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Klose: “Non abbiamo fatto male. Futuro? Non ho ancora deciso”

Miroslav Klose oggi ha giocato dal primo minuto. Pochi i palloni giocabili per il tedesco. Un passo indietro quindi dopo il grande impatto di Bologna. “La Juventus non è il Bologna. Sono molto compatti dietro. Non abbiamo fatto male, ma era una partia secca. Dobbiamo provare a dare più palla in profondità. Il gol mi manca sicuramente. Adesso sono in buona forma fisica e questa è una buona cosa. Posso dare il mio contributo alla squadra. Mauri? Sicuramente è un giocatore molto intelligente e che ti porta via l’uomo. Ma le scelte le fa l’allenatore. Il mio futuro? Non ho ancora preso la decisione. Devo vedere come sto fisicamente”, queste le parole dell’attaccante biancoceleste ai microfoni di Rai Sport.

Poco dopo il campione tedesco è intervenuto anche ai microfoni di Lazio Style Channel: “Oggi era una partita secca e volevamo vincere, non ci siamo riusciti ma secondo me abbiamo fatto delle cose buone anche se con un po’ di paura. Non creiamo occasioni perché secondo me abbiamo troppa paura in campo. Cosa fare? Secondo me dobbiamo creare più occasioni, noi conosciamo nostra squadra. La Juve è una grande squadra ma dobbiamo continuare a insistere anche contro squadre piccole“. Partite di questo genere sono difficili da recuperare perché la Juventus  la mette sul piano fisico: “La Juve è molto fisica ma anche noi possiamo giocare così. Abbiamo vinto tanti duelli ma dobbiamo pressare avanti e non avere paura dietro. Dopo se loro sono 1 a 0 avanti e fanno contropiede è difficile, dobbiamo giocare senza paura, creare occasioni e tirare anche da lontano. Abbiamo tanti giocatori che sanno tirare fuori area, dobbiamo provarci. Ora testa al Chievo e cercare di vendicare la partita di andata: “Dipende da noi, da come entriamo in partita. E’ importante sfruttare le occasioni, perché dopo se abbiamo paura e non ci facciamo vedere…quello non è il nostro calcio. Io vedo che tutti vogliono uscire da questa situazione. Dobbiamo pensare partita dopo partitaCome si supera la paura? Dobbiamo arrivare con almeno 2-3 giocatori dentro l’area, abbiamo giocatori bravi di testa come Sergej ma noi non crossiamo mai. Forse abbiamo paura di sbagliare e che lo stadio fischia, ma se noi crossiamo 5-6 volte e non mettiamo i palloni dentro come fai a segnare?“.

Pioli: “Puniti su un nostro errore. La stagione non è finita”

La Lazio perde con la Juventus ed esce dalla Tim Cup. All’Olimpico decide un gol dell’ex Lichsteiner nella ripresa. Stefano Pioli ha commentato così il risultato ai microfoni di Rai Sport: “Per un’ora abbiamo tenuto testa ai nostri avversari. E’ vero che non abbiamo creato molto, ma abbiamo fatto la nostra partita. Sul gol hanno sfruttato un nostro errore. Dovevamo stare più attenti. E’ mancata la giocata: “I miei giocatori si sono sbattuti e hanno lavorato bene. Purtroppo, a volte, ci vuole la giocata del singolo e noi non l’abbiamo trovata. Ma oggi abbiamo dimostrato che ce la possiamo giocare con tutti. L’atteggiamento è stato quello giusto“. Per Pioli la stagione non è assolutamente finita oggi: “Purtroppo stasera abbiamo perso un obiettivo. Noi puntiamo a giocare in Europa anche l’anno prossimo. In campionato siamo indietro, ma abbiamo ancora la possibilità di rientrare tra le prime cinque. La nostra stagione non finsce qua, visto che abbiamo anche l’Europa League”.

Poco dopo il mister biancoceleste è intervenuto anche ai microfoni di Lazio Style Channel. La Lazio esce a testa alta contro un colosso come la Juventus: “Sì…vorrei essere positivo ma rimane il fatto che c’è delusione purtroppo, perché la Coppa Italia era un nostro obiettivo. Credo che i giocatori hanno lavorato tantissimo e hanno giocato alla pari per molto tempo con un avversario forte. Dovevamo fare meglio e impedire le ripartenze della Juventus e tenerla in bilico fino alla fine. C’è dispiacere e delusione ma se giochiamo sempre così…potremo fare punti importanti“. Grintosa nel primo tempo, mentre nel secondo la Lazio è calata, al contrario di quanto visto con il Bologna: “Ci siamo allungati un po’ e se non rimani compatto rischi di perdere i duelli individuali, ti sfilacci contro un avversario che attacca bene la profondità e dopo rischi. Fino al 65′ noi siamo stati bene in campo, abbiamo creato difficoltà a loro pur non avendo creato tante occasioni da gol. Bisevac? Era un esordio tosto per lui soprattutto per la forza dell’avversario. Ha dimostrato qualità e crescerà conoscendo i meccanismi difensivi e conoscendo i compagni di reparto“.  La Lazio non è riuscita a sfruttare le ripartenze: “Se ti capita un occasione con un avversario del genere sfruttandola la costringi ad aprirsi e invece abbiamo subito il gol e ci siamo scoperti noi. Ci siamo inseriti bene con i centrocampisti ma così perdi le distanze, poi con il gol loro è venuta fuori anche la stanchezza e hai perso al brillantezza necessaria“.

