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Lazio, è Candreva il re del gol del 2015. Klose e Anderson sul podio

La doppietta di San Siro ha sancito il verdetto: è Antonio Candreva il re del gol del 2015 laziale. Considerando tutte le partite ufficiali, tra campionato e coppe nazionali e internazionali, “Sant’Antonio” si è superato andando a segno ben tredici volte. Restano sul podio altri due big laziali. Felipe Anderson, che pur non essendosi ripetuto ai livelli della passata stagione, ha comunque rimpinguato il suo bottino in questa nuova annata. E poi, quello che sembrava il vincitore annunciato di questa speciale classifica. Ovvero, Miroslav Klose, che ha visto la sua stagione interrompersi di fatto, dopo l’eccellente inizio di 2015, nel match contro il Bayer Leverkusen in Champions League. Infortunio e per il panzer tedesco le difficoltà sono aumentate esponenzialmente per ritrovare la forma migliore.

Questi dati spiegano almeno in parte le difficoltà della squadra di Pioli in questa stagione. Oltre ai gol di Klose sono mancati terribilmente quelli di Marco Parolo, che l’anno scorso era riuscito ad andare in doppia cifra. Non per niente, le prodezze del centrocampista e del tedesco avevano segnato l’impresa di Napoli, vero e proprio spartiacque tra la squadra del campionato 2014/15 e quella della stagione 2015/16. In un loro pronto ritorno in zona gol confida Stefano Pioli per tornare a coltivare ambizioni di vertice in classifica.

Infine, da segnalare i sette gol di Lucas Biglia, che da rigorista e buon cecchino dalla distanza, punizioni comprese, ha segnato forse più di quanto fosse lecito aspettarsi dalle sue caratteristiche tecniche. Sette reti anche per Filip Djordjevic in un 2015 comunque segnato da un grande infortunio, un gradino sotto Alessandro Matri che si è dimostrato in queste ultime settimane il più affidabile nel parco attaccanti biancoceleste. A seguire tutti gli altri, per un totale di diciotto giocatori andati a segno nella banda-Pioli. Una delle squadre capaci di mandare più giocatori in gol in Europa, nella speranza che questa alchimia possa ripetersi anche nel 2016.

Fabio Belli

La classifica completa dei marcatori 2015 della Lazio

Candreva 13 reti;

Felipe Anderson 12;

Klose 12;

Parolo 10;

Biglia 7;

Djordjevic 7;

Matri 6;

Keita 4;

Mauri 3;

Kishna 2;

Lulic 2;

Onazi 2;

Cataldi 1;

Gentiletti 1;

Hoedt 1;

Ledesma 1;

Milinkovic-Savic 1;

Radu 1.

Ag. Candreva: “Lui sente la maglia della Lazio cucita addosso ma…”

La doppietta contro l’Inter ha scacciato (almeno momentaneamente) la crisi in casa Lazio e in Candreva, che pareva un giocatore demotivato dopo la vicenda della fascia da capitano. I tifosi laziali hanno finalmente rivisto al Meazza brillare la loro stella più bella. Tuttavia, il suo agente Federico Pastorello alla trasmissione Tutti convocati su Radio 24 non ha escluso totalmente la possibilità che il giocatore possa lasciare la capitale: Antonio ha un contratto con la Lazio, direi una bugia se dicessi che non è felice di stare alla Lazio, voleva addirittura la fascia da capitano. Lui si sente la maglia della Lazio addosso. Però le logiche del mercato portano tante cose, io dico sempre mai dire mai. Si valuteranno le varie situazioni che verranno fuori, come ogni estate. Candreva ha sempre avuto tante offerte in ogni sessione di mercato però è sempre rimasto, vedremo se succederà pure quest’anno. Se dovesse succedere qualcosa comunque non credo che succederà prima di fine stagione”. 

Serie A: conferme, sorprese e delusioni 2015

Protagonista della Serie A rimane sempre la Juventus Campione d’Italia in carica, passano le stagioni ma la Signora del calcio italiano conserva ogni anno inalterato il suo fascino. I bianconeri infatti guidano la classifica dell’anno solare 2015, nonostante la falsa partenza del campionato in corso. La squadra di Allegri infatti chiude il suo anno, impreziosito dalla finale di Champions League disputata a giugno contro il Barcellona, a quota 81 punti con un vantaggio di sei punti sulla sorprendente Fiorentina di Paulo Sousa, ora al secondo posto di questa Serie A. L’attuale capolista Inter, sconfitta nell’ultimo turno a domicilio da una ritrovata Lazio, invece chiude l’anno solare al quarto posto a 10 punti dalla Juventus. Sul podio anche il Napoli, al terzo posto, balbettante con Benitez fino a giugno e straripante in questa stagione sotto la guida dell’umile Maurizio Sarri. Proprio il tecnico partenopeo è la lieta novità del campionato in corso: dalla provincia alla metropoli con successo.

