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Pareggio tra Bologna e Roma, ma i felsinei recriminano per due episodi dubbi

BOLOGNA, 21 NOVEMBRE – In un terreno al limite della praticabilità il Bologna ferma la Roma con un pareggio, alla fine di una partita emozionante. Con tre rigori e soprattutto tanta confusione sotto un acquazzone insistito, un caos che forse l’arbitro, con le sue decisioni, prima fra tutta quella di far giocare, ha contribuito ad aumentare. I giallorossi di Garcia senza Gervinho, Salah e De Rossi per una notte agganciano Fiorentina e Inter in testa, dopo che avevano accarezzato il primato, fino a quando l’ex Destro non ha riportato nel finale la gara su un 2-2 sostanzialmente giusto. Esultanza e festa per l’attaccante. In 97 minuti alla risaia del Dall’Ara entrambe le squadre non erano infatti mai riuscite a prendere veramente le misure e più che le qualità o il modo di stare in campo, sono risultati decisivi gli episodi, le pozzanghere e chi meglio riusciva ad indovinarle, intuendo volta per volta le frenate o le accelerate improvvise del pallone. Tanti gli highlights della battaglia acquatica, con erroracci difensivi e offensivi. E avanti così, tra schizzi e scivoloni. E anche sul vantaggio dei padroni di casa, al 14′, il bagnato ha influito e non poco: dopo un parapiglia furibondo su corner, si sono contati ben sette tocchi prima che il batti e ribatti premiasse Masina, che di sinistro ha scagliato la palla sotto le gambe di Szczesny. Un 1-0 che il Bologna aveva comunque legittimato, nel primo tempo. Tre minuti prima del gol, infatti, l’esultanza del francese Mounier, che aveva appena finito di cantare la Marsigliese in omaggio ai morti di Parigi, era rimasta strozzata dall’annullamento per un fuorigioco apparso inesistente. Proseguendo, i rossoblù hanno continuato a fare la partita, con la Roma che si è affidata ai soliti piazzati di Pjanic. Sul più pericoloso, al 38′, Mirante è stato bravo a rimanere sul suo palo, deviando la punizione nata da un suo fallo di mani fuori area in uscita. L’azione è stata valutata evidentemente come non chiara occasione da gol dall’arbitro Rocchi, che ha solo ammonito il portiere. Rocchi, che non dirigeva la Roma da più di un anno, dal famoso 3-3 con la Juve, è stato il più contestato dal pubblico del Dall’Ara, per il gol annullato nel primo tempo e per tante altre scelte. Quantomeno coraggiosa è stata quella di giudicare da rigore l’intervento di mano di Mounier, con il corpo voltato, sul cross di Iturbe all’8′ della ripresa. Sul dischetto è andato con successo Pjanic, che ha raggiunto Gervinho a sei gol, come miglior marcatore romanista. Indiscutibili sono sembrati invece gli altri due penalty. Al 27′ Iturbe in area è stato steso da Rossettini: la Roma ha cambiato il tiratore, Dzeko, non il risultato. Sembrava fatta per gli ospiti, ma al 43′, lo stadio ormai rassegnato è stato improvvisamente risollevato dalla furbizia di Giaccherini: il piccolo trequartista ha puntato Torosidis e si è fatto sgambettare. Mattia Destro non ha sbagliato dagli 11 metri e l’esultanza rabbiosa sotto il diluvio, senza la maglietta, ha dimostrato che ormai all’attaccante non interessa più nulla di essere un ex.

Fonte: Ansa

Bologna Roma: battibecco Garcia Donadoni

«Non parlo di calcio, perché Bologna-Roma non è stata una partita di calcio». Rudi Garcia a fine partita è infuriato, non tanto per come è andata la partita, ma proprio per il fatto che questa partita, giocata sotto un acquazzone, ci sia stata. Parole che non hanno fatto piacere al suo avversario Roberto Donadoni, felice per il punto incassato: «l’arbitro ha detto che si poteva giocare il resto sono chiacchiere da bar». Il tecnico francese della Roma voleva che la partita non si giocasse. «Per me – ha detto è stata una parodia del calcio, stasera non è stato calcio, è stato solo spingere la palla in avanti, i giocatori hanno fatto una pallanuoto con i piedi, l’unica cosa positiva è che non ci sono stati infortunati. Ma è stata una lotteria: poteva uscire la vittoria della Roma, poteva uscire la vittoria del Bologna, alla fine è uscito un pareggio. Ma la palla non poteva rotolare, io sarei stato favorevole a sospenderla anche quando eravamo in vantaggio: stasera non posso parlare nè di calcio, nè di partita, perchè non c’è stata partita».

