LAZIOSOCIAL – Onazi vuole tornare al più presto
Eddy Onazi è l’ultimo di una lunga serie di infortunati biancocelesti, l’ennesimo calciatore che ha rimediato un infortunio con la maglia della propria Nazionale. Attraverso il suo profilo Instagram il centrocampista nigeriano ha voluto innanzitutto ringraziare il fisioterapista Valerio, con lui nella foto, e mostrare come stia già svolgendo terapie curative, carico e voglioso di tornare quanto prima in campo, ovviamente con l’aiuto di Dio (Onazi è molto credente ndr). Esplicativo il suo messaggio: “Tornerò presto in campo con l’aiuto della sua grazia. Terapia. Grazie mille per il nostro physio Valerio“
Formello – Lazio in mano ai giovani: sorpresa in difesa Hoedt rileva Mauricio
Settimana atipica per il tecnico biancoceleste che si è ritrovato a preparare l’incontro di domani con il Palermo senza 12 dei suoi uomini, convocati dalle proprie nazionali. Pioli ha potuto sostenere solo due allenamenti con tutto il gruppo a disposizione e solamente nella seduta di oggi pomeriggio ha potuto provare la squadra da opporre ai rosanero per tornare al successo dopo tre sconfitte consecutive. La prima sorpresa riguarda la difesa: in panchina resterà Mauricio, sarà l’olandese Hoedt a fare coppia con Gentiletti al centro del reparto arretrato biancoceleste. Basta e Lulic giostreranno sugli esterni, di conseguenza un nuovo ritorno in panchina per Radu. A centrocampo si muoveranno Biglia, Parolo e Milinković-Savić. Pioli sul serbo ha le idee abbastanza chiare: “Secondo me può giocare sia in un centrocampo a tre che da trequartista”. Domani nel corso della gara si potrà vedere come sfruttare al meglio le sue qualità a secondo dell’andamento dell’incontro. Per Candreva solo panchina, in campo toccherà ai giovani Felipe Anderson e Keita accompagnare l’ariete biancoceleste Filip Djordjevic. Solo panchina per Matri e Klose, che solo ieri ha recuperato da un problema alla caviglia.
Primavera, la Lazio ko 2-0 ad Ascoli, Palombi sbaglia dagli undici metri
Contro Avellino in campionato, Torino in Supercoppa ed Empoli in Coppa Italia si era rivista la Lazio dell’anno scorso. Brillante, capace di imporre il proprio gioco e di schiacciare a tratti l’avversario. E poco male se all’Olimpico di Torino le cose erano andate male con il trofeo alzato al cielo dai granata: l’importante era aver ritrovato la Primavera di Inzaghi al massimo del suo splendore.
Ad Ascoli invece i biancocelesti sono caduti nei vecchi difetti di inizio stagione. Questo a dispetto di un primo tempo dominato, con occasioni in serie sprecate prima da Borecki in apertura, poi da Palombi che intorno alla mezz’ora ha avuto l’occasione migliore per sbloccare una partita difficile. Calcio di rigore col portiere di casa Venditti che è riuscito però ad ipnotizzare il centravanti biancoceleste. L’errore dal dischetto ha causato un contraccolpo piscologico notevole, e la Lazio rientrata negli spogliatoi non era già più la stessa che aveva affrontato quasi tutto il primo tempo.
E nonostante la presenza dell’esperto Prce al posto dello squalificato capitan Mattia al centro della difesa, è stata proprio la retroguardia a tradire Inzaghi, facendosi infilare da Manari dopo appena 3′ nel secondo tempo. Un flash amaro che ha messo del tutto in salita una partita stregata. Bezziccheri, che a fine primo tempo aveva rilevato Manoni nel tridente offensivo, trova al 50′ il pari annullato per fuorigioco. La Lazio si riversa in avanti con generosità, ma la manovra è meno fluida e incisiva rispetto alla prima frazione di gioco. Biancocelesti così gelati dalla rete di Orsolini alla mezz’ora, che chiude definitivamente i conti nonostante Cardoselli non riesca per un soffio ad accorciare immediatamente le distanze. Si chiude con la Lazio ko 0-2, davvero un’occasione sprecata in una giornata in cui il Pescara era riuscito clamorosamente a sorprendere la Roma a Trigoria.
