Si è concluso un altro weekend per i laziali in prestito. In serie B, il Crotone di Tounkara stende 3-0 la Ternana, ma il nome dell’ex Barça non è presente tra i convocati di mister Juric. Appuntamento dunque a tra sette giorni, con la speranza che, per il volo, i pitagorici (al punto numero 7 nelle ultime tre apparizioni) possano affidarsi anche alle sue ali. Ritorno da titolare tra i pali per Strakosha, protagonista incolpevole del 2-2 tra la sua Salernitana e il Latina. Match che vede invece la presenza solo in panchina dell’altro baby aquilotto Pollace. Panchina anche per Filippini, nel match tra Pro Vercelli e Como: mister Foscarini lo sostituisce con Scaglia, ma il primo scorcio di stagione dell’ex Bari, con una serie di presenze dal 1′. Nuova esclusione con il Lanciano per Rozzi, il cui nome, dopo la panchina della settimana scorsa, non rientra nemmeno tra i convocati di mister D’Aversa per la gara, terminata 1-1, contro la Virtus Entella. Gara che vede invece la presenza, per 40 minuti, di Crecco, subentrato al 50′ all’autore del momentaneo vantaggio abruzzese Di Cecco. Ai box con il Latina Minala, ancora alla ricerca della migliore condizione e nuovamente fuori dalla lista dei convocati di mister Somma per il match con la Salernitana: nonostante l’ottimismo del suo entourage, per l’ex Bari l’addio a gennaio sembra dunque ormai certo. Passiamo alla Lega Pro, dove l’Ancona di Lombardi sbanca Pistoia di misura e si mantiene da sola al terzo posto: partenza da titolare e 75 minuti in campo per l’ex Trapani, che può ora cullare seriamente il sogno serie B. E andiamo ora all’estero: si gioca la Ligue 1, nonostante il pericolo attentati, e il Troyes di Perea ospita il Lille, ma il colombiano resta a guardare dalla panchina. Ultima giornata invece in Primera División messicana, con l’Atlas di Gonzalez che chiude quindicesimo a quota 17 punti: chiusura ben peggiore per l’uruguaiano, fermo per uno strappo al tendine posteriore del ginocchio, ma che ora avrà tutto il tempo per recuperare e tornare in forma. Nell’Alka Superligaen danese, nuova panchina con l’Aarhus per Elez: scelta non felice quella di mister Wieghorst, vista l’autorete del sostituto del croato, Jonsson, che poteva costare cara agli scandinavi, non fosse stato per il pari agguantato successivamente. Parte infine per l’ennesima volta da titolare Vinicius: il suo Zurigo batte 5-3 il Lugano nella gara della Super League svizzera e il numero 28 sforna una prestazione da applausi.
TEMPI BELLI – Sopra la panca c’è chi ci campa, sotto la panca c’è chi ci crepa
Non era “High School Musical“, era Lazio-Palermo. Capita di non poter vedere una partita, né dal vivo né in televisione, per i più svariati motivi. Lavoro, ricorrenze, cerimonie, viaggi, influenza, anche i tifosi più incalliti a volte sono alle prese con imprevisti di ogni tipo. Una volta c’era solo la voce gracchiante della radio e di “Tutto il Calcio Minuto per Minuto” (ah, quant’era meglio…), oggi internet e smartphone la fanno da padroni. Nella ricerca costante di un aggiornamento (fattasi spasmodica dopo il gol di Goldaniga) arrivano però notizie strane. “Murelli ha sbroccato a Candreva, Cataldi e Mauricio in panchina” è il flash che rimbalza sui social network, poi “no, solo a Cataldi e Candreva”, poi “no, Pioli ha detto solo a Cataldi.” “L’ha detto Petrucci su Sky“, “l’ha detto Mediaset“ e poi ancora “a fine primo tempo Biglia avrebbe detto…” fino alle parole finali di Candreva che spiega: “Chiedete a Pioli come dovremmo fare per uscire dalla crisi”, un po’ con quel tono di quando mamma non ti faceva fare una cosa, papà ti chiedeva perché non la stavi facendo e tu piccato rispondevi: “Dillo a mamma perché no“. Avevamo quattro anni, ce lo ricordiamo, certe cose si fanno a quell’età.
In questo bailamme di citazioni, a chi era lontano col corpo ma non con la mente dall’Olimpico veniva sommessamente da dire: “Ma che c**** stanno a fa’, questi?“. Anche perché nel frattempo, grazie a eurosport.tk o altri siti lontani migliaia di chilometri da Formello, il tifoso laziale lontano ed esule veniva anche a sapere che Candreva aveva pareggiato su rigore. Alla fine qualcosa si è salvato, alla fine non è stato poi tutto sbagliato? I laziali non sono Sally e non sono nemmeno “silly“, per dirla all’inglese. Un po’ sciocchini sembrano al momento i giocatori perché un certo parlottare in panchina era stato avvertito anche dopo Lazio-Milan, sempre Candreva (stavolta il compagno di discorsi da bar era Radu), sempre un momento difficile in campo.
