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LAZIOSOCIAL- Da Mauricio a Felipe, quanti sorrisi ritrovati in casa biancoceleste…

La Lazio si fa un bel regalo prima delle festività natalizie, espugnando San Siro e spegnendo i sogni di fuga della squadra di Mancini. La gioia in casa biancoceleste è tanta e i giocatori si affidano ai social per mostrare la loro soddisfazione: “Una vittoria in casa della prima in classifica che ci da tanta carica e convinzione…grandi!Così Stefano Mauri si complimenta con la squadra. Poi è il turno del portiere titolare della Lazio “Contro tutto e tutti che partita… Grandi ragazzi e sempre forza Lazio”,il pensiero dell’infortunato Marchetti. Non si tirano certo indietro Mauricio e Felipe Anderson,  quando c’è da condividere sul proprio profilo, e il difensore entusiasta scrive: Complimenti alla squadra per la grandissima vittoria. Ora riposo ed è il momento di stare insieme alla mia famiglia che non ha mai smesso di credere in quello che faccio”. Ancor più carico il fantasista brasiliano che cinguetta: “Andiamo a prenderci quel che è nostro e forza Lazio”. Infine anche un Keita Balde in versione romana esulta per la vittoria contro la prima in classifica: “Daje ragazzi, andiamo in vacanza con la vittoria!”

Campionato, punto sulla 17^ giornata

La sconfitta dell’Inter in casa per mano della Lazio ricompatta la testa della classifica della Serie A. I nerazzurri salutano il 2015 da primi della classe ma con un vantaggio minimo sulle inseguitrici: Fiorentina e Napoli a -1, Juventus a -3 e la Roma a -4. Più staccato il Milan a -8. Nell’ultimo turno infatti hanno vinto tutte le squadre di testa meno i nerazzurri. La Fiorentina ha regolato al Franchi il Chievo Verona per 2-0 (succede tutto nel primo tempo: Kalinic al 20′ e Ilicic al 32′), il Napoli 3-1 a Bergamo (sblocca Hamsik su rigore al 52′, pareggia i conti Gomez al 54′ e poi la doppietta di Higuain regala ai partenopei i tre punti in trasferta).

La Juventus continua la sua risalita in classifica conquistando i tre punti in casa del Carpi (vantaggio dei padroni di casa con l’ex Borriello, poi la doppietta di Manzukic, tris di Pogba ed in pieno recupero l’autorete di Bonucci a fissare il risultato finale sul 2-3). All’Olimpico invece la Roma supera per 2-0 il Genoa e salva la panchina traballante di Garcia, grazie alle reti di Florenzi al 42′ ed al sigillo finale di Sadiq Umar, al primo gol in Serie A. Dietro al gruppetto di testa si fa strada anche il Milan che dopo essere passato in svantaggio a Frosinone lo travolge con quattro reti (marcatori: Ciofani al 19′ e Dionisi al 83′ per i ciociari, Abate al 50′, Bacca al 55′, Alex 77′ e Bonaventura al 93′ per il Milan).

In coda vince l’Empoli per 3-2 in casa del Bologna, nell’anticipo serale della 17^ giornata, grazie ad uno strepitoso Maccarone il quale sigla una doppietta. Rialzano la testa la Sampdoria, che batte per 2-0 il Palermo (Soriano al 53′ e Ivan al 76′), e l’Udinese grazie al 1-0 all’Olimpico di Torino (marcatore Perica al 41′). Nella 17^ giornata di Serie A, in conclusione, da segnalare il pareggio per 1-1 fra Verona e Sassuolo (al Bentegodi decidono Floccari al 34′ e Toni al 39′). 

RISULTATI Serie A 17^ giornata

Sabato 19 dicembre 2015
Bologna-Empoli: 2-3

Domenica 20 dicembre 2015
Carpi-Juventus: 2-3
Atalanta-Napoli: 1-3
Fiorentina-Chievo: 2-0
Verona-Sassuolo: 1-1
Roma-Genoa: 2-0
Frosinone-Milan: 2-4
Sampdoria-Palermo: 2-0
Torino-Udinese: 0-1
Inter-Lazio: 1-2

Blatter: “Mi hanno trattato come un punching ball ma non finisce qui”

«Le accuse sarebbe legate a dei regali che io avrei dato a Platini perché questo accordo, questo contratto, presente anche nei libri della Fifa e che potete vedere, non esisteva. Per questo io sono stato sospeso per 8 anni, ma io continuerò a combattere per me e per la Fifa. Sono stato sospeso per cosa? Immediatamente ho parlato con il mio avvocato che non era sicuramente stupito di questa decisione e che sia stata data prima alla stampa e poi alle persone coinvolte, perché la comunicazione della commissione etica è un esempio di come non vada fatta, e ci difenderemo». Sepp Blatter non molla e anzi promette battaglia dopo la sospensione per 8 anni da parte della Commisione Etica. «La prima volta che ci è stato chiesto di questo fatto è stato a Zurigo a luglio, siamo stati separati io e Platini, non potevamo parlarci e abbiamo dato la stessa risposta alla stessa domanda, ma la Fifa ha scritto che questa cosa non è rilevante, che non importa, quindi dal mio punto di vista significa che sono dei bugiardi. Non può essere vero che non è rilevante. Quindi insieme al mio avvocato stiamo mettendo in dubbio tutto. La giustizia sportiva dice che ho abusato ma ancora una volta andremo in appello e poi andremo al Tas, e andremo anche alla giustizia svizzera, visto che io sono cittadino svizzero. Per la legge svizzera se uno viene sospeso 8 anni deve avere commesso qualcosa di davvero molto molto grave», ha sottolineato con forza il presidente della Fifa in conferenza stampa. «Quindi l’unica cosa che potrei aver fatto secondo la commissione etica che se questo contratto c’era dovevamo scriverlo, l’unica cosa che ho detto che è vero, ma è una questione amministrativa, finanziaria, di procedura e non ha niente a che vedere con l’etica. È una cosa che riguarda magari la giustizia amministrativa e non ha nulla a che fare con l’etica», ha proseguito Blatter, compito dalla decisione. «Voglio dire che è una decisione che mi ha toccato ma che già la prima decisione di sospendere il presidente Fifa senza aver sentito la commissione arbitrale e investigativa, aveva creato un nuovo tsunami nella Fifa. In tutti i paesi esistono i diritti comunitari anche se parliamo della Fifa, esistono nel codice delle nazioni unite, in quello olimpico, prima di essere sanzionato si ha il diritto ad essere sentito». Blatter ha poi accusato la commissione. «Ha creato anche situazioni collaterali nella mia famiglia, con componenti che vengono trattati male. Già prima di essere condannati era stato detto che io e Platini saremmo stati sospesi a vita, ora hanno fatto qualche passo indietro ma questo dimostra che c’è qualcosa di sbagliato e per questo motivo devo combattere e devo nuovamente mettere i miei diritti sul tavolo. Mi dispiace essere un punching ball. Dispiace per tutti ma la Fifa continua a lavorare bene».

