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UFFICIALE: Hellas Verona, esonerato Mandorlini

Con l’allontanamento di Andrea Mandorlini dalla panchina del Verona, salgono a sei gli esoneri in Serie A dall’inizio della stagione. Il tecnico romagnolo segue la sorte di Giuseppe Iachini, sostituito da Davide Ballardini al Palermo, e di Walter Zenga, con la panchina della Sampdoria affidata a Vincenzo Montella, esonerati entrambi lo stesso giorno il 10 novembre scorso. A inizio del mese, la stessa sorte era toccata a Giuseppe Sannino, rimasto poco più di un mese sulla panchina del Carpi, ora riaffidata al tecnico della storica promozione, Fabrizio Castori. Il 28 ottobre, c’era stato il passaggio di consegne al Bologna tra Delio Rossi e Roberto Donadoni.

Fonte: ANSA

Premio Scopigno: Cataldi rassicura i tifosi durante la premiazione

Qualche giorno fa alla domanda se sentisse ancora in mano lo spogliatoio, Stefano Pioli aveva risposto in modo deciso: “Assolutamente si”. A queste parole fecero eco quelle di Marco Parolo I fatti però hanno dimostrato che la Lazio è ancora la bruttissima copia dell’anno scorso, l’unica soddisfazione raggiunta è il primato del girone di Europa League, ma il campionato fino ad ora continua ad essere fonte di delusioni. Eppure viene ribadito, in attesa dei fatti, lo stesso concetto: il gruppo è UNITO e la squadra è con Pioli.
Al coro si è unito oggi anche Danilo Cataldi:
Il giovane centrocampista biancoceleste questa mattina, presso la sala Consiliare del Comune di Rieti, ha ritirato il “Premio Manlio Scopigno”  insignito dell’onoreficenza “Promessa Mantenuta”. Subito dopo 
le celebrazioni di rito, Cataldi è stato incalzato dai cronisti presenti sul delicato momento in casa Lazio ma, dopo aver in un primo momento sviato le domande con la frase “Non è questa la sede opportuna per parlarne”, ha voluto ribadire un unico grande concetto: “La squadra è con Pioli”. Tutti avranno l’ennesima occasione di dimostrare tale concetto  già a partire da venerdì, quando la Juventus verrà a fare visita all’Olimpico. Riuscirà a mantenere anche questa “promessa”?

Io, privilegiato per aver vissuto la “Kobe-era”

Kobe l’ha fatto. Lo temevano tutti, da mesi ormai. Ieri Kobe Bryant ha annunciato che, a fine stagione, si ritirerà. Lo ha fatto a modo suo, come sempre, e da oggi dovremo fare nostra l’idea di un campionato NBA senza il Black Mamba! Facciamo un passo indietro però, chi è Kobe? Beh dipende da chi si pone questa domanda. Mi spiego meglio, il basket si divide in Ante Jordan e Post Jordan. Che Michael sia il più grande di tutti i tempi, pochi dubbi. C’è chi ha vissuto la carriera di Jordan ed ha visto nascere Kobe. Chi lo ha potuto quindi veder crescere e formarsi e poi dire “Questo è il più forte giocatore di basket dopo Jordan“. C’è invece chi, come me, con Kobe a fare magie sul parquet c’è nato o quasi. Quelli come me Jordan lo hanno visto nei film, negli speciali e nei video, ma mai hanno potuto assistere ad una sua partita di basket. Non hanno mai avuto l’ebrezza di sperare che la palla andasse nelle sue mani per vedere cosa avrebbe potuto fare (quello che voleva, sicuro). Questa sensazione invece io l’ho avuta con Kobe, nelle nottate insonni ho potuto sperare di vederlo fare qualcosa di strabiliante, qualcosa che nessuno avesse visto prima. E vi dico che, nonostante la mattina mettersi sui libri era dura, andare a scuola ancor di più, mai, e sottolineo mai, con lui in campo la mattina mi sono detto “La prossima volta va a letto presto che poi non ti svegli“. No, questo non è mai successo. Nel momento in cui inevitabilmente ha annunciato il suo addio io, come tanti, mi sono sentito vecchio, e triste. Quando un tuo idolo smette di fare quello che sei abituato a vedere qualcosa cambia. In questo pericolo, ahimè, più di uno ha detto stop. Però subito dopo aver saputo la notizia ho riflettuto: triste, certo è normale, però io l’ho visto sul campo giocare. Io l’ho visto incantare e fare canestri assurdi, seguiti da quel sorriso che non mancava mai. Sorrideva lui, rimanevamo a bocca aperta noi. Sempre, tutte le sante notti. E allora no, la tristezza deve lasciar spazio alla gratitudine perché d’ora in poi non esisterà solo il pre e post Jordan, ma anche il pre e post Bryant. Ed io, cari miei, mi sento un privilegiato ad aver assistito ai suoi capolavori. Kobe Bryant è mondiale, ma anche un po italiano. Sentire le sue interviste in cui dispensa un italiano quasi perfetto ci inorgoglisce e fa anche un po’ strano. Guai a sentirci artefici del suo successo: uno che ha quel talento non va formato, va solo fatto giocare. Anni fa, in un lockout tanto folle quanto ferreo si era anche sparsa la voce “Kobe giocherà a Bologna“. Incredibile, Kobe torna in Italia non da bambino ma da star assoluta! Non si è avverato, il presidente della Virtus ci ha provato, ma far muovere uno del suo calibro è un po come spostare una montagna, ci vogliono tempi e modi impossibili per il basket italiano. Abbiamo sognato, tutto qui, pazienza. Pazienza perché, in fondo, il solo poterlo vedere è stata un’esperienza unica, anche se lontano migliaia e migliaia di km. Da qui in avanti prendiamo tutto ciò che si può prendere ed apprendere da un giocatore in televisione, prestate attenzione a come muove la palla, come difende, come salta è come sorride….Prestate attenzioni ragazzi, perché vedere live uno così, non so quando potrà riaccadere. Un campione smette di giocare, la sua leggenda invece, resta per sempre.

