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CHAMPIONS – La Roma pareggia e si qualifica agli ottavi ma i tifosi la fischiano

A guardare il bicchiere mezzo pieno la Roma può esultare per il ritorno dopo 5 anni negli ottavi di Champions. Ad osservare invece quello mezzo vuoto ci si immalinconisce per un’altra prova assolutamente insufficiente della squadra di Garcia. Se i giallorossi sono agli ottavi devono ringraziare Szczesny (e ter Stegen a Leverkusen), autore di almeno tre interventi decisivi. Alla fine ne viene fuori uno 0-0 scialbo e l’impressione è che se invece del Bate la Roma avesse avuto davanti una squadra di media caratura, Garcia avrebbe collezionato un altro clamoroso tonfo.
NOIA ASSOLUTA — Garcia si gioca la carta a sorpresa con Gervinho, ma l’ivoriano prova prima del match e si arrende subito, lasciando spazio ad Iturbe. Yermakovich, invece, disegna il classico 4-2-3-1, ma a dispetto delle aspettative non si chiude a riccio, anzi. Ed infatti in un primo tempo scialbo come è scialba la Roma di questi tempi, a giocare meglio (per organizzazione tattica e palleggio) sono proprio i bielorussi. Che pressano alti per coprire le linee di passaggio iniziali e lasciano lo scarico iniziale su Ruediger, il difensore tecnicamente meno dotato tra i giallorossi. La mossa riesce, tanto è vero che il gioco della Roma ristagna nella propria metà campo. A provarci per la squadra di Garcia è solo Nainggolan per tre volte dalla distanza, ma con risultati approssimativi. Dall’altra parte, invece, Mozolevski si fa male dopo 10′ di gioco e di fatto esce quasi dal match, mentre Stasevich è il più vivo su tutto il fronte d’attacco. Così, nella penuria totale, ci prova Pjanic (28′) a salvare ancora una volta la Roma con la solita punizione a giro da 20 metri, ma Chernik è perfetto e devia in angolo. Per il resto buio totale, con un pieno di fischi che accompagnano la Roma negli spogliatoi.
BATE AD UN SOFFIO — Nella ripresa la Roma entra con un altro piglio e un’altra testa. Senza gioco, almeno la squadra di Garcia tira fuori voglia ed orgoglio e nei primi 9 minuti si rende pericolosa ben 4 volte: Chernik è super su Dzeko e Florenzi, poi ancora Dzeko in area non trova lo spiraglio giusto e Ruediger ci prova (alto) di testa. Sembra poter cambiare partita, ma la reazione della Roma dura poco, affievolita strada facendo dal Bate. Che al 22′ ha la più limpida delle occasioni per passare: discesa sulla sinistra di Volodko e palla tagliata centrale per Gordeichuk, che a botta sicura si vede negare la rete da un meraviglioso Szczesny. Scampato il pericolo la Roma riaccelera e al 27′ va vicina lei al vantaggio, con Milunovic che salva sulla linea il calcio in corsa di Pjanic a porta vuota. Con il Bate che si allunga alla ricerca del gol qualificazione, gli spazi per i giallorossi aumentano. Ci provano ancora Florenzi e Dzeko. Ad andare ad un soffio dal gol però è ancora il Bate, con Mladenovic che impegna Szczesny e il portiere polacco che poi dice no anche alla ribattuta di Stasevich. Finisce con i tentativi di Nainggolan e Salah e con un fiume di fischi senza fine dell’Olimpico. La Roma è negli ottavi, ma senza merito e collezionando un’altra prova a dir poco negativa.
Fonte: Gazzetta.it

L’AVVERSARIO DI TURNO – Il Saint Etienne per il ranking, ma la testa è già a lunedì

Grazie al cielo c’è l‘Europa League verrebbe da dire quest’anno. La competizione europea si sta rivelando l’unica soddisfazione fino ad ora per i ragazzi di Pioli, ancora imbattuti nel girone. A differenza del campionato, in questa competizione i biancocelesti hanno sempre brillato e portato a casa punti e sopratutto prestazioni convincenti che purtroppo non hanno quasi mai appunto avuto seguito anche in campionato.
La partita di domani (nonostante le voci dei protagonisti) grida “zero pressioni” da tutti i pori, visto che entrambe le squadre sono qualificate ai sedicesimi di finale con una partita d’anticipo e la Lazio in particolare è bel salda al suo primo posto. Non ci sarà l’assillo del risultato quindi ed è un bene visto che anche se fisicamente la banda Pioli domani calcherà il prato del Geoffroy-Guichard è a dir poco scontato che la testa e (si spera) anche il cuore siano inchiodati a lunedi sera per la sfida determinante contro la Sampdoria di Montella. Questo non significa assolutamente che domani i biancocelesti non debbano puntare alla vittoria, anzi…ora più che mai passeggiare in campo è un lusso che la Lazio non può prendersi per se stessa ma sopratutto per i sui tifosi e il grande disagio (per usare un eufemismo) che stanno vivendo. Centrare la vittoria, quindi sarebbe fondamentale non solo per il Ranking Uefa ma sopratutto per dare un minimo di segnale (DOVUTO) all’ambiente e (si spera, ormai il dubbio è d’obbligo) regalare un’iniezione di fiducia a calciatori che si ritrovano il morale sotto i tacchi e dimostrare che il 3° ritiro stagionale è quello buono…
Andiamo ad analizzare l’avversario di domani sera: 

IL MOMENTO – Anche se sono in campionato sono in una posizione decisamente migliore della Lazio, la squadra di Galtier sta faticando molto in questo periodo. Tranne il Rosenborg, una caratteristica comune delle squadre di questo girone è che stanno vivendo tutte un periodo negativo nei rispettivi campionati nazionali. Nelle ultime 7 giornate, i francesi hanno collezionato soltanto 2 vittorie e con 26 punti si trovano al 7° posto in classifica. Domenica saranno impegnati nel big match con Monaco di El Shaarawy anch’esso impegnato in Europa League, ma al contrario dei verdi devono giocare la partita decisiva per la qualificazione contro il Tottenham.

