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GIUDICE SPORTIVO- Due squalificati per Udine e un centrocampista entra in diffida…

Per la Lazio quella contro il Chievo è stata un’ottima vittoria, servivano i 3 punti e la reazione al gol subito è stata quella che tutti avrebbero voluto vedere. Nei giorni che hanno seguito il largo trionfo contro gli scaligeri, si può notare che le squalifiche che vanno ad aggiungersi agli infortunati danno l’idea della classica “vittoria di pirro”.  Infatti appena arrivò il triplice fischio di Calvarese, il pensiero di tutti era rivolto alla prossima trasferta contro l’Udinese. In terra friulana sarà emergenza. Da poco il Giudice Sportivo Tosel ha reso noti i provvedimenti per la giornata appena passata. Squalificati Radu e Lulic: il primo ha rimediato il cartellino rosso nell’episodio del fallo da rigore su Paloschi (fortunatamente parato da Berisha), mentre il bosniaco è stato ammonito ed essendo entrato in campo da diffidato contro i gialloblu, non potrà far parte del gruppo biancoceleste che affronterà l’unidici di ColantuonoEntra in diffida Danilo Cataldi, e con l’assenza di Biglia è un’altra notizia che sicuramente mister Pioli non avrebbe voluto ricevere.

Ecco i 5 candidati alla presidenza FIFA…

L’annuncio dell’elenco è apparso sul sito Internet della FIFA, il cui comitato elettorale ha scelto i profili ritenuti papabili a concorrere per la poltrona lasciata vacante da Joseph Blatter. E’ stata quindi ufficializzata la lista dei cinque nomi di cui fanno parte: Ali di Giordiania, lo sceicco del Bahrein Salman, il francese Jerome Champagne, il sudafricano Tokyo Sexwale e l’italosvizzero Gianni Infantino. L’elezione del nuovo presidente è prevista il 26 febbraio.

D’Ippolito (ag. Fifa): “Proposi Dybala alla Lazio, ma mi dissero che…”

Il mercato di gennaio è ormai più vicino alla chiusura piuttosto che al giorno in cui ha aperto i battenti e i nomi in questo periodo escono fuori come non mai. Tra calciatori proposti, trattati e in partenza c’è anche la possibilità di venire a conoscenza, dalla viva voce di un importante ag. Fifa come Vincenzo D’Ippolito, che la Lazio rifiutò in passato di tesserare un calciatore che oggi è uno dei migliori attaccanti del panorama calcistico, Paulo Dybala.  L’agente che scoprì per primo le doti del bianconero ha infatti rivelato, al Corriere dello Sport, di averlo proposto ai biancocelesti: “Costava circa due milioni e mezzo di dollari. Lo proposi per prima alla Lazio, ma risposero di no, costava troppo”.

Lazio 1915, i giocatori festeggiarono lo scudetto? E intanto la commissione…

La battaglia per l’assegnazione dello scudetto 1915 alla Lazio sta arrivando alle sue fasi cruciali. Dopo la consegna in FIGC di una copia del libro “Dal Tevere al Piave” da parte del promotore dell’iniziativa, l’avv. Gian Luca Mignogna, sembra che la svolta sia sempre più vicina. In Federazione potrebbe essere istituita entro poche settimane una Commissione di Saggi che sarà chiamata a studiare le carte e pronunciarsi sull’eventuale ex aequo con il Genoa, che consegnerebbe di fatto alla Lazio il terzo scudetto della sua storia.

Si tratterebbe di una svolta importantissima: il passo ufficiale della FIGC verso un riconoscimento per gli eroismi di cento anni fa degli atleti biancocelesti nella Grande Guerra. L’evento bellico impedì lo svolgimento della finalissima contro il Genoa, e giuridicamente tutto sembra portare all’assegnazione dell’ex aequo. Nel frattempo l’avv. Mignogna ha anticipato la possibile emersione di nuove carte che dimostrerebbero come al momento della sospensione i calciatori laziali si sentissero formalmente Campioni d’Italia. Testimonianze giornalistiche dell’epoca che, se confermate, rappresenterebbero l’ennesimo tassello verso il compimento dell’impresa.

Nel frattempo, la petizione va avanti: firmando qui si potranno colmare le poco più di certo firme di distanza che separano dal traguardo delle 31.000 sottoscrizioni.

