Home Blog Pagina 2779

OLTRECONFINE – Liga BBVA: Simeone insegue il Barça. Real – Benitez al capolinea?

La Liga spagnola nelgi ultimo anni sta ruotando intorno alla triade Barcellona – Real Madrid – Atletico Madrid. Le tre compagini continuano ad essere una spanna sopra a tutte le altre. E nel mentre Luis Enrique si diverte ad alzare trofei con Messi & Co. (ultimo il Mondiale per club), la rivale storica del Real Madrid non sta certo passando il suo momento migliore. L’incomprensibile scelta di Florentino perez di sostituire Ancelotti con Benitez, alla lunga ha causato molteplici problemi alle merengues. In campionato dista solo due lunghezze dal Barcellona (che però ha giocato un aprtita in meno), ma il dramma è stato lo 0-4 casalingo proprio contro il Barcellona. Quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Florentino sta pensando di esonerarlo, visto anche la presenza di Mourinho sul mercato allenatori (esonerato dal Chelsea) e ai mal di pancia continui di Cristiano Ronaldo che rimpiange ogni giorno Ancelotti.

Si gode la vita invece l’altra sponda di Madrid. L’Atletico di Simeone è un’isola felice capace inoltre di rigenerare calciatori che sembravano finiti. Vedi Fernando Torres. El Cholo si sta dimostrando sempre più l’arma vincente dei Colchoneros che, con una rosa piena di talenti, sta mettendo pressione a Luis Enrique. Ottima la stagione fin qui. Momentaneamente primo in classifica insieme al Barça e qualificazione agli ottavi di Champions.

Il Barcellona si sta dimostrando il solito rullo compressore. Messi – Suarez – Neymar sono incubi per le difese avversarie e fanno il buono e il cattivo tempo quando vogliono. Gol a grappoli, tanta allegria in campo e trofei conquistati uno dietro l’altro con una facilità disarmante. Nella Liga c’è stato qualche piccolo passo falso ma anche il poker ai danni del Real. Sono sicuramente loro i favoriti per la vittoria finale. Da non dimenticare anche il sonoro 6-1 ai danni della Roma in Champions League.

LE ALTRE: bella sorpresa il Celta Vigo che per il momento si trova in quarta posizione a -2 dai Galacticos. Delusione Siviglia di Emery. Il talentuoso allenatore sembra non aver feeling con la Liga, cosa che invece ha con l’Europa League. Immobile e LLorente vanno a fasi alterne, soprattutto l’italiano che sembra essere ai margini della rosa. Anche il Valencia non sorride lontano anni luce dalle posizioni di alta classifica. Infine lotta per non retrocedere il Granada di Pozzo.

Lazio: La scorsa stagione per sognare, il brutto risveglio in quella attuale…

La cosa che ancora oggi suscita nostalgia ai tifosi laziali è il pensiero del campionato scorso. Quella terminata il 31 maggio allo Stadio San Paolo è stata una stagione da sogno, da cui nessuno avrebbe mai voluto risvegliarsi, almeno così brutalmente. Passare dal paradiso all’inferno nell’arco di pochi mesi, sotto tutti i punti di vista, non è stato assolutamente semplice. Lo scorso anno, per raccontare in breve cosa andava per il verso giusto, sarebbe anche riduttivo dire “tutto”, perchè forse era anche di più del previsto, la positività che si respirava sulla sponda biancoceleste: Tifoseria che riempiva l’Olimpico, squadra col più bel gioco d’Italia, continuità di risultati, giocatori che si aiutavano l’uno con l’altro, finali raggiunte, e squadra che veniva applaudita a fine gara anche dopo una sconfitta. Oggi non c’è niente di tutto ciò e la situazione è la seguente: la tifoseria non presenzia più lo stadio per protesta contro le barriere divisorie in curva, la squadra non ha uno schema di gioco, i risultati non arrivavano (fino alle ultime con Udinese ed Inter), spogliatoio spaccato, e squadra contestata pesantemente, più e più volte.