Fonte: AdnKronos

TEMPI BELLI – Miracolo a Milano (sulla 34esima strada)

“Questo i rigori li para…”

Sergio Leone non ha mai girato un film di Natale. I personaggi dei suoi western sono così lontani dalle atmosfere intrise di magia e buoni sentimenti che spesso hanno accompagnato il periodo delle feste sul grande schermo. Quindi si può dire che una sfida all’ok corral così, tra le luci di Natale, non si era mai vista. Più cecchino che pistolero, Antonio Candreva si è presentato davanti ad Handanovic dopo averlo già impallinato dalla distanza. Quanto è mancato il gol ad Antonio, lui solo lo sa, abituato a segnarne più di ogni altro centrocampista della Serie A. Quanto è mandata la vittoria a San Siro alla Lazio lo sappiamo solo noi, che negli ultimi diciassette anni abbiamo visto i biancocelesti espugnare la Milano nerazzurra una sola volta, e mai quella rossonera. Servirebbe un Miracolo a Milano, passando da un classico del cinema all’altro.

“Questo i rigori li para…”

Stefano Pioli come Babbo Natale è davvero poco credibile. Il volto un po’ scavato, la barba di tre giorni che probabilmente gli cresce dopo sei ore, sennò non si spiega. L’aria pacata, anche affabile ma sicuramente non bonaria come quella del vecchio Santa Claus. Non sarebbe credibile neanche come Babbo Natale in un centro commerciale, di quelli che magari coi soldi della paga giornaliera ci si pagano i vizi di una sera, non certo i regali per i figli. Ma di questi problemi lui, da allenatore di Serie A, non ne ha. Ne ha un altro che si chiama vittoria, che da sette partite sfugge e che contro la Sampdoria ha fatto male veder scappar via, per quanto è stata vicina. E non è da lui che ti aspetteresti il Regalo di Natale più bello, vincere in casa della capolista. Per veder Pioli trasformarsi in Babbo Natale, servirebbe più di un miracolo. Eppure…

“Questo i rigori li para…”

Candreva-Handanovic, si riduce tutta lì una partita che in realtà ha detto molto di più. L’abbraccio contro l’Udinese non era un quadretto natalizio, un sogno di mezzo autunno, le promesse della Cena di Natale non erano effimere e fini a se stesse. Qualcosa, una scintilla, è davvero scattata nella squadra. Che ha lottato, pressato, combattuto come un anno fa. Milano sembrava Napoli, e se non è un miracolo di Natale questo… Persino Felipe Anderson è tornato lui per grinta e determinazione, quasi più efficace come tornante che come attaccante. E alla vigilia si era fatto risentire anche Stefan De Vrij, l’amico perduto da tempo, quello la cui mancanza si fa sentire di più proprio a Natale. Gli ingredienti per il Miracolo c’erano tutti. Solo, guardando Handanovic, tutti l’abbiamo pensato…

“Questo i rigori li para…”

L’ha parato. Però, ecco il Miracolo, poi ribattuta e gol. E tutti abbiamo detto qualche parolaccia, qualcuno molte parolacce. Altri (io) irriferibili parolacce. Ok, è molto, molto poco natalizio. Ma per stare buoni, dopo sette partite senza vittorie, sarebbe servito un Miracolo.

E chi sono io, Babbo Natale?

Fabio Belli

P.S. hashtag della settimana (non ce ne vogliano i fratelli interisti): #epicmelo

Mano pesante della Fifa su Blatter e Platini

Il presidente della Fifa Sepp Blatter e quello della Uefa, Michel Platini, sono stati squalificati per otto anni da tutte le attività legate al calcio in seguito ad un’indagine della Commissione Etica della Fifa che conferma le accuse di corruzione. Le sanzioni entreranno in vigore immediatamente. A 79 anni Blatter conclude malamente la sua lunga carriera di amministratore del calcio mondiale. A capo della Fifa dal 1998, lo svizzero aveva già annunciato la sua intenzione di dimettersi prima delle elezioni presidenziali di febbraio. Platini, 60 anni, non potrà invece candidarsi alla presidenza della Fifa. I presidenti della Fifa e della Uefa sono stati condannati per corruzione, per il pagamento di 2 milioni di franchi svizzeri autorizzato da Blatter a Platini nel 2011. I due dirigenti più potenti della calcio mondiale potranno fare appello alla Fifa, e poi davanti alla Corte di Arbitrato per lo Sport (Tas). La camera arbitrale del Comitato Etico della Fifa ha stabilito che ci sono state violazioni etiche riguardanti il «pagamento sleale». Blatter e Platini erano stati provvisoriamente sospesi per 90 giorni l’8 ottobre in relazione al pagamento ricevuto dal numero uno della Uefa nel 2011 per un lavoro svolto per la Fifa tra il 1998 e il 2002. Sia Blatter che Platini hanno negato ogni addebito e con ogni probabilità porteranno i loro casi alla Corte di Losanna. Entrambi hanno però ammesso che non c’è stato nessun accordo scritto per il pagamento, ma si è trattato di un «accordo tra gentiluomini». Non è chiaro però il motivo per cui Platini ha ricevuto il denaro solo nove anni dopo il lavoro svolto. La camera arbitrale del Comitato Etico presieduta da Hans Joachim Eckert ha comunque evidenziato che «Blatter, nella sua qualità di presidente della FIFA, ha autorizzato il pagamento al signor Platini che non aveva fondamento giuridico». Secondo la commissione «né nella sua dichiarazione scritta né nella sua audizione personale Blatter è stata in grado di dimostrare una base giuridica per questo pagamento. La sua affermazione di un accordo verbale è stata definita come non convincente ed è stata respinta dalla Camera. Le prove disponibili alla camera arbitrale nel caso di specie non sono state sufficiente a stabilire, nella misura richiesta, che il signor Blatter ha chiesto l’esecuzione o l’omissione di un atto ufficiale del signor Platini». Inoltre, sempre secondo la Commissione Etica Blatter «si è trovato in una situazione di conflitto di interessi» oltre ad aver «violato il suo dovere fiduciario nei confronti della Fifa». «Le azioni del signor Blatter non hanno mostrato l’impegno di un atteggiamento etico, non riuscendo a rispettare tutte le leggi e i regolamenti» e dimostrando «una condotta abusiva della sua posizione di presidente della Fifa». Di conseguenza, Blatter «è stato squalificato per otto anni da tutte le attività calcistiche legate e multato 50.000 franchi svizzeri», spiega il Comitato etico.