Fabio Belli

MERCATO – È corsa a due anglo-tedesca per Eddy Onazi

Quello di Eddy Onazi è certamente il nome che più di tutti scuote il mercato in uscita della Lazio. Il nigeriano piace in Germania, da dove ieri sono giunte le parole, ai microfoni di ‘Fussballtransfers.com’, di Thomas Heichin, ds del Werder Brema, uno dei club, insieme a Stoccarda e Schalke 04, interessati al 23enne mediano: “Abbiamo perso Philipp Bargfrede per due mesi. – ha detto – Spero si riprenda in fretta, perché è un giocatore importante e prezioso per la squadra. Conosco Onazi, è un elemento importante. Certamente il mercato invernale non offre molte alternative“. Che sia un’apertura per una trattativa? Vedremo. Intanto, secondo indiscrezioni rivelate da ‘Cittaceleste’, i biancocelesti avrebbero già rifiutato una prima offerta da parte del club biancoverde di 700mila euro con obbligo di riscatto a giugno fissato a 4,5 milioni: il presidente Lotito infatti non intende concedere sconti sugli 8 milioni richiesti per privarsi di Onazi. Il quale, dal canto suo, starebbe premendo per trasferirsi in Bundesliga, come ha rivelato il giocatore del Werder e suo compagno in Nazionale Anthony Ujah: “Mi ha detto Onazi che vuole giocare in Bundesliga e che il Werder sarebbe un’opzione per lui. È un mio buon amico, il vice capitano della Nazionale e un combattente nato. Spero che possa arrivare, perché sarebbe davvero bello per me giocarci insieme“. Insomma, la pista tedesca è molto forte, ma non è la sola: dal Galles filtra infatti che anche lo Swansea ci starebbe facendo un pensierino: il club allenato da Guidolin pare davvero molto interessato, ma, prima di procedere all’acquisto, deve vendere per fare cassa. Secondo infatti quanto riporta ‘walesonline.co.uk’, la punta Ayew potrebbe finire al Sunderland, a versare nelle casse inglesi 10 milioni in aggiunta al cartellino di Borini. Soldi che lo Swansea girerebbe in parte alla Lazio per battere la concorrenza e assicurarsi Onazi. Per il quale dunque si profila in questi ultimi giorni di mercato una corsa a due anglo-tedesca: staremo a vedere chi la spunterà…

CHI L’HA (RI)VISTO – Tira Catalin, il bomber che non molla mai

Ci sono giocatori che non mollano mai. Sono quelli che piacciono di più ai tifosi, perché anche senza essere fenomeni riescono sempre a ritagliarsi la loro nicchia. E soprattutto, diventano calciatori veri, sorpassando sorprendentemente tutti quelli che “vorrei, ma non posso”. Nelle ultime stagioni, risultati alla mano, la Lazio Primavera è stata una vera e propria fucina di talenti. In molti sembravano destinati a una brillante carriera, ma non sono riusciti a sfondare. Altri hanno invece scalato, come diceva Al Pacino in “Ogni Maledetta Domenica“, le pareti dell’inferno un centimetro alla volta. Ed hanno coronato il loro sogno di diventare calciatori.

Sulle tribune del “Fersini” probabilmente non in molti avrebbero scommesso su Stefan Tira Catalin. Attaccante romeno classe ’94, fu prelevato dalla Lazio dopo un accordo con l’Udinese. Potente e mobile, era chiuso da una serie di attaccanti eccezionali, in una squadra in cui spiccavano Tommaso Ceccarelli, Antonio Rozzi, Gonzalo Barreto e Sani Emmanuel. Tira aveva però una grinta, una determinazione su ogni pallone, quando veniva chiamato in causa, che lo rendevano sicuramente più concentrato sull’obiettivo di tanti funamboli nelle sue vicinanze.

Nell’anno dello scudetto, stagione 2012/13, c’è anche il nome e la firma di Tira nella rosa. Realizza in realtà anche un gol nel derby d’andata, pareggiato due a due a Formello. La sua rete è in realtà un autogol, ma l’esultanza dimostra il suo amore per la maglia della Lazio, rimasto immutato nel tempo. La determinazione, come dicevamo, è tutto, e dopo il tricolore arriva il salto in Olanda, al Den Haag. A L’Aja Tira cresce ancora prima del rientro in patria dove, finalmente, arrivano le prime partite nella massima serie e i primi gol conditi anche da quattro presenze nell’Under 21 romena.