CONFERENZA – Pioli: “La Juve ha meritato ma siamo stati all’altezza”. Poi su Biglia e Bisevac

Nona sconfitta della Lazio nelle ultime 10 gare contro la Juventus. L’amarezza è tanta ma Pioli in conferenza vede il bicchiere mezzo pieno: Di seguito la conferenza completa:

Ennesima sconfitta contro la Juve, subentra la frustrazione nella squadra?

“Non deve succedere. E’ vero che non abbiamo fatto un tiro in porta e la Juve ha meritato la vittoria ma noi siamo stati all’altezza. Siamo dispiaciuti per il modo in cui abbiamo preso il gol perché ci eravamo preparati per queste situazioni. La Coppa Italia era un nostro obiettivo, non ci siamo riusciti ma dobbiamo prendere le cose positive da stasera perché se giocassimo sempre con questo atteggiamento arriveremmo lontani. Non tutte le squadre sono la Juventus”.

Alla Lazio sono mancate le giocate dei singoli?

“Sì, servono contro un avversario così forte  e solido. La manovra può essere perfetta ma negli ultimi 30 metri la differenza la fanno i singoli. Abbiamo sprecato una grande occasione a inizio partita e contro queste squadre non puoi permetterti di sbagliare. Il rammarico c’è stato in occasione del gol subito. E’ stata una partita dura così come lo è stata per la Juve. La squadra ha mostrato spirito di sacrificio e voglia di vincere”.

Biglia?

“Sente molto dolore, adesso sta facendo controlli radiografici. Ha preso una forte contusione e speriamo non ci sia altro”.

Cos’è mancato alla Lazio stasera?

“Serviva maggiore attenzione, intensità e determinazione per 90′ ma è stato il gol a cambiare la gara. E’ stata la partita in cui più abbiamo tenuto testa alla Juve insieme a quella dell’anno scorso di Coppa Italia. Pertanto il rammarico è maggiore”.

Cosa ne pensa della querelle Sarri-Mancini?

“Anche a me è successo in passato di discutere con i colleghi ma per quanto riguarda la vicenda di ieri non ero lì e non me la sento di prendere le parti di nessuno”.

Un giudizio su Bisevac?

“E’ stato un impatto forte considerando la forza degli avversari Si è comportato bene dimostrando qualità importanti. Penso possa migliorare conoscendo i suoi compagni”

 

Lichtsteiner sminuisce la Lazio: “Stasera abbiamo giocato solo noi…”

Stephan Lichtsteiner ha parlato ai microfoni di Rai Sport della gara di domenica contro i giallorossi: “La Roma è un’ottima squadra con giocatori importanti. Garcia o Spalletti? A noi non cambia niente chi è l’allenatore. Sarà una partita tra due big, sarà molto difficile. Rincorsa scudetto? Noi guardiamo a noi stessi, le altre squadre sono molto forti. Anche la Roma è ancora in lotta per lo scudetto”. Poi il terzino svizzero sminuisce la prestazione della sua ex squadra: “Alla Lazio abbiamo concesso solo un’occasione, poi abbiamo giocato solo noi. Dovevamo chiudere prima. Il nostro problema è che non chiudiamo le partite. Sono felice della vittoria e del gol decisivo. Speriamo di continuare così”. Poi Lichtsteiner analizza cos’è cambiato rispetto all’inizio della stagione: “All’inizio della stagione giocavamo bene ma perdevamo immeritatamente. Poi abbiamo acquisito fiducia, soprattutto noi veterani. Modulo? Non credo c’entri nulla. Possiamo giocare con tutti i moduli”.

Lazio in ansia per Biglia: il capitano in Paideia per accertamenti

Lazio fuori dalla Coppa Italia e decimata dagli infortuni. Tra questi spicca quello del capitano Lucas Biglia. L’argentino ha lasciato il campo in barella e questo sta creando non poche apprensioni in casa Lazio. Secondo quanto riportato da Lazio Style Channel: Biglia si sta recando in questi minuti in Paideia (insieme allo staff  medico) per svolgere dei controlli strumentali alla caviglia.

Seguono aggiornamenti…

PAGELLE DI LAZIO-JUVE

Berisha 7 – Il migliore. Salva la Lazio da un risultato peggiore: nel primo tempo è bravo a tuffarsi e respingere il tiro di Pogba. Poi nella ripresa è bravissimo ad opporsi ancora una volta al rasoterra di Morata. Non può nulla sul gol della Juve, e per un soffio non riusciva anche a respingere il tiro di Lichtsteiner. Nel finale ancora bravo a salvare sulle conclusioni di Dybala e di Mandzukic.

Konko 6 – Alex Sandro è un cliente scomodo che spesso riesce a trovare il cross, soprattutto nei primi venti minuti di gioco. Però con lo scorrere dei minuti il francese riesce a prendergli le misure controllandone i movimenti. Dal 71′ Anderson 5 – Una mossa per smuovere qualcosa lì davanti alla ricerca di un gol riparatorio. Purtroppo però continua a deludere le aspettative.