Per verificare il perché di questo repentino cambiamento, ecco alcuni dati inequivocabili che non lasciano spazio ad interpretazioni. Classifica alla mano, ad oggi la squadra di Pioli ha ben 7 punti in meno rispetto a questo punto dello scorso campionato. Ma se i punti persi potranno essere in qualche modo recuperati, quello che preoccupa di più il tifoso laziale è l’atteggiamento in campo, diametralmente opposto a quello della passata stagione. Le assenze che hanno pesato sin da inizio stagione possono essere una scusante si, ma le brutte prestazioni non possono essere dipese solo dagli infortuni. Con il forfait stagionale di De Vrij, la Lazio ha ballato in difesa, subendo la “bellezza” di 26 gol. Nel primo anno di Pioli, l’Olandese si era confermato partita dopo partita come uno dei miglior centrali nel panorama calcistico e con lui a comandare la difesa i gol subiti sino alla 17esima erano 19, sette in meno e di questi tempi sarebbero già qualche punticino in più. Tra le varie partite steccate dalla banda Pioli, c’è una che fotografa perfettamente la differenza tra le due stagioni, Quella col Napoli al San Paolo. Dal paradiso all’inferno anche qui, nell’arco di 4 mesi. Se lo scontro diretto contro i partenopei del campionato 14/15 fu per i laziali l’apoteosi, quella del 20 settembre con Sarri in panchina è l’incubo che fece cadere tutti dal letto. Nell’ultima della scorsa stagione Parolo, Candreva, Onazi e Klose portarono la Lazio in Champions League. Tra i 4 gol laziali successe di tutto, e non mancò neanche quella sera l’abnegazione da parte di tutti, e quell’abbraccio finale che oggi ha fatto capoccella nelle ultime due gare vinte, mentre nella stagione dei sogni diventò consuetudine. Il risultato che tutti vorrebbero dimenticare è la vendetta di Higuain e compagni con un sonoro 5-0. La Lazio non scese mai in campo, se non i primi 6 minuti dove Keita spara alto davanti la porta, nell’unica occasione biancoceleste della serata. Troppo brutta per essere vera, ma il dato ancor peggiore arriva dai gol fatti, o meglio non fatti. Lo scorso anno lo score era di 31 gol, mentre oggi sono ben 11 in meno le reti realizzate da Candreva e compagni. Per non parlare di altre sfide, come ad esempio Samp in casa e Sassuolo in trasferta. Tutte e due le compagini furono fatte fuori con una semplicità disarmante e con lo stesso largo punteggio di 3-0. In tutte e due le sfide, ci fu un Felipe Anderson sugli scudi, gol da capogiro in entrambe le gare e assist per Djordjevic ad una e Klose nell’altra. Tra queste due partite il fantasista brasiliano è riuscito a siglare un gol contro gli emiliani che non è servito a nulla. Lazio-Sampdoria 1-1 con fischi finali dei pochi presenti, Sassuolo-Lazio 2-1 ed ennesima sconfitta in trasferta. Da confrontare attentamente anche le due partite in casa con il Milan. La Lazio in quella partita esordiva con la maglia bandiera tanto cara ai tifosi, e l’atteggiamento fu da subito quello giusto. Poco prima della fine del primo tempo i rossoneri andarono in vantaggio con Menez. I fischi ci furono, ma all’indirizzo dell’arbitro che negò due rigori di cui uno su Radu e un altro su Stefano Mauri. Ma la squadra di Pioli diede a tutti l’impressione di voler a tutti i costi vincere quella partita, rientrò in campo 5 minuti prima del fischio d’inizio e a testa bassa segnò 3 gol in 45 minuti e portò a casa 3 punti da VERA SQUADRA. Quella giocata il primo novembre 2015 fu l’esatto opposto, il risultato è lo stesso della stagione precedente ma stavolta a favore della squadra allenata da Mihajlovic. La squadra non reagisce mai, a prendersi la vendetta della scorsa stagione è Mexes, che espulso nella partita persa, in questa entra e sigla il gol che spezza le gambe ai biancocelesti che sembrano volersi consegnare al “diavolo”. Solo all’85esimo c’è il gol della bandiera dell’appena entrato Kishna, l’unico a salvarsi nell’ennesima serata da dimenticare per Pioli e i suoi ragazzi. Ancora c’è tanta strada da fare, 21 partite nel campionato attuale da disputare e tutto è ancora possibile, ma serve ritornare, o  almeno a somigliare, alla Lazio che fece sognare ed urge tornare sulla retta via, già alla ripresa contro il Carpi per dare continuità ad un sogno iniziato con il romantico gol di Danilo Cataldi, a cui è stato dato seguito con la vittoria dei desideri in casa della capolista. Sarebbe giusto per dare continuità e non tornare a svegliare il tifoso già insonne da ormai 5 mesi.

Lazio, i dolci ricordi del 6 gennaio: alla ripresa all’Epifania tradizione positiva

Impegnati a festeggiare il Natale, un angolino della mente rivolto alla ripresa del campionato c’è sempre. Il 6 gennaio la Serie A riaprirà i battenti, l’ultimo giorno delle festività potrà essere dedicato allo stadio e alla passione per la propria squadra. In casa biancoceleste il calendario propone una sfida assolutamente inedita, quella contro il Carpi esordiente in Serie A. Ma ricominciare a giocare il 6 gennaio ha spesso regalato grandi soddisfazioni a chi ha cuore la Lazio.

Come dimenticare i derby dell’Epifania che, nel 1998 e nel 2005, regalarono grandissime emozioni ai tifosi della Nord. La più larga vittoria della Lazio nella storia della stracittadina è infatti datata 6 gennaio 1998, andata dei quarti di finale di Coppa Italia. Un 4-1 alla Roma fino ad allora non si era mai visto in una gara ufficiale, accadde grazie ai gol di Boksic, Jugovic, Roberto Mancini e Fuser, nella storica stagione dei 4 derby vinti su 4 giocati. Ancor più gustoso fu il revival di sette anni dopo. Una Lazio nei guai in classifica e fresca del cambio Caso-Papadopulo in panchina travolse 3-1 i giallorossi nel giorno del grande ritorno di Paolo Di Canio. Una sfida rimasta nella storia col talento del Quarticciolo che tornò a segnare nella stracittadina a 16 anni di distanza.

Il 6 gennaio del 1999 iniziò invece la grande cavalcata della Lazio di Eriksson verso uno scudetto mancato solo di un punto, e poi conquistato nella stagione successiva. Dopo quasi quattro mesi di stop, tornò titolare in campionato Cristian Vieri, che siglò la rete decisiva grazie alla quale i biancocelesti riuscirono ad espugnare il campo del Bologna nei minuti finali. Fu la quarta di una ancora ineguagliata serie di nove vittorie consecutive in campionato.

Epifania felice anche il 6 gennaio del 2010 ed il 6 gennaio del 2014. Nel primo caso una Lazio in crisi trovò di nuovo conforto dalla Befana con il rotondo 4-1 sul Livorno, una delle poche pagine liete dell’era Ballardini. Nel secondo si disputò la prima sfida della nuova era Reja, secondo atto del tecnico friulano dopo l’esonero di Petkovic. Arrivò una vittoria che ebbe il sapore della liberazione contro l’Inter, 1-0 con gol firmato da Miroslav Klose.

