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FORMELLO – Le ultime dalla seduta pomeridiana dell’otto febbraio

Allenamento pomeridiano per la compagine biancoceleste che si è ritrovata a Formello alle ore 15:00, sul campo centrale. Dopo il riscaldamento atletico in area tecnica, la squadra ha svolto un lavoro di messa in moto sul rettangolo di gioco e una fase tattica sui movimenti, fase in cui mister Pioli ha iniziato a provare i primi movimenti anti-Hellas Verona. Successivamente partitella a campo ridotto con i portieri.

Stefan Radu ha svolto un programma d’allenamento differenziato molto blando rispetto al resto del gruppo. Pioli può però gioire per i rientri di Kishna, Onazi e Antonio Candreva, che si sono allenati regolarmente con il resto della squadra; Biglia ha svolto con il gruppo solamente la prima metà della seduta, svolgendo un lavoro differenziato nella seconda fase. La sua presenza oggi in campo a Formello e le sue parole a margine dell’incontro arbitri-società, fanno sperare in un rientro dell’argentino nella gara d’andata dei sedicesimi di Europa League contro il Galatasaray. Assente, oltre a Basta accorso in Paideia, il serbo Bisevac, che non ha ancora superato la contrattura muscolare ed è in forte dubbio per la sfida di giovedì. Domani nuovamente seduta pomeridiana, prevista per le ore 15.

Basta, ecco il responso degli esami

AGGIORNAMENTO ORE 17,10 – Continua il calvario di Dusan Basta. Ecco il comunicato riportato dal sito ufficiale biancoceleste in merito alle sue condizioni: “L’atleta Dusan Basta è stato sottoposto questo pomeriggio ad accertamenti strumentali presso la Clinica Paideia. Gli esami a cui è stato sottoposto Dusan Basta hanno evidenziato una lesione di primo grado del muscolo bicipite femorale della coscia sinistra.

Costretto ad uscire dal campo alla fine del primo tempo nel match esterno contro il Genoa, Dusan Basta ha lasciato spazio allo spagnolo Patric fermato dall’ennesimo problema fisico stagionale. Oggi l’esterno destro serbo, alle ore 14.00, si presenterà in Paideia per i controlli di rito e capire l’entità dell’infortunio e se, eventualmente, sarà costretto a saltare il prossimo match di campionato contro il Verona.

Dg Rijeka: “Vargic a giugno sarà della Lazio. Difficile sostituirlo…”

Il Direttore Generale del Rijeka, Vlado Cohar, ha rilasciato al sito LaLazioSiamoNoi delle dichiarazioni inerenti il prossimo trasferimento a giugno del portiere Vargic in biancoceleste: “Ivan è un portiere difficile da sostituire. Ma siamo contenti perché è veramente un ragazzo stupendo. Io sono il Direttore Genarale, non mi occupo molto del settore sportivo, a quello ci pensano il presidente, il diesse e l’allenatore, ma vivendo ogni giorno questa realtà mi rendo conto che parliamo di un calciatore al di sopra della media. E poi merita un club importante anche per quello che ha vissuto in passato. E’ stato fatto tutto in 24 ore. Il nostro direttore sportivo (Juricic, ndr) era a Milano, poi è andato a Roma. Nemmeno il ragazzo sapeva niente fino al giorno prima. La squadra era a Dubai nella fase di preparazione (il campionato croato ripartirà il 12 febbraio, ndr) e a dire la verità pensavano tutti più agli acquisti che alle cessioni vista la posizione in classifica”.

Hellas Verona – Tutti in campo per preparare la sfida alla Lazio

Senza un attimo di pace. Il campionato incombe e per gli uomini di Gigi Del Neri non c’è un attimo di sosta. Questa mattina i giocatori gialloblu si sono ritrovati sul campo di allenamento per iniziare la preparazione in vista dell’incontro di giovedì sera all’Olimpico contro i biancocelesti di Stefano Pioli. Il tecnico veronese nella gara di Roma dovrà fare a meno dello squalificato Marrone, per cui si è aperta la caccia al sostituto. Del Neri si è intrattenuto sul campo con chi ieri, nell’incontro con l’Inter, è rimasto fuori e con chi è subentrato: per i giocatori intensità di gioco e movimento e partitelle a campi ridotti con la palla sempre in gioco. Per il resto del gruppo invece palestra. Domani allenamento pomeridiano a porte aperte nonostante manchino solo due giorni alla sfida contro la squadra biancoceleste.