Bisevac 6 – Numero 13 sulla maglia, l’ultimo acquisto dell’era Lotito esordisce all’Olimpico con un buon primo tempo. Dimostra comunque maggior esperienza e personalità rispetto al giovane Hoedt. Anche nella ripresa fa la sua onesta partita.

Mauricio 6 – Sin dai primi minuti rischia il giallo a più riprese ma senza commettere errori. Nella ripresa viene ammonito e poi è costretto ad abbandonare il campo per dei problemi alla schiena. Dal 60′ Hoedt 5,5 – Qualche responsabilità sul gol della Juve, in quanto concede troppi metri a Zaza nella zona che dovrebbe essere off limits.

Radu 6 – Se Lichtsteiner non preoccupa è anche merito suo. Dopo un buon primo tempo, anche nella ripresa è abbastanza attento, anche se sul gol della Juve, concede qualche metro di troppo all’ex compagno, libero di realizzare la rete decisiva.

Milinkovic 6 – Bravissimo nel pescare Keita in profondità nell’azione più pericolosa confezionata dalla compagine romana, si batte con foga contro il centrocampo campione d’Italia. Giocatore che non sbaglia un appoggio, è anche stasera uno dei più tonici.

Biglia 6 – Sacrificato soprattutto nel preoccuparsi della fase difensiva è limitato quando si tratta di impostare l’azione. Gara di sacrificio, nel finale è costretto ad abbandonare il campo per un brutto infortunio.

Lulic 5,5 – Un po’ nascosto durante la prima parte del match, è protagonista della solita gara maschia. Ciò nonostante la sua prestazione non convince.

Candreva 5 – Inizia sull’out di destra, ma a fasi alterne cambia fascia con l’altro esterno laziale. Ben marcato, non si rende mai pericoloso per tutti i novanta minuti di gioco.

Klose 4,5 – Il peggiore. Dopo l’ottima prestazione di Bologna è lui a guidare l’attacco capitolino. Stavolta però il tasso tecnico degli avversari è più alto e per lui non è facile imporsi. Anche nella ripresa il suo rendimento è scadente e sotto le attese. Dal 81′ Matri s.v.

Keita 5,5 – Dopo un buon primo tempo, dove spreca anche una buonissima pallagol dopo appena dieci minuti di gioco, nella ripresa – nonostante appaia in buone condizioni – non riesce a infrangere il muro della difesa bianconera.

All. Pioli 6 – Il mister “rischia” il nuovo acquisto Bisevac, rispolverando il rientrante Lulic per Parolo apparso in affanno nella trasferta di Bologna. Durante il primo tempo tiene botta alla Juventus, procurandosi fra l’altro anche l’azione più pericolosa da annotare sul taccuino. Nella ripresa però, pur giocando a testa alta, deve cedere alla squadra più forte del nostro campionato.

JUVENTUS

Neto 6 – Il portiere di coppa, non effettua nemmeno una parata nei primi quarantacinque minuti. Stesso leitmotiv anche durante la seconda frazione.

Caceres 6,5 – In copertura su Candreva, soffre un po’ troppo quando c’è da marcare Keita. Per sua fortuna Pioli inverte spesso gli esterni e il primo tempo passo senza patemi d’animo. Migliora nella ripresa.

Bonucci 7 – Bene nel controllare la zona centrale, gioca una gara pressoché perfetta.

Chiellini 6,5 – A sinistra nella difesa a tre proposta dal tecnico, fa sentire il fisico al fringuello Keita. Anche nei secondi quarantacinque minuti gioca col piglio giusto.

Lichtsteiner 6,5 – Un tiro dalla distanza nei primissimi minuti di gioco e poi nulla di particolare. Chiamato più a difendere che a proporsi in avanti, non gioca un a grande primo tempo. Nella ripresa è molto bravo nel realizzare il gol che apre le marcature, tenendo bassa una palla che poteva tranquillamente schizzare sulle stelle. Dal 79′ Cuadrado s.v.

Sturaro 6 – Come al solito è bravo nell’intercettare e spezzare il gioco avversario. Duella contro Lulic dando vita a uno scontro molto maschio. Dopo il gol ha l’occasione per mettere al sicuro il risultato ma il suo diagonale è fuori bersaglio.

Marchisio 6 – Un po’ come l’avversario Biglia, è lui che detta i tempi della formazione bianconera. Attento a non sbilanciarsi troppo, gestisce con la solita concentrazione la manovra bianconera.

Pogba 6 – Nel primo tempo ci prova per ben due volte: la prima con una stacco di testa che però non centra lo specchio della porta, la seconda con un piattone che però viene ben respinto dal portiere avversario. Anche nella ripresa va vicino al gol ma la sua mira è sempre errata.

Alex Sandro 6 – Parte bene la sua gara, lo dimostra il fatto che la Juventus spinge soprattutto sul versante sinistro. Con lo scorrere dei minuti però si eclissa diventando meno pungente e più accorto.

Zaza 7 – Il migliore. Ultimamente elogiato da Allegri, nel primo tempo l’attaccante lucano combatte contro l’irruenza di Mauricio senza però riuscire a sfondare. A inizio ripresa sbaglia clamorosamente l’appoggio che avrebbe consentito il vantaggio della Juve, ma dopo dieci minuti propizia la rete dello svizzero Lichtsteiner con un sinistro a giro da applausi che colpisce in pieno il palo. Molto volenteroso, al 76′ va ancora una volta vicino al gol. Dal 89′ Dybala s.v.