Solo in due casi in tempi recenti l’Epifania non è stata sinonimo di vittoria per la Lazio in campionato. Il 6 gennaio del 2012 arrivò uno 0-0 comunque utile per la classifica in casa del Genoa. L’unica vera pagina amara risale al 6 gennaio del 2006. Sconfitta 2-1 in casa della Reggina all’ultimo minuto, una vera beffa per la Lazio di Delio Rossi che sembrava ormai aver portato via un punto prezioso dal Granillo. Ma nel presente la squadra di Pioli proverà senz’altro a proseguire in una tradizione che appare più che positiva: il Carpi è avvisato.

Fabio Belli

Marchetti, una big della Premier League sulle sue tracce

Non c’è solo Candreva nei pensieri delle big europee. Poco fa l’esperto di calciomercato Gianluca Di Marzio, direttamente dal suo sito, ha riportato la notizia dell’interessamento del Liverpool nei confronti di Marchetti. Il portiere biancoceleste, che ancora sta trattando il rinnovo con la Lazio, potrebbe tentare l’avventura inglese per chiudere la sua carriera, trovando alle porte un contratto più sostanzioso di quello che percepisce a Formello. La rivoluzione attuata da Kloop (allenatore del Liverpool) riguarda tutti i reparti, in primis la porta. Infatti Mignolet non convince e il milanista Diego Lopez sembra non essere il profilo giusto per i Reds. Per ora sono solo informazioni quelle raccolte dal club inglese. La verità si scoprirà a gennaio o, con molta più probabilità, durante il calciomercato estivo.

Oikonomidis: “Debuttare con la Lazio è stato fantastico. A fine gara Pioli mi ha detto…”

E’ sicuramente stato un anno straordinario per Chris Oikonomidis, dalla convocazione in nazionale all’esordio in Europa con la maglia della Lazio. Intervistato da The Australian, l’ala biancoceleste ha ripercorso il suo 2015: Sarò sempre grato all’Australia e al ct Ange Postecoglu per avermi convocato. Mi ha aiutato sia fisicamente sia mentalmente. Mi ha fatto acquisire più forza, anche se ad inizio stagione ho avuto qualche infortunio. I dirigenti biancocelesti erano stupiti. Hanno pensato: ‘Wow, lui ha solamente 19 anni ma il su Paese è già convinto delle sue qualità’. Esordio con la Lazio? E’ stata una fantastica emozione. Già da un paio di giorni sapevo che Pioli voleva farmi giocare. Lui ha un sacco di fiducia nei miei confronti. All’inizio ero molto nervoso, nei primi 10 minuti ero molto emozionato. Le gambe mi sembravano di gelatina, ma con il passare del tempo ho iniziato a giocare bene, ho trovato il ritmo giusto e ho iniziato a giocare come sono abituato. Al termine del match tutti erano felici per me e mi hanno fatto i complimenti. Anche il mister mi ha preso da parte e mi ha detto che era felice per il mio debutto. Mi ha anche raccontato il suo esordio con la Juventus quando aveva 20 anni. In questo momento siamo nel pieno svolgimento del campionato, in lotta sia per la Coppa Italia che per l’Europa League.

Il Barcellona non molla Candreva. Pronta l’offerta per gennaio

A breve aprirà il calciomercato invernale. Come sempre dalle parti di Formello ci saranno tante voci e rumors di mercato. Dalla Spagna continuano a confermare il pressing del Barcellona nei confronti di Antonio Candreva. L’87 della Lazio è da tempo nel mirino dei blaugrana che potranno tornare ad operare sul mercato dal 1 gennaio dopo il blocco forzato imposto dalla FIFA. Secondo quanto riportato dal giornale spagnolo Marca, il club di Messi & Co. sarebbe pronto a sborsare sui 35 milioni di euro per portarlo alla corte di Luis Enrique. Di sicuro è un’offerta importante che potrebbe far vacillare le resistenze di Lotito. Molto dipenderà anche dalla volontà di Candreva di restare in biancoceleste o meno.

Tavecchio scherza su Conte in Premier: “Morto un Papa…”

«Sono sicuro che Antonio Conte rinnoverà, lui per me è come un figlio. Ma se dovesse decidere di andare via, come dico sempre ‘morto un papa se ne fa un altrò». Carlo Tavecchio torna a parlare del ct azzurro. «Che il nostro ct stia studiando l’inglese da un anno non è una notizia clamorosa, oggi è giusto conoscere la lingua», ha aggiunto il presidente Figc a RaiSport.

Scaloni dalla parte dei laziali: “I tifosi sono più importanti dei giocatori”

Nonostante nella Lazio sia sempre stato considerato una riserva, Lionel Scaloni è riuscito comunque a catturare le simpatie dei supporters biancocelesti per la sua grinta e professionalità. Intervistato da lalaziosiamonoi, l’ex terzino biancoceleste ha commentato: “È un momento difficile però quest’ultima vittoria può essere importante tanto per la società quanto per tifosi e giocatori. Tutti devono restare uniti per costruire il futuro, altrimenti ci saranno sempre momenti di alti e bassi. La Lazio può arrivare a lottare per l’Europa, sono convinto, c’è ancora tempo. È può anche arrivare in fondo in Europa League… Mercato? Io prenderei un buon centrale come ha detto Tare, penso che la società sappia dove e come intervenire”. Poi sui laziali:I tifosi sono importanti quanto il miglior giocatore, anzi direi che è meglio privarsi del miglior giocatore che del calore dell’Olimpico con i tifosi. Con la gente allo stadio è un’altra cosa, bisogna unirsi e remare tutti dalla stessa parte”. Chiosa finale con un ricordo:Il primo ricordo, quando sono andato a Formello all’allenamento per parlare con tutti quelli che lavorano lì. Mi sembra ieri…”.

