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SERIE A – La FIGC rende noti i parametri per l’iscrizione al campionato. Finanze sotto osservazione

Per la stagione 2018/2019, la FIGC, con largo anticipo, ha delineato le regole, i parametri che le società dovranno rispettare per essere ammesse al campionato di Serie A. Sotto osservazione sarà il bilancio. Le finanze dei vari club dovranno essere in positivo, pena l’esclusione. E’ stato, inoltre, pubblicato il Manuale applicativo del Pareggio di Bilancio, che contiene una serie di indicazioni e regole che dovranno assolutamente essere rispettate.

FORMELLO – Pochi giocatori a disposizione. Felipe titolare?

E’ andato in scena l’ultimo allenamento in vista del Napoli. Per Pioli formazione obbligata e dettata dalle nuemrose assenze. Il mister sa che di fronte avrà un napoli in gran forma che vuole allungare la striscia di vittorie. Poi c’è l’incubo Higuain, sempre a segno contro la Lazio, sua vittima preferita. Per tamponare lo strapotre dell’argentino, Pioli si affiderà probabilmente a Mauricio e Hoedt, mentre per Gentiletti si profila la panchina. Nell’allenamento odierno è stato provato il 4-3-3 con Onazi in cabina di regia e Klose punta. Dubbio sull’esterno sinistro con Keita e Felipe Anderson che si contendono una maglia. Tra i pali sicura la presenza di Marchetti, come confermato da Pioli in conferenza stampa, che ha svolto regolarmente tutto l’allenamento.

LAZIO – NAPOLI: Pioli a sorpresa convoca un primavera. Djordjevic c’è

Mister Pioli ha diramato la lista dei convocati per il match di domani sera contro il Napoli. Il tecnico dei biancocelesti dovrà fare a meno di molte pedine fondamentali in ogni reparto del campo. Difesa e centrocampo falcidata da infortuni e squalifiche. matri assente in attacco. Recupera Djordjevic. Promosso in prima squadra il baby Murgia, che andrà ad arricchire il numero dei giocatori a centrocampo. Di seguito la lista completa:

Portieri: Marchetti, Berisha, Guerrieri;

Difensori: Basta, Gentiletti, Hoedt, Konko, Mauricio, Patric;

Centrocampisti: Candreva, Felipe Anderson, Lulic, Mauri, Murgia, Onazi, Parolo;

Attaccanti: Djordjevic, Keita, Klose

L’AVVERSARIO DI TURNO – Lazio, vedi Napoli e…cambia il tuo destino

La Lazio non perde da sette partite (tre successi e quattro pareggi), l’ultima sconfitta è datata 5 dicembre, quando fu la Juventus a espugnare l’Olimpico. E’ la striscia positiva più lunga della stagione e negli ultimi tre campionati  la seconda serie di risultati più importante, dietro a quella dello scorso anno quando la squadra di Pioli riuscì a infilare otto vittorie consecutive. Segnali incoraggianti ma che non stanno dando le sensazioni sperate. Difficile capire questa Lazio così LUNATICA che alterna un pareggio scialbo a una bella vittoria. Vince contro le prime della classe poi pareggia senza quasi mai tirare in porta contro le ultime della classifica. Proprio questa nuova capacità di vincere contro le prime della classe è l’unico elemento a cui il tifoso biancoceleste riesce ad ad aggrapparsi in vista della proibitiva sfida di domani contro un Napoli lanciatissimo verso la lotta scudetto. Inoltre, per la serie piove sul bagnato, la Lazio dovrà ancora una volta fare i conti con tante assenze tra infortuni e squalifiche: saranno ben dieci gli assenti domani. Ma si sa…piangersi addosso non serve a niente. L’unica cosa che i ragazzi di Pioli possono fare domani è tirare fuori quela benedetta dose di orgoglio tanto invocate e combattereperchè invincibile non è quello che non cade mai, ma quello che, quando cade si rialza. Il Napoli probabilmente domani verra all‘Olimpico convinto di ottenere i facilmente i 3 punti, ma è importante che i ragazzi di Sarri siano consci del fatto che: “per quanto sia umiliato il tuo nemico, sappi che esso è sempre da temere“. Come al solito l’ultima parola spetta al campo.  Ora analizziamo gli avversari di domani:

PRECEDENTI, CARATTERISTICHE E CURIOSITA’ –

  • Uno dei precedenti più belli è sicuramente la vittoria per 3-1 del 7 aprile 2012: nella notte del ricordo di Giorgio Chinaglia, la Lazio mette in campo la stessa grinta che aveva il suo condotieri. E’ una notte magica in cui finalmente scoppia l’amore tra Candreva e i tifosi della Lazio, Mauri realizza un gol in rovesciata semplicemente meraviglioso che entrerà di diritto nei gol più belli della storia della Lazio. Curioso che quella fu l’ultima vittoria della Lazio in casa contro il Napoli, perché in tre stagioni sono arrivati due pareggi e due sconfitte tra campionato e coppa Italia.
  • Le due squadre si sono affrontate 20 volte, con 6 vittorie per la Lazio, 8 per il Napoli e 6 pareggi, con un totale di 58 reti, quasi 3 a partita. Le tante reti segnate dimostrano come la sfida con i partenopei l’over la fa da padrone: in tre occasioni è terminata 4-2 (due volte per i partenopei, una per i biancocelesti) con il record di reti segnate il 3 aprile 2011, quando al San Paolo finì 4-3 per il Napoli con la tripletta di Cavani e una Lazio battagliera. Lo 0-5 dell’andata ha segnato la peggior sconfitta della Lazio contro i partenopei in Serie A.
  • Il Napoli ha segnato 16 gol nelle ultime cinque sfide di campionato con la Lazio, una media di 3.2 a gara.