Garlini: “Lazio, contro il Verona servono i 3 punti. Matri? E’ la punta principale”

L’ex attaccante biancoceleste Oliviero Garlini, è intervenuto sulle frequenze di LazioStyleRadio per parlare del difficile momento della Lazio, in vista della gara interna contro il Verona in programma giovedì. Garlini ha parlato dei problemi dell’attacco biancoceleste: “Personalmente considero Alessandro Matri in questo momento la punta principale. La squadra deve migliorare la fase offensiva e ci deve essere più cattiveria sotto porta. L’assenza di Lucas Biglia sta condizionando tutto il gruppo, manca un giocatore che dia profondità in avanti“. Ci sono vari fattori che possono aiutare la Lazio a risalire la classifica: “La Lazio deve essere più attenta anche a livello difensivo, i biancocelesti devono puntare all’Europa League, Pioli è un buon motivatore e questo è importante per dare fiducia e sicurezza ai suoi ragazzi. Anche il pubblico biancoceleste è fondamentale per aiutare la squadra, il tifoso è l’uomo in più in campo“. Giovedì sera all’Olimpico arriva il Verona di Del Neri: “La Lazio deve portare a casa i tre punti. Il Verona giocherà la partita a viso aperto, la Lazio deve essere concentrata per tutta la gara e essere brava a aspettare e ripartire“. Chiusura su Felipe Anderson, in questa stagione al di sotto degli standard di quella precedente: “Felipe Anderson è un ottimo giocatore ma nel momento in cui non riesce a segnare si demoralizza. Non appena Felipe ritroverà la fiducia tornerà ad essere quello dell’altro anno, il giocatore che cambia le partite“.

Ulivieri: “Gli allenatori non commenteranno più l’operato degli arbitri”

Si è tenuta oggi a Roma la riunione fra la classe arbitrale e i club di Serie A. Presenti tanti addetti ai lavori tra arbitri, tecnici e giocatori. Tra i tecnici spicca l’assenza degli allenatori delle due squadre che guidano la serie A: Napoli e Juventus. Per la Lazio presente il capitano biancoceleste Lucas Biglia. Al termine della riunione ha preso la parola il presidente dell’Assoallenatori, Renzo Ulivieri, che ha annunciato: “Gli allenatori non commenteranno più le decisioni arbitrali, abbiamo deciso che non risponderemo più a domande sull’operato dei direttori di gara”. 

SICUREZZA Stadio Olimpico: il modello organizzativo si avvale della ricerca scientifica

Sicurezza: un pool di sociologi della Link Campus University di Roma, psicologhe della Questura ed esperti di Coni, A.S. Roma e S.S. Lazio, ha condotto una ricerca scientifica effettuata tramite la somministrazione di oltre 2000 questionari ai frequentatori dei vari settori dello Stadio Olimpico. In altre parole è stato aperto un canale di ascolto con i tifosi.

Dalla ricerca è emerso che il 73,3 % del campione intervistato si sente sicuro all’interno dell’impianto sportivo. Il 33,9 % indica nel miglioramento delle infrastrutture e nell’implementazione dei dispositivi tecnologici per l’individuazione dei tifosi violenti gli strumenti per aumentare la sicurezza negli stadi.

Gli importanti risultati dell’attività scientifica sono stati utilizzati al fine di procedere ad un primo aggiornamento del “Modello organizzativo per la sicurezza dello stadio Olimpico” adottato all’inizio di questa stagione dal Questore Nicolò D’Angelo, previa condivisione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Nella riunione di domani convocata in Prefettura saranno sottoscritte intese di programma, sulle quali sono al lavoro la Questura insieme con i due club romani ed il Coni, che mirano, in un percorso di lungo periodo, ad aumentare i requisiti di fruibilità dello stadio Olimpico ed invogliare i tifosi a riempire gli spalti.