Di tutt’altro avviso, Roberto Donadoni. «L’arbitro è andato in campo con chi doveva, ha fatto tutte le prove necessarie e ha visto che le condizioni permettevano di giocare: il resto sono chiacchiere da bar. Certo, sappiamo bene che con un campo di questo tipo tutto diventa più complicato, ma saltano fuori anche altre doti che è pure bello vedere. Tutti vorremmo vedere campi sempre perfetti, ma non possiamo comandare il cielo. E quando l’arbitro decide che si gioca dobbiamo andare in campo e fare il nostro mestiere». Quindi, secondo Donadoni, la partita c’è stata eccome, e l’allenatore è felice di come i suoi l’hanno giocata. «Abbiamo fatto una partita di grande spessore contro un avversario di grande livello e quando c’è questa unione d’intenti tutto può accadere. Bisogna anche sapersi adattare alle condizioni e i ragazzi sono stati bravissimi. Se avessimo perso sarebbe stata una beffa anche per come sono stati interpretati certi episodi: abbiamo quasi rischiato di perderla con alcuni episodi discutibili». Un’unica tirata d’orecchie a Mattia Destro che dopo il gol si è tolto la maglietta, beccandosi il giallo che gli costerà una squalifica. «Destro ha lottato come un leone ma mi piace un po’ meno che si levi la maglietta: gli costerà anche qualcosa. È la seconda volta in tre partite che uno dei miei giocatori la fa e questo non mi piace».

Fonte: Ansa

PROBABILI FORMAZIONI – Lazio tornano Keita e Hoedt dal 1′. Ballardini recupera Rigoni

News Lazio – Pioli torna al 4-3-3. Nel tridente il grande escluso è Candreva, provato infatti Keita tra i titolari in allenamento. Torna il gigante Hoedt dal primo minuto al centro della difesa. Mentre Milinkovic-Savic abbandona temporaneamente il ruolo di trequartista per tornare in mediana a supporto di Biglia e Parolo.

News Palermo – Ballardini torna alla difesa a 4. Maresca cercherà fino all’ultimo di strappare una maglia da titolare, Rigoni appena tornato a disposizione, coprirà regolarmente il ruolo di mezzala; confermato il terzetto offensivo con Vazquez alle spalle di Quaison e Gilardino.

LAZIO (4-3-3): Marchetti, Basta, Hoedt, Gentiletti, Lulic; Milinković-Savić, Biglia, Parolo; Felipe Anderson, Djordjevic, Keita                  All.Pioli

A disposizione: Berisha, Guerrieri, Braafheid, Konko, Mauricio, Patric, Radu, Candreva, Cataldi, Morrison, Matri, Kishna, Klose.
Indisponibili: Mauri, Onazi, De Vrij
Squalificati: – 

PALERMO (4-3-2-1):  Sorrentino; Rispoli, Gonzalez, Andelkovic (Goldaniga), Laazar; Rigoni, Hiljemark, Jajalo (Maresca); Quaison, Vazquez; Gilardino.   All. Ballardini

A disposizione: Alastra, Colombi, Daprelà, El Kaotari, Goldaniga, Struna, Brugman, Trajkovski.
Indisponibili: Bolzoni, Djurdjevic, Vitiello
Squalificati: –

ARBITRO: Celi (sez. Bari)
ASSISTENTI:
 Di Fiore e Peretti
IV UOMO:
Posado
ADDIZIONALI
Calvarese e Ghersini