LA PROVINCIA – E proprio le squadre protagoniste lontano dalle grandi città caratterizzano l’attuale Serie A. Frosinone e Carpi al debutto assoluto nel massimo campionato di calcio italiano. Tifosi ciociari e emiliani che per anni hanno visto le loro squadre cimentarsi in campionati minori e ritrovarsi, in un colpo solo, a confrontarsi con squadre altamente blasonate, calcando palcoscenici importanti come quello del Meazza di Milano, dello Juventus Stadium di Torino e dello Stadio Olimpico di Roma.

LA CAPITALE – Le due squadre di Roma sono fra le grandi deluse della stagione in corso, soprattutto dopo aver combattuto ad armi pari per il secondo posto fino a giugno della stagione 2014/15. Soprattutto i biancocelesti non sono stati in grado di ripetere il cammino di inizio 2015, che l’ha portati fino al terzo posto, con la possibilità di disputare il preliminare di Champions League. All’appuntamento con la storia contro il Bayer Leverkusen, in piena estate, tutto l’ambiente Lazio ha risposto presente meno che la Società che non ha provveduto a rinforzare adeguatamente la rosa per affrontare il prestigioso doppio impegno con i tedeschi. Per quanto riguarda la Roma vive l’ennesima stagione balbettante dopo i soliti clamori estivi. Un difetto storico che è proprio del DNA giallorosso. Ora il colpevole n.1 è Rudi Garcia destinato, in ogni caso, all’addio. Roma e Lazio dunque chiudono a braccetto l’anno solare, rispettivamente al quinto e sesto posto, distanziati di un solo punto (66 per i giallorossi e 65 per i biancocelesti).

LE ALTRE – Dietro alle due romane, più staccate, Torino, Sassuolo e Milan. I rossoneri vivono un periodo ancora di ricostruzione: la prima parte del 2015 con la guida di Filippo Inzaghi e la seconda sotto quella dell’ex laziale Sinisa Mihajlovic. Il cammino del serbo è leggermente migliore rispetto a quello dell’ex attaccante rossonero, anche grazie alla rivoluzione estiva che ha portato a  Milano gente come Bacca, Luiz Adriano, Bertolacci, Romagnoli ed il redivivo Mario Balotelli. Dopo i rossoneri, per rendimento 2015, troviamo in sequenza  Empoli, Genoa, Chievo Verona,  Sampdoria, Atalanta, Palermo, Udinese, Hellas Verona, Cagliari (retrocesso in Serie B), Bologna, Cesena (retrocesso in Serie B), Frosinone, Parma (purtroppo fallito e in questa stagione costretto a ripartire fra i dilettanti) e Carpi.

SERIE A 2016 – La Serie A tra conferme e rimpianti riparte il 6 gennaio 2016, con la 18^ giornata del girone d’andata. Le aspettative dei tifosi sono tante, ad iniziare dalla fiera dell’illusione rappresentata dal calciomercato. Girandola di nomi che ruotano intorno ad ogni squadra. In casa Lazio, ad esempio, per il ruolo di vice de Vrij sono emersi profili di giocatori da tutta Europa e non solo. Una giostra che si alimenta in anno in anno. La speranza, soprattutto laziale, che gennaio porti in dono quei giocatori funzionali a Pioli e non le solite delusioni spesso legate all’ultimo giorno di calciomercato, fra fax inceppati o trattative condotte negli ultimi istanti utili all’Ata Hotel di Milano.

Marco Savo

RASSEGNA STAMPA – Roma 2024: finale calcio a Roma, semifinali Milano e Napoli

Palermo, Firenze, Verona, Udine, Bologna, Genova, Bari, Torino, Napoli, Milano e Roma. Sono queste le città scelte dal comitato promotore come eventuali sedi del torneo olimpico di calcio, inserite nel dossier di candidatura di Roma 2024.

GLI STADI – Di seguito, gli stadi prescelti per ospitare il torneo olimpico di calcio secondo il dossier di Roma 2024: Palermo (Renzo Barbera); Firenze (Artemio Franchi); Verona (Marcantonio Bentegodi); Udine (Friuli); Bologna (Renato Dall’Ara); Genova (Luigi Ferraris); Bari (San Nicola); Torino (Juventus Stadium); Napoli (San Paolo); Milano (Giuseppe Meazza); Roma (Olimpico).

MALAGÒ: FINALE A ROMA “Le città prescelte si possono anche accoppiare: Torino con Genova, Udine con Verona, Bologna con Firenze, Bari con Palermo. Non a caso ho lasciato fuori (oltre Roma, che ospiterà la finale, ndr) le città di Milano e Napoli, perché avranno garantita almeno una partita dei quarti di finale e altrettanto la semifinale del torneo olimpico di calcio”. Giovanni Malagò spiega così come viene distribuito il torneo di calcio olimpico nel dossier di Roma 2024. Dieci città più la Capitale, un numero consistente che rappresenta “una novità – aggiunge il presidente del Coni -, per dimostrare che la candidatura è di tutto il paese. Il 17 febbraio presenteremo il dossier definitivo al Cio. Ma abbiamo un altro anno di tempo per le variabili”.