Morata 5,5 – Soltanto tre gol in questa stagione (due in Champions e uno in campionato), lo spagnolo non riesce a mettersi in mostra durante la prima parte del match e quando lo fa, viene tirato per la maglia dall’intervento di Bisevac. Appena inizia il secondo tempo, si fa ipnotizzare da Berisha che gli nega la gioia del gol. Dal 75′ Mandzukic 6 – Giusto il tempo per procurasi la palla gol che poteva valere il due a zero.

All. Allegri 6,5 – Si presenta all’Olimpico con ben cinque titolari e la sua formazione disputa un discreto primo tempo. Nella ripresa, con il minimo sforzo e la massima attenzione, riesce a conquistarsi la semifinale contro l’Inter.

Arbitro: Damato 5 – Sbaglia a non ammonire il laziale Mauricio dopo un quarto d’ora di gioco per un brutto fallo su Zaza. Al 22′ il suo assistente fischia un fuorigioco inesistente ai danni di Candreva lanciato sulla fascia. Al 33′ episodio dubbio in area laziale, con Bisevac che trattiene per la maglia Morata. Seppur minima, a norma di regolamento, c’erano gli estremi per il penalty. Nulla da dire sul gol, grazie alla Gol Line Tecnology. Nel complesso però è bravo nel rendimento di un match abbastanza duro fra due squadre che non tirano mai la gamba indietro.

TABELLINO
LAZIO-JUVENTUS 0-1

Lazio (4-3-3): Berisha; Konko (dal 71′ Anderson), Bisevac, Mauricio (dal 60′ Hoedt), Radu; Milinkovic, Biglia, Lulic; Candreva, Klose (dal 81′ Matri), Keita. A disp. Guerrieri, Matosevic, Braafheid, Patric, Parolo, Onazi, Cataldi, Mauri, Djordjevic. All. Stefano Pioli

Juventus (3-5-2): Neto; Caceres, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (dal 79′ Cuadrado), Sturaro, Marchisio, Pogba, Alex Sandro; Zaza (dal 89′ Dybala), Morata (dal 75′ Mandzukic). A disp. Buffon, Audero, Rugani, Hernanes, Padoin, Asamoah. All. Massimiliano Allegri

Arbitro: Antonio Damato della sezione di Barletta

Marcatori: 65′ Lichtsteiner (J)

Ammoniti: 30′ Lulic (L), 43′ Chiellini (J), 53′ Mauricio (L), 60′ Konko (L), 89′ Zaza (J), 92′ Dybala (J)

Espulsi: 

Bonucci fa i complimenti alla Lazio

Ai microfoni di Rai 1, Leonardo Bonucci ha commentato la vittoria dell’Olimpico: Abbiamo trovato una buonissima Lazio ma il nostro obiettivo era quello di andare avanti perché la Coppa Italia è uno dei nostri tre obiettivi. E’ stata una partita maschia fin dall’inizio. Meritavamo qualche gol in più ma alla fine conta il risultato. La Juve deve vincere sempre, ogni volta che scendiamo in campo dobbiamo sputare il sangue per questa maglia. Per arrivare in fondo servirà l’aiuto di tutti, anche dei panchinari. Sarà una bellissima semifinale: l’Inter è una grandissima squadra piena di campioni ma adesso pensiamo alla gara di domenica. Vogliamo continuare la striscia vincente. Noi dobbiamo fare la corsa su noi stessi. Il Napoli è a +2 e ha un Higuain in splendida forma. Ci darà filo da torcere ma noi vogliamo lottare fino alla fine”.

LA CRONACA – Lazio-Juventus 0-1, addio amaro alla Coppa Italia, nono ko nelle ultime dieci coi bianconeri

Se si chiedesse a un tifoso laziale un nome da associare al termine “bestia nera”, in molti d’istinto risponderebbero Genoa, anche se il tabù con i grifoni è stato spezzato quest’anno in campionato. Eppure la statistica contro la Juventus recita numeri inquietanti. Sei sconfitte consecutive nelle partite ufficiali, solo un pareggio negli ultimi dieci confronti per la Lazio contro i bianconeri, che anche stavolta pagano lo strapotere fisico e tecnico di una Juventus che ha atteso solo il momento giusto per colpire. E per giunta Mauricio e Biglia lasciano il campo in barella, in una sequela di infortuni interminabile anche in questo 2016.

FORMAZIONI – C’è l’esordio di Bisevac al centro della difesa al fianco di Mauricio. A centrocampo torna Lulic dal 1′, anche per Klose c’è una nuova chance da titolare. Gli esterni offensivi restano Candreva e Keita, Felipe Anderson siede di nuovo in panchina. Nella Juventus Allegri riduce ai minimi termini il turn over. C’è il portiere di Coppa, Neto, e Caceres nella difesa a tre al posto di Barzagli. Per il resto niente riposo per Pogba e Lichtsteiner. Cuadrado e Hernanes restano in panchina, in attacco Morata fa coppia con Zaza.