Esatto, la Nazionale. Lavoro e convinzione, con la consapevolezza di aver lasciato un ottimo ricordo anche a Roma, nonostante la maglia della Lazio dei grandi sia rimasta solo un sogno. A diventare realtà è stata la carriera di Tira, ora fresco di passaggio al Club Sportiv Concordia Chiajna, sempre nella Serie A della Romania. Ennesima dimostrazione che nel calcio giovanile i talenti vanno e vengono, ma solo chi ci crede veramente resta.

Fabio Belli

 

“Operazione fuorigioco”, indagato Lotito: La risposta del legale

AGGIORNAMENTO ore 12.30 – Cade dalle nuvole l’ avv. Gian Michele Gentile, in merito al coinvolgimento del presidente della Lazio Lotito nell’indagine della Procura di Napoli denominata ‘Operazione Fuorigioco’: “Ho parlato con Lotito – ha dichiarato all’Ansa – e non ha ricevuto alcun atto dal quale risulta che è indagato. Ha saputo tutto dalle notizie di oggi. Se è indagato? Di certo la Procura non se lo sarà inventato, ma ad oggi Lotito non ha ricevuto nessuna notifica di nessun atto. Perquisizioni nei suoi uffici? Non abbiamo nessun segnale di alcun tipo, se ci fossero state Lotito me l’avrebbe detto“. 

Nuovo terremoto nel mondo del calcio, con la Guardia di Finanza che in queste ore sta eseguendo un decreto di perquisizione e sequestro nei confronti di 64 tra i massimi dirigenti della Serie A e B.

Spiccano nomi “illustristrissimi” tra gli indagati, l’ad del Milan Adriano Galliani, il numero uno del Napoli Aurelio De Laurentiis, l’ex presidente e amministratore delegato della Juventus Jean Claude Blanc,

Tra questi dirigenti è presente anche il presidente della Lazio Claudio Lotito, che in queste ore dovrà rispondere alle autorità.

Per i calciatori figurano Ezequiel Lavezzi e l’ex giocatore Hernan Crespo. Coinvolti, anche, diversi procuratori, tra cui Alessandro Moggi.
L’ipotesi di reato è evasione fiscale e false fatturazioni. Il sequestro dei beni è stato quantificato in circa 12 milioni di euro.
L’operazione in questione, denominata “Fuorigioco “è stata eseguita dal procuratore aggiunto di Napoli Vincenzo Piscitelli, che suppone l’esistenza di un sistema di evasione delle imposte che coinvolge 35 società calcistiche e più di un centinaio di persone fisiche, tra calciatori e procuratori.

Il meccanismo pare essere stato adottato nel contesto delle operazioni commerciali sulla compravendita di calciatori.
A partire dalle 8:30 di stamattina si stanno acquisendo documenti da parte della Guardia di finanza anche negli uffici della sede del Milan.
L’inchiesta era partita nel 2012 ipotizzando delle presunte violazioni fiscali commesse sia dalle società sia dai procuratori.

MERCATO: Pavoletti un attaccante di peso per la Lazio

Con il mercato di riparazione di Gennaio in fase di stallo, Tare e Lotito starebbero già pensando al futuro. Il reparto che maggiormente avrà dei cambiamenti sarà l’attacco con il sicuro partente Miroslav Klose e il quasi Alessandro Matri.

Il club biancoleste in queste ultime ore pare aver apertamente manifestato l’interesse per Leonardo Pavoletti, 27 anni, attaccante del Genoa.

Il promettente giocatore, rivelazione del campionato potrebbe diventare oggetto del mercato di Giugno, ecco perché Lotito vorrebbe intavolare il prima possibile una trattativa per assicurarlo a Pioli a partire dall’estate.

Di fronte il vulcanico Enrico Preziosi, presidente del club genoano, con il quale la Lazio dovrà direttamente parlare per poter avere un vantaggio sulle dirette concorrenti.

Pavoletti in questo campionato ha già collezionato 10 goal in 14 partite, è alto 188 cm e sarebbe un acquisto di peso e sostanza per il reparto offensivo. Il tempo e la prontezza di Tare in questo caso saranno fondamentali.