  • Azzurri imbattuti nelle ultime tre partite di Serie A giocate in casa della Lazio: un pareggio seguito da due vittorie.

  • La Lazio ha alternato un pareggio a una vittoria nelle ultime sette giornate di campionato.

  • Il Napoli – che ha raccolto 18 punti nelle ultime sei giornate – è a una vittoria di distanza dal suo record di successi consecutivi in Serie A, sette nella stagione 1987/88.

  • La squadra di Sarri ha il miglior attacco del campionato: 50 gol segnati finora, 22 dei quali nelle ultime sei partite.

  • La Lazio è la squadra di questa Serie A che ha subito più gol nel quarto d’ora iniziale di partita, otto.

  • 391 i tiri tentati dal Napoli finora: solo Real Madrid (436) e Manchester City (403) hanno fatto meglio nei cinque maggiori campionati europei.

  • Antonio Candreva ha messo lo zampino in quattro degli ultimi sei gol della Lazio in Serie A: tre reti e un assist.

LA MINACCIA – Gonzalo Higuaín ha segnato 10 gol in cinque partite di campionato giocate contro la Lazio: la squadra biancoceleste è la sua vittima preferita in Serie A e questo lo rende di diritto la più grande minaccia per la retroguardia biancoceleste. Ne sa qualcosa il povero Wesley Hoedt che, proprio un girone fa (mentre muoveva i primi passi nel campionato italiano), si ritrovò a dover marcare quello che ad oggi è in assoluto uno degli attaccanti più forti nel panorama europeo (e non solo) finendo per essere letteralmente umiliato. Mercoledì il gigante olandese  vuole prendersi la rivincita e cercare almeno di rendere la vita difficile al campione argentino.

I CONVOCATI DI SARRI – Al termine della rifinitura in vista della sfida dell‘Olimpico contro la Lazio, il tecnico del Napoli Maurizio Sarri ha diramato la lista dei convocati per la trasferta di Roma. Non saranno della gara gli squalificati Hysaj e Allan, prima convocazione invece per il neo acquisto Vasco Regini. Di seguito, l’elenco dei 22 selezionati dal tecnico toscano: Reina, Gabriel, Rafael, Maggio, Strinic, Ghoulam, Albiol, Regini, Koulibaly, Luperto, Chiriches, Chalobah, David Lopez, Valdifiori, Jorginho, Hamsik, El Kaddouri, Callejon, Mertens, Insigne, Gabbiadini, Higuain.

COME SCENDERANNO IN CAMPO – Per la trasferta contro la Lazio, mister Sarri dovrà fare a meno di Hysaj ed Allan, il terzino albanese risulta essere una pedina fondamentale per il Napoli. Sarri ha le idee chiare per sostituire Hysaj e Allan: allertati Maggio e David Lopez. Per il resto si va verso la conferma della squadra che ha vinto contro l’Empoli: davanti a Reina quindi la difesa sarà composta da Maggio e Ghoulam sulle fasce, mentre i perni centrali saranno Albiol e Koulibaly. Jorginho agirà da regista, con appunto David Lopez e Hamsik come intermedi, mentre il tridente davanti sarà composto ovviamente da Callejon, Insigne e da “Il Pipita” Higuain.   L’attaccante argentino è uscito acciaccato dalla sfida con l’Empoli, ma è difficile che resti fuori. Anche se Mertens e Gabbiadini cercheranno fino all’ultimo di fa cambiare idea al mister napoletano. Regini in panchina, Grassi ancora out.

PROBABILE FORMAZIONE – Reina; Maggio, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Lopez, Jorginho, Hamsik; Callejon, Higuain, Insigne (Mertens). A disp. Gabriel, Rafael, Strinic, Regini, Chiriches, Luperto, Chalobah, Valdifiori, El Kaddouri, Insigne, Gabbiadini. All. Maurizio Sarri

Squalificati: Hysaj, Allan
Indisponibili: Grassi
Diffidati: Jorginho, Grassi

Hysaj: “La Lazio è una bella squadra, in avanti sono fortissimi”

L’albanese Elseid Hysaj nel corso dell’incontro dell’ultimo turno di campionato con l’Empoli ha rimediato un cartellino giallo che gli è costata la squalifica. Squalifica da scontare domani sera nella partita contro i biancocelesti di Pioli. Nonostante ciò il giocatore è intervenuto ai microfoni di Kiss Kiss Napoli per presentare la gara dell’Olimpico: La Lazio è una bella squadra, sarà una partita difficilissima. Bisognerà fare attenzione, davanti sono fortissimi. Dovremo partire bene sin da subito stando attenti a non sbagliare l’approccio alla gara e riuscire a mantenere la stessa concentrazione per tutto l’incontro a prescindere dal risultato”.

