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Storie di calcio: la rinascita dell’escluso Konko…

La vittoria della Lazio in casa della capolista Inter ha permesso di chiudere con una notevole dose di gioia, autostima e fiducia questa parte finale del 2015. Tra le tante note negative di questa stagione però, c’è una nota positiva all’interno della rosa di Pioli che nelle ultime partite si è rivelata sorprendentemente preziosa: stiamo parlando del rendimento di Abdulay Konko.
Il terzino francese, a parte qualche errore banale ormai diventato il suo marchio di fabbrica (vedi l'”ingenuo” retropassaggio che è costato il pari con la Sampdoria) sta sorprendendo tutti per la costanza di rendimento che sta dimostrando ogni volta che viene chiamato in causa, risolvendo non pochi problemi a Pioli per quanto riguarda il reparto difensivo. Prima della partita con l’Inter, Bubù è stato schierato esclusivamente nelle coppe (complice anche l’esclusione dello spagnolo Patric dalla lista Uefa) e, vuoi per i nomi non di “grido” degli avversari o vuoi perché le maggiori ansie la Lazio le viveva in campionato, nessuno aveva notato le belle prestazioni del francese in campo: Scatta, accelera, quasi sempre attento in fase difensiva e (strano ma vero) fa quasi scandalo la sua assenza dall’infermeria…
E’ di diritto una delle poche sorprese di questo finale di stagione: anche al Meazza, contro al capolista Inter, Bubù (schierato in campo dal primo minuto complice  l’assenza di Basta e il fatto che il suo naturale “sostituto” Patric non è ritenuto ancora pronto a sostituire il serbo) ha realizzato una prestazione maiuscola sulla fascia destra, sia in fase difensiva che in fase offensiva (vedi l’intesa con Candreva e le costanti sovrapposizioni). Da ripudiato a dimenticato sino a diventare risorsa fondamentale per Pioli.

Konko è sempre stato un buon giocatore, non di prima fascia ovvio, ma può essere comunque un buonissimo gregario in questa Lazio. E’ un giocatore eclettico in grado di ricoprire entrambe le fasce. Il suo più grande problema (che ne ha condizionato molto carriera e prestazioni) era principalmente la sua grande fragilità fisica: dopo una partita giocata bene e con intensità spariva dai radar per mesi oppure quando sembrava reggere un certo numero di partite consecutive riemergeva il solito problemino fisico. E’ normale quindi che l’allenatore di turno e i tifosi fossero sfiduciati nei suoi confronti…perchè dava troppo l’impressione che su di lui purtroppo, nonostante la buona fede, non si potesse contare. Così in estate è stato messo per direttissima tra i “cedibili“, ma nessuno ha bussato alle porte di Formello per acquisire il suo cartellino. Lui non si è dato per vinto, non ha mollato, ha continuato a lavorare duro in allenamento e ha cercato di sfruttare al massimo ogni minuto che gli veniva concesso sul rettangolo di gioco. Oggi, visto che il presunto vice-Basta Patric è ritenuto ancora troppo acerbo per sopportare il peso della fascia destra biancoceleste, verrebbe da dire: “Per fortuna che è rimasto a Roma…” Adesso Pioli avrà un’arma in più nel suo scacchiere. Ci scuserà l’infemeria biancoceleste, ma un Konko così serve eccome…
Applausi per Konko  l'”escluso“.

Marco Lanari

Serie B, il regno dell’incertezza e della sorpresa

Il regno dell’incertezza e della sorpresa: questo è il campionato di Serie B. Come esempio si potrebbe ricordare la passata stagione. Chi avrebbe scommesso anche un solo euro su Carpi e Frosinone promosse in Serie A? Probabilmente nessuno. Neanche il più ottimista delle due tifoserie. Anche quest’anno il campionato è più equilibrato che mai. Però, va detto, sembrano esserci delle squadre che hanno un qualcosa in più rispetto alle altre per struttura, organico, organizzazione e blasone. Sono state già disputate venti giornate sulle quarantadue previste. Cerchiamo di scoprire qualcosa in più, andando nei dettagli.

Il Cagliari è, senza alcun dubbio, la favorita numero uno. Innanzittuto per la rosa, che include giocatori di categoria, come Pisacane, Melchiorri, Giannetti e Di Gennaro, ma anche calciatori che potrebbero tranquillamente far bene nella massima serie, come Storari, per tanti anni vice di Buffon alla Juventus, Sau, Farias e Dessena. E poi Rastelli è un maestro per la Serie B, come dimostra la promozione sfiorata l’anno scorso con l’Avellino. La vittoria della vigilia di Natale in quel di Salerno è valsa la vetta della classifica. Riusciranno i sardi a mantenerla fino alla fine?

Il Crotone, secondo in classifica, è la vera e propria sorpresa. O, forse, non del tutto. Solo due anni fa i calabresi si qualficarono per i play-off. Vero che vengono da un diciasettesimo posto, ma il lavoro e la programmazione arrivano da lontano. La preparazione di un tecnico come Juric, i gol di Budimir, la costanza di Stoian, l’esperienza di Palladino e Modesto e il calore della piazza stanno facendo tutto il resto. La squadra ha dei limiti è vero, ma una qualificazione ai play-off appare fattibile.

Un altro club candidato alla promozione, forse addirittura diretta, è il Bari. La rosa è di elevata qualità per la serie cadetta, avendo tra le fila gente del calibro di Del Grosso, De Luca, Donati, Sabelli, Sansone e Rosina, giocatori che, probabilmente, potrebbero stare tranquillamente in A. Ottimo il lavoro del tecnico Nicola, che ha già ottenuto una promozione con il Livorno. Nonostante qualche risultato negativo, i pugliesi sembrano consci della loro forza e difficilmente falliranno l’obiettivo.

Novara, momentaneamente al terzo posto, Brescia, Pescara, Perugia e Cesena sembrano le favorite per un post nei play-off. Occhio però all’Avellino e ad un sempre più sorpredente Entella. E poi, con ancora ben 22 partite da giocare, obvvero l’intero girone di ritorno più uno, tutto è ancora possibile. Rimonte, black out, risalite e discese: è questa la bellezza e l’imprevedibilità della Serie B.

Dentisti gratis per tutti!