Cataldi, da Boston Chinaglia Jr. replica così alla dedica al padre

Danilo Cataldi e la Lazio, un amore che durerà a lungo. Il giocatore al suo primo goal in Serie A e nel giorno del compleanno di Giorgio Chinaglia dedica la marcatura al bomber numero 9: “Lo dedico al 69° compleanno di Chinaglia” aveva detto, disegnando un grande sorriso nel cuore dei tifosi, ed uno in particolare, un po’ più speciale di tutti da Boston, dove si trovava non ha esitato a replicare amorevolmente.

Stiamo parlando, ovviamente di Giorgio Chinaglia Jr. che alle parole di stima ed affetto nei confronti del padre ha replicato: “La dedica di Danilo mi ha emozionato, avrà un grande futuro. Sono sicuro che papà stesse guardando la Lazio dal cielo”. Queste le dichiarazioni riportate dalle rassegna stampa di Radiosei.

RASSEGNA STAMPA – Lazio, si avvicina Cabral

Un segnale dalla Spagna: Gustavo Cabral è più vicino alla Lazio. E’ in scadenza di contratto, vicino all’addio. Il Celta Vigo ha preso atto della volontà dell’argentino di non rinnovare. Sabato sera, durante la partita con il Rayo Vallecano, era in panchina. Un’indicazione chiara, anche perché in precedenza, nelle partite di Coppa del Re, Cabral era sceso in campo con la fascia di capitano. Il suo nome è stato accostato alla Lazio. Ha 30 anni, è un difensore centrale mancino, può essere impiegato anche da terzino sinistro, lo aveva lanciato Simeone ai tempi del River Plate. Il suo contratto scade a giugno, da qui al primo febbraio potrebbe lasciare Vigo. Da Formello non trapelano indicazioni se non che la Lazio prenderà un secondo difensore centrale, dopo l’acquisto di Bisevac, solo nel caso in cui ne uscisse un altro. Il Verona e il Bologna si erano informati per Gentiletti. L’argentino preferisce restare alla Lazio e sino a giugno non ha intenzione di prendere in considerazione l’idea di un trasferimento: l’Estudiantes e il San Lorenzo de Almagro (sua ex squadra) sarebbero pronti a prenderlo. Per Mauricio potrebbero arrivare offerte da Amburgo, Schalke 04 e Stoccarda. Una buona proposta farebbe vacillare la Lazio. Si vedrà. Il messicano Reyes, 23 anni, in prestito alla Real Sociedad, sembra l’alternativa principale a Gustavo Cabral.

Fonte : Il Corriere dello Sport

RASSEGNA STAMPA – Lazio ‘pazza’, tra imprese e beffe: ma l’Europa non è più lontana

La vittoria in rimonta sul Chievo l’ha confermato: quella di Pioli è sempre più una “Pazza Lazio”. Visto il gemellaggio storico tra le tifoserie che va avanti ormai da anni, la squadra biancoceleste potrebbe tranquillamente prendere in prestito l’inno dagli amici interisti.

STRISCIA POSITIVA TRA IMPRESE E BEFFE – Già, perché nonostante la continuità di rendimento in campionato che va avanti ormai da sei giornate consecutive (3 vittorie e 3 pareggi, per un totale di 12 punti), l’andamento della Lazio non a niente a che vedere con la razionalità. La squadra di Pioli è folle: riesce in imprese stile Fiorentina al Franchi o Inter al Meazza, ma allo stesso tempo chiude senza un tiro in porta la gara casalinga con il Carpi, o magari (sempre all’Olimpico) si fa riprendere al 93’ dalla Sampdoria, che prima di quel pareggio era reduce da 4 sconfitte consecutive. Non c’è una logica, insomma. E si è notato anche nelle ultime due partite di campionato, prima a Bologna e poi in casa con il Chievo. Il copione è il medesimo: la Lazio subisce gol nei primi 5 minuti (Giaccherini al 2’ al Dall’Ara, Cesar al 5’ ieri), chiude il primo tempo in svantaggio (addirittura doppio contro i rossoblù) e poi si risveglia nella ripresa, grazie anche all’espulsione di un giocatore avversario. In Emilia la rimonta si è fermata al pareggio, contro il Chievo invece è arrivata la vittoria rotonda per 4-1.