Vargic: “Felice di potermi misurare in Italia ma prima voglio vincere qui”

La Lazio ieri ha ufficializzato l’acquisto di Ivan Vargic, portiere 29enne acquistato a titolo definitivo dal Rijeka. L’estremo difensore croato però non raggiungerà subito la squadra biancoceleste perchè come previsto dall’accordo stipulato tra le parti resterà a giocare in prestito nella sua vecchia squadra fino al termine della stagione. Attraverso il sito ufficiale della squadra croata è stato proprio il giocatore a parlare della sua posizione e degli obiettivi futuri: “Ringrazio il club per aver permesso questo trasferimento. Sono molto felice e in attesa di questa nuova sfida nel campionato italiano. Allo stesso tempo, sono lieto di poter giocare ancora qui a Fiume fino all’estate, perché voglio dire addio e ringraziare i tifosi, la gente, allenatori e compagni di squadra almeno con un trofeo”.

Zeman incensa i tifosi giallorossi e bacchetta quelli biancocelesti

Zdenek Zeman conosce bene la piazza romana per aver guidato sia la squadra biancoceleste (dal ’94 al ’97) che quella giallorossa (dal ’97 al ’99 e poi nella stagione 2012-’13). Ospite della puntata di Tiki Taka il tecnico boemo si è espresso duramente nei confronti dei tifosi laziali incensando invece quelli dell’altra squadra cittadina: “Ho allenato a Roma a partire dal 1994. Prima alla Lazio, ottenendo anche buoni risultati. Poi sono passato alla Roma. I tifosi giallorossi sono di più, hanno più passione e seguono sempre la loro squadra; i laziali invece vanno allo stadio in base ai risultati. Anche in questo momento infatti allo stadio sono pochi i sostenitori presenti. Questa cosa la dicono gli stessi tifosi biancocelesti”.

Sergio: “La Lazio deve giocare con il Napoli senza timori reverenziali”

Per parlare del momento che sta attraversando la squadra di Pioli ai microfoni di Lazio Style Radio è intervenuto l’ex biancoceleste Raffaele Sergio: “Giocare con l’Udinese non era facile. Quella friulana è una buona squadra, peccato che la Lazio non abbia saputo approfittare dell’uomo in più, domenica ha perso una buona occasione per conquistare i tre punti. Domani con il Napoli sarà una gara molto difficile. La squadra di Sarri è quella che gioca meglio in campionato. Il tecnico partenopeo punta sempre sulla stessa formazione, i suoi uomini segnano tanti gol e in più cura molto accuratamente la fase difensiva, questa è la dimostrazione che tra l’allenatore e i giocatori si è creata un’ottima simbiosi. La squadra di Pioli ha ritrovato l’equilibrio tecnico-tattico ma purtroppo ha molte assenze. I biancocelesti dovranno fare molta attenzione ma devono scendere in campo senza timori e con la consapevolezza di aver di fronte una squadra davvero ostica”.

CONFERENZA- Pioli: “Nessuna gara è proibitiva. Sul mercato…”

Arriva il Napoli dall’attacco stellare all’Olimpico domani sera. Il miglior attacco del torneo a mettere paura alla Lazio, che in difesa in questa stagione ha avuto più di qualche problema, ma Pioli non si nasconde, di passi falsi ne sono stati fatti molti, ora bisogna vincere. Queste le parole del mister in conferenza stampa.

In questo momento, è proibitiva la gara?

No, è difficile, ovvio, ma non proibitiva. Nessuna gara è proibitiva, servirà grande spirito e grande qualità, ma abbiamo la possibilità di far bene.

Soddisfatto del mercato?

Avevamo degli obiettivi, qualcuno raggiunto, qualcuno no. Volevamo un difensore centrale e lo abbiamo preso, volevamo sfoltire e ci siamo riusciti a metà. Sono contento della mia squadra, quando siamo al completo possiamo fare molto bene. Abbiamo avuto un passaggio a vuoto troppo lungo, ora dobbiamo spingere per recuperare posizioni.

La Lazio non perde da 7 partite…

Il nostro obiettivo è vincere, non “non perdere”. Giocheremo per segnare e non per difendere, giocare come con Inter e Fiorentina. Serve una prestazione di qualità, ma è nelle nostre corde.

Tante assenze…

E’ un periodo un po’ sfortunato

Felipe Anderson era in Paideia, sa qualcosa in più?

Non sapevo nulla, ma sarà un solo controllo.

Hoedt o Gentiletti?

L’olandese è più pronto, Gentiletti si sta allenando ma è mancato tanto.

Un trequartista puro è nei suoi piani?

Non credo che una posizione possa cambiare così tanto. E’ importante giocare tra le linee, ovvio, ma non necessariamente bisogna partire da lì, può farlo anche un esterno.

Morrison?

Domani non sarà convocato, sta male. Per il resto sa bene cosa fare per essere convocato e cosa non deve fare soprattutto…

Il Napoli parte forte, la Lazio no…

E’ un dato importante, ma non determinante. Sicuro l’approccio è fondamentale, ma il risultato che conta è quello finale.

Non sarà la Lazio del 20 Settembre…cosa farà dal punto di vista tattico?

Ho sempre creduto che quando affronti una squdra così forte bisogna essere compatti. In avanti hanno tanta qualità, sono fra i pochi reparti più importanti dei nostri….Anche loro però hanno punti deboli.

Klose?

Sta bene fisicamente e mentalmente. Quando entra per fare la seconda punta è ovvio che giochi più vicino al centrocampo, ma se gioca solo sa attaccare la profondità. Sono certo che se sarà chiamato in causa farà molto bene.

Napoli o Juve favorita?