La differenza fondamentale è quella fra chi sopra la panca ci campa e chi sotto la panca ci crepa. Il primo, Pioli, sta cercando di far quadrare un equilibrio sempre più precario. Le attenuanti al mister non mancherebbero né in sede di mercato né in merito all’impegno in campo soprattutto di alcuni suoi senatori. Ma noi vogliamo concentrarci su un aspetto: vedere il tecnico che l’anno scorso aveva riportato una gioia che fra il popolo laziale mancava dal 26 maggio solo e abbandonato fa male. Gli altri allenatori possono sempre fare affidamento sullo scudo della società, anche pubblicamente, nei momenti più difficili. Questo al netto delle responsabilità che comunque spettano a un timoniere, nessuno lo nega, nelle fasi più complicate di una stagione. Senza questo scudo, le voci velenose che sotto la panca strisciano rischiano di distruggere una creatura bellissima. Starci inchiodato a quella panca può far male, ma fa ancor più male perdere l’unità di intenti, la voglia di sacrificarsi per quel compagno di squadra che conta avere al proprio fianco in campo, non in panchina. Così come forse chiacchiere da bar sono le vicende relative a fascia di capitano, offerte di mercato, contratti non rinnovati e chi più ne ha più ne metta. In attesa però di ritrovare la Lazio, quella vera e non quella parlata, una certezza: se alle chiacchiere si risponde con le chiacchiere, allora non si finisce più. Ieri poi la Lazio ha pareggiato, ma sembra davvero non interessare a nessuno.
Fabio Belli
Campionato, il punto sulla 13^ giornata
In Serie A nell’ultimo turno di campionato, quella della paura-attentati e nel segno della vicinanza alla Francia e del ricordo delle vittime degli attentati di Parigi, vince l’Inter capolista rifilando un sonoro poker al malcapitato Frosinone, al debutto assoluto al Meazza di Milano. I marcatori del posticipo sono: Biabiany al 29′, Icardi al 53′, Murillo 87′ e Brozovic nell’extra time. Le inseguitrici Fiorentina e Roma frenano entrambe rispettivamente per 2-2 nel derby toscano con l’Empoli e sul campo del Bologna, a beneficio del Napoli corsaro a Verona per 2-0 (reti di Insigne e Higuain nella ripresa), che grazie ai tre punti conquistati al Bentegodi si attestano a quota 28 punti, in seconda posizione a due lunghezze dall’Inter. La 13^ giornata si è aperta appunto con il pari sotto la pioggia, e fra le polemiche di Garcia, e con il big-match di Torino fra Juventus e Milan, vinto dai bianconeri di misura grazie alla rete di Dybala. Sia Roma che JUventus in questa settimana sono attese dai difficili impegni in Champions League contro il Barcellona, che ha travolto a domicilio il Real Madrid nel super clasico della Liga, e il Manchester City.
PARI LAZIO – Fra gli incontri delle 15 spicca il pari interno della Lazio contro il Palermo dell’ex Ballardini. I biancocelesti non riescono ad uscire dalla crisi e raccolgono un amaro pareggio su rigore di Candreva dopo che i rosanero hanno sfiorato più e più volte il colpo del ko. In contemporanea alla gara della Lazio da sottolineare la vittoria in trasferta sul difficile campo di Bergamo del Torino di Ventura (Bovo al 52′), la sconfitta alla prima di Vincenzo Montella alla guida della Sampdoria sul campo di Udine (1-0 decide Badu al 34′), la vittoria esterna del Chievo per 2 reti a una contro il Carpi (marcatori: Inglese, Meggiorini nel primo tempo e autorete di Gamberini al 61′). Infine la vittoria in casa per 2-1 del Genoa sul Sassuolo (succede tutto nell’extra time: Acerbi al 93′ pareggia la rete di Rincon al 51′ ma la 95′ Pavoletti sigla la rete che regala i tre punti alla squadra di casa). In coda dunque Carpi e Verona ancora ultime a 6 punti e Frosinone leggermente staccato a quota 11. Leggermente più tranquillo il Bologna a 13.
Marco Savo
RASSEGNA STAMPA – Pioli: «Candreva fuori? Non c’entra il mercato»
Pioli non può vedere il bicchiere mezzo pieno. Dopo tre sconfitte consecutive, l’ultima nel derby, il pareggio in casa con il Palermo è troppo poco per sorridere: «Volevamo interrompere la striscia negativa – dice il tecnico della Lazio a Mediaset Premium – ma ci tenevamo a vincere e quindi il pareggio non è un risultato che ci soddisfa. I giocatori erano motivati, hanno reagito contro una squadra che si è chiusa bene e ci ha fatto gol nella prima occasione. Abbiamo reagito con carattere ma non con tanta lucidità. È normale che ci sia un po’ di nervosismo ma lo spogliatoio lo sento ancora in mano: la poca serenità non ci ha permesso di avere la meglio su una squadra che si è chiusa bene».
CANDREVA FUORI DAI TITOLARI – Fa discutere la scelta di tenere Candreva fuori dai titolari: «Il mercato non c’entra niente, soprattutto in una partita così delicata non ci penso: ho esterni importanti e devo scegliere. Gli errori difensivi? È evidente che ci siano dei problemi di concentrazione, anche se poi abbiamo preso tanti gol in tre partite, mentre nelle altre ne abbiamo preso meno di uno a partita. È un momento particolare: ci sta di mettere in campo tutto quello che abbiamo, purtroppo a volte questo ci fa perdere le distanze. L’assenza di Vrij? Si sente, è un giocatore importante e la società interverrà a gennaio. Ma a gennaio mancano ancora tante partite e dobbiamo concentrarci sul lavoro. Dobbiamo ritrovare fiducia e convinzione e questo avverrà solo attraverso il lavoro e i risultati: dal punto di vista fisico stiamo bene, il problema è mentale ma abbiamo i valori per risollevarci».