Fonte : La Repubblica

RASSEGNA STAMPA – Cataldi studia da Biglia

Ha studiato Biglia, l’ha guardato con attenzione, ha rubato con gli occhi ogni minimo movimento. È chiaro, la strada è ancora lunga, ma Danilo Cataldi ha imboccato quella giusta. Ha impiegato qualche mese, inizialmente ha sofferto, ha ricevuto critiche, ha lavorato in silenzio e si è rialzato da solo.

Fonte : Il Tempo

Buffon annuncia: “Smetto dopo i Mondiali del 2018”. Poi su De Rossi…

Gigi Buffon, premiato al Teatro dal Verme di Milano con il premio Gianni Brera 2015, ha svelato i propri piani per il futuro. “Rinnovo? Se riuscirò a spingere fino al Mondiale del 2018, andrò avanti. Poi calerà la saracinesca”. Per il rinnovo, quindi, decide il portiere, come spiega Marotta: “Buffon è arbitro del suo destino, potrà restare alla Juve fino a quando vorrà“.
Buffon ha poi parlato del caso De Rossi-MandzukicDaniele chieda scusa. Ogni tanto in campo noi giocatori commettiamo degli errori – ha continuato -. Ogni domenica esce qualcosa dalla bocca di qualcuno e, quando hai la telecamera addosso che ti coglie in flagrante e in fallo, è chiaro che devi chiedere scusa“.
Resta il tempo per un punto sulla lotta per il titolo: “Lo scudetto non è una sfida a due. Quest’anno ci sono stati parecchi colpi di scena. Juve e Napoli sono in vetta meritatamente ma dire che sarà una sfida a due mi sembra eccessivo“. E ancora: “Stiamo vivendo un momento eccezionale perché undici vittorie consecutive non le fai se non sei al massimo della forma psicofisica, però come in tutte le cose bisogna stare molto attenti perché anche i record e le strisce di vittorie sono destinate prima o poi a finire, per cui dobbiamo cercare di allungare il più possibile questa striscia e mettere del fieno in cascina per i periodi più bui“.

Fonte: SportMediaset

Klose e quella rete che non si gonfia più

Zero. Un numero, ma anche una parola con tanti significati. Leggere però quella cifra o o quelle quattro lettere accanto alla voce reti di un certo Miroslav Klose fa un certo effetto. La leggenda, l’uomo dei record, il capocannoniere dei campionati del mondo non riesce più a gonfiare la rete. E’ colpa degli anni che passano e che, prima o poi, si fanno sentire per tutti. Ma va anche detto che il tedesco è stato per l’ennesima volta vittima di infortuni e problemi fisici. Anche questo è, senza alcun dubbio, legato all’età. L’integrità fisica non può più essere quella di una volta.

Era il 18 agosto. Era Lazio-Bayer-Leverkusen e i biancocelesti si giocavano la Champions League. Il tedesco era in campo e nel primo tempo colpì anche un palo. Ma poi, all’intervallo, fu costretto a lasciare il campo. Con il senno di poi, quello era il segnale, oltre che di come sarebbe poi andata a finire quella doppia sfida, anche di quale sarebbe stata la stagione dell’attaccante teutonico. E’ stato come dover ripartire da zero e fare una sorta di richiamo alla preparazione, Ed ecco che la condizione non è perfetta. Anche se è stato lo stesso Klose a dire, dopo Lazio-Juventus della settimana scorsa “Ora mi sento in forma”. Chissà se è il preludio al gol, che finalmente arriverà.

Ma forse non è solo una questione di fisico. C’è un futuro da scrivere e da scoprire. La tentazione di appendere le scarpette al chiodo è sempre più forte. Un ruolo di primo piano nella federazione tedesca lo attende. E chissà che questo non stia intaccando la sua fame e i suoi istmoli. Ma di certo non suta intaccando l’immagine di un campione e di un uomo a cui tutti dovrebbero ispirarsi. Comunque i tifosi laziali dovranno sempre essere orgogliosi di poter dire “Ho visto Miroslav Klose giocare con la maglia della mia squadra del cuore”.