Il Bernabeu si tinge di blaugrana. Real umiliato, Barça stellare

In Spagna è la partita più attesa dell’anno. Nel resto del Mondo tutti gli altri tifosi di calcio la aspettano per vivere 90 minuti di adrenalina. Alle 18.15 è andato di scena El Clasico, ovvero Real – Barça, la sfida tra le prime della classe in terra spagnola (e non solo). Benitez sceglie un amodulo spregiudicato con Ronaldo – Rodriguez – Bale dietro a Benzema. Di contro Luis Enrique non rischia dal primo minuto Messi facendolo accomodare in panchina per affidarsi a Neymar – Suarez con Iniesta a supporto. E’ la partita che non ti aspetti. Il dominio del Barcellona è palpabile già dai primi minuti. La maggior organizzazione di gioco e la spropositata distanza tra difesa e attacco del Real, regala praterie a Neymar e compagni che passano in vantaggio già all’11esimo minuto con Suarez. Il monologo del barcellona continua senza problemi e dopo alcuni gol falliti ecco il bellissimo gol di Neymar scattato sul filo (o forse di poco oltre) del fuorigioco che trafigge Navas per il raddoppio. Real in bambola e surcalssato nella ripresa dal tris di Iniesta (standing ovation per lui alla sostituzione) e dal poker di Suarez al termine di un’azione fantastica. 0-4 il risultato finale con il Real che può dirsi fortunato poichè il passivo poteva essere molto più pesante. Giornata no anche per Ronaldo che fallisce due occasioni a tu per tu con il portiere blaugrana. Barcellona in Paradiso, Real e, soprattutto Benitez, all’inferno, con quest’ultimo a rischio esonero.

Murgia: “Questa sconfitta fa male ma non dobbiamo scoraggiarci, ci rialzeremo”

Una sconfitta difficile da digerire per i ragazzi di Inzaghi quella di oggi  contro l’Ascoli primavera, sopratutto dopo i segnali incoraggianti emersi con la vittoria in Coppa Italia contro l’Empoli. I ragazzi di Inzaghi hanno perso 2-0, non riuscendo a concretizzare le numerose occasioni create, compreso il rigore sbagliato da Palombi. Queste le parole del centrocampista della Primavera biancoceleste Alessandro Murgia al termine della partita tra Ascoli e Lazio ai microfoni di Lazio Style Radio, 89.3 FM:

Abbiamo avuto tre o quattro occasioni nel primo tempo che potevamo sfruttare meglio. E sarebbe stata diversa. È stata una sconfitta dolorosa, ci dispiace e c’è rammarico. In casa riusciamo ad ottenere risultati diversi ma in questo campionato le trasferte sono punti in portanti che non possiamo più perdere. Dobbiamo migliorare la classifica. La Roma è una partita importante perché è un Derby, ma prima pensiamo alla partita che verrà. Con un po’ più di cattiveria e fortuna la partita sarebbe andata diversamente, non è colpa di nessuno se il gol non arriva.
Le squadre del Girone C sono rognose anche in casa, è un girone difficile. Ogni partita è singola, sono tutte squadre con potenziale alto. Dobbiamo è possiamo fare meglio. Noi possiamo crescere ancora tanto. Tutti quanti insieme abbiamo sempre da imparare, il mister ci conosce e conosce i punti dove possiamo lavorare di più e migliorare“.

FANTACALCIO – Lazio Palermo: potere all’attacco

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Continua la rubrica sul fantacalcio in collaborazione col noto sito fantaclub.it. Per questa 13^ giornata di serie A si consiglia di schierare i terminali offensivi di ambedue le squadre, ovvero Filip Djordjevic e Alberto Gilardino. Il numero 9 biancoceleste l’anno scorso contro i rosanero si rese protagonista con una tripletta. Pioli la ricorda benissimo e per questo motivo il serbo dovrebbe avere la meglio su Klose e Matri. D’altro canto Gila ha già segnato alla Lazio sia con la maglia del Milan che con quella del Genoa. A onor del vero ci sarebbe anche un gol realizzato ai tempi della Fiorentina ma quello non fu convalidato seppur regolare. Altro giocatore su cui puntare è Biglia, che nonostante le voci di mercato, garantisce sempre (o quasi) un rendimento alto. Occhio anche al baby talento Goldaniga, che con Ballardini potrebbe consacrarsi anche in serie A dopo l’ottima esperienza a Perugia nella scorsa stagione. Tra quelli da evitare di schierare invece ci sono Mauricio (collezionista di cartellini) e Struna (perennemente sotto la sufficienza). Per leggere tutti gli altri giocatori dei club di serie A clicca qui.