«I procedimenti contro il signor Platini sono soprattutto relativi al pagamento dei 2 milioni di franchi svizzeri ricevuto nel febbraio 2011 dalla Fifa. Il pagamento al signor Platini non aveva alcun fondamento giuridico», secondo il Comitato Etico, e la spiegazione del signor Platini «non è stata convincente ed è stata respinta dalla Camera». «Le prove disponibili nel caso di specie non sono state sufficiente a stabilire, nella misura richiesta, se il signor Platini abbia ottenuto il pagamento per l’esecuzione o per l’omissione di un atto ufficiale, tuttavia, il comportamento del signor Platini costituiva una violazione dell’articolo 20 comma 1 della FCE (Offerta e accettare doni e altri benefici). Inoltre, il signor Platini si è trovato in una situazione di conflitto di interessi». Platini «ha anche violato il suo dovere fiduciario con la Fifa» e «omesso di agire con la credibilità e l’integrità necessarie, mostrando inconsapevolezza dell’importanza dei suoi doveri e obblighi e responsabilità». «Le sue azioni non hanno mostrato l’impegno di un atteggiamento etico, non riuscendo a rispettare tutte le leggi e i regolamenti e dimostrando una esecuzione abusiva della sua posizione di vice-presidente della Fifa e membro del Comitato Esecutivo. Di conseguenza, il signor Platini è stato squalificato per otto anni da tutte le attività calcistiche legate e multato di 80.000 franchi svizzeri».

L’ERBA DEL VICINO – Roma, anno nuovo vita nuova

Rudi Garcia, almeno per questo Natale, mangerà il panettone nella Capitale. La sua squadra, dal punto di vista del gioco, continua a non convincere ma almeno ritrova la vittoria. Tre punti importanti per il morale. Tre punti pesanti se rapportati alla sconfitta della capolista Inter. La Roma va in vacanza in ritardo di quattro punti dalla vetta della classifica occupata dai nerazzurri, a loro volta tallonati da Napoli e Fiorentina (-1) ed una ritrovata lanciatissima Juventus (-3). Cinque squadre raccolte in quattro punti. Mai campionato, nell’ultimo quinquennio, è stato cosi in bilico.

Delle pretendenti al titolo finale i giallorossi sembrano la compagine più in affanno. Tanti, forse troppi, i fattori di difficoltà che gravitano su Trigoria. Esterni ed interni. Che una società solida ed una squadra forte devono avere il coraggio di affrontare e la forza di risolvere. Assieme. Remando tutti nella stessa direzione. La sosta natalizia, in quest’ottica, può essere costruttiva. Soprattutto per fare gruppo. E ripartire. Perché la Roma ha un organico importante: non esprime un gioco di livello ma i singoli possono fare la differenza.

Anno nuovo, vita nuova” recita un antico proverbio per il quale ogni nuovo porta insieme a se speranze ed aspettative. Che sia di buon auspicio, soprattutto per i tifosi.

Simone Roselli

AMARCORD BIANCOCELESTE – 21 dicembre 2003: Lazio-Inter 2-1 (VIDEO)

La gara di campionato del 21 dicembre 2003 fra Lazio ed Inter è una partita a scacchi nella quale i biancocelesti, grazie a un maggior possesso palla, sviluppano le trame migliori ma le occasioni più grandi sono di marca nerazzurra. La difesa laziale con Negro e Couto spesso in affanno quando il pallone arriva dalle parti di Vieri fa rabbrividire i tifosi laziali. L’attaccante interista sfiora subito il gol con un perentorio colpo di testa su cross di Pasquale che termina di poco a lato. Il compagno di reparto Cruz si sacrifica molto per la squadra, un suo servizio in profondità mette Recoba in condizione di battere a rete ma Sereni è più reattivo e sventa la minaccia. Ancora Recoba pericoloso, il nerazzurro mette al centro una palla rasoterra che Sereni, a causa del terreno reso viscido dalla pioggia, non trattiene traendo in inganno anche Favalli e per Vieri mettere dentro è un gioco da ragazzi. La replica della Lazio non si fa attendere e dodici minuti dopo Stankovic, fischiato perché dichiaratosi futuro interista, su appoggio di Favalli mette al centro dove Corradi in acrobazia firma il pareggio. La ripresa, nonostante le mosse dei due tecnici, Oddi per Muzzi e Kily Gonzales per Recoba, si svolge su un sostanziale equilibrio. Cambiano i moduli ma non l’andamento dell’incontro, almeno fino al momento in cui l’ex Almeyda non perde la testa. L’argentino al minuto 24 del secondo tempo, appena ammonito, molto probabilmente provocato da Corradi reagisce in maniera folle e gli assesta una manata e subito dopo strappa il cartellino rosso dalle mani dell’arbitro Trefoloni. Ne segue una rissa con Almeyda intenzionato a farsi giustizia da solo e che prima di uscire dal campo ne combina di tutti i colori. Zaccheroni sostituisce Cruz e Pasquale con Martins e Okan. Mancini butta dentro Delgado e Zauri per Couto e Albertini e i due nuovi entrati in casa Lazio risulteranno gli uomini decisivi per la vittoria biancoceleste. Infatti su un’azione di rimessa il pallone viaggia da Stam a Favalli, e dal terzino al nuovo entrato Delgado che mette al centro dove Zauri – il secondo cambio appena apportato dal tecnico jesino – libero sul secondo palo insacca alle spalle di Toldo. Arrembante ma confusa la reazione interista, con la Lazio sempre pronta a colpire che si rende ancora pericolosa colpendo una traversa su punizione con Liverani.