CRONACA – Orrore al centro psichiatrico: 10 arresti

Indescrivibile l’orrore provato da sedici ragazzi, di cui cinque minori di quattordici anni, con gravi disabilità. I giovani venivano di continuo picchiati, insultati, ingozzati di cibo a forza e umiliati. Alcune delle vittime avevano solamente otto anni. Tre pazienti erano stati segregati e chiusi a chiave nelle proprie stanze. Il tutto avveniva al Centro di Riabilitazione neuropsichiatrico di Grottaferrata, in prov. di Roma, dove stamani i carabinieri del Nas di Roma con quelli di Frascati, hanno eseguito 10 arresti nei confronti di dipendenti della struttura: uno è finito in carcere, mentre per gli altri nove sono scattati i domiciliari. Le vittime, tutte disabili, sono tutte affette da patologie neuro-psichiatriche e motorie. Gli arresti sono scattati per ordine del gip del Tribunale di Velletri Gisberto Muscolo. Le indagini, effettuate dai Nas coordinati con la Procura della Repubblica di Velletri, riguardano numerosi episodi di maltrattamenti subìti dagli ospiti della struttura sanitaria in convenzione con il Servizio sanitario regionale ad opera dello stesso personale che li aveva in custodia.

Beatrice Lorenzin, ministro della salute, ha auspicato l’approvazione del disegno di legge che aumenta di un terzo la pena per il reato di maltrattamento nei confronti delle persone più fragili.

Fonte: Ansa

Totò Lopez: “Gli infortuni l’hanno limitata ma la Lazio al completo non teme nessuno”

Per parlare della stagione biancoceleste è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio l’ex Totò Lopez: “Questa Lazio è molto meno brillante di quella della scorsa stagione. Sono mancati i giocatori più importanti, uno su tutti Felipe Anderson. Inoltre le problematiche sono diverse: singoli a parte, gli attaccanti non segnano più. I numeri sono impietosi, gli attaccanti sono quelli che determinano i risultati di una squadra. Quelli biancocelesti fino a ora hanno realizzato solo cinque gol, ciò significa che alla squadra manca qualcosa. Le responsabilità sono di tutti. Pioli ha l’attenuante di non aver mai potuto contare sulla stessa squadra. L’anno scorso i biancocelesti sono scesi in campo quasi sempre con gli stessi undici, poi in più c’erano i cambi. Quest’anno invece oltre a dover rinunciare a tanti elementi, i singoli hanno avuto un calo, quindi basta pensare a tutto ciò e aggiungerci che gli attaccanti non segnano ed ecco che la classifica rispecchia la reale situazione del momento. Speriamo il prosieguo sia migliore altrimenti resta un campionato mediocre. Gli infortuni hanno influito notevolmente sul cammino in campionato, secondo me questa squadra al completo non teme nessuno. Ogni società, ogni allenatore, ha in mente la squadra titolare. Le tante assenze e il minore rendimento di diversi giocatori, con tutto il rispetto per gli altri che scendono in campo, sono per il tecnico fonte di preoccupazione. Ai nostri tempi giocavano quasi sempre gli stessi undici, gli infortuni non capitavano quasi mai. Eppure anche noi avevamo tre campionati in ballo e, inoltre, era un calcio più duro”.

Eppure non può piovere per sempre…

Come ogni favola che si rispetti potremmo iniziare da “C’era una volta…”, quindi proviamoci anche noi.

C’era una volta una squadra biancoceleste che si allenava a Tor di Quinto. Per molti anni, nonostante le ristrettezze economiche e i pochissimi successi raccolti, tutti vissero felici e contenti. I tifosi si stringevano entusiasti intorno alla squadra e raggiungevano in gran massa il campo di allenamento per assistere alle prestazioni dei loro beniamini e per stringersi attorno ai loro eroi facendo sentire tutto il loro calore. I giocatori, del resto, erano felici di tanto trasporto e si prestavano volentieri a foto e autografi arrivando, addirittura, a fermarsi a scambiare qualche battuta con loro, perdendosi nell’oblio e nell’estasi dei loro sostenitori.