OTTIMO RENDIMENTO IN CASA I francesi hanno perso solo una delle ultime 8 partite casalinghe in Europa. I verdi, inoltre, sono imbattuti in casa contro le italiane, dove hanno collezionato 1 successo ed 1 pareggio.

LE PAROLE DI UN EX ASSE – Ai microfoni de “lalaziosiamonoi” l’ex di turno Benalouane mette in guardia i biancocelesti: “Sono cresciuto lì, ho giocato quasi 10 anni con quella maglia, conosco bene l’ambiente. I tifosi sono molto caldi, sostengono sempre la squadra. L’ambiente è infuocato, ci sarà tantissima gente. Il Saint-Étienne è sempre stata una grande squadra francese, una delle più famose. Stanno trovando un equilibrio di anno in anno, riuscendo a qualificarsi per le coppe europee. Auguro a questa squadra di arrivare più in alto possibile, la città merita il meglio. È molto bello giocare lì. Non ci sarà il capitano Loic Perrin, giocatore accostato alla Lazio in questi giorni: Lui è la bandiera de l’ASSE, lo è sempre stato. È nato lì, è molto attaccato alla maglia. Tuttavia so che gli piacerebbe fare una nuova esperienza, dopo tanti anni un giocatore vuole conoscere altre realtà. Penso che lui possa finire in una grande squadra italiana perché è molto intelligente e ha tantissime qualità. È un mio amico, gli auguro di trovare una squadra in Italia, mi piacerebbe che conoscesse anche lui il vostro Paese”. Il momento difficile della Lazio e in particolare di Candreva e Parolo, suoi ex compagni ai tempi del Cesena“Sono giocatori importanti che lavorano tantissimo, penso che sia un momento negativo ma essendo elementi di qualità e personalità saranno loro a tirar su la Lazio. Possono essere il motore per la risalita, saranno importanti per il futuro della loro squadra”.

COME SCENDERANNO IN CAMPO – “Darò spazio a chi ha giocato meno, ai giovani e a coloro che sono rientrati dagli infortuni” ha dichiarato Galtier ai media francesi: come all’andata il tecnico francese si affiderà al consolidato 4-2-3-1. A difendere i pali non ci sarà il “ragnoRuffier, pertanto a difendere la porta francese ci sarà il suo secondo Moulin. La linea a quattro difensiva sarà composta da Malcuit, Bayal Sall, Pogba e Brison. Sarà risparmiato il capitano Perrin, in queste ore accostato alla Lazio in ottica mercato. I due di centrocampo davanti alla difesa saranno Clement e Diomande. Il trio di trequartisti dietro l’unica punta Maupay, saranno Bamba, Eysseric e Bahebeck (quest’ultimo già affrotnato all’andata è il pericolo maggiore e va tenuto assolutamente d’occhio  tenere sott’occhio, il giovane attaccante è in prestito dal PSG ed era stato accostato anche alla Lazio in estate).

PROBABILE FORMAZIONE (4-2-3-1): Moulin; Malcuit, Bayal Sall, Pogba, Brison; Clement, Diomande; Bamba, Eysseric, Bahebeck; Maupay.  All. Galtier (Ruffier, Polomat, Karamoko, Corgnet, Pinheiro, Suljic, Saint-Louis).

Squalificati: –
Indisponibili:
  Thèophile-Catherine, Beric, Clerc

Marco Lanari

Il cuore del Pres. Buccioni e del mister Formiconi per la Lazio Nuoto

Riprende il viaggio nella polisportiva più antica e più grande d’europa, nata il 9 gennaio 1900. Il Presidente Antonio Buccioni è intervenuto insieme al mister Pierluigi Formiconi (allenatore della Lazio Pallanuoto) alla trasmissione Il Nido delle Aquile trasmessa su Radio Roma Futura per parlare del mondo Lazio e in particolare della sezione di Pallanuoto:

Subito viene chiesto al mister come è nata la sua passione par la Lazio e la Pallanuoto: “Come tutti i ragazzini venivo portato in piscina per imparare a nuotare al foro italico, poi mio padre aveva questo “difetto” di essere della Lazio (ride, ndr)…io sono nato con le mutande bianco azzurre e ci sono rimasto, merito di mia nonna che portava me e mio padre a vedere la Lazio al Flaminio.