Garantire cure odontoiatriche a tutti i cittadini del Lazio. E’ questo l’obiettivo del Decreto firmato dal presidente Zingaretti per la riorganizzazione dell’assistenza odontoiatrica nella nostra regione. Il provvedimento identifica destinatari, tipologia delle prestazioni e dei servizi da garantire, insieme alle forme e alle modalità di partecipazione alla spesa. In particolare, sono definite le condizioni di vulnerabilità sociale e sanitaria che danno diritto alle cure a carico del Servizio Sanitario Regionale (SSR), tenuto conto di quanto previsto dalla proposta di aggiornamento dei Lea e nello schema di intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni sul decreto del Ministero della Salute che introduce le condizioni di erogabilità alle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale.

In relazione alla vulnerabilità sociale il decreto introduce l’ISEE come criterio di accesso alle cure: per redditi inferiori agli 8mila euro le spese sono a carico del SSR; per redditi compresi tra 8mila e 13mila euro è prevista invece una compartecipazione alle spese con un ticket fino a 50,15 euro; per redditi tra 13mila e 20mila euro è previsto il pagamento delle prestazioni con uno sconto del 20% sulle tariffe aziendali. In tutti e tre i casi è escluso il costo del manufatto, dell’impianto e del materiale ortodontico. Viene inoltre demandato alla Direzione Regionale Salute l’attività di prevenzione primaria nella popolazione in età infantile ed evolutiva (0-14 anni), come presupposto per identificare coloro che dovranno accedere alla prevenzione secondarie a alle cure vere e proprie.

Dal 1 gennaio inoltre sarà attivo a Roma il più grande polo odontoiatrico europeo. La nuova struttura che sarà gestita dall’Umberto I nasce dall’integrazione strutturale e funzionale  dell’ospedale George Eastman, attualmente gestito dalla Asl Roma A, con la Clinica  odontoiatrica del Policlinico Umberto I.

Con questi decreti – dichiara il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti –  si riorganizza l’assistenza odontoiatrica nel Lazio dotandola di un centro di riferimento a livello europeo, e si fissano criteri certi per ampliare l’accesso alle cure anche per le fasce economicamente svantaggiate. Il diritto alla salute, garantito dalla Costituzione, nel Lazio è sempre più esigibile”.

 

Toto-difensore Lazio, spunta la pista russa

Nella girandola di nomi accostati alla Lazio per puntellare, o meglio rinforzare il pacchetto arretrato, apunta un nome nuovo, questa volta proveniente dalla Russia: stando ad indiscrezioni raccolte dalla redazione di Calciomercato.com, il Ds Tare avrebbe messo gli occhi su Ilya Kutepov, centrale classe ’93 di proprietà dello Spartak Mosca. Su di lui ci sarebbe la concorrenza forte del Napoli di Sarri, oltre a quella di diversi club inglesi e tedeschi. Difensore forte fisicamente e con piedi educati, è valutato circa 10 milioni dal club russo, ma avendo il contratto in scadenza 2017, potrebbe liberarsi ad una cifra molto inferiore sfruttando il celeberrimo articolo 17, che permette a un calciatore con contratto di durata superiore ai tre anni di svincolarsi al termine del terzo anno. L’ennesimo nome di una lista lunghissima, quando mancano ormai pochi giorni all’apertura ufficiale della sessione invernale di calciomercato.

OLTRECONFINE – Premier League: Leicester da favola. Mou e Van Gaal da incubo!

E’ forse una delle Premier League più affascinanti degli ultimi dieci anni. Il motivo non è il solito, ovvero la competizione tra le solite big d’Inghilterra. No, questa volta il vento sembra essere cambiato. Lo strapotere delle due di Manchester e del Chelsea è stato, per ora spazzato via da una outsider: il Leicester di Claudio Ranieri. I Foxes sono a sorpresa la squadra in testa alla classifica dopo 17 giornate con un +2 sull’Asenal di Wenger. Ranieri sta facendo un autentico miracolo, ottenendo il massimo da una rosa che all’inizio della stagione veniva considerata da metà classifica. Eppure così non è stato. L’esplosione del bomber Vardy, che sta stracciando ogni tipo di record, coadiuvato da Mahrez e unito all’esperienza e alla saggezza del tecnico italiano, ha portato il Leicester a sognare. Il campionato è ancora lungo e le rivali sono li pronte ad approfittare di ogni piccolo passo falso.

LE INSEGUITRICI: Arsenal e City sono alle spalle del Leicester. I Gunners sembrano essere la rivale numero uno grazie ad un Ozil da sogno che sforna assist a non finire ad ogni mach. Per Wenger è l’anno decisivo. O si vince la Premier quest’anno oppure mai più. Il City è discontinuo ma può contare su una rosa di altissimo livello a ad un attacco Aguero – Sterling che può permettersi di tutto.

CHELSEA E UNITED I GRANDI FLOP: incredibile la stagione dei Blues. Il Chelsea ha esonerato Mourinho che ha ottenuto solo 18 punti in 17 partite a soli +3 dal terzultimo posto. Cosa mai successa allo Special One che, dopo l’allontanamento della fisioterapista Carneiro, ha subito come una “macumba” affomdando con la sua squadra. Van Gaal invece non ha saputo ottenere il massimo dai Red Devils nonostante un calciomercato faraonico. In più brucia l’eliminazione dai gironi di Champions League. L’incredibile sta nel fatto che Mourinho è in lizza per sostituire l’olandese che, a quanto sembra, ha i giorni contati all’Old Trafford.

IL LIVERPOOL E LE ALTRE: i Reds hanno assunto Kloop a stagione in corso e sono un cantiere aperto. Alcune belle vittorie alternate a sconfitte evitabili. Per capire il vero valore del Liverpool occore tanto tempo anche perchè il lavoro e le tattiche di Kloop non si imparano dall’oggi al domani. Tra le altre squadre svetta il Crystal Palace a sorpresa in sesta posizione. Il Tottenham, è nelle parti alte in quinta piazza. Delude il Southampton di Pellè che non sta replicando la bella stagione dello scorso anno.

ZARATE: menzione a parte per Maurito. I suoi gol di pregevole fattura hanno fatto innamorare i tifosi del West Ham e, qualche nostalgico tifoso laziale, lo rimpiange e lo vedrebbe ancora bene con la casacca biancoceleste.

Keita: “Allenarmi al fianco di campioni come Klose mi ha fatto crescere molto. La Catalogna? Un onore”

Domani, Balde Diao Keita, essendo stato convocato dalla Rappresentativa della Catalogna scenderà in campo al Camp Nou per prendere parte all’amichevole contro i Paesi Baschi. Il giocatore biancoceleste è intervenuto ai microfoni dei media spagnoli per raccontare la sua felicità per la convocazione e si è soffermato anche a parlare della sua esperienza nella Lazio.