Fabio Belli
ASCOLI-LAZIO 2-0
Marcatori: 48′ Manari (A), 75′ Orsolini (A)
ASCOLI (4-3-3): Venditti; Ferrari, Capozzi, Busti, Quaranta; Parlati, De Grazia, Paolini (66′ Fazzini); Orsolini, Liberati (74′ Ciabuschi), Manari (89′ Ciarcelluti). A disp. Maltempi, Carafa, Carrozzo, Gabrielli, Giannantonio, Botta, Fabrizi, Bellini, Petrarulo. All. Di Mascio.
LAZIO (4-3-3): Matosevic; Dovidio, Quaglia, Prce, Germoni; Murgia, Borecki (61′ Cardoselli), Folorunsho (50′ Calì); Palombi, Rossi, Manoni (46′ Bezziccheri). A disp. Borelli, Cinti, Pedrazzini, Cotani, Nolano, Rokavec, Collarino. All. Inzaghi
ARBITRO: Mei (sez. Pesaro).
ASS.: Vitaloni-Pizzagalli.
NOTE. Ammoniti: 35′ Germoni (L), 55′ Murgia (L), 73′ Ferrari (A), 76′ Orsolini (A). Recupero: 2′ pt; 5′ st.
Pioli col Palermo sfida il suo passato e raggiunge un importante traguardo
Duecento panchine in serie A. Stefano Pioli domani taglierà questo traguardo alla guida dei biancocelesti. Affronterà il Palermo sperando di veder risorgere quella sua Lazio che la scorsa stagione tanto fece strabuzzare gli occhi all’Italia calcistica. Per la cinquantunesima volta il tecnico parmense vestirà i panni di allenatore della Lazio, lo farà contro i rosanero di Zamparini che gli affidò la panchina siciliana nel 2011 a scapito di un’altra dolce conoscenza laziale, Delio rossi.
Il destino a volte è stravagante e Pioli lo sa bene: già da qualche anno si paventava la possibilità di un suo arrivo nella capitale, ma sponda giallorossa. Il ds Walter Sabatini, altra conoscenza di Lazio e Palermo, fece di tutto per portarlo a Trigoria dopo l’esperienza negativa di Luis Enrique, ma poi non se ne fece nulla. Ma il fato può essere strano e quando meno te lo aspetti torna da te con una proposta difficile da rifiutare. E’ il 12 giugno 2014 quando Stefano Pioli diventa il nuovo allenatore della Lazio. Una data che l’ex Bologna non dimenticherà facilmente, è l’inizio di un’avventura inaspettata che lo porterà all’apice della sua carriera. Eppure, la sua avventura nella capitale era nata tra dubbi e perplessità degli addetti ai lavori e dei tifosi che si aspettavano un nome di maggior calibro dopo aver visto andar via Edy Reja. Arrivato tra gli sfavori dei pronostici, Pioli con la sua nuova Lazio incanta ma soprattutto “canta”. Sì, perché durante una seduta di allenamento è sua l’iniziativa di riunire la rosa e far intonare l’inno “So già du’ ore” di Aldo Donati. Successivamente, Pioli spiegò che il suo intento era quello di far capire ai giocatori cosa significasse giocare nella Lazio. Ad ogni partita intonava l’inno nello stesso momento in cui veniva cantato a gran voce anche dalla curva nord, quella curva che lui chiamò “popolo” in un’intervista. Tutto sembrava andare per il verso giusto, un manipolo di ragazzi in campo che si battevano per la squadra e per il suo comandante. Quell’atteggiamento coriaceo fece diventare la Lazio la più bella squadra da vedere e la più brutta da affrontare, una scalata che fece toccare un punto insperato a inizio stagione: il sorpasso sui dirimpettai cittadini. Poi l’allungo finale portò la sua Lazio a giocarsi il terzo posto e l’accesso ai preliminari di Champions a Napoli. Cosa successe in quella serata al cardiopalma ormai è storia e il destino quella volta fu benevolo con Pioli…
Oggi tutto questo sembra smarrito, i giocatori appaiono appagati e senza grinta, i risultati stentano ad arrivare. Lo stesso mister sembra in confusione. Ma riavvolgentdo il nastro dei ricordi, anche lo scorso anno, l’inizio di campionato fu difficile. Ad oggi la squadra ha vinto 6 partite su 12 ed è prima nel suo girone di Europa League. Ma quello che preoccupa il popolo laziale è la cattiveria che manca in campo, la poca voglia di combattere e di ribellarsi ad ogni potere avverso. Quando si lotta, a volte può arrivare la sconfitta, se non si combatte non arriverà mai la vittoria. Il tecnico parmense è riuscito a trasformare la Lazio lo scorso anno ed è chiamato a farlo ancor di più ora che le aspettative sono cresciute. Domani la Lazio avrà l’occasione di dimostrare che lo spogliatoio ancora è unito. Domani la squadra è chiamata a rispondere sul campo. Il tifoso vuole rivedere una squadra unita, compatta e vogliosa di vincere. Contro il Palermo servirà che tutti tornino a lottare come un tempo, perché cadere è nel destino di tutti, sapersi rialzare in quello di pochi..