La Lazio ha sempre accompagnato la sua vita e la sua carriera da professionista: “Si ho tanti aneddoti, su tutti la notte prima della finale delle olimpiadi che non è una notte normale, non è per tutti, difficilmente si può vivere un’esperienza del genere, come prima di una finale di un campionato del mondo di calcio: dove io parlai con Lippi e gli augurai quello che poi è successo. Detto questo la notte prima della finale delle olimpiadi di atene del 2004, si dorme poco, vengono in mente 2000 cose e chiamai alle 3 di notte Cristina Consoli che era la mamma del mio ultimo lazialotto (matteo), e mi ha fato una battuta che mi ha fatto una battuta chemi ha tolto tutte le paure, mi disse: “Pierluigi non è un problema, tu vai li, ci son 20.000 persone…ma so tutti della Lazio perché i colori so quelli quidni tu entri in campo e vedi tutti della Lazio, non avere paura”. Questa cosa mi ha smorzato tutte le paure che avevo e quando il giorno dopo siamo entrati in piscina lo stadio era pieno, tutti avevano le bandiere bianco-azzurre e ho detto: “Cristina aveva ragione”. I colori sono quelli in effetti…noi veniamo da lì…i nostri colori sono nati dai colori della bandiera della Grecia.

Lo scudetto con la Roma pallanuoto: “(ride, nrd) Il presidente Buccioni per parecchi anni non mi ha salutato.” Il presidente conferma: “Si però quando ha vinto il titolo olimpico ha beneficiato dell’amnistia (ride nrd)” la promessa però è di vincerlo con la Lazio: “magari pagherei per fare una cosa del genere, servono grandi giocatoriPer quanto riguarda lo scudetto di QUELLA Roma….era una situazione particolare perchè il presidente dell’epoca (Ernesto sciommari) era laziale, il vice presidente Claudio Mastri era laziale, l’allenatore era laziale e una parte della squadra era anche laziale, sono i paradossi della vita”. Formiconi gli disse: “doveva venire un laziale per farvi vincere lo scudetto“. Precisa poi il Presidente Buccioni: “Attualizzando un po’ discorso con l’impegno di venerdì, con il massimo rispetto per gli avversari di turno, la siatuazione storica è la seguente: la Lazio nasce il 9 gennaio 1900 si affilia alla federazione italiana nuoto che all’epoca si chiamava Federazione Italiana nuoto Rari Nantes, il 1° luglio 1900 e venerdì va in campo….è sempre e solo quella Lazio…lungo il suo percorso ha incontrato probabilmente 30 rome….quella che vince lo scudetto con mister pierluigi non esiste più da anni, attualmente c’è la “Roma Vis Nova” che sta in A1 e con la quale giocheremo venerdì poi c’è n’è un altra in A2 ma c’è ne sono state tante. Come è successo un po’ in tutti gli sport, nello sport romano quando c’è un derby c’è una squadra fissa (la Lazio) che incontra una variabile (la Roma di turno di questo o di quell’altro sport)”.

Tornando all’attualità la squadra di mister Formiconi non sta andando bene, come si esce da una situazione in cui una squadra è in crisi di identità?
Io mi sono staccato a luglio, poi sono stato richiamato adesso, sono solo 2 giorni che li ho rivisiti la squadra è cambiata, l’ho trovata già fatta quindi proviamo a rimettere apposto i cocci, perchè al di là di qualche anno fa che la Lazio andò in A2 con l’allenatore che tra qualche giorno in contreremo, così in basso forse non è sta mai. Quindi siamo preoccupati, ho accettato volentieri perché non riesco a dire di no alla Lazio, avrei voluto ma non ci sono riuscito, vediamo, io è pochi giorni che ce li ho in mano, hanno voglia, ci vuole tempo, abbiamo un altra partita venerdì e poi abbiamo 40 giorni dove ci sono gli europei per lavorare e rimettere in sesto tatticamente la squadra perchè io sono molto tattico e voglio molto da loro, come tanti allenatori anche di calcio, anche se quando c’è un sport con le mani forse è ancora più importante la figura dell’allenatore, rispetto al calcio dove se compri Messi e Pelè forse qualche problemino in meno c’è l’hai. Con le mani (bascket pallavolo e pallanuoto) bisogna lavorare molto, gli automatismi, crederci, l’allenatore deve essere credibile, ci vogliono tante componenti, io fortunatamente sono 40 anni che faccio questa cosa, ricomincio sempre da capo, qualche volta mi stufo poi purtroppo bisogna sempre ripetere ripetere e ripetere, le cose vanno sempre ripetute, i giocatori dicono di si però poi alla fine spesso non capisco o non lo fanno, quindi ci vuole tempo, adesso dopo questo mese che avremo dopo questa partita di venerdì speriamo di rimettere in sesto al Lazio poi c’è già il girone di ritorno e li speriamo di fare qualche punto in più. Ci proviamo. Loro hanno voglia sicuramente, vogliamo dimostrare che la Lazio non è questa questo è poco ma sicuro, poi la maggior parte dei miei giocatori sono laziali quindi non mollano mai. Poi possiamo pure perdere però non molliamo.”

A proposito di crisi…per fare un parallelo con il calcio, cosa deve fare pioli per ripartite?

Io dico sempre che bisogna stare dentro lo spogliatoio, parlare da fuori è difficilissimo. Io di spogliatoi ne ho avuti tanti e fortunatamente ho vinto tanto però anche quando vincevi c’erano casini infernali all’interno e quindi bisogna essere bravi, avere pazienza, mettersi lì, cercare di far coesistere il gruppo in un certo modo tutti devono spingere dalla stessa parte, tutti: dal presidente fino al’ultimo magazziniere. Perchè è un momento dove le cose non vanno…tutti si aggrappano alla mezz’ora di Empoli…ma io lascarei perdere anche perchè se avessimo pareggiato a Empoli che sarebbe successo? Vinto a Empoli…sarebbe stata una cosa normale o no? La Lazio è la Lazio. Però è una situazione difficile e non vorrei stare nei panni di Pioli in questo momento sembra una discesa senza risalita e la società deve intervenire secondo me in qualche modo. Mi dispiace per la Lazio perchè un momento brutto poi vedere lo stadio vuoto è una cosa brutta, non so bene quello che è successo ma credo che tanti torti quelli che non vanno non ce l’hanno. Non andare allo stadio è una sofferenza per chi aspetta la domenica per la Lazio non andare è un dolore grosso. Comunque non so che sta succedendo all’interno della squadra, c’è qualcosa che non funziona.