Domani l’esordio con la Catalogna: Sono contento, è un onore vestire la maglia della Catalogna. Sono catalano, cresciuto in questo posto e ho ancora tanti amici da queste parti. Io qui sono a casa. Un giorno mi piacerebbe tornare al Barcellona, è l’ambiente dove sono cresciuto e sarò sempre legato a questi colori. Al Barca c’è un’altra mentalità, si è abituati a vincere sempre. Conquistare il successo è talmente normale che solo quando vai via da li capisci l’incertezza del risultato e, quando riesci a vincere, la soddisfazione è maggiore. Spesso sento raccontare la storia di quando misi un po di ghiaccio sul letto di un mio compagno e per punizione venni mandato al Cornellà per punizione, ma non fu tale, quelli sono stati i sei mesi più divertenti della mia carriera. Quando ho sentito che potevo essere chiamato per giocare al Camp Nou non ci ho pensato due volte. In questo stadio già ero sceso in campo con l’Under 16, ma ora sono molto orgoglioso di rappresentare la Catalogna. Anche se sono nato ad Arbúcies, a soli 80 km da Barcellona, la federazione del Senegal mi chiama spesso ma mi piacerebbe giocare con la nazionale spagnola”.

Sull’esperienza in biancoceleste: “Dicono che nel calcio non c’è spazio per i giovani ma non è vero, sono tanti i giocatori della mia età che giocano in diverse squadre. La mia esperienza in Italia è senza dubbio positiva, tanto che ho consigliato a Ibou di venire a giocarci e ora è alla Sampdoria. E’ un giocatore che mi somiglia molto. Nel nostro campionato il gioco è più tattico e questo mi piace molto. Giocare nella Lazio mi ha fatto crescere tanto, a 16 anni mi allenavo con la prima squadra al fianco di campioni come Klose e Cissè. A Roma sto benissimo, quest’anno è iniziato bene, ho trovato subito il gol nel play off di Champions League contro il Bayer Leverkusen. Devo ringraziare tanti miei compagni che mi stanno aiutando molto. Tra questi Klose, sono molto contento di giocare con lui”.

 

Tim Cup – orari e copertura televisiva

La Lega Serie A ha definito gli orari ed i canali tv che trasmetteranno gli incontri dei quarti di finale di Tim Cup. Il primo quarto in programma il 13 gennaio alle 21 sarà Milan-Carpi ed andrà in onda su Raidue, il 18 alle 20 sarà la volta di Spezia-Alessandria su Raisport1, il 19 alle 20,45 Napoli-Inter su Raiuno ed infine il 20 alle 20,45 l’ultimo quarto Lazio-Juventus sempre su Raiuno.

 

Calori: “Con l’Inter successo importante per il futuro”

Ai microfoni di Lazio Style Radio è intervenuto l’ex calciatore del Perugia, Alessandro Calori, l’autore della rete con la quale il club umbro sconfisse la Juventus nell’ultima giornata del campionato 1999-2000 regalando la conquista dello scudetto ai biancocelesti.

Sull’ultimo incontro di campionato ha dichiarato: “Quello di San Siro è stato un successo importante per la squadra di Pioli, l’Inter sta disputando un gran campionato, batterli è stata una bella iniezione di fiducia. I biancocelesti hanno disputato un’ottima prestazione, mettendo in campo una buona organizzazione di gioco e senza concedere grandi  opportunità agli avversari. La squadra di Pioli ha attraversato un periodo negativo, non è riuscita ancora a dimostrare il suo reale valore, l’unica medicina per uscirne è la vittoria. I successi aiutano ad acquisire quella sicurezza che ha permesso nella stagione scorsa di disputare un campionato al di sopra delle aspettative. La sosta potrebbe essere un bene, può servire per ricaricare l’ambiente”.

Alla ripresa del campionato i biancocelesti riceveranno il Carpi: “Quella con la squadra emiliana sarà una gara più difficoltosa di quanto ci si possa aspettare. Il gruppo di Castori ha messo in difficoltà diverse squadre, è una formazione tosta caratterialmente, bisogna stare attenti. Ai biancocelesti mancheranno diversi elementi, soprattutto a centrocampo, ma Cataldi sta crescendo e per lui potrebbe essere un’altra occasione importante. È giovane ma è un ragazzo dal sicuro avvenire, ha dei tempi di inserimento che in pochi hanno. Sarà una grande opportunità per chi ha giocato meno. Da questo punto di vista i biancocelesti non dovrebbero incontrare tanti problemi vista l’ampia rosa a disposizione. Konko ad esempio in questo periodo sta facendo bene e la sua crescita è un fatto positivo in quanto aumenta la concorrenza nel ruolo ed è uno stimolo in più per i compagni. Lulic, come Radu, può ricoprire più ruoli, sono giocatori bravi ed esperti, dei jolly preziosi. Candreva contro l’Inter ha fatto una grandissima partita, mettendo in difficoltà i nerazzurri con la sua velocità. Milinkovic è un centrocampista moderno, in nazionale gioca trequartista”.

Subito dopo, il 9 gennaio, la Fiorentina: “I viola giocano a viso aperto concedendo spazi agli avversari. La Lazio è brava negli inserimenti e con la velocità degli esterni potrebbe creare diversi problemi. Sarà un incontro molto aperto nel quale ognuna delle due squadre potrebbe avere la meglio sull’altra”.

Poi la Juve in Coppa Italia: “La Lazio si trova dalla parte del tabellone più complicata, con i bianconeri sarà un incontro difficile ma Pioli ed i suoi giocatori proveranno a fare l’impresa. Anche la Juventus è in corsa in tre competizioni e dovrà ricorrere al turn over, quindi le possibilità di passare ci sono tutte. La Lazio deve provare ad arrivare in finale”.

In UEFA il Galatasaray: “I turchi si possono battere. I biancocelesti hanno qualità superiori per competere in questo tipo di torneo. Bisogna avere fiducia nei propri mezzi e provarci fino in fondo”.

Rinnovare, o non rinnovare, è questo il dilemma…

Parafrasando William Shakespeare “Rinnovare, o non rinnovare, questo è il dilemma“. Così Lotito appare nell’immaginario collettivo, nel momento in cui c’è da occuparsi dei rinnovi contrattuali dei propri calciatori. L’atteggiamento del Presidente è un po’ come quello del poeta inglese, ma anziché con un teschio tra le mani, Lotito sembra riflettere con i contratti sul tavolo di Formello. Ora i pensieri della società sono rivolti tutti, giustamente, al mercato in entrata e sembra non esserci spazio per pensare ai rinnovi di contratto. Ma certe riflessioni potevano e dovevano venire in mente molto prima, vedendo l’importanza dei calciatori che stanno dirigendosi spediti verso la scadenza del contratto.