Per quello che sta facendo il Napoli sta meritando il primato, hanno grande qualità. Sono due squadre di valore e si giocheranno il titolo fino alla fine.

Come si ferma Higuain?

Il problema non è solo lui. Bisogna bloccare sul nascere i rifornimenti alle punte, tutte e tre.

Ultimamente la Lazio ha giocato meglio con chi lascia spazi..

Abbiamo trovato difficoltà con chi si chiude, come quasi tutti. Domani sarà una partita diversa, va interpretata con grande lucidità.

Marchetti?

Domani sarà in campo lui. Berisha si è fatto trovare pronto, ma domani Federico sta meglio e giocherà.

Sarri, dice Insigne, tira fuori il meglio da ogni giocatore…lei?

E’ l’obiettivo di ogni allenatore, ma non sta a me pronunciarmi su questo.

Felipe Anderson in Paideia: il brasiliano fa cenno ai tifosi che…

Sorpresa poco gradita per i tifosi biancocelesti: alla clinica Paideia, intorno alle ore 14, si è presentato Felipe Anderson per effettuare degli accertamenti. I presenti hanno visto entrare il brasiliano in clinica non senza un po’ di apprensione, vista la fondamentale sfida contro il Napoli in programma domani in campionato.

Lo stesso Felipe Anderson ha voluto però tranquillizzare i presenti, facendo cenno di stare bene: segno che potrebbe trattarsi di un controllo di routine e non di un problema in grado di fargli saltare il match con i partenopei. Si attende il consueto bollettino medico della società per conoscere i dettagli.

Lazio e Roma, clamorosa decisione per la Viareggio Cup!

Clamoroso alla Viareggio Cup: nella sessantottesima edizione la Lazio, per la seconda stagione consecutiva, non sarà ai nastri di partenza. Ma c’è di più: non ci sarà neppure la Roma, l’anno scorso semifinalista, ad affrontare la kermesse che una volta era considerata una sorta di Champions League del calcio giovanile. Cattiva gestione dei campi dove si giocheranno le partite e del calendario alla base della scelta dei due club capitolini.
Il sorteggio della 68ª Viareggio Cup (14-30 marzo 2016) si svolgerà lunedì 8 febbraio alle ore 11 presso la sala di rappresentanza del Comune di Viareggio. Al via saranno 32 squadre divise in 8 gironi (4 nel gruppo A e 4 nel gruppo B). A questa linea di partenza manca soltanto l’ufficialità di un club che verrà svelato nei prossimi giorni. Intanto il presidente del Centro Giovani Calciatori (la società organizzatrice) Alessandro Palagi spiega: «Il torneo torna ad abbracciare il continente africano, con ben 4 società al via. A noi fa piacere che possano partecipare anche club magari meno conosciuti ma dai quali possono scaturire, come è successo parecchie volte in passato, autentici campioni come Batistuta e Cavani».
Ecco i club che vanno al sorteggio (in attesa della 32ª squadra).
Italiane (17): Atalanta, Bologna, Empoli, Fiorentina, Genoa, Inter, Juventus, Milan, Napoli, Palermo, Sassuolo, Torino; Cagliari, Crotone, Spezia, Virtus Entella; Rappresentativa Serie D.
Straniere (14): Rijeka (Croazia), Akademija Pandev (Macedonia), Feyenoord (Olanda); Belgrano (Argentina), Deportivo Camioneros (Argentina), Osasco (Brasile), Pumas (Messico), L.I.A.C. New York (Stati Uniti), White Plains (Stati Uniti); A.P.I.A. Leichhardt (Australia); Ujana (Congo), Mounana (Gabon), Abuja (Nigeria), Hearts (Nigeria).
La presentazione ufficiale è in programma lunedì 7 marzo.

Lazio e calciomercato: immobilismo economico o delle idee?

Questa volta, di sicuro, non si può parlare di fallimento. La Lazio in alcune stagioni si è trovata a veder sfumare obiettivi di calciomercato ormai considerati acquisiti, sia nella sessione estiva sia in quella invernale. Da Honda a Yilmaz, da Felipe Anderson persino a soluzioni di ripiego come Biabiany e Bergessio, il gong di fine mercato spesso ha regalato amare sorprese ai tifosi biancocelesti.

Stavolta nulla di tutto ciò è accaduto, perché non è accaduto proprio nulla. La Lazio non era presente a Milano, non c’erano obiettivi da rincorrere. E’ stata definita una trattativa per giugno, il portiere croato Vargic che a questo punto potrebbe essere il sostituto di Berisha (e allora perché trattenere Guerrieri?), mentre per tamponare l’emergenza di difesa è arrivato Bisevac, che a sua volta non sembra propriamente scoppiare di salute. Piuttosto che cercare il sostituto del sostituto, la Lazio si è accasciata al suolo ben prima di Dorando Petri, lasciando la maratona di mercato ad altri.

Quindi, tutti arrabbiati e scontenti, per l’ennesima volta? La verità è che un’analisi più ampia a questo punto è d’obbligo, perché l’ambiente laziale è ormai entrato in un loop che non permette di guardare le cose con la giusta lucidità. Gli inglesi usano un modo di dire molto efficace: “Buttare via l’acqua sporca assieme al bambino”. Eh sì, perché per analizzare l’operato societario, anche e soprattutto in sede di mercato, sembra non esserci via di mezzo. O c’è chi predica acriticamente gratitudine, riconoscenza e soddisfazione eterna, perché “Lotito ci ha salvato”, o chi chiede immediate dimissioni, cessione della società (come se si trattasse di vendere un pacchetto di caramelle, spiace dirlo ma in molti ragionano così) ed esilio fino alla terza generazione dei discendenti dell’attuale dirigenza, direttore sportivo compreso.

