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Platini attacca la commissione etica della FIFA

Il presidente sospeso della Uefa, Michel Platini, ha risposto con una forte critica alle presunte dichiarazioni di un portavoce del comitato etico della Fifa, accusandolo di parzialità. Secondo quanto pubblicato dal quotidiano francese L’Equipè, Platini ei suoi avvocati hanno reagito «con rabbia e sgomento» alle parole di Andreas Bantel. Secondo l’Equipe Bantel ha fatto intendere che Platini riceverà una forte sanzione da parte del comitato etico della Fifa, anche se il dirigente deve ancora presentare la sua difesa il 18 dicembre. «Queste parole sono una violazione significativa della presunzione di innocenza», hanno detto gli avvocati di Platini in un articolo pubblicato dal quotidiano francese, in cui l’ex giocatore «condanna fermamente queste pratiche che portano alla luce che si tratta di un farsa giudiziaria». In precedenza, il Tribunale Arbitrale dello Sport (Tas) aveva respinto il ricorso di Platini e confermato la sospensione provvisoria di 90 giorni decisa dal comitato etico della Fifa per l’accusa di corruzione. Platini è stato sospeso il 7 ottobre, per 90 giorni, da tutte le attività legate al calcio a causa di un pagamento di due milioni di franchi svizzeri ricevuto nel 2011 da Joseph Blatter, il presidente della Fifa, sospeso anche lui per lo stesso periodo. Entrambi sostengono che il pagamento era legale.

Fonte: AdnKronos

INFERMERIA – Problemi per Basta, è in dubbio per la Sampdoria

Il medico sociale, Roberto Bianchini, è intervenuto ai micorfoni di Lazio Style Radio 89.3 FM. Queste le parole riportate dal sito ufficiale biancoceleste:

Al termine di questa giornata, vi posso confermare che anche questo pomeriggio Mauri e Onazi hanno risposto positivamente e possiamo ritenerli ormai aggregati al resto dei compagni.”

Non positive al momento le notizie per Dusan Basta, le condizioni del serbo verranno valutate nelle prossime ore, spazio a Konko qualora non dovesse farcela per lunedi:
Basta ha svolto un lavoro differenziato in palestra, aveva un piccolo affaticamento all’adduttore della coscia. Inutile correre rischi oggi, speriamo si possa allenare domani con i compagni“.