I giocatori che andranno in scadenza nel giugno 2016 sono sei: Marchetti, Matri, Klose, Konko, Braafheid e Mauri. Il Portiere di Bassano del Grappa è pronto a mettere nero su bianco da un momento all’altro, ormai da tempo si aspetta solo l’ufficialità. E’ vicinissimo a prolungare il matrimonio con la Lazio, per stessa ammissione del numero 22 in tempi non sospetti, tanto che qualche giorno dopo si era appreso di un suo tweet dove ufficializzava il tutto. Nulla di concreto, manca ancora il fatidico si, che da quanto trapela presto arriverà senza problemi. Dovrà per forza di cose chiudersi con la firma sul rinnovo del portierone biancoceleste questa lungo tira e molla. L’azzurro sono anni che difende con efficacia la porta laziale, salvandola in tante occasioni. L’attaccamento ai colori che indossa è evidente a tutti e non sarà sfuggito di certo a chi siede in tribuna. Come ogni giocatore che si rispetti ha avuto alti e bassi ma quando c’era in campo non s’è mai tirato indietro e questo capita ormai da anni. Il suo stipendio attuale ammonta ad 1,1 mln e nel mondo del calcio di oggi per trattenere un portiere così, si potrebbe fare qualcosa in più.

Matri è l’ultimo acquisto della Lazio, datato 31 agosto 2015. E’ arrivato in prestito dal Milan e firmando si legò alla Lazio fino al 30 giugno 2016. Si sta guadagnando la conferma a suon di reti e ottime prestazioni, è riuscito a spiccare con gol e buone giocate, nonostante il momento nero in casa Lazio. Lo score è di 6 gol e un assist, segnando in tutte e tre le competizioni è il più in forma in questo momento e ha sfilato il posto da titolare a Djordjevic e Klose. Proprio l’ex Bayern è un altro dei giocatori che va in scadenza nell’estate 2016. Per il tedesco va fatto un discorso a parte, ha 37 anni e sembra giunto il momento di appendere gli scarpini al chiodo per il dolore di tutti gli amanti della storia del calcio. Ha dato tanto e forse tutto per la causa biancoceleste, ha fatto la storia della sua Nazionale (da cui si è ritirato dopo il record di gol nei mondiali e trofeo alzato al cielo) e ha fatto la storia della Lazio essendo la squadra, in tutta la sua gloriosa carriera, con cui ha giocato più partite. Ma lo score di quest’anno parla chiaro e dichiara che non è più il Klose che tutti hanno ammirato sino a un anno fa. Nella stagione in corso, sono appena 11 le volte che è sceso in campo con l’aquila sul petto e soltanto due quelle in cui ha giocato l’intera partita, zero gol all’attivo. Forse è arrivato il momento di guardarsi intorno per la Lazio, anche se non sarà semplice sostituirlo, anche l’ingaggio elevato (2 mln) fa sorgere dubbi sul fatto che Miro continui ancora a calcare il prato dell’Olimpico per un’altra stagione. C’è un altro calciatore che ancora non sa cosa gli riserverà il futuro, è Abdoulay Konko. Il terzino biancoceleste è, come i suoi colleghi succitati, in scadenza giugno 2016. Nella scorsa sessione di mercato sembrava uscire di scena insieme ai vari esuberi che hanno lasciato Formello, ma complice la cessione di Cavanda, è rimasto come terza alternativa di fascia. Si come terza, perché la seconda in teoria ad inizio campionato doveva essere Patric (neo acquisto laziale), arrivato per sopperire alla cessione del belga-angolano. L’ex baby del Barcellona B non ha praticamente mai giocato e quelle rare volte che la Lazio ha dovuto fare a meno di Basta, a giocare è stato sempre Konko. Nelle ultime uscite ha ben figurato e ha lasciato tutti piacevolmente colpiti, convincendo anche i più scettici e forse sta incredibilmente per guadagnarsi un rinnovo insperato fino a poche settimane fa. C’è un altro caso a dir poco particolare in casa Lazio legato al rinnovo e risponde al nome di Edson Braafheid. Era arrivato alla Lazio per un periodo di prova che ha convinto Pioli. Fece vedere belle cose nella stagione passata, furono 18 le presenze ed un assist contro il Cesena nella vittoria per 3-0. Poi il rinnovo della fiducia anche per questa stagione, ma solo teoricamente, perché lo score è impietoso: Zero presenze totali ed una conseguente e inevitabile valigia pronta per destinazione ancora sconosciuta. Ultimo ma non per importanza, Stefano Mauri. Il capitano senza fascia, ha una storia che non ha niente a che fare con l’ordinario mondo dei rinnovi. Lo scorso anno era in scadenza e non è stato rinnovato per i noti problemi che tutti conoscono. La Lazio e il suo giocatore hanno atteso la fine della tempesta mediatica e legislativa, in questo modo Lotito ha voluto ingaggiare nuovamente il suo capitano, che capitano non era più visto che la fascia tanto chiacchierata si posò sul braccio destro di Lucas Biglia. Ma è per tutti i suoi compagni “Il capitano” e la scorsa stagione ha contribuito al terzo posto con 31 presenze, 9 gol e due assist. Questa stagione è andata diversamente, ma ugualmente a quanto detto per Miro Klose, non è più quello di una volta e anche per lui parla chiaro il rendimento: 9 presenze, zero gol, niente assist e neanche una gara giocata interamente. Anche per lui sembra arrivato il momento dei saluti. Sarà comunque sempre ricordato come il capitano che alzò al cielo la coppa più importante della storia della città di Roma il 26 maggio 2013. Ora i pensieri della dirigenza laziale sono tutti rivolti al mercato di gennaio, mentre i calciatori dovranno continuare a fare i professionisti e concentrarsi sul campionato in corso, perché chi punta ad una rinnovata fiducia, essa passa solo da ottime e convincenti prestazioni in campo.

La Lazio e il Natale: quando anche in Italia c’era il Boxing Day

In Italia le festività natalizie sono ormai da anni un modo anche per mettere un po’ in soffitta la passione per il calcio e dedicarsi ad altro. Per quelli che vivono un po’ più ansiosamente l’appuntamento con la nostra Lazio, bisogna ammetterlo, è anche un modo per tirare un po’ il fiato e ricaricarsi verso la fase decisiva della stagione. Per chi la vive un po’ più serenamente, è solo una grande scocciatura. Anzi, la mancanza delle partite è un po’ una nota stonata in un periodo solitamente gioioso come il Natale. Proprio quando si avrebbe un po’ di tempo in più per andare allo stadio o seguire i match in tv, il circo della Serie A chiude i battenti e rinvia l’appuntamento, quando va bene, all’Epifania come quest’anno. E per chi senza calcio non sa stare, si dirotta sul football estero, Premier League in primis che durante le festività natalizie vive il suo momento più infuocato.