Noi cerchiamo di essere più equilibrati, ma anche più duri. Se hai voluto la bicicletta, mo’ pedali. Nessun “gestore”, troppo comodo a dirsi, ma un presidente che in quanto tale deve lavorare e riflettere quando le cose non vanno bene. E per la Lazio bisogna capire se l’immobilismo economico non vada di pari passo con l’immobilismo delle idee. Il problema evidente è uno: se non vendi, non compri. L’assioma “più spendi, più vinci” tanto sgradito al presidente Lotito non può essere certo sostituito da una lentezza elefantiaca delle trattative. Il punto è: la Lazio non spende o, più preoccupantemente, non opera?

Perché in un mondo del calcio in cui le risorse non sono più quelle dei tempi d’oro, movimentare il mercato sembra l’unica strada (rischiosa e senza garanzie di successo, certo) per colmare il gap con le superpotenze (oddio, superpotenze… la Juve, se restiamo in ambito italiano). La Lazio si autofinanzia ed ha scelto per questa stagione una strada conservativa. La squadra del terzo posto, puntellata da giovani (Hoedt, Milinkovic-Savic, Kishna al netto della scommessa-Morrison) che crescano e possano in futuro prendere il posto di qualche big in partenza, per mantenere l’ossatura della squadra solida. In questo sono state investite le risorse della società, senza cessioni che club come Roma, Fiorentina o persino Juventus hanno operato per aumentare la propria liquidità. Più preoccupante però è la mancanza di idee e la capacità di contatti e fare scambi: in questo anche il ruolo del DS Tare va valutato e rivisto. Eccellente talent-scout, Tare non sembra però al momento in grado di tessere quelle trame di contatti, soprattutto in Italia, che portano ad esempio la Juventus ad investire sul futuro, mettendo le mani su talenti come Mandragora, Caprari, Lapadula e Ganz. Potenziali pedine di scambio importantissime, a prescindere dal loro inserimento in una realtà già ai massimi livelli nel calcio italiano.

Il punto è: la strategia della Lazio paga? Il campo, molto semplicemente, sta dicendo di no. Curiosamente la notte del 31 maggio, in quel Napoli-Lazio, può essere considerata il crocevia di due strategie simili, ma che hanno portato frutti diversi. Sarri ha scommesso su un gruppo ferito dal mancato terzo posto, inserendo solo Allan oltre ai suoi fedelissimi ex Empoli. La squadra è risbocciata, al contrario di una Lazio che rispetto all’undici titolare dell’anno scorso ha perso a tempo pieno De Vrij, Mauri e Klose, senza considerare Parolo e Felipe Anderson che si trascinano stancamente in campo ed i continui infortuni di Lucas Biglia. Ma il Napoli negli anni ha sfidato la piazza cedendo a peso d’oro Cavani, Lavezzi ed altri idoli del “San Paolo”. Con quei soldi, è stato costruito un giocattolo scintillante.

Allora la strada per uscire dall’impasse qual è? Rassegnarsi alla cessione dei “pezzi grossi”? E se poi quei soldi non fossero reinvestiti efficacemente? Ragionamento sterile: l’operato della società è sempre sotto gli occhi di tutti, e nemmeno un battito di palpebre, come si è visto, sarebbe perdonato. Se da un Biglia o un Candreva ceduti arrivassero dieci Vargic, le conseguenze sarebbero inevitabili. Ma dalla cessione di un Hernanes sono arrivati i Parolo, i De Vrij, i Basta. Giocatori di qualità, che possono approdare solo muovendo altre pedine. Ecco, muoversi, molto semplicemente, potrebbe essere una buona idea: senza paura per qualche addio eccellente, ma pretendendo poi un investimento oculato delle risorse come questa società ha dimostrato di saper fare quando messa alle strette. Smettendola di invocare e aspettare uno sceicco che non arriverà mai, perché così è troppo facile. Anche per chi comanda, a cui può essere perdonata la mancanza di risorse, mai quella di idee per costruire una Lazio più forte.

Fabio Belli

Lutto nel mondo del calcio: morto Bronzetti, portò alla Lazio Vieri e Mendieta

Lutto nel mondo del calcio: è morto Ernesto Bronzetti, celebre procuratore sportivo, all’età 69 anni, che avrebbe compiuto l’ormai prossimo il 13 febbraio. Malato da tempo, Bronzetti lascia la moglie e le sue tre figlie. Tifoso milanista (il club rossonero lo ha ricordato con una nota sul suo sito ufficiale) Bronzetti è stato, soprattutto a cavallo tra la fine degli anni novanta e i primi duemila, uno dei re del calciomercato, chiudendo numerosi affari sensazionali soprattutto grazie ai suoi rapporti privilegiati con il calcio spagnolo.

Anche la Lazio, con Bronzetti come intermediario, ha chiuso alcuni importantissimi affari ai tempi di Sergio Cragnotti. Ci fu anche il suo lavoro dietro il passaggio di Cristian Vieri dall’Atletico Madrid alla Lazio, così come nell’acquisto di Gaizka Mendieta, nell’estate del 2001 arrivato in biancocelesti dopo due finali consecutive disputate in Champions League con la maglia del Valencia.