FINALE? ASPETTIAMO LO STADIO DELLA ROMA – Per la sede della finale di calcio da inserire nel dossier di candidatura olimpica di Roma 2024 “tra i punti interrogativi c’è lo Stadio della Roma”. Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, durante la presentazione delle città designate come sedi del torneo di calcio olimpico all’interno del dossier di Roma 2024. Sull’impianto che dovrebbe ospitare la finale, l’incognita è tra lo stadio Olimpico e il futuro Stadio della Roma, il cui iter di approvazione è fermo alla Regione Lazio. L’auspicio di Malagò è che il progetto sia definitivamente approvato “prima del febbraio 2017”, deadline della presentazione del dossier al Cio. “Sullo stadio della Roma – prosegue Malagò – siamo spettatori interessati. Vediamo nei prossimi mesi l’andamento del progetto, perché il nuovo stadio della Roma potrebbe essere usato non solo per il calcio ma anche come stadio per gli sport di squadra, per il baseball o altre competizioni come hockey prato, ora previsto al Tre Fontane, o il rugby a 7 al Flaminio”. “Da uomo di sport – aggiunge il numero uno del Coni – faccio il tifo che la Roma abbia il suo stadio, così come mi auguro che un giorno lo abbia la Lazio e lo dico contro gli stessi interessi del Coni, che è proprietario dell’Olimpico. Tutto il resto, gli aspetti urbanistici, residenziali, delle autorizzazioni, non mi riguarda. Io parlo solo dell’aspetto sportivo”.

MONTEZEMOLO: SEDI RAPPRESENTANO TRADIZIONE – “Da Torino a Udine, Verona, Milano, da Bologna a Firenze, da Bari a Napoli, a Palermo e a Roma stessa. Sono tutti stadi che rappresentano la tradizione calcistica italiana”. Così il presidente del Comitato promotore di Roma 2024, Luca Cordero di Montezemolo, alla presentazione delle città scelte come sedi del torneo di calcio nel dossier di candidatura olimpica: “Dieci stadi più Roma – ha aggiunto Montezemolo – copriamo l’intero territorio nazionale. Molti di questi stadi sono stati già all’altezza delle olimpiadi, altri si adegueranno anche per l’evoluzione che sta avvenendo e che va alla velocità della luce. Se pensiamo che nel 2020 avremo macchine senza guidatore, nel 2024 la tecnologia avrà un ruolo fondamentale, a 360 gradi”.

Fonte : Il Corriere dello Sport

RASSEGNA STAMPA – Pioli può pensare al Galatasaray. Matri: “Bisogna affrontarle tutte”

Per Pioli non era semplice, fino alle due vittorie consecutive con Udinese e Inter, riuscire a guardare oltre la sosta natalizia. Lo sguardo del tecnico doveva per forza di cose essere rivolto al breve periodo, in modo da convincere la società a puntare ancora su di lui.

Così, quando dall’urna di Nyon è stato sorteggiato il Galatasaray come avversario per i sedicesimi di Europa League, da parte dell’allenatore (e di tutta la Lazio in generale) non sono arrivati commenti a caldo. Il primo, quasi liberatorio, è arrivato subito dopo l’impresa contro l’Inter e solo a seguito della domanda di un giornalista turco. Pioli ci ha scherzato su: “Mi fa piacere che mi venga posta questa domanda. A Roma non me lo aveva chiesto nessuno cosa ne pensassi del sorteggio, le partite con il Galatasaray (18 e 25 febbraio) erano in date troppo lontane…”. Come dire: nessuno pensava ci potessi arrivare. La vittoria a San Siro ha garantito a Pioli altre partite a disposizione: tutta la stagione, probabilmente, salvo nuovi crolli.

A distanza di giorni, anche Alessandro Matri, ai microfoni di Sky, ha parlato dei prossimi avversari di Europa League: “Non so se sia un sorteggio difficile. Alla fine per andare avanti nella competizione bisogna affrontarle tutte. Poteva andare meglio, ma anche peggio. Dobbiamo sfruttare queste gare per migliorarci”. Queste le parole del capocannoniere stagionale della Lazio con 6 gol, nonché l’attaccante utilizzato per più minuti (856). Il dato curioso, però, è che se si considera solo il campionato Matri è invece il centravanti meno utilizzato con 415 minuti, dietro Djordjevic (550) e Klose (460). Con l’anno nuovo la punta in prestito dal Milan vuole modificare le gerarchie e prendersi più spazio anche in serie A. Se poi continuerà a questo ritmo, non è detto che a fine stagione Lotito e Galliani non trovino un modo per prolungare la sua esperienza a Roma.