Le è mai capitato di avere una squadra con giocatori che però di testa non girano in quella stagione?
No mai capitato, nel senso che io quando avevo giocatori forti ho sempre vinto, se hai i giocatori di grande caratura sicuramente vuoi vincere. Bisogna saperli trattare, il rapporto è sempre allenatore giocatori, bisogna avere carisma bisogna che loro credano in te…che è fondamentale…devi essere credibile. Se non ti vogliono bene non vinci…non c’è niente da fare.”

Cosa significa il motto: nell’armonia anche le piccole cose crescono, nel contrasto anche le più grandi svaniscono che poi è il motto della Polisportiva Lazio. Spiega Buccioni: “E’ la chiave di lettura della Lazio, va sostanzializzata non basta conoscere il motto da un punto di vista linguistico lessicale ma a mio avviso va vissuto 365 giorni all’anno. Se vedete è la chiave dei grandi trionfi e la spiegazione di grandi insuccessi se non addirittura delle tragedie della storia della Lazio. Prendete esempio l’esperienza della squadra di calcio del ’74, quando c’è un motivo unificante anche partendo da provenienze diverse, i ragazzi del ’74 avevano tutti delle forti personalità spesso in contrasto ma messe tutte a servizio di un unica idea e questo probabilmente è stato il capolavoro umano psicologico prima ancora che tecnico di un altro grandissimo allenatore, Tommaso Maestrelli, ha realizzato esattamente quello che questo motto esprime. In altre pagine dove la famiglia è andata a a disgregarsi sono arrivate delle pagine nere nella nostra lunga storia.”

Basta: “Insieme usciremo dal momento no. Domani? Vietato essere molli…”

Dusan Basta è intervenuto insieme a Mister Stefano Pioli in conferenza stampa per parlare della sfida di Europa League di domani sera contro il Saint’Etienne. Queste le sue parole:

La squadra si è spiegata questa differenza di rendimento tra Europa e campionato?

Non sappiamo bene perché. Forse rispetto allo scorso anno ci conoscono meglio in Italia, però sono d’accordo con il mister che aver cominciato bene è stato importante per la fiducia. Siamo arrivati primi e siamo contenti di questo.”

Visto il momento che state vivendo in campionato, inizia ad avere la consapevolezza che l’Europa League possa essere il posto dove togliersi le migliori soddisfazioni?

In campionato giochiamo per arrivare in Europa, ora vogliamo fare bene in questa competizione. Aspettiamo di vedere chi affronteremo e pensiamo turno per turno, ma vogliamo arrivare il più lontano possibile.

Hai già fatto altri preliminari di champions con altre squadre, ci sono delle analogie con Udinese e Stella Rossa rispetto a queste difficoltà che state trovando?

Non ci sono analogie, con le altre società i giocatori più importanti erano stati venduti, non è stato così con la Lazio. A me personalmente di certo non ha pesato essere uscito ancora, mi è dispiaciuto come è normale, ma ci sono squadre forti da affrontare così come è il Bayer Leverkusen.

Molti fanno iniziare il periodo negativo dall’auto gol di Bergamo. Cosa pensa?

Non penso mai che un autogol possa cambiare la stagione. Una squadra vera non può permettersi questo. Sono dispiaciuto per l’errore, ma dobbiamo guardare avanti.”

Giocare ogni tre giorni cosa toglie?

Giocare così spesso toglie ovviamente delle energie. L’anno scorso avevamo più tempo per prepararci alle partite, non è facile. Siamo in ritiro tutti insieme, e sono certo che tutto insieme usciremo da questo periodo buio.”

Vincere qui può sbloccarvi mentalmente?

Vincere fa sempre bene. Anche se non contano i punti è importante. È una partita europea non è un’amichevole. Entrare molli può essere pericoloso anche perché si rischiano infortuni.

CONFERENZA – Pioli: “Vincere aiuta a vincere! Sono l’uomo giusto per la Lazio!”

Lazio in ritiro, di nuovo. Vincere per acquisire fiducia e morale, è questo l’obiettivo di domani in terra francese. La Lazio è già certa dell’accesso ai sedicesimi di finale, con il primo posto nel girone, ma l’Europa per il momento è stata l’unica fonte di soddisfazione a Formello ed ora diventa importante per riprendere subito la retta via. Queste le parole del mister Pioli in conferenza stampa.

Quanto conta questa partita? Ha trovato fiducia da parte della società? 

È vero che siamo già primi ma vogliamo finire imbattuti. La società crede che io sia l’allenatore giusto, e lo credo anche io“.

Come sono andati questi giorni? Rispetto ai ritiri precedenti?

“In questo momento dobbiamo lavorare ed è quello che la squadra sta facendo in ritiro. Ho portato qui in Francia tutti i giocatori disponibili, siamo in ritiro e dobbiamo restare uniti”.

In Europa League state andando bene, questa partita è una boccata d’ossigeno o una scocciatura?

“Non è assolutamente una scocciatura, dobbiamo prendere fiducia e vedere se siamo ancora in grado di fare buone prestazioni”.