RABBIA CANDREVA – Si è sbloccato trovando il primo gol in questo campionato dopo 13 giornate, ma Candreva non ha voglia di esultare: «Per come si era messa la partita e per come abbiamo giocato, è un punto guadagnato – dice l’esterno della Lazio – dobbiamo lavorare per uscire da questa situazione. Può essere un problema di motivazioni? Può darsi di sì, può darsi di no, però noi siamo professionisti, le motivazioni le dobbiamo cercare dentro noi stessi». Sulle critiche e le polemiche per la fascia da capitano non risponde: «Io penso a lavorare e basta, il mio lavoro è quello di lavorare e prepararmi al meglio per giocare alla domenica».
Fonte : Il Corriere dello Sport
RASSEGNA STAMPA – Pioli: ”Manca serenità ma abbiamo i valori per tirarci fuori”
I fischi fanno male. I fischi – dopo il pari con il Palermo – non finiscono mai in questo lungo tunnel della Lazio. Candreva non si tira indietro: “Siamo professionisti, non è il nostro miglior momento e anche oggi, per come si era messa e per come stavamo giocando alla fine il pareggio è un punto guadagnato”. Cosa succede? “Non lo so. Noi lavoriamo ma se si tratta di un blocco manuale o di qualcos’altro dovete chiederlo al mister. Noi da professionisti quali siamo abbiamo il dovere di trovare le motivazioni dentro di noi”.
Stefano Pioli non può che confermare le parole del Nazionale: “L’amarezza fa parte del momento, dobbiamo avere pazienza, lavorare e aspettare”. Aspettare che passi la tormenta: “Intanto abbiamo interrotto le sconfitte di fila – dice – e nell’atteggiamento ho visto la voglia di tutti di reagire. E’ un momento delicato, manca serenità, forse, ma non mi sento neppure oggi di addossare la colpa a qualcuno. Ho visto una squadra macchinosa, un gioco non bello, ma ho visto anche la voglia di tutti, la volontà non fa difetto. Non siamo lucidi, ma in queste situazioni è normale. Siamo riusciti a riprendere una partita che si era messa male, contro un avversario messo bene in campo. Voglio dire: non credo proprio che quello che manca siano le motivazioni”.
Il problema è in difesa: “Anche questo è vero ma va detto qualcosa: se dicessi che non esiste un problema De Vrij sarei bugiardo. Però è vero anche che se togliete le tre sconfitte con Napoli, Chievo e Milan dove abbiamo preso 12 gol, la media di gol subiti non è così drammatica. Ripeto: oggi non abbiamo brillato ma ho visto buone risposte. Abbiamo i valori per tirarci fuori”.
Fonte : La Repubbblica
RASSEGNA STAMPA – Lazio, primo pareggio all’Olimpico
Metempsicosi, reincarnazione. La Lazio che scende in campo all’Olimpico contro il Palermo si reincarna, se possibile, in una squadra ancor più brutta di quella vista nel derby. Svuotata di idee e gioco, ma soprattutto di voglia e intensità. Goldaniga ammutolisce i biancocelesti, il gol dell’1-1 su rigore firmato da Candreva non basta a scacciare la crisi. L’ottavo posto allontana gli uomini di Pioli addirittura dalla zona Europa League. Psicosi invece tra i tifosi, appena 10mila sugli spalti dopo gli attentati di Parigi, con qualche apprensione per un presunto allarme bomba quando uno zainetto da bambina resta incustodito in Tribuna Monte Mario: la paura purtroppo è evidente, i controlli al prefiltraggio notevoli, la zona intorno allo stadio completamente blindata. I fischi per i biancocelesti comunque non mancano, inevitabili quando i rosanero dell’ex Ballardini centrano il vantaggio: Goldaniga approfitta del tiro sbilenco di Laazar, intercetta il pallone e scarica di destro in gol.
La Lazio farfuglia appena qualcosa in avanti, ma è davvero poca cosa tanto che Candreva e Cataldi borbottano in panchina la mancanza di gioco, il vice Murelli li redarguisce a muso duro. Non si risorge dalle proprie ceneri, perché Hoedt la spinge in rete dopo un batti e ribatti ma l’arbitro aveva già fischiato un fallo in area di Djordjevic su Goldaniga. Così il secondo tempo sembra la triste fotocopia del primo, con l’unica differenza che Pioli prova a invertire la rotta con Candreva – il grande escluso a sostituire Felipe Anderson – e Matri per l’evanescente attaccante serbo. Comunque le marcature su Biglia annientano sul nascere il gioco della Lazio, Parolo è trasparente e gli unici sprazzi arrivano da Keita e Milinkovic-Savic. Marchetti fa il suo tanto da sventare il raddoppio del Palermo sul tiro dalla distanza di Chochev, colpevoli i biancocelesti di aprire oltremodo gli spazi. Poi l’episodio che stravolge la partita, Hiljemark atterra Lulic in area e Celi non ha dubbi sul calcio di rigore. Sul dischetto va Candreva, l’uomo più chiacchierato e criticato del momento, il suo tiro potente annienta Sorrentino per l’insperato pareggio della Lazio. La fenice sorride appena, almeno è qualcosa, e ritrova un po’ di fiducia. Non è che serva a molto, perché Marchetti salva ancora una volta i suoi sul tentativo di Rigoni, Ballardini si dispera in panchina per la sfortuna. Nel finale c’è spazio per un gol divorato da Kishna, tutto solo spedisce lontano dallo specchio della porta, e per un presunto fallo di mano di Laazar in area di rigore. Ultimi rammarichi di un amaro pareggio.