Lazio – Palermo: il pronostico di Moggi e una frecciata a Zamparini

Domani pomeriggio allo Stadio Olimpico andrà in scena Lazio – Palermo. Una sfida delicata per entrabe le squadre. Lazio reduce da tre sconfitte consecutive in campionato, tra cui il derby. Rosanero reduci dal cambio allenatore con ballardini subentrato a Iachini (decisione non condivisa dallo spogliatoio). Moggi, tramite Libero Quotidiano, ha parlato del match facendo il suo pronostico: “Lazio favorita. I biancocelesti giocano in casa. Di contro il Palermo ha cambiato allenatore. Zamparini non si aspetti miracoli, perchè i rosanero hanno una rosa che li porterà a lottare per la salvezza“.

Lazio-Palermo: ecco la lista dei convocati biancocelesti

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Al termine  dell’allenamento odierno il tecnico biancoceleste Stefano Pioli ha diramato la lista dei convocati in vista della sfida contro il Palermo in programma domani alle ore 15 allo Stadio Olimpico di Roma.

Di seguito l’elenco dei convocati:

Portieri: Marchetti, Berisha, Guerrieri;

Difensori: Basta, Braafheid, Gentiletti, Hoedt, Konko, Mauricio, Patric, Radu

Centrocampisti:  Biglia, Candreva, Cataldi, Felipe Anderson, Lulic,  Milinkovic-Savic, Morrison, Parolo

Attaccanti: Djordjevic, Keita, Kishna, Klose, Matri

LAZIOSOCIAL – Onazi vuole tornare al più presto

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Eddy Onazi è l’ultimo di una lunga serie di infortunati biancocelesti, l’ennesimo calciatore che ha rimediato un infortunio con la maglia della propria Nazionale. Attraverso il suo profilo Instagram il centrocampista nigeriano ha voluto innanzitutto ringraziare il fisioterapista Valerio, con lui nella foto, e mostrare come stia già svolgendo terapie curative, carico e voglioso di tornare quanto prima in campo, ovviamente con l’aiuto di Dio (Onazi è molto credente ndr). Esplicativo il suo messaggio: “Tornerò presto in campo con l’aiuto della sua grazia. Terapia. Grazie mille per il nostro physio Valerio

 

Coming back soon to the pitch by his grace, therapy🔛👏🏻👏🏻💯 Grazie mille per il nostro Physio Valerio

Una foto pubblicata da Onazi Ogenyi Eddy(MON) (@onaziogenyi) in data:

Formello – Lazio in mano ai giovani: sorpresa in difesa Hoedt rileva Mauricio

Settimana atipica per il tecnico biancoceleste che si è ritrovato a preparare l’incontro di domani con il Palermo senza 12 dei suoi uomini, convocati dalle proprie nazionali. Pioli ha potuto sostenere solo due allenamenti con tutto il gruppo a disposizione e solamente nella seduta di oggi pomeriggio ha potuto provare la squadra da opporre ai rosanero per tornare al successo dopo tre sconfitte consecutive. La prima sorpresa riguarda la difesa: in panchina resterà Mauricio, sarà l’olandese Hoedt a fare coppia con Gentiletti al centro del reparto arretrato biancoceleste. Basta e Lulic giostreranno sugli esterni, di conseguenza un nuovo ritorno in panchina per Radu. A centrocampo si muoveranno Biglia, Parolo e Milinković-Savić. Pioli sul serbo ha le idee abbastanza chiare: “Secondo me può giocare sia in un centrocampo a tre che da trequartista”. Domani nel corso della gara si potrà vedere come sfruttare al meglio le sue qualità a secondo dell’andamento dell’incontro. Per Candreva solo panchina, in campo toccherà ai giovani Felipe Anderson e Keita accompagnare l’ariete biancoceleste Filip Djordjevic. Solo panchina per Matri e Klose, che solo ieri ha recuperato da un problema alla caviglia.