Fonte : La Repubblica

RASSEGNA STAMPA – De Vrij, si allunga lo stop

Non v’aspettate sorprese, non ce ne saranno. La stagione di Stefan De Vrij è terminata, compromessa ormai definitivamente. Non c’è nessuna speranza di rivederlo prima del termine del campionato, l’appuntamento è rimandato al prossimo anno, il calvario non è ancora finito e il recupero totale sarà tutt’altro che semplice. L’olandese s’è fermato a settembre, ha alzato bandiera bianca dopo Olanda-Turchia, ha deciso di operarsi soltanto a novembre: intervento perfettamente riuscito presso la clinica AZ Monica di Anversa, abbandonata completamente la terapia conservativa, pulizia interna del ginocchio sinistro e stop di almeno 8 mesi. Una tegola tremenda per la Lazio di Stefano Pioli, in netta difficoltà soprattutto nel reparto arretrato: De Vrij ha giocato soltanto 5 partite, è riuscito a partecipare alla finale di Supercoppa Italiana contro la Juventus e al doppio confronto con il Bayer Leverkusen nei preliminari di Champions League. È sceso in campo anche con Bologna e Chievo Verona. Per l’allenatore ha sempre rappresentato un vero punto di riferimento, l’uomo più importante della difesa, uno dei protagonisti assoluti del terzo posto conquistato lo scorso anno.

Pioli spera di riabbracciarlo per il ritiro estivo, ma l’allarme è già scattato: bisognerà capire come De Vrij riuscirà a rientrare, di quanto tempo avrà bisogno per ritrovare la forma migliore, al momento è vietato escludere qualsiasi ipotesi. Anche quella di rivederlo magari a mezzo servizio, la Lazio incrocia le dita e resta al fianco del giocatore. In estate il presidente Lotito ha rifiutato 36 milioni di euro dal Valencia: Stefan De Vrij è una garanzia assoluta, è tra i migliori centrali d’Europa, ha 23 anni e tanta voglia tornare in campo: «Mi manca tutto – ha twittato poco prima di Inter-Lazio – non vedo l’ora di rientrare». Servirà tempo e pazienza, attualmente si trova in Olanda, ha intrapreso il classico percorso riabilitativo, l’obiettivo principale è quello di partire in ritiro con la squadra. Ma la società dovrà comunque intervenire sul mercato, per questa stagione Hoedt e Mauricio non bastano.

Verranno presi due giocatori: Gentiletti ha chiesto la cessione in prestito per sei mesi, verrà accontentato, Empoli, Frosinone e Chievo Verona sono alla finestra. Il primo rinforzo sbarcherà dalla Francia, le indicazioni sono precise: N’Koulou del Marsiglia è in pole, manca l’accordo economico tra i due club, ma i contatti sono frequenti e le sensazioni positive. È seguito da Perrin, Pogba, Raggi e Rolando (sempre del Marsiglia). Nelle ultime ore è spuntato il nome di Aissa Mandi del Reims, 24 anni, può giocare anche come terzino. Proposto Zouma del Chelsea, ma guadagna troppo e difficilmente arriverà. In Italia occhio a Heurtaux, De Maio e Zapata. Cessioni: Onazi è in partenza, ha richieste da Turchia e Premier League, è valutato 7 milioni di euro: se il nigeriano dovesse andar via, la dirigenza biancoceleste si tufferebbe sul croato Mocinic (classe 1993 di proprietà del Rijeka), operazione da 3 milioni di euro.

Non lasceranno la Capitale i big: Candreva, Felipe Anderson e Biglia resteranno almeno fino a giugno, le grandi squadre sono avvisate. L’unico che rischia è Keita: c’è una trattativa aperta tra il Monaco e il giocatore spagnolo, pronti 15 milioni di euro, la Lazio continua a rifiutare. Vicino al rientro dal prestito – ma solo di passaggio – Minala dal Latina.

Fonte : Il Tempo

Manchester United, Van Gaal lascia furioso la conferenza stampa

Tensione crescente in casa del Manchester United, l’odierna conferenza stampa di Louis Van Gaal è durata meno di cinque minuti, quando all’ennesima domanda sul suo futuro il tecnico olandese si è alzato e se n’è andato. Il futuro di Van Gaal appare sempre più incerto, non solo per via dei risultati mediocri e della pochezza del gioco dei Red Devils, ma anche per la disponibilità sul mercato di un’alternativa all’altezza, Josè Mourinho. Proprio oggi l’agente del portoghese ha smentito di aver avuto contatti con la dirigenza dello United ma secondo radio-mercato il vice-presidente Ed Woodward avrebbe già raggiunto un’intesa di massima con l’ex Special One. Mancherebbe solo l’approvazione finale della proprietà, la famiglia statunitense Glazer, che vorrebbe aspettare le prossime due partite, la trasferta a Stoke e la gara casalinga contro il Chelsea, prima di ratificare l’eventuale esonero dell’olandese. Un’attesa sempre scomoda per van Gaal che ha attaccato frontalmente i media britannici. «Nessuno vuole scusarsi con me? – ha chiesto provocatoriamente il manager olandese -. Penso che dovrei essere già esonerato e che il mio collega (Mourinho, ndr) dovrebbe essere qui. Cosa credete che abbiano pensato mia moglie e i miei figli? O i miei nipoti? E i tifosi del Manchester United? Mi hanno chiamato molte volte. E pensate che in questo momento abbia voglia di parlare con la stampa? Sono qui solo perchè la Premier League ha determinate regole, ma so già che userete le mie parole come vorrete. Voglio solo dire che ho fatto tutto quello che dovevo fare questa settimana, ho sollevato l’umore dei giocatori e rafforzato la fiducia della squadra. Ho sentito calore e solidarietà da tutti tranne che da parte dei media». Reduce da due sconfitte consecutive, due soli punti nelle ultime quattro giornate, lo United è scivolato in quinta posizione a nove punti dalla vetta. «In questo momento non siamo in una buona posizione, ma quattro settimane fa eravamo primi in classifica e tra quattro settimane potremmo essere nuovamente in quella posizione», la sfida di Van Gaal.