Tutto procedeva come sempre finché un generoso e intraprendente personaggio, Sergio Cragnotti che negli anni a venire scriverà la storia della società, nel 1997 decise di far “traslocare” il tutto nel nuovo Centro sportivo di Formello, un comune situato alle porte di Roma. Il mecenate romano decise di costruire una struttura all’avanguardia in grado di ospitare gli allenamenti sia della prima squadra sia delle formazioni giovanili. I lavori per la nuova struttura iniziarono nel 1995 e vennero portati a termine in soli due anni, tanto che già dalla primavera 1997 i capitolini si allenavano presso la nuova struttura. La squadra e i suoi tifosi finalmente, dopo tanti anni di storia vissuti tra successi sporadici e cadute eclatanti, stavano vivendo una dimensione extranaturale fino ad allora sconosciuta dove tutto sorrideva benevolo nei confronti dei colori biancocelesti.

L’aria inebriante che si respirava tutto intorno rendeva di Formello l’idea di un’isola felice fino a quando all’orizzonte non cominciarono a mostrarsi minacciose le prime nubi nere che pian piano offuscarono il mondo incantato di tutti coloro che seguivano da vicino la squadra. Il crack finanziario, il rischio fallimento, Ugo Longo e infine Claudio Lotito… Il patron romano incapace di qualsiasi contatto con il popolo biancoceleste, sempre pronto a tuonare contro chiunque potesse osteggiarne il cammino, nel corso degli anni ha perso quello che sarebbe dovuto essere il suo punto di forza: i tifosi. Mai un sorriso, mai una mano allungata verso quel popolo che aveva contribuito per anni a far si che si potesse vivere quella favola. Tutti si rendono conto della cattiva gestione che si sta perpetrando, tutti tranne lui. Lui a dispetto dei santi, resta imperterrito al comando e procede spedito nella sua opera di distruzione.

Ora i campi sono ancora là ma non sorridono più. La densa coltre di nubi nere continua a opprimere quell’isola sorridente e felice e all’orizzonte non si vedono scorci di sole. In pochi ancora vive una flebile fiammella di speranza di veder tornare a splendere il sole come quando la favola ebbe inizio.

Eppure non può piovere per sempre…

Il Prefetto Gabrielli tuona: “Ecco chi ha voluto le barriere in curva…”

Ormai è cosa nota da mesi che, il problema principale per cui stiamo vedendo uno stadio Olimpico semideserto, sia quello relativo alle barriere in curva nord e curva sud. Questa mattina, all’evento della Città Metropolitana, il Prefetto Franco Gabrielli, come riporta Calcioefinanza.it, è tornato sull’argomento dichiarando:Questo è un percorso per la sicurezza che è stato portato avanti anche dalle società, in particolare dalla Roma, trovando una sorta di accordo in modo da favorire gli interessi di tutti”. Poi prosegue ammettendo che non fu lui il fautore di questa iniziativa:Lo dico perché mi sono stancato di questa storia: la divisione delle curve non é un’idea mia, ma é un’indicazione del Ministero dell’Interno e di una specifica task force dell’aprile 2014, é una richiesta specifica del questore, esaminata dal comitato per l’ordine e la sicurezza e siccome io sono uno che si assume le responsabilità, me ne sono fatto carico insieme ad altri. Vorrei solo far intendere che il tema delle divisioni non è un’esclusiva del Prefetto, dichiarare questo lo trovo molto scorretto. Io la mia responsabilità me la porto fino in fondo”.

Biglia dopo l’incontro arbitri-società: “Sto bene, ora voglio…”

A partire dalle 11:30 di oggi, presso la Sala Conferenze dello Stadio Olimpico, si sta svolgendo l’incontro tra arbitri e dirigenti, allenatori e calciatori appartenenti alle società di Serie A. A rappresentare la Lazio sono arrivati con un’ora di ritardo: Claudio Lotito, il vice di Stefano Pioli Giacomo Murelli e Lucas Biglia. Alla riunione presente il presidente della Figc Tavecchio, il Presidente dell’Associazione Italiana Arbitri Marcello Nicchi, insieme ad altri esponenti della Federazione Italiana Giuoco Calcio.

AGGIORNAMENTO ORE 14.00 – Alla fine della riunione anche il team manager Maurizio Manzini che ha commentato così l’incontro avvenuto in mattinata: “Si è parlato di un’attenzione maggiore per situazioni come il fuorigioco. E’ stato un buon incontro, a noi società è stato chiesta dagli arbitri massima collaborazione. Mentre l’argomento sulla sospensione di Lazio-Napoli non è stato toccato”.