Gianni Di Marzio: “Mi aspettavo di più dalla Lazio e dal mercato. Sarri-Mancini, vi dico che…”

Alla vigilia di Lazio-Napoli, e a “bocce ferme” per quanto riguarda un mercato invernale che non ha portato sussulti in casa Lazio, Gianni Di Marzio è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione “I Laziali Sono Qua“, per analizzare il momento biancoceleste e parlare anche delle trattative che hanno animato gli ultimi giorni di calciomercato.

Mi aspettavo di più da questo mercato invernale,” spiega Di Marzio, “il colpo principale credo sia stato quello dell’Inter con l’arrivo di Eder. La Lazio ha dei buoni elementi sul piano individuale, ma purtroppo non è riuscita a trovare un attaccante in grado di essere concreto e soddisfare le esigenze di Pioli. Forse bisognava intervenire in questo senso.

Su Lazio-Napoli: “Sarà la partita degli assenti, tra le assenze di Milinkovic-Savic, Cataldi e Biglia da una parte e di Hysaj e di Allan dall’altra. La mancanza dell’argentino è la più pesante per i biancocelesti, così come ai partenopei potrebbe mancare molto Allan. La forza del Napoli è il gioco, la squadra si è resa disponibile al 4-3-3 di Sarri accantonando gli altri moduli e la sincronia in campo è perfetta.

Sarri è stato supportato nelle sue richieste dalla società. Pioli forse non ha trovato lo stesso sostegno? “Pioli è un allenatore che stimo per la sua serietà e il suo comportamento, lo avevo apprezzato anche nel corso della sua esperienza bolognese. Ma il Napoli con Sarri è stato anche fortunato, forse non era la primissima scelta ma quanto fatto vedere ad Empoli ha evidentemente convinto la dirigenza. La forza del Napoli è stata quella di non cedere alla tentazione di lasciar partire giocatori come Higuain, Mertens, Callejon.

La polemica Sarri-Mancini ha fatto più male all’Inter che al Napoli? “Sarri ha ovviamente sbagliato, ma Mancini ormai ha fatto peggio dell’allenatore del Napoli. Da accusatore è passato da imputato, ha detto che in Inghilterra non avrebbe mai fatto questi gesti, mi ricorda l’italiano che all’estero fa la persona civile e poi in patria butta le cartacce in terra.

Sul testa a testa per il campionato, infine: “Il Napoli ha una determinazione feroce: la serie di vittorie della Juventus è impressionante, ma i partenopei sono ancora avanti e questo è un dato di fatto. Secondo me lo scontro diretto sarà estremamente importante, anche se poi ci saranno anche altre partite importanti.

Fabio Belli

Budan: “Vi presento il neo acquisto biancoceleste Vargic”

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La Lazio ha chiuso il mercato di gennaio con il colpo Vargic, portiere croato proveniente dal Rijeka. Per presentare il nuovo acquisto biancoceleste, è intervenuto ai microfoni de ‘lalaziosiamonoi’ Igor Budan, ex attaccante di Parma e Palermo e attuale ds dello Spezia: “Vargic può fare molto comodo a Pioli. – ha detto – È un portiere molto maturo, non a caso è nel giro della Nazionale. Deve essere già pronto, anzi credo sia stato preso proprio perché lo è. È un classe ’87, un buon acquisto che speriamo confermi quanto di buono fatto vedere nel Rijeka. Il campionato italiano e quello croato sono molto diversi, ma il portiere è sempre un ruolo particolare, per cui devi essere portato. Non credo che la Lazio abbia fatto questa scelta senza convinzione, anzi sapeva bene di puntare, come già successo in questi anni, su una ‘scoperta’ già affermata. Io sapevo della trattativa già da tempo, anche se è uscita fuori solo oggi. Anche Berisha non aveva esperienze importanti alle spalle, ma a lui è stato dato il tempo di crescere. Invece per Vargic la strada sarà un’altra: o sarà pronto o non lo sarà. Ma io personalmente scommetterei sulla prima ipotesi. Caratteristiche? È un portiere abbastanza completo con una grande tranquillità, il che è fondamentale per il ruolo. Ha esperienza, che gli permette di nascondere qualche difetto, e sa uscire con i tempi giusti, cosa non facile da trovare in un portiere al giorno d’oggi. E poi è un portiere della Nazionale, quindi è certamente un acquisto di livello. Kalinic, rispetto a lui, è più giovane. So che hanno provato a prenderlo, ma la cifra era più alta perché l’Hajduk è cara come bottega. Sono portieri diversi per caratteristiche ed età, ma, se si pensa che in Italia ci sono portieri di 38 anni, direi che Vargic non è vecchio, è solo più maturo di Kalinic. Lui allo Spezia? Ci sono stati dei sondaggi quest’estate, ma il trasferimento sarebbe avvenuto solo se fossimo riusciti a cedere Chichizola. Era solo un’idea, purtroppo non se ne è fatto nulla. Un giudizio sulla trattativa? Oggi, quando vai a prendere un giocatore molto giovane, sai già che potrebbe non essere pronto, a meno che non sia un fenomeno come Donnarumma del Milan. Ma i fenomeni costano, quindi direi che Tare ha preso un ottimo portiere ad un ottimo prezzo. Chi gli farà spazio? Lo chiederò al mio amico Pioli, con cui ho un ottimo rapporto, ma sono certo che lui rimarrà. Tare invece non lo conosco bene, ma negli ultimi anni ha fatto ottime cose: se ha preso Vargic, vuol dire che qualcuno ha chiesto di cambiare aria. Magari Berisha, che con l’Europeo avrà più mercato, così rimane comunque un portiere italiano e uno straniero. Secondo o possibile titolare? Per lui la Lazio è un salto di qualità importante, nonostante anche il Rijeka sia squadra di ottimo livello, sempre cresciuta sotto il profilo societario e qualitativo. Puntano a vincere il campionato, che è composto da tante squadre di livello con ottimi giocatori. Gli ultimi risultati dimostrano che si tratta di un club importante, quindi credo che Vargic si giocherà le sue chances per partire titolare“.