Fonte: ANSA 

Divisione Curve, parla il questore D’angelo: “Abbiamo semplicemente applicato le regole…”

Il Questore di Roma Nicolò D’Angelo ha spiegato ai microfoni di Sky TG24  il perchè non ci sarebbe alcuna anomalia nell’adozione  provvedimento  di divisione delle curve all’interno degli spalti dello Stadio Olimpico. Queste le sue parole: “Sono previste da un regolamento internazionale, non c’è nulla che ci siamo inventati o che abbiamo cambiato nel tessuto connettivo dello stadio. Le curve, così come si presentavano, erano inaccettabili, c’era un’idiosincrasia totale verso la regola. Nessuno ha vietato il tifo, ma va fatto come deve essere fatto. Ci sono le regole e vanno rispettate, se questo qualcuno non lo capisce non è un problema nostro. Noi auspichiamo che le società sportive Roma e Lazio inizino un dialogo costruttivo per riportare i tifosi all’interno dello stadio, ricordando a tutti che queste norme sono norme europee. Dobbiamo riportare lo stadio al cittadino, perché lo stadio è del cittadino, non dell’ultrà che può fare quello che vuole in una curva. Abbiamo imposto una regola giusta”.

Vertenza Petkovic: nulla di fatto, nuovo round il 26 gennaio

AGGIORNAMENTO ORE 19.45 – Non vuole chiudersi la vicenda tra Vladimir Petkovic e la Lazio.
Come riportato dal portale LazioFamily.it, nell’udienza tenuta quest’oggi presso il Tribunale di Tivoli che vedeva di fronte la S.S. Lazio (rappresentata dall’avvocato Gian Michele Gentile) e il ricorrente Vladimir Petkovic (difeso oggi da Otello Pontini, componente dello staff legale del tecnico della nazionale svizzera) non è stato raggiunto alcun accordo e pertanto il prossimo passo sarà quello di procedere con la fase istruttoria tra le parti al cui centro verte il ricorso dell’ex tecnico della Lazio contro il “licenziamento per giusta causa” effettuato Claudio Lotito nel gennaio 2014. Ricordiamo che  oggetto della controversia è la richiesta da parte dell’attuale CT della Svizzera del pagamento dei sei mesi di stipendio spettanti (tra gennaio e giugno 2014) oltre a un risarcimento danni: il tutto per una cifra di poco superiore al milione di euro.
All’udienza, fissata per il 26 gennaio 2016, ci sarà il dibattimento tra le parti e saranno calendarizzate le audizioni dei rispettivi testimoni,  precisamente: per Petkovic i testimoni saranno gli  ex collaboratori Manicone (Vice) e Rongoni (prepratore atletico), mentre per la Lazio i testimoni scelti sarann il ds Tare, il segretario generale Calveri e il team manager Manzini.
Le difficoltà maggiori tra l’altro – precisa sempre LazioFamily – non sarebbero nemmeno legate alla somma – un accordo alla fine sarebbe anche stato trovato – ma piuttosto alle modalità eventuali con cui ripartire la cifra da corrispondere al tecnico bosniaco. L’ostacolo maggiore sarebbe di natura fiscale, se si dovesse imputare ad esempio una grande parte della cifra a titolo di remunerazione, la Lazio dovrebbe pagare anche le relative tasse, importo che diminuirebbe se la quota destinata al danno di immagine venisse alzata. Ovvio che la richiesta di risarcimento per danni di immagine non può essere consistente in quanto Petkovic già nell’estate 2014 aveva firmato come selezionatore della nazionale elvetica.
Un particolare inedito sarebbe poi emerso nelle ultime ore: se la causa davanti alla giustizia ordinaria è stata attivata da Petkovic, quella davanti al collegio arbitrale l’avrebbe dovuta innestare Claudio Lotito. La Lega di serie A infatti non ha in essere un accordo collettivo per gli allenatori, da questo fatto discende l’inesistenza dei collegi arbitrali ai quali il presidente della Lazio, in teoria, si sarebbe dovuto rivolgere per vedersi attestata l’esistenza della giusta causa alla base del licenziamneto di Petkovic; se infatti le violazioni disciplinari vengono demandate alla Procura Federale Figc, tutto quanto concerne cause economiche e vertenze di lavoro compete ai collegi arbitrali della Lega Calcio. Bisogna inoltre ricordare che l’eventuale secondo grado di giudizio si svolgerebbe davanti alla Corte d’Appello di Roma.