Primavera, la Lazio ko 2-0 ad Ascoli, Palombi sbaglia dagli undici metri

Contro Avellino in campionato, Torino in Supercoppa ed Empoli in Coppa Italia si era rivista la Lazio dell’anno scorso. Brillante, capace di imporre il proprio gioco e di schiacciare a tratti l’avversario. E poco male se all’Olimpico di Torino le cose erano andate male con il trofeo alzato al cielo dai granata: l’importante era aver ritrovato la Primavera di Inzaghi al massimo del suo splendore.

Ad Ascoli invece i biancocelesti sono caduti nei vecchi difetti di inizio stagione. Questo a dispetto di un primo tempo dominato, con occasioni in serie sprecate prima da Borecki in apertura, poi da Palombi che intorno alla mezz’ora ha avuto l’occasione migliore per sbloccare una partita difficile. Calcio di rigore col portiere di casa Venditti che è riuscito però ad ipnotizzare il centravanti biancoceleste. L’errore dal dischetto ha causato un contraccolpo piscologico notevole, e la Lazio rientrata negli spogliatoi non era già più la stessa che aveva affrontato quasi tutto il primo tempo.

E nonostante la presenza dell’esperto Prce al posto dello squalificato capitan Mattia al centro della difesa, è stata proprio la retroguardia a tradire Inzaghi, facendosi infilare da Manari dopo appena 3′ nel secondo tempo. Un flash amaro che ha messo del tutto in salita una partita stregata. Bezziccheri, che a fine primo tempo aveva rilevato Manoni nel tridente offensivo, trova al 50′ il pari annullato per fuorigioco. La Lazio si riversa in avanti con generosità, ma la manovra è meno fluida e incisiva rispetto alla prima frazione di gioco. Biancocelesti così gelati dalla rete di Orsolini alla mezz’ora, che chiude definitivamente i conti nonostante Cardoselli non riesca per un soffio ad accorciare immediatamente le distanze. Si chiude con la Lazio ko 0-2, davvero un’occasione sprecata in una giornata in cui il Pescara era riuscito clamorosamente a sorprendere la Roma a Trigoria.

Fabio Belli

ASCOLI-LAZIO 2-0

Marcatori: 48′ Manari (A), 75′ Orsolini (A)

ASCOLI (4-3-3): Venditti; Ferrari, Capozzi, Busti, Quaranta; Parlati, De Grazia, Paolini (66′ Fazzini); Orsolini, Liberati (74′ Ciabuschi), Manari (89′ Ciarcelluti). A disp. Maltempi, Carafa, Carrozzo, Gabrielli, Giannantonio, Botta, Fabrizi, Bellini, Petrarulo. All. Di Mascio.

LAZIO (4-3-3): Matosevic; Dovidio, Quaglia, Prce, Germoni; Murgia, Borecki (61′ Cardoselli), Folorunsho (50′ Calì); Palombi, Rossi, Manoni (46′ Bezziccheri). A disp. Borelli, Cinti, Pedrazzini, Cotani, Nolano, Rokavec, Collarino. All. Inzaghi

ARBITRO: Mei (sez. Pesaro).

ASS.: Vitaloni-Pizzagalli.

NOTE. Ammoniti: 35′ Germoni (L), 55′ Murgia (L), 73′ Ferrari (A), 76′ Orsolini (A). Recupero: 2′ pt; 5′ st.

Pioli col Palermo sfida il suo passato e raggiunge un importante traguardo

Duecento panchine in serie A. Stefano Pioli domani taglierà questo traguardo alla guida dei biancocelesti. Affronterà il Palermo sperando di veder risorgere quella sua Lazio che la scorsa stagione tanto fece strabuzzare gli occhi all’Italia calcistica. Per la cinquantunesima volta il tecnico parmense vestirà i panni di allenatore della Lazio, lo farà contro i rosanero di Zamparini che gli affidò la panchina siciliana nel 2011 a scapito di un’altra dolce conoscenza laziale, Delio rossi.