LAZIO – NAPOLI: Il parere di Fernando Orsi

Fernando Orsi, ex portiere della Lazio, ha parlato ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli dell’imminente sfida contro i partenopei“Il Napoli ha dimostrato grande carattere. E’ andato in svantaggio, ma con personalità ha iniziato a macinare gioco vincendo con merito. Dall’altro lato c’è una Juventus che sta facendo cose straordinarie, sarà una bellissima lotta.

Approfondendo la sfida, poi ha continuato: “E’ difficile trovare un migliore in questo Napoli, Hamsik straordinario, Higuain ed Insigne con i gol, Callejon con la doppietta. Questo vuol dire che siamo di fronte ad una vera squadra. La Lazio sta male, gli mancheranno dieci giocatori contro gli azzurri. Farà fatica a mettere in campo una formazione Pioli”.

Real Mallorca, centenario contro la Lazio del ’99

Il Real Mallorca, il 5 Marzo per festeggiare il proprio centenario, ha deciso, oltre a parate e manifestazioni di ogni tipo di rivivere i momenti più importanti della propria carriera.
Tra questi, quella finale di Coppa del 1999 vinta dalla Lazio per 2-1 con le reti di Christian Vieri e Pavel Nedved e conseguente Trofeo portato a Roma, che essendo l’ultimo denominato, appunto Coppa delle Coppe, portò la squadra vincitrice a disputare la Coppa UEFA.
Ci sarà, il prossimo Novembre una sfida in ricordo di quella partita, alla quale parteciperanno tutti i giocatori di ambedue le squadre.

Per la cronaca quella sera i protagonisti della vittoria  furono questi al Villa Park di Birmingham:

LAZIO: Marchegiani, Pancaro, Nesta, Mihajlovic, Favalli, D.Stankovic (56′ Sergio Conceicao), R.Mancini (89′ Fernando Couto), Almeyda, Nedved (84′ Lombardo), Vieri, Salas. A disp. Ballotta, Negro,Gottardi, De La Peña. Allenatore: Eriksson.

REAL MALLORCA: Roa, Olaizola, Marcelino, Siviero, Soler, Lauren, Engonga, J.Stankovic, Ibagaza, Dani, Biagini (74′ Paunovic). A disp. Cesar Galvez, Carreras, Carlos, C.Soler, Fernando Nino, Lopez. Allenatore: Cuper.

Arbitro: Sig. Benko (Austria).

Marcatori: 7′ Vieri, 10′ Dani, 81′ Nedved.

Un appuntamento che per i più nostalgici e romantici sarà da non perdere, un monito per ricordare i fasti del passato e per far capire a chi del presente ne fa lavoro, che forse qualche partita della Lazio di Cragnotti dovrebbe vedersela.

 

Giancarlo Governi, lo sfogo del regista sul momento biancoceleste

Giancarlo Governi, noto regista televisivo e tifoso biancoceleste ha fatto pervenire alla redazione del Corriere dello Sport una lettera in cui mostra tutto il suo dissenso per l’attuale e surreale momento della sua squadra del cuore.

Ne riportiamo alcuni stralci significativi:
“Caro Direttore, l’immagine del direttore sportivo che dorme in tribuna a Udine è l’emblema di questa Lazio, abbandonata da tutti, dai suoi tifosi e dallo stesso presidente che immaginiamo in tutt’altre faccende affaccendato e che in questo mercato si è preoccupato soltanto di rinforzare la sua seconda squadra, di cui ai tifosi laziali importa di un fico secco. La squadra per gli infortuni doveva assolutamente essere rinforzata e invece si è vista arrivare un centrale di difesa che a Udine si è accasciato a terra, senza essere stato toccato dagli avversari”. 

E ancora prosegue: “Tutto è rimandato alla prossima stagione, come al solito, come tutti gli anni, quando manca proprio poco per far fare il grande salto di qualità la Lazio viene meno, si ritrae e manca sempre l’occasione. I tifosi si sono disamorati e oramai cresce a dismisura, anche fra la tifoseria moderna, il partito anti-Lotito. Il risultato sono lo stadio vuoto e giocatori, quelli migliori su cui si sarebbe dovuta costruire la grande squadra, che danno l’impressione di aspettare la fine della stagione per approdare ad altri lidi. Direttore, che cosa possiamo fare?Come possiamo costringere il presidente Lotito ad un confronto franco? Lotito è sordo a questi richiami ma credo che oggi non possa sottrarsi se non vuole assistere ad una decadenza inesorabile del mondo Lazio a cui sta venendo a mancare un elemento fondamentale: i tifosi con il loro amore e la loro passione“.