RASSEGNA STAMPA – Per la difesa spunta Mandi

Il successo sull’Inter è il regalo di Natale che mister Pioli ha voluto scartare con qualche giorno di anticipo, ora però ne aspetta altri dalla società, chiamata ad agire in modo deciso e tempestivo nel mercato di riparazione di gennaio. Di situazioni da riparare nella Lazio ce ne sono un bel po’ e la vittoria sui nerazzurri nell’ultima partita del 2015 non le ha di certo cancellate. Serve almeno un difensore centrale, probabilmente due. Nel primo caso per correre ai ripari dopo l’infortunio di De Vrij, nel secondo per la richiesta di cessione di Gentiletti, che preferirebbe un contesto meno impegnativo (quindi non da tre partite settimanali) per evitare continue ricadute fisiche.

PER LA DIFESA SPUNTA MANDI DEL REIMS – Il programma della società è di concludere già nei primi giorni di mercato l’operazione più importante (quella che riguarda il sostituto di De Vrij) per poi dedicarsi con calma agli altri aggiustamenti della rosa. Nell’ultimo mese sono stati intensi i contatti con la Francia, dove molto probabilmente sarà pescato il prossimo difensore centrale: sono tanti i giocatori osservati dal ds Tare, a partire da N’Koulou del Marsiglia (che chiede una cifra oltre i 7 milioni nonostante il contratto in scadenza a giugno) fino ad arrivare a Pogba del Saint-Étienne affrontato in Europa League. L’ultimo nome è quello di Aïssa Mandi, nazionale algerino ma con passaporto francese che milita nel Reims. È un centrale destro, ma in carriera ha giocato praticamente in tutti e quattro i ruoli della difesa, anche perché nonostante sia alto 186cm è dotato di una buona rapidità. Può fare al caso della Lazio, insomma.

GENTILETTI E ONAZI VERSO LA CESSIONE – Per quanto riguarda il secondo difensore, serve qualcuno che possa sostituire Gentiletti, che probabilmente chiuderà la stagione in prestito a Chievo, Empoli o Frosinone. Per prendere il suo posto l’ideale sarebbe arrivare a qualcuno già nel campionato italiano: Zapata, Ranocchia, Tonelli ed Heurtaux sono dei profili che piacciono molto. Una volta sistemata la questione difesa, poi, si valuteranno pure eventuali movimenti a centrocampo. Oltre a definire la questione Morrison (che vorrebbe tornare in Premier), il club cercherà di piazzare Onazi. Il mediano nigeriano vorrebbe più spazio, quello che Pioli non può garantirgli. Su di lui c’è l’interesse di squadre inglesi e turche. Se dovesse partire (la Lazio parte però da una richiesta di 10 milioni) allora arriverà un altro centrocampista per completare il reparto: piacciono Gori del Frosinone e Mocinic del Rijeka.

Fonte : La Repubblica

RASSEGNA STAMPA – Candreva: «La vittoria contro l’Inter ci dà fiducia: il 2016 sarà l’anno della ripartenza»

Buon Natale biancoceleste, lo augura a tutti i tifosi, Antonio Candreva, a Lazio Style: ”Ho visitato il reparto di pediatria del Policlinico Umberto I, è stata una mattinata bellissima. Sono contento di aver portato un sorriso a questi ragazzi meno fortunati, è stata una bellissima vigilia di Natale. Ho portato dei regali targati Lazio, ma non ero vestito da Babbo Natale (ride, ndr)”. Le feste, poi la Lazio tornerà ad allenarsi a Formello il 28 dicembre in vista del Carpi del 6 gennaio all’Olimpico. Ma negli occhi dell’esterno c’è ancora la sua doppietta-vittoria a San Siro: “Dobbiamo ripartire da quest’ultima impresa fatta contro la capolista Inter. E’ stato un risultato importantissimo, al di là dei tre punti perché ci ha ridato fiducia. Speriamo sia un punto di partenza per fare un 2016 positivo. Ripartiremo con più autostima e consapevolezza dei nostri mezzi”.

FELIPE NATALE
Dovrà tornare se stesso, Felipe Anderson, prima di vedere la Selecao: “È ovvio che mi piacerebbe giocare in Nazionale maggiore, ma devo continuare a mettermi in mostra con la Selezione Olimpica per guadagnarmi una chance. Il Brasile è il sogno di un’intera vita, è un traguardo che mi motiva a fare bene con la Lazio. Da quando sono arrivato in Italia sono cresciuto moltissimo, come uomo e come atleta. So che tornerò quello di prima”.

Fonte : Il Messaggero

Smog, dietrofront del Comune: Lunedì e Martedì…

Dietrofront del commissario straordinario di Roma, Francesco Paolo Tronca: niente blocco totale del traffico il 28 e 29 dicembre contro lo smog. In quei due giorni, sarà semplicemente limitata la circolazione a targhe alterne nella fascia verde, rende noto il Campidoglio con un apposito comunicato. Inoltre, il biglietto singolo per i mezzi pubblici da 1,50 euro varrà per l’intera giornata.
Il commissario Tronca ha quindi preferito imporre una semplice limitazione alla circolazione piuttosto che il blocco totale dell’auto per due giorni, dalle 10 alle 16, come in origine disposto. Un forte contributo al cambiamento di rotta potrebbe averla data la pioggia caduta in mattina, abbassando la quantità di polveri sottili nell’aria. Il  Comune di Milano invece ha deciso di adottare in pieno il blocco totale.