Qui di seguito la traduzione della lettera di addio al basket di Kobe Bryant, che ha fatto da corollario al suo annuncio.

Caro basket,
dal momento in cui ho cominciato ad arrotolare i calzini di mio padre
e a lanciare immaginari tiri della vittoria nel Great Western Forum
ho saputo che una cosa era reale:
mi ero innamorato di te.
Un amore così profondo che ti ho dato tutto
dalla mia mente al mio corpo
dal mio spirito alla mia anima.
Da bambino di 6 anni
profondamente innamorato di te
non ho mai visto la fine del tunnel.
Vedevo solo me stesso
correre fuori da uno.
E quindi ho corso.
Ho corso su e giù per ogni parquet
dietro ad ogni palla persa per te.
Hai chiesto il mio impegno
ti ho dato il mio cuore
perché c’era tanto altro dietro.
Ho giocato nonostante il sudore e il dolore
non per vincere una sfida
ma perché TU mi avevi chiamato.
Ho fatto tutto per TE
perché è quello che fai
quando qualcuno ti fa sentire vivo
come tu mi hai fatto sentire.
Hai fatto vivere a un bambino di 6 anni il suo sogno di essere un Laker
e per questo ti amerò per sempre.
Ma non posso amarti più con la stessa ossessione.
Questa stagione è tutto quello che mi resta.
Il mio cuore può sopportare la battaglia
la mia mente può gestire la fatica
ma il mio corpo sa che è ora di dire addio.
E va bene.
Sono pronto a lasciarti andare.
E voglio che tu lo sappia
così entrambi possiamo assaporare ogni momento che ci rimane insieme.
I momenti buoni e quelli meno buoni.
Ci siamo dati entrambi tutto quello che avevamo.
E sappiamo entrambi, indipendentemente da cosa farò,
che rimarrò per sempre quel bambino
con i calzini arrotolati
bidone della spazzatura nell’angolo
5 secondi da giocare.
Palla tra le mie mani.
5… 4… 3… 2… 1…
Ti amerò per sempre,
Kobe

Materazzi: “La Lazio può venirne fuori, ma deve essere più attenta in difesa”

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Giuseppe Materazzi, storico ex allenatore della Lazio alla fine degli anni ’80, è intervenuto sulle frequenze di LazioStyleRadio per analizzare il momento delicato dei biancocelesti, reduci dall’ennesima sconfitta stagionale. Queste le sue parole: “La Lazio nella fase difensiva deve essere più attenta. La sconfitta di ieri è dipesa molto dagli errori arbitrali e questo è un vero peccato perché la squadra ieri ha reagito positivamente e ha fatto una buona prestazione, purtroppo sono stati annullati dei gol che erano validi. Non bisogna scoraggiarsi perché la Lazio ha i numeri e le qualità per venire fuori da questa situazione, bisogna essere uniti. Pioli deve continuare a lavorare e a credere nei suoi giocatori. Venerdì ci sarà la sfida contro la Juventus che sta vivendo un momento positivo. Non sarà una gara facile perché i bianconeri giocheranno per vincere ma l’importante è scendere in campo e giocarsela. I biancocelesti devono essere compatti e proporsi con continuità. Personalmente, con la Juve, opterei per un modulo denso a centrocampo. In Europa la Lazio ha espresso un grande gioco, ha trovato gli spazi giusti che in campionato non sta ancora trovando, ma la strada è ancora lunga e nel calcio tutto può succedere“.

 

INFERMERIA – Le ultime su Onazi

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Dopo le parole di questa mattina del Dottor Bianchini, che parlavano di un miglioramento, è arrivato da pochi minuti il comunicato della Lazio riguardante l’esito degli esami a cui si è sottoposto il nigeriano Eddy Onazi, fermo da alcune settimane a causa di una lesione muscolare di primo grado. Come si legge dal comunicato ufficiale, “Ogenyi Onazi è stato sottoposto, nel pomeriggio di oggi, ad accertamenti di controllo presso la clinica Paideia. Gli esami hanno evidenziato un notevole miglioramento del quadro precedentemente rilevato. L’atleta ha cominciato da oggi un lavoro in piscina che verrà intensificato nell’arco dei prossimi giorni”.  Per Pioli quindi, dopo le notizie negative dal campo, almeno una buona notizia dall’infermeria.