IL TABELLINO

LAZIO: Sereni, Stam, Negro, Couto (67′ Zauri), Favalli, Muzzi (46′ Oddo), Stankovic, Albertini (81′ Delgado), Liverani, Fiore, Corradi. A disposizione: Casazza, Mihajlovic, Dabo, Gottardi. All.: Mancini

INTER: Toldo, Cordoba, Adani, Cannavaro, J. Zanetti, Almeyda, Emre, Pasquale (73′ Okan), Cruz (70′ Martins), Vieri, Recoba (46′ Kily Gonzales). A disposizione: Fontana, Gamarra, Lamouchi, Luciano. All.: Zaccheroni

Arbitro: Sig. Trefoloni (Siena)

Marcatori: 30′ Vieri, 42′ Corradi, 82′ Zauri

Note: espulso Almeyda al 70′. Ammoniti Almeyda, Fiore, Delgado, Favalli. Recuperi: 1′ p.t., 4′ s.t.

Spettatori: 17.200 paganti, incasso 519.430 euro. Abbonati 41.436 per una quota di 523.540,77 euro.

RASSEGNA STAMPA – Candreva: «Inter? Penso solo alla Lazio»

«Abbiamo fatto una grandissima partita contro una grandissima squadra. Questo deve essere un punto di partenza per l’anno nuovo». Parla così Antonio Candreva ai microfoni di Mediaset Premium Sport. «La sconfitta con la Sampdoria è stata immeritata, il passaggio di Coppa Italia ci ha dato più sicurezza. Abbiamo fatto una grande partita, con l’atteggiamento giusto e dobbiamo ripartire da qui. Abbiamo passato dei mesi difficili, è la vittoria di tutti e ce la meritiamo. L’interesse dell’Inter? Penso solo alla Lazio e sono concentrato solo su questa maglia», ha concluso il giocatore.

Fonte : Il Corriere dello Sport

RASSEGNA STAMPA – Inter-Lazio 1-2: Pioli ferma Mancini

La Lazio è tornata. Incassata la fiducia di Lotito nella cena di Natale, Pioli ringrazia sul campo andando a fermare l‘Inter aSan Siro grazie a una doppietta di Candreva e facendo rivedere a tratti la Lazio dell’anno scorso. Ringraziano anche le inseguitrici, compresa la Roma, che accorciano sulla capolista. Napoli eFiorentina sono a -1, la Juve a -3, la Roma a – 4. Cinque squadre in quattro punti: a gennaio, dopo la sosta di Natale, ripartirà un campionato entusiasmante. Pioli aveva ricevuto una bella boccata di ossigeno dopo la vittoria con l’Udinese che gli aveva dato la qualificazione ai quarti di finale di Coppa Italia. Ora potrà passare un Natale sereno. La Lazio in campionato non vinceva dal 25 ottobre (3-0 al Torino). Per l’Inter è la seconda sconfitta in casa, finora aveva perso solo con la Fiorentina a San Siro.

CANDREVA SUBITO GOL –Pioli conferma per 10/11 la formazione che ha battuto l’Udinese in Coppa Italia: c’è solo Biglia che prende il posto di Cataldi a centrocampo. Mancini si affida a Icardi, supportato da Perisic, Jovetic e Biabiany nel 4-2-3-1. La Lazio inizia con personalità e sicurezza e dopo soli cinque minuti trova il vantaggio: Candreva su schema da calcio d’angolo fulmina Handanovic con un gran destro da fuori area. L’Inter non è la solita. Icardi e Jovetic non riescono a trovare lo spunto giusto. Il montenegrino calcia alle stelle una punizione da ottima posizione.

BELLA LAZIO, BRUTTA INTER – La squadra di Mancini è irriconoscibile, mentre la Lazio sembra tornata quella dell’anno scorso. Candreva e Felipe Anderson, i più temuti dal Mancio oltre a Biglia, si scatenano sulle fasce. A due minuti dalla fine del primo tempo i biancocelesti sfiorano il raddoppio, ma Murillo in qualche modo riesce a fermare Felipe Anderson, poi Candreva spara alto a due passi dalla porta. I primi 45 minuti si chiudono con un’Inter mai pericolosa.

CARDI SPIETATO – Al 53′ Mazzoleni assegna una punizione indiretta in area all’Inter per un retropassaggio di Radu che scatena le proteste dei biancocelesti. Il difensore sembra sbagliare lo stop, poi Berisha esce per evitare il calcio d’angolo. Il tiro di Telles da due metri dalla porta però si infrange sul muro laziale. L’Inter sottotono è sempre cinica e al primi tiro nella specchio colpisce con Icardi. Il Bomber argentino, in ombra per un’ora, scappa via sulla linea del fuorigioco su assist di Perisic e supera con grande freddezza Berisha in uscita.

FOLLIA MELO – La squadra di Mancini alza il ritmo alla ricerca della terza vittoria consecutiva ma a tradire il tecnico è uno dei suoi pupilli, Felipe Melo, che salta in maniera scomposta su Milinkovic-Savic in area, concedendo il rigore alla Lazio all’86’. Handanovic para il tiro dal dischetto di Candreva, ma sulla ribattuta l’esterno non perdona. Non contento del rigore concesso Felipe Melo si fa espellere a un minuto dalla fine per un intervento scomposto su Biglia. Due minuti dopo Milinkovic-Savic si prende ingenuamente il doppio giallo ristabilendo la parità numerica. I biancocelesti comunque riescono a resistere fino al 97′ e portano a casa tre punti preziosi per ripartire. Mancini da allenatore dell’Inter non aveva mai perso contro la sua ex Lazio.