In Europa la differenza è stata anche emotiva?

“Certamente aver fatto risultati positivi fin da subito ha aiutato. In Europa siamo andati spesso, se non sempre, in vantaggio, questo è fondamentale. Dobbiamo farlo anche in campionato”.

Secondo lei la Lazio può vincere l’Europa League?

“L’ultima volta che una squadra italiana ha vinto questa competizione non si chiamava ancora Europa League. E’ una competizione difficile. Noi puntiamo sulle coppe e vogliamo fare il miglior risultato possibile, finora abbiamo fatto bene, ora continuiamo”.

Credeva di passare insieme al Saint Etienne?

“Sì, mi ha fatto un’ottima impressione all’andata, sia da un punto di vista tecnico che fisico”.

Sampdoria, la squadra di Montella da giovedì a Catania

Doppia seduta al centro sportivo “Gloriano Mugnaini” per la Sampdoria. Questa mattina gli uomini di Montella si sono sottoposti ad un lavoro a gruppi; nel pomeriggio invece, riscaldamento ed esercitazioni tecnico-tattiche sul campo. Joaquín Correa ha svolto parte del lavoro con i compagni, Nenad Krsticic invece ha proseguito il lavoro personalizzato per il recupero. Per domani mattina previsto un allenamento a porte chiuse. Alle 16.30, nella sala stampa di Bogliasco, si terrà la conferenza stampa di Vincenzo Montella. Partenza in serata per raggiungere Catania, dove la squadra ligure resterà in ritiro sino alla gara di lunedì sera con la Lazio.

Palombo: “Con la Lazio sarà difficile ma sta a noi dimostrare il nostro valore”

Il centrocampista blucerchiato Angelo Palombo è intervenuto ai microfoni di Samp TV per parlare del ritiro voluto dall’ambiente doriano e del prossimo incontro con i biancocelesti: “Il ritiro è stato deciso dalla società e dallo staff tecnico e noi giocatori ci siamo messi a disposizione. Contro la Lazio sarà difficile, come lo è sempre, ma ora sta a noi dimostrare di essere squadra. Non possiamo essere diventati dei brocchi. Soffriamo tutti insieme, magari i giovani hanno bisogno di un attenzione maggiore ma devono solo pensare a giocare”.

Garlini: “Bisogna recuperare l’unione dello spogliatoio. Vincere sarebbe l’ideale per ripartire”

Per parlare dei prossimi incontri della Lazio è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio l’ex attaccante biancoceleste Oliviero Garlini. Queste le sue parole: “La squadra di Pioli con il Saint Etienne deve fare risultato per riacquistare morale e fiducia in se stessa. Un successo sarebbe un risultato positivo per tutto l’ambiente. Quella con i francesi è una gara che conta poco per i  biancocelesti ma vincere aiuterebbe ad arrivare all’incontro con la Sampdoria più tranquilli. La Lazio deve entrare in campo concentrata, evitare di subire gol ed essere più incisiva in attacco. Se le cose non procedono bene bisogna giocare in modo semplice, Klose dall’alto della sua esperienza è un giocatore che può fare la differenza. Il calcio è strano, la cosa più importante per vincere le partite e superare i problemi è l’unione dello spogliatoio. Ora come ora servirebbe un risultato importante per ripartire in maniera positiva”.

Bacci: “La Lazio è una grande squadra deve solo…”

Per parlare del momento particolare che si sta vivendo in casa Lazio è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio l’ex biancoceleste Roberto Bacci. Queste le sue parole: “La squadra di Pioli ha bisogno di una vittoria, i giocatori devono riacquistare sicurezza nei propri mezzi. I risultati finora conseguiti non rispecchiano le reali qualità della Lazio. Lunedì prossimo nella sfida con la Sampdoria di Montella i biancocelesti devono fare risultato per superare questo momento negativo e dare un senso diverso a questa stagione. Bisogna ritrovare entusiasmo e voglia di raggiungere gli obiettivi prefissi, la squadra è forte e merita un campionato di ben altro spessore”.

Europa League – Eysseric: “Con la Lazio è sempre una gara importante”

Alla vigilia del match con la Lazio in conferenza stampa è intervenuto il centrocampista del Saint Etienne Valentin Eysseric: “Siamo già qualificati ma giocare contro la Lazio è sempre una bella gara da disputare. Ho visto l’incontro con la Juventus, sono molto veloci sulle corsie laterali. E’ la partita giusta per mettersi in mostra. Bisogna scendere in campo come se fosse un incontro decisivo e far divertire le persone che verranno ad assistere al match. Essendo già qualificati inizio a guardare le probabili avversarie, il Manchester United ad esempio non è passato ieri”.

Lulic: “Senzazioni positive ma…”

Il centrocampista biancoceleste, Senad Lulic, è intervenuto ai microfoni dei media del suo paese. Nel corso dell’intervista ha raccontato come sia avvenuto il suo infortunio, le sensazioni dopo le prime cure ed  tempi di recupero previsti per il suo ritorno in campo: “Ero in palestra con i miei compagni, stavo facendo un esercizio per le gambe e sono scivolato. Dei pesi mi sono caduti sulla mano. E’ stato un attimo. A quel punto mi hanno portato subito in ospedale, dove sono stato operato. Alla fine è andata anche bene. I dottori mi hanno assicurato che le cure procedono bene e che l’operazione ha avuto successo. Pochi giorni fa mi sono sottoposto al controllo di un medico che mi ha detto che il recupero sta andando bene. Per ora è tutto a posto, non credo che ne riporterò conseguenze. Le dita sono normali, e come hanno spiegato i medici, se non sono nate complicazioni tutto dovrebbe tornare normale. Ora non penso a quando tornare in campo, la cosa più importante è che abbia salvato le dita. Per un mio recupero ci potrebbe volere un mese, un mese e mezzo, ma non pensiamo a quando rientrerò perché la salute è più importante”.