«L’approfondita  valutazione tecnico-scientifica dei dati sull’inquinamento – si legge nel comunicato del Campidoglio –  ha consentito di ritenere che, per far fronte alle condizioni di criticità in atto, è maggiormente indicato adottare  misure  restrittive alla circolazione veicolare nelle fasce caratterizzate da condizioni atmosferiche di  maggior ristagno per gli inquinanti,  7.30/12.30 – 16,30 /20.30, piuttosto che nella fascia nella quale insisterebbe il blocco totale del traffico, 10.00/16.00. Pertanto, il Commissario Straordinario Francesco Paolo Tronca ha optato per la firma di un provvedimento di circolazione a targhe alterne nelle giornate di lunedì 28 e martedì 29 dicembre. Per la prima volta, tale provvedimento sarà associato all’adozione, in queste date, di un’agevolazione tariffaria – introdotta in via sperimentale – consistente nell’estensione della validità del singolo BIT (biglietto di 1,50 Euro) per l’intera giornata di convalida. Al fine di incentivare l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico locale e determinare una maggiore efficacia della misura adottata, il Commissario Tronca ha altresì richiesto ad ATAC di predisporre un potenziamento delle corse nelle linee della metropolitana. Il Commissario ha altresì disposto un incremento delle attività di controllo da parte delle unità di Polizia locale di Roma Capitale.

Nelle stesse date resta fermo il divieto per i veicoli più inquinanti Euro 0, Euro 1 e diesel Euro 2 nonché per i ciclomotori e motoveicoli Euro 0 e Euro 1, che sarà in vigore anche nei giorni i 25, 26  e 27 dicembre».

 

VIDEO – Onazi cuore d’oro: dona cibo e regali ai più bisognosi

“E’ un privilegio poter dare agli altri. Buon compleanno a me, mostrare a tutti l’amore di Dio è la ragione per cui viviamo”, questo il post su Instagram di Ogenyi Onazi che ha deciso di regalare cibo e beni di prima necessità ai più bisognosi della sua terra.

It is a rear privilege to give. Happy birthday to me, show love to everyone God is the reason why we are alive👏🏻👏🏻👏🏻

Una foto pubblicata da Onazi Ogenyi Eddy(MON) (@onaziogenyi) in data:


Oltre al post, Onazi ha pure pubblicato il seguente video e ha scritto: “Io sono una testimonianza delle grandi opere di Dio ; Lui ha mandato suo Figlio, nato in questo giorno  per condividere il suo sangue per voi e per me. Oggi , io condivido quel poco che ho con queste persone per festeggiare il mio compleanno . Tutta la gloria a Dio per i suoi doni nel corso degli anni . Quando si impara dai migliori , si cresce con i migliori. Io ho imparato da TB Joshua”.

Ag. Mauricio: “Sa di essere in un club importante e dà sempre il massimo”

Non è stato sicuramente un campionato positivo quello di Mauricio finora. La scorsa stagione il brasiliano in coppia con de Vrij aveva sfoderato buone prestazioni, ma in questa stagione sono emerse tutte le sue lacune difensive. Se sulla tecnica l’ex Sporting Lisbona lascia qualche perplessità, dal punto di vista della grinta non gli si può di certo dire nulla. Intervistato da lalaziosiamonoi.it, il suo agente ha parlato della situazione di Mauricio: “È felice per aver aiutato la squadra domenica sera contro l’Inter. È stata una prestazione maiuscola a livello collettivo, ma ha dimostrato comunque di poter far bene anche dopo la sosta. L’esultanza dopo il pericolo sventato domenica nella punizione a due in area, è un chiaro sintomo della grinta e della voglia che lui ha in questo momento e che tutta la squadra ha ritrovato. Quando ha scelto la Lazio l’anno scorso sapeva di approdare in un club importante nel quale avrebbe dovuto lottare sodo per ritagliarsi un posto. Cosa che ha sempre fatto e che sta continuando a fare. È evidente che poi le scelte le fa l’allenatore, ma lui fa sempre in modo di farsi trovare pronto. Per il resto, non mi piace speculare con il mercato. È felice a Roma e alla Lazio e questo è ciò che conta”. 

