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L’agente di Milinkovic-Savic: “Sergej ha sposato il progetto Lazio”

Pian piano si sta mettendosi in luce ritagliandosi sempre più spazio nella rosa biancoceleste. Anche Parolo ha detto di trovarsi bene a giocare con lui. Parliamo di Milinkovic-Savic,acquistato in estate dal Genk, che dopo un ottimo finale di stagione in Belgio si sta facendo conoscere anche in Italia: “Sin da subito il gruppo lo ha accolto nel migliore dei modi e lui è felice della scelta fatta in estate – ha dichiarato il suo agente Kezman a tuttomercatoweb -. Sta facendo bene, la squadra è forte anche se gli ultimi risultati non hanno sorriso. Gli infortuni purtroppo ne hanno condizionato il rendimento e negli ultimi tempi anche un pizzico di sfortuna ci ha messo lo zampino. E’ giovane, ha avuto tanto spazio e si è legato alla Lazio con un progetto a lungo termine: è un ragazzo intelligente, è aperto ad imparare nuove cose e consapevole di essere in un gran club. Ha venti anni, ha scelto la Lazio per il suo progetto futuro. In squadra ci sono tanti giovani e stanno facendo tutti bene. Parla spesso con Pioli e Tare, sta imparando l’italiano e adattandosi rapidamente al suo nuovo campionato”.

Capitano della Serbia under 21, MIlinkovic-Savic sogna la chiamata nella nazionale maggiore ma senza bruciare le tappe: “Lui non ha fretta: aveva tanta voglia di giocare contro Italia e Slovenia, curiosamente è andato in rete contro gli azzurrini e ha risposto Cataldi, suo compagno alla Lazio. In Serbia comunque sono in atto grossi cambiamenti dopo il fallimento della qualificazione agli Europei: non credo passerà molto per la sua convocazione, ma non vogliamo saltare degli step, non abbiamo fretta”.

Rozehnal: “Scelsi la Lazio perché è un grande club. Rudi Garcia? A Lille non avevo un buon rapporto…”

Difensore arcigno, Arrivò alla Lazio nel mercato di Gennaio del 2008. Oggi David Rozehnal ha 35 anni e milita nell’Oostende (Jupiler League, Serie A belga). I tifosi della Lazio lo ricordano soprattutto per essersi preso la grande e inaspettata responsabilità del tiro dagli undici metri nella finale di coppa Italia, vinta ai rigori contro la Sampdoria: “Non so il motivo per cui abbia calciato io quel rigore“, ricorda in un’intervista ai microfoni de Lalaziosiamonoi.it.

Poi il gigante ceco spiega la sua scelta di andare nella capitale: “Anche se la Lazio in quel momento navigava in zone basse della classifica è sempre un grandissimo club e così scelsi di arrivare a Roma anche per mettermi alla prova contro grandi squadre come Milan, Juventus, Inter e Roma“. Continua parlando del rapporto con Delio Rossi: “Era sempre con la sigaretta in bocca e le sedute di allenamento con lui duravano due o anche tre ore e se non giocavamo come voleva lui ci mandava a quel paese” Poi il legame con Lotito: “Avevo un buon rapporto anche con lui che si da da fare molto per il club, anche se non piace a tutti come lo fa…quando lo incontrai per la prima volta non potevo credere che era accompagnato da tre guardie del corpo“.

E ancora parla dei compagni con cui ha legato di più nel periodo romano: “Sicuramente Lichtsteiner, il quale arrivò dopo sei mesi e lo aiutai con la lingua. Anche con Kolarov legai parecchio anche se era, al contrario degli Italiani, un tipo introverso“. Sulla domanda che riguarda i tifosi della Lazio ha risposto: “C’è sempre stato rispetto reciproco, è vero che non sono stato un big, ma hanno riconosciuto il mio voler dare sempre il massimo. Prima di arrivare a Roma sono venuto a conoscenza delle cose brutte sul loro conto ma che io non ho mai e poi mai riscontrato“. Di seguito sulla Coppa Italia vinta confessa: “Non so veramente perché tirai io quel rigore ma non ero nervoso affatto, mi accorsi solo dopo quanto fosse importante“.

L’attuale tecnico della Roma Garcia lo allenò al Lille e lui svela: “Non ho mai avuto rapporti con lui, non eravamo compatibili, a me piacciono le persone che dicono le cose in faccia e lui con me non lo fece“. Infine lancia un messaggio ai tifosi della Lazio: “State vicino alla squadra e sostenetela anche nei momenti difficili, perché con i tifosi vicino i giocatori hanno tutto per fare bene”. 

SQUALIFICHE – Lazio, a Empoli senza un titolare

Le cattive notizie non vengono mai da sole. La gara contro il Palermo, oltre a mostrare una brutta prestazione e la spaccatura dello spogliatoio, porta con sé anche una grave squalifica. Infatti nella prossima sfida contro l’Empoli Pioli dovrà fare a meno di Santiago Gentiletti. Il difensore, nel fallo commesso su Vazquez nel secondo tempo, ha rimediato il quinto cartellino stagionale ed è stato squalificato dal Giudice sportivo Gianpaolo Tosel. Per la Lazio entra poi in diffida un altro Argentino, Lucas Biglia. Mentre rimangono ad un passo dalla quinta ammonizione Lulic,  Milinkovic-Savic e Mauricio.