Vinicius: “A Zurigo sto trovando continuità, sto crescendo”

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Due estati fa era approdato alla Lazio senza troppo clamore ma con ottime referenze; non riuscendo però a trovare spazio nella squadra di Pioli era stato mandato in prestito a Perugia, ma dopo una stagione anonima era stato rispedito dalle parti di Formello, per essere nuovamente ceduto in prestito, questa volta in Svizzera, allo Zurigo allenato da Sami Hyypia. Vinicius de Freitas Ribeiro, terzino sinistro brasiliano classe ’93, è stato contattato dalla redazione di LaLazioSiamoNoi, alla quale ha raccontato la sua nuova esperienza svizzera. Dopo un avvio stentato, la stagione del fluidificante carioca sembra aver definitivamente spiccato il volo: “Adesso sto bene, finalmente sto trovando la continuità che cercavo. Voglio confermarmi partita dopo partita, sto crescendo molto. All’inizio non ero al 100%, ecco perché non giocavo. Lo staff tecnico mi ha fatto un programma di allenamento personalizzato per recuperare la forma. In estate non ho svolto il ritiro perché ero in nazionale, inoltre ero reduce da un infortunio rimediato col Perugia”. Una scelta anomala quella di andare a giocare in Svizzera, in un campionato molto diverso dalla nostra Serie A: “Lo Zurigo mi ha voluto fortemente e io avevo bisogno di giocare con continuità. Il calcio svizzero è molto fisico, un po’ come in Italia. Ma qui si cura di meno la parte tattica”. Sami Hyypia è stato un grande difensore, può essere importante nella crescita del brasiliano: “Il mio rapporto con il mister è molto buono. Parla spesso con me, mi dice sempre come posso migliorare, guardiamo insieme i video delle partite per analizzare gli errori commessi. Grazie a lui sto crescendo molto sia tatticamente che fisicamente. In questa stagione ho fatto tre assist, spero che anche il gol arrivi presto”. Dopo una partenza difficile lo Zurigo sembra essersi ripreso, nonostante la batosta rimediata domenica: “Pensiamo partita dopo partita, abbiamo bisogno di fare punti per stare sereni. Il 12 dicembre giocheremo i quarti di Coppa, è una gara molto importante. Vogliamo arrivare lontano in questa competizione”. Infine riguardo i vecchi compagni della Lazio: “Felipe Anderson è un mio grande amico, ma è da un po’ che non lo sento. Quest’anno non siamo nemmeno andati in Nazionale insieme e quindi non ci siamo visti. Spero stia bene e che possa continuare ad aiutare la Lazio“.

Lazio vicinissima ad un giocatore del Chelsea

Secondo indiscrezioni raccolte dalla redazione di Lazionews.eu e riportate dai media inglesi la Lazio sarebbe vicina a raggiungere un accordo per la cessione in prestito del difensore del Chelsea Papy Djilobodji, poco utilizzato da Mourinho in questa prima parte di stagione. I biancocelesti devono sopperire all’assenza dell’infortunato Stefan de Vrij, e sembrano aver trovato il candidato ideale nella Premier League inglese. Il 26enne non riesce a trovare spazio con i Blues, i quali hanno speso in estate circa 6 mln di € per strapparlo al Nantes. Stando a quanto riportato, la Lazio starebbe lavorando per un prestito con diritto di riscatto fissato a circa 3.5 mln di €, soluzione che accontenterebbe tutte le parti in causa: i biancocelesti si ritroverebbero in rosa un giocatore pronto da subito e con buona esperienza; il Chelsea si libererebbe del difensore, fuori dal progetto tecnico di Mourinho; infine il calciatore avrebbe l’opportunità di rilanciarsi dopo la breve esperienza londinese, che lo ha visto calcare il campo di gioco per un solo minuto in League Cup.

 

 

Giorno di riposo in casa Juventus

Dopo una settimana intensa per la squadra bianconera – dove in otto giorni sono arrivate tre vittorie – la società tramite un comunicato ufficiale ha concesso una giornata di riposo agli uomini di Allegri. I bianconeri torneranno in campo domani per iniziare la preparazione in vista dell’incontro con la Lazio di venerdì prossimo. Il tecnico dovrà fare a meno di Pogba che dopo la sanzione di ieri sera a Palermo verrà squalificato. Vista l’assenza del centrocampista juventino il tecnico spera di avere di nuovo a disposizione sia Khedira che Lemina; in caso contrario l’allenatore avrà a disposizione solo Marchisio, Padoin e Sturaro.