Oikonomidis vs. Morrison: quando la differenza la fa la professionalità…

E’ vero come si dice che un giocatore non si valuta da una partita ma dopo un periodo più o meno lungo…ma è anche vero che balza subito agli occhi quando un giocatore pur non avendo ancora mai giocato neanche un minuto in partita ufficiale, non solo accetta senza fiatare le scelte dell’allenatore e come un professionista esemplare si allena al massimo tutti i giorni aspettando pazientemente la sua chance…ma quando finalmente arriva il debutto si dimostra essere uno dei miglior in campo: stiamo parlando di Chris Oikonomidis.
Il giovane australiano, dopo l’esplosione con la Primavera e mesi di attesa, ha finalmente debuttato con la maglia biancoceleste giovedì sera in Europa League contro il Saint’Etienne dopo mesi di attesa. Chris dopo un inizio di partita in cui non è riuscito (complice anche la forte emozione) ad incidere come avrebbe voluto, nella ripresa è cresciuto in maniera esponenziale, mostrando a pieno tutte le sue doti e qualità: tanta personalità, spinta sulla fascia, diligenza nell’eseguire i compiti tattici attribuitegli da mister Pioli, classe combinata con un ottima condizione fisica, etc. Insomma in soli 70 minuti Oikonomidis ha fatto ciò che in altrettanti non è riuscito a fare un altro giovane debuttante da TITOLARE con la maglia biancoceleste: Ravel Morrison (che ha debuttato da titolare sempre in Europa League ma contro il Rosenborg). L’inglese infatti dopo mesi in cui soffriva per il fatto di non riuscire a giocare titolare, ha finalmente avuto la sua occasione ma, a differenza dell’australiano, il suo approccio è stato totalmente anonimo quando avrebbe dovuto letteralmente mangiarsi il campo per quanto aveva manifestato (via social) la sua voglia di giocare…e invece niente (anche se ha cercato di dare comunque una mano in fase di copertura), così…se contiamo anche le liti con i compagni per lo scarso impegno in allenamento, il fatto che i suoi comportamenti tutt’altro che professionali (vedi le fughe non autorizzate), i tweet di nostalgia al campionato inglese (mancando di rispetto a chi lo ha coccolato fin dal primo giorno) bè…diciamo che la professionalità e diligenza non sono 2 costanti compagne di viaggio. Peccato…perchè le qualità tecniche sono divine…
I numeri sono tutti dalla parte dell’australiano e permettono così di giungere a questa importante conclusione: Chris infatti, una volta superata l’emozione è sempre stato nel vivo del gioco con 34 palloni giocati e il 76,9 % di precisione nei passaggi. E la grinta di chi ha voglia di mangiarsi il campo e lottare per ogni centimtro: 5 falli, 2 scivolate e un bel passaggio filtrante dalla sinistra per Matri che per poco non portava al gol del raddoppio. E ciò che rende il tutto ancora più sorprendente è che il tutto è stato fatto in una partita totalmente inutile ai fini della qualificazione, perchè la Lazio erà già qualificata con un turno di anticipo, e questo è una testimonianza INEQUIVOCABILE della professionalità e diligenza e il cuore ch eil ragazzo ha. Pioli ha sempre creduto in lui, da quando lo ha voluto assolutamente tenere in gruppo per tutto il ritiro estivo e, successivamente, in pianta stabile nella rosa biancoceleste. Vuole dosarlo il mister, per proteggerlo dalla pressione di una città come Roma, capace di trasformarti in un Dio e in una nullità con la stessa facilità con cui il giorno diventa notte. Ma l’australiano ha carattere e con il tempo conquistarsi pian piano il suo spazio e rivelarsi un arma preziosa per il campionato dei biancocelesti. La concorrenza è tanta lì davanti è vero, ma visto il livello di rendimento dei titolari…se il giovane Oikonomidis continua così non si dovrà attendere molto prima di vederlo titolare. I laziali si augurano che sia solo l’inizio di una grande avventura per il ragazzo arrivato dall’altra parte del mondo.
Come disse Paul Walker: “Se ti ci metti d’impegno puoi ottenere solo l’eccezionale“. Ravel starà prendendo appunti?

Marco Lanari

Novità importanti sul caso Cucchi

“Hai raccontato della perquisizione, hai raccontato di quanto vi eravate divertiti a picchiare quel drogato di merdaNon ti preoccupare che poco alla volta ci arriveranno a te perché lo hai raccontato a me e lo hai raccontato a tanta gente di quello che hai fatto
Questa l’intercettazione del settembre del 2015, – riportata su Repubblica – dell’ex moglie di uno dei carabinieri ora indagati per l’omicidio di Stefano Cucchi.
Parole profetiche visto che, piano piano, la verità sulla vicenda stia prendendo sempre più corpo e la famiglia di Stefano Cucchi può finalmente intravedere una luce di giustizia.
L’inchiesta bis sulla morte del 31enne romano è iniziata e vede coinvolti cinque carabinieri, tutti iscritti nel registro degli indagati.
Tre di loro, Alessio Di Bernardo, Raffaele D’Alessandro, Francesco Tedesco, sono accusati di lesioni aggravate; gli altri due, Roberto Mandolini e Vincenzo Nicolardi, di falsa testimonianza.
Ora, per i carabinieri indagati, la situazione si sta facendo sempre più complicata (per usare un eufemismo) e forse la decisione di avvalersi della facoltà di non rispondere ha solamente peggiorato le cose.
Che il ragazzo venne picchiato dai militari della stazione Appia, ormai, è una certezza. Mentre che proprio per questo motivo perse la vita sta venendo a galla. Come riporta anche il pm di RomaGiuseppe Pignatone, nella richiesta di incidente probatorio per chiedere al gip una nuova perizia medico legale sulle lesioni patite da Cucchi:
Nella notte tra il 15 ed il 16 ottobre 2009 Stefano Cucchi fu sottoposto a un violentissimo pestaggio da parte di carabinieri appartenenti al comando stazione di Roma AppiaFu scientificamente orchestrata una strategia finalizzata a ostacolare l’esatta ricostruzione dei fatti e l’identificazione dei responsabili per allontanare i sospetti dai carabinieri appartenenti al comando stazione Appia“. Si aggiunge poi che: “Fu cancellata inoltre ogni traccia di passaggio di Cucchi dalla compagnia Casilina per gli accertamenti fotosegnaletici e dattiloscopici al punto che fu contraffatto con bianchetto il registro delle persone sottoposte a fotosegnalamento“. Il pm conclude poi con un fatto a dir poco sconcertante: “Stefano Cucchi –secondo gli inquirenti- non non fu arrestato, come dichiarato dai militari, in flagranza per il delitto di resistenza a pubblico ufficiale perpetrato presso i locali della compagnia carabinieri di Roma Casilina, né fu denunciato per tale delitto”.