Fonte : Il Tempo
RASSEGNA STAMPA – La Lazio è sparita
Tutto sbagliato. All’Olimpico esce un pareggio sbiadito più per merito di Marchetti che tiene in vita una Lazio sconclusionata e ormai attorcigliata su se stessa. Fa un figurone il nuovo Palermo di Ballardini, calcio semplice, niente di trascendentale. Va in vantaggio con una rete occasionale di Goldaniga su cui costruisce una dignitosa difesa e qualche pungente contropiede.
La Lazio è solo nel rigore trasformato da Candreva e nelle parate del suo portiere che conserva il primo pari stagionale. Il resto è noia, anzi peggio, solo tanta confusione. Una squadra allo sbando che non riesce a fare quanto viene preparato durante la settimana, un tecnico in difficoltà con il suo secondo che litiga in panchina con alcuni giocatori. Partita bruttissima, pomeriggio da dimenticare, freddo pungente, poca gente, curva Nord in sciopero, stadio blindato. Può bastare? Per i presenti, che alla fine hanno fischiato pesantemente la squadra, è stato davvero troppo, uno spettacolo indecoroso di un gruppo dilaniato da beghe interne. Ormai la crisi è nera, nerissima, per certi versi irreversibile perché non bastano le riunioni a Formello per mettere insieme i cocci di situazioni ormai incancrenite (la fascia di capitano ha distrutto in un colpo solo Biglia e Candreva, applausi a chi ha deciso, ndr). Difficile mettere mano ora per correre ai ripari e ripartire, ci sarebbe bisogno di una scossa ma difficilmente sarà l’allenatore a pagare come sempre accade nel calcio. Si va avanti così, nell’anonimato di un ottavo posto, con sfide molto complicate all’orizzonte e un calendario che potrebbe fare precipitare la Lazio alla fine del girone d’andata nella parte destra della classifica.
Tant’è, meglio pensare al Dnipro e alla qualificazione ai sedicicesimi di Europa League (giovedì alle 19 all’Olimpico) perché almeno in quella competizione la banda di Pioli ha avuto un buon rendimento. In campionato, invece, galleggia male inseguendo l’utopia di un gioco che non c’è più. Un pareggio in quattro partite, di cui tre nello stadio amico (si fa per dire visto la contestazione strisciante verso società e giocatori) sono il modesto bilancio che dovrebbe far riflettere Pioli. È il momento di mollare un progetto di squadra europea d’attacco, meglio pensare al sodo e fare qualche punto in più.
Anche ieri per Ballardini, che pure non è un genio, è stato facile chiudere gli spazi con la solita marcatura asfissiante su Biglia. Stavolta è toccato a Vazquez sacrificarsi per settanta minuti rinunciando alle sue veroniche e alla sue giocate felpate per portare a casa il risultato. Era già accaduto con Iago Falque nel derby, i tecnici avversari hanno studiato la squadra di Pioli e anestetizzano ogni volta la fonte più qualificata del gioco biancoceleste. Troppo facile, Pioli non ha previsto un piano B e così la sua Lazio va in difficoltà anche per una preparazione atletica che almeno per il momento non ha dato i suoi frutti. La squadra corre meno dell’anno scorso e soprattutto senza riuscire più a interpretare il vecchio spartito. Qui finiscono gli errori di Pioli e del suo staff e cominciano quelli dei giocatori che, se vogliamo quantificare, sono assolutamente superiori a quelli dell’allenatore che ieri festeggiava 200 panchine in A.
Ci sono elementi ormai con la testa altrove, la prova di ieri di Biglia è stata per certi versi irritante dopo aver incantato con il suo club, l’Argentina naturalmente. Non solo lui, anche altri non riescono a confermare quanto di buono fanno con le loro nazionali e ci riferiamo a Felipe Anderson, Parolo, Candreva e Milinkovic. Ma c’è un tale caos che è difficile trovare un solo colpevole all’interno del gruppo.
Infine, la società, Lotito e Tare, con un mercato che finora non ha dato i suoi frutti e con la grave responsabilità di non aver capito che gli stenti estivi erano un campanello d’allarme. E poi aver tenuto a forza qualche giocatore non è altro che «tafazismo» allo stato puro. Ora c’è gennaio all’orizzonte per provare a rimediare agli errori commessi perché chi non vuole restare alla Lazio, farebbe bene ad andarsene. In fretta.