Veron: “Momenti meravigliosi in biancoceleste. Un mio ritorno? Sarei…”

Per parlare della Lazio dei suoi tempi e di quella dei nostri giorni è intervenuto ai microfoni di Laziopress.it Juan Sebastian Veron. Queste le sue parole.

Gli anni passati in biancoceleste: “Nella Lazio ho vissuto momenti meravigliosi. Sono stato fortunato ad aver vestito una maglia gloriosa come quella biancoceleste. Nei due anni  trascorsi a Roma abbiamo vinto moltissimo. La squadra era formata da persone che oltre ad essere dei campioni sul campo erano uomini stupendi. Sia sul terreno di gioco che in ritiro c’era un’aria vincente. Ognuno di noi aveva la sicurezza di avere al proprio fianco un compagno che avrebbe fatto d tutto per aiutare la squadra e chiunque si trovasse in difficoltà”.

Il trofeo vinto che ricorda con maggior piacere: Senza dubbio lo Scudetto. Ancora ricordo al termine dell’incontro della Juventus a Perugia le parole del radiocronista quando disse l’ora e poi quelle parole: Lazio Campione d’Italia“.

Arrivasti in Italia grazie ad Eriksson, qual è il vostro rapporto: “Era molto di più di un semplice rapporto fra allenatore e giocatore. Eravamo molto in confidenza tra noi. Ha subito creduto in me portandomi alla Sampdoria. Ogni giocatore argentino in quel periodo sognava il campionato italiano perché c’era stato Maradona. Si incontravano grandi squadre come Inter, Juventus e Milan, squadre piene zeppe di campioni. Allora ero molto giovane, al mio arrivo mi aiutarono molto sia Eriksson che Mancini“.

Si parla spesso di un probabile ritorno in Italia ma qual è la verità: “Nessuno mi ha mai cercato dalla Lazio. Per me i ricordi migliori sono legati a ciò che ho fatto nella Lazio ed il rapporto con i tifosi, due cose che resteranno per sempre. Il rispetto ed il rapporto che ho con i sostenitori biancocelesti è qualcosa di incredibile. Se in futuro le nostre strade si dovessero incrociare di nuovo, io sarò sempre pronto ed entusiasta”.

Vedi in giro un giocatore che possa somigliarti? “Il calcio cambia, ora le caratteristiche dei giocatori sono diverse. Io preferisco i giocatori completi, gente che sia in grado di fare un po’ di tutto. Un calciatore che mi somiglia può essere Pogba. Mi piace molto anche Vidal“.

Malagò: “Molto male le romane. Le aspettative erano diverse”

“Male, molto male. I risultati sono quelli e sono sotto gli occhi di tutti, anche rispetto alle aspettative. Per il calcio romano non è buono, ma il campionato italiano mi sembra molto divertente. Poi è da capire se è livellato in alto o in basso”. Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, commenta il momento che stanno attraversando la Lazio e la Roma, sconfitte nell’ultimo turno di Serie A. Il capo dello sport italiano, a margine della cerimonia di consegna dei premi Coni-Ussi, non attribuisce pubblicamente però delle responsabilità alla lontananza dalla Capitale del presidente giallorosso James Pallotta.Ho un ruolo istituzionale che mi impedisce di entrare nel merito di questi discorsi che sono da cittadino e tifoso – precisa -. C’è una struttura di manager, come amministratore delegato, direttore generale, e direttore sportivo tale da integrare le funzioni del presidente. È evidente che qui in Italia siamo abituati a vedere un presidente che ha il suo impegno quotidiano e che vive la società quotidianamente. Qui c’è un discorso di impostazione e filosofia culturale diverso in questo caso, giusto o sbagliato è un dato di fatto”.

Fonte: Ansa

Liverani: “Mancano risultati ed entusiasmo. Ieri il pari sarebbe stato più giusto”

Per parlare del momento che sta vivendo la squadra biancoceleste ai microfoni di Tuttomercatoweb.com è intervenuto Fabio Liverani: “Ieri l’Empoli ha disputato una buona gara, ha approfittato di uno dei soliti infortuni della difesa biancoceleste ed è stato fortunato nelle decisioni prese dal direttore di gara. La Lazio non avrebbe meritato la sconfitta, per quanto visto in campo credo che il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto. E’ un periodo difficilissimo per i biancocelesti sia per quanto riguarda i risultati che per il gioco. La squadra ora deve arrivare nel miglior modo possibile alla sosta per poi aspettare le mosse della società. L’entusiasmo e la continuità della scorsa stagione sono venuti meno ed inoltre il reparto difensivo non è in grado di sostenere un campionato da primi posti. A gennaio bisognerà intervenire sul mercato se si vuole migliorare”.

 

PALLONE D’ORO – Ecco i 3 finalisti

Sono Lionel Messi, Cristiano Ronaldo e Neymar i tre finalisti per il Pallone d’Oro 2015. Lo ha annunciato online la Fifa. La cerimonia di premiazione in cui sarà reso noto il nome del vincitore si svolgerà l’ 11 gennaio a Zurigo. Messi ha già vinto 4 volte il premio di miglior giocatore del mondo, Cristiano Ronaldo è invece a quota tre (l’ultimo nel 2014). Neymar non lo ha ancora conquistato.