KEITA-POGBA, PRIME GRANDI OCCASIONI – Scaramucce nei primi 10′, la Juventus sembra poter sfruttare spazi sorprendenti, la la linea difensiva laziale tiene sugli affondi di Morata. La Lazio di vede per la prima volta con una punizione, potente ma sballata, dalla lunga distanza di Candreva. Al 13′ la prima grande occasione del match capita sul piede di Keita, che lanciato alla perfezione da Milinkovic-Savic scappa via bene sulla sinistra, ha la possibilità di piazzare il tiro sul secondo palo (anche di metterla al centro in verità) ma sbaglia la mira da ottima posizione. 3′ dopo Pogba vola a colpire di testa a centro area su un cross tagliato su punizione dal versante destro, qualche brivido per Berisha c’è. Al 27′ la Lazio si fa prendere d’infilata da uno Zaza molto mobile sulla destra: Mauricio ripiega ma sul rimpallo si avventa Pogba: gran botta del francese e Berisha deve superarsi nella respinta.

ALLA RICERCA DEL GIUSTO EPISODIO – Lo spartito della partita è facilmente leggibile. La Lazio tiene bene il campo ma è consapevole di quanto la Juventus sia in grado di far male anche con una sola ripartenza. Si arriva così all’intervallo, dopo la fiammata centrale del primo tempo, così come il match era iniziato: con le due squadre guardinghe e capaci di disinnescarsi sistematicamente negli ultimi sedici metri. In questa situazione solo un episodio può sbloccare la situazione. In apertura di ripresa la Juventus ci va molto vicina, con Morata che scatta sul filo del fuorigioco e calcia addosso a Berisha: sulla ribattuta si avventa Zaza che, un po’ defilato ma a porta spalancata, colpisce solo l’esterno della rete. La Juventus, come era già accaduto nel primo tempo, si presenta con preoccupante frequenza al tre contro tre in fase offensiva. Al 9′ una di queste folate offensive costa l’ammonizione a Mauricio.

TU QUOQUE, LICHTSTEINER – La Juventus capisce che il momento è propizio e prova ad alzare i ritmi. Konko viene ammonito in conseguenze analoghe a quelle di Mauricio, costretto al 16′ a lasciare il posto a Hoedt per un problema fisico e ad uscire dal campo in barella. Al 21′ arriva la fiammata tanto temuta: pennellata di Zaza da fuori area che coglie un clamoroso palo a portiere ormai battuto: sulla ribattuta di Lichtsteiner Berisha è miracoloso, ma la goal line technology non lascia scampo e il vantaggio juventino si concretizza. La Lazio accusa il colpo e al 24′ Sturaro con diagonale sbilenco manca un’ottima occasione per il raddoppio.

NESSUNA REAZIONE – A questo punto Pioli si gioca il tutto per tutto, inserendo al 28′ Felipe Anderson per Konko. Il primo cambio bianconero 2′ dopo è Mandzukic per Morata. E immediatamente dopo l’ingresso del croato, gli uomini di Allegri hanno la grande occasione per chiudere il match, con Zaza che passa nella difesa biancoceleste come nel burro, ma sbaglia ancora da buona posizione. La Lazio dalla sua non riesce a reagire, col pressing della Juventus sui portatori di palla della squadra di Pioli che resta asfissiante anche dopo tre quarti di partita. L’ultima carta a disposizione di Pioli si chiama Alessandro Matri, che rileva un Klose non all’altezza della prestazione di Bologna. Ma la Juventus è impressionante per concentrazione e spazi non concessi ai biancocelesti che non trovano sbocchi anche solo per sperare nella rimonta. Anzi per due volte Berisha è miracoloso su Mandzukic, Dybala in diagonale manca d’un soffio il bis e soprattutto anche Biglia è costretto a lasciare il campo in barella, e la squadra in dieci, in preda ai dolori. Il tabù Juventus continua, la Coppa Italia cala il suo sipario sui sogni biancocelesti, stavolta anticipatamente.

Fabio Belli

IL TABELLINO

LAZIO-JUVENTUS 0-1

Marcatori: 66′ Lichtsteiner (J)

LAZIO (4-3-3): Berisha; Konko (73′ Felipe Anderson), Biśevac, Mauricio (62′ Hoedt), Radu; Milinkovic, Biglia, Lulic; Candreva, Klose (82′ Matri), Keita. A disp. Guerrieri, Matosevic, Braafheid, Patric, Parolo, Onazi, Cataldi, Mauri, Djordjevic. All. Stefano Pioli

JUVENTUS (3-5-2): Neto; Caceres, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (80′ Cuadrado), Sturaro, Marchisio, Pogba, Alex Sandro; Zaza (90′ Dybala), Morata (75’Mandzukic). A disp. Buffon, Audero, Rugani, Padoin, Asamoah, Hernanes. All. Massimiliano Allegri

ARBITRO: Damato (sez. Barletta)

ASSISTENTI: Tonolini – De Luca. IV: Giacomelli

NOTE. Ammoniti: 31′ Lulic (L), 44′ Chiellini (J), 54′ Mauricio (L), 60′ Konko (L), 90′ Zaza (J), 93′ Dybala (J). Recupero: 5′ st

Lazio-Juventus 0-0, le parole di Lulic all’intervallo

Il primo tempo di Lazio-Juventus si chiude sullo 0-0. Una partita combattuta, equilibrata e tutto sommato gradevole. Ecco le parole di Lulic all’intervallo ai microfoni della Rai: “Dobbiamo essere attenti ed avere pazienza. Sappiamo che sono i più forti d’Italia, ma stiamo facendo bene. Ora vediamo nel secondo tempo”.