Fonte : Il Tempo
RASSEGNA STAMPA – La Lazio non va oltre l’1-1 con il Palermo
L’unica notizia buona di giornata è che la Lazio non ha perso. Ma il pareggio per 1-1 contro il Palermo non può certo far sorridere i biancocelesti. L’aria è tesa e in campo si sente, non solo perché gli uomini di Pioli non riescono a produrre gioco, ma anche perché in panchina va in scena un battibecco molto acceso tra Candreva, Cataldi e Muricio contro il vice di Pioli, Murelli. I giocatori criticavano il poco gioco espresso dai compagni. Un litigio che per poco non sfocia in una rissa. Murelli prontamente allontanato da Manzini e Konko.
Pioli aveva chiesto un cambio di marcia, avrebbe voluto vedere carattere e invece ha assistito ad una prova opaca dei suoi che hanno fatto il minimo sindacale. Migliore in campo Marchetti che tiene a galla i compagni con almeno tre interventi eccezionali. La rivoluzione voluta dal mister non ha sortito gli effetti desiderati visto che Hoedt è sembrato a dir poco spaesato in una difesa da mani nei capelli, Keita ci ha provato ma senza mai pungere come sa così come Milinkovic.
Delude Felipe Anderson che nel burro del Palermo non riesce quasi mai a trovare le sue giocate. Il brasiliano si accende raramente, per il resto della gara ciondola sulla fascia di competenza. Male anche Djordjevic che più che un attaccante della Lazio sembra un difensore aggiunto per il Palermo.
A salvare i biancocelesti ci pensa Candreva che appena entrato si trova a realizzare un rigore guadagnato da Lulic. Dal battibecco al gol. Peccato che la partita del bell’Antonio finisca lì. Pioli si passa la mano sul volto, la situazione è molto più complicata di come sembra. I tifosi lo hanno capito e fischiano i biancocelesti all’uscita dal campo.
Fonte : Il Messaggero
EURORIVALI – Gioisce solo il Rosenborg. Male Dnipro e Saint-Etienne
Dopo la sosta per le nazionali è di nuovo tempo di tornare in campo, anche se con qualche timore in più vista la costante minaccia di nuovi attentati in Europa (vedi la decisione di annullare le partite in Belgio). Oltre alla Lazio anche le sue eurorivali si apprestano a scendere in campo nelle rispettive competizioni nazionali:
DNIPRO – La squadra ucraina (prossima eurorivale della Lazio giovedì 26 novembre, clicca qui per sapere dove vederla) viene bloccata sullo 0-0 sul campo del Chornomorets Odessa (squadra che occupa il penultimo posto nel campionato ucraino), a testimonianza del fatto che i ragazzi di Myron Markevych non stanno vivendo un buon momento di forma. Un’ottima notizia per mister Pioli che avrà l’occasione giovedì sera di chiudere definitivamente il discorso qualificazione ed eliminare così le ultime possibilità di passaggio del turno per i vice-campioni dell’Europa League.
ROSENBORG – Dopo aver vinto brillantemente il campionato norvegese, gli uomini di Ingebrigtsen possono esultare ancora grazie alla vittoria della coppa nazionale. I norvegesi infatti hanno sconfitto 2 2 a 0 il Sarpsborg realizzando così un bellissimo double di trofei. Ora cihudere in positivo l’Europa League.
SAINT-ETIENNE – La squadra di Galtier cade in casa contro il Marsiglia per 2 a 0 rimanendo così al settimo posto in classifica. I biancoverdi speravano di cancellare la sconfitta nel derby contro il Lione e rilanciare le sue ambizioni in campionato ma anche per loro è stata una domenica negativa.
CONFERENZA- Pioli: “Con il lavoro usciremo da questo momento. Ho ancora in mano lo spogliatoio”
E’ un Pioli palesemente deluso ed arrabbiato quello che entra in sala stampa dopo il match con il Palermo. Aveva chiesto una reazione ed il risultato ai suoi, niente di tutto ciò è arrivato. Questa la conferenza del mister Pioli.
Dopo il gol del Palermo è mancata una reazione. Perché?
“Non abbiamo giocato male a mio avviso, specialmente dopo essere passati in svantaggio. Quando penso alle partite della mia Lazio mi aspetto sempre di vincere, ora non è così. Serviva più lucidità e precisone, ma per quanto riguarda la reazione non posso chiedere di più”.
Chi è il rigorista?
“Candreva, se lui non c’è lo tira Biglia”.
Abbiamo saputo di un battibecco tra alcuni componenti della panchina. Può dirci di più?
“Ho avuto un confronto con Cataldi. È un momento delicato per noi, sinceramente preferisco avere gente nervosa che piatta”.
Cosa c’è che non va in questa Lazio dell’ultimo periodo? I giocatori la seguono?
“Troppo facile dire in un momento così che i giocatori non seguono i dettami tattici dell’allenatore. I risultati non arrivano e manca serenità per questo. Oggi potevamo perdere ma potevamo anche vincere. Solo con il lavoro si superano certi momenti”.
Ha ancora in mano lo spogliatoio?
“Assolutamente si”.