Fonte : Il Corriere dello Sport

 

RASSEGNA STAMPA – Pioli: “Spirito giusto, abbiamo le qualità per tornare dove meritiamo”

“Sapevamo che per avere qualche possibilità di fare risultato contro una squadra forte come l’Inter dovevamo giocare da squadra. Da qualche domenica ho rivisto lo spirito giusto ma a volte non siamo stati premiati dai risultati, altre volte ci abbiamo messo del nostro. Stasera invece la squadra ha giocato bene, ha stretto i denti”. Il successo sull’Inter permette a Stefano Pioli e alla Lazio di guardare con più serenità alle ultime due sfide del girone d’andata, con un occhio al mercato di gennaio. “Sono soddisfatto per gli sforzi dei miei – ha continuato ai microfoni di Sky Sport -, alcuni erano alla quarta partita in dieci giorni e sono usciti dal campo stremati. Il nostro è un ambiente pieno di voci, di spifferi… Il giudizio dei giornalisti è legato solo ai risultati ma bisogna guardare anche il gioco. Qualche tempo fa c’erano anche problemi di atteggiamento ma già da un po’ non è più così. Ma sappiamo che c’è ancora tanto da fare. La partita di stasera l’abbiamo preparata come al solito, sul nostro modo di stare in campo e sui nostri concetti. Per noi era una grandissima occasione di dimostrare che la squadra c’è e vuole superare questo momento”.

“I ragazzi – ha aggiunto Pioli – hanno messo in campo una prestazione importante perché ci credono. E quando ci credi giochi un buon calcio. Quando giocatori come Candreva o Felipe Anderson ci mettono questo impegno è un segnale per tutta la squadra. Abbiamo fatto partite non all’altezza dei nostri valori, ma anche in certe sconfitte come con l’Empoli o la Juventus la squadra ha giocato. Abbiamo cinque punti in meno in classifica rispetto all’anno scorso ma abbiamo le qualità per tornare dove la Lazio merita di stare. A gennaio dobbiamo rafforzarci, la società sa che ci sono delle esigenze tecniche da colmare. Le mie indicazioni le ho date e sono chiare. Sarà la societa’ ad occuparsene. La vera Lazio deve essere questa – ha concluso -. Dobbiamo ritrovare fiducia e continuità e indovinare una striscia di risultati positivi”.

Fonte : La Repubblica

RASSEGNA STAMPA – Il Buon Natale della Lazio

Bentornata Lazio. Blitz a San Siro contro la capolista Inter, vittoria da grande squadra che si ritrova nella notte più difficile. Dopo quasi due mesi, tre punti fondamentali per salvare la panchina di Pioli che ora aspetta un regalo dal mercato.

Intanto quello di Natale lo confeziona Candreva, segna all’inizio, poi il pareggio di Icardi che sfrutta uno dei pochi errori biancocelesti, ma lo stesso fantasista romano trasforma in due tempi un rigore fondamentale per rialzarsi, riaprire il proprio campionato e quello di tutte le pretendenti allo scudetto. Gli applausi stavolta sono meritati.

PIOLI PREFERISCE MILINKOVIC

Nel momento più difficile della sua esperienza romana il tecnico emiliano si affida ai suoi pretoriani. Lunga la lista degli indisponibili, oltre a Marchetti, i difensori Basta, De Vrij e Gentiletti, Kishna, Morrison, Lulic e Klose. Un’ecatombe, troppi assenti e così Pioli sceglie Matri al centro dell’attacco, in mezzo tocca al serbo invece di Cataldi. Mancini deve fare a meno solo di Ranocchia, si presenta con un 4-2-3-1 molto aggressivo puntando su Perisic, Icardi e Jovetic. A sorpresa stanno fuori Brozovic e l’ex romanista Ljajic, Prima della gara solito gemellaggio tra le due tifoserie (circa 500 laziali presenti), cori contro Roma e Milan e tutti felici.

LA PERLA DI CANDREVA

La Lazio che non ti aspetti, corta e aggressiva, Inter intimorita e rinunciataria anche se Berisha e bravo a fermare Perisic in uscita disperata. La partita capovolta comincia così, Biglia detta i tempi e rifinisce su angolo per la botta di prima intenzione di Candreva che fa secco Handanovic: biancocelesti in vantaggio. E non si fermano, perché la banda Mancini sembra stralunata e in sofferenza come raramente si è visto in questo campionato. Milinkovic lotta in mezzo alle linee e riesce spesso a mettere in difficoltà Miranda e Murillo, la coppia centrale più forte della serie A, persino Anderson dà la sensazione di rischiare qualche giocata delle sue. Insomma, un pressing forsennato che tiene l’Inter lontana per una buona mezz’ora. Poi sul finire del primo tempo Candreva ha sul destro il pallone del 2-0 ma lo sbaglia calciando nel secondo anello.

IL PAREGGIO DI ICARDI

Si riparte senza cambi, Mancini e Pioli confermano gli stessi undici mentre quasi 50.000 spettatori di San Siro caricano i nerazzurri al ritorno in campo. Biglia si prende subito un giallo pesante (salterà il Carpi) e Mazzoleni annuncia subito che la musica è cambiata. Al 7′ minuto si inventa un calcio di punizione a due in area di rigore, Radu sbaglia lo stop ma viene considerato passaggio indietro a Berisha: la botta di Telles viene respinta dalla barriera laziale. L’Inter spinge, Mancini butta dentro Brozovic e Ljajic, corregge gli errori iniziali e chiama l’assalto (fuori Biabiany e Jovetic). Passano pochi secondi e arriva il pareggio: errore in uscita, prima distrazione di Biglia e Icardi si infila tra i due centrali e batte Berisha.