Europa League – Galtier, tecnico Saint Etienne: “Partita importante ma darò spazio ai giovani”

Alla vigilia dell’incontro di Europa League tra Saint Etienne e Lazio è intervenuto in conferenza stampa il tecnico francese Christophe Galtier. Dato che entrambe le squadre sono già qualificate al turno successivo l’incontro di domani sera permetterà ai tecnici delle due squadre di mettere in campo i ragazzi più giovani. Queste le parole dell’allenatore transalpino sull’incontro di domani: “Possiamo preparare la partita senza tante pressioni. Abbiamo già raggiunto la qualificazione e non sono tante le squadre francesi che possono vantarsi di averlo fatto prima dell’ultimo turno. Quello di domani è un incontro di Europa League e in quanto tale resta importante. Mi auguro che i giocatori possano giocare liberi e spensierati, darò anche ai giovani l’emozione di vivere questi momenti. Jessy Moulin giocherà dal principio. Jean-Christophe Bahebeck si è allenato regolarmente e dovrebbe far parte del gruppo. François Clerc invece sarà assente”.

Giudice Sportivo: Mauricio squalificato

Come se non bastasse il periodo no della retroguardia biancoceleste, Pioli nella prossima sfida di campionato dovrà fare a meno di un altro centrale, oltre alla ormai nota assenza di De Vrij. Infatti, come ufficializzato poco fa dal Giudice sportivo Tosel, il difensore della Lazio Mauricio è stato squalificato per la partita contro la Sampdoria. Il Brasiliano ha rimediato il cartellino giallo, nella sfida contro la Juventus e dovrà guardare dagli spalti i suoi compagni affrontare la squadra di Montella.

Ag. Douglas: “Sto parlando con altri club”. Poi sulla Lazio…

Il nome più gettonato per sostituire l’infortunato De vrij al centro della difesa laziale, è da mesi il difensore del Dnipro, Douglas. Da quanto trapela sembra esserci stata una frenata quando, per il prezzo del suo cartellino, la società Ucraina ha sparato troppo alto rispetto all’offerta pensata da Lotito. Ora lo stop della trattativa fa sembrare difficile che il centrale sbarchi in Italia, per capirne di più ai microfoni di Calciomercato.it è intervenuto il suo agente, Malik Arutiunov: Se Douglas sarà venduto? Sto parlando con club di altre nazioni ma non con la Lazio, l’ultima volta che ho sentito Tare risale a ben tre anni fa, è molto difficile vederlo giocare in Italia”. Dichiarazioni che non sembrano sposarsi al meglio con quelle fatte proprio dal calciatore subito dopo la sfida con la Lazio, per capire se si tratti di brusca frenata o strategia bisognerà solo aspettare l’imminente inizio del calciomercato invernale.

CHI L’HA (RI)VISTO – Alessandro Berardi, portiere con ricevuta di ritorno

Strano mestiere, quello del portiere. In casa Lazio ancora di più: da diversi anni il settore giovanile biancoceleste si sta ritagliando importantissime soddisfazioni. Tanti i giocatori lanciati sul palcoscenico del grande calcio e in generale tra i professionisti, Lega Pro compresa, parallelamente ai trofei conquistati dalla Primavera allenata da Bollini prima e da Inzaghi poi. Ma in quanto a portieri, il piatto piange. L’ultimo grande numero uno lanciato dal vivaio biancoceleste è stato Flavio Roma, campione d’Italia nel 1995 nella squadra di Nesta, Di Vaio e Franceschini, quindi protagonista di una carriera che lo ha portato anche a giocare una finale di Champions League con la maglia dei francesi del Monaco.

Grandi speranze vengono riposte in Guido Guerrieri, l’anno scorso MVP della final eight scudetto e quest’anno terzo in prima squadra. Ma nel passato un altro numero uno, classe ’91, sembrava destinato a grandi traguardi. Si tratta di Alessandro Berardi. Portiere dal gran fisico e dall’esplosività fuori dal comune tra i pali, sfiorò lo scudetto nel 2012 quando la squadra di Bollini perse la finalissima contro l’Inter. Nel derby disputato in finale però Berardi giocò una partita al di sopra delle possibilità anche di molti portieri di Serie A. Sventando soprattutto nel finale i tentativi di Nico Lopez e compagni, si guadagnò per distacco la palma di migliore in campo.

Anche alla luce del suo fisico, tutti pensarono a lui per un possibile dopo-Marchetti, magari dopo un paio di stagioni passate a fare esperienza in B. E il passaggio in prestito all’Hellas Verona, nell’estate del 2012, sembrò da subito la soluzione ideale.  Invece se ne persero le tracce in maniera abbastanza rapida. Ai portieri capita spesso: un ruolo troppo delicato per mettere nelle mani di un ventunenne le sorti di qualche caldissima piazza di provincia.