Il destino a volte è stravagante e Pioli lo sa bene: già da qualche anno si paventava la possibilità di un suo arrivo nella capitale, ma sponda giallorossa. Il ds Walter Sabatini, altra conoscenza di Lazio e Palermo, fece di tutto per portarlo a Trigoria dopo l’esperienza negativa di Luis Enrique, ma poi non se ne fece nulla. Ma il fato può essere strano e quando meno te lo aspetti torna da te con una proposta difficile da rifiutare. E’ il 12 giugno 2014 quando Stefano Pioli diventa il nuovo allenatore della Lazio. Una data che l’ex Bologna non dimenticherà facilmente, è l’inizio di un’avventura inaspettata che lo porterà all’apice della sua carriera. Eppure, la sua avventura nella capitale era nata tra dubbi e perplessità degli addetti ai lavori e dei tifosi che si aspettavano un nome di maggior calibro dopo aver visto andar via Edy Reja. Arrivato tra gli sfavori dei pronostici, Pioli con la sua nuova Lazio incanta ma soprattutto “canta”. Sì, perché durante una seduta di allenamento è sua l’iniziativa di riunire la rosa e far intonare l’inno “So già du’ ore” di Aldo Donati.  Successivamente, Pioli spiegò che il suo intento era quello di far capire ai giocatori cosa significasse giocare nella Lazio. Ad ogni partita intonava l’inno nello stesso momento in cui veniva cantato a gran voce anche dalla curva nord, quella curva che lui chiamò “popolo” in un’intervista. Tutto sembrava andare per il verso giusto, un manipolo di ragazzi in campo che si battevano per la squadra e per il suo comandante. Quell’atteggiamento coriaceo fece diventare la Lazio la più bella squadra da vedere e la più brutta da affrontare, una scalata che fece toccare un punto insperato a inizio stagione: il sorpasso sui dirimpettai cittadini. Poi l’allungo finale portò la sua Lazio a giocarsi il terzo posto e l’accesso ai preliminari di Champions a Napoli. Cosa successe in quella serata al cardiopalma ormai è storia e il destino quella volta fu benevolo con Pioli…

Oggi tutto questo sembra smarrito, i giocatori appaiono appagati e senza grinta, i risultati stentano ad arrivare. Lo stesso mister sembra in confusione. Ma riavvolgentdo il nastro dei ricordi, anche lo scorso anno, l’inizio di campionato fu difficile. Ad oggi la squadra ha vinto 6 partite su 12 ed è prima nel suo girone di Europa League. Ma quello che preoccupa il popolo laziale è la cattiveria che manca in campo, la poca voglia di combattere e di ribellarsi ad ogni potere avverso. Quando si lotta, a volte può arrivare la sconfitta, se non si combatte non arriverà mai la vittoria. Il tecnico parmense è riuscito a trasformare la Lazio lo scorso anno ed è chiamato a farlo ancor di più ora che le aspettative sono cresciute. Domani la Lazio avrà l’occasione di dimostrare che lo spogliatoio ancora è unito. Domani la squadra è chiamata a rispondere sul campo. Il tifoso vuole rivedere una squadra unita, compatta e vogliosa di vincere. Contro il Palermo servirà che tutti tornino a lottare come un tempo, perché cadere è nel destino di tutti, sapersi rialzare in quello di pochi..

Alessio Allegrucci

Allerta terrorismo: clamorosa decisione della Lega calcio belga

AGGIORNAMENTO ORE 15:30 – La Lega calcio belga ha annunciato l’annullamento di tutte le partite ad ogni livello, anche amichevoli, in tutta la regione di Bruxelles. Lo annuncia la Lega sul suo sito. A causa dell’allerta terrorismo portata a livello massimo a Bruxelles, tutte le competizioni sportive nella capitale belga sono annullate. La minaccia di attacchi non riguarda il calcio: lo affermano le autorità belghe precisando che tutti gli eventi sportivi e non, sono stati cancellati per «liberare» le forze di polizia da dispiegare altrove.

Chiusi i due più grandi magazzini di Bruxelles, le Galeries Inno (cuore dello shopping della borghesia belga), diversi centri sportivi e annullate le partite di calcio delle serie minori, ma non la prima e seconda divisione. Queste alcune delle misure prese in seguito all’innalzamento dell’allerta terrorismo.