APOTEOSI BIANCOCELESTE

Ora è tutta un’altra partita e Pioli cambia lo stremato Matri con Djordjevic ma non può sostitutire l’infortunato Mauricio per mancanza di difensori in panchina. Prova a uscire dal guscio la Lazio, ci prova Candreva su punizione, Anderson non coglie l’attimo. L’inter attacca, i biancocelesti provano a non chiudersi troppo e trovano un’occasione irripetibile: Melo stende Milinkovic in area, Candreva trasforma in due tempi contro super Handanovic. Siamo al 42′, c’è da soffrire ancora perché l’Inter non ci sta tanto. Mancio inserisce anche Palacio, Melo si fa espellere (rosso diretto) per tentato omicido contro Biglia, Milinkovic lo imita per doppio giallo (inutili entrambi, che ingenuità) ma la Lazio resiste e si regala tre punti d’oro.

Fonte : Il Tempo

RASSEGNA STAMPA – La Lazio ritrova se stessa e ferma la corsa dell’Inter

«Vogliamo fare il colpo», la Lazio sognava un’impresa a San Siro che mancava dal maggio 2013. E soprattutto cercava una vittoria che in casa biancoceleste non arrivava dal 25 ottobre contro il Torino. Pioli rischiava tutto e si giocava la panchina, ancora salda per la fiducia di Lotito ma in bilico di fronte ai nerazzurri primi della classe. Provarci con l’Inter al netto di troppi infortuni era già una missione impossibile di per sé – fuori Klose, Marchetti, Basta, Gentiletti, Lulic, Kishna e il lungodegente De Vrij – ma i biancocelesti sono scesi in campo mostrando il loro carattere con un 4-2-3-1 e Milinkovic-Savic preferito a Cataldi. E alla fine ce l’hanno fatta, battendo 2-1 l’Inter e fermando la corsa dei nerazzurri.

Il film della gara C’è voglia, cattiveria, aggressività biancoceleste tanto che in cinque minuti si vede la squadra più bella della stagione. Che sa approfittare di un calcio d’angolo per strappare addirittura il vantaggio, Biglia a calciare dalla bandierina, Candreva dai venti metri con una sassata a sfilare tra gli avversari e a beffare Handanovic. C’è concentrazione, attenzione, organizzazione biancoceleste tanto da arginare il gioco dell’Inter e smorzare le ripartenze sulle fasce. Zero emozioni, almeno fino alla fine del primo tempo, la Lazio ad accendere ancora gli animi. Felipe Anderson ritrova se stesso, in quello stesso stadio che esattamente un anno fa lo ha visto brillare, si beve tutti ma Murillo lo mura in extremis. Candreva non sa sfruttare quel pallone vagante e spedisce alle stelle. L’Inter torna a fare la prima della classe nel secondo tempo, la grinta biancoceleste sembra svanita. Il primo campanello d’allarme suona all’ingenuità di Berisha, ferma con le mani un retropassaggio di Radu, con la punizione nerazzurra all’interno dell’area. Telles fa strike sulla barriera laziale, tra le proteste di tutti. Il secondo campanello d’allarme stordisce la Lazio, in tre passaggi – Murillo, Perisic, Icardi – gli uomini di Mancini sono davanti a Berisha. L’imbucata del capitano è perfetta, l’argentino non sbaglia e pareggia i conti. Si gioca davvero poco nella ripresa, tanti falli e qualche nervosismo di troppo, le squadre sono stanche. Serve un lampo, il miracolo di Natale si manifesta a tinte biancocelesti, Milinkovic-Savic scarta un calcio di rigore dopo il fallo in area di Felipe Melo. Dal dischetto Candreva, come col Rosenborg sbaglia ma sulla ribattuta di Handanovic spedisce in rete per il vantaggio della Lazio. E’ il 40’ ma la partita è ancora lunga, saranno sette i minuti di recupero e due le espulsioni, prima il cartellino rosso se lo becca Felipe Melo – lui a condannare l’Inter, con un’entrata assassina su Biglia – poi Milinkovic-Savic per doppia ammonizione. E al triplice fischio ecco il colpo grosso, Pioli ci credeva davvero e i biancocelesti non lo hanno deluso. Un Natale col sorriso dopo tante critiche e risultati negativi, finalmente la vittoria in serie A dopo due mesi di astinenza. Ora la sosta, poi si può ripartire dall’impresa di San Siro.

Fonte : Il Tempo

RASSEGNA STAMPA – Pioli: «Ritrovato lo spirito giusto» Lotito: «Grande prova di carattere»

Nel corso del programma “Serie A Live” in onda su Premium Sport, l’allenatore della Lazio Stefano Pioli dichiara: «Stasera sapevamo che per fare risultato contro una grande Inter dovevamo fare la miglior prestazione stagionale. La squadra è già da qualche settimana che sta giocando con il giusto spirito, alcune gare le abbiamo buttate via, a volte ci sono stati episodi sfortunati, ma sono molto contento. I ragazzi sono usciti stremati dal campo, è una vittoria fondamentale per noi. Risposta alle voci che parlavano di uno spogliatoio spaccato? Il nostro è un ambiente pieno di voci, di spifferi. Le vostre valutazioni si basano solo sui risultati non guardando le prestazioni. Abbiamo sempre lavorato bene, due mesi fa abbiamo avuto problemi di atteggiamento, ma già da qualche partita stiamo facendo bene sul piano dello spirito. La classifica però non ci piace ancora, dobbiamo lavorare ancora per migliorare. Abbiamo dimostrato che ci siamo, battendo una grande squadra su un campo difficilissimo. Quest’anno abbiamo giocato di più rispetto allo scorso anno, abbiamo avuto più infortuni, abbiamo 5 punti in meno rispetto a un anno fa e con un po’ più di fortuna avremmo potuto avvinarci ai numeri della scorsa stagione. La vera Lazio deve essere questa, adesso stiamo meglio, questa vittoria non risolve tutti i nostri problemi ma questa squadra ha le capacità per fare una striscia di risultati positivi. Nel mercato di gennaio ci saranno cessioni illustri? Noi dal mercato dobbiamo uscirne rafforzati, la società sa che ci sono delle esigenze tecniche da colmare, le mie indicazioni ci sono e sono chiare».