Fonte: Ansa

Simeone, sguardo interessato in casa Lazio

Contro l’Espanyol il centrocampista dell’Atletico Madrid, Tiago Mendes, ha riportato un grave infortunio. Il giocatore ha subito la frattura scomposta dela tibia della gamba destra, incidente che lo terrà fuori dai campi di gioco per quattro mesi. A causa del grave stop, nel mercato di gennaio, la società madrilena dovrà tornare sul mercato alla ricerca di un degno sostituto che possa essere di aiuto al reparto centrale di Simeone. Al momento, come riportato da As, i nomi sulla lista della spesa sono quelli di Biglia della Lazio, Bonaventura del Milan, Toulalan del Monaco e Tielemans dell’Anderlecht.

 

De Martino: “Errori che ci danneggiano” Poi si rivolge ai tifosi…

La Lazio è furiosa per i torti arbitrali di Empoli. E il risveglio dopo la sconfitta in terra toscana, non cambia la linea dura della dirigenza. Oltre a Tare e Pioli, a ricordare i vari episodi sfavorevoli, ci pensa anche il responsabile della comunicazione Stefano De Martino, attraverso i microfoni di Lazio Style Channel: “La gara di ieri sera parla da sola, oltre al nostro Direttore Sportivo, tutta la società ha preso una linea netta nei confronti dei troppi errori arbitrali. Gli episodi hanno chiaramente condizionato la gara, non sono così dubbi come ho letto su qualche giornale questa mattina. Nel secondo tempo abbiamo dominato la partita. Non ci nascondiamo dietro le decisioni arbitrali, le colpe sono di tutti, di solito non copriamo i problemi, ad esempio la sconfitta è arrivata anche per il fatto che non si è giocato bene il primo tempo. Tra le gare passate e quella di ieri, si contano troppi errori da parte della classe arbitrale, più di dieci. Come già detto dal mister, non abbiamo una posizione in classifica che rispecchia la nostra forza in campo“. Poi infine lancia un messaggio ai tifosi: “Dobbiamo tornare ad essere uniti, da fuori siamo visti attaccabili, quindi con la pressione dei tifosi sarebbe più difficile commettere errori. Se riusciamo a mettere da parte le polemiche, daremo un’immagine di grande compattezza. Società e tifosi devono mandare un messaggio forte a tutti e far capire che uniti difendiamo la Lazio e i suoi 115 anni di storia. Vogliamo rispetto e lo meritiamo”.

L’ERBA DEL VICINO – Roma, il doppio ko di una brutta settimana

Diciamocelo. Con estrema onestà intellettuale. Non si possono prendere sei goal contro il Barcelona e, contestualmente, perdere tre punti in casa a favore dell’Atalanta. Perché se il parziale tennistico subito contro i blaugrana è umanamente incontestabile, di contro la sconfitta in casa contro i bergamaschi è calcisticamente inaccettabile. Bisognava reagire. Immediatamente. Con orgoglio e intelligenza voltare pagina per cercare di mettersi subito alle spalle una sconfitta completa dal punto di vista tecnico-tattico. Ma cosi non è stato. Anzi. Il crollo di Barcelona si è trasformato contro l’Atalanta in una resa. Ancora più amara, pesante, ingiustificabile. Peraltro accompagnata da una duplice umiliazione: per il coro di scherno al rigore del raddoppio bergamasco, per la bordata di fischi al termine della gara. Inopportuno il primo. Comprensibile la seconda. Si conclude cosi una settimana tutt’altro che facile per i colori giallorossi. Vissuta da semplici spettatori di un teatrino al quale avrebbero certamente voluto fare a meno.

Simone Roselli

Oddi: “Lazio penalizzata” poi sul futuro di Pioli….

Un’altra sconfitta che brucia. L’ennesima partita persa in trasferta. Anche se arrivata in diverso modo da quelle precedenti, ieri ad Empoli contava soltanto vincere, ma per diversi motivi la Lazio esce ancora sconfitta. Ad analizzare l’ennesimo scivolone della banda Pioli è Giancarlo Oddi, intervenuto ai microfoni di Tuttomercatoweb.com: “Adesso serve che il gruppo faccia quadrato e che la società stia accanto all’allenatore. Per uscirne fuori bisognerà lavorare sodo, ma ieri la Lazio è stata penalizzata con i due gol annullati“. Poi continua sulla gara di ieri: “C’è stata un’amnesia difensiva e la squadra l’ha pagata cara, questo capita troppo spesso. La situazione ora è difficile ma credo che Pioli abbia il diritto di continuare a guidare la Lazio, che ieri meritava di più, per quanto espresso in campo le sarebbe andato stretto anche il pareggio“. Sul modulo attuato dal mister dichiara: “Ieri con il 4-4-1-1 la lazio ha dominato l’avversario. Le colpe alla squadra si possono dare per le sconfitte rimediate contro Palermo, Milan e Roma ma ieri non mi sento di colpevolizzare l’atteggiamento“.