Insomma c’è tutta una serie di indizi che testimoniano il pestaggio di Stefano Cucchi…si attendono ulteriori sviluppi

 

EURO 2016 – Gruppo di ferro per l’Italia

La Nazionale italiana allenata di Antonio Conte è stata sorteggiata nel GRUPPO E insieme al Belgio, la Svezia e l’Irlanda. Un girone di ferro per gli azzurri, che dovranno dare il meglio per superare la fase a gironi. Ricordiamo che passeranno il turno le prime due qualificate di ogni girone e le 4 migliori terze.

EURO 2016 – Il sorteggio completo dei sei gironi

Sono stati sorteggiati i gruppi per Euro 2016, che si svolgerà la prossima estate in Francia. Ecco nel dettaglio la ripartizione delle Nazionali nei vari gruppi:

GRUPPO A : Francia – Albania – Romania – Svizzera

GRUPPO B : Inghilterra – Galles – Slovacchia – Russia

GRUPPO C : Germania – Irlanda del Nord – Polonia – Ucraina

GRUPPO D : Spagna – Turchia – Repubblica Ceca – Croazia

GRUPPO E : Belgio – Irlanda – Svezia – ITALIA

GRUPPO F : Portogallo – Islanda – Ungheria – Austria

PRIMAVERA – Lazio-Napoli 1-0, Manoni al 93′ fa esplodere di gioia il Fersini

Meritatissimo successo per la Lazio Primavera contro il Napoli. Due traverse, tante occasioni da gol mancate e la superiorità numerica nel finale non erano bastate ai biancocelesti per passare in vantaggio. Ci ha pensato Manoni in pieno recupero, permettendo così alla squadra di Inzaghi di ottenere un fondamentale successo contro una pretendente diretta nella corsa ai play off, e archiviando così il ko nel derby.

Tante assenze in casa biancoceleste, con Simone Inzaghi costretto a richiamare Seck. In attacco c’è Bezziccheri dal primo minuto, con Palombi ancora out. Si vede che la Lazio è a caccia di una prestazione di spessore dopo l’amarezza nel derby, e gioca un primo tempo a testa bassa col Napoli del tutto ripiegato nella propria metà campo. Cardoselli e Seck, che dimostra di avere un altro passo, sono imprendibili, e al 24′ un colpo di testa di Murgia fa gridare al gol, ma il vantaggio non si concretizza.

Il Napoli prova a mettere fuori il naso e con D’Ignazio riesce per la prima volta nel match a impegnare Matosevic, ma Manoni e Rossi prima dell’intervallo sciupano due buone chance per il vantaggio. E’ una Lazio di personalità, ma si vede che manca qualcuno in avanti in grado di sbloccare la partita con un guizzo individuale.

Nella ripresa Calì si scuote da un torpore che lo aveva avvolto anche per tutto il derby. Nei primi 5′ del secondo tempo l’attaccante ex Roma arriva per due volte al tiro, ma senza fortuna. Manoni scappa via spesso sul lato esterno creando grandi grattacapi alla difesa partenopea. Al 23′ il Napoli prova a pescare il jolly con Piacente, pescato bene su calcio da fermo da Gaetano, ma la mira è da dimenticare.

La svolta della partita arriva al 26′ quando Otranto incappa nella seconda ammonizione. In superiorità numerica la Lazio mette il fuoco in campo. A un quarto d’ora dalla fine Calì si vede annullata il gol del vantaggio, quindi i biancocelesti colpiscono due traverse con Murgia e Rossi. La porta del Napoli sembra letteralmente stregata, ma al 48′ proprio l’uomo più vivace dell’attacco laziale, Manoni, trova lo spunto giusto facendo esplodere di gioia la tribuna del Fersini.