Ma non è stato sempre così. Subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, anche in Italia era abitudine per il massimo campionato scendere in campo nel pieno del Natale. In particolare tra la fine degli anni quaranta e l’inizio dei cinquanta. Addirittura nel 1948, nel 1949 e nel 1950 si scese in campo per due volte a Santo Stefano, in quello che era il vero “Boxing Day” della Serie A e una volta alla vigilia di Natale. Il 26 dicembre del 1948 la Lazio sconfisse 2-0 la Sampdoria, in una passerella che vide presenti in tribuna personalità come Giulio Andreotti e Giulio Onesti, allora presidente del CONI (al quale sarà poi intitolato il centro sportivo federale dell’Acqua Acetosa). Di Magrini e D’Avino le reti che permisero alla Lazio di battere i blucerchiati.

Il giorno di Santo Stefano dell’anno successivo la Lazio pareggiò 2-2 in casa del Torino contro una squadra che poco più di sei mesi prima aveva vissuto la tragedia di Superga. Per la prima volta al “Filadelfia” dopo l’incidente aereo, la Lazio depositò dei fiori in onore dei caduti rappresentata dall’allenatore Mario Sperone e dal capitano Enrique “El Flaco” Flamini. Finì in parità con la Lazio raggiunta dopo il vantaggio di Nyers e dopo il 2-1 di Puccinelli. Infine, l’anno successivo si giocò alla vigilia di Natale: il 24 dicembre 1950 i biancocelesti furono sconfitti dal Como 2-1, nonostante una grande prestazione del paraguaiano Dionisio Arce.

Negli anni successivi si è sempre evitato di giocare nel giorno delle festività, quindi si è introdotta in tempi moderni una vera e propria sosta natalizia, dall’inizio degli anni novanta sempre più lunga con l’Epifania come unica eccezione per poter scegliere lo stadio come alternativa d’intrattenimento per i giorni di festa. E il “Boxing Day” italiano è rimasto un bel ricordo: oggi non resta che la Premier, per chi vuole godersi un po’ di grande calcio anche sotto l’albero.

Fabio Belli

L’agente Minieri svela il futuro di Guerrieri, Crecco e Rozzi

Michelangelo Minieri, agente di tanti talentini biancocelesti, ha fatto il punto sui suoi assistiti, partendo da Guido Guerrieri: Sta vivendo un’esperienza importante, trovarsi a contatto tutti i giorni con campioni come quelli che ci sono in prima squadra, oltre che a riempirlo di orgoglio, rappresenta un’occasione costante per migliorarsi e crescere”, assicura Minieri al sito lalaziosiamonoi.it. “Viene da un anno in Primavera in cui ha mostrato valori veramente importanti. Ci sono stati tantissimi club, sia di Serie A che di B, che hanno mostrato interesse nei suoi confronti. Certo, per un ragazzo così giovane poter giocare diventa fondamentale. Per questo motivo ci confronteremo di nuovo con la società per valutare insieme quale potrà essere la soluzione migliore per lui e per la sua formazione. Fino a giugno, con ogni probabilità, rimarrà in prima squadra, poi si vedrà. Sicuramente da questa esperienza Guido ne uscirà ancora più pronto per un contesto importante”.

Poi Minieri ha parlato del Primavera Cristiano Dovidio: “È molto contento perché in questa prima parte di campionato sta trovando quella continuità che non aveva avuto l’anno scorso. È soddisfatto del suo rendimento, anche se è consapevole che dovrà continuare a dare il massimo, come tutto il resto della squadra, per riprendere in pugno il campionato”. Poi sull’ex giallorosso Aimone Calì: “La Lazio è stata la società che ha mostrato l’interesse maggiore nei confronti del ragazzo, che comunque aveva intenzione di lasciare la Roma. Abbiamo sposato il progetto biancoceleste perché ci ha convinto immediatamente. Aimone si sta trovando molto bene, si sta ritagliando il suo spazio. A mio avviso deve ancora mostrare pienamente quanto vale”.

Sono da poco arrivati in Primavera Daniel Bezziccheri e Cassio Cardoselli: “Nei primi mesi – continua Minieri – hanno incontrato qualche difficoltà, legate all’impatto in un ambiente nuovo e al fatto di allenarsi con ragazzi più grandi. Comunque si sono integrati nel migliore dei modi. Daniel è stato subito chiamato in causa da Inzaghi, che comunque già lo conosceva come giocatore. È riuscito a imporsi soprattutto nell’ultimo mese. Proprio come Cassio: anche lui, dopo qualche fatica iniziale, si è ritagliato il suo spazio e sta giocando con continuità. Ha trovato anche il gol nella finale di Supercoppa a Torino. Sono entrambi molto soddisfatti. Il loro obiettivo è quello di rimanere un altro anno in Primavera per mettere in mostra il loro valore e arrivare il più lontano possibile”.

Infine su Crecco e Rozzi, protagonisti qualche anno fa nella Primavera di Bollini: Quasi sicuramente Luca lascerà il Lanciano. Dopo una stagione da protagonista alla Ternana si aspettava di trovare la stessa continuità in Abruzzo. È un ragazzo che quest’estate ha avuto tanto mercato e anche ora si stanno facendo avanti diverse società, sia di Serie A che di Serie B. Valuteremo bene perché l’obiettivo di Luca è quello di giocare con continuità”. Stesso discorso per Rozzi, passato dall’Entella al Lanciano: Il ragazzo è un po’ dispiaciuto per il fatto di non trovare continuità. L’anno comunque è ancora lungo e spera di potersi mettere in luce da qui in avanti. Poi vedremo dove ci porterà il mercato. Antonio è un giocatore con delle grandi qualità, sono sicuro che usciranno fuori a breve”. 