Fonte: Ansa

Ballardini teme la Lazio: “Sarà difficile batterla”

Il “nuovo” mister del Palermo, Davide Ballardini, per uno strano scherzo del destino ricomincerà la sua avventura da allenatore proprio contro la Lazio. In conferenza stampa ha analizzato la partita: “Andiamo incontro ad una gara difficile, come lo sono tutte, in più la Lazio è una grande squadra e non sarà facile far risultato – riporta il sito mediagol.it -. Al rientro dei Nazionali ho trovato un gruppo fresco, motivato, composto da ragazzi interessanti ma anche da chi come Gilardino, Rigoni e Sorrentino hanno esperienza per far crescere i più giovani”. Poi l’ex tecnico della Lazio si esprime su Vazquez: “E’ un calciatore offensivo ma non dovrà limitare il suo raggio d’azione, vogliamo che spazi sul fronte attacco più possibile giocando dietro le due punte”.

Berisha deciso: “Voglio rimanere alla Lazio”

In patria è considerato un eroe, a Roma dopo lo scetticismo iniziale sta iniziando a far ricredere tutti o quasi. Parliamo di Etrit Berisha che su telegrafi.com ha detto: Ho un contratto con la Lazio e sto lavorando al massimo per raggiungere il mio obiettivo. Spero di restare qui…”.

CONFERENZA – Pioli: “Finisse oggi il campionato sarebbe un fallimento. Ma mancano ancora 26 partite, cambiamo atteggiamento “

Superata la pausa delle nazionali si torna a pensare al campionato, seppur in un clima di paura e allerta dopo i terribili attentati di Parigi che hanno scosso il mondo, ma come ha imposto l’UEFA: “Lo Show deve andare avanti, SI GIOCA!”.
La Lazio riparte dalle tre sconfitte consecutive che hanno creato non poche preoccupazioni al popolo biancoceleste e queste due settimane di stop sono state utili per spezzare la tensione e, visto l’andamento elevato di molti biancocelesti in nazionale, questo potrebbe portare effetti positivi. Domani alle ore 15 i biancocelesti affronteranno il Palermo dell’ex Ballardini allo Stadio Olimpico, in una partita da vincere, a tutti i costi per interrompere la serie di risultati negativi. Oggi alle ore 13 ha parlato il mister Stefano Pioli in conferenza stampa, queste le sue dichiarazioni:

I numeri ci hanno lasciato una situazione di crisi. Dopo la sosta da dove si riparte?

Come tutte le soste abbiamo sfruttato queste sue settimane per lavorare. Mi sono stancato di dire che ci siamo allenati bene, voglio vedere in campo la squadra che conosco. Dobbiamo cambiare. La classifica non è quella che vogliamo. Non bastano qualità tecniche, ci vuole altro.

L’anno scorso ci diceva in anticipo ciò che sarebbe successo. Questo campionato i suoi input non sono stati seguiti cosa è cambiato?

La squadra non è scarica. Se finisse oggi il campionato sarebbe un fallimento. Ma mancano ancora 26 partite e voglio che la mia squadra le affronti con uno spirito diverso.

Il tempo delle attese è finito?

Sicuramente il cognome non conta, ma conta lo stemma. Non parlerò mai di singoli, è il gruppo che deve rispondere. Giocherà chi ha più voglia di giocare e di aiutare la squadra, a prescindere dal cognome.

Le stagioni dopo grandi risultati per la Lazio sono sempre difficili. Perché?

Posso parlare solo della mia esperienza. Ad oggi la mia seconda stagione a Roma non può essere positiva. Ma per fortuna manca ancora tanto.

Se ne parla tanto…perdere un pezzo importante a Gennaio sarebbe importante?

Tutti sono importanti, nessuno indispensabile. Sceglierò chi gioca anche in base alla motivazione, ma al momento non riscontro situazioni particolari.

Perché è mancato lo spirito giusto? Si sente responsabile?

È ovvio che mi sento responsabile. Sono io che alleno, motivo e scelgo la squadra. In tante situazioni dovevamo portare a casa qualcosa che non abbiamo ottenuto. Nello sport l atteggiamento fa la differenza, e questo non possiamo più permettercelo.

Dopo 12 fare mai un gol nei primi 15′ del primo o del secondo tempo…

Sicuramente è un problema, ma per atteggiamento parlo anche di pressing, e siamo secondi solo alla Fiorentina.

Marchetti non rinnova, la preoccupa? Ha parlato con il ragazzo?

Per Marchetti l’aspetto contrattuale non mi importa, se vedo un giocatore motivato a me non importa nient altro.

Dopo il derby si è confrontato con Lotito?