Tare: “Ripeto la squadra era difficilmente migliorabile, rifiutati…”

La Lazio dinanzi alla Juve senza timori referenziali. “Se guardo al momento della Juve non c’è partita ma noi – afferma il ds Igli Tare, ai microfoni di Rai Sport – veniamo dalle vittorie contro l’Inter e contro la Fiorentina. Noi siamo una squadra che possiamo mettere in difficoltà chiunque”. Stasera c’è l’esordio dal primo minuto di Bisevac: “E’ un giocatore intelligente, è difficile intervenire sul mercato di gennaio – sentenzia il diesse laziale – quando dicevo che questa squadra era difficilmente migliorabile tutti la pensavano come me. Non a caso i estate, per i nostri giocatori migliori abbiamo rifiutato 130 milioni. Purtroppo sulla squadra e sulla nostra stagione hanno inciso gli infortuni. Lo ripeto che questo squadra ha delle qualità, abbiamo inserito dei giocatori giovani e la qualità rispetto allo scorso anno non è diminuita”.

COPPA ITALIA – Matri: “Ecco come battere la Juve…”

Lazio e Juventus pronte a sfidarsi sul parto dell’Olimpico in una partita secca, valida per i quarti di finale di Coppa Italia. “Questa è una gara molto importante – sentenzia, ai microfoni di Lazio Style Radio, Matri che nella passata edizione della coppa nazionale regalò il trofeo ai bianconeri nella finale contro la Lazio – dobbiamo giocare uniti e compatti. Ci sarà prima una fase di studio vista anche la possibilità che si vada ai supplementari. La Juventus – conclude – è una squadra collaudata ed ha tante individualità importanti”.

COPPA ITALIA – La Juve sicura: “Abituati a queste gare…”

La Juventus detentrice del torneo all’Olimpico contro la Lazio parte inevitabilmente con i favori dei pronostici: “Siamo in campioni in carica, siamo abituati a queste sfide – avverte Marotta dai microfoni di Rai Sport – vogliamo vincere questa gara che ci porterà anche ad affrontare una squadra di blasone nel prossimo turno”. Sulla stessa line d’onda Sturaro: “La Lazio è una grande squadra – dai microfoni di Lazio Style Radio – ma noi ci siamo ripresi e vogliamo che questo momento positivo non finisca. Non solo in campionato ma vogliamo fare bene anche in Coppa Italia”.

Lazio-Juventus FORMAZIONI UFFICIALI

Tutto pronto all’Olimpico per Lazio-Juventus, ecco le formazioni UFFICIALI. Pioli in attacco da fiducia a Keita e Klose, fra i titolari anche Senad Lulic, decisivo nel pari in casa del Bologna. Esordio dal primo minuto in biancoceleste per BisevacAllegri invece rilancia Pogba dal primo minuto, dopo la panchina contro l’Udinese nell’ultimo turno e concede una chance da titolare in attacco a Zaza.

FORMAZIONI UFFICIALI Lazio-Juventus

Lazio (4-3-3): Berisha; Konko, Bisevac, Mauricio, Radu; Milinkovic, Biglia, Lulic; Candreva, Klose, Keita. Allenatore: Pioli A disp. Guerrieri, Matosevic, Hoedt, Braafheid, Patric, Parolo, Onazi, Cataldi, Felipe Anderson, Mauri, Matri, Djordjevic.

Indisponibili: De Vrij, Basta, Gentiletti, Marchetti, Kishna, Morrison
Squalificati: nessuno
Diffidati: Cataldi

Juventus (3-5-2): Neto, Caceres, Bonucci, Chiellini, Lichtsteiner, Sturaro, Marchisio, Pogba, Alex Sandro, Zaza, Morata. Allenatore: Allegri. A disp. Buffon, Audero, Rugani, Hernanes, Padoin, Cuadrado, Asamoah, Mandzukic, Dybala.

Indisponibili: Khedira, Barzagli, Pereyra, Lemina, Evra
Squalificati: nessuno
Diffidati: Zaza, Marchisio

Arbitro: Antonio Damato di Barletta

La carica di Bisevac espressa sui social

Mancano meno di due ore al fischio di inizio del Clàsico di Tim Cup tra Lazio e Juventus. La Lazio dovrà fare una partita perfetta se vuole avere delle chance di passare il turno. Sarà fondamentale non concedere nulla a livello difensivo per questo Pioli spera di dare un po’ più di solidità dietro schierando il neo acquisto Milan Bisevac dal 1′ al fianco di Mauricio. L’ex Lione è pronto a questo battesimo di fuoco con la maglia biancoceleste. Lui non ha paura, anzi, ha una voglia matta di lottare e attraverso il suo account ufficiale di Twitter mostra tutta la sua carica: “Avanti biancocelesti”. Due parole per cercare di caricare l’ambiente e cercare la giusta concentrazione per centrare l’obiettivo: battere (finalmente) i bianconeri e volare in semifinale.

