – DOBOSZ
IV: DE LUCA
ADD1: GIACOMELLI
ADD2: AURELIANO

FIORENTINA – EMPOLI
BANTI
PAGANESSI – BARBIRATI
IV: MANGANELLI
ADD1: DOVERI
ADD2: PASQUA

GENOA – SASSUOLO
RIZZOLI
PADOVAN – BINDONI
IV: CARIOLATO
ADD1: MARIANI
ADD2: MANGANIELLO

H. VERONA – NAPOLI h.12.30
DAMATO
MARZALONI – GALLONI
IV: VALERIANI
ADD1: VALERI
ADD2: DI PAOLO

INTER – FROSINONE h.20.45
GUIDA
MARRAZZO – TASSO
IV: VIVENZI
ADD1: FABBRI
ADD2: LA PENNA

JUVENTUS – MILAN Sabato 21/11 h.20.45
MAZZOLENI
GIALLATINI – DI LIBERATORE
IV: MELI
ADD1: ORSATO
ADD2: IRRATI

LAZIO – PALERMO
CELI
DI FIORE – PERETTI
IV: POSADO
ADD1: CALVARESE
ADD2: GHERSINI 

UDINESE – SAMPDORIA
DI BELLO
ALASSIO – COSTANZO
IV: PRETI
ADD1: GAVILLUCCI
ADD2: SAIA

Milinkovic-Savic al miele: “La Lazio un sogno”

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Ai microfoni dei media del suo paese, Sergej Milinkovic-Savic ha parlato dell’impegno con la Serbia U21 e non solo: “Il gol all’Italia è stato molto importante, ci ha portato un punto ed è stato molto bello segnarlo. Per la qualificazione agli Europei ci sarà ancora da lottare, ma possiamo tranquillamente facerla. Sia noi che l’Italia siamo molto determinati ad arrivare in fondo alla competizione. Giocheremo il match di ritorno con loro il 2 settembre 2016 e credo che sarà ancora una volta uno scontro al vertice. La Lazio mi ha chiamato per congratularsi, aggiungendo che mi aspettano per continuare il nostro lavoro all’inseguimento degli obiettivi che vogliamo raggiungere. Volevo conoscere Roma e godermi ogni momento in questa città. Qui ci si ambienta subito e questo è molto importante. Inoltre sono felice di essermi ritagliato un posto in squadra e di avere anche segnato. Basta e Djordjevic, miei connazionali e giocatori esperti, mi trattano come uno di famiglia, è bello godere di un supporto così sincero. A Roma sto vivendo un sogno: ho iniziato da poco la mia carriera e sono già in un grande club. Ho firmato per 5 anni e le condizioni per riuscire a far bene ci sono tutte. La Nazionale maggiore? Mi hanno convocato contro l’Albania, ma non mi hanno fatto debuttare e questo mi ha un po’ deluso. Però c’è tempo anche per questo obiettivo. Per ora sono contento di essere tra i miei coetanei e di aver dato il mio contributo con il gol a Novi Sad. Non dimenticherò mai gli applausi e il mio nome cantato dai tifosi. Ero felice perché non mi hanno dimenticato, ma anche un po’ triste per le non buone condizioni del terreno del Karađorđe Stadium. Per un paio d’anni il suo manto erboso è stato tra i migliori del nostro paese, ma gli italiani lo hanno definito un campo di patate“.

Siviglia: “La Lazio in questo momento deve ritrovare certezze”

Protagonista della Lazio di Delio Rossi ed ora stimato allenatore nel mondo del settore giovanile, Sebastiano Siviglia è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione “I Laziali Sono Qua” per fare il punto sul momento biancoceleste.

La Lazio è la seconda peggior difesa della Serie A dopo il Carpi, e da ex difensore Siviglia analizza la situazione: “Tutta la squadra deve partecipare alla fase difensiva ed oggi è troppo facile puntare il dito contro i difensori. Un reparto da solo non fa una squadra, l’assetto da ritrovare è quello che porterebbe un equilibrio generale e non solo finalizzato a subire meno gol. Rispetto all’anno passato nella Lazio vedo in generale meno entusiasmo, la determinazione è spesso la benzina per centrare i risultati eliminati, i ko in Supercoppa e nel preliminare di Champions hanno sicuramente influito in questo senso. Due momenti topici ai quali si è presentata la squadra dell’anno scorso, ma a Leverkusen sono mancati giocatori come Biglia, Klose e Marchetti, ovvero la spina dorsale della squadra: assenze che probabilmente hanno pesato proprio in quello che poteva essere il crocevia decisivo della stagione.

Supercoppa conquistata proprio da Siviglia che in carriera ha anche passato un preliminare di Champions in biancoceleste. Alla luce di quelle esperienze vissute in prima persona, secondo l’ex difensore laziale può essere stato questo il fattore che è mancato alla Lazio finora? “Ci si poteva aspettare anche qualcosa in più dal mercato: quando si raggiungono grandi traguardi ci si può aspettare che ci siano trend positivi da salvaguardare e invece le risposte della società non sono state forse adeguate. Penso che Pioli sia un allenatore importante, di grande qualità, in grado di trovare accorgimenti tecnici e tattici per uscire dalla crisi.