Palla al centro e il Napoli avrebbe anche la chance del pari, ma Matosevic si fa trovare pronto sul colpo di testa di Negro. E la Lazio riesce almeno a prendersi un piccolo risarcimento sulla sfortuna, facendo suoi tre punti legittimati sul campo, ma che parevano ormai insperati.

Fabio Belli

IL TABELLINO

LAZIO – NAPOLI 1-0

Marcatori: 93′ Manoni (L)

Lazio (4-3-3): Matosevic; Dovidio, Mattia, Quaglia, Seck; Cardoselli (62′ Rokavec), Murgia, Folorunsho (68′ Cinti); Manoni, Rossi, Bezziccheri (46′ Calì). A disp: Borrelli, Bernardi, Cotani, Beqiri. All. Simone Inzaghi

Napoli (4-3-3): Gionta; Ferraro, Esposito (23′ D’Ignazio), Luperto, Piacente; Otranto, G. De Simone, Acunzo; Luise (63′ Liguori), Negro (74′ Palumbo), Gaetano. A disp. Ferrara, Carcatella, F. De Simone, Spavone, Farina, Procida. All. Giampaolo Saurini

Arbitro: Sassoli (sez. Arezzo).

Ass.: Berti – Cecchi

NOTE. Ammoniti: 6′ Piacente (N), 43′ Otranto (N), 65′ Quaglia (L), 66′ Folorunsho (L), 86′ Palumbo (N), 94′ Manoni (L) Espulsi: 71′ Otranto (N) per doppia ammonizione. Recupero: 2′ pt; 4′ st.

Radu tra i migliori giocatori romeni

L’infortunio di Senad Lulic gli ha di nuovo spalancato le porte della squadra titolare ed ora Stefan Radu non ha nessuna intenzione di fermarsi. Anche lunedì prossimo, nel posticipo con la Sampdoria, il terzino romeno sarà regolarmente al suo posto, approfittando anche del fatto che Pioli nel reparto arretrato ha gli uomini contati. Intanto il portale romeno dolcesport.ro ha lanciato il sondaggio sul miglior giocatore romeno dell’anno, presente anche il terzino della Lazio. La concorrenza però è piuttosto nutrita, altri “italiani” in gara sono Ciprian Tătărușanu della Fiorentina e Vlad Chiricheș del Napoli.

Sulfaro: “Lunedì match delicato, la Lazio dovrà…”

Per parlare del momento in casa Lazio e del prossimo incontro degli uomini di Pioli è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio l’ex portiere biancoceleste Michelangelo Sulfaro. Queste le sue parole: “Nell’incontro con il Saint-Étienne anche se la squadra era composta da molte riserve credo abbia fatto una prestazione decente. Ho visto molto bene Oikonomidis, meriterebbe più occasioni. La voglia di reagire c’è stata ma i giocatori devono recuperare il carattere dello scorso anno per poter fare delle prestazioni migliori. Se vogliono tornare ad essere quelli della scorsa stagione l’allenatore dovrà lavorare molto sulla testa dei ragazzi e sull’unità di gruppo. Quello di lunedì sarà un incontro piuttosto delicato. Ambedue le squadre arrivano all’appuntamento con molte pressioni, chi sbaglierà di meno avrà la meglio sugli altri. La Samp è una buona squadra, davanti sanno essere molto pericolosi. I doriani vengono da quattro sconfitte consecutive, sinceramente non mi aspettavo potessero trovarsi in queste condizioni. Comunque quella di Montella resta una squadra pericolosa, la Lazio dovrà fare il massimo per vincere. Anche l’ambiente pesante influisce sulla situazione, capisco la protesta dei tifosi nei confronti della suddivisione della curva ma devono tornare a tifare per la squadra. La Lazio ha bisogno del calore dei suoi sostenitori.