Parolo: “Dobbiamo pensare di gruppo, le partite non si vincono da soli…”
Il centrocampista biancoceleste Marco Parolo è intervenuto ai microfoni di LazioStyleChannel al termine della partita pareggiata contro il Palermo. La sua lucida analisi parte dalla partita odierna: “Non siamo stati bravi a sfruttare le nostre occasioni, il Palermo ha fatto un’ottima partita ed è stato bravo Federico (Marchetti ndr) ad evitare il loro raddoppio. Comunque alla fine abbiamo avuto le occasioni per vincere e magari si sarebbe parlato di una Lazio vincente in rimonta. Dobbiamo analizzare la partita nella sua interezza e riuscire ad essere critici ed onesti. La squadra deve pensare a lavorare e mettersi a disposizione del mister, dei compagni e della società. Solo aiutandoci l’uno con l’altro possiamo uscire da questo momento difficile”. Forse la squadra subisce il momento negativo e c’è un problema di atteggiamento: “Quando si viene da tre sconfitte non si è brillanti e lucidi e non si riesce a sfoderare una grande prestazione. In questi momenti bisogna essere bravi a vincere anche in maniera immeritata, vincendo si riesce a lavorare con più fiducia durante gli allenamenti. Abbiamo comunque fatto un punto, da questo dobbiamo ripartire e lavorare in settimana. Se pensiamo che ognuno possa risolvere le partite da solo non si va da nessuna parte, dobbiamo pensare di gruppo“. Chiosa finale sull’inedito centrocampo schierato oggi, con Milinkovic come mezzala accanto a lui e Biglia: “Sergej ha giocato un’ottima partita, si mette sempre a disposizione del compagno e sfrutta bene la sua grande fisicità. Tatticamente può solo crescere, è molto giovane e ha tanta voglia di lavorare. Questa soluzione a centrocampo può darci grandi vantaggi in futuro. Lo spirito che abbiamo messo oggi in campo era basato sull’aggressività, ma ovviamente non siamo sempre riusciti ad essere aggressivi al punto giusto”.
CONFERENZA- Ballardini:”Rammarico? No, sono soddisfatto del risultato e della prestazione”
Breve e concisa la conferenza stampa di Ballardini all’esordio con il Palermo: “Non conta di più questo pareggio per me perchè contro la Lazio. Ne sono soddisfatto in quanto arrivato su un campo difficile e contro una grande squadra. Ci sta stretto? Forse, ma contro le grandi squadre vinci solo se sei perfetto, e noi non lo siamo stati. Sono però contento di questo esordio, ho a disposizione un gruppo serio e valido. Rammaricato? No, ripeto, contro la Lazio si vince solo se sei perfetto, e noi dobbiamo migliorare.”
Pioli: “Dobbiamo stringere i denti e riportare i risultati positivi”
Queste le parole rilasciate da mister Pioli ai microfoni Mediaset premium dopo il pareggio interno contro i rosanero:
“La situazione non è delle migliori, volevamo interrompere la striscia negativa e in parte ci siamo riusciti, ma volevamo anche la vittoria e il pareggio non ci soddisfa. I giocatori erano motivati, hanno reagito, siamo andati in difficoltà con una squadra che si chiudeva bene. Purtroppo è un momento delicato, ci vuole la bravura di andare in vantaggio, ma comunque abbiamo reagito con carattere ma anche con poca lucidità“. Gli viene chiesto se sente ancora con lui lo spogliatoio visto il clima teso che si respira: “Certo che sento lo spogliatoio, è normale che ci sia nervosismo non siamo soddisfatti di risultati e classifica, ma ripeto la squadra ha messo determinazione, purtroppo non siamo stati lucidi contro un avversario così difficile da superare“. Il mister ha spiegato come l’esclusione di Candreva era scelta tecnica e non rumors di mercato: “Non posso pensare al mercato di gennaio soprattutto in una partita così delicata, ho degli esterni importanti e quello che ho visto nelle ultime settimane mi ha fatto fare queste scelte“.
Il mister spiega il momento difficile: “Io credo che c’è un problema di attenzione e concentrazione, il numero di gol presi sono troppi anche se è vero che in 3 partite molto negative ne abbiamo subiti 12 mentre nelle altre abbiamo preso meno di un gol a partita, abbiamo reagito con generosità ma abbiamo lasciato aspazi ed equilibri e dobbiamo lavorare. È un momento particolare e dobbiamo buttare tutto quello che abbiamo in campo ma perdiamo le distanze ed è quello che ti da i pericoli.” In difesa pesa tantissimo l’assenza di De Vrij: “L’assenza si fa sentire e si farà sentire, è il nostro giocatore più importante a livello difensivo e sicuramente la società interverrà ma da qui a gennaio mancano tante partite. Noi dobbiamo continuare a lavorare con compattezza e portare i risultati che sono quelli che ti permettono di giocare con più fiducia e tranquillità“. Momento buio per i biancocelesti: “Sicuramente è stato un inizio difficile e il fatto di non aver centrato gli obiettivi sicuramente ha creato un contraccolpo ma eravamo tornati in carreggiata. Dopo è chiaro che nelle ultime partite la squadra è andata in difficoltà e le sconfitte poi sommate pesano nei giocatori anche se sono convito che hanno reagito con generosità. Sì abbiamo subito ma abbiamo anche creato azioni da gol, dobbiamo trovare fiducia e convinzione e solo con il lavoro questo può succedere“. Sulla possibilità che il problema sia fisico: “Abbiamo lavorato normalmente, io penso che fisicamente stiamo bene ma dal punto di vista mentale siamo in difficoltà, noi siamo andati in questa situazione e noi dobbiamo uscirne stringendo i denti e portare i risultati positivi. Oggi è positivo solo parzialmente volevamo vincere però abbiamo ripreso una partita che potevi perdere.”