Il procuratore federale Palazzi ha deciso: niente prova tv per De Rossi

AGGIORNAMENTO 22:45 – La procura federale della Figc non ha inviato al giudice sportivo la segnalazione delle immagini del labiale dell’insulto del romanista Daniele De Rossi allo juventino Mandzukic (“zingaro di m….“). La decisione di Stefano Palazzi e’ motivata dal fatto che l’episodio non rientra nella casistica di competenza della procura (atti violenti che contribuiscano a modificare risultato campo o bestemmie) ma dell’arbitro.

Fonte: Ansa

Nella settimana in cui non si è parlato di altro se non della lite Sarri Mancini, ecco un altro episodio antipatico avvenuto durante Juventus Roma, posticipo serale che ha chiuso la ventunesima giornata di serie A. Le telecamere hanno pizzicato il centrocampista della Roma De Rossi rivolgere epiteti razzisti all’attaccante della Juventus Mandzukic. Il capitano giallorosso si è portato l’indice alle labbra e poi ha detto “Stai muto zingaro di m***”. Il tecnico giallorosso Luciano Spalletti ha difeso a spada tratta il suo capitano: Lo juventino ha preso per il culo tutti per dieci minuti e nessuno gli ha detto niente, De Rossi ha risposto al suo avversario. Gli insegnerò a mettere la mano davanti alla bocca quando parla”.

Scusa se mi chiamo Etrit Berisha…

Ligabue cantava le difficoltà del vivere “una vita da mediano”…ma nessuno si preoccupa di quanto sia altrettanto dura la vita del portiere di riserva. Già fare il secondo portiere non è facile: hai poche occasioni per giocare (perchè giustamente c’è il titolare che è più bravo di te) e in quelle poche occasioni che ti vengono concesse non puoi permetterti errori o giornate storte, nessuna pazienza con te è tollerata (nonostante si sia consapevoli che quello del portiere è un ruolo dove la completa maturazione si raggiunge più tardi e hai bisogno di cotinuità per poter crescere). In poche parole ci vogliono spalle larghe per riuscire a sopportare tale pressione e il rischio che con un niente tu venga etichettato come “scarso” e (come insegna Pirandello) togliersi un etichetta di dosso è una delle cose più difficili di questo mondo. Insomma già il portiere di calcio è uno dei ruoli più difficili che esistano, fare il secondo non deve essere una passeggiata, sopratutto in casa Lazio: ne sanno qualcosa i vari Sereni, Bizzarri…e ora Etrit Berisha.

L’ARRIVO – L’ex Kalmar giunto alla Lazio nella stagione 2013/2014 con la speranza di essere più di un vice-Marchetti ha sempre fatto fatica a ritagliarsi un ruolo da protagonista sia per motivi calcistici (togliere il posto a uno dei più forti portieri italiani come Marchetti è una vera e propria impresa) che non…Dal suo arrivo alla Lazio Berisha non ha giocato moltissimo e ha accettato con professionalità il ruolo di vice, del resto se chi gli stava davanti parava pure l’impossibile non hai molte speranze di emergere. Solo quando Marchetti ha dovuto fare i conti con un periodo No Etrit è riuscito a ritagliarsi qualche spazio e a sovvertire le gerarchie. Da quel momento è iniziata una nuova vita per il portiere albanese? Assolutamente No. Complice qualche svarione di troppo, Etrit non è riuscito ad entrare nel cuore dei tifosi, anzi era (ed è ancora oggi) inondato di pensanti critiche. Il paradosso è che tutto ciò aveva portato i tifosi a rimpiangere l’ex Bizzarri (cosa curiosa visto che fino al’addio del portiere agentino si udivano quasi le medesime critiche, come è strano a volte il calcio eh?!). Purtroppo Roma è una piazza difficile e per toglierti l’etichetta devi sudare 71 camice se vuoi risorgere. Etrit non si è arreso e si è impegnato per cercar di trasformare i fischi in applausi.