SCUDETTO LAZIO 1915 – Ecco la lettera ufficiale inviata alla Figc

Obbiettivo raggiunto. Da quando partì la petizione, per lo scudetto 1914-15, si sperava di arrivare alle 30 mila firme. Da pochi giorni, le adesioni hanno toccato il numero tanto desiderato dal popolo laziale. Traguardo che tutti volevano, per far si che l’impegno dei tifosi servisse ad un ripensamento ufficiale da parte degli organi preposti. Colui che ha portato avanti questa petizione, l’avv. Gian Luca Mignogna, che raggiunto questo grande traguardo, ha inviato nelle ultime ore il testo nella sede della Figc in Via Allegri, per l’apertura del fascicolo. Un passo fondamentale per l’assegnazione ex aequo a Lazio e Genoa. Di seguito la lettera integrale:

C.A. ILL.MO SIG. PRESIDENTE DELLA FIGC
C.A. ECC.MO CONSIGLIO FEDERALE DELLA FIGC
C.A. SPETT.LE UFFICIO LEGALE DELLA FIGC
C.A. RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO

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IL SOTTOSCRITTO AVV. CASS. GIAN LUCA MIGNOGNA DEL FORO DI ROMA, IN PROPRIO, QUALE PROMOTORE DELLA PETIZIONE IN OGGETTO ED IN NOME E PER CONTO DEI RELATIVI FIRMATARI, CON LA PRESENTE, RIMETTE IN ALLEGATO IL TESTO INTEGRALE DELLA PETIZIONE MEDESIMA, ALLO STATO SOTTOSCRITTA DA OLTRE 30.000 SOSTENITORI SULLA PIATTAFORMA ONLINE CHANGE.ORG, CON LA QUALE SI CHIEDE ALLA FEDERAZIONE ITALIANA GIUOCO CALCIO DI VOLER NOMINARE UNA COMMISSIONE AD HOC PER:

– RIESAMINARE OGGETTIVAMENTE IL CONTESTO STORICO, SOCIALE E SPORTIVO IN CUI FU ADOTTATA LA DELIBERA POSTBELLICA CON CUI SI ASSEGNÒ D’UFFICIO LO SCUDETTO 1914/15 AL GENOA, TENENDO DEBITAMENTE CONTO DI QUANTO ACCLARATO IN MERITO MEDIANTE IL DOSSIER ALL’UOPO PREDISPOSTO DAL CENTRO STUDI NOVE GENNAIO MILLENOVECENTO;

– LEGITTIMARE UFFICIALMENTE LA LAZIO QUALE MIGLIOR SQUADRA DEL CENTROSUD ED IL GENOA QUALE MIGLIOR SQUADRA DEL NORD IN QUANTO PRIME IN CLASSIFICA NEI RISPETTIVI GIRONI FINALI AL MOMENTO DELLA SOSPENSIONE BELLICA DEL CAMPIONATO 1914/15, ADOTTATA DALLA FIGC IL 23.05.1915, ALLORQUANDO MANCAVA UNA SOLA GIORNATA AL TERMINE DELLA REGULAR SEASON E SI STAVA PROFILANDO LA PROBABILE FINALISSIMA NAZIONALE TRA QUESTE DUE SQUADRE;

– RENDERE ONORE E MERITO AI NUMEROSI CADUTI DELL’ALLORA SOCIETÀ PODISTICA LAZIO SUL FRONTE AUSTRO-UNGARICO, COSÌ COME ACCLARATO DA LAZIOWIKI NELLA RECENTISSIMA PUBBLICAZIONE “DAL TEVERE AL PIAVE – 1915/1918 – GLI ATLETI DELLA LAZIO NELLA GRANDE GUERRA”

– PREMIARE LA POLISPORTIVA BIANCOAZZURRA PER L’IMPEGNO SOCIO/CULTURALE PROFUSO PER LO SVILUPPO DI CIASCUNA DISCIPLINA SPORTIVA SIN DAGLI ALBORI DEL SECOLO SCORSO E PER AVER FINANCHE DESTINATO I PROPRI CAMPI DI GIOCO AD ORTI DI GUERRA PER LA POPOLAZIONE ROMANA DURANTE IL PRIMO CONFLITTO MONDIALE;

– ADOTTARE UN PROVVEDIMENTO RIPARATORIO, EQUANIME ED ETICO/MORALE, IN OSSEQUIO ALLA RATIO DEL REGIO DECRETO N° 907/1921, CHE RICONOBBE L’IDEALE SPORTIVO LAZIALE COME ESEMPIO DI RETTITUDINE PER I GIOVANI SPORTIVI DELL’EPOCA;