FORMELLO – Ritiro, atto I: ecco le ultime novità

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È partito questa mattina per la Lazio il ritiro di Formello. La squadra ha dormito all’interno del centro sportivo e, appena sveglia, è corsa subito in campo. Si tratta di una seduta ‘punitiva‘, visto che il programma per oggi avrebbe previsto solo l’allenamento pomeridiano: attraverso di essa Pioli conta di dare una scossa al suo gruppo. Che è quella che pretendono Lotito e Tare, i quali proprio ai calciatori imputano le maggiori responsabilità del momento no. Per cui, dopo mezz’ora di riscaldamento in palestra, tutti in campo per una serie di esercitazioni tecniche su cross e tiri in porta e poi per la classica partitella a campo ridotto. Assenti gli infortunati De Vrij, Mauri e Onazi (che sarà il primo a rientrare, tra circa tre settimane), ai quali si aggiunge anche Konko, che resta a lavorare in palestra. Appuntamento dunque alle 15 per la ripresa.

Spinozzi: “Se la polemica sulla fascia da capitano fosse vera, vorrebbe dire che…”

Stopper indomito di una Lazio che negli anni ottanta ha navigato a lungo in cattive acque. Nonostante tanti problemi fisici, Arcadio Spinozzi è rimasto nei cuori dei tifosi biancocelesti per l’attaccamento alla maglia. Un personaggio che con il suo libro “Una vita da Lazio” ha raccontato retroscena particolari del mondo del calcio. Spinozzi è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione “I Laziali Sono Qua” sugli 88.100 di Elle Radio per parlare del difficile momento biancoceleste.

Forse proprio un certo tipo di atteggiamento e di carattere sta mancando alla Lazio negli ultimi tempi. Ma il ritiro può essere un rimedio efficace? Secondo Spinozzi: “Il ritiro forse è opportuno ma non tanto come prova di forza o per ritorsione da parte della società verso i giocatori, ma per ritrovare serenità e preparare la prossima partita nel migliore dei modi. I risultati mi hanno smentito, un paio di mesi fa avevo detto di essere convinto che la Lazio avrebbe condotto un campionato di prim’ordine. Forse le motivazioni non sono rimaste le stesse rispetto all’anno scorso.

Su Stefano Pioli: “Personalmente non lo conosco ma traspare la figura di un grande professionista. Soprattutto un tecnico che sta provando a salvaguardare qualche giocatore che forse meritava qualche tiratina d’orecchie in più. Pensa sicuramente esclusivamente a fare gli interessi della società che sono anche i suoi, il suo comportamento mi sembra impeccabile a prescindere dalle possibili critiche. E’ chiaro che l’allenatore viene criticato quando mancano i risultati. Non so se in sede di mercato qualche giocatore abbia fatto pressioni per partire: fosse stato così era il caso di lasciarlo andare, perché quando gli obiettivi vengono meno è dura mantenere alta l’asticella delle motivazioni.

Da difensore come giudica Spinozzi i problemi della difesa della Lazio? “L’assenza di De Vrij pesa molto, ma non credo si possano derubricare tutti i problemi alla mancanza di un singolo giocatore. Io credo che il reparto difensivo soffra anche perché manca la giusta protezione in mezzo al campo. Il che porta in maggiore evidenza gli errori individuali. Quello che appare evidente è che la difesa soffre perché la Lazio in generale difetta in equilibrio.

Spinozzi è stato per tre anni allenatore della Primavera dell’Udinese e si intende abbastanza di giovani, elementi che non mancano quest’anno nella rosa della Lazio. Ma troppi giovani inseriti tutti insieme in un contesto possono soffrire l’impatto con la Serie A? “Credo che a prescindere le qualità siano importanti,” spiega Spinozzi, “e se un ragazzo ha qualità non può che emergere. Un giovane di talento deve però anche essere guidato nel modo giusto ed avere in mezzo al campo i giusti riferimenti. Purtroppo quest’anno alla Lazio ci sono state anche polemiche interne che hanno forse un po’ destabilizzato i tanti giovani. Sicuramente se la fascia di capitano fosse stata un pomo della discordia come si dice, vuol dire che certi giocatori non sono uomini fino in fondo. Se fosse vero non ci sarebbe certo di che rallegrarsi, sarebbe una polemica povera di contenuti.

Giovedì la Lazio affronterà la sfida di Europa League contro il Dnipro: la Lazio ha le potenzialità per arrivare in fondo a questa competizione? “Qualche tempo fa dissi che le potenzialità c’erano per far bene sia in campionato sia nelle Coppe. I risultati per ora mi hanno smentito ma le qualità restano. Ritrovare serenità e risultati positivi potrebbe cambiare le carte in tavola.