PRESIDENTE RAGGIANTE
«Quella di stasera è stata una grande prova di carattere, ai ragazzi e allo staff tecnico faccio i miei più sentiti complimenti per la prestazione di altissimo livello», così il presidente della Lazio, Claudio Lotito, dopo la vittoria a San Siro sull’Inter.  «A Milano – prosegue il patron biancoceleste – abbiamo finalmente dimostrato il nostro reale valore, vincendo una gara difficile ma sicuramente alla nostra portata. Siamo ancora in corsa e la stagione è lunga: credo fortemente in questa squadra, mi auguro tornino a sostenerla, con entusiasmo, credendoci, anche i nostri tifosi».

Fonte : Il Messaggero

Lotito: “Questa è la vera Lazio. Spero che i nostri tifosi…”

Dopo la vittoria con l’Udinese, anche a seguito dell’importantissima impresa di Milano contro l’Inter arriva il comunicato ufficiale di Lotito:

“Quella di stasera è stata una grande prova di carattere, ai ragazzi e allo staff tecnico faccio i miei più sentiti complimenti per la prestazione di altissimo livello. Oggi abbiamo finalmente dimostrato il nostro reale valore, vincendo una gara difficile ma sicuramente alla nostra portata. Siamo ancora in corsa e la stagione è lunga: credo fortemente in questa squadra, mi auguro tornino a sostenerla, con entusiasmo, credendoci, anche i nostri tifosi

Sconcerti: “Higuain come Chinaglia”

Interpellato sul possibile tricolore a Napoli, il giornalista Mario Sconcerti ha detto su Sky: Higuain è l’uomo in più di questa Napoli, il fuoriclasse che nessun altra squadra ha. Mi ricorda Giorgio Chinaglia quando nel 1974 condusse la Lazio allo scudetto. Stessa forza fisica, stessa personalità. In quella stagione Chinaglia realizzò 24 reti in 30 gare, una media impressionante. Higuain potenzialmente è un attaccante da 30-35 reti stagionali”. 

LAZIOSOCIAL – La gioia ritrovata del gruppo testimoniata da Keita

La Lazio ritrova vittoria, morale, autostima e molto probabilmente anche l’unità di gruppo…lo testimonia anche Keita che, sul suo profilo instagram, esprime sutta la sua gioia per la vittoria contro la capolista Inter e si prepara insieme a tutti suoi compagni a vivere delle vacanze di Natale più serene: “Daje ragazzi! Si va in vacanza di Natale con la vittoria! Inter 1-2 Lazio“.

Poco dopo lo segue a ruota anche Patric, lo spagnolo rimarca la gioia ritrovata attraverso queste parole: “Siiiiiiiii equipoooooo! Siamo tutti insieme ragazzi!  Inter Milán 1-2“.

Daje ragazzi! Si va in vacanza di Natale con la vittoria! Inter 1-2 Lazio

Una foto pubblicata da Keita Balde Diao✔ (@keitabalde14) in data:

CONFERENZA – Pioli: “Partita della svolta? Lo scopriremo a gennaio. Vittoria che ci dà serenità”

Finalmente Pioli può tornare a sorridere. Dopo il pari beffa contro la sampdoria, sono arrivate due vittorie consecutive. Udinese in Coppa Italia e Inter in campionato. Ora la sosta per recuperare qualche infortunato e soprattutto un mercato di gennaio alle porte da cui la Lazio dovrà uscire rafforzata. Ecco le parole di Pioli in conferenza:

Partita della svolta?

“Se è la svolta non lo so, ma sicuramente ci da una grande mano per uscire da un momento delicato. Questo lo sapremo dopo gli altri match a gennaio”.

Milinkovic meglio a centrocampo e Biglia arretrato…

Ho scelto Milinkovic per la sua fisicità e anche perchè mi servivano i suoi inserimenti. Peccato per l’espulsione. Anche Biglia grande partita e ha giocato bene davanti alla difesa“.

Mancini ha detto che la Lazio non ha fatto nulla

“Noi abbiamo vinto la partita perchè la squadra ha creato occasioni ma soprattutto è stata attenta. Inoltre anche a livello caratteriale siamo stati perfetti, aggressivi ma anche compatti”.

Più difficoltà nel secondo tempo

“Mi aspettavo un’Inter così perché sapevo che Mancini voleva colpire le nostre debolezze difensive. Noi però abbiamo lavorato molto in settimana per affrontare ogni tipo di modulo”.

Sorteggio Europa league

“Molto dipende da noi e da come arriveremo a febbraio. Sorteggio che poteva essere migliore ma anche peggiore”.

Vendetta dello scorso anno?

“Questa volta siamo usciti vittoriosi. Sono tre punti che ci danno fiducia e convinzione”.

Handanovic: “Volevamo vincere, sbagliato l’atteggiamento”

Al termine della partita vinta dai biancocelesti, il portiere nerazzurro Samir Handanovic, è intervenuto ai microfoni di Inter Channel ha così commentato la sconfitta: “Abbiamo sbagliato l’atteggiamento, è mancata la concentrazione, abbiamo proprio sbagliato l’approccio alla partita, ci è mancata la cattiveria giusta. Volevamo vincere ma sono stati degli episodi a decidere l’incontro. E’ stato un vero peccato perché con l’1-1 stavamo recuperando. Nel primo tempo è stata dura, è difficile giocare quando ti trovi sotto di un gol dopo appena cinque minuti. Nel secondo tempo l’avevamo riaddrizzata e volevamo vincere. E’ una sconfitta che ci deve servire da lezione. La sosta arriva nel momento giusto, possiamo riposarci e ricaricare le batterie”.

Handanovic ai microfoni di Mediaset Premium: “Sul rigore sono stato sfortunato, dispiace aver perso, per come abbiamo giocato un punto sarebbe bastato. Abbiamo sbagliato l’atteggiamento e dobbiamo imparare da questa partita. E’ una lezione che ci può far bene. Gli  scudetti non si vincono a dicembre ma al termine del campionato. Non ci sono scuse, abbiamo giocato male ma avremmo potuto anche prendere un punto stasera. Melo? Fa parte della squadra, si vince e si perde tutti assieme. Siamo un gruppo unito, quando si perde non è colpa del singolo. Voleva recuperare, è uno che sente tanto la partita. Sono cose che possono capitare, a volte può succedere”.