Con il Carpi per non vanificare la vittoria di Milano

Dalla testa alla…quasi coda. Smaltite le feste la Lazio tornerà a lavorare con in mente un solo obiettivo: battere il Carpi. Una partita fondamentale, perché altrimenti, l’impresa di Milano, non avrebbe quasi senso. Una partita vissuta con il cuore in gola quella di Milano, dalla gioia del vantaggio iniziale fino al triplice fischio. Vincere a Milano sul terreno della capolista serviva alla Lazio, ai suoi tifosi e a tutto l’ambiente. Serviva per i punti, che erano (e sono) troppo pochi, ma serviva per dare uno scossone di entusiasmo a tutti, c’era bisogno di ritrovare la felicità nel giocare, da un lato, e la felicità di seguire 90′ in apnea dall’altro. Finito l’anno col botto….ora bisogna cominciare a dare quella continuità che Pioli predica da settembre. Battere il Carpi significherebbe cambiare definitivamente marcia, provare a guardare all’anno nuovo con una prospettiva migliore, che non necessariamente e quella della classifica. Provare a vincere ogni partita, pensando esclusivamente a quella e poi vedere, verso marzo, a che punto si è in classifica. Un Po quello che successe lo scorso anno quando, con un’impressionante serie di vittorie la Lazio cambiò marcia e iniziò il suo campionato straordinario. Perdere invece, significherebbe vanificare la vittoria di domenica scorsa, significherebbe sopratutto perdere quel briciolo di entusiasmo che ha portato nell’ambiente e tra i giocatori. Il momento è difficile, questo è certo, ma in casa con il Carpi non sono ammessi errori, commetterne sarebbe gravissimo. Pioli in questi giorni dovrà essere bravo a far capire che giocare nella scala del calcio, o in casa contro la penultima in classifica è uguale, l’approccio deve essere lo stesso. Noi tifosi vogliamo, anzi pretendiamo, di vedere undici ragazzi che entrano in campo con la voglia di attaccare alti, di recuperare palla e di sacrificarsi gli uni per gli altri, proprio come successo a Milano. Se poi sbagli un passaggio, fa niente, ma solo se poi corri come un forsennato per recuperare quel pallone. Se fallisci un gol praticamente fatto, ci disperiamo, ma se vediamo che poi fai mille scatti per provare a creare un’altra occasione da gol, fa niente. Ma quello spirito di sacrificio verso compagni e tifosi, no, non può mai mancare. Da Inter-Lazio a Lazio-Carpi deve cambiare solo anno, l’atteggiamento e la voglia deve essere la stessa, perché più del risultato è ciò che ha riportato brio ed entusiasmo in casa Lazio!

Storie di calcio: la rinascita dell’escluso Konko…

La vittoria della Lazio in casa della capolista Inter ha permesso di chiudere con una notevole dose di gioia, autostima e fiducia questa parte finale del 2015. Tra le tante note negative di questa stagione però, c’è una nota positiva all’interno della rosa di Pioli che nelle ultime partite si è rivelata sorprendentemente preziosa: stiamo parlando del rendimento di Abdulay Konko.
Il terzino francese, a parte qualche errore banale ormai diventato il suo marchio di fabbrica (vedi l'”ingenuo” retropassaggio che è costato il pari con la Sampdoria) sta sorprendendo tutti per la costanza di rendimento che sta dimostrando ogni volta che viene chiamato in causa, risolvendo non pochi problemi a Pioli per quanto riguarda il reparto difensivo. Prima della partita con l’Inter, Bubù è stato schierato esclusivamente nelle coppe (complice anche l’esclusione dello spagnolo Patric dalla lista Uefa) e, vuoi per i nomi non di “grido” degli avversari o vuoi perché le maggiori ansie la Lazio le viveva in campionato, nessuno aveva notato le belle prestazioni del francese in campo: Scatta, accelera, quasi sempre attento in fase difensiva e (strano ma vero) fa quasi scandalo la sua assenza dall’infermeria…
E’ di diritto una delle poche sorprese di questo finale di stagione: anche al Meazza, contro al capolista Inter, Bubù (schierato in campo dal primo minuto complice  l’assenza di Basta e il fatto che il suo naturale “sostituto” Patric non è ritenuto ancora pronto a sostituire il serbo) ha realizzato una prestazione maiuscola sulla fascia destra, sia in fase difensiva che in fase offensiva (vedi l’intesa con Candreva e le costanti sovrapposizioni). Da ripudiato a dimenticato sino a diventare risorsa fondamentale per Pioli.

Konko è sempre stato un buon giocatore, non di prima fascia ovvio, ma può essere comunque un buonissimo gregario in questa Lazio. E’ un giocatore eclettico in grado di ricoprire entrambe le fasce. Il suo più grande problema (che ne ha condizionato molto carriera e prestazioni) era principalmente la sua grande fragilità fisica: dopo una partita giocata bene e con intensità spariva dai radar per mesi oppure quando sembrava reggere un certo numero di partite consecutive riemergeva il solito problemino fisico. E’ normale quindi che l’allenatore di turno e i tifosi fossero sfiduciati nei suoi confronti…perchè dava troppo l’impressione che su di lui purtroppo, nonostante la buona fede, non si potesse contare. Così in estate è stato messo per direttissima tra i “cedibili“, ma nessuno ha bussato alle porte di Formello per acquisire il suo cartellino. Lui non si è dato per vinto, non ha mollato, ha continuato a lavorare duro in allenamento e ha cercato di sfruttare al massimo ogni minuto che gli veniva concesso sul rettangolo di gioco. Oggi, visto che il presunto vice-Basta Patric è ritenuto ancora troppo acerbo per sopportare il peso della fascia destra biancoceleste, verrebbe da dire: “Per fortuna che è rimasto a Roma…” Adesso Pioli avrà un’arma in più nel suo scacchiere. Ci scuserà l’infemeria biancoceleste, ma un Konko così serve eccome…
Applausi per Konko  l'”escluso“.

Marco Lanari

Serie B, il regno dell’incertezza e della sorpresa

Il regno dell’incertezza e della sorpresa: questo è il campionato di Serie B. Come esempio si potrebbe ricordare la passata stagione. Chi avrebbe scommesso anche un solo euro su Carpi e Frosinone promosse in Serie A? Probabilmente nessuno. Neanche il più ottimista delle due tifoserie. Anche quest’anno il campionato è più equilibrato che mai. Però, va detto, sembrano esserci delle squadre che hanno un qualcosa in più rispetto alle altre per struttura, organico, organizzazione e blasone. Sono state già disputate venti giornate sulle quarantadue previste. Cerchiamo di scoprire qualcosa in più, andando nei dettagli.