Fabio Belli

MERCATO – Novità importanti sul difensore

Manca circa un mese all’apertura del mercato di gennaio, ma in casa Lazio prosegue a ritmo sempre più serrato la ricerca del difensore centrale per sostituire l’infortunato de Vrij. Tra i tanti nomi circolati, negli ultimi giorni è comparso anche quello di Fernando Varela, capoverdiano classe ’87 di proprietà dello Steaua Bucarest. E proprio dalla Romania è giunta in queste ore la notizia secondo la Lazio avrebbe inviato alcuni emissari per visionare da vicino il giocatore, il cui contratto è in scadenza il prossimo giugno. Gli osservatori, secondo quanto riferiscono alcuni siti romeni, sarebbero stati visti domenica a Bucarest, in occasione del derby tra la Dinamo e, appunto, lo Steaua, match che il caso ha voluto fosse sbloccato proprio da Varela con una goffa autorete. Al termine della gara, lo stesso giocatore ha così commentato le voci sul suo conto: “Il mio desiderio è restare qui fino a fine contratto. Però, se arriva una squadra che mi vuole sul serio, allora è un altro discorso. A gennaio posso liberarmi, ho una clausola rescissoria di 5 milioni“. Impensabile che la Lazio possa sborsare tanti soldi adesso: più probabile che aspetti qualche settimana e provi a portarselo a casa a costo zero. Una possibilità messa in conto anche dal tecnico dello Steaua, Dumitriu: “È vero, è possibile che parta. D’altronde, se arriva una buona offerta, la società non può far altro che cederlo. Se così fosse, spero che sia sostituito degnamente“.

E novità positive arrivano anche dal fronte relativo a Matip: la Bild riporta infatti stamane le parole con cui il ds dello Schalke Heldt ha annunciato l’offerta di rinnovo al 24enne camerunense: “Gli abbiamo offerto il rinnovo. Da parte nostra è tutto chiaro, ma Joel vuole attendere gli svilupi della squadra“. Un quadriennale da 3,5 milioni annui, che però, rivela ‘calciomercato.com’, il giocatore ha rifiutato per ascoltare le offerte degli estimatori europei. Che sono tantissimi: dalla Lazio al Milan, passando per il Newcastle. Il club di Gelsenkirchen finora ha respinto gli assalti, ma, vista l’imminente scadenza di contratto, dovrà rivedere al ribasso la sua richiesta di 15 milioni. Il che dona un’aurea di ottimismo circa la possibilità di un suo trasferimento nella Capitale. 

Dossier Lazio: piange il botteghino. Crollo vertiginoso dei tifosi

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Rispetto alla stagione 2014/15 il tifo biancoceleste ha perso il 36.8% degli spettatori presenti

Secondo il Report diramato da Osservatorio Calcio Italiano, crollano le presenze nelle gare interne dei biancocelesti. Con una media spettatori pari a 22.597 nel mese di novembre si è registrata una flessione del 9.5% rispetto al dato equivalente del mese precedente: ad ottobre, infatti, l’Olimpico biancoceleste aveva fatto registrare una media spettatori pari a 24.968.

La gara contro il Palermo ha fatto registrare per la Lazio il secondo peggior dato stagionale (17.175, dietro soltanto al corrispettivo della 5° giornata contro il Genoa pari a 15.716), nonché il terzo peggior dato della 13° giornata (dietro soltanto a Carpi-Chievo Verona con 7.033 spettatori e Udinese-Sampdoria con 15.713 spettatori).

Nelle prime sette uscite casalinghe la Lazio ha fatto registrare una media totale pari a 22.094 spettatori (7° piazzamento della Serie A). Il dato segna una flessione del 36.8% se rapportato all’equivalente della stagione precedente (34.949 per un totale di 664.038 spettatori che lo scorso anno è valso ai biancocelesti la 5° posizione nella massima serie).

Dati preoccupanti, che testimoniano la gravità della situazione e l’incapacità della dirigenza laziale a creare sinergie e rapporti con il suo pubblico. Non è soltanto colpa delle barriere o dell’emergenza terrorismo. Qui ormai, è sempre la stessa storia. Le colpe di questo drastico calo, che sta annientando l’identità del tifoso biancocelesete e la voglia di partecipazione attiva, sono purtroppo, da ricercarsi nella politica attuata dallo staff dirigenziale che non fa nulla per la sua gente e che dimostra “poco attaccamento alla maglia”. Cosa fare per riportare l’entusiasmo? 

IL FILM DI LAZIO PALERMO – La marsigliese a inizio match e i vip sugli spalti…

Rivivi gli scatti più belli di Lazio Palermo del nostro fotografo Gianni Barberi. 
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Le parole di Parolo, un altro “capitano” della Lazio

Lazio in ritiro, dopo il pari interno contro il Palermo il presidente Lotito ha preso la decisione del ritiro a Formello fino alla gara di giovedì contro il Dnipro all’Olimpico. A proposito della sfida di domenica al termine della gara Marco Parolo era stato designato come il giocatore che doveva andare a parlare con i giornalisti in zona mista. Prima i uscire dagli spogliatoi l’ex Parma – come rivela quet’oggi il Corriere dello Sport – ha esortato i compagni all’interno degli spogliatoi parlando così: “Guardiamoci negli occhi, cominciamo a parlare davvero tra di noi perché così non andiamo da nessuna parte”.

Parolo è una persona intelligente e capisce il momento e magari sente la Lazio più di altri. Gli “altri” forse in questo momento pensano più al goal siglato in Nazionale o ancora meglio alla prossima destinazione… e così via. Dunque le parole di Parolo dette quelle di un capitano, lui che ufficialmente capitano non è. E Biglia dov’era? Forse a sfogliare proprio la margherita per la prossima stagione?