Sarri-Mancini, si scatena l’ironia del web

Sarri-Mancini è, senza alcun dubbio, l’argomento del giorno. Tutti stanno dicendo la propria sulla querelle tra l’allenatore del Napoli e quello dell’inter. E, ovviamente, non poteva mancare la solita ironia scatenatasi sul web. Ecco alcuni foto prese dalle rete:

Spunta un nome nuovo per la fascia sinistra…

Il calciomercato invernale sta entrando nelle sue fasi decisive e in casa Lazio è spuntato un nome nuovo per quanto riguarda la fascia sinistra: Boukary Dramè. Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, i biancocelesti avrebbero chiesto informazioni riguardo il terzino senegalese, classe ’85, attualmente in forza all’Atalanta di Edy Reja. La corsia sinistra non sarebbe una priorità, soprattutto dopo il rifiuto di Braafheid di passare in prestito a Salerno, ma l’eventuale arrivo di un terzino permetterebbe di utilizzare Stefan Radu come centrale difensivo, evitando alla società di acquistare un ulteriore stopper oltre a Bisevac.

Possibile cambio di sponsor tecnico a fine stagione?

Si profila un cambio di sponsor tecnico in casa Lazio alla fine della stagione: nonostante il contratto con l’attuale partner tecnico, Macron, scada solamente tra un anno (2017), si fanno sempre più insistenti voci che parlano di un divorzio anticipato. Secondo indiscrezioni raccolte in esclusiva dalla redazione di Laziochannel.it ci sarebbero tre aziende interessate alla sponsorizzazione del materiale tecnico dei biancocelesti: una prima ipotesi parla di Joma, azienda spagnola già sponsor di Palermo e Sampdoria in Italia; altra azienda interessata sarebbe la New Balance, da poco affacciatasi nel mondo del calcio, ma che vanta già partnership importanti con Liverpool, Stoke City, Siviglia e Porto; terza ipotesi, sicuramente la più affascinante è quella che riguarda Adidas, azienda tedesca leader nel settore che non ha certo bisogno di presentazioni. Parlando in concreto, è un dato di fatto che in questa stagione la nuova linea scelta dal club biancoceleste si sia rivelata un flop: dopo gli straordinari numeri della scorsa stagione (grazie soprattutto al successo clamoroso della maglia bandiera), quest’anno c’è stato un calo evidente delle vendite, fatta eccezione per le due maglie nere (la Total black e quella con l’aquila stilizzata da trasferta). Opinabile la decisione di realizzare le tute, le polo ed i pantaloncini di colore marrone, scelta che in realtà sarebbe stata della Lazio stessa e non di Macron. Errore clamoroso poi quello di aver ritirato dal mercato la maglia bandiera, nonostante il grandissimo successo di vendite della scorsa stagione. “Mercato saturo”, così è stata motivata la decisione. Da tutti questi motivi nasce la volontà di entrambe le parti di chiudere in anticipo il rapporto commerciale. Per ora non ci sono conferme degli interessati a riguardo. L’unica certezza sembra essere che Lazio e Macron, a giugno o alla scadenza naturale del contratto, si diranno addio.

 

 

 

 

Petkovic: “Difficile dire chi vincerà il campionato, ma la Juve…”

L’ex allenatore biancoceleste Wladimir Petkovic, attuale CT della nazionale Svizzera, raggiunto dai microfoni di Tuttomercatoweb ha parlato del campionato italiano. Queste le sue parole.

La favorita per lo Scudetto: “Tre o quattro squadre sono in lotta per il titolo, difficile dire chi riuscirà a spuntarla. La Juve però è sempre la Juve, grande squadra e grande società, ovvio che sia rientrata in corsa. Le qualità emergono sempre e la formazione di Allegri ne ha davvero tante”.

Qual è la sorpresa del campionato? “Sicuramente l’Empoli. I toscani stanno disputando una grande stagione. Confermarsi in serie A è sempre difficile, invece l’Empoli sta dimostrando di aver raggiunto una buona maturità, stanno facendo un gran bel lavoro”.

Ciò che manca al Palermo dove gioca Morganella: “Nei rosanero ci sono tanti cambi. Sono al terzo allenatore, sicuramente tutto questo ha influito negativamente. Ci può stare cambiare, la squadra ha una reazione ma poi? Morganella, è rientrato dall’infortunio. Lo tengo sotto controllo, chi vuole far parte della Nazionale deve sempre far vedere di essere più bravo di chi c’è già”.

Freuler dal Lucerna è passato all’Atalanta: “Avrà bisogno di tempo per ambientarsi ma è un buon giocatore. Ha molta qualità, può giocare in un centrocampo a due o a tre”.

Quale sarà il suo futuro: “Per ora l’obiettivo sono gli Europei, poi vedremo cosa succederà. Adesso sono concentrato sulla Nazionale, vogliamo fare bene nella competizione”.

Le stesse cose dette dal CT dell’Italia Conte: “Il lavoro svolto in Nazionale è sotto gli occhi di tutti. Antonio si adatta di più al lavoro quotidiano ma con la Nazionale sta facendo davvero bene. E penso che in questo momento stia pensando solo sugli Europei“.

Lui però pensa al Milan: “I rossoneri per ora hanno un allenatore e, come tale, merita rispetto. Inoltre si è ripreso e ha cominciato a fare bene. Conte è bravo ma non sono io a doverlo dire. Comunque, come ho già detto, credo che come me stia pensando solo agli Europei. Io, con la Svizzera, voglio togliermi delle soddisfazioni. Non è il momento di pensare al futuro”.