Poco dopo il mister Pioli è intervenuto anche su Lazio Stayle Radio 89.3:
“Dobbiamo ripartire dalle cose positive: dallo spirito, dalla voglia di non perdere e di reagire alle difficoltà che ci sono state e ci sono in questo momento. Possiamo superarle solo con il lavoro e cercando di ottenere risultati positivi che ci diano più convinzione e fiducia nelle nostre possibilità“. C’e molto nervosismo nell’aria: “Manca un po’ di tranquillità è inevitabile, in questa situazione andare in vantaggio rappresenterebbe una svolta a livello mentale invece nelle ultime partie alla prima situazione pericolosa andiamo sotto e non è facile, il momento è negativo, la squadra aveva voglia di ribaltare il risultato. Sì potevamo perdere…ma è vero che ci abbiamo provato fino alla fine a vincere, sicuramente con poca lucidità e precisione ma con generosità e questa generosità ti fa perdere gli equilibri, il che ha permesso al Palermo di ripartire“. Ci si mette anche la sfortuna negli episodi come nel gol palermitano: “Dobbiamo fare più attenzione, non mi attacco a fortuna e sfortuna, sulla respinta dovevamo stringere di più, salire più velocemente, ora come tirano fanno gol ma possiamo fare meglio, non siamo all’altezza e non siamo la squadra che possiamo essere, dobbiamo restare compatti e migliorare insieme e mettere risultati positivi“. La linea mediana inedita: “Credo che potevamo muoverci meglio, sopratutto quando abbiamo capito che gli avversari marcavano a uomo Biglia, uno dei centocampisti doveva abbassarsi di più, siamo mancati principalmente nelle ali e nella precisione dei passaggi affrettati….passaggi che sicuramente denotavano voglia di ripartire ma lo abbiamo pagato“.
LE PAGELLE DI LAZIO-PALERMO
Marchetti 7: Il migliore, il che è tutto dire! Nulla può sul tiro da fuori che porta il Palermo in vantaggio, impegnato in altre occasioni è comunque preciso e sicuro. Nella ripresa salva più volte la Lazio dalla seconda rete.
Basta 5.5: Troppo impreciso in avanti quando duetta con Felipe Anderson prima e Candreva poi. Bravo in chiusura nel secondo tempo quando una sua diagonale lunga salva la Lazio dallo 0-2.
Hoedt 5: Il gigante olandese non dà mai sicurezza in chiusura e quando imposta è spesso impacciato e poco preciso. Rimandato ancora una volta.
Gentiletti 5: Non dà mai l’impressione di essere sicuro e preciso in chiusura, sempre in ansia. Perde quasi regolarmente il duello con Gilardino che a più riprese lo salta e lo costringe al fallo. Ammonito, salterà la trasferta di Empoli.
Lulic5.5 : Corre tantissimo, avanti e indietro su tutta la fascia sinistra. Spesso impreciso, riesce però a procurarsi il rigore che Candreva trasforma.
Parolo 4.5: E’ forse il peggiore in un centrocampo che non brilla. Gli inserimenti ed i gol della scorsa stagione sono ormai un ricordo sbiadito.
Biglia5.5: Probabilmente affaticato dalla trasferta con la nazionale non appare al massimo della forma. Prova ad impostare e dettare i ritmi come sempre ma oggi le gambe vanno più piano del solito. Ha sul piede anche la palla gol nel primo tempo ma spara alto.
Milinkovic Savic 6.5: Nel primo tempo è, insieme a Keita, il più propositivo dei suoi. Prova ad inserirsi e a calciare da fuori. Nel secondo se il brasiliano cala di tono lui no. La nota più lieta di questo pomeriggio.
Felipe Anderson 5: Qualche spunto ma nulla di più nei primi 45′ di gioco. Nella ripresa non cambia la musica ed al 57′ è sostituito da Candreva.
Candreva 6.5 (dal 57′): Reduce da una settimana particolarmente chiacchierata si siede in panchina ed entra solo nell’ultima mezz’ora. Ha il merito di non sbagliare dal dischetto e siglare il gol del pareggio. Poco altro però.
Djordjevic 5: Fa a spallate con i difensori avversari ma raramente ne esce vincitore. Dopo meno di un’ora di gioco lascia il posto a Matri.
Matri 5 (dal 57′): Entra ed è subito particolarmente nervoso. Prova a fare la voce grossa con i difensori siciliani ma anche lui ha vita molto difficile.
Keita 6,5: Si diceva essere il più in forma dei suoi, ed è così. Nella prima frazione a più riprese va via al diretto uomo e mette al centro cross che andrebbero sfruttati meglio.