AGGIORNAMENTO ORE 13.45 – Dopo l’allenatore in seconda arriva anche la dichiarazione del capitano Lucas Biglia: “Sto bene, voglio tornare presto“.

AGGIORNAMENTO ORE 13:35– Al termine dell’assemblea l’allenatore in seconda Giacomo Murelli ha rilasciato questa dichiarazione sul momento Lazio: “Se la Lazio riuscirà a riprendersi? Sì, stiamo lavorando per questo”.

Reja: “Deprimente l’Olimpico vuoto, mi piacerebbe che tornasse pieno”

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In occasione dell’incontro tra arbitri, dirigenti, tecnici e capitani di A, ha parlato il tecnico dell’Atalanta (ed ex laziale) Edy Reja, queste le sue dichiarazioni: “Dall’arrivo di Pioli mi pare che qualcosa di positivo nella Lazio ci sia stato, poi può capitare che in alcuni momenti le cose non girino bene. Ci sono stati poi parecchi infortuni, soprattutto al centro della difesa. Quando giochi in Europa ne capitano sempre parecchi, anche io ne ho avuti tanti. I tifosi? Anche io ho avuto difficoltà con loro, perché in alcuni momenti non ne ho condiviso le scelte. Quando sono subentrato a Petkovic, eravamo a circa metà classifica, poi ci siamo rialzati e in 20-21 partite abbiamo portato a casa 36 punti. Abbiamo sfiorato di un soffio l’Uefa e allo stadio c’erano 3-4 mila persone. Vedere l’Olimpico vuoto è deprimente, soprattutto per i ragazzi, che mi chiedevano dove stavamo giocando. Questo non aiuta. Anche se non credo che verrò ascoltato, vorrei dire che quando uno ama la Lazio deve partecipare sempre, perché i valori della squadra vengono prima di qualsiasi motivo di contestazione. La Lazio ha un patrimonio straordinario e in alcune partite lo stadio era pieno, era un’emozione vedere questi colori bianchi e azzurri. Mi piacerebbe che quei tempi ritornassero“.

Cori a Koulibaly, la versione dell’arbitro Irrati

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A quasi una settimana di distanza, non accenna a placarsi l’eco delle polemiche per i cori razzisti rivolti dai tifosi della Lazio al difensore del Napoli Koulibaly, che hanno portato all’interruzione per alcuni minuti del match dell’Olimpico tra biancocelesti e partenopei. A parlare stavolta è il protagonista della vicenda, l’arbitro Massimiliano Irrati, che, in occasione dell’incontro tra arbitri, dirigenti, tecnici e capitani di serie A, ha voluto chiarire i motivi che lo hanno spinto ad adottare il provvedimento di sospensione della gara. Queste le sue parole, riportate da ‘TMW’: “Koulibaly aveva sentito i cori e a fine partita è venuto a salutarmi. Era opportuno fermare la partita, io non ho fatto altro che applicare il regolamento. Pioli ha avuto da ridire? Sono io l’arbitro, non lui. Comunque mi ha fatto piacere ricevere tante attenzioni“.

Cagni: “La crisi dell’attacco della Lazio parte dalle corsie esterne. Pioli tecnico equilibrato.”

Ex Hellas Verona e Genoa fra le tante squadre allenate di carriera, Luigi Cagni è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione “I Laziali Sono Qua“, per fare il punto su Lazio-Verona di giovedì prossimo, senza dimenticare un giudizio sulla sfida in casa dei grifoni disputata sabato sera.

Sabato ho visto una partita tra due squadre che hanno dimostrato di stare molto bene fisicamente. Sotto l’aspetto dell’aggressività e dell’agonismo è stato un grande match. Per quanto riguarda la Lazio le note positive riguardano l’atteggiamento e la sensazione di crescita fisica emersa dall’incontro, a dispetto di un campo che non era adeguato per una partita di Serie A. I biancocelesti devono essere meno altalenanti sul piano del gioco, ritrovando la continuità potrà tornare ad essere una Lazio anche bella da vedere.