LAZIO-CHIEVO – Gli ultimi applausi in ordine di tempo sono stati  ieri contro il Chievo: Quello contro i clivensi è il quarto rigore parato su sette da quando è alla Lazio, un dato che non può essere una semplice coincidenza…
Etrit ieri ha chiuso definitivamente la partita. Ha intuito subito dove Paloschi avrebbe tirato e in un lampo si è buttato mandando la palla in calcio d’angolo (dimostrando all’attaccante gialloblu come non sempre la Laizo gli porti fortuna). L’eventuale gol di Paloschi su rigore avrebbe sicuramente riaperto la partita. Lui stesso ha dimostrato tutta la sua gioia sul suo account di Instagram per la bellissima rimonta e per il rigore parato:

Like this 😊 #sslazio #chievoverona

Una foto pubblicata da Etrit Berisha (@etritberisha99) in data:

I rigori a quanto pare stanno diventando sempre più una sua specialità (e non può essere sempre dovuto alla fortuna). Complice la sua struttura fisica e la sua abilità nello studiare il rigorista avversario, Berisha si sta rendendo un vero e proprio pericolo per i rigoristi. La prima gioia (parata ovviamente) è stata in Europa League contro il Ludogorets, quando parò all’attaccante bulgaro   un rigore calciato con il cucchiaio, mentre la seconda prodezza è arrivata in campionato contro l’Inter quando, subentrando a Marchetti, respinse il tiro di Icardi tenendo in piedi una Lazio in nove. I suoi successivi miracoli sono giunti in questa stagione: uno in Europa League contro il Rosenborg, e il secondo ieri in campionato proprio contro il Chievo (Paloschi). Il record di rigori parati in una stagione appartiene ad Handanovic, quando nella stagione 2010-2011 parò 6 rigori. Etrit in questa stagione è a quota 2. Il numero 99 biancoceleste ha sfruttato alla grande l’opportunità di giocare titolare a causa dell’infortunio di Marchetti. Contro la Juventus in coppa italia ha salvato la Lazio da quella che sarebbe potuta essere una catastrofica imbarcata, compiendo miracoli su miracoli. Ma si sa…le parate sono difficili da ricordare in quanto ordinaria amministrazione…non sono mica dei gol…

VOGLIA DI RISCATTO – Questo, più le buone prestazioni che il portiere albanese sta effettuando da quando è riuscito ad avere un pò di continuità dimostrano come non è così scarso come si vuol far credere e che non è così assurdo vederlo in Serie A, anzi forse è stato un po’ troppo sottovalutato. Certo gli errori purtroppo non mancano (vedi la papera contro la Fiorentina che ha rischiato di compromettere la partita) ma chi non li fa? Non è Buffon o Handanovic è vero, quelli sono dei campioni, però è sicuramente un buon portiere e magari con il tempo lo dimostrerà. Purtroppo (o per fortuna, dipende dai punti di vista) non sarà alla Lazio. Lui a Roma sta benissimo ma ha anche tanta voglia di riscatto e di dimostrare di essere un portiere di livello, pertanto è assai probabile che a fine stagione lascerà la Lazio per giocarsi le sue chance come primo altrove e cercar una volta per tutte di riscattarsi. Nel frattempo dà tutto per la Lazio sperando di strappare finalmente qualche applauso. Il suo nome è Etrit Berisha e finchè darà il massimo con la maglia biancoceleste avrà bisogno del sostegno dei tifosi.

Marco Lanari

Birsa “Troppo severa l’espulsione a Cesar”

In casa Chievo si torna a parlare della pesante sconfitta di ieri in casa della Lazio. A dire la sua è il centrocampista clivense Birsa ai microfoni Chievo TV. Ecco le sue parole: “Abbiamo fatto una buona partita, ma con l’espulsione di Cesar la Lazio ci ha messo pressione. Il secondo giallo? Non mi sembrava un contropiede pericoloso. Al secondo minuto del secondo tempo poteva anche risparmiarlo. Se perdi 4-1 ci si dimentica subito di cosa fatto. E’ una sconfitta pesante, ma ora dobbiamo rialzarci e fare una grande partita contro i Campioni d’Italia. C’erano tante assenze e qualcuno non era al massimo. Dispiace aver sprecato il rigore. Loro non erano messi in campo con equilibrio e se avessimo segnato alla fine poteva anche starci il pareggio“.