Marco Savo

Di Canio: “Quando indosso la maglia della Lazio del ’74 mi sento imbattibile”

Storie di derby, quel del 6 gennaio 2005 è divenuto leggenda ricordato come quello del ritorno di Paolo Di Canio. Ne hanno parlato due protagonisti di quella sera, l’ex bandiera biancoceleste e Fabio Liverani “Ricordo quando, durante l’allenamento, non riuscivo a trovare i due gemelli Filippini – ricorda Liverani durante la trasmissione House of Football su Fox Sport condotta proprio da Di Canio – dopo un po’, notai che Paolo li aveva sequestrati cercando di insegnare loro lo spirito del derby. Continuava a ripetere loro di menare bene ma menare piano, senza farsi cacciare dall’arbitro. Erano talmente presi della sue parole che non si erano accorti della contraddizione”.

L’ansia di quel giorno era tanta: “Eravamo al tavolo per la colazione, era la mattina del derby – ricorda Paolo – io ero seduto a capotavola, sbattendo le mani sul tavolo, rompendo tutti i grissini per l’emozione. Solo dopo pochi minuti mi resi conto del rumore che stavo facendo: alzai lo sguardo notando la faccia di Liverani dall’altra parte del tavolo, che mi fece capire che dovevo smettere”.  

Storie di derby e di uno giocato a distanza di anni: “L’altro giorno ho partecipato ad una partita di ‘FootGolf’, si trattava di un derby Roma-Lazio ed io ho giocato con la maglia storica dello scudetto del ’74. Con quella maglia non si può mai perdere perché è stata indossata da combattenti veri, quelli del ’74. Era un ‘uno contro uno’ ed ho battuto il campione regionale della Roma. Mi dispiace per lui ma, come ho detto, con quella maglia non si può mai perdere”.

RASSEGNA STAMPA – Mauri è in ripresa: rientra prima di Natale»

Punto infermeria in casa Lazio. Il medico sociale biancoceleste, Roberto Bianchini, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 FM mettendo l’accento sulla condizione di Mauri: “A metà settimana scorsa è stato sottoposto ad una tecnica di radiofrequenza che dovrebbe fargli passare i fastidi all’ernia che aveva evidenziato. Da oggi comincerà un lavoro riabilitativo e aggiungeremo un lavoro in piscina. La sua ripresa sarà condizionata da quel che vedremo giorno dopo giorno e dalle sensazioni che lui ci riporterà. Avremo la possibilità di vederlo prima delle feste natalizie”. 

Su ONAZI – “Ha riportato un problema all’adduttore con una lesione di I grado, continuerà a seguire il protocollo medico riabilitativo per i prossimi 4 giorni. Verso la fine della settimana potrà iniziare a fare un lavoro in piscina, oltre al fisioterapico. Poi, in base al nuovo accertamento, vedremo come intensificare il lavoro della ripresa atletica”.

VERSO L’EUROPA LEAGUE – “La gara di ieri non è stata causa di problemi particolari, niente di rilevante, chi ha giocato ieri ha svolto un lavoro defaticante, gli altri hanno svolto un regolare lavoro in campo. Ad oggi non mi sembra nulla che potrà determinare problemi per giovedì”.

Fonte : Il Corriere dello Sport

RASSEGNA STAMPA – Lazio, caos e nervi tesi

Più che in crisi, la Lazio è in pieno caos. Risultati da retrocessione (4 punti nelle ultime 6 partite di campionato), mancanza di gioco, di spirito di gruppo e nervi scoperti: questa lunga serie di aspetti, sommati tutti insieme, hanno portato al ritiro nel quale i giocatori si sono ritrovati a partire dal “day after” il pareggio casalingo con il Palermo.

ANCORA IN RITIRO  –  È la seconda volta che accade in questa stagione: la prima dopo la batosta subita dal Napoli al San Paolo (5-0 per la squadra di Sarri), un risultato troppo eclatante per passare inosservato. In quel caso fu Pioli a scegliere l’opzione ritiro per tentare di ricompattare il gruppo, che rischiava di sfaldarsi dopo la sconfitta in Supercoppa italiana a Shanghai e l’eliminazione a opera del Bayer Leverkusen nei playoff Champions.  In quel caso, almeno nel breve periodo, si raggiunse l’effetto desiderato: la Lazio vinse le due partite consecutive con Genoa e Verona giocate durante ritiro e proseguì il trend positivo anche dopo, in quelle successive con Saint-Étienne prima e Frosinone poi. Stavolta però la situazione è un po’ diversa. La decisione del ritiro è stata presa direttamente dalla società e non si tratta di un momento per ritrovarsi (o almeno non solo quello), ma di una vera e propria punizione. Inizierà ufficialmente da questa sera, da quando la squadra  –  che si è allenata in mattinata  –  rimarrà nel centro sportivo di Formello. E andrà avanti a oltranza, sicuramente fino alla gara di giovedì con il Dnipro, probabilmente anche oltre arrivando alla trasferta con l’Empoli.

NERVI SCOPERTI  –  Una decisione che conferma ulteriormente il momento negativo della Lazio, che non può essere ridotto solo ai risultati e alla mancanza di gioco. Ciò che è emerso dalla gara di ieri è infatti un problema molto più radicato e strutturale, condito da tensione, nervosismo e mancanza di spirito di gruppo. La sintesi l’ha fatta Parolo al termine della gara: “Manca la voglia di sacrificarsi e dobbiamo aiutarci l’un l’altro per tirarci su. Con gli individualismi non si risolve niente e pensarla diversamente sarebbe l’inizio della fine”.  E la testimonianza di tutto questo si è notata intorno alla mezz’ora del primo tempo, quando Murelli, il vice di Pioli, è andato a redarguire a brutto muso Cataldi, reo di essersi messo a ridere in panchina insieme ad altri compagni nonostante la Lazio fosse in svantaggio. È servito l’intervento del team manager Manzini e di Konko per far tornare la situazione alla calma: “Valuto in modo positivo la situazione  –  ha provato a minimizzare Pioli  –  perché in questo momento preferisco gente nervosa che piatta”.