Oggi è il giorno tanto atteso, è stata da poco ufficializzata la sentenza per quanto riguarda la causa Lotito-Petkovic. Dopo che a Luglio si era paventata un’ipotesi di accordo tra le parti (mai avvenuta), siamo arrivati ad oggi dopo che, il 24 novembre scorso, Il presidente della Sezione Lavoro del Tribunale di Tivoli rinviò il tutto, appunto, in data odierna.  Il tecnico del 26 maggio 2013 vorrebbe, oltre ad un risarcimento danni, il pagamento di sei mesi che vanno tra gennaio e giugno 2014, per un totale di poco superiore ad un milione di euro. La sentenza emessa dal tribunale di Tivoli nella persona del giudice Sabatini

Ledesma: “Ambiente difficile? Chiedete a Lotito”

Christian Ledesma è tornato a Roma. Nessuna indiscrezione di mercato. L’italo-argentino si trova nella Capitale per le vacanze natalizie. L’ex centrocampista biancoceleste ha parlato del suo momento ai microfoni di calciomercato.com: “La mia avventura al Santos è terminata. Rescinderò il contratto. C’è un clausola che mi consente di farlo fin da subito. Mi sono accorto che gli affetti sono troppo importanti e non ce la faccio più a stare lontano dalla famiglia”. Ovviamente non può mancare un suo pensiero sulla Lazio:C’è un ambiente difficile. Lo è sempre stato da quando c’è Lotito. La situazione attuale è il risultato di ciò che si è creato in questi anni. I giocatori hanno un rapporto difficile con lui perchè è un personaggio particolare. Spero le cose vadano meglio, soprattutto dal punto di vista dei rapporti umani”. Infine, due parole su Lucas Biglia e Stefano Pioli: “Lucas è un grandissimo giocatore e un elemento validissimo. D’altronde, è un nazionale argentino. Non si discute. Pioli è’ sempre stato chiaro con me, come lo sono stato io con lui. Ha fatto le sue scelte, preferendo altri giocatori. Ma io volevo giocare”.

Tavano (ag. Minala): “Tornerà subito alla Lazio, ma…”

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Intervenuto ai microfoni di Tuttomercatoweb, l’agente FIFA Diego Tavano, che cura tra gli altri gli interesse di Joseph Minala, ha voluto chiarire la situazione del suo assistito, che sta passando un difficile momento a Latina, ai margini del progetto tattico dei pontini. Tavano ha così spiegato: “Il ragazzo non rimarrà a Latina, tornerà immediatamente alla Lazio, perché da quando c’è stato il cambio in panchina tra Iuliano e Somma, Minala non è più rientrato nei piani della squadra. Tra pochi giorni saremo di nuovo a Formello, ma solamente di passaggio. Parleremo con la società per accontentare il ragazzo che vuole continuare a farsi le ossa, ha l’ambizione di giocare per il suo futuro”. Si parla di un possibile ritorno a Bari: “In Puglia si è trovato molto bene, ma al momento non abbiamo avuto alcun contatto. Sappiamo che a Joseph sono interessate un bel novero di squadre cadette, perciò aspetteremo con serenità quella chiamata che riterremo maggiormente idonea per la crescita del ragazzo”. Nella scuderia di Tavano c’è un altro giocatore spesso accostato ai colori biancocelesti, si tratta di Sebastian De Maio, centrale difensivo del Genoa, sul quale ribadisce: “Sebastian è un difensore affidabile, tra i migliori del campionato ed ha un contratto fino al 2019 con il Genoa. Chiunque sia interessato al giocatore, dovrà parlarne prima con la società rossoblu, poi potrà sedersi al tavolo con noi”.

Matri: “Galatasaray? Poteva andarci peggio”

La vittoria di Milano contro l’Inter ha ritirato un po’ su il morale in casa Lazio. Ora si pensa all’anno nuovo. Gli obiettivi sono tanti e tra questi c’è, senza alcun dubbio, l’Europa League. L’urna di Nyon ha riservato ai biancocelesti un avversario ostico scomodo, ma non impossibile come il Galatasaray. Alessandro Matri ha detto la sua sulla sfida contro i turchi ai microfoni di Sky Sport: “Per andare avanti nella competizione occorre affrontarle tutte. Sorteggio difficile? Potevi andarci meglio, ma anche peggio. Dobbiamo sfruttare queste gare anche per migliorarci”.

Keita convocato nella Rappresentativa della Catalogna

Per bissare il successo dell’anno scorso la Rappresentativa della Catalogna, per il 26 dicembre alle ore 21.30 al Camp Nou, ha organizzato una amichevole contro quella dei Paesi Baschi. Nella precedente edizione la gara terminò 1-1. Come riportato dal quotidiano Mondo Depurtivo tra i convocati della Catalogna è presente anche Balde Diao Keita. Per il giovane biancoceleste sarà una splendida occasione per incontrare tanti assi incontrati nel periodo della sua esperienza nella cantera blaugrana.