Incubo targhe alterne, ecco la soluzione

Dicembre 2015 sarà ricordato negli annali di Roma come il mese delle targhe alterne, volute de Commissario Straordinario della Capitale Francesco Tronca. Un provvedimento reso necessario per l’alto livello d’inquinamento a Roma, e più in generale in tutta Italia. Un problema quello dell’inquinamento che porta ad una riflessione sulla mobilità del futuro, ed in particolare per quanto riguarda i veicoli elettrici. Non a caso, ormai, quasi tutte le case auto hanno intrapreso un proprio programma di elettrificazione. Le auto elettriche dunque amano l’ambiente e non temono le targhe alterne. Rispetto ai primi prototipi, ora quelle in commercio hanno anche un’ autonomia maggiore e piacciono tanto alle Istituzioni, che nel frattempo non sono rimaste a guardare. Le nostre città infatti si stanno, pian pianino, arricchendo di colonnine di ricarica veloce. Roma in particolare ce ne sono, istallate dall’Enel, a disposizione delle flotte dei car-sharing elettrici

A proposito di mobilità sostenibile purtroppo, come spesso avviene nel nostro Paese, Nord e Sud non viaggiano di pari passo. In Italia infatti – secondo  Rapporto “Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città”, elaborato da Euromobility – la città più eco-sostenibile è Venezia (grazie alla presenza di area pedonale e dal più basso indice di motorizzazione, ma anche grazie a un trasporto pubblico che funziona, a un buon servizio di bike sharing e al miglior car sharing elettrico), davanti a Brescia e Torino. Giù dal podio Parma e Milano. Nella “top ten” Firenze al sesto posto e Bologna al settimo, mentre Roma è soltanto in diciassettesima posizione. Chiudono la “top ten” Padova all’ottavo posto, Bergamo al nono e Cagliari al decimo, una città del sud che per la prima volta conquista un posto tra le prime dieci. In fondo alla classifica della mobilità sostenibile Reggio Calabria, Potenza e L’Aquila.

Per quanto riguarda i veicoli elettrici si è concluso da poco il tour, da nord a sud, della Mercedes-Benz Classe B #Iosonoelettrica, che ha attraversato 18 città italiane, da Bolzano a Matera, da Genova a Bari, percorrendo oltre 17.000 Km. Un viaggio, questo intrapreso dalla casa automobilistica tedesca, per dimostrare che è possibile attraversare l’Italia e percorrere tanti chilometri solo affidandosi ad un veicolo esclusivamente elettrico. La Classe B Eltric Drive infatti ha un autonomia di 200 km ed un potenza di 180 CV, molto simile a quella di un auto tradizionale. Dunque un alternativa all’auto a motore e la soluzione all’incubo delle targhe alterne e del blocco del traffico c’è ed è un soluzione concreta, il futuro delle nostre città è questo, in attesa dell’idrogeno la vera panacea della mobilità del futuro.

Marco Savo

 

Guardiola dice sì al Manchester City per una cifra astronomica

Maxi stipendio per Pep Guardiola al Manchester City. Il tecnico, che a fine stagione lascerà il Bayern Monaco, avrebbe detto sì ai ‘Citizens’ a fronte di un ingaggio da 25 milioni a stagione. L’indiscrezione sulla cifra è del quotidiano tedesco Bild, che come il magazine Kicker dà già per certo l’accordo fra Guardiola e il City per le prossime tre stagioni. Il tecnico catalano, che dal prossimo anno sarà sostituito da Carlo Ancelotti sulla panchina del Bayern, si appresta quindi a diventare il tecnico più pagato al mondo con un ingaggio praticamente raddoppiato rispetto a quello che attualmente percepisce nel club bavarese

Gli auguri di Marchetti ai laziali

Gli auguri di Federico Marchetti su twitter

Campidoglio, lotta dura contro i clandestini

In un periodo in cui la massima attenzione e tutela della sicurezza pubblica sono necessarie e doverose, l’Amministrazione di Roma Capitale si è attrezzata  per contrastare con efficacia e tempestività il fenomeno della cosiddetta “anagrafe illegale”. Su disposizione del Commissario Straordinario, Francesco Paolo Tronca, il Comune ha introdotto nel software di gestione dei cambi di residenza un “alert” che preavvisa l’Ufficiale di anagrafe quando sono presenti ripetute richieste di residenza nel medesimo immobile. Da accertamenti della Polizia Locale è emerso, infatti, che alcuni soggetti, dietro corrispettivo in denaro, concedono il proprio nulla osta alla residenza nella propria abitazione a stranieri che in realtà non vi abitano. Lo stesso illecito viene perpetrato anche a danno di ignari cittadini, ricorrendo alla falsificazione dei documenti. Da oggi in poi,  grazie all’introduzione presso gli Uffici anagrafici del nuovo sistema di “alert”, l’ufficiale incaricato potrà rilevare all’origine le richieste multiple di iscrizione nel medesimo indirizzo e segnalare il rischio di illecito alla Polizia Locale incaricata della verifica domiciliare. Si potrà, di conseguenza, procedere al rigetto dell’iscrizione anagrafica e segnalare all’autorità giudiziaria eventuali abusi.

Caro Stefan, ci manchi e non immagini quanto….