Alessio Allegrucci
Allerta terrorismo: clamorosa decisione della Lega calcio belga
AGGIORNAMENTO ORE 15:30 – La Lega calcio belga ha annunciato l’annullamento di tutte le partite ad ogni livello, anche amichevoli, in tutta la regione di Bruxelles. Lo annuncia la Lega sul suo sito. A causa dell’allerta terrorismo portata a livello massimo a Bruxelles, tutte le competizioni sportive nella capitale belga sono annullate. La minaccia di attacchi non riguarda il calcio: lo affermano le autorità belghe precisando che tutti gli eventi sportivi e non, sono stati cancellati per «liberare» le forze di polizia da dispiegare altrove.
Chiusi i due più grandi magazzini di Bruxelles, le Galeries Inno (cuore dello shopping della borghesia belga), diversi centri sportivi e annullate le partite di calcio delle serie minori, ma non la prima e seconda divisione. Queste alcune delle misure prese in seguito all’innalzamento dell’allerta terrorismo.
Fonte: Ansa
Ballardini teme la Lazio: “Sarà difficile batterla”
Il “nuovo” mister del Palermo, Davide Ballardini, per uno strano scherzo del destino ricomincerà la sua avventura da allenatore proprio contro la Lazio. In conferenza stampa ha analizzato la partita: “Andiamo incontro ad una gara difficile, come lo sono tutte, in più la Lazio è una grande squadra e non sarà facile far risultato – riporta il sito mediagol.it -. Al rientro dei Nazionali ho trovato un gruppo fresco, motivato, composto da ragazzi interessanti ma anche da chi come Gilardino, Rigoni e Sorrentino hanno esperienza per far crescere i più giovani”. Poi l’ex tecnico della Lazio si esprime su Vazquez: “E’ un calciatore offensivo ma non dovrà limitare il suo raggio d’azione, vogliamo che spazi sul fronte attacco più possibile giocando dietro le due punte”.
Berisha deciso: “Voglio rimanere alla Lazio”
In patria è considerato un eroe, a Roma dopo lo scetticismo iniziale sta iniziando a far ricredere tutti o quasi. Parliamo di Etrit Berisha che su telegrafi.com ha detto: “Ho un contratto con la Lazio e sto lavorando al massimo per raggiungere il mio obiettivo. Spero di restare qui…”.
CONFERENZA – Pioli: “Finisse oggi il campionato sarebbe un fallimento. Ma mancano ancora 26 partite, cambiamo atteggiamento “
Superata la pausa delle nazionali si torna a pensare al campionato, seppur in un clima di paura e allerta dopo i terribili attentati di Parigi che hanno scosso il mondo, ma come ha imposto l’UEFA: “Lo Show deve andare avanti, SI GIOCA!”.
La Lazio riparte dalle tre sconfitte consecutive che hanno creato non poche preoccupazioni al popolo biancoceleste e queste due settimane di stop sono state utili per spezzare la tensione e, visto l’andamento elevato di molti biancocelesti in nazionale, questo potrebbe portare effetti positivi. Domani alle ore 15 i biancocelesti affronteranno il Palermo dell’ex Ballardini allo Stadio Olimpico, in una partita da vincere, a tutti i costi per interrompere la serie di risultati negativi. Oggi alle ore 13 ha parlato il mister Stefano Pioli in conferenza stampa, queste le sue dichiarazioni:
I numeri ci hanno lasciato una situazione di crisi. Dopo la sosta da dove si riparte?