LAZIO SOCIAL – Gli auguri romantici di Stefano Mauri

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Un romantico selfie con bacio per augurare un buon Natale a tutti i tifosi della Lazio: questo il pensiero che Stefano Mauri, in compagnia della fidanzata Miriam, ha voluto pubblicare sulle proprie pagine Facebook e Twitter in occasione delle festività natalizie. Un modo originale per fare gli auguri a tutti i sostenitori biancocelesti.

 

Buon Natale di cuore e buone feste a tutti voi….❤️

Posted by Stefano Mauri – Pagina Ufficiale on Mercoledì 23 dicembre 2015

Eurorivali – Il Galatasaray avanza nella Coppa Turca

Terzo nel campionato turco alle spalle di Besiktas e Fenerbahce, il Galatasaray, avanza nella competizione nazionale. Torneo che vince da due anni consecutivi e di cui detiene il record di conquiste, 16. In gara secca e in trasferta, il club giallorosso, ha battuto il Kastamonuspor, club di quarta divisione turca. Ampio turnover per la squadra di Mustafa Denizli che si è imposta per 2-1 grazie alle reti di Colak e Bulut. Passaggio del turno conquistato con qualche difficoltà, ma successo ottenuto e qualificazione raggiunta alla terza fase della competizione.

Sci e tecnologia: tragedia sfiorata nello slalom di Madonna di Campiglio – VIDEO

Incredibile quanto accaduto ieri sera nel corso della seconda manche dello Slalom Speciale di Madonna di Campiglio, valido per la Coppa del Mondo di Sci Alpino: durante la discesa del penultimo atleta a scendere, uno dei favoriti, l’austriaco Marcel Hirscher, un drone utilizzato per le riprese televisive si è schiantato a terra proprio pochi attimi dopo il passaggio dell’atleta, vincitore della Coppa del Mondo della scorsa stagione. Tragedia sfiorata dunque, inimmaginabile cosa sarebbe potuto accadere se il drone avesse colpito lo sciatore austriaco durante la sua discesa. Difficile stabilire con certezze le cause e le responsabilità di quanto accaduto, si è parlato di un guasto tecnico, ma non ci sono notizie ufficiali. Intanto sono arrivate le scuse ad Hirscher di Infront Sports and Media, responsabile della produzione televisiva della Coppa del Mondo e la FIS (Fédération Internationale de Ski) in un comunicato ufficiale si è impegnata a “lavorare insieme con tutte le parti in causa per capire ciò che ha causato l’incidente e garantire che non succederà più”. Si trattava della prima volta in cui veniva utilizzata una tecnologia del genere per le riprese televisive di una gara di sci. Presumibilmente sarà anche l’ultima.

Di seguito il VIDEO dell’incidente:

“Pallone Azzurro 2015”: Candreva tra i candidati

Il 2015 è stato per Antonio Candreva un grande anno. Il centrocampista è stato tra i migliori giocatori italiani nell’anno solare: con 14 gol segnati è stato il bomber più prolifico della squadra biancoceleste; inoltre, ha realizzato anche due reti in nazionale in 9 presenze, andando in gol negli incontri con la Croazia nella gara di qualificazione a Euro2016 (1-1 su rigore) e con il Belgio nell’amichevole del 13 novembre. Dati che gli hanno valso la nomination al “Pallone Azzurro 2015”, il premio della nazionale italiana al giocatore più forte dell’anno, contest lanciato su vivoazzurro.it. Oltre al giocatore della Lazio presenti Buffon, Florenzi, Pellè e Verratti: spetterà ai tifosi della nazionale a decretare il vincitore. Per votare: clicca (QUI)

Caso Cucchi: importanti novità attraverso le parole di un nuovo testimone…

C’è un probabile movente del crudele pestaggio subito da Stefano Cucchi, che ha portato all’accusa contro i tre carabinieri per le lesioni subite dal ragazzo. I militari che cercavano notizie sulla droga, proprio da Stefano che durante l’interrogatorio, oppose un silenzio che potrebbe essere la causa della sua morte. A dichiararlo è stato un nuovo testimone, Luigi L. ex detenuto che incontrò la vittima all’interno di Regina Coeli il giorno dopo l’arresto; a confidargli la ragione delle botte, fu proprio Cucchi. Il testimone ascoltato, ha dichiarato: “Io ero nella cella numero 3, e vidi arrivare Cucchi passare con una bacinella, una coperta e lo spazzolino. Si fermò davanti alla guardiola e subito gli domandai: “Chi ti ha ridotto in queste condizioni?”. Cucchi alzò gli occhi e rimase in silenzio; secondo me aveva paura a rispondere davanti alla polizia penitenziaria. Aveva la faccia dilaniata ed era palese che era stato picchiato. Aveva il naso gonfio. Non avevo mai visto, fino a quel momento, nulla del genere”. Poi continua sui motivi del pestaggio: “Avendomi confessato di essere comparso davanti al giudice, io gli chiesi il perché non avesse denunciato in aula l’accaduto, lui rispose che non l’aveva fatto perché dopo sapeva che sarebbe stato preso in carico nuovamente dagli stessi carabinieri, i quali, lo avrebbero pestato nuovamente. Poi gli domandai quale fosse stata la ragione per essere stato ridotto in quella maniera “E che dovevo fare, tu l’avresti fatto?”. A quel punto capii cosa intendeva e gli chiesi se gli avessero proposto di fare la “spia” e lui si era negato; il Cucchi mi fece intendere che le cose erano andate così e rispose: “Grosso modo è andata così”. A quel punto gli dissi: “Per me sei stato grande”. Quando Luigi L. gli chiese di mostrargli i segni delle percosse, Stefano “si tolse la maglia; restai stupefatto, sembrava una melanzana. Rimasi impressionato dalla colonna vertebrale, che era di colore giallo, rosso e verde”. Il testimone è ritenuto attendibile per il fatto che: “faceva riferimento ad un fatto che, al momento della testimonianza, era ignoto: il fatto che Stefano cucchi avrebbe avuto un contatto con due carabinieri in borghese”.