Può un solo giocatore fare il bello e cattivo tempo con la sua presenza o la sua assenza all’interno di una squadra? Sì, se si chiama Stefan de Vrij. Il gigante olandese doveva essere il muro portante della difesa biancoceleste dopo l’ottima annata dello scorso anno, i tifosi non vedevano l’ora dir ripartire da lui per iniziare a coltivare sogni di gloria. Certo si potrebbe dire “Non esageriamo, la Lazio nella sua storia ha avuto tantissimi difensori a dir poco formidabili, da Wilson ad Oddi, da Manfredonia a Piscedda, da Nesta a Couto, Stam e Mihailovic, è vero…ma per questa Lazio Stefan è qualcosa di unico, di sublime: difensore completo, bravo nell’uno contro uno e forte di testa. Non è velocissimo, vista la stazza, ma compensa con un’intelligenza calcistica che pochi possiedono (soprattutto alla sua età) e che gli permette di leggere molto bene l’azione senza farsi mai trovare fuori posto. Ha grande capacità nell’impostare il gioco, personalità e leadership in campo e fuori. E’ giovane… ma ha la freddezza di un veterano, possente ma ha comunque un’eleganza negli interventi fuori dal comune. Ama molto uscire dalla difesa palla al piede, essendo dotato infatti di una buona tecnica e di un’ottima precisione nei passaggi. Solo un grande campione come Alessandro Nesta riusciva ad avere una grazia simile…
Ovviamente, come tutti, anche lui ha i suoi difetti e i suoi limiti: deve migliorare in fase di concentrazione, cioè riuscire a essere concentrato al 100% per tutti i 90 minuti della partita e pecca di velocità nelle chiusure difensive, a causa del suo fisico che ne rallenta i movimenti, ma (come detto sopra) riesce a compensare con la sua abilità tattica nel saper leggere in anticipo le azioni. E comunque è ancora molto giovane, pertanto ha ancora tutto il tempo per crescere ed imparare per affermarsi a livello mondiale. E’ normale quindi che abbia qualche difetto di gioventù…altrimenti sarebbe un alieno…
Insomma grazie a lui, chiunque aveva la fortuna di stargli accanto, appariva come un ottimo difensore e rendeva al massimo: Gentiletti, Mauricio, Cana, Radu, chiunque! Per questo viene da chiedersi: quando sai che un tuo giocatore sa’ fare tutto questo…come puoi non stare male quando sai che a causa di un maledetto infortunio (che poteva tranquillamente essere evitato con normale diligenza di tutti gli addetti ai lavori) non potrai goderti tutto questo per l’intera stagione!? E così…puff…fine della serenità dell’intero reparto difensivo che tanto bene aveva fatto la scorsa stagione grazie proprio al suo decisivo contributo, portando la Lazio ad chiudere il campionato con la 3° migliore difesa della Serie A. E tutto questo nonostante non si riusciva a dare a Stefan (tra infortuni e  squalifiche) un compagno di reparto definitivo. Ma per lui era indifferente, chiunque mettevi al suo fianco andava bene lo stesso, i compagni erano sereni e tranquilli del fatto che, anche se si sbilanciavano troppo, alla fine c’era un muro arancione pronto a proteggere la porta dalle minacce avversarie e il compagno di reparto di turno aveva meno paura di sbagliare dando così il meglio di sé. Alla fine era facile…la prima maglia a Stefan poi gli altri seguivano a ruota, ma l’importante è che c’era lui. Guai se altava anche solo una partita, al massimo poteva saltare una partita per infortunio o squalifica ma doveva tornare assolutamente per quella immediatamente successiva altrimenti la squadra era pervasa da un sentimento di smarrimento e d’insicurezza surreale, un sentimento che, fortunatamente, l’anno scorso è stato provato poche volte.
Quest’anno invece la musica è completamente diversa: l’
nfortunio in Nazionale, l’operazione al ginocchio e…Boom! Stagione finita!!! Perdere un giocatore così forte e decisivo, all’improvviso e per tutta la stagione, non è preventivabile ne’ facilmente sopportabile è vero…ma l’olandese è mezza squadra e la mancanza di un valido alter ego sta portando le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti: l’euforia della passata stagione si è dileguata immediatamente, i risultati hanno cominciato a scarseggiare, gli errori individuali si sono impennati in modo vertiginoso facendo perdere punti preziosi alla Lazio in chiave Europa. I vari Gentiletti e Mauricio non riescono a rendere come l’anno scorso e a sopportare il peso della responsabilità digestione di un reparto che il giovane olandese faceva con una naturalezza disarmante. Il suo erede Hoedt è ancora acerbo per poter essere un caposaldo della difesa con la stessa facilità con cui lo stava facendo lui fino a quella maledetta sosta delle nazionali. E’ un dato di fatto: Stefan trasmette sicurezza a tutta la squadra che con lui si sente più protetta e sicura e questo non faceva che giovare al bellissimo gioco espresso da Pioli. Un conto è fare le cose con la paura che se sbagli sei scoperto dietro…un altro conto è sapere che hai le spalle coperte…ovvio che poi l’estro in quel caso può essere sfogato come non mai.

RITORNO – Il leader difensivo biancoceleste tornerà probabilmente in estate. E’ un assenza che ha pesato molto (per usare un eufemismo) in questa prima parte di stagione e che peserà inevitabilmente per tutta la parte restante. Stefan è un ragazzo d’oro e un calciatore fantastico, inutile dire quanto tutto l’ambiente biancoceleste senta la sua mancanza ora più che mai. La Lazio ha il DOVERE di intervenire sul mercato per trovare una valida alternativa di livello e che al tempo stesso possa formare con l’olandese una coppia mondiale quando quest’ultimo tornerà dall’infortunio, perchè tornerà….Oh Sì che tornerà… Insomma…la nuova Lazio deve ripartire da de Vrij.

DOLCE SOCIAL NETWORK – Anche lui soffre tantissimo questa situazione e il fatto di non poter essere in campo per aiutare i suo compagni e il suo mister a superare la crisi di questo periodo e lo ha manifestato via Facebook e Instagram pochi minuti prima del match contro l’Inter…Sarà un caso che la Lazio poi quella sera stessa ha portato a casa 3 punti importantissimi e che entrambi i centrali difensivi (Hoedt e sopratutto…Mauricio…) sono riusciti a tenere botta contro il potente attacco interista senza ricevere nemmeno un cartellino giallo?
Se questo è il potere di un tweet figuriamoci che effetti benefici poteva avere la sua presenza in campo…

Così, insieme all’augurio di una veloce guarigione, voglio dare a Stefan un messaggio proveniente dal cuore:
Ti voglio bene Stefan, quanto ci manchi!

Marco Lanari

OLTRECONFINE – Bundesliga: Bayern in testa al giro di boa, aspettando Ancelotti

In Germania è arrivato il freddo vero e come da tradizione la Bundesliga andrà in vacanza in attesa di un clime più mite. Al giro di boa, ovvero alla 17esima giornata, i campioni in carica del Bayern Monaco si confermano in testa al campionato. La squadra guidata da Pep Guardiola ha un margine di 8 punti sui rivali del Borussia Dortmund. Nonostante il divario, il campionato sembra comunque poter riaprirsi da un momento all’altro. Infatti i bavaresi non sembrano lo schiacciasassi dello scorso anno, nonostante gli arrivi di Vidal, Coman e Costa. Dietro il Dortmund ha una gran voglia di riscatto e farà sicuramente di tutto per dar del filo da torcere agli eterni rivali. Ma la Bundesliga è salita agli onori della cronaca per l’avvicendamento sulla panchina del Bayern. Infatti il prosimo anno ci sarà Carlo Ancelotti, che prenderà il posto di Guardiola (destinazione City?).

LE SORPRESE: due belle realtà sono venute alla ribalta fino ad’ora. Stiamo parlando dell’Herta Berlino e del M’Gladbach. Le due compagini si trovano rispettivamente al terzo e quarto posto

TOP PLAYER:  sta spiccando la grande vena realizzativa di Hernandez. Il Chicarito del Leverkusen sta segnando come un ossesso, facendo aumentare il rimpianto ai tifosi laziali che in estate lo avrebbero voluto con la casacca biancoceleste.

LE DELUSIONI: male il Wolfsburg, che però sta ben figurando in Champions League e lo Schalke 04 che resta l’eterna incompiuta. Crisi nera per il Werder Brema terz’ultimo con 15 punti in 17 partite

Felipe dove sei?