– PORRE RIMEDIO AD UNA DECISIONE ASSOLUTAMENTE INIQUA, INGIUSTA E LESIVA DEI VALORI DELLO SPORT E DEI PRINCIPI GIURIDICO/SPORTIVI, INTERVENENDO SUL CASO GIUSTAPPUNTO NELL’AMBITO DEL CENTENARIO DELLO SCOPPIO DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE CUI SEGUÌ LA SOSPENSIONE BELLICA DEL CAMPIONATO 1914/15;

– ASSEGNARE LO SCUDETTO 1914/15 A LAZIO E GENOA EX AEQUO, DICHIARARE ENTRAMBI I CLUB CAMPIONI D’ITALIA PER TALE CAMPIONATO E FREGIARE COL TRICOLORE I BIANCAZZURRI PER IL PRIMATO ALL’EPOCA CONSEGUITO NELL’ITALIA CENTROMERIDIONALE ED I ROSSOBLU PER QUELLO CONTESTUALMENTE CONSEGUITO NELL’ITALIA SETTENTRIONALE.

PER RAGIONI DI COMPLETEZZA, INOLTRE, SI TRASCRIVE SEGUITAMENTE IL LINK DELLA SUDDETTA PETIZIONE, SU CUI E’ POSSIBILE VERIFICARE IL FLUSSO DELLA STESSA E GLI ATICOLI, I PARERI, LA DOCUMENTAZIONE E GLI EVENTI PROMOZIONALI CHE SINORA L’HANNO SUPPORTATA MEDIATICAMENTE, SPORTIVAMENTE E GIURIDICAMENTE:
https://www.change.org/p/spettabile-federazione-italiana-gioco-calcio-lazio-1914-15-campione-d-italia-ex-aequo?recruiter=324605918&utm_source=share_petition&utm_medium=copylink

SI ACCLUDONO, INOLTRE, I SEGUENTI ATTI E DOCUMENTI:
1) FILE PDF DI CHANGE.ORG, CONTENENTE L’ELENCO DEI FIRMATARI;
2) FILE EXCEL DI CHANGE.ORG, CONTENENTE I PROGRESSIVI DELLE SOTTOSCRIZIONI;
3) FILE PDF DI CHANGE.ORG, CONTENENTE I COMMENTI DEI FIRMATARI;
4) FILE PDF DEL DOSSIER DEL CENTRO STUDI NOVE GENNAIO MILLENOVECENTO, CHE COSTITUISCE PARTE INTEGRANTE DELLA PRESENTE ISTANZA;
5) PEC DELL’UFFICIO LEGALE DELLA FIGC DEL 13.07.2015, CON CUI SI CONFERMA L’IRREPERIBILITA’ DI QUALSIVOGLIA DOCUMENTO RELATIVO AL CAMPIONATO DI PRIMA CATEGORIA 1914/15;
6) FILE WORD DELL’ARTICOLO DELLO SCRIVENTE “LAZIO 1914/15, ORIZZONTE TRICOLORE!”, CONTENENTE LA STORIA DELLA RECENTE RIVENDICAZIONE DEL TITOLO 1914/15.
RESTANDO IN ATTESA DI UN CORTESE CENNO DI RISCONTRO ED A DISPOSIZIONE PER QUALSIVOGLIA CHIARIMENTO IN MERITO.
DISTINTI SALUTI.
ROMA, LI’ 27.11.2015
AVV. GIAN LUCA MIGNOGNA

 

LAZIALI FUORI PORTA – Solo in 4 riescono a farsi largo

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Altro weekend negativo per i laziali in prestito. Partiamo dalla Serie B, dove Tounkara non riesce proprio a sovvertire le gerarchie imposte da mister del Crotone Djuric: “squadra che vince non si cambia”, recita un vecchio detto che fa proprio al caso dei pitagorici, secondi a un punto dalla vetta, e allora il povero Mamadou è costretto a guardare ancora una volta dalla panchina i suoi compagni, vittoriosi 1-0 sullo Spezia. Interessante il match tra la Salernitana di Strakosha Pollace e la Pro Vercelli di Filippini: il portiere albanese gioca dal 1′ e risulta non esente da colpe sulle due reti subite da Mustacchio. L’ex Bari entra invece all’88’ e aiuta i suoi compagni di reparto a difendere il 2-1 finale a favore dei piemontesi. Altra panchina infine per l’ex capitano della Primavera. Niente match con il Lanciano per Minala, ancora escluso dai convocati del Latina per ‘scelta tecnica’ e che si allena in disparte in attesa di potersi giocare le sue chances.  Stessa sorte tra gli abruzzesi per Rozzi, mentre Crecco perde nel finale il ballottaggio a centrocampo con Di Cecco e si accomoda in panchina. In Lega Pro, maglia da titolare per Lombardi nell’1-1 tra Ancona e Pontedera: ammonito e stanco, l’ex Trapani viene sostituito al 74′ da Dean Morgan. Appuntamento dunque alla prossima gara, dove lui e il club marchigiano sperano in un ritorno al gol.  Niente convocazione in Ligue 1 per Perea, nel match vinto 4-1 allo Stade de France dal Psg sul Troyes, così come, nella Alka Superligaen danese per Elez, che da titolare fisso si ritrova ora a dover risalire la china. In Svizzera, infine, crollo esterno dello Zurigo di Vinicius: l’esterno brasiliano, schierato titolare a sinistra, ‘corona’ lo 0-5 in casa del Grasshoppers beccandosi un giallo.