Se Luca Carboni diceva che ci vuole un fisico bestiale, a Berardi non è bastato, anche se la maturità del ragazzi gli ha sempre permesso di non perdere la testa nella fase più delicata che investe un ragazzo una volta terminata l’avventura in Primavera. Quella cosiddetta del pacco postale. Per i giovani di casa Lazio la tappa alla Salernitana è quasi obbligatoria, ma anche in questo caso manca la fiducia. Solo sei presenze, quindi un nuovo passaggio al Grosseto, ma la squadra fallisce. E’ a Messina che Berardi trova finalmente spazio, pur in una stagione disgraziata per il sodalizio peloritano, chiusa con una retrocessione più che rocambolesca contro una squadra tecnicamente fallita come la Reggina.

Ma il destino che tante volte aveva giocato tiri mancini a Berardi, all’ennesimo rientro alla base a Formello nell’estate 2015, tende finalmente una mano. Il Messina viene ripescato, e lui che nella squadra siciliana era riuscito finalmente ad imporsi come titolare, subentrando dopo l’infortunio di Rino Iuliano, finalmente riprende il posto tra i pali che gli spetta. E stavolta a titolo definitivo: centomila euro per il suo cartellino, e la Lazio è ancora a caccia del portiere fatto in casa. Sotto con Guerrieri, in un caleidoscopio di speranze che a Berardi non interessa più: ora il suo posto è a Messina, dove in questo campionato ha già collezionato dodici presenze, confermandosi titolare inamovibile.

Fabio Belli

Saint-Etienne – Lazio, tra i convocati di Pioli spiccano tre assenze…

La Lazio è pronta a partire per la Francia, con l’obiettivo qualificazione già centrato, Pioli potrà far riposare alcuni big in modo da poter far esordire qualche giovane o impiegare chi ha giocato meno. Al termine dell’allenamento di oggi, il mister ha diramato la lista dei convocati per la gara contro il Saint-Etienne, con l’esclusione (per infortunio) dalla lista di tre calciatori: Onazi, Kishna e Mauri. Di seguito la lista dei convocati:

Portieri: Marchetti, Berisha, Guerrieri;

Difensori: Basta, Gentiletti, Hoedt, Konko, Mauricio;

Centrocampisti: Candreva, Cataldi, Felipe Anderson, Biglia, Morrison, Murgia, Oikonomidis, Parolo;

Attaccanti: Djordjevic, Klose, Matri.

Franceschini: “Lazio, per battere Montella ecco cosa fare…”

Daniele Franceschini resta un personaggio del mondo del calcio molto legato al mondo biancoceleste. Campione d’Italia nel 1995 con la Primavera della Lazio, il “dream team” con Nesta e Di Vaio, ha esordito in Serie A proprio in una sfida contro la Sampdoria, che sarà la sua casa da calciatore professionista per molto tempo. E proprio alla vigilia di un delicatissimo Lazio-Sampdoria l’ex centrocampista è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio, nella trasmissione “I Laziali Sono Qua“, per fare il punto della situazione su una Lazio più che mai in crisi in queste ultime settimane.

Che tipo di partita si aspetta Franceschini da Lazio-Sampdoria? “Sarà una partita complicatissima, visto che anche i blucerchiati sono reduci da tre sconfitte consecutive dall’avvento di Vincenzo Montella in panchina. Ancor più in difficoltà è la Lazio, ma i biancocelesti dovranno sfruttare le difficoltà che la Samp sta trovando nel metabolizzare il gioco di Montella.

L’Europa può essere importante per la Lazio per superare la crisi? “Le vittorie aiutano sempre a crescere. La mancata qualificazione in Champions ha avuto sicuramente un peso importante sui problemi della Lazio, ma l’Europa League può essere una medicina per tutta la stagione biancoceleste.

Su Stefano Pioli: “Il ruolo dell’allenatore è un ruolo estremamente delicato, si devono incastrare tante componenti per trovare la figura ideale. Sono sempre stato convinto che Pioli sia uno dei migliori allenatori italiani, con la Lazio che ha costruito i grandi risultati della scorsa stagione attraverso il gioco. E’ chiaro che i fattori che rendono una squadra vincente devono mantenersi tali a lungo, con continuità, e qualche fattore è evidentemente venuto meno.

Come possibile sostituto del mister laziale si è parlato di Walter Mazzarri: “E’ una certezza, un allenatore di grande personalità, e di personalità ne serve molta in una piazza difficile come quella romana. Sono convinto però che non sempre il cambio di allenatore sia la panacea di tutti i mali: personalmente spero possa essere ancora Pioli a risolvere i problemi della Lazio.

Franceschini ha allenato fino alla scorsa stagione nel settore giovanile della Lazio. C’è qualche talento in particolare da segnalare? “Talenti interessanti la Lazio ne ha molti, ma è giusto non fare nomi né concentrarsi troppo sui singoli. Cataldi sta dimostrando che spazio nella Lazio per giovani di valore ce n’è, la società deve continuare ad investire nel vivaio alla luce anche dei risultati ottenuti negli ultimi anni.

Sul centrocampo della Lazio in generale: “Il valore aggiunto è Biglia, dopo le difficoltà iniziali in cui aveva sofferto il dualismo con Ledesma si è dimostrato un giocatore di livello internazionale. E’ il fulcro del gioco della Lazio. Parolo rispetto allo scorso anno sta faticando un po’ di più, forse sta mancando in fase realizzativa.

Si è parlato anche di Alessandro Nesta come possibile figura di raccordo all’interno del mondo Lazio. Spiega Franceschini: “Credo che Nesta al momento stia bene a Miami, e abbia voglia di intraprendere la carriera da allenatore. Poi certo, mai dire mai, sicuramente figure di forte identità laziale farebbero bene alla struttura del club.