Lenni: “Finalmente una grande Lazio, ora non bisogna fermarsi”

Per parlare del momento Lazio ai microfoni di Lazio Style Radio è intervenuto l’autore e cantante di tanti brani biancocelesti Enrico Lenni: “Finalmente negli ultimi due incontri si è rivista la Lazio dell’anno scorso. Gli uomini di Pioli ora sono in forma, contro l’Inter i biancocelesti hanno occupato bene tutti gli spazi del campo. Finalmente si è vista una squadra unita, il centrocampo ha aiutato molto bene la difesa, i singoli si sono aiutati correndo uno per l’altro. Milinkovic è impressionante, ha una grande forza fisica e sono sicuro che ancora ha tanto da dimostrare. Contro l’Inter si è rivisto anche il miglior Biglia. Matri in questo momento è esplosivo ma è tutta la squadra ad aver ritrovato lo spirito dei giorni migliori”.

Svelate le sedi olimpiche per il torneo di calcio di Roma 2024

Il presidente Luca di Montezemolo e il numero uno del Coni Giovanni Malagò intervenuti in conferenza stampa hanno svelato le sedi olimpiche per il torneo di calcio. Montezemolo ha sottolineato che gli impianti “coprono tutto il territorio nazionale e che alcuni sono già pronti e che gli stadi che rappresentano la tradizione calcistica e la storia del calcio italiano ci sono tutti”. Il San Nicola di Bari, il Renato Dall’Ara di Bologna, l’Artemio Franchi di Firenze, il Luigi Ferraris di Genova, il Giuseppe Meazza di Milano, il San Paolo di Napoli, il Renzo Barbera di Palermo, l’Olimpico di Roma, lo Juventus Stadium di Torino, il Friuli di Udine, il Marcantonio Bentegodi di Verona, sono gli impianti prescelti dal Comitato promotore ed inseriti nel dossier di candidatura di Roma 2024. A conferma arrivano anche le parole del Presidente del Coni Giovanni Malagò: “Ora che sono stati scelti gli stadi possiamo pensare anche ad accoppiamenti come tra Torino e Genova, Bari e Palermo, Udine e Verona, Firenze e Bologna. Sono rimasti fuori Milano e Napoli perché nei loro impianti saranno garantiti almeno un quarto di finale e le semifinali. Per ora gli stadi in Italia che hanno tutti i requisiti sono quattro: l’Olimpico di Roma – dove verranno portati a termine degli interventi per la parte tecnologica in vista del girone degli Europei del 2020 -, lo Juventus Stadium di Torino, il San Siro di Milano e il nuovo Friuli di Udine. Tutte le città citate sono state avvisate e ora hanno un lasso di tempo per confermare ma comunque tutte hanno intenzione di modernizzare”. Vista la concomitanza tra la finale della competizione e la cerimonia di chiusura resta il dubbio se la gara verrà giocata all’Olimpico o in un altro impianto: “Già è capitato altre volte che gare e cerimonia siano state svolte nella stessa giornata, quindi è una possibilità che ci lasciamo aperti. Il 17 febbraio dobbiamo presentare il dossier, ma poi abbiamo un altro anno di tempo per eventuali cambiamenti”. La vera incognita è tra lo stadio Olimpico e il futuro Stadio della Roma (per ora tutto bloccato alla Regione Lazio). L’augurio di Malagò è che il progetto sia approvato “prima del febbraio 2017”, giorno della presentazione del dossier al Comitato Olimpico. “Sullo stadio della Roma siamo spettatori interessati, vedremo nei prossimi mesi come procede la situazione perchè il nuovo stadio potrebbe essere usato non solo per il calcio ma anche per gli sport di squadra, il baseball o altre competizioni come l’hockey prato (ora al Tre Fontane), o il rugby a 7 (al Flaminio). Da sportivo mi auguro che la Roma abbia il suo stadio, come spero che un giorno lo abbia la Lazio e lo dico contro gli stessi interessi del Coni, che è proprietario dell’Olimpico. Però come detto parlo solo da sportivo, per tutto il resto, come gli aspetti urbanistici, residenziali, delle autorizzazioni, non sono di mia competenza per cui non mi pronuncio”.