Come tutte le soste abbiamo sfruttato queste sue settimane per lavorare. Mi sono stancato di dire che ci siamo allenati bene, voglio vedere in campo la squadra che conosco. Dobbiamo cambiare. La classifica non è quella che vogliamo. Non bastano qualità tecniche, ci vuole altro.
L’anno scorso ci diceva in anticipo ciò che sarebbe successo. Questo campionato i suoi input non sono stati seguiti cosa è cambiato?
La squadra non è scarica. Se finisse oggi il campionato sarebbe un fallimento. Ma mancano ancora 26 partite e voglio che la mia squadra le affronti con uno spirito diverso.
Il tempo delle attese è finito?
Sicuramente il cognome non conta, ma conta lo stemma. Non parlerò mai di singoli, è il gruppo che deve rispondere. Giocherà chi ha più voglia di giocare e di aiutare la squadra, a prescindere dal cognome.
Le stagioni dopo grandi risultati per la Lazio sono sempre difficili. Perché?
Posso parlare solo della mia esperienza. Ad oggi la mia seconda stagione a Roma non può essere positiva. Ma per fortuna manca ancora tanto.
Se ne parla tanto…perdere un pezzo importante a Gennaio sarebbe importante?
Tutti sono importanti, nessuno indispensabile. Sceglierò chi gioca anche in base alla motivazione, ma al momento non riscontro situazioni particolari.
Perché è mancato lo spirito giusto? Si sente responsabile?
È ovvio che mi sento responsabile. Sono io che alleno, motivo e scelgo la squadra. In tante situazioni dovevamo portare a casa qualcosa che non abbiamo ottenuto. Nello sport l atteggiamento fa la differenza, e questo non possiamo più permettercelo.
Dopo 12 fare mai un gol nei primi 15′ del primo o del secondo tempo…
Sicuramente è un problema, ma per atteggiamento parlo anche di pressing, e siamo secondi solo alla Fiorentina.
Marchetti non rinnova, la preoccupa? Ha parlato con il ragazzo?
Per Marchetti l’aspetto contrattuale non mi importa, se vedo un giocatore motivato a me non importa nient altro.
Dopo il derby si è confrontato con Lotito?
I confronti sono continui, sia nei momenti positivi che negativi.
Domani Milinkovic che ruolo avrà?
Se sarà della partita potrà giocare ovunque, più avanti o più indietro.
Ha parlato di voglia di sacrificarsi, Keita?
Potrebbe essere lui, si. Ho tenuto tutti sulla corda, solo oggi pomeriggio comunicherò alla squadra le mie scelte. Non è importante chi giocherà, ma come e che atteggiamento avrà.
Candreva in nazionale risorge. Come se lo spiega?
Ho parlato chiaro in precedenza, non parlo del singolo giocatore. Il singolo si deve mettere a disposizione del gruppo. Candreva come tanti altri deve dare di più.
Il Palermo con il cambio di allenatore come se lo aspetta?
Penso che vista la nostra situazione ci siamo dovuti concentrare più su di noi che su altro. Conosciamo i giocatori del Palermo, che hanno qualità, ma noi siamo la Lazio e sappiamo cosa vogliamo dalla partita di domani.
Stefano Gaudino & Marco Lanari
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Djimsiti-Lazio, la risposta del ds biancoceleste Igli Tare
In casa Lazio prosegue la ricerca di un centrale per sostituire l’infortunato De Vrij. Ieri, agli innumerevoli nomi circolati in questi giorni, si è aggiunto quello di Berat Djimsiti, nazionale albanese ma originario della Svizzera di proprietà dello Zurigo. Già in passato accostato alla maglia biancoceleste, ha un contratto in scadenza il prossimo giugno. Interpellato da ‘Tv Klan’, il ds Igli Tare ha però seccamente smentito le voci di un interesse dei capitolini: “Sono solo rumors, non c’è nulla di vero“. Parole chiare: per rafforzarsi, la Lazio non guarda in Albania.