Il Cagliari è, senza alcun dubbio, la favorita numero uno. Innanzittuto per la rosa, che include giocatori di categoria, come Pisacane, Melchiorri, Giannetti e Di Gennaro, ma anche calciatori che potrebbero tranquillamente far bene nella massima serie, come Storari, per tanti anni vice di Buffon alla Juventus, Sau, Farias e Dessena. E poi Rastelli è un maestro per la Serie B, come dimostra la promozione sfiorata l’anno scorso con l’Avellino. La vittoria della vigilia di Natale in quel di Salerno è valsa la vetta della classifica. Riusciranno i sardi a mantenerla fino alla fine?

Il Crotone, secondo in classifica, è la vera e propria sorpresa. O, forse, non del tutto. Solo due anni fa i calabresi si qualficarono per i play-off. Vero che vengono da un diciasettesimo posto, ma il lavoro e la programmazione arrivano da lontano. La preparazione di un tecnico come Juric, i gol di Budimir, la costanza di Stoian, l’esperienza di Palladino e Modesto e il calore della piazza stanno facendo tutto il resto. La squadra ha dei limiti è vero, ma una qualificazione ai play-off appare fattibile.

Un altro club candidato alla promozione, forse addirittura diretta, è il Bari. La rosa è di elevata qualità per la serie cadetta, avendo tra le fila gente del calibro di Del Grosso, De Luca, Donati, Sabelli, Sansone e Rosina, giocatori che, probabilmente, potrebbero stare tranquillamente in A. Ottimo il lavoro del tecnico Nicola, che ha già ottenuto una promozione con il Livorno. Nonostante qualche risultato negativo, i pugliesi sembrano consci della loro forza e difficilmente falliranno l’obiettivo.

Novara, momentaneamente al terzo posto, Brescia, Pescara, Perugia e Cesena sembrano le favorite per un post nei play-off. Occhio però all’Avellino e ad un sempre più sorpredente Entella. E poi, con ancora ben 22 partite da giocare, obvvero l’intero girone di ritorno più uno, tutto è ancora possibile. Rimonte, black out, risalite e discese: è questa la bellezza e l’imprevedibilità della Serie B.

Dentisti gratis per tutti!

Garantire cure odontoiatriche a tutti i cittadini del Lazio. E’ questo l’obiettivo del Decreto firmato dal presidente Zingaretti per la riorganizzazione dell’assistenza odontoiatrica nella nostra regione. Il provvedimento identifica destinatari, tipologia delle prestazioni e dei servizi da garantire, insieme alle forme e alle modalità di partecipazione alla spesa. In particolare, sono definite le condizioni di vulnerabilità sociale e sanitaria che danno diritto alle cure a carico del Servizio Sanitario Regionale (SSR), tenuto conto di quanto previsto dalla proposta di aggiornamento dei Lea e nello schema di intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni sul decreto del Ministero della Salute che introduce le condizioni di erogabilità alle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale.

In relazione alla vulnerabilità sociale il decreto introduce l’ISEE come criterio di accesso alle cure: per redditi inferiori agli 8mila euro le spese sono a carico del SSR; per redditi compresi tra 8mila e 13mila euro è prevista invece una compartecipazione alle spese con un ticket fino a 50,15 euro; per redditi tra 13mila e 20mila euro è previsto il pagamento delle prestazioni con uno sconto del 20% sulle tariffe aziendali. In tutti e tre i casi è escluso il costo del manufatto, dell’impianto e del materiale ortodontico. Viene inoltre demandato alla Direzione Regionale Salute l’attività di prevenzione primaria nella popolazione in età infantile ed evolutiva (0-14 anni), come presupposto per identificare coloro che dovranno accedere alla prevenzione secondarie a alle cure vere e proprie.

Dal 1 gennaio inoltre sarà attivo a Roma il più grande polo odontoiatrico europeo. La nuova struttura che sarà gestita dall’Umberto I nasce dall’integrazione strutturale e funzionale  dell’ospedale George Eastman, attualmente gestito dalla Asl Roma A, con la Clinica  odontoiatrica del Policlinico Umberto I.

Con questi decreti – dichiara il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti –  si riorganizza l’assistenza odontoiatrica nel Lazio dotandola di un centro di riferimento a livello europeo, e si fissano criteri certi per ampliare l’accesso alle cure anche per le fasce economicamente svantaggiate. Il diritto alla salute, garantito dalla Costituzione, nel Lazio è sempre più esigibile”.

 

Toto-difensore Lazio, spunta la pista russa

Nella girandola di nomi accostati alla Lazio per puntellare, o meglio rinforzare il pacchetto arretrato, apunta un nome nuovo, questa volta proveniente dalla Russia: stando ad indiscrezioni raccolte dalla redazione di Calciomercato.com, il Ds Tare avrebbe messo gli occhi su Ilya Kutepov, centrale classe ’93 di proprietà dello Spartak Mosca. Su di lui ci sarebbe la concorrenza forte del Napoli di Sarri, oltre a quella di diversi club inglesi e tedeschi. Difensore forte fisicamente e con piedi educati, è valutato circa 10 milioni dal club russo, ma avendo il contratto in scadenza 2017, potrebbe liberarsi ad una cifra molto inferiore sfruttando il celeberrimo articolo 17, che permette a un calciatore con contratto di durata superiore ai tre anni di svincolarsi al termine del terzo anno. L’ennesimo nome di una lista lunghissima, quando mancano ormai pochi giorni all’apertura ufficiale della sessione invernale di calciomercato.