Alla luce della classifica la stagione della Lazio è ormai compromessa? “E’ stata un’annata diversa, l’anno scorso funzionava tutto, stavolta partendo dal preliminare le cose si sono complicate sin dall’inizio. Per l’Europa mancano ancora tante partite, a parte la questione a due per lo scudetto mi sembra ancora tutto aperto. Contro il Verona giovedì non sarà facile, anche se contro Atalanta e Inter hanno dimostrato di non mollare niente. La Lazio dovrà sfruttare le lacune gialloblu nella fase difensiva, provando a recuperare gli elementi infortunati.”

L’attacco della Lazio sta soffrendo con nessuna delle punte centrali che sta apportando il rendimento sperato: “Non credo sia un problema di qualità, Matri, Djordjevic e Klose hanno dimostrato di essere grandi giocatori nella loro carriera. Secondo me manca il giusto apporto dalle corsie esterne, a sinistra manca forse qualità, non arrivano i cross e i suggerimenti giusti. Poi anche gli infortuni hanno avuto un peso grandissimo su tutta la stagione. Quello che non si considera è che quando mancano i big, anche la qualità degli allenamenti e del lavoro in generale diventa più difficile e scadente.

Tra pochi giorni per la Lazio riprenderà anche l’avventura in Europa League. “Bisogna recuperare energie nervose, una Lazio al meglio ha sicuramente i mezzi per battere il Galatasaray. Pioli mi sembra abbastanza sereno e lucido, deve trasmettere questa tranquillità ai ragazzi. Si tratta di un tecnico equilibrato che all’occorrenza ha saputo mettere in discussione se stesso. I risultati possono essere altalenanti, ma la qualità del lavoro nel suo caso non manca e ci deve essere uniformità e coerenza di giudizio nei confronti di Pioli.

Sul campionato: “Ormai siamo a quattordici partite dalla fine e le squadre che si giocheranno lo scudetto saranno Napoli e Juventus. Bisognerà vedere come i bianconeri reggeranno l’urto delle tre competizioni. Lo scontro diretto potrebbe diventare decisivo solo se vincesse il Napoli, che poi si troverebbe a giocare, con gli scontri diretti favorevoli, un cospicuo vantaggio di cinque punti. Alle loro spalle ci sarà un gruppo che si giocherà l’Europa: per la retrocessione invece prevedo alla fine una lotta più ampia di quanto non dica ora la classifica.

Fabio Belli

LAZIO SOCIAL – Marchetti ringrazia per gli auguri e fa una promessa…

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Ha compiuto proprio ieri trentatre anni. Ma, a parte la lieta ricorrenza, per Federico Marchetti non ci sono tanti motivi per festeggiare: il portiere veneto, che della Lazio è uno dei decani, sente infatti forse più di tutti il momento di difficoltà attraversato dalla squadra di Pioli. Nonostante tutto, però, la fiducia non gli manca e, attraverso il proprio profilo Twitter, ha inviato un messaggio di tranquillità a compagni e tifosi. Approfittando dell’occasione, ha ringraziato per i tanti auguri ricevuti e contemporaneamente ha rassicurato l’ambiente: “Grazie a tutti per gli auguri! È un momento complicato, ma ne usciremo. Un abbraccio“, il contenuto del ‘cinguettio’. Della serie, la speranza è l’ultima a morire…

Biglia-Inter, spunta un clamoroso retroscena

L’Inter a gennaio aveva messo le mani su Lucas Biglia. A rivelare il clamoroso retroscena, ad una settimana dalla chiusura della sessione invernale del mercato, il portale ‘calciomercato.com’, secondo cui il da nerazzurro Ausilio sarebbe stato ad un passo dal piazzare il colpo per portare il regista biancoceleste alla corte di Roberto Mancini. Secondo il sito internet, il club milanese avrebbe destinato all’affare parte dei soldi ricavati dalla cessione di Guarin in Cina, offrendo alla Lazio una cifra intorno ai 15-16 milioni di euro più bonus e alcune contropartite. E problemi non ci sarebbero stati nemmeno nel trattare con l’agente dell’argentino, che si sarebbe detto favorevole ad un approdo sui Navigli del suo assistito. Insomma, la trattativa – per la quale si sarebbe mosso in prima persona anche il vice presidente interista (e connazionale di Biglia) Javier Zanetti – era davvero vicinissima alla conclusione, e invece alla fine è saltato tutto. I motivi? Due in particolare: il primo il ritardo nelle operazioni di trasferimento in Oriente del colombiano, il secondo l’infortunio, l’ennesimo della stagione, occorso al Principito. Il cui futuro potrebbe tuttavia ancora tingersi di nerazzurro: a giugno infatti l’Inter potrebbe bussare nuovamente alla porta di Formello, nonostante le indiscrezioni che la danno sulle tracce di Banega (che agisce nello stesso ruolo di Biglia) e Soriano. Staremo a vedere…