PIOLI SOTTO ESAME  –  Ma la calma è solo apparente, come confermano le critiche al gioco manifestate (neanche troppo indirettamente) al triplice fischio da Candreva: “Per come giochiamo quello con il Palermo è un punto guadagnato. Perché siamo in crisi e andiamo così male? Dovete chiederlo all’allenatore, è lui che prepara in settimana la nostra prestazione della domenica”. Parole velenose, che evidenziano ancora una volta il problema messo in luce da Parolo della mancanza di unità, in questo caso anche tra giocatori e allenatore. Pioli nell’immediato post – partita ha provato a gettare acqua sul fuoco: “È l’amarezza del momento, ci sta. Impossibile essere soddisfatti dopo aver pareggiato in casa”. Per lui e per la squadra inizia una settimana decisiva. Sono tutti sotto esame e anche se al momento non è contemplata l’ipotesi dell’esonero, eventuali risultati negativi con Dnipro, Empoli e Juve porterebbero la società a valutazioni diverse.

SENZA MOTIVAZIONI  –  Al tecnico il compito di riprendere nel minor tempo possibile il comando di una nave che rischia di naufragare. Anche perché preoccupano gli atteggiamenti di tutti i giocatori nell’ultimo periodo, soprattutto dei big. Molti di loro, da Biglia a Candreva, da Felipe Anderson a Marchetti, da Lulic a Klose, avevano deciso di restare alla Lazio per potersi giocare l’opportunità Champions che si erano sudati nella stagione scorsa. Il mercato scelto dalla società non orientato sul passaggio del turno (ma solo sul futuro, comprando giovani di belle speranze) e la successiva eliminazione contro il Bayer Leverkusen hanno generato delusione e un nuovo malcontento, reso ancora più intenso dai risultati negativi dell’ultimo periodo e da una classifica non consona alle aspettative di inizio stagione. E nel circolo vizioso che si è creato, sono parte integrante pure le voci di mercato sui big biancocelesti. Altro elemento di destabilizzazione di un ambiente già fragile di per se e nel caos.

Fonte : La Repubblica

RASSEGNA STAMPA – Lazio, tutti in ritiro. Pioli a rischio

Ormai è vero caos alla Lazio, difficile trovare un aspetto positivo a cui aggrapparsi. Il pareggio con il Palermo fa male non solo per il risultato, ma perché arriva dopo tre sconfitte consecutive e troppi malumori. Le dichiarazioni e i comportamenti dei big gettano forti ombre sull’unità del gruppo e la società corre subito ai ripari.

IN RITIRO PUNITIVO Il giorno dopo è ancora più duro, perché ci si ritrova subito a Formello per la ripresa degli allenamenti. Il ds Tare si è confrontato con il tecnico Pioli, che infatti inizialmente non ha diretto la seduta, poi con tutta la squadra. Toni decisi, musi lunghi, clima teso: la dirigenza biancoceleste opta per il ritiro punitivo, da stasera e a tempo indeterminato: potrebbe chiudersi con la sfida di Europa League contro il Dnipro o continuare fino alla trasferta di Empoli. E’ già successo dopo il 5-0 contro il Napoli, ma in quel caso è stato Pioli stesso a decidere per il ritiro: un modo per ricompattare il gruppo e l’ambiente, stavolta è un po’ diverso.

PIOLI IN BILICO Prossime gare decisive per il tecnico biancoceleste. Non sono soltanto i risultati a pesare sulla Lazio, che al momento arranca addirittura per restare vicina alla zona Europa League, quanto una squadra che sembra ormai aver perso del tutto quell’unità che è stata la sua forza nella passata stagione: “Per come giochiamo quello con il Palermo è un punto guadagnato. Perché siamo in crisi e andiamo così male? Dovete chiederlo all’allenatore, è lui che prepara in settimana la nostra prestazione della domenica”, ecco le parole al veleno di Candreva subito dopo la partita con il Palermo. Qualcosa si è rotto, forse anche tra alcuni big – da Lulic a Biglia passando per il centrocampista romano – e il tecnico stesso. Il ritiro punitivo è solo la cartina di tornasole di un momento complicato come non mai sotto la gestione Pioli.

MARCHETTI RINNOVA, LULIC NO Questa sarà una settimana decisiva anche se al momento è escluso l’esonero del tecnico come la cessione dei pezzi pregiati a gennaio: a meno di richieste esplicite dei giocatori, nessun addio nell’immediato ma a giugno rischia di essere vera rivoluzione. Il rinnovo di Lulic si fa sempre più complicato, il bosniaco è tra quelli che potrebbe salutare in estate senza firmare un nuovo accordo con la Lazio: la società biancoceleste gli offre un ingaggio da 1,3 milioni a stagione o un’offerta da almeno 15 milioni per salutare la Capitale. Più vicino invece quello di Marchetti, che alla fine si sarebbe deciso ad accettare la proposta della società biancoceleste: 1,5 milioni a stagione più premi legati alle prestazioni personali e di squadra fino al 2018. Nessuna opzione per un eventuale terzo anno, le firme nero su bianco dovrebbero arrivare nel mese di dicembre. Almeno un sorriso, nel caos Lazio.