FORMELLO – Allenamento mattutino fra scherzi e risate

Dopo la contestazione di ieri, in cui i tifosi hanno fatto presente alla squadra di non aver più alibi e di non poter più sbagliare, la Lazio questa mattina si è ritrovata sul campo di Formello per la prima delle due sedute programmate per oggi. Quella con la Sampdoria sarà una gara fondamentale per il futuro della squadra biancoceleste. In mattinata i giocatori si sono ritrovati in palestra per il riscaldamento. Pioli e Murelli, sempre più uniti sul lavoro, sono rimasti in attesa sul campo dove hanno parlato per qualche minuto. Raggiunti sul terreno di gioco dal gruppo, i due hanno fatto svolgere esercitazioni di possesso palla, con ripetuti scambi stretti ed in velocità. Poi Pioli ha diviso la squadra in tanti gruppi organizzando un mini torneo. Partitella e sfida fra i ragazzi: “Chi arriva ultimo serve gli altri a tavola durante il pranzo”. Risate e scherzi fra i giocatori hanno rallegrato l’ambiente alquanto pesante. Un buon allenamento con il tecnico soddisfatto per la concentrazione dei suoi uomini. Al termine il ritorno negli spogliatoi ed appuntamento fissato per l’allenamento pomeridiano.

 

Il Prefetto Gabrielli fa un passo indietro verso i tifosi, ma non da subito…

Un argomento di grande attualità tra i tifosi di Lazio e Roma in questo momento è senz’altro la divisione delle curve, che hanno portato le due tifoserie capitoline a disertare l’Olimpico. Per cercare di risolvere questa problematica, Ieri a Palazzo Valentini si è tenuto un incontro tra il Presidente della Roma James Pallotta e il Prefetto Gabrielli e quest’ultimo, come riferito da Radio Radio, ha dichiarato: “Le eventuali migliorie, nelle curve dello stadio Olimpico, ci saranno solo a partire dalla prossima stagione”.

Il comune dichiara guerra agli stormi

Tutto il mondo è paese e contro i piccioni è stato provato di tutto: Cannoni ad acqua, reti contro gli stormi, lampi di luce improvvisa e suoni di trombette, ma questi uccelli non hanno paura di niente. Ora la Capitale versa in una condizione critica per gli sgradevoli “ricordini” che lasciano i tanti piccioni, sotto gli alberi su cui posano. Il Dipartimento di Tutela Ambientale di Roma Capitale, ha predisposto un provvedimento per avviare immediatamente il sistema di dissuasione acustica anti-stormi.

Gli operatori interverranno con la tecnica del “distress call”, riproducendo lo stesso suono che gli uccelli usano tra di loro quando avvertono un pericolo, agendo contemporaneamente in diversi dormitori degli stormi.

Questo è il rimedio pensato e che sarà messo in pratica da lunedì 14 dicembre, a partire dai luoghi ove si registrano maggiori disagi, in particolare:  Piazzale della Radio, Viale Marconi, Via di Vigna Stelluti, Via Gaspare Gozzi, Piazza Benedetto Cairoli, Lungotevere dei Vallati, Lungotevere Raffaele Sanzio e Lungotevere degli Anguillara. Il piccione è portatore di circa 60 malattie, alcune delle quali mortali, contagiose per l’uomo e per gli animali domestici. Risolvendo questo grattacapo, si riuscirebbe inoltre a salvaguardare anche tutte le automobili dei cittadini che vorrebbero gustarsi al meglio le vie e i monumenti più affascinanti della capitale, soprattutto ora che si viaggia spediti verso le festività natalizie e si renderebbero ancor più incantevoli gli addobbi disposti per tutta Roma.

Insomma, gli abitanti e non solo della città eterna non ne possono più e uno sportello telefonico dedicato alla problematica raccoglierà le segnalazioni dei cittadini dal lunedì al venerdì, dalle ore 15 alle 18, al numero 329 4652794.

Lazio: rifiutata un’offerta per un forte difensore…

E’ ormai di dominio pubblico l’oggetto del desiderio della Lazio per il mercato di gennaio, serve a tutti i costi un forte difensore centrale. Tra giocatori proposti e quelli nel mirino del club biancoceleste, ce n’è uno che sta guadagnando posizioni nei desideri della dirigenza laziale e risponde al nome di Thomas Hertaux. Secondo quanto riportato da gazzetta.it, Lotito lo avrebbe chiesto in prestito all’Udinese. Il centrale di 27 anni, ha una valutazione di circa 6 milioni di euro e sembrerebbe che l’offerta presentata dalla Lazio sia stata rispedita al mittente dalla famiglia Pozzo.