Ancelotti ricorda lo scudetto della Lazio nel 2000: “Dopo Perugia mi sentii male”
In una lunga intervista al Corriere dello Sport, Carlo Ancelotti ha rinvangato la sua esperienza sulla panchina della Juventus e quello scudetto perso a Perugia che consegnò alla Lazio il tricolore nel 2000: “Con la Juve non andarono bene i risultati. Nel calcio possono succedere tre cose: vincere, pareggiare, perdere. Nulla di peggio. Io non ho vinto. Anzi, a Perugia, ho perso. Fu una giornata assurda. Pioveva in un modo incredibile. C’era stata molta pressione nei giorni precedenti, un gol di Cannavaro annullato ingiustamente. Uno strano clima. Restammo allibiti nel vedere che la partita non veniva sospesa. Sembrava si dovesse giocare per forza. Io non ho mai visto una cosa simile. Un match sospeso per un’ora e un quarto con i giocatori nello spogliatoio, dove c’era una tensione, una fibrillazione fortissima. Io dopo quella sconfitta mi sentii malissimo anche perché era cominciata la litania sull’eterno secondo”.
Morganella: “Con Lazio e Juve saranno affari nostri”
Alla vigilia del match contro la Lazio, il terzino del Palermo Michel Morganella ha parlato ai microfoni de ‘Il Corriere dello Sport’. Queste le sue dichiarazioni: “Le prossime due partite contro Lazio e Juventus saranno affari nostri, contro due grandi che vogliono vincere. La sfida ai biancocelesti, nonostante fossimo senza i nazionali, l’abbiamo preparata nei minimi particolari, per dare il massimo è portare a casa punti. Rispetto all’anno scorso, abbiamo perso il nostro gioco, perché la squadra è stata rinnovata e non ha più Dybala. La cura? Prendere meno gol ed essere più cinici nelle occasioni che creiamo. Il mio recupero? Vado avanti un passo per volta, ma non per paura bensì per evitare nuovi guai. Ho annunciato il rientro in Coppa Italia perché voglio essere sicuro. Mi manca la prova decisiva, un tackle da…ignorante, fatto senza pensarci. Essere convocato con la Lazio o la Juve solo per respirare aria di partita non è la priorità: il desiderio di tornare è fortissimo, ma sarebbe assurdo avere fretta, meglio aspettare un’altra settimana ma evitare nuovi guai. Poi, se me la sento e il mister mi convoca, bene“.
Lazio-Palermo: precedenti e statistiche
Dopo la sosta per le Nazionali, torna in campo la serie A. Turno casalingo per la Lazio, che, reduce dal ko nel derby, terzo consecutivo e sesto stagionale, ospita all’Olimpico il Palermo dell’ex Ballardini, subentrato di fresco a Iachini. Ritorno al passato dunque per il tecnico ravvenate, ma anche per Stefano Pioli, che ritrova il club allenato per pochi mesi nell’estate 2011 e che lo esonerò dopo l’eliminazione dall’Europa League ad opera del Thun. L’allenatore parmense proverà dunque a prendersi la rivincita, approfittando di numeri decisamente favorevoli per la sua Lazio.
Che ha affrontato 62 volte i rosanero tra serie A e B, collezionando 25 vittorie, 18 pareggi e 19 sconfitte. 24 invece i precedenti disputati nella Capitale, con un bilancio di 16 vittorie biancocelesti, 3 siciliane e 5 pareggi, oltre a 70 gol segnati, di cui 52 capitolini e 18 ospiti. Da segnalare che, negli ultimi 8 incroci in campionato, Biglia e soci hanno perso una sola volta, avendo la meglio in 5 occasioni. 5 come anche le volte in cui i rosanero non sono riusciti a bucare la rete avversaria.
3 invece le sfide dirette tra Pioli e Ballardini, che finora si sono sempre divisi la posta in palio. Il parmense ha incrociato 12 volte il Palermo, uscendo vincitore 5 volte e perdente 3, mentre in 4 occasioni ha portato a casa un pareggio. 8 invece le sfide del ravvennate alla Lazio, con un bilancio di 3 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte, curiosamente tutte all’Olimpico. L’ultimo successo risale al 2013, 3-2 con il Chievo grazie alla rete decisiva di Marco Rigoni. L’ultima affermazione biancoceleste è invece del maggio 2014, ultima di campionato con gol partita di Biglia. In quella stagione ci fu un avvicendamento tra i due allenatori, con gli emiliani che alla fine retrocessero in B.