TEMPI BELLI – Dovremmo monetizzare questo nostro grande amore

Dovremmo monetizzare questo nostro grande amoreperché è ora di fare i conti, anche se siamo ancora a febbraio e ci aspettano ancora quattro mesi di divertimento folle. Un rollercoaster di zero a zero che, per dirla un po’ come Mandrake di Febbre da Cavallo, solo a pensarci ci viene la commozione, anzi, non lo vedete, abbiamo un groppo in gola.

Dovremmo monetizzare con dei video virali o dei post svergognati, da 7000 mi piace. Un po’ come fanno i nostri giocatori, più attivi sull’arena dei social network che su quella verde dei campi da gioco. La gara per fare gli auguri a De Vrij è stata serratissima, quella per segnare a Perin un po’ meno. Chi si è impegnato di più era il più vecchio in campo, che almeno per luogo comune dovrebbe essere quello che utilizza meno ‘ste cose.

Tu immagina i bond, di questo nostro grande amore: perché, caro procuratore di Biglia, per rifiutare certe offerte bisogna essere dei grandi professionisti, ma guarda che anche per rifiutare l’amore incondizionato della gente laziale ci vuole un fegato che manco The Hateful Heigt: eppure voi lo fate sistematicamente, quattro mesi da stella vi fanno pensare ad altre maglie, altri lidi, forse altri stipendi. Senza capire che qui, caro Felipe stiamo parlando anche con te, potevate guadagnarvi l’immortalità. Bond d’amore fruttiferi più di quanto si possa immaginare offrendosi a destra e a manca: “Io me ne voglio andare perché qui non c’è un progetto, possibile che nessuno voglia spendere 50 milioni e 8 l’anno d’ingaggio per giocatori di una squadra da nono posto?

Questo nostro grande amore non ha lunedì neri, non conosce default. Senza banche centrali, senza WTO. Ci svegliamo la mattina convinti di tifare per i colori più belli del mondo e questa è l’unica convinzione che non si svaluta. Non come la classifica che ormai sembra un enorme cielo grigio a perdita d’occhio, non come le speculazioni di mercato, tra chi proprio non vuol comprare e chi vuol fare di tutto per vendersi. Il nostro indice è sempre al rialzo, il nostro pollice sempre in su, le nostre curve segnano sempre sorrisi.

Bisognerebbe prendere l’ispirazione da questo nostro grande amore per un libro, una serie o per un film commerciale: in 402 sale la Vigilia di Natale. Altro che Checco Zalone, altro che Di Caprio nel remake di Masha & Orso: ci vorrebbe un Paolo Sorrentino per girare “La Pazienza dei Tifosi Laziali”, che non è La Solitudine dei Numeri Primi perché siamo tanti e pure incazzati. E vorremmo dire basta alle occasioni sprecate e vorremmo che il “non oso” non fosse sempre agli ordini dell'”io vorrei”, come il povero gatto della favola. E allora l’anno prossimo, perché è già tempo di pensarci all’anno prossimo, sarebbe giusto investire una volta tanto non su procuratori slavi, giovani di altri continenti o incastri di compravendita all’ultimo minuto del 31 agosto. Rivalutiamo il vecchio cuore biancazzurro, tutti, dai tifosi alla dirigenza, indirizziamo ogni decisione solo verso questo nostro grande, infinito amore per lei, la Lazio.

Potremmo vivere anche solo dei diritti SIAE.