Handanovic a Sky: “Abbiamo sbagliato atteggiamento, siamo stati deconcentrati probabilmente. Abbiamo giocato male e perso meritatamente. Questa lezione ci servirà per il futuro. Melo? La squadra è fatta da tanti giocatori, si perde e si vince insieme. Bisogna essere sempre uniti. Melo sente molto la partita, altre volte ci ha aiutato tanto”.

Handanovic in zona mista: “Questa sera abbiamo sbagliato partita, anche un pari ci andava bene dopo aver recuperato dall’1-0. Avremmo anche potuto vincere ma il calcio è questo. Ora dobbiamo andare avanti e se siamo intelligenti, dobbiamo imparare la lezione per poter ripartire con la stessa umiltà di quando abbiamo iniziato la stagione“. Troppe distrazioni in settimana? “Anche altre cose non hanno funzionato, non è stata solo una questione di atteggiamento”. Cosa vi ha detto Mancini negli spogliatoi? “Ci ha fatto gli auguri e dato appuntamento al 28”. Eravate tutti arrabbiati però? “Si scende in campo per vincere ma ci sono anche gli avversari. Purtroppo oggi abbiamo sbagliato”Mancini ha detto che il Natale è rovinato: “Ha ragione, come dargli torto?” Come hai visto la Lazio? “La Lazio è una squadra che aveva tanti problemi, si sono messi ad aspettare le loro chance e sono stati bravi ad approfittare dei nostri errori. Comunque ci può stare di perdere qualche punto dopo tante vittorie”. Una Lazio in forma: “Siamo stati noi ad essere meno brillanti del solito”. Peccato per il rigore parato: “Dispiace per i gol incassati ma questo è il calcio”. Mancini ha detto di essersi accorto che qualcosa non andava già nel riscaldamento, cosa può essere?  “Non lo so, lui guarda il riscaldamento e io lavoro a parte, non posso guardarmi intorno”. Paura della Juventus? “I campionati si vincono al termine, credo che ci sia un gruppo di cinque squadre che possono lottare fino alla fine”.

 

 

 

 

 


CONFERENZA – Mancini: “Abbiamo perso per colpa nostra, la Lazio non ha fatto nulla”

E’ un Mancini affranto e allo stesso tempo arrabiato cper al sconfitta. L’Inter non ha giocato bene e si è complicata la vita da sola con un Felipe Melo disastroso. Il brasiliano ha condannato i nerazzurri con le sue ingenuità e Mancini parla di “Natale rovinato“. Nonostante tutto ha dichiarato: “Abbiamo perso per delle disattenzioni, ma siamo ancora primi in classifica e ad inizio stagione avremmo firmato per avere questa classifica“. Ma dietro la Juventus è a soli tre punti: “Il campionato è lungo e anche vincendo non sarebbe cambiato nulla“. Gli errori della squadra e di Melo hanno condannato l’Inter: “Ripeto, ci siamo condannati da soli, loro non sono stati superiori. E’ andata così, ma non colpevolizziamo Melo“.

Radu: “Abbiamo lottato come un’aquila! Biabiany? Veloce, ma io non sono mica lento…”

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Stefan Radu è intervenuto sulle frequenze di LazioStyleRadio al termine della vittoriosa trasferta di Milano contro la capolista Inter. 1-2 il risultato finale. Il veterano biancoceleste è apparso molto soddisfatto della prestazione della squadra: “Oggi abbiamo lottato come un’aquila, abbiamo volato come un’aquila. Siamo molto contenti di questi 3 punti, ci abbiamo creduto fortemente, sapevamo di poter portare questi 3 punti a Roma“. Stasera c’è stata l’ulteriore dimostrazione che il gruppo Lazio è compatto e unito verso un obiettivo comune: “La squadra c’è, c’è sempre stata e oggi abbiamo dimostrato che abbiamo ancora tanta voglia e di certo non abbiamo dimenticato come si gioca a calcio…speriamo di risalire la classifica e di continuare a giocare come abbiamo fatto oggi, soprattutto nel primo tempo“. Il difensore rumeno oggi aveva di fronte un avversario ostico e veloce come il francese Biabiany: “Ai giocatori veloci come Biabiany non devi concedere spazio, cercare l’anticipo e non farli girare, ma anche quando è riuscito a girarsi ho lottato e non mollato, non sono lento..(ride ndr)“. C’è grande euforia per questa vittoria meritata: “Siamo molto soddisfatti, sia io che il gruppo, non poteva andare meglio di così. Ottenere questi 3 punti alla fine dell’anno è molto importante. Anche l’anno scorso facemmo una grande partita andando in vantaggio di 2 gol, anche se alla fine pareggiammo. Evidentemente questo campo ci porta bene“.

Il difensore rumeno ha parlato anche ai microfoni di Mediaset Premium: “Abbiamo offerto una grande prestazione. E’ stata una settimana importante ed è da qui che dobbiamo ripartire nel nuovo anno. Rinforzi? Non lo so. Dobbiamo pensare a fare bene, a risalire la classifica in campionato e ad arrivare il più lontano possibile in Europa League.

Al termine della partita Stefan Radu in zona mista ha commentato così ai microfoni di Raidue i tre pesantissimi punti contro la capolista Inter: “Abbiamo fatto una bellissima prestazione questa sera, il primo tempo sinceramente potevamo segnare anche il secondo gol ma alla fine siamo contenti che abbiamo vinto contro la prima in classifica. Non so se l’Inter non è pronto per lo scudetto, noi eravamo in condizioni delicate e abbiamo dato tutto per andare via da qua con i punti”. I giocatori hanno dato un’impronta decisiva al futuro di Pioli, questa la replica del rumeno: “Noi solo con l’atteggiamento giusto e portando le vittorie possiamo tenere il nostro allenatore, noi siamo con lui e siamo al suo fianco fino alla fine”. Felipe Anderson e Candreva sono tornati decisivi: “Speriamo che dopo questa partita sono tornati (ride ndr). La fascia a Biglia? Crediamo tutti in Biglia, è il nostro capitano e andiamo avanti con lui, è una brava persona e merita di indossare la fascia”.