OLTRECONFINE – Premier League: Leicester da favola. Mou e Van Gaal da incubo!

E’ forse una delle Premier League più affascinanti degli ultimi dieci anni. Il motivo non è il solito, ovvero la competizione tra le solite big d’Inghilterra. No, questa volta il vento sembra essere cambiato. Lo strapotere delle due di Manchester e del Chelsea è stato, per ora spazzato via da una outsider: il Leicester di Claudio Ranieri. I Foxes sono a sorpresa la squadra in testa alla classifica dopo 17 giornate con un +2 sull’Asenal di Wenger. Ranieri sta facendo un autentico miracolo, ottenendo il massimo da una rosa che all’inizio della stagione veniva considerata da metà classifica. Eppure così non è stato. L’esplosione del bomber Vardy, che sta stracciando ogni tipo di record, coadiuvato da Mahrez e unito all’esperienza e alla saggezza del tecnico italiano, ha portato il Leicester a sognare. Il campionato è ancora lungo e le rivali sono li pronte ad approfittare di ogni piccolo passo falso.

LE INSEGUITRICI: Arsenal e City sono alle spalle del Leicester. I Gunners sembrano essere la rivale numero uno grazie ad un Ozil da sogno che sforna assist a non finire ad ogni mach. Per Wenger è l’anno decisivo. O si vince la Premier quest’anno oppure mai più. Il City è discontinuo ma può contare su una rosa di altissimo livello a ad un attacco Aguero – Sterling che può permettersi di tutto.

CHELSEA E UNITED I GRANDI FLOP: incredibile la stagione dei Blues. Il Chelsea ha esonerato Mourinho che ha ottenuto solo 18 punti in 17 partite a soli +3 dal terzultimo posto. Cosa mai successa allo Special One che, dopo l’allontanamento della fisioterapista Carneiro, ha subito come una “macumba” affomdando con la sua squadra. Van Gaal invece non ha saputo ottenere il massimo dai Red Devils nonostante un calciomercato faraonico. In più brucia l’eliminazione dai gironi di Champions League. L’incredibile sta nel fatto che Mourinho è in lizza per sostituire l’olandese che, a quanto sembra, ha i giorni contati all’Old Trafford.

IL LIVERPOOL E LE ALTRE: i Reds hanno assunto Kloop a stagione in corso e sono un cantiere aperto. Alcune belle vittorie alternate a sconfitte evitabili. Per capire il vero valore del Liverpool occore tanto tempo anche perchè il lavoro e le tattiche di Kloop non si imparano dall’oggi al domani. Tra le altre squadre svetta il Crystal Palace a sorpresa in sesta posizione. Il Tottenham, è nelle parti alte in quinta piazza. Delude il Southampton di Pellè che non sta replicando la bella stagione dello scorso anno.

ZARATE: menzione a parte per Maurito. I suoi gol di pregevole fattura hanno fatto innamorare i tifosi del West Ham e, qualche nostalgico tifoso laziale, lo rimpiange e lo vedrebbe ancora bene con la casacca biancoceleste.

Keita: “Allenarmi al fianco di campioni come Klose mi ha fatto crescere molto. La Catalogna? Un onore”

Domani, Balde Diao Keita, essendo stato convocato dalla Rappresentativa della Catalogna scenderà in campo al Camp Nou per prendere parte all’amichevole contro i Paesi Baschi. Il giocatore biancoceleste è intervenuto ai microfoni dei media spagnoli per raccontare la sua felicità per la convocazione e si è soffermato anche a parlare della sua esperienza nella Lazio.

Domani l’esordio con la Catalogna: Sono contento, è un onore vestire la maglia della Catalogna. Sono catalano, cresciuto in questo posto e ho ancora tanti amici da queste parti. Io qui sono a casa. Un giorno mi piacerebbe tornare al Barcellona, è l’ambiente dove sono cresciuto e sarò sempre legato a questi colori. Al Barca c’è un’altra mentalità, si è abituati a vincere sempre. Conquistare il successo è talmente normale che solo quando vai via da li capisci l’incertezza del risultato e, quando riesci a vincere, la soddisfazione è maggiore. Spesso sento raccontare la storia di quando misi un po di ghiaccio sul letto di un mio compagno e per punizione venni mandato al Cornellà per punizione, ma non fu tale, quelli sono stati i sei mesi più divertenti della mia carriera. Quando ho sentito che potevo essere chiamato per giocare al Camp Nou non ci ho pensato due volte. In questo stadio già ero sceso in campo con l’Under 16, ma ora sono molto orgoglioso di rappresentare la Catalogna. Anche se sono nato ad Arbúcies, a soli 80 km da Barcellona, la federazione del Senegal mi chiama spesso ma mi piacerebbe giocare con la nazionale spagnola”.

Sull’esperienza in biancoceleste: “Dicono che nel calcio non c’è spazio per i giovani ma non è vero, sono tanti i giocatori della mia età che giocano in diverse squadre. La mia esperienza in Italia è senza dubbio positiva, tanto che ho consigliato a Ibou di venire a giocarci e ora è alla Sampdoria. E’ un giocatore che mi somiglia molto. Nel nostro campionato il gioco è più tattico e questo mi piace molto. Giocare nella Lazio mi ha fatto crescere tanto, a 16 anni mi allenavo con la prima squadra al fianco di campioni come Klose e Cissè. A Roma sto benissimo, quest’anno è iniziato bene, ho trovato subito il gol nel play off di Champions League contro il Bayer Leverkusen. Devo ringraziare tanti miei compagni che mi stanno aiutando molto. Tra questi Klose, sono molto contento di giocare con lui”.