Nel mercato di gennaio come si può intervenire per migliorare la squadra? “La Lazio al momento è più in difficoltà nel reparto difensivo. L’assenza di De Vrij si sente terribilmente, un difensore di personalità aiuterebbe a trovare il giusto equilibrio.

Infine, un commento su un campionato di Serie A mai equilibrato come in questi anni: “Al momento vedo ancora il Napoli un passo avanti. Ci sono squadre come Sassuolo ed Atalanta che possono essere considerate come autentiche rivelazioni. Il miglior calcio però secondo me lo gioca la Fiorentina, Paulo Sousa ha regalato alla squadra un’identità ben precisa in pochissimo tempo.

Fabio Belli

FORMELLO – Aumentano le assenze e le possibilità che domani qualche baby esordisca

Lavoro mattutino per la squadra di Pioli prima di partite per Saint Etienne. Tante le assenze: oltre al lungodegente de Vrij, si sono aggiunti negli ultimi giorni anche Lulic e Kishna. Per non parlare degli squalificati Radu, Milinkovic-Savic e Keita. Alla seduta mattutina hanno preso parte anche Biglia (assente ieri) e il baby Murgia aggregato dalla Primavera. Dall’allenamento di oggi Pioli pare orientato a giocare col 4-4-2. Differenziato per Onazi che difficilmente sarà della partita. Assenti Mauri e Berisha: soprattutto l’assenza di quest’ultimo lancia Guerrieri dal 1′. Una suggestione che i tifosi laziali sognano da tempo, ovvero quella di vedere il portierino ex Primavera esordire in prima squadra.

Felipe Melo: “Contro Udinese e Lazio sarà dura ma vogliamo vincere”

Altre due partite e si chiuderà il 2015. La Lazio affronterà Sampdoria e Inter prima della sosta. Due partite tutt’altro che facili, soprattutto quella con i nerazzurri che viaggiano a vele spiegate. La squadra di Mancini è carica e lo dimostrano le parole di Felipe Melo a Inter Channel: “Ci teniamo a chiudere bene l’anno. Contro Udinese e Lazio sarà dura, ma dobbiamo affrontarle con la convinzione che siamo l’Inter e possiamo battere chiunque”.

RASSEGNA STAMPA – Mistero Lazio a due velocità

C’è una Lazio che vola in Europa League, che ha strappato addirittura con un turno di anticipo il pass per i sedicesimi di finale e si è assicurata il primo posto matematico nel girone G. E con quali risultati, poi: la parola sconfitta, quella sconociuta. In cinque partite i biancocelesti hanno conquistato quattro vittorie (all’andata col Saint-Etienne, doppia col Rosenborg e al ritorno col Dnipro) e un solo pareggio con gli ucraini. Un totale di 13 punti, con 12 gol siglati e soltanto 5 subiti: praticamente la media di 2.4 reti segnate e una subita a partita. C’è una Lazio che crolla in serie A, che gioca in bilico a sole cinque lunghezze dalla zona retrocessione. Dodicesimo posto in classifica, 19 punti conquistati e soprattutto un misero punto nelle ultime sei partite. I biancocelesti hanno una delle peggiori difese del campionato, ma anche uno degli attacchi meno prolifici.

Sembrano due squadre diametralmente opposte, eppure sono la stessa. Con una notevole differenza di rendimento che Pioli ha provato a spiegare in più occasioni: «In Europa League giochiamo meno spesso che in serie A, le avversarie non ci conoscono e riusciamo a esprimere meglio il nostro gioco», in sintesi la giustificazione del tecnico emiliano. Se la sua panchina traballa, d’altra parte, è proprio per i risultati negativi in campionato mentre gli unici sorrisi in stagione sono arrivati unicamente nella competizione internazionale. Ecco la ricetta della Lazio per risalire la china e scacciare la crisi, imparare dall’Europa League è l’unico ingrediente. E anche se la sfida con il Saint-Etienne domani sera in Francia conta poco o nulla, i biancocelesti vogliono mettere la ciliegina sulla torta sulla fase a gironi: i 13 punti nel gruppo G sono già il miglior risultato nelle ultime cinque edizioni della competizione a cui la Lazio ha partecipato. Insomma una motivazione in più per fare bene con i francesi, ma soprattutto un incredibile trampolino di lancio per i più giovani. Che sono dalla parte del tecnico emiliano e hanno troppa voglia di approfittare del momento buio della Lazio per ritagliarsi fiducia e una chance. Oikonomidis ad esempio scalpita per prendersi una maglia da titolare e sogna l’esordio assoluto in prima squadra: Pioli ha testato l’australiano da esterno nel 4-4-2 e il classe ’95 è pronto al suo debutto in Europa League.

Cataldi poi, nonostante le ultime quattro panchine consecutive in serie A, torna protagonista a centrocampo: nella fase a gironi ha collezionato 286 minuti ed è partito tre volte titolare. Al centro della difesa c’è Hoedt, 11 presenze tra campionato e coppa europee, 21 anni e spesso una lucidità maggiore dei compagni di reparto più anziani. Il tecnico emiliano punterà sulla loro spensieratezza con il Saint-Etienne poi con la Sampdoria si affiderà ai suoi giocatori chiave – da Biglia a Parolo – per tornare a respirare anche in campionato: lunedì sera all’Olimpico serviranno tutti gli uomini di Pioli a far quadrato attorno a lui.

Fonte : Il Tempo