La Lazio, con la vittoria di Milano contro l’Inter, è tornata a vedere sprazzi di luce in un periodo profondamente e tristemente buio. Ma c’è chi l’uscita dal tunnel continua a non vederla, come se fosse stato risucchiato da un qualcosa da cui è davvero difficile liberarsi. Stiamo parlando di Felipe Anderson. Il brasiliano sembra essere un lontano parente di quello ammirato nella passata stagione. Perché? Cerchiamo di capirlo.

25 ottobre, Lazio-Torino 3-0: l’ultimo giorno da Felipe, si potrebbe dire. In quella sfida, il numero 10 biancoceleste realizzò una doppietta che stese i granata. Poi, come per incanto, il fantasista verdeoro è sparito. Un po’ come tutta la Lazio, bisogna dirlo. Si può semplicemente dire che l’ex Santos ha subito l’involuzione di tutta la squadra. Sì, in parte è così. Ma è l’atteggiamento a non convincere. Felipe Anderson, a volte, appare come svogliato, timido e insicuro. È come se fosse crollato quel castello di sicurezze e di certezze che l’anno passato si era faticosamente costruito. A suon di prestazioni e di gol.

Appare forse un po’ troppo riduttivo dire che un giocatore gira quando gira tutta la squadra. Da chi ha più talento e qualità ci si aspetta che prenda tutto in mano proprio nei momenti di grande difficoltà. Forse a Felipe Anderson manca ancora quella personalità, quella stoffa da leader che gli consenta di farlo. La speranza è che riesca a ritrovare sé stesso, perché le sue giocate, la sua imprevedibilità e la sua rapidità sono armi imprescindibili e fondamentali per la squadra di Stefano Pioli. La risalita passa anche dai suoi piedi. Insomma, per una Lazio più felice serve più…Felipe.

LAZIOSOCIAL – Gli auguri “fiabeschi” di Wesley Hoedt

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Wesley Hoedt ha voluto mandare i suoi auguri di buone feste a tutti i tifosi laziali tramite la sua pagina Twitter. Il difensore olandese ha pubblicato una foto che lo ritrae in compagnia della sua ragazza su una slitta trainata da renne, circondato da un paesaggio a dir poco fiabesco. Che sia alla ricerca di Babbo Natale?

 

De Martino: “Nonostante tutto Lazio in corsa su tre fronti… e i big non si cedono”

Per commentare l’incontro vinto dalla Lazio a Milano sui primi della classe e il momento dei biancocelesti ai microfoni di Lazio Style Radio è intervenuto il direttore delle comunicazioni Stefano De Martino. Queste le sue parole sull’incontro con l’Inter: “Un successo importante conquistato contro la prima in classifica. La vittoria non ha cambia molto la classifica ma ha dimostrato ciò che la Lazio è in grado di fare. Finalmente si è vista la squadra che conoscevamo, ma non c’erano dubbi visto il valore degli uomini che il tecnico ha a disposizione. La squadra è scesa in campo con l’atteggiamento giusto, sono rimasti corta in campo lavorando molto bene sulle fasce. Abbiamo avuto dei problemi in campionato specialmente perchè al contrario in Europa la Lazio passa prima nel girone, per il club è un piccolo record. In Coppa Italia dovremo affrontare la Juve, ultimamente con loro siamo stati sfortunati, perdendo anche senza meritarlo, come nella finale di Coppa Italia. Per quanto riguarda il Campionato, questa è una stagione strana, è molto equilibrato, tutto può succedere. La classifica è corta, perdere o vincere qualche partita può cambiare tutto. Quest’anno è più difficile perchè abbiamo anche l’Europa, ma questo non può essere un alibi per chi indossa la maglia della Lazio”. Lazio in corsa per tutti gli obiettivi con la speranza che nel mercato invernale la società possa aiutare a risolvere qualche problema in difesa: “La Lazio è in corsa su tutti i fronti, bisognerà restare più concentrati, specialmente in campionato. La squadra e il mister lo sanno e hanno una gran voglia di far bene. Nonostante le polemiche, la stampa, il valzer degli allenatori… Anche sul mercato, si leggono grandi notizie sui giornali, ma niente di vero. La Lazio ha sempre dichiarato che avrebbe confermato i big talenti e che gli avrebbe affiancatone dei giovani. La società sa come deve muoversi e come far fronte all’assenza di de Vrij. Poi vedremo come altro agire nel bene della squadra. Non ci saranno sacrifici, vogliamo migliorare non indebolirci. Per il resto sono solo voci. Da quando sono alla Lazio la società non ha mai ceduto nessuno che non lo avesse richiesto. Se qualcuno vuole provare altre esperienze, la società può acconsentire e lasciarlo andare via. Ad  ogni modo, la dirigenza è stata chiara, rinforzerà la rosa. Per quanto riguarda il rinnovo contrattuale di Lulic non so nulla ma conoscendo Senad, so che vuole fare bene con la Lazio. Penso che tutto si risolverà positivamente”. Su De Vrij: “Non si può essere sicuri sui tempi di recupero ma tutto sta procedendo per il meglio”. Poi De Martino ha continuato: “La società ha un progetto, vuole migliorare ma sempre stando attenti al bilancio. La Lazio fattura un terzo della Juventus. I preliminari di Champions sicuramente hanno pesato su tutto l’ambiente ma oramai fanno parte del passato”. Sulle multiproprietà: “Quando si è parlato di multiproprietà, qualcuno si è messo di traverso. Invece, avere a disposizione un’altra squadra dove poter valorizzare i giovani senza mandarli altrove, sarebbe molto importante. Spero non si escluda questa possibilità in modo di dire no ai giochi di equilibrio politici”. Novità tecnologiche per il futuro: “Dopo il nuovo sito arriverà anche la web app. Da agosto la Lazio sta trasmettendo un magazine in lingua inglese di un’ora in tutto il mondo. Un modo per stare vicini ai tifosi biancocelesti all’estero ma anche per esportare i colori della Lazio. Un mio sogno è quello di avere un quotidiano, non so se riuscirò a realizzarlo, dopo la rivista, il canale tematico”. Gli auguri di Natale: “Un pensiero e tanti auguri a tutti, specialmente a chi ha perso qualche persona cara. Un pensiero particolare alla famiglia Paparelli e alla famiglia Sandri. Un sentito abbraccio al papà e ai suoi cari. Voglio ricordare anche Leonardo, un bambino venuto a mancare qualche tempo fa. Sono stato a trovarlo insieme a Klose, era il suo mito, il suo ultimo desiderio era quello di incontrarlo”.