I confronti sono continui, sia nei momenti positivi che negativi.

Domani Milinkovic che ruolo avrà?

Se sarà della partita potrà giocare ovunque, più avanti o più indietro.

Ha parlato di voglia di sacrificarsi, Keita?

Potrebbe essere lui, si. Ho tenuto tutti sulla corda, solo oggi pomeriggio comunicherò alla squadra le mie scelte. Non è importante chi giocherà, ma come e che atteggiamento avrà.

Candreva in nazionale risorge. Come se lo spiega?

Ho parlato chiaro in precedenza, non parlo del singolo giocatore. Il singolo si deve mettere a disposizione del gruppo. Candreva come tanti altri deve dare di più.

Il Palermo con il cambio di allenatore come se lo aspetta?

Penso che vista la nostra situazione ci siamo dovuti concentrare più su di noi che su altro. Conosciamo i giocatori del Palermo, che hanno qualità, ma noi siamo la Lazio e sappiamo cosa vogliamo dalla partita di domani.

Stefano Gaudino & Marco Lanari

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Djimsiti-Lazio, la risposta del ds biancoceleste Igli Tare

In casa Lazio prosegue la ricerca di un centrale per sostituire l’infortunato De Vrij. Ieri, agli innumerevoli nomi circolati in questi giorni, si è aggiunto quello di Berat Djimsiti, nazionale albanese ma originario della Svizzera di proprietà dello Zurigo. Già in passato accostato alla maglia biancoceleste, ha un contratto in scadenza il prossimo giugno. Interpellato da ‘Tv Klan’, il ds Igli Tare ha però seccamente smentito le voci di un interesse dei capitolini: “Sono solo rumors, non c’è nulla di vero“. Parole chiare: per rafforzarsi, la Lazio non guarda in Albania.

Ancelotti ricorda lo scudetto della Lazio nel 2000: “Dopo Perugia mi sentii male”

In una lunga intervista al Corriere dello Sport, Carlo Ancelotti ha rinvangato la sua esperienza sulla panchina della Juventus e quello scudetto perso a Perugia che consegnò alla Lazio il tricolore nel 2000: “Con la Juve non andarono bene i risultati. Nel calcio possono succedere tre cose: vincere, pareggiare, perdere. Nulla di peggio. Io non ho vinto. Anzi, a Perugia, ho perso. Fu una giornata assurda. Pioveva in un modo incredibile. C’era stata molta pressione nei giorni precedenti, un gol di Cannavaro annullato ingiustamente. Uno strano clima. Restammo allibiti nel vedere che la partita non veniva sospesa. Sembrava si dovesse giocare per forza. Io non ho mai visto una cosa simile. Un match sospeso per un’ora e un quarto con i giocatori nello spogliatoio, dove c’era una tensione, una fibrillazione fortissima. Io dopo quella sconfitta mi sentii malissimo anche perché era cominciata la litania sull’eterno secondo”.

Morganella: “Con Lazio e Juve saranno affari nostri”

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Alla vigilia del match contro la Lazio, il terzino del Palermo Michel Morganella ha parlato ai microfoni de ‘Il Corriere dello Sport’. Queste le sue dichiarazioni: “Le prossime due partite contro Lazio e Juventus saranno affari nostri, contro due grandi che vogliono vincere. La sfida ai biancocelesti, nonostante fossimo senza i nazionali, l’abbiamo preparata nei minimi particolari, per dare il massimo è portare a casa punti. Rispetto all’anno scorso, abbiamo perso il nostro gioco, perché la squadra è stata rinnovata e non ha più Dybala. La cura? Prendere meno gol ed essere più cinici nelle occasioni che creiamo. Il mio recupero? Vado avanti un passo per volta, ma non per paura bensì per evitare nuovi guai. Ho annunciato il rientro in Coppa Italia perché voglio essere sicuro. Mi manca la prova decisiva, un tackle da…ignorante, fatto senza pensarci. Essere convocato con la Lazio o la Juve solo per respirare aria di partita non è la priorità: il desiderio di tornare è fortissimo, ma sarebbe assurdo avere fretta, meglio aspettare un’altra settimana ma evitare nuovi guai. Poi, se me la sento e il mister mi convoca, bene.