Tra gli uomini gol, massima attenzione a Djordjevic, Candreva e Matri, che hanno segnato 3 reti ai siciliani in carriera. Tre come i giocatori che hanno punito 2 volte i rosanero in carriera: Parolo, Mauri e Klose. 1 gol invece per Konko, mentre contro i siciliani Basta e Keita hanno fatto il loro esordio, rispettivamente in serie A (con la maglia del Lecce) e con la Primavera di Bollini. In casa rosanero, invece, occhio a Gilardino, che ha segnato ai biancocelesti 7 in 25 sfide dirette, e a Maresca, autore di 2 sigilli.
Platini presenta ricorso al TAS contro la sospensione
Come annunciato mercoledì scorso dopo che gli era stato rigettato il ricorso da parte della Commissione d’Appello della Fifa, Michel Platini ha avanzato ricorso presso il Tribunale arbitrale dello Sport, il Tas, per contestare la sospensione di 90 giorni inflittagli l’8 ottobre scorso dalla Commissione Etica della Fifa. Il presidente dell’Uefa, attualmente sospeso dalla carica e da qualsiasi attività connessa al calcio fino al 5 gennaio, non può portare avanti la sua campagna per sostituire Joseph Blatter alla guida della Fifa. A minare la candidatura del dirigente francese verso il Congresso di Zurigo del prossimo 26 febbraio la vicenda degli 1,8 milioni di euro ricevuti da Platini nel 2011 dalla Fifa per il lavoro svolto in qualità di consigliere nel 2002.
Fonte: AdnKronos
Ecco il meteo del weekend
NEWS – Stiamo quasi a fine Novembre, e la domenica che verrà sarà la penultima del mese. Come già previsto da diversi giorni, il comune di Roma ha ufficializzato l’allerta meteo per le prossime ore, con un forte calo delle temperature, tanta pioggia e vento. Eccoli i primi segnali dell’Inverno. Dalle prime ore di domani mattina e per le successive 24-36 ore, sono previsti sul Lazio venti forti, con rinforzi fino a burrasca, dai quadranti occidentali. Si prevedono altresì precipitazioni anche a carattere di rovescio o temporale. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento. Manca poco più di un mese e il clima natalizio inizia a farsi sentire. In tutti i sensi.
EUROPEI – La Romania tenta Radu
La Romania di Anghel Iordănescu si è qualificata senza troppe difficoltà a Euro2016 e lo staff tecnico della squadra nazionale ha già iniziato la ricerca dei 23 giocatori da portare per affrontare nel migliore dei modi tale torneo, avrà bisogno di tutta l’esperienza possibile per portare lontano la Nazionale rumena in tale competizione e tra i giocatori che il commissario tecnico sta chiedendo aiuto non poteva mancare Stefan Radu.
In una recente intervista ad un canale televisivo rumeno, Daniel Isaila, uno dei suoi principali collaboratori di Iordănescu, ha infatti dichiarato che per affrontare nel migliore dei modi il campionato europeo dell’anno prossimo servirà l’aiuto dei migliori giocatori a disposizione. E’ comprensibile quindi che l’apporto di veterani come Mutu, Marica, Daniel Niculae e Stefan Radu può essere una risorsa importantissima per la Nazionale rumena. Ma al tempo stesso Isaila precisa che è fondamentale che ogni giocatore dimostri di essere in condizione quando sarà chiamato in causa.
Un importante attestato di stima nei confronti del terzino biancoceleste che però fino ad ora ha sempre risposto negativamente a ogni richiesta di tornare a giocare per la sua Nazionale. Isaila spera che la tentazione di giocare da protagonista possa far vacillare il giocatore della Lazio e portarlo a un clamoroso ripensamento. Magari le dimissioni di Pițurcă (l’ex C.T. della nazionale rumena con cui Radu ha avuto forti contrasti) e il conseguente ingresso (per la 3° volta) di Iordănescu potrebbe essere un incentivo in più per convincere definitivamente il giocatore biancoceleste.