Le Iene portano i calciatori a scuola. Tanti bocciati e pochi promossi.

Che con la palla riescano ad attirare l’attenzione di appassionati e neofiti questo è chiaro a tutti, sono idoli di molti di noi e pur di vederne le gesta in campo saremmo disposti a fare tanti sacrifici, in tempo e denaro.

Ma se questi Super Paperoni del calcio si trovassero a scuola, quale sarebbe il loro rendimento?

ANTEFATTO – Tutto nasce da una dichiarazione, di qualche tempo fa di Giorgio Chiellini, laureatosi in economia e commercio all’università di Torino, che volendo sfatare il mito del “Calciatore Zuccone” ad una domanda rispose che “era soltanto un luogo comune, riguardo noi giocatori”.

LE IENE – Qui entrano in gioco quei mattacchioni di Italia 1, che con Nicolò De Devitiis hanno deciso di approfondire e creare dei veri e propri “Quiz di cultura generale” da sottoporre ai divi del pallone, prendendo la palla al balzo.
Manderanno così in missione fuori dai centri sportivi di alcune squadre italiane quattro “piccoli esperti”, dai 6 ai 10 anni, che proveranno a interrogare i campioni di Serie A. Con la scusa di ottenere un autografo, avvicineranno i calciatori muniti di block notes, sui quali invece sono riportate domande di storia, geografia, matematica e cultura generale, quelle che solitamente vengono fatte all’esame di quinta elementare.
Tra gli esaminati nomi “Illustrissimi” che sono andati più o meno male.

IL RESPONSO 

MihajlovicBocciato. Sbaglia tutte le domande. Dalla capitale della Cina alla Finlandia, in più non sa chi ha dipinto la Gioconda. Inebriato ancora dal Derby.
Mancini – Rimandato. Confonde il verso dell’elefante, ha difficoltà nella matematica, ma tutto sommato riparando alcune lacune potrebbe avere il sei politico al prossimo appello. Impaurito.
Balotelli – Bocciato. Dall’ultimo banco ride, scherza e non sa né quando fu presa la Bastiglia, né il passato remoto del verbo cuocere. Mattacchione.
BonaventuraBocciato. Mancanza totale delle nozioni geografiche. Non azzecca una capitale e si trova “più” che spaesato. Totalmente confuso.
De Rossi – Promosso con “Stellina”. Il secchione della classe, non ne sbaglia una e addirittura ad ogni domanda postagli, risponde con quella tranquillità di chi le cose le sa perché ha studiato. Capitan “futuro” Professore.
Konko – Rimandato. Il difensore biancoceleste la butta in caciara, tra presa di Bastiglia ed autografi singhiozza e scappa via. Sornione.

Per chi volesse gustarsi l’intero servizio, questa sera Le Iene ci faranno fare due risate per confutare se quanto detto da Giorgio Chiellini sia la verità o meno.

Calciomercato chiuso, questa volta nemmeno il fax si è potuto rompere

Ore 23.01, mercato invernale ufficialmente chiuso. I vari ds e procuratori abbandonano l’Atahotel Executive per tornare alle loro basi. Già, questo accade per tutte le squadre dalla Serie A alla Lega Pro… tranne una. Indovinate quale? Esatto, bravi, la LAZIO.

LOTITO E TARE: I nostri inviati di LazioChannel.it hanno testimoniato con foto l’assenteismo della S.S. Lazio, con tanto di porta chiusa a chiave ed assenza di movimenti in casa biancoceleste. Per essere precisi, NESSUN esponente della società Lazio è stato avvistato a Milano. Eppure la necessità di intervenire sul mercato era palese soprattutto dopo gli infortuni di Djordjevic e Bisevac riportati a Udine. Una difesa della Lazio martoriata dagli infortuni e che dovrà far leva solo sulle proprie piccole e limitate forze fino al termine della stagione.

ACQUISTARE, UN VERBO SCONOSCIUTO: A differenza degli altri anni non abbiamo avuto nemmeno il Postiga o il Saha di turno. Non che ci servissero, ma almeno dava un minimo senso al mercato. Quest’anno è stato abbandonato anche il famoso FAX che si rompeva all’ultimo minuto, lasciato li solo soletto nella buia e vuota stanza dell’albergo.

TIFOSI INVIPERITI SUI SOCIAL: Non è mancata la contestazione dei tifosi sui social network. Da Facebook a Twitter i supporters laziali hanno esternato tutto il loro malumore, il dispiacere e soprattutto la rabbia per l’ennesima presa in giro da parte di questa società. Oltre il danno anche la beffa di aver visto la squadra satellite (SALERNITANA) essere in cima ai pensieri di Lotito in questo calciomercato. Infatti il Presidente ha preferito rinforzare una società che lotta per non retrocedere in Lega Pro, rispetto ad un club che lotta per una qualificazione in Europa.

IL SOLITO ACQUISTO SCONOSCIUTO: L’unico acquisto registrato in questa giornata di calciomercato è stato il portiere croato VARGIC, classe 87 che arriverà a giugno.

DOMANDA E RISPOSTA: Cari Lotito e Tare cosa pensate sia la Lazio? Se pensate che sia un grande club è ora di cambiare il modo di gestire il club. Se pensate che sia solo un passatempo, per favore fateci il piacere di farvi da parte.

Marco Corsini