Noi stiamo con Maurizio Sarri. Che non vale meno di un Mihajlovic o di un…

Non ci nascondiamo dietro un dito di ipocrisia: noi stiamo con Sarri.

Che non è come dire: “Ci sedemmo dalla parte del torto, perché tutti gli altri posti erano occupati.” Qui il torto reale è piccolo, forse così banale da scadere nella noia. Il torto di aver usato insulti pesanti, parolacce, nei confronti di un collega allenatore. Trance agonistica, tensione, approssimazione, ma è ovvio che non va bene. Si tratta di un pessimo esempio di educazione, ma confidiamo che il quarto uomo non abbia fatto finta di non sentire.

Ma la cosa doveva finire lì. Una fiammata che si è accesa attorno al nono minuto di recupero, un errore di un attimo, ma quando l’aria è infiammabile, basta una scintilla per scatenare l’inferno. Roberto Mancini dovrebbe saperlo bene. Per Laziochannel il suo non è un nome come un altro: si tratta di uno degli eroi del secondo scudetto ed in generale del ciclo più vincente della storia della Lazio, che ha vissuto anche un’appendice non da poco nei suoi due anni da allenatore.

Figuriamoci se ci svegliamo la mattina con la voglia di sbraitare contro il Mancio.

Però, c’è un però grosso come una casa. Chi scrive segue il calcio da un bel po’, ma quando ha iniziato Roberto Mancini era già un affermato calciatore tra le fila della Sampdoria. Lui più di altri conosce bene il circo mediatico che c’è intorno al calcio. Presentarsi ai microfoni della tv di Stato e farsi vedere scosso fino alle lacrime, per dire: “Sarri mi ha dato del finocchio e del frocio” è più che altro fare la spia, come si dice in gergo. E’ rosicare talmente tanto da dire: “Mo’ ti rovino la carriera“. Andare in televisione per sputtanare (ci adeguiamo al linguaggio di lor signori) Sarri sapendo di gettarlo in pasto agli squali benpensanti non significa essere paladini contro l’omofobia. Significa essere subdoli. Il quarto uomo doveva annotare tutto e squalificare Sarri per gli insulti. Ma il carrozzone anti-omofobo partito cinque secondi dopo le dichiarazioni di Mancini è semplicemente patetico.

Ma come, direte voi, l’omofobia allora non è una cosa seria? Certo che lo è: la discriminazione per motivi sessuali, razziali, religiosi o quant’altro va rifuggita nel nome stesso del progresso e della civiltà. E non si tratta neppure di cadere nel “benaltrismo“, di pensare che tanto sono sempre altri gli episodi da condannare. Si tratta semplicemente di non essere ipocriti, di fare a gara per scagliare la prima pietra. Potremmo dire, in maniera altrettanto ipocrita: “Voi non avete idea delle parole che volano in campo e negli spogliatoi“. La verità è che chi segue il calcio l’idea CE L’HA, ECCOME. Quella di Roberto Mancini è stata una mossa viscida: far passare Sarri per razzista (termine impropriamente usato dal tecnico dell’Inter… poi Mancio, ti spiegheremo la differenza tra discriminazione razziale e sessista…) è una violenza più grave di sentirsi dare del “frocio” durante un battibecco. In cui si può rispondere per le rime (e sembra che Mancini l’abbia fatto). Va ricordato che tutto questo non è accaduto in conferenza stampa: sarebbe imperdonabile in maniera pubblica, ragionata e reiterata usare l’omosessualità a mo’ di insulto. Farlo quando si è “persa la brocca”, è inelegante, becero, ma sicuramente non ti fa diventare un “mostro da cacciare dal calcio, che in Inghilterra non dirigerebbe neanche un allenamento.

Sapete chi in Inghilterra non dirigerebbe neanche un allenamento? Sinisa Mihajlovic, riguardo al quale Mancini dopo un Lazio-Arsenal disse che erano “cose di campo” e nessuno doveva offendersi se il serbo aveva dato a Patrick Vieira della “scimmia“. Forse anche lui non lo aveva chiamato “zingaro“? Speriamo che chi sta leggendo si renda conto, in questa escalation di “becerume, quello che può uscire fuori durante la trance agonistica. Avendo poi Sarri chiesto scusa subito dopo (andando NEGLI SPOGLIATOI, non DAVANTI ALLE TELECAMERE), l’evidenza delle premeditazione del gesto di Mancini è chiarissima. Sarri è nel giro del grande calcio da un paio d’anni, evidentemente può dare fastidio a chi ci mangia da quaranta. Ah, un’ultima cosa: un certo personaggio (qui sotto c’è il video) rifilò al nostro Sebastiano Siviglia lo stesso epiteto che ieri ha fatto indignare l’Italia. Nessuno parlò di radiazione: si tratta di un altro che fa parte di quella schiera di intoccabili alla quale, evidentemente, Maurizio Sarri non potrà mai aspirare.

Fabio Belli

Un ex biancoceleste torna a giocare in Italia

Il Perugia, attualmente militante in Serie B, ha annunciato l’acquisto dell’attaccante del Deportivo Maiorca Rolando Bianchi. L’ex attaccante biancoceleste (15 partite e 4 reti nella Lazio nel 2008, dopo l’esperienza inglese al Manchester City) ha firmato un contratto che lo legherà al club umbro fino al 2017.