Dove metterebbe le mani Siviglia nel mercato di riparazione? “Va fatto sicuramente qualcosa nel pacchetto arretrato, visto l’infortunio di De Vrij. A mio avviso la Lazio ha bisogno di certezze: servono elementi in grado di fornire continuità. Penso decisamente che la società si stia muovendo in tale senso e riuscirà ad individuare i profili giusti per colmare queste lacune.

Alla Lazio sono mancati anche elementi di esperienza come Mauri, Ledesma, Cana, Ciani o persino Ederson che pur giocando poco faceva un gran lavoro nello spogliatoio soprattutto con i giocatori brasiliani. Sono arrivati tanti giovani al loro posto. Secondo Siviglia: “Bisogna dare tempo ai ragazzi per farli crescere: se ci si pensa lo stesso sta avvenendo alla Juventus, con Dybala chiamato a sostituire un mostro sacro come Tevez.

Contro il Palermo da chi si aspetta di più Siviglia? “Mi aspetto un segnale da parte di tutti. Mi aspetto una Lazio che domini l’avversario, arrabbiata e convinta di riprendere la strada maestra. Dopo sconfitte molto dure da digerire forse la sosta è arrivata al momento giusto per riordinare le idee.

Fabio Belli

Candreva-Inter, la risposta del ds nerazzurro Ausilio. E per il difensore…

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Antonio Candreva all’Inter, un sogno destinato a rimanere tale. Dopo la smentita di Federico Pastorello, agente del numero 87 biancoceleste, arriva, ai microfoni di ‘Gazzetta Tv’, anche quella del ds dei nerazzurri Piero Ausilio: “È un giocatore forte, ma non c’è nulla. Ho un po’ di esperienza per capire che ci sono società talmente brave che non ti ci puoi nemmeno avvicinare. La Lazio è una di queste, per cui è meglio che certi giocatori restino nei sogni. Candreva è un giocatore importante della Nazionale che conosco da tantissimo tempo. Quando era alla Ternana, ci fu un contatto a causa di alcune difficoltà contrattuali, ma preferimmo lasciar perdere e alla fine lo prese l’Udinese. La trattativa per Hernanes? Fu un’eccezione per un grande club come la Lazio. Lì lui aveva terminato un ciclo, mentre noi, con l’arrivo di Thohir, ne stavamo aprendo un altro“.

Finisce una telenovela, quindi, e ne comincia subito un’altra, questa però in entrata: per quanto concerne il difensore centrale che dovrebbe sostituire De Vrij, sembra che la Lazio abbia puntato tutto sul brasiliano Douglas del Dnipro. Per l’ex Juventude il club ucraino chiede molto, circa 10 milioni, anche se c’è chi giura che potrebbe lasciarlo partire anche per una cifra intorno ai 6-7 milioni. I capitolini non hanno intenzione di spendere tanto e sarebbero disposti ad arrivare fino a 4, ovvero l’intero budget messo a disposizione da Lotito per l’acquisto del difensore centrale nel mercato di gennaio. La differenza è tanta, dunque sarà fondamentale l’incontro di giovedì prossimo, in occasione della sfida di Europa League tra le due squadre: da come agiranno i rispettivi dirigenti, vale a dire se quelli laziali forzeranno la situazione o se, di contro, quelli ucraini faranno prevalere il non bisogno di cedere uno dei loro migliori elementi, si capirà infatti se l’affare avrà o meno possibilità di riuscita. Intanto però a Formello non perdono di vista nemmeno altri nomi: a parte N’Koulou, per il quale tuttavia l’interesse pare essere scemato per le alte richieste del Marsiglia, e Ranocchia, che avrebbe espresso perplessità sulla destinazione, continuano a essere monitorati Terziev (anche se l’agente ha proprio in questi minuti smentito le voci di contatti con Tare: “Non mi risulta. Il ragazzo ha ancora sei mesi di contratto con il Ludogorets, poi deciderà del suo futuro. Se la Lazio farà una proposta, la valuteremo“), Matip e Lisandro Lopez.   

RASSEGNA STAMPA – Marchetti c’è: superata la febbre

Marchetti mette da parte la febbre che lo aveva fermato nei giorni scorsi (ieri solo palestra). Il portiere si è allenato regolarmente a Formello, insieme al gruppo diretto da Pioli. Per la Lazio, opposta alla ripresa al Palermo, attività prettamente atletica, messa in moto in area tecnica e test su resistenza e velocità per una parte della squadra. Successivamente i giocatori hanno svolto esercizi improntati sull’intensità sul prato attiguo al campo centrale.

Fonte : Il Corriere dello Sport