Del Nero: “Lazio, è il momento di tirar fuori gli attributi!”

Sugli 88.100 di Elle Radio è intervenuto un ex laziale dell’era di Delio Rossi, Simone Del Nero, con il fantasista che ha commentato l’ultimo ko biancoceleste ad Empoli.

Da ex calciatore della Lazio ma cresciuto nel settore giovanile dell’Empoli, che idea si è fatto Del Nero della sconfitta di ieri: “E’ stata una partita un po’ confusa, con troppi errori arbitrali che hanno penalizzato la Lazio oggettivamente. Questo non deve essere un alibi ma è comunque un dato di fatto sul quale non si può sorvolare. Mi sembra che la freschezza dei giovani dell’Empoli abbia fatto la differenza.

Sicuramente l’arbitraggio ha influito pesantemente sull’andamento della partita, ma sembra altrettanto evidente che alla Lazio manchi quell’unione di intenti che nell’anno passato aveva fatto la differenza. Spiega Del Nero: “Ci sono dei periodi in cui è fisiologico avere dei cali di tensione. Basta una piccola scintilla a volte per far ritrovare l’entusiasmo. All’orizzonte c’è una partita fondamentale contro la Juventus, trovare un risultato positivo contro una squadra di questo calibro potrebbe rappresentare la svolta e soprattutto portare chiarezza in questo momento di confusione.

Al momento per la Lazio è venuto meno anche il rapporto con i tifosi, che era stato fondamentale anche quando la Lazio con Del Nero in squadra aveva conquistato l’accesso in Champions, obiettivo sfumato in questa stagione. “Ricordo che il supporto dei tifosi era fondamentale, perché ti faceva sentire sicuro dei tuoi mezzi. Sicuramente a livello di personalità qualcuno può soffrire le contestazioni: a me personalmente pesavano molto, ci sono giocatori col carattere simile al mio ai quali servono incoraggiamenti nei momenti difficili. Questo può valere anche per calciatori stranieri che non sono abituati alle pressioni che solitamente ci sono a Roma. Purtroppo quando non arrivano i risultati i malumori dei tifosi sono comprensibili: per far cambiare loro idea bisogna tirar fuori i cosiddetti attributi, per far tornare l’amore fra i tifosi e la squadra.

Sui giovani biancocelesti: “In una squadra come la Lazio è necessario un mix tra giovani di valore ed elementi più esperti. Una squadra come l’Empoli ha la possibilità di puntare su una squadra di soli giovani, la Lazio deve potersi affidare anche a giocatori di spessore per superare i momenti difficili. Il giovane che conosco meglio e mi ha impressionato di più è Keita, a volte mi chiedo perché non giochi più spesso. Deve crescere ma ha enormi margini di miglioramento. La personalità è importante per tutti, non solo per i giovani. Forse le pressioni romane possono essere deleterie per giocatori che ad esempio in questo momento stanno facendo bene con la loro Nazionale, ma qui soffrono: in questi casi si dice che il pallone comincia a scottare.

Fabio Belli

FORMELLO – Le ultime novità dalla seduta di scarico e dall’infermeria

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Niente ritiro, ci si allena normalmente, come da programma. La seduta per la Lazio reduce dal ko di Empoli scatta dunque alle 10 e vede in campo esclusivamente i giocatori che ieri non sono entrati in campo o che lo hanno fatto nel corso del secondo tempo. Per loro lavoro atletico e tecnico con il pallone, mentre i titolari al ‘Castellani’ sono a sudare in palestra. Da domani il gruppo tornerà unico e partirà la preparazione in vista dell’anticipo di venerdì sera all’Olimpico contro la Juventus.

Per il quale mister Pioli non potrà contare su nessuno degli infortunati, a parte forse Mauri, che oggi ha svolto corsa differenziata e che dunque potrebbe strappare una convocazione. Chi invece è sicuro di esserci dal 1′ è Gentiletti, assente ieri per squalifica e che contro i campioni d’Italia si riprenderà il suo posto al centro della difesa, accanto a uno tra Mauricio e Hoedt.

Per quanto riguarda infine l’infermeria, questo il punto a ‘LSR’ del medico sociale dott. Bianchini: “La partita di ieri non ha portato situazioni cliniche importanti. Onazi oggi farà il controllo strumentale per il problema alla coscia: sta migliorando sotto il profilo del dolore, speriamo che l’esame ce ne dia la conferma. Mauri ha iniziato a lavorare più attivamente in campo, anche lui sta rispondendo bene sotto il profilo del dolore. Sulle condizioni di De Vrij, l’unico lungodegente, vi daremo infine informazioni nel corso della settimana”.