Mino Favini, il guru dei talent scout italiani parla di Oikonomidis

Montolivo, Bonaventura, Pazzini, Tacchinardi, Consigli, Zappacosta hanno tutti in comune un solo nome Mino Favini, vero e proprio guru dei talent scout italiani. Chiunque conosce il settore, sa che Favini ha fatto le fortune dell’Atalanta per tantissimi anni. Intervistato da lalaziosiamonoi.it, Favini ha parlato di Oikonomidis, portato in Italia dalla società bergamasca e poi lasciato partire a parametro 0 verso la Capitale: “Era dotato di buona qualità già ai tempi dell’Atalanta. Adesso è sicuramente migliorato, sono due anni che non lo vedo. Aveva un difetto: la scarsa conoscenza di se stesso, poca autostima. Giochicchiava, ma non dava mai l’impressione di impegnarsi al 100%. La Lazio gli ha concesso un’opportunità migliore per esprimersi. Da noi si limitava al compitino non dava tutto quello che avrebbe potuto dare. Sarà la dirigenza ora a decidere se è più opportuno che resti lì o che vada a giocare altrove, potrebbe esser buona l’una e l’altra cosa. Ritengo che possa giocare come attaccante di movimento, mezza punta, da esterno deve fare la doppia fase. Ho visto la partita contro il Saint Etienne, per buoni tratti è rimasto un po’ tagliato fuori dal gioco ma ha fatto delle buone cose“.

Il doppio ex Bazzani: “Lunedì vincerà chi avrà meno paura”

Una breve parentesi in biancoceleste nel 2005 per Fabio Bazzani, condita da 15 presenze e 3 reti. L’ex centravanti non ha avuto tempo per dimostrare il suo valore nella Capitale, ma ha avuto il tempo per capire la piazza. Intervistato da sampdorianews.net, Bazzani ha parlato della sfida tra Lazio e Sampdoria: “Per assurdo penso che in questo momento per i blucerchiati sia meglio giocare fuori casa lunedì sera, perché magari la squadra sentirà meno pressione. Al contrario, invece, la Lazio, che attraversa un momento negativo, potrà sentire il peso del malcontento del pubblico biancoceleste. In momenti del genere, se non si è forti caratterialmente, e se non si è sicuri di se stessi, giocare in casa può aumentare l’insicurezza e la fragilità. La partita dell’Olimpico vedrà affrontarsi due squadre che non stanno bene, che hanno ambienti in subbuglio, e credo che la Sampdoria dovrà sfruttare il fatto che la Lazio, giocando in casa, se sbagliasse l’approccio alla gara potrebbe avere il pubblico contro. Chi avrà meno paura avrà la possibilità di portare a casa la vittoria. Sono entrambe in difficoltà psicologica e di risultati, ed entrambe avranno paura di sbagliare, ma chi avrà quel pizzico di coraggio in più potrà prevalere. E’ una partita dal difficile pronostico”.

 

L’ex doriano Flachi: “Lunedì Samp avvantaggiata. Pioli? Per me è come un fratello”

L’ex fantasista della Sampdoria Francesco Flachi ha parlato sul portale lalaziosiamonoi della sfida di lunedì tra la Lazio e i blucerchiati: “Non sarà una partita semplice dal punto di vista mentale. La Sampdoria è un po’ più avvantaggiata, giocando in trasferta non ha la pressione del pubblico, può avere qualche percentuale in più rispetto alla Lazio. In questa situazione qui, chi dovesse sbloccare il risultato scaricherà tanta tensione e può avere più possibilità di portare a casa un risultato positivo. Sarà una partita tesa e contratta, entrambe le squadre avranno timore di prendere gol”.

A inizio carriera Flachi nella Fiorentina conobbe Pioli allora giocatore: “Stefano è una grandissima persona, gli faccio un grande in bocca al lupo. Tutto quel che sta facendo di buono se lo merita perché è stato un grandissimo compagno. È sempre stato un signore, come un fratello maggiore per me. Come persona mi ha dato tanto. Non ho avuto il piacere di essere allenato da lui, ma ho sentito il racconto di tanti giocatori che l’hanno avuto in passato e ne parlano un gran bene. Una persona piacevole, sta diventando un grande allenatore. È giusto che la Lazio continui con lui”.