Duro comunicato dell’AUC nei confronti della squadra friulana

Anche l’AUC, Associazione Ufficiale Club, esce allo scoperto dopo la pesante sconfitta subita dall’Udinese a Palermo con un proprio comunicato ufficiale:

“Ora non possiamo più stare zitti, da inizio campionato abbiamo sempre dato il “beneficio del dubbio” alla squadra e all’allenatore sperando che con il lavoro cambiassero le cose ma, a parte qualche rara partita, le cose non stanno cambiando.
La partita di oggi è solo l’ennesima conferma di quanto visto in queste 21 giornate.
Una squadra senza voglia, senza grinta, senza gioco e con le idee confuse. I tifosi ormai sono stufi di assistere a queste partite. Si può vincere e si può perdere ma la maglia dev’essere sempre onorata in campo, atteggiamenti come quelli visti negli ultimi periodi non verranno più tollerati.
È ora che vi diate una svegliata!!
È ora di tirar fuori gli “attributi” e far vedere a tutti che ci tenete ai nostri colori.
Il nostro appoggio è sempre stato incondizionato e sempre lo sarà, ma se serve siamo anche pronti a farci sentire, perché la nostra maglia e i nostri colori vengono prima di tutto. Questo vale per tutti, giocatori staff e società, fate vedere ai tifosi che vi seguono sempre che ci tenete davvero. Solo insieme si vince e solo con la voglia si esce da questo momento che si sta protraendo da molto, troppo tempo.
È ora di cambiare, è ora di dare una svolta, è ora di iniziare a giocare con la stessa grinta e la stessa voglia che ogni domenica i tifosi mettono sugli spalti.
A noi non ci spaventa la serie b, ma noi pretendiamo gente che lotta per la nostra maglia!”

Daniele Muraro
Presidente AUC

INFERMERIA – Controlli in Paideia per Hoedt

Un fastidio al ginocchio non gli ha permesso di scendere in campo ieri contro il Chievo, obbligando Pioli a spostare Radu al centro della difesa: questo pomeriggio Wesley Hoedt si è recato presso la clinica Paideia per effettuare i controlli strumentali del caso. Con la difesa in piena emergenza causa le squalifiche dello stesso Radu e di Lulic, si spera il centrale olandese possa rientrare per la sfida di domenica contro l’Udinese. SEGUONO AGGIORNAMENTI

EUROPA LEAGUE – Vendita biglietti Galatasaray-Lazio

La società biancoceleste ha comunicato che dalle ore 16,00 di martedi 26 gennaio, verranno messi in vendita i tagliandi per la gara di Uefa Europa League in Turchia.

Questa i dettagli della vendita:

– Gara: Galatasaray – Lazio del 18 febbraio ore 21:05;

– Prezzo:  – Settore Ospiti € 31 più prevendita Listicket-Ticketone  per un totale di € 35;

– Prezzo:  – Tribuna € 125 più prevendita Listicket-Ticketone  per un totale di € 129;

– Tagliando a pagamento: SOLO presso i punti vendita abilitati LISTICKET Gruppo Ticketone – verrà rilasciato un segna posto personalizzato;

– Periodo di vendita: dalle ore 16:00 di martedi 26 gennaio fino alle ore 10:00 di martedi 16 febbraio.

– Limite di vendita: fino a quattro biglietti presentando l’acquirente il documento in originale e le copie dei documenti degli altri tre titolari.

Con il tagliando rilasciato dai punti vendita Listicket-Ticketone, si potrà ritirare il biglietto ingresso stadio, SOLO presso uno dei seguenti Lazio Style 1900 a vostra scelta (da comunicare al momento dell’acquisto del tagliando presso un punto vendita Listicket-Ticketone) dalle ore 10:00 di giovedi 28 gennaio presentando sempre un documento e copia degli eventuali altri tre titolari:

Lazio Style 1900 di Via G. Calderini 66/C

– Lazio Style 1900 di Parco Leonardo (lunedi 15/2 e martedi 16/2 sarà chiuso – ricordarsi di ritirare il tagliando entro domenica 14/2)

– Lazio Style 1900 di Via Prenestina, 200.

IMPORTANTE:

La SS Lazio informa che in occasione della gara Galatasaray-Lazio del prossimo 18 febbraio 2016, saranno adottate le stesse misure di sicurezza valide in Italia e pertanto i destinatari di DASPO non avranno titolo per accedere al Türk Telekom Arena.

E’ fondamentale presentare al ritiro dei tagliandi presso i Lazio Style, lo stesso documento che porterete in trasferta in Turchia.