Fabio Belli

Un fascia senza padroni, è la Lazio dei “capitani”

Come riporta oggi il “Corriere dello Sport“, la squadra biancoceleste quest’anno ha tanti rappresentanti della squadra, e alla fine della fiera “forse” questo crea in piccola parte un po’ di instabilità dentro lo spogliatoio. Stefano Mauri l’aveva lasciata a Giugno per poi riprendersela a Marassi sabato sera. L’aveva già portata in altre due occasioni, contro l’Udinese alla terza giornata del girone d’andata (vinta dagli uomini di Pioli per 2-0, doppietta di Matri), e contro il Rosenborg in Europa League (22 Ottobre 2015, partita vinta per 3-1).

Ad oggi il capitano è Lucas Biglia, che però per svariati problemi è sempre costretto a saltare tante partite. L’argentino in estate all’unanimità fu insignito della qualifica di rappresentante della squadra con “onori” e “oneri“, ed era considerato l’allenatore in campo. Tanti mugugni, uno su tutti quello di Antonio Candreva, che voleva essere identificato come “leader” di squadra e tifoseria. Poi a Leverkusen accettò la fascia consegnatagli da Pioli dopo un colloquio chiarificatore fra i due. Lulic e Klose furono sin da Luglio nominati i vice Biglia. Sia il tedesco che Senad hanno avuto sporadiche occasioni di indossarla in qualche partita.

All’interno dello spogliatoio il fattore dell’anzianità viene considerato importante. Ecco perché in passato era considerato Stefan Radu dopo Mauri il primo della lista in fatto di anzianità di servizio. Nelle ultime settimane si è aggiunto il settimo capitano: si tratta di Abdoulay Konko, biancoceleste dal 2010, quando venne acquistato per sostituire Lichtsteiner, ceduto alla Juve. Il francese era stato capitano a metà dicembre con il Saint Etienne e ha portato la fascia anche domenica scorsa a Udine.

Super Bowl 50 ai Broncos, Carolina Panthers ko

I Denver Broncos si aggiudicano il Super Bowl. Battendo i Carolina Panthers 24 a 10. I Broncos di Peyton Manning dominano l’incontro fin dalle prime battute e non sono mai in svantaggio. Manning esce dal campo a pochi secondi dal finale e si gode una standing ovation dello stadio: potrebbe essere la sua ultima partita, la fine di una gloriosa carriera nel football.

Ma il campione non conferma le indiscrezioni: ”Mi prendo del tempo per riflettere. Stasera berro’ molta Budweiser” dice Manning di fronte alle telecamere che lo assediano. L’evento sportivo piu’ seguito d’America si apre con tutte le star del football, anche Tom Brady, fischiato dal pubblico. La difesa dei Broncos funziona alla perfezione. E sembra impenetrabile anche per il quarterback dei Carolina Panthers, Cam Newton, a cui piace paragonarsi a Superman e che ha spinto la sua quadra fino alla partita al Levi’s Stadium di Santa Clara, in California. Fra i migliaia di spettatori sugli spalti, molti vip: da Catherine Zeta-Jones e Michael Douglas a Justin Bieber e suoi amici, da David Beckham e suo figlio Brooklyn a Kate Hudson. Le regine della serata sono pero’ Lady Gaga e Beyonce‘.

Lady Gaga, con un completo pantalone rosso di Gucci e scarpe con i colori della bandiera americana, canta l’inno nazionale, mandando in visibilio il pubblico e la rete. ”Cantare l’inno al Superbowl e’ il mio sogno” afferma, sottolineando che fin da piccola si esibiva nell’inno ispirandosi a Whitney Houston. Beyonce’ e’ la regina dell’halftime: la star compare accanto ai Coldplay e Bruno Mars. Si esibisce con loro, ma e’ la vera regina con una mise e pose che ricordano Michael Jackson negli anni 1990. Si riprende mentre sta per cadere quando canta la canzone lanciata poche ore prima, e poi al termine dello show annuncia il suo nuovo tour mondiale. Il sito della cantante viene preso d’assalto ed e’ inaccessibile, sommerso dai contatti. Beyonce‘ poco prima della performance ha ricevuto – secondo indiscrezioni riportate dalla stampa americana – 10.000 rose dal marito Jay Z.