Nel 2006 la Lazio si interessò al talento fiorentino: “Non so se ne parlarono le due società, con me no. Portarmi via da Genova sarebbe stato difficile per tutti. il mio rapporto con la città è tuttora bellissimo. Mi avrebbe fatto piacere l’interesse della Lazio così come quello delle grandi squadre. Se l’avessi saputo non avrei comunque lasciato la Sampdoria, è stato il mio amore più grande a livello calcistico. Ho rifiutato anche il Monaco per la Samp, figuriamoci…”

RASSEGNA STAMPA – Lazio, da Lotito alla squadra: tifosi contro tutti

Sempre più teso il clima intorno alla Lazio. Il pareggio a Saint-Étienne che ha permesso di chiudere imbattuti il girone di Europe League (la certezza matematica del primo posto era arrivata già nel turno precedente) non è bastato per scongiurare la contestazione dei tifosi. E così, mentre la squadra è ancora in ritiro punitivo all’interno del centro sportivo, fuori è scattata la contestazione da parte della tifoseria organizzata biancoceleste: circa un centinaio di tifosi, intorno a mezzogiorno, si sono radunati davanti ai cancelli e poco dopo vi hanno depositato dieci sacchi di letame, corredati da due striscioni.

STRISCIONI E DIECI SACCHI DI LETAME – I destinatari dei messaggi sono ben definiti: Lotito e la squadra. Il primo striscione è per il presidente della Lazio: “Te stai a magnà tutto, magnate pure questa”. Il secondo per i giocatori: “Nella m***a volete farci affogare, ma prima ve la facciamo mangiare”. I motivi della contestazione sono gli investimenti estivi della società ritenuti insoddisfacenti e i risultati deludenti che hanno condotto la Lazio al 12esimo posto in classifica. Le cause individuate dalla tifoseria per spiegare questa situazione erano state anticipate in mattinata, con la diffusione di un comunicato ufficiale sulle frequenze della trasmissione radiofonica “I laziali sono qua”: “Dopo undici anni possiamo affermare, con assoluta certezza, che dietro questo comportamento c’è un presidente in malafede che merita di restare solo. Al secondo posto la squadra colpevole, oltre che di scarso impegno, di non essersi mai schierata al fianco di una tifoseria colpita da una repressione senza precedenti. Tifoseria che, durante tutta la scorsa stagione, le era stata vicino dentro e fuori lo stadio. Inoltre abbiamo dovuto ascoltare, dopo sei mesi di silenzio e indifferenza, un nostro giocatore lamentarsi della scarsa affluenza di pubblico (il riferimento è a Marchetti, ndr), come se vivesse su un altro pianeta, mentre il capitano della Juventus, Gigi Buffon, manifestava solidarietà e vicinanza ai tifosi della Lazio per la situazione che stanno vivendo”.

“PIOLI È SOLO LA VITTIMA SACRIFICALE” – Clima sempre più teso, insomma. Alla contestazione, sorvegliata continuamente dalle forze dell’ordine, non è seguito alcun confronto tra la tifoseria e dei rappresentanti della Lazio. Lunedì, nella delicatissima sfida con la Sampdoria, la squadra di Pioli giocherà in questo ambiente e con la Curva Nord ancora una volta vuota. Il tecnico è stato l’unico esente da critiche durante la contestazione ed è stato individuato – si legge sempre sul comunicato – come “ennesima vittima sacrificale usata per nascondere le nefandezze altrui”.

Fonte : La Repubblica

RASSEGNA STAMPA – Lazio, dura contestazione a Formello

Dieci sacchi di letame davanti ai cancelli di Formello, un centinaio di tifosi a depositarlo: “Squadra nella m..: volete farci affogare ma prima ve la facciamo mangiare”, il primo striscione. E il secondo, appeso sulle recinzioni del centro sportivo, verso la dirigenza: “Lotito te stai a magna tutto, magnate pure questa”. Contestazione forte, ma civile, dopo 5 sconfitte e un pari in campionato. La squadra è tornata ieri sera da Saint-Etienne ed è ora in ritiro per la sfida di lunedì con la Samp. Protesta preventivata, quindi allenamento rinviato al pomeriggio. Formello rimane blindato dalla polizia.