Candreva a fine match: “Momento difficile, dobbiamo fare di più”
Intervenuto ai microfoni Mediaset al termine della partita contro il Palermo terminata con il punteggio di 1-1, Antonio Candreva, autore del pareggio biancoceleste su calcio di rigore, ha espresso il suo rammarico per la scialba prestazione della squadra: “E’ un momento difficile, nonostante l’impegno non riusciamo a giocar bene, facciamo molta fatica. Dobbiamo lavorare sodo, bisogna fare molto di più, abbiamo il dovere di impegnarci maggiormente”. Interrogato sul diverbio tra il Vice Murelli e qualche membro della panchina: “Non mi sono reso conto di ciò che è accaduto in panchina, ero concentrato nel seguire la partita”. Infine sulle critiche rivoltegli riguardo la disparità di rendimento tra le prestazioni con la Lazio e quelle con la maglia della Nazionale: “Le critiche fanno parte del nostro lavoro, io penso solamente a lavorare bene in settimana per farmi trovare pronto la domenica“.
La Lazio non esce dalla crisi, è solo 1-1 con il Palermo
È una Lazio che deve vincere quella che si presenta in campo contro il Palermo. Dall’altra parte un Palermo che, dopo l’esonero di Iachini, è guidato dall’ex di turno Ballardini. La partita è sentita da ambo le parti, ed i primi 20′ di gioco scorrono così tra contrasti a centrocampo ed un pizzico di paura per entrambe. La Lazio sente la partita, forse troppo, e spesso è confusionaria. Parecchi gli errori tecnici ed i passaggi sbagliati. Al 22′ il primo scossone alla partita: Lazaar da fuori tira male ma il più veloce è Goldaniga che gira in porta e fa 0-1. Il clima è difficile e la Lazio vuole reagire. Quello che ci prova di più è Keita, che sulla fascia sinistra più volte arriva sul fondo ma non trova nessuno che ribadisca in rete i suoi cross. Anche Milinkovic prova a farsi vedere e prendersi responsabilità importanti ma i suoi tiri da fuori non impensieriscono mai Sorrentino. La Lazio si riversa in attacco e colleziona ben 8 corner nella prima frazione, ma solo una volta Hoedt riesce a costringere il portiere rosanero a sporcarsi i guanti. A fine primo tempo la Lazio è sotto e rientra negli spogliatoi accompagnata dai fischi dei tifosi. Nella ripresa i biancocelesti si presentano in campo con gli stessi 11 del primo tempo, in anticipo rispetto ai 15′ di pausa, come a voler dimostrare di essere pronti a cambiare marcia in questo secondo tempo. Al 5′ la Lazio va in gol con Hoedt, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, ma l’arbitro annulla per una spinta dì Djordjevic. In panchina cominciano i primi movimenti, ma chi va davvero vicino al gol è il Palermo con Chocev che a tu per tu con Marchetti spara sul portiere laziale. Le prime mosse di Pioli sono Matri e Candreva che al 55′ subentrano a Felipe Anderson e Djordjevic. I risultati non cambiano, a far paura sono sempre i rosanero che ancora con Chocev vanno vicinissimi al gol e solo un ottimo intervento di Marchetti evita il capitombolo in casa Lazio. Al 70′ circa l’episodio che può cambiare la partita, Lulic salta un uomo e viene steso, rigore. Dal dischetto va Candreva che non trema. L’uomo più discusso del momento fa 1-1. Manca ancora tanto da giocare, la Lazio ci prova e spinge con tanti uomini, ma le idee sono davvero poche. L’unica palla gol la ha Kishna, sulla testa, ma la mira è davvero sballata. Primo pareggio stagionale per la Lazio, che però non vince e non convince.
Goldaniga all’intervallo: “Felice per il gol, continuiamo così”
Incalzato da Mediaset Premium nell’intervallo, Goldaniga autore del gol che fin qui sta decidendo il match ha commentato :
““È una grandissima emozione alla prima da titolare, non era prevista sicuramente. E’ andata bene, non ci ho pensato un secondo, voglio ringraziare tutti quelli che hanno creduto in me. Ma ora pensiamo alla partita cercando di continuare così. L?importante ora è portare a casa i 3 punti, non dobbiamo smettere di aggredirli perché oggi possiamo portare a casa qualcosa di buono”
Il Palermo avverte la Lazio: “Arriviamo bene alla sfida”
La Lazio in cerca dei tre punti contro un Palermo che venderà cara la pelle: “La squadra si è allenata bene con il nuovo allenatore – le parole di Guglielmo Miccichè, vicepresidente rosanero ai microfoni di Mediaset Premium – i giocatori stanno assorbendo le nuove geometrie e speriamo di far bene già da oggi contro la Lazio. Oggi c’è una formazione più nuova rispetto al passato, vedremo come si svilupperà questa gara e queste partite. Se Iachini può tornare? Mi sento di escluderlo perché credo che le cose andranno bene. Ci auguriamo che il cambio sia propedeutico per un miglioramento della situazione in classifica”.
Il Palermo arriva alla sfida contro la Lazio con l’ex Ballardini in panca al posto dell’esonerato Iachini: “Ballardini è arrivato con molta serenità e ci ha dato le sue idee di gioco – le parole del giocatore Edoardo Goldaniga ai microfoni di Mediast Premium – abbiamo provato il nuovo modulo e cercheremo oggi di dimostrare di averlo assimilato. Iachini? È stato per noi importantissimo ma il calcio è così ora si cambia pagina e andiamo avanti”.