Fonte : Il Tempo

RASSEGNA STAMPA – Lotito manda tutti in ritiro a Formello

Tutti in ritiro, Lotito è furioso. Si sentono le sue urla al telefono con Tare. Il diesse assiste a bordo campo alla seduta di scarico della Lazio, poi comunica la decisione societaria ai giocatori che si ritroveranno stasera per cena a Formello: ci resteranno almeno sino a giovedì, quando giocheranno col Dnipro per la quinta giornata d’Europa League. Per fortuna allora basterà un pari per la qualificazione ai sedicesimi.

L’X factor di ieri col Palermo invece un risultato deleterio per una Lazio che non vince più da sei partite. Il presidente se la prende, almeno ufficialmente, con Biglia e compagni, ma c’è anche il tecnico sul patibolo: prima dell’allenamento mattutino, lungo confronto fra Pioli e Tare, con una strigliata lontano dagli occhi indiscreti della squadra.

La dirigenza non vuole delegittimare l’allenatore (in bilico, ma al momento intoccabile), che però non guida la seduta odierna. S’affaccia per un attimo, poi rientra nello spogliatoio. Al Fersini assente anche il suo vice Murelli, che ieri aveva avuto un battibecco in panchina con Cataldi per qualche mugugno di troppo sulla prestazione dei compagni. Scarico per Parolo, parte atletica solo per chi non è sceso in campo agli ordini dei preparatori atletici Osti e Fonte.

Fonte : Il Messaggero

Durante le partite in tv si mangia troppo e male, lo rivela uno studio…

Questa settimana torna la Champions League con Juventus e Roma impegnate a conquistare la qualificazione agli ottavi. Due partite fondamentali che terranno incollati alla tv milioni di tifosi, con pizza, salatini e boccali di birra ad accompagnare i 90 minuti di gioco. Una dieta sbagliata, che può avere deleteri effetti sulla salute, come sottolineato da uno studio del «Polli Cooking Lab», l’osservatorio dell’omonima azienda italiana che analizza le tendenze nazionali e internazionali sul mondo dell’alimentazione, realizzato attraverso interviste a circa 90 esperti tra medici, nutrizionisti e chef a proposito dei rischi che corrono i tifosi nel seguire la partita da casa senza prestare particolare attenzione a cosa e come mangiano. Tra i comportamenti alimentari che rischiano di compromettere il benessere dei tifosi, gli esperti segnalano la tendenza a mangiare troppo durante la partita, con il rischio di non rendersi conto di quanto e di cosa si sta mangiando, non avvertendo il senso di sazietà. Deleterio anche mangiare in piedi o sdraiati sul divano: in questo modo il sangue fa più fatica a refluire nell’intestino e si rischia d’incorrere in congestioni e fastidiosi dolori. Dall’indagine emergono anche i cibi da evitare e quelli da preferire. Sul podio della ‘blacklist’ dei nutrizionisti svettano i fritti, gli alimenti troppo salati, i cibi surgelati, gli alcolici, le bibite gassate e i dolci. Per quanto riguarda invece gli alimenti consigliati dai nutrizionisti per il menù da Champions spiccano le verdure di stagione, l’insalata di pasta e il pesce. «Per velocizzare i tempi molto spesso si tende a comprare panini super farciti, appesantiti con patatine fritte cucinate con oli di bassa qualità o tranci di pizza oversize: uno spuntino che può arrivare anche a 2000 kcal. Ecco perché consiglio un panino integrale fatto in casa con mozzarella e verdure grigliate o pomodori, il tutto condito con poco sale e insaporito con erbe aromatiche a piacere come basilico, origano, erba cipollina», ha sottolineato la professoressa Stefania Ruggeri, ricercatrice presso il Crea-Nutrizione e autrice del libro «La Nuova Dieta Mediterranea», scritto con Chef Rubio. «Consiglio tre ricette semplici e veloci, facili da consumare con gli amici: alici su pane integrale, da mangiare come antipasto, un’insalata di pasta con pomodori secchi e aromatizzata con succo di limone e dei filetti di cernia croccante panata con avocado», ha concluso la professoressa Ruggeri.

Fonte: AdnKronos

Tavecchio sottolinea: “Io votai contro l’elezione di Blatter alla Fifa”. Poi su Conte…

«Senza la decisione del Tas non possiamo dire niente»: così il presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio sulle accuse contro i presidenti Joseph Blatter e Michel Platini. «Io ho votato contro l’elezione di Blatter alla Fifa per un motivo semplice: non siamo stati informati di quello che stava succedendo. Le informazioni arrivate successivamente non sono state semplici – ha aggiunto Tavecchio a margine di un convegno all’ospedale di Vizzolo Predabissi, nel Milanese –. Credo che gli organi di giustizia internazionali decideranno nel merito, dopodichè la Federcalcio prenderà le sue decisioni. Senza la decisione del Tas non possiamo dire niente».

Poi sul c.t. della Nazionale Tavecchio ha detto: «Sono fiducioso sul rinnovo, Conte sta capendo che il suo incarico non è solo da commissario tecnico ma anche da responsabile e coordinatore di tutte le nazionali, e questa non è una cosa di poco conto. Decideremo con grande signorilità e stile, perché ci lega un rapporto quasi quotidiano, a prescindere da tutte le sirene a destra e sinistra. Assicuro che c’è estrema fiducia, il rapporto è cordiale e a Conte questo lavoro piace».