Fonte : Il Messaggero

RASSEGNA STAMPA – Striscioni e letame. I tifosi della Lazio contestano Lotito e la squadra

Cori e letame. Dieci sacchi scaricati davanti al centro sportivo di Formello. La curva Nord lo aveva annunciato, al ritorno della Lazio dalla trasferta di Europa League sarebbe scattata la contestazione. “Vogliamo rispetto per la maglia. Per questo saremo a Formello per gridarlo”, aveva spiegato la tifoseria organizzata. E così è stato. Attorno a mezzogiorno un centinaio di tifosi si sono ritrovati davanti al centro sportivo biancoceleste per protestare nei confronti di società e squadra. Non è stato certo il pareggio con il Saint-Etienne a scatenare la rabbia dei sostenitori laziali, piuttosto i deludenti risultati in campionato e la mancanza di voglia vista in campo.

Il concetto è stato ribadito con un nuovo comunicato: “La situazione insostenibile che stiamo vivendo ha dei responsabili ben precisi, mentre le conseguenze le subiscono, da sempre, i tifosi”. Le colpe quindi da dividersi tra Lotito, “un presidente in malafede che merita di restare solo“, e la squadra rea “oltre che di scarso impegno, di non essersi mai schierata al fianco di una tifoseria colpita da una repressione senza precedenti”. Mentre Pioli è “l’ennesima vittima sacrificale usata per nascondere le nefandezze altrui“. Lo zoccolo duro della tifoseria ha quindi depositato i sacchi di letame ed esposto due duri striscioni. Il primo contro il numero uno biancoceleste: “Lotito te stai a magna tutto, magnate pure questa”. Il secondo contro la squadra: “Nella merda volete farci affogare ma prima ve la facciamo mangiare”. L’allenamento della squadra è stato spostato alle 15.30.

Fonte : Il Tempo

Da Escobar a Peralta: il tragico rapporto tra calcio e pistole

L’omicidio di Arnold Peralta, il 26enne centrocampista, capitano della nazionale dell’Honduras che ha trovato la scorsa stanotte nel parcheggio di un centro commerciale, a La Ceiba, chiude simbolicamente e tristemente un anno che si era aperto con l’omicidio di un altro giocatore, il 20enne centrocampista russo Gasan Magomedov, promessa dell’Anzhi, dove ha giocato anche Eto’o, freddato il 4 gennaio da un killer mentre si trovava fermo sulla sua auto, in un villaggio del nord del Caucaso. Due morti misteriose, non due rapine finite male o una tragica casualità, ma due esecuzioni mirate, dietro le quali si avverte nettamente l’ombra della malavita. Niente malavita, almeno non direttamente, invece, alla base di un altro assassinio che scosse il mondo del calcio, quello avvenuto il 2 luglio 1994 a Medellin, quando un balordo – poi arrestato e condannato – uccise a freddo Andres Escobar, 27enne stella del calcio colombiano, protagonista suo malgrado di un errore dal dischetto ai Mondiali di poche settimane prima, costato l’eliminazione della sua Nazionale e la furia popolare dei tifosi contro di lui. Alla vigilia dei Mondiali 2010, la star del calcio paraguaiano, l’attaccante Cabanas, fu colpito alla testa da un proiettile nel bagno di una discoteca di Città del Messico. Si salvò, ma il ricordo di piombo di quella lite per questioni di donne gli è rimasto conficcato in testa. Un anno fa di questi tempi Franco Nieto, 33nne calciatore argentino, è morto, colpito da un mattone alla testa, dopo essere stato aggredito da tifosi avversari al termine di una partita di campionato regionale. Mentre ad agosto, sempre del 2014, a Algeri il 24enne nazionale camerunense Albert Ebossè fu colpito alla testa e ucciso dai sassi lanciati in campo durante una partita del campionato algerino. La madre di tutte le tragiche uccisioni di calciatori è senza dubbio, per i tifosi italiani, quella di Luciano Re Cecconi: uno scherzo trasformato in tragedia il 18 gennaio del 1977, il colpo di pistola sparato dal gioielliere al quale il centrocampista della Lazio aveva finto una rapina.

Fonte: ANSA