Il futuro di Biglia? Lo svela il suo agente…
Biglia e la Lazio un amore in bilico. L’argentino già questa estate ha rischiato di lasciare il club biancoceleste. Le ambizioni e la sua voglia di confrontarsi a livelli più alti stanno mettendo a serio rischio la sua permaneza con la Lazio. Nonostante la fascia di capitano, soffiata a Candreva, il futuro dell’argentino non è ancora chiaro. A fare quadrato ci pensa il suo agente intervistato da TMW:“Stiamo lavorando. Nei prossimi giorni incontrerò la Lazio per discuterne personalmente. Ci sono tante questioni da affrontare. In questo momento posso dire comunque che il rinnovo di Lucas non è una cosa certa”. Biglia ad oggi è un giocatore della Lazio – continua Montepaone – è concentrato e motivato in vista della ripresa del campionato. Sente dentro di sé i colori biancocelesti, ma nessuno può ignorare la sua crescita a livello internazionale”. Il futuro del capitano resta quindi in bilico: “Su Biglia ci sono molte squadre e stiamo valutando ogni offerta. Potrebbe rimanere alla Lazio, ma anche lasciare il club“. Anche a Gennaio? Il procuratore è stato chiaro: “Se arrivasse la giusta offerta potrebbe partire anche a gennaio. Tra le squadre interessate c’è anche l’Inter, ma è una delle tante…”
La “Marsigliese” suonata negli stadi. Il comunicato della Lega Serie A
Come accaduto duranete la partita della nazionale italiana, la Lega Serie A ha deciso di far suonare la “Marsigliese” prima dell’inizio di ogni gara di campionato. Di seguito il comunicato della Lega:
“La Lega Serie A, interpretando il sentimento di partecipazione di tutte le Società, informa che, in occasione del prossimo turno di Campionato, in programma sabato 21 e domenica 22 novembre, per commemorare le vittime dei tragici attentati terroristici che venerdì scorso hanno colpito la città di Parigi ed esprimere solidarietà al popolo francese, sarà suonata in ogni stadio la “Marsigliese” al momento dell’allineamento in campo delle squadre, con l’esposizione della bandiera nazionale transalpina“.
Lazio-Palermo: Comunicazione ufficiale S.S. Lazio
“Si invitano i tifosi della SS Lazio che si recheranno domenica allo Stadio Olimpico di Roma per la gara Lazio-Palermo ad accedere all’interno dell’impianto con congruo anticipo rispetto al calcio d’inizio al fine di evitare affollamenti ai tornelli di ingresso e facilitare i controlli di sicurezza.”
Questo il testo del comunicato ufficiale apparso sul sito della società; dopo i gravissimi fatti di Parigi della scorsa settimana, ed il conseguente clima di tensione e terrore che ne è derivato, verranno aumentate ed intensificate le misure di controllo e sicurezza per l’accesso allo stadio.
Papadopulo: “Lazio sei ad un bivio, la forza è nel gruppo”
L’ex tecnico biancoceleste, nonchè ex allenatore del Palermo, Giuseppe Papadopulo, è intervenuto sulle frequenze di Radio Incontro Olympia per analizzare il delicato momento dei ragazzi di Stefano Pioli a soli due giorni dalla sfida dell’Olimpico con i rosanero del nuovo tecnico Ballardini. Papadopulo considera questa sfida come un crocevia della stagione: “La partita di domenica può rappresentare il bivio della stagione per le due squadre. La compagine biancoceleste deve imboccare la strada giusta, troppi alti e bassi in questo campionato per gli uomini di Pioli”. Un Pioli che deve poter contare sulla forza del gruppo: “Devono ragionare tutti insieme con il Noi e non con l’Io. Credo che si siano sentiti appagati dai risultati brillanti ottenuti nello scorso anno, il terzo posto è stato quasi uno scudetto vinto. Qualcuno può aver avuto la pancia piena per questo, Pioli deve avere l’obbligo oltre alla bravura di capire chi è per metterlo in panchina impiegando chi ha più fame, deve contare sulla forza del gruppo“. In conclusione una battuta sul Palermo, fresco di cambio di allenatore dopo l’esonero, l’ennesimo della gestione Zamparini, di Mister Iachini: “I rosanero sono sfavoriti dal cambio in panchina. Non per sfiducia verso Ballardini, ma per la convinzione che aveva il gruppo rosanero nel seguire Iachini. Sarà difficile ritrovare la stessa unità di intenti fra allenatore e giocatori”. E proprio sul vulcanico presidente rosanero: “In Sicilia ho avuto Zamparini come presidente, ricordo che ascoltava troppe campane anche se alla fine decideva sempre e solo lui…”.