Fonte: Ansa

Blatter rivela: “Ho rischiato di morire”

Il presidente sospeso della Fifa Joseph Blatter ha rivelato in un’intervista con la televisione svizzera RTS di essere stato «vicino alla morte» all’inizio di questo mese, quando sono stato ricoverato in ospedale per un stress acuto. Blatter, 79 anni, è stato dimesso il 12 novembre dopo il superamento di «un piccola crisi emotiva». Tutto questo è stato uno shock, ma Blatter ha aggiunto a RTS di essere stato «molto vicino alla morte. Già stavo tra il canto degli angeli e il fuoco del diavolo. Alla fine gli angeli hanno cantato», ha detto presidente della Fifa. Blatter ha anche spiegato le ragioni della crisi da stress: «La pressione è stata enorme. Se sei forte mentalmente, è possibile resistere, ma alla fine il corpo dice ‘nò, e in questo momento il corpo ha reagito male». Infine, Blatter ha insistito nel dire che «Platini è un uomo onesto», ed ha aggiunto di non dubitare che il francese «sarà di nuovo eletto» presidente dell’Uefa, se aspira ancora a quella carica dopo la sospensione.

Fonte: AdnKronos

FANTACALCIO – Biglia ancora in flop. Impietose le medie voto dei biancocelesti

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La Lazio non sa più vincere, probabilmente perché manca negli uomini chiave come dimostrano le impietose medie voto. Dunque anche in questa giornata capitan Biglia è finito nella flop 11 di fantaclub, com’era già accaduto dopo il derby. Anche il palermitano Hiljemark è comparso nella flop reo di aver procurato il rigore che ha permesso alla Lazio di pareggiare. Sorride invece il giovane Goldaniga che ha bagnato il suo esordio in serie A con una rete meritandosi di finire nella top 11 di giornata. Per quanto riguarda invece la top media non figura nessun laziale, al contrario della flop media in cui compaiono addirittura 3 biancocelesti: Basta (4,9), Gentiletti (5,1) e Matri (5,2). Segno evidente che il giocattolo di Pioli si è rotto. Per leggere tutti gli altri top e flop di giornata clicca qui o visita il sito www.fantaclub.it.

La grinta di Siviglia: “Bisogna assumersi le proprie responsabilità, nulla è compromesso”

La Lazio sta vivendo un momento decisamente negativo. Un punto in quattro partite rappresentano un segnale inequivocabile che c’è una forte crisi e problematiche interne che necessitano di essere risolte il prima possibile per poter rimanere in corsa per le posizioni che contano. Si spera che il ritiro ordinato oggi dalla società (il 2° dopo la bruttissima sconfitta di Napoli) permetta alla squadra di ricompattarsi, di chiarirsi (magari anche in modo acceso e vivace), di ritrovare le motivazioni e quegli stimoli troppo spesso assenti in questa prima parte di stagione. A questa squadra ora manca quell’ingrediente segreto che invece aveva in abbondanza fino alla scorsa stagione, la grinta…una qualità che l’ex Lazio Sebastiano Siviglia conosce molto bene e sa che vuol dire andare in ritiro per guardarsi negli occhi e ritrovare lo spirito di gruppo ormai da troppo tempo smarrito: l’ex numero 13 biancoceleste infatti  ha vissuto l’esperienza del ritiro nel 2009 quando la Lazio era allenata da Delio Rossi a Norcia dopo tre sconfitte consecutive (ritiro che portò poi alla bellissima vittoria del derby per 4-2 e poi alla vittoria della Coppa Italia ai rigori contro la Sampdoria di Mazzarri). Proprio per fare un confronto tra le difficoltà della sua Lazio e questa attuale e per spiegare l’importanza che può avere il ritiro per tutto il gruppo, la redazione di lalaziosiamonoi.it ha contattato l’ex difensore biancoceleste Sebastiano Siviglia. Queste le sue parole:

RITIRO 2.0: “Il ritiro serve per ritrovarsi, guardarsi negli occhi e cercare di risolvere le problematiche, penso che la società abbia effettuato questa scelta in tal senso. Inteso come una punizione non serve a nulla, la squadra ha bisogno di un aiuto in questo momento. Bisogna parlare chiaramente e cercare di risolvere le problematiche interne, che sono evidenti, come visto nelle ultime prestazioni. Ci si aspettava una buona reazione dei ragazzi, invece hanno subito la voglia e la determinazione del Palermo“.

CONFRONTO CON NORCIA: “Non so se ci sono analogie. Si va in ritiro per fare la quadra, se non ci si ritrova insieme per una soluzione al problema serve a ben poco, si pressano ulteriormente i giocatori. Son convinto che oggi più che mai ci sia bisogno di chiarezza…”.

PALERMO: “Bisogna essere sinceri e ammettere che la partita si era messa maluccio. Il Palermo ha avuto 2-3 occasioni nitide per raddoppiare, Marchetti è riuscito ad opporsi molto bene. La Lazio ha avuto poche opportunità per ribaltare la pratica, bisogna vedere il bicchiere mezzo pieno. La Lazio ha un potenziale importante, contro il Palermo mi aspettavo una reazione cattiva, con un’altra determinazione. Invece sono stati evidenziati mugugni e situazioni di gioco che non filano per il verso giusto”.

LE TENSIONI FUORI DAL CAMPO: È giusto che i giocatori facciano i giocatori, che provvedano ad andare in campo per svolgere il proprio compito. L’allenatore ha il suo ruolo, è importante che le parti si chiariscano. Stare lì a recriminare e a scaricarsi le colpe l’un l’altro non è la direzione giusta. Bisogna mettersi davanti allo specchio e assumersi le proprie responsabilità. Si esce tutti insieme da questo problema, non individualmente nè criticando. Se c’è qualcosa da dire bisogna farlo all’interno dello spogliatoio, i panni sporchi si lavano in casa”.

COME RIMEDIARE: “Qualcosa manca in qualche reparto per via degli infortuni, parliamo della difesa. Metter qualcuno lì è utile, allo stesso tempo cambiare Pioli sarebbe inopportuno. Ha fatto un gran lavoro finora, bisogna risolvere altri tipi di problematiche. La serenità arriva quando tutti fanno il proprio lavoro senza interferire, con coscienza. Bisogna tirarsi su le maniche, lavorare con professionalità, dare priorità agli obiettivi della Lazio: riacquistare quella serenità che ha fatto sì che la Lazio facesse un grandissimo campionato lo scorso anno”.

STAGIONE COMPROMESSA?: Non è compromessa nel modo più assoluto, serve ottimismo. I problemi ci sono e possono essere risolti. Questa squadra ci ha fatto vedere grandissime partite lo scorso anno. Chi non si sente coinvolto è giusto che faccia delle scelte. È importante ritrovare una certa serenità, una gioia nel fare il proprio lavoro”.

Caso Infront: ecco la seconda parte delle intercettazioni

Dopo aver riportato gli stralci di intercettazioni telefoniche tra il Presidente della LazioClaudio Lotito, e il numero uno di Infront Italy, M. B., vi riportiamo anche la seconda parte degli stralci delle intercettazioni dei protagonisti pubblicate questa mattina da ” Il Corriere della Sera“. DI seguito sono riportati gli stralci di Enrico Preziosi, B., Locatelli (direttore risorse artistiche di RTI), e il presidente della Lega di Serie B Andrea Abodi: 

È il 28 aprile scorso, il patron del Genoa, Enrico Preziosi (indagato) è preoccupato. Infront gli ha promesso 15 milioni che eviterebbero alla squadra «punti di penalizzazione» e che sembra debba rimborsare. Non sono arrivati.
B.: «Beh, come è possibile?».
Preziosi: «No, no, mi ha detto che non hanno fatto… e io sono proprio in grave difficoltà perché…».
B.: «No, no, ma sei matto, scusami, ma ero sicuro che l’avesse già fatto al più tardi venerdì, chiamo subito».

I contatti tra B., un manager di Rti e il presidente della Lega di serie B Andrea Abodi fanno sospettare agli investigatori «possibili criticità» nell’iter per la predisposizione del nuovo bando per i diritti di B 2015/2018. La Guardia di Finanza registra B. il 30 marzo che parla con Giorgio Restelli, direttore risorse artistiche di RTI, società Mediaset, che non è indagato, a differenza di Marco Giordani e Giorgio Giovetti, sempre di RTI. I diritti tv di serie B, però, poi andranno a Sky.

B.: (…) «Io metterei subito dentro anche il chiaro, non metterei il prezzo minimo».
Restelli: «Ah». B.: «Il che mi consente di non assegnare automaticamente e di fare delle valutazioni diverse… di congruità, di rete… di pippe, capito? quindi comunque fare un altro giro se il risultato è diverso dalle aspettative».
Restelli: «Le aspettative sono… più di 10, giusto?».
B.: «Le aspettative sì, sono più o meno intorno a quella cifra… però, al di là delle aspettative, dipende anche uno cosa propone, hai capito?».
Restelli: «Chiaro».
B.: «Quindi… quel tipo di valutazione Il concetto del pagamento per le riprese del campionato viene importato in Italia agli inizi degli anni 80 dal modello anglosassone. Nel 1993 nascono le prime pay-tv e i posticipi: oggi la serie A è trasmessa da Sky e Mediaset. se non metto il prezzo minimo posso permettermi di farla».
Restelli: «Ok… ok, ne parlo…».
B.:«Se vuole… se vuole digli… ne parli su… parli con Pasquale e casomai faccio chiamare da Mario», per la Gdf potrebbe trattarsi di Pasquale Cannatelli, amministratore delegato di Fininvest, e di Mario Morelli, legale di Infront Italy, entrambi non indagati.
Restelli: «Ecco, sì bravo, adesso provo a parlare subito con Pasquale e poi ti dico».

A «rafforzare» l’ipotesi di «turbative» c’è anche un’intercettazione tra Locatelli e Abodi, non indagato
Abodi: «Ho parlato con Marco e con Giorgio l’altro giorno», per la Gdf sono Marco B. e Giorgio Restelli.
Locatelli: «Ok».
Abodi: «Mi hanno dato appunto le indicazioni che hanno dato a te…» (…).
Locatelli: «No io pensavo, penso che la cosa necessaria adesso (sia, ndr) di uscire comunque, predisporre il bando, uscire, senza specificare un minimo in modo che questo ci consegna a noi la massima flessibilità».
Abodi: «Esattamente, volevo dirti la stessa cosa».